Emissione in pool dei prestiti obbligazionari: un nuovo strumento di

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Sala Solari– Palazzo delle Stelline – Milano
19 aprile ore 14.30 – 17.30
ATTI DEL SEMINARIO
Emissione in pool dei prestiti
obbligazionari: un nuovo strumento di
gestione del debito
Tra le varie forme di indebitamento a cui un Ente locale può accedere per il
finanziamento delle spese di investimento o l’estinzione di mutui pregressi si
annoverano anche i prestiti obbligazionari. L’emissione di tali titoli, per la loro
specificità, comporta da un lato una dimensione minima di riferimento al fine di
ottimizzare i costi di emissione e dall’altro lato un articolato processo
amministrativo per la loro collocazione sul mercato. L’emissione di prestiti
obbligazionari in pool, tramite l’individuazione di un Ente capofila, rappresenta
una soluzione ottimale che consente anche agli Enti di piccole-medie dimensioni
di accedere a tali fonti di finanziamento. Il seminario illustrerà benefici e criticità
dell’iniziativa, gli aspetti normativi e procedurali nonché le esperienze più
significative realizzate.
Le emissioni obbligazionarie
congiunte:
caratteristiche e criticità nel
confronto con la modalità delle
cosiddette multiemissioni
Milano, 19 aprile 2007
1
Agenda
ƒ I vantaggi delle emissioni obbligazionarie rispetto ad
altre forme di finanziamento
ƒ Le “multiemissioni”: una realtà!
ƒ Le emissioni congiunte: una opportunità?
ƒ Conclusioni e possibili linee di sviluppo del mercato
ƒ I riferimenti presso BIIS e Banca OPI
2
1
I vantaggi delle emissioni obbligazionarie
MUTUO C.DD.PP.
MUTUO
BANCARIO
EMISSIONE DI
BOC
Destinazione somme
Investimenti
Investimenti o
estinzione mutui
Investimenti o
estinzione mutui
Deliberazione Organo
Consiliare
Richiesta
Richiesta
Richiesta
Obbligo di Gara ad
evidenza pubblica
No
Si
No
Durata
Da 5 a 30 anni
Min. 5 anni
Da 5 anni fino a
35 o anche 40 anni
Flessibilità nel
rimborso del capitale
Bassa
Bassa
Elevata
Rimborso del capitale
in un’ unica soluzione
a scadenza (“Bullet”)
No
No
Si
Garanzie Richieste ex
TUELL
Si
Si
Si
3
I vantaggi delle emissioni obbligazionarie
MUTUO C.DD.PP.
MUTUO
BANCARIO
EMISSIONE DI
BOC
Centrale Rischi
No
Si
No
Regime di Tesoreria
somme raccolte
Fondi trattenuti da
C.DD.PP. su conti
speciali
Non soggette alla
Tesoreria Unica
salvo in caso di
contributi statali
Non soggette alla
Tesoreria Unica
Computo interessi e
decorrenza
ammortamento
Su importo
mutuato,
indipendentemente
da importo erogato
Su importo
erogato
Su importo
emesso
Riduzione spread vs.
condizioni C.DD.PP.
------------
contenuto
sostanziale
Spese di Stipula
No
Se previste, a
carico dell’ Ente
No
Adempimenti
burocratici
Si
Si (Atto Pubblico)
No
4
2
I vantaggi delle emissioni obbligazionarie
MUTUO C.DD.PP.
MUTUO
BANCARIO
EMISSIONE DI
BOC
Tempistica
perfezionamento e/o
erogazione
6 – 8 settimane
6 - 8 settimane
2 – 3 settimane
Presenza funzionario
ente finanziatore per
perfezionamento
No, ma corposa
documentazione
fax e originale
Si
No
Oneri accessori
No
Si (Atto Pubblico)
0,1% dell’importo
di BOC emesso,
inferiore agli oneri
dell’Atto Pubblico
Trattamento fiscale
interessi
No
No
Imposta
sostitutiva del
12,5% (in futuro ??)
5
I vantaggi delle emissioni obbligazionarie
MUTUO C.DD.PP.
