I sistemi di acquisizione dati Modulo 1: La conversione analogico-digitale: misure statiche. I convertitori analogico-digitale e digitale-analogico. Errori di conversione e campionamento. Modulo 2: La conversione analogico-digitale: misure dinamiche Campionamento e aliasing. Tempo di osservazione, risoluzione in frequenza e leakage. Sistemi di acquisizione e componentistica. componentistica Modulo 3 Revisione trasformate di Fourier. Modulo 4: Teoremi di Convoluzione Revisione effetti del campionamento finito. 1 I sistemi di acquisizione dati: misure statiche Argomenti: ¾ la conversione analogico-digitale; ¾ la quantizzazione; ¾ i convertitori analogico-digitale e digitale-analogico; ¾ gli errori di conversione e quantizzazione; ¾ l’amplificazione del segnale; ¾i l circuito sample&hold. 2 1 I sistemi di acquisizione dati L'utilizzo dei computers, e dei PC in particolare, ha notevolmente aumentato la produttività delle attività sperimentali. Fenomeno fi i fisico Sensore/ ttrasduttore d tt Condizionatori di segnale l Acquisizione dati (AD) Uscita DA Elaborazione dati Analisi Visualizzazione Raccolta Memorizzazione Controllo 3 I sistemi di acquisizione dati Il problema che dobbiamo risolvere è interfacciare un elaboratore elettronico con un contesto fisico. Come fare? L’ bi t fisico L’ambiente fi i è intrinsecamente i ti t continuo ti e differenziato diff i t (ogni ( i grandezza ha una propria unità di misura). L’ambiente di un elaboratore ha alcune caratteristiche specifiche: ¾ le grandezze sono tutte elettriche; ¾ il tempo è discreto; ¾ ammette solo alcune modalità di rappresentazione delle informazioni. Abbiamo bisogno di realizzare due funzioni: ¾ trasformare delle grandezze fisiche in grandezze elettriche (trasduttori); ¾ trasformare una grandezza elettrica in un valore (convertitori A/D). 4 2 I sistemi di acquisizione dati Interfacciare il mondo fisico con un elaboratore richiede alcune approssimazioni. Le informazioni in un computer presentano una doppia discretizzazione: ¾ in i valore, l d dovuta all fatto f che h un calcolatore l l non puòò rappresentare i numeri con una serie infinita di cifre decimali. Esiste quindi un limite di risoluzione dei valori, in genere non molto critico. ¾ nel tempo, dovuta al fatto che un calcolatore non ha la possibilità di lavorare con segnali continui. Esiste quindi un limite di risoluzione temporale (campionamento), che si esplica nella mancanza di p informazioni tra due istanti temporali. A ciò si aggiungono: ¾ un limite di osservazione, che si manifesta nella necessità di limitare il tempo complessivo di acquisizione. ¾ un limite, di carattere tecnologico, sul valore massimo delle tensioni in ingresso acquisibili. 5 I sistemi di acquisizione dati Avremo quindi un limite di risoluzione, un segnale discreto e un campo limitato. 6 3 I sistemi di acquisizione dati Il segnale elettrico in uscita da un trasduttore è una grandezza analogica e deve essere convertito in una forma digitale, cioè in un numero binario per poter essere utilizzato da un calcolatore. Il dispositivo che esegue questa conversione prende il nome di convertitore analogico/digitale e normalmente indicato con la sigla A/D, AD o ADC. I dispositivi complementari, che eseguono l'operazione inversa di trasformare un codice binario in una grandezza elettrica analogica (normalmente una tensione), sono i convertitori digitale/analogico D/A, DA o DAC. La disponibilità di questi dispositivi conferisce al computer la capacità di acquisire informazioni in base alle quali intervenire su di un fenomeno fisico, quindi di esercitare un’azione di controllo. Per ora: attenzione ai segnali costanti. 