Grammatica a scuola: cosa fare?

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Grammatica a
scuola: cosa fare?
29.02.2012
Liceo Caro - Cittadella
(PD)
Grammatica normativa, scolastica, laboratorio di scrittura, tipologia
tipologia B e . . . . prove Invalsi!
Invalsi!
Premessa: di cosa sono convinto?
• che la riflessione grammaticale sia un punto molto
•
•
importante nella formazione dei nuovi insegnanti di
Italiano e lingue straniere nella scuola.
non ritengo che la grammatica normativa che si insegna,
ad esempio, nella scuola secondaria di primo grado e nel
primo biennio della scuola secondaria di secondo vada
abolita. Tutt'altro.
Mi permetterò solamente di accennare il mio pensiero:
sono del parere che il metodo tradizionale
dell'insegnamento della grammatica italiana, così come è
ancora proposto (e cioè con la classica divisione in
analisi grammaticale, analisi logica e analisi del periodo),
abbia fatto il suo tempo e vada riformato
Perché insegnare la grammatica a scuola?
Nei licei: comparazione con il latino e le
lingue straniere
Negli istituti tecnici e professionali:
comparazione con le lingue straniere
Ma non solo!
• Laboratorio di scrittura (correttezza
ortografica, morfosintattica, stilistica)
• Scrittura documentata: tipologia B
(saggio breve e articolo di giornale
non sono la stessa cosa!) =>
Registro linguistico
Ma non è finita ! ! ! ! !
C’è la prova INVALSI !!!!
Ieri: insegnare la grammatica in un
istituto tecnico/professionale =
non serve a niente
Oggi: insegnare la grammatica nel
primo biennio = fondamentale per
avere ottimi punteggi alle prove
INVALSI . . . . e non vado oltre …
E' necessario però distinguere tra i vari
moduli tradizionali:
• il primo, e cioè l'analisi grammaticale, è
fondamentale come requisito di ingresso
alla scuola superiore?
• i ragazzi che hanno appena sostenuto
l'esame di licenza media devono saper
riconoscere senza problemi le parti del
discorso che costituiscono la lingua della
loro nazione?
Il discorso ‘analisi grammaticale’ va
continuato nel primo biennio all’interno di
un Laboratorio di Scrittura:
• uso dei pronomi in un testo scritto
• uso dei tempi dei verbi (concordanza dei
modi e dei tempi in un testo scritto)
• comparazione con i diversi registri
linguistici.
Es: Se lo sapevo prima, ti telefonavo
(informale/molto informale) vs: Se lo avessi
saputo prima, ti avrei telefonato (medio)
Altro discorso l'analisi logica e l'analisi del periodo
• cercano di inglobare al loro interno concetti
tipici di sintassi formale (ad esempio la distinzione
tra “complementi principali” e “secondari”) e
riflessioni di tipo semantico con interminabili liste
di complementi o tipologie frasali, che distruggono
l'interesse degli studenti per la riflessione
linguistica (ed anche quello dei docenti della
scuola secondaria).
•Le liste di complementi, che ormai qualche
grammatica tradizionale illuminata comincia a
definire complementi secondari sono inutili dal
punto di vista sintattico!
A me non interessa che lo studente sappia
riconoscere che nelle frasi (1) e (2) i complementi
introdotti dalla stessa preposizione di abbiano due
nomi diversi
(1) Il libro di storia è stato venduto a metà
prezzo.
(2) La città di Roma è stata saccheggiata dai
barbari.
mi interessa, invece, spiegare che entrambi sono
complementi del nome, che sono all'interno di un
costituente più grande della parola che si chiama
sintagma . . . . . . MA . . . . . . .
. . . . c’è sempre la prova
INVALSI !!!!!
i quesiti grammaticali sono presenti e
sono impostati in modo tradizionale
(es. determinare il tipo di
complemento di luogo)
Su cosa dobbiamo insistere allora?
(3) Ti sei comportato da stupido
(4) Hai parlato da stupido
In (3) il complemento da stupido è un'informazione
basilare per la saturazione del significato del verbo
comportarsi.
In (4) è solo un'informazione aggiuntiva (che chiameremo
circostanziale di modo e non complemento di modo,
come fa la grammatica tradizionale).
Analisi logica e del periodo dovrebbero essere studiate
insieme, come riflessione sintattica sull'analisi della
frase semplice e della frase complessa: la loro
struttura interna è praticamente la stessa.
La funzione della grammatica tradizionale (=
scolastica) è puramente normativa
• prescrive cioè regole di stile (in esposizione
orale o scritta) che si adeguino ai registri alti della
lingua (dal medio al molto formale/burocratico)
• non prende in considerazione aspetti
grammaticali della lingua che pure sono presenti
in registri più bassi (dall'informale scendendo
verso il colloquiale).
