CONCORSO NAZIONALE DI IDEE ‘l a c a s a l e g g e r a ’ FINALIZZATO AL PROGETTO DI UN COMPLESSO SPERIMENTALE DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA NEL COMUNE DI SPERLONGA (Latina) L’ambiente naturale Situata su uno sperone del Monte Magno, Sperlonga si staglia tra i fondali in parte sabbiosi e in parte rocciosi del Mare Tirreno e la fascia collinare dei Monti Aurunci, catena montuosa ubicata tra il corso del fiume Liri-Garigliano , il mare e i contrafforti orientali dei Monti Ausoni: essa è composta in prevalenza da rocce calcaree dolomie, formatesi per sedimentazione di organismi marini nel Cretaceo Superiore e che sono poi emerse circa 20 milioni di anni or sono. La posizione geografica e le caratteristiche morfologiche del territorio degli Aurunci, caratterizzato da forti pendenze e da un considerevole salto altimetrico (si passa, infatti, dalle spiagge costiere ai 1533 metri delle cime più alte nello spazio di poco più di 15 km), influiscono sensibilmente sul clima. Nella quota inferiore dei versanti meridionali prospicienti il mare, il clima è caldo e asciutto nel periodo estivo, temperato e protetto nel periodo invernale. Questo sistema collinare è un efficace scudo alle correnti settentrionali, per cui la bassa escursione termica annuale diviene l'elemento fondamentale del clima della zona. I venti del Nord non passano, o arrivano attenuati e radi, mentre quelli del Sud sono abituali. Le invernate sono spesso sottolineate dallo scirocco, dal mezzogiorno e ancor più dal libeccio. Sulla costa, a sud di Sperlonga, all'interno del Parco Regionale della Riviera di Ulisse, vi è il Monumento Naturale "Promontorio Villa di Tiberio e Costa Torre Capovento - Punta Cetarola", che include le due zone marine protette del parco: la fascia di mare antistante la Villa e Grotta di Tiberio (III sec. d.C.) e quella fra Torre Capovento e Punta Cetarola, i cui fondali , ricoperti di alghe rosse e verdi, ospitano varie specie osservabili: stelle rosse e stelle serpentine, donzelle, castagnole, occhiate e salpe. Rupi calcaree a picco sul mare e affioramenti di roccia compatta caratterizzano l'intero paesaggio di questo tratto di costa. Predomina il tipo di vegetazione mediterranea che in alcuni luoghi ha conservato entità rare e caratteristiche, come l'unica palma europea (Chamaerops humilis), la malva (Lavatera maritima), Asplemiun petrarchae, la Salvia viridis e la Brassica incana. La vegetazione arborea è tipicamente mediterranea, con Quercus ilex (leccio), Pistacia lentiscus (Lentisco) e Rhamnus alaternus (alaterno) è dominata dal Pinus halepensis (pino d'aleppo), che in zona sembra autoctono e forma lembi di pinete che scendono verso il mare fino a lambire le acque. Tra le rocce taglienti modellate dall'acqua e dal vento si possono ammirare numerose specie d'orchidee. In primavera l' Helichrysum litoreum tinge di tonalità giallo rosa tutte le scarpate, mentre sulle rupi più vicine agli spruzzi salmastri domina il Juniperus phoenicea insieme all'Eryngium maritimun, all'Echinophera spinosa e ai due "limonii" endemici: Lymonium amynclaeum e L. circaei. Il tratto più a Nord del Comune di Speronga ricade nell’ultimo lembo della pianura di Fondi nata dal progressivo interramento di un'antica e ampia baia. I laghi presenti rappresentano "lembi di mare" isolati e poi racchiusi dai depositi quaternari. Essi sono collegati con un canale lungo circa 600 m realizzato nel 1920, la cui apertura provocò l'abbassamento di uno dei due, il S.Puoto di circa 3 m. Questo lago, di piccole dimensioni, si trova alle falde del Monte Lonzo; la sua forma circolare denota un contributo carsico alle origini. Lo specchio d'acqua che raggiunge la profondità di 34 metri è alimentato da sorgenti sublacustri. Il secondo bacino, il più vicino alla cittadina di Sperlonga, è il Lago Lungo ed è separato dal mare da uno stretto cordone dunale che in alcuni tratti conserva ancora essenze spontanee come juniperus oxycedrus subsp. macricorpa e j. phoenicea. Il lago comunica con il mare attraverso un canale che ne garantisce il ricambio idrico; le acque sono quindi salmastre. Il gradi di eutrofizzazione è molto accentuato a causa delle colture intensive praticate lungo la sponda; per tale motivo la vegetazione è molto esigua, costituita da frammenti di canneto (Phragmites australis) e da Zannichellia palustris e Myriophyllum spicatum. Particolarmente interessante invece è la zona umida salmastra adiacente. Essa è caratterizzata da Juncus acutus, Inula chritmoides, Aster tripolium, Salicornia gr.europea e sarcocornia perennis, quest'utlima specie è ormai divenuta molto rara nella nostra regione e questo lago ne è l'unica stazione del Lazio costiero meridionale.