Liceo Scientifico "G. dal Piaz" di Feltre (BL) Sezione Classica A.S. 1998-1999 Licheni e conservazione dei monumenti Attacco lichenico ai manufatti litici del giardino di Villa Tauro ("delle Centenere") Cesiomaggiore - Belluno Coordinamento didattico: prof. Giovanni Storti Coordinamento scientifico: dr. Juri Nascimbene Collaborazione didattica: prof.ssa Maria Letizia Angelini Collaborazione scientifica: dr.ssa Federica Biesuz & dr.ssa Alexia Nascimbene Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) INDICE PRESENTAZIONE INTRODUZIONE NOTE STORICHE SU VILLA TAURO (CENTENERE) IL TERRITORIO E IL CLIMA MATERIALE DI COSTRUZIONE DELLE STATUE DEGRADO CHIMICO - FISICO DELLE ROCCE MORFOLOGIA ED ECOLOGIA DEI LICHENI EFFETTI DEI LICHENI SUL SUBSTRATO, PROCESSI DI DEGRADAZIONE E METODI DI INTERVENTO SCHEDE TECNICHE DELLE STATUE: ALTERAZIONE DEGRADO E COSTUME ATTACCO LICHENICO AI MANUFATTI DELLA VILLA MATERIALI E METODI LICHENI DI VILLA TAURO FLORA E VEGETAZIONE LICHENICA DOCUMENTAZIONE DI SITI INTERESSATI DA ATTACCO LICHENICO CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ALLIEVI CHE HANNO PARTECIPATO A QUESTO LAVORO TESTI CONSULTATI 2 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) PRESENTAZIONE La conservazione del patrimonio artistico e monumentale costituisce nel nostro Paese una priorità assoluta dal momento che molto spesso le opere presenti sono le uniche e fondamentali testimonianze delle più importanti fasi della nostra storia. Vegetali di vario tipo, patine di smog, fattori climatici e incrostazioni minerali sono alcune delle minacce più temibili per i manufatti litici esposti agli agenti atmosferici. Il lavoro di seguito documentato si inserisce in questo quadro di riferimento, dal momento che è incentrato sullo studio dello stato di conservazione di alcuni manufatti in pietra presenti nel giardino di Villa Tauro, in territorio feltrino. L'attenzione della ricerca è stata in particolare rivolta allo studio del danno biologico causato da licheni e dell'alterazione delle superfici causata dagli agenti atmosferici. Studi analoghi sono stati condotti nei due precedenti anni scolastici sulle statue del giardino di Villa Pasole - Berton a Pedavena e sulle statue dei SS Vittore e Corona nei pressi del Santuario di S. Vittore (Feltre). Trattandosi di un'esperienza a principale valenza didattica, si sono privilegiati, nello svolgimento del lavoro, quegli aspetti che potessero indurre negli allievi il maggior grado possibile di autonomia e di consapevolezza. Questa scelta metodologica rivolta a sviluppare gli aspetti didattici di una ricerca "sul campo" consente anche di ottenere informazioni scientifiche di buon livello, anche se non complete per una valutazione rigorosa dei fenomeni studiati. Giovanni Storti & Juri Nascimbene 3 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) INTRODUZIONE Il lavoro svolto da noi alunni sui licheni presenti a villa Tauro di Cesiomaggiore ci ha messo di fronte a un argomento della biologia sicuramente interessante, che si presta ad approfondimenti molteplici: da quelli prettamente scientifici a quelli storico-artistici. Questi sono stati affrontati in base alle nostre competenze tenendo sempre presente il nostro obiettivo principale: riuscire a gestire autonomamente il nostro lavoro di ricerca. Il metodo con il quale abbiamo operato nel nostro studio, fatto di lezioni teoriche, uscite sul campo e analisi in laboratorio, ci ha permesso di sperimentare un nuovo modo di lavorare. La coesione tra noi è stata di fondamentale importanza in quanto tutti assieme abbiamo lavorato, chi con un compito e chi con un altro. Ciò ha significato per noi un momento educativo e formativo molto alto, così come speriamo avvenga anche per chi usufruirà della nostra relazione conclusiva. Dalla nostra ricerca si deduce l’importanza di salvaguardare dall’attacco degli agenti atmosferici e biologici, in particolare dai licheni, attraverso interventi di pulitura corretti, i monumenti, o comunque i manufatti, per mantenere inalterata nel tempo la loro struttura originaria. 4 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) NOTE STORICHE SU VILLA TAURO La località prende forse il nome da un antico toponimo romano. La tradizione tramanda che la villa sorgesse sulle rovine di un castello romano lungo il corso della via Claudia Augusta Altinate, ma questa ipotesi non sembra sostenibile, poiché la strada passava a quota più elevata. La villa fu edificata per la famiglia feltrina dei Tauro che, in origine di modeste condizioni economiche, si arricchì grazie al commercio e il cui ingresso nella nobiltà locale è sancito dall’appartenenza di Francesco Tauro, giurista, al consiglio dei Nobili nell’anno 1683. La costruzione della villa risalirebbe proprio al XVII secolo, diversamente da quanto sostenuto dal Vecellio che riteneva di poterla datare già al XVI secolo. Nel corso dei secoli i membri della famiglia arricchirono la villa di numerose opere d’arte e antichità tra cui il nucleo più consistente proveniva dalla collezione di Daniello Tomitano. Di particolare importanza è il cippo miliare della via romana Claudia Augusta, rinvenuto nell’anno 1786 a Cesio. Gran parte di questo patrimonio è andato perduto in seguito a saccheggi cui fu sottoposta la villa nei moti rivoluzionari dell’anno 1848 e durante la Prima Guerra Mondiale. Purtroppo anche recentemente, durante il nostro lavoro di ricerca, essa è stata oggetto del furto di 12 statue. Il complesso delle Centenere, restaurato e in buono stato di conservazione, appartiene ora ai conti Zugni-Tauro. L'ARCHITETTURA DELLA VILLA Si tratta di un esempio di villa secentesca che, pur rispettando i modelli della pianura, possiede anche le caratteristiche delle costruzioni di montagna : volumi modesti e modulazione delle altezze. L'ingresso frontale è costituito da un lungo viale di carpini che porta a un piccolo cortile rettangolare racchiuso ai lati originariamente dalle due ali dei rustici, una delle quali è stata in seguito demolita. Il complesso, quindi, presenta ora una forma ad "elle" con il corpo padronale in asse con il viale e una ala rustica più bassa ad est. Questa asimmetria è compensata dalla spettacolare veduta panoramica verso il fondo della valle e la barriera delle Vette Feltrine. La facciata principale, rivolta a sud, contiene elementi che sono stati di esempio per moltissime altre costruzioni della zona : il portone d'ingresso a bugne di pietra, il poggiolo della trifora ed una seconda trifora che caratterizza il timpano. Quest'ultimo 5 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) poggia su una lunga cornice- architrave, ricavata direttamente sopra l'arco centrale. Le tre grandi aperture ad arco sono inquadrate tra lesene toscane su di un piedistallo. La balaustra che delimita la trifora del timpano è finta, cioè ricavata in stiacciato con un differente spessore d'intonaco, mentre il balconcino del primo piano è sporgente e racchiuso da un poggiolo in pietra. Sul coronamento del timpano poggiano tre eleganti statue e a lato due grandi camini dal fusto ottagonale che si aprono in alto a campana. La facciata è caratterizzata dalla asimmetria causata dalla localizzazione insolita della scala interna; ciò provoca il prolungarsi del lato orientale verso il più basso corpo rustico. Quest'ultimo è costituito da un portico a larghe arcate sormontate da un piccolo frontone con una torre - campaniletto in pietra in cui è situato un orologio con volute scolpite. Sotto il portico sono tuttora conservati ed esposti molti pezzi archeologici di valore. In asse con l'ingresso posteriore, sul fondo di una vasta spianata erbosa, è posta la piccola chiesetta neoclassica dedicata a San Francesco, fatta costruire da Francesco Tauro negli ultimi anni del XVII secolo. Essa riproduce il motivo del frontone della villa e il legame tra quest' ultima e la chiesetta è sottolineato per mezzo di un lungo viale che taglia in due parti il giardino. 