SUPPLICI A PORTOPALO dalla tragedia di Eschilo alle parole dei rifugiati un progetto di teatro civile regia di GABRIELE VACIS ideazione e drammaturgia di MONICA CENTANNI con VINCENZO PIRROTTA Ambientazione scene e suono di Roberto Tarasco Collaborazione alla drammaturgia di Anna Banfi Video di Michele Fornasero Coordinamento di Lidia Gavana e Antonia Spaliviero Ufficio stampa e comunicazione di Laura Artoni Un progetto di CHANGE PERFORMING ARTS Prodotto da CRT ARTIFICIO / MILANO Promosso da Università IUAV di Venezia (Centro studi ClassicA), Università di Catania (Facoltà di Lettere e Filosofia – Corso di Laurea in Beni Culturali), Comune di Portopalo di Capopassero e Comune di Siracusa con il patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati con il contributo della Regione Siciliana, Assessorato ai BB.CC.AA. e P.I. SUPPLICI A PORTOPALO Eschilo compone le Supplici intorno al 460 a.C.: il racconto inizia con uno sbarco, lo sbarco di un gruppo di migranti in fuga dal proprio paese, l’Egitto, giunti a chiedere asilo in Grecia al re della città, e si conclude con la decisione dell’intera città greca di accogliere gli esuli come astóxenoi ‘stranieri e insieme nuovi cittadini’, in nome dei diritti sacri dell’ospitalità. Portopalo è una città di frontiera sulla punta estrema della Sicilia, un piccolo paese che vive in prima linea la realtà degli sbarchi e il problema dell’accoglienza, un paese in cui una piccola comunità di pescatori e di contadini è costretta a misurarsi con una legislazione ambigua, a fare i conti con norme restrittive e violente che non fanno parte del codice tradizionale delle genti di mare. Portopalo è lo scenario in cui le parole antiche di Eschilo e i racconti dei migranti del nostro tempo acquistano una nuova vitalità. Qual è il ruolo del teatro oggi? Può una tragedia di Eschilo, un’opera di 2500 anni fa raccontare il nostro presente? Quante Portopalo ci sono in Europa? E quanto a lungo può continuare questo racconto? Il testo di Eschilo si intreccia e si confonde con le tragiche testimonianze dei migranti che esuli dai loro paesi, in fuga dalla guerra, dalla fame e dalla carestia, dopo viaggi estenuanti per terra e per mare giungono sulle coste del nostro Mediterraneo, a chiedere asilo, a cercare una nuova patria. Così il racconto teatrale si fa orazione civile e riflessione collettiva. Il teatro recupera in questo modo la funzione originaria che aveva nell’Atene del V secolo a.C. Oggi come allora, il teatro ha senso soltanto se ‘ricorda’ il suo originario ruolo politico. Monica Centanni docente alla Università IUAV di Venezia e studiosa di letteratura greca e tradizione classica BIOGRAFIE MONICA CENTANNI Filologo classico di formazione, è studiosa del teatro antico (drammaturgia, strutture, funzione politica della tragedia greca; riprese del dramma classico nel Novecento); di civiltà tardo antica (il romanzo ellenistico e il passaggio tra paganesimo e cristianesimo); di storia della tradizione classica nella cultura artistica e letteraria, dall’antico al contemporaneo. Su questi temi è autore di studi, traduzioni e monografie, e ha curato mostre ed eventi teatrali. È professore associato di Letteratura greca presso l’Università IUAV di Venezia e coordina le attività del Centro studi ClassicA “Architettura, civiltà e tradizione del classico". Fa parte del Consiglio della Fondazione I.N.D.A. (Istituto Nazionale del Dramma Antico). Dirige la rivista on line “Engramma. La tradizione classica nella memoria occidentale” <www.engramma.it>. GABRIELE VACIS Regista teatrale, è tra i fondatori della Cooperativa Laboratorio Teatro Settimo. Ha curato la regia di spettacoli quali Libera nos ispirato alle opere di Luigi Meneghello; Novecento; Canto per Torino, Olivetti, drammaturgia di Laura Curino e Gabriele Vacis; Totem. Letture, suoni, lezioni, con Alessandro Baricco. Ha curato la regia degli spettacoli Stanca di guerra e Un'altra storia con Lella Costa. È autore con Marco Paolini degli spettacoli Adriatico, 1987; Liberi tutti, 1991; e Il racconto del Vajont, 1994, Premio UBU 1995 per il teatro civile. Ha promosso festival teatrali e diretto le regie di opere liriche; dal 1987 tiene seminari alla Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano e dal 1995 insegna lettura e narrazione orale presso la scuola "Holden" di Torino. Dal 2002 al 2006 è regista stabile del Teatro Stabile di Torino. Dal 2008 è direttore artistico del Teatro Regionale Alessandrino, per cui ha creato gli spettacoli SynagoSyty e Viaggiatori di pianura. VINCENZO PIRROTTA Allievo di Mimmo Cuticchio, Vincenzo Pirrotta, puparo e cantastorie palermitano, è un erede della tradizione dei cuntisti, e lavora alla perpetuazione di questa arcaica tradizione siciliana con sperimentazioni teatrali e artistiche contemporanee. Diplomato alla scuola di teatro dell' I.N.D.A.