Lista delle stragi avvenute in Italia dal 1943 al 1945 11 settembre 1943 19 settembre 1943 21 settembre 1943 22-23 settembre 1943 22-21 novembre 1943 Eccidio di Nola 11 militari, 2 civili Nola Esercito tedesco Uno dei primi episodi della resistenza italiana, la più grave strage nazista in Campania Eccidio di Boves 32 civili Boves Esercito tedesco Il primo massacro di civili durante la Resistenza Strage di Matera 22 civili Matera Esercito tedesco Matera è la prima città ad insorgere contro i nazifascisti. Strage di Meina 16 persone Meina SS tedesche Il primo eccidio di ebrei in Italia Esercito tedesco Rappresaglia contro la popolazione per il sospetto che sostenesse le operazioni dei partigiani vicine alla linea Gustav È la strage nazista più importante in Campania (un esempio unico di resistenza nel Sud al pari delle giornate di Napoli) 128, di cui 34 al di sotto dei 10 anni, Eccidio di Pietransieri Pietransieri compreso un bambino di un mese 2 ottobre 1943 Strage di Acerra (NA) 110 civili Acerra Esercito tedesco 6 ottobre 1943 Insurrezione di Lanciano Lanciano Nazisti 500 civili 15 novembre Eccidio di Ferrara 1943 11 civili Ferrara 21 gennaio 1944 Eccidio di Sant'Agata 42 persone Chieti 11 marzo 1944 Eccidio di Scalvaia 10 civili Monticiano Rappresaglia in seguito all'uccisione del federale fascista Igino Ghisellini. Fra gli uccisi, sei ebrei Squadristi fascisti italiani. Lo stesso Mussolini affermò trattarsi di "un atto stupido e brutale"[2] Dopo un periodo di numerose razzie nei paesi della zona con sporadici omicidi di chi cercava di opporsi, all'alba del 21 gennaio, i militari Esercito tedesco tedeschi fecero stipare diverse decine di persone in una casa e, dopo aver lanciatogli contro diverse bombe a mano e sparato a chi cercava di fuggire, diedero fuoco alla casa e ai corpi. Guardia Alcuni giovani civili che da poco tempo si erano Nazionale dati alla macchia furono circondati e catturati Repubblicana 18 marzo 1944 Strage di Monchio, Susano e Costrignano 136 civili compresi donne e bambini Monchio, Susano e Costrignano di Palagano Esercito tedesco 22 marzo 1944 Eccidio di Montalto Cessapalombo 27 giovani classe 2324-25 provenienti in maggioranza da Tolentino Montalto di Cessapalombo Militi fascisti 24 marzo 1944 Eccidio delle Fosse Ardeatine 335 Roma Esercito tedesco 28 marzo 1944 Eccidio di Montemaggio 19 partigiani Monteriggioni Guardia Nazionale Repubblicana 7-11 aprile 1944 147 fucilati, più quasi 400 deportati, la metà dei quali morirà in Eccidio della Benedicta Germania, oltre ad un Bosio numero imprevisato di contadini della zona uccisi durante gli dalla G.N.R.. Durante il combattimento due civili rimasero uccisi mentre 10 furono fucilati subito dopo. Altri 4 furono trasferiti a Siena e fucilati dopo due giorni seguito di un processo sommario, presso la Caserma La Marmora di Siena. Per rappresaglia contro la formazione delle prime fazioni partigiane, reparti tedeschi incendiarono le case ed uccisero le persone che incontravano senza eccezione di donne e bambini, delle frazioni di Monchio, Susano e Costrignano nell'allora comune di Montefiorino. Fucilati nei pressi di una scarpata Per rappresaglia contro un attentato partigiano i tedeschi fucilano 335 italiani, prelevati dal carcere di Regina Coeli, la maggior parte dei quali erano detenuti per sospetti di simpatie per la resistenza o per l'origine ebraica. Il 28 marzo 1944, in località la Porcareccia, sul Montemaggio, nel Comune di Monteriggioni, provincia di Siena, furono fucilati dalla G.N.R. (Guardia Nazionale Repubblicana) 19 partigiani membri delle formazioni partigiane della Brigata Garibaldi che agiva tra le province di Siena, Pisa e Grosseto. Esercito