LABORATORIO D’INFORMATICA APPUNTI Prof. Romeo Borroni INDICE I parte Le Nuove Tecnologie al servizio della didattica Gli ipertesti II parte AUSILI INFORMATICI 1. Minorazione Visiva: ciechi 2. Minorazione Visiva: ipovedenti 3. Minorazione Uditiva 4. Minorazione Motoria 5. Ritardo mentale 6. Disturbi Specifici di Apprendimento 7. Problemi di comunicazione e relazione 8. Pluriminorazione 2 Le nuove tecnologie al servizio della didattica L’introduzione del "computer" nella didattica rappresenta l’ultima grande frontiera della rivoluzione nei processi educativi e nell’apprendimento, benché numerosi insegnanti, soprattutto quelli inseriti da anni nel circuito scolastico, manifestino ancora un atteggiamento reticente di fronte alla meravigliosa complessità e versatilità di tale strumento, al punto che l’accessibilità alle nuove tecnologie, soprattutto nella scuola primaria, è ancora un’utopia. Prima di illustrare i pregi e i limiti del computer nella didattica, soprattutto per l’handicap, è bene fare una precisazione. Tecnicamente parlando, il termine "computer" indica solo l’hardware, cioè le componenti fisiche dell’elaboratore: monitor, tastiera, mouse, hard disk, modem, cd-Rom e quant’altro offre la moderna tecnologia. Questa “accozzaglia di ferramenta” (hardware in inglese) non ha alcuna utilità se nella sua memoria non si carica un software, rappresentato dai programmi nati dalla mente dell’uomo. Hard vuol dire pesante, come la ferraglia che compone il nostro computer, soft vuol dire leggero, morbido come le idee che permettono la realizzazione dei programmi. Il termine “computer” è quindi usato per indicare sia l’hardware sia il software a esso associato. Quando invece si parla dell’uso del computer nella didattica, allora, si fa riferimento per lo più al software utilizzato. Nella scuola moderna il rapporto con il computer è ostacolato dalle perplessità di chi ne fa uso scarso, oppure è incentivato da una fiducia illimitata – e spesso acritica – nei programmi e in internet. E’ bene rendersi conto che l’uso del computer non ha un valore formativo, né garantisce il successo dell’apprendimento, ma la sua validità consiste nell’essere uno strumento estremamente versatile, ricco di risorse e molto coinvolgente per quasi tutti gli allievi, soprattutto se portatori di handicap. Spesso il computer, e ancor più Internet, appare come una minaccia per l’insegnante tradizionale, perché di fronte alla ricchezza delle nozioni e alla variabilità dei codici di trasmissione delle informazioni provenienti da un computer (o da Internet), il sapere dell’insegnante perde il suo incontrastato primato; l’uomo, tuttavia, ha un unico e insostituibile vantaggio: quello di essere intuitivo, critico e dotato di sentimenti e passioni che uno scatolone di plastica e di ferro mai potrà avere. In questo si concretizza la forza dell’insegnante-persona rispetto all’asetticità dei saperi ultraenciclopedici degli strumenti informatici ed è proprio per questo che un computer non potrà mai sostituire integralmente un docente soprattutto nel rapporto con la disabilità. Il computer è potenzialmente in grado di stimolare in maniera notevole le risorse intellettuali di chi lo utilizza, sia dell’alunno normodotato sia dell’handicappato, poiché permette a ognuno di seguire percorsi personali che non sono stati preimpostati da un’altra persona. La combinazione di più linguaggi favorisce lo sviluppo della mente umana in tutte le sue potenzialità, anche perché la principale caratteristica di un prodotto multimediale è la sua organizzazione non lineare, ma "a rete", proprio come la rete dei neuroni del cervello umano. Tale affinità avvicina il prodotto al modo di pensare dell’uomo 3 che è naturalmente strutturato in un’intricata rete di idee, associazioni, connessioni, che diventano sequenziali solo nel momento in cui li si vuole tradurre in forma scritta. Un computer per imparare: perché servirsi del computer a scuola? Nella scuola moderna si esige sempre più l’introduzione del computer nei processi di apprendimento, in prospettiva didattica e riabilitativa. Al di là delle esigenze di modernizzazione della didattica, spesso ci si chiede quale sia il reale vantaggio delle nuove tecnologie. Il computer, infatti, per molti insegnanti tradizionali è ancora un minaccioso marchingegno, pronto a rivelare chissà quali complicazioni esistenziali e professionali, ma per molti altri è un meraviglioso strumento da piegare alle più svariate finalità nella formazione degli alunni normodotati e handicappati. Il computer può rappresentare cose diverse: tale diversità nasce dall’utilizzo che crediamo di impostare per tali macchine in relazione ai bisogni degli alunni. Occorre un quadro di riferimento, un complesso di criteri e norme che ci aiuti nella decisione di utilizzare le nuove tecnologie. Esiste una "ragion d'essere" per le nuove tecnologie nella scuola e nella didattica odierna? In cosa consiste il loro vantaggio? Innanzitutto le nuove tecnologie sembrano favorire alcune modifiche generali nel contesto educativo, che nella loro forma più tipica sono state così schematizzate dal professor Antonio Calvani 1: spostamento del focus dall'insegnante allo studente: l'insegnante non è più centrale nel percorso di insegnamento-apprendimento, perché non appare più come il principale detentore del sapere ecc.; il suo ruolo tende a trasformarsi in quello di "facilitatore" o “mediatore”. spostamento del focus dell'apprendimento sul fare: le nuove tecnologie favoriscono l'apprendimento attivo. Un programma di scrittura, una simulazione, un ambiente di realtà virtuale danno enfasi all'agire, sono molto simili alle attività di atelier o laboratorio. Essi possono però rendere "attive" anche cognizioni astratte, che tradizionalmente vengono acquisite solo attraverso il libro. aumento della motivazione degli alunni: è forse l'effetto più evidente, secondo alcuni l'unico vero fattore per cui conviene introdurre a scuola le nuove tecnologie. Dovunque si introducano laboratori, l'attività incontra l'interesse degli studenti che sono attratti dalla interattività, dalla dimensione multimediale ecc...). la cooperazione tra alunni: lavorare al computer permette forme di apprendimento cooperativo. I problemi nell’uso del computer, il funzionamento talvolta difficoltoso, gli enigmatici quesiti che sorgono 1 Da Antonio Calvani, Corso di aggiornamento in media Education, Corvara, 1996 4 nell’uso del software invitano gli allievi ad appoggiarsi a compagni più esperti, che possono dare consigli utili (in senso più generale si pensi al fenomeno dei club informatici giovanili, vaste catene di mutua assistenza che si creano spontaneamente). Calvani sottolinea che se questi possono apparire cambiamenti positivi, in realtà possono costituire anche dei rischi: l'aumento della motivazione negli alunni potrebbe andare di pari passo con una banalizzazione delle attività, il "fare" con un semplice "smanettamento", la cooperazione potrebbe comportare un aumento di gregarismo, una rinuncia ad un pensiero autonomo ecc. Tra i vantaggi, l’interazione con il computer ci obbliga inoltre a scomporre in pezzi le nostre azioni. Molti programmi didattici e riabilitativi impongono di suddividere un’operazione nelle sue componenti, eseguirle isolatamente e poi ricomporle nel giusto ordine. La segmentazione, che in situazione di normale apprendimento rallenta l’azione, si rivela utile in situazioni di handicap perché permette di padroneggiare una componente – o un’operazione – alla volta, di sviluppare competenze metacognitive, laddove è impossibile eseguire simultaneamente una catena di operazioni. Un altro vantaggio è la simmetricità del rapporto alunno-computer, due entità in continua e paritaria interazione. Il computer aiuta a elaborare qualcosa, l’uomo aiuta il computer a fare qualcosa in un reciproco scambio. Uno word processor esegue ciò che la persona chiede, ma aiuta la persona a svolgere il suo compito assistendola nel divenire dell’azione. Il computer può accrescere enormemente le possibilità dell'apprendimento attraverso l'esperienza perché può simulare la realtà, cioè riprodurla in un manufatto tecnologico senza usare il linguaggio. Il computer crea o ricrea situazioni virtuali, impossibili da ottenere nella realtà, come un viaggio nella Roma antica o nelle profondità dell’universo. Una simulazione non sarà mai esattamente uguale alla realtà ma può possederne caratteristiche comunque sufficienti per apprendere osservando ed interagendo. Con la tecnologia apprendere attraverso l'esperienza diventa perciò apprendere in una realtà simulata. E’ purtroppo anche vero che immettere massicciamente gli alunni in scenari simulati può significare distaccarli dalla vita reale con il rischio ulteriore di favorire confusione sulla differenza tra modello e realtà, soprattutto quando la simulazione è destinata ad alunni portatori di handicap cognitivo. Pensiamo a quanto siano drammaticamente deleteri gli effetti dei giochi di ruolo sugli adolescenti normodotati ma psicologicamente fragili e ci renderemo conto di quanto siano peggiori le conseguenze sui portatori di handicap. Esistono ambiti in cui la simulazione è sicuramente efficace per acquisire specifiche abilità percettivo-operative. In altri casi la simulazione può essere utile per una prima familiarizzazione scientifica. Ma sulla modellizzazione come veicolo per una didattica scientifica non si può non convenire con tutti coloro che avanzano consistenti e ragionevoli dubbi. Allo stato attuale gli effetti dei nuovi media 5 sugli apprendimenti e sulle forme della mente non sono particolarmente evidenti perché siamo in una fase di avvio di una rivoluzione che è lungi dall'essere compiuta. Alcuni aspetti che adesso sono appena intravisti sono destinati a farsi strada nel tempo. L’ipertesto “… <<Mi ritiro a scrivere un libro>>. E qualche altra volta: <<Mi ritiro a costruire un labirinto>>. Tutti pensavano a due opere; nessuno pensò che libro e labirinto fossero una cosa sola....” J.L. Borges, Il giardino dei sentieri che si biforcano E' un dato di fatto che il computer è potenzialmente in grado di stimolare in maniera notevole le risorse intellettuali di chi lo utilizza in quanto permette a ognuno di seguire schemi e percorsi personali non programmati da un'altra persona. Solo il suo uso consente, infatti, l'impiego di quei prodotti ottenuti fondendo più linguaggi (testuale, grafico-iconico, sonoro, video, di animazione), detti comunemente prodotti multimediali. La combinazione di più linguaggi favorisce lo sviluppo della mente umana in tutte le sue potenzialità, anche perché la principale caratteristica di un prodotto multimediale è la sua organizzazione "a rete”, proprio come la rete dei neuroni del cervello umano, il che lo rende vicino al modo di pensare dell'uomo che è naturalmente strutturato in un’intricata rete di idee, associazioni, connessioni, che diventano sequenziali solo nel momento in cui li si vuole tradurre in forma scritta. La struttura a rete è tipica dell'ipertesto. In un ipertesto le informazioni rappresentano “nodi” ed è possibile passare da un nodo all'altro, attraverso salti, a seconda del percorso scelto da ciascun utente, senza essere costretti alla sequenza preparata da chi la ha elaborata, come invece avviene, per esempio, in un manuale scolastico. Se i nodi prevedono informazioni non solo testuali, ma anche sonore (commenti parlati, suoni, pezzi musicali) o visive, sia statiche che in movimento, l’ipertesto diventa un ipermedia. In un’interazione naturale la strada che sarà seguita non è predeterminata: quando incontro una persona per strada e inizio a parlarle, non so inizialmente dove il discorso giungerà, non so quali azioni imposterò. L’interazione con la controparte stabilisce il corso dei miei interventi in una sequenza casuale, non predeterminata. I programmi del computer, e in particolar modo gli ipertesti, esemplificano questa interazione e lasciano aperto il percorso in base alle scelte che il soggetto farà e in base ai feedback che gli saranno forniti. COS’E’ UN IPERTESTO: ALCUNE DEFINIZIONI Sentiamo oggi parlare spesso di ipertesti (o ipermedia) a scuola senza magari avere una chiara idea di cosa essi siano. La definizione più semplice che possiamo fornire è la seguente: 6 L'ipertesto è uno strumento di comunicazione strettamente legato al computer, sostanzialmente un insieme di documenti (se di solo testo, abbiamo l'ipertesto vero e proprio), anche di diverso tipo (testi scritti, suoni, immagini, filmati: abbiamo allora un “ipermedia”) collegati tra loro in una struttura logica che permette una consultazione “a salti” decisa dal lettore, ma predisposta dall’autore all’atto della sua creazione. “L'ipertesto è un testo composto da blocchi di parole (o immagini) connesse elettronicamente secondo percorsi molteplici in una testualità aperta e perpetuamente incompiuta descritta dai termini collegamento, nodo, rete, tela, percorso” (Landow 2). Con “ipertesto” si intende “una scrittura non sequenziale, testo che si dirama e consente al lettore di scegliere; qualcosa che si fruisce al meglio davanti ad uno schermo interattivo”. “Con un ipertesto possiamo creare nuove forme di scrittura che riflettano la struttura di ciò di cui scriviamo; e i lettori possono scegliere percorsi diversi a seconda delle loro attitudini, o del corso dei loro pensieri, in un modo finora ritenuto impossibile” (Nelson 3). “Tecnicamente un ipertesto è un insieme di nodi connessi da dei legami. I nodi possono essere delle parole, delle pagine, dei grafici o parti di grafici, delle sequenze sonore, dei documenti completi che possono essere degli ipertesti a loro volta. Gli items di informazione non sono collegati linearmente, come su una corda a nodi, ma ciascuno di essi, o la maggior parte, estendono i loro legami a stella, secondo un modello reticolare. Navigare in un ipertesto, dunque, è disegnare un percorso in una rete che può essere complessa quanto si vuole. Perché ogni nodo può contenere, a sua volta, tutta la rete” (Levy 4). L'ipertesto è un testo composto di “pezzi”, chiamati “lessie”, uniti da collegamenti. E' una forma che permette all'utente una lettura multilineare, multisequenziale, multinarrativa delle lessie che dovrebbe offrire vantaggi nell'apprendimento, in quanto il soggetto può individuare il proprio percorso 5. IPERTESTO E COGNITIVISMO Secondo molti studiosi, la struttura logica di un ipertesto è del tutto simile allo sviluppo della conoscenza, rappresentabile con una mappa concettuale, in cui i concetti stessi sono tra di loro uniti da una fitta rete di collegamenti. La conoscenza, di per se stessa, non è chiusa, ma compie dei salti, dei veri e propri collegamenti fra un oggetto d’informazione ed un altro, a lui strettamente associabile per qualche motivo. L'ipertesto e l'ipermedia offrono 2 George Landow, Ipertesto, Baskerville, Bologna, 1993. Theodor Nelson, Literary Machines 90.1, Franco Muzzio Editore, Padova, 1992. 4 Pierre Levy, Le tecnologie dell'intelligenza, Synergon, Bologna, 1992. 5 www.unicatt.it 3 7 dunque al discente, anche diversamente abile, la possibilità di affrontare le diverse tematiche di apprendimento secondo una modalità reale ed efficace; inoltre essi permettono di individualizzare l'apprendimento, dal momento che i percorsi seguiti per apprendere un determinato contenuto, possono non essere gli stessi e ci si può fermare a diversi livelli di approfondimento, a seconda degli interessi e delle capacità del fruitore. Una cosa comunque è certa: l’intervento e la mediazione del docente in qualità di tutor del processo è sempre indispensabile, in un rapporto di insegnamentoapprendimento, è strategica, a rischio di assistere a veri e propri “zapping” ipertestuali degli alunni lasciati soli con un ipermedia. L'ideale, a questo punto, sarebbe quello di creare un ipermedia con i bambini. Oltre a tutto questo non si deve dimenticare la pluralità di canali e di media veicolati da un ipermedia (diventa spontaneo pensare alle “intelligenze multiple” di Gardner 6), che integra, al suo interno, suoni, immagini, animazioni, filmati. Allora, un apprendimento fondato sulla pluralità di canali percettivi, sull’emotività, sulla loro integrazione e su strumenti di rappresentazione non legati al linguaggio verbale può essere efficace perché vicino al modo di apprendere dell’uomo, che determina il proprio apprendimento non solo leggendo un testo, ma imitando, ascoltando o interpretando un’immagine. I VANTAGGI E I LIMITI DELL’IPERTESTO Nasce spontaneo a questo punto un confronto fra l’ipertesto e il libro. Il libro usufruisce di un supporto maneggevole, su cui annotare e sottolineare, ma non consente né di aggiornare né personalizzare i contenuti. Le immagini sono statiche, non è possibile utilizzare suoni o musica ed il ritrovamento delle informazioni è lento. L’ipertesto risolve buona parte di questi limiti del tradizionale strumento di lettura, offrendo una serie non indifferente di vantaggi cui già ho accennato, ma che ora riproporrò sinteticamente. L’ipertesto consente: il potenziamento della velocità di ricerca di specifiche informazioni testuali; un’organizzazione in un’unica trama di più conoscenze e saperi, che rispecchia la teoria costruttivista; la collaborazione interdisciplinare; l’accesso a metodi di apprendimento e di ragionamento basati su logiche radiali e non più sequenziali; la motivazione degli alunni al raggiungimento di un risultato; la collaborazione in senso cooperativo degli alunni che riscoprono l’importanza del ruolo personale; un forte rinforzo della loro autostima; la costruzione di conoscenze, competenze e abilità reali; 6 Howard Gardner ha elaborato la teoria delle intelligenze multiple, individuando ben otto tipi di intelligenza e otto corrispondenti modi di apprendere: intelligenza corporeo-cinestetica, interpersonale, intrapersonale, logico-matematica, musicale, naturalista, verbale-linguistica, visuospaziale. (S. Cacciamani, Psicologia per l’insegnamento) 8 la riproduzione dei principi di internet e delle enciclopedie multimediali. la riduzione di un’intera enciclopedia in un solo cd rom che contiene un mastodontico ipertesto (o meglio ipermedia). L’ipertesto, tuttavia, soprattutto se multimediale (ipermedia), presenta anche però dei rischi, quali il disorientamento e la distrazione. E’ possibile naufragare in un mare di informazioni, dimenticando il punto di partenza; inoltre, collocare un giovane alunno curioso ed indisciplinato in un ambiente ipermediale può essere come dare un telecomando ad uno studente dinanzi ad una tv con molti canali decisamente interessanti. A volte l’attenzione può essere maggiormente rivolta alla musica piuttosto che al messaggio che si vuole trasmettere. L’immagine, specie se in movimento, mette in secondo piano tutto quanto è scritto. Occorre quindi, da parte degli insegnanti, predisporre un preciso ambiente di apprendimento, compiendo anche delle modifiche nelle condizioni di impiego del mezzo: certi aspetti, soprattutto quelli capaci di generare partecipazione attiva, curiosità, elaborazione personale, controllo, devono essere intenzionalmente valorizzati attraverso strumenti ed interventi specifici. L'insegnante quindi diventa tutor, guida dell'alunno lungo il suo percorso di apprendimento, uno “stratega della conoscenza”. Logicamente, nessuno potrà togliere la bellezza di leggere una storia su un libro: sappiamo bene la differenza, abissale, tra leggere a video e tenere in mano un bel libro: non è solo questione di maneggevolezza e di comodità! COME REALIZZARE UN IPERTESTO Immaginiamo di voler costruire un ipertesto e magari volerlo pubblicare in Internet all’interno del sito della scuola; immaginiamo di voler realizzare una presentazione del proprio istituto o della propria classe, oppure di un progetto interdisciplinare. L’iniziativa potrebbe coinvolgere studenti e insegnanti rivelandosi un momento altamente creativo e istruttivo, un’occasione di cooperative learnig, adatta alla socializzazione e alla cooperazione fra studenti dotati di abilità e di intelligenze diverse, oppure fra studenti che definiamo “normodotati” e “diversamente abili”. Se decidiamo di costruire un documento ipertestuale esistono due possibili alternative: scrivere direttamente in linguaggio html utilizzando un software di elaborazione testi; utilizzare uno degli ormai numerosi Editor html esistenti per ogni piattaforma. E’ molto improbabile che gli studenti delle medie inferiori e superiori conoscano il linguaggio html, a meno che non appartengano a un corso di studi specificatamente informatico. La scelta dell’Editor appare quindi obbligatoria, anche se sarebbe preferibile e molto utile conoscere il codice html. Può sempre capitarci, infatti, di avere la necessità di correggere o di personalizzare un dettaglio del nostro lavoro direttamente alla sorgente, ed è ovvio che non 9 potremmo farlo senza conoscere tale linguaggio. In altre parole, sarebbe consigliabile usare l'Editor soprattutto per velocizzare la nostra composizione. Nella creazione di ipertesti dovremmo tener presenti anche altri strumenti molto utili come i convertitori ed i verificatori: I convertitori (o traduttori) sono quei programmi che ci permettono di convertire/tradurre un file di testo normale in un testo html. Esistono anche dei traduttori che permettono, invece, di convertire un documento html in formato in cui non ci siano le istruzioni o “tags” per il browser. Non sono degli editor veri e propri, quindi non permettono molte raffinatezze. E' comunque utile averne a portata di mano almeno uno da utilizzare in caso di necessità. Bisogna tener presente, in ogni caso, che la maggior parte degli editor contengono anche la funzione di conversione. I verificatori sono quei programmi che verificano, individuano gli errori di sintassi del codice html e sono da utilizzare quando scriviamo direttamente in codice. COME PROGETTARE UN IPERTESTO “Quando parliamo dell'udito e della vista in relazione alla lettura, non parliamo del fatto che bisogna vedere per decifrare la scrittura, ma piuttosto del fatto che bisogna poter udire per poter vedere quello che dice la scrittura, cioè per poter capire”. “Quando leggo qualcosa, debbo sempre poterlo udire”. “Noi parliamo di racconto visivo” H.G. Gadamer 7 Un documento ipertestuale non può essere improvvisato, deve essere progettato. La progettazione deve riguardare sia la struttura dell'informazione che la veste grafica che vogliamo dargli. Nel progettare, dobbiamo tenere presenti alcune importanti variabili: GLI OBIETTIVI Che cosa vogliamo fare? Cosa vogliamo comunicare? I DESTINATARI A chi vogliamo “parlare”? Come ci prefiguriamo il nostro “Lettore Modello”? Qual è il livello di conoscenza delle cose di cui tratteremo? LA STRUTTURA Come vogliamo “parlare”? Come pensiamo di costruire i collegamenti tra le varie pagine del documento? Occupiamoci ora dell’ipertesto dal punto di vista tecnico partendo proprio dalla struttura. Un ipertesto mostra solitamente in apertura una mappa concettuale che illustri gli argomenti principali delle pagine successive. Tale mappa può essere strutturata in modo da avere al centro l’argomento principale e intorno i Hans Georg Gadamer, saggio Udire, vedere, leggere in “Persuasività della letteratura”, Transeuropa, 1988. 