i dit 12 M 0 EC /2 2 e cr a 3 2 1 enz edizione di con il patrocinio 1 1/ ad sc r i v i s t a p e r l ’ a g g i o r n a m e n t o c o n t i n u o d e l f a r m a c i s t a Corso 2 - Modulo 3 Corso 2 - Modulo 4 Omeopatia: introduzione ai principi e indicazioni cliniche Aggiornamento sulla dispensazione dei medicinali Autore: Dr. Ralf W. Zahn, medico omeopata e agopuntore, Centro di Medicina Integrata, Bergamo Revisione normativa: Prof.ssa Paola Minghetti, Dipartimento di Scienze farmaceutiche, Università degli Studi di Milano Autore: Dr.ssa Iolanda Palmieri, Dipartimento di Scienze farmaceutiche, Università degli Studi di Milano Revisione scientifica: Prof.ssa Paola Minghetti, Dipartimento di Scienze farmaceutiche, Università degli Studi di Milano Introduzione L’omeopatia classica o unicista è un ramo della terapia medica che utilizza medicinali a dosi deboli o infinitesimali che vengono prescritti individualmente in base alle caratteristiche del paziente, secondo il cosiddetto principio della similitudine. Dal nascere dell’omeopatia classica più di 200 anni fa, si sono sviluppati altri rami come l’omeopatia pluralista, l’omeopatia complessista o Il nostro ordinamento giuridico è preordinato al fine di fornire garanzia pubblica relativamente ai medicinali e al loro utilizzo in ossequio, peraltro, al dettato costituzionale che considera la salute del cittadino un bene protetto dalla legge. Per questa ragione, tutte le attività del settore, dalla produzione alla dispensazione al pubblico, sono sottoposte a un rigido controllo di cui lo Stato si riserva ogni Segue a pag. 2 Segue a pag. 18 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE/VR In caso di mancato recapito inviare a CMP VERONA per restituzione mittente previo pagamento resi. L a COMITATO SCIENTIFICO Prof. Gaetano Bignardi ANNO 9 • NUMERO 4 • • Prof. Ubaldo Conte BIMESTRALE • • Prof. Paolo Magni AGOSTO/SETTEMBRE 2012 OBIETTIVO FARMACISTA SANITANOVA è accreditata dalla Commissione Nazionale a fornire programmi di formazione continua per tutte le professioni. Sanitanova si assume la responsabilità per i contenuti, la qualità e la correttezza etica di questa attività ECM. Executive summary • L’omeopatia classica o unicista è un ramo della terapia medica che utilizza medicinali a dosi deboli o infinitesimali che vengono prescritti individualmente in base alle caratteristiche del paziente, secondo il cosiddetto principio della similitudine. OBIETTIVI: dopo aver completato la seguente monografia di aggiornamento, il farmacista dovrebbe essere in grado di: • illustrare i principi dell’omeopatia classica descrivendo l’importanza del proving omeopatico; • descrivere il metodo di preparazione dei rimedi omeopatici, spiegando il concetto di dinamizzazione; • conoscere i principali approcci terapeutici che impiegano i rimedi omeopatici: omeopatia unicista, omeopatia pluralista, omeopatia complessista e omotossicologia; • comprendere le basi per una corretta prescrizione omeopatica; • illustrare ai pazienti come assumere correttamente i rimedi omeopatici. • Si sono sviluppati a partire dall’omeopatia classica altri rami come l’omeopatia pluralista, l’omeopatia complessista o l’omotossicologia che oggi vengono comunemente utilizzati. • Secondo un’indagine Doxa sono circa undici milioni gli italiani che utilizzano i rimedi omeopatici. • Il rimedio omeopatico è caratterizzato da un processo di preparazione che prevede passaggi susseguenti di diluizioni e di succussioni (agitazioni); l’insieme di questi processi è chiamato dinamizzazione. • La visita omeopatica consiste essenzialmente in un colloquio con il paziente, anche se sono importanti l’osservazione per cogliere informazioni sull’aspetto, gli atteggiamenti e i comportamenti del paziente e, eventualmente, l’esame obiettivo. SCOPO DELL’ATTIVITÀ: Fornire al farmacista le conoscenze necessarie per comprendere i principi dell’omeopatia classica e per una corretta prescrizione dei rimedi omeopatici. l’omotossicologia che oggi vengono comunemente utilizzati. L’omeopatia classica costituisce il punto di partenza per tutti gli altri indirizzi che si sono formati di seguito. Per questo motivo saranno esposti soprattutto i concetti dell’omeopatia unicista, illustrando brevemente gli altri indirizzi, con l’obiettivo di consentire al farmacista di comprendere i criteri distintivi dei diversi approcci e di fornire delle informazioni corrette ai propri assistiti, fatto che, nel complesso ambito delle medicine non convenzionali, non è sempre garantito. La presente monografia vuole essere innanzitutto una guida pratica per un corretto inquadramento del paziente e un uso razionale dei rimedi omeopatici secondo i principi dell’omeopatia classica. Secondo un’indagine Doxa del 2004, sono circa undici milioni gli italiani che utilizzano i rimedi omeopatici, mentre l’indagine ISTAT del 2005 dichiara che il 13,6% della popolazione ha utilizzato nel triennio precedente terapie non convenzionali e tra queste la più diffusa è • I rimedi omeopatici non sono tossici né hanno effetti collaterali dose-dipendenti. Un rimedio omeopatico prescritto non correttamente può però avere effetti negativi sul paziente. l’omeopatia con il 7% della popolazione1,2. Nel 1999 erano meno di sei milioni. L’omeopatia è oggi utilizzata in oltre ottanta paesi del mondo, principalmente in Europa. Legislazione All’interno dell’Unione Europea, fino agli inizi degli anni Novanta, l’omeopatia era ufficialmente riconosciuta in alcuni Stati membri, mentre in altri non godeva di questo stato. Nel 1992, sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità viene pubblicata una direttiva europea specifica sui medicinali omeopatici (92/73/CEE) che armonizza la normativa e permette la libera circolazione a breve 2 Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA termine dei medicinali. In questa direttiva il medicinale omeopatico Keywords è definito: «Qualsiasi Omeopatia medicinale ottenuto da legislazione, ceppi omeopatici seconomeopatia do un processo di fabbririmborsabilità, cazione descritto dalla rimedi omeopatici Farmacopea europea o procedura di registrazione in mancanza dalle farmacopee ufficiali degli Stati membri». Questa direttiva, che in seguito sarà rivista e inserita nella Key Point direttiva 2001/83/CEE, La direttiva 92/73/CEE costituisce il riconoscicostituisce il riconomento ufficiale del scimento ufficiale del medicinale medicinale omeopatico omeopatico nell’insieme dei paesi nell’insieme dei paesi dell’Unione europea e ha dell’Unione Europea e portato all’introduzione ha portato di una procedura di regiall’introduzione di una procedura di registrastrazione dei medicinali zione dei medicinali omeopatici nei paesi omeopatici nei Paesi dell’Unione. Allo stato dell’Unione. La attuale, la maggioranza successiva direttiva 2001/83/CE, recepita dei paesi dell’Unione dalla maggioranza dei Europea ha recepito la paesi dell’Unione direttiva nella legislazioEuropea, rappresenta ne nazionale. In attesa la normativa di delle nuove norme, il riferimento per i medicinali omeopatici. Parlamento ha approvato un regime transitorio che manterrà in commercio fino al 31 dicembre 2015 tutti i farmaci omeopatici presenti sul mercato dal 6 giugno 1995, senza che per essi sia necessaria una valutazione delle autorità sanitarie. Per quanto riguarda la rimborsabilità da parte dei sistemi sanitari nazionali, la situazione è attualmente molto eterogenea. Si passa da paesi come l’Irlanda e la Germania in cui la rimborsabilità è totale (a fronte di prescrizione medica o di presenza del rimedio in liste approvate), a paesi a rimborsabilità parziale (esempio la Francia, con rimborso pari al 35%). In Svizzera i medicinali omeopatici sono stati rimborsabili fino al 2005, anno in cui il ministro della Salute ha espresso parere contrario (ma che necessita di un referendum popolare per essere ratificato). Nei paesi scandinavi, in Ungheria, nella Repubblica Ceca e in Italia i prodotti omeopatici non godono di nessuna rimborsabilità ma solo la detrazione fiscale; inoltre nel nostro paese il Consiglio Superiore di Sanità (CSS), l'organo consultivo tecnico-scientifico del Ministro della salute, ha espresso nella relazione del 20 Dicembre 2005 l’auspicio di una regolamentazione più severa che richieda “norme più precise e rigorose sui requisiti che devono possedere i medicinali omeopatici, per i quali non ci deve essere rimborsabilità”, sollevando dissensi e contrasti con quella parte del mondo medico che considera i medicinali omeopatici come una risorsa aggiuntiva alla cura dei cittadini. La nascita dell’omeopatia Nel 1790 il medico tedesco Samuel Hahnemann (1755-1843), deluso dalle Keywords pratiche mediche dei suoi tempi, abbandona la Omeopatia storia, Hahnemann Samuel, professione medica. omeopatia classica Hahnemann ricorda il definizione, similia fatto nelle sua autobiosimilibus curentur, grafia con le seguenti Organon dell’arte del guarire parole: “…mi pesava sulla coscienza di curare malattie non note con dei medicinali sconosciuti. In tal modo diventare Key Point l’assassino o quello che Nel 1796 il medico peggiora la vita dei miei tedesco Samuel fratelli era il pensiero più Hahnemann formulò terribile. Talmente terrifiper la prima volta il principio “similia cante che, nei primi anni similibus curentur”, del mio matrimonio, ovvero il simile cura il lasciai completamente la simile, secondo il pratica medica e mi dediquale gli stessi cai esclusivamente alla sintomi incontrati in una persona malata chimica e alle pubblicasaranno curati dal zioni3.” rimedio che li può Infatti, le cure mediche ai provocare nella tempi di Hahnemann persona sana. erano caratterizzate da salassi, purghe e un utilizzo indiscriminato dei farmaci. Non esistevano sperimentazioni cliniche, né farmacopee che regolamentassero l’utilizzo dei medicinali. Farmacisti e medici si ingegnavanonella produzione e composizione di medicinali senza base scientifica. Le reazioni avverse sperimentate dai pazienti erano spesso gravissime o mortali. 