TESTO PER LA PREDICAZIONE Ed essendo trascorso il sabato, Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono degli aromi per andare ad ungerlo; e molto presto, il primo dopo il sabato, si recano al sepolcro al levar del sole. E dicevano tra loro: «Chi rotolerà via per noi la pietra dall’ingresso del sepolcro?». E, rivolto lo sguardo verso l’alto, vedono che era stata rotolata via la pietra: difatti era molto grande. Ed essendo entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto sulla destra, vestito di una veste bianca: e si spaventarono. Questi, allora, dice loro: «Non spaventatevi. Cercate Gesù, il nazareno, il crocifisso: è stato ridestato, non è qui. Ecco il luogo dove lo hanno posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: vi precede in Galilea; là lo vedrete, come vi ha detto». Ed essendo uscite, fuggirono dal sepolcro: erano infatti tremanti e fuori di sé. E non dissero nulla a nessuno: avevano paura, infatti (Marco 16:1-8) Chiesa valdese di Trapani e Marsala - LITURGIA PER IL CULTO PUBBLICO DI DOMENICA 8 APRILE 2012 (PASQUA) «Cercate Gesù, il nazareno, il crocifisso: è stato ridestato, non è qui» (Marco 16:6) Saluto (D.M. TUROLDO) Ritorni la notte - scesa nel pieno giorno avanti il terribile grido quando si ruppe il velo del tempio (...) Notte: confine e porta - su altra vita Di notte è stata creata ogni cosa nell'oscurità del solco germina lo stelo pur se la spiga maturerà -o morirà- nel sole E quando poi compare la luna... «fu sera e fu mattino, sesto giorno» Giorno per Iddio è la Notte Preghiere Spontanee - Raccolta delle offerte - Padre Nostro BENEDIZIONE (D.M. Turoldo) Così cerca di prolungarsi il pianto nella notte, ma già il mattino sorge: mistero d'amore è la nostra parabola Dov'è la vittoria della morte? Un forte vento toglierà la pietra anche dal nostro sepolcro Il futuro è già presente e viene incontro luce adorna come fiori le piaghe resurrezione ha nome il nostro giorno AMEN Vita della comunità (Aprile) Martedì 10 h 21:00 Gruppo Alidaquila a PALERMO Mercoledì 11 h 21:00 Gruppo Giovani a TRAPANI Venerdì 13 Studi Biblici (17:00 a Trapani – 20:45 a Marsala) Sabato 14 h 15:00 Catechismo a MARSALA GIOVEDÌ 12 h 21:00 Corale Ecumenica Tedesca Presso la Chiesa Matrice di MARSALA Invocazione - Atti 2:32 «Questo Gesù Dio l'ha resuscitato e noi tutti ne siamo testimoni» Padre, Tu ci chiami ad essere testimoni di un gesto pericolosamente in bilico tra speranza e illusione, un gesto possibile a Te solo a cui la vita di tutti e di ciascuno appartiene. Perché il nostro sia un annuncio credibile, fa' che predichiamo la resurrezione del figlio Tuo Gesù come quella di un uomo che ti è stato fedele nell'operare la giustizia, nel difendere il diritto dell'oppresso, nell'andare incontro alla condanna stabilita dai potenti, intimamente certo che non sarebbe stata quella l'ultima parola sulla sua vita. Amen Canto «Canta la tua gioia» n. 2 QV Confessione di peccato (I Corinzi 15:12) «Come mai alcuni di voi dicono che non c’è risurrezione dei morti?» Canto: Nada te turbe (n. 117 QV) Se c’è un aspetto della nostra fede che ci mette costantemente in imbarazzo, in difficoltà, che ci vede titubanti, increduli, questo, Padre, è senz’altro la risurrezione: ci sembra un’assurdità, un controsenso, una rinuncia esplicita alla ragionevolezza Canto: Nada te turbe (n. 117 QV) Eppure Ti confessiamo come la Fonte della vita, come Colui, Colei, da cui la vita fiorisce e si riversa su di noi e in noi si riverbera, donandoci ritmo e respiro Canto: Nada te turbe (n. 117 QV) Aiutaci, o Madre, a riconoscerti come il Dio a cui la vita appartiene e che, pertanto, può dare la vita e restituirla. Insegnaci, prima di ogni altra cosa, a rimettere nelle Tue mani questa vita che troppo spesso custodiamo gelosamente, perché, non temendo più di perderla con Te e in Te, possiamo anche ritrovarla. Amen Annuncio del perdono (Atti 4:2) «Annunciavano in Gesù la resurrezione dai morti» Certe e certi del perdono che Tu, Padre, accordi alle nostre vite, rinnovandole, rigenerandole, ti chiediamo di donarci il coraggio dell'annuncio