Le funzioni degli intermediari e le banche

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Economia degli Intermediari Finanziari
Le funzioni degli
intermediari e le
banche
ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
Gli intermediari
Jacopo Mattei - Economia degli Intermediari Finanziari
Jacopo Mattei - anno accademico 2016/2017
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1
Economia degli Intermediari Finanziari
ALCUNI FATTI …
1.
La distinzione teorica tra circuiti diretti e indiretti è insufficiente:
z
2.
Si introduce quindi l’ulteriore classificazione:
z
z
3.
Anche all’interno dei circuiti diretti e dei mercati mobiliari gli scambi
possono avvenire (e tipicamente avvengono) tramite un intermediario
Scambi autonomi
Scambi assistiti
Gli scambi finanziari assistiti, che costituiscono la norma,
avvengono sia nei circuiti diretti che in quelli indiretti;
z
z
gli intermediari che operano nell’ambito dei circuiti diretti vengono
definiti mobiliari,
gli altri sono invece gli intermediari creditizi.
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CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERMEDIARI
1.
L’attività di intermediazione può essere classificata in base alla
natura della relazione contrattuale tra intermediario e
“cliente”
2.
Su tale base si distinguono tre grandi categorie di attività degli
intermediari:
z
z
z
3.
Negoziazione in proprio
Negoziazione delegata
Prestazione di servizi di assistenza e consulenza
Le diverse attività si distinguono per:
z
z
z
Diversa intensità del rischio a carico dell’intermediario
Diversa focalizzazione al cliente
Diversa evidenza contabile
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PERCHE’ GLI INTERMEDIARI?
Imperfezioni del mercato
Soluzioni offerte da intermediari
Costi di transazione
Economie di scala
Incertezza
Diversificazione rischio
Asimmetria informativa
Screening e monitoring
Preferenze divergenti
Trasformazione scadenze
Razionalità limitata
Professionalità
Nei circuiti
diretti?
Ruolo degli intermediari:
facilitare la partecipazione ai mercati
gestire il rischio
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Le banche: i diversi modelli
istituzionali e strategici
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LE BANCHE
Attività (art. 10 T.U.B.):
Raccolta del risparmio tra il pubblico;
Concessione di credito.
Profili normativi:
Dal 1994 la normativa vigente si ispira al modello europeo di
banca “universale”.
Precedentemente sussisteva una distinzione tra:
Banche di deposito;
Istituti di credito speciale.
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LE BANCHE (…segue)
Elementi e funzioni distintive:
1.
Svolgimento della funzione monetaria (accettazione
generalizzata dei debiti bancari come mezzo di
pagamento);
Fiducia del pubblico;
Procedure e strutture di efficienza e sicurezza.
2.
Funzione di trasferimento delle risorse finanziarie tra unità
finali in surplus e in deficit
La banca fa parte del circuito creditizio;
Attua la trasformazione delle scadenze;
Svolge la funzione di trasformazione del rischio;
Svolge una funzione di selezione ex-ante e di controllo ex-post.
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LE BANCHE (…segue)
Possibili attività svolte dal modello di banca “universale”:
1. Retail banking
Processi produttivi industrializzati e standardizzati (riferibili al
modello US “commercial banking”);
Canali distributivi diretti e capillari;
2.
Private banking e Corporate banking
Strumenti e servizi complessi, integrati e personalizzati (riferibili
al modello US “investment banking”);
Elevato valore aggiunto;
“Relationship banking”.
La definizione di investment banking è molto ampia:
In genere strumenti e servizi complessi destinati alla gestione
finanziaria dell’impresa, della famiglia e della clientela
istituzionale.
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LA STRUTTURA DI BILANCIO
DELLE BANCHE E GLI EQUILIBRI
FONDAMENTALI
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PREMESSE AL BILANCIO DELLA BANCA
Definizione: insieme di documenti redatti periodicamente allo scopo
di rappresentare la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica
Documenti:
Stato patrimoniale (attività e passività)
Conto economico (costi e ricavi)
Nota integrativa
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PREMESSE AL BILANCIO DELLA BANCA
(…segue)
Obiettivi bilancio:
Rispondere a obblighi contabili (IAS) e fiscali previsti dalle normative
Costituire fonte di informazione economico, patrimoniale e finanziaria
per gli stakeholders
Note per la compilazione:
Banca d’Italia ha predisposto schemi e regole (modificate recependo i
principi IAS/IFRS)
Differenti tipologie di bilancio
Bilancio
Bilancio
Bilancio
Bilancio
della banca
consolidato o di gruppo
civilistico
riclassificato
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CONTENUTO DEL PASSIVO DI BILANCIO
Il passivo come fonte di fondi:
Raccolta da clientela:
Depositi in conto corrente
Depositi a risparmio
Obbligazioni bancarie
Prestiti da banche, intermediari finanziari o banca centrale
Capitale proprio
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CONTENUTO DELL’ATTIVO DI BILANCIO
L’attivo come impiego di fondi:
Riserve di liquidità:
Cassa
Liquidità presso la Banca Centrale:
Riserva obbligatoria
Riserve liquidità in eccesso rispetto ai vincoli
Titoli
Prestiti
Altre attività
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STATO PATRIMONIALE DELLA BANCA
ATTIVO
PASSIVO
Cassa
Attività finanziarie fruttifere di interessi Passività onerose di interessi
•Depositi interbancari
•Crediti verso banche
•Crediti verso clienti
•Titoli a reddito fisso
•………..
