Omeopatia - Different Web

annuncio pubblicitario
i
dit
12
M 0
EC /2
2
e
cr a 3
2
1 enz
edizione di
con il
patrocinio
1
1/
ad
sc
r i v i s t a
p e r
l ’ a g g i o r n a m e n t o
c o n t i n u o
d e l
f a r m a c i s t a
Corso 2 - Modulo 3
Corso 2 - Modulo 4
Omeopatia:
introduzione ai
principi e indicazioni
cliniche
Aggiornamento
sulla dispensazione
dei medicinali
Autore: Dr. Ralf W. Zahn, medico omeopata e
agopuntore, Centro di Medicina Integrata, Bergamo
Revisione normativa: Prof.ssa Paola Minghetti,
Dipartimento di Scienze farmaceutiche, Università degli
Studi di Milano
Autore: Dr.ssa Iolanda Palmieri, Dipartimento di
Scienze farmaceutiche, Università degli Studi di Milano
Revisione scientifica: Prof.ssa Paola Minghetti,
Dipartimento di Scienze farmaceutiche, Università degli
Studi di Milano
Introduzione
L’omeopatia classica o unicista è un ramo della
terapia medica che utilizza medicinali a dosi
deboli o infinitesimali che vengono prescritti
individualmente in base alle caratteristiche del paziente, secondo il cosiddetto principio della similitudine. Dal nascere dell’omeopatia classica più
di 200 anni fa, si sono sviluppati altri rami come
l’omeopatia pluralista, l’omeopatia complessista o
Il nostro ordinamento giuridico è preordinato al
fine di fornire garanzia pubblica relativamente ai
medicinali e al loro utilizzo in ossequio, peraltro,
al dettato costituzionale che considera la salute del
cittadino un bene protetto dalla legge. Per questa
ragione, tutte le attività del settore, dalla produzione alla dispensazione al pubblico, sono sottoposte
a un rigido controllo di cui lo Stato si riserva ogni
Segue a pag. 2
Segue a pag. 18
Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE/VR
In caso di mancato recapito inviare a CMP VERONA per restituzione mittente previo pagamento resi.
L a
COMITATO SCIENTIFICO Prof. Gaetano Bignardi
ANNO 9
•
NUMERO 4
•
•
Prof. Ubaldo Conte
BIMESTRALE
•
•
Prof. Paolo Magni
AGOSTO/SETTEMBRE 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
SANITANOVA è accreditata dalla Commissione
Nazionale a fornire programmi di formazione continua per tutte le professioni. Sanitanova si assume
la responsabilità per i contenuti, la qualità e la correttezza etica di questa attività ECM.
Executive summary
• L’omeopatia classica o unicista è un ramo
della terapia medica che utilizza medicinali a
dosi deboli o infinitesimali che vengono
prescritti individualmente in base alle caratteristiche del paziente, secondo il cosiddetto principio della similitudine.
OBIETTIVI: dopo aver completato la seguente
monografia di aggiornamento, il farmacista dovrebbe essere in grado di:
• illustrare i principi dell’omeopatia classica
descrivendo l’importanza del proving omeopatico;
• descrivere il metodo di preparazione dei rimedi
omeopatici, spiegando il concetto di dinamizzazione;
• conoscere i principali approcci terapeutici che
impiegano i rimedi omeopatici: omeopatia
unicista, omeopatia pluralista, omeopatia complessista e omotossicologia;
• comprendere le basi per una corretta prescrizione omeopatica;
• illustrare ai pazienti come assumere correttamente i rimedi omeopatici.
• Si sono sviluppati a partire dall’omeopatia
classica altri rami come l’omeopatia
pluralista, l’omeopatia complessista o
l’omotossicologia che oggi vengono comunemente utilizzati.
• Secondo un’indagine Doxa sono circa
undici milioni gli italiani che utilizzano i rimedi
omeopatici.
• Il rimedio omeopatico è caratterizzato da un
processo di preparazione che prevede
passaggi susseguenti di diluizioni e di
succussioni (agitazioni); l’insieme di questi
processi è chiamato dinamizzazione.
• La visita omeopatica consiste essenzialmente in un colloquio con il paziente, anche
se sono importanti l’osservazione per
cogliere informazioni sull’aspetto, gli atteggiamenti e i comportamenti del paziente e,
eventualmente, l’esame obiettivo.
SCOPO DELL’ATTIVITÀ: Fornire al farmacista le conoscenze necessarie per comprendere i
principi dell’omeopatia classica e per una corretta
prescrizione dei rimedi omeopatici.
l’omotossicologia che oggi vengono comunemente utilizzati. L’omeopatia classica costituisce il
punto di partenza per tutti gli altri indirizzi che si
sono formati di seguito. Per questo motivo saranno
esposti soprattutto i concetti dell’omeopatia unicista, illustrando brevemente gli altri indirizzi, con
l’obiettivo di consentire al farmacista di comprendere i criteri distintivi dei diversi approcci e di
fornire delle informazioni corrette ai propri
assistiti, fatto che, nel complesso ambito delle
medicine non convenzionali, non è sempre garantito. La presente monografia vuole essere innanzitutto una guida pratica per un corretto inquadramento del paziente e un uso razionale dei rimedi
omeopatici secondo i principi dell’omeopatia classica. Secondo un’indagine Doxa del 2004, sono
circa undici milioni gli italiani che utilizzano i
rimedi omeopatici, mentre l’indagine ISTAT del
2005 dichiara che il 13,6% della popolazione ha
utilizzato nel triennio precedente terapie non
convenzionali e tra queste la più diffusa è
• I rimedi omeopatici non sono tossici né
hanno effetti collaterali dose-dipendenti. Un
rimedio omeopatico prescritto non correttamente può però avere effetti negativi sul
paziente.
l’omeopatia con il 7% della popolazione1,2.
Nel 1999 erano meno di sei milioni. L’omeopatia
è oggi utilizzata in oltre ottanta paesi del mondo,
principalmente in Europa.
Legislazione
All’interno dell’Unione Europea, fino agli inizi
degli anni Novanta, l’omeopatia era ufficialmente
riconosciuta in alcuni Stati membri, mentre in altri
non godeva di questo stato. Nel 1992, sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità viene pubblicata
una direttiva europea specifica sui medicinali
omeopatici (92/73/CEE) che armonizza la normativa e permette la libera circolazione a breve
2
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
termine dei medicinali.
In questa direttiva il
medicinale omeopatico
Keywords
è definito: «Qualsiasi
Omeopatia
medicinale ottenuto da
legislazione,
ceppi omeopatici seconomeopatia
do un processo di fabbririmborsabilità,
cazione descritto dalla
rimedi omeopatici
Farmacopea europea o
procedura di
registrazione
in mancanza dalle farmacopee ufficiali degli Stati
membri». Questa direttiva, che in seguito sarà
rivista e inserita nella
Key Point
direttiva 2001/83/CEE,
La direttiva 92/73/CEE
costituisce il riconoscicostituisce il riconomento
ufficiale
del
scimento ufficiale del
medicinale
medicinale omeopatico
omeopatico
nell’insieme dei paesi
nell’insieme dei paesi
dell’Unione europea e ha
dell’Unione Europea e
portato all’introduzione
ha portato
di una procedura di regiall’introduzione di una
procedura di registrastrazione dei medicinali
zione dei medicinali
omeopatici nei paesi
omeopatici nei Paesi
dell’Unione. Allo stato
dell’Unione. La
attuale, la maggioranza
successiva direttiva
2001/83/CE, recepita
dei paesi dell’Unione
dalla maggioranza dei
Europea ha recepito la
paesi dell’Unione
direttiva nella legislazioEuropea, rappresenta
ne nazionale. In attesa
la normativa di
delle nuove norme, il
riferimento per i medicinali omeopatici.
Parlamento ha approvato
un regime transitorio che
manterrà in commercio fino al 31 dicembre 2015
tutti i farmaci omeopatici presenti sul mercato dal
6 giugno 1995, senza che per essi sia necessaria
una valutazione delle autorità sanitarie.
Per quanto riguarda la rimborsabilità da parte
dei sistemi sanitari nazionali, la situazione è attualmente molto eterogenea. Si passa da paesi come
l’Irlanda e la Germania in cui la rimborsabilità è
totale (a fronte di prescrizione medica o di presenza del rimedio in liste approvate), a paesi a rimborsabilità parziale (esempio la Francia, con rimborso
pari al 35%). In Svizzera i medicinali omeopatici
sono stati rimborsabili fino al 2005, anno in cui il
ministro della Salute ha espresso parere contrario
(ma che necessita di un referendum popolare per
essere ratificato). Nei paesi scandinavi, in Ungheria, nella Repubblica Ceca e in Italia i prodotti
omeopatici non godono di nessuna rimborsabilità
ma solo la detrazione fiscale; inoltre nel nostro
paese il Consiglio Superiore di Sanità (CSS),
l'organo consultivo tecnico-scientifico del Ministro della salute, ha espresso nella relazione del 20
Dicembre 2005 l’auspicio di una regolamentazione più severa che richieda “norme più precise e
rigorose sui requisiti che devono possedere i medicinali omeopatici, per i quali non ci deve essere
rimborsabilità”, sollevando dissensi e contrasti
con quella parte del mondo medico che considera i
medicinali omeopatici come una risorsa aggiuntiva alla cura dei cittadini.