che animava i primi discepoli, la tenacia di quelle donne che ricordarono le parole di Gesù e si ostinarono a ripeterle, la sapiente follia di quante e quanti non si arresero di fronte alla disarmante evidenza della croce e vollero credere che Tu sei un Dio che rialza l'oppresso. Amen Canto «Scusa, Signore» pag. 1 QG Confessione di Fede Noi crediamo che Tu, Padre, sei un Dio che non dispensa illusioni. Nella vicenda della morte e risurrezione del Figlio Tuo e nostro Signore Gesù, Ti riveli come il Dio che attraversa la morte in tutta la sua drammaticità, in tutto il suo incomprensibile abisso. E lì fai che incontriamo l’impronta di un senso, poiché, come ci ricorda Paul Tillich: «Chi è nella morsa del dubbio e della mancanza di senso, non può liberarsene, ma cerca una risposta che sia valida dentro lo stato della sua disperazione, non al di fuori». Nella risurrezione di Gesù noi udiamo con speranza e fiducia questa Tua risposta all’inquietudine che ci portiamo dentro e che Tu cingi come in un abbraccio carico d’amore. Amen Inno n. 242 «Voglio servirti, sempre o mio Signor» ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO Anche quest'oggi, Padre, ci accostiamo all'ascolto della Tua Parola, perché ascoltandola e meditandola possiamo metterci in cammino lungo il Tuo sentiero di speranza promessa a chi dispera, di vita restituita alle vittime dei soprusi, di conforto a quanti hanno l'anima ferita, di sostegno a quante e quanti lottano insieme con Te per il diritto di tutte e di tutti ad una vita più degna. Amen LETTURE BIBLICHE «Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio e disse: Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed Egli mi ha esaudito; dal profondo del baratro ho gridato e Tu hai dato ascolto alla mia voce. Mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare e le correnti mi hanno circondato: tutti i tuoi flutti e le tue onde sono passati sopra di me. Io dicevo: sono scacciato lontano dai Tuoi occhi: tornerò mai a guardare il Tuo santo tempio? Le acque mi hanno sommerso fino alla gola, l'abisso mi ha avvolto, l'alga si è avvinta al mio capo. Sono sceso alle radici dei monti, la terra si è richiusa alle mie spalle per sempre. Ma Tu mi hai fatto risalire dalla fossa della mia vita, Signore, Dio mio. Quando in me ho sentito venir meno la vita, ho ricordato il Signore. E la mia preghiera è giunta sino a Te, alla Tua santa dimora» (Giona 2:2-8) «(Pietro e Giovanni) stavano ancora parlando al popolo, quando sopraggiunsero i sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo ed annunziavano in Gesù la resurrezione dei morti. Li arrestarono e li portarono in prigione fino al giorno dopo, poiché, ormai, era sera. Molti di quelli che avevano ascoltato il discorso, però, credettero e il loro numero raggiunse circa i cinquemila» (Atti 4:1-4) Canto «Come soffio leggero» n. 172 QV Memoria della cena Quella sera Gesù si trovava insieme con le sue e con i suoi per sentire la carezza e l’abbraccio di quanti amava sullo sconforto del cuore. Mentre stavano cenando, si alzò da tavola e, preso del pane, volse lo sguardo al cielo e, pronunciata la preghiera di ringraziamento, tornò a posare gli occhi su quei volti a lui cari. Poi franse il pane e lo distribuì loro dicendo: «Prendete e mangiatene tutti: questo pane è immagine del mio corpo, che presto non sentirà più il tepore delle vostre mani ad avvolgerlo». Quando, poi, ebbero finito di cenare, Gesù prese tra le mani il calice del vino e, alzando al Padre sguardo e cuore, lo benedisse. Tornando ad accarezzare con gli occhi quelli che erano con lui, disse loro: «Prendete e bevetene tutti: questo vino è specchio del mio sangue, che presto cesserà di alimentare la mia inquietudine per accompagnare la vostra. Il Padre mio e Madre vostra restituirà al mio corpo inerte nuova linfa, perché la vita riposa nel Suo seno e le Sue mani la dispensano a chiunque cammini secondo la Sua volontà. Non disperate, dunque, ma camminate secondo quell’amore il cui frutto è la giustizia: e la vita tornerà a germogliare e l’inverno della morte muterà in fioritura»