FAMIGLIA: ulmaceae
GENERE: ulmus
SPECIE: ulmus glabra
SPERMATOFITA
DICOTILEDONE
ULMUS GLABRA
Originario dell’Europa centro-settentrionale e dell’Asia occidentale, l’olmo di montagna
cresce spontaneo in boschi e siepi, e viene spesso coltivato in luoghi esposti o inquinati;
cresce fino a 40m di altezza.
PORTAMENTO
CHIOMA: ampia e a cupola, con rami
spessi ed intricati che partono presso la
base del tronco, spesso biforcato.
CORTECCIA: liscia e grigio argentea
negli alberi giovani, diventa poi bruna
con una rete di fenditure larghe grigiobrune.
RAMI: robusti e bruno-rossiccio scuro,
da giovani sono ricoperti di peli.
GEMME: appuntite e bruno-rossiccio
opaco, coperte di peli rossicci.
FOGLIE: ovali, appuntite, margini doppiamente dentati e base molto irregolare; 10-18cm
per 6-9cm. Picciolo spesso e tormentoso, lungo 2-5mm; le foglie sono verde scuro nella
parte superiore e più chiare, con peli morbidi, in quella inferiore.
FIORI E FRUTTI: i fiori rosso porpora scuro compaiono prima delle foglie. Si
sviluppano in frutti alati arrotondati, larghi 2-5cm, col seme al centro della membrana, che
da verde chiaro, maturando, diventano marrone.
USO: il legname forte e flessibile viene usato per la costruzione di barche e vagoni
ferroviari, attrezzi,pali e mobilio.
L’Olmo
I nostri avi avevano consacrato l’olmo a Morfeo, uno dei
mille figli del sonno chiamato dai Greci “Hyinos” in quanto
essi ritenevano che questa pianta fosse in grado di evocare i
sogni. Morfeo aveva delle ali molto grandi e sbattendole
silenziosamente, poteva raggiungere ogni angolo della terra in
un solo istante. All’olmo gli antichi attribuivano anche un altro
grande potere, quello di predire il futuro.
Narra infatti Gaio Plinio Secondo che nel 105 a.C. i
Romani assistettero ad un prodigio incredibile: erano ormai
anni che essi tentavano di bloccare l’avanzata dei Cimbri senza
riuscirvi. L’esercito romano, guidato da Lutezio Catulo si
trovava a Nocera nel bosco consacrato a Giunone per celebrare
sacrifici alla dea. Accanto all’ara si ergeva un grosso olmo al
quale da poco era stato reciso la sommità perché incombeva
sull’altare.
Durante i sacrifici, grande fu la meraviglia dei soldati
quando videro l’olmo tornare da solo a ergersi intero e a fiorire
immediatamente.
Da quel momento il popolo romano si risollevò e nel 101
a.C. l’esercito romano,guidato sempre da Lutezio Catulo e da
Gaio Mario riuscirono ad arrestare l’avanzata dei Cimbri e a
sterminarli definitivamente presso i Campi Raudii.
Nel Medio Evo l’olmo divenne, insieme alla quercia,
l’albero sotto il quale si amministrava la giustizia;infatti si
chiamavano “giudici sotto l’olmo”quei magistrati senza
tribunale che sedevano ai piedi di questo albero piantato
solitamente alla porta del castello.
Le specie di olmo attualmente presenti sono tante,
dall’olmo montano -Humus glabra”- dalla chioma ampia, che
può raggiungere i 30 m di altezza, all’olmo campestre Humus carpinifolia - che cresce in tutte le regioni italiane fino
a 500 m di altitudine, all’olmo inglese o “Hulmus procera”,
rara nel nostro paese ma diffusa in tutta l’Europa e
caratterizzato da una ampia chioma frondosa.
Proprietà e credenze popolari:
Plinio sosteneva che le sue foglie avevano, come la
corteccia, la proprietà di far coagulare il sangue, cicatrizzare
le ferite, lenire gli ascessi, le ustioni e le fistole.
Anticamente si pensava che la radice mangiata facesse
rispuntare i capelli inoltre veniva usata “ l’acqua d’ olmo” per
curare gli occhi ,pulire le piaghe, ridare splendore alla pelle
del volto (l’acqua d’olmo era un liquido dolce e vischioso che
esce dalle galle1 provocate sulle foglie della puntura di
insetti).
Effettivamente è stato accertato che le foglie e la corteccia
contengono tannino ,mucillagine, silice e potassio , che sono
cicatrizzanti , depurative, toniche e astringenti. Oggi in
fitoterapia si usa la corteccia in tintura o decotto per curare le
ulcere e le eruzioni cutanee.
Galle: piccoli gonfiori che si trovano sui rami e sulle foglie
dell’albero.
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