TEATRO POLITEAMA SIRACUSA: LA PROGRAMMAZIONE DI

annuncio pubblicitario
TEATRO POLITEAMA SIRACUSA: LA PROGRAMMAZIONE DI PROSA E MUSICA
Tra marzo e maggio, quasi un appuntamento a settimana con l'Horcynus Festival
REGGIO CALABRIA – Teatro civile, nuova drammaturgia e grandi eventi musicali: da marzo a maggio
inoltrato, il Teatro Politeama Siracusa di Reggio Calabria arricchisce la sua offerta proponendo al pubblico
una programmazione di prosa di qualità, che si va ad aggiungere ai concerti di musica world&jazz e classica
in programma. Eventi di grande spessore artistico, inseriti nella cornice dell'Horcynus Festival, XII edizione
della manifestazione a cura della Fondazione Horcynus Orca che da oltre un decennio porta tra Scilla e
Cariddi percorsi educativi e di ricerca sulle estetiche del Mediterraneo.
Dopo il successo di pubblico e critica registrato con i primi due concerti della stagione musicale – Roberto
Gatto Special Quartet il 28 febbraio per il Play Music Festival e Il concerto di carnevale “Il maestro di
cappella” il I marzo a cura dell'Orchestra del Teatro Comunale Francesco Cilea – dal 14 marzo si alza il
sipario sulla stagione di prosa dal titolo “RivelAzioni”.
Il cartellone, interamente a cura del direttore artistico della prosa del Teatro Siracusa e della Fondazione
Horcynus Orca, Massimo Barilla, si muove anche quest'anno lungo il filo rosso del teatro civile e della nuova
drammaturgia, da sempre al centro della sezione teatrale “MigrAzioni tra terre e mare” dell'Horcynus
Festival. Nel solco di questa ricerca, venerdì 14 marzo alle 20.30 si parte con un'anteprima fuori
abbonamento: la lettura scenica di “Longa è a jurnata” (Mana Chuma Teatro, con Salvatore Arena e
Massimo Barilla, incursioni musicali di Giacomo Farina). La messinscena, su testo di Salvatore Arena,
finalista al Premio Riccione per il Teatro, è inserita nella tre giorni organizzata dall'associazione per la
finanza etica Microdànisma e dalla Circoscrizione Calabria di Banca Popolare Etica per celebrare il XV
anniversario della creazione dell'istituto con iniziative dal forte valore sociale. Nello specifico, “Longa è a
jurnata” inaugura una serata interamente dedicata alla sensibilizzazione della cittadinanza sulla piaga
sociale dell'usura, con interventi e testimonianze di vittime che hanno accettato di raccontare la propria
storia.
Il ricavato della serata (biglietto unico d'ingresso 7€) sarà interamente devoluto per sostenere i progetti di
Microdànisma per la creazione della Mutua di autogestione del denaro "MAG delle Calabrie".
Il 16 marzo, alle 21.30, torna la musica con un altro concerto del Play Music, dedicato alla grande tradizione
del blues e della soul music: “Denise King quartet”. Denise King, da Philadelphia, una voce afroamericana
straordinariamente armonica, raffinata, elegante su tutte le note, si fonde con l'energia musicale di Olivier
Hutman al piano, Giorgio Rosciglione al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria per un'esibizione
emozionante e intensa.
Chiusura con il botto, il 23 marzo, sempre alle 21.30, per il Play Music Festival che saluta il pubblico con un
grande evento: il concerto della storica band americana degli Oregon, inserito nel loro “40 years world
tour”. Ralph Towner a chitarra, piano & sinth, Paul Mc Candless a oboe & sax, Glen Moore al contrabbasso,
Mark Walker a percussioni & batteria portano al Teatro Siracusa la seconda data italiana, l'unica al
Meridione, del tour mondiale di una band leggendaria che nei suoi 40 anni di vita ha dato un contributo
unico alla musica del Novecento, creando una fusione tra world music, new age, jazz d’avanguardia,
attraverso l’uso di strumenti antichi rivisitati, affiancati a strumenti moderni.