7 Pregi dei segnali digitalizzati: registrazione I segnali digitali possono essere registrati in maniera più fedele e stabile dei segnali analogici. I dati digitalizzati possono essere facilmente e stabilmente memorizzati su dispositivi digitali molto meno costosi. La loro memorizzazione presenta una elevata insensibilità ai disturbi. Diversamente: per la registrazione di qualità di un segnale analogico è richiesta la qualità lità dell’alta d ll’ lt fedeltà f d ltà nella ll registrazione it i e nella ll riproduzione. i d i La registrazione multicanale richiede dispositivi speciali con testine multiple. Problemi di stabilità e sicurezza dei supporti magnetici, tipicamente utilizzati per segnali analogici. 8 4 Pregi dei segnali digitalizzati: elaborazione I segnali digitali possono essere elaborati più facilmente dei segnali analogici. Essi sono infatti intrinsecamente compatibili p con i sistemi di calcolo. I segnali digitali possono invece essere elaborati mediante microprocessori i quali possono eseguire le operazioni necessarie senza richiedere appesantimenti dell'hardware circuitale. Diversamente: per elaborare matematicamente i segnali analogici si deve ricorrere a circuiti appositamente realizzati mediante i quali è possibile realizzare solo operazioni relativamente semplici (somma, sottrazione, logaritmo ed esponenziale, integrale e derivata rispetto al tempo, ecc.). 9 Quantizzazione Come stabilire una relazione tra i due mondi: V B? ¾ Utilizzo sistema binario con logica intera: la più efficiente per la gestione di un’informazione numerica in formato digitale. ¾ Stabilendo a priori il massimo numero gestibile (in logica binaria BMax=2nBits ) introducendo il numero di bit con cui operare la conversione. ¾ Stabilendo a priori un campo di tensione limitato (Fondoscala o FS) e considerandolo diviso in 2nBits intervalli. ¾ Con una proporzione tra VIn e FS di ingresso da una parte e B e BMax dall’altra si crea la corrispondenza della tensione VMis con uno ed un solo numero intero B. nBits FS BMax = 2 1111 B .. VMis : FS = B : BMax VIn 0 ⎛ 2nBits ⎞ B = int ⎜ VIn ⎟ ⎝ FS ⎠ B . 0011 0010 0001 0000 10 5 Quantizzazione Necessità di definire un campo di tensioni limitato per poter costruire un A/D: campo di conversione (VMin : VMax) g Due casi standard,, pper misure solo ppositive,, o che cambiano segno: Campo unipolare: Campo bipolare: VMin =0 (0:FS) VMin = -VMax (-FS:FS) Il convertitore stabilisce la posizione sul fondoscala delle tensione in ingresso e la identifica con un numero discreto. Inevitabile l’utilizzo di una aritmetica finita, quindi il fondoscala viene suddiviso in un numero limitato di intervalli contigui, g , BMax Campo unipolare: Campo bipolare: Q=VMax /BMax = FS /BMax Q= (VMax-VMin)/BMax= 2 FS/BMax Ogni intervallo, di ampiezza ΔV ,denominata quanto, è identificato da un numero intero cui corrisponde un solo valore discreto di tensione. 12 Quantizzazione unipolare 1) campo unipolare: Ingresso: campo di misura = [ 0, +FS ] Uscita: variabile intera [0 : BMax] BMax FS [V] Ingresso di tensione VIn : FS = B : BMax B VIn Q= FS BMax ⎛V ⎞ B = int ⎜ ⎟ ⎝Q⎠ Uscita digitale VMis = B ⋅ Q ≈ VIn 13 6 Quantizzazione bipolare Il campo bipolare è necessario se le tensioni possono essere negative Ingresso: campo di misura = [ -FS, +FS] Uscita: variabile intera [0 : BMax] (come nel caso unipolare) Nota: l’uscita varia tra 0-BMax e l’uscita per ingresso nullo è B0=BMax/2 BMax B FS [V] VIn 0 B0 = BMax / 2 -FS FS VIn : FS = ( B − B0 ) : ( BMax − B0 ) Q= FS FS =2 BMax − B0 BMax ⎛V ⎞ B B = int ⎜ In ⎟ + Max 2 ⎝Q⎠ B ⎞ ⎛ VMis = ⎜ B − Max ⎟ ⋅ Q ≈ VIn 2 ⎠ ⎝ 14 La risoluzione di lettura: