Assemblaggio di notizie prelevate dal web e dalla carta stampata Numero 125 Feb 2013 http://www.torremare.net IL NOSTRO SCOPO E’…..SOLO INFORMARE Sabato 9 CRAC DEIULEMAR AL VIA IL RECUPERO DEL PATRIMONIO Deiulemar Shipping, al via il «recupero» del patrimonio degli armatori: all’asta due navi per 30 milioni Non si ferma la corsa ai beni dei «vampiri» di Torre del Greco. A dieci giorni dalla pubblicazione dell’avviso per la vendita all’asta di una Audi A4 extra-lusso e un Piaggio Liberty 150 per complessivi 18.000 euro, la curatela fallimentare della Deiulemar Shipping - fondata nel 2005 come «costola» del colosso economico di via Tironi e «saltata» a ottobre del 2012 - mette a punto il primo «colpo grosso» per il recupero del patrimonio dilapidato dagli armatori della seconda generazione delle famiglie Della Gatta, Iuliano e Lembo: la cessione al migliore offerente di due navi per il trasporto di gas liquefatto, la «Eleonora Lembo» e la «Margherita Iuliano», entrambe acquisite dalla Deiulemar Shipping nel 2007. Due navi già finite sotto sequestro e valutate 15 milioni e 400.000 euro ciascuna. In tutto, dunque, trenta milioni e 800.000 euro per dare soddisfazione ai creditori della «creatura» voluta per svuotare - secondo il castello accusatorio costato il carcere a Pasquale Della Gatta, Angelo Della Gatta, Micaela Della Gatta, Leonardo Lembo e Giovanna Iuliano poi rinviati a giudizio per bancarotta fraudolenta insieme a Lucia Boccia, Giuseppe Lembo e Maria Luigi Lembo - la compagnia di navigazione trasformata in una sorta di «banca privata» per i risparmiatori della città del corallo e non solo. a valutazione tecnico-commerciale delle due navi è stata effettuata attraverso due perizie - entrambe firmate dall’ingegnere Francesco Dagnino, il professionista con studio tecnico navale a Genova a cui si sono rivolti il commercialista Giovanni Alari e l’avvocato Maurizio Orlando, i curatori fallimentari della Deiulemar Shipping - eseguite rispettivamente il 9 gennaio 2013 e il 16 gennaio 2013. L’ispezione a bordo della «Eleonora Lembo» avvenne nella rada di Augusta, in provincia di Siracusa: al momento dei controlli, la «gasiera» era diretta a Tripoli e aveva un equipaggio composto da quattordici marittimi - compreso il comandante Vincenzo Romeo - di cui 10 extracomunitari e quattro italiani. La successiva relazione di 15 pagine descrive una nave in condizioni complessivamente «discrete/buone» sebbene «un miglioramento delle condizioni di manutenzione - si legge nella perizia incluso il controllo di tutti i parametri di funzionamento possono essere considerati necessari allo scopo di rendere la nave più attrattiva sul mercato commerciale». Un neo che, tuttavia, non ha impedito all’ingegnere Francesco Dagnino di indicare - in base alla valutazione commerciale della Clarkson Valutation Limited di Londra - in quindici milioni e 400.000 euro il valore prudenziale della «Eleonora Lembo». Identica stima per la «Margherita Iuliano», ispezionata nella rada di Istanbul in Turchia e giudicata «idonea per le operazioni e i servizi a cui è destinata». Ovvero, il trasporto di gas liquefatto. Entrambi i gioielli della flotta finita sotto sequestro saranno battuti all’asta alle 12 del prossimo 16 aprile presso la sezione fallimentare del tribunale di Torre Annunziata davanti al giudice delegato Massimo Palescandolo. L’eventuale ricavato andrà esclusivamente ai creditori della Deiulemar Shipping - a partire dai creditori ipotecari e privilegiati - e non interesserà, dunque, gli obbligazionisti travolti dal crac da 800 milioni di euro della compagnia di navigazione. A meno che il verdetto del 21 febbraio sulla richiesta di fallimento della «società di fatto» costituita dagli armatori-vampiri di Torre del Greco non rimetta tutto in discussione, aprendo nuovi scenari per il recupero dei soldi investiti dai risparmiatori della città del corallo e non solo. ALBERTO DORTUCCI TORRE DEL GRECO CRAC DIMAIOLINES LA VERITA' DÌ NICOLA COCCIA Dimaiolines, lo «scandalo-consulenti»: In un dossier la verità di Nicola Coccia Quando lesse le anticipazioni di Metropolis sull’imminente arrivo di nuovi avvisi di garanzia per il crac della Dimaiolines non ebbe un solo dubbio. Era il 22 gennaio del 2013 e Nicola Coccia - l’ex presidente di Confitarma finito agli arresti domiciliari per il fallimento della compagnia di navigazione con sede legale in viale dei Pini - intuì che il «super-consulente» finito nel mirino della procura di Torre Annunziata era proprio lui. E decise di raccontare subito la sua verità al pubblico ministero Sergio Raimondi in un memoriale difensivo consegnato personalmente al titolare dell’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta da 40 milioni di euro costata la perdita dei risparmi a circa 800 obbligazionisti. Un dossier che non è servito per scongiurare lo scandalo-bis e l’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla guardia di finanza della compagnia di Torre del Greco agli ordini del capitano Nicola Capuozzo. Un provvedimento scaturito dalla «collaborazione» degli armatori già condannati in primo grado, pronti a rivelare - durante un interrogatorio svolto a novembre del 2012 - una lunga serie di dettagli e retroscena sfuggiti agli investigatori. In particolare, Carlo Di Maio e Angelo Di Maio - condannati in primo grado rispettivamente a 4 anni e otto mesi di carcere e a quattro anni e mezzo di reclusione - ricostruirono la storia della «contabilità» tenuta dal collegio dei sindaci e il ruolo di alcuni noti fiscalisti e super-consulenti ingaggiati dalla compagnia di navigazione per portare avanti gli affari della Dimaiolines. Ulteriori precisazioni rispetto alle sostanziali ammissioni già messe a verbale durante i precedenti interrogatori con il pubblico ministero che fecero accendere i fari della procura di Torre Annunziata sul «lavoro» dei professionisti esterni chiamati a dare «consigli e suggerimenti» agli armatori. In primis, appunto, l’ex presidente di Confitarma. Pronto a correre ai ripari - assistito dall’avvocato Sebastiano Giaquinto - per chiarire il proprio ruolo: un dossier che non è servito per evitare gli arresti domiciliari. L’ex presidente del collegio dei sindaci della Dimaiolines sarà interrogato il prossimo 15 febbraio e - durante il faccia a faccia con il pm - proverà a spiegare le sue ragioni. In particolare, relativamente al fatto che - secondo il castello accusatorio della procura di Torre Annunziata - avrebbe «gestito la contabilità della società, essendo a conoscenza del fatto che le somme depositate sui conti personali dei soci fossero i risparmi degli investitori» e avrebbe «avallato nel corso degli anni tale comportamento» fino a scoraggiare «i Di Maio dal tentare una ‘regolarizzazione’ dell’attività di raccolta del risparmio». Una tesi contestata dal legale dell’ex numero uno di Confitarma, pronto a portare all’attenzione degli investigatori una serie di prove documentali che dimostrerebbero l’esatto contrario rispetto alle accuse mosse a Nicola Coccia. Una figura di primo piano del mondo della marina, travolto dalle difficoltà che - in un anno - hanno spazzato via due gruppi armatoriali che erano il fiore all’occhiello di Torre del Greco e non solo. ALBERTO DORTUCCI Domenica 10 TORRE DEL GRECO MUORE SEDICENNE SCHIANTO SCOOTER Schianto in scooter: sedicenne muore a Torre del Greco. Giallo sulla dinamica dell'incidente Un giovane di 16 anni, Enrico Cacace, e' morto a causa di un incidente stradale verificatosi nella notte a Torre del Greco (Napoli). Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione torrese, che indagano su quanto accaduto, il ragazzo mentre percorreva a bordo del sul scooter viale Campania, lunga arteria parallela alla più conosciuta via Nazionale, per cause in corso di accertamento, perdeva il controllo del mezzo urtando violentemente contro un palo della pubblica illuminazione. Nonostante gli immediati soccorsi per il 16enne non c'e' stato nulla da fare: Cacace e' deceduto sul posto. Il ciclomotore e' stato sequestrato mentre la salma e' stata trasportata all'obitorio comunale di Castellammare di Stabia a disposizione dell'autorità' giudiziaria. Secondo quanto accertato dai militari dell'Arma il giovane centauro era in regola con i documenti di circolazione e di guida e allacciava regolarmente il casco. TORRE DEL GRECO GIORNO DEL RICORDO A Torre del Greco, in occasione dell’anniversario della morte di Giovanni Palatucci, avvenuta il 10 febbraio del 1945 e con la concomitanza del “Giorno del Ricordo” hanno reso omaggio nel parco dedicato alla figura eroica dell’ultimo questore di Fiume. Presenti Pietro De Rosa, già vicequestore del commissariato di Torre del Greco, Antonio Pacilio, presidente della Pro Loco, rappresentanti dell’associazione Amici dell’Arte, presenti tanti cittadini, giovani e studenti. Pietro De Rosa e Antonio Borriello hanno ricordato la figura eroica di Palatucci. Dopo aver osservato un momento di silenzio e di preghiera rivolti a Palatucci e ai “foibati”, il professore Borriello ha letto “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Purtroppo, con immenso sconforto, tutti hanno rilevato lo stato di abbandono del monumento e dell’area circostante. Il monumento infatti è imbrattato da numerose scritte e circondato da rifiuti, il faro che illumina la stele da diversi mesi è spento, mancano alcuni poggi. In proposito, Angelo Di Ruocco e il maestro Vincenzo Borriello, autore del tondo bronzeo di Palatucci, hanno rivolto un accorato appello a chi di dovere per il ripristino del monumento. Il professore Borriello ha detto “dispiace che ancora oggi, nono- stante le sollecitazioni rivolte all’amministrazione comunale, permane l’inspiegabile ed inaccettabile stato di degrado in cui versa il monumento di Palatucci. Speriamo che al più presto venga ridata dignità e attenzione a questo luogo della Memoria”. TORRE DEL GRECO : MARESCA IL GRANDE BLUFF Torre del Greco, il «grande bluff» sul Maresca. La commissione parlamentare d'inchiesta: «Subito il punto hospice» La commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del «buco nero» per la sanità in Campania spinge sull’acceleratore per trasformare l’ospedale Agostino Maresca in un centro di riabilitazione e lungodegenza, come previsto dal piano regionale di rientro promosso dall’ex sub commissario Giuseppe Zuccatelli. C’è un intero paragrafo all’interno della relazione di 175 pagine stilata al termine dei lavori dell’organismo nazionale chiamato a indagare sulle responsabilità gestionali e finanziarie in materia di sanità dedicato al nosocomio di Torre del Greco. Un paragrafo che si chiude come una porta in faccia alle speranze degli attivisti del diritto alla salute pubblica all’ombra del Vesuvio: «Si ravvisa la necessità di attivare ad horas – si legge nel dossier – il previsto punto hospice con 12 posti letto, in modo da garantire assistenza ai pazienti bisognosi di cure palliative in una tra le Asl più popolose del territorio nazionale».Un vero e proprio schiaffo a due anni di battaglie portate avanti dal comitato civico «Pro Maresca» e un