3 Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA L’assenza totale di criteri scientifici nella gestione del paziente, dal punto di vista sia diagnostico sia terapeutico, portano Hahnemann alla decisione di abbandonare il proprio mestiere di medico. Traducendo la “Treatise of the Materia Medica” di William Cullen, professore della facoltà di Medicina a Edimburgo, Hahnemann non concorda sul presunto meccanismo d’azione della corteccia di china nel trattamento della malaria. Cullen ipotizza l’efficacia della china per il suo effetto rinforzante sullo stomaco; Hahnemann, invece, spiega la sua azione perché riesce a indurre una patologia simile a quella della malaria. Effettuando una sperimentazione su se stesso che consiste nell’autosomministrazione della china per diversi giorni, Hahnemann sviluppa una febbre periodica simile a quella della malaria per tutto il periodo della somministrazione e che termina appena interrotta l’assunzione del medicinale. È qui che nasce il principio dell’omeopatia ‘Similia similibus curentur’ (il simile cura il simile). Gli stessi sintomi (o sintomi molto simili) incontrati in una persona malata saranno curati dal rimedio che li può provocare nella persona sana. Hahnemann non è il primo a scoprire questo principio; già nell'antichità il medico greco Ippocrate l’aveva intuito, ma Hahnemann è stato il primo a sviluppare tutto l’aspetto terapeutico della sua scoperta, che nel 1796 formulò nell’Hufelands Journal der practischen Arzneykunde (rivista di farmacologia pratica del dr. Hufeland)4. Dalle iniziali intuizioni riguardo l’applicazione terapeutica del principio della similitudine dovevano passare ancora diversi anni fino alla pubblicazione nel 1810 della prima di sei edizioni dell’Organon der Heilkunst (Organon dell’arte del guarire), opera fondamentale di Hahnemann nella quale vengono per la prima volta illustrati i principi Figura 1. dell’omeopatia classica Samuel Hahnemann in modo organico5. (Meißen 1755 – Parigi 1843) Origine e preparazione del rimedio omeopatico Uno degli errori più comuni sull’origine del rimedio omeopatico è ritenere che l'omeopatia curi con le erbe, credendo che il rimedio omeopatico sia esclusivamente di origine vegetale. Anche se i preparati vegetali costituiKeywords scono più del 50% delle sostanze impiegate, i riRimedi omeopatici origine, rimedi medi omeopatici possono omeopatici anche essere di origine preparazione, animale e minerale (metaldinamizzazione, li, metalloidi, minerali diluizione centesimale, semplici, complessi e diluizione korsakoviana, minerali nobili). Un ruolo diluizione 50 particolare rappresentano millesimale i cosiddetti nosodi, che traggono origine da tessuti patologici. Quello che contraddistinKey Point gue il rimedio omeopatico da qualsiasi altro Quello che contraddimedicinale è il suo partistingue il rimedio colare processo di prepaomeopatico da qualsiasi altro medicirazione, che prevede nale è il suo particolare passaggi susseguenti di processo di diluizioni e di succussioni preparazione che (agitazioni); l’insieme di prevede passaggi susseguenti di questi processi è chiamadiluizioni e di succusto dinamizzazione. Nel sioni (agitazioni); caso della preparazione l’insieme di questi di un rimedio di origine processi è chiamato dinamizzazione. vegetale, il primo passo consiste nella preparazione della tintura madre, che si ottiene lasciando macerare le piante o parti di esse in alcol per alcune settimane. Alla fine della macerazione e dopo filtrazioni e spremitura del residuo depositato, si ottiene il ceppo omeopatico, prodotto base per il seguente processo di dinamizzazione. La prima diluizione si ottiene prendendo 1 parte della tintura madre e aggiungendo 99 parti di alcol. Dopodiché la soluzione viene agitata vigorosamente (succussioni). La diluizione così ottenuta è la prima diluizione centesimale o 1 CH (Centesimali Hahnemanniani). Il passaggio successivo è identico: utilizzando un nuovo recipiente, si preleva dalla diluizione una parte e si aggiungono nuovamente 99 parti di alcol, quindi si procede con le succussioni; la diluizione ottenuta è la 2 CH (vedi Figura 2). Si continua in questa maniera fino al raggiungimento della diluizione desiderata (7 CH, 30 CH, 200 CH, ecc). Questo è il metodo sviluppato da Hahnemann. Oltre le centesimali esistono attualmente altri due tipi di diluizione comunemente utilizzate: 4 Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA le 50 millesimali (LM) e le Korsakoviane (K), ideate dal medico russo Korsakov. Il procedimento per la preparazione delle 50 millesimali prevede che partendo da una soluzione triturata 3 CH, si prelevano 0,05 grammi di sostanza e li si scioglie in 500 gocce di alcol a 70°. Si preleva quindi una goccia di questa nuova soluzione e la si aggiunge a 100 gocce di alcol in un flacone e lo si agita per 100 volte; con questo procedimento si ottiene la 1 LM. Per le diluizioni successive si preleva 1 goccia dalla 1 LM per passarla in 500 gocce di alcol (2LM) e così via. Il procedimento per la preparazione delle diluizioni di Korsakov prevede l'utilizzo di un unico flacone di 15 ml, in cui si immettono 5 ml di tintura madre. Si agita per 100 volte e si svuota il flacone: una parte della sostanza rimarrà adesa alle pareti del flacone. A questo punto si aggiungeranno 5 ml di acqua distillata (l'equivalente delle 99 gocce) e si otterrà la 1 K. Ogni svuotamento successivo, con l'aggiunta di alcol e la successiva agitazione per 100 volte, produrrà la 2 K, la 3 K e così via. 1 1 1 Figura 2. Preparazione del rimedio omeopatico Il proving omeopatico Il proving omeopatico, o sperimentazione del rimedio omeopatico, è la Keywords parte attualmente meno conosciuta al grande pubRimedi omeopatici sperimentazione, blico ma anche al mondo proving omeopatico, scientifico che spesso patogenesi, critica la non-scientificità drug picture dell’omeopatia. Il proving omeopatico consiste nella somministrazione ripetuta per un arco di tempo di un rimedio omeopatico a un gruppo di soggetti sani. Le sperimentazioni sono eseguite in doppio cieco, cioè né gli sperimentatori né i supervisori sanno che rimedio viene somministrato. Una parte degli sperimentatori, selezionata random, non riceve il rimedio omeopatico ma un placebo. Durante il Key Point proving gli sperimentatori che assumono il Durante il proving omeopatico gli rimedio omeopatico sperimentatori svilupperanno dei sintoche assumono il mi sia fisici sia psichici rimedio omeopatico (patogenesi), cioè svilupsvilupperanno dei pano una malattia artifisintomi sia fisici sia psichici (patogenesi); ciale indotta dal rimedio l’insieme dei sintomi omeopatico. Ogni speriche emerge dalla mentatore deve minuziosperimentazione è samente annotare in un detto drug picture, o quadro del rimedio. diario i sintomi, le loro caratteristiche, le loro modalità di insorgenza, le possibili cause fisiche (esempio: esposizione al freddo, digiuno, cambiamento del tempo, ecc) o psichiche (esempio: rabbia, ansia, spavento, ecc.) e le modalità di miglioramento o peggioramento. Alla fine della sperimentazione i supervisori mettono a confronto i risultati emersi dai diari dei singoli sperimentatori. I sintomi che compaiono in tutti o quasi tutti gli sperimentatori indicano che quel sintomo è caratteristico del rimedio in causa; altri sintomi, legati alla sensibilità individuale, si manifesteranno solo in una parte o in pochi sperimentatori e sono da considerare meno tipici