Lista delle stragi avvenute in Italia dal 1943 al 1945 11 settembre

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Lista delle stragi avvenute in Italia dal 1943 al 1945
11 settembre
1943
19 settembre
1943
21 settembre
1943
22-23
settembre
1943
22-21
novembre
1943
Eccidio di Nola
11 militari, 2 civili
Nola
Esercito tedesco
Uno dei primi episodi della resistenza italiana, la
più grave strage nazista in Campania
Eccidio di Boves
32 civili
Boves
Esercito tedesco
Il primo massacro di civili durante la Resistenza
Strage di Matera
22 civili
Matera
Esercito tedesco
Matera è la prima città ad insorgere contro i nazifascisti.
Strage di Meina
16 persone
Meina
SS tedesche
Il primo eccidio di ebrei in Italia
Esercito tedesco
Rappresaglia contro la popolazione per il
sospetto che sostenesse le operazioni dei
partigiani vicine alla linea Gustav
È la strage nazista più importante in Campania
(un esempio unico di resistenza nel Sud al pari
delle giornate di Napoli)
128, di cui 34 al di
sotto dei 10 anni,
Eccidio di Pietransieri
Pietransieri
compreso un bambino
di un mese
2 ottobre
1943
Strage di Acerra (NA) 110 civili
Acerra
Esercito tedesco
6 ottobre
1943
Insurrezione di
Lanciano
Lanciano
Nazisti
500 civili
15 novembre
Eccidio di Ferrara
1943
11 civili
Ferrara
21 gennaio
1944
Eccidio di Sant'Agata
42 persone
Chieti
11 marzo
1944
Eccidio di Scalvaia
10 civili
Monticiano
Rappresaglia in seguito all'uccisione del federale
fascista Igino Ghisellini. Fra gli uccisi, sei ebrei
Squadristi fascisti
italiani. Lo stesso Mussolini affermò trattarsi di
"un atto stupido e brutale"[2]
Dopo un periodo di numerose razzie nei paesi
della zona con sporadici omicidi di chi cercava di
opporsi, all'alba del 21 gennaio, i militari
Esercito tedesco tedeschi fecero stipare diverse decine di persone
in una casa e, dopo aver lanciatogli contro
diverse bombe a mano e sparato a chi cercava di
fuggire, diedero fuoco alla casa e ai corpi.
Guardia
Alcuni giovani civili che da poco tempo si erano
Nazionale
dati alla macchia furono circondati e catturati
Repubblicana
18 marzo
1944
Strage di Monchio,
Susano e Costrignano
136 civili compresi
donne e bambini
Monchio, Susano e
Costrignano di
Palagano
Esercito tedesco
22 marzo
1944
Eccidio di Montalto
Cessapalombo
27 giovani classe 2324-25 provenienti in
maggioranza da
Tolentino
Montalto di
Cessapalombo
Militi fascisti
24 marzo
1944
Eccidio delle Fosse
Ardeatine
335
Roma
Esercito tedesco
28 marzo
1944
Eccidio di
Montemaggio
19 partigiani
Monteriggioni
Guardia
Nazionale
Repubblicana
7-11 aprile
1944
147 fucilati, più quasi
400 deportati, la metà
dei quali morirà in
Eccidio della Benedicta Germania, oltre ad un Bosio
numero imprevisato di
contadini della zona
uccisi durante gli
dalla G.N.R.. Durante il combattimento due civili
rimasero uccisi mentre 10 furono fucilati subito
dopo. Altri 4 furono trasferiti a Siena e fucilati
dopo due giorni seguito di un processo
sommario, presso la Caserma La Marmora di
Siena.
Per rappresaglia contro la formazione delle prime
fazioni partigiane, reparti tedeschi incendiarono
le case ed uccisero le persone che incontravano
senza eccezione di donne e bambini, delle
frazioni di Monchio, Susano e Costrignano
nell'allora comune di Montefiorino.
Fucilati nei pressi di una scarpata
Per rappresaglia contro un attentato partigiano i
tedeschi fucilano 335 italiani, prelevati dal
carcere di Regina Coeli, la maggior parte dei
quali erano detenuti per sospetti di simpatie per
la resistenza o per l'origine ebraica.
Il 28 marzo 1944, in località la Porcareccia, sul
Montemaggio, nel Comune di Monteriggioni,
provincia di Siena, furono fucilati dalla G.N.R.
