Il policlinico Periodico d’informazione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II distribuzione gratuita - Anno 3° - Numero 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 Registrazione al Tribunale di Napoli n. 64 del 23 - 6 - 2004 Editoriale Volare alto: è possibile di Carmine Marmo* Federico II Con l’ospedale virtuale cresce l’esperienza testo dell’atto aziendale, Qsti Ilche viene sottoposto in queNel centro di simulazione medica allestito a Città della Scienza giorni all’esame del Consiglio di Facoltà e delle organizzazioni sindacali, è il risultato di un complesso e delicato lavoro di analisi e di conseguente sintesi. Nell’elaborarlo abbiamo, innanzitutto, tenuto conto, in piena sintonia con quanto sottoscritto tra Università Federico II e Regione Campania nel protocollo d’intesa stipulato nel luglio 2003, della “mission” istituzionale dell’AOU: il perseguimento congiunto di obiettivi di didattica, ricerca e assistenza in stretta relazione con la Facoltà di Medicina e Chirurgia nella più ampia visione di partecipazione all’interesse collettivo della realizzazione dei processi di tutela della salute previsti dal Servizio Sanitario Regionale. Di qui il primo assunto base: garantire un ventaglio completo di prestazioni assistenziali, così da poter, da un lato, rispondere alle naturali esigenze del processo formativo degli studenti, degli specializzandi e di quanti altri frequentano corsi di laurea presso la Facoltà di Medicina e, dall’altro, rappresentare per la popolazione utente un polo di offerta di altissima specialità. Per raggiungere questo obiettivo primario tre sono state le direttrici prescelte: la centralità della persona cui sono offerte le prestazioni erogabili. Il governo clinico, e cioè la costruzione di condizioni cliniche e gestionali che consentano il monitoraggio dell’ offerta stessa e, non ultima, la sostenibilità economica dell’ organizzazione aziendale, da conseguire attraverso una adeguata efficienza organizzativa e una elevata appropriatezza delle pratiche sanitarie adottate. Altrettante sono state le scelte operative prioritarie. La prima è stata costituita dalla opzione per il modello dipartimentale; recita in proposito il testo inviato all’esame di Facoltà e OO.SS.: “i dipartimenti costituiscono l’articolazione aziendale di più elevata responsabilità dirigenziale in ragione della qualificazione tecnico-professionale richiesta per la gestione delle risorse economiche, umane e tecnologiche”. Ne consegue, in proposito, un ruolo fondamentale per i direttori dei Dipartimenti, i quali saranno chiamati a gestire direttamente le risorse loro assegnate dalla Direzione Strategica secondo la logica della negoziazione di budget e concordando con i responsabili delle Unità Operative Complesse afferenti la miglior utilizzazione di queste risorse. *direttore generale AOU Federico II Segue a pagina pagina 2 l’Aou sperimenterà le nuove tecnologie robotiche per addestrare gli operatori sanitari Servizio a pag. 3 NUTRIZIONE E TUMORI A lezione di cucina per vivere più sani l prof. Franco Berrino (nella foto in alto), direttore del Dipartimento di Medicina preventiva e predittiva, epidemiologia e ricerca dell’Istituto Tumori di Milano, è intervenuto a Napoli, pèresso l’Aou, illustrando i suoi studi sul rapporto tra alimentazione e cancro. Un’accurata scelta dei nurtienti della dieta, secondo lo scienziato, può prevenire alcuni tumori. I A pagina 10 Atto aziendale pronto al varo Trasmesso al Consiglio di Facoltà e ai sindacati il documento che ridisegna l’organizzazione dell’AOU l Direttore Generale dell’AOU Federico II, dr. Carmine Marmo, ha nei giorni scorsi, inviato al Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, prof. Giovanni Persico, ed alle Organizzazioni Sindacali, il testo dell’Atto Aziendale e del collegato piano di organizzazione e funzionamento in cui è, tra l’altro, contenuta la proposta di dotazione organica, avviando così la necessaria fase di confronto che esiterà nell’invio di un testo condiviso all’Organo di Indirizzo dell’AOU per l’approvazione definitiva. L’Atto prevede, innanzitutto, la costituzione, così come previsto dal Protocollo d’intesa stipulato tra l’Università Federico II e la Regione Campania, dei Dipartimenti ad attività integrate (DAI), che garantiranno, da un lato, appunto l’integrazione tra ricerca, didattica e assistenza e, dall’altro, l’omogeneità e l’appropriatezza dei percorsi assistenziali. In linea con quanto proposto dal Consiglio di Facoltà nel proprio documento di program- I mazione didattico-scientifica, sono stati individuati 19 DAI ai quali si affiancheranno 4 Dipartimenti centrali per le attività strategiche sanitarie, amministrative e di staff. Nel documento sono identificate le Unità Operative Complesse e quelle Semplici, costituenti i singoli Dipartimenti, nonché gli organismi che affian- cheranno o coadiuveranno la Direzione Aziendale, tra cui figura il Collegio di Direzione. Ampio spazio è dedicato alla programmazione budgetaria, alle modalità di reclutamento del personale ed alla valutazione della dirigenza. Sul prossimo numero dedicheremo un dettagliato servizio all’iter di approvazione dell’atto. 2 Il policlinico Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 Federico II L’AZIENDA IN...FORMA UFFICIO POSTALE Marmo: nessuno sfratto, decisione unilaterale IL PRESIDE GIOVANNI PERSICO SCRIVE A “IL MATTINO” Siamo ai primi posti in Italia per la Ricerca. Ma sono pochi i fondi per l’assistenza e l’edilizia ospedaliera Q RICONOSCIMENTI DONAZIONE A Pediatria un nuovo centro di riferimento Sostegno per i bambini sieropositivi Il Direttore Generale delQriferimento l’Aou Carmine Marmo, con I alle notizie appar- Ancora un riconoscimento per Qregionale. l’AOU Federico II a livello Difatti con Delibera di Giunta n. 37 del 18 gennaio u.s. il Settore di Reumatologia Pediatrica del Dipartimento Clinico di Pediatria dell’AOU è stato individuato quale Centro di Riferimento regionale per le malattie reumatiche pediatriche. Il Centro, secondo quanto previsto dalla Delibera, dovrà, tra l’altro, costituire un punto di riferimento per bambini ed adolescenti con malattie reumatiche che necessitino di trattamenti terapeutici particolari e valutazioni di tipo multidisciplinare, così da assicurare la continuità diagnostica e terapeutica tra strutture ospedaliere e servizi del territorio. L’importanza di questo Centro, che, inoltre, avrà il compito di predisporre percorsi diagnostico-terapeutici, si comprende soprattutto se si tiene conto che in Campania, secondo stime attendibili, per la sola artrite reumatoide esistono tra i 1000 ed i 1800 pazienti sotto i 18 anni e che le malattie reumatiche dell’età pediatrica, come tutte le patologie croniche pediatriche, possono interferire con lo sviluppo del bambino, talvolta in modo irreversibile, così da determinare disfunzioni anche comportamentali, sociali e familiari. Q L’Associazione Rita De Santo Alfano ha donato arredi e giochi al reparto di malattie infettive del Dipartimento di Pediatria. Alla cerimonia di consegna erano presenti, tra gli altri, il direttore del Dipartimento universitario di Pediatria Prof. Armido Rubino, il Direttore del Dipartimento Clinico di Pediatria, prof. Generoso Andria, la dott.ssa Virginia Scafarto, direttore sanitario dell’Aou e la dott.ssa Isabella Continisio, che ha promosso l’iniziativa. Il responsabile del reparto, Prof Alfredo Guarino, (nella foto), ha ringraziato la famiglia Alfano per la generosa manifestazione di solidarietà pubblica. “L’iniziativa - ha sottolineato il prof. Guarino - è tanto più importante in quanto consente di migliorare le condizioni di disagio legate a lunghe degenze di bambini costretti all’isolamento protettivo”. A nome di tutti gli operatori il prof. Rubino ha ringraziato l’Associazione Rita De Santo Alfano per la sensibilità nei confronti di bambini provati dalla malattia. se su alcuni organi di stampa in merito alla chiusura dell’Ufficio Postale interno al Policlinico, ha dichiarato quanto segue: “L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II non ha affatto sfrattato l’Ufficio Postale localizzato in locali attigui alla Torre Biologica. La decisione di andar via è stata assunta unilateralmente dall’Ente Poste, nei confronti del quale l’Azienda aveva intentato un giudizio per il riconoscimento del rimborso delle spese per le utenze e di un canone di locazione. Il giudizio di primo grado ci ha dato ragione, tenuto conto peraltro che il canone finora versato era simbolico e non aveva più motivo di esistere come tale. Ma la sentenza a noi favorevole non è stata neanche notificata all’Ente Poste proprio per lasciare ampio margine di trattativa e di incontro per una soluzione che potesse trovare un accordo tra le parti. Non era e non rimane nostra intenzione applicare rigidamente l’indirizzo della decisione giudiziaria, però debbo rilevare – conclude Marmo - che anche durante tutto il lungo tempo dell’iter giudiziario non c’è stata, da parte del’Ente Poste, nessuna iniziativa per ricercare ipotesi transattive”. FECONDAZIONE ASSISTITA PSICOLOGI In prima linea per trattamenti eseguiti Il prof. Valerio nel Consiglio dell’Ordine I l 30 gennaio u.s. si è insediato il nuovo Consiglio dell’ Ordine degli Psicologi della Campania. Del rinnovato organismo professionale è entrato a far parte anche il prof. Paolo Valerio (nella foto) direttore dell’Area Funzionale di Psicologia dell’ A.O.U. Federico II. DALLA PRIMA C C on Delibera di Giunta Regionale 2042 del 28 dicembre 2005 pubblicata sul BURC n.7 del 6.2.2006, è stato istituito presso il Dipartimento Universitario di Scienze Ostetrico-Ginecologiche, Urologiche e Medicina della Riproduzione della Federico II il Centro di riferimento regionale per l’attività di Procreazione medicalmente assistita (PMA). Al Centro sono state attribuite le funzioni di consulenza per la risoluzione di specifiche problematiche cliniche e biologiche nonché quelle di coordinamento delle strategie di intervento di tutti i centri pubblici operanti sul territorio regionale. Il Centro dovrà, anche, sviluppare un programma di telemedicina che permetta la creazione di un network regionale per consultazioni in tempo reale. Secondo i dati del Servizio Materno-Infantile dell’Assessorato alla Sanità della Regione Campania, presso le nove strutture pubbliche di II livello oggi operanti sul territorio regionale sono stati effettuati, nel biennio 2003/2004, 1369 cicli di trattamento : il maggior numero di cicli è stato registrato presso l’Area Funzionale di Chirurgia Ostetrica e Ginecologica laparotomica ed endoscopica e Centro per lo studio e la terapia della sterilità e infertilità di coppia dell’AOU Federico II, diretta dal prof. Giuseppe De Placido (nella foto). E’ stata pubblicata il 30 gennaio scorso, sul quotidiano il Mattino, la lettera del preside della nostra facoltà di medicina con la quale il Prof. Giovanni Persico (nella foto) sottolinea i risultati dell’indagine condotta dal Comitato nazionale per la valutazione della ricerca (Civr) La facoltà di medicina dell’Ateneo Federico II è, difatti, ai vertici per qualità della ricerca. *** n questi giorni sono stati resi noti i risultati del lavoro del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca, il Civr. Attraverso questo organismo il Ministero dell’Università e della Ricerca ha svolto un colossale lavoro di valutazione di tutta l’attività di ricerca scientifica svolta in italia nel triennio 20012003, presso enti pubblici, come ad esempio le Università, il Cnr, l’Enea. Tali enti sono stati classificati all’interno di quattordici aree come matematica, fisica, chimica, geologia, biologia, medicina. Senza voler annoiare troppo chi legge le cose sono andate più o meno così. Ogni singolo ente ha presentato un certo numero di prodotti di ricerca, ossia pubblicazioni scientifiche, libri, trattati, brevetti, e ogni singola area scientifica è stata governata da un panel di esperti, cioè da un comitato che aveva la responsabilità dei risultati della valutazione. Tale comitato, a sua volta, ha affidato a scienziati italiani e stranieri, di riconosciuto valore internazionale, il compito di esprimere un giudizio sulla qualità dei singoli prodotti: eccellente, buono, accettabile, limitato, non valutabile. iò “nell’ambito - come sottolinea il testo – di un modello gestionale ed organizzativo comune, volto a fornire una risposta unitaria, efficiente e completa alle richieste di prestazioni sanitarie”. Il ruolo dei Direttori dipartimentali è ulteriormente sancito dalla loro partecipazione al Collegio di Direzione, l’organismo che coadiuverà il Direttore Generale nella programmazione e nella valutazione delle attività aziendali. La seconda scelta operativa riguarda l’attivazione di un sistema di programmazione e controllo con la definizione di un programma annuale di attività, la stretta correlazione tra risorse e risultati e l’identificazione di strumenti e procedure di monitoraggio e controllo che consentano sia la verifica dei risultati gestionali che la valutazione del personale, in coerente linea, peraltro, con quanto previsto dalla disciplina contrattuale. Il terzo aspetto operativo riguarda la individuazione di una dotazione organica che consenta di disporre delle risorse sufficienti per dare attuazione a quanto ci si è prefissi. L’analisi effettuata ha evidenziato un generale fabbisogno per le diverse figure professionali, ad eccezione di quelle amministrative, rispetto all’ attuale dotazione strutturata. Ne proviene la necessità, una volta che l’atto aziendale sarà stata approvato dall’ Organo di Indirizzo, di procedere all’integrazione della dotazione attuale secondo un piano pluriennale di assunzioni che, però, tenga conto anche delle compatibilità economiche. Queste ultime, anche alla luce della ormai arcinota DGRC 1843/05 che ci ha costretto a drastiche limitazioni, diventano un banco di prova, non certo per l’AOU, quanto per Università e Regione: noi abbiamo predisposto uno strumento credo davvero efficace , speriamo di poterlo far decollare per volare alto. dott. Carmine Marmo I criteri di giudizio Sulla base di tali giudizi, a ogni singolo ente di ricerca è stato attribuito un punteggio, e dai punteggi ne è discesa una classifica. Per essere più precisi, in ogni singola area gli enti sono stati suddivisi in gruppi: quelli che hanno presentato più di 75 prodotti, quelli che hanno presentato tra 25 e 75 prodotti, quelli tra 10 e 24 e quelli con meno di 10. Intanto ne viene fuori un dato incontrovertibile: in Italia, oltre il 60% della ricerca viene svolta presso le Università. Se poi si pensa che gli altri enti di ricerca operano in strettissima sinergia con gli Atenei, avvalendosi della collaborazione dei più valenti professori universitari, si va ben oltre il 60% . 