l’errore o incertezza di quantizzazione 15 7 Quantizzazione Il numero BMax di intervalli in cui suddividere il campo di misura è arbitrario, ma data la diffusione dei sistemi basati su aritmetica binaria, è consuetudine adottare un valore di B potenza di 2, in ragione del numero di bits utilizzati per la codifica. Il numero n di bits utilizzati per la codifiche dipende dalla architettura hardware del convertitore A/D. Dal punto di vista metrologico il numero di bits determina il numero di intervalli in cui è suddiviso il campo; influisce sulla risoluzione e quindi sull’entità della incertezza di quantizzazione. 16 Incertezza di quantizzazione Abbiamo già visto che la tensione quantizzata è affetta da un errore: l’errore di quantizzazione. Il valore massimo dell’errore di q anti a ione è pari a metà del quanto: quantizzazione q anto: | εQ | < Q/2 = (FS/BMax)/2 Risoluzione (Quanto): Q= FS/2nbit =FS/BMax Nel caso di figura: Q= 10/23=1.25V Come vedremo in seguito: non essendoci motivi per ritenere altrimenti, potremo assumere una distribuzione di probabilità uniforme. 1 Q 1 FS = e definire l’incertezza di risoluzione con wQ = Nbit 3 2 3 2⋅2 17 8 Incertezza di quantizzazione Il massimo errore di quantizzazione è pari alla metà del quanto | εQ | < Q/2 = ½*(FS/BMax) Nel caso di una quantizzazione a 10 bit con campo 0-10V si avrebbe: εQ =(10 /210) /2 = (10 / 1024 )/ 2 = 0.00488 V In termini relativi al fondoscala l’errore % vale: εQ % = ((1 / 210) / 2) * 100 = ((1 / 1024) / 2) * 100 ≅ 0.05 % L'incertezza ha ampiezza costante quindi assume un peso relativo più o meno importante in relazione al valore della misura: quanto t più iù la l misura i è piccola i l rispetto i tt all fondoscala, f d l tanto maggiore è l’incertezza relativa dovuta alla quantizzazione Quindi può essere ridotta: 1) amplificando il segnale, 2) riducendo il campo di misura o 3) aumentando il numero degli intervalli. . 18 Risoluzione L’incertezza di quantizzazione corrisponde alla risoluzione: minima variazione della grandezza di ingresso apprezzabile dal quantizzatore. Corrisponde al valore del bit meno significativo e viene detta Ri l i Risoluzione = Quanto Q t = LSB = least l t significant i ifi t bit Q = 1 LSB = (FSMax - FSMin) / 2nBits La risoluzione migliora al crescere del numero di bits: se FS=10 V e N=3 bit 8 livelli se FS=10 V e N=8 bit 256 livelli FS 10 V e n=12 12 bi bit 4096 li livelli lli se FS=10 LSB=1.25V LSB=39 mV LSB 2 44 V LSB=2.44mV 10 bits forniscono una risoluzione di 1/1024 sul FS, un valore più che sufficiente in molte applicazioni … peraltro quasi impossibile trovare sistemi di acquisizione di utilizzo generico con meno di 12 bits. 19 9 L’operatore di quantizzazione: il convertitore A/D 20 Convertitore A/D Il convertitore analogico/digitale (A/D o ADC) è il cuore di un sistema di acquisizione dati realizzando l’operazione di misura della tensione in ingresso producendo un valore discreto. B ⎞ ⎛ VMis = ⎜ B − Max ⎟ ⋅ Q ≈ VIn 2 ⎠ ⎝ Le sue caratteristiche principali sono: ¾ risoluzione (numero di bits, livelli, errore di quantizzazione); ¾ velocità (tempo di conversione dal dato analogico al digitale, frequenza di conversione); ¾ fondoscala (campo di tensioni in ingresso). Esistono diverse filosofie di progetto di un convertitore A/D che differiscono principalmente per la modalità con la quale viene eseguita la conversione. 