ARACNIDI Gli Aracnidi appartengono agli artropodi chelicerati, non hanno antenne e non hanno ali, il loro corpo è diviso in due sezioni, capo-torace e addome. Il capo-torace porta gli occhi disposti in vario modo, due paia di appendici boccali (cheliceri e pedipalpi), e quattro paia di zampe, l’addome può essere unico o segmentato. Questi invertebrati sono erroneamente chiamati o scambiati generalmente per insetti ma non lo sono. Appartengono a questa classe molte specie predatrici e velenose, appartengono agli aracnidi: L’ordine dei Ragni; aracnidi carnivori con mandibole provviste di appendici ad uncino (cheliceri) con ghiandole velenifere, le mascelle portano un palpo sottile ed allungato (pedipalpo), avente funzione principale di trattenere l’eventuale preda. I ragni hanno aspetto e dimensioni variabili, la femmina è in genere più grossa del maschio, hanno quattro paia di zampe, e il corpo diviso in due sezioni, una anteriore detta prosoma, ed una posteriore detta opistosoma. Nella parte estrema posteriore presentano delle ghiandole (filiere) da cui fuoriesce un liquido viscoso che all’aria forma fili setosi, che servirà al ragno per tessere la tela e catturare le sue prede, tela che osservandola, in certi casi è meravigliosa, quasi un’opera d’arte. Tutti i ragni producono seta, sebbene non tutti tessano la tela, tutti cacciano insetti che paralizzano coi denti (appendici ad uncino) avvelenati. Infatti, tutti i ragni sono velenosi, il loro veleno contiene sostanze neuro-tossiche che possono avere effetti sensibili anche sull’uomo, ma pochissimi possono avere effetti gravi, se non un effetto paragonabile ad una puntura di una vespa o un calabrone, a parte su individui con problemi allergici, cui puntura può rilevarsi letale per shock anafilattico, ma per tali individui vale qualsiasi puntura, sia di ragno sia d’insetto. Comunque in generale i ragni non sono pericolosi, ma se non si conosce la specie e meglio non infastidirli, perché anche se rari esistono ragni molto velenosi specialmente nei paesi caldi o tropicali. Molti ragni hanno abitudini notturne, in pratica restano nascosti di giorno per uscire e cacciare di notte. Vi cito alcuni ragni: il ragno comune o casalingo (Tegenaria domestica), tutti credo l’abbiano incontrato almeno una volta, è innocuo ma il morso può provocare arrossamento e gonfiore; la tarantola (Lycosa tarentula), molto diffusa in Italia meridionale, non è letale, ma da non sottovalutare, il morso è molto doloroso, provoca gonfiore e possono verificarsi sintomi di febbre, nausea, vomito e malessere generale. Alcune specie giganti, (false tarantole), hanno anche peli urticanti, toccandoli possono provocare forte prurito come l'ortica (pianta). Spesso le tarantole giganti es. le “migale”, sono allevate da appassionati, in questi casi, specie se si è neofiti, maneggiarle con delicatezza e cautela, non sono cricèti; la vedova nera (Latrodectes tredecimguttatus) presente anche in Italia, detta “malmignatta”, è potenzialmente pericolosa, in caso di morso recarsi subito al pronto soccorso, senza farsi prendere dal panico, per un controllo, generalmente è raro essere morsi, ed è raro che sia letale, anche se in Italia si sono verificati alcuni incidenti letali. Oltre alla Latrodectus tredecimguttatus, in Italia, ci sono altri ragni la cui pericolosità è da non sottovalutare, in primis la Tegenaria agrestis, poi la Steatoda paykulliana, e il Loxosceles rufescens. Un ragno molto pericoloso, che fortunatamente non si trova in Italia è il ragno dei cunicoli (Atrax robustus), presente in Australia, è in grado col suo morso di causare la morte di un uomo in poche ore, l’Atrax viene considerato il ragno più pericoloso al mondo. I ragni sono tantissimi, di varie dimensioni e variopinti, molti tessono tela sferica, altri tele irregolari, altri ancora predano senza tessere tele, come: i ragni-granchi che si muovono con andature laterali simile a quella dei granchi (crostacei), vivono e cacciano nella vegetazione e sui fiori; i ragni-lupo che assalgono le loro prede sul terreno e sulla vegetazione bassa; i ragni-saltatori che vivono sui muri e sulle rocce, si avvicinano il più possibile alle prede per poi saltagli addosso e immobilizzarle; i ragnisputacchini che catturano le prede lanciando dalle mandibole materiale vischioso di rapido indurimento; oppure i ragni-palombari e molte altre specie. L’ordine degli Opilionidi; aracnidi dall’aspetto molto simile ai ragni, differiscono da loro per il corpo composto di un solo elemento (capo-torace) e per le lunghissime e sottili zampe, non sono in grado di tessere tele perché non hanno filiere, e non posseggono nemmeno di ghiandole di veleno, infatti, non sono predatori veri e propri, ma hanno abitudini spazzine, in genere divorano carogne. Questi animaletti sono generalmente attivi nelle ore notturne li possiamo trovare sui muri sui tronchi degli alberi, nella fitta vegetazione ecc. Un esempio di quest’ordine è il Falangio opilio (Phalangium