XXXVI ROMA JAZZ FESTIVAL ROMA, PARCO DELLA MUSICA, 12 OTTOBRE - 25 NOVEMBRE 2012 Il primo film sonoro, i documentari, i corti, le biografie epiche, le riprese televisive, i video clip, lo stretto interscambio con la video arte, il rapporto tra jazz ed immagini è lungo e fecondo. Da questa stretta relazione nasce il tema di questa edizione, “ Visual Jazz “. Un’occasione per cogliere le tendenze della musica jazz a confronto con i nuovi media, e con i capolavori cinematografici. Riproduzione e rielaborazione di suoni ed immagini, tra video arte, documentari e film, si genera una nuova creatività. Il Roma Jazz Festival con un progetto articolato ed interdisciplinare, vuole esplorare tutte le possibili relazioni che possono venire fuori tra le sonorità musicali del Jazz e le differenti espressioni del linguaggio audiovisivo, proponendo una rassegna che vede espressioni di video arte e performance live. JAZZ E VIDEOARTE IL Festival Aprirà con un’esclusiva europea, JACOBTV con “The News”; video remixati dai media televisivi stile urbano tra speech, groove strumentali e molto jazz; MARTIN REITER-EVA FISCHER con “Inventions&impressions”, temi e improvvisazioni in combinazioni con le immagini; TRIPLE VISION(I),un viaggio sentimentale e onirico all’interno della musica e dell’arte visuale; altro modo di affrontare il rapporto tra immagini e musica in maniera meno astratta sono i lavori di FRANCESCO BEARZATTI TINISSIMA QUARTET con l’omaggio a Thelonious Monk dove brani rock si intersecano con i temi più famosi di Monk sul montaggio live di Antonio Vanni; l’omaggio a Vincent van Gogh, dove le immagini e la musica di XAVIER DOTRAS, evocano l'essenza del pittore, la sua opera, la sua vita; GIOVANNI GUIDI, le sue aperture liriche e la vena melodica e cantabile viene messa in evidenza dalle suggestioni visuali di Mattia Rimatori; MANU KATCHÈ in una splendida mutazione tra atmosfere groove e temi jazzy sulle improvvisazioni di Nils Petter Molvaer e le immagini di “Third Round”; più documentaristico il lavoro del trio ROMANO, SCLAVIS, TEXIER, "Root” Africaine Du Trio & Du Griot, un affresco melodico sulle immagini di Guy le Querrec, ricavate da un reportage di viaggio in Africa JAZZ E CINEMA Sul cinema molti si sono cimentati, specialmente sui film muti, ma il lavoro di RITA MARCOTULLI con “ Omaggio a Truffaut” in cui l’universo poetico di Truffaut, attraverso i suoi personaggi, i suoi temi ricorrenti, esaltato dall’interazione tra realtà e finzione dalla regista Maria Teresa De Vito, è decisamente un passo avanti; come il montaggio del regista Pino Bruni in "Ears Wide Shut" - Omaggio a Stanley Kubrick, una concatenazione sotto forma di suite di brani originali dei musicisti CAMPOBASSO e MANZONI ci conducono in viaggio nell’immaginario cinematografico; ed infine un inedito progetto multimediale fra jazz e cinema, “Il Sorpasso”, celebre film di Dino Risi, nella rielaborazione della colonna sonora a cura di FABRIZIO BOSSO, che andrà a intersecarsi con surreali dialoghi. Sempre nell’ambito cinematografico ma con un’attenzione per la colonna sonora due proposte simili ma opposte, cultura “alta” e cultura “bassa”: GIANLUCA PETRELLA I-JAZZ ENSEMBLE con il “Il Bidone” omaggio a Nino Rota, una selezione di brani e colonne sonore del grande compositore riproposte in un ambiente sonoro poliedrico tra elettronica, jazz e pop; FRANCO MICALIZZI con il progetto “Cult Soundtracks and Jazz”, colonne sonore ed immagini dei cult movie del filone poliziesco italiano, enfatizzate da un jazz funk orchestrale; ed infine sonorizzazione dal vivo di una serie di preziosi e stimolanti “corti” di animazione eseguite da ENZO PIETROPAOLI e MICHELE RABBIA. www.romajazzfestival.it 1 JAZZ E BUIO Sempre sul filone del rapporto tra immagine e musica, un progetto speciale basato proprio sulla mancanza di immagini, “Blind Date - Concert in the Dark” di CESARE PICCO, un evento unico, dove il pubblico ha il privilegio di ascoltare un concerto per pianoforte totalmente improvvisato nel buio assoluto, entrando in una nuova dimensione sensoriale. JAZZ E MUSICA EVOCATIVA Il festival si arricchisce di quattro eventi speciali che possiamo definire di “musica evocativa” quale è il nuovo progetto “The Duke” di JOE JACKSON , dove brani di Ellington filtrano attraverso l’immaginazione e la creatività del musicista inglese, sperimentando groove e sonorità inaspettate; “Plugged In. A Night of Solo Explorations" con HERBIE HANCOCK, che per la prima volta nella sua carriera affronterà un concerto di piano solo, con l'ausilio del computer e del sintetizzatore, ricreando i suoni che lo hanno reso un interprete della musica di mezzo secolo; “When The Heart Emerges Glistening” del nuovo talento AMBROSE AKINMUSIRE in cui stati d’animo contrastanti come il cambiamento, la vulnerabilità, la fierezza, la solidità, la sicurezza. vengono interpretati in maniera onesta ed aperta; in chiusura il concerto di IRENE GRANDI - STEFANO BOLLANI, con un repertorio nato immaginando un viaggio che racconta questa grande amicizia, i suoni del Brasile, l’Europa, il passato, il presente in una raffinata fusione fra il jazz e rock. NEU JAZZ Rassegna nella rassegna , giunta la secondo anno, NEU JAZZ ovvero New European Jazz, dove con il supporto degli istituti di cultura e delle ambasciate vengono presentati i migliori gruppi emergenti. Quest’anno ospiteremo il gruppo svizzero RUSCONI; il “suono” è il focus del loro lavoro, ma dimostrano anche un particolare interesse per la visualizzazione della loro musica attraverso video musicali e bellissime fotografie, da vedere il loro ultimo video “Alice in the sky”. Dalla Francia, selezionato da Jazz Migration, ACTUUM con "Brutal music for nice people", le loro canzoni sono audaci ed energiche ma sempre eleganti. e il loro sound ispirato da Charles Mingus e George Russell, è un’ideale colonna sonora per questi tempi di incertezza. Mentre il gruppo lituano INSEARCH presenta in “Art Alarm” un mix tra jazz e alternative post rock passando dal suono del periodo elettrico di Miles Davis, a quello post-rock con echi che ricordano gli islandesi Sigur Ros, cercando di sfuggire alle banali generalizzazioni. Ed infine, un talento norvegese, ARVE HENRIKSEN, divenuto celebre per l’originale timbro della sua tromba e per un uso della voce altrettanto originale, Il suo suono è legato alla natura in modo molto forte è spesso artefice di vere e proprie esperienze in contesti naturali di grande impatto. Non poteva mancare anche quest’anno una mostra e l’occasione si è presentata con il Progetto multimediale dell’artista Nero Project/Antonello Fresu OFFRIMI IL CUORE, presentato in anteprima europea. E’ un progetto tra arte contemporanea e musica. Musicisti, artisti visivi, danzatori sono invitati ad improvvisare usando come base ritmica il battito del proprio cuore captato in diretta durante la performance e riproposte su una serie di monitor. A completare il programma una rassegna cinematografica, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, JAZZ E CINEMA ITALIANO. UN PERCORSO TRA LE ORIGINI. La Cineteca Nazionale regala agli amanti del genere una programmazione particolare nel palinsesto d’inizio autunno del Cinema Trevi. Questa rassegna vuole esplorare come la popolarità del Jazz arrivi da noi solo nel dopoguerra, partendo dallo Swing. Un percorso che ha inizio attraverso la sensibilità di autori come Zurlini e Risi, Mario Soldati, Gianni Amico, Enzo Battaglia e le musiche di Piero Umiliani. www.romajazzfestival.it 2 Il Festival è prodotto dalla International Music Foundation, realizzato con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e Centro Storico, con il patrocinio del Progetto ABC della Provincia di Roma e co-prodotto con la Fondazione Musica per Roma. Alcune iniziative in programma sono state realizzate in collaborazione con diverse Ambasciate e Istituti di Cultura europei di Roma, il Centro Sperimentale di Cinematografia e il PAV – progetto arti visive di Time in Jazz. Il Progetto ABC Arte Bellezza Cultura della Provincia di Roma ha come obiettivo quello di operare “nei luoghi da vivere della provincia” e valorizzare così le “eccellenze” turistiche e culturali del territorio, progettando e coordinando iniziative culturali su indirizzo e impulso diretto del Presidente della Provincia per avvicinare sempre di più i cittadini, soprattutto i più giovani, all’Arte, alla Bellezza, alla Cultura. Mario Ciampa Direttore Artistico Roma Jazz Festival INFO E BIGLIETTI: Auditorium Parco della Musica - Viale Pietro de Coubertin, 30 – Roma PREVENDITA ONLINE: Listicket: La biglietteria del Parco della Musica è aperta tutti i giorni dalle 11 alle 20 Domenica dalle 11 alle 20; La biglietteria Parco della Musica è aperta dopo le ore 20 per la vendita dei soli concerti serali e chiude mezz’ora dopo l’inizio dell’ultimo evento in programmazione. Le riduzioni per gli spettacoli di Musica per Roma possono essere applicate esclusivamente al botteghino dell’Auditorium. ACQUISTI TELEFONICI: Esclusivo per l’Italia Tel. 89.29.82 LIS (Lottomatica Italia Servizi) Dall’estero Tel. +39 06.37.00.106 UFFICIO STAMPA ROMA JAZZ FESTIVAL BIG TIME – ROMA 06/5012073 - [email protected] CLAUDIA FELICI 329/9433332, FABIO TIRIEMMI 329/9433332 Ufficio stampa Fondazione Musica per Roma tel. 06-80241.231– 228 – 261 - [email