7 10 collegamenti agli argomenti secondari o gli approfondimenti. Ogni collegamento appare personalizzato e contenuto in un’immagine o un tasto di avvio. La struttura a stella, molto usata anche per il brain storming, è quella migliore poiché offre immediatamente all’utenza la possibilità di visionare sinteticamente gli argomenti e di scegliere quelli più consoni al tipo di ricerca. LA STRUTTURA di un documento ipertestuale, infatti, può essere, per esempio: ad albero lineare circolare tridimensionale STRUTTURA AD ALBERO In tale struttura le pagine si dipartono come rami da un unico tronco, che è il documento di partenza (Home Page), con la possibilità di ulteriori sottoramificazioni. STRUTTURA LINEARE Quando colleghiamo ogni documento al successivo, oltre che con la propria Home Page, in un ordine che stabiliamo noi e che il lettore non può modificare, otteniamo una struttura lineare. Questo tipo di struttura va bene quando riconfiguriamo in forma ipertestuale un libro a stampa. In questo caso la pagina di partenza è l'indice, che rimanda ad ogni singolo capitolo. E' però un tipo di struttura che non utilizza appieno le potenzialità dell'ipertesto elettronico. Può inoltre risultare faticosa e noiosa da leggere sul monitor e, di fatto, presuppone che il lettore stampi il testo e lo ritrasformi in testo cartaceo. STRUTTURA CIRCOLARE Nella struttura circolare ogni documento è collegato alla prima pagina, alla precedente e alla successiva. In questo caso la Home Page ha solo il ruolo di dare inizio alla navigazione più che fare da punto di ritorno e di riferimento. STRUTTURA TRIDIMENSIONALE Ogni pagina è collegata a molte altre. E' il lettore che, leggendo, determina l'ordine con cui l'informazione è visualizzata in base alle possibilità di scelta che si presentano. Conviene sempre tracciare un diagramma della struttura non lineare dei documenti: anche un documento semplice può, infatti, avere molte connessioni da memorizzare, e un diagramma consente di tenere traccia di tutti i collegamenti. Scrivere per la rete significa misurarsi anche con aspetti tecnici e grafici. Bisogna evitare l'errore di badare poco alla forma: una pagina graficamente sciatta inviterà alla lettura. Nella composizione del nostro ipertesto teniamo dunque presenti alcuni accorgimenti che ci aiuteranno a mantenere viva l'attenzione del visitatore ed a facilitarne la navigazione. 11 La Home Page I collegamenti (links) Le immagini I frames I tempi di caricamento L'adattabilità tra le piattaforme LA HOME PAGE La Home Page è la parte più importante dell’ipertesto. Essa deve fornire tutte le indicazioni necessarie per l’accesso alle varie parti dell’ipertesto. La qualità dell'impostazione della Home Page condiziona quindi il resto della navigazione. Essa deve essere molto chiara e semplice se vogliamo che l’ipertesto sia accessibile anche ad un’utenza in difficoltà come quella degli alunni diversamente abili. Indipendentemente da come viene progettata, una Home Page normale che non si rivolge ad un’utenza specifica dovrebbe comunque: Descrivere gli obiettivi del documento e delle risorse alle quali diamo accesso e quindi contenere una “mappa” o “overview”. Dire al lettore che tipo di informazioni sono disponibili. Precisare se sono necessari alcuni requisiti di software. Fornire gli elementi per il riconoscimento del tipo di documento e dell'autore. Fornire indicazioni sugli eventuali aggiornamenti. Questi elementi sono generalmente il logo dell'organizzazione o dell'attività svolta, il nome dell'organizzazione che cura il servizio, la firma dell'autore del documento, l'indirizzo di posta elettronica. Ovviamente non tutti gli elementi sono necessari se il nostro ipertesto non è destinato alla rete, ma a un uso domestico. In un ipertesto scolastico, finalizzato alla trasmissione di contenuti e realizzato artigianalmente dall’insegnante per la classe oppure dagli studenti stessi, nella Home Page sono sufficienti, oltre alla mappa-indice, il titolo dell’ipertesto, un’immagine esemplificativa dell’argomento e magari un’animazione con tanto di suono di sottofondo. L’operazione da effettuare preliminarmente è quella di creare una cartella col nome del prodotto che si vuole realizzare. Se si utilizza Windows 98 e si vuole creare un ipertesto e salvarlo come html, occorre creare una cartella, generalmente sul disco fisso o sul desktop (se si vuole visualizzarla immediatamente all’apertura), assegnarle un nome preciso (ad esempio Home Page, perché conterrà la Home Page dell’ipertesto) e al suo interno creare due sottocartelle, una chiamata file per contenere tutti i file oltre alla Home Page, e una cartella per riunire tutte le immagini “image”, per evitare la loro dispersione e la rottura dei link all’interno dell’ipertesto. Eventualmente si aggiungeranno cartelle specifiche per i suoni e per i filmati. 12 I COLLEGAMENTI I collegamenti all’interno di un ipertesto sono innumerevoli e vengono chiamati “link”. Essi devono essere sempre ben evidenti e devono essere chiaramente leggibili e interpretabili dall’utente, che dovrebbe sempre sapere a cosa conduce un collegamento ipertestuale grazie all’immediatezza delle icone (ad esempio l’icona a forma di “casa” riconduce solitamente alla Home Page, come l’icona a forma di “porta” significa “esci”). E’ necessario che in ogni pagina compaia sempre un collegamento speciale per dare a chi legge la possibilità di tornare al punto di partenza ed alla Home Page, anche perché non sempre il lettore comincia da lì. Se il nostro ipertesto in formato html è pubblicato su internet, il lettore potrebbe essere arrivato ad una pagina di esso attraverso una ricerca effettuata con parole chiave su un motore di ricerca. Occorre quindi potergli dare l’occasione di visualizzare immediatamente la Home Page, perché si renda conto su quale sito è giunto. Il nostro ipertesto potrebbe contenere collegamenti ad altri ipertesti o siti. I links, specialmente quelli a siti remoti, devono sempre avere una precisa funzione rispetto agli obiettivi dell'ipertesto. Ad esempio: in alcuni ipertesti a struttura lineare i links possono assumere la funzione delle note di un libro a stampa: servono cioè a chiarire ed informare ma non costituiscono il testo principale. Riportando un Url dobbiamo scegliere se vogliamo privilegiare l'estetica della pagina o l'attenzione al lettore. Molte persone, infatti, leggono le pagine web off line e/o le stampano. I riferimenti inglobati nei links attivi, in questo modo, vengono persi. Al lettore rimane solo la segnalazione della parola sottolineata (e se si tratta di una immagine nemmeno questo) e per risalire alla Url è costretto a ricollegarsi al sito. Di contro, gli indirizzi scritti per esteso, occupano, sulla nostra pagina, spazio che potrebbe essere impiegato altrimenti. LE IMMAGINI Prima o poi, chi decide di scrivere qualcosa in formato ipertestuale e non voglia limitarsi ad una semplice scrittura lineare in html si trova a dover misurarsi con l'aspetto della grafica. Se l'obiettivo ed i contenuti del nostro ipertesto ci consentono di non avere troppe pretese, potremo cavarcela con un po’ di buon gusto inserendo delle buone immagini, facendo ricorso alle innumerevoli risorse che offre la rete. In una società come la nostra, in cui le capacità di ascolto appaiono sempre più in calo e l’importanza della visualizzazione sembra toccare il vertice, bisogna letteralmente "catturare" l'attenzione o meglio lo sguardo del lettore, soprattutto se studente. A questo può servire l’inserimento di immagini (magari gif animate) che consentano non solo di abbellire il nostro prodotto, ma anche di catturare l’attenzione e la curiosità, e illustrare alcuni concetti chiave del testo o rappresentare icone di collegamento. Talvolta però le immagini rallentano l’apertura e la visualizzazione di un ipertesto, perché sono “pesanti” o troppo numerose. Sul web, ad esempio, ci 13 sono milioni di ipertesti, il collegamento (almeno qui in Italia) costa ed il lettore non è disposto (tranne in casi particolarissimi) ad aspettare tempi di caricamento molto lunghi. Quante volte abbiamo abbandonato la visualizzazione di una pagina perché stanchi di aspettare diversi minuti per il caricamento delle immagini? Un ipertesto è infatti generalmente ricco, o molto ricco, di immagini generalmente in formato .gif, .jpg, che alleggeriscono le dimensioni dell’ipertesto permettendo ad un lettore di passare in modo più snello da una pagina all’altra. Quando inseriamo delle immagini nell’ipertesto dobbiamo cercare di: utilizzare immagini di piccole dimensioni, ottimizzare le immagini diminuendo il numero dei colori, salvare le immagini in un’apposita cartella chiamata “immagini” o “image”. Un buon accorgimento, nel caso in cui si ritenga importante che l'immagine venga visualizzata al meglio è quello di metterla nella pagina in dimensione di icona e collegarla, “linkarla” a quella più grande e definita. Trovare immagini da inserire in un ipertesto non è difficile, nemmeno per gli studenti a scuola. Esistono cataloghi di immagini e clip art su cd-rom; alcune vengono fornite dagli stessi programmi che servono a creare l’ipertesto (Front Page, Word, Power Point, Star Office, Tool Book ecc…). Le immagini possono essere prelevate anche attraverso lo scanner o con un macchina fotografica digitale. Una procedura a parte riguarda le enciclopedie multimediali: la copia di immagini è possibile solo in quei prodotti che lo consentono e in tal caso, in un’apposita finestra, apparirà la voce “copia”. La maggior parte delle immagini è scaricabile da internet attraverso un buon motore di ricerca (es. Google, inserendo nel campo search, ad esempio, la parola icons o un nome) che permetta di visualizzare le immagini in forma ridotta e poi visualizzare l’anteprima del sito da cui è possibile scaricarle le immagini. Esiste un problema relativo alla legalità di tale operazione, anche se, tuttavia, i siti non impediscono di scaricare le immagini in alcun modo, non richiedono pagamenti – se non i siti specializzati in vendita di immagini e poster – esprimendo in tal modo un tacito assenso. Esistono in rete siti dedicati a risorse grafiche che permettono uno scaricamento gratuito; tali risorse sono state riunite in vari files.zip con la possibilità quindi di scaricare il materiale in modo pratico e veloce. La stessa procedura potrà essere eseguita per trovare un elenco sterminato di siti che ci offrono suoni, animazioni ed icone di ogni genere. Ci sono ormai innumerevoli siti, sul Web, dai quali poter prelevare immagini che si possono usare liberamente, senza pagare i diritti d'autore. 14 I FRAMES Un accenno ai frames è opportuno anche se tale metodo non riguarda solitamente gli ipertesti scolastici realizzati da studenti e da insegnanti. Se decidiamo di pubblicare sul Web il nostro ipertesto in html e di impostare il nostro documento con la struttura a frames, dobbiamo porre attenzione a ciò che questo metodo comporta per chi naviga: il frame occupa parte dello schermo, per cui quello che poi compare dentro può apparire troppo stipato salvare ed eventualmente poi stampare il contenuto del frame non é così agevole come in una versione del documento a tutto schermo; spesso non è possibile vedere la "sorgente" del pezzo contenuto nel frame quando si clicca e si va sui links esterni, si rimane sempre comunque nel sito di partenza. E' per questo che sul web sempre più frequentemente si incontrano siti nei quali troviamo scritto: “Se sei arrivato a questa pagina da un frame di un altro sito, clicca qui per riacquistare la liberta”. Il link esterno che si va a guardare non lo si può fissare nel bookmark e non rimane nel menu “go” del browser. Se poi l'Url in questione è stato scritto, in origine, sotto una parola od una frase, chi naviga non ha la possibilità di andare all'indirizzo in modo autonomo. LA LUNGHEZZA ED I TEMPI DI CARICAMENTO Sovraccaricare le nostre pagine, mettendo molte immagini, testi, links nella stessa pagina può forse divertire chi la crea, ma irrita chi dovrà poi scaricarla. Bisogna cercare di essere sempre essenziali e semplici sia per quanto riguarda il testo che la grafica, soprattutto nel caso in cui il nostro ipertesto sia destinato ad un’utenza con problemi, come gli alunni diversamente abili. L'ADATTABILITA' INTERPIATTAFORMA Ricordiamoci che esistono altre piattaforme oltre la nostra. E' bene adoperare gli elementi html universalmente riconosciuti, per evitare che non si riesca poi a visualizzare il documento. Anche se le nostre pagine sono molto semplici, prima di pubblicarle sul web dobbiamo sempre verificare che funzionino a dovere. La verifica è eseguita localmente, sul disco rigido, visionando il nostro documento possibilmente con più di un browser e se possibile con più di un computer. Utilizzando magari una CPU piuttosto vecchia, è possibile vedere se il nostro ipertesto è pesante e può essere gestito da qualsiasi computer. Questo accorgimento è utile per ipertesti scolastici preparati da insegnanti in sede domestica. Le scuole infatti sono tutte dotate di computer, ma spesso questi sono datati. Occorre accertarsi delle possibilità dell’hardware e del software oppure salvare gli ipertesti in formati non recenti, soprattutto quando realizziamo un ipertesto con Power Point. 15 Alcune caratteristiche potranno però essere verificate soltanto quando saranno immesse in rete. Si potrebbe allora proteggere il documento con una password in modo da poterlo correggere prima che venga reso completamente pubblico. La verifica dell’ipertesto dovrebbe riguardare: L'ortografia: qualche refuso ortografico può sempre esserci sfuggito. La sintassi html: accertiamoci, ad esempio, di aver chiuso tutte le virgolette ed i comandi. Se abbiamo scritto direttamente in codice, possiamo anche utilizzare gli appositi programmi chiamati "verificatori". La navigazione: assicuriamoci che le nostre pagine abbiano tutti i collegamenti funzionanti e che sia possibile percorrerle agevolmente. I file esterni (grafici, audio, video) devono essere memorizzati dove possono essere trovati e caricati. Ricordiamoci di includere un testo alternativo per coloro che navigano con un browser non grafico o con la funzione di visualizzazione delle immagini disattivata. I tempi di caricamento: sono troppo lunghi? E' importante far vedere o leggere il nostro documento a qualcuno che non lo ha mai visto. Può darsi che noti qualcosa di cui noi non ci siamo accorti. In rete esistono dei siti che effettuano un test di qualità sulle pagine web. Compilando l'apposito form on line, si riceve per e-mail un voto ed il logo da inserire nelle pagine e che ne attesta la qualità. Tale pratica è utile anche a scuola: se un gruppo di studenti prepara un ipertesto, è possibile sottoporlo al controllo dei compagni impegnati in un altro gruppo ed ottenere un immediato feedback sulla funzionalità, l’aspetto tecnico e la gradevolezza del prodotto. Inoltre tale pratica potrebbe essere occasione di un apprendimento reciproco. IL SOFTWARE PER LA CREAZIONE DI IPERTESTI In commercio esistono moltissimi programmi che possono essere utilizzati per creare ipertesti; la loro scelta è influenzata dalla dimestichezza che l’utente ha con il computer, dalle sue conoscenze informatiche (del software in questione) oppure dal budget a disposizione per l’acquisto di tali prodotti. Per creare un ipertesto potremmo utilizzare, ad esempio, uno strumento molto potente offerto dalla Microsoft, Front Page, di cui esistono svariate versioni. E’ uno strumento che consente di scrivere direttamente in linguaggio html, oppure di progettare un ipertesto scrivendo e inserendo immagini come in un semplice documento di testo. Una versione semplificata viene solitamente fornita con l’acquisto del sistema operativo Windows o del pacchetto Office, ma non si presenta molto ricca di icone, tasti; inoltre le utility in essa contenute sono essenziali. La versione completa garantisce un lavoro più completo, ricco e ben strutturato in quanto consente di operare tenendo sotto gli occhi la struttura dell’ipertesto e la sua organizzazione interna. Il programma, inoltre, è 16 piuttosto complesso da utilizzare e sicuramente è sconsigliabile per una classe, anche se opera sotto la supervisione di un insegnante esperto. Può essere invece molto utile il notissimo programma Word, sempre della Microsoft, fornito con il pacchetto Office o singolarmente. Il programma è un editor di testo, che consente di scrivere, inserire immagini, suoni, animazioni e link, salvando il prodotto in svariati formati. Per ottenere un prodotto multimediale sarà necessario salvare il file in formato html (o htm) anziché nel formato proprio di Word (doc), per poterlo visualizzare tramite Explorer e guardare le animazioni, ascoltare i suoni ecc. Il programma è molto usato dagli studenti e non è difficile apprenderne il funzionamento in tempi brevi, per cui la scelta di Word appare la più gettonata all’interno della scuola. Sempre della Microsoft esiste il programma Power Point che serve a creare presentazioni tramite diapositive a schermo intero. Il programma è acquistabile singolarmente o tramite il pacchetto Office, non è difficile da utilizzare, proprio perché è piuttosto intuitivo, e garantisce risultati buoni, anche se presenta qualche limite rispetto ad un editor vero e proprio. Il programma produce files molto diversi dalle pagine html, cioè le pagine di internet, poiché le diapositive non contengono barre di strumenti, menu a tendina ecc., ma possono ugualmente visualizzare animazioni, filmati, suoni, link ecc. Il formato dei file di Power Point è ppt, che apre le diapositive all’interno del programma e permette di modificarle, oppure pps, che visualizza le diapositive a schermo intero ma non consente di modificarle. La seconda estensione è quella maggiormente utilizzata in internet. Ancora della Microsoft esiste il programma Publisher, che consente di creare pagine html utilizzando un ricco materiale a disposizione dell’utente nel cd d’installazione. Il programma purtroppo non è particolarmente semplice da utilizzare e può creare problemi in fase di stampa. Infine, sempre della Microsoft, esiste il programma Visual Basic che consente di progettare vere e proprie pagine Web e ipertesti complessi. Il programma necessita di una conoscenza approfondita e non è facile da utilizzare. Il suo utilizzo non è pertanto proponibile a scuola. Oltre ai prodotti Microsoft, esiste un altro programma molto ricco che consente la creazione di ipertesti, lavorando in html oppure come editor di testo. Esso è inserito nel pacchetto Open Office, che contiene un vero Editor di pagine html. Alcune versioni di questo pacchetto, distribuito dalla Sun, sono gratuite e scaricabili da internet, poiché dotate di licenza GPL (General Public License). Il programma è sia in italiano sia in inglese ed esiste la versione per Windows e per Linux. Il software offre molte possibilità, permette di scrivere in html e contiene ottime immagini da inserire. Un discorso a parte meritano gli editor di pagine html di Linux, il sistema operativo che spesso gli studenti della scuola superiore affermano di utilizzare e che anche la sottoscritta utilizza sempre più frequentemente. Di tale sistema operativo e dei programmi esistono versioni scaricabili gratuitamente da 17 internet e ricche di molte possibilità. Il vantaggio di tale software di sviluppo consiste nella gratuità: tuttavia, è necessario scendere a compromessi con qualche problema del software nel suo utilizzo (errori, bachi…). 