75 prodotti. Un risultato straordinario se si pensa che il 39% dei prodotti presentati dalla mia facoltà sono stati classificati eccellenti ed il 50% buoni su un totale di 136 i cui contenuti spaziano dalla patologia molecolare alla biochimica, alla pediatria, dalla medicina interna alla chirurgia, dalla cardiologia all’oncologia, dall’immunologia alla genetica e alla medicina nucleare. Ne discende, ovviamente, che la qualità dei docenti della Facoltà della Federico II - lasciatemelo dire con orgoglio - si colloca a livelli di assoluta eccellenza internazionale. Come il San Raffaele Per rendersi conto della rilevanza del risultato ottenuto, si pensi che il (giustamente) celebratissimo San Raffaele di Milano, ha ottenuto un punteggio di 0,86 quindi un filo meglio di noi, ma nel gruppo di quelli con un numero di prodotti tra 10 e 24 (in realtà ne ha presentati 10) e quindi di gran lunga al di sotto di noi per quantità. Per essere chiari fino in fondo: se avessimo presentato solo i 10 migliori prodotti sui 136 inviati, avremmo ottenuto un punteggio ben superiore allo 0,84 ottenuto. E’ importante che i cittadini napoletani in particolare, e quelli campani in generale, sappiano tutto ciò, e ne vadano fieri. Purtroppo queste notizie non si diffondono con la velocità e l’ampiezza che meriterebbero. Riusciremo a mantenere un tale straordinario livello di eccellenza? Anzi, ad andare ancor più avanti? Il comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca ci colloca al secondo posto in Italia ad un soffio dall’Università di Milano Migliori in Italia E veniamo adesso a un aspetto specifico dei risultati della valutazione che mi rende particolarmente felice ed orgoglioso, quale preside della Facoltà di Medicina dell’Ateneo Federico II. L’Area medica della nostra Università, (cioè la Facoltà di Medicina), risulta a livelli di eccellenza assoluta. Essa è infatti classificata al secondo posto ad un pelo da quella di Milano (0,84 contro 0,85) ma sopra Firenze, Genova, Bologna, Roma, Torino, Padova Palermo e tutto il resto. E ciò, nell’ambito delle “grandi strutture”, cioè quelle che hanno sottoposto alla valutazione più di Necessari più fondi Noi ce la metteremo tutta,anche sotto la spinta della soddisfazione per il riconoscimento ottenuto. Non dipende però, solo da noi. Da un lato, infatti, l’Ateneo, come tutto il sistema universitario italiano, vive una grave crisi finanziaria come è stato più volte rappresentato dal Rettore Guido Trombetti. Dall’altro avvertiamo una certa freddezza della Regione, sul versante dell’assistenza. E la ricerca medica è indissolubilmente legata all’assistenza. Non parliamo poi del lento, ma inesorabile, degrado delle strutture edilizie, cosa sulla quale attendiamo da anni un intervento nazionale del tipo di quello effettuato a Roma. Ma noi siamo sicuri che, nell’interesse degli studenti e dei cittadini, le istituzioni regionali e nazionali vorranno consentirci di continuare a lavorare ai livelli straordinari cui abbiamo dimostrato di saperci attestare. Prof. Giovanni Persico Preside della Facoltà di Medicina dell’Ateneo Federico II Il policlinico Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 3 Federico II I CORSI FORMAZIONE Per prevenire gli errori arrivano i robot SARÀ INAUGURATO IL 19 APRILE IL CENTRO DI SIMULAZIONE MEDICA NATO DA UNA PARTNERSHIP TRA L’AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA FEDERICO II E LA ONLUS CITTÀ DELLA SCIENZA Completati i lavori di allestimento, il Centro di Simulazione Medica, nato da una partnership tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli e la Onlus Città della Scienza, è ormai pronto: la sua inaugurazione ufficiale avverrà nelle prossime settimane, ma già sono iniziate le attività preparatorie per formare il personale che svolgerà il ruolo di istruttore nei numerosi corsi in calendario. L a struttura - collocata all’interno del parco scientifico di Città della Scienza, nella zona dell’ex Italsider di Bagnoli - occupa una superficie di oltre 400 mq e contiene sale operatorie, sale per la gestione delle emergenze e dei traumi, aule multimediali ed aule per lezioni frontali e lavoro in piccoli gruppi e si propone, come obiettivo, quello di contribuire al miglioramento della qualità della formazione continua degli operatori di tutte le professioni sanitarie. Perchè la simulazione? Gli errori nella pratica medica ed infermieristica sono comuni, specialmente nei settori dell’emergenza e della chirurgia. Molti possono essere prevenuti ed evitati se gli operatori acquisiscono una migliore pratica nel gestire le situazioni critiche. La simulazione con l’utilizzazione di manichini robotici e di software dedicati cala l’operatore in un contesto nel quale è possibile eseguire, in maniera notevolmente simile alla vita reale, manovre di rianima- zione, somministrazione di gas anestetici e di farmaci, ossigenoterapia, intubazione e ventilazione, assistenza cardiovascolare e respiratoria, defibrillazione, assistenza a traumi e fratture. “Il partecipante ad un corso nel quale sono utilizzate tecniche e scenari di simulazione – spiega il prof. Alfredo Pisacane, responsabile dell’ Ufficio Formazione Unico dell’AOU Federico II ed uno dei promotori di questa iniziativa - si troverà in un contesto nel quale, proprio come nella vita quotidiana, dovrà valutare rapidamente i dati di un certo paziente, prendere delle decisioni ed operare. Con la differenza che il tutto avviene su un manichino, anche se molto sofisticato. Tutto il processo è video-registrato ed è pertanto utilizzabile dal discente e dal tutore per rivedere i vari momenti dell’esercizio e per riflettere quindi sulle scelte e sulle manovre eseguite”. Una giornata tipo Il Centro sarà aperto a tutti gli operatori della Salute (medici, infer- mieri, tecnici, ostetriche, farmacisti, biologi, psicologi, dietisti, ecc.) interessati ad attività di ECM, che vi potranno accedere tramite un’iscrizione individuale o a seguito di accordi tra la propria Azienda Sanitaria e la struttura. Una giornata tipo, secondo il modello “Hands on” (“Fare con le proprie mani”) prevede: una breve sezione di briefing, nella quale sono condivisi gli obiettivi didattici della giornata, l’identificazione da parte dei partecipanti (in genere 20) di uno scenario clinico e della sua evoluzione, la pianificazione e l’esecuzione degli interventi che si ritengono necessari e, infine, la valutazione dei risultati degli interventi stessi. “In questo percorso – aggiunge il dott. Giuseppe Orefice, responsabile dell’Area formativa dell’Onlus Città della Scienza – i discenti si confronteranno con protocolli e linee-guida internazionali relativi alla problematica oggetto del corso, spesso con l’utilizzazione di una microsimulazione gestita da un software dedicato”. Il personale del Centro di Simulazione sarà costituito da un’equipe di medici, informatici, ingegneri e psicologi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria e della Facoltà di Medicina e Chirurgia Federico II di Napoli e della Onlus Città della Scienza, alla quale si affiancano docenti di notevole esperienza di varie Aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione Campania. In alto a sinistra, la sala per la simulazione e, a destra, la cabina di regia. In basso a sinistra, l’aula multimediale e, a destra, la sala conferenze. A) Riservati ai dipendenti dell’Aou Federico II 1) LA GESTIONE DELLE EMERGENZE CARDIOCIRCOLATORIE OSPEDALIERE (BLSD) CON L'AUSILIO DEL DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: il percorso formativo intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche relative all’epidemiologia, alla prevenzione ed alla gestione delle principali emergenze cardiorespiratorie. Destinatari: tutte le professioni Responsabile del Corso: dr. Maurizio Santomauro 2) PROGETTAZIONE, GESTIONE E VALUTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: il Corso si inserisce in un percorso formativo che intende fornire ai partecipanti strumenti di analisi, progettazione, gestione e valutazione delle attività di formazione continua rivolte a professionisti della salute. Destinatari: tutti i professionisti della salute coinvolti in attività di insegnamento. Responsabile del Corso: Prof. Alfredo Pisacane B) Corsi aperti alla partecipazione di operatori di tutte le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere 1) PRE-HOSPITAL TRAUMA CARE (PTC) CORSO BASE, ESECUTORE Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: Il percorso formativo intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche relative al primo soccorso del paziente traumatizzato in ambito extraospedaliero. Destinatari: il corso è indirizzato a professionisti medici ed infermieri, ad appartenenti alle Forze di Polizia ed alle Forze Armate, ai Vigili del Fuoco ed ai volontari soccorritori di enti ed associazioni interessate alla tematiche dell’emergenza sanitaria. Responsabile del Corso: Prof. Francesco Leone Quota di partecipazione: E 150.00 + IVA (se dovuta) 2) PRE-HOSPITAL TRAUMA CARE (PTC) CORSO AVANZATO Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: Il percorso formativo intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche relative al trattamento avanzato del paziente traumatizzato in ambito extraospedaliero, al fine di rendere efficace il soccorso attraverso le idonee manovre di rianimazione, movimentazione e trasporto. Destinatari: Il corso è indirizzato ai medici ed agli infermieri che siano in possesso dell’attestato di BLS-D e PTC-base in corso di validità. Responsabile del Corso: Prof. Francesco Leone Quota di partecipazione: E 400.00 + IVA (se dovuta) 3) TRAUMA MANAGEMENT Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: Il percorso formativo intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche relative al trattamento del paziente in emergenza nel contesto preospedaliero. Destinatari: Il corso è indirizzato ai medici ed agli infermieri che siano in possesso dell’attestato di BLS-D e PTC-base in corso di validità. Responsabile del Corso: Prof. Francesco Leone Quota di partecipazione: E 250.00 + IVA (se dovuta) 4) TRIAGE EXTRAOSPEDALIERO Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: Il percorso formativo intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche relative alla identificazione delle priorità nell’emergenza extra-ospedaliera e nelle emergenze sia di piccole che di grandi dimensioni. Destinatari: Il corso è indirizzato ai medici, agli infermieri, agli appartenenti alle Forze di Polizia ed alle Forze Armate, ai Vigili del Fuoco ed ai volontari soccorritori di Enti ed associazioni interessate alle tematiche dell’emergenza sanitaria e che siano in possesso dell’attestato di BLSD e PTC-base in corso di validità. Responsabile del Corso: Prof. Francesco Leone Quota di partecipazione: E 150.00 + IVA (se dovuta) 5) H.E.M.S. – HELICOPTER EMERGENCY MEDICAL SERVICE Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: Il percorso formativo intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche relative alle norme di comportamento tipiche dell’HEMS – Helicopter Emergency Medical Service – da seguire in maniera pratica anche attraverso il volo addestrativo a bordo dei mezzi aerei ad ala rotante, nonché le materie inerenti l’approccio ed il trattamento del paziente critico nelle emergenze extraospedaliere o nei trasporti secondari da ospedale ad ospedale e che necessitano di trasporto in elicottero. Destinatari: Il corso è indirizzato ai medici, agli infermieri, agli appartenenti alle Forze di Polizia ed alle Forze Armate, ai Vigili del Fuoco ed ai volontari soccorritori di Enti ed associazioni interessate alle tematiche dell’emergenza sanitaria e che siano in possesso dell’attestato di BLSD e PTC-base in corso di validità. Responsabile del Corso: Prof. Francesco Leone Quota di partecipazione: E 800.00 + IVA (se dovuta) 6) CORSO DI ADDESTRAMENTO INTERMEDIO (ILS) ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE CARDIO-RIANIMATORIE Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: il percorso formativo intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche relative all’epidemiologia, alla prevenzione ed alla gestione delle principali emergenze cardiorespiratorie. In particolare, partendo dalle LineeGuida ILCOR E AHA, si approfondiranno tematiche legate all’utilizzazione del defibrillatore semiautomatico e manuale, alla lettura dell’ECG in emergenza ed all’utilizzazione dei principali farmaci dell’emergenza. Destinatari: medici cardiologi Responsabile del Corso: dr. Maurizio Santomauro Costo di iscrizione: E 500 + IVA (se dovuta) 7) LA GESTIONE DELLE EMERGENZE CARDIOCIRCOLATORIE OSPEDALIERE (BLSD) CON L'AUSILIO DEL DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: il percorso formativo intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche relative all’epidemiologia, alla prevenzione ed alla gestione delle principali emergenze cardiorespiratorie e all’approccio del BLS, in accordo con le recenti Linee-Guida ILCOR e AHA Destinatari: medici Responsabile del Corso: dr. Maurizio Santomauro Costo di iscrizione: E 150 + IVA (se dovuto) N.B.: Il programma dettagliato di tutti i corsi sopradescritti, nonché gli obiettivi specifici, la strutturazione degli stessi ed i crediti formativi attribuiti possono essere consultati sul sito: www.ecm.unina.it 4 Il policlinico Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 Federico II AUDIT CIVICO CANCRO DEL COLON RETTO Chirurgia e ricerca clinica Guarigioni nel 60% dei casi Il cancro del colon-retto è una delle neoplasie a più elevata incidenza nel mondo occidentale, ma è anche un tumore le cui gravi conseguenze possono essere efficacemente prevenute grazie ad una diagnosi precoce che permette una rapida asportazione che, a sua volta, aumenta in modo significativo le probabilità di una totale guarigione. Per saperne di più sulle modalità di trattamento e per conoscere gli stadi di avanzamento della ricerca clinica, abbiamo rivolto alcune domande al Prof. Andrea Renda, (nella foto) responsabile dell'Area Funzionale di Chirurgia Generale ad indirizzo addominale afferente al Dipartimento assistenziale di Chirurgia Generale Toracica e Vascolare. Professor Renda, quali sono i tipi di trattamento usati per il cancro colon rettale? La chirurgia rappresenta la principale modalità di trattamento del tumore del colon retto, utilizzata da sola o in combinazione con la radioterapia e la chemioterapia. Il trattamento dipende dallo stadio del tumore, dalla posizione, dalla dimensione e dalla sua eventuale diffusione ad altri organi, in base ai risultati dei vari esami e