opilio). L’ordine Scorpioni; gli degli scorpioni hanno il corpo formato da più segmenti, capo-torace, addome segmentato e post-addome, pure segmentato, ha sei occhi, due sopra la testa che non è distinta dal torace, e quattro ai lati, otto zampe e i pedipalpi sono trasformati in chele, all’estremità del post-addome sono presenti le ghiandole velenifere e un aculeo ad uncino che inietta il veleno. Gli scorpioni sono degli aracnidi con abitudini notturne, carnivori e predatori come i ragni, catturano vari insetti e altre prede con le loro chele. Alcune specie possono arrivare a 20 cm di lunghezza circa, con il loro veleno sono in grado di uccidere l'uomo, in particolare il genere Butus. Lo Scorpione è presente anche in Italia (l’Euscorpius italicus e l’Euscorpius flavicaudis, ecc.) ma è innocuo per l’uomo perché di dimensioni molto piccole, 4,5 o 5 cm al massimo. In genere la puntura dalla punta della coda dove inietta il veleno è usata principalmente a scopo di difesa, raramente per offesa, solo in casi particolari quando deve immobilizzare prede di grandi dimensioni, infatti, per cacciare in genere usa le sue potenti chele. Dalle nostre parti lo possiamo trovare nelle fessure delle rocce, nei vecchi muri ecc. Molte specie di scorpioni come le tarantole vengono allevati, anche in questo caso, prestare attenzione, non sono giocattoli. (Ci sono nuove norme che regolano l’allevamento e la detenzione di aracnidi pericolosi). L’ordine dei Solifugi; aracnidi d’aspetto che si avvicina ai cugini ragni, oppure un misto tra un ragno ed uno scorpione, possiedono, 8 zampe con le quali corrono molto velocemente (sono gli aracnidi più veloci), e pedipalpi privi di chele simili a zampe, dando l’impressione di possedere 10 zampe, nonché cheliceri a pinza molto sviluppati in modo sproporzionato rispetto al resto del corpo, utilizzati come organi di difesa di accoppiamento ma anche di attacco per alimentarsi. Non hanno filiere come i ragni e non hanno nemmeno ghiandole velenifere, non sono velenosi ma il loro morso può essere molto doloroso. Sono aracnidi carnivori e spietati predatori, non essendo velenosi bloccano e mangiano la preda ancora viva, le prede principali sono vari insetti, ragni, scorpioni, piccoli rettili e carcasse di animali morti, molte specie sono in grado di effettuare piccoli salti, infatti, spesso balzano sulla preda. L’ordine dei solifugi include varie famiglie di aspetto, dimensioni e forma diversa, le dimensioni vanno da 20 mm a 16-20 cm circa comprese le zampe. Il loro nome proviene dal latino “fuggire dal sole” anche se molte specie sono notturne, le specie diurne tendono ad evitare il sole diretto cercando l’ombra, con movimenti rapidissimi, seguendo anche l’ombra di un uomo o un animale in movimento, dando l’impressione di inseguire in modo minaccioso, ma assolutamente innocui per l’uomo. Sono conosciuti sotto altri vari nomi, come: ragni del sole, ragni del cammello, scorpioni del vento oppure taglierine della barba e dei capelli ecc., nomi legati per lo più a leggende popolari, infatti, ragni del sole perché evitano il sole, del cammello perché seguono l’ombra dei cammelli, scorpioni del vento per la eccezionale velocità nel correre, ed infine taglierine dei capelli perché si narra che di notte tagliano i capelli umani o peli di animali per rivestire il loro nido, ma trattasi di leggende, sicuramente le femmine amano raccogliere peli o capelli vaganti per rivestire il nido, dove vi deporranno le uova. Un esempio di questo ordine sono i Galeodes Arabas, specie molto comune nell’ Africa del nord e Medio Oriente. L’ordine degli Acari; aracnidi in maggioranza adattati alla vita parassitaria a spese di animali e piante, ma troviamo anche acari predatori, altri ancora vivono tra i detriti vegetali, l’humus, ecc. Hanno corpo unico senza suddivisioni, generalmente globoso e piuttosto molle, sono di aspetto vicino hai cugini ragni o gli opilionidi, infatti, inizialmente formavano un unico ordine, l’apparato boccale è adattato alla loro vita da parassiti, con i cheliceri ed i pedipalpi fusi insieme formando la bocca dettarostro. Le zampe articolate sono ambulatorie, in numero di quattro paia anche se in alcune specie se ne trovano tre o solo due. Sono generalmente di dimensioni piccolissime o piccole tranne alcune specie come l’Ixodes (zecca), sono numerosissimi e si possono trovare ovunque, molte specie possono essere portatori di pericolose malattie, quindi molto dannosi per i mammiferi e l’uomo stesso sia per le malattie che possono portare, che per i danni che arrecano all’agricoltura. Si dividono in più sottordini: Tetrapodili, Notostigmati, Parasitiformi, Olotiroidei, Trombidiformi, Sarcoptiformi. Gli acari più conosciuti, sono l’Acaro della scabbia (Sarcoptes scabiei) parassita dell’uomo, la Zecca (Ixodes ricinus) parassita dei mammiferi sia selvatici che domestici, il Ragnetto rosso (Metatetranychus ulmi) e Ragnetto giallo (Eotetranychus carpini) tra i parassiti delle piante.