•Debiti verso banche
•Debiti verso clienti
•Debiti rappresentati da titoli emessi
•Passività subordinate
•…………..
Attività finanziarie non fruttifere di
interessi
Passività non onerose di interessi
•Titoli azionari
•Partecipazioni
•Ratei e risconti attivi
•Crediti verso l’erario
•………
Attività non finanziarie
•Ratei e risconti passivi
•Fondi per rischi e oneri
•…………….
Patrimonio
•Immobilizzazioni materiali
•Immobilizzazioni immateriali
•Capitale sociale
•Riserva sovrapprezzo azioni
•Altre riserve patrimoniali
Jacopo
Economia
Mattei
Economia
degli
- Economia
Intermediari
degli Intermediari
degli
Finanziari
Intermediari
Finanziari
a/a 2010/11
Finanziari
•Utile
netto
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DATI (ITALIA)
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.
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EFFETTI DELLA FUNZIONE MONETARIA DEI
DEPOSITI SULL’OFFERTA DI MONETA
In conseguenza delle caratteristiche dello stato patrimoniale della
banca si può comprendere il processo di moltiplicazione monetaria
attuato per effetto dei depositi:
La moneta emessa dalla Banca Centrale (Base Monetaria, BM) è
detenuta:
Dal pubblico (BMp);
Dalle banche come riserva di liquidità (RB);
Pertanto: BM= BMp + RB
La moneta complessivamente spendibile nel sistema (OM) è
rappresentata sia da BMp che dai depositi bancari (D):
OM=BMp + D
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EFFETTI DELLA FUNZIONE MONETARIA DEI
DEPOSITI SULL’OFFERTA DI MONETA (…segue)
Considerando il rapporto tra le due equazioni, si ottiene:
 1+ p 

OM = BM 
 p+b
BM p + D
OM
=
BM BM p + RB
Dove p e b sono, rispettivamente:
il rapporto tra BMp e D;
Il rapporto tra RB e D.
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ATTIVITA’ FUORI BILANCIO
Definizione: operazioni di scambio di strumenti finanziari che
producono redditi da commissioni o vendita di prestiti e dunque
agiscono sui profitti ma non compaiono nello stato patrimoniale
della banca
Tipologie di operazioni:
Cessione prestiti
Servizi specializzati (negoziazione in cambi, gestione ipotecarie,
loan commitment)
Attività di gestione rischi
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CONTO ECONOMICO DELLA BANCA (1/2)
Le banche USA prediligono una configurazione del conto economico
nel quale emergono i seguenti aggregati:
Ricavi operativi
Costi operativi
Risultato netto operativo
Le banche italiane invece impiegano un conto economico
riclassificato che evidenzia i risultati di gestione intermedi quali:
Margine di intermediazione
Risultato di gestione
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CONTO ECONOMICO DELLA BANCA (2/2)
CONTO ECONOMICO
INTERESSI ATTIVI
- INTERESSI PASSIVI
= MARGINE DI INTERESSE
+ COMMISSIONI
+ ALTRI RICAVI
= MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
-RETTIFICHE SU CREDITI E ALTRE AF
= RISULTATO GESTIONE FINANZIARIA
-COSTI OPERATIVI
= RISULTATO LORDO
-IMPOSTE
= RISULTATO NETTO
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DATI (ITALIA
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GLI EQUILIBRI FONDAMENTALI
1.
Equilibrio economico
Ricavi > Costi
2.
Equilibrio finanziario
Equilibrio tra flussi di cassa in entrata e flussi di cassa in uscita, anche
nel brevissimo termine (tesoreria), e capacità di mantenere sotto
controllo la corrispondenza tra struttura dell’attivo e struttura del
passivo.
3.
Equilibrio patrimoniale
Patrimonio positivo e dimensionato ad un livello coerente rispetto ai
rischi assunti.
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MODALITA’ DI VALUTAZIONE DELLA
PERFORMANCE ECONOMICA
I principali indicatori di performance:
ROA (return on assets)=Utile netto/ Totale attivo
ROE (return on equity)=Utile netto / Mezzi Propri
ROE=RN/MP=(RN/RL)*(RL/RGF)*(RGF/MIN)*(MIN/MIS)*NIM*(TA/MP)
NIM (net interest margin)=
=(Interessi attivi – Interessi passivi) / Totale attivo
Il ROE è tanto più alto quanto maggiore:
MIS/MP=(ia-ip)*(Pfi/MP)+ia*(Afi-Pfi)
•la leva fin.,
•la forbice tra i tassi
•il divario tra attività fruttifere (Afi)
e passività fruttifere (Pfi)
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EQUILIBRIO FINANZIARIO
DEF:
L’equilibrio finanziario è espresso dal saldo positivo dei flussi di
cassa in entrata e in uscita nel corso di un qualsiasi arco
temporale.