da quanto si riscontra all'atto chirurgico. Quanti casi di cancro colon rettale vengono trattati presso l’AOU? Più del 50% dei casi di cancro colon rettale presenti in Campania viene operato presso le divisioni di Chirurgia di questa Azienda. Come è noto, presso l’Aou, non è presente il pronto soccorso pertanto, questa percentuale, assume una maggiore valenza perchè si tratta di pazienti che hanno scelto, accordandoci la loro fiducia, di recarsi presso le nostre strutture assistenziali per un percorso di diagnosi e cura. Qual è la percentuale di guarigione? Il 55% - 60% dei pazienti con cancro colon rettale guarisce. Ma l'intento dell'equipe da me guidata, e che vede collaborare attivamente i dottori Concetta Dodaro, Nicola Carlomagno, Vincenzo Tammaro e Salvatore Gargiulo, è di poter dichiarare, tra qualche anno, che l'80% dei pazienti con tumore al colon retto guarisce completamente. Un obiettivo piuttosto ambizioso, come intendete raggiungerlo? Attraverso un'intensa ricerca clinica. Abbiamo infatti individuato, nelle fasi pre, intra e post-operatorie, una serie di azioni ed indagini che ci consentono di migliorare l'efficacia della cura e di agire anche in termini di prevenzione. Intervenendo parallelamente nelle tre fasi del percorso del paziente possiamo sensibilmente avvicinarci all'obiettivo di guarigione che ci prefiggiamo, individuando nel paziente eventuali ulteriori presenze di possibili masse tumorali, ed avviando inoltre specifiche attività preventive per coloro che potrebbero manifestare la stessa patologia per ereditarietà. Ci può descrivere dettagliatamente quali sono le strategie cliniche che state perseguendo? Partiamo dall'inizio: se il tumore supera le pareti rettali è necessario procedere all'intervento operatorio. Prima di effettuare l'operazione, nella fase quindi pre-operatoria, sottoponiamo il paziente ad una terapia neoadiuvante radiochemioterapica con l'obiettivo di ridurre la dimensione della massa tumorale. L’intento, raggiungendo una diminuzione del volume del tumore, è effettuare un intervento il meno possibile invasivo che offra al paziente maggiori garanzie per la tutela della qualità della sua vita nella fase post operatoria. Nella fase intra-operatoria, poi, per evitare la sotto stadiazione del tumore, cioè per fare in modo che dopo l'intervento non si manifestino altre masse tumorali, si procede attraverso esami cromo guidati o per via endoscopica all'identificazione di un eventuale linfonodo sentinella. Il linfonodo sentinella è il primo linfonodo, o gruppo di linfonodi, che riceve direttamente la linfa dal luogo in cui si trova il tumore ed è anche quello che ha la più alta possibilità di ricevere per primo anche le cellule tumorali, nel caso in cui partano delle metastasi dal tumore primario. Questa metodica è in grado quindi di riconoscere una diffusione metastatica anche minima e ci consente di comprendere se sia necessario sottoporre il paziente ad un ciclo di chemioterapia anche dopo l'intervento. Infine, nella fase post-operatoria, in virtù delle statistiche che rilevano che il 10%15% di tumori colon rettali sono di carattere ereditario, si procede allo screening dei familiari del paziente. D'altra parte la pre- Misurare la qualità Confronto tra Asl Q L’A.O.U. Federico II partecipa al progetto di Audit Civico promosso da Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato. Si tratta di un progetto sperimentale di analisi critica e sistematica dell’operato di Aziende Sanitarie e Ospedaliere, anche universitarie, che hanno aderito volontariamente a questa iniziativa. Lo scopo è monitorare l’impegno degli operatori sanitari e degli amministratori nei confronti dell’assistenza sanitaria prestata, mediante la compilazione di apposite schede di raccolta dei dati e il successivo confronto tra le aziende che partecipano al progetto (benchmarking). L’A.O.U. ha coinvolto nel progetto alcune delle Associazioni di volontariato e di tutela operanti all’interno dell’azienda, quali l’A.B.I.O., l’A.V.O. e, appunto, Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato. Nella prima fase delle attività, è stato approvato il piano locale del progetto con il quale sono state stabilite le attività, i tempi per la realizzazione del programma e individuate le 32 Aree Funzionali in cui effettuare il monitoraggio. Iniziato alla fine di gennaio il piano terminerà entro la fine di marzo p.v.. I dati raccolti saranno inviati a Cittadinanzattiva per le successive fasi di elaborazione e di diffusione. venzione è assolutamente importante e strategica per poter consentire interventi rapidi ed efficaci. Un lavoro che richiede integrazione di saperi... Il nostro è un lavoro di equipe, interdisciplinare, che portiamo avanti in collaborazione con diverse professionalità e strutture della Azienda. Collaboriamo in particolare con il Prof. Marco Salvatore, per la diagnostica, e con la prof.ssa Paola Izzo per le indagini genetiche. La ricerca clinica richiede e necessita di una forte trasversalità di saperi, ed il lavoro che stiamo cercando di fare, ed in cui crediamo molto, è volto alla messa in comune delle nostre competenze per il raggiungimento di un importante obiettivo di prevenzione e cura del cancro colon rettale. Alessandra Dionisio MALATTIA DI PAGET Sotto la lente il metabolismo dell’osso PRESSO IL DIPARTIMENTO DI CLINICA MEDICA UN AMBULATORIO CONSENTE LA DIAGNOSI PRECOCE el Dipartimento Assistenziale di Clinica Medica dell’AOU Federico II è attivo un Ambulatorio per lo Studio delle Malattie del Metabolismo Minerale presso il quale, tra l’altro, vengono seguiti, pazienti con malattia di Paget dell’osso (osteite deformante). La malattia di Paget rientra nel novero delle patologie rare ma, per la Sanità campana, rappresenta un grave problema, data la sua prevalenza particolarmente elevata (circa 1 per cento nei soggetti dopo i 50 anni) rispetto alle altre regioni italiane. La malattia è caratterizzata da un alterato metabolismo dello scheletro adulto nel quale aree focalizzate presentano aumentato e disorganizzato rimodellamento osseo. Questo processo ha come conseguenza lo sviluppo di lesioni scheletriche dolorose e deformanti con fratture che colpiscono particolarmente le ossa da carico come vertebre, femore e tibia ed inoltre il cranio (di cui aumenta la circonferenza) ed il volto. Le ossa affette tendono ad espandersi e sono caratterizzate radiologicamente dal riscontro di lesioni litiche, sclerotiche o più spesso miste. Una complicanza frequente è la sordità, causata da una progressiva compressione del nervo acustico e dalla distruzione degli ossicini dell’orecchio. La localizzazione vertebrale comporta radicolopatie molto dolorose, spesso resistenti al trattamento antalgico. La malattia è accompagnata da una progressiva degenerazione delle cartilagini articolari, che aggrava la sintomatologia invalidante in particolare quando sono colpite le articolazioni dell’anca o del ginocchio. L’evoluzione è subdola ed, in mancanza di un trattamento adeguato, progressiva; inoltre essa può essere complicata da degenerazioni neoplastiche come il sarcoma o il tumore gigantocellulare. In alcu- N ni casi la malattia può decorrere asintomatica ma può essere sospettata in presenza di riscontri occasionali di alterazioni biochimiche altrimenti inspiegabili, come un’elevazione della fosfatasi alcalina che, insieme all’aumento dell’idrossiprolina urinaria, è espressione dell’aumentato turnover dell’osso. In altre occasioni, la diagnosi viene fatta sulla base di rilievi radiografici o scintigrafici eseguiti per altre patologie o a seguito di traumi. L’eziologia è tuttora sconosciuta, ma circa il 20% dei soggetti colpiti presenta una familiarità per la malattia. Si ritiene che, in soggetti geneticamente predisposti, un’infezione di natura virale in giovane età possa portare all’attivazione abnorme degli osteoclasti e al lento sviluppo della malattia. La terapia medica attualmente disponibile per il morbo di Paget si basa sull’utilizzo di bisfosfonati di nuova generazione e permette un buon controllo della patologia con remissioni molto lunghe e riduzione della sintomatologia dolorosa. E’ però necessaria una diagnosi quanto più precoce possibile per la quale il Dipartimento di Clinica medica è adeguatamente attrezzato. Come si è detto, nella Regione Campania la malattia è più frequente e presenta una maggiore severità rispetto ad altre zone d’Italia. L’ambulatorio per le Malattie del Metabolismo Minerale, che rientra nelle attività dell’Area Funzionale di Medicina Interna diretta dal Prof. Pasquale Strazzullo (al centro nella foto con i suoi collaboratori) ed è coordinato dal Dott. Giuseppe Mossetti, è in stretto rapporto con le Unità Italiane ed Europee che studiano la Malattia di Paget conducendo programmi comuni di ricerca finanziati nell’ambito dei Progetti di Interesse Nazionale. E’ stata creata, negli anni, un’intensa collaborazione con i medici di famiglia, per i quali l’ambulatorio è ormai divenuto un riferimento certo per la diagnosi e il follow-up specialistico di questi pazienti. Nella struttura, situata presso l’Edificio 1 dell’AOU è seguita un’elevata percentuale dei pazienti, residenti in Campania, in regime di Day Hospital. Esiste, tuttavia, un numero altrettanto, se non più alto, di pazienti affetti nella nostra regione che, per inadeguata informazione, giungono tardivamente ad un corretto inquadramento diagnostico e terapeutico o ricorrono alle cure di strutture localizzate in altre Regioni. Il Dipartimento Assistenziale di Clinica Medica si è quindi, da tempo, impegnato a favorire la diffusione dell’informazione circa la propria offerta assistenziale in quest’area. Per informazioni, ci si può rivolgere al Dott. Giuseppe Mossetti 081-7462017 oppure 081-7463686 Il policlinico Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 5 Federico II News- News- News- News TRAPIANTI Piena collaborazione con l’Azienda Cardarelli CON UNA LETTERA INVIATA AL QUOTIDIANO IL MATTINO IL DIRETTORE MARMO RISPONDE ALLE POLEMICHE SORTE A SEGUITO DELLA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITÀ DEL CENTRO Il direttore generale dell’Aou Federico II, dott. Carmine Marmo, in una lettera inviata al direttore del quotidiano il Mattino, Mario Orfeo, pubblicata sabato 25 febbraio, ha puntualizzato alcuni aspetti della vicenda legata alla temporanea chiusura del centro trapianti dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II. Pubblichiamo in questa pagina il testo integrale della sua lettera. Caro Direttore, in riferimento alle notizie apparse sul Mattino e relative alle attività trapiantologiche dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II, che dirigo dal 2 gennaio del 2004, ritengo opportune alcune precisazioni. Immediatamente dopo il mio insediamento, preso atto dell’urgenza di dare compimento all’iter per il ripristino del centro trapianti dell’Azienda Federico II, ho provveduto all’indizione della gara e, nell’ottobre del 2004, si è riusciti ad affidare i lavori che, oramai, sono in dirittura d’arrivo. E’ stato mio costante impegno sollecitare il completamento di tali lavori. Nel frattempo l’attività trapiantologica è continuata con successo, come dimostra l’elevato numero di trapianti effettuati nel 2004 (ben 86 con l’azienda divenuta il terzo centro in Italia) e nel 2005 (64 nei primi nove mesi) nonché l’assenza di particolari complicanze post-trapianto e di decessi (che fa del nostro centro una delle strutture più affidabili d’Italia). Proprio ora che siamo vicini al completamento dei lavori e prossimi ad avere i nuovi arredi e le più aggiornate tecnologie (il 14 marzo avremo l’aggiudicazione della gara) è scoppiata questa polemica che AGGIORNATA L’EQUIPE OPERATORIA La Regione dà l’ok alla richiesta dell’Aou a Regione Campania, con Decreto del 14 febbraio u.s. a firma del Dirigente del Settore Assistenza Ospedaliera, ha accolto la richiesta formulata dall’AOU Federico II relativa all’ aggiornamento dell’equipe impegnata nell’attività di trapianto di rene. Questa procedura autorizzativa è stata prevista di recente dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha richiesto alle Regioni di valutare, in base ai curriculum ed alle casistiche trattate, la sussistenza per ogni singolo operatore della necessaria esperienza. Sull’aggiornamento dell’equipe trapiantologica dell’AOU Federico II L mi lascia molto amareggiato. Ma voglio guardare avanti e all’immediato nell’interesse dei numerosi pazienti in attesa di un trapianto renale. Ho sempre offerto - dopo la disposizione dell’assessore Montemarano di spostare la sede di effettuazione dei trapianti presso la vicina azienda Cardarelli – la mia massima disponibilità al direttore generale del Cardarelli perché fossero superati i problemi logistici e tecnici. Prendo atto, con vero piacere, della data del 10 marzo indicata dal direttore generale Iovino, e confermo la nostra massima collaborazione, nonostante ciò comporti un aggravio di costi e uno sforzo organizzativo di non poca entità. Ma se l’affermazione del direttore generale del Cardarelli cozza con i difformi pareri di numerosi e autorevoli primari della stessa Azienda, non è certo con l’Azien- si era già espresso favorevolmente l’Alto Comitato per la programmazione dei trapianti nella seduta del 18 gennaio u.s. L’equipe aggiornata risulta, pertanto, così composta: i professori ordinari Enrico Di Salvo, Andrea Renda (che ricopre anche le funzioni di responsabile ad interim dell’Area Funzionale di Chirurgia generale e Trapianti d’organo), e Mario Luigi Santangelo; il professore associato Michele Santangelo ed i dirigenti medici Marcello Caggiano, Vincenzo D’Alessandro, Paride De Rosa, Aristide Ferrara, Antonio Marra, Luigi Pelosio, Alessandro Scotti e Vincenzo Tammaro. da Federico II che ce la si deve prendere. Riaffermo la mia volontà di venire incontro ai paziente dializzati e credo che i miei trascorsi di direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Napoli 1, lo confermino ampiamente. Ben vengano i trapianti renali al Cardarelli quanto prima, nella massima sicurezza delle strutture. Il mio impegno resta, comunque, quello di riavere al più presto, e spero ben prima del prossimo settembre, un centro trapianti presso l’Aou perfettamente funzionante, per festeggiare il 5 aprile 2007 i 30 anni del primo trapianto renale con nuovi successi. dott. Carmine Marmo (N.d.r. L’attività trapiantologica dell’Aou Federico II presso l’Azienda Cardarelli è ripresa il 13 marzo scorso). IMMUNOLOGIA Raro deficit diagnosticato a bimba Rom L a storia di Rebecca S., una bimba di 7 mesi figlia di due genitori nomadi Rom, ha inizio all’età di 5 mesi quando viene ricoverata all’Ospedale Cardarelli per