Mediaş Mediaş è un municipio della Romania di 53.564 abitanti, ubicato nel distretto di Sibiu nella regione storica della Transilvania.La città si trova lungo il corso del fiume Tarnava Grande, a circa 55 km. da Sibiu. Storia Le prime tracce di insediamenti umani rinvenute nella zona di Mediaş risalgono al Neolitico medio.La città venne fondata secondo la tradizione nel 1146, mentre il primo documento che la cita è del 3 giugno 1267; rimasta a lungo un piccolo villaggio, Mediaş ebbe la prima spinta allo sviluppo dall'insediamento di una colonia di Sassoni di Transilvania, avvenuto nel XIII secolo.Nel XV secolo la città era già abbastanza sviluppata dal punto di vista economico, con il formarsi delle prime corporazioni di artigiani e mercanti, la prima della quali fu quella dei sarti, nata nel 1457; nel 1562, nel momento del loro massimo sviluppo, a Mediaş esistevano 34 corporazioni registrate. Lo sviluppo della città venne soltanto in parte frenato dalle diverse epidemie di lebbra che ne decimarono la popolazione, la prima nel 1557 e l'ultima nel 1717-18.Tra le tappe più significative dello sviluppo della città, di particolare rilievo sono: La costruzione della Chiesa di Santa Margherita (Sfânta Margareta), la prima chiesa della città, nel 1414 La costruzione del primo ospedale, avvenuta nel 1487 La costruzione delle fortificazioni, avvenuta su autorizzazione di Mattia Corvino tra il 1490 ed il 1534 Nel frattempo, nel 1517, la città aveva ottenuto il diritto di organizzare fiere e mercati Al 1586 risale la prima documentazione che indica la presenza nella città di una scuola, la Schola civitatis Contrariamente ad altre città della zona, Mediaş non fu spesso interessata da eventi bellici: il più importante fu il saccheggio da parte dell'esercito di Gabriel Báthory del 1611, mentre l'ultimo assedio della città di cui si abbia notizia è del 1705 Attorno al 1825 per opera del vescovo greco-cattolico Ioan Bop venne costruita la prima chiesa romena della città e venne inaugurata la prima scuola in lingua romena Nel 1872 la città venne raggiunta dalla prima linea ferroviaria. Economia L'industrializzazione della città ebbe inizio alla fine del XIX secolo e fu di fatto l'evoluzione delle antiche corporazioni. Oggi Mediaş ospita diverse industrie, in particolare nel settore della lavorazione del vetro e della produzione di componenti per autoveicoli.La principale risorsa economica della città è comunque il gas naturale, grazie al grande giacimento che si trova nell'area circostante; Mediaş è tuttora il principale centro di estrazione del gas naturale, tanto che la Romgaz, la principale azienda del settore, vi ha il proprio quartier generale. Monumenti e luoghi d'interesse Immagine del centro La sinagoga Mediaş possiede un centro storico di origine medievale ben conservato, con numerose torri che facevano riferimento alle diverse corporazioni, la più alta delle quali è la "Torre dei trombettieri", alta 70 metri, costruita nel XIII secolo e più volte rialzata nei secoli successivi. Copşa Mică Copşa Mică è una città della Romania di 5.441 abitanti, ubicata nel distretto di Sibiu, nella regione storica della Transilvania.La città aveva un triste primato, essendo considerata negli Anni '90 come una delle località più inquinate d'Europa, a causa della presenza di due grandi complessi industriali spinti al massimo della produttività durante il regime comunista e sostanzialmente chiusi dopo il 1989, fatto quest'ultimo che ha portato ad una drastica riduzione della popolazione, scesa dopo la caduta del comunismo del 25% circa.I due impianti inquinanti erano in particolare: Un impianto per la produzione di particolato carbonioso destinato alla produzione di coloranti, operativo tra il 1936 ed il 1990, i cui neri depositi sono tuttora ben visibili Un impianto metallurgico, la Sometra, le cui emissioni hanno contribuito ad un forte aumento delle patologie nella popolazione e ad un'aspettativa di vita per gli abitanti della città di ben nove anni inferiore a quella media della Romania.