Il 5 aprile, alle ore 21.00, si apre ufficialmente il cartellone di prosa con “OraProNobis”, monologo per
attore e manichino in siciliano arcaico della compagnia Marino/Ferracane (regia e drammaturgia Rino
Marino, con Fabrizio Ferracane). Un pover’uomo, un residuo d’umanità “malata”, in una dimensione oniricoallucinatoria, al cospetto di un alto prelato (incarnato dalla muta immobilità di un fantoccio), scioglie un
Fondazione Horcynus Orca - Teatro Politeama Siracusa, Corso Garibaldi 165 Reggio Calabria,
mail [email protected], [email protected], tel. 0965 811222 - http://teatrosiracusa.it
lamento disperato, che si alza come una preghiera profana, in un siciliano arcaico, attraverso le poste di un
rosario dolente e sarcastico, che si fa violenta invettiva, spietato atto d’accusa alla corruzione e al
“sacrilegio” del potere ecclesiastico, fino a culminare nella tragica rievocazione di un’esistenza misera e
marginale, in una struggente antitesi tra sogno e realtà
A seguire, il 6 aprile alle 18.00, l'Orchestra Sinfonica del Teatro Comnunale Francesco Cilea di Reggio
Calabria, dopo il successo registrato con il Concerto di Capodanno e il Concerto di Carnevale “Il maestro di
cappella”, propone al pubblico il concerto “Il Violino e l'Opera”, fantasie e parafrasi d'opera su musiche di
Alard, Verdi e Singelèe, violino solista e direttore d'orchestra il maestro Luigi De Filippi.
Il 12 aprile alle 21.00 torna la prosa con “Spingi e respira”, una produzione Lorenzo Praticò/Spazio Teatro
(di e con Lorenzo Praticò, regia di Lorenzo Praticò e Gaetano Tramontana). Un inno al ciclismo che diventa
metafora della vita nell'iniziazione di un giovane alla bici e alla fatica da parte del padre. Il rapporto padre –
figlio percorre l’intera narrazione, passando attraverso gli allenamenti, i ricordi delle gare, i segreti
tramandati di generazione in generazione, gli amori giovanili e le pedalate “in diretta”. C’è tutto il ciclismo
nello spettacolo: dall’epica del dopoguerra con la rievocazione di Fiorenzo Magni fino al doping di
professionisti e dilettanti; ma è proprio nell’intrecciarsi fra ciclismo e vita che “Spingi e respira” diventa
emozione pura e insieme racconto di formazione e maturazione.
Giovedì 24 e venerdì 25 aprile alle 21.00 sul palco del Teatro Siracusa rivive un inedito viaggio ideale, tanto
epico quanto moderno, tra le antiche Troia e Argo. Protagonisti, giovedì, la compagnia Mana Chuma Teatro
con “L'ultimo inganno / Un'altra Iliade” (testo e regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla, con Salvatore
Arena). Lo spettacolo è il racconto di un incontro, l’unico sguardo incrociato dei due personaggi al culmine
della storia, quello che poteva essere e non è stato. Nessuna concessione alla retorica e alla fascinazione
della narrazione epica, della straripante bellezza delle schiere armate, delle navi che oscurano il mare, delle
insegne colorate. La parola trascina insieme ai personaggi, il racconto obbliga a guardare insieme a loro, a
non distogliere lo sguardo, ma al contempo conforta e lenisce le ferite, come strumento di condanna e
redenzione.
Venerdì, invece, tocca a Peppino Mazzotta e “Radio Argo” (testo di Igor Esposito, regia di Peppino
Mazzotta). Una voce, sola, catturata da un microfono e lanciata nella notte vaga di ripetitore in ripetitore
alla ricerca di orecchie che vogliano sentirla; una voce come il fuoco che rimbalzò da Troia fino ad Argo, su
valli, colli e montagne, per annunciare, ad occhi che volessero vedere, il ritorno vittorioso della flotta Greca.