21 10 Convertitore A/D Come realizzare l’operazione di conversione? Generando delle tensioni di riferimento e confrontando ciascuna di esse con la tensione da misurare fino a quando non si trova quella giusta … Quindi un convertitore A/D ha bisogno di: ¾ un convertitore digitale/analogico (stesso numero di bit dell’A/D) che produce in uscita la tensione costante Vr , corrispondente ad un valore numerico B in ingresso (necessita di un generatore di tensione campione, con fondoscala uguale all’A/D) ¾ un’unità i à logica l i di controllo ll che h genera una serie i di valori l i B, in i modo d da spazzare il campo 0-2nBits-1, secondo una strategia di ricerca della tensione Vr uguale all’ingresso Vx. ¾ un comparatore che interrompa il processo quando | Vr -Vx | < Q/2. 22 Convertitore A/D Il convertitore è composto da 4 elementi principali: Nel caso più banale le «provo tutte» … Alla fine del modulo di lucidi ne sono forniti alcuni di approfondimento sulle possibili logiche di funzionamento e di organizzazione di un A/D. 23 11 Un dubbio… La qualità di un A/D dipende solo dal limite di risoluzione e quindi dal numero di bit? Il suo funzionamento dipende p dalla generazione g di una tensione di confronto quindi: la qualità di un A/D può dipendere da come questa tensione viene prodotta. Obbligatorio occuparsi del convertitore digitale/analogico che l’A/D utilizza per la generazione del segnale di confronto. 24 Convertitore A/D ¾ Operazione duale alla conversione A/D è la conversione Digitale/ Analogica (DAC). ¾ Il convertitore digitale/analogico D/A o DAC consente di generare un segnale, ancora discreto in ampiezza ma continuo nel tempo, a partire da un numero binario ¾ I parametri funzionali che lo caratterizzano sono gli stessi del convertitore A/D (se utilizzato all’interno di un A/D ne condivide fondoscala e numero di bit). ¾ Interessante analizzare un DAC per capire perché un A/D può commettere degli errori, ed essere impreciso BEN OLTRE l’errore di quantizzazione. 25 12 Convertitore DAC Il convertitore DAC può essere costituito da una cascata di sommatori che accumula tanti contributi di corrente quanti sono i bits del convertitore, ciascuno ottenuto pesando una tensione di alimentazione comune con la resistenza di canale (se il bit è nullo il circuito è aperto): abbiamo il convertitore DAC a resistenze it pesate. t n −1 VOut = R ∑ bi i =0 VR Ri VR Se la pesatura è espressa in termini di moltiplicatori potenza di 2 della resistenza di controreazione, allora: Ri = 2 N −i R DAC n −1 e le resistenze scompaiono dall’espressione: VOut = VR ∑ bi i =0 1 2 N −i 26 Convertitore DAC Es. Convertitore a 3 Bits: e Ik=IR/ 2N-k IR = VO / R I2 = VR / (2R) I1 = VR / (4R) I0 = VR / (8R) VR I2 I1 I0 I R IR = I0 + I1 + I2 VO = RIR = – R (I2 b2 + I1 b1 + I0 b0) = –(R / R) VR ( b2 /2 + b1 /4 + b0 /8)= –(1/8) VR ( 4 b2 + 2 b1 + 1 b0 )= –(1/ (1/ 23) VR ( 22 b2 + 21 b1 + 20 b0) V=0 VO Generalizzando: VO = -(VR / 2N )(2N-1 bN-1 + 2N-2 bN-2 + … + 20 b0) Problema: disporre di resistenze correttamente scalate per avere un comportamento ideale, quindi discreto ma lineare 28 13 Convertitore DAC Prendiamo un DAC a 8 bit e ipotizziamo di avere resistenze non perfettamente calibrate (dev.std degli 8 valori di resistenza ≈1%). Il diagramma mostra la differenza tra il valore teorico e quello prodotto d tt dal d l circuito i it reale l espressa in i frazione f i del d l quanto. t La L distanza di t tra le linee rosse è pari al quanto. In questo caso l’errore di realizzazione è piccolo rispetto al quanto. 