tedesco e Tentativo di piegare l'appoggio popolare alla Guardia nascente Resistenza e rastrellamento delle prime Nazionale Brigata partigiane dell'area ligure-piemontese Repubblicana scontri 28 marzo 1944 30 aprile 1944 19 maggio 1944 26 maggio 1944 4 giugno 1944 Eccidio di Montemaggio Strage di Lipa 19 giovani partigiani fucilati 269 civili 59 prigionieri, di cui 17 risalenti ai Eccidio del Turchino rastrellamenti che portarono all'eccidio della Benedicta 15 contadini, rallestrati tra i territori di Subiaco, Agosta, Eccidio dei 15 Martiri Cervara di Roma, Canterano, Rocca Canterano. Giustiziati 14 persone, Eccidio de La Storta 12 italiani, un ebreo polacco e un inglese Monteriggioni Militi fascisti, con membri dell’esercito e della Compagnia Giovani Lipa (Provincia di Esercito tedesco Fiume - oggi Rijeka coadiuvato da in Croazia fascisti italiani I giovani erano fuggiti per sottrarsi alla leva e arruolarsi con le brigate partigiane nascoste nella zona. Furono trovati e dopo la loro resa con la promessa di aver salva la vita, fucilati. Rappresaglia a seguito dell'uccisione di quattro militari germanici durante l'azione intrapresa per difendere il presidio militare fascista della località dell'entroterra di Fiume. L'eccidio venne eseguito in parte bruciando vivi i civili. Successivamente, per nascondere l'accaduto tedeschi e fascisti fecero esplodere i corpi con la dinamite [3]. Esercito tedesco e località Rappresaglia per le azioni partigiane in zona, con Guardia Fontanafredda presso un numero di fucilati superiore a quello previsto Nazionale il passo del Turchino dal rapporto 1 a 10 del "bando Kesselring". Repubblicana Madonna della Pace Esercito tedesco Rappresaglia per l'uccisione di un soldato tedesco. La Storta, sulla via Esercito tedesco Cassia, presso Roma Presi dalla prigione di via Tasso, i 14 uomini furono portati al 14mo km della via Cassia, in una rimessa e ivi giustiziati Borga dei Martiri, frazione di Recoaro Esercito tedesco Terme (Vicenza) Rappresaglia per l'uccisione di un sergente dell'esercito tedesco. 11 giugno 1944 Eccidio di Borga 17 persone fucilate 20 giugno 1944 Eccidio di Fondotoce Fucilati 42 tra civili Fondotoce (ora simpatizzanti per la Verbania) resistenza e partigiani e Esercito tedesco Dopo essere stati fatti sfilare con un cartello denigratorio vengono fucilati 43 tra civili simpatizzanti per la resistenza e partigiani, uno dei due morti per le torture 22 giugno 1944 23 giugno 1944 27 giugno 1944 quali, colpito solo ad un braccio ma creduto morto, si salverà. Altri due erano morti per via delle torture durante gli interrogatori che precedettero la fucilazione. Qualche informazione in Storia di Verbania Dopo l'uccisione, nel pomeriggio del 20 Giugno, da parte dei Gap di un ufficiale medico nazista e il ferimento di un altro, l'esercito tedesco rastrella a più riprese la città, nonostante l'intervento del vescovo e le assicurazioni a quest'ultimo del comandante della zona. Vengono presi uomini e donne, giovani e meno giovani. Di notte, alcuni di essi vengono costretti a scavare delle fosse e obbligati ad aspettare il loro "turno"; gli altri vengono legati, fucilati e infine finiti a colpi di pistola. Eccidio di Gubbio 40 civili fra uomini, (Strage dei 40 martiri) donne e ragazzi Gubbio, (Perugia) Esercito tedesco Eccidio della Bettola La Bettola di Vezzano sul Crostolo Esercito tedesco Vengono trucidati 32 civili per rappresaglia dall'esercito tedesco Esercito tedesco Il 26 giugno, dopo aver compito una razzia in una fattoria della zona, un gruppo di soldati tedeschi viene bloccato da una formazione di partigiani: due soldati muoiono e un terzo, ferito, raggiunge i compagni, intenti