La nascita dell’omeopatia
Nel 1790 il medico tedesco Samuel Hahnemann
(1755-1843), deluso dalle
Keywords
pratiche mediche dei
suoi tempi, abbandona la
Omeopatia storia,
Hahnemann Samuel,
professione medica.
omeopatia classica
Hahnemann ricorda il
definizione, similia
fatto nelle sua autobiosimilibus curentur,
grafia con le seguenti
Organon dell’arte
del guarire
parole: “…mi pesava
sulla coscienza di curare
malattie non note con dei
medicinali sconosciuti.
In tal modo diventare
Key Point
l’assassino o quello che
Nel 1796 il medico
peggiora la vita dei miei
tedesco Samuel
fratelli era il pensiero più
Hahnemann formulò
terribile. Talmente terrifiper la prima volta il
principio “similia
cante che, nei primi anni
similibus curentur”,
del mio matrimonio,
ovvero il simile cura il
lasciai completamente la
simile, secondo il
pratica medica e mi dediquale gli stessi
cai esclusivamente alla
sintomi incontrati in
una persona malata
chimica e alle pubblicasaranno curati dal
zioni3.”
rimedio che li può
Infatti, le cure mediche ai
provocare nella
tempi di Hahnemann
persona sana.
erano caratterizzate da
salassi, purghe e un utilizzo indiscriminato dei
farmaci. Non esistevano sperimentazioni cliniche,
né farmacopee che regolamentassero l’utilizzo dei
medicinali. Farmacisti e medici si ingegnavanonella produzione e composizione di medicinali
senza base scientifica. Le reazioni avverse sperimentate dai pazienti erano spesso gravissime o
mortali.
3
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
L’assenza totale di criteri scientifici nella gestione
del paziente, dal punto di vista sia diagnostico sia
terapeutico, portano Hahnemann alla decisione
di abbandonare il proprio mestiere di medico.
Traducendo la “Treatise of the Materia Medica”
di William Cullen, professore della facoltà di Medicina a Edimburgo, Hahnemann non concorda
sul presunto meccanismo d’azione della corteccia
di china nel trattamento della malaria. Cullen
ipotizza l’efficacia della china per il suo effetto
rinforzante sullo stomaco; Hahnemann, invece,
spiega la sua azione perché riesce a indurre una
patologia simile a quella della malaria. Effettuando una sperimentazione su se stesso che consiste
nell’autosomministrazione della china per diversi
giorni, Hahnemann sviluppa una febbre periodica
simile a quella della malaria per tutto il periodo
della somministrazione e che termina appena
interrotta l’assunzione del medicinale. È qui
che nasce il principio dell’omeopatia ‘Similia
similibus curentur’ (il simile cura il simile).
Gli stessi sintomi (o sintomi molto simili) incontrati in una persona malata saranno curati dal
rimedio che li può provocare nella persona sana.
Hahnemann non è il primo a scoprire questo principio; già nell'antichità il medico greco Ippocrate
l’aveva intuito, ma Hahnemann è stato il primo
a sviluppare tutto l’aspetto terapeutico della sua
scoperta, che nel 1796 formulò nell’Hufelands
Journal der practischen Arzneykunde (rivista di
farmacologia pratica del dr. Hufeland)4. Dalle iniziali intuizioni riguardo l’applicazione terapeutica
del principio della similitudine dovevano passare
ancora diversi anni fino
alla pubblicazione nel
1810 della prima di sei
edizioni dell’Organon
der Heilkunst (Organon
dell’arte del guarire),
opera fondamentale di
Hahnemann nella quale
vengono per la prima
volta illustrati i principi
Figura 1.
dell’omeopatia classica
Samuel Hahnemann
in modo organico5.
(Meißen 1755 – Parigi 1843)
Origine e preparazione del rimedio
omeopatico
Uno degli errori più comuni sull’origine del rimedio omeopatico è ritenere che l'omeopatia curi con
le erbe, credendo che il rimedio omeopatico sia
esclusivamente di origine vegetale. Anche se i
preparati vegetali costituiKeywords
scono più del 50% delle
sostanze impiegate, i riRimedi omeopatici
origine, rimedi
medi omeopatici possono
omeopatici
anche essere di origine
preparazione,
animale e minerale (metaldinamizzazione,
li, metalloidi, minerali
diluizione centesimale,
semplici,
complessi e
diluizione
korsakoviana,
minerali nobili). Un ruolo
diluizione 50
particolare rappresentano
millesimale
i cosiddetti nosodi, che
traggono origine da tessuti patologici.
Quello che contraddistinKey Point
gue il rimedio omeopatico da qualsiasi altro
Quello che contraddimedicinale è il suo partistingue il rimedio
colare processo di prepaomeopatico da
qualsiasi altro medicirazione, che prevede
nale è il suo particolare
passaggi susseguenti di
processo di
diluizioni e di succussioni
preparazione che
(agitazioni); l’insieme di
prevede passaggi
susseguenti di
questi processi è chiamadiluizioni e di succusto dinamizzazione. Nel
sioni (agitazioni);
caso della preparazione
l’insieme di questi
di un rimedio di origine
processi è chiamato
dinamizzazione.
vegetale, il primo passo
consiste nella preparazione della tintura madre, che si ottiene lasciando
macerare le piante o parti di esse in alcol per alcune
settimane. Alla fine della macerazione e dopo filtrazioni e spremitura del residuo depositato, si ottiene
il ceppo omeopatico, prodotto base per il seguente
processo di dinamizzazione. La prima diluizione
si ottiene prendendo 1 parte della tintura madre
e aggiungendo 99 parti di alcol. Dopodiché la soluzione viene agitata vigorosamente (succussioni).
La diluizione così ottenuta è la prima diluizione
centesimale o 1 CH (Centesimali Hahnemanniani).
Il passaggio successivo è identico: utilizzando un
nuovo recipiente, si preleva dalla diluizione una
parte e si aggiungono nuovamente 99 parti di alcol,
quindi si procede con le succussioni; la diluizione
ottenuta è la 2 CH (vedi Figura 2).
Si continua in questa maniera fino al raggiungimento della diluizione desiderata (7 CH, 30 CH, 200
CH, ecc). Questo è il metodo sviluppato da Hahnemann. Oltre le centesimali esistono attualmente
altri due tipi di diluizione comunemente utilizzate:
4
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
le 50 millesimali (LM) e le Korsakoviane (K),
ideate dal medico russo Korsakov.
Il procedimento per la preparazione delle 50 millesimali prevede che partendo da una soluzione
triturata 3 CH, si prelevano 0,05 grammi di sostanza e li si scioglie in 500 gocce di alcol a 70°. Si
preleva quindi una goccia di questa nuova soluzione e la si aggiunge a 100 gocce di alcol in un flacone e lo si agita per 100 volte; con questo procedimento si ottiene la 1 LM. Per le diluizioni successive si preleva 1 goccia dalla 1 LM per passarla in
500 gocce di alcol (2LM) e così via.
Il procedimento per la preparazione delle diluizioni di Korsakov prevede l'utilizzo di un unico flacone di 15 ml, in cui si immettono 5 ml di tintura
madre. Si agita per 100 volte e si svuota il flacone:
una parte della sostanza rimarrà adesa alle pareti
del flacone. A questo punto si aggiungeranno 5 ml
di acqua distillata (l'equivalente delle 99 gocce) e
si otterrà la 1 K. Ogni svuotamento successivo,
con l'aggiunta di alcol e la successiva agitazione
per 100 volte, produrrà la 2 K, la 3 K e così via.
1
1
1
Figura 2. Preparazione del rimedio omeopatico
Il proving omeopatico
Il proving omeopatico,
o sperimentazione del
rimedio omeopatico, è la
Keywords
parte attualmente meno
conosciuta al grande pubRimedi omeopatici
sperimentazione,
blico ma anche al mondo
proving omeopatico,
scientifico che spesso
patogenesi,
critica la non-scientificità
drug picture
dell’omeopatia.
Il proving omeopatico
consiste nella somministrazione ripetuta per un
arco di tempo di un rimedio omeopatico a un
gruppo di soggetti sani. Le sperimentazioni sono
eseguite in doppio cieco, cioè né gli sperimentatori
né i supervisori sanno che rimedio viene somministrato. Una parte degli sperimentatori, selezionata
random, non riceve il
rimedio omeopatico ma
un placebo. Durante il
Key Point
proving gli sperimentatori che assumono il
Durante il proving
omeopatico gli
rimedio
omeopatico
sperimentatori
svilupperanno dei sintoche assumono il
mi sia fisici sia psichici
rimedio omeopatico
(patogenesi), cioè svilupsvilupperanno dei
pano una malattia artifisintomi sia fisici sia
psichici (patogenesi);
ciale indotta dal rimedio
l’insieme dei sintomi
omeopatico. Ogni speriche emerge dalla
mentatore deve minuziosperimentazione è
samente annotare in un
detto drug picture, o
quadro del rimedio.
diario i sintomi, le loro
caratteristiche, le loro
modalità di insorgenza, le possibili cause fisiche
(esempio: esposizione al freddo, digiuno, cambiamento del tempo, ecc) o psichiche (esempio:
rabbia, ansia, spavento, ecc.) e le modalità di
miglioramento o peggioramento. Alla fine della
sperimentazione i supervisori mettono a confronto
i risultati emersi dai diari dei singoli sperimentatori. I sintomi che compaiono in tutti o quasi tutti gli
sperimentatori indicano che quel sintomo è caratteristico del rimedio in causa; altri sintomi, legati
alla sensibilità individuale, si manifesteranno solo
in una parte o in pochi sperimentatori e sono da
considerare meno tipici del rimedio. Gli sperimentatori trattati con placebo servono ad annullare
cause e sintomi legati appunto all’effetto placebo
(se il 10% del gruppo trattato con placebo manifesta nausea, non è significativo come sintomo il
fatto che il 10% del gruppo trattato con il rimedio
manifesti nausea). L’insieme dei sintomi che
emerge dalla sperimentazione è detto drug picture, o quadro del rimedio. Pazienti che presentano
un quadro sintomatologico identico o molto simile
a quello ricavato dalla sperimentazione del rimedio saranno curati appunto da questo rimedio.