secco altolà alle varie promesse sventolate dai politici locali per raggranellare voti in vista degli appuntamenti elettorali: «Il decreto del commissario ad acta per la sanità in Campania – ribadisce la commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dall’onorevole di Idv, Antonio Palagiano – prevede che il presidio ospedaliero di Torre del Greco sia riconvertito in centro specializzato a indirizzo riabilitativo e possa ospitare una struttura polifunzionale per la salute. Le attuali unità operative per acuti devono confluire nell’ospedale di Boscotrecase».Un processo di riconversione che inizialmente sarebbe dovuto durare due anni e avrebbe dovuto portare in via Montedoro – insieme a un hospice con 12 posti letto – un ambulatorio di cure primarie, un centro di nutrizione artificiale e disturbi alimentari, un ambulatorio infermieristico distrettuale e relativi servizi socio-sanitari. «Considerata la necessità di riorganizzare gli spazi nel presidio di Boscotrecase – evidenzia la relazione – il commissario straordinario pro tempore dell’Asl ha adottato un atto di riprogrammazione che modifica il crono-programma e prevede che, in una fase intermedia, l’attivazione della unità operativa di gastroenterologia, prevista presso il presidio ospedaliero di Boscotrecase, avverrà solo contestualmente alla disponibilità di nuovi spazi e intanto manterrà la propria attività presso il presidio ospedaliero di Torre del Greco». Dove resteranno – solo temporaneamente – i 16 posti letto di chirurgia generale e i 22 posti letto di medicina generale. Sempre temporaneamente resteranno allocati presso l’ospedale Agostino Maresca i 16 posti letto del servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC), con il conseguente mantenimento del pronto soccorso. Un quadro complessivo definito «intermedio» rispetto all’obiettivo finale che – alla luce della relazione della commissione parlamentare d’inchiesta – non dovrebbe cambiare: la struttura sanitaria di via Montedoro dovrà essere trasformata in un centro di riabilitazione e lungodegenza. E in tempi ragionevolmente rapidi, sottolinea l’organismo nazionale istituito il 5 novembre del 2008 e arrivato il 22 gennaio del 2013 alla fine dei propri lavori: «È auspicabile – si chiude il paragrafo dedicato all’ospedale Agostino Maresca – la sollecita istituzione del coordinamento regionale per le cure palliative e la terapia del dolore, contestualmente all’attivazione presso ogni Asl di una unità operativa centralizzata di cure palliative: tutti gli indicatori ministeriali confermano che la Regione Campania è l’ultima regione italiana per numero di hospice attivi e di medici palliativisti, a fronte della sempre crescente incidenza delle patologie tumorali e del numero di pazienti oncologici che muore in ospedale nei reparti di degenza ordinaria o per acuti». ALBERTO DORTUCCI TORRE DEL GRECO CRAC DEIULEMAR SEQUESTRATI I CONTI CORRENTI DEGLI ARMATORI Crac Deiulemar, stretta sui titoli bancari: sequestrati i conti correnti degli armatori-vampiri Si stringe il cerchio degli investigatori per recuperare il «tesoro» degli obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navigazione. In attesa dei due appuntamenti-clou di febbraio - la decisione della Cassazione sulla «competenza territoriale» dell’inchiesta penale e il verdetto della sezione fallimentare del tribunale di Torre Annunziata sulla «società di fatto» costituita dagli armatori del colosso economico di via Tironi - sono stati posti sotto sequestro tutti i conti correnti dei «vampiri» ritenuti responsabili del crac da 800 milioni di euro che ha inguaiato 13.000 famiglie di risparmiatori. Gli «avvisi» alle banche e agli istituti di credito presso cui sono titolari di conti correnti gli otto imputati per la bancarotta fraudolenta ipotizzata dagli investigatori sono scattati con il sequestro conservati da un miliardo e 250 milioni di euro: «Congelate i titoli e bloccate tutte le operazioni», il senso dei provvedimenti notificati a Torre del Greco e non solo. Provvedimenti che in pratica puntano a «chiudere i rubinetti» delle spese degli armatori e cristallizzare l’attuale patrimonio «liquido» delle tre famiglie che fondarono la Deiulemar compagnia di navigazione. Nessuna possibilità di prelevare contanti oppure effettuare bonifici, dunque. In particolare, a finire sotto sequestro sono stati una decina di conti correnti intestati a Giovanna Iuliano e Maria Luigia Lembo, rispettivamente erede e vedova dell’ex amministratore unico Michele Iuliano. Identici provvedimenti sono stati firmati per i fratelli Angelo Della Gatta e Pasquale Della Gatta - attualmente sottoposti agli arresti domiciliari - nonché per Leonardo Lembo e il comandante Giuseppe Lembo. Ovvero, tutti gli imputati che - insieme a Lucia Boccia e Micaela Della Gatta - sono stati rinviati a giudizio davanti ai giudici del tribunale di Roma, ritenuti componenti di una «società di fatto» intorno a cui ruotava l’intero universo della Deiulemar compagnia di navigazione. Un nodo che sarà sciolto il prossimo 21 febbraio dal giudice fallimentare Massimo Palescandolo, quando si potrebbero aprire nuovi scenari per i risparmiatori dell’ex banca privata di Torre del Greco. Il riconoscimento della «società di fatto» potrebbe tirare dentro il crac del colosso economico di via Tironi pure la «costola» nata nel 2005 e «saltata» a ottobre del 2012 con un procedimento separato rispetto alla Deiulemar compagnia di navigazione: un aspetto importante per gli obbligazionisti, perché le procedure per il recupero dei soldi dei creditori della Shipping procedono a velocità sostenuta. I curatori fallimentari della società di via Marconi hanno già messo in cantiere, infatti, due appuntamenti per la vendita all’asta di beni riconducibili alla Shipping: in primis, un’auto di lusso e uno scooter e - in seconda battuta - due navi utilizzate per il trasporto di gas liquefatto. Il valore della «Eleonora Lembo» e della «Margherita Iuliano» è stato stimato intorno ai quindici milioni e 400.000 euro: in tutto, trenta milioni e spiccioli che - a oggi - spetterebbero solo ai creditori della «costola» della Deiulemar compagnia di navigazione. Un condizionale che potrebbe essere messo in discussione dal riconoscimento della «società di fatto» costituita dagli armatori-vampiri, allargando così il campo ai risparmiatori della Dcn. ALBERTO DORTUCCI Lunedì 10 CALCIO A 5 : IL DERBY VA ALLA STELLA NASCENTE CHE BRILLA IN VETTA DA SOLA Stella Nascente - Parco Città 6-2 QUI STELLA NASCENTE Va alla Stella Nascente il primo dei due derby della stagione contro il Parco Città, in una partita molto combattuta nonostante il risultato finale di 6 a 2.C’era molta attesa per questa penultima partita del girone d’andata tra due squadre che si trovano ai primi posti della classifica e puntano almeno ai play off. Entrambe le squadre venivano da una vittoria: contro la Partenope il Parco Città e contro la Lu.Pe. Pompei per i giocatori di mister Letizia. Bastano 5 secondi alla Stella Nascente per portarsi in vantaggio, grazie a un gran sinistro da fuori area del solito Nastri. Si mette in discesa la partita per i padroni di casa che tengono bene le sfuriate del Parco Città, che pressa molto e riesce più volte a partire in contropiede trovando scoperta la Stella Nascente. Un po’ di sfortuna, qualche errore di troppo (saranno due a fine partita i tiri finiti fuori lo specchio della porta vuota), e un paio di grandi parate di Amoruso permettono ai padroni di casa di mantere il vantaggio. Padroni di casa che non stanno a guardare e costruiscono molto gioco. Una bella corale permette a Cozzolino di ritrovare il gol e portare la propria squadra sul 2 a 0. Qualche errore di troppo in difesa, dicevamo, ma la SN tiene e anzi Onorato sigla il terzo gol su un rigore dubbio. Il Parco Città accorcerebbe ma il gol è annullato perché l’arbitro aveva fermato il gioco. Tre a zero, quindi, è il risultato su cui le squadre vanno negli spogliatoi. Partita intensa e a tratti dura, come normale sia un derby, ma fondamentalmente corretta. Il secondo tempo si apre con il Parco Città che cerca di accorciare le distanze e i primi 5-7 minuti sono di marca ospite. Tante occasioni, ma la difesa dei ragazzi di mister Letizia tiene bene, anche con l’aiuto di un palo e un paio di buoni interventi di Amoruso e di Nastri che stoppa un tiro a botta sicura del pivot avversario. Qualche contropiede sbagliato fa respirare i padroni di casa e passati i primi minuti la Stella Nascente sposta il baricentro più avanti e riprende a giocare. Nastri non perdona, in pressione ruba palla e solo davanti al portiere non sbaglia il rasoterra: quattro a zero. Torna a farsi equilibrata (nel gioco) la partita e le squadre sono pericolose sia su un fronte che sull’altro. Ma è la Stella Nascente quella più concreta e dopo una bellissima azione sull’asse De PascaleNastri-Carpentieri, quest’ultimo, messo davanti alla porta, non sbaglia. La partita sembra chiusa e a quel punto i padroni di casa perdono un po’ di concentrazione. Arriva così il primo gol del Parco Città, sugli sviluppi di un calcio di punizione con un gran tiro da fuori. Cade così, dopo tre partite e mezzo, l’imbattibilità di Amoruso. Il secondo gol arriva dopo poco su un contropiede degli ospiti. A quel punto le strigliate dalla panchina servono e Onorato mette fine alle ostilità con un contropiede e un gran tiro di sinistro. Tre punti importanti per i ragazzi di mister Letizia che sabato sono attesi da un Saviano che ha portato altri tre punti a casa contro la Partenope. Sfida al vertice che chiude il girone di andata e farà capire ancora di più quali sono i rapporti di forza del campionato. Da segnalare il “terzo tempo” tra le due squadre di Torre che hanno chiuso la partita mangiando e bevendo assieme dolci e spumante. Formazione iniziale: Amoruso, Prisco, Nastri, De Pascale, Carpentieri http://stellanascentec5.tumblr.com/ QUI PARCO CITTA' Altra sconfitta per il Parco Città che, con gli uomini contati ha affrontato un derby col piglio giusto nonostante i punti lasciati ai "cugini". Quintetto base per Mister Lotti con Zolfo in porta, Tarantino centrale difensivo, Saturnino e Cozzolino ai lati e Veneruso terminale offensivo. Pronti, via e la Stella Nascente passa in vantaggio su schema da calcio d'inizio con un tiro di Nastri che si va ad insaccare nel sette della porta difesa da Zolfo. Il Parco ha l'occasione di pareggiare ma Saturnino sbaglia malamente a porta vuota. Al decimo Cozzolino porta sul 20 i suoi con un tiro dalla destra su imbeccata di Onorato. Il 3-0 lo inventa l'arbitro che vede un fallo di mano di Saturnino in area di rigore alimentando le proteste del roster in maglia rossa. Dal dischetto si presenta Onorato che non sbaglia. Saturnino si riscatta subito dopo segnando la rete del 3-1, ma l'arbitro prima assegna il gol indicando il centrocampo, poi fa riprendere il gioco al portiere Amoruso della Stella Nascente. Termina il primo tempo con gli animi caldi degli uomini di Mister Lotti che avevano offerto comunque un'ottima prestazione nonostante il risultato