bramante (1444-1514)

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BRAMANTE (1444-1514)
1) Formazione urbinate, cultura matematico-prospettica
2) Da Mantegna a Mantova (Camera degli Sposi o Camera picta) classicismo, monumentalità,
illusionismo prospettico
3) A Milano (1479-1499) applica illusionismo prospettico e classicismo a
a) Uomini d’arme in Palazzo Visconti Panigarola
b) Cristo alla colonna
c) Santa Maria presso San Satiro: finto coro in stucco, prosecuzione illusionistica dello spazio
reale della navata centrale, al fine di creare uno spazio regolare a pianta centrale (croce
greca) (sotto)
d) Sacrestia di Santa Maria presso San Satiro a pianta
ottagonale
4) Dal 1490 l’interesse per edifici a pianta centrale, già
manifestato in Santa Maria presso San Satiro, si
concretizza in
a) Tribuna di Santa Maria delle Grazie a Milano, basata su quadrato e cerchio, cubo e sfera
b) Tempietto di San Pietro in Montorio a Roma
c) Progetto per la Basilica di San Pietro a Roma: dalla basilica a croce latina alla pianta
centrale a croce greca inscritta in un quadrato, con cinque cupole e torri angolari
a) nicchione (da Sebastiano
Serlio, Trattato di Architettura,
1537)
b) prospetto del cortile, con la
successione degli ordini
c) sezione della scala a
chiocciola. Vicino al cortile
ottagonale del Belvedere
Bramante costruì una scala a
spirale:
• spazialmente l’idea di
base è semplice: uno
stretto cilindro contenente
una spirale sostenuta da
colonne con architrave
• la spirale è una forma
matematica rigorosa che
suggerisce moto verso
l’alto ed ascesa continua,
adatta perciò ad una
scala
• scale a spirale erano
state costruite da Francesco di Giorgio ad Urbino e disegnate da Leonardo a
Milano
• se ne conosce almeno un esempio antico, il cosiddetto Portico di Pompeo, che è
stato disegnato molte volte nel Rinascimento e che, secondo Palladio, fu la fonte
dell’idea di Bramante
• scale a spirale su colonne erano state talvolta usate anche nel Medioevo
IL CORTILE DELLE STATUE NEL BELVEDERE IN VATICANO
I giardini vaticani hanno le caratteristiche del giardino rinascimentale italiano, che si presenta
come un sito di natura ideale dove l'arte degli antichi trova il suo ambiente più propizio: statue,
rovine, elementi architettonici diventano parte dell'ambiente del giardino
a) per il ritrovato gusto della scoperta archeologica
b) per lo stretto legame che si percepisce tra la loro bellezza e quella della natura.
L'oggetto antico sembra così ritrovare la sua origine e il suo significato.
Il cortile delle statue nel Belvedere
nasce per volontà di papa Giulio II e di
Bramante come un ambiente naturale
dove i marmi antichi sono calati in un
continuo susseguirsi di acque, piante
di aranci, limoni, mirto e alloro. Un
ambiente in grado di accogliere il
pontefice ed i suoi visitatori
trasportandoli nel passato tra i giardini
e le raccolte d'arte degli antichi. Le
statue classiche, disposte lungo le
pareti del cortile in cappelle o nicchie
ravvivate da vivaci decorazioni
vegetali o abbandonate in apparente
disordine tra le aiuole e le fontane,
dovevano colpire l'immaginazione di
ambasciatori e visitatori illustri e
rasserenare il papa nelle sue
passeggiate. Giulio II vi fece
trasportare prima del 1509 l'Apollo, il
Laocoonte e la Venus felix nelle tre
nicchie della parete principale del
cortile. Successivamente giunsero
l'Ercole e Telefo, l'Ercole e Anteo,
l'Arianna e il Tevere (ora a Parigi).
Con Leone X, Clemente VII e Paolo
III, la collezione si arricchì con altre
divinità fluviali, il Nilo, il Tigri, con il
torso mutilo che fu chiamato il Torso del Belvedere, un'altra Venere e una statua di Antinoo.
Verso la metà del secolo la raccolta può dirsi compiuta ed è la collezione di antichità più
selezionata e celebrata di Roma. Giorgio Vasari ne parla come il "fiore dell'arte" e il re di Francia
fa fare copie in bronzo delle statue per la reggia di Fontainebleau. Insieme a tanta ammirazione
si generò però una corrente che disapprovava tanta "vana antichità del giardino pagano", sino a
proporre di smantellare l'intera collezione. Si arrivò nella seconda metà del '500 a coprire le
nicchie con le statue con pesanti sportelli di legno e alcuni pezzi furono tolti.
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