[1] Sibiu Sibiu è un municipio della Romania di 154.458 abitanti, capoluogo del distretto omonimo, nella regione storica della Transilvania.Sibiu è stata nominata, con Lussemburgo, capitale europea della cultura per il 2007. Storia Le fortificazioni La città venne fondata nel 1190 dai Sassoni di Transilvania, coloni di origine tedesca, e venne probabilmente costruita nei pressi di un insediamento di epoca Romana, citato in alcuni documenti medievali come Caedonia. Grazie ad un rapido sviluppo, già nel XIV secolo Sibiu era un'importante città commerciale; documenti del 1376 riportano che gli artigiani ed i mercanti della città erano suddivisi in ben 19 corporazioni. Questa situazione fece della città la più importante delle sette da cui trae origine il nome tedesco della Transilvania (Siebenbürgen, letteralmente "Sette città"), divenendo anche la sede della Universitas Saxorum, l'assemblea dei Sassoni di Transilvania.Più tardi, nel XVII secolo, Sibiu era la città più orientale legata alla cultura dell'Europa centrale e terminale orientale della rete di collegamenti postali.L'affermarsi di Sibiu come centro economico, culturale, politico e religioso si consolidò tra il XVIII ed il XIX secolo: nella città nacquero infatti la prima banca a proprietà romena e l'"Associazione Transilvana per la Letteratura Romena e la Cultura del Popolo Romeno" (ASTRA). Tra il 1848 ed il 1867 la città fu la sede della cosiddetta "Dieta di Transilvania", una sorta di parlamento locale che assunse una certa importanza soprattutto quando il diritto di voto venne esteso anche ai romeni, mentre, dopo il riconoscimento da parte dell'Impero austroungarico della Chiesa Ortodossa Romena (attorno al 1860), Sibiu divenne sede della Curia Metropolitana ed è ancora oggi la terza più importante sede episcopale della Chiesa Ortodossa Romena.Dopo la Prima guerra mondiale e la dissoluzione dell'Impero austroungarico, Sibiu entrò a far parte della Romania, pur rimanendo la maggior parte della popolazione costituita da tedeschi e ungheresi. Dopo la Seconda guerra mondiale e l'avvento del regime comunista, molti degli abitanti di origine tedesca emigrarono verso la Germania e nel 2006 ne rimanevano a Sibiu soltanto 2.000 circa. Il Passaggio delle Scale Sibiu è stata teatro di alcuni avvenimenti significativi per lo sviluppo dell'intera Romania: in particolare vi vennero aperti l'ospedale più antico (1292), la prima scuola romena documentata (1380), la prima farmacia (1494), la prima cartiera (1534), il primo teatro (1788), e vi venne stampato il primo libro in romeno (1544). Il Museo Bruckenthal. aperto nel 1817, fu il primo museo tuttora esistente ad essere aperto nel territorio della Romania attuale. Economia Sibiu è una delle città della Romania con l'economia più fiorente: nella città operano molte importanti industrie, anche a capitale straniero, attratte anche dalla presenza di due importanti parchi industriali, di cui uno completato attorno al 2005. I settori principali sono quelli della meccanica, in particolare la componentistica per autoveicoli e per macchinari industriali, del tessile, dell'agroalimentare e dell'elettrotecnica.Sibiu è anche sede della seconda Borsa valori della Romania, dopo quella di Bucarest. Sibiu viene solitamente divisa in due parti, la Città bassa (Oraşul de jos) e la Città alta (Oraşul de sus); quest'ultima costituisce il centro storico, ma anche la parte bassa della città presenta