0.5 0.4 Dev.Std 1.2264% Errore Quanto/2 Errore [Q Q] 0.3 0.2 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3 -0.4 -0.5 0 50 100 150 200 250 300 29 Convertitore DAC La situazione, a parità di errori sulle resistenze, peggiora con l’aumentare del nbit: nei grafici per convertitori a 10 e 12 bit l’errore supera il quanto e la tensione generata per un livello può essere vicina a quella di un altro altro. Errori AD a 10 bit: Err.Quantizz. vs Err.Elettico Errori AD a 12 bit: Err.Quantizz. vs Err.Elettico 0.6 2.5 Dev.Std 1.0728% Errore [ Q] 0.4 Dev.Std 0.99479% 2 0.2 1.5 0 1 -0.2 0.5 -0.4 0 -0.6 -0.8 Errore Quanto/2 0 200 400 600 800 1000 Errore Quanto/2 -0.5 -1 1200 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 L’errore di realizzazione della tensione di riferimento può compromettere la qualità del convertitore ben oltre il limite di risoluzione. 3500 4000 450 30 14 Convertitore DAC a scala di resistenze Il convertitore a scala di resistenze riduce il problema. Se esaminiamo lo schema di un convertitore DAC a scala di resistenze notiamo la presenza sui canali di resistenze di valori uguali (2R anziché di peso relativo 2i) e una serie di resistenze ancora di valore uguale (R). Questa architettura rende possibile una maggiore precisione di un convertitore DAC e quindi anche del convertitore A/D nel quale venga inserito per la generazione delle tensioni di riferimento. VR 31 Misura degli errori di conversione 32 15 Errori di conversione Ci sono diversi motivi per cui il funzionamento di un convertitore A/D si discosta da quello nominale (imperfezioni nella realizzazione del convertitore D/A che produce il segnale di confronto). Non linearità di funzionamento di un DAC: Andamento delle tensioni generate per ingressi da 0 a 2nbit-1. A l i Analogico Digitale g Se la risoluzione del convertitore è elevata e la qualità dei componenti è buona, la differenza tra la funzione a gradini e quella nominale è piccola. 33 Errori di conversione Nella realtà ci possono essere delle irregolarità per cui il funzionamento non è uniforme sul fondoscala. E’ possibile cercare di identificare la relazione tra ingresso ed uscita in termini lineari. Il convertitore è a tutti gli effetti uno strumento e come tale deve essere calibrato. Possiamo identificare due elementi di errore: ¾ errore sull’offset; ¾ errore sul guadagno. 34 16 Errori di conversione L’ampiezza della fascia di non linearità definisce il massimo scostamento della caratteristica reale da una retta e viene denominata: non linearità assoluta 35 Errori di conversione I punti della caratteristica di conversione adiacenti dovrebbero essere spaziati di AD (sull’asse delle ampiezze). Nella caratteristica reale i punti sono spaziati di un intervallo A’D, diverso da AD e viene detta: non linearità differenziale L’effetto è un’alterazione della sensibilità locale 36 17 Errori di conversione Nel passaggio da analogico a digitale (gli assi sono quindi scambiati). Le non linearità del DAC possono produrre la sovrapposizione delle fasce di conversione Digitale Analogico In presenza di forte non linearità differenziale un gradino può essere o e e assorbito sso b o da d quelli que adiacenti. d ce . totalmente Il codice corrispondente al gradino eliminato non sarà mai presente nell’uscita. Tale fenomeno prende il nome di: missing code 37 Contromisure al limite di risoluzione di quantizzazione: ottimizzazione della risoluzione 38 18 Ottimizzazione della risoluzione Se con 10 bits si ha già una risoluzione accettabile, perché ci sono così tante schede a 12, 14 e 16 bits? Il problema è riuscire a sfruttare tutta la dinamica del campo di misura. La quantizzazione uniforme ha errore relativo elevato sulla parte bassa del fondoscala. Se il segnale da digitalizzare non supera il 10% del FS, l’incertezza relativa sulla misura viene amplificata da un fattore 10. Fondoscala dello strumento Il discorso vale anche per uno strumento: una buona incertezza, es di 1% sulla portata dello strumento, relativamente ad una misura pari al 10% della portata stessa