(Guardia Nazionale Repubblicana) 19 partigiani
membri delle formazioni partigiane della Brigata
Garibaldi che agiva tra le province di Siena, Pisa
e Grosseto.
Esercito tedesco e
Tentativo di piegare l'appoggio popolare alla
Guardia
nascente Resistenza e rastrellamento delle prime
Nazionale
Brigata partigiane dell'area ligure-piemontese
Repubblicana
scontri
28 marzo
1944
30 aprile
1944
19 maggio
1944
26 maggio
1944
4 giugno
1944
Eccidio di
Montemaggio
Strage di Lipa
19 giovani partigiani
fucilati
269 civili
59 prigionieri, di cui 17
risalenti ai
Eccidio del Turchino rastrellamenti che
portarono all'eccidio
della Benedicta
15 contadini, rallestrati
tra i territori di
Subiaco, Agosta,
Eccidio dei 15 Martiri
Cervara di Roma,
Canterano, Rocca
Canterano.
Giustiziati 14 persone,
Eccidio de La Storta
12 italiani, un ebreo
polacco e un inglese
Monteriggioni
Militi fascisti, con
membri
dell’esercito e
della Compagnia
Giovani
Lipa (Provincia di
Esercito tedesco
Fiume - oggi Rijeka coadiuvato da
in Croazia
fascisti italiani
I giovani erano fuggiti per sottrarsi alla leva e
arruolarsi con le brigate partigiane nascoste nella
zona. Furono trovati e dopo la loro resa con la
promessa di aver salva la vita, fucilati.
Rappresaglia a seguito dell'uccisione di quattro
militari germanici durante l'azione intrapresa per
difendere il presidio militare fascista della
località dell'entroterra di Fiume. L'eccidio venne
eseguito in parte bruciando vivi i civili.
Successivamente, per nascondere l'accaduto
tedeschi e fascisti fecero esplodere i corpi con la
dinamite [3].
Esercito tedesco e
località
Rappresaglia per le azioni partigiane in zona, con
Guardia
Fontanafredda presso
un numero di fucilati superiore a quello previsto
Nazionale
il passo del Turchino
dal rapporto 1 a 10 del "bando Kesselring".
Repubblicana
Madonna della Pace Esercito tedesco
Rappresaglia per l'uccisione di un soldato
tedesco.
La Storta, sulla via
Esercito tedesco
Cassia, presso Roma
Presi dalla prigione di via Tasso, i 14 uomini
furono portati al 14mo km della via Cassia, in
una rimessa e ivi giustiziati
Borga dei Martiri,
frazione di Recoaro Esercito tedesco
Terme (Vicenza)
Rappresaglia per l'uccisione di un sergente
dell'esercito tedesco.
11 giugno
1944
Eccidio di Borga
17 persone fucilate
20 giugno
1944
Eccidio di Fondotoce
Fucilati 42 tra civili
Fondotoce (ora
simpatizzanti per la
Verbania)
resistenza e partigiani e
Esercito tedesco
Dopo essere stati fatti sfilare con un cartello
denigratorio vengono fucilati 43 tra civili
simpatizzanti per la resistenza e partigiani, uno dei
due morti per le torture
22 giugno
1944
23 giugno
1944
27 giugno
1944
quali, colpito solo ad un braccio ma creduto morto,
si salverà. Altri due erano morti per via delle
torture durante gli interrogatori che precedettero la
fucilazione. Qualche informazione in Storia di
Verbania
Dopo l'uccisione, nel pomeriggio del 20 Giugno,
da parte dei Gap di un ufficiale medico nazista e
il ferimento di un altro, l'esercito tedesco rastrella
a più riprese la città, nonostante l'intervento del
vescovo e le assicurazioni a quest'ultimo del
comandante della zona. Vengono presi uomini e
donne, giovani e meno giovani. Di notte, alcuni
di essi vengono costretti a scavare delle fosse e
obbligati ad aspettare il loro "turno"; gli altri
vengono legati, fucilati e infine finiti a colpi di
pistola.
