L' ultimo bacio
alla mia “Musa”
per sempre
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Foto di copertina: Carlo Pulici
Prefazione di Stella Casiraghi
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PREFAZIONE
Un volume di poesie in tempi bui come i nostri è sempre un
dono inaspettato. Anche se la curiosità nello scorrere le parole e
i versi è naturale, resta in fondo ad ognuno quel sottile senso di
imbarazzo e pudore che rimanda all’opacità dell’epoca
contemporanea, priva di contenuti di valore e soprattutto di
slanci e di coraggio.
Abbiamo gettato la spugna, forse, per paura di accogliere
emozioni forti e dirompenti perché tutte le forze che sappiamo
mettere in campo hanno l’obiettivo della sopravvivenza alle
brutture che quotidianamente siamo costretti a digerire.
L’autrice di queste delicate poesie va contro corrente e raccoglie
sulla sua strada lampi ed ombre dell’esistenza senza timore di
sporcarsi le mani ne’ di turbare i cuori.
“Segni discordanti d’un passato remoto” cercano con rabbia
“una nuova trasparenza nelle cose e negli altri”, questo è, per
antonomasia, il motore della scrittura di oggi e di sempre.
Pur ammettendo di credere “nel dolore che urla nelle sofferenze
dei dimenticati”, come “nelle frustrazioni che fanno cattiva la
gente” e “nell’avidità dei giochi di potere a cui tutti mirano”, la
vena poetica riesce ad allargare la visione incupita dalla grevità
della vita, consapevole che c’è anche “un grande mondo dove
c’è spazio per tutti” e che ci sia “un posto solo per chi è davvero
capace di nutrire l’anima”.
E per curare le ferite di tutti i conflitti che passano sulla scena
mediatica nella quale viviamo immersi e inebetiti l’autrice
propone il dialogo a tutto campo: “almeno parliamone di questa
logica assurda di economie del potere. Di armi, di bombe, di
rumori assordanti che non liberano mai. Parliamo dei vecchi, dei
bambini strappati all’infanzia… del mondo che piange e
nessuno se ne accorge”.
Nulla più ci è sottratto alla vista e ai sensi, obbligati nel
cosiddetto mondo globale a fare i conti con “l’odio e quelle
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deformità in cui ci si specchia”.
E poi, ancora, in altre delle liriche che il libro propone alla
nostra riflessione si raccontano, accanto alle tante miserie
perpetrate contro le donne, i diversi, gli emarginati e le persone
sole, anche di momenti nei quali il ritmo della vita si fa più
armonico e leggero accarezzando lo spirito di “un autunno
carico di nuovi colori”.
Ciascuna cosa, pur difficile, sa stemperarsi nelle consolazioni
d’amore che rammenda le anime riconoscendo nell’altro (sia
esso figlio, genitore, amico o compagno) un valore più grande.
Per questa ragione l’autrice dichiara “io sono muschio, buio e
luce insieme” perché è sempre possibile se non ci si chiude in
sé riconoscere e accettare che “ci sono uomini capaci di creare
sogni e modellare la creta dei desideri… di scaldarti l’anima e
innalzare i pensieri con un tocco gentile che non ha tempo, con
uno sguardo che sa andare oltre”.
Questo libro ci aiuta a non scordare, però innanzitutto, che è
necessario essere disponibili a
collezionare sentimenti,
profondamente legati ai propri reali bisogni, con una prioritaria
consapevolezza di idee e aspirazioni umane, insomma di
sostanza esistenziale.
Indispensabile è il segno di chi crede in una società diversa, in
un Uomo più all’altezza del suo Tempo.