del rimedio. Gli sperimentatori trattati con placebo servono ad annullare cause e sintomi legati appunto all’effetto placebo (se il 10% del gruppo trattato con placebo manifesta nausea, non è significativo come sintomo il fatto che il 10% del gruppo trattato con il rimedio manifesti nausea). L’insieme dei sintomi che emerge dalla sperimentazione è detto drug picture, o quadro del rimedio. Pazienti che presentano un quadro sintomatologico identico o molto simile a quello ricavato dalla sperimentazione del rimedio saranno curati appunto da questo rimedio. Studi sull’efficacia dell’omeopatia 5 Keywords Omeopatia efficacia, omeopatia studi clinici, omeopatia metanalisi Agosto/Settembre 2012 Come illustrato nel capitolo sui proving omeopatici, fin dalle sue origini l’omeopatia si è basata sulla sperimentazione, ma essendo la prescrizione del rimedio omeopatico su misura delle caratteri- OBIETTIVO FARMACISTA individuali del paziente e non sulla patologia, è evidente che non sia Key Point facile conciliare i principi e le caratteristiche di La ricerca clinica e la ricerca biologica consperimentazione tipiche dotte per dimostrare dell’omeopatia con la l’efficacia metodologia della ricerdell’omeopatia, ca clinica ufficiale. La condotte con criteri metodologici moderni, ricerca clinica e la ricersono di data relativaca biologica condotte per mente recente. Le dimostrare l’efficacia meta-analisi evidenziadell’omeopatia con criteno che nel loro insieme tutte le ricerche fin ri metodologici moderni, qui compiute indicano sia in vivo sia in vitro, un effetto terapeutico sono di epoca relativadell’omeopatia statistimente recente. Le metacamente significativo rispetto a un placebo analisi, inclusa quella o ad assenza di trattacondotta su richiesta del mento. Parlamento Europeo6, evidenziano che nel loro insieme tutte le ricerche fin qui compiute indicano un effetto terapeutico dell’omeopatia statisticamente significativo rispetto a un placebo o ad assenza di trattamento7,8. Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi clinici in doppio cieco controllati con gruppo trattato con placebo, o personalizzando la terapia omeopatica secondo il principio del simile o riservando lo stesso trattamento a tutti i pazienti non tenendo conto dei profili individuali. Solo per citarne alcuni, sono stati effettuati studi sulla fibromialgia9, sulle allergie respiratorie come la rinite allergica e l’asma10-12, sull’influenza13,14, sulla prevenzione della radiodermite acuta15, sulla diarrea acuta infantile16,17. In tutti questi studi i rimedi omeopatici si sono dimostrati superiori per quanto riguarda il miglioramento della sintomatologia (come durata, intensità o fabbisogno di altri farmaci) rispetto ai gruppi trattati con placebo. Al di là delle sperimentazioni dei rimedi omeopatici tradizionali, nel campo dell’omotossicologia si stanno ultimamente studiando, tra altre molecole, i mediatori della risposta immunitaria, come interleuchina-12 e interferone-γ a bassi dosaggi (4 CH) attivati tramite una particolare tecnica farmaceutica chiamata Sequential Kinetic Activation (SKA). Uno studio recente ha dimostrato effetti terapeutici di bassi dosaggi dell’associazione di interleuchina-12 e interferone-γ nella cura dell’asma allergico in un modello animale18. Nell’agosto del 2005 una metanalisi che equiparava l’efficacia dell’omeopatia a quella del placebo è stata pubblicata sulla rivista Lancet19 e riportata con molto risalto dalla stampa medica e laica internazionale. L’articolo ha scatenato vivaci polemiche da parte di numerose associazioni e medici, che contestano la ricerca nel metodo e nel merito. Uno dei rilievi è che in precedenza (1997) lo stesso Lancet aveva pubblicato una diversa metanalisi realizzata da ricercatori tedeschi (Linde K. e coll.)8 che, pur prendendo in considerazione in buona misura gli stessi lavori, giungeva a concludere che l'ipotesi che l'efficacia dell'omeopatia fosse dovuta a un effetto placebo non era compatibile con i risultati. Un altro rilievo mosso a questa metanalisi è che, dei 220 studi considerati inizialmente, ne sono stati selezionati solo 8, peraltro sfavorevoli all’omeopatia nelle loro conclusioni; questi 8 erano stati giudicati dagli autori come aventi maggiore rigore metodologico e numerosità dei casi, mentre una valutazione complessiva di tutti i lavori avrebbe dato un risultato diverso. Al di là delle polemiche e delle divisioni, è facile capire quanto sulla ricerca dell’efficacia della medicina omeopatica tanto sia stato fatto ma tanto debba comunque essere ancora studiato e pienamente compreso. 6 Tabella 1. Come assumere e conservare i rimedi omeopatici I granuli, i globuli e le gocce devono essere messi sotto la lingua: devono essere lasciati sciogliere e non deglutiti. Essendo la lingua molto irrorata l’assorbimento del rimedio è immediato. I granuli e i globuli non devono essere toccati con le dita, ma versati nel tappo dosatore. Toccarli potrebbe rimuovere la sostanza attiva aderente alla loro superficie; anche se il granulo è impregnato fino al centro è buona norma non toccarlo. Al momento dell’assunzione del rimedio il cavo orale deve essere pulito: per evitare interferenze con gli alimenti si consiglia di non introdurre cibi mezz’ora prima e dopo l’assunzione del rimedio. Evitare l’uso di sostanze come alcol, caffè, fumo almeno un’ora prima e dopo l’assunzione del rimedio. Evitare sostanze come menta, liquirizia e esposizione alla canfora che potrebbero annullare l’effetto del rimedio. Conservare il rimedio lontano da forti odori (canfora, detersivi, profumi, ecc.), da fonti di calore e da fonti elettromagnetiche (televisore, computer, casse dello stereo, ecc.). In caso di patologie croniche, il rimedio va prescritto esclusivamente da un medico esperto in omeopatia classica, in grado di porre correttamente la diagnosi e di monitorare accuratamente l’azione del rimedio nel tempo. Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA La prescrizione del rimedio omeopatico La visita omeopatica consiste essenzialmente in un colloquio con il Keywords paziente, anche se sono Rimedi omeopatici importanti l’osservazione prescrizione, per cogliere informazioni visita omeopatica, sull’aspetto, gli atteggiarimedi omeopatici menti e comportamenti modalità del paziente ed, eventualdi somministrazione mente, l’esame obiettivo. Secondo il principio della similitudine precedentemente illustrato Key Point l’omeopata sceglierà il La visita omeopatica rimedio più adatto all’inconsiste essenzialsieme dei sintomi ripormente in un colloquio tati e riscontrati nel con il paziente. Secondo il principio paziente. A tale scopo al del simile l’omeopata paziente è chiesto di sceglierà il rimedio più riferire in modo dettaadatto all’insieme dei gliato i suoi sintomi, sintomi riportati e includendo eventuali cauriscontrati nel paziente. se, sia fisiche (es. cefalea da esposizione al freddo) sia psichiche (esempio: cefalea da rabbia), caratteristiche dei sintomi (es. mal di gola che si localizza solo sul lato destro) e modalità di miglioramento o peggioramento (es. mal di gola che migliora ingerendo bevande calde e che si accentua con le bevande fredde). Il carattere e lo stato d’animo del paziente sono di fondamentale importanza per la prescrizione del rimedio omeopatico. Il quadro che emerge dalla descrizione del paziente viene messo a confronto con la conoscenza sui singoli rimedi per scegliere quello più simile al paziente; per questo motivo si afferma che il rimedio omeopatico non cura la malattia ma l’individuo malato. In altri termini: non esiste ‘il rimedio’ per una determinata malattia o un particolare sintomo. Esistono sempre numerosi rimedi che possono essere scelti per curare una determinata patologia e la scelta deve essere effettuata in funzione delle caratteristiche del paziente, di eventuali patologie concomitanti, di aspetti caratteriali e psichici. Con un esempio pratico si può dire che, se nella medicina convenzionale, per dieci pazienti che soffrono di ipertensione arteriosa si utilizza lo stesso antipertensivo, in omeopatia dieci pazienti che soffrono di ipertensione possono aver bisogno di dieci rimedi diversi. Una volta individuato il rimedio, l’omeopata deve stabilire che tipo di diluizione (CH, K, LM) e quale diluizione (esempio 30 CH, MK, 6 LM) utilizzare. Tuttora nella comunità omeopatica esiste un dibattito se ripetere o meno il rimedio. Alcuni omeopati somministrano il rimedio una volta sola e osservano l’azione del rimedio nelle settimane successive. Il rimedio va ripetuto solo nel momento che il beneficio terapeutico tende a esaurirsi. Altri omeopati tendono a ripetere il rimedio anche più volte al giorno per un determinato arco di tempo. Per quanto