Retrocessione all’
Emittente dell’Imposta
sostitutiva
No
MUTUO
BANCARIO
No
EMISSIONE DI
BOC
Totale se
investitore è
nettista
Gestione dinamica del Non possibile
debito tramite Pronti
c/ Termine e impiego a
breve della liquidità
Possibile ma
Possibile, con
meno interessante retrocessione
totale imposta
sostitutiva se
investitore é nettista
Possibilità di
collocamento sul
mercato secondario
Esclusa
Limitata
Facile
Visibilità e profilo dell’
operazione
Nessuna
Limitata
Elevata e gestibile
6
3
Agenda
ƒ I vantaggi delle emissioni obbligazionarie rispetto ad
altre forme di finanziamento
ƒ Le “multiemissioni”: una realtà!
ƒ Le emissioni congiunte: una opportunità?
ƒ Conclusioni e possibili linee di sviluppo del mercato
ƒ I riferimenti presso BIIS e Banca OPI
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Le “multiemissioni”: una realtà!
Inquadramento
si tratta di emissioni obbligazionarie effettuate da singoli
comuni o province a valere su “convenzioni (o accordi)
per la negoziazione unitaria delle condizioni di
emissione di prestiti obbligazionari” ai sensi dell’art. 30
del D.Lgs. 267/2000 firmate con uno o più enti capofila
che agisce/ono in luogo e per conto di Comuni o Unioni di
Comuni interessati
Enti emittenti
comuni o province che
1.) possono essere già predefiniti nella convenzione e
che hanno dato espresso mandato ad uno o più comuni (o
province) di agire in qualità di capofila, oppure
2.) aderiscono in un secondo tempo ad una
convenzione firmata precedentemente tra un comune (o
una provincia) e una banca
Importo complessivo
della convenzione
varia a seconda del numero di Comuni e del territorio
interessato, l’importo minimo risulta essere nell’ordine di €
50 mln mentre il massimo finora raggiunto è di € 240 mln
8
4
Le “multiemissioni”: una realtà!
Durata convenzione
in genere annuale, ma si possono immaginare durate di
18 – 24 mesi
Scadenze emissioni
le scadenze finali delle obbligazioni emesse vanno dai 5
ai 35 anni
Importo singole
emissioni
in genere, gli enti emittenti possono richiedere singole
emissioni alle condizioni economiche agevolate
sottoscritte in convenzione fino ad un limite minimo di
importo di € 1.000.000. Per emissioni con valore
nominale compreso tra € 999.000 e un minimo da fissare
(anche € 250.000) si applica una maggiorazione
predefinita allo spread convenzionato valutato caso per
caso; per importi inferiori a € 250.000 si tenderebbe ad
escludere l’utilizzo di questa tipologia di finanziamento
9
Le “multiemissioni”: una realtà!
Servizi effettuati
Modalità di
Collocamento/
Sottoscrizione
Garanzie
la banca incaricata, sulla base della convenzione stipulata,
effettuerà gratuitamente tutti i servizi amministrativi
obbligatori connessi al perfezionamento delle emissioni
obbligazionarie scaricando, di fatto, sia l’ente coordinatore
/ capofila sia i singoli Comuni aderenti di tutta la
componente operativa connessa alle operazioni
sottoscrizione “a fermo” da parte della banca incaricata o
selezionata che si occuperà quindi di gestire i rapporti con
tutte le parti coinvolte nell’operazione (Monte Titoli, BdI )
La formula adottata NON prevede il ruolo di capofila
assegnato dall’articolo 68 della Legge 30/12/2004
nr.311 (Finanziaria 2005) e non implica pertanto alcun
impegno finanziario da parte dell’ente (o degli enti)
capofila per le emissioni effettuate dai Comuni
10
5
Le “multiemissioni”: una realtà!
Alla luce di ciò, il pagamento delle somme relative al
servizio di ciascuna singola emissione obbligazionaria
sarà garantito dal rispettivo Ente emittente mediante il
rilascio di Delegazione di Pagamento a valere sulle
entrate afferenti i primi tre titoli del bilancio dell’Ente (art.
206 e 207 D.Lgs.n. 267/2000).
Regime fiscale
Le cedole interessi sono soggette al regime fiscale degli
interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli
similari, pubblici e privati, come predisposto dal D.Lgs.
