"Il Policlinico Federico II" con l`articolo a fianco

Il policlinico
Periodico d’informazione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II
distribuzione gratuita - Anno 3° - Numero 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
Registrazione al Tribunale di Napoli n. 64 del 23 - 6 - 2004
Editoriale
Volare
alto:
è possibile
di Carmine Marmo*
Federico II
Con l’ospedale virtuale
cresce l’esperienza
testo dell’atto aziendale,
Qsti Ilche
viene sottoposto in queNel centro di simulazione medica allestito a Città della Scienza
giorni all’esame del Consiglio di Facoltà e delle organizzazioni sindacali, è il risultato
di un complesso e delicato
lavoro di analisi e di conseguente sintesi. Nell’elaborarlo
abbiamo, innanzitutto, tenuto
conto, in piena sintonia con
quanto sottoscritto tra Università Federico II e Regione
Campania nel protocollo d’intesa stipulato nel luglio 2003,
della “mission” istituzionale
dell’AOU: il perseguimento
congiunto di obiettivi di didattica, ricerca e assistenza in
stretta relazione con la Facoltà
di Medicina e Chirurgia nella
più ampia visione di partecipazione all’interesse collettivo
della realizzazione dei processi di tutela della salute previsti
dal Servizio Sanitario Regionale. Di qui il primo assunto base:
garantire un ventaglio completo di prestazioni assistenziali,
così da poter, da un lato,
rispondere alle naturali esigenze del processo formativo degli
studenti, degli specializzandi e
di quanti altri frequentano corsi
di laurea presso la Facoltà di
Medicina e, dall’altro, rappresentare per la popolazione
utente un polo di offerta di altissima specialità.
Per raggiungere questo obiettivo primario tre sono state le
direttrici prescelte: la centralità
della persona cui sono offerte le
prestazioni erogabili. Il governo
clinico, e cioè la costruzione di
condizioni cliniche e gestionali
che consentano il monitoraggio
dell’ offerta stessa e, non ultima, la sostenibilità economica
dell’ organizzazione aziendale,
da conseguire attraverso una
adeguata efficienza organizzativa e una elevata appropriatezza delle pratiche sanitarie adottate. Altrettante sono state le
scelte operative prioritarie. La
prima è stata costituita dalla
opzione per il modello dipartimentale; recita in proposito il
testo inviato all’esame di Facoltà e OO.SS.: “i dipartimenti
costituiscono
l’articolazione
aziendale di più elevata responsabilità dirigenziale in ragione
della qualificazione tecnico-professionale richiesta per la
gestione delle risorse economiche, umane e tecnologiche”.
Ne consegue, in proposito, un
ruolo fondamentale per i direttori dei Dipartimenti, i quali
saranno chiamati a gestire
direttamente le risorse loro
assegnate dalla Direzione
Strategica secondo la logica
della negoziazione di budget e
concordando con i responsabili delle Unità Operative Complesse afferenti la miglior utilizzazione di queste risorse.
*direttore generale
AOU Federico II
Segue a pagina pagina 2
l’Aou sperimenterà le nuove tecnologie robotiche
per addestrare gli operatori sanitari
Servizio a pag. 3
NUTRIZIONE
E TUMORI
A lezione
di cucina
per vivere
più sani
l prof. Franco Berrino (nella foto in alto), direttore del
Dipartimento di Medicina
preventiva e predittiva, epidemiologia e ricerca dell’Istituto Tumori di Milano, è
intervenuto a Napoli, pèresso l’Aou, illustrando i suoi
studi sul rapporto tra alimentazione e cancro. Un’accurata scelta dei nurtienti della
dieta, secondo lo scienziato,
può prevenire alcuni tumori.
I
A pagina 10
Atto aziendale pronto al varo
Trasmesso al Consiglio di Facoltà e ai sindacati
il documento che ridisegna l’organizzazione dell’AOU
l Direttore Generale dell’AOU
Federico II, dr. Carmine Marmo, ha nei giorni scorsi, inviato al Preside della Facoltà di
Medicina e Chirurgia, prof. Giovanni Persico, ed alle Organizzazioni Sindacali, il testo dell’Atto
Aziendale e del collegato piano
di organizzazione e funzionamento in cui è, tra l’altro, contenuta la proposta di dotazione
organica, avviando così la
necessaria fase di confronto che
esiterà nell’invio di un testo condiviso all’Organo di Indirizzo dell’AOU per l’approvazione definitiva.
L’Atto prevede, innanzitutto, la
costituzione, così come previsto
dal Protocollo d’intesa stipulato
tra l’Università Federico II e la
Regione Campania, dei Dipartimenti ad attività integrate (DAI),
che garantiranno, da un lato,
appunto l’integrazione tra ricerca, didattica e assistenza e, dall’altro, l’omogeneità e l’appropriatezza dei percorsi assistenziali. In linea con quanto proposto dal Consiglio di Facoltà nel
proprio documento di program-
I
mazione didattico-scientifica,
sono stati individuati 19 DAI ai
quali si affiancheranno 4 Dipartimenti centrali per le attività strategiche sanitarie, amministrative
e di staff. Nel documento sono
identificate le Unità Operative
Complesse e quelle Semplici,
costituenti i singoli Dipartimenti,
nonché gli organismi che affian-
cheranno o coadiuveranno la
Direzione Aziendale, tra cui figura il Collegio di Direzione. Ampio
spazio è dedicato alla programmazione budgetaria, alle modalità di reclutamento del personale
ed alla valutazione della dirigenza. Sul prossimo numero dedicheremo un dettagliato servizio
all’iter di approvazione dell’atto.
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Il policlinico
Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
Federico II
L’AZIENDA IN...FORMA
UFFICIO POSTALE
Marmo: nessuno sfratto,
decisione unilaterale
IL PRESIDE GIOVANNI PERSICO SCRIVE A “IL MATTINO”
Siamo ai primi posti in Italia per la Ricerca. Ma sono
pochi i fondi per l’assistenza e l’edilizia ospedaliera
Q
RICONOSCIMENTI
DONAZIONE
A Pediatria un nuovo
centro di riferimento
Sostegno per i bambini
sieropositivi
Il Direttore Generale delQriferimento
l’Aou Carmine Marmo, con
I
alle notizie appar-
Ancora un riconoscimento per
Qregionale.
l’AOU Federico II a livello
Difatti con Delibera di
Giunta n. 37 del 18 gennaio u.s. il
Settore di Reumatologia Pediatrica del Dipartimento Clinico di
Pediatria dell’AOU è stato individuato quale Centro di Riferimento
regionale per le malattie reumatiche pediatriche. Il Centro, secondo quanto previsto dalla Delibera,
dovrà, tra l’altro, costituire un punto di riferimento per bambini ed
adolescenti con malattie reumatiche che necessitino di trattamenti
terapeutici particolari e valutazioni
di tipo multidisciplinare, così da
assicurare la continuità diagnostica e terapeutica tra strutture ospedaliere e servizi del territorio. L’importanza di questo Centro, che,
inoltre, avrà il compito di predisporre percorsi diagnostico-terapeutici, si comprende soprattutto
se si tiene conto che in Campania,
secondo stime attendibili, per la
sola artrite reumatoide esistono
tra i 1000 ed i 1800 pazienti sotto
i 18 anni e che le malattie reumatiche dell’età pediatrica, come tutte le patologie croniche pediatriche, possono interferire con lo sviluppo del bambino, talvolta in
modo irreversibile, così da determinare disfunzioni anche comportamentali, sociali e familiari.
Q
L’Associazione Rita De Santo
Alfano ha donato arredi e giochi al
reparto di malattie infettive del Dipartimento di Pediatria. Alla cerimonia di
consegna erano presenti, tra gli altri,
il direttore del Dipartimento universitario di Pediatria Prof. Armido Rubino, il Direttore del Dipartimento Clinico di Pediatria, prof. Generoso
Andria, la dott.ssa Virginia Scafarto,
direttore sanitario dell’Aou e la
dott.ssa Isabella Continisio, che ha
promosso l’iniziativa.
Il responsabile del reparto, Prof Alfredo Guarino, (nella foto), ha ringraziato la famiglia Alfano per la generosa
manifestazione di solidarietà pubblica.
“L’iniziativa - ha sottolineato il prof.
Guarino - è tanto più importante in
quanto consente di migliorare le condizioni di disagio legate a lunghe
degenze di bambini costretti all’isolamento protettivo”. A nome di tutti gli
operatori il prof. Rubino ha ringraziato
l’Associazione Rita De Santo Alfano
per la sensibilità nei confronti di bambini provati dalla malattia.
se su alcuni organi di stampa
in merito alla chiusura dell’Ufficio Postale interno al Policlinico, ha dichiarato quanto
segue:
“L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II non ha
affatto
sfrattato
l’Ufficio
Postale localizzato in locali
attigui alla Torre Biologica.
La decisione di andar via è
stata assunta unilateralmente
dall’Ente Poste, nei confronti
del quale l’Azienda aveva
intentato un giudizio per il
riconoscimento del rimborso
delle spese per le utenze e di
un canone di locazione. Il giudizio di primo grado ci ha dato
ragione, tenuto conto peraltro
che il canone finora versato
era simbolico e non aveva più
motivo di esistere come tale.
Ma la sentenza a noi favorevole non è stata neanche notificata all’Ente Poste proprio
per lasciare ampio margine di
trattativa e di incontro per una
soluzione che potesse trovare
un accordo tra le parti. Non
era e non rimane nostra intenzione applicare rigidamente
l’indirizzo della decisione giudiziaria, però debbo rilevare –
conclude Marmo - che anche
durante tutto il lungo tempo
dell’iter giudiziario non c’è
stata, da parte del’Ente Poste,
nessuna iniziativa per ricercare ipotesi transattive”.
FECONDAZIONE ASSISTITA
PSICOLOGI
In prima linea per trattamenti eseguiti
Il prof. Valerio nel Consiglio dell’Ordine
I
l 30 gennaio u.s. si è insediato il nuovo Consiglio dell’
Ordine degli Psicologi della Campania. Del rinnovato
organismo professionale è entrato a far parte anche il
prof. Paolo Valerio (nella foto) direttore dell’Area Funzionale di Psicologia dell’ A.O.U. Federico II.
DALLA PRIMA
C
C
on Delibera di Giunta Regionale 2042 del 28
dicembre 2005 pubblicata sul BURC n.7 del
6.2.2006, è stato istituito presso il Dipartimento
Universitario di Scienze Ostetrico-Ginecologiche,
Urologiche e Medicina della Riproduzione della
Federico II il Centro di riferimento regionale per
l’attività di Procreazione medicalmente assistita
(PMA). Al Centro sono state attribuite le funzioni di
consulenza per la risoluzione di specifiche problematiche cliniche e biologiche nonché quelle di
coordinamento delle strategie di intervento di tutti i
centri pubblici operanti sul territorio regionale. Il
Centro dovrà, anche, sviluppare un programma di
telemedicina che permetta la creazione di un network regionale per consultazioni in tempo reale.
Secondo i dati del Servizio Materno-Infantile dell’Assessorato alla Sanità della Regione Campania,
presso le nove strutture pubbliche di II livello oggi
operanti sul territorio regionale sono stati effettuati, nel biennio 2003/2004, 1369 cicli di trattamento
: il maggior numero di cicli è stato registrato presso l’Area Funzionale di Chirurgia Ostetrica e Ginecologica laparotomica ed endoscopica e Centro
per lo studio e la terapia della sterilità e infertilità di
coppia dell’AOU Federico II, diretta dal prof. Giuseppe De Placido (nella foto).
E’ stata pubblicata il 30 gennaio scorso, sul quotidiano il
Mattino, la lettera del preside
della nostra facoltà di medicina
con la quale il Prof. Giovanni
Persico (nella foto) sottolinea i
risultati dell’indagine condotta
dal Comitato nazionale per la
valutazione della ricerca (Civr)
La facoltà di medicina dell’Ateneo Federico II è, difatti, ai vertici per qualità della ricerca.
***
n questi giorni sono stati resi
noti i risultati del lavoro del
Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca, il Civr.
Attraverso questo organismo il
Ministero dell’Università e della
Ricerca ha svolto un colossale
lavoro di valutazione di tutta
l’attività di ricerca scientifica
svolta in italia nel triennio 20012003, presso enti pubblici,
come ad esempio le Università,
il Cnr, l’Enea. Tali enti sono stati classificati all’interno di quattordici aree come matematica,
fisica, chimica, geologia, biologia, medicina. Senza voler
annoiare troppo chi legge le
cose sono andate più o meno
così. Ogni singolo ente ha presentato un certo numero di prodotti di ricerca, ossia pubblicazioni scientifiche, libri, trattati,
brevetti, e ogni singola area
scientifica è stata governata da
un panel di esperti, cioè da un
comitato che aveva la responsabilità dei risultati della valutazione. Tale comitato, a sua volta, ha affidato a scienziati italiani e stranieri, di riconosciuto
valore internazionale, il compito
di esprimere un giudizio sulla
qualità dei singoli prodotti:
eccellente, buono, accettabile,
limitato, non valutabile.
iò “nell’ambito - come sottolinea il testo – di un
modello gestionale ed organizzativo comune, volto a fornire una risposta unitaria, efficiente e completa alle richieste di prestazioni sanitarie”. Il ruolo dei
Direttori dipartimentali è ulteriormente sancito dalla
loro partecipazione al Collegio di Direzione, l’organismo che coadiuverà il Direttore Generale nella programmazione e nella valutazione delle attività aziendali.
La seconda scelta operativa riguarda l’attivazione di
un sistema di programmazione e controllo con la definizione di un programma annuale di attività, la stretta
correlazione tra risorse e risultati e l’identificazione di
strumenti e procedure di monitoraggio e controllo che
consentano sia la verifica dei risultati gestionali che la
valutazione del personale, in coerente linea, peraltro,
con quanto previsto dalla disciplina contrattuale.
Il terzo aspetto operativo riguarda la individuazione di
una dotazione organica che consenta di disporre delle risorse sufficienti per dare attuazione a quanto ci si
è prefissi. L’analisi effettuata ha evidenziato un generale fabbisogno per le diverse figure professionali, ad
eccezione di quelle amministrative, rispetto all’ attuale dotazione strutturata. Ne proviene la necessità,
una volta che l’atto aziendale sarà stata approvato
dall’ Organo di Indirizzo, di procedere all’integrazione
della dotazione attuale secondo un piano pluriennale
di assunzioni che, però, tenga conto anche delle
compatibilità economiche. Queste ultime, anche alla
luce della ormai arcinota DGRC 1843/05 che ci ha
costretto a drastiche limitazioni, diventano un banco
di prova, non certo per l’AOU, quanto per Università
e Regione: noi abbiamo predisposto uno strumento
credo davvero efficace , speriamo di poterlo far decollare per volare alto.
dott. Carmine Marmo
I criteri di giudizio
Sulla base di tali giudizi, a ogni
singolo ente di ricerca è stato
attribuito un punteggio, e dai
punteggi ne è discesa una
classifica.
Per
essere più precisi,
in ogni singola
area gli enti sono
stati suddivisi in
gruppi: quelli che
hanno presentato
più di 75 prodotti,
quelli che hanno
presentato tra 25
e 75 prodotti,
quelli tra 10 e 24 e
quelli con meno di
10. Intanto ne viene fuori un dato
incontrovertibile:
in Italia, oltre il
60% della ricerca
viene svolta presso le Università.