•La dimensione normativa è fondamentale a
scuola: lo studente deve arrivare alla fine del suo
ciclo di studi obbligatori ad avere una buona
competenza della lingua scritta e orale nei registri
più alti di quello medio . . . ma deve saper gestire
anche quello informale in certi tipi di tipologie
testuali.
Ma cos’è un errore grammaticale?
Dipende da cosa intendiamo per
grammatica!
.
Un parlante nativo dell'Italiano sa, ad esempio,
che la frase (1) è inaccettabile, mentre
la (2) è perfettamente accettabile:
(1) *Io non piaccio la sintassi
(2) Io non amo la sintassi
• Compito del linguista: spiegare perché la
frase (1) è agrammaticale (che si
segna con il simbolo *), cioè impossibile
in Italiano.
• Un parlante nativo, inoltre, sa cogliere
subito l'ambiguità di una frase (anche
se il nostro cervello computa sempre
una prima interpretazione, chiamata
interpretazione di default) come
possiamo vedere nella frase (3):
(3) Anna picchiò un uomo con un ombrello
• Facoltà del linguaggio: parte della Grammatica
Universale che dà la possibilità al bambino di
sviluppare la grammatica di qualsiasi lingua
naturale sulla base dell'esperienza acquisita
durante l'esposizione ambientale.
• I principi universali: attivabili dal bambino
durante la fase di acquisizione devono essere
ovviamente molto generali, proprio perché si
devono adattare a tutte le lingue del mondo.
• Il processo di acquisizione, però, comprende
anche la fissazione di alcuni parametri di
variazione.
Un primo parametro importante è chiamato
parametro del soggetto nullo
• in alcune lingue il soggetto è
obbligatoriamente espresso, in altre non
lo è:
• a. Julián parla Spagnolo
• b. Parla Spagnolo
• c. Julian speaks English
• d. *Speaks English
•
•
•
Un secondo parametro è chiamato
parametro –wh
un parametro che determina se i
sintagmi interrogativi debbano essere in
prima posizione all'interno della frase o
in ultima posizione.
What do you think he will say?
(Inglese)
Ni xiangxin ta hui shuo shenme?
(Cinese)
(You think he will say what?)
Un terzo parametro si chiama
parametro testa-complemento.
• Close [the door]
• [Muneul] dadara
(Door
close)
Inglese
Coreano
F
3
SN
2
art
|
il
SV
2
N V
| |
bambino mangia
SN
2
art
N
|
|
la
mela
Come facciamo a stabilire quale stringa di
parole è un sintagma?
Test della copia sintattica. Consideriamo
la frase (1):
(1) Il giardiniere ha tagliato il prato con la
falce.
Per enfatizzare il fatto che il giardiniere ha
tagliato proprio il prato e non la siepe, ad
esempio, possiamo in Italiano, copiare a
sinistra “il prato” e dire la frase (2):
IL PRATO, il giardiniere ha tagliato il prato
con la falce (e non la siepe)!!!
Oppure, se vogliamo mettere in evidenza lo
strumento di lavoro possiamo dire la frase:
(3) CON LA FALCE, il giardiniere ha tagliato la
siepe con la falce!!!
Sicuramente, quello che non possiamo fare è
produrre frasi come (4) e (5):
(4) *PRATO, il giardiniere ha tagliato il prato con
la falce (e non la siepe)!!!
(5) * LA FALCE, il giardiniere ha tagliato il prato
con la falce !!!
Il processo di formazione dei sintagmi,
pertanto è il seguente:
• attraverso un dispositivo di fusione, la
testa di un sintagma si salda con il suo
complemento, dando origine a (1)
• solo in un secondo tempo, dopo che è
stato creato (1), che è un sintagma di primo
livello, sempre attraverso la regola di
fusione si crea (42), che è un sintagma di
secondo livello.
(1)
(2)
SN1
3
N
SP
|
6
quadri
di Leonardo
SN2
3
art
SN1
|
3
i
N
SP
quadri
6
di Leonardo
SX2 = risultato della 2^ applicazione della FUSIONE
3
w
SX1 = risultato della 1^ applicazione della FUSIONE
(spec) 3
X
y
(testa) (complemento)
Sintagma verbale
SV
3
avv
|
sempre
SV
3
V
mangiato
SN
6
le lasagne
Sintagma aggettivale
SA
3
avv
|
SA
3
molto A
SP
innamorato 6
di Anna
• Anche la frase, dunque, è un sintagma e
come tutti gli altri sintagmi deve avere una
rappresentazione con la struttura
sintagmatica minimale.
• Qual è la testa della frase, però
• Diciamo che la testa frasale dovrebbe
essere quella parte che condivide
caratteristiche comuni sia con la parte
verbale che con la parte nominale della
frase.
