2. Fondamenta
della linguistica storica
2b. Morfologia
Ricostruire la morfologia indoeuropea: non
sempre aiutano le categorie di grammatica latina
(parti del discorso, declinazioni, coniugazioni).
La morfologia di una lingua può essere diversa
come sistema dalla morfologia classica, elaborata
per poche lingue, e solo i-e.
Sintetico vs. analitico
Analitico: per esprimere un significato
grammaticale si aggiunge una nuova parola.
●
●
Sintetico: si cambia qualcosa dentro la parola.
Eng.: I will come.
It: Io verrò.
In italiano questa forma sintetica è nata da una forma analitica
(scrivere+ho).
I-e: sintetico.
Ing: fortemente analitico.
It: abbastanza sintetico (vd. i casi espressi dalle
preposiz.).
Ru: sintetico, con una progressiva tendenza
all'analitico. P.es. non si coniugano molti prestiti
linguistici, molte abbreviazioni, molte unità di
misura.
Flessivo vs. agglutinante
Agglutinante: per ogni significato grammaticale
un morfema.
● Flessivo: un morfema per più significati.
●
Es. turco:
evlerimde (nelle mie case)
ev — radice “casa”
ler — per plurale
im — appartenenza, 1Sg (“mio”)
de — locativo
I-e flessivo.
It, ing flessivi.
Il russo di oggi fortemente flessivo: un vasto
gamma di morfemi che esprimono più di un
significato (p.es. “студентов”; “ов” = allo stesso
tempo Gen, Pl e masc.).
Parti del discorso
Termine che ha senso solo per alcune lingue
(p.es. non per il cinese, dove non ci sono
morfemi).
Funziona bene per le lingue romanze e le lingue
classiche.
Es.:
- per esprimere azione si usa una parola che varia
a seconda della persona e del numero = verbo;
- per un oggetto una parola che varia a seconda
del genere e del numero = nome;
- per modo di agire una parola che non varia =
avverbio.
Dove non funziona:
1) In russo il verbo al passato varia a seconda del
genere, non della persona.
2) In inglese aggettivo non varia.
La differenziazione molto sottile o inesistente tra
le parti del discorso “minori”: congiunzione,
particella, interiezione, preposizione.
Parole che appartengono a più categorie: “quale”
viene classificato talvolta come aggettivo, talvolta
come pronome.
Dunque, utilizziamo questi termini con cautela e ci
rendiamo conto della loro convenzionalità. Li
utilizziamo solo finché ci servono.
Parametri grammaticali
particolarmente importanti
1. genere
m., f., n.
Originariamente il neutro per caratterizzare gli
oggetti o esseri umani inutili nell'attività produttiva.
Residui: ted. Mädchen, gael. irl. cailín “ragazza”;
ted. Kind, rus. дитя “bambino”.
2. numero
singolare / duale / plurale
Duale è una via di mezzo tra il Sg e il Pl: si usa
quando si tratta di 2 persone o oggetti.
In greco antico c'è, in latino solo minime tracce,
nel paleoslavo c'è, nelle lingue slave di oggi no.
Dunque, è un tratto arcaico per le lingue i-e.
Articolo
Manca nella gran parte delle lingue i-e e mancava
all'i-e.
determinativo / indeterminativo
Sistemi con art. determ. e indeterm.: lingue
romanze e germaniche.
Sistemi con solo determ.: arabo (al-), bulg.
Non c'era nel latino ed è stato sviluppato dalle
lingue romanze. Non c'era nel protoslavo ed è
stato sviluppato solo da una lingua slava, il
bulgaro.
Determinativo:
lat. illud, illa “quello, quella” →it. il, la
paleosl. тъ, та, то “quello m/f/n” → bulg. -ът, -та,
то
=> viene da “quello”
Indeterminativo:
it. uno, ing. an ← one, ted. ein
=> viene dal numero “1”
In russo non c'è l'articolo, ma ci sono i residui del
tentativo di formarlo (la forma lunga degli
aggettivi) nei testi in antico russo e nei dialetti.
Nome
Originariamente nell'i-e non si distinguevano i
nomi e gli aggettivi: entrambi trattavano oggetti e
non si separava la qualità (verde) dall'esempio
concreto (erba).
Infatti, nelle lingue romanze non ci sono
declinazioni separate. In russo ci sono, ma nel
paleosl. non c'erano.
Aggettivi possono avere gradi (comparativo,
superlativo, elativo). Ma non tutti. Es. edile, ligneo.
Perché?
Ci sono le parole che cambiano la parte del
discorso di appartenenza.
Es.: bontà ← buono; avvenimento ← avvenire;
arrossire ← rosso.
I gradi appartengono solo agli aggettivi che sono,
in questo senso, indigeni e non a quelli migrati.
