e di portare in Paradiso le anime di tutti i miei fratelli; in particolare Vi prego per quelle persone per cui nessuno prega più. Preghiera finale Santissima Trinità, Misericordia infinita, noi ti adoriamo, noi ti benediciamo, noi ti lodiamo per il dono immenso della Beata Vergine Maria, Figlia del Padre, Madre del Figlio, Sposa dello Spirito. Vergine Immacolata, Dono della Misericordia: intercedi per noi! Madre della Chiesa: proteggila! Vergine potente contro il male: difendila! Santissima Trinità, Misericordia infinita, noi ti adoriamo, noi ti benediciamo, noi ti lodiamo. Madre della Misericordia, Dono della Santissima Trinità, guidaci all’incontro col Verbo che si dona, col Padre che ci ama e nel Verbo a noi discende, all’incontro con lo Spirito che da Essi a noi è donato e per Essi in noi prega. Santissima Trinità, Misericordia infinita, noi ti adoriamo, noi ti benediciamo, noi ti lodiamo. Canto finale Eccomi, eccomi! Signore io vengo . Eccomi, eccomi! Si compia in me la tua volontà. Nel mio Signore ho sperato e su di me s’è chinato. ha dato ascolto al mio grido mi ha liberato dalla morte. I miei piedi ha reso saldi, sicuri ha reso i miei passi. Ha messo sulla mia bocca un nuovo canto di lode. Il sacrificio non gradisci, ma m’hai aperto l’orecchio. non hai voluto olocausti allora ho detto: “Io vengo!”. Sul Tuo libro di me è scritto: si compia il Tuo volere. Questo, mio Dio, desidero, la Tua legge è nel mio cuore. La Tua giustizia ho proclamato, non tengo chiuse le labbra. Non rifiutarmi, Signore, la Tua misericordia. Veglia di preghiera per la professione perpetua di Suor Marie Noemi monaca benedettina dell’adorazione perpetua del SS. Sacramento “Ho una bella notizia: io l’ho incontrato!” “La fecondità della proposta vocazionale dipende primariamente dall'azione gratuita di Dio. Ma, come conferma l'esperienza pastorale, è favorita anche dalla qualità e dalla ricchezza della testimonianza personale e comunitaria di quanti hanno già risposto alla chiamata del Signore nel ministero sacerdotale e nella vita consacrata, poiché la loro testimonianza può suscitare in altri il desiderio di corrispondere, a loro volta, con generosità all'appello di Cristo”. (Benedetto XVI ) Suor Marie Noemi ci scrive: Non so cosa scrivere, perché non so che parole usare per descrivere quello che sto vivendo. Il vero protagonista è l’Amore del Signore. La mia parte è quella di credere. Se il 6 aprile prossimo durante la Messa della vigilia della Domenica in Albis, domenica della Divina Misericordia, potrò cantare con voi l’amore del Signore, è solo perché Lui è fedele alle sue promesse. Conducendomi nel deserto dei miei “super progetti” per essere felice, il Signore mi ha lasciato correre dietro ai miei miraggi di presunta felicità, senza però mai abbandonarmi e perdermi di vista, è stato sempre lì ad aspettare che io aprissi le orecchie per farmi ascoltare la sua promessa: “Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata, perché il Signore troverà in te la sua delizia e la tua terra avrà uno sposo” (Is. 62, 4-5). Per amore mio il Signore non ha mai taciuto, non si è mai concesso riposo, non ha mai smesso di invitarmi a danzare la mia vita con Lui. Sì, danzare con Lui, a fare della mia vita una danza sulle note del suo amore, portata da Lui sulla pista da ballo della vita monastica al dono di quello che mi ha dato di essere e che mi sta dando di essere. Tre anni fa la bocca del Signore ha indicato il nome nuovo con cui sarò chiamata. Il nome, la mia missione, la mia identità in Cristo… suor Marie Noemi… suora, sorella…Marie, amata…Noemi, mia dolcezza, mia consolazione… No, non sono per niente capace di affrontare questa opera, ma la Grazia sì che è capace e nonostante tutte le mie cadute, le mie non riuscite e anche i miei rifiuti, il Signore continuerà a non