Eccidio di Gubbio
40 civili fra uomini,
(Strage dei 40 martiri) donne e ragazzi
Gubbio, (Perugia)
Esercito tedesco
Eccidio della Bettola
La Bettola di
Vezzano sul
Crostolo
Esercito tedesco
Vengono trucidati 32 civili per rappresaglia
dall'esercito tedesco
Esercito tedesco
Il 26 giugno, dopo aver compito una razzia in
una fattoria della zona, un gruppo di soldati
tedeschi viene bloccato da una formazione di
partigiani: due soldati muoiono e un terzo, ferito,
raggiunge i compagni, intenti a supervisionare la
riparazione di un ponte da parte di civili della
zona. Il gruppo di soldati cerca di muoversi verso
Falzano, uccidendo un giovane e bruciandone la
casa durante il percorso, ma viene bloccato
nuovamente dalla formazione partigiana. Il
giorno successivo i tedeschi muovono
nuovamente verso Falzano, uccidendo tre
persone lungo il percorso e arrestando cinque
uomini. Rastrellate altre 6 persone nelle
campagne circostanti, vengono rinchiuse insieme
agli arrestati in una casa già data alle fiamme il
Strage di Falzano di
Cortona
32 civili
10 civili fatti esplodere
più altri morti uccisi
Falzano, Cortona
con armi da fuoco
29 giugno
1944
Strage di Civitella
29 giugno
1944
Strage di Guardistallo
4 luglio 1944 Strage di Cavriglia.
giorno prima e qui fatte saltare con
dell'esplosivo. Uno degli uomini nella casa,
allora quindicenne, riesce miracolosamente a
salvarsi grazie alla caduta di una trave che lo
protegge dall'esplosione.
Il 18 giugno i partigiani sorprendono nel circolo
ricreativo di Civitella quattro giovani soldati
tedeschi. Si apre uno scontro a fuoco in cui
cadono uccisi 2 dei militari; un terzo morirà di lì
a poco per le gravi ferite riportate. Il locale
comando tedesco chiede alla popolazione di fare
i nomi dei colpevoli, lanciando un ultimatum di
24 ore. Nessuno collabora e molti civili lasciano
il centro abitato per precauzione. Tuttavia i
115 morti a Civitella, Civitella in Val di
tedeschi non fanno nulla e, dopo alcune
58 a Cornia e 71 a San Chiana e frazioni
Esercito tedesco,
perquisizioni, assicurano che non sarà effettuata
Pancrazio. Tutti civili, limitrofe di Cornia e Divisione Herman
alcuna rappresaglia. Invece, il mattino del 29
tra cui molte donne e San Pancrazio
Göring
giugno, la temuta strage si consuma. I tedeschi si
bambini
(Arezzo)
dividono in tre squadroni, muovendo verso
Civitella e le vicine frazioni di Cornia e San
Pancrazio. Con estrema violenza i militari
entrano nelle case, uccidendo a bruciapelo
diversi civili. Nella chiesa di Civitella si sta
celebrando la messa per i SS. Pietro e Paolo: i
tedeschi irrompono nell'edificio sacro e aprono il
fuoco, uccidendo anche il prete. Alla fine si
conteranno 244 morti.
La mattina del 29 Giugno 11 partigiani vengono
passati per le armi. Altri civili inermi sorpresi in
Esercito tedesco,
46 morti civili. 11
casa vengono fatti uscire e trucidati davanti ai
Guardistallo(Pisa)
Divisione Herman
partigiani.
parenti, altri vengono rastrellati portati ad un
Göring
podere vicino al paese e uccisi. alla sera i morti
saranno 57.
93 morti a Meleto
Castelnuovo, Meleto, Esercito tedesco, Era l'alba del 4 luglio 1944. Nubi nerastre si
Valdarno, 73 morti a San Martino, Massa, Divisione Herman espandevano sul cielo della valle d'Avane, nel
Castelnuovo dei
Sabbioni, 4 morti a San
Martino, 2 morti a
Massa Sabbioni, 11
morti a Le Matole (11
luglio). Tutti civili
maschi fra i 14 e gli 83
anni.
Le Matole Tutte
Göring
frazioni del Comune
di
Cavriglia([Provincia
di Arezzo])
comune di Cavriglia. La maggior parte della
gente si svegliava prima del sorgere del sole per
recarsi nei campi, a mietere il grano. Una
pioggerellina fine e leggera si scambiava con un
timido vento.
Nessuno ancora sapeva che quella che stava
arrivando, sarebbe stata la mattina più tragica e
drammatica della storia di questa comunità. 191
civili maschi fra i quattordici e gli ottantacinque
anni infatti, di lì a poco verranno rastrellati,
mitragliati e bruciati da reparti tedeschi
specializzati della Hermann Goering nei paesi di
Meleto, Castelnuovo, Massa e San Martino. Da
allora, la gente di questa terra ed in particolar
modo le donne ed i bambini, saranno costretti a
sopravvivere per lunghissimi anni in un contesto
letteralmente dilaniato socialmente,
economicamente ed antropologicamente. I
soldati nazisti scomparvero dalla valle d'Avane
senza lasciare traccia di sé. Nessuno seppe più
niente di loro e la popolazione, che non vide mai
fatta giustizia sulla morte dei propri padri, tentò
nel tempo di spiegarsi i motivi del massacro.