1/04/1996 n.239 e dal co. 163 della Legge 266 del 23
dicembre 2005, che dispone che sia versata agli Enti
Territoriali emittenti l’intera imposta effettivamente
pagata dai sottoscrittori a fronte dei titoli da loro emessi
Rating
le Province e i Comuni che hanno fatto finora ricorso a
questo tipo di emissione, nella stragrande maggioranza
dei casi, non dispongono di rating ufficiale
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Le “multiemissioni”:
vantaggi per l’Ente Capofila (Provincia?)
Nel caso in cui una Provincia svolga il ruolo di coordinatore/capofila, i principali
vantaggi per la stessa sono:
¾
Possibilità di concretizzare quanto previsto in termini di ruolo istituzionale
di coordinamento e di programmazione della provincia con il Dlg 267/2000
e sostenuto a livello europeo nella suddivisione del territorio economico
dell’Unione europea a livello di Nomenclatura NUTS
¾
Iniziativa di grosso impatto politico e mediatico sia a livello locale sia
nazionale senza gravare l’amministrazione provinciale di alcun particolare
carico operativo o finanziario
¾
Accesso al mercato obbligazionario a condizioni estremamente
vantaggiose e competitive anche per la Provincia stessa
¾
Nel caso in cui la banca incaricata sia anche il Tesoriere, una
collaborazione forte con l’Istituto Tesoriere che, in virtù della capillare
presenza sul territorio di competenza, può garantire una presenza costante a
fianco delle amministrazioni comunali che aderiranno alla convenzione
12
6
Le “multiemissioni”: vantaggi per i Comuni
¾
Accesso al mercato obbligazionario domestico a condizioni difficilmente
raggiungibili singolarmente dai diversi Comuni in virtù della massa critica
derivante dalla convenzione / accordo sottoscritto dall’Ente capofila
¾
Disponibilità di condizioni predefinite (in base a varie tipologie di importi,
scadenze e forme di rimborso del capitale) fino al termine della convenzione
¾
Maggior elasticità nei termini e nei tempi di erogazione rispetto ad altre forme
di finanziamento e quindi ottimizzazione dei flussi di cassa e riduzione del
rischio di mismatch tra onere dell’indebitamento ed il rendimento delle attività
finanziarie
¾
Facoltà di non avere alcun vincolo immediato di emissione ma di poter
aderire (anche in un secondo momento) ad una convenzione stipulata dall’Ente
capofila con la banca incaricata entro una scadenza determinata
¾
Snellezza operativa ottenuta grazie all’esclusione dell’obbligo di ricorso a gara
così come previsto dall’art. 19 lett.d del D.Lgs. 163/2006
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Agenda
ƒ I vantaggi delle emissioni obbligazionarie rispetto ad
altre forme di finanziamento
ƒ Le “multiemissioni”: una realtà!
ƒ Le emissioni congiunte: una opportunità?
ƒ Conclusioni e possibili linee di sviluppo del mercato
ƒ I riferimenti presso BIIS e Banca OPI
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Le emissioni congiunte: quadro normativo
Inquadramento giuridico
il comma 68, lettera d della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (legge finanziaria 2005)
recita: all’articolo 207, dopo il comma 1, è inserito il seguente:
1-bis. A fronte di operazioni di emissione di prestiti obbligazionari effettuate
congiuntamente da più enti locali, gli enti capofila possono procedere al rilascio di
garanzia fideiussoria riferita all’insieme delle operazioni emesse.
Contestualmente gli altri enti emittenti rilasciano garanzia fideiussoria a favore
dell’ente capofila in relazione alla quota parte dei prestiti di propria
competenza. Ai fini dell’ applicazione del comma 4, la garanzia prestata dall’ente
capofila concorre alla formazione del limite di indebitamento solo per la quota
parte dei prestiti obbligazionari di competenza dell’ente stesso”.