protected] www.romajazzfestival.it 3 ROMA JAZZ FESTIVAL Auditorium Parco della Musica – Roma 12-30 ottobre 2012 OFFRIMI IL CUORE Offrimi il cuore è progetto multimediale dell’artista Nero Project/Antonello Fresu, in cui convivono arte visiva, musica, video e performance. Antonello Fresu, pur avendo sviluppato un percorso di ricerca fortemente connotato, autonomo e coerente, percepisce il proprio fare artistico come processo collettivo. Non è raro, pertanto, nel suo lavoro, imbattersi, come in questo caso, in un’opera corale dominata da una pluralità di voci e di presenze. Fil rouge del progetto è il cuore, centro nascosto dell’essere, nucleo pulsante e strumento primordiale che scandisce il ritmo della vita e della morte, simbolo arcaico e profondo di spiritualità e dell’incontro con se stessi. E ad incontrare se stessi Nero Project ha invitato musicisti, danzatori, artisti visivi e performer, proponendo loro di improvvisare usando come base ritmica il battito del proprio cuore, ascoltato in diretta grazie all’ausilio di un ecocardiografo ad ultrasuoni. “Se suonare significa sia ascoltare, che agire col proprio corpo su uno strumento, cosa succederebbe a suonare con il proprio corpo come sottofondo e come strumento? Cosa cambia nella prestazione artistica di un musicista se nel realizzarla è messo in condizioni di sentire “letteralmente” ciò che accade dentro di lui? È come fare e contemporaneamente vedere se stessi mentre si agisce, uno strano sdoppiamento a cui non facciamo più caso, anche se è oggi la regola, imposta o suggerita dai metodi stessi dei media audiovisivi.” (Marco Senaldi). Fresu, seguendo le poetiche dell’arte contemporanea, propone un’insolita ed coinvolgente lettura del processo, secondo cui “il cuore diventa un inusuale strumento musicale da affiancare al proprio strumento d’artista – il pianoforte, la batteria, la voce, il corpo – alla ricerca di un dialogo con se stessi, di quella armonia ed equilibrio capaci di dare nuovo senso, dove le esibizioni non sono esecuzioni di partiture sonore, corporee o visive, ma vere e proprie interlocuzioni dialettiche con la parte più intima del proprio io.” (Giannella Demuro). Offrimi il cuore vede la partecipazione di 40 artisti, perlopiù musicisti di fama internazionale e viene presentato in anteprima al Roma Jazz Festival. Dal 12 al 30 ottobre negli spazi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, una teoria di grandi monitor trasmetterà i video delle singole performance, video che appaiono come suggestivi quadri in movimento che il pubblico potrà guardare, ma anche ascoltare attraverso appositi auricolari posizionati accanto ad ogni postazione. La mostra sarà accompagnata da un catalogo d’arte multimediale, con testi critici di Giannella Demuro e Marco Senaldi, apparati iconografici e filmati su dvd. www.romajazzfestival.it 4 A novembre la mostra sarà trasferita in Svizzera, esposta contemporaneamente a Ginevra e Losanna, in occasione della prima edizione del Festival Musica/Scienza. L’iniziativa è promossa dal PAV – progetto arti visive di Time in Jazz, in collaborazione con il Festival Jazz di Roma e l’Auditorium Parco della Musica, con il supporto dell’associazione culturale isolasenzatitolo. Le performances: Dean Bowman, Mario Brunello, Carlos Buschini, Uri Caine, George Colligan, Paolino Dalla Porta, Paolo Damiani, Max De Aloe, Maria Pia De Vito, Hamid Drake, Pierre Favre, Ettore Fioravanti, Paolo Fresu, Minino Garay, Philippe Garcia, David Gilmore, Trilok Gurtu, Tigran Hamasyan, Patrice Heral, Brad Jones, Pi Keaovong, David Linx, Oren Marshall, Joan Minguell, Gavino Murgia, Gianluca Petrella, Alex Pinna, Enrico Rava, Giorgio Rossi, Rudy Royston, Antonello Salis, Boris Savoldelli, Pinuccio Sciola, Omar Sosa, Tino Tracanna, Gianluigi Trovasi, Peter Waters, Dhafer Youssef, Bojan Z, Cristina Zavalloni. www.romajazzfestival.it 5 Una collaborazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Fondazione Musica per Roma, IMF Foundation CINEMA E JAZZ - UN PERCORSO TRA LE ORIGINI Sala Trevi Vicolo del Puttarello 25 (Fontana di Trevi) Telefono: +39 06.6781206 11 OTTOBRE ( Tra Swing e Jazz ..) ore 17.00 - IL SORPASSO Regia: Dino Risi 16 OTTOBRE ( dedicato a Piero Umiliani) ore 19.00 ore 18.00 - SMOG Regia: Franco Rossi - IL BLUES DELLA DOMENICA (1951) Regia: ore 19.50 - UNA BELLA GRINTA Regia: Valerio Zurlini; Giuliano Montaldo - NOI INSISTIAMO! SUITE PER LA LIBERTÀ ore 21.45 - I PIACERI PROIBITI Regia: Raffaele SUBITO (1964) Regia: Gianni Amico; Andreassi - APPUNTI PER UN FILM SUL JAZZ (1965) Regia: Gianni Amico ore 20.30 - GLI ARCANGELI (1963) Regia: Enzo Battaglia 18 OTTOBRE ( I classici delle Origini) ore 17.00 - LA NOTTE Regia: Michelangelo Antonioni 14 OTTOBRE ( Chet Baker: un grande ore 19.15 - UNA STORIA MILANESE Regia: Eriprando Visconti jazzista in piccoli ruoli sul grande Ore 21.10 - BOTTA E RISPOSTA Regia: Mario schermo) Soldati ore 17.00 - L’AUDACE COLPO DEI SOLITI IGNOTI Regia: Nanni Loy ore 18.45 - TROMBA FREDDA Regia: Enzo Nasso ore 19.15 - URLATORI ALLA SBARRA Regia: Lucio Fulci ore 21.15 - NUDI PER VIVERE Regia: A.A.V.V www.romajazzfestival.it 6 SCHEDE BREVI FILM CON CREDITI MUSICALI IL SORPASSO (1962) L’on the road italiano che ha raccontato il nostro boom. Il viaggio sull’Aurelia da Roma a Castiglioncello attraversa un paese in rapidissima trasformazione e la colonna sonora non poteva che essere intrisa di suggestioni swing... Il capolavoro di Dino Risi compie questa estate mezzo secolo (ma non lo dimostra...) e in occasione del Roma Jazz Festival sabato 13 ottobre all’Auditorium Parco della Musica Fabrizio Bosso rileggerà con la sua tromba tutta la colonna sonora del film. Una pietra miliare della commedia all’italiana da rivedere ormai come un classico della nostra cultura. IL BLUES DELLA DOMENICA (1951) Il ritratto di una particolare categoria umana: i “musicisti della domenica”. Si tratta di jazzisti che per vivere sono costretti a praticare un altro lavoro e che solo come gruppo possono svolgere un’attività insieme ricreativa e creativa. La musica è la domenica della loro vita. Appare il primo locale jazz a Roma negli anni Quaranta. Zurlini tuttavia non si limita a realizzare un semplice documentario ma unisce i suoni jazz con citazioni tratte da famosi testi blues e con immagini che tentano di renderne per scorci le storie di abbandono (un treno inquadrato dall’alto in lontananza) o di disperazione (un amore contrastato) o di solitudine (i desolati casermoni della periferia romana). NOI INSISTIAMO! SUITE PER LA LIBERTÀ SUBITO (1964) «Gianni Amico, che interpretava la parte del cinefilo in Prima della rivoluzione di Bertolucci, in cui collaborò alla sceneggiatura e alla regia, illustra in 16mm la celebre suite di Max Roach Freedom Now che canta l’eccezionale Abbey Lincoln (moglie di Roach ed eroina di Nothing But A Man di Roemer). Il rischio che un’impresa di questo genere corre è evidente: il pleonasmo. Senza dubbio è grazie a una perfetta conoscenza del jazz e del cinema, a cui si aggiunge una sensibilità avvezza al potere di entrambi che Amico riesce a evitarlo con così tanto successo. In effetti l’azione congiunta dell’immagine e del suono imprime all’insieme un senso più vasto di quello di cui ognuna singolarmente sarebbe il segno. L’Illustrazione propone sicuramente una lettura della musica che a sua volta la asseconda costantemente in modo da conferirle infinite risonanze. […] Basta dire che si rimane affascinati e che questa capacità di affascinare si deve ai musicisti e al cineasta nella stessa misura. Ma è a Gianni Amico che si deve l’aver saputo comporre sul documentario (afroamericano, ma di portata universale) di Max Roach e Abbey Lincoln una musica così bella, inquietante, lancinante, per tutti» (Jacques Bontemps). APPUNTI PER UN FILM SUL JAZZ (1965) «L’amore per il jazz, che faceva di Noi insistiamo! anche un film d’amore per il popolo negro, ha portato Gianni Amico a una particolare comprensione di questo fenomeno di creazione, collettiva e individuale nello stesso tempo, così vicino al cinema: due amori, cinema e jazz, che non si tradiscono. L’Éclair Coutand e il Nagra, macchina da presa 16mm, silenziosa e suono in presa diretta, gli hanno permesso di penetrare i volti tesi, i ritmi nascosti, le parole ignorate che accompagnano lo spettacolo jazzistico. Ogni “capitolo”, intitolato a volte parafrasando il titolo di un film (Un sax è un sax – Une femme est une femme o Vivre sa musique – Vivre sa vie), si compone di una parte spettacolare (strano spettacolo senza spettatori) e di una extra-spettacolare (un’intervista, una prova, una giornata al luna-park). […] L’amore di Gianni Amico per la macchina da presa, l’Éclair Coutand, si identifica con quello di Gato Barbieri per il suo sassofono nel capitolo Un sax è un sax, posto a cerniera fra gli altri, quasi a simbolizzare l’artigianato che, nel cinema come nel jazz, non si disgiunge www.romajazzfestival.it 7 mai dall’arte. […] L’intelligenza di Gianni Amico si manifesta nelle fasi successive a quella della ripresa. Il “peso” figurativo dei volti sudati, scuri, viene esaltato dallo “sgranato” del 16mm stampato a 35mm. Il volto teso del batterista diventa un leitmotiv efficacissimo nel capitolo Tutti i figli di Dio hanno una tromba. I “jokes” tra le quinte di Johnny the kid