Nacquero così progressivamente negli anni la tesi
della rappresaglia, del controllo del territorio,
quindi quella che voleva come preordinatori della
strage i repubblichini locali che intendevano
distruggere la radice storica comunista di questa
società. Nessuno si preoccupò mai dei veri
responsabili tedeschi, dei cosiddetti “cani che
dormono da non stuzzicare”, nessuno dette più
peso alle loro strategie, ai loro piani, alle loro
origini ed alle loro filosofie di guerra, stabilite ai
prodromi del secondo conflitto mondiale da
Hitler. Grazie allo studio attento e dettagliato
dell'inchiesta portata a termine dallo Special
Investigation Branch inglese tra il 1944 ed il
1945 nei luoghi scenari delle stragi, secretata fino
agli anni novanta negli archivi di Kew (Londra) e
nel noto armadio della vergogna a Roma, il
ricercatore di Storia Contemporanea
all'Università di Firenze Filippo Boni con il
fondamentale aiuto della più importante memoria
storica vivente di Castelnuovo dei Sabbioni,
Emilio Polverini (figlio di una vittima), ha
ritrovato nomi, cognomi e fotografie dei soldati
che quella mattina si resero protagonisti del
violentissimo massacro e li ha pubblicati nel
libro “Colpire la Comunità: 4-11 luglio 1944, le
stragi naziste a Cavriglia” edito dalla Regione
Toscana, in cui in un'analisi storico-scientifica
dettagliata e puntuale, dopo aver ricostruito il
contesto storico e narrativo della strage, è riuscito
a portare alla luce quella che fu la reale strategia
del terrore nazista, politica di guerra che era
sempre stata un caposaldo della Wehrmacht
prima e durante la seconda guerra mondiale.
11 luglio
1944
14 luglio
1944
Eccidio di Padulivo
15 civili fucilati
davanti alla gente
dell'abitato
Padulivo di Vicchio
Esercito tedesco
(Mugello, Firenze)
Strage di San Polo di
Arezzo
65 civili, di cui 17
partigiani
San Polo di Arezzo
Esercito tedesco
Repressione contro la popolazione in seguito al
boicottaggio della raccolta del grano per
impedire l'approvvigionamento ai nazifascisti
A seguito di un'operazione dell'esercito tedesco
per liberare una ventina di commilitoni tenuti
prigionieri dai partigiani nel borgo di Pietramala,
viene rastrellata tutta la zona circostante e
catturati diversi civili. 48 civili (tra cui una donna
incinta di 8 mesi e 3 bambini di 7 e 2 anni e 20
giorni) e 17 partigiani verranno uccisi, alcuni
lungo il percorso per arrivare a San Polo, altri
22 luglio
1944
10 agosto
1944
12 agosto
1944
12 agosto
1944
una volta arrivati a destinazione. Alcuni verranno
fucilati ed altri verranno fatti esplodere dopo aver
riempito loro di esplosivo le tasche. Alcune
donne erano state violentate dopo il
rastrellamento. Alcuni prigionieri verranno fatti
fuggire da un sottufficiale e da un soldato
tedesco, scampando quindi al massacro.
Militari
I nazifascisti trucidarono 64 civili, di cui 19
nazifascisti
bambini di età inferiore ai 10 anni, e poi donne e
appartenenti al
anziani. Le vittime furono sorprese all'alba e
"IV battaglione di rinchiuse in una casa al centro del paese, dove
Freiwilligen
vennero arse vive. I capi famiglia dopo essere
64 civili, in gran parte Tavolicci di
Eccidio di Tavolicci
Polizei Bataillon stati costretti ad assistere al massacro dei
arsi vivi
Verghereto
Italia" familiari furono condotti in una casa vicina dove
Battaglioni
furono torturati e poi uccisi. Nel tragitto i reparti
autonomi della
operanti continuarono la rappresaglia
Polizia
incendiando le case e uccidendo le persone che
repubblicana.
trovarono.