Se poi si pensa che gli altri enti
di ricerca operano in strettissima sinergia con gli Atenei,
avvalendosi della collaborazione dei più valenti professori
universitari, si va ben oltre il
60% .
75 prodotti. Un risultato straordinario se si pensa che il 39%
dei prodotti presentati dalla mia
facoltà sono stati classificati
eccellenti ed il 50% buoni su un
totale di 136 i cui contenuti spaziano dalla patologia molecolare alla biochimica, alla pediatria,
dalla medicina interna alla chirurgia, dalla cardiologia all’oncologia, dall’immunologia alla
genetica e alla medicina
nucleare. Ne discende, ovviamente, che la qualità dei docenti della Facoltà della Federico II
- lasciatemelo dire con orgoglio
- si colloca a livelli di assoluta
eccellenza internazionale.
Come il San Raffaele
Per rendersi conto della rilevanza del risultato ottenuto, si pensi che il (giustamente) celebratissimo San Raffaele di Milano,
ha ottenuto un punteggio di
0,86 quindi un filo meglio di noi,
ma nel gruppo di quelli con un
numero di prodotti tra 10 e 24
(in realtà ne ha presentati 10) e
quindi di gran lunga al di sotto di
noi per quantità. Per essere
chiari fino in fondo: se avessimo presentato solo i 10 migliori
prodotti sui 136 inviati, avremmo ottenuto un punteggio ben
superiore allo 0,84 ottenuto. E’
importante che i cittadini napoletani in particolare, e quelli
campani in generale, sappiano
tutto ciò, e ne vadano fieri. Purtroppo queste notizie non si diffondono con la
velocità e l’ampiezza che meriterebbero. Riusciremo a mantenere
un tale straordinario livello di eccellenza? Anzi, ad
andare ancor più
avanti?
Il comitato di
indirizzo per la
valutazione della
ricerca ci colloca
al secondo
posto in Italia
ad un soffio
dall’Università
di Milano
Migliori in Italia
E veniamo adesso a un aspetto
specifico dei risultati della valutazione che mi rende particolarmente felice ed orgoglioso,
quale preside della Facoltà di
Medicina dell’Ateneo Federico
II. L’Area medica della nostra
Università, (cioè la Facoltà di
Medicina), risulta a livelli di
eccellenza assoluta. Essa è
infatti classificata al secondo
posto ad un pelo da quella di
Milano (0,84 contro 0,85) ma
sopra Firenze, Genova, Bologna, Roma, Torino, Padova
Palermo e tutto il resto. E ciò,
nell’ambito delle “grandi strutture”, cioè quelle che hanno sottoposto alla valutazione più di
Necessari
più fondi
Noi ce la metteremo
tutta,anche
sotto la spinta della soddisfazione
per il riconoscimento ottenuto.
Non dipende però, solo da noi.
Da un lato, infatti, l’Ateneo,
come tutto il sistema universitario italiano, vive una grave crisi
finanziaria come è stato più volte rappresentato dal Rettore
Guido Trombetti. Dall’altro
avvertiamo una certa freddezza
della Regione, sul versante dell’assistenza. E la ricerca medica
è indissolubilmente legata
all’assistenza.
Non parliamo poi del lento, ma
inesorabile, degrado delle strutture edilizie, cosa sulla quale
attendiamo da anni un intervento nazionale del tipo di quello
effettuato a Roma. Ma noi siamo sicuri che, nell’interesse
degli studenti e dei cittadini, le
istituzioni regionali e nazionali
vorranno consentirci di continuare a lavorare ai livelli straordinari cui abbiamo dimostrato di
saperci attestare.
Prof. Giovanni Persico
Preside della Facoltà di Medicina
dell’Ateneo Federico II
Il policlinico
Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
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Federico II
I CORSI
FORMAZIONE
Per prevenire gli errori
arrivano i robot
SARÀ INAUGURATO IL 19 APRILE IL CENTRO DI SIMULAZIONE
MEDICA NATO DA UNA PARTNERSHIP TRA L’AZIENDA OSPEDALIERA
UNIVERSITARIA FEDERICO II E LA ONLUS CITTÀ DELLA SCIENZA
Completati i lavori di allestimento, il Centro di Simulazione Medica,
nato da una partnership tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria
Federico II di Napoli e la Onlus Città della Scienza, è ormai pronto:
la sua inaugurazione ufficiale avverrà nelle prossime settimane, ma
già sono iniziate le attività preparatorie per formare il personale che
svolgerà il ruolo di istruttore nei numerosi corsi in calendario.
L
a struttura - collocata all’interno del parco scientifico di Città della Scienza, nella zona
dell’ex Italsider di Bagnoli - occupa
una superficie di oltre 400 mq e
contiene sale operatorie, sale per
la gestione delle emergenze e dei
traumi, aule multimediali ed aule
per lezioni frontali e lavoro in piccoli gruppi e si propone, come obiettivo, quello di contribuire al miglioramento della qualità della formazione continua degli operatori di tutte
le professioni sanitarie.
Perchè la simulazione?
Gli errori nella pratica medica ed
infermieristica sono comuni, specialmente nei settori dell’emergenza e della chirurgia. Molti possono
essere prevenuti ed evitati se gli
operatori acquisiscono una migliore pratica nel gestire le situazioni
critiche.
La simulazione con l’utilizzazione
di manichini robotici e di software
dedicati cala l’operatore in un contesto nel quale è possibile eseguire, in maniera notevolmente simile
alla vita reale, manovre di rianima-
zione, somministrazione di gas
anestetici e di farmaci, ossigenoterapia, intubazione e ventilazione,
assistenza cardiovascolare e
respiratoria, defibrillazione, assistenza a traumi e fratture.
“Il partecipante ad un corso nel
quale sono utilizzate tecniche e
scenari di simulazione – spiega il
prof. Alfredo Pisacane, responsabile dell’ Ufficio Formazione Unico
dell’AOU Federico II ed uno dei
promotori di questa iniziativa - si
troverà in un contesto nel quale,
proprio come nella vita quotidiana,
dovrà valutare rapidamente i dati di
un certo paziente, prendere delle
decisioni ed operare. Con la differenza che il tutto avviene su un
manichino, anche se molto sofisticato. Tutto il processo è video-registrato ed è pertanto utilizzabile dal
discente e dal tutore per rivedere i
vari momenti dell’esercizio e per
riflettere quindi sulle scelte e sulle
manovre eseguite”.
Una giornata tipo
Il Centro sarà aperto a tutti gli operatori della Salute (medici, infer-
mieri, tecnici, ostetriche, farmacisti,
biologi, psicologi, dietisti, ecc.) interessati ad attività di ECM, che vi
potranno accedere tramite un’iscrizione individuale o a seguito di
accordi tra la propria Azienda Sanitaria e la struttura.
Una giornata tipo, secondo il modello “Hands on” (“Fare con le proprie
mani”) prevede: una breve sezione
di briefing, nella quale sono condivisi gli obiettivi didattici della giornata,
l’identificazione da parte dei partecipanti (in genere 20) di uno scenario
clinico e della sua evoluzione, la
pianificazione e l’esecuzione degli
interventi che si ritengono necessari e, infine, la valutazione dei risultati degli interventi stessi.
“In questo percorso – aggiunge il
dott. Giuseppe Orefice, responsabile dell’Area formativa dell’Onlus
Città della Scienza – i discenti si
confronteranno con protocolli e
linee-guida internazionali relativi
alla problematica oggetto del corso, spesso con l’utilizzazione di
una microsimulazione gestita da
un software dedicato”. Il personale
del Centro di Simulazione sarà
costituito da un’equipe di medici,
informatici, ingegneri e psicologi
dell’Azienda Ospedaliera Universitaria e della Facoltà di Medicina e
Chirurgia Federico II di Napoli e
della Onlus Città della Scienza, alla
quale si affiancano docenti di notevole esperienza di varie Aziende
sanitarie ed ospedaliere della
Regione Campania.
In alto a sinistra, la sala per la simulazione e, a destra, la cabina di regia.
In basso a sinistra, l’aula multimediale e, a destra, la sala conferenze.
A) Riservati ai dipendenti dell’Aou Federico II
1) LA GESTIONE DELLE EMERGENZE CARDIOCIRCOLATORIE
OSPEDALIERE (BLSD) CON L'AUSILIO DEL DEFIBRILLATORE
SEMIAUTOMATICO
Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: il percorso formativo
intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche
relative all’epidemiologia, alla prevenzione ed alla gestione delle principali emergenze cardiorespiratorie.
Destinatari: tutte le professioni
Responsabile del Corso: dr. Maurizio Santomauro
2) PROGETTAZIONE, GESTIONE E VALUTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA
Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: il Corso si inserisce in un
percorso formativo che intende fornire ai partecipanti strumenti di analisi, progettazione, gestione e valutazione delle attività di formazione
continua rivolte a professionisti della salute.
Destinatari: tutti i professionisti della salute coinvolti in attività di insegnamento.
Responsabile del Corso: Prof. Alfredo Pisacane
B) Corsi aperti alla partecipazione di operatori
di tutte le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere
1) PRE-HOSPITAL TRAUMA CARE (PTC)
CORSO BASE, ESECUTORE
Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: Il percorso formativo
intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche
relative al primo soccorso del paziente traumatizzato in ambito extraospedaliero.
Destinatari: il corso è indirizzato a professionisti medici ed infermieri, ad
appartenenti alle Forze di Polizia ed alle Forze Armate, ai Vigili del Fuoco ed ai volontari soccorritori di enti ed associazioni interessate alla
tematiche dell’emergenza sanitaria.
Responsabile del Corso: Prof. Francesco Leone
Quota di partecipazione: E 150.00 + IVA (se dovuta)
2) PRE-HOSPITAL TRAUMA CARE (PTC)
CORSO AVANZATO
Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: Il percorso formativo
intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche
relative al trattamento avanzato del paziente traumatizzato in ambito
extraospedaliero, al fine di rendere efficace il soccorso attraverso le idonee manovre di rianimazione, movimentazione e trasporto.
Destinatari: Il corso è indirizzato ai medici ed agli infermieri che siano in
possesso dell’attestato di BLS-D e PTC-base in corso di validità.
Responsabile del Corso: Prof. Francesco Leone
Quota di partecipazione: E 400.00 + IVA (se dovuta)
3) TRAUMA MANAGEMENT
Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: Il percorso formativo
intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche
relative al trattamento del paziente in emergenza nel contesto preospedaliero.
Destinatari: Il corso è indirizzato ai medici ed agli infermieri che siano in
possesso dell’attestato di BLS-D e PTC-base in corso di validità.
Responsabile del Corso: Prof. Francesco Leone
Quota di partecipazione: E 250.00 + IVA (se dovuta)
4) TRIAGE EXTRAOSPEDALIERO
Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: Il percorso formativo
intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche
relative alla identificazione delle priorità nell’emergenza extra-ospedaliera e nelle emergenze sia di piccole che di grandi dimensioni.
Destinatari: Il corso è indirizzato ai medici, agli infermieri, agli appartenenti alle Forze di Polizia ed alle Forze Armate, ai Vigili del Fuoco ed ai
volontari soccorritori di Enti ed associazioni interessate alle tematiche
dell’emergenza sanitaria e che siano in possesso dell’attestato di BLSD e PTC-base in corso di validità.
Responsabile del Corso: Prof. Francesco Leone
Quota di partecipazione: E 150.00 + IVA (se dovuta)
5) H.E.M.S. – HELICOPTER EMERGENCY MEDICAL SERVICE
Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: Il percorso formativo
intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche
relative alle norme di comportamento tipiche dell’HEMS – Helicopter
Emergency Medical Service – da seguire in maniera pratica anche
attraverso il volo addestrativo a bordo dei mezzi aerei ad ala rotante,
nonché le materie inerenti l’approccio ed il trattamento del paziente critico nelle emergenze extraospedaliere o nei trasporti secondari da
ospedale ad ospedale e che necessitano di trasporto in elicottero.
Destinatari: Il corso è indirizzato ai medici, agli infermieri, agli appartenenti alle Forze di Polizia ed alle Forze Armate, ai Vigili del Fuoco ed ai
volontari soccorritori di Enti ed associazioni interessate alle tematiche
dell’emergenza sanitaria e che siano in possesso dell’attestato di BLSD e PTC-base in corso di validità.
Responsabile del Corso: Prof. Francesco Leone
Quota di partecipazione: E 800.00 + IVA (se dovuta)
6) CORSO DI ADDESTRAMENTO INTERMEDIO (ILS) ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE CARDIO-RIANIMATORIE
Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: il percorso formativo
intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche
relative all’epidemiologia, alla prevenzione ed alla gestione delle principali emergenze cardiorespiratorie. In particolare, partendo dalle LineeGuida ILCOR E AHA, si approfondiranno tematiche legate all’utilizzazione del defibrillatore semiautomatico e manuale, alla lettura dell’ECG
in emergenza ed all’utilizzazione dei principali farmaci dell’emergenza.
Destinatari: medici cardiologi
Responsabile del Corso: dr. Maurizio Santomauro
Costo di iscrizione: E 500 + IVA (se dovuta)
7) LA GESTIONE DELLE EMERGENZE CARDIOCIRCOLATORIE
OSPEDALIERE (BLSD) CON L'AUSILIO DEL DEFIBRILLATORE
SEMIAUTOMATICO
Obiettivi formativi e descrizione dei contenuti: il percorso formativo
intende fornire ai partecipanti conoscenze teoriche ed abilità pratiche
relative all’epidemiologia, alla prevenzione ed alla gestione delle principali emergenze cardiorespiratorie e all’approccio del BLS, in accordo
con le recenti Linee-Guida ILCOR e AHA
Destinatari: medici
Responsabile del Corso: dr. Maurizio Santomauro
Costo di iscrizione: E 150 + IVA (se dovuto)
N.B.: Il programma dettagliato di tutti i corsi sopradescritti, nonché gli
obiettivi specifici, la strutturazione degli stessi ed i crediti formativi attribuiti possono essere consultati sul sito: www.ecm.unina.it
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Il policlinico
Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
Federico II
AUDIT CIVICO
CANCRO DEL COLON RETTO
Chirurgia e ricerca clinica
Guarigioni nel 60% dei casi
Il cancro del colon-retto è una delle neoplasie a più elevata incidenza nel mondo
occidentale, ma è anche un tumore le cui gravi conseguenze possono essere efficacemente prevenute grazie ad una diagnosi precoce che permette una rapida
asportazione che, a sua volta, aumenta in modo significativo le probabilità di una
totale guarigione. Per saperne di più sulle modalità di trattamento e per conoscere
gli stadi di avanzamento della ricerca clinica, abbiamo rivolto alcune domande al
Prof. Andrea Renda, (nella foto) responsabile dell'Area Funzionale di Chirurgia
Generale ad indirizzo addominale afferente al Dipartimento assistenziale di Chirurgia Generale Toracica e Vascolare.
Professor Renda, quali sono i tipi di
trattamento usati per il cancro colon
rettale?
La chirurgia rappresenta la principale
modalità di trattamento del tumore del
colon retto, utilizzata da sola o in combinazione con la radioterapia e la chemioterapia. Il trattamento dipende dallo stadio
del tumore, dalla posizione, dalla dimensione e dalla sua eventuale diffusione ad
altri organi, in base ai risultati dei vari esami e da quanto si riscontra all'atto chirurgico.
Quanti casi di cancro colon rettale vengono trattati presso l’AOU?