a supervisionare la riparazione di un ponte da parte di civili della zona. Il gruppo di soldati cerca di muoversi verso Falzano, uccidendo un giovane e bruciandone la casa durante il percorso, ma viene bloccato nuovamente dalla formazione partigiana. Il giorno successivo i tedeschi muovono nuovamente verso Falzano, uccidendo tre persone lungo il percorso e arrestando cinque uomini. Rastrellate altre 6 persone nelle campagne circostanti, vengono rinchiuse insieme agli arrestati in una casa già data alle fiamme il Strage di Falzano di Cortona 32 civili 10 civili fatti esplodere più altri morti uccisi Falzano, Cortona con armi da fuoco 29 giugno 1944 Strage di Civitella 29 giugno 1944 Strage di Guardistallo 4 luglio 1944 Strage di Cavriglia. giorno prima e qui fatte saltare con dell'esplosivo. Uno degli uomini nella casa, allora quindicenne, riesce miracolosamente a salvarsi grazie alla caduta di una trave che lo protegge dall'esplosione. Il 18 giugno i partigiani sorprendono nel circolo ricreativo di Civitella quattro giovani soldati tedeschi. Si apre uno scontro a fuoco in cui cadono uccisi 2 dei militari; un terzo morirà di lì a poco per le gravi ferite riportate. Il locale comando tedesco chiede alla popolazione di fare i nomi dei colpevoli, lanciando un ultimatum di 24 ore. Nessuno collabora e molti civili lasciano il centro abitato per precauzione. Tuttavia i 115 morti a Civitella, Civitella in Val di tedeschi non fanno nulla e, dopo alcune 58 a Cornia e 71 a San Chiana e frazioni Esercito tedesco, perquisizioni, assicurano che non sarà effettuata Pancrazio. Tutti civili, limitrofe di Cornia e Divisione Herman alcuna rappresaglia. Invece, il mattino del 29 tra cui molte donne e San Pancrazio Göring giugno, la temuta strage si consuma. I tedeschi si bambini (Arezzo) dividono in tre squadroni, muovendo verso Civitella e le vicine frazioni di Cornia e San Pancrazio. Con estrema violenza i militari entrano nelle case, uccidendo a bruciapelo diversi civili. Nella chiesa di Civitella si sta celebrando la messa per i SS. Pietro e Paolo: i tedeschi irrompono nell'edificio sacro e aprono il fuoco, uccidendo anche il prete. Alla fine si conteranno 244 morti. La mattina del 29 Giugno 11 partigiani vengono passati per le armi. Altri civili inermi sorpresi in Esercito tedesco, 46 morti civili. 11 casa vengono fatti uscire e trucidati davanti ai Guardistallo(Pisa) Divisione Herman partigiani. parenti, altri vengono rastrellati portati ad un Göring podere vicino al paese e uccisi. alla sera i morti saranno 57. 93 morti a Meleto Castelnuovo, Meleto, Esercito tedesco, Era l'alba del 4 luglio 1944. Nubi nerastre si Valdarno, 73 morti a San Martino, Massa, Divisione Herman espandevano sul cielo della valle d'Avane, nel Castelnuovo dei Sabbioni, 4 morti a San Martino, 2 morti a Massa Sabbioni, 11 morti a Le Matole (11 luglio). Tutti civili maschi fra i 14 e gli 83 anni. Le Matole Tutte Göring frazioni del Comune di Cavriglia([Provincia di Arezzo]) comune di Cavriglia. La maggior parte della gente si svegliava prima del sorgere del sole per recarsi nei campi, a mietere il grano. Una pioggerellina fine e leggera si scambiava con un timido vento. Nessuno ancora sapeva che quella che stava arrivando, sarebbe stata la mattina più tragica e drammatica della storia di questa comunità. 