diventerebbe un inaccettabile 10%. Fondoscala delle misure 39 Ottimizzazione della risoluzione Amplificando il segnale, in modo da portarlo vicino al fondoscala, l’errore relativo si riduce di un fattore pari al fattore di amplificazione WRel = G = 10 WAss 1% FS AD 10 G =1 100 = 100 = % G ⋅ FS Mis G ⋅10% FS AD G Nella catena di misura si introduce un elemento che può essere a sua volta fonte di incertezza. Le schede sono dotate di amplificatori che consentono di adattare il fondoscala al campo di escursione delle misure. Se non utilizzabili, o non adeguati, d ti sii ricorre i all’amplificazione ll’ lifi i esterna. t Il guadagno può essere visto indifferentemente come un’amplificazione del segnale o come una riduzione del fondoscala. Nei casi in cui il segnale può eccedere i valori stimati è necessario prestare attenzione alla saturazione (superamento del campo di lettura). 40 19 Ottimizzazione della risoluzione Può essere utile una matrice di verifica nella quale riportare i massimi valori attesi per ciascun canale e gli effetti dell’amplificazione: FS ±5V con guadagni 1,10,100 1 10 100 e 1000 Canale G1=1 G2=10 G3=100 G4=1000 1 0.0120 0.120 1.20 12.0 2 0.0015 0.015 0.15 1.5 … N saranno compatibili Non tibili tutti t tti i valori l i eccedenti d ti il fondoscala. f d l Saranno ottimali i guadagni immediatamente inferiori a quelli che portano alla saturazione, verificando la presenza di un adeguato margine di sicurezza rispetto a imprevisti valori del segnale di ingresso. 41 Ottimizzazione della risoluzione Un altro problema tipico è costituito dalla presenza nel segnale di un valore costante che obbliga ad adeguare il fondoscala al valore massimo (costante + ampiezza). La componente costante, detta statica, può essere rimossa con un opportuno circuito di condizionamento analogico: un filtro passa-alto che rimuova solo la componente costante, modalità AC, o un circuito di offset per aggiungere/togliere una tensione costante pari al valore medio g del segnale. L’escursione del segnale, detta dinamica, copre il fondoscala e la risoluzione viene meglio sfruttata per discretizzare la sola componente variabile. Un elevato numero di bit nominalmente evita questi problemi ma solo 42 se la qualità del convertitore D/A è elevata. 20 Tempo di quantizzazione e dispositivi di mantenimento 43 Tempo reale di conversione Il campionamento ideale è istantaneo mentre un circuito reale ha un tempo di conversione finito (tA/D ): la conversione ha inizio al tempo k tC e si conclude dopo tA/D secondi. Durante questo tempo è indispensabile che il segnale da convertire sia costante altrimenti la conversione potrebbe essere imprecisa o, addirittura, impossibile (si veda il caso del convertitore ad approssimazioni successive che sfrutta il metodo di bisezione). Nel caso di segnali dinamici ciò è IMPOSSIBILE! Quindi? Nasce l’esigenza di congelare la tensione in ingresso al convertitore per evitare problemi di identificazione delle tensione e rendere possibile la misura di grandezze tempo-varianti. 44 21 Sample and Hold (S/H) Per eliminare entrambi i problemi si utilizza un dispositivo che congela il segnale per il tempo p della necessario al completamento quantizzazione: il mantenitore o sample/hold (S/H) Il circuito mantiene in uscita il valore del segnale nell'istante nominale di campionamento, utilizzando un condensatore come dispositivo di memorizzazione (schema semplificato). TSH TSH tApertura tChiusura Il tempo di funzionamento del SH non è l’intervallo tra apertura e chiusura ma tra apertura e raggiungimento uscita di regime 45 Sample and Hold (S/H) Problemi legati alla circuiteria del S/H sono: p