Più del 50% dei casi di cancro colon rettale presenti in Campania viene operato
presso le divisioni di Chirurgia di questa
Azienda. Come è noto, presso l’Aou, non
è presente il pronto soccorso pertanto,
questa percentuale, assume una maggiore valenza perchè si tratta di pazienti che
hanno scelto, accordandoci la loro fiducia,
di recarsi presso le nostre strutture assistenziali per un percorso di diagnosi e
cura.
Qual è la percentuale di guarigione?
Il 55% - 60% dei pazienti con cancro colon
rettale guarisce. Ma l'intento dell'equipe
da me guidata, e che vede collaborare
attivamente i dottori Concetta Dodaro,
Nicola Carlomagno, Vincenzo Tammaro e
Salvatore Gargiulo, è di poter dichiarare,
tra qualche anno, che l'80% dei pazienti
con tumore al colon retto guarisce completamente.
Un obiettivo piuttosto ambizioso, come
intendete raggiungerlo?
Attraverso un'intensa ricerca clinica.
Abbiamo infatti individuato, nelle fasi pre,
intra e post-operatorie, una serie di azioni
ed indagini che ci consentono di migliorare l'efficacia della cura e di agire anche in
termini di prevenzione. Intervenendo
parallelamente nelle tre fasi del percorso
del paziente possiamo sensibilmente avvicinarci all'obiettivo di guarigione che ci
prefiggiamo, individuando nel paziente
eventuali ulteriori presenze di possibili
masse tumorali, ed avviando inoltre specifiche attività preventive per coloro che
potrebbero manifestare la stessa patologia per ereditarietà.
Ci può descrivere dettagliatamente
quali sono le strategie cliniche che state perseguendo?
Partiamo dall'inizio: se il tumore supera le
pareti rettali è necessario procedere all'intervento operatorio. Prima di effettuare l'operazione, nella fase quindi pre-operatoria, sottoponiamo il paziente ad una terapia neoadiuvante radiochemioterapica
con l'obiettivo di ridurre la dimensione della massa tumorale. L’intento, raggiungendo una diminuzione del volume del tumore, è effettuare un intervento il meno possibile invasivo che offra al paziente maggiori garanzie per la tutela della qualità
della sua vita nella fase post operatoria.
Nella fase intra-operatoria, poi, per evitare
la sotto stadiazione del tumore, cioè per
fare in modo che dopo l'intervento non si
manifestino altre masse tumorali, si procede attraverso esami cromo guidati o per
via endoscopica all'identificazione di un
eventuale linfonodo sentinella.
Il linfonodo sentinella è il primo linfonodo,
o gruppo di linfonodi, che riceve direttamente la linfa dal luogo in cui si trova il
tumore ed è anche quello che ha la più
alta possibilità di ricevere per primo anche
le cellule tumorali, nel caso in cui partano
delle metastasi dal tumore primario. Questa metodica è in grado quindi di riconoscere una diffusione metastatica anche
minima e ci consente di comprendere se
sia necessario sottoporre il paziente ad un
ciclo di chemioterapia anche dopo l'intervento.
Infine, nella fase post-operatoria, in virtù
delle statistiche che rilevano che il 10%15% di tumori colon rettali sono di carattere ereditario, si procede allo screening dei
familiari del paziente. D'altra parte la pre-
Misurare la qualità
Confronto tra Asl
Q
L’A.O.U. Federico II partecipa al progetto di Audit Civico promosso da Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del
malato. Si tratta di un progetto sperimentale di analisi critica e sistematica dell’operato di Aziende Sanitarie e Ospedaliere, anche universitarie, che hanno aderito
volontariamente a questa iniziativa.
Lo scopo è monitorare l’impegno degli
operatori sanitari e degli amministratori
nei confronti dell’assistenza sanitaria prestata, mediante la compilazione di apposite schede di raccolta dei dati e il successivo confronto tra le aziende che partecipano al progetto (benchmarking).
L’A.O.U. ha coinvolto nel progetto alcune
delle Associazioni di volontariato e di tutela operanti all’interno dell’azienda, quali
l’A.B.I.O., l’A.V.O. e, appunto, Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato.
Nella prima fase delle attività, è stato
approvato il piano locale del progetto con
il quale sono state stabilite le attività, i tempi per la realizzazione del programma e
individuate le 32 Aree Funzionali in cui
effettuare il monitoraggio.
Iniziato alla fine di gennaio il piano terminerà entro la fine di marzo p.v..
I dati raccolti saranno inviati a Cittadinanzattiva per le successive fasi di elaborazione e di diffusione.
venzione è assolutamente importante e
strategica per poter consentire interventi
rapidi ed efficaci.
Un lavoro che richiede integrazione di
saperi...
Il nostro è un lavoro di equipe, interdisciplinare, che portiamo avanti in collaborazione con diverse professionalità e strutture della Azienda. Collaboriamo in particolare con il Prof. Marco Salvatore, per la
diagnostica, e con la prof.ssa Paola Izzo
per le indagini genetiche. La ricerca clinica richiede e necessita di una forte trasversalità di saperi, ed il lavoro che stiamo
cercando di fare, ed in cui crediamo molto, è volto alla messa in comune delle
nostre competenze per il raggiungimento
di un importante obiettivo di prevenzione e
cura del cancro colon rettale.
Alessandra Dionisio
MALATTIA DI PAGET
Sotto la lente il metabolismo dell’osso
PRESSO IL DIPARTIMENTO DI CLINICA MEDICA UN AMBULATORIO
CONSENTE LA DIAGNOSI PRECOCE
el Dipartimento Assistenziale di Clinica Medica
dell’AOU Federico II è attivo un Ambulatorio per
lo Studio delle Malattie del Metabolismo Minerale
presso il quale, tra l’altro, vengono seguiti, pazienti
con malattia di Paget dell’osso (osteite deformante).
La malattia di Paget rientra nel novero delle patologie rare ma, per la Sanità campana, rappresenta un
grave problema, data la sua prevalenza particolarmente elevata (circa 1 per cento nei soggetti dopo i
50 anni) rispetto alle altre regioni italiane. La malattia
è caratterizzata da un alterato metabolismo dello
scheletro adulto nel quale aree focalizzate presentano aumentato e disorganizzato rimodellamento
osseo. Questo processo ha come conseguenza lo
sviluppo di lesioni scheletriche dolorose e deformanti con fratture che colpiscono particolarmente le
ossa da carico come vertebre, femore e tibia ed inoltre il cranio (di cui aumenta la circonferenza) ed il
volto. Le ossa affette tendono ad espandersi e sono
caratterizzate radiologicamente dal riscontro di
lesioni litiche, sclerotiche o più spesso miste. Una
complicanza frequente è la sordità, causata da una
progressiva compressione del nervo acustico e dalla distruzione degli ossicini dell’orecchio. La localizzazione vertebrale comporta radicolopatie molto
dolorose, spesso resistenti al trattamento antalgico.
La malattia è accompagnata da una progressiva
degenerazione delle cartilagini articolari, che aggrava la sintomatologia invalidante in particolare quando sono colpite le articolazioni dell’anca o del ginocchio. L’evoluzione è subdola ed, in mancanza di un
trattamento adeguato, progressiva; inoltre essa può
essere complicata da degenerazioni neoplastiche
come il sarcoma o il tumore gigantocellulare. In alcu-
N
ni casi la malattia può decorrere
asintomatica ma può essere
sospettata in presenza di riscontri
occasionali di alterazioni biochimiche altrimenti inspiegabili, come
un’elevazione della fosfatasi alcalina che, insieme all’aumento dell’idrossiprolina urinaria, è espressione dell’aumentato turnover dell’osso. In altre occasioni, la diagnosi
viene fatta sulla base di rilievi
radiografici o scintigrafici eseguiti
per altre patologie o a seguito di traumi.
L’eziologia è tuttora sconosciuta, ma circa il 20% dei
soggetti colpiti presenta una familiarità per la malattia. Si ritiene che, in soggetti geneticamente predisposti, un’infezione di natura virale in giovane età
possa portare all’attivazione abnorme degli osteoclasti e al lento sviluppo della malattia.
La terapia medica attualmente disponibile per il morbo di Paget si basa sull’utilizzo di bisfosfonati di nuova generazione e permette un buon controllo della
patologia con remissioni molto lunghe e riduzione
della sintomatologia dolorosa. E’ però necessaria
una diagnosi quanto più precoce possibile per la
quale il Dipartimento di Clinica medica è adeguatamente attrezzato.
Come si è detto, nella Regione Campania la malattia
è più frequente e presenta una maggiore severità
rispetto ad altre zone d’Italia. L’ambulatorio per le
Malattie del Metabolismo Minerale, che rientra nelle
attività dell’Area Funzionale di Medicina Interna
diretta dal Prof. Pasquale Strazzullo (al centro nella
foto con i suoi collaboratori) ed è coordinato dal
Dott. Giuseppe Mossetti, è in stretto rapporto con le
Unità Italiane ed Europee che studiano la Malattia di
Paget conducendo programmi comuni di ricerca
finanziati nell’ambito dei Progetti di Interesse Nazionale. E’ stata creata, negli anni, un’intensa collaborazione con i medici di famiglia, per i quali l’ambulatorio è ormai divenuto un riferimento certo per la diagnosi e il follow-up specialistico di questi pazienti.
Nella struttura, situata presso l’Edificio 1 dell’AOU è
seguita un’elevata percentuale dei pazienti, residenti in Campania, in regime di Day Hospital.
Esiste, tuttavia, un numero altrettanto, se non più
alto, di pazienti affetti nella nostra regione che, per
inadeguata informazione, giungono tardivamente ad
un corretto inquadramento diagnostico e terapeutico o ricorrono alle cure di strutture localizzate in
altre Regioni. Il Dipartimento Assistenziale di Clinica
Medica si è quindi, da tempo, impegnato a favorire la
diffusione dell’informazione circa la propria offerta
assistenziale in quest’area.
Per informazioni, ci si può rivolgere al Dott. Giuseppe Mossetti 081-7462017 oppure 081-7463686
Il policlinico
Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
5
Federico II
News- News- News- News
TRAPIANTI
Piena collaborazione
con l’Azienda Cardarelli
CON UNA LETTERA INVIATA AL QUOTIDIANO IL MATTINO
IL DIRETTORE MARMO RISPONDE ALLE POLEMICHE SORTE
A SEGUITO DELLA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITÀ DEL CENTRO
Il direttore generale dell’Aou
Federico II, dott. Carmine Marmo,
in una lettera inviata al direttore
del quotidiano il Mattino, Mario
Orfeo, pubblicata sabato 25 febbraio, ha puntualizzato alcuni
aspetti della vicenda legata alla
temporanea chiusura del centro
trapianti dell’azienda ospedaliera
universitaria Federico II. Pubblichiamo in questa pagina il testo
integrale della sua lettera.
Caro Direttore,
in riferimento alle notizie apparse
sul Mattino e relative alle attività
trapiantologiche
dell’Azienda
ospedaliera universitaria Federico
II, che dirigo dal 2 gennaio del
2004, ritengo opportune alcune
precisazioni. Immediatamente
dopo il mio insediamento, preso
atto dell’urgenza di dare compimento all’iter per il ripristino del
centro trapianti dell’Azienda
Federico II, ho provveduto all’indizione della gara e, nell’ottobre
del 2004, si è riusciti ad affidare i
lavori che, oramai, sono in dirittura d’arrivo. E’ stato mio costante
impegno sollecitare il completamento di tali lavori. Nel frattempo
l’attività trapiantologica è continuata con successo, come dimostra l’elevato numero di trapianti
effettuati nel 2004 (ben 86 con
l’azienda divenuta il terzo centro
in Italia) e nel 2005 (64 nei primi
nove mesi) nonché l’assenza di
particolari complicanze post-trapianto e di decessi (che fa del
nostro centro una delle strutture
più affidabili d’Italia). Proprio ora
che siamo vicini al completamento dei lavori e prossimi ad avere i
nuovi arredi e le più aggiornate
tecnologie (il 14 marzo avremo
l’aggiudicazione della gara) è
scoppiata questa polemica che
AGGIORNATA L’EQUIPE OPERATORIA
La Regione dà l’ok alla richiesta dell’Aou
a Regione Campania, con
Decreto del 14 febbraio u.s.
a firma del Dirigente del Settore Assistenza Ospedaliera, ha
accolto la richiesta formulata dall’AOU Federico II relativa all’
aggiornamento dell’equipe impegnata nell’attività di trapianto di
rene. Questa procedura autorizzativa è stata prevista di recente
dalla Conferenza Stato-Regioni,
che ha richiesto alle Regioni di
valutare, in base ai curriculum ed
alle casistiche trattate, la sussistenza per ogni singolo operatore
della necessaria esperienza. Sull’aggiornamento dell’equipe trapiantologica dell’AOU Federico II
L
mi lascia molto amareggiato. Ma
voglio guardare avanti e all’immediato nell’interesse dei numerosi
pazienti in attesa di un trapianto
renale.
Ho sempre offerto - dopo la disposizione dell’assessore Montemarano di spostare la sede di
effettuazione dei trapianti presso
la vicina azienda Cardarelli – la
mia massima disponibilità al
direttore generale del Cardarelli
perché fossero superati i problemi logistici e tecnici. Prendo atto,
con vero piacere, della data del
10 marzo indicata dal direttore
generale Iovino, e confermo la
nostra massima collaborazione,
nonostante ciò comporti un
aggravio di costi e uno sforzo
organizzativo di non poca entità.
Ma se l’affermazione del direttore generale del Cardarelli cozza
con i difformi pareri di numerosi
e autorevoli primari della stessa
Azienda, non è certo con l’Azien-
si era già espresso favorevolmente l’Alto Comitato per la programmazione dei trapianti nella
seduta del 18 gennaio u.s.
L’equipe aggiornata risulta, pertanto, così composta: i professori
ordinari Enrico Di Salvo, Andrea
Renda (che ricopre anche le funzioni di responsabile ad interim
dell’Area Funzionale di Chirurgia
generale e Trapianti d’organo), e
Mario Luigi Santangelo; il professore associato Michele Santangelo ed i dirigenti medici Marcello Caggiano, Vincenzo D’Alessandro, Paride De Rosa, Aristide Ferrara, Antonio Marra,
Luigi Pelosio, Alessandro Scotti e Vincenzo Tammaro.
da Federico II che ce la si deve
prendere. Riaffermo la mia
volontà di venire incontro ai
paziente dializzati e credo che i
miei trascorsi di direttore del
Dipartimento di prevenzione dell’Asl Napoli 1, lo confermino
ampiamente. Ben vengano i trapianti renali al Cardarelli quanto
prima, nella massima sicurezza
delle strutture.
Il mio impegno resta, comunque,
quello di riavere al più presto, e
spero ben prima del prossimo
settembre, un centro trapianti
presso l’Aou perfettamente funzionante, per festeggiare il 5
aprile 2007 i 30 anni del primo
trapianto renale con nuovi successi.
dott. Carmine Marmo
(N.d.r. L’attività trapiantologica
dell’Aou Federico II presso l’Azienda Cardarelli è ripresa il 13
marzo scorso).