Studi sull’efficacia dell’omeopatia
5
Keywords
Omeopatia efficacia,
omeopatia studi
clinici,
omeopatia metanalisi
Agosto/Settembre 2012
Come illustrato nel capitolo sui proving omeopatici, fin dalle sue origini
l’omeopatia si è basata
sulla sperimentazione, ma
essendo la prescrizione
del rimedio omeopatico
su misura delle caratteri-
OBIETTIVO FARMACISTA
individuali del paziente e
non sulla patologia, è
evidente che non sia
Key Point
facile conciliare i principi e le caratteristiche di
La ricerca clinica e la
ricerca biologica consperimentazione tipiche
dotte per dimostrare
dell’omeopatia con la
l’efficacia
metodologia della ricerdell’omeopatia,
ca clinica ufficiale. La
condotte con criteri
metodologici moderni,
ricerca clinica e la ricersono di data relativaca biologica condotte per
mente recente. Le
dimostrare
l’efficacia
meta-analisi evidenziadell’omeopatia con criteno che nel loro insieme tutte le ricerche fin
ri metodologici moderni,
qui compiute indicano
sia in vivo sia in vitro,
un effetto terapeutico
sono di epoca relativadell’omeopatia statistimente recente. Le metacamente significativo
rispetto a un placebo
analisi, inclusa quella
o ad assenza di trattacondotta su richiesta del
mento.
Parlamento
Europeo6,
evidenziano che nel loro
insieme tutte le ricerche fin qui compiute indicano
un effetto terapeutico dell’omeopatia statisticamente significativo rispetto a un placebo o ad
assenza di trattamento7,8.
Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi
studi clinici in doppio cieco controllati con gruppo
trattato con placebo, o personalizzando la terapia
omeopatica secondo il principio del simile o riservando lo stesso trattamento a tutti i pazienti non
tenendo conto dei profili individuali.
Solo per citarne alcuni, sono stati effettuati studi
sulla fibromialgia9, sulle allergie respiratorie come
la rinite allergica e l’asma10-12, sull’influenza13,14,
sulla prevenzione della radiodermite acuta15, sulla
diarrea acuta infantile16,17. In tutti questi studi i
rimedi omeopatici si sono dimostrati superiori per
quanto riguarda il miglioramento della sintomatologia (come durata, intensità o fabbisogno di altri
farmaci) rispetto ai gruppi trattati con placebo. Al
di là delle sperimentazioni dei rimedi omeopatici
tradizionali, nel campo dell’omotossicologia si
stanno ultimamente studiando, tra altre molecole, i
mediatori della risposta immunitaria, come
interleuchina-12 e interferone-γ a bassi dosaggi (4
CH) attivati tramite una particolare tecnica farmaceutica chiamata Sequential Kinetic Activation
(SKA). Uno studio recente ha dimostrato effetti
terapeutici di bassi dosaggi dell’associazione di
interleuchina-12 e interferone-γ nella cura
dell’asma allergico in un modello animale18.
Nell’agosto del 2005 una metanalisi che equiparava
l’efficacia dell’omeopatia a quella del placebo è
stata pubblicata sulla rivista Lancet19 e riportata con
molto risalto dalla stampa medica e laica internazionale. L’articolo ha scatenato vivaci polemiche da
parte di numerose associazioni e medici, che contestano la ricerca nel metodo e nel merito. Uno dei
rilievi è che in precedenza (1997) lo stesso Lancet
aveva pubblicato una diversa metanalisi realizzata
da ricercatori tedeschi (Linde K. e coll.)8 che, pur
prendendo in considerazione in buona misura gli
stessi lavori, giungeva a concludere che l'ipotesi che
l'efficacia dell'omeopatia fosse dovuta a un effetto
placebo non era compatibile con i risultati. Un altro
rilievo mosso a questa metanalisi è che, dei 220
studi considerati inizialmente, ne sono stati selezionati solo 8, peraltro sfavorevoli all’omeopatia nelle
loro conclusioni; questi 8 erano stati giudicati dagli
autori come aventi maggiore rigore metodologico
e numerosità dei casi, mentre una valutazione complessiva di tutti i lavori avrebbe dato un risultato
diverso. Al di là delle polemiche e delle divisioni,
è facile capire quanto sulla ricerca dell’efficacia
della medicina omeopatica tanto sia stato fatto ma
tanto debba comunque essere ancora studiato e
pienamente compreso.
6
Tabella 1. Come assumere e conservare
i rimedi omeopatici
I granuli, i globuli e le gocce devono essere messi sotto
la lingua: devono essere lasciati sciogliere e non deglutiti.
Essendo la lingua molto irrorata l’assorbimento del
rimedio è immediato.
I granuli e i globuli non devono essere toccati con le dita,
ma versati nel tappo dosatore. Toccarli potrebbe rimuovere la sostanza attiva aderente alla loro superficie; anche
se il granulo è impregnato fino al centro è buona norma
non toccarlo.
Al momento dell’assunzione del rimedio il cavo orale
deve essere pulito: per evitare interferenze con gli
alimenti si consiglia di non introdurre cibi mezz’ora prima
e dopo l’assunzione del rimedio.
Evitare l’uso di sostanze come alcol, caffè, fumo almeno
un’ora prima e dopo l’assunzione del rimedio. Evitare
sostanze come menta, liquirizia e esposizione alla canfora che potrebbero annullare l’effetto del rimedio.
Conservare il rimedio lontano da forti odori (canfora,
detersivi, profumi, ecc.), da fonti di calore e da fonti
elettromagnetiche (televisore, computer, casse dello
stereo, ecc.).
In caso di patologie croniche, il rimedio va prescritto esclusivamente da un medico esperto in omeopatia classica, in
grado di porre correttamente la diagnosi e di monitorare
accuratamente l’azione del rimedio nel tempo.
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
La prescrizione del rimedio omeopatico
La visita omeopatica
consiste essenzialmente
in un colloquio con il
Keywords
paziente, anche se sono
Rimedi omeopatici
importanti l’osservazione
prescrizione,
per cogliere informazioni
visita omeopatica,
sull’aspetto, gli atteggiarimedi omeopatici
menti e comportamenti
modalità
del paziente ed, eventualdi somministrazione
mente, l’esame obiettivo.
Secondo il principio
della similitudine precedentemente
illustrato
Key Point
l’omeopata sceglierà il
La visita omeopatica
rimedio più adatto all’inconsiste essenzialsieme dei sintomi ripormente in un colloquio
tati e riscontrati nel
con il paziente.
Secondo il principio
paziente. A tale scopo al
del simile l’omeopata
paziente è chiesto di
sceglierà il rimedio più
riferire in modo dettaadatto all’insieme dei
gliato i suoi sintomi,
sintomi riportati e
includendo eventuali cauriscontrati nel
paziente.
se, sia fisiche (es. cefalea
da esposizione al freddo)
sia psichiche (esempio: cefalea da rabbia), caratteristiche dei sintomi (es. mal di gola che si localizza
solo sul lato destro) e modalità di miglioramento o
peggioramento (es. mal di gola che migliora ingerendo bevande calde e che si accentua con le
bevande fredde). Il carattere e lo stato d’animo del
paziente sono di fondamentale importanza per la
prescrizione del rimedio omeopatico. Il quadro
che emerge dalla descrizione del paziente viene
messo a confronto con la conoscenza sui singoli
rimedi per scegliere quello più simile al paziente;
per questo motivo si afferma che il rimedio omeopatico non cura la malattia ma l’individuo malato.
In altri termini: non esiste ‘il rimedio’ per una
determinata malattia o un particolare sintomo.
Esistono sempre numerosi rimedi che possono
essere scelti per curare una determinata patologia
e la scelta deve essere effettuata in funzione delle
caratteristiche del paziente, di eventuali patologie
concomitanti, di aspetti caratteriali e psichici. Con
un esempio pratico si può dire che, se nella medicina convenzionale, per dieci pazienti che soffrono di ipertensione arteriosa si utilizza lo stesso
antipertensivo, in omeopatia dieci pazienti che
soffrono di ipertensione possono aver bisogno
di dieci rimedi diversi.
Una volta individuato il rimedio, l’omeopata deve
stabilire che tipo di diluizione (CH, K, LM) e
quale diluizione (esempio 30 CH, MK, 6 LM)
utilizzare. Tuttora nella comunità omeopatica
esiste un dibattito se ripetere o meno il rimedio.