6 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Prospetto principale della villa Particolare del poggiolo adornato da due piccole statue Fabbricato annesso al corpo principale della villa 7 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) IL GIARDINO DELLA VILLA Come in tutte le dimore di villeggiatura della nobiltà veneziana, il giardino costituiva una parte molto importante e indispensabile della villa. L’accesso alla villa si ha percorrendo un lungo viale alberato di carpini, che oltre ad essere il legame tra la strada principale e la dimora stessa, è anche l'asse su cui si allinea tutto il complesso. Esso infatti taglia simmetricamente un terreno, dedicato alla coltura, e coincidendo con la porta d’ingresso principale, attraversa, immaginariamente, il salone principale e si conclude in un altro viale sul retro della villa che conduce alla cappella. I campi venivano coltivati probabilmente con vigne e frutteti, in conformità con le esigenze pratiche della vita in villa, nata come luogo in cui assistere ai raccolti. I rustici e le costruzioni adiacenti alla villa erano usati sia come deposito del raccolto che come residenza dei dipendenti. Il viale che prosegue dietro la villa taglia simmetricamente un secondo giardino delimitato sull’esterno da siepi; lungo il viale che conduce alla cappella sono collocate sei statue del ‘700. Il giardino della villa delle Centenere non si può inquadrare in un tipo canonico; se per i diversi elementi che lo compongono è possibile osservare che sono riconducibili a tendenze che si rifanno allo schema del “Giardino all’Italiana”, il suo accordo con il paesaggio naturale nel quale si inserisce ricorda quello “Inglese”. Per questo motivo si può considerare il giardino come l’unione delle caratteristiche delle quattro tipologie di giardino. Completano l’arredo del giardino sei statue posate su dei semplici basamenti. Le statue sono raffigurate con abiti popolari ma festivi e probabilmente risalgono al XVIII secolo. Ciò viene confermato soprattutto dai costumi che indossano, tipici di quel periodo, ed anche dal fatto che molti altri scultori veneti, in quel secolo, hanno scolpito soggetti simili. E’ infatti curioso confrontare alcune di queste sei statue con altre, appartenenti ad altre ville. Ad esempio la figura della donna in costume con l’oca in grembo della villa delle Centenere è molto simile, per posa e atteggiamento, alla contadina, sempre con l’oca in mano, della villa Widmann-Borletti a Bagnoli di Sopra, opera di A. Bonazza. 8 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Un altro paragone si può instaurare fra la donna incinta e la filatrice della villa sopra nominata: entrambe hanno la stessa espressione trasognata e un’analoga postura. Questo particolare e il loro abbigliamento confermano l’appartenenza a un basso ceto sociale. Pare quindi di poter ipotizzare dei contatti fra i proprietari di questa villa feltrina e la cultura artistica veneta del tempo, anche se in mancanza di una precisa documentazione . 9 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Pianta della villa e del giardino scala 1: 500 10 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Giardino arredato da statue sul versante nord della villa Il lungo viale alberato a carpini sul lato sud della villa Elementi decorativi litici nel giardino della villa 11 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) IL TERRITORIO E IL CLIMA L’area del feltrino si trova nella zona delle prealpi venete, qui il clima è condizionato fortemente dalla configurazione del territorio poiché la conca di Feltre è chiusa dai rilievi del monte Tomatico, del monte Avena e delle Vette che tolgono molte ore di insolazione al luogo. Feltre non ha buona fama riguardo alla stagione invernale, in realtà il clima è simile a quello di tante altre città dell’Italia settentrionale: i mesi più freddi in media sono gennaio e dicembre. La media del mese più freddo è di -0,9°; la media del mese più caldo è di 22,8° con un’escursione termica media annua di 23,7°. In generale l’escursione termica è molto rilevante sia su base annua che giornaliera. Importanti sono anche, durante l’inverno, i fenomeni di inversione termica che favoriscono il ristagno dell’aria e degli inquinanti nel fondovalle. La media annua delle precipitazioni è attorno ai 1500 mm con circa un metro di precipitazione nevosa. L'andamento delle precipitazioni presenta di norma due picchi: uno in autunno (picco principale) e uno in primavera (picco secondario). La villa è situata in prossimità della fascia pedemontana, in una zona di aperta campagna, tra gli abitati di Busche e Cesiomaggiore. 12 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) MATERIALE DI COSTRUZIONE DELLE STATUE Le statue della Villa Tauro (località Centenere – Cesiomaggiore) sono state realizzate con due tipi di roccia: il ROSSO AMMONITICO e la PIETRA DI VICENZA. Il Rosso Ammonitico è stato impiegato per la realizzazione dei basamenti delle statue, mentre la Pietra di Vicenza per la creazione delle statue vere e proprie. La paleogeografia, durante la quale si ha la deposizione dei sedimenti che poi diedero origine al Rosso Ammonitico, è riferibile al Giura medio – superiore (circa 170? – 135 m. a.). Essa è caratterizzata dalla ripresa di sedimentazione, in un mare che va via via approfondendosi, dopo lo smembramento della piattaforma triassica che diede origine ad aree elevate (Ruga Friulana e Trentina) ed aree depresse (bacino bellunese). Il Rosso Ammonitico è costituito da calcari rossi o rosei, nodulari, con lenti di selce più o meno rossastra e composto da resti di ammoniti e brachiopodi. La granulometria di insieme è abbastanza fine e si presenta in affioramento in strati centimetrici o al massimo decimetrici. Proprio per questa sua stratificazione e per la mancanza di omogeneità, si pensa che non sia stato utilizzato per la realizzazione delle statue vere e proprie, ma per i basamenti che non necessitavano di particolari lavorazioni e, inoltre, dovevano essere abbastanza resistenti per sopportare il peso delle statue sovrastanti. Da ultimo la scelta di utilizzare questa roccia è dovuta al fatto che essa è rinvenibile anche nelle zone del feltrino. Le statue della villa Tauro sono state realizzate con una roccia calcarea, proveniente dal vicentino, impiegata soprattutto nella statuaria per la sua facilità di lavorazione. Per analogia con alcune analisi chimiche eseguite nell'anno scolastico 1996/'97 su un piccolo frammento lapideo appartenente alle statue della villa Pasole - Berton (Pedavena), e in base a considerazioni che si possono evincere dal libro "Le pietre tenere del vicentino" di Cornale e Rosanò, si può ipotizzare che tale materiale sia da attribuirsi alla Pietra di San Germano, una varietà della Pietra di Nanto. La Pietra di Nanto è una biocalcarenite il cui colore di insieme è bianco, o vagamente tendente al paglierino. Gli affioramenti di tale roccia sono concentrati nei Colli Berici costituiti prevalentemente da rocce di origine sedimentaria e solo minima parte vulcanica. La situazione paleogeografica, durante la quale si ha la deposizione dei sedimenti che daranno poi origine alla Pietra di Nanto e alle sue varietà, è riferibile all’Eocene medio (50-40 m. a.). 