1-Minorazione Visiva: ciechi Una persona non vedente può usare un normale personal computer in completa autonomia; solo le attività strettamente connesse alla grafica (disegno, elaborazione di immagini..) gli sono realmente precluse. Occorrono naturalmente degli ausili appositi che gli contentano di ricevere in modo diverso (tattile o sonoro) le informazioni che normalmente vengono trasmesse dallo schermo usando solo il canale visivo. Altra condizione necessaria è una competenza di base: l'addestramento al computer è per un cieco assai più lungo e complesso che per un utente vedente, e questo è abbastanza evidente se si pensa che in gran parte la strategia usata in questi anni dai produttori di sistemi informatici per rendere più facile l'uso del computer e allargare quindi la potenziale utenza è basata proprio sull'interfaccia grafica: icone, pulsanti, simboli, puntatori ecc… Oltre l'attrezzatura e l'addestramento, un terzo fattore determinante è l'accessibilità del software o del documento: se l'applicazione informatica prevede unicamente la gestione attraverso il monitor, ad esempio facendo uso di immagini essenziali senza fornire una valida alternativa testuale, il cieco non sarà in grado di utilizzarla, anche se dotato di una eccellente attrezzatura speciale ed abile ed esperto nell'usarla. Anche a scuola, naturalmente, l'uso del computer per i ragazzi ciechi è possibile. Anzi: si può forse dire che proprio con questo tipo di disabilità si hanno i maggiori vantaggi sia in termini di autonomia che di effettiva integrazione che, infine, di efficacia nello svolgimento dei lavori scolastici. I problemi maggiori che si riscontrano nell'uso del computer con i ragazzi ciechi, a scuola o a casa, sono dati probabilmente da una certa complessità del sistema. Lo screen reader, ossia il programma che usano i ciechi per sapere cosa c'è nello schermo, segue una logica di funzionamento assai diversa rispetto all'approccio abituale di un vedente al computer. Per impadronirsene serve tempo e capacità di adattamento, anche per l'insegnante. Altri problemi derivano, per i bambini più piccoli, dalla difficoltà di adattare alle loro effettive e limitate esigenze un sistema assai complesso. Ci sono poi attività scolastiche che è ancora difficile svolgere al computer, pensiamo in particolare alla matematica. 18 Infine, come accennato, un ulteriore problema è dato dalla difficoltà di gestire programmi o documenti che non osservano i criteri di accessibilità, come ad esempio certi dizionari o enciclopedie. Lo strumento è complesso, ma la maggior parte delle operazioni che devono essere svolte sono abbastanza semplici: scrivere, leggere, correggere, salvare e recuperare. Sono stati messi a punto in questi anni sia strumenti (ossia programmi) che metodi didattici in grado di consentire anche ai bambini ciechi più piccoli di usare con soddisfazione il computer a scuola. Se non ci sono alternative più recenti, meglio usare un ambiente vecchiotto ma efficiente. I vantaggi dello strumento sono tali che una strada per risolvere i problemi che via via si presentano si trova sempre. Per i ciechi, le modalità alternative di accesso alle informazioni del computer sono di due tipi : quella tattile attraverso il display braille, detto anche riga braille, barra brailleo braille labile. quella sonora per mezzo del sintetizzatore di voce o sintesi vocale. I due sistemi per anni sono stati considerati come alternativi, escludendosi quindi a vicenda, ma oggi tendono ad essere usati in modo congiunto, almeno quando ciò è possibile. Con i sistemi operativi grafici, come Windows, un elemento indispensabile per l'accesso è diventato il cosiddetto screen reader (lettore di schermo) ossia un software che interpreta le informazioni di vario tipo contenute nello schermo e le fornisce in modo testuale, efficace e funzionale, all'utente che vi accede con periferiche alternative, siano esse tattili che sonore. Le stampanti Braille sono strumenti che imprimono in rilievo dei punti su un foglio di cartoncino leggero, consentendo così alla persona cieca una lettura tattile. Queste stampanti sono in grado di stampare file di testo con circa 30 caratteri per riga e 30 righe per pagina. Le stampanti moderne possono stampare fronte-retro, calcolando automaticamente un certo sfasamento fra i caratteri impressi nel fronte e quelli impressi nel retro, per impedire che i punti possano coincidere. Il materiale prodotto in questo modo è in genere di buona qualità, purtroppo queste unità periferiche sono costose, rumorose e lente. La dattilobraille/stampante elettronica, è una apparecchiatura simile a quella normalmente utilizzata da persone non vedenti per la scrittura in braille. La differenza da quella tradizionale è rappresentata da una minor pressione nella digitazione e da funzioni aggiuntive quali la stampa (per piccole quantità), il collegamento ad un personal computer, la possibilità di collegare un display in nero. Gli Screen Reader sono programmi software che consentono una "esplorazione" in sequenza delle finestre e delle icone presenti sul video, 19 permettendo al non vedente di mantenere un controllo sullo schermo attraverso la lettura tattile della barra Braille o ascoltando dall’altoparlante la descrizione, in voce sintetizzata, associata alla icona, in modo da potere poi selezionare quella desiderata. Esistono Screen Reader specializzati che facilitano, ai non vedenti, la navigazione in Internet. Il cieco, se dotato di idonea strumentazione, non ha bisogno di configurare il computer in modo particolare. Alcuni adattamenti indispensabili (come la risoluzione, il numero di colori...) sono eseguiti in genere automaticamente in fase di installazione dello screen reader, ossia del programma che consente di leggere in modo testuale da schermata di Windows. Possono essere utili alcune raccomandazioni, soprattutto se l'utente è un bambino o un ragazzo in età scolare. Il "desktop", ossia la schermata iniziale, va tenuto ordinato ed essenziale, eliminando le icone inutili e disponendo ai primi posti, ossia in alto a sinistra, quelle usate più di frequente. È utile associare ai collegamenti (le icone che avviano un programma) una combinazione di tasti di scelta rapida, in modo da poterli facilmente lanciare ed eseguire anche se non se ne conosce la posizione sullo schermo. Per associare un tasto di scelta rapida ad un collegamento evidenziarlo e cliccare con il pulsante destro del mouse (o, in alternativa, premere il tasto menù di Windows). Dal menù che si apre selezionare proprietà. Inserire nella finestra "Tasti di scelta rapida" il tasto che si desidera utilizzare per avviare il programma. Esso verrà in seguito utilizzato in combinazione con i tasti Ctrl e Alt per attivare il programma. Ad esempio, se creiamo un collegamento al programma Word gli associamo il tasto di scelta rapida W, premendo in qualsiasi momento Ctrl + Alt + W si avvia il programma Word. Attenzione: i tasti di scelta rapida associati ai collegamenti hanno la precedenza su quelli interni ai programmi, che possono quindi non funzionare più correttamente. Ad esempio: in Word la combinazione Alt + Ctrl +N serve per passare alla modalità di visualizzazione normale. Se il tasto N viene associato ad un collegamento con questa combinazione, anche se si sta usando Word, si apre il programma collegato, non si cambia visualizzazione. Se il programma di gestione dello schermo (lo screen raeder) non lo prevede già, è utile associare dei segnali sonori ai tasti Caps Lock e Num Lock. Selezionare l'apposita opzione in "Pannello di controllo/accesso facilitato/tastiera". Il posto di lavoro di un ragazzo cieco, sia a scuola che a casa, deve essere facilmente raggiungibile, ampio abbastanza da contenere in modo ordinato tutte le attrezzature usate più di frequente. Occorreranno probabilmente due tavoli, uno per il computer e le sue periferiche, l'altro per le attività normali. 20 La stampante braille è ingombrante e rumorosa. Per i bambini piccoli è opportuno che sia collegata al computer usato abitualmente in classe, in modo da fornire subito la versione cartacea di quanto si va scrivendo e cercare quindi di ridurre l'astrazione del testo elettronico. In seguito sarà senza dubbio più funzionale, se possibile, collegarla ad un altro computer fuori dell'aula, in modo da poter stampare in braille senza disturbare la classe e senza essere condizionati dai suoi tempi. Quando si prevede di utilizzare il computer in classe, ricordarsi di affrontare per tempo problemi banali, ma spesso determinanti, come la presenza di una presa elettrica a norma vicino al punto dell'aula ritenuto più idoneo per la postazione dell'alunno (e non il contrario…) e la protezione contro furti o vandalismi. Per i ragazzi ciechi sono molti i vantaggi e le opportunità offerti dagli strumenti informatici a scuola, alcuni in grado di incidere notevolmente sulla qualità reale del servizio scolastico e sulla sua fruizione. Un primo aspetto importante è il miglioramento di efficienza, anche in termini di velocità, del lavoro scolastico. Nella scuola integrata il fattore tempo rappresenta una grossa discriminante per gli alunni con deficit. I tempi sono molto rigidi e chi rimane indietro rischia l'emarginazione, che nel nostro caso può significare semplicemente l'accontentarsi di un programma ridotto o di obiettivi minimi. Ma efficienza non vuol dire solo velocità; scrivere con il computer significa anche poter rivedere e correggere il testo, evitare inutili trascrizioni come nel caso di questionari o altri esercizi da svolgere su testi parzialmente predisposti, poter disporre di strumenti adeguati anche per discipline tradizionalmente ostiche come la matematica. Tutte cose che è molto difficile, se non impossibile, fare con i tradizionali strumenti braille. Di fondamentale importanza è poi l'apporto all'autonomia che le nuove tecnologie possono offrire: dalla capacità di aprire da soli testi e volumi fino a quella di effettuare ricerche su dizionari ed enciclopedie. Ma ugualmente rilevante è il vantaggio offerto dall'accesso multimodale ai documenti. È un aspetto che incide profondamente sui rapporti educativi, sulla responsabilizzazione e sul coinvolgimento diretto degli insegnanti mettendo in crisi la tradizionale delega che purtroppo caratterizza spesso l'inserimento scolastico dei ragazzi ciechi. Ogni testo scritto è sempre disponibile direttamente sia in video che in braille, e può essere stampato immediatamente in nero e in rilievo. Quindi verrà corretto direttamente dall'insegnante di classe che potrà anche seguire passo passo attraverso il monitor la produzione dell'alunno cieco e quindi farsi carico direttamente del suo percorso educativo, anche se non conosce per nulla il codice braille. La figura dell'insegnante di sostegno come intermediario o interprete perde molta della sua ragion d'essere. Egli può invece ben più proficuamente occuparsi della preparazione dei documenti multimodali e del materiale in rilievo o ingrandito, per collaborare con l'insegnante di classe nell'azione educativa. Da assistente dell'alunno ("protesi vivente" come qualcuno l'ha chiamato) l'insegnante di sostegno diventa il principale promotore 21 dell'autonomia personale; il suo compito sarà sempre meno quello di "fare in vece dell'alunno quello che lui non sa fare" ma quello di fornire mezzi e strumenti affinché possa sempre più fare da solo. Non si riscontrano in genere da parte dei ragazzi ciechi grosse resistenze riguardo all'uso del PC. Sia per il fascino che in genere lo strumento esercita tra i ragazzi, indipendentemente dall'uso, sia per gli oggettivi vantaggi che comporta in termini di autonomia ed efficienza nel lavoro scolastico, la quasi totalità degli alunni accetta ben volentieri questo nuovo strumento. È importante graduare gli addestramenti in modo che lo sforzo fatto per acquisire nuove competenze sia abbastanza presto compensato da prestazioni più veloci e funzionali. Qualche difficoltà si può incontrare a volte con i ragazzi più grandi: essi infatti hanno spesso già acquisito un loro metodo di lavoro e possono essere spaventati da una novità di cui non colgono subito i vantaggi. Pensiamo, ad esempio, allo studente abituato ad essere assistito da una persona apposita nell'uso del dizionario al quale ora si chiede di far tutto da solo con il computer. Anche con loro è importante introdurre gradualmente le nuove tecniche, partendo sempre dalle attività nelle quali i vantaggi sono maggiori e immediatamente percettibili. Più frerquenta (ma in dimunizione) è il rifiuto delle tecnologie da parte degli insegnanti che lo interpretano a volte come un carico di lavoro in più. È un rifiuto quasi mai esplicito, che si manifesta soprattutto in un atteggiamento passivo e poco collaborativo nella soluzione dei problemi per cui ogni imprevisto può portare alla sospensione dell'attività al computer. Dato per scontato che sarebbe del tutto controproducente imporre l'uso del computer, è importante lavorare sull'organizzazione complessiva, assicurando un idoneo servizio di assistenza (sia tecnica che didattica) e chiarendo bene cosa l'insegnante deve fare con queste nuove macchine. È proprio la vaghezza delle aspettative che spesso rende insicuri gli insegnanti e li porta a preferite tecniche più sicure e collaudate. Gli insegnanti hanno il diritto di lavorare con apparecchi perfettamente funzionanti, ben configurati e personalizzati: non può certamente essere loro compito quello di istallare un programma o di correggere, ad esempio, eventuali errori di impostazione dei caratteri braille. Anche con loro si cercherà di iniziare con attività che offrono subito i maggiori vantaggi in termini di efficienza e velocità: non sarà difficile convincerli che scrivere un testo in braille usando una apposita stampante è assai più veloce, preciso e meno faticoso rispetto ai metodi tradizionali. Si cercherà inoltre di ridurre al minimo l'addestramento iniziale, usando programmi facili e amichevoli. Per i ciechi è indispensabile che l'approccio al computer sia accompagnato da un addestramento specifico alla tastiera con tutte le dieci dita, in modalità dattilografica. Eventuali errori di impostazione iniziale, una volta acquisiti come abitudine, sono poi molto difficili da eliminare per cui è necessario che questo aspetto sia tenuto bene in considerazione fin dall'inizio, anche con i bambini 22 piccoli. A volte certe posizioni sembrano innaturali causa la sproporzione tra le dimensioni della tastiera e quella delle mani dei bambini. Ma ricorrere a strategie diverse (ad esempio, facendo riferimento ai bordi della tastiera anziché ai tasti centrali F e J) porterebbe ad abitudini difficilmente poi eliminabili. In questa fase si consiglia l'uso di software di addestramento, come il programma 10dita, realizzati espressamente per questo scopo. I ciechi usano per scrivere una tastiera normale ma soprattutto all'inizio può essere necessario rendere maggiormente riconoscibili i tasti di riferimento; si possono usare marcatori di tipo tattile applicando, ad esempio, dei feltrini adesivi. Un'altra competenza che l'allievo dovrà acquisire abbastanza presto è quella di saper modificare il testo, sia per correggerlo, ossia eliminare gi errori, sia per migliorarlo, risistemarlo ecc.. Molti esercizi che i compagni eseguono con carta e penna dovranno probabilmente essere svolti con il computer (questionari, cloze... ) trasformando opportunamente un testo predisposto dall'insegnante ed eseguendo, quindi, un lavoro di "correzione". È preferibile usare all'inizio programmi molto semplici e amichevoli, che richiedono tempi di addestramento ridotti. Per i ragazzi più grandi sarà necessario inserire nell'addestramento anche l'uso delle periferiche speciali e dello screen reader, il tutto però evitando di trasformare la fase di approccio al computer in un corso di informatica ma favorendo un apprendimento graduale, che nasca dai bisogni e trovi prima possibile una giustificazione pratica nell'uso quotidiano. Molte operazioni risultano più comode e veloci per il cieco se eseguite usando i tasti di scelta rapida anziché la selezione da menù (ovviamente il mouse non è utilizzabile). È importante intanto avere a disposizione un elenco completo di questi comandi: essi verranno gradualmente inseriti man mano che le operazioni associate diventeranno di uso più frequente. Braille a 6 o 8 punti Il braille informatico, a 8 punti, differisce abbastanza da quello tradizionale scritto. Per i ragazzi più grandi non ci sono in genere grosse difficoltà, ma per i piccoli, soprattutto se stanno di fatto ancora imparando la tecnica della lettoscrittura, l'uso contemporaneo di due codici diversi può creare problemi. Senza contare la difficoltà che essi incontrano ad esplorare con i piccoli polpastrelli un'area assai più alta. È possibili utilizzare i display braille con il codice a 6 punti, configurandoli in modo che il codice che vi appare sia del tutto identico a quello stampato. È inoltre buona norma procedere subito, se c'è la possibilità, alla stampa dei testi appena scritti al computer, in modo che l'alunno possa gradualmente crearsi l'immagine mentale della pagina bidimensionale che il computer, che mostra una sola riga alla volta, non riesce a dare. 23 Con i ragazzi ciechi, un'autonomia di base, ossia la capacità di gestire da soli il proprio lavoro scolastico, si può ottenere in breve tempo utilizzando programmi appositi. Ma non ci si dovrà accontentare stabilmente di questa. Nella loro vita adulta gli strumenti informatici avranno un ruolo importantissimo, nel lavoro, nello studio, nella comunicazione ed è quindi indispensabile pensare anche ad un progetto di formazione più ampio. Un percorso di autonomia dovrà prevedere una serie di tappe obbligate che lo dovranno portare, alla fine, ad usare praticamente qualsiasi programma, acquisire documenti attraverso lo scanner, acquisire le informazioni che gli servono attraverso la rete Internet e i grossi archivi su CD-ROM (enciclopedie e dizionari). In sintesi potremmo definire i seguenti passaggi: dal braille a 6 punti a quello a 8 punti; dai programmi dedicati a quelli di uso generale; dai testo digitale pronto e predisposto per una facile lettura con le periferiche braille all'uso di formati diversi, alla ricerca, fino alla produzione autonoma attraverso scanner e OCR. Tutto questo dovrà essere accompagnato da una conoscenza sempre più approfondita del sistema operativo e delle regole di funzionamento del proprio sistema di accesso. Vale ancora quanto già detto parlando di accettazione e motivazione: è importante graduare gli addestramenti in modo che lo sforzo fatto per acquisire nuove competenze sia presto compensato da prestazioni più veloci e funzionali. La scrittura Il computer è assai di più di una dattilobraille efficiente e multimodale (accesso contemporaneo in modalità braille e come testo normale). Una delle caratteristiche che lo rendono particolarmente prezioso dal punto di vista didattico è la sua flessibilità, ovvero la possibilità di agire sul testo