tacere, a non concedersi riposo, perché “il Signore completerà per me l’opera sua” (salmo 137). E sono certa che questa è opera sua, la mia può solo essere quella di credere in Colui che il Padre ha mandato e fidarmi del mio Sposo. Sì, come un giovane sposa una vergine, così mi sposerà il mio Creatore e “come gioisce lo sposo per la sposa, così il mio Dio gioirà per me” (Is.62, 5). Allora forte di questa promessa pure io posso essere sentinella, posta da Dio sulle mura della Chiesa, che per tutto il giorno e tutta la notte dice: “Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede”. Posso non concedermi riposo e neppure a Dio dare riposo, tenendo vivo il ricordo del Signore, finché non abbia ristabilito la sua Chiesa, popolo santo e redento dal Signore (cfr. Is.62). Questa è la promessa che si sta compiendo e non nego di avere un po’ di paura, ma è il Signore quello che davvero si sta giocando tutto. Io sto solo mettendo i miei “cinque pani e due pesci” nelle sue mani affinché sia Lui a dare senso alla mia vita. Beato quel giorno in cui ho avuto il coraggio di ascoltare e spero di non smettere mai di farlo anche se non è semplice… Sì, “ascoltiamo la voce del Signore, egli ci guida alla terra promessa” (così dice un responsorio dell’ufficio di lettura)…vale proprio la pena ascoltare e giocare tutte le proprie carte per far diventare nostro il progetto di Bene che il Signore ha e vuole condividere con ciascuno di noi. Per me è qui che si sta manifestando il suo amore per me ed è qui che io posso essere come una matita nelle sue mani (Madre Teresa di Calcutta). Per un’altra persona può essere nella grazia del matrimonio e del divenire genitore, per qualcun altro nella vita sacerdotale o nella vita missionaria… Ci sono tante strade, tante quanti siamo noi…Per ognuna però Dio desidera poterci camminare accanto per guidarci verso la terra promessa che è l’incontro con lui, per poter scegliere “la parte migliore, che non ci sarà tolta” (cfr. Lc. 10.42). Questo è l’augurio che faccio a ciascuno di voi, questa la mia preghiera per tutti voi. Con tutto il cuore mi affido alle vostre preghiere, perché non smetta mai di credere che il senso della mia esistenza e la mia forza stanno nel tenere lo sguardo del cuore su Colui che il Padre ha mandato per dare la vita per me, per noi e per tutti. Per dieci volte: MIO SIGNORE E MIO DIO, PER IL DONO DELLA TUA INCARNAZIONE, PASSIONE,MORTE E RISURREZIONE, CONTEMPLO, ADORO E PREGO: SANTISSIMA TRINITÀ,MISERICORDIA INFINITA, IO CONFIDO E SPERO IN TE. Al termine della decina, la Preghiera alla Trinità e il Gloria Preghiera alla Trinità Santissima Trinità, Misericordia infinita, io confido e spero in Te! Santissima Trinità, Misericordia infinita, nella Luce impenetrabile del Padre che ama e che crea; Santissima Trinità, Misericordia infinita, nel Volto del Figlio che è Parola che si dona; Santissima Trinità, Misericordia infinita, nel Fuoco bruciante dello Spirito che dà vita; Santissima Trinità, Misericordia infinita, io confido e spero in Te! Tu, che ti sei donata tutta a me, fa’ che io mi doni tutto a Te: rendimi testimone del Tuo amore, in Cristo mio Fratello, mio Redentore e mio Re. Santissima Trinità, Misericordia infinita, io confido e spero in Te! Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Preghiera di adorazione e di contemplazione alla Trinità DIALOGO D’INIZIO Nel nome del Padre… Amen Lode a Te, Padre, sorgente della vita. Perché ci hai creati a tua immagine. Lode a Te, Figlio Gesù Cristo, vita vera. Perché ci fai risorgere con Te. Lode a Te, Spirito Santo, armonia della vita. Perché ci fai rivivere in Dio. ADORAZIONE Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Misericordia infinita, Vi adoro profondamente e Vi contemplo nel Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, nel quale Ti sei