13 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Essa è caratterizzata dal passaggio da un ambiente di mare poco profondo con frequenti apporti terrigeni e vulcano - detritici ad un mare non molto profondo (40-60 metri circa), sul cui fondale si depositarono i resti calcarei di nummuliti, granchi, ricci di mare, alghe rosse, gasteropodi, briozoi e lamellibranchi, che portarono alla deposizione della formazione dei “Calcari nummulitici”. Va tuttavia precisato che nell'uso corrente tutte le rocce provenienti dai colli Berici vengono genericamente denominate Pietra di Vicenza. Sezione cronostratigrafica del vicentino Sezione cronostratigrafica del feltrino 14 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) DEGRADO CHIMICO - FISICO DELLE ROCCE Tutte le rocce a contatto con l’atmosfera tendono a degradarsi; in particolare, i minerali che le compongono sono sottoposti a due tipi di alterazione: una chimica (disfacimento) ed una fisica (disgregazione). L’alterazione chimica determina un cambiamento quasi totale dei componenti mineralogici della roccia. Per quanto concerne le rocce carbonatiche, il più evidente fenomeno di degradazione è da attribuire alla trasformazione del Carbonato di Calcio, insolubile, in Bicarbonato di Calcio, solubile. Questa trasformazione è possibile in presenza di acque particolarmente ricche di anidride carbonica; quest’ultima aumenta la solubilità del Carbonato di Calcio e favorisce l’asportazione delle parti più superficiali delle rocce. La reazione chimica è la seguente: Ca CO3 + CO2 + H2O = Ca (HCO3)2 Come evidenzia la reazione, con l’eliminazione dell’acqua e dell’anidride carbonica, si ha nuovamente la formazione chimica di Carbonato di Calcio. In natura questo processo, su rocce carbonatiche, determina i ben noti fenomeni carsici. L’alterazione fisica, invece, è responsabile di una semplice frantumazione meccanica di rocce originariamente compatte o quasi. Essa è dovuta soprattutto agli effetti del gelo e disgelo e agli sbalzi di temperatura. Il gelo e disgelo o crioclastismo si manifesta maggiormente alle alte latitudini e nelle zone di montagna al di sotto del limite delle nevi perenni. L’acqua contenuta nelle fratture e nei pori delle rocce passando allo stato solido (ghiaccio) aumenta il suo volume ed esercita pressioni molto forti che provocano la fratturazione e la conseguente frantumazione anche di rocce molto dure. La maggiore incisività di questa disgregazione si ha quando le rocce presentano una fessurazione profonda e le oscillazioni della temperatura intorno a 0° C si verificano con frequenza giornaliera. 15 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) MORFOLOGIA ED ECOLOGIA DEI LICHENI I licheni rappresentano la simbiosi tra un fungo e un'alga. Le alghe sono un gruppo eterogeneo di vegetali fotosintetizzanti unicellulari o pluricellulari molto semplici. La capacità di operare la fotosintesi li rende autotrofi. Molte alghe vivono in acque più o meno fonde, mentre altre formano patine verdastre sulle superfici più umide dei tronche, delle rocce, dei muri, dei vetri. Le alghe dei licheni sono o Chlorophyceae (alghe verdi) o Cyanobatteri (in realtà batteri, ma comunemente chiamati alghe azzurre). I funghi sono un gruppo molto vasto di organismi eucarioti privi di clorofilla, ma tradizionalmente considerati vegetali. Il loro corpo vegetativo (Tallo) è formato per lo più da filamenti (ife). Si riproducono sessualmente attraverso la formazione di spore, prodotte per lo più negli aschi o sui basidi, strutture particolari che si formano nei corpi fruttiferi. A seconda dei caratteristici adattamenti vitali, si riconoscono funghi saprofiti, parassiti e simbionti. I funghi dei licheni presenti alle nostre latitudini son oin genere ascomiceti, più raramente basidiomiceti. Il tallo dei licheni può essere: - OMOMERO: costituito da alghe e ife funginee distribuite in modo uniforme. - ETEROMERO: risulta avere una struttura a strati suddivisa in: cortex superiore, strato algale, strato midollare, cortex inferiore. In base alla forma del tallo questi organismi si suddividono in: - Crostosi: il tallo forma patine molto aderenti al substrato; il prelievo del lichene è possibile solo mediante parziale asportazione del substrato. La superficie può essere continua o fessurata in numerose areole poligonali. Nelle forme più semplici e primitive il tallo è ridotto ad ammassi polverosi. - Fogliosi: il tallo è costituito da una lamina fogliacea che si accresce parallelamente al substrato con chiara struttura dorsiventrale. Sulla faccia inferiore del tallo sono presenti fascetti di ife (rizine), che ancorano il lichene. Alcuni licheni fogliosi sono fissati con un singolo fascetto di ife (ombelico) posto nella parte centrale della faccia inferiore del tallo. - Fruticosi: il tallo ha sviluppo tridimensionale ed è abbondantemente suddiviso in ramificazioni (lacinie) che gli conferiscono un aspetto cespuglioso. La superficie di anconraggio è minima rispetto a quella del tallo. Questa categoria di licheni si differenzia per la direzione di crescita e per le dimensioni e la forma delle lacinie. 16 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) La dispersione e diffusione dei licheni è garantita sia dai processi vegetativi sia da quelli sessuali. La maggior parte dei licheni nei momenti di maggiore aridità è molto fragile e facilmente soggetta a frammentazione passiva:ogni frammento può continuare a crescere in modo autonomo e costituire pertanto un nuovo individuo. Alcuni licheni si frammentano invece attivamente durante la crescita, producendo protuberanze corticali dette isidi, che contengono alghe provenienti dallo strato gonidiale sottostante. Quando il cortex si assottiglia gli isidi si staccano e originano nuovi individui. Sul tallo di molti licheni sono presenti inoltre i soredi, simili a granuli di polvere, formati da cellule algali circondate da ife. I punti di formazione dei soredi sullo strato corticale superiore sono in genere ben definiti morfologicamente e sono detti sorali ALGHE CELLULE FUNGINE Sezione schematica di un tallo lichenico eteromero 17 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) EFFETTI DEI LICHENI SUL SUBSTRATO, PROCESSI DI DEGRADAZIONE E METODI DI INTERVENTO Nel nostro Paese, ricco di opere d’arte, il problema della conservazione del patrimonio culturale viene attentamente seguito e sviluppato secondo molti punti di vista. In questo ambito i lichenologi contribuiscono ad approfondire gli aspetti legati al deterioramento biologico dei substrati. Gli effetti dei licheni sul substrato sono infatti molteplici: - alterazione cromatica (dovuta soprattutto a licheni nitrofili di colore arancione) - corrosione e solubilizzazione - formazione di pitting (cioè di fori nelle pietre) - asporto meccanico - formazione di ossalati insolubili e ossidi di ferro Esistono poi vari processi di degradazione prodotti dai licheni: BIOGEOFISICI: le principali