CAUSE I GUERRA MONDIALE

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CAUSE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Le cause della I guerra mondiale sono di ordine economico, culturale e politico.
Le cause economiche generali
Le cause economiche dipendono dall'enorme sviluppo specialmente industriale,
prodotto dalla II rivoluzione industriale (II metà 800- I metà 900)
e dai conseguenti conflitti tra gli Stati derivanti sia dall'applicazione del protezionismo
(legato anche al nazionalismo, che è causa pure culturale e politica) sia dalla ricerca
impetuosa di mercati per la vendita dei prodotti, nonché di mercati per lo
sfruttamento delle materie prime, specialmente in Africa (colonialismo e imperialismo,
che sono cause anche culturali e politico-militari).
Le cause politiche generali.
Tra le cause politiche più generali vanno considerati:
1)
il conflitto latente (nascosto) tra le due grandi alleanze esistenti, cioè tra la
Triplice Alleanza (Austria, Germania, Italia), sorta nel 1882,
da una parte, e
dall'altra la Triplice Intesa di Inghilterra, Francia e Russia, nata nel 1907;
2)
il conflitto latente tra la nuova grande potenza emergente a livello mondiale, gli
Stati Uniti d’America, e i più potenti Stati europei.
Le cause politico-diplomatico-militari specifiche
Le cause politico-diplomatico-militari risalgono ai conflitti
tra Germania e Francia, la quale chiede la restituzione dell' Alsazia e della Lorena,
perdute con la battaglia di Sedàn (1870), mentre la Germania vuole estendere il
dominio coloniale specialmenrte in Africa (vedi le due crisi del 1905 e del 1911,
riguardanti il Marocco, conteso proprio tra la Germania e la Francia);
tra l'Impero di Austria-Ungheria, l’Impero di Russia e l’Impero Ottomano (turco),
per il dominio dei Balcani (la Russia aiuta i cugini Serbi), dove l'Impero d'Austria nel
1908 trasforma il protettorato sulla Bosnia-Erzegovina in annessione, e dove
scoppiano ben 2 guerre balcaniche: nel 1912-13 la prima contro l'impero Turco ad
opera della Lega balcanica (Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria), appoggiata dalla
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Russia, e la seconda contro la Bulgaria, che aveva aggredito la Serbia per motivi
territoriali;
tra l’Impero d’Austria-Ungheria e la Bosnia-Erzegovina, che aspirava a sottrarsi
alla dominazione asburgica e ad unirsi al regno di Serbia;
tra Impero di Russia e Impero Turco per la conquista di territori europei ed
asiatici, in particolare per lo stretto dei Dardanelli [Bosforo] (ricordiamo la precedente
guerra di Crimea del 1855 contro la Russia con la partecipazione del Piemonte di
Cavour);
tra l'Impero di Russia e l’Impero del Sol Levante (Giappone) per la conquista
della Manciuria e della Corea, guerra terminata sorprendentemente nel 1905 con la
vittoria dei gialli giapponesi sui bianchi russi, causando la conseguente rivoluzione
interna russa del 1905;
tra l’Impero Federale di Germania e il Regno Unito di Gran Bretagna ossia tra
lo Stato con il maggior sviluppo industriale del momento e il più grande impero
coloniale del mondo, conflitto diventato militare tra fine ‘800 e inizio del ‘900 in sud
Africa, nella guerra Anglo-Boera
tra gli inglesi e i boeri, cioè i contadini olandesi,
appoggiati dalla Germania;
tra il Regno d'Italia e l'Impero Turco nella guerra per la conquista della Libia e
del Dodecanneso (dodici isole del mar Egeo) nel 1911, nonchè tra Italia ed AustriaUngheria per i territori irredenti del Trentino
(Trento), del Friuli-Venezia Giulia
(Trieste), dell'Istria, della Dalmazia, e anche per il dominio dei Balcani (Albania).
Le cause culturali
Le
cause
culturali
derivano
dall'espansione
di
vari
movimenti
come
il
pangermanesimo, a difesa delle popolazini tedesche; il panslavismo,
a difesa delle popolazioni slave, compreso il movimento interno del panserbismo, a
difesa degli interessi della Serbia; il sionismo, che ha per
scopo di riunire gli ebrei nell'antica terra di Sion (Gerusalemme); l'antisemitismo
contro gli interessi ebrei; l’irredentismo dei popoli soggetti a Stati stranieri, come gli
italiani di Trento e Trieste o gli abitanti della Bosnia-Erzegovina, tutti sotto il dominio
dell’Impero d’Austria-Ungheria.
Esse derivano inoltre da nuove concezioni della vita incentrate sull'irrazionalismo
in funzione antidemocratica e anti-parlamentare, che prospettano gli ideali del
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dominio del superuomo, della forza del sangue, della “guerra, sola igiene del mondo”
(concezione nazionalista e futurista).
Molti di questi atteggiamenti culturali apparentemente sovversivi (ribelli), ma in
realtà
conservatori
della tradizione più oscurantista (che tende ad oscurare le conquiste
civili del mondo moderno e, perciò, a respingere le richieste di riscatto o di
miglioramento delle classi inferiori, difendendo in modo miope e con la forza gli
interessi delle classi e dei ceti dominanti),
autoritari
(sostenitori del potere centrale dello Stato), e
totalitari
(tendenti a controllare tutti i settori della società),
che accentueranno (accresceranno) le tensioni economiche, sociali, politiche e
militari, spingendo gli Stati verso lo sbocco ottuso (non lungimirante, non intelligente)
e maniacale (pazzesco) della prima guerra mondiale,
entreranno,
nell'immediato
primo
dopoguerra,
a
far
parte,
in
vari
Stati,
dell'ideologia dei regimi della destra reazionaria (conservatrice), che avrà i suoi
modelli nel Fascismo ed nel Nazismo, ma penetreranno anche nella teoria e
soprattutto nella pratica della sinistra altrettanto autoritaria e totalitaria del
Comunismo stalinista.
(elaborato nel marzo 2004)
(a cura di Giorgio Rinaldi)
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