già scritto per manipolarlo e trasformarlo. È un'operazione che va ben oltre la "correzione", ovvero l'eliminazione dell'errore ortografico o sintattico; anche se questo aspetto già da solo costituirebbe un notevole vantaggio rispetto agli strumenti braille tradizionali. Con il computer è possibile veramente gestire il testo scritto come un'estensione del proprio pensiero, e come tale da verificare, completare, arricchire, conservare, riorganizzare ecc... Ma queste sono abilità che ben difficilmente si acquisiscono autonomamente, e che devono quindi necessariamente entrare in un preciso percorso didattico. Le fasi, in genere, sono le seguenti: 24 modifica come correzione: ovvero sostituzione, eliminazione, aggiunta di caratteri o singole parole; arricchimento formale e comunicativo del testo; riorganizzazione logica del pensiero: cogliere gli elementi salienti, organizzarli e strutturarli tra loro, ridiscuterne l'ordine e la sequenzialità; usare la memoria del computer come archivio di idee e informazioni, e strumento culturale e di conoscenza. La Lettura Si tratta ovviamente di competenze che richiedono un lungo percorso di formazione e addestramento, ma sulle quali è importante ragionare per valorizzare le esperienze e definire possibilmente degli standard didattici e operativi. Si ribadisce ancora che il primo passo da superare è sempre l'addestramento all'uso della tastiera. Anche la lettura, come la scrittura, ha bisogno di una fase di addestramento, soprattutto per arrivare alla rappresentazione mentale della pagina superando i limiti dell'unica riga di testo che può offrire il display braille. È molto utile all'inizio stampare in braille su carta, con la stessa formattazione, tutto quello che viene scritto al computer. Gradualmente l'alunno potrà arrivare a leggere brani sempre più lunghi, fino a poter usare su formato digitale interi libri di testo. Il passaggio dal testo braille a quello su dischetto deve essere comunque graduale e prevedere una fase di transizione: i primi libri su dischetto dovranno possibilmente essere accompagnati alla versione braille tradizionale su carta. Anche qui è importante cogliere e sfruttare i vantaggi del sistema: possibilità di eseguire molti esercizi senza bisogno di ricopiare il testo di partenza; facilità di trasporto, ingombro estremamente ridotto, possibilità di avere i testi sempre disponibili; possibilità di inserire note, appunti, segnalibri. La matematica: Non è facile scrivere matematica con il computer; questo vale per tutti, adulti vedenti compresi. Se si considera che a scuola non basta "scrivere " un testo matematico ma è necessario manipolarlo ed elaborarlo per raggiungere un certo obiettivo (calcolare, risolvere, dimostrare..) le difficoltà risultano ancora maggiori. Il braille gestisce in modo particolare le formule matematiche, riportandole in un'unica riga da consultare in modo sequenziale. È possibile fare la stessa cosa con il computer, con il limite però che qui si legge solo una porzione di riga alla volta e questo rende assai più difficile la comprensione globale del testo matematico. L'uso del computer per la matematica scolastica risulta comunque conveniente, almeno in certi casi, purché siano ben acquisite certe competenze di base 25 nell'uso della macchina e si seguano dei procedimenti razionali. Quanto alle competenze, o prerequisiti, è indispensabile, oltre alla sicurezza nell'uso della tastiera (compreso il tastierino numerico) saper eseguire con disinvoltura operazioni di modifica sul testo. Importante infine è aver raggiunto una discreta rappresentazione mentale del testo, sapendo esplorare, ricordare, organizzare anche le parti che non sono visibili, in particolare quello che c'è sopra alla riga mostrata dal display. Un sistema di esecuzione molto funzionale si basa sul metodo del copia e incolla e della trasformazione per correzione. In pratica si scrive l'equazione poi la si copia tale e quale nella riga sottostante. Qui si eseguono, passo passo, le trasformazioni necessarie, sempre ricopiando la riga dell'espressione man mano che viene risolta. Con programmi appositamente predisposti, come Erica, queste operazioni si eseguono automaticamente, altrimenti bisogna usare i normali comandi copia-incolla dell'editor usato. Un altro utile accorgimento è quello di usare il tastierino numerico, a destra della tastiera, per imputare i dati. In questo modo è possibile digitare usando solo la mano destra e lasciando quindi libera la sinistra per un controllo immediato sul display braille. In pratica si può leggere e scrivere contemporaneamente, cosa molto importante per la matematica e che nella normale gestione dei testi con il display braille è chiaramente impossibile. Il Disegno Non esistono attualmente sistemi efficienti che consentano ai ciechi di disegnare usando il computer. Gli strumenti tradizionali (lavagna magnetica o in velcro per i più piccoli, piano in gomma per il disegno geometrico) rimangono certamente più efficienti e convenienti. È utile invece parlare dell'uso del computer per la produzione (da parte di adulti vedenti) di disegni in rilievo destinati agli alunni ciechi. Due sono i sistemi utilizzati: uso della stampante braille in modalità grafica e uso della carta chimica a microcapsule. Stampante braille in modalità grafica Quasi tutte le stampanti braille offrono l'opportunità di stampare disegni con questa modalità: i disegni vengono composti dagli stessi punti usati per la stampa braille. La definizione è quindi modesta, soprattutto nel caso di curve o di linee oblique. I disegni vengono predisposti con appositi programmi, abbastanza simili a quelli usati normalmente per la grafica al computer. Quello che cambia radicalmente è la definizione e quindi la dimensione del disegno. Il sistema è adatto per semplici disegni geometrici, grafici, piantine... soprattutto se prevalgono tratti uniformi orizzontali o verticali. Carta chimica a microcapsule È una tecnica molto efficiente e veloce per la produzione di disegni a rilievo. Partendo da un qualsiasi disegno in bianco e nero (purché ben definito) si effettua una fotocopia su di una carta chimica particolare, detta appunto a "microcapsule". 26 Si inserisce quindi il foglio in un apposito apparecchio termico: la parte nera del disegno assorbe maggior calore e fa scoppiare delle piccole bolle interne, producendo un effetto velluto. La parte bianca rimane intatta, ossia liscia. Il computer non è indispensabile per la produzione del disegno, ma se si ha una sufficiente dimestichezza con un programma di grafica, certamente rende il lavoro più veloce e funzionale. Tra l'altro non è difficile inserire delle didascalie in braille usando degli appositi font. Esiste anche un programma di libera duplicazione (Tactis, prodotto dall'Università di Delaware), che trasforma un qualsiasi disegno o fotografia in una immagine adatta per la lettura tattile attraverso questo sistema. Le immagini, infatti, per essere ben comprensibili al tatto, devono avere una struttura semplice, essere prive di dettagli significativi, con una netta separazione immagine/sfondo. 2-Minorazione Visiva: ipovedenti Le persone che hanno una limitazione nella visione ma mantengono un residuo visivo sono considerate ipovedenti e costituiscono la maggioranza all'interno del gruppo di persone con minorazione visiva. Mentre la cecità è un concetto ben circoscritto, la varietà dell'ipovisione e la complessità del residuo visivo rendono particolarmente difficile la comprensione delle conseguenze di questa grave disabilità. Come vede? Cosa vede? Quanto vede? Quando vede? Queste ed altre sono le domande più frequenti che si pongono coloro che per ragioni diverse si trovano in relazione con persone ipovedenti. La risposta può essere data solamente dalla persona ipovedente stessa, la quale però non può spiegarci ciò che non vede e tantomeno può esplicitare la differenza della sua visione rispetto ad una visione "normale". Un dato certo è che ogni alunno ipovedente si trova in una situazione di handicap particolare e quindi sarà in grado di recepire informazioni visive, o sarà in grado lui stesso di produrle, se caratterizzate da quella combinazione specifica fatta di dimensione degli oggetti, colore, luminosità, contrasto, ecc. Di fronte a questa variabilità della richiesta, il computer e in particolare il video a colori e la stampante si prestano ad una personalizzazione di queste caratteristiche che possono essere definite in un profilo preciso, attenuando la situazione di handicap in cui la persona viene a trovarsi. Per le particolarità descritte prima, il computer, per gli alunni ipovedenti, può essere uno strumento che consente loro di studiare, fare i compiti, lavorare, accedere alle informazioni, ecc; inoltre, soprattutto quando la minorazione visiva è accompagnata da altre difficoltà, può essere uno strumento che consente al gruppo di persone coinvolte nel processo di integrazione (compagni, docenti, operatori, famigliari) una osservazione ed una riflessione sull'argomento per fornire stimoli nuovi e risposte più adeguate ai bisogni della persona. 27 Ostacoli Gli ostacoli all'utilizzo del computer sono, simili a quelli che incontra una persona non vedente e sono condizionati dalla gravità della menomazione. L'utilizzo della tastiera e del mouse, la lettura dello schermo o della carta prodotta dalla stampante, nella loro configurazione comune, possono risultare molto difficili. Forse l'ostacolo più importante è rappresentato, per una persona esterna, il non sapere esattamente come la persona vede rendendo incerta la ricerca di soluzioni. Possibili soluzioni Le soluzioni possibili sono diverse e personalizzabili per ciascun utente in base al residuo visivo, al modo in cui vede, alle problematiche che presenta. In alcuni casi può essere sufficiente adottare semplici accorgimenti di impostazione dei parametri del video, in altri è necessario un ausilio specifico. E' abbastanza comune pensare che per una persona ipovedente sia sufficiente ingrandire la dimensione degli oggetti presenti sotto forma di icone, caratteri alfabetici, ecc, sullo schermo del video, bisogna invece tenere presente che in alcuni casi ciò può essere inopportuno (campo visivo ridotto), e può essere necessario al contrario rimpicciolire gli oggetti. Per la ricerca della soluzione più adeguata occorre cercare di definire in modo, il più possibile preciso, la caratteristica della visione dell'alunno, aiutandosi anche con il computer, e organizzare un ambiente che sia ergonomicamente adeguato, con attenzione alle luci e alle caratteristiche dei materiali utilizzati. La classe intera deve essere resa partecipe degli aspetti tecnici della comunicazione visiva e di come si possa creare un ambiente più o meno accessibile a partire dai comportamenti dei singoli. Per un ipovedente un monitor più grande del normale, almeno 17" o 19", è sempre opportuno; dimensioni maggiori possono rivelarsi inutili se, come succede abbastanza spesso tra gli ipovedenti, ci sono anche problemi di campo visivo e quindi si deve comunque esplorare per parti il contenuto dello schermo. Il monitor dovrà essere di ottima qualità, con bassissima emissione affinché si possa consultarlo, se c'è bisogno, anche da distanza molto ravvicinata. Da questo punto di vista sono ottimi di monitor piatti a cristalli liquidi (LCD) che, essendo senza tubo catodico, non emettono assolutamente radiazioni. Essi offrono inoltre ottime prestazioni riguardo alla luminosità. Presentano però alcuni problemi che vanno ben valutati al momento dell'acquisto. la definizione dello schermo per certi modelli deve essere necessariamente impostata su quella originale, in genere molto alta e non adatta agli ipovedenti. In altri modelli il problema è già superato; la nitidezza della grafica è carente in certi modelli che presentano un fastidioso effetto alone; i monitor LCD di grandi dimensioni (superiori ai 15") hanno ancora un costo molto elevato; c'è però da considerare che in questi schermi si 28 utilizza al 100% la superficie disponibile mentre in quelli tradizionali, a tubo catodico, le aree estreme dello schermo non vengono sfruttate. Di fatto quindi un monitor LCD di 15" ha quasi le prestazioni di un 17" tradizionale. Da osservare infine che in questo campo la tecnologia avanza molto velocemente per cui è possibile che alcuni dei problemi qui descritti tra breve siano del tutto superati. A parte il monitor più grande non servono in genere periferiche particolari. Le tastiere con pulsanti ingranditi sono indicate solo in caso di contemporanea disabilità motoria, quando non è possibile l'uso della tastiera in modalità dattilografica, ossia con tutte le dieci dita e senza guardare i tasti. L’uso dei computer portatili è in genere problematico, sia perché le dimensioni del monitor sono sempre assai più contenute, sia perché si usano tastiere non standard, con tasti assai più vicini tra loro e meno punti di riferimento tattili o visivi. L'opportunità del suo uso va valutata caso per caso, in rapporto alle reali esigenze di spostamento della postazione di lavoro e alla capacità del soggetto di far fronte alle difficoltà d'uso. E' comunque sconsigliato per i bambini e per l'approccio iniziale Gli ingranditori, o software ingrandenti, sono programmi realizzati espressamente per utenti ipovedenti per consentire loro l’utilizzo del PC in modo autonomo, ingrandendo le parti dello schermo che, per le dimensioni troppo ridotte degli oggetti, non sono accessibili. Dispongono di comandi di gestione che aiutano l’utente a mantenere il controllo sull'intera schermata, quindi anche sulla parte che, per effetto dell’ingrandimento, non può essere contenuta nel video. Nel valutare un programma ingrandente sono da considerare: la qualità dell’ingrandimento che non deve limitarsi all’ingrandimento punto per punto, con un effetto a mosaico molto evidenziato; verificare soprattutto i caratteri piccoli in corsivo e di colore diversi; la funzionalità e la completezza degli strumenti di navigazione, soprattutto quelli che consentono di passare velocemente dall’ingrandimento del particolare alla visione d’insieme della schermata e viceversa, scegliendo facilmente il punto da consultare gli strumenti che facilitano la lettura continua di testi molto lunghi, con vari tipi di scorrimento (verticale e orizzontale), con successione continua della lettura senza salti a fine riga, possibilità di isolare una riga alla volta..; la presenza di una sintesi vocale di buona qualità, sempre per la lettura continua dei testi più lunghi. I programmi ingrandenti non sono di uso molto semplice e richiedono per un uso efficiente un buon addestramento e quindi un adeguato livello di motivazione e maturazione. 29 Il loro uso è indispensabile per una gestione autonoma di tutti i programmi, ma per il solo ingrandimento dei caratteri per lettura e scrittura ci sono a disposizione sistemi di adattamento assai più semplici e immediati. Sistemi di ingrandimento: Detti anche videoingranditori, sono degli apparecchi costituiti essenzialmente in una telecamera ed in un monitor, ossia da un piccolo sistema TV a circuito chiuso che riprende un qualsiasi documento e lo riporta ingrandito, del fattore desiderato, sullo schermo. Quasi tutti i modelli consentono inoltre di regolare contrasto e luminosità, di trasformare l’immagine da positiva a negativa (testo bianco su sfondo nero), e di inserire delle zone nere nella zona superiore e inferiore dello schermo in modo da isolare la riga di lettura. Il testo viene posto in orizzontale sotto l’obiettivo della telecamera e dovrà essere spostato dall’utente secondo il movimento di lettura. A questo scopo molti modelli sono forniti di una slitta di trascinamento in modo da agevolare sia gli spostamenti in orizzontale che i salti di riga in verticale. In certe situazioni sono utili anche gli ingranditori portatiti con schermo a cristalli liquidi: essi vengono posti sul testo e funzionano in pratica come una grande lente ottica, regolabile nelle funzioni di zoom, contrasto e luminosità . Nonostante i notevoli progressi tecnici degli ultimi anni, la qualità dell’ingrandimento fornito dai videoingranditori non può certo dirsi perfetta; l’immagine, già instabile per il procedimento analogico usato, lo diviene ancora di più per gli spostamenti a cui è sottoposto il documento originale sotto l’obiettivo. Un uso soddisfacente richiede senza dubbio un’ottima motricità e documenti di partenza di buon livello tipografico. E’ raro trovare utenti che riescano ad usare questo strumento per periodi prolungati (ad esempio per studiare su di un libro per alcune ore di seguito) mentre sono molti coloro che ne apprezzano la funzionalità nella consultazione di testi brevi o con alta componente grafica (ad esempio mappe o carte geografiche). Un ipovedente può trarre molti vantaggi da una corretta impostazione dei parametri di personalizzazione del proprio computer; in molti casi dei semplici accorgimenti di questo tipo sono sufficienti a consentire un uso funzionale ed abbastanza autonomo dello strumento, senza necessità di ricorrere a programmi esterni. 30 L'impostazione dello schermo Più bassa è la definizione, maggiori sono le dimensioni degli oggetti che appaiono sul video. Un utente con difficoltà visive preferisce quindi in genere risoluzioni basse, come 640x480 o 800x600. Un altro aspetto importante da regolare è l'aspetto del desktop, ovvero la combinazione di colori, font, dimensioni che caratterizza gli elementi più comuni degli oggetti di Windows. Ci sono alcune combinazioni già pronte, da scegliere liberamente, ma è possibile costruirne di nuove. Per un utente con problemi di vista è opportuno selezionare le combinazioni "caratteri molto grandi"; in casi particolari possono essere utili le combinazioni a contrasto elevato, disponibili anche come Accesso Facilitato. Il "desktop", ossia la schermata iniziale, va tenuto ordinato ed essenziale, eliminando le icone inutili. Assolutamente da evitare l'uso di immagini decorative poste sullo sfondo dello schermo. Esse riducono inutilmente il contrasto e quindi la visibilità delle icone; molto meglio uno sfondo di colore uniforme, possibilmente chiaro, in modo da offrire il massimo contrasto con le icone del desktop. Il Mouse Utile una serie di puntatori del mouse più grandi del normale, anche colorati. Alcuni sono già forniti con Windows, altri si possono recuperare liberamente in Internet. Ma il problema del mouse non si risolve, purtroppo, solo aumentando la visibilità della freccetta, dato che, essendo un sistema di puntamento, l'utente deve essere in grado di individuare sia la freccia che il bersaglio, ossia l'icona, la parola, il menù su cui si deve cliccare. E questo non è per nulla facile per chi ha grossi problemi visivi. La soluzione migliore è spesso quella più radicale: evitare l'uso del mouse e usare altri sistemi di selezione o comando. In Windows quasi tutte le operazioni che vengono svolte abitualmente con il mouse possono in realtà essere compiute in altri modi, in particolare con selezione da menù e l'uso di tasti di scelta rapida. Puntatori del mouse ingranditi Una raccolta di puntatori di alta visibilità, colorati e ingranditi sono prelevabili gratuitamente da vari siti Lettura e scrittura Gli ipovedenti possono usare per la scrittura dei normali programmi di trattamento testi. Per i più piccoli saranno utili degli ambienti di lavoro semplificati, soprattutto per le operazioni di salvataggio e recupero dei propri lavori. Si useranno naturalmente dei font ingranditi, adatti alle capacità visive del 31 soggetto. Andranno inoltre scelti con cura i colori del testo e dello sfondo. Gli ingrandimenti si possono effettuare sia modificando fisicamente il font (che verrà usato, quindi, anche in fase di stampa) sia attraverso le funzioni di zoom, che modificano solo l’aspetto del testo sul video. Può essere inutile in questo caso usare un programma ingrandente esterno, che fornisce risultati di qualità assai inferiore ed andrà impiegato, attivandolo e disattivandolo al momento opportuno, solo per la gestione dei menù o delle icone che non si possono ingrandire. Possibilmente da evitare, anche con lo zoom, tutte quelle situazioni che obbligano allo scorrimento orizzontale del testo per consultare l’intera riga. Molti programmi di scrittura consentono di mantenere il testo, anche se ingrandito, nella finestra attiva, spezzando provvisoriamente le righe (ad esempio in Word, usando la modalità di visualizzazione Normale e selezionando A capo nella finestra nel menù di selezione Strumenti/Opzioni/Visualizza) L’uso di un feedback sonoro durante la digitazione (voce sintetica che pronuncia il carattere digitato) può essere utile solo all'inizio; se è stato seguito correttamente, in precedenza, il corretto training di addestramento all’uso della tastiera la digitazione non dovrebbe comportare problemi. Anche per la lettura si sceglieranno, se possibile, il font e i colori più adatti, altrimenti bisognerà intervenire con l’ingranditore. L’ingranditore diventa particolarmente utile per la lettura di lunghi testi, soprattutto per le funzioni di scorrimento automatico del testo, la disposizione continua delle righe (eliminazione del salto di riga e del ritorno alla posizione iniziale a sinistra). La sintesi vocale abbinata all’ingranditore offre in questi casi dei considerevoli vantaggi. La Matematica La scrittura matematica al computer è in complessa: la varietà di simboli, di dimensioni, testo matematico è difficilmente riproducibile scrittura prevalentemente lineare come sé una operazione piuttosto di livelli di posizionamento del attraverso uno strumento di la tastiera del computer. Nel nostro caso abbiamo due problemi in più: a scuola non è sufficiente scrivere un testo matematico, ma è necessario manipolarlo: risolvere l'espressione, eseguire il calcolo, dimostrare il teorema ecc..; l'ipovedente ha bisogno di ingrandire i particolari per comprendere i vari simboli o operatori, ma ha nello stesso tempo la necessità di comprendere il testo nell’insieme per coglierne la struttura ed individuare regole e relazioni. Se l’alunno ha un residuo visivo che gli consente di svolgere con carta e penna solo alcune attività, probabilmente la matematica dovrà rientrare tra queste e converrà usare il computer solo per la gestione di documenti con struttura semplice e lineare. Per i bambini più piccoli c'è la possibilità di svolgere esercizi di aritmetica al computer usando degli editor con griglia quadrettata che emulano il foglio a 32 quadretti e possono andare bene, ad esempio, per mettere dei numeri in colonna. Il Disegno Anche il disegno, come la matematica, è un’operazione che difficilmente si può eseguire al computer. E questo non solo per i problemi di gestione, quanto per la difficoltà di analizzare sia i particolari che l’insieme. Vale anche qui, quindi, il consiglio di usare se possibile strumenti tradizionali, da gestire manualmente, curando opportunamente l’efficacia visiva sia degli attrezzi che del disegno prodotto. Praticamente tutti i programmi di grafica al computer offrono la possibilità di ingrossare a piacere il tratto della penna, come pure di sceglierne il colore. Ma è la visione di insieme che spesso crea problemi, soprattutto se mancano strumenti di controllo. Per i bambini più piccoli possono essere utile programmi di disegno che lavorano su di una griglia quadrettata, naturalmente senza mouse, in modo da poter controllare in modo analitico grandezze e proporzioni. 