Fucilazione di 15
Il capitano SS
Rappresaglia per un presunto attentato subito a
partigiani e antifascisti
Theodor Saevecke
Strage di Piazzale
Milano il 7 agosto 1944 da un camion tedesco
a Milano e vilipendio Milano
e fascisti della
Loreto
che causò la morte di 6 civili italiani e il
dei loro cadaveri
Repubblica
ferimento di altri, senza causare vittime tedesche.
esposti in piazza
Sociale Italiana
Durante un rastrellamento nella zona di FolgariaMalga Zonta, presso
Passo Coe le truppe tedesche scovarono un
Eccidio di Malga Zonta 17 partigiani
Esercito tedesco
Folgaria
nucleo partigiano a Malga Zonta e, dopo un
conflitto a fuoco, fucilarono 17 partigiani.
Parte di un'operazione di rappresaglia effettuata
16°
durante l'agosto 1944 nella zona, contro la
Eccidio di 560, in
Panzergrenadier popolazione locale accusata di appoggiare le
pratica l'intero borgo, Sant'Anna, frazione
Massacro di Sant'Anna
Reichsfuhrer ed operazioni dei partigiani. Durante l'eccidio
di cui solo 391 corpi in di Stazzema, in
di Stazzema
elementi fascisti furono bruciate vive diverse decine di persone
condizioni tali da
provincia di Lucca
della Repubblica (da qui la non completa identificazione dei corpi)
essere identificati
Sociale Italiana
e una donna incinta venne squartata e il feto
colpito con un colpo di pistola.
13 agosto
1944
Strage di Borgo Ticino 12 giovani
Borgo Ticino
reparti delle SS,
dell'esercito
tedesco e della
Decima Mas di
Borghese
19 agosto
1944
Eccidio di San Quirico 20
Pescia
Esercito tedesco
29 settembre
Strage di Marzabotto
1944
770
16°
Panzergrenadier
Marzabotto, Bologna
Reichsfuhrer
(comandato da
Come rappresaglia del ferimento di tre soldati
tedeschi viene chiesto un risarcimento 300.000
lire per non fucilare 13 giovani del luogo e dare
fuoco al paese. Pagato il risarcimento i giovani
verranno fucilati ugualmente dai tedeschi (il
capitano tedesco durante un'udienza sulla strage
dirà che ""i quattrini non bastano pel sanguetedesco"), ma uno riuscirà a salvarsi.
Successivamente verranno fatti sgombrare con la
forza i residenti e razziato e bruciato il paese.
Fino al giorno dopo fu impedito ai residenti di
rientrare nel paese e di recuperare le salme per
dargli sepoltura.
Il 17 agosto, furono assassinati due soldati
tedeschi nei pressi del paese di San Quirico, sui
monti di Pescia, da parte di un gruppo di militi
compatrioti disertori. Il mattino del 19, il paese
fu circondato da decine di soldati, saccheggiato e
dato alle fiamme. La popolazione inerme si
raccolse nella chiesa parrocchiale, unico edificio
risparmiato dall'incendio. Alle ore 11, fu dato
ordine al pievano Don Vincenzo Del Chiaro di
radunare un gruppo di uomini del paese per far
scavare una fossa nel cimitero capace di
contenere 20 cadaveri. Alle 16, il comandante
tedesco comunicò che sarebbero stati fucilati
venti uomini dei quarantasette fermati il giorno
precedente nella strada sottostante il paese. Si
trattava di persone provenienti da tutta la
Toscana, che erano state messe in libertà dopo
aver lavorato alle fortificazioni della Linea
Gotica, presso la Lima.
Vengono uccisi gli abitanti di un intero paese
20 ottobre
1944
Strage di Gorla
26 novembre La Strage della
1944
Missione Strassera
480
Gorla, Milano
5 partigiani e 2 loro
spose
Portula, Vercelli
2-3 dicembre
L'eccidio di Portofino
1944
22 civili
7 febbraio
1945
Eccidio di Porzûs
17 partigiani bianchi
23 marzo
1945
Le fucilazioni di
Cravasco
17 partigiani
24 aprile-27
aprile 1945
Strage di Cortile di San
27 persone
Martino
Walter Reder)
I piloti di alcuni
bombardieri
americani)
Brigata comunista
Garibaldi-Biella
(comandata dal
capo partigiano
Gemisto)
Vengono uccisi quasi tutti i bambini ed il
personale scolastico della scuola elementare
Francesco Crispi
Vengono uccisi 5 partigiani bianchi membri della
missione Strassera e successivamente le mogli di
due di loro
Vengono uccisi senza che i motivi vengano resi
SS sotto il
pubblici 22 cittadini italiani detenuti nel carcere
Portofino
comando di
genovese di Marassi, i loro corpi zavorrati con
Siegfried Engel pietre saranno legati col filo spinato e scaricati in
mare.