g progressiva perdita p di carica del condensatore, che porta ad una caduta o affievolimento della tensione in uscita; in inglese droop. Perdita di carica iniziale; in inglese pedestal (piedistallo) 46 22 Sample and Hold (S/H) Il sistema di acquisizione viene programmato in modo che il circuito S/H si apra subito prima del convertitore memorizzando la tensione attraverso il fenomeno di carica del condensatore. TC TSH TAD La tensione verrà convertita dall dall'A/D A/D sfruttando il tempo di scarica del condensatore: nei primi istanti la caduta di tensione è minima. Conclusa l’operazione di conversione il circuito viene richiuso. Dopo la chiusura occorre attendere la completa ricarica del condensatore prima di poter riattivare il mantenimento: TC , l’intervallo minimo di campionamento, non è dato da TAD ma da TSH. 47 Da ricordare Concetto di quantizzazione. Componentistica di un sistema A/D (DAC, S/H, amplificatori): qualità e elementi rilevanti. Inquadramento degli elementi metrologicamente rilevanti di un sistema di acquisizione dati (come per i pixel delle macchine fotografiche abbiamo capito che i bit non dicono tutto della qualità di un A/D). Definito precisamente una modalità per scegliere, configurare ed utilizzare un sistema A/D per effettuare misure. Definiti tutti i fondamenti teorici per l’utilizzo di un sistema A/D per misure statiche. Non abbiamo discusso le prestazioni di velocità di un A/D, gli interessati sono rimandati agli approfondimenti. 48 23 Misura in presenza di quantizzazione Trasduttore 1 K Reale QReale ⎡V ⎤ ⎢UF ⎥ ⎣ ⎦ [UF] Ingresso ffisico: A AD 1 QReale Calibrazione QNom 1 KCal ⎡V ⎤ ⎢⎣ Liv ⎥⎦ ⎡ Liv ⎤ ⎢⎣ V ⎥⎦ Uscita g B digitale: Ingresso di tensione: V B = A ⋅ K Reale DASW Amis = 1 K Calib [UF] ⎡UF ⎤ ⎢⎣ V ⎥⎦ Uscita di tensione: V QNom B = A misura Misura: Amis QNom K Reale QReale K Calib Elementi SW Elementi HW 49 Da ricordare Definiamo il blocco ‘Acquisizione Dati’ per il caso statico. Prendiamo in considerazione il singolo canale: Fondo scala Guadagno (interno/esterno) Uscita trasduttore Conversione A/D nBit Uscita binaria Polarità (Compatibilità) Copertura FS (Qualità di misura) Recupero Misura Sensibilità trasduttore Guadagno Quanto (FS/2nBit) Misura 50 24 A cosa sappiamo rispondere Qual è la risoluzione di un convertitore A/D a 14 bit con fondo scala ±5V? Quanta memoria è necessaria (MB) per memorizzare 50 minuti di segnale acustico (mono) digitalizzato a 10 ksamples/s con un A/D a 8-bit? 8 bit? Quanta memoria è necessaria nel caso di una registrazione stereo a 44 ksamples/s con convertitore A/D a 16 bit A/D? Che tipo di segnale acustico può essere digitalizzato con questi parametri? Che velocità deve avere il bus di comunicazione per scaricare i dati su disco rigido senza mandare in tilt il sistema A/D? 51 Domande? 52 25 Qualche domanda La quantizzazione comporta la discretizzazione del valore del misurando, l’utilizzo di sistemi digitali comporta anche la discretizzazione dell’asse dei tempi, cioè il campionamento. p in un ambiente digitale g pper le funzioni del tempo p e della Operare frequenza che effetti può avere? ¾ Quante volte al secondo è necessario osservare il segnale? ¾ Cosa succede se osservo troppo spesso o troppo raramente? ¾ Quanto a lungo devo osservare? ¾ Il condizionamento analogico può avere degli effetti? ¾ Se l’osservazione di un segnale periodico non avviene su di un multiplo del periodo cosa succede? Ma l’utilizzo di sistemi digitali per l’elaborazione delle informazioni comporta anche la discretizzazione delle frequenze: ¾ Cosa succede nel caso di un contenuto armonico continuo o di un contenuto discreto con frequenze non contemplate? 