una grave diarrea intrattabile. In seguito i sanitari dell’Ospedale Cardarelli, nel sospetto di una immunodeficienza, non potendo effettuare accertamenti immunologici di approfondimento, trasferivano la paziente presso l’Area Funzionale di Immunologia Pediatrica, del Dipartimento di Pediatria della nostra AOU diretta dal Prof. Claudio Pignata (nella foto). Questo Centro rappresenta l’unico punto di riferimento della Regione Campania per l’effettuazione di diagnosi di Immunodeficienze congenite. In pochi giorni veniva diagnosticata una forma rara e molto grave di Immunodeficienza congenita su base genetica (SCID T-B+NK-). Sulla base di questa diagnosi il destino che attendeva la piccola era analogo a quello del fratellino deceduto a 5 mesi per una grave infezione respiratoria. Grazie alla diagnosi tempestiva effettuata dai Pediatri del Policlinico prima che si instaurassero danni irreversibili, i sanitari dell’Ospedale Pausilipon, dove è attivo l’unico Centro di Trapianti di Midollo Osseo per bambini della Regione Campania, diretto dal Dott. Ripaldi, hanno potuto eseguire un trapianto di midollo donato dalla sorellina geneticamente identica. Tale intervento ha determinato una pronta e definitiva guarigione della paziente che, attualmente, potrebbe condurre una vita normale sia pur sottoponendosi ai periodici controlli previsti presso il Dipartimento di Pediatria. Purtroppo, però, i problemi della piccola non sono solo di ordine sanitario ma anche di ordine sociale. Infatti, i genitori ROM non hanno il permesso di soggiorno ed inoltre non hanno una fissa dimora. Solo la collaborazione dei Padri Gesuiti, il cui caritatevole intervento che ha coinvolto anche organizzazioni di volontariato e diversi Istituti Religiosi, ha determinato che i buoni risultati medici conseguiti non venissero vanificati dalla inadeguatezza degli strumenti di sostegno sociale per questa famiglia così disagiata. Va rimarcato che il successo dell’intervento medico, che peraltro rappresenta il primo effettuato nella Regione Campania, è stato possibile grazie ad un lavoro di collaborazione tra Istituzioni diverse anche in assenza di una formale rete di interazione. In un momento in cui tanto si discute di sprechi nella Sanità va rimarcata la inadeguatezza delle reti di interazione che non consente di sfruttare al meglio l’attività dei Centri di eccellenza, evitando inutili duplicazioni e viaggi della speranza verso i Centri dell’Italia settentrionale. Management sanitario: a Capri le giornate del Club dei due Leoni i svolgeranno a Capri dal 22 al 24 aprile pp.vv. le III Giornate Nazionali di Management Sanitario organizzate dal Club dei due leoni – Gruppo Italiano Polispecialistico di Chirurgia. “L’obiettivo che ci siamo proposti già da anni nell’ organizzare queste giornate – spiega il prof. Giovanni Persico, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II e presidente della manifestazione- è quello i offrire un aggiornamento su alcune tematiche di politica sanitaria che coinvolgono una organizzazione articolata quale quella di ogni dipartimento di chirurgia e di offrire nello stesso tempo una possibilità di colloquio e confronto costruttivo fra managers, esperti e operatori delle politiche sanitarie”. Numerosi i temi che saranno discussi: fra questi le tecnologie innovative e gli indicatori del management in chirurgia. Alla seduta inaugurale dedicata ai “Programmi della sanità nel futuro prossimo” - cui interverranno, tra gli altri, il Rettore della Federico II, prof. Guido Trombetti, l’Assessore Regionale alla Sanità della Regione Campania, prof. Angelo Montemarano e il presidente della provincia di Napoli, dr. Dino Di Palma – parteciperanno la prof. Petra Huppi dell’Università di Ginevra, che parlerà delle “Strategie e indicazioni dell’OMS: le dieci regole” e l’assessore alla Sanità della Regione Veneto, on. Flavio Tosi che farà il punto su “Obiettivi della Sanità nel prossimo futuro in Italia”. Il Coordinamento Scientifico delle Giornate è affidato al prof. Bruno Amato (nella foto) ed al dr. Marco De Fazio. S Grazie di cuore: il prof. Andria su “ABIO News” el numero di marzo del periodico ABIONews, è stata pubblicata una lettera del prof. Generoso Andria, Direttore del Dipartimento clinico di Pediatria, dal titolo “Un grazie di cuore”, che volentieri riprendiamo: “Se l’ABIO non ci fosse bisognerebbe inventarla. Lo penso ogni volta che rifletto su quanto è cambiato nel Dipartimento di Pediatria dell’Università Federico II grazie all’ABIO. Tanti anni fa, in reparti con pareti dalle tinte spente e l’atmosfera tipica di un ospedale, l’ABIO ha cominciato a portare colori e sorrisi. Anzitutto ha fatto apparire decorazioni, festoni e murales con illustrazioni vivaci, ambientate nei cinque continenti, ha realizzato una bellissima ludoteca nel Day Hospital, ha collaborato alla costruzione del Garden Hospital, un parco giochi all’aperto, arricchito dalla presenza di piccoli animali, e ha in corso il progetto di ristrutturazione di un intero reparto dedicato alle malattie genetiche. Il merito di questi cambiamenti è, soprattutto, dei meravigliosi volontari e volontarie, che appartengono a tutte le età, ma sono tutti giovani di spirito quando si tratta di donare un attimo di gioia ai piccoli pazienti e alle loro mamme, attraverso uno scherzo, un palloncino dalle forme incredibili che la fantasia del bambino legge con occhi incantati, un gioco di prestigio o una battuta, oppure con la musica, suonata spesso da famosi concertisti che sanno, con umiltà, toccare il cuore e la sensibilità anche dei più piccoli. L’entusiasmo è contagioso e le vigilatrici d’infanzia, i medici, gli specializzandi, gli allievi infermieri non possono non recepire e farsi coinvolgere da questa lezione di serenità e di empatia con chi soffre. Grazie ABIO e grazie, Presidente Giuliano, insieme con tutti i suoi meravigliosi collaboratori.” N ”Reddito per la Vita”: La Regione in aiuto delle mamme in difficoltà a Regione Campania ha istituito il reddito per la vita a vantaggio delle donne in allattamento che vivono situazioni di disagio economico e sociale. Infatti, come indicato nell’articolo 28 della legge regionale n.24 del 29/12/2005, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Campania – Legge Finanziaria 2006”, è obiettivo della Regione adoperarsi per le famiglie che necessitano di aiuti economici per supportare le donne che partoriscono nell’anno finanziario 2006. Possono fare richiesta per ottenere un sostegno economico le donne di cittadinanza italiana, e extracomunitarie con regolare permesso di soggiorno, residenti in Campania ed in stato di gravidanza alla data del 31 dicembre 2005, che si trovino nelle seguenti condizioni: a) reddito personale annuo riferito all’anno 2004 non superiore ad euro 25.000,00; b) reddito annuo del nucleo familiare di appartenenza riferita all’anno 2004 non superiore ad euro 40.000,00; c) particolari situazioni di disagio sociale connesse allo stato di gravidanza (ragazza madre). Tutte le donne in maternità, in possesso dei requisiti indicati, possono rivolgersi ai Consultori familiari dell’ASL presente nell’area territoriale di residenza. La raccolta delle richieste è curata dall’ARSan (Agenzia Regionale Sanitaria), La Giunta Regionale provvederà poi a determinare criteri, modalità e destinatari dell’erogazione. L 6 Il policlinico Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 Federico II INIZIATIVE SPECIALI In 12 vignette i consigli per un anno di salute NEL CALENDARIO 2006 PROPOSTI I PRINCIPALI MESSAGGI DI EDUCAZIONE SANITARIA CONTENUTI NEL PIANO SANITARIO NAZIONALE N otevole e gradito consenso ha riscosso la distribuzione del calendario 2006 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II curato dall’Ufficio Formazione Unico e dal Coordinamento di Staff della Direzione Generale dell’Azienda. Semplice ma molto efficace la scelta effettuata: per ogni mese è stato identificato un messaggio di educazione sanitaria che mira all’adozione di più sani stili di vita a tutela della salute individuale e collettiva, identificati come obiettivi rilevanti del Piano Sanitario Nazionale e basati su forti evidenze scientifiche. Ecco, quindi, consigli per una alimentazione più congrua per prevenire le malattie cardiovascolari e taluni tipi di tumori (Gennaio); la moderazione nel consumo di alcuni cibi per evitare il soprappeso (Febbraio); la limitazione nell’assunzione di zuccheri (Marzo); l’allattamento al seno (Aprile); la sicurezza nel primo anno di vita (Maggio); la salute orale (Giugno); la protezione solare (Luglio); l’esercizio fisico a difesa del cuore (Agosto); la sicurezza in auto e sulle moto (Settembre); la riduzione dell’abitudine al fumo di sigaretta (Ottobre); la prevenzione delle neoplasie femminili (Novembre); la donazione del sangue (Dicembre). Il messaggio è proposto in una veste grafica accattivante basata su vignette a colori di immediata e facile comprensione. E, nello spirito della comunicazione integrata, al messaggio educazionale sono state abbinate, per ogni mese, delle informazioni utili per quanti si rivolgono alla nostra Azienda. Si tratta, per lo più, di informazioni desunte dalla Carta dei Servizi e che riguardano moda- CORSI DI INFORMATICA A scuola di “Office” “A scuola di Office” è il titolo di un libro di esercitazioni che l’AOU Federico II ha predisposto per i partecipanti ai corsi di alfabetizzazione informatica organizzati dall’Ufficio di Formazione Unico Facoltà – Azienda (UFU), nell’ambito delle attività di Educazione Continua in Medicina (ECM). La necessità di dotarsi di questo indispensabile supporto alla formazione degli operatori sanitari e tecnico – amministrativi dell’Azienda è scaturita dalle richieste di molti dei partecipanti ai corsi tenuti nello scorso anno. Gli autori della pubblicazione, attualmente in via di stampa, sono gli stessi formatori che, per la maggior parte, sono dipendenti dell’Azienda. Il contributo degli autori è a titolo gratuito e agli stessi va la gratitudine della Direzione Aziendale. lità e procedure per poter accedere alle prestazioni ed ai servizi offerti dall’Azienda. “ Il calendario – ha ricordato in proposito il direttore generale dell’ AOU, Carmine Marmo - fornisce anche alcune informazioni sulla mission e sull’organizzazione dell’Azienda ed è nostra speranza che possa essere utilizzato da tutti gli operatori per il loro quotidiano lavoro di informazione ed educazione dei pazienti/utenti”. Distribuito, per questo primo anno, in 3000 copie, il calendario, che fa bella mostra di sé negli ambulatori e nelle corsie, ha suscitato commenti favorevoli e destato interesse anche in previsione di ulteriori analoghe iniziative di sensibilizzazione. Molti gli apprezzamenti pervenuti al Direttore Generale anche da autorità amministrative ed accademiche cui è stato inviato. ORTOPEDIA DONNE, SALUTE E LAVORO GRANDE VOMERO Ginocchio senza segreti Primo obiettivo: infrangere il «soffitto di cristallo» Ambulatori aperti dal 19 aprile al 6 maggio È D entrato in funzione presso il Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia della’AOU “Federico II” diretto dal prof. Carlo Milano, un servizio di office arthroscopy, che va a completare l’attività assistenziale di chirurgia artroscopica e del ginocchio in cui è impegnato il dr. Donato Rosa. Si tratta di un sistema di indagine strumentale, altamente mininvasivo, che utilizza un fibroscopio con un diametro di circa 1,2 mm, molto più sottile del tradizionale artroscopio, che permette la valutazione diretta delle strutture anatomiche intrarticolari e delle relative patologie.Questa metodica è ottimale in campo diagnostico e in ambiente ambulatoriale, si effettua in anestesia locale e dà facoltà, al chirurgo, di determinare in modo sicuro la patologia del paziente, così che possa lasciare l’ambulatorio senza particolari limitazioni, ma con una diagnosi precisa al fine di programmare un successivo intervento. I suoi benefici sono riscontrabili in tutte le articolazioni, ma principalmente, comunque, consente una facile e accurata diagnosi delle parti molli (menisco, sinovia, legamenti) e delle superfici articolari, nella spalla e nel ginocchio. Offre, inoltre, la possibilità di effettuare prelievi bioptici tessutali e second look articolari di controllo in pazienti già operati che presentano ancora sintomi articolari. Una particolare importanza riveste, infine, in tutte quelle problematiche articolari in cui vi sia una discrepanza tra la clinica e l’imaging e soprattutto nella valutazione diretta di una sofferenza cartilaginea. onne e carriera, donne e lavoro, donne e tutela della salute ovvero “Donne, Salute e lavoro”, titolo del Convegno nazionale che si è svolto il 9 marzo scorso presso l’Aula magna della Facoltà di medicina dell’Ateneo Federico II. L’assise, dedicata al tema della tutela della salute sul lavoro, è stata promossa dal Das di Igiene ospedaliera, Medicina del Lavoro e di comunità dell’AOU Federico II. A presiedere il dibattito i proff. Eduardo Farinaro e Maria Triassi. Sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, Laura Triassi, magistrato, Giovanni Persico, preside della Facoltà di medicina Federico II, Carmine Marmo, direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Angela Ruggiero, direttore generale della Asl Caserta 2, Vincenza Mescariello, Inail Campania, Luisa Melillo, direttore del laboratorio Restauro del Museo nazionale di Napoli. Il Coordinamento scientifico è stato di Giovanni Lama. “Per chi studia il mercato del lavoro femminile e l’andamento della segregazione occupazionale orizzontale e verticale, l’esempio della magistratura rappresenta un caso di scuola - ha sottolineato Laura Triassi, magistrato presso il Tribunale di Napoli - in quanto mostra, con grande evidenza, alcuni dei meccanismi che producono le diseguaglianze tra donne e uomini, nel mercato del lavoro. Il primo è di tipo formale. Per molto tempo alle donne non è stato concesso, per legge, accedere ad alcune professioni . Ciò è ancora vero in alcuni Paesi in cui vige un diritto diseguale. In Italia, solo nel 1963 le donne hanno potuto partecipare ai concorsi in magistratura”. Il secondo elemento, sollevato da Triassi, riguarda il cosiddetto fenomeno del “soffitto di cristallo”. “Come mai - si è interrogato il magistrato - anche in un contesto organizzativo in cui vigono regole formali nel governare le carriere le donne incontrano tante difficoltà nel raggiungere il vertice e nell’occupare posizioni di governo”? Una domanda alla quale possono essere date due risposte che trovano riscontro negli studi sulle donne e che fanno, ormai, parte del senso comune. La prima: le donne incontrano più difficoltà degli uomini nel mantenere