15
Le emissioni congiunte: quadro normativo
¾
Non si è di fronte ai prestiti obbligazionari effettuati dalle Comunità Montane e da
Unioni di Comuni (dove non esiste la garanzia fideiussoria ma solo delegazioni
di pagamento pro quota rilasciate dai singoli comuni)
¾
Non sembra si possa intravedere una responsabilità solidale degli enti fra di loro,
ma solo una responsabilità di ciascun ente per la propria quota di debito, ferma
restando la responsabilità dell’ente capofila per l’insieme dell’emissione in base
alla fideiussione rilasciata
¾
Le novità sono
1) la legittimità del rilascio della fideiussione da parte dell’ente capofila a
favore degli altri enti partecipanti all’emissione congiunta e del rilascio delle
controgaranzie pro quota e
2) la possibilità di non contabilizzare la garanzia dell’ente capofila
limitatamente alla quota di fideiussione controgarantita dagli altri enti ma solo per
la quota di competenza dell’Ente capofila
16
8
Le emissioni congiunte: criticità ( 1 – 2)
Effetti per gli Enti di minori dimensioni
¾
la possibilità di trarre beneficio delle condizioni finanziarie più favorevoli
connesse ad una emissione di importo maggiore, perché effettuata insieme
ad altri enti locali e dal relativo risparmio sulle spese di emissione dovuto
alle economie di scala
¾
la possibilità di trarre beneficio dalle condizioni finanziarie più favorevoli
derivanti dal merito di credito dell’ente capofila che si presume sia
migliore o dotato di un rating ufficiale
Problematiche da risolvere
¾
Quale sarà l’impatto sul rating dell’ente capofila derivante dalla
fideiussione rilasciata a fronte dell’emissione, sia per la quota di propria
competenza sia per la quota controgarantita dagli altri Enti beneficiari
dell’emissione?
17
Le emissioni congiunte: criticità (2 – 2)
¾
Le agenzie di rating effettueranno un esame anche del profilo creditizio
degli Enti beneficiari dell’emissione e che controgarantiscono l’Ente
capofila
¾
Poichè non è prevista (espressamente) la rinuncia alle delegazioni di
pagamento (pro quota da parte di tutti gli Ente partecipanti all’emissione), le
controgaranzie fornite all’Ente capofila comportano un doppio peso sul
limite di indebitamento dell’Ente interessato (delegazione di pagamento
e garanzia)?
¾
Per la quota di propria competenza, l’Ente capofila si trova a garantire un
proprio debito e tale figura non è contemplata dal nostro ordinamento
giuridico
¾
Necessità per tutti gli Enti coinvolti di coordinare la propria attività
(delibere, atti, tempistica spese di investimento e di rimborso dell’
emissione) in quanto si è in presenza di una unica emissione
¾
Necessità di rivedere i regolamenti di eventuali precedenti emissioni
degli enti coinvolti che contengano la clausola di “negative pledge”
18
9
Le emissioni congiunte: suggerimenti
Per i motivi esposti in precedenza è difficile prevedere una diffusione delle
emissioni congiunte.
Alcuni suggerimenti migliorativi potrebbero essere:
¾
eliminare la previsione della garanzia globale e delle controgaranzie
che comporta difficoltà interpretative sia per le agenzie di rating sia per gli
investitori e che nulla aggiunge alla delegazione di pagamento notificata ed
accettata dai tesorieri degli Enti partecipanti alla multiemissione
¾
prevedere la possibilità di emissioni congiunte con un ente capofila che
rilascia una sola delegazione di pagamento complessiva relativa
all’intero importo dell’emissione e che a sua volta riceve delegazioni di
pagamento dai singoli Enti interessati all’emissione ognuno per la quota di
competenza all’emissione, oppure
19
Le emissioni congiunte: suggerimenti
¾
prevedere la possibilità di emissioni congiunte senza ente capofila ma
assistite da tante delegazioni di pagamento quanti sono gli Enti
beneficiari dell’emissione, ognuno per la sua quota di competenza o
partecipazione all’emissione
¾
rimane comunque la difficoltà oggettiva di spiegare agli investitori
(esteri?) e alle agenzie di rating la struttura giuridica di una emissione
congiunta con diversi Enti beneficiari del ricavato dell’operazione ma in
assenza di una personalità giuridica univoca in capo all’ente emittente
(a differenza delle emissioni effettuate dalle comunità montane)
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10
Agenda
ƒ I vantaggi delle emissioni obbligazionarie rispetto ad
altre forme di finanziamento
ƒ Le “multiemissioni”: una realtà!
ƒ Le emissioni congiunte: una opportunità?