Una voce nel cuore della notte, desolata, impotente. Una voce che si fa suono e si mescola ad altri suoni,
che “voce” non sono, per evocare altre voci, altri corpi, altri suoni. Una voce che si fa carico della memoria;
preoccupata che il ricordo si sbiadisca perché la memoria è una gatta che non si affeziona a nessuno e
all’improvviso può scomparire e lasciarci orfani.
Il 10 maggio alle 21.00, Fontemaggiore Teatro Stabile d’Innovazione di Perugia presenta “Ricordi con
guerra” (di e con Stefano Cipiciani). Uno spettacolo che riporta in scena un personaggio che visse per due
estati, quella del 1989 e 1990, in due spettacoli con la regia di Marco Baliani, “Corvi di luna” e “D’Acqua la
luna”. Due pièce sulla resistenza che includevano la piccola storia, raccontata in perugino, di un fascista di
campagna “un fascio piccolo piccolo” che viveva da sfollato in mezzo agli altri. Venti anni dopo raccontare
quella piccola storia è una sfida alla memoria personale e a quella di un paese che non sa più se festeggiare
o no il venticinque aprile.
Atmosfere ancora al confine tra epica e attualità, il 17 maggio alle 21.00. Scenari Visibili porta in scena
“Patres” (con Dario Natale e Gianluca Vetromilo, regia di Dario Natale e Saverio Tavano, drammaturgia
Saverio Tavano). Un giovane Telemaco di Calabria attende da anni il ritorno di suo padre, paralizzato
dall’attesa, davanti all’orizzonte che può solo immaginare dal buio della sua cecità. Aspetta su quella
Fondazione Horcynus Orca - Teatro Politeama Siracusa, Corso Garibaldi 165 Reggio Calabria,
mail [email protected], [email protected], tel. 0965 811222 - http://teatrosiracusa.it
spiaggia che guarda al Tirreno, dove termina la pista dell’aeroporto Internazionale, conta gli aerei che
passano sulla sua testa, immagina le loro destinazioni. Mette le mani avanti per vedere l’orizzonte, si rivolge
verso il mare, aspettando che questo padre ritorni a ristabilire una legge ormai dissolta e corrotta. Ma
questi Patres si sono smarriti in mare, lo stesso in cui ogni giorno si perdono i loro figli, sono naufragati da
una nave che loro stessi hanno affondato, una “nave a perdere”, abbandonata sul fondo con tutto il suo
carico.
Il 18 maggio alle 18.00, torna l'appuntamento con la musica classica a cura dell'Orchestra del Teatro
Comunale “Francesco Cilea” di Reggio Calabria che per la chiusura della stagione musicale propone al
pubblico il Concerto Sinfonico. Solisti i maestri Pietro Bonfilio al pianoforte e Davide Alogna al violino.
Sabato 24 maggio alle ore 21.00, invece, a chiudere la stagione di prosa ci pensa Cesar Brie con “Il mare in
tasca”, storia di un attore che, svegliatosi, scopre di essere stato trasformato in un prete (scenografia, testo,
regia e interpretazione César Brie). Il tema dello spettacolo è l’amore, che permette all’autore di rivedere la
sua esistenza, mentre la trasformazione in prete permette all’attore di dialogare con Dio, nel quale non
crede. Il pubblico fittizio, rappresentato sulla scena, permette al sacerdote di rivolgersi al pubblico reale
senza confonderlo con il suo gregge. Il personaggio del prete esiste affinché si accetti la sua irrealtà. Non si
tratta di credere nella verità della scena ma nella verità della finzione. Un attore è un uomo che scolpisce un
altro uomo tra gli uomini.
Per ulteriori informazioni:
INFO E CONTATTI
Alessia Cotroneo - [email protected] – 345.6629331
Iria Cogliani – [email protected] – 329.8346593
Giuseppe D’Avella - [email protected] - 348.9584581
Fondazione Horcynus Orca - Teatro Politeama Siracusa, Corso Garibaldi 165 Reggio Calabria,
mail [email protected], [email protected], tel. 0965 811222 - http://teatrosiracusa.it
Scarica