proseguono il tono ironico dell’inizio al luna-park. Il taglio secco del montaggio evidenzia il cubismo musicale di Mal Waldrom, già preannunciato dalla razionalità delle sue dichiarazioni» (Aprà). GLI ARCANGELI (1963) Due giovani, Roberto e Paolo, dividono un appartamento a Roma e condividono le medesime idee sul mondo e sulla vita, che scorre quasi parallelamente alla loro esistenza, rinchiusa in un orgoglioso narcisismo, scosso solo dalla presenza di una ragazza che va e viene, turbando il suo fidanzato Roberto. Finché a cambiare la loro quotidianità arriva Anna Maria, la giovane sorella di Roberto, accompagnato dal fidanzato Stefano: i due sono fuggiti dal paese perché i genitori di lei non danno il loro consenso al matrimonio. La grande città farà crollare le certezze della ragazza. «È un film sostanzialmente probo, cioè onesto e gentile, ma anche cattivo e pungente, con quella acerbità che era necessaria al tema» (Chiaretti). L’AUDACE COLPO DEI SOLITI IGNOTI Il seguito del fortunato film di Monicelli I SOLITI IGNOTI vede la banda di borgata romana in trasferta a Milano a rubare il montepremi del Totocalcio.. Il regista Nanni Loy, il consacrato maestro della candid camera televisiva, realizza un vero e proprio film jazz, dove gli interpreti ed i caratteristi sullo schermo sembrano proprio seguire una partitura fatta di assoli e contrappunti .. Colonna sonora di Piero Umiliani. Sui titoli di testa un ottimo cool jazz di Chet Baker . TROMBA FREDDA Cortometraggio di taglio “ surrealista” realizzato mezzo secolo fa da Enzo Nasso che, in venti minuti, traccia un ritratto inedito ed ironico di Chet Baker, qui all’apice della sua carriera. A qualcuno piace freddo… URLATORI ALLA SBARRA Uno dei primi film diretti da Fulci che ha tracciato la storia del genere “ musicarello”. Scritto da Vivarelli si avvale, oltre del siparietto di Chet Baker, anche dei cameo di Mina, di Celentano, di Umberto Bindi, di Peppino di Capri e di Lino Banfi. Siamo alla fine degli anni’50 ed è in pieno atto lo scontro generazionale tra la musica “ di tradizione” e le nuove tonalità d’Oltreoceano. Un film da vedere per capire il panorama musicale italiano nei primi anni della nostra TV. NUDI PER VIVERE Film composto da una curiosa antologia di spettacoli di varietà ripresi live in vari cabaret. Sulla falsariga dell’ inchiesta sociologica - un genere documentaristico molto amato dal pubblico anni sessanta-, il film venne realizzato da un trio di giovani cineasti che si firmano con un acronimo. (ELIO MONTESTI : ELIO PETRI, GIULIANO MONTALDO, GIULIO QUESTI) www.romajazzfestival.it 8 SMOG Per descrivere la trasferta di un avvocato italiano a Los Angeles, città qui elevata a simbolo della Modernità e dell’alienazione contemporanea, la musica di Piero Umiliani si serve ancora una volta della tromba fredda di Chet Baker. Una perla da cineteca, una delle partiture più belle mai composte dal maestro fiorentino. Il film, interpretato da Enrico Maria Salerno e da Annie Girardot, è stato diretto con questo gusto molto particolare da Franco Rossi, che diventerà negli anni successivi uno dei maggiori registi di sceneggiati Rai. UNA BELLA GRINTA La musica di Piero Umiliani ed un ensemble jazz di prima caratura animano la colonna sonora di questo film di Giuliano Montaldo. Il film è una critica al capitalismo ed alla corruzione del modello finanziario industriale che regola i meccanismi della nostra società . Temi cari all’opera del regista genovese che troviamo, mezzo secolo dopo, anche nella sua pellicola recente L’INDUSTRIALE . I PIACERI PROIBITI Una perla da cineteca: l’occasione per vedere uno dei rari lungometraggi del maestro del corto documentarista Raffaele Andreassi, e per riascoltare uno dei motivi più noti del maestro Umiliani. Un documentario-inchiesta ( un genere che quindi amava il jazz, quindi…) dedicato al mestiere più antico del mondo e realizzato per l’epoca con il gusto “morboso” del proibito. Un documento che oggi ci è utile, come una cartina tornasole, per analizzare e capire come la nostra società sia cambiata in questo mezzo secolo. LA NOTTE La colonna sonora di Gaslini è una vera pietra miliare della storia del cinema e della musica. La scelta di Antonioni di affidarsi per il commento alle note del maestro milanese ha influenzato tutto il cinema europeo delle nouvelle vague. Un film spartiacque che racconta la discesa agli inferi di un aspirante intellettuale in una livida Milano, capitale all’epoca dell’Industria Culturale. Sullo schermo grande prova di Mastroianni e Jeanne Moreau. UNA STORIA MILANESE Il film di Eriprando Visconti, prodotto da Ermanno Olmi, racconta in una fredda Milano -location molto presente nel cinema dell’epoca- il percorso di una storia d’amore vissuta tra due giovani. Una storia che è raccontata per diventare metafora esemplare del crollo di certi valori piccolo borghesi. Opera prima del nipote di Luchino Visconti -e suo film più celebre-, fu scritto anche da Vittorio Sermonti, e vede tra gli interpreti Romolo Valli. Il film si segnale per un’interessante colonna sonora jazz realizzata da John Lewis e dal Modern Jazz Quartet. BOTTA E RISPOSTA All’inizio degli anni ’50, quando ancora non c’era la televisione, Mario Soldati -che poi diventerà il divulgatore più noto del pubblico nazionalpopolare- dirige questo particolare film che si articola come un curioso mosaico destinato a raccogliere alcune tra le scenette teatrali più in voga in quegli anni. Il film racconta, ed esalta, il mondo,della Rivista, un genere di spettacolo giunto ormai alla fine dei suoi fasti e Soldati, che ha sempre avuto il mito dell’America, ci regala in questa antologia una grande, e poco nota, performance di Louis Armstrong. Il modo migliore con cui chiudere questa piccola rassegna di Cinema e Jazz …… www.romajazzfestival.it 9 Una produzione Fondazione Musica per Roma in collaborazione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi e IMF Foundation. ROMA JAZZ FESTIVAL – SERATA INAUGURALE JACOBTV - The News 12 Ottobre 2012 Sala Petrassi PRIMA EUROPEA Interpreti NORA FISHER, SOPRANO LORI COTLER, VOCALIST PMCE PARCO DELLA MUSICA CONTEMPORANEA ENSEMBLE TONINO BATTISTA, DIRETTORE JAN BOITEN, LUCI E SCENOGRAFIA / CHRIS WEEDA, REGIA DEL SUONO / AIKE DIRKZWAGER, REGIA JACOBTV, SUPERVISIONE Ultra-tonale, post-minimalista, avant-pop, post-modernista, collagista, iper- romantico, persino “terrorista”, JacobTV è certamente da considerare uno dei più stimolanti artisti provocatori del panorama musicale odierno. In esclusiva europea Musica per Roma insieme al Roma Jazz Festival, presenta il suo The NEWS, opera multimediale che ha riscosso un'enorme successo negli Stati Uniti, un lavoro che fa ridere e piangere e per un’opera musicale contemporanea si tratta di un vero e proprio complimento. Queste interviste ai potenti della terra trattate come rap metropolitani, questa musica dal vivo sincronizzata ai video remixati dai media televisivi, gettano una nuova luce sul mondo attuale, sui leader politici e culturali, incapaci di parlare di libertà e democrazia, di religione, di economia e di riscaldamento globale, di catastrofi e moralità. Nell'armonizzare le interviste di politici, siano Obama o Berlusconi, nel trattare la fama e l'infamia che ci circondano, Jacob TV dimostra di essere ampiamente più ipnotico e interessante di Fox News, CNN o del TG1. www.romajazzfestival.it 10 Sabato 13 Ottobre – Sala Sinopoli FABRIZIO BOSSO QUARTET “Il Sorpasso” 50 anni del celebre film di Dino Risi FABRIZIO BOSSO, TROMBA LUCA MANNUTZA, PIANOFORTE LUCA BULGARELLI, CONTRABBASSO LORENZO TUCCI, BATTERIA IL SORPASSO si può definire il nostro “On the road” più famoso. Un film fulminante, amaro, gaglioffo, velocissimo, invadente, come la Lancia Aurelia B24 usata da Gassman e Trintignan; un viaggio sulla Via Aurelia da Roma a Castiglioncello che attraversa un paese in rapidissima trasformazione, tratteggiando un Italia alle prese con il boom economico ed il suo lato oscuro: Un regista, Dino Risi, lucido e sferzante. Quest’anno la pellicola compie 50 anni, è stato restaurato ed il Roma Jazz Festival lo omaggia con una rielaborazione della colonna sonora di Riz Ortolani da parte di uno dei più sensibili musicisti italiani, Fabrizio Bosso. Il trombettista piemontese, accompagnato dal suo quartetto, commenterà dal vivo le immagini, un montaggio del film di circa un’ora, che scorreranno alle spalle dei musicisti che risuoneranno i temi centrali della musica originale, integrandole con le improvvisazioni che verranno dalla loro creatività. Si creerà così un flusso musicale abbinato alle sequenze del film, che è già di per se un film “scritto” in chiave jazzistica; le improvvisazioni nei cambi repentini di programma e di svolgimento da parte dei due protagonisti del film, il nastro d’asfalto di una Roma deserta prima e della Via Aurelia che corre parallela al mare poi, il ritmo che alterna momenti serrati e concitati ad altri abbacinanti e sospesi. Una doppia emozione nel rivedere, seppur in una versione ridotta, un capolavoro che ha fatto epoca, con un nuovo vestito sonoro di grande suggestione. www.fabriziobosso.com http://www.facebook.com/pages/Fabrizio-Bosso/30690923554 https://twitter.com/#!