Parti del discorso secondari composti solo dalle
parole immigrate:
- gerundivo (ing.): verbo diventato sostantivo
- participio: verbo diventato aggettivo
Sostantivi, aggettivi, participi fanno parte del
sistema del nome ← genere, numero, caso (se
c'è nella lingua).
Participi anche del sistema del verbo ← aspetto,
tempo.
Gerundio? Lat, paleosl. vs. it, ru, ing.
caso
Il latino ne aveva come minimo 5 (sul vocativo ci
sono dubbi):
casi diretti
Nominativo = caso del soggetto
Accusativo = caso dell'oggetto
casi indiretti:
Genitivo = appartenenza (sopravvissuto nei
cognomi del tipo Rossi, Leonardi, Riccardi)
Dativo = chi è beneficiato dall'azione
Ablativo = allontanamento (“vengo da...”)
Il russo ne ha 6: non c'è la forma vocativa, né
ablativo.
Strumentale = strumento dell'azione (“scrivo con
la penna”)
Prepositivo = caso indiretto per eccellenza, si una
solo dopo le preposizioni (soprattutto “in”), ex
locativo, caso del luogo
Raggruppamenti dei casi in alcune lingue i-e
antiche
Latino
Protoslavo
Abl
Str
Loc
Gen
Abl
Abl
Gr
Gen
Dat
Loc
Str
Gen
Abl
Dat
Gen
Verbo
caratteristiche principali:
● tempo
● modo
● aspetto
Nelle forme verbali delle singole lingue possono
intrecciarsi (come Presenti Perfect inglese o
Condizionale italiano, vd. più avanti).
tempo
I tempi basilari collocano l'evento rispetto al
momento presente:
● passato,
● presente,
● futuro.
Tempi composti: intrecci degli elementi di base
indicati sopra.
● trapassato,
● past-in-the-future,
● future-in-the-past.
Italiano: tempi composti.
Futuro anteriore:
Quando tu arriverai, avrò già mangiato tutta la
pizza.
Trapassato prossimo:
Quando sei arrivato, avevo già mangiato la pizza.
(+ remoto, allo stesso modo)
Condizionale, che è un modo verbale non un
tempo, prende il ruolo di “future-in-the-past”:
Giovanni non ha detto quando sarebbe arrivato.
modo
Il modo regola il rapporto dell'azione con la realtà,
con il parlante, con l'interlocutore.
Modi:
● indicativo = reale, o la mancanza del modo
● imperativo = ordine del parlante all'interlocutore
● condizionale = condizione, per una parte della
frase (it.) o per entrambe (ru)
● ottativo = desiderio (p.es. in greco)
congiuntivo e condizionale in
italiano: funzioni proprie e improprie
Condizionale.
- funzione propria: frasi con condizione.
Se fossi tu, non andrei là.
- funzioni improprie: a. future-in-the-past (vd.
prima).
b. informazioni trasmesse da persone altrui.
Secondo la BBC, la nave sarebbe naufragata alle
12-00.
Congiuntivo = un modo definito per il fatto di
servire nelle frasi subordinate (← “congiunzione”),
non per il significato.
Congiuntivo italiano, funzioni principali:
1. insicurezza:
Paragonate: Penso che Giovanni è intelligente.
Penso che Giovanni sia intelligente.
2. ordine indiretto:
Gli studenti vadano adesso in aula D.
=> imperativo rispettoso:
Venga, Signor Rossi.
3. condizione (la parte della frase che delinea
proprio la condizione):
Se fossi tu, sarei lì.
aspetto
●
perfettivo o imperfettivo
● perfetto o imperfetto
Non sono due sistemi che coincidono
completamente, ma questo corso non tratterà la
loro differenza.
Perf
Imperf
Dopo questa struttura di fondo, arrivano particolari
che variano da una lingua all'altra.
Es.: quando si indica la durata esatta dell'azione,
l'italiano opta per Pf, il russo per l'Impf.
Ho studiato in Spagna per 2 anni.
Я учился в Испании 2 года.
Parti del discorso nell'i-e:
1. nome e aggettivo con le stesse desinenze;
2. niente articolo
3. niente preposizioni: basta il caso
4. niente avverbi né congiunzioni: anche qui
aiutano i casi (vd. rus. завтра, сегодня, поэтому)
5. verbi:
a. non distinti per genere (passato in russo è un
innovazione, lo vedremo dopo)
b. modi: indicativo, congiuntivo, ottativo,
imperativo
c. prima distinzione per aspetto, poi per tempo
(vd. aspetto in russo)
d. tempi: presente, imperfetto, aoristo, perfetto,
piuccheperfetto
e. niente futuro
6. nomi (e aggettivi):
a. genere: animato, neutro (per iscritto conservato
solo nell'ittita)
b. caso: sicuramente Nom, Acc, Dat, Gen, forse
Strum, Loc, Abl, Voc
c. numero: Sg, Pl, Du