Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale Università della Campania “Luigi Vanvitelli” Corso di Laurea Magistrale in Architettura Laboratorio di Costruzione dell’Architettura I A a.a. 2016/17 Prof. Sergio Rinaldi [email protected] 28_04_2017 6 Il progetto ecocompatibile: tecnologie e strumenti Gli obiettivi dello sviluppo sostenibile (basso prelievo, bassa immissione e elevata rigenerazione) Architettura ecocompatibile Integrare l'opera nell'ambiente e nella natura, applicando il concetto di economia inteso non come il minor costo a breve termine, ma come il sistema che consente di evitare gli sprechi e gli impatti. Per fare questo occorre una visione olistica e un approccio pluridisciplinare che da’ priorità al bene comune anziché al profitto individuale. Il riferimento è costituito dalle ipotesi di Herman Daly, padre della teoria della sostenibilità: • l'utilizzo delle risorse rinnovabili non deve superare il loro tasso di rigenerazione; •l'immissione di sostanze inquinanti (solide, aeree o liquide) nell'ambiente non deve superare la capacità dell'ambiente stesso di metabolizzarle; • l'uso di risorse non rinnovabili (es. i combustibili fossili) deve ridursi progressivamente fino ad arrestarsi per essere sostituto da risorse di tipo rinnovabili. Progetto ecocompatibile Gli edifici progettati secondo principi eco devono soddisfare i seguenti criteri: •Non causare spreco di energia, acqua o materiali, dovuto soprattutto alla previsione di una loro breve vita, o alla inadeguatezza del progetto, o spesso dovuto alla scarsa attenzione nelle procedure di costruzione e fabbricazione. •Non danneggiare l’ambiente naturale o consumare inopportunamente le risorse per la sua costruzione, per il suo uso e per la sua demolizione, incluso il territorio sul quale insistono. •Non creare una dipendenza eccessiva dai sistemi che consumano molta energia, compresi quelli di trasporto che producono inoltre molto inquinamento. •Non usare materiali che inducono all’uso di risorse scarse o non rinnovabili e che inoltre possono minacciare l’ambiente stesso. •Non mettere in pericolo la salute degli occupanti, ed ogni sua parte, attraverso l’esposizione all’inquinamento e all’uso di materiali tossici. •Essere adattive e resilienti, ossia in grado di mantenere la propria efficienza di fronte al cambiamento delle condizioni esterne. Gli ambiti di approfondimento del progetto ecocompatibile sono: • il controllo bioclimatico; • la configurazione e costruzione degli elementi fisici dell’involucro; • il controllo e la produzione di energia attraverso le fonti rinnovabili; • l’attenzione al consumo di risorse, prevedendone la riduzione attraverso un uso consapevole, ma anche attraverso il riciclaggio; Metodologie e strumenti per il controllo bioclimatico Il controllo bioclimatico del progetto studia le soluzioni configurative e prestazionali dell'edificio e delle sue parti che, in relazione con le caratteristiche climatiche del sito, consentono il raggiungimento del benessere e del comfort ambientale interno minimizzando l'uso degli impianti tradizionali di climatizzazione. Il controllo delle condizioni ambientali indoor e negli spazi esterni connessi all'edificio è affidato alle sue caratteristiche morfologiche, distributive, dimensionali e termofisiche. • Il principio su cui si fonda l'approccio bioclimatico al progetto è la riduzione (fino alla eliminazione) dei sistemi impiantistici per il controllo del comfort igrotermico. • A tal fine sono individuate strategie configurative che garantiscono il controllo climatico naturale e una corretta ed equilibrata interazione con l'ambiente. • L'edificio bioclimatico si adatta alle variazioni climatiche: • in condizioni invernali - quando fa freddo - disperde quantità minime di calore, capta energia solare durante le ore diurne per immagazzinarla e usarla quando serve; • in condizioni estive - quando fa caldo - respinge la radiazione solare e favorisce la ventilazione dissipativa del calore. Zone climatiche e relative strategie ELEMENTI PRINCIPALI PER LA CARATTERIZZAZIONE DI UN CLIMA LA PRESSIONE La pressione atmosferica viene definita come la forza (o peso) che, in un dato luogo o in