191 civili maschi fra i quattordici e gli ottantacinque anni infatti, di lì a poco verranno rastrellati, mitragliati e bruciati da reparti tedeschi specializzati della Hermann Goering nei paesi di Meleto, Castelnuovo, Massa e San Martino. Da allora, la gente di questa terra ed in particolar modo le donne ed i bambini, saranno costretti a sopravvivere per lunghissimi anni in un contesto letteralmente dilaniato socialmente, economicamente ed antropologicamente. I soldati nazisti scomparvero dalla valle d'Avane senza lasciare traccia di sé. Nessuno seppe più niente di loro e la popolazione, che non vide mai fatta giustizia sulla morte dei propri padri, tentò nel tempo di spiegarsi i motivi del massacro. Nacquero così progressivamente negli anni la tesi della rappresaglia, del controllo del territorio, quindi quella che voleva come preordinatori della strage i repubblichini locali che intendevano distruggere la radice storica comunista di questa società. Nessuno si preoccupò mai dei veri responsabili tedeschi, dei cosiddetti “cani che dormono da non stuzzicare”, nessuno dette più peso alle loro strategie, ai loro piani, alle loro origini ed alle loro filosofie di guerra, stabilite ai prodromi del secondo conflitto mondiale da Hitler. Grazie allo studio attento e dettagliato dell'inchiesta portata a termine dallo Special Investigation Branch inglese tra il 1944 ed il 1945 nei luoghi scenari delle stragi, secretata fino agli anni novanta negli archivi di Kew (Londra) e nel noto armadio della vergogna a Roma, il ricercatore di Storia Contemporanea all'Università di Firenze Filippo Boni con il fondamentale aiuto della più importante memoria storica vivente di Castelnuovo dei Sabbioni, Emilio Polverini (figlio di una vittima), ha ritrovato nomi, cognomi e fotografie dei soldati che quella mattina si resero protagonisti del violentissimo massacro e li ha pubblicati nel libro “Colpire la Comunità: 4-11 luglio 1944, le stragi naziste a Cavriglia” edito dalla Regione Toscana, in cui in un'analisi storico-scientifica dettagliata e puntuale, dopo aver ricostruito il contesto storico e narrativo della strage, è riuscito a portare alla luce quella che fu la reale strategia del terrore nazista, politica di guerra che era sempre stata un caposaldo della Wehrmacht prima e durante la seconda guerra mondiale. 11 luglio 1944 14 luglio 1944 Eccidio di Padulivo 15 civili fucilati davanti alla gente dell'abitato Padulivo di Vicchio Esercito tedesco (Mugello, Firenze) Strage di San Polo di Arezzo 65 civili, di cui 17 partigiani San Polo di Arezzo Esercito tedesco Repressione contro la popolazione in seguito al boicottaggio della raccolta del grano per impedire l'approvvigionamento ai nazifascisti A seguito di un'operazione dell'esercito tedesco per liberare una ventina di commilitoni tenuti prigionieri dai partigiani nel borgo di Pietramala, viene rastrellata tutta la zona circostante e catturati diversi civili. 48 civili (tra cui una donna incinta di 8 mesi e 3 bambini di 7 e 2 anni e 20 giorni) e 17 partigiani verranno uccisi, alcuni lungo il percorso per arrivare a San Polo, altri 22 luglio 1944 10 agosto 1944 12 agosto 1944 12 agosto 1944 una volta arrivati a destinazione. Alcuni verranno fucilati ed altri verranno fatti esplodere dopo aver riempito loro di esplosivo le tasche. Alcune donne erano state violentate dopo il rastrellamento. Alcuni prigionieri verranno fatti fuggire da un sottufficiale e da un soldato tedesco, scampando quindi al massacro. Militari I nazifascisti trucidarono 64 civili, di cui 19 nazifascisti bambini di età inferiore ai 10 anni, e poi donne e appartenenti al anziani. Le vittime furono sorprese all'alba e "IV battaglione di rinchiuse in una casa al centro del paese, dove Freiwilligen vennero arse vive. I capi famiglia dopo essere 64 civili, in gran parte Tavolicci di Eccidio di Tavolicci Polizei Bataillon stati costretti ad assistere al massacro dei arsi vivi Verghereto Italia" familiari furono condotti in una casa vicina dove Battaglioni furono torturati e poi uccisi. Nel