seminario di antropologia giuridica

Per attraversare i confini: il paradigma antropologico giuridico
Seminario di studio
Ormai è prassi consolidata, specie oltre il confine italiano, l’incontro tra antropologi e
giuristi se si ha la volontà di riflettere sulle molteplici forme che il discorso giuridico
assume quando lo si osserva nel suo radicamento nella cultura che lo esprime, quando
si analizzano le convivenze e stratificazioni in uno stesso contesto sociale di diversi
ordinamenti, quando si analizzano le modificazione cui incorre con il mutare delle
società che concorre a regolamentare, quando si cerca di interpretarne le pratiche e le
rappresentazioni che generano gli habitus giuridici. Così l’antropologia ha tracciato al
suo interno uno specifico campo di riflessione, l’antropologia giuridica, votato
all’analisi ed interpretazione di tutte quelle forme che il diritto, interpretato come
“documento antropologico” (Holmes), assume in base al contesto culturale di
riferimento ed ai movimenti di giuridicizzazione che al suo interno sono attivi.
In quest’ottica la disciplina antropologica e quella giuridica nel corso del tempo
hanno saputo fornire molteplici e specifici paradigmi epistemologici che ne hanno
fondato lo specimen di entrambe nell’approccio al tema del giuridico. Sebbene si
possa presumere che i due paradigmi trovino dei punti di convergenza all’interno
degli approcci d’analisi, è allo stesso modo evidente che le specificità disciplinari
consegnano al dibattito divergenze che si mostrano come importanti spunti da cui
partire con una riflessione che si interroghi sui modi in cui i due paradigmi possono
dialogare e integrarsi a vicenda. Dibattito che si intende costruire mettendo intorno ad
un tavolo antropologi e giuristi allo scopo di “testare” il paradigma giuridico e quindi
verificare, in una logica dialogica tra antropologia e scienze giuridiche ed alla luce
dei maggiori contributi da queste fornite, la sua tenuta nel contesto contemporaneo.
Se il campo del diritto al contempo rappresenta la realtà e ne fornisce gli strumenti
per operavi all’interno, se la sua articolazione appare essere una combinazione di
forza, legittimazione ed elementi culturali capace di dare senso e significato al
controllo giuridico di una società, le domande poste in campo sono molteplici: il
paradigma giuridico espresso dall’antropologia e dalle scienze giuridiche è capace di
rappresentare la realtà? In che modo e secondo quali ideologie? Il paradigma
antropologico può contribuire a sciogliere alcuni nodi su cui le scienze giuridiche
ancora dibattono (il tema del pluralismo giuridico può esserne un esempio)? La
riflessione antropologica può contribuire a comprendere i diversi livelli giuridici,
usando le parole di Pospisil, che convivono nei contesti sociali? La categoria di
diritto vivente fornita da Nader può essere escamotage risolutivo per tratteggiare la
dinamicità delle relazioni tra discorso giuridico, pratica sociale e habitus culturali?
Tra proposte teoriche e contributi etnografici, la giornata di studio, coinvolgendo
antropologi e giuristi, cercherà di fornire utili risposte non solo ai quesiti posti ma
anche al macro interrogativo: è possibile varcare i confini disciplinari per incontrarsi
su un campo come quello del diritto che impone il dialogo? Se si, il paradigma
antropologico del giuridico può salvare dall’empasse quella parte delle scienze
giuridiche che si confronta con discorsi normativi solo all’apparenza lontani da quello
tradizionale?
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