riguarda la diluizione si può affermare con una certa approssimazione, dal momento che la risposta alla diluizione è sempre legata all’individuo, che le diluizioni più basse vanno scelte quando si tratta di disturbi prevalentemente di carattere fisico, le alte invece per i disturbi di carattere psichico. Nelle patologie acute il rimedio va somministrato ripetutamente e spesso in modo ravvicinato (a volte anche ogni 5-10 min. per un breve arco di tempo, ad esempio per una cefalea intensa o una febbre alta) perché il suo effetto si esaurisce più velocemente che non nelle malattie croniche. Riassumendo la prescrizione del rimedio omeopatico consiste quindi: • nella selezione del rimedio più simile; • nella diluizione alla quale meglio risponde il paziente; • nella frequenza di somministrazione legata alla necessità del paziente di ripetere il rimedio in determinati tempi. Meccanismo d’azione del rimedio omeopatico Una delle differenze più significative tra la medicina convenzionale e Keywords l’omeopatia è che per il Rimedi omeopatici rimedio omeopatico non meccanismo d’azione, esiste l’indicazione terarimedi omeopatici peutica, che da un punto prescrizione, di vista pratico si riflette aggravamento nell’assenza del foglio omeopatico illustrativo contenente istruzioni sulle applicazioni cliniche del rimedio. Come è stato esposto nel capitolo sui proving omeopatici, un solo rimedio può provocare nel soggetto sano numerosi sintomi coinvolgendo l’intero organismo a livello sia fisico sia psichico. 7 Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA Di conseguenza lo stesso rimedio può essere utilizzato per la cura Key Point degli stessi sintomi. Infatti, il modo di agire Una delle differenze più significative tra la dei farmaci convenziomedicina convenzionali e dei rimedi omeonale e l’omeopatia patici è fondamentalè che per il rimedio mente diverso. Lo stesso omeopatico non esiste l’indicazione rimedio può curare nello terapeutica. Un solo stesso paziente vari rimedio può provocasintomi o patologie, dove re nel soggetto sano apparentemente non numerosi sintomi, coinvolgendo l’intero esiste nessun nesso tra di organismo a livello loro (ad esempio: cefalea sia fisico sia psichico; legata alle mestruazioni, questi sono gli stessi stitichezza, insonnia da sintomi che vengono curati dal rimedio nel stress lavorativo) oppure soggetto malato. curare sintomi o patologie differenti in pazienti diversi. Ugualmente, non necessariamente lo stesso rimedio cura la stessa patologia in pazienti diversi, ad esempio il rimedio efficace per la cefalea in un paziente può risultare totalmente inefficace in un altro con stesso tipo di cefalea, per il fatto che il rimedio non combacia con gli altri sintomi e le caratteristiche del paziente. Conoscendo la capacità del rimedio omeopatico di produrre una malattia artificiale nel soggetto sano (patogenesi), Hahnemann spiegò il meccanismo d’azione così: nel soggetto malato il rimedio scelto correttamente in base al principio del simile agisce nella stessa maniera, producendo dei sintomi che sono molto simili a quelli accusati dal paziente; si sovrappone quindi ai sintomi della malattia annullandoli. Per fare questo il rimedio deve avere la stessa forza dei sintomi presenti o essere leggermente più forte. Questo fatto riesce a spiegare il cosiddetto aggravamento omeopatico, che spesso si osserva nella fase iniziale del trattamento e che consiste in un temporaneo peggioramento dei sintomi del paziente. In un tale caso, essendo il rimedio leggermente più forte della malattia il paziente accusa i sintomi prodotti dal rimedio. Conseguentemente il rimedio, sostituendosi alla malattia, l’annulla e, esaurendo progressivamente il proprio effetto, i sintomi scompaiono. La spiegazione del meccanismo d’azione del rimedio omeopatico fornita da Hahnemann e illustrato dettagliatamente nel suo Organon dell’arte del guarire è ovviamente di natura ipotetico-empirica. Come descritto nel capitolo sulla preparazione dei rimedi, in omeopatia si usano farmaci altamente diluiti. È un dato di fatto che una diluizione 30 CH o 200 CH, che ha subìto un processo di diluizione 1:99 per 30 o 200 volte, non contiene praticamente più niente della sostanza originale (dose infinitesimale). L’esperienza dimostra che, malgrado l’elevatissima diluizione del principio attivo, l’effetto terapeutico rimane20. A questo proposito sono state enunciate diverse teorie, come quella della “memoria dell’acqua” che supponeva che durante il processo della dinamizzazione il solvente ricevesse un messaggio energetico dalla sostanza diluita; nessuna di queste però è riuscita a fornire un modello soddisfacente in termini scientifici. Per questo motivo allo stato attuale la scienza non permette ancora di spiegare il modo in cui agiscono le diluizioni infinitesimali. L’omeopatia conferma, tramite l’esperienza dell’applicazione del rimedio, che le sostanze diluite, al di là dei limiti conosciuti della materia, hanno un’attività biologica o fisica svelabile, misurabile, riproducibile e specifica. Tipi di omeopatia 8 Keywords Omeopatia definizione, omeopatia classica, omeopatia unicista, omeopatia pluralista, omeopatia complessista, omotossicologia Key Point L’omeopatia nasce come omeopatia unicista. Nel corso del tempo si sono sviluppati altri indirizzi omeopatici, come l’omeopatia pluralista, quella complessista e l’omotossicologia, che hanno in comune con l’approccio classico l’utilizzo di sostanze che hanno subito il processo della dinamizzazione. Agosto/Settembre 2012 L’omeopatia nasce come omeopatia unicista. Nel corso del tempo si sono sviluppati altri indirizzi omeopatici, come l’omeopatia pluralista, l’omeopatia complessista e l’omotossicologia, che hanno in comune con l’approccio classico l’utilizzo di sostanze che hanno subito il processo di dinamizzazione. Vanno ben distinte le metodiche terapeutiche che non utilizzano sostanze dinamizzate, come la fitoterapia o la floriterapia di Bach, che spesso però vengono confuse con l’omeopatia. L’omeopatia pluralista, pur utilizzando gli stessi rimedi unitari dell’omeopatia classica, non segue i suoi principi OBIETTIVO FARMACISTA di prescrizione. Infatti vengono prescritti più rimedi unitari contemporaneamente anziché uno solo. I vari sintomi del paziente quindi non vengono interpretati come risultanza di uno solo stato patologico del paziente, curabile con la somministrazione di un rimedio unico, ma vengono trattati con più rimedi prescritti ognuno di loro per un sintomo specifico. L’omeopatia complessista utilizza preparati composti da pochi fino a un numero considerevole di rimedi omeopatici con indicazioni analoghe a quelle della medicina ufficiale, come ad esempio preparati per la febbre, la tosse, le coliche infantili, ecc. È evidente che i rimedi complessi vengono prescritti per un dato sintomo o una patologia specifica e non sulle caratteristiche individuali del paziente. L’omeopatia complessista è spesso “la via d’ingresso” all’omeopatia, in quanto l’approccio sintomatico viene meglio compreso dai pazienti, che cercano un rimedio per il disturbo che presentano. L'omotossicologia utilizza rimedi omeopatici unitari e più frequentemente rimedi omeopatici complessi, ma anche rimedi da acquisizioni farmacologiche più recenti come i substrati derivati da organi sani di suino, i catalizzatori intermedi, i chinoni e i vari principi immunostimolanti. Rappresenta una concezione innovativa dell'omeopatia, con proprie basi teoriche, metodologiche e terapeutiche, che è stata sviluppata a partire dagli anni '50 dal medico tedesco H. H. Reckeweg, studiando le possibilità terapeutiche di nuovi gruppi di farmaci sempre preparati in diluizioni omeopatiche21. mento del processo patologico (soppressione omeopatica) (ad esempio, Key Point un paziente affetto da dermatite dopo l’assunI rimedi omeopatici non sono tossici né zione del rimedio osserva hanno effetti collaterali un miglioramento della dose-dipendenti. Un situazione cutanea, svirimedio omeopatico luppa però difficoltà prescritto non correttamente può però avere respiratoria). Per questo effetti negativi sul motivo in caso di patolopaziente che non sono gie croniche il rimedio va da considerare fattore prescritto esclusivamente intrinseco del rimedio, ma evento dinamico da un medico esperto specifico tra il rimedio in omeopatia classica, in causa e il paziente. in grado di porre correttamente diagnosi e di monitorare accuratamente l’azione del rimedio nel tempo. Una eventuale reazione negativa del rimedio omeopatico non è un fattore intrinseco del rimedio, ma un evento dinamico specifico tra il rimedio in causa e il paziente. Attualmente non esistono segnalazioni su possibili interazioni tra rimedi omeopatici e