sfavorevole. Comincia la ripresa e Veneruso salta il suo diretto avversario sulla fascia destra mette al centro per l'accorrente Saturnino che continua la sua giornata no appoggiando il pallone a pochi centimetri dal palo. Pressing a tutto campo per i citizens e attacchi continui che però portano a rischiare le ripartenze degli uomini di Mister Letizia. In una di queste Cozzolino segna il 4-0. Ancora Parco Città che attacca. Veneruso colpisce il palo e Saturnino a tu per tu con Amoruso, gli calcia addosso. Arriva quindi la quinta rete marcata da Carpentieri, bravo ad appoggiare in rete una palla vagante al centro dell'area. Finalmente però la palla entra anche nella porta difesa da Amoruso. E' Enzo Di Martino a trafiggere il portiere di casa con un bolide di sinistro da fuori area. Saturnino accorcia sul 5-2 rubando palla e involandosi verso la porta avversaria. A tu per tu con il portiere, stavolta non sbaglia. L'ultima rete la segna Onorato che ancora in ripartenza, dopo una punizione sbagliata dal Parco, non sbaglia e timbra la sua doppietta personale. Termina la partita 6-2, tra le recriminazioni degli uomini di Mister Lotti per gli errori arbitrali e per i pochi cambi a disposizione in una partita così importante. Meglio invece il rapporto con i cugini che a fine gara hanno offerto spumante e dolci per tutti. Autore: Ufficio Stampa Parco Città Volley:Piccole Campionesse Crescono Domenica 10 febbraio 2013 si è svolto in una meravigliosa cornice di pubblico presso la palestra dell’Istituto Scolastico “Angioletti” il primo concentramento di Minivolley a Torre del Greco organizzato dalle Associazioni torresi l’ASD Brava Torre 1985 del presidente avv. Gerardo Balzano e l’Associazione Scolastica Angioletti della dirigente sportiva prof. Cinzia Di Dato. Le due associazioni sono da sempre attente alle esigenze dei rispettivi settori giovanili e seriamente impegnate in attività di promozione della pallavolo e del minivolley. Oltre, infatti, ai rispettivi Campionati di Prima Divisione Femminile Fipav, la Brava Torre partecipa con le sue giovani atlete al Campionato Under 14 Fipav e parteciperà a quello Under 12 Femminile e Misto con ben tre squadre così come l’Angioletti partecipa ai Campionati Under 16 e 14. Sotto la direzione dei rispettivi allenatori (Patrizia Pernice e Carlo Cuciniello per la ASD Brava Torre e Vincenzo Torella per la Associazione Scolastica Angioletti) circa 100 bambine dal 2000 al 2005 si sono sportivamente sfidate domenica mattina in sei campi di minivolley a tal scopo creati all’interno della palestra dell’Istituto Scolastico di via Giovanni XXIII. Ovviamente tutte le squadre partecipanti hanno vinto così come hanno vinto lo Sport e la Aggregazione Sociale. Grande entusiasmo, infatti, non solo tra le piccole atlete che hanno vissuto una bellissima giornata di pallavolo e di divertimento, ma anche tra i genitori che hanno calorosamente ringraziato gli istruttori ed i dirigenti delle rispettive associazioni di appartenenza dei bei momenti donati alle loro figlie.“Siamo contenti della ottima riuscita della manifestazione,commenta il patron della Brava Torre Gerardo Balzano, e ringraziamo l’Associazione Angioletti per averla permessa. Spero che questo sia l’inizio di una proficua futura collaborazione tra le due associazioni”. Sannolo Salvatore TORRE DEL GRECO INCIDENTE MORTALE SCOOTER PER SCANSARE UN DOSSO Enrico, morto a sedici anni per scansare un dosso artificiale a Torre del Greco Sedici anni e una passione per i motori. Non a caso, anche sulla sua bacheca Face book campeggiano ancora le foto di moto da sogno, forse le stesse che desiderava, e di scooter come quello che invece possedeva. E a bordo del quale, purtroppo, sabato notte ha perso la vita a causa di un tragico incidente. E´ finita così, all´improvviso, con uno schianto tremendo, la giovane vita di Enrico Cacace, appena sedici anni. Erano circa le tre di sabato notte, quando il giovane stava tornando a casa, in via Nazionale, forse dopo una serata passata in compagnia degli amici. Ma ad attenderlo in viale Campania, non lontano dalla sua abitazione, c´era un destino tragico quanto assurdo. All´altezza della scuola media San Francesco d´Assisi, infatti, Enrico ha perso il controllo del proprio scooter, ed è andato a schiantarsi contro un palo della luce piazzato sul marciapiede. L´impatto è stato tremendo, devastante: il sedicenne è morto sul colpo. A nulla è servita la sua diligenza nel portare, come sempre, il casco protettivo ben allacciato in testa. Purtroppo nel volo dal suo motorino è andato ad impattare con l´addome contro il duro sostegno del palo della luce, e le conseguenze sono state fatali. Sul posto a tentare di prestare i primi soccorsi sono stati alcuni automobilisti che si trovavano a passare, ma subito è stato chiaro che non c´era nulla da fare. E dalla vicina compagnia dei carabinieri sono intervenuti i militari, ai quali non è restato altro da fare che eseguire i rilievi del caso. Ancora da accertare l´esatta dinamica dell´incidente mortale, ma quel che è certo è che nessuna autovettura o nessun altro motorino si trovava nei pressi dello scooter guidato da Enrico Cacace al momento fatale. Forse la tragedia è stata causata da un eccesso di sicurezza: non lontano dal luogo dell´impatto infatti ci sono diversi dossi artificiali, e il ragazzo potrebbe aver perso il controllo nel tentativo di evitarne uno. Passando nel ristretto spazio di asfalto libero, tra il marciapiede e il rialzo di plastica. Una manovra forse fatta decine e decine e di volte, senza conseguenze. Sabato notte, invece, potrebbe essere costata la vita ad Enrico Cacace.Un dubbio che potrebbe essere sciolto nelle prossime ore, quando verranno esaminati i filmati degli impianto di videosorveglianza presenti, tra l´altro, davanti ai presidi delle forze dell´ordine lungo viale Campania. Telecamere che potrebbero aver catturato gli ultimi istanti di vita di un ragazzo giovanissimo. L´ennesima vittima della strada, a Torre del Greco, strappata troppo presto all´affetto della famiglia e degli amici. Gli stessi che da ieri stanno inondando il profilo Face book di Enrico Cacace di messaggi di addio e di dolore. Gaetano ANGELLOTTI TORRE DEL GRECO CRAC DEIULEMAR MARCIA SU ROMA Crac Deiulemar, marcia su Roma per riportare il processo al tribunale di Torre Annunziata Trasferta a Roma dei rappresentanti dei creditori della Deiulemar compagnia di navigazione, la società di Torre del Greco (Napoli) nella quale quasi tredicimila persone hanno investito oltre 720 milioni di euro. E' quella programmata per mercoledì mattina dai componenti del comitato dei creditori della compagnia in occasione della discussione in Cassazione del ricorso presentato dalla Procura di Torre Annunziata dopo il trasferimento del processo penale a carico di otto armatori a Roma, trasferimento avvenuto a seguito della scoperta che tra gli investitori c'era anche un magistrato appartenente alla Corte di Appello di Napoli. Mercoledì si discuterà sull'ipotesi di riportare a Torre Annunziata anche questa parte del procedimento."Saremo a Roma per rappresentare tutti gli investitori - afferma l'avvocato Pino Colapietro, presidente del comitato dei creditori Deiulemar - La nostra non è una battaglia a favore o contro una Procura: quella di Roma, infatti, ha il pregevole merito di avere proseguito l'attività della Procura di Torre Annunziata, coadiuvata dalla stessa Guardia di Finanza di Torre Annunziata, chiedendo e ottenendo anche il rinvio a giudizio immediato per tutti i componenti delle famiglie Iuliano, Della Gatta e Lembo. La nostra battaglia è diretta oggi a dare il giusto risalto a livello nazionale, finora non concesso, a un caso in cui gli unici a pagare sono quei piccoli risparmiatori, la cui unica colpa è avere dato fiducia a una società e ai suoi amministratori, confidando nella loro correttezza nella gestione dei risparmi e in un funzionante sistema di vigilanza e di controlli di società che emettono strumenti di finanziamento. Sistema di vigilanza, poi, rilevatosi completamente inadatto".http://www.metropolisweb.it TORRE DEL GRECO GIOVANI DEMOCRATICI INCONTRO SULLE ELEZIONI "Le Primarie delle Idee: ripartiamo dai Giovani e dal Vesuviano" La politica fatta di idee. Quelle del popolo, che vengono dal basso ed hanno bisogno di essere ascoltate. Si chiama "Le primarie delle idee" il nuovo appuntamento politico realizzato dal gruppo Giovani Democratici di Torre del Greco. Un momento di confronto tra i candidati alla Camera e al Senato per il Partito Democratico alle prossime elezioni politiche e la società civile, che si terrà all´Hotel Holidays di via Litoranea il prossimo mercoledì 13 febbraio alle ore 18. Al centro del dibattito i giovani, ed i problemi legati all´area vesuviana, da affrontare in compagnia di esponenti ben noti al territorio provinciale napoletano. Da Luisa Bossa, ex sindaco di Ercolano e deputata uscente, ad Enzo Cuomo, sindaco di Portici e candidato al Senato; da Guglielmo Vaccaro, già onorevole nella passata legislatura e nativo di Pompei, ad Angelica Saggese, segretaria comunale di Agerola."Vogliamo affrontare i temi nevralgici del nostro territorio - dice Carlo Ceglia, tra gli organizzatori dell´evento - Vogliamo parlare fin da subito, con chi rappresenterà la Campania in Parlamento, di quelli che sono i problemi che affliggono la nostra terra e delle possibili soluzioni da trovare insieme. E´ necessario un discorso a monte sulla depurazione delle acque, il recupero della balneabilità, la pianificazione territoriale, il recupero delle strutture abbandonate, la problematica TARSU, etc. Lasceremo ampio spazio ai cittadini di poter argomentare e segnalare le loro idee. Con questo tentativo diamo voce a chi non si rassegna a contribuire alla vita pubblica solo il giorno delle elezioni"."L´iniziativa del 13 Febbraio, - conferma Giuseppe Stasio, segretario cittadino dei Giovani Democratici - la cui organizzazione è interamente gestita dai giovani del territorio, sarà il punto di partenza di un progetto ampio, lungimirante. Noi giovani siamo la vera risorsa di questo territorio, e per far si di creare delle reali prospettive di sviluppo abbiamo deciso di mettere in campo una serie di proposte da portare alla Camera e al Senato con il contributo dei parlamentari di zona. E´ giunto il momento che la politica si assuma le sue responsabilità, guardandoci negli occhi e stringendoci la mano". SALVATORE FORMISANO Martedì 12 DEIULEMAR STORIA E MILIONI DÌ UNA COMUNITA' CHE VUOLE SAPERE L'Italia è un paese di inconsapevoli, di politici cui vengono regalate case a loro insaputa, di studenti cui viene rilasciato in Albania un diploma di laurea, a propria insaputa, e dove l'amministratore unico di una società non conosce quanti milioni di euro sono stati versati (a sua insaputa direi) nelle casse del socio unico in cambio di obbligazioni; né tantomeno lo conoscono gli organi deputati al controllo dei bilanci. Quella che sto per raccontarvi è una storia incredibile, in cui 3 famiglie di armatori hanno prima creato una società di navigazione, cresciuta