3-Minorazione Uditiva Una persona con minorazione uditiva può trarre vantaggio dall'utilizzo di un personal computer multimediale sia nell'attività educativa che in quella più strettamente riabilitativa, in quella lavorativa e in quella di svago. Per un efficace processo di integrazione è importante che queste attività, che coinvolgono a diverso titolo persone diverse, siano fra loro coordinate all'interno di un unico progetto di vita. Per venire incontro alle esigenze dell'alunno è possibile valorizzare una comunicazione basata su messaggi e linguaggi esclusivamente visivi, infatti lo schermo a colori consente di visualizzare testi, immagini fisse (disegni, foto), immagini in movimento (animazioni, filmati) legati fra loro in modo ipertestuale ed esplorabili con modalità e tempi, controllati dallo studente. Le immagini possono essere di rinforzo alla comprensione del testo scritto a base alfabetica, oppure veicolare lingue basate sul gesto. Ostacoli Non esistono ostacoli all'utilizzo del computer in termini di immissione dati e controllo dello schermo e delle varie periferiche, i problemi riguardano la possibilità di ricevere le emissioni sonore in forma di voce, sintetizzata e registrata, musica, rumori e segnalazioni varie. Questa difficoltà è proporzionale all'entità del deficit. Per consentire allo studente di utilizzare al meglio i software che utilizzano messaggi sonori è importante verificare la qualità e l'adeguatezza delle protesi acustiche, qualora queste siano utilizzate. 33 Possibili soluzioni Esistono software specifici che possono essere di aiuto sia in campo riabilitativo che educativo. In campo educativo, oltre ai software specificatamente progettati per alunni sordi, basati su una comunicazione visiva, utili per l'apprendimento della letto/scrittura e per il miglioramento delle competenze linguistiche, sono particolarmente utili i software (programmi autore per la creazione di ipertesti multimediali) che consentono al docente di preparare materiale didattico personalizzato, e quei software , facili da usare, che rendono possibile la presentazione a tutta la classe di argomenti e lezioni privilegiando la modalità iconico/visiva. In questo caso, diventa indispensabile l'utilizzo di un video-proiettore collegato al personal computer. In campo strettamente riabilitativo è utile ricordare che l'attività che aiuta il bambino/ragazzo a migliorare la sua produzione verbale, può trarre grande vantaggio da software specifici che consentono di fornire al soggetto in terapia un ritorno visivo (feedback) sullo schermo a colori di un Personal Computer delle caratteristiche della propria voce, catturata da un microfono. Software di questo tipo permettono di lavorare sulla consapevolezza dei suoni (presenza/assenza del suono, intensità, sonorità, sul controllo dell'emissione (altezza tonale, attacco e tenuta della sonorità), sulla riproduzione di modelli (qualità emissione vocalica, prosodia, ecc..), fornendo la possibilità di un riscontro visivo continuo della prestazione vocale. L'esercizio che per i bambini più piccoli assume le caratteristiche di un gioco vero e proprio, svolto sotto il controllo di un terapista, mira a una migliore qualità della produzione verbale, favorendo una comunicazione più chiara e gradevole. Ausili Non esistono in questo caso ausili specifici per l’accesso al computer. Per le difficoltà uditive si utilizzano programmi software di ausilio alla didattica: Software che consentono la preparazione di unità didattiche in forma ipertestuale. Software indirizzato ai docenti che utilizzando la modalità di riconoscimento automatico del parlato possono predisporre materiali audiovisivi sottotitolati per la didattica. Software per facilitare l’apprendimento della lingua scritta. Software per facilitare l’apprendimento della lingua dei segni. Non esistono adattamenti particolari da apportare al computer. Può essere comunque utile, modificando le impostazioni dell'accesso facilitato previsto in Windows, trasformare le segnalazioni sonore di alcune applicazioni in segnalazioni visive lampeggianti (consulta la sezione Audio della Guida di Accesso Facilitato). Questo accorgimento consentirà di essere avvertiti in modo visivo delle segnalazioni che abitualmente sono fatte attraverso la scheda audio. 34 Partendo dal presupposto che l'esistenza di applicazioni anche di buon livello non introduce alcun automatismo nelle modalità di utilizzo del computer in campo educativo, per le persone con difficoltà uditiva è richiesta una programmazione molto più accurata degli interventi; occorre prestare attenzione alle necessità particolari degli studenti in situazione di handicap, senza dimenticare che nel progetto educativo deve essere presente tutta la classe, e guardare alla classe come risorsa. E' vero che il computer può isolare ma può anche essere un formidabile strumento di aggregazione; in un ambiente di didattica cooperativa, i ragazzi, tutti, per la loro competenza nei confronti dell'informatica possono essere risorse preziose. E' noto che nell'educazione dei sordi esistono punti di vista diversi: c'è chi propone di educare il sordo alla parola attraverso la parola, chi propende per l'uso del linguaggio gestuale, e chi consiglia un metodo combinato della parola e del linguaggio dei segni; qualunque sia la scelta, il computer, attraverso applicazioni multimediali, può dare un contributo. Il rapporto alunno computer è in genere positivo, purché siano predisposti adeguati sostegni organizzativi e metodologici; ad esempio, se il computer viene utilizzato a scuola, a casa e in riabilitazione, verificare che ci sia congruenza e assonanza fra le attività che sono svolte al computer e non. Accettazione Il problema dell'accettazione sorge quando l'utilizzo del computer è vissuto come ausilio per l'handicap, come elemento speciale che riguarda una persona diversa. E' sempre difficile accettare qualcosa che potrebbe mettere in evidenza la difficoltà di una persona; ma è il modo in cui lo strumento viene proposto che condiziona gli aspetti psicologici che ne possono derivare. In termini di utilizzo individuale, la consapevolezza di poter apprendere in modo facilitato, attraverso il canale visivo, consentirà allo studente di apprezzare l'aiuto che il computer gli può offrire. Problemi possono sorgere non tanto dall'utilizzo del mezzo, ma dal fine che si persegue, soprattutto quando le attività dell'alunno si differenziano troppo da quelle dei compagni. Se al momento dell'inserimento in una classe di un alunno o alunna con deficit uditivo grave, senza trascurare la comunicazione orale, si valorizza anche una comunicazione basata sull'uso intelligente della vista e se ne studia e sperimenta la potenzialità come elemento utile per tutta la classe, il computer può diventare uno strumento in più per la comunicazione; l'intero processo di integrazione nel suo insieme ne può trarre vantaggio e il problema dell'accettazione dello strumento diventa irrilevante. Autonomia Non esistono problemi particolari inerenti l'uso autonomo del computer da parte di alunni sordi. Occorre valutare con attenzione, le competenze linguistiche che i vari pacchetti SW richiedono all'utilizzatore, per graduare nel tempo l'impegno richiesto. In genere l'utilizzo del computer da parte di bambini in situazione di handicap, se ben organizzato, produce benefici effetti sull'autostima rinforzando la motivazione al lavoro. 35 Ausili per la didattica Fermo restando che è necessario collocare l'utilizzo del computer e del relativo software all'interno del progetto educativo ed in maniera congruente con il modello linguistico di riferimento, esistono diverse possibilità applicative, che potranno essere seguite a seconda delle necessità. I docenti possono scegliere fra software purtroppo ancora in numero esiguo) appositamente sviluppati per le esigenze dei sordi e software didattici generici che andranno in questo caso attentamente valutati e scelti in base alle competenze linguistiche richieste. Esistono software sviluppati per uno scopo definito, ad esempio per l'apprendimento e la comprensione della lettura, che sono strutturati come un vero e proprio percorso di apprendimento e si prestano ad un uso individuale. Occorre, una volta scelto il software, concordarne l'uso con gli altri attori del processo di integrazione affinché l'attività, che nel caso in esempio mira a sostenere lo viluppo di competenze linguistiche, sia coerente e coordinata. Non è richiesta al docente, per il compimento di questa attività, una competenza informatica specifica, è importante che abbia preso visione in modo approfondito del software per essere in grado di progettare l'intervento, seguirne lo sviluppo e valutarne l'efficacia. Esistono software concepiti come sistemi autore che, in quanto tali sono totalmente aperti, consentono di creare ipertesti, storie, esercizi, giochi,.. in formato multimediale. L'apprendimento di questi pacchetti può essere fatto spesso in autoformazione, le loro potenzialità sono notevoli, in quanto danno la possibilità di lavorare con testi, immagini, filmati, che possono essere scelti fra quelli attinenti gli interessi dei ragazzi coinvolgendo la totalità delle loro esperienze. I docenti diventano autori e si trovano in presenza di una serie di possibilità limitate solo dalla loro fantasia e creatività, possono infatti personalizzare il materiale didattico a piacere e modificarlo nel tempo in relazione alla sua efficacia didattica; occorre d'altro canto mettere in conto il tempo necessario per la produzione dei materiali e quindi pianificare attentamente attività e risorse. Esistono poi software pensati come supporto ad una presentazione o ad una lezione. Sono congegnati in modo da consentire la costruzione di diapositive digitali contenenti righe di testo, immagini, filmati, suoni. All'interno di ogni diapositiva è possibile personalizzare la modalità di proiezione scegliendo i tempi e i modi in cui il testo, le immagini, ecc. compariranno sullo schermo. Questa modalità di presentazione costringe a razionalizzare l'esposizione favorendo l'efficacia della comunicazione e consente agli spettatori, nel nostro caso all'intera classe, di seguire passo a passo l'esposizione degli argomenti con un rinforzo visivo continuo. Le competenze informatiche richieste per la preparazione di una semplice presentazione sono minime, e il tempo e la consuetudine consentono di aumentare l'efficacia riducendo i tempi di scrittura. Per quanto riguarda immagini, filmati e suoni, l'offerta sul mercato di strumenti per la loro cattura (scanner, camere digitali, telecamere,..) è consistente. Le Librerie e le edicole offrono una grande scelta di prodotti su CD. Con queste 36 dotazioni è possibile acquisire e adattare in modo semplice i materiali che interessano per poterli poi inserire negli elaborati digitali. La possibilità di accedere alla rete internet è una ulteriore risorsa e lascia intravedere da un lato una massa enorme di informazioni e dall'altro la possibilità di contatti con altre comunità, favorendo esperienze di apprendimento cooperativo e di comunicazione anche non verbale con altri docenti e studenti e persone che si trovino in situazioni di vita e di apprendimento simili. Organizzazione didattica La presenza di un ragazzo sordo in classe richiede un'attenzione particolare nella organizzazione delle attività didattiche, soprattutto per la necessità di prevedere le situazioni critiche che possono derivare da una gestione esclusivamente verbale della comunicazione e dalla necessità quindi di fornire adeguati ed efficaci supporti alternativi. Il computer offre senza dubbio a questo riguardo diverse opportunità in più che vanno sfruttate in modo razionale e coordinato: mappe, schemi, ipertesti, presentazioni multimediali e quant'altro. Sarà importante quindi che i docenti delle varie discipline concordino delle strategie adeguate per gestire queste informazioni alternative in modo efficace e meno oneroso possibile per tutti affinché non rimanga relegato ad un uso episodico o molto parziale. Da notare che spesse le comunicazioni alternative realizzate per gli alunni sordi risultano estremamente efficaci anche per i compagni che presentano altri tipi di difficoltà. È un'opportunità che va adeguatamente sfruttata a vantaggio di tutti. 4- Minorazione Motoria Per chi sia in condizioni di disabilità motoria con una manualità compromessa, la possibilità di utilizzare un computer per scrivere per leggere, per comunicare a distanza, rappresenta una grande opportunità. Alla persona in situazione di handicap viene consentito di fare qualcosa che altrimenti non le sarebbe possibile; con un computer e con un ausilio adatto, la produzione scritta di un alunno con disabilità motoria ,anche grave, sarà formalmente del tutto simile agli elaborati dei compagni o dei docenti, la variabile sarà costituita dal tempo per l'esecuzione del compito che dovrà essere adeguato ai tempi di azione dell'alunno. La dotazione di strumenti efficaci rende più facile il percorso scolastico, e lascia intravedere spazi per lo sviluppo di autonomie nel percorso di vita dello studente. Le modalità per accedere agli ausili e al loro utilizzo richiedono una pianificazione accurata dei tempi e delle risorse, nel caso della scuola, è indispensabile iniziare prima possibile il percorso di acquisizione, per presentarsi ad inizio anno scolastico con una situazione organizzativa e motivazionale ben definita. 37 Ostacoli Gli ostacoli all'uso del computer sono più o meno grandi a seconda dell'entità della limitazione motoria, le interfacce critiche sono la tastiera e il mouse che richiedono un controllo fine della manualità. Altro ostacolo può derivare da una postura scorretta, che pregiudica la capacità di resistenza nel tempo nello svolgimento del lavoro. Un ostacolo indiretto può essere rappresentato dalla lentezza con cui l'alunno riesce a scrivere o comunque a interagire con il computer, in tutti quei nei casi in cui lavorando nella classe si creino situazioni di competitività non sostenibili. Queste situazioni possono essere governate organizzando in maniera puntuale il lavoro collettivo e gli spazi di attività individuale. Possibili soluzioni Esiste una varietà di interfacce speciali e di ausili, che consentono di interagire con il computer a partire da soluzioni semplici per utilizzare al meglio la tastiera (mascherine speciali da apporre sulla tastiera stessa), a soluzioni più sofisticate che fanno ricorso a tastiere virtuali rappresentate graficamente sullo schermo del video, che possono essere personalizzate con scansioni automatiche, adeguate alle esigenze del singolo utente. Anche per quanto riguarda il mouse esistono sistemi alternativi sia Hw che Sw che permettono di emulare il funzionamento del mouse facendo ricorso a tasti direzionali o a sistemi di puntamento che possono arrivare a livelli di sofisticazione elevati al punto da sfruttare la direzionalità dello sguardo. La scelta dell'ausilio, in questi casi, richiede un esame approfondito delle potenzialità di movimento della persona, e della postura più adatta, operazioni che richiedono l'intervento di funzioni specialistiche. La soluzione è comunque sempre condizionata dal movimento residuo controllato e volontario che la persona possiede, dalla sua motivazione e dal clima di relazione che si instaura nella classe. Per difficoltà motoria, in relazione all’accesso all’uso del computer, si intende una difficoltà, limitazione o impedimento nell’uso dei normali strumenti di input: tastiera e mouse. In questa sezione vengono prese in esame possibili soluzioni a fronte delle difficoltà più comuni. E’ comunque da sottolineare che sarebbe buona prassi, anche a fronte di soluzioni che non richiedono interventi specialistici complessi di adattamenti dell’ausilio, avvalersi di strutture che possano essere di orientamento nell’individuazione della scelta più idonea in base alle potenzialità della persona fruitrice. Tastiere alternative in caso di difficoltà nell'utilizzo della tastiera standard Sensori per sistemi a scansione Mouse alternativi in caso di difficoltà nell'utilizzo del mouse standard 38 L'uso della tastiera, quando siamo in presenza di movimenti limitati degli arti (es. miodistrofia) o di problemi di movimenti ampi e imprecisi (es. spasticità, …) o di impossibilità parziale o totale di utilizzare movimenti residui delle arti inferiori, superiori o entrambi, costituisce un ostacolo. Diventa necessario, quindi, individuare soluzioni che consentano di accedere al computer superando le difficoltà. Due sono i modi possibili di intervento: attraverso l’uso di un ausilio oppure attraverso adattamenti del computer che permettono di ovviare ad alcuni inconvenienti quali la ripetizione di battitura dei tasti per una pressione prolungata involontaria o la pressione di più tasti contemporaneamente per le funzioni che lo prevedono (es. interruzione di un programma: Ctrl +Alt+Canc) o di sostituire la funzione del mouse con l’uso delle frecce del tastierino numerico. Questi adattamenti si applicano attraverso la funzione Accesso Facilitato prevista dai sistemi operativi Windows. Di seguito vengono prese in esame alcune tipologie di ausili che possono essere utilizzate in sostituzione della tastiera standard di un personal computer. Tastiere ridotte Le tastiere ridotte sono strumenti che possono essere utilizzati con una ridotta capacità di movimento (es. miodistrofici). Sono costituite di tutti i tasti alfanumerici e funzionali rimpiccioliti e ravvicinati tra loro e richiedono in certi casi per il loro utilizzo un supporto (asta rigida, penna, …) per la selezione della scelta da effettuare. Questo tipo di ausilio richiede naturalmente un buon controllo del movimento. Tastiere espanse Le tastiere espanse sono strumenti simili alle normali tastiere ma con i tasti, e di conseguenza i caratteri, di dimensioni ingrandite. Alcuni modelli, come quello illustrato a fianco, hanno una distribuzione centrale dei tasti, con quelli usati più spesso posti al centro dell'area utile, e quindi più facile da raggiungere per l'utente che quasi sempre, in questi casi, usa una sola mano. I tasti possono essere sporgenti, come nelle normali tastiere, o incassati. Spesso sono presenti dei filtri per ridurre gli errori involontari (ad esempio: regolazione delle pressione minima necessaria per attivare il tatso). Esistono inoltre tastiere che, oltre all'ingrandimento, propongono tasti col orati e/o in ordine alfabetico. Tastiere di questo tipo sono usate talvolta, anche se non strettamente necessarie, con alunni in età prescolare o nel primo ciclo della scuola elementare per semplificare il numero di elementi utilizzabili che si presentano in modo complesso ed eccessivo sulla normale tastiera. 