tragitto i reparti autonomi della operanti continuarono la rappresaglia Polizia incendiando le case e uccidendo le persone che repubblicana. trovarono. Fucilazione di 15 Il capitano SS Rappresaglia per un presunto attentato subito a partigiani e antifascisti Theodor Saevecke Strage di Piazzale Milano il 7 agosto 1944 da un camion tedesco a Milano e vilipendio Milano e fascisti della Loreto che causò la morte di 6 civili italiani e il dei loro cadaveri Repubblica ferimento di altri, senza causare vittime tedesche. esposti in piazza Sociale Italiana Durante un rastrellamento nella zona di FolgariaMalga Zonta, presso Passo Coe le truppe tedesche scovarono un Eccidio di Malga Zonta 17 partigiani Esercito tedesco Folgaria nucleo partigiano a Malga Zonta e, dopo un conflitto a fuoco, fucilarono 17 partigiani. Parte di un'operazione di rappresaglia effettuata 16° durante l'agosto 1944 nella zona, contro la Eccidio di 560, in Panzergrenadier popolazione locale accusata di appoggiare le pratica l'intero borgo, Sant'Anna, frazione Massacro di Sant'Anna Reichsfuhrer ed operazioni dei partigiani. Durante l'eccidio di cui solo 391 corpi in di Stazzema, in di Stazzema elementi fascisti furono bruciate vive diverse decine di persone condizioni tali da provincia di Lucca della Repubblica (da qui la non completa identificazione dei corpi) essere identificati Sociale Italiana e una donna incinta venne squartata e il feto colpito con un colpo di pistola. 13 agosto 1944 Strage di Borgo Ticino 12 giovani Borgo Ticino reparti delle SS, dell'esercito tedesco e della Decima Mas di Borghese 19 agosto 1944 Eccidio di San Quirico 20 Pescia Esercito tedesco 29 settembre Strage di Marzabotto 1944 770 16° Panzergrenadier Marzabotto, Bologna Reichsfuhrer (comandato da Come rappresaglia del ferimento di tre soldati tedeschi viene chiesto un risarcimento 300.000 lire per non fucilare 13 giovani del luogo e dare fuoco al paese. Pagato il risarcimento i giovani verranno fucilati ugualmente dai tedeschi (il capitano tedesco durante un'udienza sulla strage dirà che ""i quattrini non bastano pel sanguetedesco"), ma uno riuscirà a salvarsi. Successivamente verranno fatti sgombrare con la forza i residenti e razziato e bruciato il paese. Fino al giorno dopo fu impedito ai residenti di rientrare nel paese e di recuperare le salme per dargli sepoltura. Il 17 agosto, furono assassinati due soldati tedeschi nei pressi del paese di San Quirico, sui monti di Pescia, da parte di un gruppo di militi compatrioti disertori. Il mattino del 19, il paese fu circondato da decine di soldati, saccheggiato e dato alle fiamme. La popolazione inerme si raccolse nella chiesa parrocchiale, unico edificio risparmiato dall'incendio. Alle ore 11, fu dato ordine al pievano Don Vincenzo Del Chiaro di radunare un gruppo di uomini del paese per far scavare una fossa nel cimitero capace di contenere 20 cadaveri. Alle 16, il comandante tedesco comunicò che sarebbero stati fucilati venti uomini dei quarantasette fermati il giorno precedente nella strada sottostante il paese. Si trattava di persone provenienti da tutta la Toscana, che erano state messe in libertà dopo aver lavorato alle fortificazioni della Linea Gotica, presso la Lima. Vengono uccisi gli abitanti di un intero paese 20 ottobre 1944 Strage di Gorla 26 novembre La Strage della 1944 Missione Strassera 480 Gorla, Milano 5 partigiani e 2 loro spose Portula, Vercelli 2-3 dicembre L'eccidio di Portofino 1944 22 civili 7 febbraio 1945 Eccidio di Porzûs 17 partigiani bianchi 23 marzo 1945 Le fucilazioni di Cravasco 17 partigiani 24 aprile-27 aprile 1945 Strage di Cortile di San 27 persone Martino Walter Reder) I piloti di alcuni