nel tempo fino a diventare leader in Europa per il trasporto merci, poi hanno creato una serie di fiduciarie, ossia scatole cinesi in cui occultarne il patrimonio, lasciando fallire la società, e mandando sul lastrico oltre 10000 famiglie che avevano nel tempo affidato i propri risparmi alla Deiulemar.Ma andiamo con ordine:La Deiulemar è una compagnia di navigazione fondata a Torre del Greco nel 1969 ad opera di Giovanni Della Gatta, Michele Iuliano e Giuseppe Lembo (dalle cui iniziali il nome De. Iu. Le. mar). Come spiegato dal sole 24 ore, per finanziarsi la società ha fatto ricorso alla pratica del "carato", ossia la ripartizione della proprietà delle quote di una nave tra diverse persone; in pratica le famiglie della zona affidando i propri risparmi al "Capitano-Armatore" "acquistavano" una parte delle navi. Non si trattava soltanto di un investimento di natura finanziaria,ma un modo per sostenere un'industria che rappresenta l'architrave dell'occupazione locale. A partire dagli anni '80 il carato è stato sostituito da un "certificato obbligazionario", ma è rimasto lo spirito di affidamento diretto: i cittadini di Torre e dintorni, i bond non li acquistavano in banca, ma portavano i soldi direttamente presso le sedi della società. Per decenni tutto ha funzionato bene, la società era autorizzata dalla Consob ad emettere obbligazioni per circa 40mln di €, ad un tasso maggiore rispetto ai titoli di Stato, ma inferiore a quello che la società avrebbe pagato per un prestito (nota: i tassi delle ultime emissioni sono stati del 5,8% e del 7%). La Deiulemar, negli anni, è cresciuta fino a diventare la 4° società armatoriale d'Europa, con circa 1000 dipendenti, e una flotta di 37 navi. Ad inizio 2012 la società smette di pagare le cedole, si vocifera che ci siano obbligazioni emesse con procedure irregolari, non presenti a bilancio e la società stessa per voce del suo amministratore unico Roberto Maviglia (il primo inconsapevole) indice un censimento. In pratica Maviglia dichiara di non sapere quanti soldi siano stati raccolti e chiede ai risparmiatori di recarsi presso la sede a mostrare i certificati in proprio possesso. A me se prestano anche solo 100€ mi ricordo benissimo chi me li ha prestati e cosa ne ho fatto, questi signori invece hanno fatto sparire milioni di euro. Inoltre tutto il denaro veniva versato in contanti o assegni sui c/c del socio unico il capitano Michele Iuliano, non bastava chiedere un estratto conto? Chi doveva controllare, cosa guardava? Sarebbe bastato, come suggerito da un difensore degli obbligazionisti eseguire la cosiddetta "circolarizzazione dei titoli": un test che prevede la possibilità per una società di revisione di inviare una lettera agli obbligazionisti, sia pure a campione, con cui si richiede di comunicare l'importo del titolo obbligazionario in suo possesso". Un adempimento che avrebbe consentito agli organi di controllo di conoscere la reale entità dei capitali raccolti dalla Deiulemar compagnia di navigazione e portare a galla l'anomalia dei bond cartastraccia. Dal censimento emerge un debito di 800mln € (contro i 40 circa messi a bilancio) e la Compagnia viene dichiarata fallita dal tribunale di Torre Annunziata il 2 maggio 2012 e successivamente il 16 luglio vengono arrestate nove persone appartenenti alle tre famiglie proprietarie e sequestrati beni per un valore di circa 323 milioni di euro. La magistratura sta compiendo il suo difficile lavoro, per cercare di capire dove sono finiti i risparmi affidati agli armatori. Attualmente sono in corso tre procedimenti: Causa fallimentare presso il tribunale di Torre Annunziata, che sta analizzando uno per uno i titoli di tutti i 10,000 creditori - Causa contro organi di controllo Consob, Kpmg e collegio sindacale, ovvero gli altri attori inconsapevoli che pur avendo i mezzi per scoprire la truffa che si stava predisponendo e l'obbligo di denunciare le irregolarità non l'hanno fatto. Diciamo che i risparmi venivano raccolti "a loro insaputa" Processo penale a carico di nove imputati, per associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa aggravata ai danni dello Stato, infedele dichiarazione dei redditi, riciclaggio e raccolta abusiva del risparmio, in corso presso il tribunale Roma, ma su cui pende un ricorso dei magistrati del tribunale di Torre Annunziata, per il riaffidamento dell'inchiesta. Sia che la prossima udienza si svolga a Roma, come previsto il prossimo 11 marzo, o a Torre Annunziata se così deciderà la Cassazione il prossimo 13 febbraio, i cittadini hanno il diritto di essere informati e di conoscere le cause e i responsabili del dramma sociale, prima che economico, che attualmente sta vivendo un'intera comunità, per cui rilanciamo l'appello fatto dagli obbligazionisti affinché le telecamere del servizio pubblico siano presenti per registrare e documentare il processo. http://www.beppegrillo.it Mercoledì 13 ATTESA PER LA DECISIONE SULL'INCHIESTA DEIULEMAR Chiusa l'udienza in Cassazione: attesa per la decisione sull'inchiesta Deiulemar La Suprema Corte decide sul conflitto di competenze tra le Procure E’ durata poco più di trenta minuti l’udienza davanti alla prima sezione penale della Corte di Cassazione, presieduta dal giudice Chieffi prevista per le 10 di questa mattina. Ha preso la parola il relatore, il giudice Rocchi, che ha illustrato il tema sul conflitto di competenza sollevato dalla Procura di Torre Annunziata in merito alla decisione di trasferire l’indagine sul crac Deiulemar a Roma. In aula per i creditori gli avvocati Antonio Cardella, Giuseppe Colapietro, Antonio Amato e l’ingegnere Norberto Di Meglio. Per gli imputati, invece, presenti gli avvocati Sepe e Stile per i fratelli Della Gatta, Siniscalchi e Imbò per gli Iuliano, Cricrì e Crog per i Lembo. Per la Procura di Torre Annunziata il procuratore Generale Scardaccione. La Corte si è riservata la decisione. Possibile che arrivi nel tardo pomeriggio di oggi o al massimo nella mattinata di domani."In serata dovremmo già avere una risposta" dichiara l'avvocato Stile. Gli avvocati dei creditori invece: "Non siamo né ottimisti né pessimisti, si tratta solo di decidere la sede del processo".L’inchiesta, dopo un eccellente lavoro espletato dalla Procura del Tribunale di Torre Annunziata culminata con gli arresti, per bancarotta fraudolenta, dei soci della galassia Deiulemar e il sequestro di navi e beni immobili, è stata trasferita a Roma a seguito della sollevata eccezione di competenza funzionale ai sensi dell’art. 11 C.P.P., in quanto, sostengono gli indagati, tra i creditori della società fallita risulterebbe esserci anche un Magistrato campano. Tale eccezione, sollevata ad hoc dai difensori degli indagati, è stata prontamente contestata dalla Procura Oplontina, in quanto titolare delle obbligazioni emesse dalla società fallita risulta essere la madre del Magistrato e non quest’ultimo, se non nella veste di mandatario della stessa. Da qui il relativo conflitto di competenze tra le due Procure che sarà oggetto della decisione della Suprema Corte. Il Fallimento della Deiulemar, che espone un passivo di oltre un miliardo di euro, coinvolge 15mila creditori. Afferma l’Avvocato Giuseppe Colapietro, presidente del Comitato dei Creditori: “non è una battaglia a favore o contro una Procura. La nostra battaglia è diretta a dare il giusto risalto a livello nazionale, finora non concesso, ad un caso in cui gli unici a pagare sono quei piccoli risparmiatori, la cui unica colpa è aver dato fiducia ad una società e ai suoi amministratori”.Il caso Deiulemar non può essere considerato un caso limitato ad una città, vuoi per le grandezze, vuoi per la notorietà della stessa società nel proprio settore, vuoi perché quando si parla di 1 miliardo di euro, tra risparmi svaniti e distrazioni di beni dalla stessa società, la rilevanza non può e non potrà essere inferiore a tante altre truffe finanziarie o a casi altrettanto eclatanti, coma quello della MPS. Afferma l’Avvocato Cardella, componente del Comitato dei Creditori: “Questa incresciosa vicenda ha letteralmente messo in ginocchio l’economia cittadina e quella dei paesi limitrofi. Un crack di proporzione addirittura superiori a quello di Parmalat, se solo si considera che quest’ultimo ha coinvolto risparmiatori di tutto il territorio nazionale, mentre, nel caso Deiulemar ha riguardato, per circa l’85%, risparmiatori di una sola città, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare. Eppure, a differenza della Parmalat, il caso Deiulemar non ha suscitato, a livello nazionale, l’attenzione che merita”. FILOMENA SALE TORRE DEL GRECO/POMPEI PROCESSO BIS AL CARABINIERE USURAIO Dipendente Novartis ucciso e decapitato: processo bis al carabiniere-usuraio di Torre del Greco «Ci sono nuove prove che dimostreranno l’insufficienza delle prove a carico di Angelo Cadice»: il processo a carico dell’ex maresciallo dei carabinieri condannato in primo grado a 28 anni di reclusione per l’omicidio di Carlo Cirillo - il dipendente della Novartis, originario di Pompei, ucciso e decapitato il 25 maggio del 2004 si è aperto con la richiesta dell’avvocato Andrea Castaldo di rinnovare l’istruttoria dibattimentale. Una richiesta per ribaltare la sentenza scritta l’otto novembre del 2011 su cui i giudici della terza sezione della corte d’assise d’appello del tribunale di Napoli si pronunceranno la prossima settimana. Quando prenderà in concreto il via il secondo round della battaglia giudiziaria sul delitto-giallo all’ombra del Vesuvio: un omicidio con diversi coni d’ombra, su cui la difesa di Angelo Cadice - attualmente detenuto presso il carcere militare di Santa Maria Capua, presente in aula con un elegante completo scuro - punta per smantellare il castello accusatorio costruito attraverso le indagini dei carabinieri. Presenti in aula, inoltre, i difensori delle parti civili costituire nel processo-bis - gli avvocati Ernesto Sibilio e Gerardo Inserra - nonché la sorella della vittima, originaria di Pompei La moglie Elena Cascata e i figli di Carlo Cirillo hanno preferito, invece, disertare il primo appuntamento in corte d’assise d’appello: un calvario-bis che si annuncia - alla luce del fitto calendario già stilato dal presidente della terza sezione - particolarmente intenso. Durante la prima udienza le attenzioni si sono concentrate sulla ricostruzione dell’intera vicenda sulla base delle risultanze processuali prese in considerazioni in primo grado: già a partire dalla prossima settimana, invece, dovrebbero essere nominati nuovi consulenti tecnici e presentate nuove fonti di prova per dimostrare l’insufficienza degli «argomenti» per giustificare la condanna dell’ex carabiniere, già condannato a tre anni di galera per il reato di usura commesso - secondo le risultanze investigative - proprio con il suo «amico» Carlo Cirillo.Il dipendente della Novartis fu ritrovato cadavere il 25 maggio del 2004, ventiquattro ore dopo la sua scomparsa: il corpo senza testa era in località Frignano, a ridosso del guard rail della superstrada Nola villa Literno. Le attenzioni degli investigatori