IMMUNOLOGIA
Raro deficit diagnosticato a bimba Rom
L
a storia di Rebecca S., una
bimba di 7 mesi figlia di due
genitori nomadi Rom, ha inizio
all’età di 5 mesi quando viene ricoverata all’Ospedale Cardarelli per
una grave diarrea intrattabile. In
seguito i sanitari dell’Ospedale Cardarelli, nel sospetto di una immunodeficienza, non potendo effettuare
accertamenti immunologici di
approfondimento, trasferivano la
paziente presso l’Area Funzionale
di Immunologia Pediatrica, del
Dipartimento di Pediatria della
nostra AOU diretta dal Prof. Claudio Pignata (nella foto). Questo
Centro rappresenta l’unico punto di
riferimento della Regione Campania per l’effettuazione di diagnosi di
Immunodeficienze congenite. In
pochi giorni veniva diagnosticata
una forma rara e molto grave di
Immunodeficienza congenita su
base genetica (SCID T-B+NK-).
Sulla base di questa diagnosi il
destino che attendeva la piccola
era analogo a quello del fratellino
deceduto a 5 mesi per una grave
infezione respiratoria.
Grazie alla diagnosi tempestiva
effettuata dai Pediatri del Policlinico
prima che si instaurassero danni
irreversibili, i sanitari dell’Ospedale
Pausilipon, dove è attivo l’unico
Centro di Trapianti di Midollo
Osseo per bambini della Regione
Campania, diretto dal Dott. Ripaldi,
hanno potuto eseguire un trapianto
di midollo donato dalla sorellina
geneticamente identica. Tale intervento ha determinato una pronta e
definitiva guarigione della paziente
che, attualmente, potrebbe condurre una vita normale sia pur sottoponendosi ai periodici controlli previsti
presso il Dipartimento di Pediatria.
Purtroppo, però, i problemi della
piccola non sono solo di ordine
sanitario ma anche di ordine sociale. Infatti, i genitori ROM non hanno
il permesso di soggiorno ed inoltre
non hanno una fissa dimora.
Solo la collaborazione dei Padri
Gesuiti, il cui caritatevole intervento
che ha coinvolto anche organizzazioni di volontariato e diversi Istituti
Religiosi, ha determinato che i buoni risultati medici conseguiti non
venissero vanificati dalla inadeguatezza degli strumenti di sostegno
sociale per questa famiglia così disagiata.
Va rimarcato che il successo dell’intervento medico, che peraltro
rappresenta il primo effettuato nella
Regione Campania, è stato possibile grazie ad un lavoro di collaborazione tra Istituzioni diverse anche
in assenza di una formale rete di
interazione. In un momento in cui
tanto si discute di sprechi nella
Sanità va rimarcata la inadeguatezza delle reti di interazione che non
consente di sfruttare al meglio l’attività dei Centri di eccellenza, evitando inutili duplicazioni e viaggi della
speranza verso i Centri dell’Italia
settentrionale.
Management sanitario: a Capri
le giornate del Club dei due Leoni
i svolgeranno a
Capri dal 22 al 24
aprile pp.vv. le III
Giornate Nazionali di
Management Sanitario
organizzate dal Club dei
due leoni – Gruppo Italiano Polispecialistico di
Chirurgia. “L’obiettivo
che ci siamo proposti già
da anni nell’ organizzare
queste giornate – spiega
il prof. Giovanni Persico,
preside della Facoltà di
Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II e presidente
della manifestazione- è quello i offrire un aggiornamento su
alcune tematiche di politica sanitaria che coinvolgono una
organizzazione articolata quale quella di ogni dipartimento di
chirurgia e di offrire nello stesso tempo una possibilità di colloquio e confronto costruttivo fra managers, esperti e operatori delle politiche sanitarie”. Numerosi i temi che saranno discussi: fra questi le tecnologie innovative e gli indicatori del
management in chirurgia. Alla seduta inaugurale dedicata ai
“Programmi della sanità nel futuro prossimo” - cui interverranno, tra gli altri, il Rettore della Federico II, prof. Guido
Trombetti, l’Assessore Regionale alla Sanità della Regione
Campania, prof. Angelo Montemarano e il presidente della
provincia di Napoli, dr. Dino Di Palma – parteciperanno la
prof. Petra Huppi dell’Università di Ginevra, che parlerà delle “Strategie e indicazioni dell’OMS: le dieci regole” e l’assessore alla Sanità della Regione Veneto, on. Flavio Tosi che
farà il punto su “Obiettivi della Sanità nel prossimo futuro in
Italia”. Il Coordinamento Scientifico delle Giornate è affidato al
prof. Bruno Amato (nella foto) ed al dr. Marco De Fazio.
S
Grazie di cuore:
il prof. Andria su “ABIO News”
el numero di marzo del periodico ABIONews, è stata
pubblicata una lettera del prof. Generoso Andria,
Direttore del Dipartimento clinico di Pediatria, dal titolo
“Un grazie di cuore”, che volentieri riprendiamo: “Se l’ABIO
non ci fosse bisognerebbe inventarla. Lo penso ogni volta che
rifletto su quanto è cambiato nel Dipartimento di Pediatria dell’Università Federico II grazie all’ABIO.
Tanti anni fa, in reparti con pareti dalle tinte spente e l’atmosfera tipica di un ospedale, l’ABIO ha cominciato a portare
colori e sorrisi. Anzitutto ha fatto apparire decorazioni, festoni
e murales con illustrazioni vivaci, ambientate nei cinque continenti, ha realizzato una bellissima ludoteca nel Day Hospital, ha collaborato alla costruzione del Garden Hospital, un
parco giochi all’aperto, arricchito dalla presenza di piccoli animali, e ha in corso il progetto di ristrutturazione di un intero
reparto dedicato alle malattie genetiche. Il merito di questi
cambiamenti è, soprattutto, dei meravigliosi volontari e volontarie, che appartengono a tutte le età, ma sono tutti giovani di
spirito quando si tratta di donare un attimo di gioia ai piccoli
pazienti e alle loro mamme, attraverso uno scherzo, un palloncino dalle forme incredibili che la fantasia del bambino legge con occhi incantati, un gioco di prestigio o una battuta,
oppure con la musica, suonata spesso da famosi concertisti
che sanno, con umiltà, toccare il cuore e la sensibilità anche
dei più piccoli. L’entusiasmo è contagioso e le vigilatrici d’infanzia, i medici, gli specializzandi, gli allievi infermieri non
possono non recepire e farsi coinvolgere da questa lezione di
serenità e di empatia con chi soffre. Grazie ABIO e grazie,
Presidente Giuliano, insieme con tutti i suoi meravigliosi collaboratori.”
N
”Reddito per la Vita”: La Regione
in aiuto delle mamme in difficoltà
a Regione Campania ha istituito il reddito per la vita a
vantaggio delle donne in allattamento che vivono situazioni di disagio economico e sociale. Infatti, come indicato nell’articolo 28 della legge regionale n.24 del
29/12/2005, “Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale della Regione Campania – Legge
Finanziaria 2006”, è obiettivo della Regione adoperarsi per le
famiglie che necessitano di aiuti economici per supportare le
donne che partoriscono nell’anno finanziario 2006. Possono
fare richiesta per ottenere un sostegno economico le donne
di cittadinanza italiana, e extracomunitarie con regolare permesso di soggiorno, residenti in Campania ed in stato di gravidanza alla data del 31 dicembre 2005, che si trovino nelle
seguenti condizioni:
a) reddito personale annuo riferito all’anno 2004 non superiore ad euro 25.000,00;
b) reddito annuo del nucleo familiare di appartenenza riferita
all’anno 2004 non superiore ad euro 40.000,00;
c) particolari situazioni di disagio sociale connesse allo stato
di gravidanza (ragazza madre).
Tutte le donne in maternità, in possesso dei requisiti indicati,
possono rivolgersi ai Consultori familiari dell’ASL presente
nell’area territoriale di residenza. La raccolta delle richieste è
curata dall’ARSan (Agenzia Regionale Sanitaria), La Giunta
Regionale provvederà poi a determinare criteri, modalità e
destinatari dell’erogazione.
L
6
Il policlinico
Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
Federico II
INIZIATIVE SPECIALI
In 12 vignette i consigli
per un anno di salute
NEL CALENDARIO 2006 PROPOSTI
I PRINCIPALI MESSAGGI DI EDUCAZIONE SANITARIA
CONTENUTI NEL PIANO SANITARIO NAZIONALE
N
otevole e gradito consenso ha riscosso la distribuzione del calendario 2006 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II curato dall’Ufficio
Formazione Unico e dal Coordinamento di Staff della
Direzione Generale dell’Azienda.
Semplice ma molto efficace la scelta effettuata: per ogni
mese è stato identificato un messaggio di educazione
sanitaria che mira all’adozione di più sani stili di vita a
tutela della salute individuale e collettiva, identificati
come obiettivi rilevanti del Piano Sanitario Nazionale e
basati su forti evidenze scientifiche.
Ecco, quindi, consigli per una alimentazione più congrua
per prevenire le malattie cardiovascolari e taluni tipi di
tumori (Gennaio); la moderazione nel consumo di alcuni
cibi per evitare il soprappeso (Febbraio); la limitazione
nell’assunzione di zuccheri (Marzo); l’allattamento al
seno (Aprile); la sicurezza nel primo anno di vita (Maggio); la salute orale (Giugno); la protezione solare
(Luglio); l’esercizio fisico a difesa del cuore (Agosto); la
sicurezza in auto e sulle moto (Settembre); la riduzione
dell’abitudine al fumo di sigaretta (Ottobre); la prevenzione delle neoplasie femminili (Novembre); la donazione del sangue (Dicembre). Il messaggio è proposto in
una veste grafica accattivante basata su vignette a colori di immediata e facile comprensione.
E, nello spirito della comunicazione integrata, al messaggio educazionale sono state abbinate, per ogni
mese, delle informazioni utili per quanti si rivolgono alla
nostra Azienda. Si tratta, per lo più, di informazioni
desunte dalla Carta dei Servizi e che riguardano moda-
CORSI DI INFORMATICA
A scuola di “Office”
“A scuola di Office” è il titolo di un libro di esercitazioni che l’AOU Federico II ha predisposto per i
partecipanti ai corsi di alfabetizzazione informatica
organizzati dall’Ufficio di Formazione Unico Facoltà – Azienda (UFU), nell’ambito delle attività di Educazione Continua in Medicina (ECM).
La necessità di dotarsi di questo indispensabile
supporto alla formazione degli operatori sanitari e
tecnico – amministrativi dell’Azienda è scaturita
dalle richieste di molti dei partecipanti ai corsi
tenuti nello scorso anno. Gli autori della pubblicazione, attualmente in via di stampa, sono gli stessi
formatori che, per la maggior parte, sono dipendenti dell’Azienda. Il contributo degli autori è a titolo gratuito e agli stessi va la gratitudine della Direzione Aziendale.
lità e procedure per poter accedere alle prestazioni ed ai
servizi offerti dall’Azienda.
“ Il calendario – ha ricordato in proposito il direttore
generale dell’ AOU, Carmine Marmo - fornisce anche
alcune informazioni sulla mission e sull’organizzazione dell’Azienda ed è nostra speranza che possa essere utilizzato da tutti gli operatori per il loro quotidiano
lavoro di informazione ed educazione dei
pazienti/utenti”. Distribuito, per questo primo anno, in
3000 copie, il calendario, che fa bella mostra di sé
negli ambulatori e nelle corsie, ha suscitato commenti
favorevoli e destato interesse anche in previsione di
ulteriori analoghe iniziative di sensibilizzazione. Molti
gli apprezzamenti pervenuti al Direttore Generale
anche da autorità amministrative ed accademiche cui
è stato inviato.
ORTOPEDIA
DONNE, SALUTE E LAVORO
GRANDE VOMERO
Ginocchio
senza segreti
Primo obiettivo: infrangere
il «soffitto di cristallo»
Ambulatori aperti dal 19 aprile al 6 maggio
È
D
entrato in funzione presso il
Dipartimento di Ortopedia e
Traumatologia della’AOU “Federico II” diretto dal prof. Carlo
Milano, un servizio di office arthroscopy, che va a completare l’attività assistenziale di chirurgia
artroscopica e del ginocchio in cui
è impegnato il dr. Donato Rosa.
Si tratta di un sistema di indagine
strumentale, altamente mininvasivo, che utilizza un fibroscopio
con un diametro di circa 1,2 mm,
molto più sottile del tradizionale
artroscopio, che permette la valutazione diretta delle strutture anatomiche intrarticolari e delle relative patologie.Questa metodica è
ottimale in campo diagnostico e in
ambiente ambulatoriale, si effettua in anestesia locale e dà facoltà, al chirurgo, di determinare in
modo sicuro la patologia del
paziente, così che possa lasciare
l’ambulatorio senza particolari
limitazioni, ma con una diagnosi
precisa al fine di programmare un
successivo intervento. I suoi
benefici sono riscontrabili in tutte
le articolazioni, ma principalmente, comunque, consente una facile e accurata diagnosi delle parti
molli (menisco, sinovia, legamenti) e delle superfici articolari, nella
spalla e nel ginocchio.
Offre, inoltre, la possibilità di
effettuare prelievi bioptici tessutali e second look articolari di controllo in pazienti già operati che
presentano ancora sintomi articolari. Una particolare importanza
riveste, infine, in tutte quelle problematiche articolari in cui vi sia
una discrepanza tra la clinica e l’imaging e soprattutto nella valutazione diretta di una sofferenza
cartilaginea.
onne e carriera, donne e lavoro, donne e tutela della salute ovvero “Donne, Salute e lavoro”, titolo del Convegno
nazionale che si è svolto il 9 marzo scorso presso l’Aula magna
della Facoltà di medicina dell’Ateneo Federico II. L’assise, dedicata al tema della tutela della salute sul lavoro, è stata promossa dal Das di Igiene ospedaliera, Medicina del Lavoro e di
comunità dell’AOU Federico II. A presiedere il dibattito i proff.
Eduardo Farinaro e Maria Triassi.
Sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Napoli Rosa Russo
Iervolino, Laura Triassi, magistrato, Giovanni Persico, preside della Facoltà di medicina Federico II, Carmine Marmo,
direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Angela Ruggiero,
direttore generale della Asl Caserta 2, Vincenza Mescariello,
Inail Campania, Luisa Melillo, direttore del laboratorio Restauro del Museo nazionale di Napoli. Il Coordinamento scientifico
è stato di Giovanni Lama.
“Per chi studia il mercato del lavoro femminile e l’andamento
della segregazione occupazionale orizzontale e verticale, l’esempio della magistratura rappresenta un caso di scuola - ha
sottolineato Laura Triassi, magistrato presso il Tribunale di
Napoli - in quanto mostra, con grande evidenza, alcuni dei meccanismi che producono le diseguaglianze tra donne e uomini,
nel mercato del lavoro. Il primo è di tipo formale. Per molto tempo alle donne non è stato concesso, per legge, accedere ad
alcune professioni . Ciò è ancora vero in alcuni Paesi in cui vige
un diritto diseguale. In Italia, solo nel 1963 le donne hanno
potuto partecipare ai concorsi in magistratura”.
Il secondo elemento, sollevato da Triassi, riguarda il cosiddetto
fenomeno del “soffitto di cristallo”.
“Come mai - si è interrogato il magistrato - anche in un contesto organizzativo in cui vigono regole formali nel governare le
carriere le donne incontrano tante difficoltà nel raggiungere il
vertice e nell’occupare posizioni di governo”?