donata a noi e sei presente su tutti gli altari della terra. Per questo vengo a Voi e Vi chiedo perdono per i peccati miei e di tutti gli uomini. Vi chiedo, abbandonato al Cuore Santissimo del Figlio e per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, il dono della pace, la benedizione delle famiglie Padre per glorificarlo ed è, contemporaneamente, sempre rivolto all’uomo peccatore per salvarlo. Il carisma eucaristico è dunque una continua conformazione a questi due atteggiamenti di Gesù. Questa non è comunque un’aggiunta a tutto quanto l’essere monache benedettine comporta: l’adorazione perpetua è un modo di vivere quell’unificazione in Dio che il monachesimo propone e la riparazione si inserisce nel voto di conversione e nel grande impegno della lotta spirituale che ha sempre accompagnato il monaco. SUPPLICA ALLA TRINITÀ MISERICORDIA Santissima Trinità, Misericordia infinita, io confido e spero in Te. Annuncio del mistero, Lettura Biblica e breve pausa di silenzio 1. L’IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». (Luca 1,26-28; oppure Isaia 61,10). 2. L’INCARNAZIONE DEL VERBO In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità (Giovanni 1 1.14; oppure Luca 1,34-35). 3. LA PASSIONE DI GESÙ [Gesù disse:] «Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!» (Giovanni 12,27-28; oppure Luca 22,40b-42). 4. LA MORTE DI GESÙ IN CROCE Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». (Giovanni 8,28-29; oppure Luca 23,44-46). 5. LA RISURREZIONE DI GESÙ Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo,ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!» (Giovanni 20,26-28; oppure Giovanni 20,19-22). Padre nostro L’intuizione di Madre Mectilde si fonda sul senso di grande stupore e meraviglia nel vedere l’amore di Dio. Egli non solo ha voluto salvare l’uomo con l’Incarnazione e la donazione di sé fino alla morte di croce, ma ha escogitato un mezzo per continuare tutto questo nel tempo. L’Eucaristia, infatti, è la possibilità di incontro con la Pasqua di Gesù offerta a tutti i tempi e agli uomini di ogni tempo. Per rispondere a questo amore così incomprensibile, il meno che si possa fare, per la Madre, è buttare la propria vita in un gesto che sia altrettanto gratuito e pieno d’amore. Ecco l’idea di imitare la perennità dell’amore di Cristo, con la perpetuità dell’adorazione: giorno e notte Cristo resta con noi e giorno e notte noi vogliamo essere presenti alla sua presenza, per riconoscere che solo da lì, da quel suo amore che si dona continuamente, sgorga la vita. Però l’adorazione perpetua non è costituita solo dalle ore che si passano davanti al tabernacolo. Quelle sono il via per un’organizzazione della giornata che sia tutta una continuazione della celebrazione eucaristica. In ogni attività bisogna portare lo spirito di adorazione, lo spirito di donazione gratuita che l’Eucaristia insegna. Perciò, ad ogni ora chi è in chiesa ad adorare, suona cinque colpi di campana e, in qualunque luogo ci si trovi si sospende quel che si sta facendo e ci si mette in contatto con un momento di preghiera, con Cristo che, nell’Eucaristia, continua a offrire la propria vita per la vita del mondo. CANTO D’ESPOSIZIONE Jesus Christ, you are my life, alleluia, alleluia Jesus Christ, you are my life, you are my life alleluia Tu sei via, sei verità, tu sei la nostra vita; camminando insieme a te, vivremo in te per sempre. Ci raccogli nell’unità, riuniti nell’amore, nella gioia dinanzi a te, cantando la tua gloria. Nella gioia camminerem, portando il tuo Vangelo, testimoni di carità, figli di Dio nel mondo. COLLOQUIO PERSONALE Signore, Bellezza infinita, lasciami solo quel poco di me stesso che mi permetta di chiamarti il mio tutto. Lasciami solo quel poco della mia volontà che mi permetta di seguirti in ogni luogo, di vederti in ogni