Alcuni omeopati somministrano il rimedio una
volta sola e osservano l’azione del rimedio nelle
settimane successive. Il rimedio va ripetuto solo
nel momento che il beneficio terapeutico tende a
esaurirsi. Altri omeopati tendono a ripetere il
rimedio anche più volte al giorno per un determinato arco di tempo. Per quanto riguarda la diluizione si può affermare con una certa approssimazione, dal momento che la risposta alla diluizione
è sempre legata all’individuo, che le diluizioni più
basse vanno scelte quando si tratta di disturbi
prevalentemente di carattere fisico, le alte invece
per i disturbi di carattere psichico. Nelle patologie
acute il rimedio va somministrato ripetutamente e
spesso in modo ravvicinato (a volte anche ogni
5-10 min. per un breve arco di tempo, ad esempio
per una cefalea intensa o una febbre alta) perché il
suo effetto si esaurisce più velocemente che non
nelle malattie croniche. Riassumendo la prescrizione del rimedio omeopatico consiste quindi:
• nella selezione del rimedio più simile;
• nella diluizione alla quale meglio risponde il
paziente;
• nella frequenza di somministrazione legata alla
necessità del paziente di ripetere il rimedio in
determinati tempi.
Meccanismo d’azione del rimedio omeopatico
Una delle differenze più
significative tra la medicina convenzionale e
Keywords
l’omeopatia è che per il
Rimedi omeopatici
rimedio omeopatico non
meccanismo d’azione,
esiste l’indicazione terarimedi omeopatici
peutica, che da un punto
prescrizione,
di vista pratico si riflette
aggravamento
nell’assenza del foglio
omeopatico
illustrativo contenente
istruzioni sulle applicazioni cliniche del rimedio.
Come è stato esposto nel capitolo sui proving
omeopatici, un solo rimedio può provocare nel
soggetto sano numerosi sintomi coinvolgendo
l’intero organismo a livello sia fisico sia psichico.
7
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
Di conseguenza lo stesso
rimedio
può
essere
utilizzato per la cura
Key Point
degli stessi sintomi.
Infatti, il modo di agire
Una delle differenze
più significative tra la
dei farmaci convenziomedicina convenzionali e dei rimedi omeonale e l’omeopatia
patici è fondamentalè che per il rimedio
mente diverso. Lo stesso
omeopatico non
esiste l’indicazione
rimedio può curare nello
terapeutica. Un solo
stesso paziente vari
rimedio può provocasintomi o patologie, dove
re nel soggetto sano
apparentemente
non
numerosi sintomi,
coinvolgendo l’intero
esiste nessun nesso tra di
organismo a livello
loro (ad esempio: cefalea
sia fisico sia psichico;
legata alle mestruazioni,
questi sono gli stessi
stitichezza, insonnia da
sintomi che vengono
curati dal rimedio nel
stress lavorativo) oppure
soggetto malato.
curare sintomi o patologie differenti in pazienti
diversi. Ugualmente, non necessariamente lo
stesso rimedio cura la stessa patologia in pazienti
diversi, ad esempio il rimedio efficace per la cefalea in un paziente può risultare totalmente inefficace in un altro con stesso tipo di cefalea, per il fatto
che il rimedio non combacia con gli altri sintomi e
le caratteristiche del paziente. Conoscendo la
capacità del rimedio omeopatico di produrre una
malattia artificiale nel soggetto sano (patogenesi),
Hahnemann spiegò il meccanismo d’azione così:
nel soggetto malato il rimedio scelto correttamente
in base al principio del simile agisce nella stessa
maniera, producendo dei sintomi che sono molto
simili a quelli accusati dal paziente; si sovrappone
quindi ai sintomi della malattia annullandoli. Per
fare questo il rimedio deve avere la stessa forza dei
sintomi presenti o essere leggermente più forte.
Questo fatto riesce a spiegare il cosiddetto aggravamento omeopatico, che spesso si osserva nella
fase iniziale del trattamento e che consiste in un
temporaneo peggioramento dei sintomi del
paziente. In un tale caso, essendo il rimedio
leggermente più forte della malattia il paziente
accusa i sintomi prodotti dal rimedio. Conseguentemente il rimedio, sostituendosi alla malattia,
l’annulla e, esaurendo progressivamente il proprio
effetto, i sintomi scompaiono. La spiegazione del
meccanismo d’azione del rimedio omeopatico
fornita da Hahnemann e illustrato dettagliatamente nel suo Organon dell’arte del guarire è ovviamente di natura ipotetico-empirica.
Come descritto nel capitolo sulla preparazione dei
rimedi, in omeopatia si usano farmaci altamente
diluiti. È un dato di fatto che una diluizione 30 CH
o 200 CH, che ha subìto un processo di diluizione
1:99 per 30 o 200 volte, non contiene praticamente
più niente della sostanza originale (dose infinitesimale). L’esperienza dimostra che, malgrado
l’elevatissima diluizione del principio attivo,
l’effetto terapeutico rimane20. A questo proposito
sono state enunciate diverse teorie, come quella
della “memoria dell’acqua” che supponeva che durante il processo della dinamizzazione il solvente
ricevesse un messaggio energetico dalla sostanza
diluita; nessuna di queste però è riuscita a fornire
un modello soddisfacente in termini scientifici. Per
questo motivo allo stato attuale la scienza non permette ancora di spiegare il modo in cui agiscono
le diluizioni infinitesimali. L’omeopatia conferma,
tramite l’esperienza dell’applicazione del rimedio,
che le sostanze diluite, al di là dei limiti conosciuti
della materia, hanno un’attività biologica o fisica
svelabile, misurabile, riproducibile e specifica.
Tipi di omeopatia
8
Keywords
Omeopatia definizione,
omeopatia classica,
omeopatia unicista,
omeopatia pluralista,
omeopatia complessista, omotossicologia
Key Point
L’omeopatia nasce come omeopatia unicista. Nel corso del tempo si sono sviluppati
altri indirizzi omeopatici, come l’omeopatia
pluralista, quella complessista e l’omotossicologia, che hanno in
comune con l’approccio classico l’utilizzo
di sostanze che hanno
subito il processo
della dinamizzazione.
Agosto/Settembre 2012
L’omeopatia nasce come omeopatia unicista.
Nel corso del tempo si
sono sviluppati altri indirizzi omeopatici, come
l’omeopatia pluralista,
l’omeopatia complessista e l’omotossicologia,
che hanno in comune
con l’approccio classico
l’utilizzo di sostanze che
hanno subito il processo
di dinamizzazione. Vanno ben distinte le metodiche terapeutiche che non
utilizzano sostanze dinamizzate, come la fitoterapia o la floriterapia
di Bach, che spesso però vengono confuse con
l’omeopatia.
L’omeopatia pluralista,
pur
utilizzando
gli
stessi rimedi unitari
dell’omeopatia classica,
non segue i suoi principi
OBIETTIVO FARMACISTA
di prescrizione. Infatti vengono prescritti più
rimedi unitari contemporaneamente anziché uno
solo. I vari sintomi del paziente quindi non vengono interpretati come risultanza di uno solo stato
patologico del paziente, curabile con la somministrazione di un rimedio unico, ma vengono trattati
con più rimedi prescritti ognuno di loro per un
sintomo specifico.
L’omeopatia complessista utilizza preparati composti da pochi fino a un numero considerevole di
rimedi omeopatici con indicazioni analoghe a
quelle della medicina ufficiale, come ad esempio
preparati per la febbre, la tosse, le coliche infantili,
ecc. È evidente che i rimedi complessi vengono
prescritti per un dato sintomo o una patologia
specifica e non sulle caratteristiche individuali del
paziente. L’omeopatia complessista è spesso “la
via d’ingresso” all’omeopatia, in quanto
l’approccio sintomatico viene meglio compreso
dai pazienti, che cercano un rimedio per il disturbo
che presentano.
L'omotossicologia utilizza rimedi omeopatici
unitari e più frequentemente rimedi omeopatici
complessi, ma anche rimedi da acquisizioni farmacologiche più recenti come i substrati derivati da
organi sani di suino, i catalizzatori intermedi, i
chinoni e i vari principi immunostimolanti. Rappresenta una concezione innovativa dell'omeopatia, con proprie basi teoriche, metodologiche e
terapeutiche, che è stata sviluppata a partire dagli
anni '50 dal medico tedesco H. H. Reckeweg,
studiando le possibilità terapeutiche di nuovi
gruppi di farmaci sempre preparati in diluizioni
omeopatiche21.
mento
del
processo
patologico (soppressione
omeopatica) (ad esempio,
Key Point
un paziente affetto da
dermatite dopo l’assunI rimedi omeopatici
non sono tossici né
zione del rimedio osserva
hanno effetti collaterali
un miglioramento della
dose-dipendenti. Un
situazione cutanea, svirimedio omeopatico
luppa però difficoltà
prescritto non correttamente può però avere
respiratoria). Per questo
effetti negativi sul
motivo in caso di patolopaziente che non sono
gie croniche il rimedio va
da considerare fattore
prescritto esclusivamente
intrinseco del rimedio,
ma evento dinamico
da un medico esperto
specifico tra il rimedio
in omeopatia classica,
in causa e il paziente.
in grado di porre correttamente diagnosi e di
monitorare accuratamente l’azione del rimedio
nel tempo. Una eventuale reazione negativa del
rimedio omeopatico non è un fattore intrinseco del
rimedio, ma un evento dinamico specifico tra il
rimedio in causa e il paziente.
Attualmente non esistono segnalazioni su possibili
interazioni tra rimedi omeopatici e farmaci. Siccome i rimedi omeopatici non presentano né tossicità
chimica né effetti collaterali, non esistono delle
controindicazioni a un trattamento omeopatico. In
pazienti che presentano patologie croniche o che
abitualmente assumono dei farmaci è comunque
richiesto un attento monitoraggio della reazione
clinica alla somministrazione del rimedio omeopatico, visto che, come sopra illustrato, non sono mai
da escludere a priori delle reazioni indesiderate.