Una domanda alla quale possono essere date due risposte che
trovano riscontro negli studi sulle donne e che fanno, ormai, parte del senso comune. La prima: le donne incontrano più difficoltà degli uomini nel mantenere un impegno professionale elevato soprattutto in alcune fasi del ciclo di vita. La seconda: i vertici
delle organizzazioni tendono a riprodurre se stessi, i propri modi
di operare e se sono composti da uomini tendono a reclutare
altri uomini. Il valore delle donne nella società e nella professione - secondo il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino - è ormai
non più in discussione. Semmai serve fare una riflessione sul
perchè vi siano ancora differenze tra i livelli quantitativi di donne
laureate (superiori a quelli degli uomini) e la minor percentuale
di sonne che giungono ai vertici delle carriere in politica, nella
Pubblica amministrazione e nell’imprenditoria.
A
nche quest’anno l’AOU Federico II ha aderito all’invito rivoltogli dagli
organizzatori della IX edizione della manifestazione “Grande Vomero”:
tra il 19 aprile ed il 6 maggio, dunque, così come accadrà in altri ospedali
limitrofi all’AOU, alcune strutture assistenziali ambulatoriali della nostra
azienda saranno a disposizione dei cittadini della zona collinare in orari
pomeridiani ed il sabato mattina non solo per fornire prestazioni cliniche e
diagnostiche ma anche per informazioni e consigli sul proprio stato di salute. “Voglio, innanzitutto, - ha tenuto a precisare il dr. Marmo – ringraziare i
proff. Fabio Ayala, Antonio Soscia e Bruno Trimarco per la adesione.
So che anche altre strutture erano disponibili a partecipare all’iniziativa e
questo mi convince ancor più che la strada di una sempre maggior integrazione con il territorio è vincente”. Quest’anno, inoltre,è stato previsto
anche il gemellaggio con le scuole, presso le quali saranno affrontati in un
incontro con gli studenti alcuni temi di particolare rilevanza sociosanitaria.
L’AOU è stata gemellata con l’Istituto Magistrale Giuseppe Mazzini, di cui
è preside il prof. Pasquale Malva. Presso l’Istituto Mazzini la prof.ssa
Maria Triassi, direttore del Dipartimento Assistenziale di Igiene Ospedaliera, Medicina del Lavoro e di Comunità terrà una conversazione il 4 maggio alle ore 10.00 sul tema “Droga e dipendenza”. Ancora per venerdi 28
aprile alle ore 11.00 presso l’auletta della Presidenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia Federico II è previsto un incontro tra le diverse realtà ospedaliere partecipanti alle iniziative sanitarie di Grande Vomero 2006 per fare
il punto su possibili forme di collaborazione, cui parteciperà anche il Preside della Facoltà di Medicina, prof. Giovanni Persico.
IL CALENDARIO
- Prima settimana: Dermatologia
(Responsabile Prof. Fabio Ayala)
Ambulatorio presso Edificio 10
Mercoledì 19 aprile 2006 ore 14-17
Giovedì 20 aprile 2006
ore 14-17
Venerdì 21 aprile 2006
ore 14-17
Sabato 22 aprile 2006
ore 9-12
Per prenotazoni e informazioni 081.7462412
- Seconda settimana: Medicina dello sport
(Responsabile Prof. Antonio Soscia)
Ambulatorio presso Edificio 20
Mercoledì 26 aprile 2006 ore 15 -18
Giovedì 27 aprile 2006
ore 15 -18
Venerdì 28 aprile 2006
ore 15 -18
Sabato 29 aprile 2006
ore 9 - 12
Per prenotazioni e informazioni 081.7463562
- Terza settimana: Prevenzione Cardiovascolare
(Responsabile Prof. Bruno Trimarco)
Ambulatorio presso Edificio 2
Mercoledì 3 maggio 2006 ore15 -18
Giovedì 4 maggio 2006
ore 15 -18
Venerdì 5 maggio 2006
ore 15 -18
Sabato 6 maggio 2006
ore 9 -12
Per prenotazioni e informazioni 081.7462256
Il policlinico
Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
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Federico II
AZIENDA IN FOTO
Poca acqua
e tanto cuore
Una vera gara di solidarietà ha caratterizzato la festa del nuovo anno per i bambini ricoverati nel Dipartimento di Pediatria. L’evento, organizzato dalle maestre che animano la scuola in ospedale, ha visto la presenza, tra gli altri, di alcuni volti noti del cast della soap-opera “Un posto al
sole”, tra cui Patrizio Rispo (sin) e di Peppe Barra, che ha letteralmente incantato il pubblico con una filastrocca napoletana antica.
Una foto “storica” per ricordare un momento critico superato grazie
soprattutto all’abnegazione di tanti. Domenica 12 febbraio, a seguito
di un grave inconveniente alla rete idrica comunale, il Policlinico è
rimasto senza acqua con gravi rischi per la normale attività assistenziale. Gli interventi di emergenza, coordinati dal Direttore Sanitario,
dr.ssa Maria Virginia Scafarto, e dal Direttore Amministrativo, dr. Vincenzo Viggiani, che sono rimasti in continuo e stretto contatto con la
sala operativa del Comune di Napoli, hanno reso possibile il superamento della difficile situazione, grazie anche all’intervento dei Vigili
del Fuoco che con le loro autobotti hanno consentito di approvvigionare il serbatoio centrale e d riempire centinaia di taniche distribuite
nei vari edifici. Ai due Direttori ed a quanti hanno concretamente collaborato a far fronte all’emergenza il Direttore Generale ha voluto
indirizzare una lettera di encomio.
Continua il piano per una mobilità sostenibile all’interno dei viali del Policlinico. In piena attività il pulmino
elettrico non inquinante del progetto Ecorent, finanziato con il contributo del Comune di Napoli e destinato soprattutto agli spostamenti dei pazienti da un edificio all’altro. Molto utilizzati anche gli autobus C38 e
C76 dell’ANM che transitano nel complesso di Cappella Cangiani con 15 corse giornaliere tra le 8.00 e le
14.00 dal lunedì al venerdi.
La consegna dei diplomi a quanti hanno partecipato ai corsi BLSD, per apprendere l’uso dei defibrillatori semiautomatici, avvenuta il 16 dicembre scorso è stata l’occasione anche per premiare con una targa ricordo alcuni dipendenti dell’Azienda che con il proprio intervento hanno salvato vite umane. Tra questi anche
l’equipe dell’autoparco composta dai sig. Michele Esposito, Antonio Mascolo,
Ciro Iodice e Luigi Palombo nella foto con il prof. Massimo Chiariello (al centro)
responsabile dell’ Area Funzionale di Cardiologia.
Cinque teche con la planimetria del Policlinico e l’indicazione del posto in cui
in quel momento ci si trovi sono state collocate in altrettanti punti strategici
per fornire ai visitatori informazioni, utili a raggiungere con più faciltà le diverse strutture assistenziali. Le cinque teche sono localizzate ai varchi d’ingresso
di Via Pansini e Via De Amicis in vicinanza dell’ edificio 17 (lato ingresso Via
Quagliariello), nei pressi della Presidenza e tra gli Edifici 1 e 2.
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Il policlinico
Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
Federico II
INCONTINENZA
Nuove soluzioni
per alleviare il disagio
DALLE RICOSTRUZIONI CHIRURGICHE ALL’ANO ARTIFICIALE,
DALLE PROCEDURE DI RIABILITAZIONE AL PACE MAKER DELLE RADICI SACRALI:
FONDAMENTALE UNA DIAGNOSI PRECISA E PRECOCE
’incontinenza fecale costituisce un vero e proprio
fenomeno sociale che coinvolge molti più pazienti di
quanti vengano in realtà riportati dalle indagini epidemiologiche. Esiste, infatti, per questa patologia una
scarsa propensione a discutere con il proprio medico o
a rivolgersi allo specialista
Questi timori finiscono per trasformare il paziente in un
recluso confinandolo in un ambito strettamente familiare
con fortissime limitazioni della vita sociale e mortificazione della propria autostima.
L’impatto psicologico è quindi devastante per interi
nuclei familiari. “La realtà dell’incontinenza fecale oggi è
ben diversa e le prospettive di guarigione o comunque di
miglioramento significativo sono veramente notevoli
spiega il dottor Maurizio Gentile (nella foto) responsabile del settore di Patologia funzionale ano-rettale ed
anomalie della continenza dell’Area Funzionale di Chirurgia Generale e Videoassistita diretta dal Prof.Guido
Mosella - non bisogna dimenticare, infatti, che l’incontinenza fecale non è una diagnosi ma un sintomo le cui
cause sono molto numerose. Si possono distinguere
diversi livelli di gravità che, a loro volta, richiedono trattamenti specifici.
“In alcuni pazienti - continua lo specialista - come i neuropatici il difetto è provocato da una alterazione della
sensibilità. In altri pazienti il deficit è motorio e non vi è
controllo dello sfintere. Questo fenomeno è tipico dei
traumi del pavimento pelvico o delle lesioni sfinteriali,
anche iatrogene: l’innervazione è integra e la trasmissione dell’impulso avviene regolarmente”.
Un primo parametro considerato dagli specialisti è l’urgenza dello stimolo ad evacuare. “La gravità del fenomeno viene in genere determinata attraverso questionari standard per mezzo dei quali attribuiamo un punteggio
al fenomeno. Si va così dalle piccole fastidiose perdite o
L
soiling fino a manifestazioni di incapacità completa a
trattenere le feci”.
Tra le cause al primo posto vi sono i traumi ostetrici che
possono provocare lesioni del nervo pudendo o lesioni
dei muscoli deputati alla continenza: “La prima delle due
evenienze è, ovviamente, la più grave” afferma il dott.
Gentile. Seguono poi i traumi chirurgici derivanti da
interventi proctologici anche molto comuni (emorroidectomie, sfinterotomie, trattamento delle fistole anali o delle ragadi).
“I disturbi neurologici determinano forme per lo più gravi
di incontinenza fecale cosi come i traumi da incidente
stradale o i traumi del lavoro”.
trattate chirurgicamente con interventi di ricostruzione
sfinteriale laddove il difetto non sia troppo ampio: “In
questi casi il paziente ritorna praticamente alla normalità - rassicura il dottor Gentile . Le incontinenze fecali di
grado severo sono quelle in cui il progresso tecnico ha
dato i risultati migliori: spiega il dottor Gentile, infatti, che
“le tecniche chirurgiche ricostruttive conosciute da molti
anni, di recente consentono la trasposizione di altri gruppi muscolari, quali il Gracile o il Grande Gluteo, intorno
al canale anale. Educare questi muscoli ad una contrazione volontaria è possibile con un semplice elettrodo”.
La corretta diagnosi
Le nuove tecniche terapeutiche
Per la corretta diagnosi di questo spacevole disturbo si
utilizzano tecniche molto sofisticate, dalla defecografia
dinamica alla ecografia transrettale, dalla manometria ai
tempi di latenza del nervo pudendo.
“In particolare l’ecografia transrettale costituisce una
risorsa insostituibile - continua Gentile - per la diagnosi
delle alterazioni sfinteriali. Laddove non si registra un
danno muscolare e l’apparato sfinteriale risulta integro,
è possibile orientarsi verso una alterazione della trasmissione dello stimolo e approfondire le indagini in questo senso. Queste situazioni si verificano più facilmente
nelle donne in post-parto o nei pazienti affetti da malattie neurologiche degenerative”.
Il trattamento delle incontinenze lievi viene effettuato
con una terapia dietetica atta ad aumentare la consistenza del materiale fecale e con semplici esercizi di
riabilitazione sfinteriale e il biofeedback che può essere
agevolmente praticato anche al domicilio del paziente.
Le incontinenze da trauma sfinteriale possono essere
Per le forme di incontinenza da causa neurogena si è,
infine, adottato un sistema di trasmissione di impulsi
attraverso un elettrodo posizionato a livello delle radici
sacrali e che riesce, in qualche modo, a sopperire al
mancato stimolo. La neuromodulazione sacrale è una
metodica di trattamento oggi correntemente in uso che
viene routinariamente praticata nell’Aou mentre assolutamente innovativo è invece l’uso degli sfinteri artificiali
(ABS).
“L’idea di uno sfintere artificiale - conclude Gentile - prevede l’impianto intorno al canale anale di un anello che
viene alternativamente riempito e svuotato di liquido
attraverso una pompa sottocutanea consentendo in tal
modo la chiusura o il rilasciamento del canale anale. In
tal modo il paziente opportunamente educato può ottenere una evacuazione ragionevolmente controllata”.
La metodica dischiude prospettive davvero interessanti
anche per le persone costrette agli interventi più demolitivi, praticati per l’ultimo tratto dell’intestino retto.
LIBRERIA 2
LIBRERIA 1
Formazione e management in Sanità Hiv, sieropositività e psicologia
Maria Triassi – Adelaide Ippolito, La formazione manageriale in sanità. I contributi della II edizione del Master di II
livello in Management Sanitario, Napoli,
M.&C. M. Editrice s.r.l., 2006.
ell’ambito della II edizione del Corso
Master, svoltasi dal maggio 2004 al
marzo 2005 sono stati selezionati,
tra gli elaborati finali dei discenti, 8 tesi
considerate meritevoli di pubblicazione che
sono state raccolte in un volume con l’auspicio che contribuiscano effettivamente
ad ottenere gli obiettivi di cambiamento e di
miglioramento gestionale nelle realtà analizzate, attraverso la creazione di proposte
operative esportabili in tutte le altre realtà
sanitarie campane.
Il volume - curato dalla prof.ssa Maria
Triassi, direttore del Dipartimento Assistenziale di Igiene Ospedaliera, Medicina
del Lavoro e di Comunità dell’AOU Federico II e dalla prof.ssa Adelaide Ippolito,
coordinatrice del Master - risponde all’esigenza di sviluppare un processo di
aggiornamento e formazione rivolto all’eccellenza che costituisce uno dei settori di
lavoro sviluppati nell’ambito delle attività
delle Scuole di Formazione di management sanitario del Dipartimento di Scienze Mediche Preventive della Facoltà di
Medicina e Chirurgia dell’Università degli
Studi di Napoli “Federico II, ma non certo
l’unico, visto che tale dipartimento, oltre
ad occuparsi di formazione, è impegnato
nell’attività di ricerca sulle strategie e le
politiche in grado di avviare circuiti virtuosi nella gestione delle aziende sanitarie e
nel monitorare le potenzialità ed i limiti
insiti nell’adozione in seno alla concreta
realtà delle aziende sanitarie di strumenti
propri dell’economia d’impresa. Il volume,
C
N
ricco di spunti e di proposte ed oggetto di
approfondimento anche per quanti si sono
iscritti alla nuova edizione del Master,
vuole essere un contributo alla cultura
manageriale ed alla programmazione ed
organizzazione sanitaria che i vari attori
del Sistema Regione sono chiamati a
svolgere, in piena coerenza con le finalità
del Master di II livello in Management
Sanitario, oramai giunto alla sua quarta
edizione, che si propone non solo come
momento formativo dei dirigenti della
sanità, ma come esempio di quella sinergia tra Università, Aziende Sanitarie e
Governo Regionale che è necessaria se
si vuole gestire la Sanità avendo come
linee guida la qualità, l’appropriatezza, il
corretto uso delle risorse, la valorizzazione delle risorse umane.
ome si configura oggi il rapporto
della psicologia con l’HIV, con l’infezione e la malattia conclamata
prodotta da tale virus? In che modo si è
modificata la percezione sociale di tale
agente virale ed in che modo questa
modificazione si traduce oggi in una maggiore propensione al rischio di contagio?