/BossoFabrizio www.romajazzfestival.it 11 MARTEDI’ 16 OTTOBRE - SALA PETRASSI EARS WIDE SHUT Omaggio a Stanley Kubrick di MAURO CAMPOBASSO e MAURO MANZONI MAURO CAMPOBASSO - COMPOSITORE E CHITARRISTA MAURO MANZONI - COMPOSITORE, ANCE, FLAUTI STEFANO SENNI - CONTRABBASSO FRANCESCO CUSA - BATTERIA Il nome parafrasa l’ultima fatica di Stanley Kubrick “Eyes Wide Shut”, ispirato al libro “Doppio Sogno” di Arthur Schnitzler. Il progetto è un omaggio al cinema di un grande maestro, di due musicisti della nuova scena italiana, il sassofonista e flautista Mauro Manzoni e il chitarrista Mauro Campobasso. Oltre alla passione per il cinema, e per Kubrick, i due hanno in comune l’attenzione per i nuovi linguaggi dell'elettronica con una proposta musicale che abbraccia ambiti differenti. Il concerto viene presentato come una sorta di viaggio visivo e musicale nel quale sono collegati gli elementi della visione kubrickiana; nelle pieghe del tessuto sonoro si potranno percepire, a volte nascoste e talvolta manifeste, le musiche che Kubrick ha utilizzato per i suoi film. Così “Ears Wide Shut” diventa una rivisitazione partecipe dell’universo di visioni del regista per alimentare, da una nuova prospettiva, la lettura ed il dibattito sul cinema di Stanley Kubrick. Un percorso musicale estremamente variegato, con episodi fortemente caratterizzati, con alternanze fra tensioni e distensioni, in una concatenazione sotto forma di suite di brani originali dei due co-leader e rilettura dei temi di vari film. Un vero e proprio viaggio nell’immaginario cinematografico, sulla traccia visiva montata per associazioni iconografiche e tematiche da Pino Bruni. http://www.maurocampobasso.com http://www.mauromanzoni.com http://www.facebook.com/mauro.campobasso1 https://twitter.com/#!/maurocampobasso www.romajazzfestival.it 12 Mercoledì 17 Ottobre – Sala Petrassi GIOVANNI GUIDI TRIO plus ONE GIOVANNI GUIDI, PIANOFORTE FRANCESCO PONTICELLI BASSO ENRICO MORELLO, BATTERIA MATTIA RIMATORI - VISUALS Giovanni Guidi è un talento puro. A 27 anni è una delle nuove stelle del jazz italiano. Nella musica emergi se hai i numeri. E Guidi ne ha da vendere. A 20 anni viene notato da Enrico Rava che lo inserisce nella orchestra di nuovi talenti che stava costruendo. Dalla sua prima uscita live con questo ensemble, il pianista di Foligno non sin è più fermato. Progetti artistici, dischi, riconoscimenti iniziano a piovere sulla coda del suo pianoforte. Questo musicista in pochi anni ha trovato una propria strada fatta di progettualità unica e di una lucida consapevolezza nelle scelte artistiche. Il trio (“plus one” per l’occasione) è certamente la formazione che da più spazio alle sue prorompenti idee musicali. Le trame apparentemente semplici dei brani sono sempre lucide e coerenti, sia in quelli aggressivi, nervosi e sorretti da una tensione sempre vibrante, sia in quelli che si abbandonano ad aperture liriche e notturne e che esaltano la vena melodica e cantabile delle composizioni di Giovanni Guidi. Tutto ciò è messo in grande evidenza grazie ai suoi telepatici partner : Francesco Ponticelli , contrabbassista ricco di pathos , Enrico Morello , batterista capace di produrre un articolato tappeto percussivo con cui stabilisce un interplay equilibrato ed intenso e alle sollecitazioni e alle suggestioni visuali di Mattia Rimatori, avvezzo a maneggiare materiali cinematografici surreali e inquietanti e che si inserisce nella narrazione musicale, con un'incredibile varietà di immagini e riflessioni. http://www.giovanniguidi.net/ http://www.facebook.com/GiovanniGuidiJazz http://www.facebook.com/mattiarimatori www.romajazzfestival.it 13 GIOVEDI’ 18 OTTOBRE – SALA PETRASSI MANU KATCHE’ QUARTET Prima italiana “Third Round” MANU KATCHÉ, BATTERIA NILS PETTER MOLVAER, TROMBA LUCA AQUINO , TROMBA TORE BRUNBORG, SASSOFONI MICHAEL GORMAN, HAMMOND B3 VIDEO PROIEZIONI LIVE Per chi ha frequentato gli ambienti rock Manu Katché rappresenta una specie di eroe. Scovato da Peter Gabriel 25 anni fa che lo vuole per suonare le parti di batteria su “SO”, un disco che farà epoca, Katché colpisce tutti, pubblico e critica, per la sua assoluta originalità nel drumming. Le sue origini franco - ivoriane sono tutte lì, su pelli e piatti, nervose o suadenti alla bisogna, ma sempre suggestive, dal timbro inconfondibile. Pur non essendo un virtuoso come altri suoi illustri colleghi, pronti sempre all’assolo, Manu Katchè è dotato di una tecnica raffinata e sensibile. E’ un batterista che ha creato non solo un suono ma anche uno stile inconfondibile. Dopo aver suonato per anni con Gabriel ed aver prestato la sua opera di sideman a tutto il gotha del rock e pop internazionale, da Sting ai Dire Straits, dai Tears for Fears a Joni Mitchell, inizia una lunga collaborazione con Jan Garbarek, che lo ispira profondamente sulla via del jazz, presente peraltro già nei suoi studi musicali. Da qui inizia una seconda vita, fatta di gruppi e dischi a proprio nome, di un contratto con la ECM con cui esce in questi giorni con il nuovo “Third Round” -, di esplorazione di suoni e di emozioni. In questa sua esibizione al Roma Jazz Festival Katché sarà accompagnato da un quartetto di cui fanno parte la tromba visionaria di Nils Petter Molvaer e quella tricolore del nostro Luca Aquino, oltre al groove dell’hammond B3 di Michael Gorman, e il sax di Tore Brunborg. http://www.manu-katche.com http://www.facebook.com/pages/Manu-Katche/108154652552311 http://www.nilspettermolvaer.info/ http://www.facebook.com/nils.petter.molvaer www.romajazzfestival.it 14 VENERDI’ 19 OTTOBRE – SALA PETRASSI CESARE PICCO “Blind Date - Concert in the Dark” (*) CESARE PICCO, PIANOFORTE Un evento unico, dove il pubblico ha il privilegio di ascoltare un concerto per pianoforte totalmente improvvisato nel buio assoluto. Un’occasione per abbandonare i propri timori ed entrare in una nuova dimensione sensoriale. Cesare Picco è autore di balletti, opere liriche, progetti speciali e frequentatore trasversale di ogni ambito musicale. Esordisce in concerto nel 1986, a 17 anni, con un repertorio originale. Curiosità e poliedricità lo hanno portato a confrontarsi con collaborazioni con grandi nomi della musica colta così come di quella leggera come Antonio Ballista, Giovanni Sollima, Markus Stockhausen, Taketo Gohara, Giorgia, Luciano Ligabue, Samuele Bersani, Pacifico. Autore di musiche per teatro, in questi anni ha scritto per progetti di voce e pianoforte con Gioele Dix (La Bibbia ha quasi sempre ragione), Fabrizio Gifuni (Omaggio a Cesare Pavese) e Ascanio Celestini (Ci vuole coraggio a essere folli). Scrive le musiche per tre balletti dell’étoile Luciana Savignano, presentati alla Scala di Milano, e un’opera lirica per ragazzi commissionata dall’Arena di Verona, “Il Viaggio di Hans”, ispirata agli scritti di Andersen. Nel 2009 crea il concept di Blind Date - Concerto al buio, concerto di pura improvvisazione nel quale artista e pubblico sono immersi nel buio assoluto. “Blind Date” viene eseguito nello stesso anno al Teatro Smeraldo di Milano in prima mondiale e poi presentato al Hara Museum of Contemporary Art di Tokyo nel 2010. * concerto eseguito per lunghi tratti nell’oscurità più completa http://www.cesarepicco.com http://www.facebook.com/cesarepiccomusic https://twitter.com/cesarepicco www.romajazzfestival.it 15 Concerto promosso dall’Ambasciata di Spagna in Italia in collaborazione con IMF Foundation. SABATO 20 OTTOBRE – SALA PETRASSI NEW EUROPEAN JAZZ XAVIER DOTRAS TRIO “VINCENT” XAVIER DOTRAS, PIANOFORTE TONI PUJO, CONTRABASSO CESAR MARTÍNEZ, BATTERIA Prima italiana “VINCENT” del Xavier Dotras Trio, si ispira alle "Lettere a Theo" che il pittore Vincent Van Gogh scrisse a suo fratello. Theo, mercante d’arte rispettato, fu l’unico a credere nel talento e la genialità di Vincent; per tutta la vita ha cercato il riscatto artistico e umano del fratello, cui arriverà una fama planetaria solo dopo la morte. Theo ebbe con lui un rapporto talmente profondo che alla morte del pittore egli sopravviverà solo sei mesi, stroncato dal dolore. Questo spettacolo unisce l'interpretazione dei musicisti con la proiezione di immagini ispirate alla vita e all'opera del pittore. L'obiettivo del progetto è quello di creare un ambiente audiovisivo ideale che possa evocare l'essenza del pittore, la sua opera, la sua vita, i suoi sentimenti e paure. Un omaggio ad un artista troppo sensibile e troppo debole, che non fu compreso dai suoi contemporanei, e a cui l’umiltà e la superficialità delle gallerie d’arte dell’epoca negarono il successo. VINCENT è stato presentato dal gruppo in occasione di prestigiosi festival internazionali come il “Midem” (Cannes), il “Bath Music” (Gran Bretagna), il “San Miguel Mas i Mas” (Barcellona), l’”Alcudia jazz” ( Isole Baleari), il “Noches de Viriato” (Zamora) o il “Jazz en la Provincia” (Siviglia), per concludersi con una emozionante performance presso il Van Gogh Museum di Amsterdam. http://www.xavierdotras.com/ http://www.myspace.com/xavierdotrastrio www.romajazzfestival.it 16 DOMENICA 21 OTTOBRE - SALA PETRASSI - (11,00) CORTOONS ENZO PIETROPAOLI, CONTRABBASSO MICHELE RABBIA, PERCUSSIONI, ELETTRONICA Un incontro casuale quello da cui ha preso vita il progetto “Cortoons”, quello cioè con Alessandro D’Urso, affermato fotografo con una grande passione per il cinema di animazione d’autore. Un grande divulgatore di questo genere artistico e promotore di rassegne e