Applicazioni cliniche dell’omeopatia
Effetti indesiderati e interazioni con
farmaci
I rimedi omeopatici non
sono tossici né hanno
effetti collaterali doseKeywords
dipendenti. Un rimedio
Rimedi omeopatici
omeopatico
prescritto
effetti indesiderati,
non correttamente può
rimedi omeopatici
però aver effetti negativi
tossicità, rimedi
sul paziente. Sono eventi
omeopatici interazioni
rari, perché nella magfarmacologiche
gior parte dei casi un
rimedio sbagliato non interagisce con il paziente.
Nell’ipotesi peggiore può comportare una guarigione apparente con contemporaneo approfondi-
L’omeopatia
classica
può essere utilizzata
praticamente in qualsiasi
Keywords
patologia acuta o cronica
e in tanti casi può sostituOmeopatia indicazioni
terapeutiche, rimedi
irsi efficacemente alla
omeopatici
prescrizione di farmaci
prescrizione, rimedi
di natura chimica. Va
omeopatici efficacia
sempre tenuto presente
terapeutica
che la prescrizione di un
rimedio omeopatico, anche per legge, va fatta da
un medico, possibilmente esperto in omeopatia,
per garantire un inquadramento del paziente
secondo i canoni sia della medicina convenzionale
sia dell’omeopatia classica, e in grado di valutare
9
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
correttamente la risposta
terapeutica, decidendo se
la terapia può essere
Key Point
esclusivamente di tipo
omeopatico o se devono
La prescrizione di un
rimedio omeopatico,
essere affiancati farmaci
anche per legge, va
convenzionali. Nei pazienfatta da un medico,
ti affetti da patologie cropossibilmente esperto
niche va valutata attentain omeopatia, per
garantire un inquadramente la risposta terapeumento del paziente
tica al rimedio prescritto
secondo i canoni
per decidere in un seconsia della medicina
do momento se ci possa
convenzionale sia
dell’omeopatia classiessere una riduzione del
ca, e in grado di valudosaggio o la sospensiotare correttamente la
ne dei farmaci somminirisposta terapeutica.
strati. Un chiaro vantaggio della terapia omeopatica nei confronti di quella convenzionale è
rappresentato dall’assenza di possibili effetti indesiderati. Per questo motivo ogni riduzione del
dosaggio o addirittura la sospensione dei farmaci
prescritti, pur mantenendo lo stesso effetto
terapeutico applicando la terapia omeopatica, va a
favore del paziente. Viste però la complessità e la
gravità di alcune patologie croniche è sempre
richiesto un monitoraggio attento da parte del
medico curante per controllare la continuità
dell’efficacia terapeutica e per escludere reazioni
non desiderate.
L’utilità dei rimedi omeopatici è dimostrata, tra le
altre, nelle seguenti patologie: patologie di natura
cronica con riacutizzazioni come le infezioni
ricorrenti (tonsilliti, otiti, cistiti), allergie respiratorie, asma bronchiale, patologie gastrointestinali,
patologie urinarie, ginecologiche e ostetriche,
intolleranze e allergie alimentari, patologie reumatiche, dermatosi, cefalee, ipertensione, sindromi
ansioso-depressive, ecc.
Il ruolo del farmacista
Un campo di applicazione interessante per il
farmacista è quello delle malattie acute non complicate. Il farmacista è spesso il primo interlocutore quando si tratta di affrontare situazioni acute
che per lo più rappresentano malattie legate alle
stagioni, come l’influenza, la febbre, la tosse, la
diarrea, ecc. Una valida alternativa alla prescrizione del farmaco convenzionale può essere il rimedio omeopatico. “L’omeopatia è lenta”, è una
delle affermazioni erronee che spesso si sente dire
sulla velocità curativa dei rimedi omeopatici. Un
rimedio scelto accuratamente è spesso in grado di
curare una malattia acuta negli stessi tempi del
farmaco convenzionale, ad esempio una tonsillite
trattata con antibiotici. In più rappresenta il
vantaggio di non avere effetti indesiderati, come
ad esempio l’allergia agli antibiotici, o effetti
collaterali, che si traduce in un recupero più favorevole del paziente. Va ribadito il concetto che il
rimedio omeopatico va scelto individualmente in
base ai sintomi. Se nella medicina convenzionale
l’equazione febbre
paracetamolo è corretta,
questo non vale per l’omeopatia dove un ragionamento febbre
Belladonna non corrisponde ai
principi del simile per la corretta prescrizione del
rimedio: la Belladonna curerà la febbre solo se
l’insieme dei sintomi indica la scelta di questo
rimedio.
Nelle tabelle di seguito riportate (vedi Tabelle
3-7) sono presentate le patologie acute più comuni
con le caratteristiche dei rimedi più importanti per
tali casi. Si sottolinea che, per motivi ovvi, le
tabelle sono da considerarsi non complete, e che il
farmacista può trovarsi davanti a casi che, per una
corretta prescrizione, necessitano di un altro rimedio. Per un inquadramento mirato, veloce e corretto la Tabella 2 riporta le domande essenziali da
porre al paziente con malattia acuta. Da un punto
di vista pratico, senza voler dare delle indicazioni
assolute, nelle malattie acute si possono utilizzare
diluizioni medio-basse come la 6 CH o la MK da
ripetere inizialmente ogni ora e meno frequentemente quando il paziente inizia a stare meglio. Se
la sintomatologia è importante, ad esempio febbre
alta o mal di gola forte, il rimedio può essere ripetuto più frequentemente, anche ogni 5-10 min. per
1-2 ore. In linea di massima si può affermare che
più forte è la sintomatologia accusata dal paziente
più frequentemente il rimedio omeopatico va somministrato. Come forma farmaceutica possono
essere utilizzati i granuli o il rimedio in soluzione
alcolica, 3 granuli rispettivamente 3 gocce sublinguale a ogni assunzione.
10
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
Tabella 2.
La prescrizione del rimedio omeopatico Cosa chiedere al paziente
Qual è il sintomo principale?
Quali sono le caratteristiche dei sintomi?
(esempio: la secrezione nasale è blanda o irritante,
acquosa o densa, ecc.)
C’è qualche causa fisica o psichica?
Quali sono le modalità di miglioramento e
peggioramento dei sintomi?
(esempio: esposizione al freddo, spavento, ecc.)
(esempio: caldo-freddo, aria aperta, stanza chiusa, ecc.)
Ci sono sintomi concomitanti?
Com’è lo stato d’animo?
(esempio: brividi, sete, sudorazione, ecc.)
(esempio: ansia, irritabilità, ecc.)
Tabella 3.
Rimedi principali da utilizzare in caso di faringo-tracheite – tonsillite
Aconitum
Sintomatologia improvvisa e violenta, febbre alta, brividi e tremori, sete intensa. Fauci intensamente rosse e molto
dolorose con difficoltà a deglutire. Il paziente è agitato, ansioso e ha paura di morire. Viso arrossato, pelle secca,
assenza di sudorazione. Polso duro e rapido. Pupille strette (miosi).
Apis
Sintomatologia improvvisa con fauci edematose, rosate, tese e lucide. Gonfiore dell’ugola che può sembrare un
palloncino pieno di acqua. Dolore pungente deglutendo. Miglioramento con applicazioni locali fredde. Febbre
elevata con assenza di sete.
Belladonna
Febbre improvvisa, alta. Viso arrossato e congesto, pelle calda e bruciante che emana il calore a distanza, sudorazione calda, estremità fredde, brividi. Pupille dilatate (midriasi). Il paziente è sensibile alla luce (fotofobia) e ai rumori.
Fauci secche e di color rosso vivo o scuro, tonsille ingrossate, costrizione e secchezza della gola, forte dolore alla
deglutizione. Ingrossamento e indolenzimento delle linfoghiandole sottomascellari.
Lachesis
Tipicamente il mal di gola inizia sul lato sinistro e man mano si sposta verso il lato destro. Deglutizione più difficile e
più dolorosa per i liquidi e la saliva che per i cibi solidi. Gola livida bluastra, senso di costrizione e di soffocamento.
Peggioramento con ingestione di bevande calde e con il calore in generale.
Lycopodium
Tipicamente il mal di gola inizia sul lato destro e man mano si sposta verso il lato sinistro. Miglioramento con le
bevande calde e peggioramento con quelle fredde. Interessamento epatico.
Mercurius solubilis
Faringe e tonsille arrossate con presenza di pus e formazioni ulcerose a “placca”, ingrossamento e indolenzimento
delle linfoghiandole loco-regionali. Febbre elevata, sudorazione intensa che non dà sollievo. Alitosi, salivazione,
lingua ingrossata e patinata con impronte dei denti, sapore metallico in bocca.
Phytolacca
Tonsille ipertrofiche, pilastri anteriori di color rosso scuro-violaceo, ugola gonfia, edematosa. Ingrossamento e
indolenzimento delle linfoghiandole cervicali. Secchezza della faringe con dolore alla deglutizione che si irradia
verso l’orecchio. Miglioramento con ingestione di bevande fredde e peggioramento con quelle calde.
Pulsatilla pratensis
Sintomatologia non particolarmente dolorosa. Presenza di muco giallo, febbre con il desiderio di scoprirsi. Assenza di sete. Umore mutevole e lacrimonioso con desiderio di compagnia, consolazione e tenerezza. Concomitanza
di sintomi respiratori o digestivi.
Fonte: referenze bibliografiche 22,23
11
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
Tabella 4.