un impegno professionale elevato soprattutto in alcune fasi del ciclo di vita. La seconda: i vertici delle organizzazioni tendono a riprodurre se stessi, i propri modi di operare e se sono composti da uomini tendono a reclutare altri uomini. Il valore delle donne nella società e nella professione - secondo il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino - è ormai non più in discussione. Semmai serve fare una riflessione sul perchè vi siano ancora differenze tra i livelli quantitativi di donne laureate (superiori a quelli degli uomini) e la minor percentuale di sonne che giungono ai vertici delle carriere in politica, nella Pubblica amministrazione e nell’imprenditoria. A nche quest’anno l’AOU Federico II ha aderito all’invito rivoltogli dagli organizzatori della IX edizione della manifestazione “Grande Vomero”: tra il 19 aprile ed il 6 maggio, dunque, così come accadrà in altri ospedali limitrofi all’AOU, alcune strutture assistenziali ambulatoriali della nostra azienda saranno a disposizione dei cittadini della zona collinare in orari pomeridiani ed il sabato mattina non solo per fornire prestazioni cliniche e diagnostiche ma anche per informazioni e consigli sul proprio stato di salute. “Voglio, innanzitutto, - ha tenuto a precisare il dr. Marmo – ringraziare i proff. Fabio Ayala, Antonio Soscia e Bruno Trimarco per la adesione. So che anche altre strutture erano disponibili a partecipare all’iniziativa e questo mi convince ancor più che la strada di una sempre maggior integrazione con il territorio è vincente”. Quest’anno, inoltre,è stato previsto anche il gemellaggio con le scuole, presso le quali saranno affrontati in un incontro con gli studenti alcuni temi di particolare rilevanza sociosanitaria. L’AOU è stata gemellata con l’Istituto Magistrale Giuseppe Mazzini, di cui è preside il prof. Pasquale Malva. Presso l’Istituto Mazzini la prof.ssa Maria Triassi, direttore del Dipartimento Assistenziale di Igiene Ospedaliera, Medicina del Lavoro e di Comunità terrà una conversazione il 4 maggio alle ore 10.00 sul tema “Droga e dipendenza”. Ancora per venerdi 28 aprile alle ore 11.00 presso l’auletta della Presidenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia Federico II è previsto un incontro tra le diverse realtà ospedaliere partecipanti alle iniziative sanitarie di Grande Vomero 2006 per fare il punto su possibili forme di collaborazione, cui parteciperà anche il Preside della Facoltà di Medicina, prof. Giovanni Persico. IL CALENDARIO - Prima settimana: Dermatologia (Responsabile Prof. Fabio Ayala) Ambulatorio presso Edificio 10 Mercoledì 19 aprile 2006 ore 14-17 Giovedì 20 aprile 2006 ore 14-17 Venerdì 21 aprile 2006 ore 14-17 Sabato 22 aprile 2006 ore 9-12 Per prenotazoni e informazioni 081.7462412 - Seconda settimana: Medicina dello sport (Responsabile Prof. Antonio Soscia) Ambulatorio presso Edificio 20 Mercoledì 26 aprile 2006 ore 15 -18 Giovedì 27 aprile 2006 ore 15 -18 Venerdì 28 aprile 2006 ore 15 -18 Sabato 29 aprile 2006 ore 9 - 12 Per prenotazioni e informazioni 081.7463562 - Terza settimana: Prevenzione Cardiovascolare (Responsabile Prof. Bruno Trimarco) Ambulatorio presso Edificio 2 Mercoledì 3 maggio 2006 ore15 -18 Giovedì 4 maggio 2006 ore 15 -18 Venerdì 5 maggio 2006 ore 15 -18 Sabato 6 maggio 2006 ore 9 -12 Per prenotazioni e informazioni 081.7462256 Il policlinico Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 7 Federico II AZIENDA IN FOTO Poca acqua e tanto cuore Una vera gara di solidarietà ha caratterizzato la festa del nuovo anno per i bambini ricoverati nel Dipartimento di Pediatria. L’evento, organizzato dalle maestre che animano la scuola in ospedale, ha visto la presenza, tra gli altri, di alcuni volti noti del cast della soap-opera “Un posto al sole”, tra cui Patrizio Rispo (sin) e di Peppe Barra, che ha letteralmente incantato il pubblico con una filastrocca napoletana antica. Una foto “storica” per ricordare un momento critico superato grazie soprattutto all’abnegazione di tanti. Domenica 12 febbraio, a seguito di un grave inconveniente alla rete idrica comunale, il Policlinico è rimasto senza acqua con gravi rischi per la normale attività assistenziale. Gli interventi di emergenza, coordinati dal Direttore Sanitario, dr.ssa Maria Virginia Scafarto, e dal Direttore Amministrativo, dr. Vincenzo Viggiani, che sono rimasti in continuo e stretto contatto con la sala operativa del Comune di Napoli, hanno reso possibile il superamento della difficile situazione, grazie anche all’intervento dei Vigili del Fuoco che con le loro autobotti hanno consentito di approvvigionare il serbatoio centrale e d riempire centinaia di taniche distribuite nei vari edifici. Ai due Direttori ed a quanti hanno concretamente collaborato a far fronte all’emergenza il Direttore Generale ha voluto indirizzare una lettera di encomio. Continua il piano per una mobilità sostenibile all’interno dei viali del Policlinico. In piena attività il pulmino elettrico non inquinante del progetto Ecorent, finanziato con il contributo del Comune di Napoli e destinato soprattutto agli spostamenti dei pazienti da un edificio all’altro. Molto utilizzati anche gli autobus C38 e C76 dell’ANM che transitano nel complesso di Cappella Cangiani con 15 corse giornaliere tra le 8.00 e le 14.00 dal lunedì al venerdi. La consegna dei diplomi a quanti hanno partecipato ai corsi BLSD, per apprendere l’uso dei defibrillatori semiautomatici, avvenuta il 16 dicembre scorso è stata l’occasione anche per premiare con una targa ricordo alcuni dipendenti dell’Azienda che con il proprio intervento hanno salvato vite umane. Tra questi anche l’equipe dell’autoparco composta dai sig. Michele Esposito, Antonio Mascolo, Ciro Iodice e Luigi Palombo nella foto con il prof. Massimo Chiariello (al centro) responsabile dell’ Area Funzionale di Cardiologia. Cinque teche con la planimetria del Policlinico e l’indicazione del posto in cui in quel momento ci si trovi sono state collocate in altrettanti punti strategici per fornire ai visitatori informazioni, utili a raggiungere con più faciltà le diverse strutture assistenziali. Le cinque teche sono localizzate ai varchi d’ingresso di Via Pansini e Via De Amicis in vicinanza dell’ edificio 17 (lato ingresso Via Quagliariello), nei pressi della Presidenza e tra gli Edifici 1 e 2. 8 Il policlinico Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 Federico II INCONTINENZA Nuove soluzioni per alleviare il disagio DALLE RICOSTRUZIONI CHIRURGICHE ALL’ANO ARTIFICIALE, DALLE PROCEDURE DI RIABILITAZIONE AL PACE MAKER DELLE RADICI SACRALI: FONDAMENTALE UNA DIAGNOSI PRECISA E PRECOCE ’incontinenza fecale costituisce un vero e proprio fenomeno sociale che coinvolge molti più pazienti di quanti vengano in realtà riportati dalle indagini epidemiologiche. Esiste, infatti, per questa patologia una scarsa propensione a discutere con il proprio medico o a rivolgersi allo specialista Questi timori finiscono per trasformare il paziente in un recluso confinandolo in un ambito strettamente familiare con fortissime limitazioni della vita sociale e mortificazione della propria autostima. L’impatto psicologico è quindi devastante per interi nuclei familiari. “La realtà dell’incontinenza fecale oggi è ben diversa e le prospettive di guarigione o comunque di miglioramento significativo sono veramente notevoli spiega il dottor Maurizio Gentile (nella foto) responsabile del settore di Patologia funzionale ano-rettale ed anomalie della continenza dell’Area Funzionale di Chirurgia Generale e Videoassistita diretta dal Prof.Guido Mosella - non bisogna dimenticare, infatti, che l’incontinenza fecale non è una diagnosi ma un sintomo le cui cause sono molto numerose. Si possono distinguere diversi livelli di gravità che, a loro volta, richiedono trattamenti specifici. “In alcuni pazienti - continua lo specialista - come i neuropatici il difetto è provocato da una alterazione della sensibilità. In altri pazienti il deficit è motorio e non vi è controllo dello sfintere. Questo fenomeno è tipico dei traumi del pavimento pelvico o delle lesioni sfinteriali, anche iatrogene: l’innervazione è integra e la trasmissione dell’impulso avviene regolarmente”. Un primo parametro considerato dagli specialisti è l’urgenza dello stimolo ad evacuare. “La gravità del fenomeno viene in genere determinata attraverso questionari standard per mezzo dei quali attribuiamo un punteggio al fenomeno. Si va così dalle piccole fastidiose perdite o L soiling fino a manifestazioni di incapacità completa a trattenere le feci”. Tra le cause al primo posto vi sono i traumi ostetrici che possono provocare lesioni del nervo pudendo o lesioni dei muscoli deputati alla continenza: “La prima delle due evenienze è, ovviamente, la più grave” afferma il dott. Gentile. Seguono poi i traumi chirurgici derivanti da interventi proctologici anche molto comuni (emorroidectomie, sfinterotomie, trattamento delle fistole anali o delle ragadi). “I disturbi neurologici determinano forme per lo più gravi di incontinenza fecale cosi come i traumi da incidente stradale o i traumi del lavoro”. trattate chirurgicamente con interventi di ricostruzione sfinteriale laddove il difetto non sia troppo ampio: “In questi casi il paziente ritorna praticamente alla normalità - rassicura il dottor Gentile . Le incontinenze fecali di grado severo sono quelle in cui il progresso tecnico ha dato i risultati migliori: spiega il dottor Gentile, infatti, che “le tecniche chirurgiche ricostruttive conosciute da molti anni, di recente consentono la trasposizione di altri gruppi muscolari, quali il Gracile o il Grande Gluteo, intorno al canale anale. Educare questi muscoli ad una contrazione volontaria è possibile con un semplice elettrodo”. La corretta diagnosi Le nuove tecniche terapeutiche Per la corretta diagnosi di questo spacevole disturbo si utilizzano tecniche molto sofisticate, dalla defecografia dinamica alla ecografia transrettale, dalla manometria ai tempi di latenza del nervo pudendo. “In particolare l’ecografia transrettale costituisce una risorsa insostituibile - continua Gentile - per la diagnosi delle alterazioni sfinteriali. Laddove non si registra un danno muscolare e l’apparato sfinteriale risulta integro, è possibile orientarsi verso una alterazione della trasmissione dello stimolo e approfondire le indagini in questo senso. Queste situazioni si verificano più facilmente nelle donne in post-parto o nei pazienti affetti da malattie neurologiche degenerative”. Il trattamento delle incontinenze lievi viene effettuato con una terapia dietetica atta ad aumentare la consistenza del materiale fecale e con semplici esercizi di riabilitazione sfinteriale e il biofeedback che può essere agevolmente praticato anche al domicilio del paziente. Le incontinenze da trauma sfinteriale possono essere Per le forme di incontinenza da causa neurogena si è, infine, adottato un sistema di trasmissione di impulsi attraverso un elettrodo posizionato a livello delle radici sacrali e che riesce, in qualche modo, a sopperire al mancato stimolo. La neuromodulazione sacrale è una metodica di trattamento oggi correntemente in uso che viene routinariamente praticata nell’Aou mentre assolutamente innovativo è invece l’uso degli sfinteri artificiali (ABS). “L’idea di uno sfintere artificiale - conclude Gentile - prevede l’impianto intorno al canale anale di un anello che viene alternativamente riempito e svuotato di liquido attraverso una pompa sottocutanea consentendo in tal modo la chiusura o il rilasciamento del canale anale. In tal modo il paziente opportunamente educato può ottenere una evacuazione ragionevolmente controllata”. La metodica dischiude prospettive davvero interessanti anche per le persone costrette agli interventi più demolitivi, praticati per l’ultimo tratto dell’intestino retto. LIBRERIA 2 LIBRERIA 1 Formazione e management in Sanità Hiv, sieropositività e psicologia Maria Triassi – Adelaide Ippolito, La formazione manageriale in sanità. I contributi della II edizione del Master di II livello in Management Sanitario, Napoli, M.&C. M. Editrice s.r.l., 2006. ell’ambito della II edizione del Corso Master, svoltasi dal maggio 2004 al marzo 2005 sono stati selezionati, tra gli elaborati finali dei discenti, 8 tesi considerate meritevoli di pubblicazione che sono state raccolte in un volume con l’auspicio che contribuiscano effettivamente ad ottenere gli obiettivi di cambiamento e di miglioramento gestionale nelle realtà analizzate, attraverso la creazione di proposte operative esportabili in tutte le altre realtà sanitarie campane. Il volume - curato dalla prof.ssa Maria Triassi, direttore del Dipartimento Assistenziale di Igiene Ospedaliera, Medicina del Lavoro e di Comunità dell’AOU Federico II e dalla prof.ssa Adelaide Ippolito, coordinatrice del Master - risponde all’esigenza di sviluppare un processo di aggiornamento e formazione rivolto all’eccellenza che costituisce uno dei settori di lavoro sviluppati nell’ambito delle attività delle Scuole di Formazione di management sanitario del Dipartimento di Scienze Mediche Preventive della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II, ma non certo l’unico, visto che tale dipartimento, oltre ad occuparsi di formazione, è impegnato nell’attività di ricerca sulle strategie e le politiche in grado di avviare circuiti virtuosi nella gestione delle aziende sanitarie e nel monitorare le potenzialità ed i limiti insiti nell’adozione in seno alla concreta realtà delle aziende sanitarie di strumenti propri dell’economia d’impresa. Il volume, C N ricco di spunti e di proposte ed oggetto di approfondimento anche per quanti si sono iscritti alla nuova edizione del Master, vuole essere un contributo alla cultura manageriale ed alla programmazione ed organizzazione sanitaria che i vari attori del Sistema Regione sono chiamati a svolgere, in piena coerenza con le finalità del Master di II livello in Management Sanitario, oramai giunto alla sua quarta edizione, che si propone non solo come momento formativo dei dirigenti della sanità, ma come esempio di quella sinergia tra Università, Aziende Sanitarie e Governo Regionale che è necessaria se si vuole gestire la Sanità avendo come linee guida la qualità, l’appropriatezza, il corretto uso delle risorse, la valorizzazione delle risorse umane. ome si configura oggi il rapporto della psicologia con l’HIV, con l’infezione e la malattia conclamata prodotta da tale virus? In che modo si è modificata la percezione sociale di tale agente virale ed in che modo questa modificazione si traduce oggi in una maggiore propensione al rischio di contagio? Quali dinamiche è possibile individuare a livello conscio, ma anche a