39 Tastiere virtuali La tastiera virtuale è una “consolle” che propone i tasti sullo schermo del personal computer. Mediante applicazioni software di gestione, è possibile impostare la tastiera virtuale sullo schermo con modalità differenti come ad esempio nella parte inferiore dello schermo, o in altre parti, con figure o icone (vedi ad esempio comunicatori), con tasti ridotti e personalizzati. La selezione dei tasti, siano essi relativi a lettere numeri icone o funzioni, avviene mediante un impulso inviato al computer mediante strumento alternativo alla tastiera. In pratica, i software che gestiscono le tastiere virtuali, propongono delle modalità selettive che accendono di volta in volta i tasti sullo schermo e la selezione avviene per conferma (invio) attraverso pulsanti esterni, detti sensori. Griglia copritastiera La griglia copritastiera è una tavoletta di materiale rigido (plexiglas, ferro) con tanti fori corrispondenti ai tasti della normale tastiera di un personal computer. La tavoletta viene posta sopra la tastiera in modo tale che la persona che la utilizza, deve infilare il dito nel foro corrispondente al tasto che deve premere, evitando, in questo modo, la pressione involontaria di più tasti contemporaneamente o di un tasto non desiderato. Caschetto per il capo Si tratta di un caschetto a cui è collegato uno braccio rigido sottile, che consente ad una persona di utilizzare il movimento del capo per digitare sulla tastiera. Sostegni per braccio o avambraccio I sostegni per braccio o avambraccio sono molto utili soprattutto nel caso sia difficoltoso, per l’utente, mantenere una posizione dattilografica delle mani o per favorire il movimento in caso di problematiche legate alla forza muscolare della persona. I sensori sono essenzialmente degli interruttori (switches) che consentono di gestire il computer attraverso dei comandi estremamente semplici ed elementari, equivalenti alla pressione di un unico tasto o del clic del mouse. Possono assumere forme e dimensioni molto diverse fra loro ed essere utilizzati con un dito, con una mano, con un piede, con il gomito, il ginocchio, la testa ecc… e richiedono, da parte della persona, un movimento residuo volontario. Per la scelta del tipo di pulsante è importante una valutazione complessa della persona: il movimento controllato, la capacità di controllo, la forza di pressione, l’ampiezza di movimento dell’avambraccio, le capacità attentive, la postura, ecc… 40 Oltre che dai sensori, l'efficacia di un sistema di questo tipo dipende molto dal software di gestione usato. Sensori a pulsante Si tratta di pulsanti che emulano il clic del mouse, per la scelta dell’input da tastiera virtuale. Esistono switches di dimensioni diverse per: superficie: ampia, ridotta, piatta; forma: circolari, a lamella rettangolare,ecc. funzioni: è possibile utilizzare più sensori, mediante apposite pulsantiere, ai quali vengono associate funzioni quali, ad esempio, spostamenti (frecce direzionali) e clic di conferma di selezione. Tutti questi pulsanti prevedono, per la loro attivazione, una pressione sulla superficie dello switches, in molti casi regolabile. Sensori flessibili Strumenti che possono essere azionati mediante urto o pressione di oggetti morbidi, quali ad esempio palle di gommapiuma, collegati a sensori. La forza richiesta per l’utilizzo di sensori di questo tipo è variabile. Sensori a leva Strumenti che possono essere impugnati e che, mediante un sistema a lamella, consentono l’attivazione di selezioni mediante stringimento. Sensori a pedale In caso di controllo degli arti inferiori, è possibile utilizzare alcuni tipi di sensori (a pedaliera) con il movimento di un piede che viene azionato su una superficie ampia e inclinata. Sensori vari Esistono inoltre vari sensori che possono essere utilizzati attraverso contatto umido (ad esempio con la lingua), attraverso un movimento lieve percettibile e controllato (chiusura della palpebra), attraverso un movimento di contrazione muscolare, con il soffio. In questo caso sono strumenti che si rivolgono a situazioni motorie molto gravi e che, per la loro scelta, richiedono interventi complessi. Accessori per sensori Si tratta di dispositivi non tecnologici che consentono di favorire le possibilità di uso dei sensori in base al movimento o alla parte del corpo che viene utilizzata per l’accesso all’uso del computer. Rientrano in questa categoria supporti di fissaggio per i sensori, aste e bracci snodabili che permettono di posizionare il pulsante in modo adeguato rispetto all’utilizzo. Se ad esempio si deve utilizzare un sensore con il capo, lo switches a pulsante dovrà essere posto su un’asta che raggiunga l’altezza della testa 41 dell’utente e che gli consenta, con un movimento del capo di attivare la selezione opportuna. Allo stesso modo se per l’attivazione di una scelta si deve usare il gomito, il supporto allo switches dovrà essere fissato all’altezza adeguata al braccio e raggiungibile dal gomito senza sforzi. Mouse L’uso del mouse standard richiede buona capacità sia di coordinamento occhio-mano sia di motricità fine. In assenza di questi requisiti possono essere individuate soluzioni alternative sostitutive del mouse standard, senza alterarne le funzioni. Due sono i modi possibili di intervento: attraverso l’uso di un ausilio specifico oppure attraverso adattamenti del computer che permettono di facilitare la gestione del mouse intervenendo su una adeguata impostazione della velocità di spostamento del puntatore, sulle funzioni dei tastini, sulle modalità di accettazione e conferma di una selezione. Sistemi di puntamento sensibili Quando possibile, in base sempre al movimento residuo, possono essere utilizzati mouse piatti a sfioramento (simili a quelli posti su alcuni personal portatili) che possono essere tenuti con una mano. Lo spostamento del puntatore avviene attraverso il movimento del dito sulla piastrina, la selezione (doppio clic) avviene sia mediante tasti di dimensioni ridotte aventi le stesse funzioni di quelli del mouse normale sia con una doppia pressione o battito sulla superficie sensibile. Schermo tattile (Touch screen) Strumento che può sostituire il mouse nelle funzioni di spostamento e clic (conferma dell'operazione) e che consente di toccare e spostare direttamente gli oggetti che compaiono sullo schermo. In genere è costituito da un sottile pannello trasparente che viene applicato davanti al video del personal computer e, che, mediante un programma software, riconosce e invia al computer sotto forma di coordinate cartesiane la pressione e il movimento di un dito o di una penna speciale sulla sua superficie, come si trattasse dello spostamento del mouse sul tappetino. Questo ausilio supera eventuali difficoltà nell’uso del mouse semplificando i compiti di coordinamento occhio-mano. Ovviamente lo strumento può essere utile ed efficace se abbinato ad applicazioni software che prevedono o richiedono l'uso del mouse. Trackball La trackball è un sistema di puntamento, sostitutivo del mouse standard, costituito da una sfera mobile la cui rotazione corrisponde allo spostamento del puntatore. La sfera è appoggiata ad una base fissa comprendente un numero di tasti variabili, in base al tipo e modello, di selezione (clic di azionamento di una funzione) con funzioni associate. Questo strumento 42 può essere utilizzato con un dito, con la mano o con il palmo della mano poggiato sulla sfera; in base al tipo e modello le dimensioni della sfera sono variabili. In alcuni casi, quando risulta complesso l’uso contemporaneo di sfera e pulsanti, possono essere individuate soluzioni combinate con sensori quali input per la selezione. Joystick Dispositivo costituito da una leva e da uno o più pulsanti le cui funzioni sono rispettivamente associate al movimento corrispondente allo spostamento di un cursore sul video e all’azionamento della selezione (clic di azionamento di una funzione). Anche per questa categoria di sistemi, le modalità funzionali possono essere diverse in base al tipo e modello ( lunghezza della leva, forza di azionamento, posizione e dimensione dei pulsanti, ecc..). Anche al joystick, come per le trackball, possono essere associati altri sistemi di selezione come ad esempio i sensori. Pedaliera Dispositivo costituito da uno o due pedali che consente di controllare il movimento del puntatore sullo schermo e di azionare la conferma di un’operazione (clic). Ne esistono di dimensioni, colori e sistemi di azionamento differenti. Alcune pedaliere prevedono l’utilizzo di un solo pedale (per il movimento del cursore) e vengono utilizzate in combinazione con un sensore per la conferma di un’operazione. Accettazione Con gli alunni disabili motori sono abbastanza rari i rifiuti espliciti dell'ausilio informatico. Quasi inesistenti nella fase iniziale, si manifestano a volte in un secondo a causa di eccessive aspettative (vere o percepite come tali) da parte degli adulti, insegnanti o genitori. È importante graduare gli sforzi e tenere sempre in considerazione le difficoltà dell'alunno, in particolare quelle di tipo fisico dovute ad uno sforzo prolungato o ad una postura innaturale. L'uso del computer deve essere vissuto dall'alunno come una risorsa in più, non come un onere aggiuntivo che appesantisce la sua già difficile situazione. Cercare quindi di fargli cogliere concretamente, fin da subito, i vantaggi offerti dallo strumento, ampiamente compensati da qualche difficoltà iniziale. L'alunno e l'ausilio Nel caso della disabilità motoria il rapporto tra l'alunno e l'ausilio informatico è in genere molto chiaro. Dal computer ci si attende la possibilità di svolgere delle attività che altrimenti sarebbero impossibili o di eseguirle più facilmente e velocemente, con maggiore autonomia o con risultati più soddisfacenti rispetto agli strumenti tradizionali. Migliorare l'efficienza, anche in termini di velocità, del lavoro scolastico è un obiettivo che un computer adeguatamente predisposto può aiutare a raggiungere. A scuola il fattore tempo è una variabile importante, spesso 43 discriminante per gli alunni disabili e fortemente penalizzante per una vera integrazione. Tutti gli strumenti tecnologici che aiutano a ridurre i tempi di esecuzione e a rendere più efficiente il lavoro scolastico sono quindi i benvenuti. Ugualmente importante è l'autonomia personale che le nuove tecnologie possono favorire: dalla possibilità di aprire da soli testi e volumi fino a quella di effettuare ricerche su dizionari ed enciclopedie. Da non trascurare, infine, la qualità del prodotto finale, anche nei suoi aspetti esteriori, come la presentazione grafica, la regolarità della grafia, la chiarezza di comunicazione. Soprattutto per i più piccoli questi sono aspetti che influiscono moltissimo sulla motivazione e sull'autostima. Ausili per la didattica Oltre ad avere esigenze particolari dal punto di vista fisico, ad esempio per quanto riguarda l'accessibilità agli ambienti scolastici, molti disabili motori incontrano difficoltà, spesso insormontabili, a fruire degli stessi strumenti dei compagni (libri, quaderni, penne, computer...). Se alle difficoltà motorie non sono associati deficit cognitivi, poter seguire un iter scolastico il più completo e simile a quello degli "altri" dovrebbe essere d'obbligo Il computer nei confronti del disabile motorio assume prevalentemente un ruolo abilitante: usato con dispositivi speciali può consentire di svolgere attività che altrimenti gli sarebbero precluse. Per far sì che l'inserimento del disabile diventi "inclusione" oltre che "integrazione", è necessario: operare una scelta opportuna dei dispositivi, che devono essere calibrati sulle esigenze operative e sull'abilità motoria residua dei soggetti, in particolare per agevolare le attività che riguardano l'apprendimento e l'acquisizione di conoscenze utilizzando programmi standard, quali word processor, database, spreadsheet... operare una scelta opportuna dei software "dedicati" che si configurano prevalentemente come "ausili" per disegnare, scrivere, imparare. Una volta acquisita una certa autonomia nell'uso del calcolatore e dell'ausilio, si pone il problema del software da usare, dal punto di vista dei contenuti e dell'accessibilità. A partire dalla scuola materna fino all'università emergono necessità specifiche legate agli obiettivi della tradizionale programmazione, dallo sviluppo di abilità di base fino alla costruzione di algoritmi, all'uso di dizionari ed enciclopedie. A livello personale c'è poi l'esigenza di approfondire le proprie conoscenze, di accedere alla cultura, di seguire l'evoluzione tecnologica e i mutamenti di costume che ne derivano (Internet, posta elettronica, commercio elettronico...). In realtà non è così semplice e scontato avere a disposizione dei prodotti software che facilitino l'apprendimento; l'offerta presente sul mercato non 44 copre certamente tutti gli argomenti di un curriculum scolastico e soprattutto mostra carenze relativamente ai livelli scolari alti. Lettura e scrittura Se la lettura può rappresentare un problema circoscritto, spesso il foglio e la penna sono strumenti inaccessibili per il disabile motorio ed usare il calcolatore può essere il solo modo di produrre ed elaborare testi. La digitazione sulla tastiera e gestione del mouse possono essere un vero e proprio ostacolo per i disabili motori; tuttavia, la maggior parte dei software in commercio prevede un'interazione in cui è richiesto di scrivere e un problema ancor più evidente è rappresentato dalla scrittura di testi. Con opportuni accorgimenti, come l'accesso facilitato previsto da Windows, è possibile utilizzare un generico word processor senza la necessità di particolari dispositivi. In alcuni casi però questo non basta ed è perciò necessario ricorrere a programmi specifici che, accettando input da dispositivi particolari, consentono ugualmente di scrivere testi, editarli, correggerli e stamparli. Tra questi una funzionalità di rilievo è quella dei programmi che sfruttano il riconoscimento vocale, e pertanto consentono all'utente, di solito adulto, di gestire a voce il calcolatore e anche di utilizzare tutte le funzionalità di un qualunque word processor. MATEMATICA Il disabile motorio che non ha compromissioni di tipo cognitivo, non ha problemi specifici rispetto all'acquisizione di contenuti nell'area logicomatematica. Anche in questo settore il problema principale è quello legato alla scrittura che, nel caso della matematica, è fortemente complicato dalla necessità di scrivere non solo in riga ma anche in colonna e di utilizzare notazioni specifiche. Questa esigenza è particolarmente sentita a livello di scuola media e superiore dove c'è la necessità di scrivere in maniera complessa formule, equazioni, espressioni e, soprattutto, di gestirle e manipolarle per arrivare, con successive trasformazioni, alla loro risoluzione. La produzione in questo campo di software specifico per disabili è abbastanza limitata e soprattutto le potenzialità di questi prodotti risolvono difficilmente il problema. Più interessante è l'uso di editor matematici standard che prevedono la possibilità di essere gestiti anche attraverso la tastiera con combinazioni di tasti di scelta rapida e selezioni su menù. Un'altra caratteristica molto apprezzata è la possibilità di registrare delle macro, ossia delle sequenze di comandi, per eseguire operazioni che vanno ripetute assai spesso. Ad esempio per risolvere delle espressioni attraverso trasformazioni successive è utile copiare e incollare una riga e intervenire sulla copia eseguendo i passaggi richiesti attraverso una semplice correzione. Le operazioni necessaria per eseguire questo copia/incolla possono essere memorizzate in una macro ed eseguite poi in modo automatico con una semplice digitazione sulla tastiera. Per quanto riguarda la scuola elementare possono essere sufficienti dei semplici ambienti di scrittura matematica che tentano di sostituire il quaderno 45 a quadretti con una finestra di testo strutturata in una griglia. In questo modo è possibile eseguire agevolmente operazioni in colonna o altro. Esistono programmi volti all'acquisizione ed al consolidamento di conoscenze di base attraverso una modalità di apprendimento per lo più esercitativa che riconoscono e risolvono il problema dell'accessibilità (input alternativo alla tastiera). Dal punto di vista dell'interazione, in prevalenza, all'utente è richiesto di operare una scelta tra una serie di alternative, con la possibilità di usare touch screen, interruttori, tastiere alternative... DISEGNO Molte attività grafiche nella forma tradizionale sono precluse o molto difficilmente accessibili ai disabili motori in quanto richiedono un "impegno" motorio impossibile o difficile per la necessità di precisione e di coordinazione degli arti superiori. Alcune di queste attività possono essere invece svolte grazie alle risorse informatiche che mettono a disposizione una serie di strumenti software, da molto semplici a sofisticati e complessi che consentono di svolgere attività grafiche libere, disegno geometrico, trattamento di immagini nelle forme più svariate, ecc. In alcuni casi, alcuni soggetti, solo con programmi appositamente realizzati, possono colorare e disegnare. Per i bambini più piccoli sono disponibili degli album elettronici, contenenti delle raccolte di disegni già pronti, da colorare utilizzando il mouse (o dispositivi alternativi). Esistono poi, per esigenze diverse più "adulte", programmi di grafica "dedicati" che consentono sia di realizzare ed elaborare immagini creative che disegni geometrici, i quali, tuttavia, offrono una gamma di strumenti ridotta. Infine, se si riesce ad individuare il dispositivo opportuno, naturalmente adatto a sfruttare la motilità residua e possibilmente che limiti l'impegno motorio, possono diventare accessibili anche molti dei prodotti per la ricerca espressiva e l'elaborazione grafica personale, inclusi anche alcuni di tipo professionale. Dizionari e enciclopedie sono sempre stati tradizionalmente strumenti difficili per il disabile motorio data la loro mole fisica e la necessità continua di rimandi interni. Oggi i dizionari e le enciclopedie in formato elettronico potrebbero, almeno in teoria, offrire a tutti l'accesso autonomo alle informazioni, garantendo un salto qualitativo non indifferente. Sicuramente essi costituiscono un aiuto notevole per il disabile motorio anche se spesso non sono strutturati in maniera adatta e rispondente alle esigenze di chi ha difficoltà ad utilizzare tradizionali strumenti di input. Tra i principali requisiti di accessibilità da considerare per le opere di consultazione da evidenziare in particolare: la possibilità di gestire il programma anche attraverso la tastiera, con menù e tasti di scelta rapida; 46 l'assenza di icone o pulsanti molto piccoli che per essere cliccati con il mouse richiedono una buona motricità fine. 5-Ritardo mentale Nel caso di alunni con ritardo mentale l'insieme delle tecnologie informatiche, in alcuni casi, può essere considerato come un utile strumento per: favorire i processi di apprendimento nelle diverse discipline; favorire l'acquisizione di autonomie di base e, in diversi casi (con opportune strategie di intervento) contribuire ad accrescere la motivazione e l'autostima. Le stesse tecnologie possono introdurre, tuttavia, per chi ha questo tipo di difficoltà anche una serie di ostacoli che devono essere opportunamente valutati prima di proporre un percorso didattico con questi strumenti. Ostacoli possono sorgere se le competenze logico cognitive dello studente sono inadeguate al compito richiesto, ma possono anche essere legati all'uso della strumentazione (nel caso di immissione dati e comandi o nella fase di lettura/ricezione). Ad esempio l'uso della tastiera (nel suo insieme di elementi singoli e combinati) può risultare troppo complesso; in particolare quando la scelta e battitura dei tasti sono condizionate da tempi di risposta troppo brevi, ciò può costituire un problema per l'allievo in quanto sono necessarie contemporaneamente capacità di coordinazione occhio-mano e capacità di elaborazione degli stimoli. Una serie di ostacoli simile si può presentare anche per quanto riguarda l'uso del mouse. Anche l'interfaccia software (insieme di testo, grafica e suoni) se è troppo complessa può rendere difficile e faticoso l'uso del computer. A seconda delle competenze possedute dall'allievo, e degli obiettivi che si vogliono raggiungere, si possono ipotizzare soluzioni diverse che tendano a semplificare la modalità di immissione e interazione attraverso tastiera (e/o mouse) e a utilizzare interfacce software più semplici e chiare. In taluni casi potrebbe essere utile mettere in atto delle strategie per facilitare il primo approccio al computer. Ad esempio con alcuni accorgimenti si può semplificare l'approccio alla tastiera, mettendo in evidenza i tasti che devono essere utilizzati, sia predisponendo elementi di riconoscimento tattili e/o visivi, sia con l'uso di lettere colorate e ingrandite applicate ai normali tasti. Quando questo approccio non fosse sufficiente, si possono individuare strumenti alternativi (ausili frutto di una combinazione di hardware e software che possono facilitare il compito, quali tastiere semplificate e programmabili, schermi tattili. L'individuazione della soluzione, parte sempre dalle necessità particolari, dalle competenze possedute/potenziali dell'allievo da una parte, e dagli obiettivi educativi e dal contesto d'uso dall'altra. 