(Istituto Nazionale del Dramma Antico), dal 1990 al 1996 ha realizzato una serie di spettacoli classici del teatro Greco di Siracusa. Come attore ha lavorato con registi quali: Giancarlo Sbragia, Mimmo Cuticchio, Salvo Licata, Roberto Guicciardini, Sandro Sequi, Giancarlo Sepe, Pasquale De Cristofaro, Gabriele Lavia, Mario Martone, Roberto De Simone. Come autore il suo lavoro si inserisce nell’articolato tessuto dei grandi autori/attori monologhisti italiani. Ha diretto e interpretato le Eumenidi di Eschilo nella traduzione di P.P. Pasolini, riproposta in siciliano, per la biennale di Venezia 2004. Ha firmato la regia del Ciclope di Euripide nella traduzione siciliana di Pirandello, messo in scena nel Teatro Greco di Palazzolo Acreide (Siracusa) per il XLI Ciclo di rappresentazioni classiche della Fondazione I.N.D.A. Il CRT Artificio è un organismo di produzione teatrale, formato da uno stesso gruppo di operatori, attivo con continuità da oltre venticinque anni e organizzato in cooperativa dal 1985. Le scelte artistiche sono sempre state improntate alla volontà di individuare e sostenere artisti che si pongono in posizione di ricerca e di rinnovamento rispetto alle forme della convenzione teatrale. Il CRT Artificio ha fatto conoscere ed ha costituito per un decennio la struttura stabile di produzione di Tadeusz Kantor e della sua compagnia Cricot 2, ma è stato anche l’organismo che ha riscoperto e valorizzato il patrimonio artistico della Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli. La scomparsa improvvisa di Tadeusz Kantor alla fine del ’90 - con il quale Moni Ovadia aveva instaurato a metà degli anni ’80 un sodalizio che avrebbe poi portato a risultati artistici allora imprevedibili - coincide con il passaggio di Ovadia alla scena teatrale, calcata sino ad allora prevalentemente come musicista. Dall’inizio degli anni ’90 e per oltre un decennio matura così il sodalizio con la TheaterOrchestra, una compagnia di attori/musicisti attraverso i quali Ovadia dà corpo ai suoi spettacoli in cui impegno civile, testimonianza storica, vena satirica e malinconia poetica si fondono in un concerto visuale assolutamente originale. Nel 1992 il CRT Artificio ha stretto una collaborazione con l’eclettico regista americano Robert Wilson, che ha portato alla realizzazione di spettacoli di grande impegno e di forte impatto visivo tra i quali il sorprendente T.S.E., ispirato alla vita di T. S. Eliot ed andato in scena al Festival di Gibellina con musiche di Philip Glass, e Wings on Rock con cui è stato inaugurato il rinnovato Teatro della Fortuna di Fano, e successivamente presentato al Festival d’Automne di Parigi. All’inizio del nuovo millennio il CRT Artificio ha iniziato a sviluppare nuovi progetti con il maestro Peter Stein, che hanno portato alla realizzazione di imponenti spettacoli di ispirazione classica fra i quali possiamo citare la Pentesilea di Kleist e la Medea di Euripide, andata in scena nel 2004 al Teatro greco di Siracusa in coproduzione con l’INDA e riallestita pochi mesi dopo nel magnifico scenario del teatro di Epidauro con indiscusso successo di pubblico e critica. I progetti più recenti hanno coinvolto la produzione e la distribuzione degli spettacoli di Antonio Gades, Peter Greenaway, Lev Dodin, Victoria Chaplin, Philip Glass, William Kentridge, Derek Walcott e molti altri artisti internazionali. In quanto organismo di ricerca il CRT Artificio è alla continua scoperta di progetti innovativi e di giovani e nuovi talenti con i quali sperimentare forme di espressione alternative: in questo contesto si collocano le più recenti collaborazioni con registi ed autori emergenti quali Luciano Colavero, Letizia Russo, Fausto Russo Alesi, Vincenzo Pirrotta e Maria Cassi. Visitateci al sito www.changeperformingarts.com per gli ultimi aggiornamenti. Per informazioni contattare: Lidia Gavana CRT Artificio indirizzo postale: Via Vincenzo Monti 12, 20123 Milano tel +39 02 4819 4494 fax +39 02 4819 5178 email: [email protected]