una data superficie, viene esercitata dalla colonna d'aria sovrastante. Si misura in millibar (uguale a 1000 dine per cm2). In meteorologia, si fa uso delle isobare, che sono linee che congiungono punti della Terra aventi stessa pressione. LA TEMPERATURA La temperatura è il calore solare che la Terra immagazzina durante il giorno. La differenza da luogo a luogo dipende dal diverso riscaldamento della superficie terrestre con riferimento alla latitudine, all'altitudine e al materiale geologico, alla minore o alla maggiore vegetazione e alla diversa distribuzione delle terre e delle acque, alla diversa esposizione al sole e ai venti. Come per la pressione, anche per la temperatura si ricorre a delle linee che in questo caso vengono denominate isoterme. L’ UMIDITA’ Per umidità si intende la misura della quantità di vapore acqueo contenuto in una data porzione dell'atmosfera. Particolare attenzione si deve fare all'umidità relativa, che è il rapporto espresso in percentuale fra la quantità di vapore acqueo contenuto in un dato volume d'aria e la quantità massima che potrebbe esservi contenuta alla stessa temperatura, quindi il livello di saturazione. Questa è l'umidità registrata dagli igrometri, gli strumenti per la misurazione dell'umidità. I FATTORI CHE INFLUENZANO IL CLIMA LATITUDINE Indica la distanza di una località dall’equatore. A parità di stagione, la radiazione solare incontra la superficie terrestre con diverse inclinazioni a seconda della latitudine e ha perciò un minore potere calorifico. Le precipitazioni si presentano piuttosto abbondanti sulla fascia equatoriale ove si ha la convergenza dei due alisei. Sono invece variamente distribuite nell'anno nella fascia compresa tra il 30° ed il 60° di latitudine (sia Nord che Sud). Nelle altre zone terrestri, come quelle comprese tra il 20° ed il 30° di entrambi gli emisferi o nelle calotte polari, prevale, per solito, un basso regime pluviometrico. ALTITUDINE L'influenza dell'altitudine si manifesta soprattutto con una diminuzione sensibile della escursione termica diurna, mensile e annua. MARI E TERRE La ragione del loro influsso climatico sta nella diversa capacità di riscaldarsi e di raffreddarsi che hanno le due superfici (le terre emerse e le acque). le escursioni termiche diurne e annuali sono più ampie sulla terra, specie nell'interno dei continenti, che non sul mare. I climatologi hanno assunto l'escursione annua della temperatura come misura che serve per misurare la "continentalità" di un clima, costituendone l'effetto più notevole (tenendo conto, però, anche della latitudine). IL CLIMA IN ITALIA Regioni litoranea ligure-tirrenica, medio adriatica e ionica Temperato subtropicale (CS) Interessa le aree più calde di ristrette fasce costiere dell’Italia meridionale ed insulare. Media annua > 17°C; media del mese più freddo > 10°C; 5 mesi con media > 20°C; escursione annua da 13°C a l7°C. Temperato caldo (Cs) Interessa la fascia litoranea tirrenica dalla Liguria alla Calabria, la fascia meridionale della costa adriatica e la zona ionica. Media annua da 14.5 a 16.9°C; media del mese più freddo da 6 a 9.9°C; 4 mesi con media > 20°C; escursione annua da 15 a 17°C. Regione sublitoranea interna Temperato sublitoraneo (Cs) Interessa le zone collinari del preappennino tosco-umbromarchigiano ed i versanti bassi dell’Appennino meridionale. Media annua da 10°C a l4.4°C; media del mese più freddo da 4°C a 5.9°C; 3 mesi con media > 20°C; escursione annua da 16°C a 19°C. I Dati climatici significativi Fonte:http:\\ www.ilmeteo.it Il sole e l’edificio La radiazione diretta, preponderante rispetto alla diffusa in condizioni di cielo sereno, tende a ridursi all’aumentare dell’umidità e della nuvolosità presente nell’aria, fino ad annullarsi in condizioni di cielo completamente coperto. I diagrammi solari → Visto dalla terra, il sole descrive movimenti apparenti, percorrendo archi di cerchio che delimitano una superficie semisferica, avente per centro il punto di osservazione. → Il moto apparente del sole non descrive un’unica traiettoria, ma una famiglia di traiettorie, continuamente variabili sull’orizzonte a seconda delle stagioni e comprese tra due estremi definiti