festival attraverso la sua associazione “Cortoons”. Enzo Pietropaoli e Michele Rabbia non si sono lasciati sfuggire l’occasione per mettersi in gioco ancora una volta attraverso questa nuova sfida. Il contrabbassista romano d’adozione e il percussionista piemontese sono due artisti che sanno interpretare le immagini in maniera originale e con estrema sensibilità, sonorizzando una serie di preziosi e stimolanti “corti” di animazione di artisti internazionali, scelti tra un ricchissimo catalogo, realizzati con le tecniche più disparate, da quelle tradizionali a quelle più innovative: Flash, 2D, 3D e Stop Motion. Uno spettacolo multimediale unico nel suo genere in cui Pietropaoli e Rabbia dialogano e improvvisano coadiuvati da un sapiente uso dell’elettronica. La musica al servizio delle immagini non è per i due musicisti solamente un commento, ma una vera e propria interazione narrativa dove un linguaggio è al servizio dell’altro. Pietropaoli e Rabbia insieme sanno dialogare, improvvisare, divertire e divertirsi, come solo due grandi maestri del jazz sanno fare. Due linguaggi così distanti e così vicini per due musicisti che hanno segnato le vicende del jazz della penisola degli ultimi decenni, per un progetto affascinante e suggestivo. http://www.enzopietropaoli.com http://www.facebook.com/pages/Enzo-Pietropaoli/108082089215213 http://www.myspace.com/michelerabbia http://www.facebook.com/michele.rabbia www.romajazzfestival.it 17 DOMENICA 21 OTTOBRE – SALA PETRASSI ALDO ROMANO,LOUIS SCLAVIS,HENRI TEXIER,GUY LE QUERREC "Root” africaine du Trio & du Griot LOUIS SCLAVIS CLARINETTO HENRI TEXIER CONTRABBASSO ALDO ROMANO BATTERIA GUY LE QUERREC - FOTO E VIDEO Di questo progetto africano fanno parte tre dischi incisi per la Label Bleu (Carnet De Routes, Suite Africaine e African Flashback) incisi tra il 1995 e il 2005. Sono tutti legati a doppio filo con il famoso fotografo Guy Le Querrec. E’ un viaggio fatto di musica e di immagini, un atto d’amore profondo per quel continente, chiamato anche La grande madre, da cui ha avuto origine tutta la civiltà. L’obiettivo di Le Querrec ha catturato migliaia di frammenti di vita, fissandoli sulla pellicola. Il combo tesse una trama fatta di sapori e di colori che evocano un mondo fatto di un’umanità ormai rara nelle nostre fredde ed operose città. L’operazione culturale è lungi dal comporre un bozzetto esotico delle suggestioni africane e mediorientali, da tempi non sospetti incorporate nei loro codici espressivi, ed i tre artisti dimostrano la loro perfetta armonia con il lavoro fotografico di Le Querrec. La forza del linguaggio con cui si esprime il trio è un caso si simbiosi artistica davvero straordinaria, che ama esplorare piani sempre diversi e cangianti; lirici e nostalgici, scarni e fulminanti, l’imprevedibilità musicale è pari alla sorpresa nel trovarsi dinanzi ad alcuni scatti del grande fotografo. Sia da leader che in trio, Louis Sclavis, Henry Texier ed Aldo Romano hanno avuto un ruolo rilevante per la crescita del jazz europeo degli ultimi vent'anni. http://sclavisfansite.jp/ http://www.facebook.com/pages/Louis-Sclavis/112538188757468 http://www.facebook.com/pages/Henri-Texier/104090216293973 www.romajazzfestival.it 18 LUNEDI’ 22 OTTOBRE - SALA SINOPOLI HERBIE HANCOCK “Plugged In. A Night of Solo Explorations" HERBIE HANCOCK, PIANOFORTE, TASTIERE, LAPTOP Trasgressivo, irriverente, rivoluzionario e impenitente sperimentatore, Herbie Hancock è emblema e icona della musica moderna: jazz, rock, blues, hip hop, techno, nessun genere è scampato alla sua poderosa influenza creativa esercitata sia con gli strumenti tradizionali del jazz che con ogni sorta di diavoleria elettronica. Precursore e pioniere della scena digitale, questo maestro del pianoforte, cresciuto a Mozart e jazz, ha anticipato di 20 anni la rivoluzione elettronica della musica pop, seminando per strada standard e frammenti musicali riutilizzati dall'intero music business mondiale. Per la prima volta nella sua carriera Hancock affronterà un concerto di piano solo e, con l'ausilio di computer, sintetizzatori e tastiere, ripercorrerà i suoni che lo hanno reso un protagonista assoluto della musica internazionale da oltre 50 anni. 72 anni, un repertorio che include bebop, funk, rock e musica elettronica, un approccio che lo ha portato ad essere un maestro per intere generazioni di musicisti di ogni estrazione ed a vincere 12 Grammy Awards per le sue produzoini discografiche ed un Oscar (1986 - per la colonna sonora di Round Midnight di Bentrand Tavernier) Hancock non ha età, come la sua musica, la credibilità, la passione, la straordinaria versatilità che ne fa un idolo per le nuove generazioni che campionano le sue musiche per farne basi rap o pop così come per i più radicali puristi del jazz. http://www.herbiehancock.com/ http://www.facebook.com/herbiehancock http://twitter.com/herbie__hancock www.romajazzfestival.it 19 Concerto promosso dal Forum Austriaco di Cultura Roma in collaborazione con IMF Foundation MARTEDI’ 23 OTTOBRE - SALA PETRASSI NEW EUROPEAN JAZZ MARTIN REITER - EVA FISCHER “Inventions&impressions” MARTIN REITER, PIANOFORTE EVA FISCHER, LIVE VISUALS LUMA.LAUNISCH, VIDEO Prima italiana Composizioni istantanee, brevi improvvisazioni, suggestioni, rafforzate dalle immagini del duo Luma.Launish, elaborate dalla videomaker Eva Fischer. Inventions&impressions” è un’idea, un gioco, un disco. Martin Reiter è il funambolo che si muove sul filo della memoria di compositori passati e presenti, manipolando musiche d’altri come in un caleidoscopio, dandogli nuove forme, nuove vesti, nuove luci ed ombre secondo la propria capacità artistica che mischia bebop e musica classica, colonne sonore e campionamenti. Il duo VJ Luma.Launisch, alias Astrid Steiner e Florian Launisch, crea i propri mondi surreali sugli schermi di Techno club o sale per la musica classica. La loro opera è stata richiesta da artisti come Groove Armada, Kruder & Dorfmeister, ma anche Zawinul Syndicate, Kristjan Järvi s Absolute Ensemble, the Sound Liberation. Eva Fischer nasce e studia canto jazz, funk, soul ed hip-hop, suonando anche il piano classico. Durante gli anni di Accademia rimane folgorata dalla musica elettronica. La sua creatività sterza decisamente verso quest’ultima passione, senza dimenticare le influenze iniziali, conferendo ai suoi visual la perfetta sintonia con il lavoro degli altri artisti sul palco. http://www.martinreiter.com/intro_invim.php http://av.soundframe.at/en/artist/live-visuals/eva/ www.lumalaunisch.comwww.lumalaunisch.com www.romajazzfestival.it 20 MERCOLEDI’ 24 OTTOBRE – SALA PETRASSI AMBROSE AKINMUSIRE QUINTET “When The Heart Emerges Glistening AMBROSE AKINMUSIRE, TROMBA WALTER SMITH III, SAX TENORE SAM HARRIS, PIANOFORTE HARISH RAGHAVAN, CONTRABBASSO JUSTIN BROWN, BATTERIA Ambrose Akinmusire è una delle nuove stelle del jazz dall’inconfondibile stile eclettico e raffinato. Il suo ultimo lavoro “When The Heart Emerges Glistening” è per la critica uno dei migliori progetti degli ultimi tempi. A soli 29 anni il trombettista californiano vanta già collaborazioni di grande prestigio come quelle con Jon Henderson, Joshua Redman, e Steve Coleman. Dopo aver frequentato e portato a termine la Berkeley High School, la Manhattan School of Music, l’University of Southern California e il Thelonious Monk Institute of Jazz, in cui è stato allievo anche di Herbie Hancock nel 2007, vince la prestigiosa Thelonious Monk Institute of Jazz Competition. Nel 2008 esce l’album di debutto “Prelude: to Cora” (dedicato alla madre Cora) che colpisce subito la critica e gli addetti ai lavori e gli fa guadagnare un contratto con la Blue Note Records. La cifra principale di Ambrose Akinmusire è innanzitutto la ricerca di un nuovo linguaggio musicale, che lo porta a sperimentare, analizzare, concettualizzare tutti i generi, gli stili, da Chopin a Bjork. Ma la sua ricerca non è mai fatta a scapito della bellezza. Ama infatti farsi sorprendere da un silenzio, una tensione, un cambiamento, come un’ascoltatore attento al minimo dettaglio. www.romajazzfestival.it 21 GIOVEDI’25 OTTOBRE – SALA PETRASSI TRIPLE VISION(I) “Visual Design And Sounds” R.A.J. TRIO ANTONIO JASEVOLI, CHITARRA, ELETTRONICA MICHELE RABBIA, BATTERIA, PERCUSSIONI, LAPTOP MARCELLO ALLULLI, SAX TENORE, ELETTRONICA NOHAYBANDATRIO FABIO RECCHIA, CHITARRA, BASSO EMANUELE TOMASI, BATTERIA, PERCUSSIONI MARCELLO ALLULLI SAX TENORE M.A.T. MARCELLO ALLULLI, SAX TENORE FRANCESCO DIODATI, CHITARRA, ELETTRONICA ERMANNO BARON, BATTERIA. Il jazz non si è mai tirato indietro quando si è trattato di mescolare le discipline più diverse nelle maniere più impreviste. Non fa eccezione il progetto Triple Vision(I), presentato in Prima assoluta qui al Roma Jazz Festival; un viaggio sentimentale ed onirico all’interno della musica attraverso l’impatto emotivo dell’arte visuale e l’unione tra tre progetti musicali e tre dei video-artisti. Le tre formazioni musicali rappresentano la triplice visione di questo viaggio, affrontato con diversi stili del jazz contemporaneo tra elettronica, lirismo e momenti di pura improvvisazione, marcando tre diverse tappe visive e sonore (della durata di circa 30 minuti ciascuna), cui anello di congiunzione sarà il brano “Banchetto di nozze” che, in un continuum melodico e visivo, scandirà