PIANTAGGINE PIANTAGGINE (Plantago lanceolata) Famiglia: Plantaginaceae Droga: Parti aeree Costituenti principali: Glucosidi iridoici, flavonoidi, mucillagini, acido silicico, tannini. Attività principali: Cicatrizzante, bechica, espettorante. Impiego terapeutico: Ulcerazioni, abrasioni, infiammazioni delle vie aeree. Attività farmacologica: L´uso della piantaggine era ben noto anche nell´antichità dove era considerata come rimedio di ´pronto soccorso´. Usata fresca, schiacciata sopra le ferite, le punture d´insetti e le morsicature di animali, aiutava a lenire il dolore e facilitare la risoluzione della lesione. Gli iridoidi presenti nella droga sono responsabili dell´attività antinfiammatoria ed antimicrobica. Oggi la droga viene utilizzata nel trattamento degli stati infiammatori in virtù dell´azione emolliente e sedativa delle mucillagini contenute. Ancora oggi le foglie sono impiegate per uso topico come lenitive ed antipruriginose in svariate affezioni cutanee, nel trattamento delle punture di api ed insetti; una frizione energica con foglie fresche è sufficiente per neutralizzare l´effetto del veleno iniettato nel derma. La presenza dell´acubina conferisce alle foglie anche un´attività antistaminicosimile. Aspetti botanici: E´ una pianta erbacea perenne. Le foglie sono allungate, lanceolate, con nervature parallele disposte lungo l´asse maggiore della foglia, il margine è liscio. E´ ricca di germogli secondari che conferiscono alla piantaggine notevole capacità di ripresa anche dopo tagli o pascolamento. Il polline è veicolato dal vento. Di piantaggini ne esistono circa 23 specie nella flora italiana, che prediligono terreni aperti, e praterie basse, localizzandosi in aree nude, sabbiose. La P. lanceolata è una specie polimorfa che si diversifica a seconda delle aree e delle stazioni climatiche. Forme farmaceutiche e posologia: Infuso al 10% Polvere: 75-150 mg per cps T.M.: 30 gtt tre volte al giorno