Rimedi principali da utilizzare in caso di febbre o sindrome influenzale
Aconitum
Febbre improvvisa, alta, dopo esposizione al freddo secco. Il paziente è agitato, ansioso e ha paura di morire. Viso
arrossato, pelle secca, assenza di sudorazione, brividi, sete intensa. Polso duro e rapido. Pupille strette (miosi).
Indolenzimento generale.
Belladonna
Febbre improvvisa, alta. Viso arrossato e congesto, pelle calda e bruciante che emana il calore a distanza, sudorazione calda, estremità fredde, brividi. Pupille dilatate (midriasi). Il paziente è sensibile alla luce (fotofobia) e ai
rumori. Abbattimento, confusione, allucinazioni.
Gelsemium
Febbre con insorgenza lenta dei sintomi, tremori, debolezza fisica, prostrazione. Brividi continui lungo la schiena,
sensazione di testa calda e pesante, pesantezza delle palpebre e delle gambe. Assenza di sete.
Eupatorium perfoliatum
Febbre alta di tipo influenzale con indolenzimento generale, dolori ossei come da frattura, brividi, freddolosità, sete
intensa, globi oculari dolenti alla pressione. Possibile sintomatologia gastrointestinale con nausea e vomito.
Fonte: referenze bibliografiche 22,23
Tabella 5.
Rimedi principali da utilizzare in caso di rinite – raffreddore - corizza
Aconitum
Starnuti improvvisi e violenti dopo esposizione al freddo secco. Rinorrea quasi assente, secrezione acquosa,
mucosa nasale secca. Agitazione, febbre, brividi, sete intensa.
Allium cepa
Starnuti continui e violenti. Abbondante secrezione nasale acquosa che irrita il labbro superiore. Profusa lacrimazione non irritante. I sintomi migliorano all’aria aperta.
Arsenicum album
Secrezione nasale acquosa e bruciante che irrita il labbro superiore. Frequenti starnuti senza dare sollievo.
Freddolosità, inquietudine, ansia, intensa sete di bevande fredde in piccoli sorsi.
Belladonna
Inizio improvviso e violento della sintomatologia dopo aver preso freddo. Naso arrossato, caldo, gonfio e dolente.
Secrezione nasale scarsa e trasparente. Bruciore e secchezza delle fosse nasali e della gola. Occhi lucidi, fotofobia.
Euphrasia
Starnuti con abbondante secrezione nasale acquosa non irritante. Profusa lacrimazione che irrita gli occhi e le
palpebre. I sintomi peggiorano all’aria aperta e di notte.
Nux vomica
Inizio improvviso della sintomatologia dopo esposizione al freddo secco. Starnuti soprattutto al risveglio e dopo i
pasti. Secrezione nasale acquosa di giorno, naso tappato e secco di notte. Peggioramento notturno, miglioramento all’aria aperta. Brividi di freddo. Irritabilità.
Pulsatilla
Rinite già definita con densa secrezione gialla non irritante, soprattutto al mattino. Ostruzione nasale. Peggioramento in una stanza chiusa e al caldo, miglioramento all’aria aperta. Assenza di sete. Umore mutevole e lacrimonioso con desiderio di compagnia, consolazione e tenerezza.
Fonte: referenze bibliografiche 22,23
12
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
Tabella 6.
Rimedi principali da utilizzare in caso di diarrea
Aconitum
Diarrea verdastra, improvvisa dopo un colpo di freddo secco o spavento. Febbre alta, brividi, sete intensa, pelle
secca, agitazione, ansia.
Antimonium crudum
Diarrea semi-liquida dopo eccessi alimentari, specie di cibi grassi, o dopo un bagno freddo. Emissione di gas,
nausea, eruttazioni, vomito. Lingua ricoperta da una spessa patina bianca. Desiderio di bevande acide.
Chamomilla
Diarrea infantile durante la dentizione. Bambino agitato, collerico, capriccioso, con desiderio di stare in braccio e
miglioramento dei sintomi stando in braccio o essendo cullato.
China rubra
Diarrea acquosa, mucosa, giallognola, indolore, soprattutto dopo ingestione di frutta. Meteorismo, flatulenza,
debolezza dopo le scariche.
Colocynthis
Diarrea profusa, giallastra, acquosa accompagnata da violenti dolori crampoidi addominali, dopo arrabbiature o
forti emozioni, meno spesso dopo un raffreddamento. I sintomi migliorano piegandosi in due o esercitando una
forte pressione con le mani sull’addome e con le applicazioni calde.
Gelsemium
Diarrea acquosa senza flatulenza dopo uno spavento, emozioni, paure o da anticipazione, ad esempio prima di
un esame. Tremori, debolezza fisica, prostrazione.
Mercurius solubilis
Diarrea verdastra a volte sanguinolenta con tenesmo, febbre. Sintomi di interessamento del tratto gastrointestinale: alitosi, salivazione, lingua ingrossata e patinata con impronte dei denti, sapore metallico in bocca.
Podophyllum peltatum
Diarrea profusa, acquosa, giallastra, maleodorante, espulsa a getto. Dolori addominali con borborigmi, forte meteorismo. Tenesmo e debolezza.
Fonte: referenze bibliografiche 22,23
Tabella 7.
Rimedi principali da utilizzare in caso di vomito - nausea
Antimonium crudum
Dopo eccessi alimentari o per cattiva digestione. Lingua ricoperta da una spessa patina bianca, come il latte.
Gonfiore addominale, desiderio di bevande acide.
Ipeca
Vomito ripetuto, specie in gravidanza, nausea intensa che non migliora vomitando. Lingua pulita, salivazione.
Assenza di sete.
Nux vomica
Vomito dopo abuso di alcolici, caffè o eccessi alimentari. Nausea, vertigini, gonfiore addominale, eruttazioni acide,
pirosi gastrica. Lingua patinata nella metà posteriore. Irritabilità, nervosismo.
Phosphorus
Vomito alimentare-biliare, febbre, sudorazione, sete intensa di acqua fredda che viene vomitata appena si riscalda
nello stomaco. Lingua secca e rossa. Ansia, desiderio di rassicurazione e consolazione.
Sepia
Nausea e vomito specie in gravidanza. La nausea è peggiorata dai cibi: guardandoli, pensandoli o sentendone
l’odore. Pallore, occhi cerchiati, debolezza, stanchezza, irritabilità, pessimismo.
Fonte: referenze bibliografiche 22,23
13
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
Tabella 8.
Rimedi principali da utilizzare in caso di tosse
Aconitum
Tosse improvvisa, breve a piccoli accessi, dopo esposizione al freddo secco. Sensazione di soffocamento, il
paziente è agitato e ansioso. Febbre elevata, assenza di sudorazione, brividi, sete intensa.
Antimonium tartaricum
Tosse con molto catarro che ostruisce i bronchi con grossolani rantoli umidi, udibili anche a distanza. Espettorazione difficile o impossibile in paziente debole e pallido. Dispnea, sonnolenza.
Belladonna
Accessi improvvisi e lunghi di tosse secca abbaiante. Raucedine, gola rosso brillante, secca, pruriginosa. Febbre
elevata, viso arrossato e congesto, sudorazione intensa. Cefalea violenta tossendo. Abbattimento, prostrazione.
Bryonia
Tosse secca, dura, squassante provocata e aggravata dal minimo movimento. Secchezza delle mucose, intensa
sete di grandi quantità di acqua fredda. Tosse dolorosa che costringe il paziente all’immobilità e a esercitare una
forte pressione con le mani sul torace e sulla testa per alleviare il dolore. Irritabilità.
Drosera
Accessi soprattutto notturni di tosse secca, abbaiante, breve e spastica. Respirazione sibilante, senso di soffocamento. Peggioramento dei sintomi: sdraiandosi nel letto, parlando, bevendo, mangiando, ridendo.
Ignatia
Tosse spastica su base nervosa che peggiora tossendo e migliora con la distrazione. Umore variabile, irritabile,
malinconico.
Ipeca
Tosse spastica-soffocante o grassa per accumulo di catarro nei bronchi. Nausea e vomito di mucosità filanti alla
fine di ogni episodio di tosse. Lingua pulita, ipersalivazione.
Mercurius solubilis
Tosse catarrale soprattutto notturna con espettorato muco-purulento giallo-verdastro. Sudorazione notturna che
non dà sollievo. Alitosi, salivazione, lingua ingrossata e patinata con impronte dei denti, sapore metallico in bocca.
Pulsatilla
Tosse secca di notte che si aggrava sdraiandosi e con il calore del letto. Tosse grassa di giorno, soprattutto al
mattino, con espettorato giallastro denso. Miglioramento dei sintomi all’aria aperta e stando seduti, peggioramento
in ambiente chiuso e caldo. Paziente lamentoso che cerca la compagnia e la consolazione.
Rumex crispus
Tosse incessante, breve e secca, provocata dal prurito della fossetta sopra-sternale. La tosse si aggrava svestendosi, parlando e ispirando dell’aria fredda. Tipicamente il paziente si copre naso e bocca con un fazzoletto.
Spongia tosta
Accessi violenti di tosse stridente, come una sega che passa su un tronco, raschiante e soffocante. La tosse
migliora mangiando o bevendo e peggiora parlando. Raucedine.