cause di questi processi sono la penetrazione di ife nella roccia e le contrazioni del tallo (provocate da cicli di idratazione e disidratazione). La profondità di penetrazione dipende a sua volta dal tipo di tallo e dalla composizione mineralogica della roccia. I processi biogeofisici producono lo sgretolamento e l’asportazione della roccia; ciò provoca un danno irreversibile ai monumenti. BIOGEOCHIMICI: tali processi provocano l’alterazione o la decomposizione del substrato (dissoluzione chimica della roccia). Questi fenomeni sono in genere favoriti dalla presenza di un ambiente acido; i licheni contribuiscono a questo producendo una vasta gamma di acidi organici. I vari tipi di intervento per la rimozione delle croste licheniche sono diversificati a seconda delle specie presenti. Esistono due possibili tipi di intervento: i biocidi e l’asporto meccanico. Con tutti i licheni (sia fogliosi che crostosi)che si riproducono tramite sorali ed isidi è consigliabile l’applicazione di biocidi. I trattamenti biocidi possono però creare effetti collaterali pericolosi in quanto alterando l’equilibrio ecosistemico, possono favorire alcune specie più aggressive e resistenti. Per le specie licheniche che invece si riproducono attraverso apoteci è possibile usare i metodo dell’asporto meccanico (effettuabile tramite l’uso di spazzole morbide, bisturi...). 18 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Un genere di licheni molto difficile da eliminare è quello degli endolitici, cioè quello formato dai licheni che si trovano anche all’interno della roccia. Con tali specie non si deve mai effettuare un trattamento con biocidi poiché questi provocherebbero la morte delle alghe lasciando così buchi interni alla statue che a distanza di anni provocano fenomeni di degrado irreversibili. In questo caso la soluzione preferibile sarebbe quella di lasciare i licheni dove si trovano: non si può infatti dire che la loro presenza sui monumenti sia sempre deleteria. Il riscontro delle specie licheniche sui vari substrati naturali o costruiti dall’uomo può venire valutata in maniera diversa: come un elemento di disturbo da combattere ed eliminare oppure come un sensibile indicatore delle condizioni del sito. Una corretta sistemazione del manufatto deve infatti presentarcelo nella sua condizione naturale, e dunque anche con i licheni. La decisione sul tipo di intervento da effettuare dovrebbe poi basarsi, oltre che sul danno estetico o chimicofisico apportato dai licheni al manufatto, anche sul valore naturalistico della flora e vegetazione lichenica su cui si intende intervenire. Fenomeno del "pitting" causato dai corpi fruttiferi (periteci) di un lichen endolitico Alterazione cromatica del substrato causata da un popolamento di licheni nitrofili 19 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) SCHEDE TECNICHE DELLE STATUE: ALTERAZIONE DEGRADO E COSTUME Tutte le statue del giardino della Villa Tauro sono costituite da un basamento in ROSSO AMMONITICO e dalla figura sovrastante in PIETRA DI VICENZA; i restauri sono stati invece effettuati con gesso misto a sabbia. 1) UOMO ASSORTO: 1. Caratteristiche del costume: pantaloni corti al ginocchio; giacca di media lunghezza con bottoni; camicia con pieghe. 2. Particolari: sacchetto sulla spalla sinistra. 3. Posizione ed espressione: braccio destro appoggiato al tronco; testa leggermente inclinata sorretta dal braccio destro; sguardo sognante e bocca sorridente; 1. Le parti alterate dall’effetto del crioclastismo e del carsismo sono: la base del tronco sulla quale poggia la statua; la gamba sinistra davanti e dietro; la mano sinistra; i bordi della giacca e il cappello. 2. Gli interventi di restauro sono: alla base del tronco che sorregge la statua; 3. sulla gamba sinistra; sulla mano e sulla spalla destra; sui bordi della giacca e sulla schiena. Sono presenti resti fossili sulle gambe e sulla schiena. 20 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Uomo assorto Effetti del gelo e disgelo: perdita dei lineamenti del viso, dei particolari del cappello e dei bordi della giacca 21 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) 2) CONTADINA CON CHIAVE E FIORI: 1. Caratteristiche del costume: maglia scollata con bordo a merletti; gonna lunga fino alla caviglia; grembiule arrotolato in vita. 2. Particolari: chiave; cestino di fiori; capelli raccolti. 1. Le parti danneggiate sono: le pieghe del vestito; i fiori del cestino; la chiave; entrambe le spalle e gli avambracci e la sommità del viso. 2. Gli interventi di restauro sono: sulla parte sinistra del vestito; sulla vita; alla base del cestino; sulla parte inferiore del braccio sinistro; sulla mano e sulla spalla destra. 3. I resti fossili sono sulle pieghe del vestito davanti e dietro. 22 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Contadina con chiave e fiori I contorni della chiave hanno perso la forma originaria a causa del gelo e disgelo Intervento di restauro non perfettamente rifinito 23 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) 3) CACCIATORE CON PREDA (*): 1. Caratteristiche del costume: cappello; giacca con spacco sulla schiena; maglia aperta; pantaloni corti al ginocchio; scarponcini. 2. Particolari: Preda appoggiata alla spalla destra; 3. Posizione ed espressione: gamba sinistra rialzata rispetto a quella destra; volto rivolto verso l’alto. 1. Le parti alterate sono: la gamba sinistra; i particolari della giacca; la preda (forse un’anatra); il viso e il cappello. 2. Gli interventi di restauro sono: sulla parte vicina alle scarpe; sulla gamba sinistra; sul braccio e sulla spalla sinistra; sul collo della preda; sulla fronte e sul collo. 3. I resti fossili si trovano tra le pieghe del vestito e sulle gambe. 24 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Cacciatore con preda 25 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) 4) DONNA INCINTA (*): 1. Caratteristiche del costume: cappello; vestito scollato, maniche corte decorate; grembiule; calze decorate; zoccoli. 2. Particolari: Uovo. 3. Espressione: Sguardo assente. 1. Le parti danneggiate sono: il piede destro; le pieghe e i bordi del vestito; la mano destra e l’uovo. 2. Gli interventi di restauro sono: sulla parte dell’uovo che si appoggia al corpo; sull’avambraccio destro e sul collo. 3. I resti fossili sono sul vestito e sui piedi. (*) Queste statue possono essere disegnate e messe a confronto in base al loro stato di conservazione. 26 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Donna incinta con uovo in mano Particolare del volto corroso dagli agenti atmosferici Particolare dell'uovo che simboleggia la fertilità 27 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) 5) UOMO CON MANO IN TASCA: 1. Caratteristiche del costume: cappello con piuma; giacca di media lunghezza; pantaloni corti al ginocchio; cintura; camicia con pieghe. 2. Particolari: Sacchetto sulla spalla destra. 3. Espressione: Arcigna. 1. Le parti alterate sono: il piede destro; i particolari della giacca; il braccio destro; l’oggetto in mano e il cappello. 2. Gli interventi di restauro sono: alla base del tronco e i fiori; sulle caviglie e sul collo. 3. I resti fossili sono sulle gambe, sul vestito e sul collo. 28 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Uomo con mano in tasca 29 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) 6) DONNA CON ANIMALE NEL CANOVACCIO: 1. Caratteristiche del costume: vestito lungo con maniche corte; scollatura rotonda con merletti; cappello. 