appunti di fisica lezione n. 5 Energia potenziale elettrica Si definisce energia potenziale elettrica EPA di una carica q posta nel punto A il lavoro LA fatto dalle forze elettriche quando la carica viene trasportata dal punto A all’infinito. EPA = LA (unità SI = J ) LA q A Il lavoro LAB per portare la carica q da un punto A a un punto B si può calcolare trasportandola lungo -LB il percorso A B : B LAB = LA+ LB = LA - LB = EPA-EPB LAB = EPA-EPB Vale perciò la formula espressa a destra. ______________________________________________________________________________________ Potenziale elettrico Se noi facciamo variare la carica di prova q utilizzata nel calcolare l’energia potenziale, avremo una proporzionalità diretta tra EPA e q, quindi il loro rapporto non dipenderà da q. Tale rapporto viene chiamato potenziale elettrico VA . E’ una grandezza scalare definita in ogni punto dello spazio. E V q PA unità di misura SI : Volt formula inversa : 1 V = 1 J/C EPA = qVA A ______________________________________________________________________________________ Potenziale elettrico prodotto da una o più cariche puntiformi Il potenziale prodotto da una singola carica puntiforme Q è espresso dalla formula riportata qui a destra, dove r è la distanza dal punto A alla carica Q. E’ importante notare che cariche positive producono potenziali positivi mentre cariche negative producono potenziali negativi. Q A r V K A Q r Nel caso di più cariche puntiformi si ha : VA = V1A + V2A + V3A + .... ______________________________________________________________________________________ Il lavoro LAB per portare una carica q da un punto A a un punto B si può ora calcolare utilizzando la differenza di potenziale VA - VB LAB = EPA-EPB = qVA-qVB = q(VA-VB) Vale perciò la formula espressa a destra. LAB = q(VA-VB) appunti di fisica lezione n. 6 Potenziale elettrico prodotto da una sfera conduttrice carica Il potenziale prodotto da una sfera conduttrice carica di raggio R e carica Q è espresso dalla formule riportate qui a destra, dove r è la distanza dal punto A al centro della sfera. All’esterno della sfera è come per le cariche puntiformi Per quanto riguarda la zona interna, sappiamo già che il campo elettrico in tale zona è nullo. Ne segue che anche le forze elettriche sono nulle e quindi il lavoro LBC = 0. Allora avremo : VB-VC = LBC/q = 0/q = 0 VB = VC Q R B A r C Q VA K r all ' esterno Q VB VC K dentro R Prendendo il punto C esattamente sulla superficie, si ottiene il valore del potenziale interno sostituendo a r il raggio della sfera R. ______________________________________________________________________________________ Superfici equipotenziali Si definiscono superfici equipotenziali le superfici che uniscono tra loro tutti i punti con lo stesso potenziale. In generale hanno forme piuttosto complicate tranne alcuni casi semplici illustrati qui a destra. Esiste una semplice relazione geometrica tra queste superfici e le linee di forza del campo elettrico : sono sempre perpendicolari. Infatti se spostiamo una carica sopra tali superfici il campo elettrico deve fare lavoro nullo. Ciò implica che in questo caso forza e spostamento (che non sono nulli) sono perpendicolari. La forza però ha la direzione delle linee di campo, mentre lo spostamento viene fatto sulla superficie equipotenziale. Ne consegue allora la proprietà che è stata evidenziata. Basta poi ricordare che le linee di forza del campo elettrico nei casi disegnati sono dirette radialmente, quindi sono perpendicolari alle superfici sferiche. Nel caso della sfera carica inoltre tutto il volume interno risulta essere equipotenziale. Questa proprietà vale anche per un conduttore di forma qualsiasi, anche se non esistono formule semplici per esprimere il valore del potenziale. Le sup. equipotenziali vicine al conduttore ne riproducono la forma, mentre all’infinito tornano ad essere sferiche. Carica puntiforme : superfici sferiche concentriche VC VA VB 90° linea del campo elettrico Sfera conduttrice carica : superfici sferiche concentriche VB VC VA 90° linea del campo elettrico Potenziale di un conduttore carico Il valore che il potenziale di un conduttore carico assume nella sua zona interna viene detto potenziale del conduttore. Indipendentemente dalla forma, sarà sempre direttamente proporzionale alla carica Q del conduttore in questione. appunti di fisica lezione n. 7 Capacità elettrostatica di un conduttore qualsiasi Nel paragrafo precedente abbiamo detto che il potenziale V di un conduttore è direttamente proporzionale alla carica Q che si trova sulla sua superficie. Ciò implica che il rapporto Q/V rimane costante anche se facciamo variare Q. Questo rapporto è un indice della capacità che ha il conduttore di accumulare cariche elettriche sulla sua superficie. Per tale motivo questa grandezza viene chiamata capacità elettrostatica. Il suo valore dipende essenzialmente da forma e dimensioni del unità SI : farad conduttore. La sua unità di misura SI viene detta “farad”. 1F = 1 C/V 1F è un’unità di misura molto grande, quindi molte volte si fa uso dei sottomultipli F - nF - pF (micro - nano - picofarad). ______________________________________________________________________________________ Q C V Capacità elettrostatica di un conduttore sferico Nel caso di un conduttore sferico è molto semplice trovare una formula per calcolare la sua capacità. Abbiamo infatti : C R C K Q Q R R Q KQ V KQ K R Ne segue quindi la formula evidenziata a destra. Capacità del conduttore Terra : Il raggio della Terra è R 6.380 km = 6,38 106 m. Avremo quindi : C R 6,38 10 6 m 7,09 10 4 F 9 K 9 10 possiamo vedere che il valore calcolato è molto piccolo rispetto a 1 F, cosa che ribadisce il fatto che questa unità è molto grande. ______________________________________________________________________________________ Aumento della capacità : induzione completa La capacità di un conduttore può essere aumentata se avviciniamo ad esso un secondo conduttore scarico che subisce induzione elettrostatica dal primo (lezione n.1). Il potenziale del primo conduttore è ora la somma del potenziale di partenza più quelli dovuti alle cariche indotte sul secondo conduttore, cioè : V ’ = V + V- + V+ Siccome le cariche negative sono più vicine, danno un contributo negativo superiore a quello delle cariche positive. Ne segue allora V ’ < V e la nuova capacità C’ = Q/V’ sarà maggiore della vecchia capacità C = Q/V. Questo effetto è massimo quando i due conduttori sono molto vicini e il secondo è collegato a terra. In tal caso le cariche positive si disperdono sulla superficie della Terra, le cariche negative sono esattamente uguali a -Q e i due conduttori si dicono in induzione completa. Essi costituiscono un condensatore. +Q V +Q V V- V+ -Q V- messa a terra