Quali dinamiche è possibile individuare a
livello conscio, ma anche a livello inconscio, nel confronto con tale area tematica?
Quali, dunque, le nuove frontiere del rapporto della psicologia con questo ambito
della medicina, soprattutto ora che l’introduzione dei nuovi presidi farmacologici
antiretrovirali ha trasformato l’AIDS in una
malattia di tipo cronico? Quali nuove problematiche si pongono oggi all’attenzione
della comunità medico-scientifica a seguito di tale evoluzione? A queste complesse
domande prova a fornire una risposta un
libro curato dal dott. Roberto Vitelli e dal
prof. Paolo Valerio, rispettivamente ricercatore confermato e Professore Ordinario
di Psicologia Clinica, entrambi afferenti al
Dipartimento di Neuroscienze dell’AOU
“Federico II”. Il testo, che raccoglie anche
scritti di alcuni dei più autorevoli esperti di
Psicologia della Salute, costituisce, in particolare, un tentativo di ripensamento del
senso e della modalità più adeguata di
articolazione degli interventi di cura, ma
soprattutto degli interventi preventivi.
Infatti, la prevenzione primaria costituisce
ancor’oggi l’unica possibilità di lotta alla
diffusione dell’infezione. Per quanto
l’AIDS continui a costituire un problema
soprattutto nei paesi in via di sviluppo,
anche in occidente i segnali provenienti
dalle più recenti indagini epidemiologiche
spingono a non abbassare la guardia:
Copertina inviata per
mail
come sottolineato nel recente rapporto
annuale sull’AIDS fornito dall’UNAIDS
(Dicembre 2005), anche qui, infatti, dopo
anni di progressiva riduzione dell’incidenza si è osservato di recente un nuovo
aumento dei casi di infezione.
Tale incremento, in parte, può essere
ricondotto alla stessa aumentata sopravvivenza dei soggetti sieropositivi e quindi
all’aumentata probabilità statistica di trasmissione dell’agente virale, ma in parte,
come sottolineano gli autori del volume,
può essere ricondotto alla introduzione dei
nuovi presidi farmacologici, i quali, avendo
prodotto una serie di modificazioni sostanziali della rappresentazione sociale del
virus, delle sue vie di trasmissione e della
stessa malattia conclamata, avrebbero
determinato indirettamente un’aumentata
propensione al rischio di contagio.
Il policlinico
Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
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Federico II
DICHIARAZIONE REDDITI
ISTEROSCOPIA
A Napoli da tutta Italia
per apprendere la tecnica
l Dipartimento di Ginecologia, Ostetricia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana dell’AOU Federico II,
diretto dal Prof. Carmine Nappi, costituisce attualmente il centro pilota per la
isteroscopia a Napoli sia da un punto di
vista assistenziale, in quanto presso
l’AOU si effettua il maggior numero di
esami a livello diagnostico e a livello
operativo, che da quello scientifico, per
i contributi di rilevante portata che sono
stati pubblicati sulle maggiori riviste
internazionali.
“L’isteroscopia rappresenta un approccio davvero innovativo - sottolinea il
Dott. Maurizio Guida (nella foto), ricercatore nel dipartimento di Scienze
Ginecologiche e esperto di questa tecnica - infatti si tratta di una metodica
che non solo offre una via di approccio
innovativa, ma consente finalmente di
verificare dal vivo, a colori ed in ingrandimento, la presenza di patologie
endouterine che prima erano semplicemente ipotizzabili, o al massimo desumibili attraverso l’ecografia. Grazie ai
progressi tecnologici, tale indagine è
praticamente indolore e può avvalersi
di strumentazioni endoscopiche adatte
in ogni età e per tutte le condizioni, per
le ragazze ancora vergini, le donne in
menopausa e quelle che non hanno mai
partorito”.
I
Un passo avanti
Questo tipo di indagine costituisce,
peraltro, non solo un notevole passo
avanti nella diagnostica ma rappresenta anche una fonte importante di retribuzione economica, tanto da collocarsi
come una delle voci di maggiore frequenza nell’ambito dei DRG ginecologici della nostra Azienda.
L’isteroscopia si è dimostrata, inoltre,
particolarmente utile anche in ambito
“CON QUESTA METODICA È
POSSIBILE VERIFICARE DAL
VIVO, A COLORI E IN VISIONE
INGRANDITA LA PRESENZA
DI MOLTE PATOLOGIE
ENDOUTERINE PRIMA SOLO
IPOTIZZABILI O VISIBILI
IN MANIERA INDIRETTA”
chirurgico: “è possibile affrontare in
Day Surgery – continua il dr. Guida - tutti i tipi di patologia endouterina, come i
polipi, i miomi, i setti oltre che le condizioni che causano menometrorragie.
D’altra parte anche la fase solo diagnostica sta diventando praticamente indispensabile nella definizione dei quadri
patologici uterini ed in mani esperte l’esame diagnostico non è più disagevole
di una ecografia vaginale”.
Sulla scorta di queste evidenze è maturata la decisione nel Dipartimento di
Ginecologia, Ostetricia e Fisiopatologia
della Riproduzione Umana di offrire a
sempre più ampie fasce di medici l’opportunità di apprendere i fondamentali
di questa tecnica per cominciarne una
più capillare diffusione: da queste premesse è nato, ad esempio, il corso pratico di isteroscopia destinato a 40 specialisti provenienti da tutta Italia tenutosi di recente con grande interesse dei
partecipanti : “Si è trattato – evidenzia
al proposito il prof. Nappi - di una occasione importante non solo per i destinatari del corso, che hanno potuto avvalersi anche di specifici “pelvic-trainer”
per esercitarsi a volontà, ma anche per
la nostra stessa azienda, che ha avuto
modo di mettere a disposizione il proprio know-how, raggiunto in un decennio di alacre attività”.
Corsi successivi
“In effetti, i corsisti hanno concluso il
corso essendo concretamente capaci
di utilizzare l’isteroscopia nelle fasi diagnostiche ambulatoriali” aggiunge
ancora il dr. Guida, che già prospetta la
programmazione di corsi successivi,
sia destinati all’insegnamento della
fase chirurgica, sia rivolti a sempre
nuove fasce di neofiti interessati alla
tecnica.
D’altro canto, le prospettive scientifiche
di una “office hysteroscopy” diventano
sempre più concrete tanto che è diffuso
oramai in tutta Europa l’approccio definito “see and treat” che consente di
trattare immediatamente la gran parte
delle affezioni endouterine nel momento stesso in cui vengono diagnosticate,
grazie all’impiego di raffinati isteroscopi dalle dimensioni ridottissime ed in
virtù dell’impiego di correnti chirurgiche bipolari praticamente indolori
anche nelle pazienti senza narcosi.
Il 5 per mille anche
per l’Università Federico II
Le Università italiane fanno appello ai cittadini
per ridurre le proprie difficoltà finanziarie. Da
quest’anno, infatti, per la prima volta, ogni cittadino potrà decidere di destinare una quota
dell’imposta sul reddito (IRPEF) alla Ricerca
Scientifica e all’Università. La legge Finanziaria offre la possibilità di destinare il 5 per mille
dell’IRPEF alle Università con lo stesso meccanismo già valido per l’8 per mille alle istituzioni religiose.
Non si tratta di una nuova tassa né di un nuovo contributo ma di una opportunità in più
offerta a tutti, studenti, professori e cittadini, di
indirizzare all’Università una quota di un’imposta già dovuta allo Stato.
In questo modo il sistema universitario italiano
vuole dare la possibilità ai cittadini di contribuire direttamente alla costruzione di un paese
innovativo, giovane e più competitivo. Destinare il 5 per mille alle università significa, infatti,
dare il proprio contributo alla crescita del paese sostenendo un settore, come quello della
ricerca, che vede l’Italia purtroppo – secondo
gli ultimi dati ISTAT – agli ultimi posti della classifica europea per numero dei ricercatori, cifra
che, di recente, ha subito un’ulteriore riduzione
dell’1.9%.
Con il contributo raccolto attraverso il 5 per mille la Federico II si impegna, in specifico, a
potenziare i servizi offerti agli oltre 100 mila
studenti iscritti. Maggiori risorse consentiranno
inoltre all’Ateneo di destinare più borse di studio ai giovani ricercatori e di incrementare i
finanziamenti alla ricerca scientifica. Di diventare, in sostanza, un Ateneo migliore.
Per scegliere di destinare alla Federico II la
quota del 5 per mille della sua imposta sul reddito relativa al 2005, ogni contribuente dovrà
inserire la propria firma sulla voce Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università
e inserire, nell’apposito riquadro che compare
nei moduli IRPEF (CUD, UNICO o 730), il
codice fiscale d’Ateneo: 00876220633.
DEFIBRILLAZIONE PRECOCE
Anche gli elicotteri saranno più sicuri
con i nuovi dispositivi salvavita
S
i è tenuto a Roma presso la Biblioteca del Senato il 26 gennaio una interessante Conferenza che
ha affrontato il problema dell'uso in Italia dei defibrillatori e della loro diffusione. Alla Conferenza hanno
partecipato anche operatori della nostra Azienda: il
prof. Massimo Chiariello, il dr Maurizio Santomauro
e la dott. ssa Carla Riganti.
Il mondo sanitario si è sempre sforzato di studiare ogni
soluzione per portare la defibrillazione nel territorio e
aggredire l'aritmia nel più breve tempo possibile. Purtroppo fino alla fine del 2000 l'uso del defibrillatore era
riservato esclusivamnete ai medici e ciò comportava
una notevole limitazione nella loro diffusione con ritardi
nel soccorso in caso di arresto cardiaco. Nel 2001 la
sensibilità dei nostri legislatori ha condotto all’emanazione di una legge (n. 120 del 7 marzo 2001) che ha
permesso l'utilizzo dei defibrillatori semiautomatici
esterni in sede extraospedaliera anche da parte di personale non medico e non sanitario, ponendo l'Italia all'avanguardia in questo settore. Tale legge è stata poi
seguita da un'altra (n. 69 del 25 febbraio 2004) che ne
ha concesso l'uso anche in ospedale,paradossalmente
escluso dalla legge 120. La legge 120 prevedeva inoltre l'emanazione da parte del Ministero della Salute di
una normativa relativa alle modalità di addestramento,certificazione e controllo delle persone alle quali affidare il defibrillatore. Purtroppo tale normativa non è stata emanata ed il Ministero ha delegato le regioni a
dotarsi di propria regolamentazione. Cio' ha comportato
tuttora non pochi problemi riguardanti la responsabilità
della certificazione dei soccorritori addestrati ed autorizzati all'uso del defibrillatore che andrebbero risolti, se
non con leggi, almeno con direttive uniformi sul territorio nazionale. Un altro problema non ancora risolto
riguarda la diffusione dei defibrillatori. Infatti
secondo i dati epidemiologici europei il luogo
dove si verificano il maggior numero di arresti
cardiaci è la casa (70%), seguita da aeroporti,
stazioni ferroviarie, metropolitane (20%) ristoranti e grandi magazzini (10%). Per questo è importante collocare nei luoghi giusti i defibrillatori
semiautomatici, che tengano conto dei dati suggeriti dai cardiologi. Disattendendo queste due
disposizioni (formazione e diffusione) si vanifica
lo spirito della legge: l'arresto cardiaco continua
ad uccidere in Italia otto volte di più degli incidenti stradali. A ciò si può far fronte salvando
almeno 10 mila persone all'anno attraverso un uso intelligente del defibrillatore, che deve essere sempre preceduto dal massaggio cardiaco e dalla respirazione
assistita, come prescrivono anche le ultime linee guida
internazionali emanate nel 2005. Essenziale è la tempestività dell'intervento che deve avvenire nel più breve
tempo possibile per evitare danni al cervello. Se ciò
avviene nei primi 3 minuti il tasso di sopravvivenza è del
70%. Oltre i 10 minuti è molto difficile avere qualche
risultato. Alla Conferenza sono stati presentati anche i
risultati di uno studio della Cattedra di Cardiologia dell’Università Federico II di Napoli, che ha dimostrato la
compatibilità elettromagnetica di 6 defibrillatori tra i più
usati in Italia con la strumentazione di bordo delle
eliambulanze. Grazie a questa esperienza, prima in Italia, l'ENAC modificherà il regolamento in volo su eliambulanze per consentire nei casi di emergenza di poter
utilizzare il defibrillatore ed evitare la morte del paziente. Inoltre sono stati presentati interessanti risultati con
2 nuovi dispositivi meccanici per il massaggio cardiaco
chiamati LUCAS e AUTOPULSE che consentiranno
anche a soccorritori poco esperti di eseguire una rianimazione corretta anche per lungo tempo. Di questi
apparecchi sono già dotate le squadre di emergenza in
Canada e presto essi dovrebbero essere utilizzati
anche in Italia, soprattutto per i trasporti protetti tra
strutture ospedaliere diverse.
La Conferenza si è conclusa con un documentodi proposta di regolamentazione nazionale, firmata da oltre
sei associazioni scientifiche e associazioni di pazienti
(CONACUORE di Modena), da presentare al Ministero
della Salute per integrare le leggi vigenti e superare gli
ostacoli attuali burocratici che intralciano l'efficacia della rianimazione e del Sistema 118 territoriale. Nella proposta viene inoltre richiesto che tutte le Aziende con
oltre 50 dipendenti debbano avere nella dotazione di
pronto soccorso un defibrillatore semiautomatico e un
congruo numero di dipendenti addestrati. I corsi di laurea delle Facoltà di medicina e chirurgia,compresi quelli in Scienze Infemieristiche e le lauree triennali, dovranno prevedere insegnamenti rivolti al trattamento tempestivo ed efficace delle persone in arresto cardiaco.
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Il policlinico
Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
Federico II
NUTRIZIONE
IN BREVE
ABIO con Vodafone
arreda degenze
in Pediatria
Quando la terapia
è servita a tavola
Q
Il tumore si cura a tavola: una frase che non è solo uno slogan
salutista ma il risultato di accurati studi scientifici che, a Milano,
all’Istituto tumori, sono approdati alla realizzazione di un ristorante molto particolare all’interno delle mura dell’Istituto, dedicato ai degenti e, soprattutto, alle donne che hanno avuto problemi di neoplasie al seno. Una terapia a base di soia, di cereali integrali, di legumi e altri alimenti.
Il prof. Franco Berrino (nella foto in alto), direttore del Dipartimento di Medicina preventiva e predittiva, epidemiologia e
ricerca dell’Istituto Tumori di Milano, è intervenuto a Napoli, di
recente, presso l’Aula Magna dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II, tenendo una lezione magistrale. Gli studi di
Berrino, pubblicati sulle maggiori riviste internazionali a impact
factor, evidenziano un profondo rapporto tra alimentazione e
cancro e, in particolare, documentano la possibilità di prevenire
l’insorgenza del tumore, in particolare al seno, e di scongiurare
recidive, attraverso un’accurata scelta dei nutrienti.
l cancro al seno è una
delle forme tumorali purtroppo più diffusa tra le
donne – dice Berrino - pertanto
l'Istituto dei Tumori di Milano
sta portando avanti un progetto
di ricerca da me coordinato sulla "Prevenzione alimentare del
carcinoma alla mammella". In
questo progetto, le donne operate di tumore della mammella
si alimentano in un modo ritenuto protettivo. I risultati ottenuti finora sono oltremodo
incoraggianti”.