si concentrarono subito sul «socio in affari» di Carlo Cirillo e, dopo il ricorso presentato dagli avvocati di parte civile contro il proscioglimento deciso dal GUP del tribunale di Torre Annunziata, l’ex maresciallo dei carabinieri fu condannato a 28 anni di carcere. «Senza prove sufficienti», la tesi della difesa di Angelo Cadice. Una tesi che l’avvocato Andrea Castaldo proverà a dimostrare durante il secondo grado di giudizio per «cancellare» la stangata scritta l’otto novembre del 2011. ALBERTO DORTUCCI Venduta all’asta in Francia la prima nave di Deiulemar Proprio quando si apprende che i curatori fallimentari di Deiulemar Shipping hanno avviato la procedure per la vendita a evidenza pubblica di due navi gasiere (S2S Daily News), dalla Francia giunge la notizia che una nave della flotta è stata già ceduta. Il Tribunale di Aix en Provence ha infatti appena completato la vendita all’asta della bulk carrier Valeria Della Gatta (Kamsamrax consegnata nel 2009 dal cantiere giapponese Tsuneishi e con portata lorda pari a 82.000 tonnellate) finita alla società greca Diana Shipping per 14,75 milioni di euro. La nave si trova attualmente nel porto di Marsiglia Fos dov’è stata fermata su istanza di Centro banca che vanta un’ipoteca di primo grado per un finanziamento navale accordato al momento della consegna da parte del cantiere quando il suo valore era di circa 40 milioni di dollari. Questa nave, però, rientra fra quelle messe sotto sequestro dalla procura di Torre Annunziata nei mesi passati come riportato sul registro matricole della capitaneria di Napoli. Non è chiaro, dunque, se la somma ottenuta dalla vendita sarà immediatamente disponibile per ripagare i creditori o se invece dovrà passare prima dai curatori fallimentari, né se la nave verrà liberata dal sequestro disposto a tutela dei risparmiatori. Centro banca, confermando la notizia della vendita, ha detto che rimarrà in attesa di vedere l’evoluzione della vicenda secondo quanto prevede il diritto fallimentare. Il crac Deiulemar, come noto, ha coinvolto circa 10 mila famiglie di risparmiatori soprattutto di Torre del Greco e dintorni che avevano acquistato titoli obbligazionari irregolari per un ammontare superiore a 700 milioni di euro. La Valeria Della Gatta e le due gasiere Eleonora Lembo e Margherita Lembo (per le quali è stata fissata una base d’asta di 15,4 milioni di dollari per nave), sono solo i primi asset di una lunga serie di beni mobili e immobili che saranno ceduti nei prossimi mesi. La procura di Torre Annunziata ha infatti disposto il sequestro conservativo di un patrimonio riconducibile alle famiglie Iuliano, Della Gatta e Lembo fondatrici dell’impero Deiulemar, per un ammontare complessivo pari a 1,25 miliardi di euro. Se il Tribunale confermerà l’orientamento promosso dal Comitato dei creditori riconoscendo il fallimento della “società di fatto” costituita dalle tre famiglie fondatrici dell’impero armatoriale, i risparmiatori obbligazionisti della Deiulemar Compagnia di Navigazione potranno rivalersi anche sull’intero patrimonio della galassia Deiulemar (fatte salve le ipoteche di primo grado in mano alle banche ovviamente). Oggi intanto si recheranno a Roma alcuni rappresentanti del Comitato dei risparmiatori presieduto dall’avvocato Pino Colapietro perché la Cassazione discuterà del ricorso presentato dalla Procura di Torre Annunziata dopo il trasferimento del processo penale a carico degli armatori a Roma NICOLA CAPUZZO SHIP2SHORE Torre del Greco "Maresca", riunione urgente dei capigruppo Il Consiglio Comunale di Torre del Greco, riunitosi questa mattina in sessione straordinaria, ha approvato all’unanimità la proposta di deliberazione promossa dalla Prima Commissione consiliare, avente ad oggetto la modifica dell’articolo 27 del Regolamento comunale. A seguito di tale emendamento - relativo alla composizione delle Commissioni consiliari permanenti e resosi opportuno a seguito della rimodulazione del numero delle stesse Commissioni (passate da 7 a 5) - il primo comma dell’articolo 27 del Regolamento comunale viene così riscritto: “Per mantenere il più possibile aderenti le rappresentanze delle Commissioni alle rappresentanze dei Gruppi presenti in Consiglio Comunale, ogni Commissione Consiliare sarà così composta: per ogni Gruppo Consiliare presente in Consiglio Comunale, un rappresentante in ragione di tre Consiglieri Comunali (o frazione di essi) facenti parte del Gruppo”.Il Consiglio comunale ha inoltre approvato (a maggioranza) la delibera di giunta con la quale si è preso atto della nomina dei componenti del Collegio dei Revisori dei Conti. Da segnalare, infine, che il presidente del Consiglio comunale, Filippo Colantonio, ha annunciato, a margine della seduta odierna, la convocazione urgente, fissata per domani alle ore 13, di una Conferenza dei Capigruppo (estesa al sindaco e a tutti consiglieri comunali che vorranno parteciparvi) sulla questione dell’ospedale “Maresca”. CARLO CRISTARELLI VICINI ALLA SOLUZIONE DEL GIALLO MARINIELLO Vicini alla risoluzione del giallo: si tratterebbe di morte naturale L’imprenditore Mariniello stroncato da un malore Sembra giungere ad una svolta definitiva il giallo che avvolge la morte di Roberto Mariniello, imprenditore 57enne ritrovato esanime nella sua abitazione in un lago di sangue. Trovato senza indumenti nella sua abitazione a Torre del Greco, sul cadavere del 57enne sono state riscontrate, sulle testa, due ferite causate probabilmente da una caduta o da un corpo contundente. Sembrerebbe che dal suo attico non manchi nulla, e ciò porta gli inquirenti a ritenere che non sia stato rubato nulla nella sua casa. Inoltre, non è stato rilevato nessun segno di effrazione. L'uomo viveva da solo, non aveva figli e non era sposato. Gli investigatori sulla vicenda continuano a mantenere il più stretto riserbo. Dopo la prima, è stata effettuata una seconda autopsia, eseguita all'Istituto di medicina legale del policlinico federiciano di Napoli, dalla quale è emerso che si sia trattato di morte naturale. Colto, con tutta probabilità, da un violento attacco, l'uomo avrebbe perso l'equilibrio e, accasciandosi, avrebbe battuto la testa contro il lavabo del bagno. A ritrovare il corpo è stata la colf, che ha naturalmente allertato forze dell'ordine e familiari. La macchia ematica ritrovata sul lavandino corrisponde alla ferita sul capo, a confermare ulteriormente questa tesi sono i risultati del RIS che hanno raccolto anche tracce di sangue sulla scena. Tutto questo smentirebbe la presenza di un aggressore ed una eventuale colluttazione con Mariniello, come si è pensato in un primo momento. Il costruttore, come hanno confermato dalla testimonianza di molti suoi amici, aveva anche problemi di salute. A ristringere ulteriormente il cerchio il fatto che non sia stato rubato nulla e non c'è alcun segno di effrazione. Sommando il tutto, non si dovrebbe trattare di omicidio. La Procura ha ordinato un'altra autopsia sul corpo di Mariniello per archiviare definitivamente il caso come morte accidentale a seguito di un malore. Antonio Civitillo www.latorre1905.it TORRE DEL GRECO BONUS LOCAZIONI LA RIVOLTA DEGLI ESCLUSI Bonus per i canoni di locazione: protesta per la pioggia di esclusi a Torre del Greco Esplode la protesta per la graduatoria relativa ai contributi per l’affitto alle famiglie disagiate: a una settimana dalla pubblicazione dell’elenco provvisorio dei beneficiari dei fondi messi a disposizione dalla Regione Campania per l’anno 2010 a finire sott’accusa sono i «criteri di selezione» delle domande presentate all’ente di palazzo Baronale. Criteri di selezione che avrebbero portato la competente commissione regionale a escludere tutte le istanze prive di firma in calce alla dichiarazione sostitutiva unica presentata a corredo della documentazione Isee: un errore formale che ha scatenato la rivolta degli esclusi e ha trascinato la questione davanti alla terza commissione consiliare presieduta dal capogruppo di Sel, Gabriele Toralbo. «A nostro avviso - il pensiero degli esponenti della maggioranza guidata dal sindaco Gennaro Malinconico - si tratta di un clamoroso errore: la dichiarazione sostitutiva unica viene sottoscritta da chi si reca presso i centri di assistenza Caf con il proprio documento di identità e può essere sottoscritta da tutti i maggiorenni del nucleo familiare una sola volta l’anno, come previsto dal un’apposita convenzione Caf-Inps. Dunque, non era necessaria la sottoscrizione da parte dell’intestatario della domanda».Concetti espressi durante la riunione della commissione consiliare all’assessore alle politiche sociali, Claudia Sacco. A cui gli esponenti della maggioranza hanno sottolineato «non solo l’illegittimità dell’operato della competente commissione regionale, ma la gravità di una decisione particolarmente intollerabile perché colpisce famiglie bisognose in un periodo di grave crisi». Immediata è scattata la «controffensiva» dell’assessore in quota Udc, pronta a chiedere all’attuale dirigente del settore politiche sociali di intervenire presso la Regione Campania rappresentando le ragioni per cui la decisione della commissione chiamata a valutare le domande per l’ammissione ai fondi integrativi per i canoni di locazione è sbagliata sia sul piano sociale sia sul piano tecnico-legale. «Chiediamo alle competenti autorità regionali - l’appello lanciato dal coordinatore cittadino di Sel, Antonio Boschetti - di riconvocare la commissione e provvedere in sede di autotutela alla correzione della graduatoria degli aventi diritto».Secondo la graduatoria provvisoria del bando per la concessione dei contributi ai canoni di locazione per l’annualità 2010 sono circa 600 le domande approvate - suddivise in due fasce - e gli eventuali ricorsi avverso i motivi di esclusione dovranno essere presentati esclusivamente all’ufficio protocollo del Comune entro 30 giorni dalla pubblicazione all’albo pretorio on-line dell’ente, avvenuta lo scorso 31 gennaio. Alberto DORTUCCI TORRE DEL GRECO NODO FARMACIE OK AL PIANO DÌ POTENZIAMENTO Torre del Greco, stop alla «guerra» per le farmacie: ok al piano di potenziamento Via libera al piano di potenziamento del servizio di distribuzione delle farmacie sul territorio cittadino. Al quarto tentativo, la giunta comunale guidata dal sindaco Gennaro Malinconico rompe gli indugi e individua le tre zone di Torre del Greco dove «sistemare» le nuove sedi farmaceutiche che saranno messe a concorso dalla Regione Campania.Al termine di un lungo tira & molla cominciato a dicembre - caratterizzato da una serie di contrasti tra gli alleati, smentito ufficialmente dai vertici locali dell’Udc e confermato in sostanza dall’assenza «strategica» dell’assessore Francesco Balestrieri al momento del sì al provvedimento varato a palazzo Baronale - a prevalere è stata la linea dettata dall’avvocato penalista, in sintonia con i requisiti invocati dall’ordine dei farmacisti della provincia di Napoli. Ovvero: assicurare un’equa distribuzione delle sedi farmaceutiche, garantendo la fruibilità dell’acquisto di medicinali ai cittadini residenti in