livello inconscio, nel confronto con tale area tematica? Quali, dunque, le nuove frontiere del rapporto della psicologia con questo ambito della medicina, soprattutto ora che l’introduzione dei nuovi presidi farmacologici antiretrovirali ha trasformato l’AIDS in una malattia di tipo cronico? Quali nuove problematiche si pongono oggi all’attenzione della comunità medico-scientifica a seguito di tale evoluzione? A queste complesse domande prova a fornire una risposta un libro curato dal dott. Roberto Vitelli e dal prof. Paolo Valerio, rispettivamente ricercatore confermato e Professore Ordinario di Psicologia Clinica, entrambi afferenti al Dipartimento di Neuroscienze dell’AOU “Federico II”. Il testo, che raccoglie anche scritti di alcuni dei più autorevoli esperti di Psicologia della Salute, costituisce, in particolare, un tentativo di ripensamento del senso e della modalità più adeguata di articolazione degli interventi di cura, ma soprattutto degli interventi preventivi. Infatti, la prevenzione primaria costituisce ancor’oggi l’unica possibilità di lotta alla diffusione dell’infezione. Per quanto l’AIDS continui a costituire un problema soprattutto nei paesi in via di sviluppo, anche in occidente i segnali provenienti dalle più recenti indagini epidemiologiche spingono a non abbassare la guardia: Copertina inviata per mail come sottolineato nel recente rapporto annuale sull’AIDS fornito dall’UNAIDS (Dicembre 2005), anche qui, infatti, dopo anni di progressiva riduzione dell’incidenza si è osservato di recente un nuovo aumento dei casi di infezione. Tale incremento, in parte, può essere ricondotto alla stessa aumentata sopravvivenza dei soggetti sieropositivi e quindi all’aumentata probabilità statistica di trasmissione dell’agente virale, ma in parte, come sottolineano gli autori del volume, può essere ricondotto alla introduzione dei nuovi presidi farmacologici, i quali, avendo prodotto una serie di modificazioni sostanziali della rappresentazione sociale del virus, delle sue vie di trasmissione e della stessa malattia conclamata, avrebbero determinato indirettamente un’aumentata propensione al rischio di contagio. Il policlinico Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 9 Federico II DICHIARAZIONE REDDITI ISTEROSCOPIA A Napoli da tutta Italia per apprendere la tecnica l Dipartimento di Ginecologia, Ostetricia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana dell’AOU Federico II, diretto dal Prof. Carmine Nappi, costituisce attualmente il centro pilota per la isteroscopia a Napoli sia da un punto di vista assistenziale, in quanto presso l’AOU si effettua il maggior numero di esami a livello diagnostico e a livello operativo, che da quello scientifico, per i contributi di rilevante portata che sono stati pubblicati sulle maggiori riviste internazionali. “L’isteroscopia rappresenta un approccio davvero innovativo - sottolinea il Dott. Maurizio Guida (nella foto), ricercatore nel dipartimento di Scienze Ginecologiche e esperto di questa tecnica - infatti si tratta di una metodica che non solo offre una via di approccio innovativa, ma consente finalmente di verificare dal vivo, a colori ed in ingrandimento, la presenza di patologie endouterine che prima erano semplicemente ipotizzabili, o al massimo desumibili attraverso l’ecografia. Grazie ai progressi tecnologici, tale indagine è praticamente indolore e può avvalersi di strumentazioni endoscopiche adatte in ogni età e per tutte le condizioni, per le ragazze ancora vergini, le donne in menopausa e quelle che non hanno mai partorito”. I Un passo avanti Questo tipo di indagine costituisce, peraltro, non solo un notevole passo avanti nella diagnostica ma rappresenta anche una fonte importante di retribuzione economica, tanto da collocarsi come una delle voci di maggiore frequenza nell’ambito dei DRG ginecologici della nostra Azienda. L’isteroscopia si è dimostrata, inoltre, particolarmente utile anche in ambito “CON QUESTA METODICA È POSSIBILE VERIFICARE DAL VIVO, A COLORI E IN VISIONE INGRANDITA LA PRESENZA DI MOLTE PATOLOGIE ENDOUTERINE PRIMA SOLO IPOTIZZABILI O VISIBILI IN MANIERA INDIRETTA” chirurgico: “è possibile affrontare in Day Surgery – continua il dr. Guida - tutti i tipi di patologia endouterina, come i polipi, i miomi, i setti oltre che le condizioni che causano menometrorragie. D’altra parte anche la fase solo diagnostica sta diventando praticamente indispensabile nella definizione dei quadri patologici uterini ed in mani esperte l’esame diagnostico non è più disagevole di una ecografia vaginale”. Sulla scorta di queste evidenze è maturata la decisione nel Dipartimento di Ginecologia, Ostetricia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana di offrire a sempre più ampie fasce di medici l’opportunità di apprendere i fondamentali di questa tecnica per cominciarne una più capillare diffusione: da queste premesse è nato, ad esempio, il corso pratico di isteroscopia destinato a 40 specialisti provenienti da tutta Italia tenutosi di recente con grande interesse dei partecipanti : “Si è trattato – evidenzia al proposito il prof. Nappi - di una occasione importante non solo per i destinatari del corso, che hanno potuto avvalersi anche di specifici “pelvic-trainer” per esercitarsi a volontà, ma anche per la nostra stessa azienda, che ha avuto modo di mettere a disposizione il proprio know-how, raggiunto in un decennio di alacre attività”. Corsi successivi “In effetti, i corsisti hanno concluso il corso essendo concretamente capaci di utilizzare l’isteroscopia nelle fasi diagnostiche ambulatoriali” aggiunge ancora il dr. Guida, che già prospetta la programmazione di corsi successivi, sia destinati all’insegnamento della fase chirurgica, sia rivolti a sempre nuove fasce di neofiti interessati alla tecnica. D’altro canto, le prospettive scientifiche di una “office hysteroscopy” diventano sempre più concrete tanto che è diffuso oramai in tutta Europa l’approccio definito “see and treat” che consente di trattare immediatamente la gran parte delle affezioni endouterine nel momento stesso in cui vengono diagnosticate, grazie all’impiego di raffinati isteroscopi dalle dimensioni ridottissime ed in virtù dell’impiego di correnti chirurgiche bipolari praticamente indolori anche nelle pazienti senza narcosi. Il 5 per mille anche per l’Università Federico II Le Università italiane fanno appello ai cittadini per ridurre le proprie difficoltà finanziarie. Da quest’anno, infatti, per la prima volta, ogni cittadino potrà decidere di destinare una quota dell’imposta sul reddito (IRPEF) alla Ricerca Scientifica e all’Università. La legge Finanziaria offre la possibilità di destinare il 5 per mille dell’IRPEF alle Università con lo stesso meccanismo già valido per l’8 per mille alle istituzioni religiose. Non si tratta di una nuova tassa né di un nuovo contributo ma di una opportunità in più offerta a tutti, studenti, professori e cittadini, di indirizzare all’Università una quota di un’imposta già dovuta allo Stato. In questo modo il sistema universitario italiano vuole dare la possibilità ai cittadini di contribuire direttamente alla costruzione di un paese innovativo, giovane e più competitivo. Destinare il 5 per mille alle università significa, infatti, dare il proprio contributo alla crescita del paese sostenendo un settore, come quello della ricerca, che vede l’Italia purtroppo – secondo gli ultimi dati ISTAT – agli ultimi posti della classifica europea per numero dei ricercatori, cifra che, di recente, ha subito un’ulteriore riduzione dell’1.9%. Con il contributo raccolto attraverso il 5 per mille la Federico II si impegna, in specifico, a potenziare i servizi offerti agli oltre 100 mila studenti iscritti. Maggiori risorse consentiranno inoltre all’Ateneo di destinare più borse di studio ai giovani ricercatori e di incrementare i finanziamenti alla ricerca scientifica. Di diventare, in sostanza, un Ateneo migliore. Per scegliere di destinare alla Federico II la quota del 5 per mille della sua imposta sul reddito relativa al 2005, ogni contribuente dovrà inserire la propria firma sulla voce Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università e inserire, nell’apposito riquadro che compare nei moduli IRPEF (CUD, UNICO o 730), il codice fiscale d’Ateneo: 00876220633. DEFIBRILLAZIONE PRECOCE Anche gli elicotteri saranno più sicuri con i nuovi dispositivi salvavita S i è tenuto a Roma presso la Biblioteca del Senato il 26 gennaio una interessante Conferenza che ha affrontato il problema dell'uso in Italia dei defibrillatori e della loro diffusione. Alla Conferenza hanno partecipato anche operatori della nostra Azienda: il prof. Massimo Chiariello, il dr Maurizio Santomauro e la dott. ssa Carla Riganti. Il mondo sanitario si è sempre sforzato di studiare ogni soluzione per portare la defibrillazione nel territorio e aggredire l'aritmia nel più breve tempo possibile. Purtroppo fino alla fine del 2000 l'uso del defibrillatore era riservato esclusivamnete ai medici e ciò comportava una notevole limitazione nella loro diffusione con ritardi nel soccorso in caso di arresto cardiaco. Nel 2001 la sensibilità dei nostri legislatori ha condotto all’emanazione di una legge (n. 120 del 7 marzo 2001) che ha permesso l'utilizzo dei defibrillatori semiautomatici esterni in sede extraospedaliera anche da parte di personale non medico e non sanitario, ponendo l'Italia all'avanguardia in questo settore. Tale legge è stata poi seguita da un'altra (n. 69 del 25 febbraio 2004) che ne ha concesso l'uso anche in ospedale,paradossalmente escluso dalla legge 120. La legge 120 prevedeva inoltre l'emanazione da parte del Ministero della Salute di una normativa relativa alle modalità di addestramento,certificazione e controllo delle persone alle quali affidare il defibrillatore. Purtroppo tale normativa non è stata emanata ed il Ministero ha delegato le regioni a dotarsi di propria regolamentazione. Cio' ha comportato tuttora non pochi problemi riguardanti la responsabilità della certificazione dei soccorritori addestrati ed autorizzati all'uso del defibrillatore che andrebbero risolti, se non con leggi, almeno con direttive uniformi sul territorio nazionale. Un altro problema non ancora risolto riguarda la diffusione dei defibrillatori. Infatti secondo i dati epidemiologici europei il luogo dove si verificano il maggior numero di arresti cardiaci è la casa (70%), seguita da aeroporti, stazioni ferroviarie, metropolitane (20%) ristoranti e grandi magazzini (10%). Per questo è importante collocare nei luoghi giusti i defibrillatori semiautomatici, che tengano conto dei dati suggeriti dai cardiologi. Disattendendo queste due disposizioni (formazione e diffusione) si vanifica lo spirito della legge: l'arresto cardiaco continua ad uccidere in Italia otto volte di più degli incidenti stradali. A ciò si può far fronte salvando almeno 10 mila persone all'anno attraverso un uso intelligente del defibrillatore, che deve essere sempre preceduto dal massaggio cardiaco e dalla respirazione assistita, come prescrivono anche le ultime linee guida internazionali emanate nel 2005. Essenziale è la tempestività dell'intervento che deve avvenire nel più breve tempo possibile per evitare danni al cervello. Se ciò avviene nei primi 3 minuti il tasso di sopravvivenza è del 70%. Oltre i 10 minuti è molto difficile avere qualche risultato. Alla Conferenza sono stati presentati anche i risultati di uno studio della Cattedra di Cardiologia dell’Università Federico II di Napoli, che ha dimostrato la compatibilità elettromagnetica di 6 defibrillatori tra i più usati in Italia con la strumentazione di bordo delle eliambulanze. Grazie a questa esperienza, prima in Italia, l'ENAC modificherà il regolamento in volo su eliambulanze per consentire nei casi di emergenza di poter utilizzare il defibrillatore ed evitare la morte del paziente. Inoltre sono stati presentati interessanti risultati con 2 nuovi dispositivi meccanici per il massaggio cardiaco chiamati LUCAS e AUTOPULSE che consentiranno anche a soccorritori poco esperti di eseguire una rianimazione corretta anche per lungo tempo. Di questi apparecchi sono già dotate le squadre di emergenza in Canada e presto essi dovrebbero essere utilizzati anche in Italia, soprattutto per i trasporti protetti tra strutture ospedaliere diverse. La Conferenza si è conclusa con un documentodi proposta di regolamentazione nazionale, firmata da oltre sei associazioni scientifiche e associazioni di pazienti (CONACUORE di Modena), da presentare al Ministero della Salute per integrare le leggi vigenti e superare gli ostacoli attuali burocratici che intralciano l'efficacia della rianimazione e del Sistema 118 territoriale. Nella proposta viene inoltre richiesto che tutte le Aziende con oltre 50 dipendenti debbano avere nella dotazione di pronto soccorso un defibrillatore semiautomatico e un congruo numero di dipendenti addestrati. I corsi di laurea delle Facoltà di medicina e chirurgia,compresi quelli in Scienze Infemieristiche e le lauree triennali, dovranno prevedere insegnamenti rivolti al trattamento tempestivo ed efficace delle persone in arresto cardiaco. 