cosa, di offriti in ogni momento il mio amore. Lasciami solo quel poco di me stesso che io non possa mai nasconderti. Lasciami solo quel poco delle mie catene che io mi senta legato alla tua volontà, che nella mia vita si compia il tuo progetto e che la mia unica catena sia quella del tuo amore. tu fai crescere i buoni come i cedri del Libano: in vecchiaia portano ancora frutti e raccontano a tutti quanto sia buono il Signore. (Sal 91) ASCOLTO DELLA PAROLA Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 28,16-20) In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». SALMO DI LODE (A RISONANZA) Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata (Is 62,3) Signore, quando guardo il cielo stellato, quando contemplo le notti di luna e penso che il Creatore sei tu, allora io mi domando: Come è grande il valore dell'uomo, se ti ricordi sempre di lui e con tenerezza lo cerchi. (Sal 8) Mi hai prescelto, Signore, mi tieni sempre con te e, tenendomi per la destra, mi conduci alla tua gloria. Chi altri cercare, in cielo, se non te? Chi altri amare sulla terra? (Sal 72) Se cammino in luoghi oscuri non ho paura: il Signore è con me, con lui a fianco sono sicuro. (Sal 22) Ti affido la mia vita, Signore, prendine tu le difese: liberami dal male, tu che difendi i deboli. (Sal 42) Tu mi hai dato dignità di figlio e con fierezza alzo il capo come un piccolo bufalo; Egli non dorme, ma veglia sui miei passi. E' vero: il Signore non dorme, a lui nulla sfugge, veglia su di noi. (Sal 120) CANTO Benedici il Signore, anima mia, quant'è in me benedica il suo nome; non dimenticherò tutti i suoi benefici, benedici il Signore, anima mia. Lui perdona tutte le tue colpe e ti salva dalla morte. Ti corona di grazia e ti sazia di beni, nella tua giovinezza. Il Signore è buono e pietoso, lento all'ira e grande nell'amor. non conserva in eterno il suo sdegno e la sua ira verso i nostri peccati. Benedite il Signore voi angeli voi tutti suoi ministri beneditelo voi tutte sue opere e domini benedicilo tu, anima mia. RIPARAZIONE La Madre però vede che questo amore appassionato di Dio è spesso rifiutato e l’Eucaristia, sacramento di quest’amore, è da molti ignorata, disprezzata ed anche profanata. Ella comprende che il peccato, la pretesa di auto-realizzazione dell’uomo, è il male più grande per l’umanità. Dio non può togliere all’uomo la libertà che Egli stesso gli ha dato. Non gli resta che farsi schiavo per amore dell’uomo e continuare ad amare l’uomo anche nel suo rifiuto. La solidarietà con l’uomo peccatore porta Cristo fin nel punto di sentirsi abbandonato dal Padre, così da condividere gli effetti di quella morte che è la più dolorosa per l’uomo cioè la morte spirituale. La riparazione dice appunto la nostra disponibilità a condividere con Cristo la sua vita pasquale, cioè il suo amarci “fino alla fine” “fino in fondo”, fino ad accettare la morte perché l’uomo abbia la vera vita; fino ad accettare il buio perché gli uomini abbiano la luce della grazia, fino ad essere il rifiuto di tutti affinché gli uomini possano accogliere l’amore del Padre. Questo avviene per noi quando accettiamo di fare la verità in noi stessi e quando accettiamo che lo Spirito tagli, in noi per primi, le radici del male, ma non per un’operazione di abbellimento spirituale personale, ma in solidarietà, sapendo di trovarci, davanti a Dio, non soli, ma con accanto chi non crede, chi non sa perdonare, chi ha l’odio e il rancore che rodono dentro come un cancro …. In una sola frase si potrebbe dire che la riparazione ha come sottofondo le parole di S. Paolo: “vorrei essere io stesso anatema, separato da Cristo, a vantaggio dei miei fratelli”. Praticamente, l’adorazione perpetua e la riparazione sono l’esplicazione dei “due sguardi” di Gesù. Mectilde de Bar dice che Gesù nell’Eucaristia è sempre rivolto al