il graduale avvicendarsi dei musicisti sul palco. Ospite del progetto, il trombettista Fabrizio Bosso, che da tempo collabora con gli artisti della performance e che costituirà musicalmente un cardine fondamentale, conferendo la sua impronta ai tre diversi momenti del viaggio. La performance sarà costruita insieme a tre video-artisti Alessandro Rebecchi aka Byruzz e Gabriel Zagni, Nadia Cassino, che in diretta aggiungeranno, manipoleranno, alterneranno immagini e video che, unite alla parte musicale, creeranno qualcosa di nuovo, di suggestivo. A completare il cerchio, la direzione artistica di Marcello Allulli, ideatore del progetto e sassofonista nelle tre formazioni. http://www.facebook.com/pages/RAJ-TRIO/167684016580744 http://www.myspace.com/nohaybandatrio http://www.facebook.com/Nohaybandatrio http://www.facebook.com/pages/Marcello-Allulli-MA-TRIO/207361019993 www.romajazzfestival.it 22 VENERDI’ 26 OTTOBRE – SALA PETRASSI RITA MARCOTULLI SEPTET “ OMAGGIO A TRUFFAUT” RITA MARCOTULLI ,PIANOFORTE JAVIER GIROTTO (SASSOFONI) LUCIANO BIONDINI (FISARMONICA), FRANCESCO PUGLISI(CONTRABBASSO) AURORA BARBATELLI (ARPA CELTICA) ROBERTO GATTO (BATTERIA) MARIA TERESA DE VITO, LIVE MOVIE Rita Marcotulli e François Truffaut: la poetica dell’innocenza, dell’infanzia, della solitudine e della malinconia. La filmografia di François Truffaut mostra in filigrana una genialità che fa perno sulla fragilità dei personaggi, sul loro infinito desiderio di amore e libertà. Un’indulgenza che non degenera mai nel patetico, nell’ovvio; al contrario, prende forma nella ricerca spasmodica verso l’immaginifico, un limbo tra sguardi, silenzi, parole, ed emozioni. Emozioni, vale a dire le sensazioni che gravitano nell’ambito della soggettività, infuse in immagini reali, il mondo oggettivo. A tutto questo si ispira Rita Marcotulli con questo progetto, per il quale ha chiamato a se il meglio della musica jazz italiana, e con cui ripercorrerà le magnifiche colonne sonore dei vari George Delerue, Maurice Jaubert, Antoine Duhanel e Bernard Hermann, per raccontare le suggestione che il grande regista francese ha donato alla cultura universale con film quali Fahrenheit 451, L’enfant sauvage, Jules et Jim, Nuit américaine, Tirez sur le pianiste. In questa libera relazione tra filosofia del cinema e del sonoro, c’è il comune sentire tra Truffaut e Marcotulli nell’evocare, attraverso i mezzi a loro più consoni, l’ambiguità dell’amore, la nostalgia per l’infanzia e il desiderio di fuga. http://www.myspace.com/ritamarcotulli http://www.javiergirotto.com/ http://www.robertogatto.com/ http://www.myspace.com/biondiniluciano http://www.facebook.com/pages/francesco-puglisi-PRODUTTOREDISCOGRAFICO/210862092274303 www.romajazzfestival.it 23 SABATO 27 OTTOBRE - SALA SINO POLI 50 ANNI DI MUSICA FRANCO MICALIZZI & THE BIG BUBBLING BAND “Cult Soundtracks and Jazz” THE BIG BUBBLING BAND, DIRETTORE FRANCO MICALIZZI Ci sono artisti che seguono le tendenze, le mode, e sono veloci ad assimilarle; ce ne sono altri che invece questi codici, questi stili, li creano. Franco Micalizzi è tra questi ultimi. Compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra, è colui il quale ha contribuito come nessun altro in Italia alla nascita, lo sviluppo e il rilancio di quella che è stata ribattezzata Pulp Music, nata nei lontani anni settanta grazie a pellicole di polizieschi come Il cinico l’infame il violento, La banda del gobbo, Napoli violenta e moltissimi altri, e rivalutata dopo il successo planetario di Pulp Fiction di Quentin Tarantino (suo fan dichiarato;, ha inserito il tema di “Italia a mano Armata”, all’interno di una delle scene madri del film “Grindhouse” – A prova di morte). Se Umberto Lenzi, il regista di riferimento per il filone “poliziesco all’italiana” è stato l’occhio di quel periodo, in linea con quella che era la società italiana dell’epoca - politicizzata, inquieta, palpitante -, Franco Micalizzi ne è stato l’orecchio, con temi musicali di grande coinvolgimento, fiati squillanti e ritmi incalzanti, perfettamente integrati con le immagini e le sceneggiature. Un binomio che inchiodava lo spettatore alla poltrona e ne alzava il ritmo cardiaco. Nelle oltre trenta colonne sonore, spiccano anche quelle per film come Lo chiamavano Trinità o L’Ultima neve di primavera. http://www.myspace.com/francomicalizzi www.romajazzfestival.it 24 Concerto promosso dall’Istituto Svizzero di Roma e da Pro Helvetia Fondazione svizzera per la cultura in collaborazione con IMF Foundation e Fondazione Musica per Roma – Con il supporto della Popkredits di Zurigo e la cooperativa SIG – Schweizer Interpretenstiftung. DOMENICA 28 OTTOBRE – TEATRO STUDIO NEW EUROPEAN JAZZ RUSCONI “Revolution” Prima italiana STEFAN RUSCONI, PIANO, SPACE ECHO & SOUND PREPARATIONS, VOCE. FABIAN GISLER, CONTRABBASSO, DISTORTION & FEEDBACK, VOCE. CLAUDIO STRUEBY, BATTERIA, TAPE & GLOCKENSPIEL, VOCE. La combinazione non convenzionale di strumenti, voce e preparazione musicale rende ogni esibizione di questa band una sorpresa con apparizioni live eccezionali durante le quali creano dei paesaggi musicali potenti e distinti. Anche se i tre giovani musicisti considerano il “suono” il focus del loro lavoro, dimostrano un particolare interesse per la visualizzazione della loro musica attraverso video musicali, bellissime fotografie e i sofisticati artwork delle custodie degli album e del sito web. La loro sensibilità artistica è stata anche apprezzata dagli altri portando a collaborazioni con artisti rinomati come Pipilotti Rist, Diana Scheunemann, e il collettivo "Zweihundfilm". Il "manifesto" da loro presentato è il risultato di una discussione interna molto critica e risponde alle sfide poste dai grandi cambiamenti dell’industria musicale di oggi e dall’abbondanza di canali di distribuzione digitale. In REVOLUTION, li sentirete fischiare, applaudire, stridere, crepitare e cantare; pianoforte a coda, batteria, basso, distorsioni, feedback, space echo, strumenti modificati, e un registratore a cassette fanno di REVOLUTION una sintesi del nuovo corso musicale della band e del suono che hanno creato negli ultimi anni di tour. I RUSCONI si sono formati sette anni fa ed hanno all’attivo oltre 250 concerti in Europa e in Asia. www.romajazzfestival.it 25 MARTEDI’ 30 OTTOBRE– SALA SINOPOLI GIANLUCA PETRELLA I-JAZZ ENSEMBLE “Il Bidone” omaggio a Nino Rota GIANLUCA PETRELLA, TROMBONE GIOVANNI GUIDI, PIANOFORTE JOHN DE LEO, VOCE BEPPE SCARDINO, SAX BARITONO ANDREA SARTORI, ELETTRONICA E SARTOFONO JOE REHMER, BASSO CRISTIANO CALCAGNILE, BATTERIA Gianluca Petrella è un musicista che ha fatto della ricerca il suo baricentro. Assai noto al pubblico internazionale per il suo ruolo nei gruppi di Enrico Rava, e per la Cosmic Band, Petrella è però un vero leader, sia nella direzione che nella composizione del materiale che presenta con le proprie formazioni dal vivo. Nel nuovo progetto dedicato alle musiche di Nino Rota e intitolato "Il Bidone", Petrella ha raccolto molte sue composizioni, ricollocandole in un ambiente sonoro poliedrico. L'elettronica, il jazz e la voce di John De Leo (ex Quintorigo) si fondono con intensità per riproporre temi noti e meno noti dell'indimenticato compositore milanese. La dote di Nino Rota è sempre stata la semplicità di configurare la musica a livelli di facilità d’ascolto molto elevata, derivata principalmente da composizioni, inserite in prospettive tradizionali e sorrette da una creatività eccezionale. La selezione dei brani eseguita certosinamente da Gianluca Petrella è caduta ovviamente su alcuni capolavori conosciuti dal grande pubblico, le colonne sonore dei film di Federico Fellini, ma anche su particolari brani meno famosi di grande caratura artistica. Le atmosfere variano a seconda delle composizioni in una ricercata alternanza fra il dolce e l'amaro: il Nino Rota solare e allegro e quello più scuro e drammatico. Il tutto eseguito grazie all'aiuto di una band molto eclettica composta da musicisti provenienti da varie estrazioni musicali che vanno sicuramente oltre il jazz. http://www.gianlucapetrella.com/ www.romajazzfestival.it 26 MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE – SALA SINOPOLI JOE JACKSON & THE BIGGER BAND “The Duke” JOE JACKSON,VOCE E PIANOFORTE DARRYL JONES, BASSO CHARLEY DRAYTON, BATTERIA ADAM ROGERS, CHITARRA SUE HADJOPOULOS, PERCUSSIONI ALLISON CORNELL, TASTIERE, VIOLA E VOCE REGINA CARTER, VIOLINO Joe Jackson presenta in esclusiva al Roma Jazz festival il suo album dedicato a Duke Ellington. L’artista che ha raggiunto la fama internazionale grazie ai suoi successi pop ha deciso di interpretare i classici di uno dei più grandi maestri dell’era dello swing, Duke Ellington, per il quale nutre una profonda ammirazione. Insieme a lui il gruppo chiamato “The Bigger Band” per distinguersi dalle piccolo band con cui Jackson ha suonato sempre negli anni. Jackson interpreta i brani di Ellington filtrando il materiale del compositore attraverso la sua immaginazione e creatività sperimentando groove e sonorità inaspettate. Il risultato è una fusione di stili e suoni che si mescolano con una libertà che era caratteristica del grande compositore che attraverso la musica ha sempre valicato tutti i confini. Nato in Inghilterra nel 1954, Jackson con Elvis Costello e Graham Parker, ha fatto