PREDICAZIONE (Romani 16:17-18)

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TESTO PER LA PREDICAZIONE
Ed essendo trascorso il sabato, Maria di Magdala, Maria di Giacomo
e Salome comprarono degli aromi per andare ad ungerlo; e molto
presto, il primo dopo il sabato, si recano al sepolcro al levar del sole.
E dicevano tra loro: «Chi rotolerà via per noi la pietra dall’ingresso
del sepolcro?». E, rivolto lo sguardo verso l’alto, vedono che era stata
rotolata via la pietra: difatti era molto grande. Ed essendo entrate nel
sepolcro, videro un giovane seduto sulla destra, vestito di una veste
bianca: e si spaventarono. Questi, allora, dice loro: «Non
spaventatevi. Cercate Gesù, il nazareno, il crocifisso: è stato ridestato,
non è qui. Ecco il luogo dove lo hanno posto. Ma andate, dite ai suoi
discepoli e a Pietro: vi precede in Galilea; là lo vedrete, come vi ha
detto». Ed essendo uscite, fuggirono dal sepolcro: erano infatti
tremanti e fuori di sé. E non dissero nulla a nessuno: avevano paura,
infatti (Marco 16:1-8)
Chiesa valdese di Trapani e Marsala - LITURGIA PER IL CULTO
PUBBLICO DI DOMENICA 8 APRILE 2012 (PASQUA)
«Cercate Gesù, il nazareno, il crocifisso: è stato ridestato, non è qui»
(Marco 16:6)
Saluto (D.M. TUROLDO)
Ritorni la notte - scesa nel pieno giorno
avanti il terribile grido
quando si ruppe il velo del tempio (...)
Notte: confine e porta - su altra vita
Di notte è stata creata ogni cosa
nell'oscurità del solco germina lo stelo
pur se la spiga maturerà -o morirà- nel sole
E quando poi compare la luna...
«fu sera e fu mattino, sesto giorno»
Giorno per Iddio è la Notte
Preghiere Spontanee - Raccolta delle offerte - Padre Nostro
BENEDIZIONE (D.M. Turoldo)
Così cerca di prolungarsi il pianto
nella notte, ma già il mattino sorge:
mistero d'amore è la nostra parabola
Dov'è la vittoria della morte?
Un forte vento toglierà la pietra
anche dal nostro sepolcro
Il futuro è già presente e viene incontro
luce adorna come fiori le piaghe
resurrezione ha nome il nostro giorno AMEN
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Vita della comunità (Aprile)
Martedì 10 h 21:00 Gruppo Alidaquila a PALERMO
Mercoledì 11 h 21:00 Gruppo Giovani a TRAPANI
Venerdì 13 Studi Biblici (17:00 a Trapani – 20:45 a Marsala)
Sabato 14 h 15:00 Catechismo a MARSALA
GIOVEDÌ 12 h 21:00 Corale Ecumenica Tedesca
Presso la Chiesa Matrice di MARSALA
Invocazione - Atti 2:32
«Questo Gesù Dio l'ha resuscitato e noi tutti ne siamo testimoni»
Padre, Tu ci chiami ad essere testimoni di un gesto pericolosamente in
bilico tra speranza e illusione, un gesto possibile a Te solo a cui la vita di
tutti e di ciascuno appartiene. Perché il nostro sia un annuncio credibile,
fa' che predichiamo la resurrezione del figlio Tuo Gesù come quella di
un uomo che ti è stato fedele nell'operare la giustizia, nel difendere il
diritto dell'oppresso, nell'andare incontro alla condanna stabilita dai
potenti, intimamente certo che non sarebbe stata quella l'ultima parola
sulla sua vita. Amen
Canto «Canta la tua gioia» n. 2 QV
Confessione di peccato (I Corinzi 15:12)
«Come mai alcuni di voi dicono che non c’è risurrezione dei morti?»
Canto: Nada te turbe (n. 117 QV)
Se c’è un aspetto della nostra fede che ci mette costantemente in
imbarazzo, in difficoltà, che ci vede titubanti, increduli, questo, Padre, è
senz’altro la risurrezione: ci sembra un’assurdità, un controsenso, una
rinuncia esplicita alla ragionevolezza
Canto: Nada te turbe (n. 117 QV)
Eppure Ti confessiamo come la Fonte della vita, come Colui, Colei, da
cui la vita fiorisce e si riversa su di noi e in noi si riverbera, donandoci
ritmo e respiro
Canto: Nada te turbe (n. 117 QV)
Aiutaci, o Madre, a riconoscerti come il Dio a cui la vita appartiene e
che, pertanto, può dare la vita e restituirla. Insegnaci, prima di ogni altra
cosa, a rimettere nelle Tue mani questa vita che troppo spesso
custodiamo gelosamente, perché, non temendo più di perderla con Te e
in Te, possiamo anche ritrovarla. Amen
Annuncio del perdono (Atti 4:2)
«Annunciavano in Gesù la resurrezione dai morti»
Certe e certi del perdono che Tu, Padre, accordi alle nostre vite,
rinnovandole, rigenerandole, ti chiediamo di donarci il coraggio
dell'annuncio che animava i primi discepoli, la tenacia di quelle donne
che ricordarono le parole di Gesù e si ostinarono a ripeterle, la sapiente
follia di quante e quanti non si arresero di fronte alla disarmante
evidenza della croce e vollero credere che Tu sei un Dio che rialza
l'oppresso. Amen
Canto «Scusa, Signore» pag. 1 QG
Confessione di Fede
Noi crediamo che Tu, Padre, sei un Dio che non dispensa illusioni.