10 Il policlinico Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 Federico II NUTRIZIONE IN BREVE ABIO con Vodafone arreda degenze in Pediatria Quando la terapia è servita a tavola Q Il tumore si cura a tavola: una frase che non è solo uno slogan salutista ma il risultato di accurati studi scientifici che, a Milano, all’Istituto tumori, sono approdati alla realizzazione di un ristorante molto particolare all’interno delle mura dell’Istituto, dedicato ai degenti e, soprattutto, alle donne che hanno avuto problemi di neoplasie al seno. Una terapia a base di soia, di cereali integrali, di legumi e altri alimenti. Il prof. Franco Berrino (nella foto in alto), direttore del Dipartimento di Medicina preventiva e predittiva, epidemiologia e ricerca dell’Istituto Tumori di Milano, è intervenuto a Napoli, di recente, presso l’Aula Magna dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II, tenendo una lezione magistrale. Gli studi di Berrino, pubblicati sulle maggiori riviste internazionali a impact factor, evidenziano un profondo rapporto tra alimentazione e cancro e, in particolare, documentano la possibilità di prevenire l’insorgenza del tumore, in particolare al seno, e di scongiurare recidive, attraverso un’accurata scelta dei nutrienti. l cancro al seno è una delle forme tumorali purtroppo più diffusa tra le donne – dice Berrino - pertanto l'Istituto dei Tumori di Milano sta portando avanti un progetto di ricerca da me coordinato sulla "Prevenzione alimentare del carcinoma alla mammella". In questo progetto, le donne operate di tumore della mammella si alimentano in un modo ritenuto protettivo. I risultati ottenuti finora sono oltremodo incoraggianti”. Cereali integrali, legumi, (in particolare la soia), l’olio extravergine di oliva, i vegetali a foglia larga, in parte la frutta e gli ortaggi a radice, gli zuccheri non raffinati, esplicherebbero una funzione protettiva nei confronti dei tumori al seno e, in generale, nei confronti delle malattie croniche e degenerative. “Uno dei presupposti di tale tipo di dieta – spiega ancora Berrino – è di far mutare assetto alla flora batterica intestinale ma, soprattutto, di evitare una stimolazione brusca del sistema insulinico che, invece, viene stimolato in maniera progressiva e lenta. Senza dubbio tale tipo di alimentazione influenza, inoltre, la biosintesi degli ormo- “I La dieta anticancro: riso e pasta semintegrale al posto del pane, delle patate e degli zuccheri semplici; cereali e legumi al posto delle proteine animali; vegetali a foglia larga e mele. ni androgeni ed estrogeni che hanno un ruolo importante nell’insorgenza e sviluppo dei tumori della sfera genitale”. Lo scopo del progetto è verificare se, attraverso una modificazione della quantità e qualità degli alimenti e dei nutrienti presenti nella dieta, si possa prevenire da un lato il tumore della mammella e, dall'altro, l'insorgenza delle recidive che sono, purtroppo, molto frequenti tra le donne operate di tumore. “I dati di studi epidemiologici di ricerca sul tumore della mam- mella e sui trattamenti ormonali in menopausa, come ad esempio quelli diffusi dal World Cancer Research Found e dall’American Institute for Cancer, rivelano che se seguissimo una dieta adeguata vi sarebbe una riduzione del 30-40% dell’insorgenza di tumori, con punte addirittura del 50% per alcune tipologie di neoplasie (colonretto, stomaco, esofago, mammella e cavo orale). “Le ricerche condotte dal nostro Dipartimento – sottolinea ancora Berrino – hanno dimostrato la possibilità di modificare favorevolmente, attraverso l’alimentazione, una serie di parametri ematologici associati a un maggior rischio di tumori”. E’ per questo, ad esempio, che l’utilizzo di alcuni fattori alimentari contenuti negli insaccati aumenta di un fattore 4 l’insorgenza di tumori gastrici nella zona di Firenze, Forlì e Ravenna rispetto al Meridione. Presso il Centro Tumori di Milano il prof. Berrino ha attivato laboratori di educazione alimentare aperti al pubblico per insegnare l’uso appropriato della cucina come strumento quotidiano di prevenzione e salute. Il programma di alimentazione elaborato da Berrino è stato anche introdotto presso la mensa dell’Istituto e adottato dai malati in chemioterapia. La dieta consigliata da Berrino rimanda alla tradizione popolare povera, alle diete delle comunità rurali, basate su cereali e legumi, insieme a verdure di vario tipo e raramente a proteine di origine animale. Tortillas e fagioli tipico delle zone povere del Sud America, semola di grano (il cuscus) e ceci in Asia, miglio e arachidi nell’Africa nera, riso e soia in Oriente, riso e lenticchie oppure pasta e fagioli nelle aree CORSI ECM nche quest’anno la Sezione Campana della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana), di cui è presidente il dr. Pierluigi Pecoraro, organizza un incontro di aggiornamento presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II. “Valutazione dello stato di Nutrizione” è il tema prescelto per questa edizione del corso, che è stato organizzato in collaborazione con il CEINGE e la Scuola di Specializzazione in Scienze dell’Alimentazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II. L’iniziativa - valida ai fini ECM per medici, biologi e dietisti - avrà inizio il 20 aprile alle ore 14.00 presso la sala convegni del CEINGE con una seduta dedicata a “Un futuro per la valutazione dello stato di nutrizione” con interventi introduttivi dei prof. Antonio Colantuoni, Francesco Salvatore, Giovannangelo Oriani e del presidente Pecoraro. Seguiranno altri 4 appuntamenti il 27 aprile (Valutazione dei consumi alimentari), il 4 maggio (Metodiche per la valutazione delle necessità energetiche), l’ 11 maggio (Metodiche per la valutazione della composizione corporea) ed il 18 maggio (Stato nutrizionale in condizioni fisiopatologiche). Il programma del corso e le modalità d’iscrizione sono consultabili sul sito www.sinu.it *** vrà inizio nel prossimo mese di aprile il VII Corso di perfezionamento in riabilitazione cardiologica della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Federico II. Il Corso – che preve- A A de 40 ore di didattica formale e 20 ore di didattica integrativa pratica distribuite in 6 moduli e terminerà a giugno – si propone di rispondere alla crescente richiesta di approfondimento e formazione in questa disciplina, a causa del grande rilievo epidemiologico delle patologie cardiovascolari acute e croniche, che sono l’obiettivo dell’ intervento riabilitativo. E’ stato dimostrato che la Riabilitazione Cardiologica ha un effetto favorevole sulla capacità funzionale cardiovascolare, sulla qualità di vita, sugli aspetti psico-comportamentali e sul reinserimento nella vita lavorativa o di relazione dopo un evento acuto cardiovascolare. Un ciclo di riabilitazione cardiologica fa parte del protocollo standard nel trattamento del cardiopatico dopo eventi acuti (infarto miocardico, intervento cardiochirurgico o di angioplastica ecc.) Ciononostante la cultura riabilitativa in campo cardiologico è ancora poco diffusa tra gli addetti ai lavori (medici di base, cardiologi, internisti). Gli spazi didattico-formativi, all'interno dei corsi di Laurea in Medicina e delle Scuole di Specializzazione in Cardiologia, sono orientati in maggioranza verso la diagnosi e la terapia delle acuzie. Il Corso – cui possono partecipare 70 iscritti tra Medici e Terapisti della Riabilitazione – è diretto dal prof. Carlo Vigorito, Responsabile dell’Area Funzionale di Riabilitazione Cardiologica dell’A.O.U. Federico II. Maggiori informazioni possono essere richieste alla seguente email: [email protected] L’attività fisica moderata praticata ogni giorno senza affanno - per evitare di stimolare i fattori di crescita aiuta a combattere i radicali liberi e le malattie degenerative mediterranee rurali sono validi esempi di come alimentarsi in maniera corretta. Da limitare, invece, gli alimenti di origine animale, a cominciare dalla carne ma anche dal latte che nella tradizione rurale era difficilmente conservabile. Neppure conosciuti da alcuni popoli, lo zucchero e le farine molto raffinate, sono diventate un nutrimento quotidiano in occidente ma deleterio per la salute e causa di obesità, diabete, ipertensione, aterosclerosi, infarto cardiaco, osteoporosi, stitichezza, ipertrofia prostatica e molti tipi di tumori tra cui quello dell’intestino, della mammella e della prostata. “I meccanismi biologici mediante i quali i cibi influenzano la crescita cellulare e favoriscono il tumore sono molteplici e complicati – avverte Berrino – e cambiare alimentazione non basta. Una dieta protettiva richiede un cocktail equilibrato di molti alimenti diversi”. “Le verdure sembra chiaro che esercitino una azione protettiva nei confronti del cancro del polmone: chi le mangia regolarmente riduce della metà il rischio di ammalarsi rispetto a chi non le consuma. Ma se continua a fumare il pericolo del cancro al polmone rimane comunque alto. Inoltre i fattori dietetici impiegano tempo per far sentire i propri effetti e sono difficilmente studiabili singolarmente. Il rischio più che dipendere da un singolo fattore dipende dallo stile di vita”. L’esperienza milanese potrebbe trovare presto seguito anche a Napoli. Proprio presso l’AOU Federico II è, difatti, allo studio un progetto per sperimentare queste procedure nutrizionali in gruppi selezionati di pazienti. S tipulato l’8 marzo u.s. un protocollo d’accordo tra l’ABIO (Associazione Bambini In Ospedale) onlus Italia e l’AOU Federico II per la realizzazione, presso il reparto di degenza per Malattie Genetiche del Dipartimento Clinico di Pediatria, del progetto di arredo e decorazione finanziato dalla Vodafone, che coinvolge alcuni dei principali ospedali con degenza pediatrica del CentroSud. L’accordo, sottoscritto dal segretario generale del Comitato ABIO Italia, dr.ssa Regina Sironi, e dal direttore generale dell’AOU Federico II, dr Carmine Marmo, (assieme nella foto con il prof. Generoso Andria, direttore del Dipartimento Clinico di Pediatria) prevede che al più presto venga redatto un progetto esecutivo che tenga conto della tipologia edilizia delle stanze di degenza del reparto dell’AOU, che provvederà, da parte sua, all’ esecuzione dei lavori preliminari di adeguamento se necessari. L’ABIO, al contempo, si è impegnata a fornire materiali e arredi conformi alle più aggiornate certificazioni di sicurezza ed a completare la realizzazione del progetto entro la prossima estate. Donazione alla terapia intensiva neonatale C ontinua la gara di solidarietà a favore del nuovo reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’AOU Federico II, diretto dal prof. Roberto Paludetto. La dotazione strumentale del reparto potrà difatti contare anche su un pulsossimetro donato dalla ditta Cigliano elettromedicali s.a.s. e del valore commerciale di oltre 2000 euro. Il pulsiossimetro è uno strumento che permette il monitoraggio non invasivo della quantità di ossigeno circolante e quindi consente il riconoscimento precoce degli stati di ipossiemia, cioè di carenza di ossigeno, dando così una valutazione dell’efficacia della respirazione. Dall’1 al 5 aprile alla Mostra congresso Fimad D all’ 1 al 5 aprile Napoli ospiterà presso il Complesso della Mostra d’Oltremare il 12° Congresso della FIMAD (Federazione Italiana delle Malattie Digestive) l’associazione che raggruppa le società scientifiche che operano nel campo delle malattie dell’ apparato digerente. Tra i numerosi temi in discussione spicca nella seduta inaugurale “Il governo clinico”. Presidente del Comitato Organizzatore del Congresso è il prof. Nicola Caporaso, responsabile dell’Area Funzionale di Gastroenterologia a prevalente indirizzo per malattie epatogastroenterologiche critiche. Il policlinico Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 11 Federico II AVO Angeli in corsia per alleviare la sofferenza CENTODUE VOLONTARI IN 24 ANNI DI ATTIVITÀ SI SONO ALTERNATI AL FIANCO DEI PAZIENTI: MOTIVAZIONE E CONTINUITÀ DOTI INDISPENSABILI L ’AVO, Associazione Volontari Ospedalieri, opera presso l'AOU Federico II da ventiquattro anni, con la partecipazione fino ad oggi, di centodue volontari. Per conoscere più approfonditamente il contributo che quotidianamente i Volontari forniscono ai nostri pazienti, abbiamo incontrato la coordinatrice AVO dell'AOU Federico II, la sig.ra Maria Rosaria Russo e la sig.ra Liliana Pettorino, Responsabile AVO del Dipartimento di Pediatria che, tra l'entusiasmo per le iniziative in corso di realizzazione e la sincera commozione per il ricordo di alcuni pazienti assistiti, raccontano storia, percorsi e prospettive dell'AVO nel Policlinico. con i compiti e le funzioni di medici ed infermieri. Quali sono i compiti e le funzioni del Volontario AVO? Russo: Il volontario AVO fornisce il suo supporto morale e psicologico ai pazienti, cercando di rendersi utile e di rispondere alle diversità di ogni singolo caso. Il suo compito è quello di esserci e di poter migliorare con il proprio contributo la quotidianità del degente, nel rispetto della sua individualità e delle sue esigenze. Organizzate spesso iniziative, soprattutto per i piccoli degenti, per favorire momenti di gioco e aggregazione? Pettorino: Lo scorso 22 febbraio abbiamo organizzato presso il Dipartimento di Pediatria una splendida festa di carnevale. I bambini, insieme ad un animatore, che abitualmente ci aiuta nell'organizzare questa feste, hanno dato vita ad un momento di spensieratezza e serenità. I bambini, nel dolore e nella sofferenza, assumono molto più degli adulti un atteggiamento composto e rassegnato e il nostro supporto diventa significativo quando riusciamo a distrarli, anche solo per qualche ora, per giocare in compagnia. Presso il Dipartimento di Pediatria, infatti, abbiamo uno spazio giochi in cui tutti i pomeriggi incontriamo i piccoli pazienti. Il gruppo che coordino, formato da tredici volontari, è molto motivato ed ognuno di loro collabora mettendo a disposizione tutte le sue competenze. Stiamo, inoltre, lavorando all'idea di un concerto in aula magna. In che modo il vostro supporto si inserisce nel lavoro dell’equipe medica ed infermieristica dell'AOU? Russo: Sebbene all’íinizio dell'esperienza come volontari la nostra figura fosse guardata con un certo sospetto, oggi il nostro contributo è apprezzato da medici ed infermieri, ed è anche grazie a loro che il nostro ruolo viene valorizzato. Come è precisato nel nostro statuto, i volontari ospedalieri debbono offrire il loro sostegno senza interferire Ricordate la storia di qualche paziente assistito che vi ha particolarmente colpito? Pettorino: Ricordo un ragazzo tunisino che non voleva mai scendere dal letto per giocare insieme agli altri. Un ragazzo timido, riservato. Capii che non voleva partecipare ai giochi, lasciando il suo letto, perchè non possedeva nulla da indossare, neanche un ricambio di biancheria intima. Mi chiese di portargli almeno due cose: un dentifricio e una spugna. Resterà sempre nei miei ricordi una bambina che ho avuto modo di conoscere negli ultimi tempi e che, purtroppo, a soli due anni e mezzo, ci ha lasciati. Un'esperienza umana molto dolorosa, ed è stato uno dei periodi di maggiore impegno della mia attività di volontaria, svolta per supportare la piccola degente, ma soprattutto la sua famiglia. Quali sono i requisiti che secondo voi è necessario possedere per diventare Volontari AVO? Russo: Per diventare volontario è necessario sentire il desiderio di poter fornire agli altri un sostegno, con la consapevolezza che non si è solo spettatori del dolore e della sofferenza altrui ma si partecipa insieme a chi è direttamente coinvolto. Pettorino: E' un'attività che ti arricchisce, si riceve umanamente sempre di più di quanto si dà, ma è indispensabile motivazione e continuità. Per concludere, cosa vi augurate per il futuro dell'AVO nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II? Russo: Lavoriamo in armonia con il personale dell'Azienda, e ci gratifica molto ricevere le lettere di encomio di alcuni tra i più alti rappresentanti delle Dirigenza. Il mio augurio è di continuare a lavorare serenamente, in sintonia con le varie strutture. Pettorino: Sebbene senza supporti economici, ci autotassiamo per