dai solstizi. → Per poter definire le traiettorie solari occorre conoscere l’azimut e l’altezza del sole. L’altezza è individuata con l’angolo che l’asse osservatore-sole forma con l’orizzonte. L’azimut è l’angolo della proiezione sul piano dell’orizzonte, della congiungente terra-sole, con il nord geografico. Il sole si sposta su un percorso giornaliero da est verso ovest lungo un arco; questo arco è più basso in inverno (raggiungendo la minima altezza sull’orizzonte a mezzogiorno del 21 dicembre) e più alto in estate (raggiungendo la massima altezza a mezzogiorno del 21 giugno, momento dell’anno nel quale le ombre sono le più corte in assoluto). I valori di tali altezze estreme variano al variare della latitudine geografica del luogo e possono essere calcolate con la seguente relazione: Solstizio invernale (21 dicembre): A = 90° – L – 23° 47’ Per Aversa A= 90 - 40,58 = 49,42 – 23,47 = 26,01 Solstizio estivo (21 giugno): A = 90° – L + 23° 47’ Per Aversa A= 90 - 40,58 = 49,42 + 23,47 = 72,89 * L = Latitudine geografica La ricerca dei dati climatici Orientamento – forma – apporti solari Orientamento di un edificio L’orientamento di un edificio indica il punto cardinale verso il quale è rivolta una facciata di riferimento; nel caso di un edificio a sviluppo lineare indica la posizione rispetto ai punti cardinali delle due facciate a sviluppo prevalente. Nel corso della storia dell’architettura sono stati numerosi gli studi sull’orientamento ottimale. Dal punto di vista bioclimatico appare oggi di maggiore interesse, in generale per quanto riguarda il clima temperato italiano, l’orientamento dell’asse principale degli edifici secondo la direzione est-ovest, preoccupandosi di schermare adeguatamente le componenti trasparenti a sud di modo che la radiazione solare possa penetrare in inverno ed essere ostacolata in estate per l’ottimizzazione dei guadagni termici solari. Forma dell’edificio La forma dell’edificio deve essere determinata in base alle caratteristiche climatiche del luogo in cui verrà edificato. Nei climi estremi la forma tende a divenire compatta per una maggiore difesa dalle condizioni ambientali non favorevoli. Alle nostre latitudini la forma più indicata è quella a parallelepipedo che consente di controllare la dispersione termica invernale e gli apporti di calore in estate, permettendo un adeguato sfruttamento della radiazione solare nei mesi freddi. E’ preferibile che l’edificio abbia una forma compatta: in questo modo infatti, si ottimizza il rapporto tra superficie esposta all’esterno e volume interno (S/V) minimizzando le dispersioni invernali ed il carico termico estivo. Esposizione delle superfici di involucro alla radiazione solare diretta O E S Percentuale di radiazione diretta rispetto ad orientamento e inclinazione delle superfici degli elementi di involucro Orientamenti preferibili in funzione delle destinazioni d’uso degli ambienti interni Strategie per il controllo solare e per l'accesso solare Schermature I dispositivi più semplici sono gli aggetti ed i frangisole. Il difetto principale degli schermi fissi è che l'entità della schermatura è determinata dalle stagioni solari, piuttosto che da quelle climatiche e ciò produce effetti schermanti anche in periodi in cui è richiesto un riscaldamento passivo. Gli schermi fissi tagliano sempre una parte della radiazione diffusa e quindi riducono l'illuminazione naturale. Gli aggetti orizzontali per riparare le finestrature sono fortemente raccomandati sulle facciate con orientamento sud, sud-est, e sud-ovest, dove le superfici vetrate devono essere mantenute completamente in ombra durante le ore centrali della giornata. Le schermature possono essere strutture semplici e relativamente leggere sia dal punto di vista strutturale che architettonico, contribuendo ad arricchire visualmente la facciata. L'effetto sul carico termico e sul comfort (riduzione della temperatura esterna ed interna delle superficie vetrate) è rilevante, senza penalizzare il contributo delle vetrate alla componente naturale dell'illuminazione. Frangisole orizzontali o verticali in: acciaio, alluminio, legno, cotto o vetro possono contribuire a risolvere in maniera efficace