parte del trio di artisti britannici che sfidarono la scena punk e portarono il New Wave sound negli Stati Uniti alla fine degli anni ’70. Piazza due dischi, fondamentali nella sua discografia come Night and Day e Body and Soul nella top 10 americana, lavori fortemente influenzati dal jazz di New York e di Cole Porter in particolare. È conosciuto per il suo stile power-pop e new wave agli inizi, passando poi per lo swing e la salsa fino a più eclettici seppur meno commerciali brani di musica pop/jazz/classica. Ha inciso 25 album, l’ultimo dei quali, Duke, sarà presentato in questo concerto, insieme ad una band straordinaria. www.romajazzfestival.it 27 SABATO 3 NOVEMBRE – SALA PETRASSI FRANCESCO BEARZATTI - TINISSIMA QUARTET “Monk’n’roll” omaggio a Thelonious Monk FRANCESCO BEARZATTI, SASSOFONI, CLARINETTO, XAPHOON, ELECTRONICS GIOVANNI FALZONE, TROMBA, HUMAN EFFECTS DANILO GALLO, CONTRABBASSO, BASSO ELETTRICO ZENO DE ROSSI, BATTERIA E PERCUSSIONI ANTONIO VANNI - LIVE VIDEO Bearzatti è, senza dubbio, uno dei nomi di punta del jazz italiano. Dopo i progetti "Tina Modotti" e "Suite per Malcolm X " accolti con successo dalla critica e dal pubblico in Italia ed all'estero, il sassofonista Francesco Bearzatti con il suo quartetto celebra Thelonious Monk in modo originale. Tutta l'energia e la potenza dei più famosi pezzi del rock (Led Zeppelin, Pink Floyd, Lou Reed, Michael Jackson) si intersecano con i temi più famosi del compositore scomparso 30 anni fa, personaggio fra i più straordinari che il jazz abbia conosciuto. Negli ultimi anni infatti Monk è stato oggetto di un’attenta rivalutazione da parte della critica, che lo ha trattato a lungo come un compositore leggero e superato, mentre in realtà la nuova scena basata sull’improvvisazione lo eleggeva idealmente a proprio modello. Francesco Bearzatti,vincitore del titolo di miglior nuovo talento nella classifica di Musica Jazz (2003), ha stretto una grande amicizia con Aldo Romano e ha partecipato alle registrazioni di Because of Bechet. In quell’occasione, ha incontrato Emmanuel Bex, virtuoso suonatore di organo, e i tre hanno dato vita al Bizart Trio.Insieme a Gianluca Petrella ha registrato Indigo 4 per la Blue Note ed è stato tra i protagonisti del quintetto di Stefano Battaglia. Tra i progetti a suo nome: Stolen Days e un progetto in solitario su Duke Ellington.Il progetto video è a cura di Francesco Chiacchio, Valentino Griscioli e Antonio Vanni con il contributo di Kamran Thaerimoghaddam e Nicholas Myers. Fotografie di Roberto Polillo http://www.francescobearzatti.com. www.romajazzfestival.it 28 ACTUUM è supportata da Jazz Migration Edizione 2012 AFIJMA (Association des Festivals Innovants en Jazz et Musiques Actuelles) in collaborazione con IMF Foundation. GIOVEDI’ 22 NOVEMBRE – STUDIO 2 NEW EUROPEAN JAZZ ACTUUM "Brutal music for nice people" Prima italiana BENJAMIN DOUSTEYSSIER, SASSOFONI RONAN COURTY, CONTRABBASSO LOUIS LAURAIN, TROMBA JULIEN LOUTELIER, BATTERIA E PERCUSSIONI Alimentata ad energia pura, ACTUUM è una macchina potente che nella sua corsa sbuffa fiamme dallo scappamento, deraglia, stride. Alimentata da quattro serbatoi riempiti con musica altamente infiammabile, è un torrente in piena che scorre in tutte le direzioni alla massima velocità e ...BOOM! Dall’esplosione emerge una massa compatta di suono, bollente di alta tensione emotiva. In questo caos, frammenti di ritmi melodici e le particelle si scontrano e sono liberati attraverso la musica. Non hanno paura di esprimere il loro ambizioso “manifesto”, rompendo tutte le regole e creando il caos. Le loro canzoni sono audaci ed energiche ma sempre eleganti. la loro musica va per “sottrazione” e il loro sound è un’ideale colonna sonora per questi tempi di incertezza. I loro temi si ispirano alle composizioni di Charles Mingus e George Russell. Nel 2010 hanno vinto l’European Keep an Eye Jazz Award come migliore band e migliore composizione. http://www.myspace.com/actuum www.romajazzfestival.it 29 Concerto promosso dall’ Ambasciata della Repubblica di Lituania in collaborazione con IMF Foundation. VENERDI’ 23 NOVEMBRE – STUDIO 2 NEW EUROPEAN JAZZ INSEARCH “Art Alarm” Prima italiana JUOZAS MARTINKĖNAS, CHITARRA NOJUS JURKUS, SASSOFONI PAULIUS ADOMĖNAS, BASSO MANTAS AUGUSTAITIS, BATTERIA Ci sono band non possono essere incasellate. I componenti di tali band non riusciranno probabilmente mai a guadagnare abbastanza dalla loro musica per pagare il riscaldamento e l'acqua, in quanto ignorano completamente quello che piace ai consumatori di massa. Ma quando si ascolta la loro musica si arriva a pensare che sì, non si sa che cosa mangiare o fumare, ma quello che si sente ti fa desiderare di mangiare e fumare la loro stessa cosa. InSearch è un gruppo così. Usano descrivere se stessi come musicisti che suonano jazz e alternative post rock. Tra i loro riferimenti musicali ci sono chet baker, icona del jazz classico, e Arvo Part, uno dei compositori contemporanei più importanti; in effetti la loro musica va dal jazz, in special modo quello del periodo elettrico di Miles Davis, al post-rock del gruppo islandese Sigur Ros, cercando di sfuggire alle banali generalizzazioni. Nelle loro composizioni creano un vigoroso e colorato spazio musicale in cui le barriere stilistiche e le caratteristiche del suono perdono la loro funzione, e l’ispirazione diventa l’anello di congiunzione tra l’idea e l’epressione. Nel 2011 è uscito il loro album di esordio, “Art Alarm”, che presenteranno dal vivo in questo concerto. http://www.myspace.com/insearch https://vimeo.com/9167526 www.romajazzfestival.it 30 Concerto promosso dall’Ambasciata di Norvegia in collaborazione con IMF Foundation e Fondazione Musica per Roma. SABATO 24 NOVEMBRE TEATRO STUDIO ORE 21 ARVE HENRIKSEN DUO ARVE HENRIKSEN - TROMBA JAN BANG - LIVE SAMPLING Arve Henriksen è un trombettista norvegese, noto per aver creato con il suo strumento un suono ispirato allo shakuachi, il flauto giapponese. Interessato da sempre a ogni sorta di contaminazione sia nel jazz che nel folk, il rock, la musica elettronica o la classica contemporanea, Henriksen unisce questo talento ad una voce straordinaria - che può arrivare a cantare con il registro di soprano - facendone un assoluto protagonista della scena jazzistica europea, chiamato a lavorare con personaggi del calibro di Jon Christensen. Nils Petter Molvær, Misha Alperin. Come ha dichiarato lui stesso: "L’interesse per la ricerca del suono è sempre stata lì fin dall’inizio quando ho iniziato il mio lavoro con la tromba. Ho impiegato molto tempo a ricercare un suono caldo ma non solo quello. Secondo me la tromba ha un vasto potenziale per le variazioni di tono e suono che ancora non è stato sufficientemente indagato” Con lui, in questa data esclusiva per il Roma Jazz Festival, vi sarà Jan Bang, vestatile artista cui sono affidate le parti elettroniche dell’esibizione, vincitore di 4 grammy della musica norvegese e che a sua volta ha collaborato con Jon Hassell, David Sylvian, Brian Eno, Sidsel Endresen, Nils Petter Molvaer . www.romajazzfestival.it 31 DOMENICA 25 NOVEMBRE – SALA S.CECILIA - ORE 21,00 IRENE GRANDI - STEFANO BOLLANI IRENE GRANDI - VOCE STEFANO BOLLANI - PIANOFORTE Due grandi artisti, due grandi amici. Lei è una stella del pop italiano che da quasi venti anni alterna dischi propri a preziose collaborazioni con illustri colleghi italiani ed internazionali, da Vasco Rossi a Luciano Pavarotti, da Patti Smith a Youssou N'Dour; lui è un musicista iperbolico, scattante ma profondo, goliardico ma rigoroso, che sa divertire come il più consumato degli attori teatrali ed emozionare come il più splendente dei pianisti. Dopo aver suonato insieme nei primi anni ’90 a Firenze nel gruppo La Forma, in questi venti anni hanno sempre trovato il modo di collaborare, ospitarsi, invitarsi nei loro vari progetti, come in Abbassa la tua radio, progetto di Stefano sulla canzone degli anni '30 e '40 con vari musicisti jazz e cantanti pop, o in E' solo un sogno, singolo di Irene. Avventurati in sala d'incisione dove hanno preparato un disco con un pugno di canzoni per giocare, divertirsi e narrare storie, finalmente hanno deciso di condividere nuovamente un palco ed esibirsi in duo con un progetto di solo piano e voce. La scelta del repertorio è nata dall’immaginazione di un viaggio che racconta questa grande amicizia: i suoni del Brasile, l’Europa, il passato, il presente, spaziando da standard ad autori contemporanei. Una raffinata fusione fra il jazz di Stefano Bollani e la voce calda e rock di Irene Grandi. Tutti gli aggiornamenti del tour saranno disponibili su www.grandibollani.com www.facebook.com/IreneGrandiStefanoBollani www.irenegrandi.it www.stefanobollani.com www.romajazzfestival.it 32 PARTNER ISTITUZIONALI / ENTI EROGATORI MEDIA PARTNER CON IL PATROCINIO DI www.romajazzfestival.it 33 CARATTERISTICHE nome | JAZZIT competenza | rivista specializzata di musica jazz cadenza | bimestrale pagine | 192 + 4 di copertina anno di nascita | 1997 editore | Vanni Editore Srl direttore | Luciano Vanni sito internet | jazzit.it e-mail | [email protected] DESCRIZIONE JAZZIT è una pubblicazione bimestrale che da oltre dodici anni è impegnata nella divulgazione della musica jazz in Italia. Edita dalla Vanni Editore Srl, nasce nel 1997 con il nome di Gezzitaliano