farmaci. Siccome i rimedi omeopatici non presentano né tossicità chimica né effetti collaterali, non esistono delle controindicazioni a un trattamento omeopatico. In pazienti che presentano patologie croniche o che abitualmente assumono dei farmaci è comunque richiesto un attento monitoraggio della reazione clinica alla somministrazione del rimedio omeopatico, visto che, come sopra illustrato, non sono mai da escludere a priori delle reazioni indesiderate. Applicazioni cliniche dell’omeopatia Effetti indesiderati e interazioni con farmaci I rimedi omeopatici non sono tossici né hanno effetti collaterali doseKeywords dipendenti. Un rimedio Rimedi omeopatici omeopatico prescritto effetti indesiderati, non correttamente può rimedi omeopatici però aver effetti negativi tossicità, rimedi sul paziente. Sono eventi omeopatici interazioni rari, perché nella magfarmacologiche gior parte dei casi un rimedio sbagliato non interagisce con il paziente. Nell’ipotesi peggiore può comportare una guarigione apparente con contemporaneo approfondi- L’omeopatia classica può essere utilizzata praticamente in qualsiasi Keywords patologia acuta o cronica e in tanti casi può sostituOmeopatia indicazioni terapeutiche, rimedi irsi efficacemente alla omeopatici prescrizione di farmaci prescrizione, rimedi di natura chimica. Va omeopatici efficacia sempre tenuto presente terapeutica che la prescrizione di un rimedio omeopatico, anche per legge, va fatta da un medico, possibilmente esperto in omeopatia, per garantire un inquadramento del paziente secondo i canoni sia della medicina convenzionale sia dell’omeopatia classica, e in grado di valutare 9 Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA correttamente la risposta terapeutica, decidendo se la terapia può essere Key Point esclusivamente di tipo omeopatico o se devono La prescrizione di un rimedio omeopatico, essere affiancati farmaci anche per legge, va convenzionali. Nei pazienfatta da un medico, ti affetti da patologie cropossibilmente esperto niche va valutata attentain omeopatia, per garantire un inquadramente la risposta terapeumento del paziente tica al rimedio prescritto secondo i canoni per decidere in un seconsia della medicina do momento se ci possa convenzionale sia dell’omeopatia classiessere una riduzione del ca, e in grado di valudosaggio o la sospensiotare correttamente la ne dei farmaci somminirisposta terapeutica. strati. Un chiaro vantaggio della terapia omeopatica nei confronti di quella convenzionale è rappresentato dall’assenza di possibili effetti indesiderati. Per questo motivo ogni riduzione del dosaggio o addirittura la sospensione dei farmaci prescritti, pur mantenendo lo stesso effetto terapeutico applicando la terapia omeopatica, va a favore del paziente. Viste però la complessità e la gravità di alcune patologie croniche è sempre richiesto un monitoraggio attento da parte del medico curante per controllare la continuità dell’efficacia terapeutica e per escludere reazioni non desiderate. L’utilità dei rimedi omeopatici è dimostrata, tra le altre, nelle seguenti patologie: patologie di natura cronica con riacutizzazioni come le infezioni ricorrenti (tonsilliti, otiti, cistiti), allergie respiratorie, asma bronchiale, patologie gastrointestinali, patologie urinarie, ginecologiche e ostetriche, intolleranze e allergie alimentari, patologie reumatiche, dermatosi, cefalee, ipertensione, sindromi ansioso-depressive, ecc. Il ruolo del farmacista Un campo di applicazione interessante per il farmacista è quello delle malattie acute non complicate. Il farmacista è spesso il primo interlocutore quando si tratta di affrontare situazioni acute che per lo più rappresentano malattie legate alle stagioni, come l’influenza, la febbre, la tosse, la diarrea, ecc. Una valida alternativa alla prescrizione del farmaco convenzionale può essere il rimedio omeopatico. “L’omeopatia è lenta”, è una delle affermazioni erronee che spesso si sente dire sulla velocità curativa dei rimedi omeopatici. Un rimedio scelto accuratamente è spesso in grado di curare una malattia acuta negli stessi tempi del farmaco convenzionale, ad esempio una tonsillite trattata con antibiotici. In più rappresenta il vantaggio di non avere effetti indesiderati, come ad esempio l’allergia agli antibiotici, o effetti collaterali, che si traduce in un recupero più favorevole del paziente. Va ribadito il concetto che il rimedio omeopatico va scelto individualmente in base ai sintomi. Se nella medicina convenzionale l’equazione febbre paracetamolo è corretta, questo non vale per l’omeopatia dove un ragionamento febbre Belladonna non corrisponde ai principi del simile per la corretta prescrizione del rimedio: la Belladonna curerà la febbre solo se l’insieme dei sintomi indica la scelta di questo rimedio. Nelle tabelle di seguito riportate (vedi Tabelle 3-7) sono presentate le patologie acute più comuni con le caratteristiche dei rimedi più importanti per tali casi. Si sottolinea che, per motivi ovvi, le tabelle sono da considerarsi non complete, e che il farmacista può trovarsi davanti a casi che, per una corretta prescrizione, necessitano di un altro rimedio. Per un inquadramento mirato, veloce e corretto la Tabella 2 riporta le domande essenziali da porre al paziente con malattia acuta. Da un punto di vista pratico, senza voler dare delle indicazioni assolute, nelle malattie acute si possono utilizzare diluizioni medio-basse come la 6 CH o la MK da ripetere inizialmente ogni ora e meno frequentemente quando il paziente inizia a stare meglio. Se la sintomatologia è importante, ad esempio febbre alta o mal di gola forte, il rimedio può essere ripetuto più frequentemente, anche ogni 5-10 min. per 1-2 ore. In linea di massima si può affermare che più forte è la sintomatologia accusata dal paziente più frequentemente il rimedio omeopatico va somministrato. Come forma farmaceutica possono essere utilizzati i granuli o il rimedio in soluzione alcolica, 3 granuli rispettivamente 3 gocce sublinguale a ogni assunzione. 10 Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA Tabella 2. La prescrizione del rimedio omeopatico Cosa chiedere al paziente Qual è il sintomo principale? Quali sono le caratteristiche dei sintomi? (esempio: la secrezione nasale è blanda o irritante, acquosa o densa, ecc.) C’è qualche causa fisica o psichica? Quali sono le modalità di miglioramento e peggioramento dei sintomi? (esempio: esposizione al freddo, spavento, ecc.) (esempio: caldo-freddo, aria aperta, stanza chiusa, ecc.) Ci sono sintomi concomitanti? Com’è lo stato d’animo? (esempio: brividi, sete, sudorazione, ecc.) (esempio: ansia, irritabilità, ecc.) Tabella 3. Rimedi principali da utilizzare in caso di faringo-tracheite – tonsillite Aconitum Sintomatologia improvvisa e violenta, febbre alta, brividi e tremori, sete intensa. Fauci intensamente rosse e molto dolorose con difficoltà a deglutire. Il paziente è agitato, ansioso e ha paura di morire. Viso arrossato, pelle secca, assenza di sudorazione. Polso duro e rapido. Pupille strette (miosi). Apis Sintomatologia improvvisa con fauci edematose, rosate, tese e lucide. Gonfiore dell’ugola che può sembrare un palloncino pieno di acqua. Dolore pungente deglutendo. Miglioramento con applicazioni locali fredde. Febbre elevata con assenza di sete. Belladonna Febbre improvvisa, alta. Viso arrossato e congesto, pelle calda e bruciante che emana il calore a distanza, sudorazione calda, estremità fredde, brividi. Pupille dilatate (midriasi). Il paziente è sensibile alla luce (fotofobia) e ai rumori. Fauci secche e di color rosso vivo o scuro, tonsille ingrossate, costrizione e secchezza della gola, forte dolore alla deglutizione. Ingrossamento e indolenzimento delle linfoghiandole sottomascellari. Lachesis Tipicamente il mal di gola inizia sul lato sinistro e man mano si sposta verso il lato destro. Deglutizione più difficile e più dolorosa per i liquidi e la saliva che per i cibi solidi. Gola livida bluastra, senso di costrizione e di soffocamento. Peggioramento con ingestione di bevande calde e con il calore in generale. Lycopodium Tipicamente il mal di gola inizia sul lato destro e man mano si sposta verso il lato sinistro. Miglioramento con le bevande calde e peggioramento con quelle fredde. Interessamento epatico. Mercurius solubilis Faringe e tonsille arrossate con presenza di pus e formazioni ulcerose a “placca”, ingrossamento e indolenzimento delle linfoghiandole loco-regionali. Febbre elevata, sudorazione intensa che non dà sollievo. Alitosi, salivazione, lingua ingrossata e patinata con impronte dei denti, sapore metallico in bocca. Phytolacca Tonsille ipertrofiche, pilastri anteriori di color rosso scuro-violaceo, ugola gonfia, edematosa. Ingrossamento