47 AUSLI PER L’ACCESSO In questo ambito di intervento le soluzioni predominanti sono relative all'utilizzo di programmi che consentano di facilitare gli apprendimenti nelle diverse aree disciplinari più che a particolari strumenti. Esistono però alcune periferiche che possono essere utilizzate in aggiunta ad un computer standard per migliorare l'efficacia della comunicazione e la funzionalità d'uso. E' raro che questi strumenti siano davvero indispensabili ma in molti casi si rivelano molto utili. Fra le soluzioni possibili per semplificare l’accesso all’uso del computer si possono individuare: Tastiera facilitata con tasti colorati, ingranditi, eventualmente anche in ordine alfabetico Tavoletta sensibile Schermo tattile (Touch screen) Tastiera facilitata La tastiera normale di un personal computer è molto complessa e comprende molti tasti che non vengono sempre utilizzati dalle singole applicazioni software e che, in alcuni casi, possono creare confusione e procurare quindi maggiori difficoltà alla persona che deve utilizzarla. Soprattutto per gli alunni in età prescolare o nel primo ciclo della scuola elementare, potrebbe essere utile, ma non indispensabile, una tastiera che consenta di semplificare il riconoscimento dei singoli elementi, sia mediante tasti e di conseguenza lettere/simboli più grandi o colorati, sia mediante un ordine diversificato della posizione dei tasti come ad esempio in ordine alfabetico. Tavoletta sensibile Strumento di forma rettangolare collegabile al computer attraverso una porta di comunicazione, costituito da una base piana sensibile al tatto, da una serie di fogli intercambiabili (da posizionare sulla parte sensibile), uno per ogni applicazione SW prevista dallo strumento. La Tavoletta sensibile consente di comunicare con il computer attraverso il tatto e può in alcuni casi simulare le funzioni di una tastiera. Alcuni di questi strumenti consentono di personalizzarne l’uso consentendo di ridisegnare a piacere la forma (fogli 48 mobili intercambiabili) e la modalità di interazione (SW autore) con il computer. L'alunno e l'ausilio Mentre per l'handicap motorio e visivo il computer può essere uno strumento indispensabile per svolgere attività scolastiche al pari dei compagni, nel caso di ritardo mentale o disabilità cognitiva, esso, assieme alle relative applicazioni software specifiche, è da considerare come uno strumento in più in grado di fornire supporto agli apprendimenti sia in modo diretto che indiretto. La risposta che questo alunno può ricevere dall'uso delle tecnologie è fortemente subordinata alle applicazioni che vengono scelte e al modo in cui vengono proposte. Diventa quindi decisiva la scelta la pianificazione dell'intervento. La scelta dell'applicazione deve tenere conto del ragazzo in un ottica di vera integrazione; ciò significa che è necessario tenere presenti le sue abilità, i suoi interessi, le potenzialità, gli obiettivi che si intendono perseguire, i rinforzi necessari al conseguimento di obiettivi didattici specifici... L'applicazione individuata deve poi essere calata in un progetto didattico complessivo che vede l'uso del software come uno degli strumenti a disposizione. E' inoltre da sottolineare che il piano di lavoro non deve essere rigidamente stabilito; in caso di ritardo mentale talvolta l'uso del computer e appropriate applicazioni consentono di ottenere risultati inattesi poiché può interferire nella sfera emotiva-relazionale suscitando interessi, accrescendo l'autostima e incrementando l'attenzione. Così come ogni attività che prevede il raggiungimento di obiettivi o tappe specifiche, anche l'uso di programmi software richiede un monitoraggio delle attività, un'attenzione puntuale sul modo in cui procede il lavoro per poter ricalibrare di volta in volta l'intervento. Accettazione Il computer è spesso visto come uno strumento importante, che utilizzano le persone grandi, i genitori, i fratelli maggiori... E questo, per la maggior parte degli studenti con problemi di ritardo mentale, è un punto di partenza positivo che consente l'accettazione dello strumento suscitando gratificazione e interesse. Di pari passo è importante valutare attentamente la scelta dell'applicazione che viene proposta; essa deve tenere conto dell'identità dello studente, degli obiettivi da perseguire, ma anche degli aspetti grafici e della adattabilità e plasticità del programma. In questo contesto diventano importanti le strategie sia di scelta di applicazioni che di metodologia di lavoro che possono essere adottate per favorire l'accettazione di una attività talvolta "diversa" da quelli dei compagni. Lavorare in coppia o in gruppo, instaurare situazioni di aiuto reciproco, coinvolgere i compagni nella preparazione di materiali digitali in cui ci sia un ruolo anche per l'alunno con difficoltà, ecc… sono alcune modalità che hanno 49 consentito di raggiungere notevoli risultati anche sul piano della socializzazione, della motivazione e dell'integrazione. Autonomia Usare autonomamente il computer nelle funzioni di accensione e spegnimento, ricerca del programma da utilizzare, attivazione del programma... Ecco alcuni traguardi raggiungibili di autonomia nell'uso dello strumento. Si tratta di azioni sequenziali che richiedono rispetto di tempi e capacità associative che possono essere ben assimilate. Per facilitare il raggiungimento dell'autonomia, possono essere adottate piccole facilitazioni: ad esempio, quando si rendono necessari particolari adattamenti alle caratteristiche dello schermo del computer (forme, colori, dimensione dei caratteri) personalizzati sulle esigenze dell'alunno, è opportuno creare un vero e proprio profilo personale facilitando così l'accessibilità alle applicazioni. In taluni casi può essere utile anche ricorrere a semplici adattamenti delle periferiche, ad esempio evidenziare cromaticamente i tasti funzionali, oppure per chi ha maggiori difficoltà di discriminazione ricoprire, nascondendoli, i tasti inutilizzati, o ancora isolare una parte della tastiera, colorare i tasti, applicare ai tasti lettere ingrandite e/o colorate, ecc… Ausili per la didattica Le nuove tecnologie offrono significative opportunità educative anche a studenti con difficoltà non specifiche di apprendimento, nella misura in cui esse possono semplificare l'intervento didattico e renderlo più accessibile. Semplificare è di fatto uno dei termini-chiave quando si parla di difficoltà di questo tipo: è infatti prima di tutto necessario rendere più semplice la materia da insegnare, qualunque essa sia, riducendo le interferenze fra compiti cognitivi diversi per permettere di concentrare l'attenzione su elementi limitati nel numero e, soprattutto, essenziali. La semplificazione necessaria riguarda non solo i contenuti dell'apprendimento ma anche le modalità in cui sono proposti, la strategia per veicolare l'acquisizione, la memorizzazione, la padronanza ed il tipo di interazione richiesta. In quest'ottica, a seconda dei bisogni, del livello del deficit cognitivo, degli obiettivi didattici ed anche del contesto di apprendimento possono essere usati particolari strumenti sia hardware che software. Alcune periferiche particolari come ad esempio tastiere facilitate o Touch screen possono semplificare il compito cognitivo collegato al dialogo col computer ed alcuni software speciali possono proporre in maniera schematica ed essenziale alcuni contenuti fornendo sulla stessa piattaforma diversi approcci (audio-video- etc…) all'apprendimento. Le modalità esercitative caratteristiche di alcuni prodotti possono contribuire concretamente ad una acquisizione sistematica e graduale di alcuni concetti/contenuti e, contemporaneamente, la ripetitività del metodo di lavoro proposta da alcuni prodotti può essere migliore garanzia di acquisizione (non solo formale ma sostanziale) di alcune abilità. 50 Ambienti software più liberi e dinamici, quelli di scoperta e di costruzione autonoma del sapere possono invece, con opportuna guida, contribuire ad una migliore e più graduale strutturazione del pensiero e offrono anche l'opportunità di seguire ritmi e strade più confacenti ai bisogni ed alle abilità del singolo studente. Esistono software specificamente dedicati e pensati per chi ha difficoltà generalizzate di apprendimento, legate a limitate capacità cognitive, che sono strutturati in modo da tener conto degli effettivi bisogni dell'utenza; esiste anche tutta una serie di programmi che, pur non nascendo come "specifici", possono essere utilizzati in questo senso grazie a determinate loro caratteristiche (graduabilità delle difficoltà, facilità d'uso, semplicità dei contenuti…). Lettura e scrittura Chi ha difficoltà non specifiche di apprendimento spesso (ma non sempre) ha anche difficoltà ad apprendere i fondamenti di letto -scrittura: a questo scopo possono essere utilizzati alcuni software esercitativi molto semplici dal punto di vista sia dei contenuti che dell'interfaccia. Tra i vari prodotti è opportuno privilegiare quelli che consentono un apprendimento molto graduale, se possibile facilmente adattabile ai bisogni specifici del singolo utente. In questa fase possono anche essere utilizzate periferiche hardware particolari che semplificano da un punto di vista cognitivo il processo di scrittura (ad esempio tastiere semplificate). Una volta superato il primo scoglio dell'apprendimento dei fondamenti strumentali, cioè dei meccanismi di codifica /decodifica della lingua scritta ed una volta acquisiti certi automatismi di processo, il problema principale che si pone è quello della comprensione del testo per la lettura e della strutturazione articolata del pensiero per la scrittura libera. Anche in questi settori esistono software che propongono (in genere verificano, testano e comunque esercitano) attività specifiche di comprensione / strutturazione del testo; esistono tuttavia anche strumenti che pur non essendo eserciziari specifici possono essere utilizzati come stimoli (guidati e monitorati) al processo di lettura e/o di scrittura; essi possono contribuire sia a migliorare la comprensione dei concetti sia a rendere più organica e consequenziale l'esplicitazione scritta del pensiero: rientrano in questa categoria alcuni strumenti quali semplici ambienti di scrittura che offrono la possibilità di creare testi strutturalmente organizzati ed anche strumenti semplificati per la costruzione di ipermedia. Matematica Le attività logico-matematiche di norma rappresentano uno dei principali problemi per alunni con difficoltà di apprendimento. La difficoltà normalmente si evidenzia immediatamente, a partire dai primi anni della scuola di base e accompagna lo studente durante tutto il corso di 51 studi, in maniera più o meno grave e marcata. Il tipo di strumenti (software in particolare) da utilizzare appare strettamente correlato all'entità del deficit ed alle sue caratteristiche specifiche. Alcuni strumenti software possono, comunque, fornire un aiuto concreto sia per quanto riguarda gli apprendimenti aritmetici fondamentali sia quelli successivi, più complessi ed articolati. Per questi ultimi possono essere utilizzati molti software didattici in commercio, studiandone un utilizzo graduale e modulare calibrato sulle specifiche necessità e sfruttandone se necessario l'aspetto esercitativo-ripetitivo. A livello, invece, di apprendimenti di base molti prodotti software lavorano contestualmente sul piano logico e su quello aritmetico-matematico, risulta opportuno, invece, nella maggioranza dei casi, mantenere distinti i due piani per evitare non solo un sovraccarico, ma anche interferenze cognitive: appare dunque opportuno effettuare a priori una scelta fra prodotti che lavorano esclusivamente nell'ambito della strutturazione logica del pensiero e prodotti che lavorano, invece, con entità numeriche. Nelle difficoltà di apprendimento più gravi possono essere usati in maniera efficace anche prodotti che, prescindendo dai concetti aritmetici di base, esercitano attività pratiche specifiche basate sull'uso di numeri. Alcuni di questi prodotti senza avere la pretesa di favorire l'apprendimento di concetti logicomatematici, hanno come obiettivo quello di esercitare in settori molto limitati relativi a competenze indispensabili per la vita quotidiana (es. lettura dell'orologio, uso dei soldi etc…). Disegno Chi ha difficoltà di apprendimento può trovare nell'uso di strumenti per la grafica e il disegno degli stimoli interessanti; tenendo presente, tuttavia, che l'attività grafica con il computer è senz'altro meno naturale/spontanea di quella manuale, è comunque sempre opportuno verificare l'entità dell'impegno cognitivo richiesto dai diversi strumenti. L'attività di per sé "semplice" di coloritura può essere un'occasione anche per esercitare abilità di riconoscimento di forme e colori. Esistono album elettronici che possono essere colorati con un clic: il mouse diventa un pennello o assume forme e funzioni diverse (quelle di uno stampino o di uno spray, ad esempio); laddove l'uso di questi strumenti, non sempre così intuitivo, implichi attività cognitive troppo complesse, si può cercare di semplificarle con dispositivi di input alternativi, come ad esempio il touch screen che consente di colorare il disegno "toccandolo" nelle sue varie parti. Anche attività più strutturate e complesse di disegno vero e proprio possono essere svolte utilizzando tavolette sensibili e/o penne ottiche che consentono di disegnare in un modo più simile a quello naturale. Il discorso può valere sia per il disegno libero sia per quello geometrico: partendo da semplici forme si può arrivare anche alla realizzazione di figure 52 geometriche, un'occasione per facilitare l'apprendimento sconfinando in altri settori disciplinari. Per quanto riguarda il disegno libero, chi ha difficoltà cognitive più lievi può anche esprimere la propria creatività con programmi di grafica anche più complessi fino ad arrivare ad usare programmi per il trattamento di foto (combinati, eventualmente, con l'uso di scanner, macchine fotografiche digitali, videocamere…). Le opere di consultazione multimediali (enciclopedie, dizionari, atlanti, monografie…) potrebbero avere, anche per gli utenti con difficoltà di apprendimento, un grosso potenziale educativo, in particolare in quanto di norma utilizzano più canali comunicativi (testo, audio, video…) finalizzandoli ad un obiettivo comune di apprendimento e quindi possono, integrandosi a vicenda, offrire più opportunità di comprensione. Questo potenziale, tuttavia, spesso non può essere sfruttato appieno in quanto contenuti, lessico e tipo di interazione di questi prodotti presentano aspetti di complessità che ne limitano l'oggettiva accessibilità. Il discorso cambia se ci si riferisce a quella gamma di software pensati per la scuola base, indubbiamente più semplici e meglio fruibili, anche se più limitati dal punto di vista dei contenuti. 6-Disturbi Specifici di Apprendimento Con Disturbi Specifici di Apprendimento ci si riferisce in particolare a dislessia e disgrafia (o meglio disortografia) e discalculia. Queste difficoltà di solito incidono negativamente su tutte le prestazioni scolastiche. In questo settore il ruolo gli ausili informatici, del software in particolare, è molto significativo e moltissimi sono i programmi disponibili. Il software può essere usato: 1. come strumento di riabilitazione, per cercare di attenuare le difficoltà (in qualche caso, fortunatamente, per aiutare a risolverle definitivamente); questo strumento dà infatti la possibilità di costruire esercitazioni molto specifiche e di monitorare esattamente i risultati. 2. come strumento di lavoro alternativo, per cercare di svolgere compiti difficili o altrimenti preclusi (si può, per esempio, correggere gli errori ortografici usando un Word Processor o fare calcoli con la calcolatrice). In questo modo si riesce spesso a limitare l'effetto negativo della “difficoltà specifica” sul rendimento scolastico globale. Nei primi anni di scuola è importante tentare comunque un lavoro del primo tipo, cioè prevalentemente riabiliatativo; successivamente (in particolare nel caso di reiterati insuccessi) è sensato anche fornire all'alunno gli strumenti per "aggirare" gli ostacoli insormontabili che trova sul suo cammino (ad esempio si può suggerire a chi ha problemi di lettura l'uso della lettura automatica di testi scolastici digitalizzati). 