ed è diretta dal suo fondatore, Luciano Vanni. La rigorosità dei contenuti, la cura posta nella ricerca fotografica e la preziosa fattura tipografica (stampa in piano e rilegatura con brossura cucita) rendono ciascun numero della rivista un vero e proprio volume da collezionare. JAZZIT si distingue per le sue ampie cover story, monografie dedicate ai protagonisti della scena jazz contemporanea e di sempre, e per le speciali cd story, studi di approfondimento storico-musicale abbinati all’allegato discografico. JAZZIT RECORDS A ciascun numero della rivista è abbinato un allegato discografico edito dalla JAZZIT RECORDS. L’etichetta nasce per far risuonare la storia del jazz attraverso le più rilevanti incisioni di tutti i tempi, dai grandi maestri della musica afroamericana ai musicisti contemporanei che selezionano personalmente i brani, guidandoci nell’ascolto degli stessi. GUIDA AL JAZZ IN ITALIA JAZZIT è affiancata dalla pubblicazione della Guida al Jazz in Italia. Le pagine blu del jazz. Il volume raccoglie oltre 1.200 realtà selezionate tra festival, jazz club, negozi specializzati, etichette discografiche, distributori discografici, agenzie di management & booking, scuole di musica, studi di registrazione, editori e riviste. Un prezioso strumento che è rivolto non soltanto agli appassionati della musica jazz ma anche agli operatori del settore. JAZZIT CARD La JAZZIT CARD è una tessera che permette di usufruire di preziose agevolazioni nel mondo del jazz in Italia. Priva di scadenza temporale, è una fonte di risparmio unica attraverso la quale ottenere sconti (percentuali variabili) presso tutte le realtà convenzionate distribuite sul territorio nazionale (festival, jazz club, negozi di musica e strumenti musicali, scuole di musica, seminari e workshop, studi di registrazione). Non solo. Con la JAZZIT CARD si ha diritto allo sconto del 10% presso il negozio online ospitato su jazzit.it dedicato interamente al mondo del jazz e sulle iniziative promosse dalla redazione di JAZZIT (JAZZIT Weekend, degustazioni musicali, corsi di formazione). I possessori di JAZZIT CARD possono inoltre prendere parte a contest riservati pubblicati su jazzit.it per vincere dischi e biglietti di concerti. L'elenco delle realtà convenzionate, aggiornato in tempo reale, è consultabile su jazzit.it. JAZZIT.IT La rivista JAZZIT ha un sito Internet che si contraddistingue per la sezione Multimedia riservata al JAZZIT TG (condotto da Luciano Vanni e introdotto dalle sigle di eminenti jazzisti) e alla JAZZIT TV (documentari e interviste filmate realizzate dalla nostra redazione). Il sito, inoltre, presenta una ricca agenda di concerti e festival ed è aggiornato su seminari, concorsi, novità discografiche, scuole di musica e jazz club. Vi sono promossi contest riservati agli abbonati e possessori di JAZZIT CARD per vincere dischi e biglietti di concerti. JAZZIT AWARDS A partire dal 2010 JAZZIT promuove i JAZZIT AWARDS. I premi hanno una doppia identità poiché sono stati concepiti in due sezioni distinte, una prima a cura della redazione di JAZZIT e una seconda rivolta a tutti i nostri lettori. A firma della redazione di JAZZIT è pubblicata una sintesi dell’anno appena terminato, relativa ai cento migliori cd pubblicati, sia nazionali sia internazionali. Il sondaggio pubblico, invece, si esprime in merito a un maggior numero di categorie che fanno riferimento sia all’Italia sia all’estero: musicisti, arrangiatori, agenzie di comunicazione, agenzie di management & booking, direttori artistici, etichette discografiche, festival, distributori discografici, fonici, fotografi, jazz club, negozi di musica e strumenti musicali, produttori, scuole di musica, seminari e workshop, studi di registrazione, cd e libri. JAZZIT CROWFUNDING Il JAZZIT CROWFUNDING è un’iniziativa di finanziamento dal basso a sostegno di festival, associazioni, etichette discografiche, agenzie di management, collettivi artistici, scuole di musica e così via. JAZZIT mette a disposizione la rete dei suoi contatti e il pubblico dei suoi lettori per contribuire alla nascita di progetti di rilievo culturale e artistico. JAZZIT si adopera inoltre nel dare il proprio contributo anche in termini economici. Artribune srl Artribune è una piattaforma dedicata all’arte e alla cultura contemporanea. Veloce, quotidiana, accurata, autorevole, inclusiva ed esclusiva, capillare, virale, interattiva, fin dalla sua nascita Artribune è diventata un punto di riferimento assoluto per l’informazione, l’aggiornamento 24 ore su 24, la comunicazione nel mondo dell’arte e della cultura in Italia. Edita da Artribune srl, è presiedu ta da Paolo Cuccia, già presidente del Gambero Rosso, noto brand del food&wine. Diretta da Massimiliano Tonelli, conta oltre 200 collaboratori in tutta Italia e all'estero: un gruppo di professionisti, di giornalisti, di curatori, di critici e storici dell’arte, di blogger, di esperti di comunicazione, di filosofi, di docenti universitari, di intellettuali. Con le sue inchieste e i suoi sondaggi, Artribune è inoltre diventata un punto di riferimento per le pagine culturali della stampa generalista e la sua nascita è stata raccontata da quotidiani e periodici quali L'Espresso, Il Fatto Quotidiano (Saturno), La Repubblica, Il Corriere della Sera, L'Unità, Il Riformista, Il Giornale. Un anno con Artribune Siamo partiti a fine marzo 2011 lanciando un sito vetrina e la “Lettera Artribune”, minimali, ma già imprescindibili, con i divertentissimi spot on the road in cui invitavamo il mondo dell’arte a gridare “Artribune!”. Ad aprile siamo andati al MiArt, con uno stand piccolo e senza ancora una rivista, ma con la voglia di raccontare già chi eravamo con una comunicazione fresca e grintosa e le mitiche spillette: chi se le è accaparrate ha, senza dubbio, un pezzo da collezione. Altrettanto chi, a maggio, è venuto ad incontrarci alla fiera Roma the Road to Contemporary Art per guadagnarsi una copia del nostro “numero zero”, un giornalino di classe che dipingeva lo scenario dell’allora scena dell’arte contemporanea romana (e non solo). In questa occasione è nata anche la nostra collaborazione con Artwo, che ha arredato i nostri stand con il suo design ecosostenibile e socialmente utile che ci ha accompagnato, inoltre, a Torino, Bologna, Milano. E mentre a Roma abbiamo preso il caffè insieme sulla terrazza dell’hotel Hassler, a Faenza, in occasione del festival dell’arte Contemporanea vi abbiamo invitati ad un aperitivo, mentre il nostro direttore, Massimiliano Tonelli, conversava con lo chef Pier Giorgio Parini. Nemmeno a giugno siamo stati con le mani in mano e per la Biennale di Venezia abbiamo presentato il nostro numero uno, così come lo conoscete oggi, e il nostro sito web con tanto di web tv. A luglio e agosto non siamo andati in vacanza e abbiamo continuato ad informarvi ventiquattro ore su ventiquattro, mentre a settembre siamo ritornati in pista con il nostro numero due, distribuito in tutta Italia, a Milano per Start e a Verona per Art)Verona, dove ha inoltre debuttato il nostro Artribune box di Zuff Design, versatile espositore e pratico raccoglitore dei vostri Artribune. A ottobre ci siamo premiati e abbiamo festeggiato con la Fondazione Romaeuropa, con la quale oggi rinnoviamo la nostra collaborazione, e con tutti voi le imprese impossibili con il Try the impossible party by Artribune e festival RomaEuropa. A novembre, per non farci mancar nulla, abbiamo lanciato in occasione di Artissima e The Others la nostra APP Arte intorno, per aggiornarvi anche sui vostri Smartphone, mentre a dicembre abbiamo presentato la nostra prima edizione straordinaria, uno speciale che raccontava la nascita dell’Auditorium Fiorentino. E di edizioni straordinarie ne abbiamo avute parecchie anche tra gennaio e febbraio, con due preziose uscite sulle Gallerie della Scala di Banca Intesa e con lo “Speciale Trentino”, in collaborazione con Franz Magazine. Eccoci di nuovo a marzo, questa volta 2012, con il nostro numero 7, pieno di approfondimenti e novità, così come ci compete e con un duplice appuntamento per aprile: uno “Speciale Design” distribuito a Milano in occasione del Salone del Mobile e un aperitivo (a invito) che si è tenuto a Milano, in Via Tortona 4 nello spazio MC Magma di Manlio Caropreso, che ha presentato in anteprima l'atelier milanese di CR&S motorcycles, in mostra con una realizzazione di design interamente fatta a mano, prodotta in poche decine di esemplari l'anno, denominata “DUU. Si è brindato con le prestigiose bollicine di Bisol, l’acqua Sanpellegrino, l’aperitivo era a base di mozzarelle Barlotti, mentre il caffè, alla fine, lo ha offerto Illycaffè. A maggio siamo tornati a Roma con il nostro straordinario numero 8, pieno, come sempre di spunti, approfondimenti e inchieste, seguito dall'affascinante numero estivo, distribuito non solo nei punti convenzionali, ma anche nelle maggiori mete turistiche, che ha accompagnato le vostre vacanze. E per la prossima stagione? Siamo appena usciti in tutta Italia con uno straordinario giornale. Per il resto, state su Artribune… Artribune www.artribune.com info: Santa Nastro Responsabile della Comunicazione [email protected] +39 3201122513 Artribune s.r.l. Via Enrico Fermi 161, 00146 Roma | p.i. 11381581005 info: fax +39 0687459043 email: [email protected]