Nella vicenda della morte e risurrezione del Figlio Tuo e nostro
Signore Gesù, Ti riveli come il Dio che attraversa la morte in tutta la
sua drammaticità, in tutto il suo incomprensibile abisso. E lì fai che
incontriamo l’impronta di un senso, poiché, come ci ricorda Paul
Tillich: «Chi è nella morsa del dubbio e della mancanza di senso, non
può liberarsene, ma cerca una risposta che sia valida dentro lo stato
della sua disperazione, non al di fuori». Nella risurrezione di Gesù
noi udiamo con speranza e fiducia questa Tua risposta
all’inquietudine che ci portiamo dentro e che Tu cingi come in un
abbraccio carico d’amore. Amen
Inno n. 242 «Voglio servirti, sempre o mio Signor»
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Anche quest'oggi, Padre, ci accostiamo all'ascolto della Tua Parola,
perché ascoltandola e meditandola possiamo metterci in cammino
lungo il Tuo sentiero di speranza promessa a chi dispera, di vita
restituita alle vittime dei soprusi, di conforto a quanti hanno l'anima
ferita, di sostegno a quante e quanti lottano insieme con Te per il
diritto di tutte e di tutti ad una vita più degna. Amen
LETTURE BIBLICHE
«Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio e disse:
Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed Egli mi ha esaudito;
dal profondo del baratro ho gridato e Tu hai dato ascolto alla mia
voce. Mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare e le correnti mi
hanno circondato: tutti i tuoi flutti e le tue onde sono passati sopra
di me. Io dicevo: sono scacciato lontano dai Tuoi occhi: tornerò mai
a guardare il Tuo santo tempio? Le acque mi hanno sommerso fino
alla gola, l'abisso mi ha avvolto, l'alga si è avvinta al mio capo.
Sono sceso alle radici dei monti, la terra si è richiusa alle mie spalle
per sempre. Ma Tu mi hai fatto risalire dalla fossa della mia vita,
Signore, Dio mio. Quando in me ho sentito venir meno la vita, ho
ricordato il Signore. E la mia preghiera è giunta sino a Te, alla Tua
santa dimora» (Giona 2:2-8)
«(Pietro e Giovanni) stavano ancora parlando al popolo, quando
sopraggiunsero i sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei,
irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo ed annunziavano
in Gesù la resurrezione dei morti. Li arrestarono e li portarono in
prigione fino al giorno dopo, poiché, ormai, era sera. Molti di quelli
che avevano ascoltato il discorso, però, credettero e il loro numero
raggiunse circa i cinquemila» (Atti 4:1-4)
Canto «Come soffio leggero» n. 172 QV
Memoria della cena
Quella sera Gesù si trovava insieme con le sue e con i
suoi per sentire la carezza e l’abbraccio di quanti
amava sullo sconforto del cuore. Mentre stavano
cenando, si alzò da tavola e, preso del pane, volse lo
sguardo al cielo e, pronunciata la preghiera di
ringraziamento, tornò a posare gli occhi su quei volti a
lui cari. Poi franse il pane e lo distribuì loro dicendo:
«Prendete e mangiatene tutti: questo pane è immagine
del mio corpo, che presto non sentirà più il tepore
delle vostre mani ad avvolgerlo». Quando, poi, ebbero
finito di cenare, Gesù prese tra le mani il calice del
vino e, alzando al Padre sguardo e cuore, lo benedisse.
Tornando ad accarezzare con gli occhi quelli che
erano con lui, disse loro: «Prendete e bevetene tutti:
questo vino è specchio del mio sangue, che presto
cesserà di alimentare la mia inquietudine per
accompagnare la vostra. Il Padre mio e Madre vostra
restituirà al mio corpo inerte nuova linfa, perché la
vita riposa nel Suo seno e le Sue mani la dispensano a
chiunque cammini secondo la Sua volontà. Non
disperate, dunque, ma camminate secondo
quell’amore il cui frutto è la giustizia: e la vita tornerà
a germogliare e l’inverno della morte muterà in
fioritura»
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