2. Particolari: Capelli sciolti. 3. Espressione: ? 1. Le parti danneggiate sono: il piede destro; le pieghe e i bordi del vestito; l’orlo del canovaccio; l’animale (reso irriconoscibile); la sommità della testa e i particolari del viso. 2. Gli interventi di restauro sono: sul sostegno del piede sinistro; sulla caviglia destra; sul cinturino e sul collo. 3. I resti fossili si trovano sulla parte destra del vestito. 30 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Donna con animale nel canovaccio. Le parti superiori del viso hanno perso la loro definizione originaria per l’effetto del gelo e disgelo. 31 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) ATTACCO LICHENICO AI MANUFATTI DELLA VILLA MATERIALI E METODI DI STUDIO In merito al corso riguardante l'attacco lichenico ai manufatti lapidei di "Villa Tauro" dobbiamo mettere in evidenza la perfetta riuscita della metodologia di studio dei vari settori di analisi (licheni, storia della villa, suo sviluppo dal punto di vista artistico). Innanzitutto abbiamo cominciato il corso con una serie di lezioni teoriche introduttive riguardanti la classificazione e il metodo di riproduzione e di insediamento dei licheni sui vari substrati. Inoltre, per ampliare il raggio di analisi, vi è stata un'interessante lezione di geologia con lo scopo di fornirci gli strumenti per riconoscere i vari tipi di rocce in generale ed in particolare quelle poi utilizzate più diffusamente nell'ambito della produzione di opere statuarie e, di conseguenza, ipotizzare il tipo di popolamento lichenico che si può trovare su di esse e gli effetti dannosi . Un altro importante intervento è stato quello dell'archeologa, che ci ha illustrato la storia della villa e la sua architettura. Lo studio pratico si è svolto nel corso delle numerose uscite, volte a prelevare e a individuare le specie licheniche presenti in vari settori della villa. La campionatura, la classificazione e la descrizione dei licheni prelevati, si è poi svolta in laboratorio, con l'ausilio di materiali e manuali adeguati. Al fine di evidenziare le tipologie vegetazionali presenti sono stati eseguiti alcuni rilievi di tipo fitosociologico mediante definizione di una superficie minima e omogenea di rilevamento, la stima della copertura lichenica totale (%), l'individuazione delle specie presenti e la stima delle relative coperture espresse in classi di venti punti percentuali ciascuna. Una presenza inferiore all'uno % è simbolizzata mediante una "+". Per il nostro lavoro ci siamo serviti di diversi strumenti di supporto. Prima di tutto, nell’analizzare i licheni direttamente sui monumenti della villa abbiamo usato delle lenti di ingrandimento (10X), che ci hanno permesso di eseguirne un primo studio. Alcuni campioni sono poi anche stati fotografati. Il campionamento di frammenti di talli lichenici è stato fatto mediante nastro adesivo e bisturi; tali frammenti sono stati poi inseriti in buste; un'analisi più precisa volta al riconoscimento delle specie presenti è stata eseguita in laboratorio con l'uso di stereomicroscopi, di microscopio ottico, di reagenti chimici e di ulteriori manuali (chiavi analitiche per la determinazione). Per completare il lavoro sono state fatte fotografie di particolari interessanti e rappresentativi della vegetazione lichenica presente. Grazie all’uso di libri specifici e del computer siamo poi riusciti ad assemblare informazioni di tipo storico e tecnico per dare al lavoro una certa unità. 32 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Momenti di rilevamento sul campo 33 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) LICHENI DI VILLA TAURO FLORA E VEGETAZIONE LICHENICA Nel nostro lavoro di rilevamento della flora lichenica a Villa Tauro abbiamo riscontrato 20 specie licheniche. Eccone l’elenco completo seguito da alcune informazioni ecologiche e di distribuzione: Aspicilia calcarea Aspicilia contorta f. hoffmannii Caloplaca cirrochroa. Caloplaca citrina Caloplaca saxicola Candelariella aurella Candelariella medians Collema undulatum Diplotomma epipolium Lecanora albescens Lecanora dispersa Lecanora muralis Pheophyscia orbicularis Physcia adscendens Physcia caesia Protoblastenia rupestris Staurothele areolata Verrucaria marmorea Verrucaria nigrescens Xanthoria parietina 34 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Aspicilia contorta Aspicilia calcarea Verrucaria marmorea Caloplaca saxicola 35 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) ASPICILIA CONTORTA F. HOFFMANNII Distribuzione in Italia: NORD Vg, Ven, TAA;CENTRO Tosc, Umbr, Laz; Morfologia: ha un tallo semplicemente areolato, con areole piatte o solo leggermente convesse, contigue, di colore variabile dal grigio, al bruno, al verdastro. Ecologia: ha un maggior nitrofitismo rispetto alla forma contorta ed è tipica dei popolamenti lichenici epilitici in ambienti antropizzati e naturali. CALOPLACA CIRROCHROA Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, VA, Emil, Lig;CENTRO Tosc, Laz, ABR, Sar;SUD Camp, Pugl, Si; Morfologia: tra le Caloplache con tallo lobato al margine, C. cirrochroa è facilmente riconoscibile per il tallo sorediato. E’ un lichene relativamente piccolo, le cui rosette non superano i 2-3 cm di diametro. I lobi son più sottili di 1.2 mm, spesso divergenti, almeno al margine, e leggermente allargati a ventaglio nella parte distale. La patre interna del tallo porta dei sorali rotondeggianti (diametro 0.5-1.3 mm), a volte confluenti, con soredi di colore più chiaro del tallo, che è giallo-arancione. Ecologia: si instaura su roccia calcarea, su superfici protette dalla pioggia, a volte in nicchie ombrose. A causa della sua scarsa tolleranza all’ eutrofizzazione, C. cirrochroa è generalmente rara in ambienti antropizzati, di conseguenza su monumenti. CALOPLACA CITRINA Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, VA, Emil, Lig;CENTRO Tosc, Marc, Umbr, Laz, Abr, Sar;SUD Camp, Pugl, Cal, Si; Morfologia: il tallo consiste in una crosta areolata, soredioso-pulverulento, giallo limone. C. citrina, a differenza della maggior parte delle specie sorediate, produce spesso apoteci, che sono piccoli e con il margine caratteristicamente sorediosogranuloso. C. citrina è facilmente riconoscibile e costituisce uno degli elementi cromatici più peculiari di ambienti urbani, o antropizzati in genere. Ecologia: è senza dubbio la Caloplaca più frequente in ambienti antropizzati. Trattandosi di uno dei pochi licheni favoriti da apporti di urina, i popolamenti sono particolarmente frequenti nella parte bassa di muri, soprattutto in cemento. La specie sembra essere abbastanza indifferente alla luce. E’ inoltre presente, con copertura ridotta, in molti popolamenti di licheni calcicoli nitrofili. 