e indolenzimento delle linfoghiandole cervicali. Secchezza della faringe con dolore alla deglutizione che si irradia verso l’orecchio. Miglioramento con ingestione di bevande fredde e peggioramento con quelle calde. Pulsatilla pratensis Sintomatologia non particolarmente dolorosa. Presenza di muco giallo, febbre con il desiderio di scoprirsi. Assenza di sete. Umore mutevole e lacrimonioso con desiderio di compagnia, consolazione e tenerezza. Concomitanza di sintomi respiratori o digestivi. Fonte: referenze bibliografiche 22,23 11 Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA Tabella 4. Rimedi principali da utilizzare in caso di febbre o sindrome influenzale Aconitum Febbre improvvisa, alta, dopo esposizione al freddo secco. Il paziente è agitato, ansioso e ha paura di morire. Viso arrossato, pelle secca, assenza di sudorazione, brividi, sete intensa. Polso duro e rapido. Pupille strette (miosi). Indolenzimento generale. Belladonna Febbre improvvisa, alta. Viso arrossato e congesto, pelle calda e bruciante che emana il calore a distanza, sudorazione calda, estremità fredde, brividi. Pupille dilatate (midriasi). Il paziente è sensibile alla luce (fotofobia) e ai rumori. Abbattimento, confusione, allucinazioni. Gelsemium Febbre con insorgenza lenta dei sintomi, tremori, debolezza fisica, prostrazione. Brividi continui lungo la schiena, sensazione di testa calda e pesante, pesantezza delle palpebre e delle gambe. Assenza di sete. Eupatorium perfoliatum Febbre alta di tipo influenzale con indolenzimento generale, dolori ossei come da frattura, brividi, freddolosità, sete intensa, globi oculari dolenti alla pressione. Possibile sintomatologia gastrointestinale con nausea e vomito. Fonte: referenze bibliografiche 22,23 Tabella 5. Rimedi principali da utilizzare in caso di rinite – raffreddore - corizza Aconitum Starnuti improvvisi e violenti dopo esposizione al freddo secco. Rinorrea quasi assente, secrezione acquosa, mucosa nasale secca. Agitazione, febbre, brividi, sete intensa. Allium cepa Starnuti continui e violenti. Abbondante secrezione nasale acquosa che irrita il labbro superiore. Profusa lacrimazione non irritante. I sintomi migliorano all’aria aperta. Arsenicum album Secrezione nasale acquosa e bruciante che irrita il labbro superiore. Frequenti starnuti senza dare sollievo. Freddolosità, inquietudine, ansia, intensa sete di bevande fredde in piccoli sorsi. Belladonna Inizio improvviso e violento della sintomatologia dopo aver preso freddo. Naso arrossato, caldo, gonfio e dolente. Secrezione nasale scarsa e trasparente. Bruciore e secchezza delle fosse nasali e della gola. Occhi lucidi, fotofobia. Euphrasia Starnuti con abbondante secrezione nasale acquosa non irritante. Profusa lacrimazione che irrita gli occhi e le palpebre. I sintomi peggiorano all’aria aperta e di notte. Nux vomica Inizio improvviso della sintomatologia dopo esposizione al freddo secco. Starnuti soprattutto al risveglio e dopo i pasti. Secrezione nasale acquosa di giorno, naso tappato e secco di notte. Peggioramento notturno, miglioramento all’aria aperta. Brividi di freddo. Irritabilità. Pulsatilla Rinite già definita con densa secrezione gialla non irritante, soprattutto al mattino. Ostruzione nasale. Peggioramento in una stanza chiusa e al caldo, miglioramento all’aria aperta. Assenza di sete. Umore mutevole e lacrimonioso con desiderio di compagnia, consolazione e tenerezza. Fonte: referenze bibliografiche 22,23 12 Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA Tabella 6. Rimedi principali da utilizzare in caso di diarrea Aconitum Diarrea verdastra, improvvisa dopo un colpo di freddo secco o spavento. Febbre alta, brividi, sete intensa, pelle secca, agitazione, ansia. Antimonium crudum Diarrea semi-liquida dopo eccessi alimentari, specie di cibi grassi, o dopo un bagno freddo. Emissione di gas, nausea, eruttazioni, vomito. Lingua ricoperta da una spessa patina bianca. Desiderio di bevande acide. Chamomilla Diarrea infantile durante la dentizione. Bambino agitato, collerico, capriccioso, con desiderio di stare in braccio e miglioramento dei sintomi stando in braccio o essendo cullato. China rubra Diarrea acquosa, mucosa, giallognola, indolore, soprattutto dopo ingestione di frutta. Meteorismo, flatulenza, debolezza dopo le scariche. Colocynthis Diarrea profusa, giallastra, acquosa accompagnata da violenti dolori crampoidi addominali, dopo arrabbiature o forti emozioni, meno spesso dopo un raffreddamento. I sintomi migliorano piegandosi in due o esercitando una forte pressione con le mani sull’addome e con le applicazioni calde. Gelsemium Diarrea acquosa senza flatulenza dopo uno spavento, emozioni, paure o da anticipazione, ad esempio prima di un esame. Tremori, debolezza fisica, prostrazione. Mercurius solubilis Diarrea verdastra a volte sanguinolenta con tenesmo, febbre. Sintomi di interessamento del tratto gastrointestinale: alitosi, salivazione, lingua ingrossata e patinata con impronte dei denti, sapore metallico in bocca. Podophyllum peltatum Diarrea profusa, acquosa, giallastra, maleodorante, espulsa a getto. Dolori addominali con borborigmi, forte meteorismo. Tenesmo e debolezza. Fonte: referenze bibliografiche 22,23 Tabella 7. Rimedi principali da utilizzare in caso di vomito - nausea Antimonium crudum Dopo eccessi alimentari o per cattiva digestione. Lingua ricoperta da una spessa patina bianca, come il latte. Gonfiore addominale, desiderio di bevande acide. Ipeca Vomito ripetuto, specie in gravidanza, nausea intensa che non migliora vomitando. Lingua pulita, salivazione. Assenza di sete. Nux vomica Vomito dopo abuso di alcolici, caffè o eccessi alimentari. Nausea, vertigini, gonfiore addominale, eruttazioni acide, pirosi gastrica. Lingua patinata nella metà posteriore. Irritabilità, nervosismo. Phosphorus Vomito alimentare-biliare, febbre, sudorazione, sete intensa di acqua fredda che viene vomitata appena si riscalda nello stomaco. Lingua secca e rossa. Ansia, desiderio di rassicurazione e consolazione. Sepia Nausea e vomito specie in gravidanza. La nausea è peggiorata dai cibi: guardandoli, pensandoli o sentendone l’odore. Pallore, occhi cerchiati, debolezza, stanchezza, irritabilità, pessimismo. Fonte: referenze bibliografiche 22,23 13 Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA Tabella 8. Rimedi principali da utilizzare in caso di tosse Aconitum Tosse improvvisa, breve a piccoli accessi, dopo esposizione al freddo secco. Sensazione di soffocamento, il paziente è agitato e ansioso. Febbre elevata, assenza di sudorazione, brividi, sete intensa. Antimonium tartaricum Tosse con molto catarro che ostruisce i bronchi con grossolani rantoli umidi, udibili anche a distanza. Espettorazione difficile o impossibile in paziente debole e pallido. Dispnea, sonnolenza. Belladonna Accessi improvvisi e lunghi di tosse secca abbaiante. Raucedine, gola rosso brillante, secca, pruriginosa. Febbre elevata, viso arrossato e congesto, sudorazione intensa. Cefalea violenta tossendo. Abbattimento, prostrazione. Bryonia Tosse secca, dura, squassante provocata e aggravata dal minimo movimento. Secchezza delle mucose, intensa sete di grandi quantità di acqua fredda. Tosse dolorosa che costringe il paziente all’immobilità e a esercitare una forte pressione con le mani sul torace e sulla testa per alleviare il dolore. Irritabilità. Drosera Accessi soprattutto notturni di tosse secca, abbaiante, breve e spastica. Respirazione sibilante, senso di soffocamento. Peggioramento dei sintomi: sdraiandosi nel letto, parlando, bevendo, mangiando, ridendo. Ignatia Tosse spastica su base nervosa che peggiora tossendo e migliora con la distrazione. Umore variabile, irritabile, malinconico. Ipeca Tosse spastica-soffocante o grassa per accumulo di catarro nei bronchi. Nausea e vomito di mucosità filanti alla fine di ogni episodio di tosse. Lingua pulita, ipersalivazione. Mercurius solubilis Tosse catarrale soprattutto notturna con espettorato muco-purulento giallo-verdastro. Sudorazione notturna che non dà sollievo. Alitosi, salivazione, lingua ingrossata e patinata con impronte dei denti, sapore metallico in bocca. Pulsatilla Tosse secca di notte che si aggrava sdraiandosi e con il calore del letto. Tosse grassa di giorno, soprattutto al mattino, con espettorato giallastro denso. Miglioramento dei sintomi all’aria aperta e stando seduti, peggioramento in ambiente chiuso e caldo. Paziente lamentoso che cerca la compagnia e la consolazione. Rumex crispus Tosse incessante, breve e secca, provocata dal prurito della fossetta sopra-sternale. La tosse si aggrava svestendosi, parlando e ispirando dell’aria fredda. Tipicamente il paziente si copre naso e bocca con un fazzoletto. Spongia tosta Accessi