Cereali integrali, legumi, (in particolare la soia), l’olio extravergine di oliva, i vegetali a foglia
larga, in parte la frutta e gli
ortaggi a radice, gli zuccheri
non raffinati, esplicherebbero
una funzione protettiva nei confronti dei tumori al seno e, in
generale, nei confronti delle
malattie croniche e degenerative.
“Uno dei presupposti di tale
tipo di dieta – spiega ancora
Berrino – è di far mutare assetto alla flora batterica intestinale
ma, soprattutto, di evitare una
stimolazione brusca del sistema insulinico che, invece, viene
stimolato in maniera progressiva e lenta. Senza dubbio tale
tipo di alimentazione influenza,
inoltre, la biosintesi degli ormo-
“I
La dieta anticancro:
riso e pasta
semintegrale al posto
del pane, delle patate
e degli zuccheri
semplici; cereali e
legumi al posto delle
proteine animali;
vegetali a foglia
larga e mele.
ni androgeni ed estrogeni che
hanno un ruolo importante nell’insorgenza e sviluppo dei
tumori della sfera genitale”.
Lo scopo del progetto è verificare se, attraverso una modificazione della quantità e qualità
degli alimenti e dei nutrienti
presenti nella dieta, si possa
prevenire da un lato il tumore
della mammella e, dall'altro,
l'insorgenza delle recidive che
sono, purtroppo, molto frequenti tra le donne operate di
tumore.
“I dati di studi epidemiologici di
ricerca sul tumore della mam-
mella e sui trattamenti ormonali in menopausa, come ad
esempio quelli diffusi dal World
Cancer Research Found e dall’American Institute for Cancer,
rivelano che se seguissimo una
dieta adeguata vi sarebbe una
riduzione del 30-40% dell’insorgenza di tumori, con punte
addirittura del 50% per alcune
tipologie di neoplasie (colonretto, stomaco, esofago, mammella e cavo orale).
“Le ricerche condotte dal
nostro Dipartimento – sottolinea ancora Berrino – hanno
dimostrato la possibilità di
modificare
favorevolmente,
attraverso l’alimentazione, una
serie di parametri ematologici
associati a un maggior rischio
di tumori”. E’ per questo, ad
esempio, che l’utilizzo di alcuni
fattori alimentari contenuti
negli insaccati aumenta di
un fattore 4 l’insorgenza di
tumori gastrici nella zona di
Firenze, Forlì e Ravenna
rispetto al Meridione.
Presso il Centro Tumori di
Milano il prof. Berrino ha
attivato laboratori di educazione alimentare aperti
al pubblico per insegnare
l’uso appropriato della cucina come strumento quotidiano di prevenzione e salute. Il
programma di alimentazione
elaborato da Berrino è stato
anche introdotto presso la
mensa dell’Istituto e adottato
dai malati in chemioterapia.
La dieta consigliata da Berrino
rimanda alla tradizione popolare povera, alle diete delle
comunità rurali, basate su
cereali e legumi, insieme a verdure di vario tipo e raramente a
proteine di origine animale.
Tortillas e fagioli tipico delle
zone povere del Sud America,
semola di grano (il cuscus) e
ceci in Asia, miglio e arachidi
nell’Africa nera, riso e soia in
Oriente, riso e lenticchie oppure pasta e fagioli nelle aree
CORSI ECM
nche quest’anno la Sezione Campana
della SINU (Società Italiana di Nutrizione
Umana), di cui è presidente il dr. Pierluigi
Pecoraro, organizza un incontro di aggiornamento presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II. “Valutazione dello stato di
Nutrizione” è il tema prescelto per questa edizione del corso, che è stato organizzato in collaborazione con il CEINGE e la Scuola di Specializzazione in Scienze dell’Alimentazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II.
L’iniziativa - valida ai fini ECM per medici, biologi e dietisti - avrà inizio il 20 aprile alle ore
14.00 presso la sala convegni del CEINGE con
una seduta dedicata a “Un futuro per la valutazione dello stato di nutrizione” con interventi
introduttivi dei prof. Antonio Colantuoni, Francesco Salvatore, Giovannangelo Oriani e del
presidente Pecoraro. Seguiranno altri 4 appuntamenti il 27 aprile (Valutazione dei consumi alimentari), il 4 maggio (Metodiche per la valutazione delle necessità energetiche), l’ 11 maggio
(Metodiche per la valutazione della composizione corporea) ed il 18 maggio (Stato nutrizionale in condizioni fisiopatologiche). Il programma del corso e le modalità d’iscrizione sono
consultabili sul sito www.sinu.it
***
vrà inizio nel prossimo mese di aprile il VII
Corso di perfezionamento in riabilitazione
cardiologica della Facoltà di Medicina e
Chirurgia della Federico II. Il Corso – che preve-
A
A
de 40 ore di didattica formale e 20 ore di didattica integrativa pratica distribuite in 6 moduli e
terminerà a giugno – si propone di rispondere
alla crescente richiesta di approfondimento e
formazione in questa disciplina, a causa del
grande rilievo epidemiologico delle patologie
cardiovascolari acute e croniche, che sono l’obiettivo dell’ intervento riabilitativo. E’ stato
dimostrato che la Riabilitazione Cardiologica ha
un effetto favorevole sulla capacità funzionale
cardiovascolare, sulla qualità di vita, sugli
aspetti psico-comportamentali e sul reinserimento nella vita lavorativa o di relazione dopo
un evento acuto cardiovascolare. Un ciclo di
riabilitazione cardiologica fa parte del protocollo standard nel trattamento del cardiopatico
dopo eventi acuti (infarto miocardico, intervento cardiochirurgico o di angioplastica ecc.)
Ciononostante la cultura riabilitativa in campo
cardiologico è ancora poco diffusa tra gli
addetti ai lavori (medici di base, cardiologi,
internisti). Gli spazi didattico-formativi, all'interno dei corsi di Laurea in Medicina e delle
Scuole di Specializzazione in Cardiologia, sono
orientati in maggioranza verso la diagnosi e la
terapia delle acuzie.
Il Corso – cui possono partecipare 70 iscritti
tra Medici e Terapisti della Riabilitazione – è
diretto dal prof. Carlo Vigorito, Responsabile
dell’Area Funzionale di Riabilitazione Cardiologica dell’A.O.U. Federico II. Maggiori informazioni possono essere richieste alla seguente email: [email protected]
L’attività fisica
moderata praticata
ogni giorno
senza affanno
- per evitare
di stimolare
i fattori di crescita aiuta a combattere
i radicali liberi
e le malattie
degenerative
mediterranee
rurali sono validi esempi di
come alimentarsi in maniera
corretta.
Da limitare, invece, gli alimenti
di origine animale, a cominciare
dalla carne ma anche dal latte
che nella tradizione rurale era
difficilmente conservabile. Neppure conosciuti da alcuni popoli, lo zucchero e le farine molto
raffinate, sono diventate un
nutrimento quotidiano in occidente ma deleterio per la salute
e causa di obesità, diabete,
ipertensione,
aterosclerosi,
infarto cardiaco, osteoporosi,
stitichezza, ipertrofia prostatica
e molti tipi di tumori tra cui
quello dell’intestino, della
mammella e della prostata.
“I
meccanismi
biologici
mediante i quali i cibi influenzano la crescita cellulare e favoriscono il tumore sono molteplici
e complicati – avverte Berrino –
e cambiare alimentazione non
basta. Una dieta protettiva
richiede un cocktail equilibrato
di molti alimenti diversi”.
“Le verdure sembra chiaro che
esercitino una azione protettiva
nei confronti del cancro del polmone: chi le mangia regolarmente riduce della metà il
rischio di ammalarsi rispetto a
chi non le consuma. Ma se continua a fumare il pericolo del
cancro al polmone rimane
comunque alto. Inoltre i fattori
dietetici impiegano tempo per
far sentire i propri effetti e sono
difficilmente studiabili singolarmente. Il rischio più che dipendere da un singolo fattore
dipende dallo stile di vita”.
L’esperienza milanese potrebbe trovare presto seguito anche
a Napoli. Proprio presso l’AOU
Federico II è, difatti, allo studio
un progetto per sperimentare
queste procedure nutrizionali in
gruppi selezionati di pazienti.
S
tipulato l’8 marzo u.s. un
protocollo d’accordo tra
l’ABIO
(Associazione
Bambini In Ospedale) onlus Italia e l’AOU Federico II per la
realizzazione, presso il reparto
di degenza per Malattie Genetiche del Dipartimento Clinico di
Pediatria, del progetto di arredo
e decorazione finanziato dalla
Vodafone, che coinvolge alcuni
dei principali ospedali con
degenza pediatrica del CentroSud. L’accordo, sottoscritto dal
segretario generale del Comitato ABIO Italia, dr.ssa Regina
Sironi, e dal direttore generale
dell’AOU Federico II, dr Carmine Marmo, (assieme nella foto
con il prof. Generoso Andria,
direttore del Dipartimento Clinico di Pediatria) prevede che al
più presto venga redatto un progetto esecutivo che tenga conto
della tipologia edilizia delle
stanze di degenza del reparto
dell’AOU, che provvederà, da
parte sua, all’ esecuzione dei
lavori preliminari di adeguamento se necessari. L’ABIO, al
contempo, si è impegnata a fornire materiali e arredi conformi
alle più aggiornate certificazioni
di sicurezza ed a completare la
realizzazione del progetto entro
la prossima estate.
Donazione alla
terapia intensiva
neonatale
C
ontinua la gara di solidarietà a favore del nuovo
reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’AOU Federico
II, diretto dal prof. Roberto
Paludetto. La dotazione strumentale del reparto potrà difatti
contare anche su un pulsossimetro donato dalla ditta Cigliano
elettromedicali s.a.s. e del valore commerciale di oltre 2000
euro. Il pulsiossimetro è uno
strumento che permette il monitoraggio non invasivo della
quantità di ossigeno circolante e
quindi consente il riconoscimento precoce degli stati di ipossiemia, cioè di carenza di ossigeno, dando così una valutazione
dell’efficacia della respirazione.
Dall’1 al 5 aprile
alla Mostra
congresso Fimad
D
all’ 1 al 5 aprile Napoli
ospiterà presso il Complesso della Mostra d’Oltremare il 12° Congresso della
FIMAD (Federazione Italiana
delle Malattie Digestive) l’associazione che raggruppa le
società scientifiche che operano nel campo delle malattie
dell’ apparato digerente. Tra i
numerosi temi in discussione
spicca nella seduta inaugurale
“Il governo clinico”. Presidente
del Comitato Organizzatore del
Congresso è il prof. Nicola
Caporaso, responsabile dell’Area Funzionale di Gastroenterologia a prevalente indirizzo
per malattie epatogastroenterologiche critiche.
Il policlinico
Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
11
Federico II
AVO
Angeli in corsia
per alleviare la sofferenza
CENTODUE VOLONTARI IN 24 ANNI DI ATTIVITÀ
SI SONO ALTERNATI AL FIANCO DEI PAZIENTI:
MOTIVAZIONE E CONTINUITÀ DOTI INDISPENSABILI
L
’AVO, Associazione Volontari
Ospedalieri, opera presso l'AOU
Federico II da ventiquattro anni,
con la partecipazione fino ad oggi, di
centodue volontari.
Per conoscere più approfonditamente il
contributo che quotidianamente i
Volontari forniscono ai nostri pazienti,
abbiamo incontrato la coordinatrice
AVO dell'AOU Federico II, la sig.ra
Maria Rosaria Russo e la sig.ra Liliana Pettorino, Responsabile AVO del
Dipartimento di Pediatria che, tra l'entusiasmo per le iniziative in corso di realizzazione e la sincera commozione per
il ricordo di alcuni pazienti assistiti, raccontano storia, percorsi e prospettive
dell'AVO nel Policlinico.
con i compiti e le funzioni di medici ed
infermieri.
Quali sono i compiti e le funzioni del
Volontario AVO?
Russo: Il volontario AVO fornisce il suo
supporto morale e psicologico ai
pazienti, cercando di rendersi utile e di
rispondere alle diversità di ogni singolo
caso. Il suo compito è quello di esserci
e di poter migliorare con il proprio contributo la quotidianità del degente, nel
rispetto della sua individualità e delle
sue esigenze.
Organizzate
spesso
iniziative,
soprattutto per i piccoli degenti, per
favorire momenti di gioco e aggregazione?
Pettorino: Lo scorso 22 febbraio
abbiamo organizzato presso il Dipartimento di Pediatria una splendida festa
di carnevale. I bambini, insieme ad un
animatore, che abitualmente ci aiuta
nell'organizzare questa feste, hanno
dato vita ad un momento di spensieratezza e serenità.
I bambini, nel dolore e nella sofferenza,
assumono molto più degli adulti un
atteggiamento composto e rassegnato
e il nostro supporto diventa significativo
quando riusciamo a distrarli, anche
solo per qualche ora, per giocare in
compagnia. Presso il Dipartimento di
Pediatria, infatti, abbiamo uno spazio
giochi in cui tutti i pomeriggi incontriamo i piccoli pazienti. Il gruppo che coordino, formato da tredici volontari, è molto motivato ed ognuno di loro collabora
mettendo a disposizione tutte le sue
competenze. Stiamo, inoltre, lavorando
all'idea di un concerto in aula magna.
In che modo il vostro supporto si
inserisce nel lavoro dell’equipe
medica ed infermieristica dell'AOU?
Russo: Sebbene all’íinizio dell'esperienza come volontari la nostra figura
fosse guardata con un certo sospetto,
oggi il nostro contributo è apprezzato
da medici ed infermieri, ed è anche grazie a loro che il nostro ruolo viene valorizzato. Come è precisato nel nostro
statuto, i volontari ospedalieri debbono
offrire il loro sostegno senza interferire
Ricordate la storia di qualche
paziente assistito che vi ha particolarmente colpito?
Pettorino: Ricordo un ragazzo tunisino
che non voleva mai scendere dal letto
per giocare insieme agli altri. Un ragazzo timido, riservato. Capii che non voleva partecipare ai giochi, lasciando il
suo letto, perchè non possedeva nulla
da indossare, neanche un ricambio di
biancheria intima. Mi chiese di portargli
almeno due cose: un dentifricio e una
spugna. Resterà sempre nei miei ricordi una bambina che ho avuto modo di
conoscere negli ultimi tempi e che, purtroppo, a soli due anni e mezzo, ci ha
lasciati. Un'esperienza umana molto
dolorosa, ed è stato uno dei periodi di
maggiore impegno della mia attività di
volontaria, svolta per supportare la piccola degente, ma soprattutto la sua
famiglia.
Quali sono i requisiti che secondo
voi è necessario possedere per
diventare Volontari AVO?
Russo: Per diventare volontario è
necessario sentire il desiderio di poter
fornire agli altri un sostegno, con la
consapevolezza che non si è solo spettatori del dolore e della sofferenza altrui
ma si partecipa insieme a chi è direttamente coinvolto.
Pettorino: E' un'attività che ti arricchisce, si riceve umanamente sempre di
più di quanto si dà, ma è indispensabile motivazione e continuità.
Per concludere, cosa vi augurate per
il futuro dell'AVO nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II?
Russo: Lavoriamo in armonia con il
personale dell'Azienda, e ci gratifica
molto ricevere le lettere di encomio di
alcuni tra i più alti rappresentanti delle
Dirigenza. Il mio augurio è di continuare a lavorare serenamente, in sintonia
con le varie strutture.