36 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) CANDELARIELLA AURELLA Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, VA, Emil, Lig;CENTRO Tosc, Marc, Umbr, Laz, Abr, Sar;SUD Camp, Pugl, Bas, Cal, Si; Morfologia: il tallo è generalmente assente, o molto poco sviluppato e ridotto a piccoli granuli corticali, di color giallo uovo o giallo verdastro (in ambienti urbanizzati anche grigio). Gli apoteci sono piccoli (0.2-2 mm) e dello stesso colore del tallo. Ecologia: è uno dei licheni più comuni su roccia calcarea in tutta Europa, frequentissimo dalla fascia planiziale a quella montana, sui più diversi tipi di substrato calcareo; a volte si instaura anche su pietre silicee con depositi di polvere calcarea. Preferisce superfici suborizzontali, bagnate dal sole ed in piena luce. Tollera anche una forte eutrofizzazione del substrato e dimostra un’ amplissima valenza ecologica. COLLEMA UNDULATUM Distribuzione in Italia: NORD Vg, Ven, TAA, Lomb, Piem;CENTRO Tosc, Marc, Laz, Abr, Sar;SUD Camp, Pugl, Bas; Ecologia: si trova su rocce calcaree. DIPLOTOMMA EPIPOLIUM Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, VA, Emil, Lig;CENTRO Tosc, Laz, Abr, Sar;SUD Camp, Pugl, Bas, Cal, Si; Morfologia: è il lichene del genere Buellia più frequente su monumenti in roccia calcarea. Si tratta di un Piccolo lichene crostoso a tallo di color bianco puro, continuo o fessurato, areolato. La parte centrale del tallo è occupata da numerosi apoteci, di colore nero e spesso pruinosi. Ecologia: è abbastanza presente su roccia calcarea, su superfici bagnate dalla pioggia, esposte al sole e moderatamente eutrofizzate. Si instaura talvolta su statue e muri in roccia calcarea. PROTOBLASTENIA RUPESTRIS Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, Emil, Lig;CENTRO Tosc, Marc, Laz, Abr, Sar;SUD Camp, Pugl, Bas; 37 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Morfologia: il tallo è epilitico, ben sviluppato, sottile, areolato o fessurato, di colore variabilissimo. Gli apoteci sono di colore arancione o rosso-brunastro, fortemente convessi, con diametro da 0.3 a 1 mm. Le spore sono ellissoidali ed incolori. Ecologia: si trova su rocce carbonatiche e anche su substrati artificiali. Preferisce luoghi un po’ ombrosi, ma sopporta anche l’ insolazione diretta. E’ molto frequente su monumenti in pietra calcarea, soprattutto alla base di colonne e statue. STAUROTHELE AREOLATA Distribuzione in Italia: NORD Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, VA;CENTRO Abr;SUD Camp, Cal; Ecologia: cresce su rocce calcaree in ambienti esposti agli agenti atmosferici. VERRUCARIA MARMOREA Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lom, Emil, Lig;CENTRO Umbr, Tosc, Marc, Laz, Abr, Sar; SUD Camp, Pugl, Bas, Cal; Morfologia: licheni a tallo prevalentemente endolitico, intensamente rosato e con periteci senza involucretto. Ecologia: si trova su calcari puri, su superfici bagnate dalla pioggia ed esposte al sole. XANTHORIA PARIETINA Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, VA, Emil, Lig;CENTRO Tosc, Umbr, Marc, Laz, Abr, Sar;SUD Camp, Pugl, Bas, Cal; Ecologia: grande distribuzione su roccia o superfici epilitiche. LECANORA ALBESCENS Distribuzione: NORD Vg, Ven, Fr, Lomb, TAA, Piem, Emil, Va, Lig; CENTRO Tosc, March, Umb, Laz, Abr, Sar; SUD Camp, Bas, Pugl, Cal. Morfologia: comune su substrati calcarei in ambienti atrofizzati. Ha un tallo ben visibile che non supera i 2-3 cm di diametro di colore bianco aereofessorato. Le arede portano uno o più apoteci generalmente piuttosto infossati nel tallo. Ecologia: è presente dalla fascia planiziale a quella alpina su substrati calcarei su manufatti in cemento e su arenarie basiche. E’ molto resistente 38 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) all’entrofizzazione e molto frequente su monumenti dove a volte puo’ arrecare un danno cromatico. PHAEOPHYSCIA ORBICULARIS Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, Va, Emil, Lig. Morfologia: tallo foglioso disposto in rosette più o meno regolari .I lobi sono sempre più stretti di 1mm di colore grigio o brunastro e portano sulla faccia inferiore numerose rizine semplici, nerastre. La faccia superiore è cosparsa di sorali maculiformi, a volte confluenti. Ecologia: è la più comune si trova dal livello del mare alla montagna su una grande varietà di substrati incluse pietre silicie, calcaree, legno. ASPICILIA CALCAREA Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, Va, Emil, Lig; CENTRO Tosc, Marc, Umbr, Laz, Abr, Sar; SUD Camp, Bas, Pugl. Morfologia: si caratterizza per il tallo crostoso, aredato, raramente lobato al margine, per i piccoli apoteci lecanorini, impostati nel tallo, con epimenio di colore verdastro e spore unicellulari. Le arede da uno o più apoteci neri. Ecologia: si instaura su roccia calcarea (più raramente su arenarie basiche)su superfici bagnate dalla pioggia e generalmente in piena luce; tollera una eutrofizzazione moderata del substrato. E’ relativamente frequente su monumenti in pietra calcarea in tutta Italia PHYSCIA ADSCENDENS Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Va, Piem, Lomb, Emil, Lig; CENTRO Tosc, March, Umbr, Laz, Abr, Sar;SUD Camp, Pugl, Bas, Cal; Morfologia: il tallo è costituito da lobi larghi 0,5-1,5 mm e lunghi non più di 1cm,bianchi,ascendenti,muniti al margine di fibrille lunghe 1\3 mm. L’apice dei lobi è caratteristicamente ripiegato a cappuccio e all’interno dei cappucci si formano i soredi. Ecologia: è uno dei più comuni licheni fogliosi d’Italia è normalmente epifita ma si instaura di frequente su substrati lapidei (sia su roccia calcare che su roccia silicea inclusi ubstrati artificiali)dove si abbia una relativamente forte eutrofizzazione del 39 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) substrato. E’ quindi frequente su capitelli di colonne sulla testa di statue su muri e dovunque si posino uccelli .Il danno estetico da esso provocato è in genere trascurabile. CALOPLACA SAXICOLA Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, TAA, Lomb, Piem, Va, Lig; CENTRO Tosc, Marc, Umbr, Laz, Abr; SUD Camp, Pugl, Bas. Morfologia: ha tallo orbiculare, arancione, chiaramente lobato al margine, formato da rosette di forma circolare, e diametro variabile(in media 3-4cm).I lobi sono leggermente convessi, contigui, larghi 1,2 mm. Il centro del tallo porta numerosi apoteci dello stesso colore del tallo. Ecologia:ha un’amplissima valenza ecologica: è presente sulla fascia planiziale e su quella alpina su una grande varietà di substrati :soprattutto su rocce carbonatiche (calcari duri e marma). Essa puo’ crescere anche su silicati acidi ricoperte di polvere o su silicati basici. Predilige superfici verticali, ben soleggiati e sopporta un certo grado di eutrofizzazione. LECANORA MURALIS Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, Va, Emil, Lig; CENTRO Tosc, Marc,Umbr, Laz, Abr; SUD Camp, Pugl, Bas, Cal, Si. Morfologia: ha tallo lobato al margine ,di colore verdastro o talvolta biancastro(su roccia calcarea)Le rosette possono superare il dm di diametro.I lobi sono piatti nella forma tipica fortemente convessa nella superficie superiore.Il centro del tallo è occupato da numerosi apoteci a disco piano bruno e margine persistenze. Ecologia: è molto frequente su substrati neutro basici (comprese le arenarie basiche, il basalto i mattoni e le tegole)ma puo’ instaurarsi anche su silicati acidi quando questi sono eutrofizzati . E’ una specie molto dannosa, determinando evidenti alterazioni cromatiche, ed essendo in grado di sfaldare la superficie del substrato. LECANORA DISPERSA Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, Va, Emil, Lig; CENTRO Tosc, Marc, Umbr, Laz, Abr; SUD Camp, Pugl, Bas, Cal, Si. Morfologia: è caratterizzato dall’assenza di un tallo vero e proprio: il lichene consiste di numerosi apoteci più o meno dispersi. 