bombardieri americani) Brigata comunista Garibaldi-Biella (comandata dal capo partigiano Gemisto) Vengono uccisi quasi tutti i bambini ed il personale scolastico della scuola elementare Francesco Crispi Vengono uccisi 5 partigiani bianchi membri della missione Strassera e successivamente le mogli di due di loro Vengono uccisi senza che i motivi vengano resi SS sotto il pubblici 22 cittadini italiani detenuti nel carcere Portofino comando di genovese di Marassi, i loro corpi zavorrati con Siegfried Engel pietre saranno legati col filo spinato e scaricati in mare. Vengono uccisi 17 membri della Brigata Brigata comunista partigiana cattolica Osoppo, accusati falsamente Porzûs, Udine Garibaldi di collaborare con i nazifascisti, in realtà antititini 15 partigiani detenuti e altri 5 partigiani che si trovano nell'infermeria dove erano stati ricoverati (ad uno era stata amputata una gamba) in seguito ad un fallito tentativo di liberare un compagno vengono prelevati dal carcere genovese di Marassi e vengono portati nei pressi del cimitero SS sotto il di Cravasco per essere fucilati come rappresaglia Cravasco, frazione di comando di per uno scontro a fuoco del giorno prima tra tra Campomorone Siegfried Engel una decina di partigiani della Brigata "Balilla" e una pattuglia di militari tedeschi in cui morirono otto soldati tedeschi. Due di loro riusciranno a fuggire dal camion che li trasportava durante il viaggio grazie all'aiuto dei compagni, mentre un terzo, solo ferito al collo ma creduto morto, riuscirà a sopravvivere. Cortile di San Tedeschi in Vengono uccise 27 persone Martino, Perugia ritirata 26 aprile 1945 26 aprile 1945 27 aprile 1945 27 aprile 1945 26 aprile 1945 29 aprile 1945 29 aprile 1945 29 aprile 1945 29 aprile 1945 29 aprile 1945 30 aprile 1945 30 aprile-2 maggio 1945 1 maggio 1945 Strage di Narzole 66 persone Strage di Bivio di Moriglione 13 persone Strage di Saonara 50 persone Strage di Rodengo Saiano 9 persone Strage di Saonara 50 persone Strage di Castello di Godego Strage di San Martino de' Lupari Strage di Cervignano del Friuli Strage di Villa del Conte 75 persone 32 persone 22 persone 14 persone Strage di Abbazia di P. 12 persone e S. Giorgio in B. Tedeschi in ritirata Bivio di Moriglione, Tedeschi in Cuneo ritirata Tedeschi in Saonara, Padova ritirata Rodengo Saiano, Tedeschi in Brescia ritirata Tedeschi in Saonara, Padova ritirata Castello di Godego, Tedeschi in Treviso ritirata San Martino de' Tedeschi in Lupari, Padova ritirata Cervignano del Tedeschi in Friuli, Udine ritirata Villa del Conte, Tedeschi in Padova ritirata Abbazia di P. e S. Tedeschi in Giorgio in B., ritirata Padova Tedeschi in Grugliasco, Torino ritirata Tedeschi in Valdastico, Vicenza ritirata Ciriè e Montanaro, Tedeschi in Torino ritirata Narzole, Cuneo Vengono uccise 66 persone Vengono uccise 13 persone Vengono uccise 50 persone Vengono uccise 9 persone Vengono uccise 50 persone Vengono uccise 75 persone Vengono uccise 32 persone Vengono uccise 22 persone Vengono uccise 14 persone Vengono uccise 12 persone Strage di Grugliasco 66 persone Vengono uccise 66 persone Strage di Pedescala 82 persone Strage di Ciriè e Montanaro 8 persone 2 maggio 1945 Strage di Avasinis di Trasaghis 51 persone Avasinis di Trasaghis, Udine Tedeschi in ritirata Vengono uccise 51 persone 2 maggio 1945 Strage di Ovaro 22 persone Ovaro, Udine Tedeschi in ritirata Vengono uccise 22 persone Vengono uccise 82 persone Vengono uccise 8 persone 2 maggio 1945 Strage di Val di Fiemme 10 persone Val di Fiemme, Trento Tedeschi in ritirata Vengono uccise 10 persone 3 maggio 1945 Strage di Bolzano 15 persone Bolzano, Bolzano Tedeschi in ritirata Vengono uccise 15 persone