Fonte: referenze bibliografiche 22,23
14
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
Siti Internet
Per agevolare il farmacista nella ricerca di approfondimenti e informazioni aggiuntive presntiamo una valutazione qualitativa (da 1 a 4) dei siti internet segnalati. Oltre
alla pertinenza dei contenuti presenti rispetto
all’argomento oggetto del corso, i criteri utilizzati sono:
quantità e qualità delle informazioni e dei servizi proposti,
chiarezza e precisione espositiva, aggiornamento e
referenze dei dati proposti, facilità di navigazione. Se
disponibili, viene fornita una valutazione prioritaria ai siti
in lingua italiana.
F.I.A.M.O. Federazione Italiana delle
Associazioni e dei Medici Omeopati
http://www.fiamo.it/
Sito dell’associazione italiana, presenta tra l’altro il pdf
delle riviste “Il Medico Omeopata”, dedicata al medico e
al veterinario, e “Il Granulo”, dedicata al paziente.
Scuola di Medicina Omeopatica di Verona
http://www.omeopatia.org/
Associazione Italiana Omeopatia
http://www.aionet.org/
Sito dell’associazione, presenta in una sezione dedicata i
nominativi dei medici e delle farmacie iscritti
all’associazione stessa.
Società Italiana di Omeopatia Veterinaria –
S.I.O.V.
http://www.siov.org/
Sito della SIOV, si propone di promuovere l’informazione
specialistica, la formazione e la ricerca nell’ambito
dell’omeopatia applicata alla veterinaria.
Scuola Superiore Internazionale di Medicina
Veterinaria Omeopatia "Dott. Rita Zanchi"
http://www.omeovet.net/
Sito della scuola, presenta in una sezione dedicata i nominativi dei medici e delle farmacie iscritti all’associazione
stessa.
Sito della scuola, presenta in una sezione dedicata le tesi
degli studenti.
Istruzioni per la compilazione questionario ECM
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Il corso di Obiettivo Farmacista è composto da 4 Moduli didattici;
il superamento di ogni singolo corso eroga 12 crediti ECM;
per ottenere i 12 crediti ECM è necessario rispondere ai questionari dei moduli di cui è composto il corso;
la prova è superata con l’ 80% delle risposte esatte (11 su 13) per Modulo;
scegliere una sola risposta per ogni domanda;
attenzione: l’ordine delle domande e delle risposte non corrisponde necessariamente all’ordine
delle domande e delle risposte del questionario disponibile online (come da nuova normativa ECM FAD).
per lo studio e l’attività didattica di ogni corso di Obiettivo Farmacista è previsto un tempo di 8 ore;
se si dispone di computer connesso ad Internet accedere al sito www.obiettivofarmacista.it e compilare il
questionario ECM seguendo le istruzioni contenute all’interno del sito; la pubblicazione dei questionari
su Internet è contemporanea alla pubblicazione dei corsi sulla rivista;
per qualsiasi dubbio sulle modalità di acquisizione crediti ECM qui indicate o per quesiti didattici chiamare:
800 91 61 24
attivo dalle 9 alle 18.
15
Agosto/Settembre 2012
Scheda di informazione al paziente
Omeopatia: le domande più frequenti
I rimedi omeopatici agiscono lentamente?
No. Utilizzati nelle malattie acute occasionali, i
rimedi omeopatici possono reagire in maniera
molto rapida, specie se il rimedio viene assunto al sopravvenire dei primi sintomi. Per il
trattamento di patologie di natura cronica
(come l’asma, l’emicrania, le allergie, i reumatismi), i tempi saranno ovviamente più lunghi.
I rimedi omeopatici possono avere
degli effetti indesiderati?
I rimedi omeopatici non sono tossici né hanno
effetti collaterali legati alla quantità ingerita.
Un rimedio omeopatico prescritto non correttamente può però avere effetti negativi sul
paziente. Sono eventi rari, perché nella maggior parte dei casi un rimedio sbagliato non
interagisce con il paziente. Nell’ipotesi peggiore può comportare una guarigione apparente
con contemporaneo approfondimento del
processo patologico (soppressione omeopatica), ad esempio un paziente affetto da dermatite dopo l’assunzione del rimedio osserva un
miglioramento della situazione cutanea, sviluppa però difficoltà respiratoria. Per questo
motivo in caso di patologie croniche il rimedio
va prescritto esclusivamente da un medico
esperto in omeopatia classica, in grado di
porre correttamente la diagnosi e di monitorare
accuratamente l’azione del rimedio nel tempo.
Esistono delle controindicazioni a un
trattamento omeopatico?
No.
Sono segnalate delle interazioni dei
rimedi omeopatici con altri farmaci?
No.
I rimedi omeopatici possono essere
somministrati in gravidanza?
Sì. Non avendo né effetti collaterali, né tossicità chimica, i rimedi omeopatici sono sicuri in
gravidanza. Visto però la non totale innocuità
del rimedio omeopatico (vedi domanda sugli
effetti indesiderati), si consiglia prima di assumere un rimedio omeopatico in gravidanza di
consultare il medico o farmacista esperto in
omeopatia.
Si possono somministrare contemporaneamente farmaci e rimedi omeopatici?
Sì. Non esiste una controindicazione alla contemporanea assunzione di farmaci e rimedi
omeopatici.
I rimedi omeopatici possono curare i
tumori?
Non esistono attualmente dati scientifici consistenti che dimostrano l’efficacia dei rimedi
omeopatici nel trattamento dei tumori. Tuttavia, un trattamento omeopatico può aumentare la qualità di vita del paziente e diminuire gli
effetti collaterali della chemioterapia e/o della
radioterapia.
È possibile curare gli animali con
l’omeopatia?
Sì. Da oltre 150 anni, i rimedi omeopatici vengono utilizzati per curare gli animali da compagnia, d’allevamento, da competizione e
anche gli animali selvatici.
TIMBRO FARMACIA
Omeopatia: le domande piu frequenti - Ultimo aggiornamento 01/09/2012
NOTA. Le informazioni fornite hanno lo scopo di informare ed educare ma non possono in alcuna maniera sostituire la valutazione medica, il consiglio, la diagnosi o il
trattamento prescritti da medico o farmacista. I contenuti presentati vengono revisionati periodicamente e quando nuove informazioni mediche sono disponibili. Sul foglietto
illustrativo presente nella confezione del farmaco o del prodotto che sta assumendo troverà tutte le informazioni complete al riguardo.
OBIETTIVO FARMACISTA
Bibliografia
1. Indagine DOXA. Ricerca sui consumatori di
medicinali omeopatici. Milano, Novembre
2004
2. ISTAT: Statistiche in Breve: Le terapie non
convenzionali in Italia; Anno 2005; disponibile sul sito:
http://www3.istat.it/salastampa/comunicati/no
n_calendario/20070821_00/testointegrale.pdf
(ultimo accesso 27/08/2012)
Haehl R. Life and Work of Samuel Hahnemann. B Jain Publishers, 2003.
4. Hahnemann S. Versuch über ein neues Princip
zur Auffindung der Heilkräfte der Arzneysubstanzen, nebst einigen Blicken auf die bisherigen. Journal der practischen Arzneykunde und
Wundarzneykunst, published by C. W. Hufeland, 1796 2nd volume, 391-439 and 465-561.
5. Hahnemann S. Organon dell’arte del guarire,
6a edizione. Red Edizioni, 2006.
6. Boissel J.P., Cucherat M., Haugh M., Gauthier
E., Overview of data from homeopathic medicine trials : report on the efficacy of homeopathic interventions over no treatment or
placebo, Report to the European Commission,
1996.
7. Kleijnen J., Knipschild P., Riet G., Clinical
trials of homeopathy, British Medical Journal,
1991.
8. Linde K, Clausius N, Ramirez G, Melchart D,
Eitel F, Hedges LV, Jonas WB. Are the clinical effects of homeopathy placebo effects? A
meta-analysis of placebo-controlled trials.
Lancet, 350:834-843, 1997.
9. I.R. Bell et al., Amélioration de l’état clinique
chez des patients souffrant d’une fibromyalgie
par des médicaments homéopathiques personnalisés contrôlés contre placebo., Rheumathology, Janvier 2004.
10. Reilly D.T., Taylor M.A., Potent placebo or
potency? A proposed study model with initial
findings using homeopathically prepared
pollens in hayfever. British Homeopathic
Journal, 1985.
11. Reilly D.T., Taylor M.A., Mc Sharry C.,
Aitchison T.C., Is homeopathy a placebo
response ? Controlled trial of homeopathic
potency, with Pollen in hayfever as model.
The Lancet, 1986.
12. Matusiewicz R., The homeopathic treatment
of corticosteroid-dependent asthma. A
double-blind,placebo-controlled
study,
Biomed. Ther., 1997.
13. Ferley J.P., Zmirou D., D’Adhemar D.,
Balducci F., A controlled evaluation of a
homeopathic preparation in the treatment of
influenza-like syndromes, British Journal of
Clinical Pharmacology, 1989.
14. Papp R., Schuback G., Beck E., Burkard G.,
Bengel
J.,
Lehrl
S.,
Belon
P.,
Oscillococcinum(R)
in
patients
with
influenza-like syndromes: a placebocontrolled double-blind evaluation, British
Homeopathic Journal, 1998.
15. P.Pommier et al., Essai randomisée de phase
III de Calendula officinalis comparé à la trolamine pour la prévention de la dermatite aiguë
au cours d’une radiothérapie pour cancer du
sein, Journal of Clinical Oncology, Avril 2004.
16. Jacobs J., Jimenez L.M., Gloyd S., Carares
F.E., Gaitan M.P., Crothers D., Homeopathic
treatment of acute childhood diarrhea, British
Homeopathic Journal, 1993.