40 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Questi misurano solo o2 o 8 mm, sono piani e danno margine di colore chiaro e disco di colore brunastro o verde brunastro. Il disco puo’ essere più luminoso in alcune forme. Ecologia: ha un’amplissima valenza ecologica cresce dalla fascia planiziale a quella alpina su substrati calcarei della più diversa natura .Tollera una forte eutrofizzazione dei substrati è resistente all’inquinamento atmosferico. E’ frequentissimo su monumenti in pietra calcarea (compreso il marmo i silicatibasici, il cemento etc..); le piccole dimensioni del lichene e il suo colore poco appariscente non lo rendono responsabile di alterazioni cromatiche evidenti. In alcuni paesi europei la patria creata da questa specie viene anzi considerata come un arricchimento estetico di manufatti recenti. CANDELARIELLA MEDIANS Distribuzione in Italia: NORD Vg, Ven, TAA, Lomb, Piem, Lig; CENTRO Tosc, Umb, Laz, Sar; SUD Camp, Pugl, Si. Morfologia: lichene crostoso di colore giallo, di forma rotondeggiante, lobato al margine. I lobi sono contigui e piatti, o un po’ convessi. Il centro è occupato da verruche a volte ramificate e coralloidi, che liberano dall’apice dei soredi. Gli apoteci sono assenti. Ecologia: è un lichene calcicolo, che cresce su superfici fortemente entrofizzate, bagnate dalla pioggia ed esposte al sole. Si instaura spesso anche su substrati artificiali come il cemento; è in grado anche di penetrate in aree fortemente urbanizzate. PHYSCIA CAESIA Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, Emil, Lig; CENTRO Tosc, Marc, Laz, Sar; SUD Camp Morfologia: tallo con soredi superficiali di colore grigio. Ecologia: epilitica soprattutto sul calcare più frequente sopra i 1000m sino alla fascia alpina.Si trova su vari tipi di rocce soprattutto sulle arenarie e sulle rocce silice basiche. VERRUCARIA NIGRESCENS Distribuzione in Italia: NORD Vg, Fr, Ven, TAA, Lomb, Piem, Emil, Lig; CENTRO Tosc, Marc, Umbr, Laz, Abr, Sar; SUD Camp, Pugl, Cal. Morfologia: specie estremamente poliforma. Ha un tallo epilitico, aredato, fessurato di colore bruno scuro a volte quasi nero. 41 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Ecologia: è una delle verrucarie più comuni: si instaura sulle roccie carbonatiche a volte persino silicie dove si abbia un certo accumulo di polvere calcarea in generale è molto comune sui monumenti. TABELLA n° 1: quadro generale degli indici ecologici (secondo Wirth, 1995 e Nimis, 1987) e dei sistemi di riproduzione delle 20 specie licheniche rilevate presso Villa Tauro SPECIE Apoteci/ Isidi periteci. Aspicilia calcarea Caloplaca saxicola Candelariella medians Lecanora albescens Aspicilia contorta f. hoffmannii Caloplaca citrina Diplotomma epipolium Candelariella aurella Collema undulatum Protoblastenia rupestris Staurothele areolata Xanthoria parietina Lecanora dispersa Lecanora muralis Pheophyscia orbicularis Verrucaria marmorea Caloplaca cirrochroa Physcia adscendens Physcia caesia Verrucaria nigrescens + + + + + + + + Sorali pH + + + + + + + + + + + + + + + + 8 6/8 8 6/8 5/8 5/8 7/8 8 8 8 6/8 5/7 7/8 5/8 4/7 8 7/8 4/7 5/8 6/8 N H L 1/2 2/4 3/5 4/5 2/3 4/5 2/3 2/4 1/2 1/3 2/5 2/4 2/4 3/4 3/5 1 1/2 2/4 2/4 1/3 5 4/6 6 4/5 3/5 4/5 5 5/6 1/3 3/4 5 5/6 4/6 4/5 5 3/4 4/5 5 4/6 4/5 3/5 4/5 2/5 4/5 3/5 3/5 3/5 3/5 2/5 4/5 3/5 4/5 4/5 4 3/4 4/5 4/5 3/5 42 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) TABELLA DI RIFERIMENTO DEGLI INDICI DI WIRTH Indice relativo al pH: 1. estremamente acidofilo, pH minore di 3.3 2. molto acidofilo, pH 3.4-4.0 3. piuttosto acidofilo, pH 4.1-4.8 4. moderatamente acidofilo, pH 4.9-5.6 5. subneutrofilo, pH 5.7- 7.0 6. neutrofilo, pH ca.7.0 7. moderatamente basifilo, pH 7.1-8.5 8. basofilo, pH sempre maggiore di 7.0 Indice relativo al nitrofitismo (N): 1. anitrofilo 2. moderatamente nitrofilo 3. piuttosto nitrofilo 4. molto nitrofilo 5. estremamente nitrofilo Indice relativo all’igrofitismo (H): 1. estremamente igrofilo 2. molto igrofilo 3. piuttosto igrofilo 4. mesofilo 5. piuttosto xerofilo 6. molto xerofilo Indice relativo al fotofitismo (L): 1. molto sciafilo 2. piuttosto sciafilo 3. moderatamente sciafilo 4. piuttosto fotofilo 5. molto fotofilo In tabella 1 sono riportati in maniera sintetica le caratteristiche di riproduzione e gli indici ecologici di ciascuna specie. Si vede come la maggior parte di esse sia caratterizzata dalla presenza di corpi fruttiferi (apoteci o periteci) e quindi si diffonda tramite spore. Tuttavia ve ne sono alcune che utilizzano la via vegetativa con formazione di isidi e sorali in superficie. Tra queste vi sono Candelariella medians, Caloplaca citrina e Verrucaria nigrescens che sono molto diffuse. In questo caso, qualora si volesse intervenire per una pulitura delle pietre, sarebbero da evitare metodi di asporto meccanico mediante spazzolatura che favorirebbero la dispersione dei propaguli lichenici. Per quel che riguarda le esigenze ecologiche si riscontra che: 43 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Tutte le specie hanno affinità per i substrati basici, con indice di pH variabile tra 4 e 8; L'indice di nitrofitismo evidenzia un gruppo principale di specie altamente nitrofitiche, ben distinto da un gruppo di poche specie scarsamente o per niente nitrofitiche. In generale tutti i licheni rilevato sono da mesofili a xerofili e fotofili. Soltanto Collema undulatum è decisamente igrofilo e sciafilo. 44 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Tabella 2 Tabella fitosociologica della vegetazione rilevata sui manufatti lapidei di Villa Tauro lichenica N° ril. Sup. ril. dmq Inclinazione° Cop. Lich. Tot. % N° specie 1 6 0 95 5 2 12 60 90 8 3 10 45 90 6 4 48 0 90 6 5 28 30 75 7 Caloplaca saxicola Caloplaca citrina Lecanora albescens Lecanora dispersa Phaeophyscia orbicularis Verrucaria nigrescens Candelariella medians Physcia adscendens Candelariella aurella Caloplaca sp. Aspicilia calcarea Verrucaria marmorea Staurothele areolata Collema sp. Lecanora muralis Aspicilia contorta 2 2 + + + . . . . . . . . . . . 2 1 + + + + + + 1 1 + 1 1 + 2 1 1 5 + + 2 + 2 1 2 3 + Sito di rilievo 1: Lapide con iscrizione 2: Pigna 3: Capitello su muro di cinta 4: Muro di cinta 5: Muro di cinta presso cappella In tabella 2 sono riportati i cinque rilievi fitosociologici eseguiti al fine di individuare le principali tipologie di vegetazione lichenica presenti. Dalla lettura della tabella emerge che: Nei siti rilevati la copertura lichenica è sempre piuttosto elevata La diversificazione specifica dei popolamenti è sempre abbastanza elevata, con un minimo di 5 e un massimo di 8 specie per rilievo (in media 6) Sono presenti due distinti gruppi di rilievi che si differenziano per la composizione specifica e per le specie dominanti; i primi due rilievi sono infatti tra loro omogenei e ben distinti dagli altri tre 45 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Nei primi due rilievi dominano specie nitrofile del genere Caloplaca e la vegetazione è ascrivibile al Caloplacion decipientis Negli altri tre rilievi domiano specie anitrofile dei generi Aspicilia, Staurothele e Lecanora e la vegetazione è ascrivibile all' Aspicilion calcareae. DOCUMENTAZIONE DI SITI INTERESSATI DA ATTACCO LICHENICO A completamento di questa ricerca si riportano alcune osservazioni su alcuni manufatti e siti particolarmente interessati dall'attacco lichenico. Per analogia è possibile desumere da questa documentazione delle