ƒ Conclusioni e possibili linee di sviluppo del mercato
ƒ I riferimenti presso BIIS e Banca OPI
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Il mercato dei prestiti obbligazionari per i
Comuni di piccole e medie dimensioni (1 – 2)
Per i seguenti si può ritenere che il mercato dei Buoni Obbligazionari abbia
raggiunto un discreto livello di efficienza dal punto di vista degli Enti emittenti:
¾
le multiemissioni hanno permesso anche ai comuni di minori
dimensioni di ottenere le condizioni praticate ai comuni di maggiori
dimensioni anche in assenza di rating ufficiale degli ultimi, senza il
pagamento di commissioni di collocamento e senza sostenere gli oneri
dell’organizzazione della gara o della trattativa privata
¾
grandissima flessibilità per quanto riguarda gli importi (anche min. €
250.000), scadenze (tra 5 e 30 anni) e tempi di perfezionamento (20 –
30 giorni dalla richiesta alla banca)
¾
oneri amministrativi scaricati sulla banca che prepara le bozze di tutti i
documenti e comunicazioni alle autorità monetarie e di vigilanza
¾
il tutto in assenza di rating ufficiale
22
11
Il mercato dei prestiti obbligazionari per i
Comuni di piccole e medie dimensioni (2 – 2)
E’ difficile immaginare un decollo delle emissioni in “pool” o congiunte poiché
¾
permettono un contenimento dei costi finanziari solo in presenza di
buon rating ufficiale dell’Ente capofila che però potrebbe essere poco
propenso a metterlo in gioco in assenza di forti assicurazioni da parte delle
agenzie di rating,
¾
possibile reticenza politica / amministrativa ad impiegare il bliancio del
Comune capofila a favore dei Comuni di più piccole dimensioni
¾
l’importo nominale minimo di un’emissione per ottenere una sensibile
riduzione dei costi di emissione ed assicurare una discreta liquidità sul
mercato secondario ad una emissione” si aggira introno ai € 200-300
milioni, che rappresentano, anche alla luce delle recenti misure volte alla
riduzione degli investimenti, comunque una soglia difficilmente
raggiungibile anche mettendo insieme numerosi comuni
23
Possibili suggerimenti (1 – 2)
9
Non sempre vale l’assunto: emissione di dimensione maggiore =
costi di finanziamento inferiori per l’emittente
9
l’Italia presenta un elevato numero di comuni e province di
dimensioni contenute e quindi esigenze finanziarie frazionate, ridotte
e sempre più condizionate dalle autorità di governo
9
tra le motivazioni originarie alla base della creazione del mercato dei
Buoni Obbligazionari vi era quella anche di favorire la partecipazione
della collettività dei privati al finanziamento degli investimenti da
parte degli Enti territoriali loro più vicini
24
12
Possibili suggerimenti (2 – 2)
Le linee guida lungo le quali si potrebbero studiare interventi volti a migliorare
l’efficienza del mercato potrebbero essere:
¾
eliminare la tassa di 0,10% da pagare da parte degli Enti territoriali allo
Stato sull’importo di ogni prestito obbligazionario emesso, che distorce il
costo dell’operazione rispetto ad altre forme di finanziamento
¾
accelerare il processo di avvio di un efficiente mercato dei “covered
bond” italiani, al fine di mettere in grado le banche italiane di competere
meglio con le banche estere operanti nel settore
¾
favorire ulteriormente la diffusione del rating ufficiale anche presso gli
Enti di dimensioni minori
¾
continuare nel processo di miglioramento dei conti pubblici italiani che
tramite un miglioramento del rating ufficiale della Repubblica Italiana e
delle sue prospettive di medio periodo porterà ad una ulteriore riduzione
dei costi di finanziamentio degli Enti Locali
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Agenda
ƒ I vantaggi delle emissioni obbligazionarie rispetto ad
altre forme di finanziamento
ƒ Le “multiemissioni”: una realtà!
ƒ Le emissioni congiunte: una opportunità?
ƒ Conclusioni e possibili linee di sviluppo del mercato
ƒ I riferimenti presso BIIS e Banca OPI
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I riferimenti presso BIIS e Banca OPI
BIIS - Servizio Finanza e Mercati
Ufficio Debt Capital Market
Andrea Mauri
06 6712 5255
[email protected]
Giuseppe Macrì
06 6712 4829
[email protected]
Paola Mastrangelo
06 6712 5256
[email protected]
Banca OPI
Antonio Cancellara
081 791 7898
[email protected]
Vittorino Bombonato
335 7525262
[email protected]
Valerio Paolucci
06 5959 2070
[email protected]
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