violenti di tosse stridente, come una sega che passa su un tronco, raschiante e soffocante. La tosse migliora mangiando o bevendo e peggiora parlando. Raucedine. Fonte: referenze bibliografiche 22,23 14 Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA Siti Internet Per agevolare il farmacista nella ricerca di approfondimenti e informazioni aggiuntive presntiamo una valutazione qualitativa (da 1 a 4) dei siti internet segnalati. Oltre alla pertinenza dei contenuti presenti rispetto all’argomento oggetto del corso, i criteri utilizzati sono: quantità e qualità delle informazioni e dei servizi proposti, chiarezza e precisione espositiva, aggiornamento e referenze dei dati proposti, facilità di navigazione. Se disponibili, viene fornita una valutazione prioritaria ai siti in lingua italiana. F.I.A.M.O. Federazione Italiana delle Associazioni e dei Medici Omeopati http://www.fiamo.it/ Sito dell’associazione italiana, presenta tra l’altro il pdf delle riviste “Il Medico Omeopata”, dedicata al medico e al veterinario, e “Il Granulo”, dedicata al paziente. Scuola di Medicina Omeopatica di Verona http://www.omeopatia.org/ Associazione Italiana Omeopatia http://www.aionet.org/ Sito dell’associazione, presenta in una sezione dedicata i nominativi dei medici e delle farmacie iscritti all’associazione stessa. Società Italiana di Omeopatia Veterinaria – S.I.O.V. http://www.siov.org/ Sito della SIOV, si propone di promuovere l’informazione specialistica, la formazione e la ricerca nell’ambito dell’omeopatia applicata alla veterinaria. Scuola Superiore Internazionale di Medicina Veterinaria Omeopatia "Dott. Rita Zanchi" http://www.omeovet.net/ Sito della scuola, presenta in una sezione dedicata i nominativi dei medici e delle farmacie iscritti all’associazione stessa. Sito della scuola, presenta in una sezione dedicata le tesi degli studenti. Istruzioni per la compilazione questionario ECM • • • • • • • • • Il corso di Obiettivo Farmacista è composto da 4 Moduli didattici; il superamento di ogni singolo corso eroga 12 crediti ECM; per ottenere i 12 crediti ECM è necessario rispondere ai questionari dei moduli di cui è composto il corso; la prova è superata con l’ 80% delle risposte esatte (11 su 13) per Modulo; scegliere una sola risposta per ogni domanda; attenzione: l’ordine delle domande e delle risposte non corrisponde necessariamente all’ordine delle domande e delle risposte del questionario disponibile online (come da nuova normativa ECM FAD). per lo studio e l’attività didattica di ogni corso di Obiettivo Farmacista è previsto un tempo di 8 ore; se si dispone di computer connesso ad Internet accedere al sito www.obiettivofarmacista.it e compilare il questionario ECM seguendo le istruzioni contenute all’interno del sito; la pubblicazione dei questionari su Internet è contemporanea alla pubblicazione dei corsi sulla rivista; per qualsiasi dubbio sulle modalità di acquisizione crediti ECM qui indicate o per quesiti didattici chiamare: 800 91 61 24 attivo dalle 9 alle 18. 15 Agosto/Settembre 2012 Scheda di informazione al paziente Omeopatia: le domande più frequenti I rimedi omeopatici agiscono lentamente? No. Utilizzati nelle malattie acute occasionali, i rimedi omeopatici possono reagire in maniera molto rapida, specie se il rimedio viene assunto al sopravvenire dei primi sintomi. Per il trattamento di patologie di natura cronica (come l’asma, l’emicrania, le allergie, i reumatismi), i tempi saranno ovviamente più lunghi. I rimedi omeopatici possono avere degli effetti indesiderati? I rimedi omeopatici non sono tossici né hanno effetti collaterali legati alla quantità ingerita. Un rimedio omeopatico prescritto non correttamente può però avere effetti negativi sul paziente. Sono eventi rari, perché nella maggior parte dei casi un rimedio sbagliato non interagisce con il paziente. Nell’ipotesi peggiore può comportare una guarigione apparente con contemporaneo approfondimento del processo patologico (soppressione omeopatica), ad esempio un paziente affetto da dermatite dopo l’assunzione del rimedio osserva un miglioramento della situazione cutanea, sviluppa però difficoltà respiratoria. Per questo motivo in caso di patologie croniche il rimedio va prescritto esclusivamente da un medico esperto in omeopatia classica, in grado di porre correttamente la diagnosi e di monitorare accuratamente l’azione del rimedio nel tempo. Esistono delle controindicazioni a un trattamento omeopatico? No. Sono segnalate delle interazioni dei rimedi omeopatici con altri farmaci? No. I rimedi omeopatici possono essere somministrati in gravidanza? Sì. Non avendo né effetti collaterali, né tossicità chimica, i rimedi omeopatici sono sicuri in gravidanza. Visto però la non totale innocuità del rimedio omeopatico (vedi domanda sugli effetti indesiderati), si consiglia prima di assumere un rimedio omeopatico in gravidanza di consultare il medico o farmacista esperto in omeopatia. Si possono somministrare contemporaneamente farmaci e rimedi omeopatici? Sì. Non esiste una controindicazione alla contemporanea assunzione di farmaci e rimedi omeopatici. I rimedi omeopatici possono curare i tumori? Non esistono attualmente dati scientifici consistenti che dimostrano l’efficacia dei rimedi omeopatici nel trattamento dei tumori. Tuttavia, un trattamento omeopatico può aumentare la qualità di vita del paziente e diminuire gli effetti collaterali della chemioterapia e/o della radioterapia. È possibile curare gli animali con l’omeopatia? Sì. Da oltre 150 anni, i rimedi omeopatici vengono utilizzati per curare gli animali da compagnia, d’allevamento, da competizione e anche gli animali selvatici. TIMBRO FARMACIA Omeopatia: le domande piu frequenti - Ultimo aggiornamento 01/09/2012 NOTA. Le informazioni fornite hanno lo scopo di informare ed educare ma non possono in alcuna maniera sostituire la valutazione medica, il consiglio, la diagnosi o il trattamento prescritti da medico o farmacista. I contenuti presentati vengono revisionati periodicamente e quando nuove informazioni mediche sono disponibili. Sul foglietto illustrativo presente nella confezione del farmaco o del prodotto che sta assumendo troverà tutte le informazioni complete al riguardo. OBIETTIVO FARMACISTA Bibliografia 1. Indagine DOXA. Ricerca sui consumatori di medicinali omeopatici. Milano, Novembre 2004 2. ISTAT: Statistiche in Breve: Le terapie non convenzionali in Italia; Anno 2005; disponibile sul sito: http://www3.istat.it/salastampa/comunicati/no n_calendario/20070821_00/testointegrale.pdf (ultimo accesso 27/08/2012) Haehl R. Life and Work of Samuel Hahnemann. B Jain Publishers, 2003. 4. Hahnemann S. Versuch über ein neues Princip zur Auffindung der Heilkräfte der Arzneysubstanzen, nebst einigen Blicken auf die bisherigen. Journal der practischen Arzneykunde und Wundarzneykunst, published by C. W. Hufeland, 1796 2nd volume, 391-439 and 465-561. 5. Hahnemann S. Organon dell’arte del guarire, 6a edizione. Red Edizioni, 2006. 6. Boissel J.P., Cucherat M., Haugh M., Gauthier E., Overview of data from homeopathic medicine trials : report on the efficacy of homeopathic interventions over no treatment or placebo, Report to the European Commission, 1996. 7. Kleijnen J., Knipschild P., Riet G., Clinical trials of homeopathy, British Medical Journal, 1991. 8. Linde K, Clausius N, Ramirez G, Melchart D, Eitel F, Hedges LV, Jonas WB. Are the clinical effects of homeopathy placebo effects? A meta-analysis of placebo-controlled trials. Lancet, 350:834-843, 1997. 9. I.R. Bell et al., Amélioration de l’état clinique chez des patients souffrant d’une fibromyalgie par des médicaments homéopathiques personnalisés contrôlés contre placebo., Rheumathology, Janvier 2004. 10. Reilly D.T., Taylor M.A., Potent placebo or potency? A proposed study model with initial findings using homeopathically prepared pollens in hayfever. British Homeopathic Journal, 1985. 11. Reilly D.T., Taylor M.A., Mc Sharry C., Aitchison T.C., Is homeopathy a placebo response ? Controlled trial of homeopathic potency, with Pollen in hayfever as model. The Lancet, 1986. 12. Matusiewicz R., The homeopathic treatment of corticosteroid-dependent asthma. A double-blind,placebo-controlled study, Biomed. Ther., 1997. 13. Ferley J.P., Zmirou D., D’Adhemar D., Balducci F., A controlled evaluation of a homeopathic preparation in the treatment of influenza-like syndromes, British Journal of Clinical Pharmacology, 1989. 14. Papp R., Schuback G., Beck E., Burkard G., Bengel J., Lehrl S., Belon P., Oscillococcinum(R) in patients with influenza-like syndromes: a placebocontrolled double-blind evaluation, British Homeopathic Journal, 1998. 