53 Ausili per la didattica In presenza di Disturbi Specifici di Apprendimento è importante basare tutti gli interventi rieducativi su una diagnosi precisa e tempestiva. In questo campo non è necessaria nessuna periferica aggiuntiva rispetto ad un normale personal computer. E' solo sul software che bisogna intervenire. In particolare: Applicazioni SW che consentono di scrivere un testo attraverso il riconoscimento automatico del parlato. Applicazioni SW che consentono di facilitare il compito di lettura sia variando l’aspetto grafico del testo (Modifica del tipo di carattere tipografico, delle dimensioni, del colore di sfondo, della spaziatura fra parole, fra righe, ecc.), sia ricevendo il contenuto del testo in forma orale attraverso voce sintetizzata o registrata. Applicazioni SW che consentono di facilitare il compito di scrittura attivando sistemi di predizione di parole, di correzione automatica, consentendo l’accesso al dizionario, ecc. Applicazioni SW che consentono di facilitare attività di calcolo e scrittura di numeri ed operazioni attivando l’utilizzo di strumenti di calcolo standard (calcolatrici a schermo), di facilitatori per l’incolonnamento dei numeri, ecc. Applicazioni che consentono attraverso l’uso di uno scanner di trasformare i testi dal formato cartaceo al formato digitale. Una volta che il testo sarà in formato digitale potrà essere elaborato con il sistema preferito dall’alunno. Per l'alunno con DSA che usa il computer non si riscontra in genere la necessità di procedere ad adattamenti particolari. Una personalizzazione dei caratteri, delle dimensioni e dei colori dello schermo può essere utile per rendere il tutto più gradevole e adatto al proprio stile di lavoro. Ma questo vale per qualsiasi persona che usa il computer. Se ci sono problemi, anche lievi, di vista o di percezione può essere utile seguire alcuni consigli indicati nella sezione ipovedenti. Postazione di lavoro Quando l'alunno con DSA (in pratica dislessico o disgrafico) usa il computer in classe, avrà bisogno di un tavolo aggiuntivo solo per il computer. Scegliere una posizione adatta sotto tutti i punti di vista: funzionalità, controllo da parte dell'insegnante, il meno possibile "emarginante" per l'alunno, utilizzabile dalle classe anche per altre attività. Effettuare per tempo i necessari lavori di adattamento in modo da evitare (come , purtroppo, succede spesso) che il posto dove posizionare il computer, 54 e quindi l'alunno che se ne serve, venga scelto solo in base alla vicinanza all'unica presa elettrica presente in aula. Accettazione e motivazione Se lo strumento computer e i relativi SW vengono introdotti con attenzione, in modo da costituire un aiuto per un alunno con DSA, senza interferenze critiche con le attività della classe (ad esempio se viene utilizzato un SW che fa uso di messaggi vocali, occorre predisporre l'ascolto in cuffia), se l'introduzione del computer è accompagnata da azioni di formazione sia nei confronti dell'alunno che dei docenti, se la classe viene coinvolta nella organizzazione degli spazi e degli strumenti, il problema dell'accettazione da parte dell'alunno non sarà più tale. Paradossalmente qualche problema potrebbe sorgere nell'accettazione dello strumento computer da parte di qualche docente, e questo può accadere se non vengono comprese fino in fondo le motivazioni della scelta; ancora una volta è importante il coinvolgimento dell'intero consiglio di classe e dei famigliari in decisioni di questo tipo. Prerequisiti Siamo in questo caso in presenza di un alunno o di una alunna che hanno difficoltà continue nei compiti di lettura, scrittura, ecc., che si trovano costantemente in debito di tempo rispetto ai compagni nel completamento dei compiti; il computer può essere un vero aiuto, può agevolare alcuni aspetti operativi del lavoro scolastico, ma questo richiede che lo studente possieda la sufficiente competenza informatica. E' necessario prevedere, quando i requisiti non siano già presenti, una formazione all'uso del computer, dei software (videoscrittura, calcolatrice digitale,..) e delle periferiche che si vogliono utilizzare, ad esempio stampante, scanner, in modo che nelle attività di classe ci si possa concentrare sui contenuti avendo lo studente letteralmente automatizzato gli aspetti operativi di gestione dei materiali e degli strumenti. E' buona norma prevedere un addestramento dello studente all'uso della tastiera per rendere più agevole il compito di scrittura. Sarebbe utile che anche i docenti, nel caso non lo fossero, familiarizzassero con l'uso del computer in modo da considerare questo strumento per quello che è un dispositivo di uso comune in tutte le attività umane produttive e ludiche. Ausili per la didattica Nel campo delle Difficoltà Specifiche di Apprendimento le nuove tecnologie offrono sia strumenti riabilitativi/rieducativi (ad esempio nel caso della dislessia prodotti per imparare a leggere meglio) sia strumenti per vicariare la funzione carente, ossia per aiutare a raggiungere risultati sostanzialmente equivalenti attraverso sistemi alternativi (ad esempio calcolatrici per la discalculia). Occupano un posto di rilievo quei software didattici che hanno come obiettivo la strutturazione delle competenze che il particolare tipo di disabilità non consente di acquisire in maniera completa se si segue il normale corso di studi e/o si adottano le tradizionali tecniche di insegnamento. La loro funzionalità è subordinata alla possibilità di strutturare percorsi rieducativi mirati alla specificità del deficit, che non agiscono cioè in maniera generica rispetto ad una abilità (es. letto-scrittura) ma entrano all'interno nel 55 cuore dell'area di competenza (es. difficoltà di tipo fonologico) seguendo strade collegate ciascuna ad una microzona "a rischio", in un'ottica di "bonifica" capillare e stratificata. A seconda del tipo e dell'entità del deficit la riabilitazione può essere strutturata in maniera diversa: Insistendo sulla funzione o sull'abilità carente cercando di ridurre il deficit, ad esempio esercitando la discriminazione fonologica nel caso di dislessia di tipo fonologico; Cercando di compensare la funzione carente attivando od incrementando delle competenze di supporto ad esse collegate (es. stimolando la funzione visiva nella discriminazione di parole fonologicamente simili). L'efficacia didattica di questi prodotti è strettamente collegata alla loro aderenza ai modelli neuropsicologici interpretativi dei disturbi stessi, oppure alla possibilità di esservi comunque ricondotta. Quando le attività riabilitative si rivelano inefficaci e le Difficoltà Specifiche di Apprendimento vanno ad incidere in maniera massiccia su altri apprendimenti è possibile cercare tra gli strumenti offerti dalle nuove tecnologie qualche supporto che assolva in maniera automatica o facilitata il compito precluso dalla disabilità. In queste situazioni gli ausili informatici diventano pertanto strumento quotidiano di lavoro per l'alunno. Lettura e scrittura Tra le Difficoltà Specifiche di Apprendimento (DSA) sono percentualmente molto rilevanti proprio quelle che riguardano la lettura e la scrittura (dislessia e disgrafia o disortografia). Il panorama dei prodotti software utilizzabili per aiutare studenti che soffrono di questi disturbi oggi è abbastanza ampio. L’insegnante ha quindi molti strumenti a disposizione ma… è importante come sceglierli! Una riabilitazione mirata dà sempre risultati assai migliori di una generica! Dislessia e Disgrafia sono due termini generali che comprendono disturbi di vario tipo (anche molto diversi tra di loro!); prima di iniziare un percorso riabilitativo e quindi prima di scegliere i software da usare è bene capire con esattezza il tipo specifico di difficoltà del singolo alunno (magari richiedendo agli organi competenti una diagnosi specifica!!!). I software disponibili si possono suddividere, a seconda dei loro scopi specifici, in prodotti per: Codifica e decodifica del testo scritto Si tratta per la maggior parte di esercitazioni ortografiche e di lettura; la loro forma è molto varia: dal cruciverba al puzzle, al gioco di anagrammi, al 56 testo con buchi da riempire ed anche al quiz a scelta multipla. I contenuti sono anch’essi molto vari: vanno dall’esercitazione sulla scrittura di parole “difficili” (uso dell’H parole con la C e la Q ecc…) ad esercizi di lettura visiva (rapida) o di lettura fonologica (lettera x lettera) Comprensione del testo Si tratta di software che mirano alla comprensione lessicale e testuale, alla strutturazione della frase e del periodo. Nel caso di difficoltà specifiche di lettura e scrittura sono da considerarsi prevalentemente strumenti di supporto ad apprendimenti secondari (eppur rilevanti) rispetto a quello principale (codifica - decodifica della lingua scritta); anche questi prodotti hanno per la maggior parte caratteristiche formali simili a quelli del primo gruppo e sono principalmente basati su una strategia didattica esercitativa. Tutti i prodotti appartenenti a queste due categorie (decodifica e comprensione del testo scritto) vanno attentamente considerati anche dal punto di vista della loro esauribilità e della loro capacità di essere individualizzati; un posto particolare spetta dunque ai prodotti aperti, a quei prodotti, cioè che consentono di inserire nuovi contenuti, e quindi estendere l'esercitazione e personalizzarla rispetto ai bisogni del singolo utente. Con alunni Dislessici e Disgrafici possono risultare molto utili anche programmi per: Scrittura libera o creativa I software per la scrittura di testi, o Word Processor (WP), hanno mostrato in molte occasioni sperimentali di essere uno strumento utile anche per alunni con difficoltà specifiche in quanto i bambini sembrano scrivere più volentieri con questo strumento e talora riescono anche a produrre testi ortograficamente più corretti. In particolare va sottolineata anche la rilevanza dell’uso didattico-rieducativo del correttore ortografico, in dotazione con tutti i principali WP ed anche dell’uso ella sintesi vocale (disponibile solo in alcuni WP) software esercitativi (codifica e decodifica della lingua scritta ) pensati espressamente per le difficoltà specifiche di lettura e scrittura. Software per la scrittura di testi Dal menu principale entrare in Ricerca del software poi Ricerca avanzata e, nel campo "il prodotto deve contenere le seguenti parole", digitare "ambiente per la creazione di testi", oppure "editor di testi", oppure "word processor". 57 Matematica Tra le difficoltà di apprendimento un posto particolare spetta alla discalculia, il disturbo specifico nelle aree di comprensione e produzione di numeri e di calcolo. Il disturbo riguarda gli apprendimenti aritmetici di base e generalmente ostacola in maniera quasi irreversibile i successivi apprendimenti nell'ambito della matematica e di altre discipline ad essa collegate. Tra gli strumenti software per l'apprendimento dell'aritmetica molti sono utilizzabili con soggetti che presentano questo tipo di difficoltà specifica; anche in questo caso, come in quello della dislessia e disgrafia il problema sta nel COME SCEGLIERLI e nel come proporli agli studenti. Dal punto di vista della strategia didattica, nella maggior parte dei casi si tratta di classici esercizi (di questi solo alcuni sono ambienti "aperti", cioè modificabili dall'insegnante) ma esistono anche prodotti che possono essere definiti "ambienti di apprendimento" in cui lo studente può muoversi a piacere, esplorare, svolgere attività personalizzabili. La maggior parte dei prodotti software propone esercizi diversi spesso legati da una metafora comune connessa con l'interfaccia grafica. Capita spesso, quindi, che non tutti gli esercizi presenti nello stesso prodotto siano adatti ad uno stesso studente. In questa situazione, è il singolo esercizio a diventare l'unità di misura e non più l'intero programma ed il compito di chi programma l'attività didattica è, quindi, quello di proporre esercizi omogenei e conformi alle necessità di ogni studente. 7-Problemi di comunicazione e relazione Quando non possiamo comunicare i nostri pensieri, non possiamo domandare ciò che ci serve sapere, quando non possiamo conversare... siamo in una condizione di isolamento e frustrazione. Questa è la condizione in cui si trovano molte persone in conseguenza di patologie severe che impediscono l'uso della voce per comunicare e interferiscono con la capacità motoria e in alcuni casi anche con le prestazioni mentali. Per venire incontro a questa particolare condizione, esistono strumenti tecnologici che rendono possibile una comunicazione in forma di messaggi scritti o messaggi in voce esplicitando così in forma chiara per l'ascoltatore richieste che altrimenti rimarrebbero inespresse. Il nome con cui genericamente vengono classificati questi ausili per la comunicazione è quello di "comunicatore", uno strumento capace di tradurre il pensiero in domande verbali. Ostacoli L'uso dei comunicatori può essere difficoltoso per tutti coloro che sommano su di sè disabilità plurime e oltre alla impossibilità di parlare si trovano o in una situazione di ritardo mentale o di deficit motorio di una certa gravità. Questa condizione rende difficile o impossibile l'utilizzo di un computer con periferiche 58 standard, e occorre fare ricorso ad ausili HW e SW specifici o a comunicatori portatili. Un ostacolo può essere rappresentato dall'investimento richiesto per addestrare l'alunno all'uso dello strumento; la comunicazione, attraverso strumenti tecnologici, infatti, richiede un consistente lavoro di formazione che metta in condizione l'alunno di affrontare scelte in cui entrano in gioco competenze precise. Altro ostacolo indiretto può essere rappresentato dal lavoro necessario per strutturare gli ambienti della classe in modo ottimale, pena una situazione difficile da gestire e debole dal punto di vista dell'efficacia formativa. Possibili soluzioni Per facilitare la comunicazione si può fare ricorso a dispositivi più o meno complessi chiamati Comunicatori. I comunicatori, siano essi collegabili o meno al computer, consentono ad una persona con problemi di emissione vocale di comunicare le proprie esigenze attraverso codici prestabiliti. I codici possono essere personalizzati, utilizzando parole, frasi, pittogrammi, icone ecc… Esistono comunicatori portatili, delle dimensioni di un registratore di cassette, e comunicatori che possono essere sia portatili che collegabili ad un computer. L'emissione della richiesta avviene attraverso segnali sonori e/o visivi, per i messaggi vocali fanno in genere ricorso ad una voce registrata (vocabolario limitato) o ad una voce sintetizzata (vocabolario illimitato). La scelta del comunicatore adatto è un percorso delicato che deve tenere conto di aspetti tecnologici ma anche di aspetti psicologici e, a scuola, di aspetti didattici; occorre quindi nella fase progettuale il lavoro coordinato di una équipe pluridisciplinare che sappia coniugare aspetti di tipo sanitario (postura) con le esigenze pedagogiche del soggetto e della classe. Ausili per l’accesso Gli ausili comunemente conosciuti per venire incontro ad esigenze di comunicazione alternativa e aumentativa sono i comunicatori. I comunicatori sono strumenti che permettono a soggetti privi di comunicazione verbale di trasmettere messaggi scritti o attraverso messaggi vocali. Il sistema di funzionamento si basa sulla associazione di un simbolo, una parola o una immagine ad un messaggio registrato. In base alle loro caratteristiche possono essere suddivisi in comunicatori portatili e comunicatori connessi a un personal computer. In assenza totale di comunicazione, questi strumenti permettono una comunicazione alternativa al linguaggio naturale e facilitata soprattutto per l'espressione delle esigenze primarie (es. ho fame, ho sete, …). In questi casi una breve frase viene associata ad un elemento (immagine o parola) significante e riconosciuto dalla persona che ha l'esigenza di comunicare. 59 La comunicazione avviene con il tocco o la pressione di un dito (o con supporto rigido simile a una penna) in corrispondenza dell’immagine, simbolo, ecc.. Per i comunicatori connessi a personal computer, la selezione dell’immagine, rappresentata sullo schermo, avviene mediante il clic del mouse o strumento alternativo. I comunicatori possono essere diversi tra loro per forma, dimensioni, tipo di selezione (pressione, video, scelta a scansione, tasto esterno collegato, …), modalità di emissione del sonoro (forma scritta, testo scritto). Adattamento del PC Gli adattamenti più utili in questo ambito sono quelli che migliorano la percezione della schermata e aiutano l'utente a individuarne più facilmente gli elementi principali. Da evitare schermate troppo complesse, con un numero elevato di icone o con immagini di sfondo che ne riducono il contrasto e la visibilità. Impostare lo schermo con un buon contrasto testo-sfondo, caratteri di default chiari e abbastanza grandi. Per far questo è necessario rinunciare a definizioni video troppo elevate (massimo 800x600). Le impostazioni del video si definiscono in pannello di controllo /schermo/impostazioni/area dello schermo. L'aspetto del video in pannello di controllo /schermo/ aspetto/ combinazione Può essere utile inserire un set di puntatori del mouse di dimensioni più grandi del normale, ma soprattutto di colore vivace. Ausili per la didattica Più è efficace la comunicazione più proficua sarà l'azione didattica. D'altra parte è chiaro che è ben difficile fare scuola se non si riesce a instaurare un minimo di interazione sociale. In certe situazioni di estrema difficoltà è probabilmente fuori luogo parlare di didattica delle discipline ma attraverso la comunicazione simbolica sarà possibile perseguire importanti abilità di tipo sociale. Potrà però essere valorizzato, dove possibile, l'aspetto verbale delle varie materie di studio effettuando controlli con semplici test a scelta multipla adeguatamente illustrati. Quando la comunicazione alternativa è basata invece su di un codice alfabetico, con opportune attenzioni è possibile sviluppare buona parte del normale percorso di studio. Oltre alle attività basate sulla scrittura, l'alunno potrà ad esempio partecipare a dialoghi con l'insegnante e la classe usando un computer con sintesi vocale. In generale in questi casi i problemi che si presentano sono gli stessi che incontrano altri alunni che devono svolgere con il computer le proprie attività scolastiche. Si invia in particolare alle schede "Ausili per la didattica" per ipovedenti e disabili motori. 60 8-Pluriminorazione Per chi sia in condizione di disabilità plurima, la possibilità di utilizzare un computer per scrivere, per leggere, per comunicare anche a distanza, per favorire l'acquisizione di autonomie, può rappresenta un grande aiuto. La dotazione di strumenti efficaci può rendere più facile consentire lo sviluppo di autonomie nel percorso di vita dello studente. Ostacoli Gli ostacoli all'uso del computer sono determinati dalle caratteristiche e dall'entità delle minorazioni con cui la persona si trova a convivere. La presenza contemporanea di minorazioni diverse, può rendere difficile identificare con esattezza natura e dimensione del problema, ma questo non deve scoraggiare e occorre attingere oltre alle informazioni di tipo clinico, all'esperienza della famiglia e di chi meglio conosce il bambino/ragazzo per avere una quadro più completo possibile. Un ostacolo indiretto può essere rappresentato dalla bassa velocità con cui l'alunno interagisce con il computer anche a causa della complessità dell'intervento dal punto di vista tecnologico (combinazione di più ausili), ma questo tipo di difficoltà può essere affrontato modificando l'organizzazione del lavoro e prevedendo i tempi necessari allo svolgimento del compito. Possibili soluzioni La ricerca di soluzioni ha come presupposto un'attenzione particolare alla condizione dell'ambiente scolastico, per evidenziare la presenza di barriere fisiche o psicologiche, misurare il clima della classe e costruire un progetto di accoglienza al cui interno si possa prevedere anche l'utilizzo di ausili informatici. Nel caso di disabilità plurima le soluzioni vanno cercate e a volte devono essere costruite ex novo; nella ricerca degli ausili occorre procedere sapendo che raramente si arriva ad una soluzione tecnologica unica, ma possono esistere una serie di ausili e interfacce speciali mirati a risolvere singole situazioni di handicap, ed è dalla combinazione di questi elementi che si può ottenere un risultato; in questa fase di indagine è utile chiedere l'aiuto di centri competenti che possano orientare nella valutazione e nella scelta dei dispositivi. Occorre in ogni caso un lavoro paziente di osservazione per fare emergere le potenzialità dell'alunno e per tenere desta la sua motivazione. A causa della presenza, in tempi diversi, di persone con professionalità differenti accanto all'alunno o alunna, è necessario mantenere documentata l'attività educativa per tenere traccia degli insuccessi e dei progressi, anche minimi che vengono fatti e delle condizioni che li hanno generati. HW e SW 61 Nel caso di disabilità plurime le soluzioni vanno ricercate fra gli ausili, in combinazione fra loro, relativi alle varie disabilità. Ad esempio, in caso di difficoltà motoria e mentale, oltre all'individuazione dell'ausilio (sensore, interfaccia speciale,..) per accedere al computer, potrebbero essere utili prodotti software specifici per facilitare gli apprendimenti. In questo caso è necessario, nell'orientamento e nella scelta dell'applicazione software, individuare quelle soluzioni che consentono di personalizzare le modalità di input alternative alla tastiera e al mouse standard. E' buona norma procedere con cautela nell'identificazione di hardware e software, chiedendo aiuto a centri competenti, provando le soluzioni prima di procedere all'acquisto, per essere certi della loro utilizzabilità da parte dell'alunno e per evitare la scelta di più prodotti non compatibili fra loro. Ausili per la didattica La didattica con l'uso di strumenti e applicazioni specifiche, in caso di pluriminorazione, è condizionata dalla caratteristica e dall'importanza dei deficit in causa. Sulla base delle compromissioni presenti, soprattutto in presenza di pluridisabilità grave, il processo di apprendimento, anche con l'uso di strumenti tecnologici, si sviluppa in tempi lunghi e diventa indispensabile una osservazione dei progressi anche quelli più piccoli e apparentemente insignificanti ed una loro puntuale documentazione. Il computer associato ad applicazioni dotate di appropriata interattività può essere uno strumento utile per rilevare potenzialità che a volte resterebbero nascoste per mancanza di collaborazione dell'alunno. Occorre esplorare la gamma di stimoli (suoni, immagini, voce, …) disponibili e identificare la loro efficacia nei vari contesti. 62