ECOLOGIA La primavera delle rondini di Luciano Ruggieri 21 marzo: equinozio di primavera, il Sole entra in Ariete, giorno del proverbiale “San Benedetto, la rondine sotto il tetto”. Così si dice, ma se si esclude la ricorrenza del Santo, tutto il resto è sbagliato o quanto meno molto impreciso. N on stiamo qui a discutere sull’impreci‑ sione astronomica del 21 marzo, data che saltuariamente coincide esattamente con l’equinozio (cioè la durata della notte ugua‑ le al giorno), né su quella astrologica del Sole che entra nella costellazione non dell’Ariete ma del Toro, ma del fatto che molto difficilmente il 21 marzo la rondine è sotto il tetto! Vediamo di analizzare il tutto con un certo ra‑ ziocinio. La prima rondine in Italia arriva alla fine di febbraio. Perché si parla di “prima rondine”? La rondine è un migratore trans‑sahariano che compie una lunga migrazione che la porta a passare l’in‑ verno in Africa, nella fascia equatoriale che va dalla Repubblica del Congo ai paesi del Golfo di Guinea. Le prime rondini ritornano in Europa, non in primavera, ma alla fine dell’inverno e come dice un altro proverbio, “una rondine non fa primavera”, la prima osservazione di questa specie non ha un significato astronomico o meteorologico particolare. Certo, le giornate si stanno allungando e da lì a circa un mese si arriverà all’equinozio, il fotoperiodo induce gli uccelli residenti a modifiche comportamentali quali il canto, l’accoppiamento e la costruzio‑ ne di un nido, ma le rondini, con la primavera c’entrano quasi nulla. Quello delle rondini come messaggere di prima‑ vera è un aspetto squisitamente romantico, del tutto legittimo, ma non razionale. Interessante © In tempo‑online, giugno 2010 notare che ad altre latitudini, come quelle delle Isole Britanniche, il proverbio “One swallow doesn’t make a summer”, una rondine non fa estate, più pragmaticamente del proverbio ita‑ liano, indica che l’evidenza di un singolo dato non costituisce una prova. Sul comportamento della rondine un dato è certo: il 21 marzo, giorno di San Benedetto, la rondine non è neanche sul nido! È stato scienti‑ ficamente stabilito che nell’Italia settentrionale, la prima deposizione della rondine è compresa tra il 10 e il 26 di aprile (1), date molto distanti da quel che recita il proverbio. Non è neanche vero, come leggiamo a volte sui giornali, che le rondini arrivano sempre più in ritardo. Anzi, è vero il contrario! La prima rondine, avvisaglia di contingenti migratori più consistenti, arriva nel nostro Paese sempre più in anticipo. Sempre secondo lo studio citato, la prima rondine è arrivata nel 2006 in media otto giorni prima della prima rondine nel 1982. Questo anticipo sembra correlato all’entità delle precipitazioni piovose in Africa, particolarmente nella fascia del Sahel, piuttosto che alle condi‑ zioni meteo qui in Italia. Quindi, in barba a qualsiasi correlazione con le temperature o le condizioni meteo sulla nostra penisola, le rondini stanno anticipando progres‑ sivamente il loro arrivo in Europa sebbene le con‑ dizioni meteo siano avverse o non favorevoli. Cosa comporti in termini evolutivi, questo an‑ ticipo non è dato saperlo. Se la rondine è dunque un falso indicatore, ci sono altri uccelli, che “segnalano” con più pre‑ cisione l’arrivo della primavera. Una di queste è la pittima reale. La pittima reale è un elegante limicolo che ogni anno, dalle coste del Nord Europa va a sverna‑ re in Africa a sud del Sahara, tra il Senegal e la Guinea. Alcune pittime dell’est europeo sver‑ nano invece nel Corno d’Africa. È un uccello tipico dei prati e dei pascoli umidi dei Paesi Bassi dove nidifica il 90% della popolazione europea. Proprio in Olanda, la pittima reale è considerata messaggero di primavera, l’uccello che indica che la terra ghiacciata dei polder si sta sciogliendo e il terreno può essere prepa‑ rato per la semina. Molto astuti e pragmatici gli olandesi: la pittima reale ha un becco lunghissimo atto a infilarsi in profondità nel fango per cercare i vermi di cui si nutre, ed è quindi un indicatore attendibile della possibilità di lavorare il terreno e di inizia‑ re l’attività agricola nei campi. Purtroppo in Italia, non abbiamo un uccelloindicatore così affidabile! Invece, le nostre rondini sono indicatori preci‑ si non tanto dell’arrivo della primavera, come abbiamo spiegato, ma dello stato delle nostre campagne. Un ambiente agricolo deteriorato, trasforma‑ to dall’uso della chimica e dalle macchine non è certo favorevole alla nidificazione della ron‑ dine sotto il tetto delle nostre stalle. Sempre meno rondini riescono a portare a termine l’allevamento dei nidiacei, con un declino per ora inarrestabile. Declino che deve fare riflettere, perché quello che si produce nelle nostre campagne, va a fi‑ nire sulle nostre tavole! Bibliografia 1.Rubolini D, Ambrosini R, Caffi M, et al. Longterm trends in first arrival and first egg laying dates of some migrant and resident bird spe‑ cies in northern Italy. International Journal of Biometeorology 2007;51:553‑563. Luciano Ruggieri Medico Pediatra. Presidente dell’Associazione EBN Italia dal 2001 e direttore di Quaderni di birdwatching. Coautore della guida A birdwatcher’s guide to Italy. [email protected] www.ebnitalia.it ECOLOGIA La primavera delle rondini Il decalogo del birdwatcher Guardare uccelli in natura è riconosciuta come una attività all’aper‑ to e, sebbene il birdwatching non sia ancora un hobby di massa, noi di EBN Italia vogliamo essere ottimisti e crediamo che tutto questo un giorno possa diventare realtà. Pertanto, come ogni attività che si L’incolumità degli uccelli è prioritaria Durante le soste migratorie o in stagione di caccia, inseguire l’avifauna e determinarne il frequente involo può affaticarla e aumentarne il rischio di predazione e di abbattimento. Osserva gli uccelli a debita distanza Il birdwatcher si identifica nell’uso di un binocolo o un cannocchiale. Questo evita di dover ridurre la distanza di osservazione da un uccello selvatico. Non usare canti registrati (playback) o altri metodi per attirare gli uccelli durante il periodo riproduttivo e in tutti quei casi in cui questo può causare un disturbo ripetuto. Fotografare gli uccelli non è prioritario per un birdwatcher: se è possibile senza far involare l’uccello può essere un’utile documentazione, altrimenti desisti e permetti ad altri di vedere quello che hai già visto tu. Non avvicinarti ai nidi o alle colonie in nidificazione Mai avvicinarsi a un nido per toccare o fotografare le uova o i nidiacei. Tentare di avvicinarsi a colonie di nidificazione o ai nidi di rapaci o altri uccelli sensibili al disturbo antropico, può mandare a monte un’intera stagione riproduttiva. Non divulgare l’ubicazione di siti di nidificazione di specie sensibili a persone di non provata fiducia. Rendi minimale la tua presenza nell’ambiente Cammina lentamente e in silenzio consentendo all’avifauna di abituarsi alla tua presenza. Usa i capanni, ove presenti, e mimetizzati con l’ambiente circostante usando vestiti appropriati e non appariscenti. Non urlare né parlare ad alta voce. Rispetta l’ambiente naturale Abbandonare i sentieri e calpestare la vegetazione naturale per avvicinarsi all’avifauna, in alcune aree può alterare irrimediabilmente l’ambiente e causare disturbo anche alle specie che vi vivono. Rispetta le proprietà private e la campagna L’accesso da parte del birdwatcher ad aree recintate può essere considerata (e perseguita) come una violazione di proprietà privata. Non scavalcare recinzioni PAROLE CHIAVE: ambiente • birdwatching • ecologia • indicatori ambientali rispetti, anche il birdwatching segue una linea etica e un codice di comportamento. Presentiamo il decalogo del birdwatcher, punto di riferimento per le persone che vogliono avvicinarsi a questa attività. ed evita di entrare in campi coltivati o in fondi privati, ma chiedi il permesso! Comportamenti irresponsabili possono essere di nocumento e impedire che vengano rilasciati, anche se richiesti da altri, permessi di visita. Dai un valore al tuo taccuino È buona regola registrare sempre le proprie osservazioni su un taccuino e/o su supporto informatico, per renderle consultabili nel tempo a te stesso o ad altri. Rendere disponibili le osservazioni e le conoscenze acquisite al mondo della ricerca ornitologica o al mondo degli appassionati accresce notevolmente il significato dell’attività di birdwatching e può essere d’aiuto per progetti di conservazione sia di un sito che di specie sensibili. Uccelli rari Telefoni cellulari, internet e sistemi di comunicazione avanzati rendono oggi la segnalazione di una rarità facilmente condivisibile. Se hai dei dubbi sull’identificazione di una specie rara, cerca di metterti subito in contatto con qualcuno che può aiutarti. Evita d’altra parte la segnalazione della presenza di uccelli rari a persone di cui non hai la massima fiducia. Considerati un ambasciatore del birdwatching Il birdwatching è un’attività recente in Italia. Agisci in modo da evitare, durante la tua attività, comportamenti limite di qualsiasi genere che possano essere additati da altri come “estremi”. Cerca di rendere la tua attività degna di interesse e rispondi cortesemente alle eventuali domande che ti vengono poste quando sei sul campo. Il tuo entusiasmo può rendere il birdwatching un interesse da approfondire anche per il neofita occasionale. Ove possibile, qualificarti e renderti visibile come birdwatcher, può avere conseguenze protezionistiche ed educative rilevanti e aiutare indirettamente l’avifauna. Sii un difensore della natura! Denuncia alle autorità preposte ogni attività di disturbo e di comportamento illecito a carico della fauna selvatica o di danneggiamento degli ambienti naturali a cui ti capita di assistere durante la tua attività di birdwatcher. Far parte di un’associazione ambientalista può essere importante per dare una voce alle tue idee.