53 Approfondimento: logica di funzionamento dei convertitori A/D 54 26 Convertitore DAC Il convertitore è composto da 4 elementi principali: ¾ un convertitore digitale/analogico, con ingresso a n bit, che rende in uscita un segnale analogico Vr , il cui valore è proporzionale al prodotto tra il valore numerico B in ingresso e il quanto; ¾ una unità logica di controllo che può variare il valore numerico B secondo una particolare strategia; ¾ un generatore di tensione campione; ¾ un comparatore. 55 Convertitore DAC integratore La strategia di ricerca più semplice è quella di un contatore. All'inizio della conversione l'Unità Logica di Controllo (ULC) dispone gli n bits della parola al valore nullo e avvia un ciclo di 2n-1 passi durante il quale incrementa il contatore in ingresso al convertitore D/A Ad ogni passo la ULC esegue le seguenti operazioni: VRif ¾ incrementa di 1 il contatore (integra); ¾ genera l’uscita analogica corrispondente; ¾ se la l differenza diff tra t la l tensione t i prodotta d tt e quella da misurare è al disotto della soglia del comparatore (data dall’errore di discretizzazione) il ciclo si conclude e la parola binaria viene memorizzata. Cod 1 LSB Vin 56 27 Convertitore DAC ad approssimazioni Più efficiente è il convertitore a successive approssimazioni che opera mediante una ricerca binaria del valore attuata a passi sempre più fini. All'inizio della conversione l'Unità Logica di Controllo (ULC) dispone gli n bits della parola al valore nullo e avvia un ciclo di n passi che scandisce i bits a partire da quello più significativo (MSB). Ad ogni passo la ULC esegue le seguenti operazioni: ¾ pone ad 1 il bit corrispondente al ciclo; ¾ verifica la tensione prodotta da un DAC a fronte della parola binaria: se la tensione di riferimento risulta superiore lascia il bit al valore 1, altrimenti lo mette a 0. ¾ Alla fine del ciclo la parola binaria è completa. 57 Convertitore DAC istantaneo Il convertitore flash opera come circuito quantizzatore/ codificatore. Si possono realizzare diversi schemi che attuano la quantizzazione una possibile rappresentazione dei quali è riportata in figura, relativamente ad un campo bipolare. Come raffigurato a fianco, il dispositivo può essere costituito da: ¾ una cascata di partitori resistivi che genera le tensioni corrispondenti ai valori di codifica in cui è stato suddiviso il campo di misura; ¾ una schiera di comparatori analogici; ¾ uno schema di codifica che ha il compito di fornire il valore intero di uscita. 58 28 Convertitore DAC istantaneo Il funzionamento è relativamente semplice: la sequenza di resistenze, in questo caso uguali, realizza una caduta di tensione progressiva. Queste tensioni vengono confrontate dalla schiera di comparatori con la tensione da misurare, ottenendo un valore "alto" o "basso". I due comparatori con uscita discorde sono a cavallo della misura: la misura infatti ricade nell'intervallo delle tensioni di codifica corrispondenti alla loro posizione nella schiera. La rete combinatoria ha il compito di codificare tale informazione nel formato binario prescelto. Questi convertitori sono in grado di fornire le prestazioni più elevate, ma ad un costo alto e con risoluzione limitata. 59 L’incertezza di quantizzazione Per cercare di contenere a valori "accettabili" la incertezza relativa di quantizzazione sono state introdotte le quantizzazioni non uniformi. Quantizzazione uniforme: l’errore relativo dell dell’incertezza incertezza di quantizzazione non è uniforme sul campo di misura Quantizzazione non uniforme: l’errore relativo dell’incertezza di quantizzazione è uniforme sul campo di misura 60 29