17. Jacobs J., Jimenez M., Malthouse S., Chapman
E., Crothers D., Masuk M., Jonas W., Homeopathic treatment of acute childhood diarrhea :
results from a clinical trial in Nepal., J. Altern.
Complement. Med., 2000.
18. Gariboldi S, Palazzo M, et al. Low dose oral
administration of cytokines for treatment of
allergic asthma. Pulmonary Pharmacology &
Therapeutics 22(6):497-510, 2009.
19. Shang A, Huwiler-Müntener K, Nartey L, Jüni
P, Dörig S, Sterne JAC, Pewsner D, Egger M,
Are the clinical effects of homoeopathy placebo effects? Comparative study of placebocontrolled trials of homoeopathy and
allopathy, Lancet 366:726-732, 2005.
20. Sukul NC, Sukul A. Farmacologia delle alte
diluizioni. Editore Salus Infirmorum.
21. Reckeweg HH. Omotossicologia: prospettiva
per una sintesi della medicina. Guna Editore.
22. Lodispoto A. Repertorio di terapia clinica
omeopatica. Editore tecniche nuove.
23. Vannier L. L’omeopatia nelle malattie acute.
Fratelli Palombi Editori.
17
Agosto/Settembre 2012
OBIETTIVO FARMACISTA
Questionario ECM di valutazione apprendimento - Corso 2 - Modulo 3
Omeopatia: introduzione ai principi e indicazioni cliniche
Scegliere una sola risposta per ogni domanda.
Per superare il test è necessario rispondere correttamente almeno al 80% delle domande (11 su 13)
Attenzione: l’ordine delle domande e delle risposte non corrisponde necessariamente all’ordine delle domande
e delle risposte del questionario disponibile online (come da nuova normativa ECM FAD).
1.
Secondo un’indagine Doxa gli italiani che
utilizzano i rimedi omeopatici sono circa:
a. 6 milioni
b. 9 milioni
c. 11 milioni
d. 15 milioni
8.
Quale delle seguenti terapie NON utilizza
sostanze dinamizzate?
a. omeopatia unicista
b. floriterapia di Bach
c. omeopatia pluralista
d. omeopatia complessista
2.
L’omeopatia è nata in Germania circa:
a. 100 anni fa
b. 150 anni fa
c. 200 anni fa
d. 250 anni fa
9.
3.
Cos’è il proving omeopatico o sperimentazione del rimedio omeopatico?
a. la sperimentazione di un rimedio omeopatico su
soggetti sani
b. la sperimentazione di un rimedio omeopatico su
soggetti malati
c. lo studio clinico di un rimedio per una determinata
patologia
d. non esiste una sperimentazione dei rimedi omeopatici
Quale delle seguenti affermazioni NON corrisponde a verità?
a.
attualmente non esistono segnalazioni su possibili
interazioni tra rimedi omeopatici e farmaci
b. i rimedi omeopatici agiscono lentamente
c. il rimedio omeopatico non ha una specifica indicazione terapeutica
d. il rimedio omeopatico non è del tutto innocuo, ad
esempio può sopprimere dei sintomi peggiorando
la situazione del paziente
10.
Per una corretta assunzione del rimedio
omeopatico è importante:
a. che il rimedio non venga toccato con le mani
b. che il cavo orale debba essere pulito
c. che vengano evitati caffè, alcol e fumo, almeno
un’ora prima e un’ora dopo l’assunzione del rimedio
d. tutte le risposte indicate
11.
Una mamma si presenta in farmacia chiedendo un rimedio omeopatico per il suo bimbo di
11 mesi che ogni volta che mette un dentino
soffre di diarrea con arrossamento del sederino. Quando sta per spuntare un dente il
bimbo diventa particolarmente irritabile e
rabbioso e vuole stare costantemente in
braccio e essere cullato. Quale potrebbe
essere il rimedio più indicato in questo caso?
a. Pulsatilla
b. Chamomilla
c. China rubra
d. Colocynthis
12.
Una mamma si presenta in farmacia chiedendo un rimedio omeopatico per la tosse della
sua bimba di 5 anni. La tosse è secca di notte
e si aggrava dopo 10-15 minuti dopo essersi
coricata a letto. Di giorno la tosse è catarrale
con un espettorato giallo e migliora all’aria
aperta. La madre nota che la bambina è
particolarmente piagnucolona e desiderosa
di coccole. Quale potrebbe essere il rimedio
più indicato in questo caso?
a. Mercurius solubilis
b. Pulsatilla
c. Belladonna
d. Drosera
4.
I rimedi omeopatici sono di origine:
a. esclusivamente vegetale
b. esclusivamente minerale
c. vegetale e minerale
d. vegetale, minerale e animale
5.
La prescrizione del rimedio omeopatico
viene effettuata:
a. sul sintomo principale del paziente
b. sull’insieme dei sintomi fisici del paziente
c. sullo stato d’animo del paziente
d. sull’insieme dei sintomi fisici e psichici del paziente
6.
L’omeopatia classica viene
mata:
a. omotossicologia
b. omeopatia pluralista
c. omeopatia unicista
d. omeopatia complessista
7.
anche
chia-
Seguendo i principi dell’omeopatia classica
si prescrive a un paziente in una determinata
situazione:
a. un rimedio solo
b. un rimedio omeopatico per ogni sintomo del paziente
c. una preparazione contenente un insieme di rimedi
omeopatici con l’indicazione che corrisponde alla
sintomatologia del paziente
d. o un solo rimedio unitario o un rimedio complesso
29
Agosto/Settembre2012
OBIETTIVO FARMACISTA
13.
Un paziente di 42 anni si presenta in farmacia chiedendo un rimedio per l’influenza.
Riferisce di sentire le ossa tutte rotte, un
peso sullo stomaco, febbre con brividi che
sente sulla schiena e il desiderio di stare
sotto le coperte. Nonostante ciò ha tanta
sete di acqua fredda. Quale potrebbe essere
il rimedio più indicato in questo caso?
a. Aconitum
b. Belladonna
c. Gelsemium
d. Eupatorium perfoliatum
Questionario ECM di valutazione apprendimento - Corso 2 - Modulo 4
Aggiornamento sulla dispensazione dei medicinali
Scegliere una sola risposta per ogni domanda.
Per superare il test è necessario rispondere correttamente almeno al 80% delle domande (11 su 13)
Attenzione: l’ordine delle domande e delle risposte non corrisponde necessariamente all’ordine delle domande
e delle risposte del questionario disponibile online (come da nuova normativa ECM FAD).
1.
2.
3.
4.
Per PHT si intende:
a. il Prontuario della distribuzione diretta per la presa
in carico e la continuità assistenziale OspedaleTerritorio
b. l’accordo tra le farmacie e le aziende farmaceutiche
c.
gli accordi per la distribuzione di medicinali erogabili solo per alcune patologie
d. il Prontuario della distribuzione diretta per la presa in
carico di medicinali contenenti sostanze stupefacenti
La prescrizione medica:
a.
esime sempre il farmacista da ogni responsabilità,
attribuendola in via esclusiva al medico
b. esime il farmacista dalle responsabilità derivanti
dalla somministrazione del medicinale, se queste
non sono determinate dal mancato controllo della
conformità a legge della ricetta
c. può anche non essere in forma scritta
d. autorizza comunque il farmacista a contestarne la
validità, la sicurezza ed efficacia terapeutica del
medicinale prescritto
La ricetta limitativa:
a. riguarda quei medicinali la cui prescrizione o la cui
utilizzazione è limitata a taluni ambienti o a taluni
medici specialisti
b. è relativa ai medicinali vendibili al pubblico e prescritti
da qualsiasi medico, anche di medicina generale
c. non è fondamentale, il farmacista può vendere i
farmaci soggetti a tale ricetta anche senza la presentazione della stessa
d. riguarda i medicinali da usare anche in ambiente
extraospedaliero, anche senza alcun disposizioni
regionale o delle Province autonome
b.
c.
d.
tutti i medicinali vendibili senza ricetta
medicinali rimborsati dal SSN
nessuna delle risposte indicate
5.
I farmaci da banco:
a.
sono prescrivibili in SSN se non ne viene effettuata
pubblicità
b. non sono mai prescrivibili dal medico
c.
possono essere oggetto di pubblicità previa autorizzazione ministeriale
d.
necessitano della ricetta ministeriale a ricalco
6.
La responsabilità del farmacista nel dispensare medicinali:
a.
riguarda anche i farmaci senza ricetta
b.
si limita alla corretta interpretazione della
ricetta
c.
non c’è nessuna responsabilità
d.
solo se riguardano medicinali contenenti sostanze
stupefacenti
7.
I farmaci da banco si distinguono dagli altri
medicinali con l’obbligo di ricetta:
a.
dal pittogramma presente in etichetta
b.
dal colore della confezione
c.
non si distinguono
d.
dalla dicitura “Farmaci da banco”
8.
Con la ricetta ministeriale a ricalco il medico
può prescrivere in ogni ricetta:
a. non più di un medicamento per un ciclo di cura non
superiore a trenta giorni
b. fino a due preparazioni o dosaggi per un ciclo di cura
non superiore a trenta giorni per farmaci nell’allegato
III bis
c. non più di un medicamento per un ciclo di cura
non superiore agli otto giorni di terapia
d. non ci sono limiti
Per farmaco da banco si intendono:
a.
prodotti non medicinali ma comunque a valenza
sanitaria
30
Agosto/Settembre 2012
Scarica