quartieri scarsamente abitati. Dunque, le tre farmacie che sbarcheranno all’ombra del Vesuvio dovranno essere individuate nelle zone di Cappella Bianchini - comprensiva dell’area di viale dei Pini, via Cavallo e via Scappi - in località via del Monte - via Lamaria e a Cappella Vecchia, in modo da «servire» i rioni a ridosso di via Antica Trecase e via Nuova Trecase. Il provvedimento adottato dall’amministrazione comunale targata Gennaro Malinconico cancella così il precedente «piano elettorale» varato dall’ex sindaco Ciro Borriello a metà aprile del 2012 e apre le porte all’arrivo di tre nuove farmacie, spegnendo tutte le polemiche sulle presunte pressioni che avevano alimentato diverse preoccupazioni all’interno della maggioranza di palazzo Baronale per l’indubbio valore del businessfarmacie. A restare in piedi, tuttavia, c’è il nodo del trasferimento della farmacia di largo Costantinopoli il cui contratto di locazione dei locali è in scadenza. Inizialmente era stato ipotizzato - sostenuto da alcuni esponenti della maggioranza, con successiva «resistenza» da parte del sindaco - uno spostamento in via Calastro, indicata come zona da potenziare sotto il profilo della «copertura farmaceutica». Un’ipotesi in pratica tramontata con la nuova mappa varata dai responsabili del Suap - lo sportello unico per le attività produttive del Comune - dei quartieri da servire con nuove farmacie. Alberto DORTUCCI Giovedì 14 TORRE DEL GRECO DEIULEMAR IL PROCESSO RESTA A ROMA Fallimento Deiulemar, il processo agli armatori-vampiri resta a Roma Il processo per la bancarotta fraudolenta della Deiulemar compagnia di navigazione resta a Roma. Il verdetto della prima sezione penale della suprema corte di Cassazione è arrivato alle 20 in punto, confermando i pronostici dei legali degli armatori e spegnendo definitivamente le speranze dei risparmiatori di riportare l’inchiesta all’ombra del Vesuvio. I «vampiri» dell’ex colosso economico di via Tironi - già rinviati a giudizio dal GUP Anna Maria Fattori compariranno, dunque, l’undici marzo davanti ai giudici del tribunale della capitale. A pesare come un macigno sulla decisione degli ermellini, la presenza tra gli obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navigazione di un magistrato del circondario di Torre Annunziata. ALBERTO DORTUCCI TORRE DEL GRECO DISABILE COSTRETTO A LASCIARE IL LAVORO Torre del Greco, disabile senza assistenza: costretto a lasciare il lavoro Un computer davanti, lo schermo zeppo di incomprensibili algoritmi e un sorriso spontaneo. Un sorriso vero, autentico. E’ un «sogno» strano, il sogno che ogni notte si ripete nelle mente di Luciano Duraccio, programmatore informatico di 44 anni. Eppure, in quelle «semplici» immagini che sanno di ricordi passati, sono scolpiti i desideri di un uomo «normale» e - a suo modo - unico: «Il mio sogno è tornare a lavorare», spiega con la voce emozionata, mentre cerca il conforto di sempre negli occhi della madre. La storia di Luciano Duraccio non è l’ennesimo racconto strappa-lacrime dipinto sulla tela della crisi economica. «Io non sono mai stato licenziato – afferma con tono deciso –.Sono io a essere andato via». Proprio da qui, proprio da un addio che nei sogni si ripete come un ricordo senza fine nasce una storia di crisi, sì, ma di assistenza: Luciano Duraccio è infatti un uomo disabile, un portatore di handicap, una persona non autosufficiente, giusto per mettere in fila alcuni dei termini che segnano la differenza tra «loro» e i «normali». Eppure, a leggere tra le pagine della sua vita, l’unica cosa davvero fuori dal comune è il coraggio. Un coraggio talvolta sconfinato, quasi sempre immenso e travolgente. Il programmatore informatico nasce a Torre del Greco 44 anni fa con una grave malattia, il cui nome somiglia a un lamento: Sma. In realtà, si chiama atrofia muscolare spinale: una terribile patologia neurodegenerativa. Una brutta bestia con cui Luciano Duraccio impara a convivere, senza lasciare che la sua vita ne sia condizionata. Dopo le scuole medie si iscrive al liceo scientifico Alfredo Nobel, dove inizia a cullare la sua grande passione: il computer. E un sogno: diventare programmatore informatico. Una speranza che Luciano Duraccio si porta dietro fino a Napoli, dove si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio della Federico II. «Ho avuto una vita normale – racconta – ho fatto tutto ciò che fanno i ragazzi della mia età e non ho rimpianti».Dopo anni di studi, il meritato premio della laurea arriva nel 1998. Pochi anni dopo, davanti agli occhi di Luciano Duraccio si aprono finalmente le porte del suo sogno. Nel 2001 viene, infatti, assunto alla Accenture Technology Solutions, una multinazionale che si occupa di programmazione informatica e che ha una delle sue sedi a Napoli, al Centro Direzionale. Sono anni meravigliosi per Luciano Duraccio che tra la luce del pc e i sorrisi di colleghi e amici, si ritrova protagonista del suo sogno. «Non è che prendessi molto, la paga era di 1.100 euro più gli straordinari, ma facevo quello che mi piaceva e perciò ero davvero felice». Nel 2005, però, succede qualcosa di tragico: il padre del 43enne si ammala per poi morire nel giro di pochi mesi. E’ un dramma, un incubo che incide anche sulla vita lavorativa di Luciano Duraccio. «Era lui che mi accompagnava ogni mattina al lavoro - spiega con la voce spezzata dall’emozione -. Quando è scomparso sono rimasto solo con mia madre e non ho avuto più la possibilità di raggiungere il centro direzionale, il mio posto di lavoro». Dai qui, le richieste d’aiuto, l’appello disperato per rimanere aggrappato al suo sogno: «Abbiamo chiesto aiuto al giudice di pace per capire se ci fosse la possibilità di ottenere sostegno dalle istituzioni. Il tribunale di Torre Annunziata, secondo gli atti che ci sono stati consegnati, ha fatto presente la questione al Comune di Torre del Greco. Dagli uffici, però, ci hanno detto che non c’erano soldi e che era impossibile pensare a un aiuto per il trasporto di un solo disabile». Sconfortato dalle carte e dall’indifferenza, Luciano Duraccio decide così di lasciare il suo lavoro. «Mi sono licenziato per questo motivo, ora vivo solo con mia madre e andiamo avanti con la mia pensione d’invalidità. Ma il mio sogno resta quello di tornare a lavorare a vivere come facevo prima. L’impresa mi ha promesso che se avessi risolto questo problema mi avrebbe subito riassunto». Una storia paradossale, di crisi sociale più che economica, presa a esempio lo scorso week-end, quando Luciano Duraccio è salito sul palco per parlare al congresso regionale della Cgil a Salerno. «E’ stato un momento bellissimo per me - spiega sfoggiando un sorriso carico di speranza - e mi auguro di potere aiutare qualcuno con la mia esperienza, con la mia storia. E’ il mio secondo sogno». CIRO FORMISANO TORRE DEL GRECO INCUBO CHIUSURA OSPEDALE MARESCA Incubo chiusura per l'ospedale Maresca: riunione urgente dei capigruppo in consiglio comunale Una riunione urgente per affrontare nuovamente la questione relativa all’ospedale Maresca e «preparare» il sindaco Gennaro Malinconico al faccia a faccia con il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud. A due settimane dall’impietosa relazione della commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause del «buco nero» per la sanità in Campania e in vista del programmato incontro tra il primo cittadino e Maurizio D’Amora, il consiglio comunale di Torre del Greco affila le armi per scongiurare il rischio della trasformazione del nosocomio di via Montedoro in un centro di riabilitazione e lungodegenza, come previsto dal piano regionale di rientro promosso dall’ex sub-commissario Giuseppe Zuccatelli.E’ convocata per oggi alle 13, infatti, una conferenza straordinaria dei capigruppo di maggioranza e opposizione - allargata al sindaco e a tutti i consiglieri comunali - per fare il punto della situazione, alla luce dell’ennesimo «schiaffo» arrivato da Roma. «È auspicabile – la sintesi del paragrafo dedicato all’ospedale Agostino Maresca dalla commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dall’onorevole Antonio Palagiano, leader di Idv in penisola sorrentina – la sollecita istituzione del coordinamento regionale per le cure palliative e la terapia del dolore, contestualmente all’attivazione presso ogni Asl di una unità operativa centralizzata di cure palliative: tutti gli indicatori ministeriali confermano che la Regione Campania è l’ultima regione italiana per numero di hospice attivi e di medici palliativisti, a fronte della sempre crescente incidenza delle patologie tumorali e del numero di pazienti oncologici che muore in ospedale nei reparti di degenza ordinaria o per acuti».In pratica, una decisa accelerata alla trasformazione della struttura sanitaria di via Montedoro in centro di riabilitazione e lungodegenza. Con buona pace di due anni di battaglie portate avanti dagli attivisti del comitato civico Pro Maresca e riprese dagli esponenti politici locali: «La relazione della commissione parlamentare d’inchiesta sulla sanità in Campania - sottolinea Filippo Colantonio, presidente del consiglio comunale - è figlia di un’azione monoculare che non tiene conto dei successivi sviluppi del decreto 49. Vogliamo che il diritto alla salute di una città di 89.000 abitanti, senza dimenticare i cittadini di Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano e San Sebastiano al Vesuvio, venga rispettato». Un concetto intorno a cui ruoteranno sia la conferenza dei capigruppo in programma oggi alle 13 e sia il successivo incontro tra il sindaco Gennaro Malinconico e il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud. ALBERTO DORTUCCI “M’illumino di meno” arriva anche a Torre del Greco grazie ai Volontari della Croce Rossa Venerdì 15 febbraio, in occasione dell’iniziativa “M’illumino di meno 2013Tutt’una giornata di risparmio energetico” lanciata dalla trasmissione Caterpillar in onda su Radio 2, i Volontari della Croce Rossa di Torre del Greco saranno in piazza Santa Croce a partire dalle ore 17 per sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche del risparmio energetico. La Croce Rossa Italiana è dal 2010 impegnata nel promuovere su tutto il territorio nazionale la campagna “ Climate in Action”, con lo scopo di diffondere tra la popolazione comportamenti eco-sostenibili da adottare quotidianamente per tutelare l’ambiente in cui viviamo. Pertanto, anche quest’anno la Croce Rossa aderisce al progetto “ M’illumino di meno” organizzando in tutte le piazze italiane iniziative volte alla sensibilizzazione sull’uso più razionale delle fonti energetiche. I Volontari di Torre del Greco saranno in Piazza Santa Croce e informeranno tutti su quali comportamenti seguire per tutelare l’ambiente come per esempio fare la raccolta differenziata, acquistare prodotti eco-compatibili, ridurre gli sprechi energetici e tante altre piccole azioni. Per informazioni: [email protected] TORRE DEL GRECO CONVEGNO LE PRIMARIE DELLE IDEE "THE DAY AFTER"Interazione con i cittadini e confronto diretto sui temi del territorio. Non è stato il solito comizio politico, ma una vera e propria fucina di idee e proposte quella realizzata dai Giovani Democratici di Torre del Greco ieri sera all’Hotel Holidays.Circa un centinaio le persone presenti all’iniziativa “Le primarie delle idee”, per parlare ai candidati alla Camera e al Senato del Partito Democratico ed analizzare le migliori soluzioni possibili da portare in Parlamento.