monumenti ed attrattive. La Città bassa La Città bassa è l'area compresa tra il fiume Cibin e la collina e si sviluppò attorno alle fortificazioni più antiche. Le strade sono lunghe e piuttosto larghe rispetto a quanto usuale nelle città medievali, mentre le costruzioni sono solitamente basse e coperte da ripidi tetti.Gran parte delle fortificazioni esterne sono andate perdute a causa della pianificazione urbanistica e dello sviluppo industriale della fine del XIX secolo e ne rimangono soltanto due torri.La Città bassa ospita anche la più antica chiesa di Sibiu, costruita nel 1386. La Città alta La Città alta è il vero e proprio centro storico di Sibiu ed è organizzata attorno a tre piazze, con una serie di vie che seguono l'andamento della collina. Tutti i principali punti di interesse della città si trovano in quest'area. La Piazza Grande Il Palazzo Brukenthal con, a sinistra, la "Casa Blu" La Piazza Grande (Piaţa Mare) è, come suggerisce il nome, la più grande della città ed ha costituito fin dal XVI secolo il centro della vita cittadina. Sulla piazza si affacciano alcune tra le più importanti costruzioni della città: Sul lato nord-occidentale, il Palazzo Brukenthal, un palazzo in stile barocco costruito tra il 1777 ed il 1787 quale principale residenza del Governatore della Transilvania Samuel von Brukenthal, che oggi ospita la parte principale del Museo Nazionale Brukenthal, aperto nel 1817. Accanto al Palazzo Brukenthal si trova la cosiddetta "Casa Blu", una costruzione del XVIII secolo che porta sulla facciata l'antico stemma della città. Sul lato settentrionale, la Chiesa dei Gesuiti con le sue pertinenze, prima residenza dei Gesuiti a Sibiu. Ancora sul lato settentrionale si trova un edificio in stile Art nouveau costruito all'inizio del XX secolo che attualmente ospita gli uffici del sindaco. Vicino alla Chiesa dei Gesuiti si trova la "Torre del Consiglio", uno dei simboli della città, inizialmente una torre di fortificazione del XIV secolo più volte ricostruita, con accanto il Palazzo del Consiglio, antico luogo di riunione del consiglio cittadino, sotto al quale un passaggio unisce la Piazza Grande con la Piazza Piccola. Gli altri palazzi che si affacciano sulla piazza sono in gran parte edifici e due o tre piani costruiti tra il XVII ed il XIX secolo, quasi tutti in stile barocco. La Piazza Piccola La Piazza Piccola (Piaţă Mică), collegata alla Piazza Grande da alcuni stretti passaggi, è più piccola ed è caratterizzata dalla curvatura del lato nord-occidentale. In questa piazza, passando sotto un piccolo ponte metallico del 1859, giunge la Strada Ocnei che porta alla Città bassa. I principali palazzi che si affacciano sulla piazza sono la cosiddetta "Casa delle Arti", un edificio con ampie arcate già appartenente alla Corporazione dei macellai, e la cosiddetta "Casa Luxemburg", edificio a quattro piani in stile barocco già appartenente alla Corporazione dei fabbri. Piazza Huet La Cattedrale Evangelica Altra piazza del centro storico molto vicina alle precedenti, su Piazza Huet si affacciano due importanti edifici: la Cattedrale Evangelica Luterana, costruita nel XIV secolo, ed il Liceo Brukenthal, costruito nel luogo in cui esisteva una precedente scuola del XV secolo. Le fortificazioni Sibiu, per la sua importanza, ebbe nel tempo diversi sistemi di fortificazione, con diversi anelli di mura, in gran parte in mattoni. La parte sud-orientale è quella meglio conservata: sono infatti tuttora visibili tre linee parallele di mura: la più esterna è un alto terrapieno, l'intermedia è costituita da un muro in mattoni alto 10 metri, mentre la più interna è costituita da un sistema di torri collegate anch'esse da mura in mattoni dell'altezza di 10 metri. Tutto