problemi per i quali in passato era necessario utilizzare tecnologie pesanti oppure affidarsi a potenti sistemi di condizionamento. Frangisole Sistemi a lamelle orizzontali per facciate a Sud Sistemi a lamelle verticali per facciate a Est - Ovest Sportelli esterni Teli avvolgibili Tende Sistemi solari passivi I sistemi solari passivi sono tecnologie applicate al costruito impiegate al fine di regolare gli scambi termici tra esterno ed interno dell’edificio facendo uso della radiazione solare come fonte energetica e sfruttando, come elementi captanti e d’accumulo componenti edilizi sia d’involucro che interni. Elementi essenziali dei sistemi solari passivi sono: I COLLETTORI Sono gli elementi destinati alla captazione solare, prevalentemente collocati sull’involucro edilizio in parti ben esposte alla radiazione solare, (fronti a sud e coperture) sono costituiti da superfici trasparenti e da assorbitori costituiti da superfici opache e scure che, esposte alla radiazione solare che penetra dalla superficie trasparente, la convertono in calore. LE MASSE DI ACCUMULO Destinate ad immagazzinare calore e a ricederlo in assenza di sole, prolungando il funzionamento dei sistemi solari passivi. I COMPONENTI DI CONTROLLO Servono a regolare il funzionamento dei sistemi solari passivi nel ciclo giornaliero (giorno/notte ) e stagionale A. Giachetta , A. Magliocco, Progettazione Sostenibile, Carocci ed. , Roma, 2007 COMPONENTI DI CONTROLLO frangisole schermatura fissa schermatura regolabile Università Scienze Applicate di Bonn-Rhein-Sieg arch. Werner + Neubert MASSA D’ACCUMULO (muro Trombe) Alla base del funzionamento dei sistemi solari passivi c’è l’effetto serra legato alle specifiche caratteristiche del vetro. I vetri sono trasparenti alle radiazioni solari visibili ed infrarosse di piccola lunghezza d’onda (da 0,4 a 2,5 micrometri) ma sono opachi alle radiazioni di lunghezza d’onda superiore. La radiazione solare termica viene trasmessa quasi completamente investendo nell’ambiente interno, le superfici presenti ed aumentandone la temperatura. Queste a loro volta ri-emettono energia termica sottoforma di radiazioni infrarosse di lunghezza d’onda superiore ai 3 µm per le quali il vetro risulta opaco. I sistemi solari passivi si suddividono in diretti, indiretti ed isolati. Il sistema diretto presenta ampie vetrate esposte a sud, aperte direttamente sull’ambiente interno che dispone di sufficienti masse di accumulo termico che svolgono anche altre funzioni (es. pareti e pavimenti). L’energia radiante viene riceduta per convezione e irraggiamento. In assenza di sole, le pareti restituiscono all’ambiente l’energia termica incorporata, comportandosi come un “volano” che rallenta il processo di raffreddamento dell’aria dell’ambiente. Captazione mediante superficie trasparente (Vetrata) per irraggiamento ed effetto serra. Accumulo l’energia è trattenuta da materiali ad elevata inerzia termica; divisori più sottili potranno essere usati come superfici riflettenti (con colorazione chiara) Distribuzione mediante le superfici di accumulo soprattutto per irraggiamento. Alcuni difetti: ➢Con questo sistema solo gli ambienti direttamente interessati si giovano dell'apporto energetico solare, a meno che non vengano messi in diretta comunicazione con gli altri spazi dell'abitazione; ➢rischi di surriscaldamento estivo degli alloggi, se non si progettano perfettamente sistemi frangisole; ➢eccessive dispersioni di calore dalle superfici vetrate se non si usano vetri basso emissivi o isolanti (TIM, con fibre plastiche) o doppi (tripli) con calo dei rendimenti La serra può essere addossata su tutta o parte della facciata Sud dell’edificio. Il calore dato dalla radiazione solare viene accumulato nel pavimento della serra e nella parete che la separa dai locali abitati. Questa parete è un muro ad accumulo termico che può avere o meno delle aperture per la circolazione dell’aria tra serra ed ambiente. Se la serra è utilizzata solo per captare e accumulare calore, la sua temperatura può raggiungere valori elevati; se invece è utilizzata come ambiente, la temperatura deve essere controllabile mediante aperture o sistemi di oscuramento. Serra a