“Nella scorsa consiliatura – ha ammesso l’On. Luisa Bossa, già sindaco di Ercolano e deputata uscente, oggi candidata alla Camera – ricordo che il motto della Lega Nord era . Io l’ho volutamente trasformato in , perché è solo con la cultura che si rilancia il Paese. E la costa vesuviana è ricca di cultura storica ed artistica. Penso a quanti posti di lavoro si potrebbero creare attorno ai siti archeologici, o alle ville vesuviane. Sfruttare le radici del proprio passato aiuterebbe a migliorare il futuro”.“Il problema delle acque – è intervenuto l’On. Guglielmo Vaccaro, anche lui deputato uscente – è una questione tutta pubblica. Se il mare nostro è inquinato e non balneabile è colpa dello Stato e la responsabilità è politica. Però sono cosciente che in una città come Torre del Greco esistono ben 18 attività balneari, pur non essendo le acque balneabili. Questa è la fotografia con dedica della nostra resistenza sul territorio, ed il miglior modo per spronare la politica a fare di meglio e non lasciare questi imprenditori nella vana attesa di giorni migliori”.Conclusioni dedicate ad una emozionata quanto giovane Angelica Saggese, candidata al Senato: “E’ una serata che mi permette di conoscere la realtà di un territorio che non sapevo. Vengo dal’entroterra salernitano, ma sono pronta a portare in Parlamento i problemi di questa terra e trovare una soluzione”.salvatore Formisano TORRESETTE DEIULEMAR PROCESSO A ROMA INSORGONO I COMITATI DEI CREDITORI Deiulemar, il processo penale resta a Roma. Insorgono i comitati dei creditori Il processo penale per la bancarotta fraudolenta della Deiulemar resta a Roma. Lo ha deciso la Corte di Cassazione con un verdetto giunto nella serata di ieri. I supremi giudici hanno respinto, dunque, l´istanza di ritrasferimento del procedimento alla Procura di Torre Annunziata, che aveva avviato l´inchiesta. A pesare sulla scelta della Suprema Corte, la presenza tra gli obbligazionisti della compagnia armatoriale di Torre del Greco di un magistrato del circondario oplontino. Non accolta la richiesta della Procura torrese, che aveva eccepito che la titolare delle obbligazioni emesse dalla società fallita è la madre del magistrato, e non quest´ultimo. Una doccia fredda, quindi, per le migliaia di risparmiatori del territorio vesuviano, che avevano investito i loro soldi nella Deiulemar, poi persi a causa del fallimento della compagnia di navigazione decretato dal Tribunale lo scorso 2 maggio. Un crac da un miliardo di euro che ha messo in ginocchio l´intera economia nella città del corallo. Intanto, gli obbligazionisti si organizzano e hanno promosso per domenica 17 febbraio una riunione in piazza Santa Croce. Appuntamento alle ore 17.30. Si dovrà decidere la data della marcia sulla capitale per chiedere maggiore attenzione da parte delle Istituzioni sulla vicenda che ha sconvolto l´esistenza di 13 mila famiglie. TORRESETTE TORRE DEL GRECO MARESCA CRITICHE ALLA RELAZIONE DEL SENATO Torre del Greco. "Maresca", critiche alla relazione del Senato Riunione urgente della conferenza dei capigruppo per discutere dell´ospedale Maresca di Torre del Greco. All´incontro hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco Gennaro Malinconico ed il presidente dell´Assise cittadina, Filippo Colantonio. Al termine, è stato redatto un documento con il quale viene criticata la relazione della Commissione del Senato della Repubblica nella quel si parla del nosocomio di via Montedoro. Di seguito, pubblichiamo il documento a firma del presidente del Consiglio comunale, dei consiglieri comunali e del primo cittadino. Inoltre, la conferenza ha proposto la convocazione e lo svolgimento in simultanea, con ordine del giorno monotematico dedicato all’ospedale “Maresca”, dei Consigli comunali di Torre del Greco, Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano e San Sebastiano al Vesuvio. Con stupore e rammarico prendiamo atto del contenuto della Relazione della Commissione del Senato della Repubblica che ha dedicato un intero paragrafo, il 2.6.12, al nostro Ospedale “A. Maresca”. La fotografia dello stato dell’arte che si evince appare incompleta e priva della lettura degli atti ufficiali redatti non solo da Istituzioni Locali e Comitati ma persino da “Rappresentanti Ministeriali” (Sub commissari) e Commissari Straordinari e Direttori Generali dell’ASL - vedi la Delibera 830 - che esplicitano un percorso “riparatore” rispetto ad una scelta improvvida sia dal punto di vista dell’assistenza e tutela che da quello economico. Scelta voluta o dettata dalla incompetenza?!? Chi hanno ascoltato in Commissione a relazionare? E cosa hanno riferito? Chiediamo la conoscenza di tutti gli atti della seduta che hanno riguardato il nostro Ospedale per poter precisare con oculatezza le inesattezze che hanno sostanziato in tale verbale. Infatti, appare incomprensibile la volontà di occuparsi di tale argomento all’interno di una Commissione chiamata ad esprimersi sugli sprechi e le inadeguatezze economiche dell’ASL di appartenenza, ed appare evidente la “parzialità” con la quale la stessa ha analizzato la problematica, supportando al proprio fine, cioè l’applicazione del Decreto 49, gli interventi senza documentarsi affatto sulle esigenze dei cittadini insistenti (più di trecentomila) nel territorio di competenza dell’Ospedale Maresca, e che tale decreto si basa su criteri analitici bugiardi (posti letto inesistenti), analisi economiche insussistenti e valutazioni strutturali fallaci (Ospedali incompleti ed irrazionali nella organizzazione clinica e immobiliare) ed anche su tesi di risparmio inverosimili (di certo invece la spesa è aggravata). Ma quello che più fa rabbia è che si parametri la tutela della salute, bene costituzionalmente riconosciuto, su valori di economia. Ciò è scandaloso!!Per queste motivazioni, il Consiglio Comunale, l’Amministrazione ed il Sindaco (primo garante della tutela della salute dei cittadini) attiveranno tutti i canali, i ricorsi e le vie giurisprudenziali, ed anche quelle eventuali della Corte dei Conti, per l’ottenimento di una rivalutazione della scellerata scelta compita dalla precedente Amministrazione Regionale e reiterata dal colpevole immobilismo dell’attuale Amministrazione Regionale, tesa a subire inerme i dettami di un continuo commissariamento per incapacità di rientro. Appare paradossale poi, che il successivo paragrafo della relazione della Commissione, sia intitolato niente meno che all’Ospedale del Mare, vero caposaldo delle bugie che sono a sostegno del Piano Regionale, la cui costruzione - con relativa assegnazione di un numero considerevole di posti letto, e restrizione a danno di altri nosocomi - oggi è lontana dall’essere realizzata. Ma la Commissione ha analizzato le modalità che hanno retto il contenzioso tra la Ditta e la Regione? Come è possibile che si possano cambiare le regole dell’appalto sottoscritto (Project Financing) che prevedeva la partecipazione a titolo oneroso per la ditta aggiudicataria e farlo poi rientrare a totale carico pubblico? È come se al termine del primo tempo di una partita di calcio, negli spogliatoi l’arbitro decida che nella ripresa non si giochi più a calcio ma a pallanuoto. Quali interessi e quali dinamiche hanno regolato tali scelte ”antieconomiche” per l’Amministrazione Pubblica, e soprattutto le ditte che hanno partecipato alla gara d’appalto, secondo le regole precedenti, potrebbero rivalersi, invalidando il percorso intrapreso essendo intervenute variazioni sulle dinamiche che riguardano l’appalto in corso d’opera. Come mai nella Commissione sugli sprechi non è stato esaminato questo indirizzo forzato che certamente ha arrecato un sovraccarico non previsto sulla spesa pubblica senza alcun RISPARMIO? Non esiste quindi uno stesso metro di giudizio per le valutazioni espresse, ma - a seconda della convenienza delle scelte già programmate - si è relazionato …Abbiamo cercato di non far strumentalizzare la delicata vicenda dell’Ospedale “Maresca” in questa campagna elettorale, ma purtroppo le ultime vicende richiedono la conferma della nostra forte volontà di difendere la Salute dei nostri concittadini dai soprusi e dalle logiche politico-economiche che hanno indirizzato in passato e continuano allo stato ad indirizzare le scelte degli organismi direttivi preposti; non cessa il Commissariamento della Sanità Regionale, non c’è risposta del Presidente della Regione (non solo su questa problematica: è come se Torre del Greco per l’Ente Regione non fosse in Campania), sono evasive e prive di ogni volontà di responsabilità gli interventi e le interlocuzioni con dirigenti e funzionari ASL. Ma NOI continueremo a lottare in tutte le sedi per difendere i nostri diritti e avvieremo tutte le procedure e tutte le dinamiche per l’ottenimento di un solo fine: “che l’Ospedale “A. Maresca” resti DEA di II LIVELLO in quanto unico presidio sul territorio a tutelare la salute dei cittadini”. Venerdì 15 TURRIS PROSSIMO AVVERSARIO: il giovane Selargius, peggiore difesa del torneo Domenica al “Liguori” verrà a far visita alla Turris il Selargius di mister Fadda. La squadra sarda è invischiata nella zona playout con un margine di 5 punti dal penultimo posto e con un gap di altrettanti punti dalla salvezza diretta, per un totale di 22 punti conquistati in ventidue partite di campionato. Dai dati generali emerge subito che i sardi hanno la peggior difesa del torneo con 47 reti al passivo (media di 2,14 reti subite a partita) e di contro un attacco che è andato a segno 33 volte (media 1,5). Concentrandoci sul cammino dei cagliaritani fuori casa, la troupe di mister Fadda ha conquistato undici punti dei ventidue totali e in 10 partite lontane dal “Comunale” ha vinto 3 volte (con il Progetto Sant’Elia, Budoni e con la Lupa Frascati), pareggiato 2 (a Sora e con il San Basilio Palestrina) e perso a Sassari, Caserta, Civitavecchia, Porto Torres ed Anziolavinio, per un totale di 17 gol fatti e 21 subiti. GLI 11 ANTI TURRIS - Venendo alla rosa e alla probabile formazione, tra i pali solitamente gioca l’esperto Pisano (classe ’86), protetto da una linea difensiva composta da Callai (’94) e Garau (quarto anno consecutivo nel Selargius e specialista in punizioni e impiegabile anche in posizione più avanzata) nel ruolo di terzini e la coppia centrale formata da Piselli e il giovanissimo Pandori (’96) che rileverebbe lo squalificato Porcu, leader difensivo. In mediana la mente è il ventottenne Farci (da sei anni nel Selargius) autori di 7 gol tutti su rigore, affiancato dal “titolarissimo” Feola (’92). Gli esterni sono Piras (’96) e lo sgusciante Porru (’95). Da segnalare, inoltre, anche il jolly dal mancino velenoso Antonino Lai, adattabile in vari ruoli. In attacco il bomber dei granata è il trentenne Sanna artefice di 11 gol (solo 1 su rigore), affiancato a turno da Martinez (acquisto dicembrino), Botarelli (92) o dallo stesso Lai in posizione di mezz’ala vecchio stampo. Infine da segnalare l’ex Cagliari in serie B nei primi anni 2000 Emiliano Melis, la cui unica apparizione nel 2013 è stata col Budoni il 27 gennaio e peraltro in panchina. Fonte: Salvatore Pellino RUGBY AMATORI TORRE SERIE C PRIMA E PESANTE SCONFITTA DEL 2013 S. Maria Am.Torre 26 - 0 Sconfitta senza attenuanti quella subita dalla Seniores contro la capolista del torneo. 