il sistema è collegato da un labirinto di tunnel e passaggi che consentivano di muoversi tra le diverse linee di fortificazione e verso la città.Il più caratteristico di questi collegamenti è il "Passaggio delle scale" (Pasajul Scărilor), che consentiva di collegare la Città alta con la Città bassa.Nel XVI secolo vennero aggiunti alle fortificazioni diversi bastioni, uno dei quali è tuttora visibile, il cosiddetto "Bastione Haller". Cultura e educazione Sibiu è una città culturalmente vivace e la designazione quale capitale europea della cultura per il 2007 ne ha accentuato ancor più questa caratteristica. Tra le istituzioni culturali più importanti si trovano: Il "Teatro nazionale Radu Stanca", istituito nel 1797, che ospita una stagione di prosa sia in romeno che in tedesco, con allestimenti di noti registi romeni quali Gábor Tompa e Silviu Purcărete. Il "Teatro Gong" , specializzato in spettacoli per ragazzi di burattini, di mimo ed altri generi non convenzionali, anch'esso con un cartellone sia in romeno che in tedesco. La "Filarmonica di Stato di Sibiu", una delle orchestre più importanti del Paese, che tiene regolari concerti nella "Thalia Hall", un teatro e sala da concerto lungo le antiche fortificazioni, costruito nel 1787 e recentemente restaurato. Musei Vista del Museo della civiltà contadina I musei di Sibiu si articolano prevalentemente attorno a due grandi iniziative culturali: Il Museo Nazionale Brukenthal, che comprende una galleria d'arte ed una biblioteca di libri antichi ospitate nel Palazzo Brukenthal, un Museo storico, ospitato nel vecchio municipio, un Museo della farmacia, ospitato nella sede della prima farmacia di Sibiu del XVI secolo, un Museo di storia naturale e un Museo delle armi e dei trofei di caccia. Il Museo Nazionale ASTRA, gruppo di esposizioni concentrato soprattutto sull'etnografia ed il folklore, che comprende un Museo della civiltà contadina, ubicato in una zona boscosa di 96 ettari a sud della città che ospita esempi di costruzioni rurali con arredi ed attrezzi di lavoro, un Museo etnografico, un Museo della cultura transilvana ed un Museo della cultura e delle tradizioni sassoni. Nei pressi della stazione ferroviaria si trova inoltre un Museo ferroviario che raccoglie circa 40 locomotive a vapore, alcune tuttora funzionanti. Il Collegio Brukenthal Piazza Grande Ingresso del Palazzo Brukenthal La Cattedrale Ortodossa Sighişoara - Panorama della città Sighişoara è un municipio della Romania di 32.570 abitanti, ubicato nel distretto di Mureş, nella regione storica della Transilvania. Storia La città ha origini sassoni; nel XII secolo, infatti, artigiani e mercanti sassoni vennero invitati dai Re d'Ungheria a trasferirsi in Transilvania, onde creare delle colonie che potessero anche provvedere alla difesa dei confini del regno. Questo gruppo di coloni formò la popolazione oggi nota come Sassoni di Transilvania.Le cronache del XVII secolo riportano la fondazione di un insediamento sassone nella zona dell'attuale Sighişoara nel 1191, tuttavia i primi documenti che citano la città con il nome latino di Castrum Sex risalgono al 1280. Le ricerche archeologiche e paleontologiche effettuate nella zona hanno comunque evidenziato una presenza umana, anche se non continuativa, fin dall'Età del ferro.Per molti secoli la città ha avuto un ruolo strategico sia sul piano politico che su quello commerciale, divenendo una delle città più importanti della Transilvania. I suoi artigiani sassoni erano noti in tutta Europa e frequenti erano le visite di mercanti provenienti da tutto il Sacro Romano Impero, mentre gli abitanti continuavano a costruirne e rinforzarne le difese.Il Principe di Valacchia Vlad Dracul visse in esilio nella città, fece coniare