FLUSSI POSITIVI:
Variazioni positive di passività finanziarie
Variazioni negative di attività finanziarie
Variazioni negative di attività reali
Variazioni positive dei mezzi propri per nuovi conferimenti di provenienza
esterna
Ricavi finanziari e non finanziari
FLUSSI NEGATIVI:
Variazioni negative di passività finanziarie
Variazioni positive di attività finanziarie
Variazioni positive di attività reali
Costi finanziari e non finanziari
Imposte e tasse
Dividendi
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GESTIONE DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO
Situazione di
partenza:
•Saldo finanziario
•Riserve di liquidità
Obiettivi di tesoreria
(A):
•Saldo finanziario
•Riserve di liquidità
Analisi fattori
interni/esterni
influenti
•Ambiente
•Mercato
•Budget
•Previsioni
Situazione di
tesoreria
Interventi eventuali
ex-post di
aggiustamento
Misurazioni di
scostamento (A-B)
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Simulazione
scenari e loro
impatti
Interventi
possibili e
convenienti per
la gestione exante della
tesoreria
Situazione di
tesoreria (B):
•Saldo finanziario
•Riserve di liquidità
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13
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GESTIONE DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO
(segue…)
La gestione della tesoreria è incentrata su:
la previsione degli scenari realizzabili;
2.
la previsione dell’equilibrio finanziario prospettico
1.
a)
b)
c)
3.
metodo della riclassificazione dello SP per liquidità;
metodo della rilevazione dei FC generati secondo una
scalettatura temporale predefinita e crescente;
metodi ibridi
le politiche volte a gestire il livello desiderato di liquidità
(direttamente interconnesse con le politiche di impiego e di
raccolta).
a)
b)
c)
d)
segmentazione/diversificazione della clientela;
incentivi mirati a favorire il mantenimento della raccolta in essere
e all’accensione di nuove passività;
incentivi mirati a favorire uno sviluppo sostenibile degli impieghi;
aumento dell’integrazione attivo/passivo.
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GESTIONE DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO
(segue…)
L’equilibrio finanziario è infine influenzato dal livello di riserve di
liquidità che la banca detiene.
Il problema è:
1.
Quante riserve mantenere, in funzione di:
costo opportunità;
vincoli regolamentari;
affidabilità previsioni flussi.
2.
Quando renderle disponibili;
3.
Come detenerle
in base all’orizzonte temporale di gestione
riserve obbligatorie
riserve libere di prima linea
riserve libere di seconda linea (attività finanziarie fruttifere a
breve scadenza o facilmente liquidabili)
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GESTIONE DELLA LIQUIDITA’ (esempio)
Immaginiamo che lo stato patrimoniale iniziale di Banca Nuova sia il
seguente:
Se le riserve obbligatorie ammontano al 10% e Banca Nuova registra
un deflusso nei depositi pari a 10 milioni, lo stato patrimoniale
diventerà:
In sintesi, quando una banca possiede un livello elevato di riserve, in
caso di deflusso non deve necessariamente intervenire su altri
Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.
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elementi del proprioMishkin,
stato
patrimoniale.
…segue
Ipotizziamo invece che la banca non abbia riserve di liquidità
sufficienti, ovvero che, in luogo dei 10 milioni iniziali di riserve di
liquidità, Banca Nuova abbia concesso prestiti per altri 10 milioni:
In caso di deflusso di liquidità pari a 10 milioni di euro, lo stato
patrimoniale si modificherebbe così:
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15
Economia degli Intermediari Finanziari
…segue
Dopo l’operazione di storno pari a 10 milioni dai depositi e
conseguentemente dalle riserve, la banca si trova a dover affrontare
questo problema: ha obblighi di riserve pari al 10% di 90 milioni,
ossia 9 milioni, ma non possiede più riserve! Per ovviare a questa
situazione sono possibili quattro opzioni:
1. Prestiti da altre banche o società;
2. Vendita di titoli;
3. Prestiti dalla banca centrale;
4. Revoca o cessione di prestiti in essere.
Conclusione: le riserve rappresentano una garanzia contro i costi
associati ai deflussi dei depositi.
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EQUILIBRIO PATRIMONIALE (SOLVIBILITA’)
DEF:
L’equilibrio patrimoniale è espresso dalla circostanza che il
valore corrente delle attività possedute sia superiore al valore
corrente delle passività sottoscritte dalla banca.
Il patrimonio netto deve essere positivo
Il concetto di valore corrente è vago, ma chiaramente incorpora la
nozione di valore di cessione (o di realizzo).
Esiste una chiara correlazione tra liquidità e solvibilità della banca
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GESTIONE DEL CAPITALE PROPRIO
1.
Il capitale proprio contribuisce alla solvibilità di una banca. Per
esempio, consideriamo queste due banche:
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…segue
Che cosa succede se queste due banche hanno concesso prestiti o
investito in titoli che alla fine generano perdite? Ipotizziamo che
entrambe le banche perdano 5 milioni di euro per i prestiti erogati:
Conclusione: una banca mantiene capitale proprio per ridurre la
probabilità di diventare insolvente.
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