0-26 il risultato finale che lascia poche attenuanti ai Torresi. Eppure la partita era iniziata nel migliore dei modi, buon possesso palla e guadagno territoriale facevano prevedere una partita equilibrata. E’ il 15 minuto quando da palla persa in attacco, i padroni di casa con una ripartenza sulla destra trovano una difesa fiacca del Torre e si involano per la prima segnatura. Buona la reazione Torrese, si sfiora la meta per 2 volte, ma negli ultimi 2 metri prima della linea di meta si regala palla all’avversario. Nel frattempo si sbagli anche un calcio piazzato. Fino al 39 minuto è possesso Torre ma senza con- cretizzare, la buona organizzazione difensiva dell’avversario oggi fa una grande differenza, è difficile passare senza sudare. Allo scadere della frazione si perde una palla nei 22 avversari altra ripartenza e difesa assente dei Torresi. Parziale 12 a 0. Si va al riposo, il Torre cerca di caricarsi ma il secondo tempo è la brutta copia del primo. Poca incisività e assenza nelle fasi difensive. Ancora tanto possesso palla ed ancora azioni di meta sprecate per una cattiva gestione e lettura della partita. Di contro gli avversari sono più concreti e segnano altre 2 volte. Sconfitta netta e senza attenuanti. Complimenti agli avversari che hanno lottato fino alla fine, anche quando il risultato era oramai chiuso. Formazione: 15 Lopez, 14 Barbato, 13 Borrelli, 12 Pisacane, 11 Losciale, 10 Giobbe, 9 Festevole, 8 Calabrese D., 7 Russo, 6 Capriglione, 5 Finelli Ro., 4 Onesto, 3 Noto, 2 Di Donna, 1 Miele., 16 Finelli Re., 17 Sangiovanni, 18 Panariello, 19 Vitiello, 20 Cuccaro, 21 Brazzarola, 22 Sorrentino P. Il commento tecnico degli allenatori Panariello G. e Stornaiuolo: “Ci sta perdere su questo campo ma non in questo modo. Un calo generale mentale ha fatto si che oggi non siamo riusciti a concretizzare il lavoro fatto. Abbiamo perso la maggior parte degli scontri fisici per mancanza di voglia di placcare. Bisogna continuare a lavorare e continuare a credere in quello che si fa. Sarò compito di noi allenatori far crescere ancora questi ragazzi che meritano di giocarsi le ultime chance rimaste. Non bisogna mollare, il cammino è ancora lungo e portiamo a casa altrettante vittorie fino all’ultima gara potremmo giocarci l’approdo ai play off contro la seconda in classifica. Complimenti agli avversari che hanno confermato di essere i primi della classe. La gara all’andata era stata equilibrata e decisa da eventi ma comunque in bilico fino alla fine. Oggi invece la forza dell’avversario in fase difensiva ha fiaccato le nostre forze mentali e ci ha impedito di essere lucidi nei momenti decisivi dell’incontro. Luca Stornaiuolo "La Vita... di un dializzato su una sedia a rotelle" Ex - capostazione e scrittore torrese, Tommaso Guerrazzi alla sua prima esperienza letteraria “Una mattina d’estate sono caduto dal letto e ho battuto la testa. I neuroni cerebrali si sono spostati e hanno attivato la mia vena poetica”. Esordisce così Tommaso Guerrazzi, scrittore torrese, ex-capostazione, alla sua prima esperienza letteraria. “ Tutte le letture che negli anni hanno contribuito a forgiare il mio bagaglio culturale – continua l’Autore –, le parole di una vita sono cominciate a uscire come c avalli imbizzarriti dagli occhi, dalla bocca, dalle mani… E hanno composto delle frasi e, qualche volta, anche una poesia”. Un cappello di riflessiva ironia che fa da filo conduttore all’intera opera, già presentata ufficialmente il 18 dicembre scorso presso la Sala - videoconferenze di Palazzo Baronale alla presenza del sindaco Gennaro Malinconico e del Presidente del Consiglio Comunale Filippo Colantonio. Una raccolta di poesie in dialetto napoletano (e traduzione) che scandaglia gli umori più sinceri di uomo dializzato da oltre 26anni, costretto su una sedia rotelle, davanti al balcone di casa. Fotografia esatta di come lo stesso Tommaso ha voluto farsi immortalare in copertina, caustica immagine della malattia, compiuta analogia dei suoi versi. Na cos’ teng’e buon’ sulament’/ e a gent’ quann’à ver’/ dice: [V] Tien’i capill’ tutt’nir’! /[V] Sono l’invidia e tutt’ e scucciat’/ e di chi anzitempo s’è imbiancat’ (tratto dalla poesia“Mi presento”).Le parole escono fuori come i numeri dal bussolotto, madide di quell’ironia amara e al contempo sfrontata tipica della tombola napoletana. Al pari di essa si servono del vernacolo, della parlata locale che arriva ai più senza distinzione di sorta. Freccia al cuore rosso del bersaglio da tiro. Versi incisivi, graffianti, che rigano la sensibilità del lettore. Lo chiamano a riflettere sul significato più umile e profondo della vita, soppesando gioie e idiozie. Colpi da kappaò che lasciano il segno. Il libro, edito inoltre dalla stampa torre- s e Duemme, vuole essere anche un omaggio alle radici del luogo natio, alla Città del Corallo, e al Vesuvio con cui l’Autore, come riportato nel risvolto di copertina, condivide il segno di fuoco e la tempra incandescente. Il Comune ha acquistato cento copie del volume per divulgarne i contenuti nelle scuole, ma anche tra le associazioni, le istituzioni e le forze dell’ordine... affinché nella biblioteca di ogni ragazzo vi sia l’opera di un proprio concittadino di cui possano andar fieri. Simone Ascione TORRE DEL GRECO ANZIANA LANCIA DAL BALCONE ARMA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE Lancia pistola carica dal balcone,anziana finisce agli arresti domiciliari TORRE DEL GRECO. Arzilla 70enne detiene in casa una pistola risalente alla prima guerra mondiale, ben oliata, con caricatore inserito e 7 cartucce,pronta ad essere usata. Alla vista dei carabinieri che hanno perquisito la sua abitazione alla ricerca dell’arma della cui esistenza avevano avuto notizia, la donna, Giuseppa Vitiello, incensurata ma madre di un pregiudicato, ha cercato di disfarsene tentando di lanciarla dalla finestra, ma i suoi movimenti sono stati intercettati da uno dei carabinieri presenti. A quel punto la 70enne non ha potuto negare l’evidenza e ha dichiarato che quell’arma era la sua e l’aveva trovata per puro caso. Quando però i carabinieri hanno aperto il fagotto in cui era avvolta, lo stupore: davanti a loro c’era una pistola calibro 9 “Glisenti 1910”, meglio conosciuta come la “Luger dei poveri” per la forte somiglianza con la nota arma in uso all’esercito nazista. Roba da collezionisti, però perfettamente funzionante,con caricatore inserito e 7 cartucce. L’arma è stata sequestrata, mentre per la donna sono stati disposti gli arresti domiciliari il giornale di Napoli One Billion Rising a Torre del Greco Torre del Greco. Si è tenuto, IERI giovedì 14 febbraio si è tenuto il flashmob One Billion Rising per dire no alla violenza sulle donne Nella città di Torre del Greco le ragazze dei licei Nobel e de Bottis, hanno ballato in via Salvator Noto (Video) e in piazza Santa Croce E proprio in piazza santa croce si sono alternati momenti di riflessione sul tema, reading di poesie e momenti di "rumore" volto a risvegliare le coscienze su tale tema. Grande soddisfazione per l'evento è stata espressa dall'assessore alle Pari Opportunità Claudia Sacco e dalla rappresentanza di donne della commissione Pari Opportunità presenti in piazza. Eleonora Colonna Sabato 16 TORRE DEL GRECO CRAC DIMAIOLINES COCCIA SI DIFENDE Torre del Greco, crac Dimaiolines Coccia si difende: estraneo ad accuse L'ex presidente di Confitarma Nicola Coccia interrogato per oltre tre ore TORRE DEL GRECO - «Non ho mai più avuto contatti con la Dimaiolines né tantomeno con l'amministratore, Carlo Di Maio, dopo le mie dimissioni dalla carica di presidente del collegio dei sindaci, dimissioni avvenute il 6 dicembre del 2006». Nicola Coccia, ex presidente di Confitarma e da più di una settimana agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sul crac della società di Torre del Greco fallita alla fine del 2010 e nella quale 800 risparmiatori avevano investito quasi 40 milioni di euro, si difende. Gli inquirenti disegnano per un ruolo chiave nel fallimento della Dimaiolines: Coccia è accusato di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio nell'ambito del secondo filone dell'inchiesta che ha portato prima all'arresto e poi alla condanna in primo grado (le pene vanno dai quattro anni e otto mesi ai tre anni e mezzo) per l'amministratore unico Carlo Di Maio, la sorella Angela e il cugino Angelo. Oggi Nicola Coccia è stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia alla Procura di Torre Annunziata, alla presenza del gip Giovanni De Angelis e del pm Sergio Raimondi. Un interrogatorio durato quasi tre ore, nelle quali l'ex presidente di Confitarma ha ribadito quanto scritto nel memoriale consegnato circa un mese fa dopo essere venuto a conoscenza che le indagini si erano allargate anche ad alcuni consulenti della compagnia. Coccia però non si è limitato a parlare degli anni passati alla guida del collegio dei sindaci (dal 2001 al 2006) ma anche a quanto avvenuto dopo, quando cioè la «Coccia & partners» ha continuato a fornire assistenza alla Dimaiolines: «Coccia ha spiegato - afferma il suo avvocato, Sebastiano Giaquinto - che è stato Carlo Di Maio a chiedere con insistenza che la Coccia & partners continuasse il suo operato, in quanto la Dimaiolines non aveva una struttura che potesse occuparsi della produzione di riferimenti normativi tipici dello Shipping. Non si trattava però di una consulenza qualificata, in quanto la società operava solo una raccolta dati. Per quanto riguarda la sua persona, Nicola Coccia ha ribadito di non aver mai più messo piede nella Dimaiolines e di non avere mai più visto Carlo Di Maio. E l'ha fatto portando a supporto prove documentali».Coccia ha infine evidenziato che fu «Carlo Di Maio - sostiene ancora Sebastiano Giaquinto - a chiedergli di regolarizzare la posizione di alcuni investitori, definiti vecchi 'obbligazionisti' del padre e 'creditori di famiglia'. Per questo Coccia avviò contatti con il Banco di Napoli international con sede in Lussemburgo. Dopo però un lavoro costante e viaggi in Lussemburgo, Di Maio, come racconta il mio assistito, una volta trovata la strada per mettere tutto a posto, avrebbe detto che la cifra era troppo bassa. Fu allora che Coccia decise di rassegnare le dimissioni dalla carica di presidente del collegio dei sindaci». Sempre ieri l'avvocato Giaquinto ha presentato istanza di revoca degli arresti domiciliari «che dovrebbe essere valutata la prossima settimana».di Aniello Sammarco IL MATTINO http://www.ilmattino.it