Vengono uccisi 17 membri della Brigata
Brigata comunista partigiana cattolica Osoppo, accusati falsamente
Porzûs, Udine
Garibaldi
di collaborare con i nazifascisti, in realtà antititini
15 partigiani detenuti e altri 5 partigiani che si
trovano nell'infermeria dove erano stati ricoverati
(ad uno era stata amputata una gamba) in seguito
ad un fallito tentativo di liberare un compagno
vengono prelevati dal carcere genovese di
Marassi e vengono portati nei pressi del cimitero
SS sotto il
di Cravasco per essere fucilati come rappresaglia
Cravasco, frazione di
comando di
per uno scontro a fuoco del giorno prima tra tra
Campomorone
Siegfried Engel una decina di partigiani della Brigata "Balilla" e
una pattuglia di militari tedeschi in cui morirono
otto soldati tedeschi. Due di loro riusciranno a
fuggire dal camion che li trasportava durante il
viaggio grazie all'aiuto dei compagni, mentre un
terzo, solo ferito al collo ma creduto morto,
riuscirà a sopravvivere.
Cortile di San
Tedeschi in
Vengono uccise 27 persone
Martino, Perugia
ritirata
26 aprile
1945
26 aprile
1945
27 aprile
1945
27 aprile
1945
26 aprile
1945
29 aprile
1945
29 aprile
1945
29 aprile
1945
29 aprile
1945
29 aprile
1945
30 aprile
1945
30 aprile-2
maggio 1945
1 maggio
1945
Strage di Narzole
66 persone
Strage di Bivio di
Moriglione
13 persone
Strage di Saonara
50 persone
Strage di Rodengo
Saiano
9 persone
Strage di Saonara
50 persone
Strage di Castello di
Godego
Strage di San Martino
de' Lupari
Strage di Cervignano
del Friuli
Strage di Villa del
Conte
75 persone
32 persone
22 persone
14 persone
Strage di Abbazia di P.
12 persone
e S. Giorgio in B.
Tedeschi in
ritirata
Bivio di Moriglione, Tedeschi in
Cuneo
ritirata
Tedeschi in
Saonara, Padova
ritirata
Rodengo Saiano,
Tedeschi in
Brescia
ritirata
Tedeschi in
Saonara, Padova
ritirata
Castello di Godego, Tedeschi in
Treviso
ritirata
San Martino de'
Tedeschi in
Lupari, Padova
ritirata
Cervignano del
Tedeschi in
Friuli, Udine
ritirata
Villa del Conte,
Tedeschi in
Padova
ritirata
Abbazia di P. e S.
Tedeschi in
Giorgio in B.,
ritirata
Padova
Tedeschi in
Grugliasco, Torino
ritirata
Tedeschi in
Valdastico, Vicenza
ritirata
Ciriè e Montanaro, Tedeschi in
Torino
ritirata
Narzole, Cuneo
Vengono uccise 66 persone
Vengono uccise 13 persone
Vengono uccise 50 persone
Vengono uccise 9 persone
Vengono uccise 50 persone
Vengono uccise 75 persone
Vengono uccise 32 persone
Vengono uccise 22 persone
Vengono uccise 14 persone
Vengono uccise 12 persone
Strage di Grugliasco
66 persone
Vengono uccise 66 persone
Strage di Pedescala
82 persone
Strage di Ciriè e
Montanaro
8 persone
2 maggio
1945
Strage di Avasinis di
Trasaghis
51 persone
Avasinis di
Trasaghis, Udine
Tedeschi in
ritirata
Vengono uccise 51 persone
2 maggio
1945
Strage di Ovaro
22 persone
Ovaro, Udine
Tedeschi in
ritirata
Vengono uccise 22 persone
Vengono uccise 82 persone
Vengono uccise 8 persone
2 maggio
1945
Strage di Val di
Fiemme
10 persone
Val di Fiemme,
Trento
Tedeschi in
ritirata
Vengono uccise 10 persone
3 maggio
1945
Strage di Bolzano
15 persone
Bolzano, Bolzano
Tedeschi in
ritirata
Vengono uccise 15 persone
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