15. P.Pommier et al., Essai randomisée de phase III de Calendula officinalis comparé à la trolamine pour la prévention de la dermatite aiguë au cours d’une radiothérapie pour cancer du sein, Journal of Clinical Oncology, Avril 2004. 16. Jacobs J., Jimenez L.M., Gloyd S., Carares F.E., Gaitan M.P., Crothers D., Homeopathic treatment of acute childhood diarrhea, British Homeopathic Journal, 1993. 17. Jacobs J., Jimenez M., Malthouse S., Chapman E., Crothers D., Masuk M., Jonas W., Homeopathic treatment of acute childhood diarrhea : results from a clinical trial in Nepal., J. Altern. Complement. Med., 2000. 18. Gariboldi S, Palazzo M, et al. Low dose oral administration of cytokines for treatment of allergic asthma. Pulmonary Pharmacology & Therapeutics 22(6):497-510, 2009. 19. Shang A, Huwiler-Müntener K, Nartey L, Jüni P, Dörig S, Sterne JAC, Pewsner D, Egger M, Are the clinical effects of homoeopathy placebo effects? Comparative study of placebocontrolled trials of homoeopathy and allopathy, Lancet 366:726-732, 2005. 20. Sukul NC, Sukul A. Farmacologia delle alte diluizioni. Editore Salus Infirmorum. 21. Reckeweg HH. Omotossicologia: prospettiva per una sintesi della medicina. Guna Editore. 22. Lodispoto A. Repertorio di terapia clinica omeopatica. Editore tecniche nuove. 23. Vannier L. L’omeopatia nelle malattie acute. Fratelli Palombi Editori. 17 Agosto/Settembre 2012 OBIETTIVO FARMACISTA Questionario ECM di valutazione apprendimento - Corso 2 - Modulo 3 Omeopatia: introduzione ai principi e indicazioni cliniche Scegliere una sola risposta per ogni domanda. Per superare il test è necessario rispondere correttamente almeno al 80% delle domande (11 su 13) Attenzione: l’ordine delle domande e delle risposte non corrisponde necessariamente all’ordine delle domande e delle risposte del questionario disponibile online (come da nuova normativa ECM FAD). 1. Secondo un’indagine Doxa gli italiani che utilizzano i rimedi omeopatici sono circa: a. 6 milioni b. 9 milioni c. 11 milioni d. 15 milioni 8. Quale delle seguenti terapie NON utilizza sostanze dinamizzate? a. omeopatia unicista b. floriterapia di Bach c. omeopatia pluralista d. omeopatia complessista 2. L’omeopatia è nata in Germania circa: a. 100 anni fa b. 150 anni fa c. 200 anni fa d. 250 anni fa 9. 3. Cos’è il proving omeopatico o sperimentazione del rimedio omeopatico? a. la sperimentazione di un rimedio omeopatico su soggetti sani b. la sperimentazione di un rimedio omeopatico su soggetti malati c. lo studio clinico di un rimedio per una determinata patologia d. non esiste una sperimentazione dei rimedi omeopatici Quale delle seguenti affermazioni NON corrisponde a verità? a. attualmente non esistono segnalazioni su possibili interazioni tra rimedi omeopatici e farmaci b. i rimedi omeopatici agiscono lentamente c. il rimedio omeopatico non ha una specifica indicazione terapeutica d. il rimedio omeopatico non è del tutto innocuo, ad esempio può sopprimere dei sintomi peggiorando la situazione del paziente 10. Per una corretta assunzione del rimedio omeopatico è importante: a. che il rimedio non venga toccato con le mani b. che il cavo orale debba essere pulito c. che vengano evitati caffè, alcol e fumo, almeno un’ora prima e un’ora dopo l’assunzione del rimedio d. tutte le risposte indicate 11. Una mamma si presenta in farmacia chiedendo un rimedio omeopatico per il suo bimbo di 11 mesi che ogni volta che mette un dentino soffre di diarrea con arrossamento del sederino. Quando sta per spuntare un dente il bimbo diventa particolarmente irritabile e rabbioso e vuole stare costantemente in braccio e essere cullato. Quale potrebbe essere il rimedio più indicato in questo caso? a. Pulsatilla b. Chamomilla c. China rubra d. Colocynthis 12. Una mamma si presenta in farmacia chiedendo un rimedio omeopatico per la tosse della sua bimba di 5 anni. La tosse è secca di notte e si aggrava dopo 10-15 minuti dopo essersi coricata a letto. Di giorno la tosse è catarrale con un espettorato giallo e migliora all’aria aperta. La madre nota che la bambina è particolarmente piagnucolona e desiderosa di coccole. Quale potrebbe essere il rimedio più indicato in questo caso? a. Mercurius solubilis b. Pulsatilla c. Belladonna d. Drosera 4. I rimedi omeopatici sono di origine: a. esclusivamente vegetale b. esclusivamente minerale c. vegetale e minerale d. vegetale, minerale e animale 5. La prescrizione del rimedio omeopatico viene effettuata: a. sul sintomo principale del paziente b. sull’insieme dei sintomi fisici del paziente c. sullo stato d’animo del paziente d. sull’insieme dei sintomi fisici e psichici del paziente 6. L’omeopatia classica viene mata: a. omotossicologia b. omeopatia pluralista c. omeopatia unicista d. omeopatia complessista 7. anche chia- Seguendo i principi dell’omeopatia classica si prescrive a un paziente in una determinata situazione: a. un rimedio solo b. un rimedio omeopatico per ogni sintomo del paziente c. una preparazione contenente un insieme di rimedi omeopatici con l’indicazione che corrisponde alla sintomatologia del paziente d. o un solo rimedio unitario o un rimedio complesso 29 Agosto/Settembre2012 OBIETTIVO FARMACISTA 13. Un paziente di 42 anni si presenta in farmacia chiedendo un rimedio per l’influenza. Riferisce di sentire le ossa tutte rotte, un peso sullo stomaco, febbre con brividi che sente sulla schiena e il desiderio di stare sotto le coperte. Nonostante ciò ha tanta sete di acqua fredda. Quale potrebbe essere il rimedio più indicato in questo caso? a. Aconitum b. Belladonna c. Gelsemium d. Eupatorium perfoliatum Questionario ECM di valutazione apprendimento - Corso 2 - Modulo 4 Aggiornamento sulla dispensazione dei medicinali Scegliere una sola risposta per ogni domanda. Per superare il test è necessario rispondere correttamente almeno al 80% delle domande (11 su 13) Attenzione: l’ordine delle domande e delle risposte non corrisponde necessariamente all’ordine delle domande e delle risposte del questionario disponibile online (come da nuova normativa ECM FAD). 1. 2. 3. 4. Per PHT si intende: a. il Prontuario della distribuzione diretta per la presa in carico e la continuità assistenziale OspedaleTerritorio b. l’accordo tra le farmacie e le aziende farmaceutiche c. gli accordi per la distribuzione di medicinali erogabili solo per alcune patologie d. il Prontuario della distribuzione diretta per la presa in carico di medicinali contenenti sostanze stupefacenti La prescrizione medica: a. esime sempre il farmacista da ogni responsabilità, attribuendola in via esclusiva al medico b. esime il farmacista dalle responsabilità derivanti dalla somministrazione del medicinale, se queste non sono determinate dal mancato controllo della conformità a legge della ricetta c. può anche non essere in forma scritta d. autorizza comunque il farmacista a contestarne la validità, la sicurezza ed efficacia terapeutica del medicinale prescritto La ricetta limitativa: a. riguarda quei medicinali la cui prescrizione o la cui utilizzazione è limitata a taluni ambienti o a taluni medici specialisti b. è relativa ai medicinali vendibili al pubblico e prescritti da qualsiasi medico, anche di medicina generale c. non è fondamentale, il farmacista può vendere i farmaci soggetti a tale ricetta anche senza la presentazione della stessa d. riguarda i medicinali da usare anche in ambiente extraospedaliero, anche senza alcun disposizioni regionale o delle Province autonome b. c. d. tutti i medicinali vendibili senza ricetta medicinali rimborsati dal SSN nessuna delle risposte indicate 5. I farmaci da banco: a. sono prescrivibili in SSN se non ne viene effettuata pubblicità b. non sono mai prescrivibili dal medico c. possono essere oggetto di pubblicità previa autorizzazione ministeriale d. necessitano della ricetta ministeriale a ricalco 6. La responsabilità del farmacista nel dispensare medicinali: a. riguarda anche i farmaci senza ricetta b. si limita alla corretta interpretazione della ricetta c. non c’è nessuna responsabilità d. solo se riguardano medicinali contenenti sostanze stupefacenti 7. I farmaci da banco si distinguono dagli altri medicinali con l’obbligo di ricetta: a. dal pittogramma presente in etichetta b. dal colore della confezione c. non si distinguono d. dalla dicitura “Farmaci da banco” 8. Con la ricetta ministeriale a ricalco il medico può prescrivere in ogni ricetta: a. non più di un medicamento per un ciclo di cura non superiore a trenta giorni b. fino a due preparazioni o dosaggi per un ciclo di cura non superiore a trenta giorni per farmaci nell’allegato III bis c. non più di un medicamento per un ciclo di cura non superiore agli otto giorni di terapia d. non ci sono limiti Per farmaco da banco si intendono: a. prodotti non medicinali ma comunque a valenza sanitaria 30 Agosto/Settembre 2012