delle monete (sebbene il conio della moneta fosse monopolio del Regno d'Ungheria) e lasciò il primo documento nel quale la città viene citata con il nome romeno Sighişoara.Sighişoara fu sede dell'elezione di Gheorghe Rákóczi I a Principe di Transilvania e poi a Re d'Ungheria nel 1631. Tra il XVII ed il XVIII secolo la città venne travagliata da occupazioni militari, incendi ed epidemie di peste, che tuttavia non ne frenarono più di tanto lo sviluppo.Come tutta la Transilvania, Sighişoara passò dall'Impero austroungarico alla Romania dopo la Prima guerra mondiale. Il centro storico Ricostruzione di Sighişoara nel 1740 Sighişoara mantiene un centro storico perfettamente conservato, con la struttura urbanistica e gli edifici caratteristici di una cittadella medievale, che è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO e dove ogni anno si tiene un Festival medievale nell'ultima settimana di luglio.Tra gli edifici che formano il centro storico, di particolare interesse sono le case degli artigiani che, sotto il controllo di una fondazione e con l'apporto del Governo romeno, conservano ancora i laboratori ed i relativi attrezzi di lavoro. La Torre dell'Orologio L'edificio che rappresenta il simbolo della città è la Torre dell'Orologio, costruita nel 1556 ed alta 64 m., che oggi ospita un museo storico. Numerosi sono comunque gli edifici storici, tra cui la cittadella medievale, la cosiddetta Chiesa sulla collina, che contiene una cripta ed interessanti affreschi, alla quale si giunge salendo una scalinata interamente coperta da un tetto di legno, ed il piccolo Museo delle armi, che accoglie una collezione di spade, frecce, armature ed alri equipaggiamenti militari medievali. Torre dell’orologio a Sighisoara Casa di Sighisoara Mura medioevali a Sighisoara Scala coperta in legno e Chiesa sulla Collina a Sighisoara Casa natale di Dracula a Sighisoara Braşov Brasov (Braşov) è il capoluogo dell'omonimo distretto e l'ottava città della Romania per numero di abitanti. Le prime fonti storiche sulla città risalgono al XIII secolo, dove la città viene indicata col nome di Corona, anche se i primi resti di insediamenti umani risalgono al Neolitico e sono stati ritrovati reperti dell'Età del bronzo, dei Daci e di epoca Romana. Il nome attuale deriva dalla parola turca barasu, cioè "fortezza", e si riferisce alla cittadella di Brassovia che si trova sulla collina di Tâmpa, a sud della città.Lo sviluppo principale di Brasov si ebbe, però, al tempo della colonizzazione della Transilvania da parte dei Sassoni nel XII secolo, con una popolazione tedesca dedita principalmente all'artigianato ad al commercio, grazie alla posizione della città sulle principali vie di comunicazione tra l'Europa occidentale e l'Impero ottomano. A questo periodo risale la costruzione delle fortificazioni che circondano la città, (continuamente ampliate e potenziate, con diverse torri,le fortificazioni erano curate e sorvegliate da una delle congregazioni di artigiani.), della piazza con il palazzo municipale e della Chiesa Nera, la chiesa gotica più grande nell'Europa orientale. La maggioranza della popolazione tedesca ed il potere politico ungherese si riflessero in una limitazione dei diritti della minoranza romena, situazione che durò fino al XIX secolo quando, anche grazie alle prime aperture di Giuseppe II e all'appoggio della Chiesa Ortodossa, nel 1838 a Brasov venne pubblicato il primo giornale in lingua rumena (Gazeta Transilvaniei) e l'apertura delle Scuole Centrali Greco-Ortodosse (Şcolile Centrale GrecoOrtodoxe), primo istituto di istruzione superiore.Con la fine della Prima Guerra Mondiale, nel 1918 Brasov con la Transilvania entrò a far parte della Grande Romania, e con l'avvento del regime