ipotesi su quelle che saranno le specie licheniche che potranno nuovamente interessare in futuro le statue del giardino da poco ripulite. Le pigne lapidee del giardino di Villa Tauro presentano una flora lichenica molto caratteristica. Si nota che i licheni creano delle fasce verticali di colore gialloarancione e si concentrano nella parte superiore, maggiormente esposta alla luce e alla deposizione di guano di uccelli. Nelle parti basali i licheni sono più radi e seguono in genere le linee di scorrimento delle acque meteoriche. Un altro sito nel quale abbiamo rilevato una buona presenza di licheni è una lapide con iscrizione sul lato ovest della villa. Qui sono state individuate cinque specie che coprono circa il 95% dell' area considerata con grossa prevalenza di Caloplaca saxicola e C. citrina. Siamo inoltre rimasti molto colpiti dalla consistente presenza di flora lichenica sui muretti di cinta che delimitano il giardino della villa. Abbiamo osservato che questo può essere causato dalla maggior esposizione agli agenti atmosferici, che probabilmente contribuiscono all'aumento della vegetazione lichenica. Inoltre abbiamo notato come in questi siti le specie presenti siano più varie (circa 8-10 specie). 46 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Pigna con evidente attacco lichenico Particolare della lapide Lapide con iscrizioni che presenta una parziale alterazione cromatica dovuta all'attacco lichenico 47 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) Incrostazioni licheniche su di una mensola litica Incrostazioni licheniche su una decorazione litica 48 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Grazie alle informazioni raccolte, agli studi fatti e ai dati elaborati si può affermare che la causa principale della degradazione e della diffusione lichenica presenti nelle statue di Villa Centenere è l’acqua. E’ l’acqua infatti che grazie ai processi di crioclastismo e carsismo provoca i danni maggiori alle statue (disintegrando e decomponendo la roccia), soprattutto in un clima caratterizzato da inverni freddi e con alta densità piovosa come quello feltrino.A causa del crioclastismo e del carsismo si formano nelle rocce delle nicchie e insenature chiamate pitting nelle quali è facilitata la colonizzazione lichenica. Inoltre l’acqua solubilizza le sostanze azotate presenti nei manufatti a causa della deposizione di guano da parte degli uccelli, e favorisce la diffusione dei licheni di tipo nitrofilo che creano un notevole danno estetico In base a queste considerazioni (solo la punta di un iceberg di ca. 50 pagine), siamo tuttavia giunti alla conclusione che inutili e antiestetici sarebbe i sistemi di dissuasione volti a limitare la presenza di avifauna e di conseguenza la proliferazione di specie nitrofile (che possono comunque trarre nutrimento da eventuali fertilizzanti usati nei campi antistanti). Inopportuna sarebbe anche una rimozione meccanica di queste specie viventi tramite bisturi o spazzole: oltre a un possibile danno fisico, non farebbero altro che facilitare la dispersione dei biodeteriogeni sulle statue(essendo presenti molti licheni endolitici) e causarne una veloce ripresa e più ampia diffusione. Anche l’applicazione massiccia di biocidi è sconsigliabile per la presenza di licheni endolitici che, una volta eliminati, lascerebbero scoperta una superficie litica più suscettibile all’azione degli agenti atmosferici e causerebbe dei processi di deterioramento nelle pietre. Dopo l’attenta analisi, l’identificazione della flora lichenica e la ricerca delle cause favorenti lo sviluppo dei licheni, il corretto piano di intervento da noi ipotizzato è il seguente: applicazione di biocidi nelle zone interessate, tramite applicazione ad impacco e impermeabilizzazione mediante l’immersione in apposite soluzioni di resine sintetiche che penetrino in profondità nella pietra. Inoltre una sistemazione in un ambiente coperto durante il periodo invernale, preservandole da pioggia e gelo, limiterebbe notevolmente 49 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) le alterazioni delle statue. Altrettanto importante sarebbe un’attività di controllo costante nel tempo volta alla prevenzione della diffusione lichenica, e all’intervento specifico sulle parti delle statue interessate. Il nostro lavoro è utilmente correlato da dati specifici e foto che evidenziano l’attuale stato di conservazione delle statue: questi dati potranno servire come punto di riferimento per analisi future e per studiare l’evolversi della situazione nel tempo. Sul piano didattico l’esperienza sottolinea come il mondo della scuola, con i suoi vari soggetti, sia in grado di porsi come elemento attivo, come vera e propria risorsa culturale del territorio, in questi casi in cui viene lasciato spazio a percorsi sperimentali che coniugano, in un approccio multidisciplinare, capacità di studio e di approfondimento con abilità e conoscenze di tipo tecnico. 50 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) ALLIEVI CHE HANNO PARTECIPATO A QUESTO LAVORO Alibrandi Giovanni Bortot Flavia Cidaria Manuel DeBoni Sara Deon Maicol Faoro Valentina Furlan Vittoria Malacarne Daniele Meneghel Manuela Pivetta Luigi Polesana Michela Rugo Beatrice Schievenin Pamela Serantoni Carlotta Tenti Gianluca Tenti Valentina 51 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) TESTI CONSULTATI : ALPAGO - NOVELLO A. «Ville della provincia di Belluno» Sisar , Milano 1968 AZZI-VISENTINI (a cura di) «Il giardino veneto - Storia e Conservazione» Electa , Milano 1988 BARIOLI G. «La pietra di Vicenza nell’arte veneta dei secoli XVII e XVIII» in « Le Pietre» , n° 3 , settembre 1970 . CANOVA A. (a cura di) « Le ville della provincia di Belluno» Canova , Treviso ,1994 CLAUZADE G. , ROUX C. « Lichenoj de Okcidenta Europo . Ilustrita Determinlibro» Bull. Soc. Bot. Centre - Ovest , n.s. , nr. spéc. , 7893 pp. , 1985. CORNALE P. , ROSANO P. «Le pietre tenere del Vicentino - Uso e Restauro» CORSO G. «Ai pié dell’Avena» Castaldi , Feltre , 1968 CUNICO M. P. e GIULINI P. (a cura di) «Nei giardini del Veneto» Ed. Ambiente , Milano , 1996 JAHNS H. M. « Felci, Muschi, Licheni d’ Europa. Franco Muzio Editore , Padova , 290 pp. ,1992. LICEO CLASSICO CASTALDI « L’ uomo , l’acqua , il territorio.» Libreria Pilotto Editrice , Feltre. LICEO CLASSICO CASTALDI «L’uomo , l’acqua , il territorio .» Dolomiti, anno 1988 , num. 6 . NIMIS P. L. « I macrolicheni d’Italia : chiavi analitiche per la determinazione» Gortania , Atti Museo Friul. Storia Naturale 8(‘86),101- 220 , Udine , 1987 NIMIS P. L. , PINNA D. , SALVADORI O. « Licheni e conservazione dei monumenti» CLUEB , Bologna , 165 pp , 1992 . NIMIS P. L. « The Lichens of Italy . An annotated catalogue .» Monografie del Museo Regionale di Scienze Nat. (XII), Torino , 1993a. REGIONE VENETO , GIUNTA REGIONALE « Veneto Documenti, quaderno n° 5 L’ambiente Naturale . NOTE ILLUSTRATIVE DELLA CARTA GEOLOGICA DEL FOGLIO VERONA FOGLIO 1: 100000 VERONA MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NAT. SEMENZATO C. , «La scultura veneta del seicento e settecento» Alfieri , Vicenza , «Licheni - Collezioni invisibili» 1966 52 Liceo Scientifico Statale " – G. DAL PIAZ " Sezione Liceo Classico – Feltre (BL) VECELLO A. « I castelli feltrini» Arnaldo Forni , Feltre 1976 , ( 1 edizione Feltre 1896) WIRTH V. « Die Flechten - Ulmer Stutlgest , 1006 pp. , 1995. 53