guadagno diretto Serra a guadagno indiretto Funzionamento invernale Gli schermi oscuranti predisposti lungo le pareti o al di sotto della copertura se vetrata, per regolare l’isolamento termico, restano aperti durante le ore diurne per consentire l’ingresso della luce e della radiazione solare. Di notte, invece, vengono abbassati per ridurre le dispersioni termiche, mentre le finestre tra il vano riscaldato e la serra vengono aperte o chiuse a seconda della differenza di temperatura tra le due zone. Notte Funzionamento estivo Gli schermi oscuranti predisposti lungo le pareti al di sotto della copertura se vetrata, per regolare l’isolamento termico, restano chiuse durante le ore diurne per impedire l’ingresso della luce e della radiazione solare. Di notte, invece, vengono lasciate aperte per aumentare le dispersioni termiche, mentre le finestre tra il vano riscaldato e la serra vengono aperte o chiuse a seconda della differenze di temperatura tra le due zone. Il sistema migliore, per quanto riguarda la stagione estiva, consiste nel controllare la termo-circolazione dell’aria mediante la sistemazione di apposite aperture poste alla base e alla sommità delle serra. Nei sistemi a guadagno indiretto, l’accumulatore termico fa parte dell’involucro che riceve direttamente la radiazione solare per restituirla poi allo spazio interno sotto forma di energia termica. Tra essi si annoverano: ➢ muri di Trombe-Michel ➢roof-pond. muro di trombe È un sistema solare passivo a guadagno indiretto avente la funzione di assorbire la radiazione solare e trasmetterla all’ambiente interno. La superficie di captazione generalmente è rappresentata da una superficie vetrata esposta a sud posta ad una distanza di circa 10 – 20 cm davanti all’accumulatore termico, costituito da un elemento murario verticale realizzato in laterizi, pietre, calcestruzzo, ecc. Il sistema funziona grazie all’effetto serra creato all’interno della cavità prevista tra il sistema vetrato e il muro. Funzionamento invernale I raggi solari lambiscono la superficie vetrata esposta a sud, riscaldando l’aria all’interno della cavità tra il sistema vetrato e il muro, il calore così prodotto viene distribuito all’interno degli spazi abitati secondo due modalità: 1 attraverso una serie di fessure aperte nella zona superiore ed inferiore del muro che generano una circolazione termosifonica determinata dai moti convettivi dell’aria, che riscaldata dall’effetto serra sale verso la bocchetta superiore entrando negli ambienti e uscendone raffreddata dalle aperture inferiori; 2 il calore fuoriesce per convenzione ed irraggiamento dalla superficie interna del muro, grazie all’inerzia termica del muro stesso. Alcuni schermi esterni mobili predisposti lungo la superficie vetrata, di notte verranno abbassati per ridurre le dispersioni termiche. Funzionamento estivo Il sistema può funzionare da camino solare per rinfrescare la superficie esterna dell’elemento murario e per evitare fenomeni di surriscaldamento dovuti all’irraggiamento. Occorrerà però dotare la superficie vetrata di opportune aperture verso l’esterno, in modo da favorire una circolazione convettiva dell’aria nell’intercapedine. Roof Pond Il sistema è costituito da una massa termica (acqua – spessori compresi tra 15 e 40 cm) sulla copertura, sorretta da un solaio ad elevata conducibilità termica. In inverno durante le ore diurne avviene un accumulo di energia nella massa d’acqua. Di notte i contenitori di acqua vengono coperti con pannelli isolanti e il calore ceduto agli ambienti sottostanti attraverso il solaio. D’estate nel periodo diurno i contenitori sono coperti e l’acqua assorbe il calore proveniente dall’ambiente sottostante. Di notte i contenitori vengono scoperti e cedono il calore accumulato all’esterno. Sistema roof pond ad alette orientabili Sistema roof pond a pannelli mobili Roof Pond principali pregi: applicabilità indipendentemente dalle condizioni di esposizione e orientamento, climatizzazione invernale ed estiva, temperature uniformi e sbalzi termici limitati. principali difetti: uso esclusivo agli ultimi piani, resistenze strutturali delle coperture elevate. Studio GAD, Exploded Houseper Bodrum, Turchia