comunista dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale parte della popolazione tedesca emigrò verso la Germania. Sempre durante il regime comunista, periodo nel quale Brasov conobbe un forte sviluppo industriale, la città assunse il nome Oraşul Stalin (Città Stalin) tra il 1950 e il 1960. Chiesa Nera Piazza del Concilio Fortificazioni Prima Scuola Romena Chiesa di San Nicola Poiana Braşov La presenza dei coloni tedeschi ed il dominio ungherese privarono per molto tempo i cittadini romeni di molti diritti politici e civili, costringendoli ad abbandonare la città ed a dedicarsi ad attività agricole, riuscendo comunque a raggiungere un benessere economico tale da consentire loro di riguadagnare una certa influenza e ristabilire in parte la loro cultura, anche grazie all'avvio della prima tipografia della Transilvania (1558) ed alla successiva apertura di una biblioteca. Tra il XVII ed il XIX secolo, i romeni di Transilvania lottarono per ottenere maggiori diritti, con l'appoggio di quelli delle zone vicine e dalla comunità locale di mercanti greci; i diritti di cittadinanza vennero concessi per un breve periodo negli ultimi decenni del XIX secolo da Giuseppe II del Sacro Romano Impero, che era anche Re di Transilvania. Grazie anche all'appoggio della Chiesa ortodossa, nel 1838 a Braşov avvennero due importanti fatti per la cultura romena: la nascita del primo giornale in lingua rumena, la Gazeta Transilvaniei, e del primo istituto di istruzione superiore, le Şcolile Centrale Greco-Ortodoxe (Scuole Centrali Greco-Ortodosse).Ai primi del XX secolo i romeni costituivano comunque ancora una minoranza: nel 1910 erano infatti il 28,7% della popolazione della città, contro il 43,4% di ungheresi e il 26,4% di tedeschi.Nel 1918, dopo la Prima guerra mondiale, quando la Transilvania venne unita al resto della Romania, la comunità tedesca dichiarò fedeltà alla Romania, ma dopo la Seconda guerra mondiale e l'avvento del regime comunista, molti emigrarono verso la Germania ed altri vennero deportati nell'Unione sovietica.A partire dal 1807, Braşov ebbe anche una comunità ebraica, che raggiunse il numero di circa 4.000 persone nel 1940; gran parte di essa emigrò verso Israele dopo la Seconda guerra mondiale ed oggi la comunità conta circa 130 persone.In città rimane inoltre, come del resto in buona parte della Transilvania, una consistente comunità ungherese. Economia Lo sviluppo industriale di Braşov iniziò nel periodo interbellico, quando venne avviata la IAR Braşov, una grande industria aeronautica che costruì i primi aerei romeni da combattimento, usati nella Seconda guerra mondiale contro l'Unione sovietica; dopo l'avvento del regime comunista, la fabbrica venne riconvertita alla produzione di macchinari agricoli con il nome Uzina Tractorul Braşov.Il regime comunista accelerò molto lo sviluppo industriale, in particolare dell'industria pesante, il che attirò numerosi lavoratori dalle zone circostanti. Sebbene l'attività industriale abbia avuto un non trascurabile declino negli ultimi anni, l'area rimane fortemente industrializzata, con aziende del settore meccanico (macchine agricole, trasmissioni idrauliche, cuscinetti a sfere, componenti per autoveicoli, elicotteri), oltre che farmaceutico (con la recente costruzione di uno stabilimento della multinazionale GlaxoSmithKline), dei mobili e tessile. A Braşov hanno inoltre sede la Poiana, una delle più note industrie del cioccolato del paese, ed una grande birreria.Una storia a parte è quella della Nivea: nel periodo tra le due guerre l'importatore rumeno della Beiersdorf aveva installato a Braşov uno stabilimento per produrre cosmetici con tale marchio; dopo la fine della guerra e l'avvento del regime comunista, direttore