Stella Casiraghi
L'ultimo bacio
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Impresso nel granito
quell'abbraccio che fu primo
e ultimo atto insieme
Il bacio reso così eterno
nei visi asciutti e tristi
scolpiti nella pietra
che ferma le distanze
Specchiandoti lo vorresti
ed io lo faccio mio
Cielo
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Il vento stamane
ha preso nuvole
le ha trascinate vie
giocando ghirigori
girandole nel mazzo
di carte prese a caso
Le ha attraversate
e smozzicando i sogni
le ha mescolate
negando ogni protesta
Poi le ha lasciate lì
abbandonate piano
Sole
Voci
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La trasparenza delle cose
non sempre dipende
dalla loro consistenza
Vedi persone che
non hanno voce
eppure così acuti
risuonano i loro pensieri
Altri che come spiriti
camminano senz'ombra
urlando a piè sospinto
per ogni passo cadenzato
E c'è chi non aspetta
d'essere ascoltato
e s'incammina piano
con un sospiro spento
Versi liberi
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Macchie d'inchiostro
e sillabe distorte
dov'è che il tempo
cessa il divenire
e torna ad essere
un monolite statico
Galoppano i versi
attraversando valli
fiumi discreti che
scorrono nell'ombra
E la parola canta
ramingo cercatore
di un lungo sonno
scarico di sogni
Circolarità
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La stanchezza
del ricercare l'armonia
in cose che
per rara natura
nascono disarmoniche
Invece riposare
e chiudere gli occhi
Solamente essere
come l'acqua che vedo
...o il cielo che respiro
Lapsus
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Rotolare nell'inconscio
nelle spirali temporali
nel ghiaccio dell'attesa
Provare a sillabare
note asciutte di colori
sonorità intermedie e buie
Fermarsi e respirare
per poi ricominciare
un nuovo magico incrocio
Chiudere gli occhi piano
stringendo stanchezze antiche
scolpite come pietre
o acqua asciugata dal vento
Tutto quello che c'è
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a Stefano
Un viaggio silenzioso
mano nella mano
chiudendo gli occhi
per ogni stanchezza
che si è accumulata
creando confusione
Camminare lentamente
per verdissimi prati
dove stanno incastonati
cespugli di fiori
da cui spiccano il volo
uccelli dalle piume colorate
Prendere l'aria dal Cielo
e l'energia dalla Terra
per il respirare il Mondo
sentendo calde le mani
E poi fermarsi a guardare
quello che altro non è
se non il paesaggio
di luce che risplende
nella mia anima
Giorni
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Segni discordanti
d'un passato remoto
d'un futuro improbabile
Come le nervature
di una foglia caduta
si fanno tante le vie
Colori sparsi
che si confondono
senza tracce
Ma dove sono
le trasparenze
chiare di ieri
le regole del gioco
che ormai
sembra perduto?
Giochi di parole
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Eppure dovrei conoscerle
le frequento da sempre
ho dato loro forma
e diversi linguaggi
Non hanno segreti per me
le monto, le smonto
le uso e le invento
Ma ci sono giorni
in cui le parole
si fanno sirene
che cantano sul mare
tessono tele di ragno
per intrappolare sogni
Ci casco dentro
e mi ci avvolgo
mi faccio cullare
E non ricordo più
che dovrei invece saperlo
solo sentendo l'odore
lasciando alle mani
e a gesti più veri
la capacità di parlare
Una canzone
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Ci sono momenti
senza parole
dove lo spazio
dilata ogni senso
Una lacrima
diventa zircone
e riluce nel buio
s'incastra nell'anima
Ci sono suoni
combinazioni di note
che accarezzano
senza far pensare
Come fossero code
di stelle cadute
e poi afferrate
Senza idee né desideri
senza passi né strade
da percorrere
Solo il sentire
che supera
ogni dualità
e le barriere
Solo colori
che piano
si posano
nell'unità dell'essere
Solo per me...
Il caos e la paziente attesa
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a Karlo
A volte il caos
s'impone evidente
mentre l'attesa
si fa acqua
e scivola sulle cose
come fosse pioggia
Paziente il respiro
che alza e abbassa
l'addome
per sciogliere emozioni
che si intrecciano
e un po' spaventano
Ci sono luoghi allora
dove tornare
per sentirsi al sicuro
Posti bui
dove fermarsi e rimanere
che odorano di muschio
come coperte
per tenersi al caldo
aspettando che il giorno
arrivi di luce
e metta in risalto
il profilo del vivere
Parole taciute e dette
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Non c'è bisogno
di dire tante cose
basta il sentire
piccoli gesti
capaci di rendere
grande il giorno
l'odore della pelle
accarezzata piano
Il tocco gentile
di una canzone
mentre il pensiero
si insinua lento
e mette radici
nel fondo dell'anima
Come un ulivo
che oscilla delicato
Come una brezza
che tra i brividi
ti fa sentire vivo
Rinasco in te
e mi specchio
come fossi
un grande lago
forte e calmo
E ti dono un sorriso
con tutto l'amore
che posso...
“Sweet Mercy”
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