poter realizzare le nostre iniziative, lavoriamo con entusiasmo e in sinergia con gli obiettivi dell'Azienda. Per il futuro, auspico un miglioramento della qualità dell’accoglienza e, per i piccoli degenti, mi auguro che il loro accesso alle strutture assistenziali possa avvenire in un ambiente più divertente e gioioso, in modo che l'impatto con la struttura non risulti traumatizzante. Alessandra Dionisio L DIREZIONE SANITARIA Segreteria 081/7463719 - 4397 UFFICIO DI STAFF DELLA DIREZIONE GENERALE : Segreteria 081/7463766 PUNTO ASCOLTO UTENTI c/o DIREZIONE SANITARIA : 081/7462430 PUNTO ACCOGLIENZA c/o DIREZIONE SANITARIA : 081/7462693 POLIZIA DI STATO : 081/7463333 a destato molto interesse e ampio consenso, tra gli utenti, l’iniziativa dell’AOU Federico II di partecipare alla prima giornata mondiale del rene, celebrata il 9 marzo scorso. Presso l’ambulatorio di Nefrologia al secondo piano dell’ edificio 5 dalle 9.00 alle 13.00 i medici specialisti dell’Azienda hanno gratuitamente visitato quanti si recavano per avere pareri o indicazioni sulla propria funzionalità renale. L’iniziativa è stata svolta di concerto con la Fondazione del rene onlus, che è presieduta dal prof. Vittorio Andreucci, (nella foto) ordinario di Nefrologia presso l’Università Federico II. “Lo scopo della giornata mondiale e delle manifestazioni ad essa collegate – ha spiegato il prof. Andreucci – è stato quello di promuovere indagini precoci su eventuali interessamenti renali in persone ad alto rischio. Sono da considerare tali quelle persone che hanno più di 50 anni, i fumatori, i diabetici e gli ipertesi. Questo tipo di screening permette di identificare precocemente coloro che hanno iniziali malattie renali croniche, così da poter avviare tempestivamente terapie efficaci”. H Il web aziendale e la E-Tv in lizza per la sezione “Idee e progetti innovativi” DIREZIONE GENERALE Segreteria 081/7463766 SERVIZIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO : 081/7462684 Indagini precoci per ipertesi, diabetici e fumatori FORUM P.A. NUMERI UTILI DELL’AOU - Centralino 081/7461111 DIREZIONE AMMINISTRATIVA Segreteria 081/7463762 LA GIORNATA DEL RENE CARABINIERI : 081/7462222 SERVIZIO RELIGIOSO : 081/7462720 Il Punto Informazioni presso l'ingresso di Via Pansini : 081/7463292 ‘AOU Federico II partecipa quest’anno al Premio Forum PA Salute con un progetto dal titolo “Comuni… tanto”. Il progetto, che rientra nella categoria “idee e progetti innovativi” e che è stato promosso dal Coordinamento di Staff della Direzione Generale, prevede la realizzazione definitiva del nuovo portale web Aziendale e della E-TV. Il nuovo portale web Aziendale è stato progettato per migliorare il vecchio sito web esistente: è stata elaborata, così, una nuova struttura con un progetto grafico ed una definizione delle pagine più rispondenti alle esigenze informative dell’Azienda, in linea con il lavoro già svolto per la redazione della Carta dei Servizi. In particolare, è stata realizzata una procedura di validazione per l’inserimento delle informazioni nel portale con identificazione dei livelli di responsabilità. All’aggiornamento del sito web si affianca la realizzazione della E-TV, che utilizzerà la rete intranet del campus aziendale. La sala regia del palinsesto sarà collegata con 10 Tv station collocate in altrettanti ambulatori aziendali connesse alla rete mediante un DAC (digital to analog converter) che converte il flusso video da segnale digitale in segnale analogico, in grado di pilotare i TV-LCD. “Questa realizzazione – è precisato nella relazione di accompagnamento alla proposta di partecipazione al premio - rappresenta un esempio ottimale di utilizzo della tecnologia ICT per dotare l'Azienda di un canale comunicativo in grado di gestire in completa autonomia la comunicazione diretta con i propri utenti/visitatori. Il palinsesto televisivo che sarà trasmesso nel campus sui monitor posizionati negli ambulatori sarà realizzato con un mix gradevole di contenuti sia istituzionali (filmati che riguardano la vita del Campus) che di intrattenimento con news in tempo reale e informazioni di servizio di pubblica utilità. 12 Il policlinico Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 Federico II PRIVACY APPUNTAMENTI Via al master sulla ipertensione arteriosa Più sicurezza a tempo di record V ia libera dell’Ateneo Federico II alla seconda edizione del Master universitario di II livello in ipertensione arteriosa. “Scopo del Master spiega il suo coordinatore Pasquale Strazzullo - è offrire a laureati in medicina e chirurgia e, in particolare, a specialisti in medicina interna, cardiologia, nefrologia, endocrinologia, l’opportunità di approfondire la conoscenza dei meccanismi fisiopatologici alla base dell’ipertensione arteriosa, delle sue interazioni con altri fattori di rischio cardiovascolare e delle sue complicanze, perfezionare le abilità diagnostiche e di decisione terapeutica in tema di ipertensione e di prevenzione cardiovascolare, accrescere le capacità di valutazione critica riguardo l’impostazione, l’esecuzione e la presentazione dei risultati di trials clinici in ambito cardiovascolare, visitare strutture e laboratori dedicati all’assistenza al paziente iperteso e discutere con i docenti e i ricercatori del corso le modalità organizzative e attuative della gestione del paziente iperteso e della ricerca clinica nel campo dell’ipertensione”. Il Master ha il patrocinio della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa e vede la partecipazione di docenti della Seconda Università di Napoli, degli Istituti di Biomedicina e di Scienza dell’Alimentazione del CNR, dell’Università di Milano “Vita e Salute”, dell’Università di Roma La Sapienza, dell’IRCSS NEUROMED e dell’Università di Warwick (UK). A pprovati il nuovo regolamento aziendale per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari e il nuovo Documento Programmatico sulla Sicurezza, nel quale sono adottate le misure minime di sicurezza, in ottemperanza alle norme previste dal Codice in materia di protezione dei dati personali. L’Azienda ospedaliera universitaria Federico II con le Determinazioni del Direttore Generale n. 547 e n. 548 del 20 dicembre 2005, ha adottato i provvedimenti predetti nei termini previsti dall’articolo 180 del Codice, e cioè entro il 31 dicembre 2005, anche se il Governo, con l’approvazione del Decreto Legge n. 273 del 30 dicembre 2005, ha differito tali termini rispettivamente al 28 febbraio 2006 per l’adozione del Regolamento e al 31 marzo 2006 per l’adozione delle nuove misure minime di sicurezza. Il regolamento Nel regolamento sono stati individuati i trattamenti di dati personali consentiti, che sono, in particolare: - di natura sanitaria per le istruttorie svolte per l’accertamento dei requisiti di idoneità per l’iscrizione a registri, elenchi e assimilabili finalizzati alla concessione di benefici di natura economica e/o assistenziale, per la comunicazione dei dati sanitari dei pazienti all’Università degli Studi di Napoli Federico II per finalità didattiche e di ricerca scientifica e per la comunicazione dei dati sanitari a Laboratori ed Enti di ricerca ad alta specializzazione, con finalità di complemento di indagine diagnostica, nell’ambito dei servizi assistenziali; - di natura giudiziaria per l’erogazione di servizi assistenziali nei confronti di soggetti in stato di fermo giudiziario o di detenzione; esercizio di trattamenti sanitari coatti su mandato della autorità giudiziaria e l’instaurazione di rapporti di lavoro dipendente e per gli accertamenti dei requisiti di ammissibilità per partecipare a bandi di gara in materia di forniture e/o appalti di servizi; - di natura associativo-sindacale per la gestione di rapporti di lavoro dipendente limitatamente ai dati relativi alla iscrizione ai sindacati di categoria e per la sola finalità di espletamento degli obblighi di legge. Al suddetto regolamento è stata allegata, inoltre, la puntuale rilevazione dei trattamenti di dati personali sensibili operati dalle Strutture dell’Azienda, con l’indicazione della denominazione del Trattamento, della fonte normativa di riferimento, delle rilevanti finalità di interesse pubblico perseguite, dei tipi di dati personali sensibili e della natura dei dati trattati. Il documento programmatico Il Documento Programmatico sulla Sicurezza, invece, già redatto a maggio del 2005 a norma del Decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 1999, n. 318, è stato aggiornato e approvato tenendo conto delle nuove misure minime di sicurezza non previste dalla disciplina precedente al Codice. Il nuovo Documento Programmatico sulla Sicurezza contiene, quindi, idonee informazioni riguardo all’elenco dei trattamenti di dati personali, alla distribuzione dei compiti e delle responsabilità nell’ambito delle strutture preposte al trattamento dei dati, all’analisi dei rischi che incombono sui dati, alle misure da adottare per garantire l’integrità e la disponibilità dei dati nonché la protezione delle aree e dei locali, alla descrizione dei criteri e delle modalità per il ripristino della disponibilità dei dati in seguito a distruzione o danneggiamento, alla previsione di interventi formativi degli incaricati del trattamento, alla descrizione dei criteri da adottare per garantire l’adozione delle misure minime di sicurezza in caso di trattamenti di dati personali affidati all’esterno della struttura e, infine, all’individuazione dei criteri da adottare per la cifratura o per la separazione dei dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita ses- suale degli interessati. Le scelte organizzative La tempestività con cui l’Azienda ha prodotto i suindicati provvedimenti non è casuale, bensì è il frutto di una oculata scelta organizzativa. Il Direttore Generale, infatti, sin dal giugno 2005, per meglio rispondere alle problematiche aziendali derivanti dall’applicazione delle norme in materia di protezione dei dati personali introdotte dal Codice, specialmente per la particolare natura dell’Azienda che condivide i dati con l’Università degli Studi Federico II per fini didattico scientifici, ha disposto l’attivazione del Coordinamento Privacy. Questa struttura, incardinata nel Servizio di Informatica Amministrativa, è il punto di competenza aziendale in materia di privacy ed è composta da un responsabile, l’ing. Guglielmo Toscano, e da circa 40 Referenti Privacy che sono stati nominati direttamente dai rispettivi Direttori dei Dipartimenti Assistenziali e dei Servizi Centralizzati, nonché dai Capi dei Servizi Amministrativi. Il Coordinamento Privacy è di supporto al Direttore Generale, in quanto titolare del Trattamento dei dati, per le attività in materia di applicazione delle normative in materia di protezione dei dati personali e al Direttore Amministrativo e al Direttore Sanitario, in quanto fornisce a tutte le Strutture Aziendali il supporto e le informazioni per l’applicazione del Codice. CONVENZIONE CON L’UNIVERSITÀ SUOR ORSOLA BENINCASA Stage in redazione per gli studenti el mese di Febbraio il dott. Carmine Marmo, direttore generale dell’AOU Federico II, e il prof. Lucio d’Alessandro Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, hanno stipulato una convenzione per offrire ai laureandi in Scienze della Comunicazione la possibilità di svolgere attività di stage presso le strutture dell’Azienda. I tirocinanti prescelti, selezionati attraverso un colloquio motivazionale, svolgeranno il periodo di stage partecipando alla redazione del periodico “Il Policlinico Federico II” e alla realizzazione del progetto “La Tv negli ambulatori”, che prevede, attraverso N l’installazione di monitor presso i principali ambulatori, anche la trasmissione a circuito chiuso di servizi video prodotti dall’Azienda. Gli stagisti forniranno il loro contributo in termini creativi, organizzativi e collaborativi, realizzando articoli e servizi giornalistici, interviste ed approfondimenti sul tema della salute e della sanità, con particolare riferimento alla realtà dell’AOU Federico II. Il progetto formativo avrà durata trimestrale. Un rapporto, quello tra l’Azienda e il Suor Orsola, che indica una collaborazione tra realtà professionale e mondo accademico a tutto vantaggio della nuova “generazione” di studenti che integrerà teoria e pratica, affacciandosi al mondo del lavoro con maggiore consapevolezza. In particolare, lo stage fornirà l’opportunità, agli studenti, di conoscere da vicino le dinamiche ed i processi comunicativi della principale azienda ospedaliera del Mezzogiorno, consentendo loro di parteciparvi e mettere in pratica quanto appreso durante il percorso di studi. La convenzione con l’Università degli studi Suor Orsola Benincasa manifesta e rafforza la volontà aziendale di alimentare e condividere una più consapevole e diffusa cultura della comunicazione, come leva strategica per la gestione organizzativa interna e per la rappresentazione esterna. 2005 ok per il centro di riabilitazione intestinale S i terrà venerdi 31 marzo p.v. presso l’aula 5 della tensostruttura del complesso di Cappella Cangiani, con inizio alle ore 8.30, un incontro multidisciplinare sulle patologie funzionali del pavimento pelvico dal titolo: “Incontinenza e stipsi: quali risposte per il paziente”. L’incontro è stato promosso dal Centro di rilevante interesse regionale in Terapia riabilitativa pre e post-operatoria dell’apparato digerente e del pavimento pelvico e neuromodulazione dell’ A.O.U. Federico II, diretto dal prof. Sergio Abate (nella foto). Nel corso dell’incontro, le cui due sessioni saranno moderate dai prof. Andrea Renda e Guido Mosella ,saranno illustrati anche i risultati raggiunti nello scorso anno dal Centro di eccellenza, che ha eseguito ben 653 visite e consulenze interne e 202 esami strumentali. “Il numero dei pazienti seguiti – anticipa il prof. Abate - è in continuo trend di crescita anche perché il Centro è parte integrante di un circuito nazionale in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova e si avvale di un numero verde 800-672077”. Il policlinico Federico II Direzione, redazione, amministrazione Via Pansini, 5 - Tel. 081.7463766 - 62 - Fax. 0817462304 Periodico d’informazione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II Distribuzione gratuita Anno 3° - Numero 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006 Reg. Tribunale di Napoli n. 64 del 23.6.2004 Direttore responsabile Patrizio Fiore Segretaria di redazione: Francesca Castiglione Morelli Collaborazione redazionale: Domenico Forino Collaborazione fotografica: Giulio Esposito e Giacomo Iazzetta Stampa: Litho Gar srl - Via Don Minzoni, 233 - Cercola (NA) Tel. 0817748985 - Fax 0817738694 - [email protected]