torturato e deportato e lo stabilimento venne confiscato, ma continuò a produrre cosmetici a marchio Nivea che venivano venduti in tutta l'Europa dell'Est. Soltanto nel 1995 dopo un contenzioso in tribunale questa anomalia si è chiusa con la cessazione dell'uso del marchio e la restituzione dello stabilimento alla casa tedesca che continua a produrre Bran (Braşov) Bran è un comune della Romania di 5.334 abitanti, ubicato nel distretto di Braşov, nella regione storica della Transilvania.Il comune è formato dall'unione di 5 villaggi: Bran, Poarta, Predeluţ, Şimon, Sohodol. Il castello Il Castello di Bran, vicino a Braşov, normalmente chiamato come Castello di Dracula, è stata solamente una delle residenze del principe. I Cavalieri Teutonici iniziarono a costruire il Castello di Bran, all'epoca una fortificazione in legno, ai primi del XIII secolo. Dopo la distruzione della costruzione ad opera dei Mongoli nel 1242, il Re Sigismondo del Sacro Romano Impero ordinò la costruzione di un castello in muratura nel 1377, attorno al quale si sviluppò il villaggio di Bran. Il castello si trova sulla vetta di un ripido colle e domina un passaggio strategico tra la Transilvania e la Valacchia.Il Castello di Bran ha ispirato la descrizione del castello di Dracula nel romanzo di Bram Stoker. Sâmbăta de Sus Sâmbăta de Sus è un comune della Romania di 1.437 abitanti, ubicato nel distretto di Braşov, nella regione storica della Transilvania.Il comune è formato dall'unione di 2 villaggi: Sâmbăta de Sus e Staţiunea Climaterică Sâmbăta.Il monumento più importante del comune è il Monastero Brâncoveanu, costruito nel 1614, quando la località divenne un dominio di Preda Brâncoveanu, che iniziò la costruzione di un monastero in legno.Verso la fine del XVII secolo il monastero venne fatto ricostruire in muratura dal voivoda Constantin Brâncoveanu, nipote di Preda.Dopo alterne vicende dovute alle successive invasioni subite dalla zona, nel 1785 il monastero venne distrutto per ordine dell'Impero Austriaco, che intendeva imporre la religione cattolica su quella ortodossa.Soltanto all'inizio del XX secolo si decise la ricostruzione del monastero: nel 1926 il Metropolita Nicolae Bãlan fece avviare i lavori, che si protrassero per vent'anni e soltanto il 15 agosto 1946 il monastero poté essere dedicato all'Assunzione di Maria. Immagini del Monastero Brâncoveanu DRACULA -Vlad III di Valacchia Vlad III di Valacchia (Sighişoara, 2 novembre 1431 – dicembre 1476) fu un voivoda valacco. Conosciuto anche come Vlad Ţepeş o Vlad l'Impalatore fu, a più riprese, principe di Valacchia: nel 1448, dal 1456 al 1462 ed infine nel 1476. Grazie al suo dominio, il principato di Valacchia riuscì a mantenere la sua indipendenza dall'Impero ottomano. La crudeltà nei confronti dei prigionieri gli valse il soprannome di Ţepeş, che in rumeno significa l'Impalatore. I racconti sulle sue gesta crudeli hanno dato progressivamente origine a un filone letterario molto fortunato. Il romanzo Dracula di Bram Stoker, con le numerose versioni cinematografiche, ne sono esempi. L'origine del nome Vlad, come suo padre Vlad II, apparteneva all'Ordine del Dragone , uno degli ordini cavallereschi di stampo religioso del Medioevo. Fu creato nel 1408 da Sigismondo di Lussemburgo, re d'Ungheria (in seguito imperatore del Sacro Romano Impero) e dalla sua seconda moglie, Barbara Cilli. Scopo dell'ordine era di proteggere la Cristianità e lottare contro i Turchi. Il padre Vlad II fu chiamato Dracul il cui significato era "Dragone" dato che questi divenne il suo simbolo. Per questo il figlio venne chiamato in romeno Drăculea (che puo significare l'appartenenza, la discendenza dal "Dracul"). Per una curiosa coincidenza, in rumeno il termine