Pettorino: Sebbene senza supporti
economici, ci autotassiamo per poter
realizzare le nostre iniziative, lavoriamo
con entusiasmo e in sinergia con gli
obiettivi dell'Azienda. Per il futuro,
auspico un miglioramento della qualità
dell’accoglienza e, per i piccoli degenti,
mi auguro che il loro accesso alle strutture assistenziali possa avvenire in un
ambiente più divertente e gioioso, in
modo che l'impatto con la struttura non
risulti traumatizzante.
Alessandra Dionisio
L
DIREZIONE SANITARIA
Segreteria 081/7463719 - 4397
UFFICIO DI STAFF DELLA DIREZIONE
GENERALE : Segreteria 081/7463766
PUNTO ASCOLTO UTENTI c/o DIREZIONE
SANITARIA : 081/7462430
PUNTO ACCOGLIENZA c/o DIREZIONE
SANITARIA : 081/7462693
POLIZIA DI STATO : 081/7463333
a destato molto
interesse
e
ampio consenso,
tra gli utenti, l’iniziativa
dell’AOU Federico II di
partecipare alla prima
giornata mondiale del
rene, celebrata il 9
marzo scorso.
Presso l’ambulatorio
di Nefrologia al secondo piano dell’ edificio 5
dalle 9.00 alle 13.00 i
medici specialisti dell’Azienda hanno gratuitamente visitato quanti si recavano per avere
pareri o indicazioni sulla propria funzionalità
renale. L’iniziativa è stata svolta di concerto con
la Fondazione del rene onlus, che è presieduta
dal prof. Vittorio Andreucci, (nella foto) ordinario
di Nefrologia presso l’Università Federico II.
“Lo scopo della giornata mondiale e delle manifestazioni ad essa collegate – ha spiegato il prof.
Andreucci – è stato quello di promuovere indagini precoci su eventuali interessamenti renali in
persone ad alto rischio. Sono da considerare tali
quelle persone che hanno più di 50 anni, i fumatori, i diabetici e gli ipertesi. Questo tipo di
screening permette di identificare precocemente coloro che hanno iniziali malattie renali croniche, così da poter avviare tempestivamente
terapie efficaci”.
H
Il web aziendale e la E-Tv in lizza
per la sezione “Idee e progetti innovativi”
DIREZIONE GENERALE
Segreteria 081/7463766
SERVIZIO RELAZIONI CON IL
PUBBLICO : 081/7462684
Indagini precoci per ipertesi,
diabetici e fumatori
FORUM P.A.
NUMERI UTILI DELL’AOU - Centralino 081/7461111
DIREZIONE AMMINISTRATIVA
Segreteria 081/7463762
LA GIORNATA DEL RENE
CARABINIERI : 081/7462222
SERVIZIO RELIGIOSO : 081/7462720
Il Punto Informazioni presso l'ingresso di Via Pansini : 081/7463292
‘AOU Federico II partecipa quest’anno al Premio Forum PA
Salute con un
progetto dal titolo
“Comuni…
tanto”. Il progetto, che rientra
nella categoria
“idee e progetti
innovativi” e che
è stato promosso dal Coordinamento di Staff della Direzione Generale, prevede la realizzazione definitiva del nuovo portale web Aziendale e della E-TV. Il nuovo portale
web Aziendale è stato progettato per migliorare il vecchio sito web esistente: è stata elaborata, così, una nuova struttura con un progetto
grafico ed una definizione delle pagine più rispondenti alle esigenze
informative dell’Azienda, in linea con il lavoro già svolto per la redazione della Carta dei Servizi. In particolare, è stata realizzata una procedura di validazione per l’inserimento delle informazioni nel portale
con identificazione dei livelli di responsabilità. All’aggiornamento del
sito web si affianca la realizzazione della E-TV, che utilizzerà la rete
intranet del campus aziendale. La sala regia del palinsesto sarà collegata con 10 Tv station collocate in altrettanti ambulatori aziendali connesse alla rete mediante un DAC (digital to analog converter) che converte il flusso video da segnale digitale in segnale analogico, in grado
di pilotare i TV-LCD. “Questa realizzazione – è precisato nella relazione di accompagnamento alla proposta di partecipazione al premio
- rappresenta un esempio ottimale di utilizzo della tecnologia ICT per
dotare l'Azienda di un canale comunicativo in grado di gestire in completa autonomia la comunicazione diretta con i propri utenti/visitatori.
Il palinsesto televisivo che sarà trasmesso nel campus sui monitor
posizionati negli ambulatori sarà realizzato con un mix gradevole di
contenuti sia istituzionali (filmati che riguardano la vita del Campus)
che di intrattenimento con news in tempo reale e informazioni di servizio di pubblica utilità.
12
Il policlinico
Anno 3° - Numeri 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
Federico II
PRIVACY
APPUNTAMENTI
Via al master sulla
ipertensione arteriosa
Più sicurezza
a tempo di record
V
ia libera dell’Ateneo Federico
II alla seconda
edizione del Master
universitario di II
livello in ipertensione
arteriosa.
“Scopo del Master spiega il suo coordinatore
Pasquale
Strazzullo - è offrire
a laureati in medicina
e chirurgia e, in particolare, a specialisti
in medicina interna,
cardiologia, nefrologia, endocrinologia, l’opportunità
di approfondire la conoscenza dei meccanismi fisiopatologici alla base dell’ipertensione arteriosa, delle
sue interazioni con altri fattori di rischio cardiovascolare e delle sue complicanze, perfezionare le abilità diagnostiche e di decisione terapeutica in tema
di ipertensione e di prevenzione cardiovascolare,
accrescere le capacità di valutazione critica riguardo
l’impostazione, l’esecuzione e la presentazione dei
risultati di trials clinici in ambito cardiovascolare, visitare strutture e laboratori dedicati all’assistenza al
paziente iperteso e discutere con i docenti e i ricercatori del corso le modalità organizzative e attuative
della gestione del paziente iperteso e della ricerca
clinica nel campo dell’ipertensione”.
Il Master ha il patrocinio della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa e vede la partecipazione di
docenti della Seconda Università di Napoli, degli Istituti di Biomedicina e di Scienza dell’Alimentazione
del CNR, dell’Università di Milano “Vita e Salute”,
dell’Università di Roma La Sapienza, dell’IRCSS
NEUROMED e dell’Università di Warwick (UK).
A
pprovati il nuovo regolamento
aziendale per il trattamento dei
dati sensibili e giudiziari e il nuovo Documento Programmatico sulla
Sicurezza, nel quale sono adottate le
misure minime di sicurezza, in ottemperanza alle norme previste dal Codice in materia di protezione dei dati personali.
L’Azienda ospedaliera universitaria
Federico II con le Determinazioni del
Direttore Generale n. 547 e n. 548 del
20 dicembre 2005, ha adottato i provvedimenti predetti nei termini previsti
dall’articolo 180 del Codice, e cioè
entro il 31 dicembre 2005, anche se il
Governo, con l’approvazione del
Decreto Legge n. 273 del 30 dicembre
2005, ha differito tali termini rispettivamente al 28 febbraio 2006 per l’adozione del Regolamento e al 31 marzo
2006 per l’adozione delle nuove misure minime di sicurezza.
Il regolamento
Nel regolamento sono stati individuati i
trattamenti di dati personali consentiti,
che sono, in particolare:
- di natura sanitaria per le istruttorie
svolte per l’accertamento dei requisiti
di idoneità per l’iscrizione a registri,
elenchi e assimilabili finalizzati alla
concessione di benefici di natura economica e/o assistenziale, per la comunicazione dei dati sanitari dei pazienti
all’Università degli Studi di Napoli
Federico II per finalità didattiche e di
ricerca scientifica e per la comunicazione dei dati sanitari a Laboratori ed
Enti di ricerca ad alta specializzazione,
con finalità di complemento di indagine
diagnostica, nell’ambito dei servizi
assistenziali;
- di natura giudiziaria per l’erogazione
di servizi assistenziali nei confronti di
soggetti in stato di fermo giudiziario o
di detenzione; esercizio di trattamenti
sanitari coatti su mandato della autorità giudiziaria e l’instaurazione di rapporti di lavoro dipendente e per gli
accertamenti dei requisiti di ammissibilità per partecipare a bandi di gara in
materia di forniture e/o appalti di servizi;
- di natura associativo-sindacale per la
gestione di rapporti di lavoro dipendente limitatamente ai dati relativi alla
iscrizione ai sindacati di categoria e
per la sola finalità di espletamento
degli obblighi di legge.
Al suddetto regolamento è stata allegata, inoltre, la puntuale rilevazione
dei trattamenti di dati personali sensibili operati dalle Strutture dell’Azienda,
con l’indicazione della denominazione
del Trattamento, della fonte normativa
di riferimento, delle rilevanti finalità di
interesse pubblico perseguite, dei tipi
di dati personali sensibili e della natura
dei dati trattati.
Il documento
programmatico
Il Documento Programmatico sulla
Sicurezza, invece, già redatto a maggio del 2005 a norma del Decreto del
Presidente della Repubblica 28 luglio
1999, n. 318, è stato aggiornato e
approvato tenendo conto delle nuove
misure minime di sicurezza non previste dalla disciplina precedente al Codice.
Il nuovo Documento Programmatico
sulla Sicurezza contiene, quindi, idonee informazioni riguardo all’elenco dei
trattamenti di dati personali, alla distribuzione dei compiti e delle responsabilità nell’ambito delle strutture preposte
al trattamento dei dati, all’analisi dei
rischi che incombono sui dati, alle
misure da adottare per garantire l’integrità e la disponibilità dei dati nonché la
protezione delle aree e dei locali, alla
descrizione dei criteri e delle modalità
per il ripristino della disponibilità dei
dati in seguito a distruzione o danneggiamento, alla previsione di interventi
formativi degli incaricati del trattamento, alla descrizione dei criteri da adottare per garantire l’adozione delle misure
minime di sicurezza in caso di trattamenti di dati personali affidati all’esterno della struttura e, infine, all’individuazione dei criteri da adottare per la cifratura o per la separazione dei dati idonei
a rivelare lo stato di salute e la vita ses-
suale degli interessati.
Le scelte
organizzative
La tempestività con cui l’Azienda ha
prodotto i suindicati provvedimenti non
è casuale, bensì è il frutto di una oculata scelta organizzativa.
Il Direttore Generale, infatti, sin dal giugno 2005, per meglio rispondere alle
problematiche aziendali derivanti dall’applicazione delle norme in materia di
protezione dei dati personali introdotte
dal Codice, specialmente per la particolare natura dell’Azienda che condivide i dati con l’Università degli Studi
Federico II per fini didattico scientifici,
ha disposto l’attivazione del Coordinamento Privacy.
Questa struttura, incardinata nel Servizio di Informatica Amministrativa, è il
punto di competenza aziendale in
materia di privacy ed è composta da
un responsabile, l’ing. Guglielmo
Toscano, e da circa 40 Referenti Privacy che sono stati nominati direttamente dai rispettivi Direttori dei Dipartimenti Assistenziali e dei Servizi Centralizzati, nonché dai Capi dei Servizi
Amministrativi.
Il Coordinamento Privacy è di supporto al Direttore Generale, in quanto titolare del Trattamento dei dati, per le
attività in materia di applicazione delle
normative in materia di protezione dei
dati personali e al Direttore Amministrativo e al Direttore Sanitario, in
quanto fornisce a tutte le Strutture
Aziendali il supporto e le informazioni
per l’applicazione del Codice.
CONVENZIONE CON L’UNIVERSITÀ SUOR ORSOLA BENINCASA
Stage in redazione per gli studenti
el mese di Febbraio il dott.
Carmine Marmo, direttore
generale dell’AOU Federico II, e il prof. Lucio d’Alessandro Preside della Facoltà di
Scienze della Formazione dell’Università degli studi Suor Orsola
Benincasa di Napoli, hanno stipulato una convenzione per
offrire ai laureandi in Scienze
della Comunicazione la possibilità di svolgere attività di stage
presso le strutture dell’Azienda.
I tirocinanti prescelti, selezionati
attraverso un colloquio motivazionale, svolgeranno il periodo
di stage partecipando alla redazione del periodico “Il Policlinico
Federico II” e alla realizzazione
del progetto “La Tv negli ambulatori”, che prevede, attraverso
N
l’installazione di monitor presso
i principali ambulatori, anche la
trasmissione a circuito chiuso di
servizi video prodotti dall’Azienda. Gli stagisti forniranno il loro
contributo in termini creativi,
organizzativi e collaborativi, realizzando articoli e servizi giornalistici, interviste ed approfondimenti sul tema della salute e della sanità, con particolare riferimento alla realtà dell’AOU Federico II. Il progetto formativo avrà
durata trimestrale. Un rapporto,
quello tra l’Azienda e il Suor
Orsola, che indica una collaborazione tra realtà professionale e
mondo accademico a tutto vantaggio della nuova “generazione” di studenti che integrerà
teoria e pratica, affacciandosi al
mondo del lavoro con maggiore
consapevolezza.
In particolare, lo stage fornirà
l’opportunità, agli studenti, di
conoscere da vicino le dinamiche ed i processi comunicativi
della principale azienda ospedaliera del Mezzogiorno, consentendo loro di parteciparvi e mettere in pratica quanto appreso
durante il percorso di studi.
La convenzione con l’Università
degli studi Suor Orsola Benincasa manifesta e rafforza la volontà aziendale di alimentare e condividere una più consapevole e
diffusa cultura della comunicazione, come leva strategica per
la gestione organizzativa interna
e per la rappresentazione esterna.
2005 ok per il centro
di riabilitazione intestinale
S
i terrà venerdi
31 marzo p.v.
presso l’aula 5
della tensostruttura
del complesso di Cappella Cangiani, con
inizio alle ore 8.30, un
incontro multidisciplinare sulle patologie
funzionali del pavimento pelvico dal titolo: “Incontinenza e
stipsi: quali risposte
per il paziente”. L’incontro è stato promosso dal Centro di rilevante interesse regionale in
Terapia riabilitativa pre e post-operatoria dell’apparato digerente e del pavimento pelvico e neuromodulazione dell’ A.O.U. Federico II, diretto dal prof.
Sergio Abate (nella foto). Nel corso dell’incontro, le
cui due sessioni saranno moderate dai prof. Andrea
Renda e Guido Mosella ,saranno illustrati anche i
risultati raggiunti nello scorso anno dal Centro di
eccellenza, che ha eseguito ben 653 visite e consulenze interne e 202 esami strumentali.
“Il numero dei pazienti seguiti – anticipa il prof. Abate - è in continuo trend di crescita anche perché il
Centro è parte integrante di un circuito nazionale in
collaborazione con l’Università degli Studi di Padova
e si avvale di un numero verde 800-672077”.
Il policlinico
Federico II
Direzione, redazione, amministrazione
Via Pansini, 5 - Tel. 081.7463766 - 62 - Fax. 0817462304
Periodico d’informazione
dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II Distribuzione gratuita
Anno 3° - Numero 1/2/3 - Gennaio/Marzo 2006
Reg. Tribunale di Napoli n. 64 del 23.6.2004
Direttore responsabile
Patrizio Fiore
Segretaria di redazione:
Francesca Castiglione Morelli
Collaborazione redazionale:
Domenico Forino
Collaborazione fotografica:
Giulio Esposito e Giacomo Iazzetta
Stampa:
Litho Gar srl - Via Don Minzoni, 233 - Cercola (NA)
Tel. 0817748985 - Fax 0817738694 - [email protected]