Dracul poteva essere interpretato anche come Diavolo. Vlad III divenne dunque "Figlio del Diavolo". Probabilmente questo è alla base della leggenda nata sul suo personaggio. Ma il nome con cui Vlad era veramente ricordato è il rumeno "Ţepeş", che significa l'impalatore, poiché quello era il supplizio a cui usualmente condannava i propri nemici, soprattutto i turchi, essendo questo genere di punizione tipicamente ottomana. Questi ultimi si riferivano a Vlad come Kaziglu Bey, cioè il Principe impalatore, termine attestato a partire dal 1550. C'è anche d'aggiungere che Dracula fu estremamente generoso con chi lo servì, ma estremamente crudele con chi lo tradiva. Ma finché egli fosse servito e riverito, nessuno avrebbe dovuto temerlo. Transilvania La Transilvania è una regione storica che forma la parte occidentale e centrale economicamente la più sviluppata della odierna Romania. Transilvania è una espressione latina, che significa "oltre la foresta" Il territorio, oggi conosciuto come Transilvania, è composto da una regione di 16 contee , che coprono circa 103 600 km² nella Romania centrale e nordoccidentale, comprendendo quasi metà del territorio della Romania. Confina a nord con l'Ucraina, ad ovest con l'Ungheria e a sudovest con la Serbia.Cluj-Napoca ne è la capitale, altri centri urbani di rilevanza sono Oradea, Târgu Mureş, Timişoara, Braşov, Sibiu. Secondo i dati del censimento del 2002, la Transilvania ha una popolazione di 7.221.733 abitanti, costituiti da una maggioranza Rumena (74.7%); gli Ungheresi ormai sono solo il 19.6% (compresi i Siculi che costituiscono una parte importante degli ungheresi in Romania), Zingari (3.4%) e Tedeschi (0.7%). Degli oltre 600.000 abitanti Sassoni e Svevi che abitavano la Transilvania non rimane quasi più nulla fatta eccezione per qualche città di grandi dimensioni, ad esempio Sibiu dove si contano meno di 100.000 tedeschi. Nel mosaico variegato delle etnie della Transilvania si inseriscono anche ruteni, slovacchi, bulgari, cechi, armeni ed ebrei. Dagli inizi del 1400, per tutta l'età moderna, le etnie con potere decisionale della Transilvania furono: gli Ungheresi, i Siculi ed i Sassoni.. La percentuale di Rumeni è cresciuta dopo l'unione della Transilvania con la Romania (1918). Fra gli anni '50 ed '80 gli ungheresi ed i sassoni vennero indotti ad emigrare, rispettivamente verso l'Ungheria e gli stati tedeschi, sia per ragioni di natura economica, sia a causa della politica di assimilazione culturale forzosa messa in atto dalla dirigenza comunista rumena. Secondo gli ungheresi, che ancora oggi emigrano dalla Transilvania verso l'Ungheria, il fenomeno migratorio sarebbe indotto, oggi come in passato, dalle condizioni discriminatorie in cui le minoranze si trovavano e tuttora si troverebbero, questo nonostante un rapporto UE del 2003 manifesti un'opinione differente. Ma mentre grazie ad accordi tra gli stati, i tedeschi che lo volevano poterono già allora iniziare a lasciare la Transilvania, agli ungheresi ciò venne impedito dal regime rumeno e poterono iniziare una emigrazione consistente solo dopo la fine del regime stesso. Dopo il 1990, molti abitanti della Transilvania sono emigrati verso altri paesi europei (principalmente Spagna e Italia) per ragioni spesso di natura economica. Va notato però che gli emigranti di lingua ungherese continuano a dirigersi, preferibilmente, verso l'Ungheria. Economia La Transilvania è ricca di risorse minerarie come ferro, piombo, lignite, manganese, oro, rame, sale, gas naturale e sulfuro. Esistono poi grandi stabilimenti industriali chimici, acciaierie e industrie tessili. Altre risorse economiche sono nell'ambito dell' agricoltura, con frutteti e vigne, e nella trasformazione del legname.