• l'ausiliare, ad esempio, intrattiene rapporti
sia con la parte verbale (assieme alla voce
verbale ne costituisce il tempo verbale) e
sia con la parte nominale (la persona si
concorda con il soggetto).
• Possiamo dire, quindi, che la flessione
verbale è la testa della frase, che
chiameremo F. La rappresentazione della
frase, è quindi la seguente:
SF
3
N
|
Paolo
SF
3
F
SV
aveva
3
V
SN
commesso
3
art
N
l' omicidio
SF
3
N
SF
|
3
Paolo
F
SV
[mangi]+ava
3
V
SN
[mangi]
3
art
N
la
mela
E la frase complessa?
la frase complessa (o periodo) è una frase
che al suo interno contiene un'altra frase.
SC
3
C
che
SF
Gianni ha detto [che Paolo aveva commesso
l’omicidio] cfr. handout
Gli argomenti verbali,
chiamati anche da molte grammatiche
elementi nucleari, sono elementi che il
verbo seleziona affinché la propria valenza
di significato sia saturata.
Cosa significa questo?
Il termine valenza è stato introdotto nel
1959 dal linguista Tesnière per creare una
metafora con il linguaggio tecnico della
chimica.
Gianni
ARG1
dà
un libro
a Marco
all'università
durante una lezione
ARG2
ARG3
CIRC1
CIRC2
Cfr. Handout per la rappresentazione ad albero.
Altra questione spinosa . . . .
• la terminologia intransitivi (vs. monovalenti) e
transitivi (vs. bivalenti).
• il termine transitivo, nella grammatica
tradizionale, segna l'azione che passa (transita,
per l'appunto) dal soggetto all'oggetto; il
passaggio diretto avviene senza preposizione. Un
verbo come aiutare viene classificato come
transitivo.
• Mario aiuta Paolo
mentre un verbo come nuocere viene definito
intransitivo (a causa della preposizione a).
• Mario nuoce a Paolo
L'inadeguatezza di tale spiegazione si nota subito
con altri verbi definiti transitivi, come ad esempio
il verbo temere:
• Gianni teme la crisi economica
Com'è possibile che l'azione di temere transiti da
Gianni alla crisi?? Quest'idea del passaggio risulta
poi contraddittoria in frasi come la seguente:
• Gianni ha subito molte torture
In questo caso non si può dire che l'azione di
subire transiti da Gianni alle torture; semmai sarà
vero il contrario . . .
C'è da considerare, però, un ultimo punto.
Quando un verbo seleziona degli argomenti,
esso assegna anche dei ruoli che vengono
definiti ruoli tematici.
• il verbo dare, ad esempio, sa di aver
bisogno di tre argomenti e deve assegnare
ai suoi sintagmi i ruoli che essi giocheranno
nella frase (colui che dà la cosa, la cosa
data, il destinatario della donazione). I ruoli
più importanti sono i seguenti:
• agente: colui che intenzionalmente dà inizio all'azione
espressa dal verbo
• paziente: la persona o la cosa che subisce l'azione
espressa dal predicato
• tema: la persona o cosa toccata dall'azione espressa dal
predicato
• esperiente: entità che sperimenta lo stato psicologico
del predicato
• destinatario/beneficiario: entità verso la quale è
diretta l'attività del predicato
•provenienza: entità dalla quale qualcosa si muove in
seguito all'azione verbale
•locativo: il luogo in cui sono situati l'azione o lo stato
espressi dal predicato
Paolo
ha dato
AGENTE
La palla
TEMA
rotolò
Gianni
ama
ESPERIENTE
un libro a Gianni
TEMA DESTINATARIO
verso Gianni
DESTINATARIO
la musica
TEMA
IMPORTANTE!!!!!
Da non confondere mai i ruoli tematici
con le funzioni grammaticali di soggetto
e vari complementi.
Sono due cose completamente diverse!!!
Il papà ha picchiato il bambino
Il bambino è stato picchiato dal papà
Rappresentazioni di frasi complesse
• Le frasi subordinate in posizione
argomentale sono dei veri e propri
argomenti del verbo che devono
ricevere un ruolo tematico.
• Es: proposizione soggettiva
[Che Mario fumi il sigaro],preoccupa i suoi genitori
Cfr. handout per la rappresentazione ad albero.
•
•
Le frasi circostanziali
non ricevono ruolo tematico, si trovano
in posizione di aggiunto e veicolano
diversi tipi di informazioni aggiuntive.
Subordinate temporali
Gianni ha incontrato Paolo, [mentre usciva di casa]
Cfr. handout per rappresentazione ad albero
•
Subordinate causali
Gianni ha comprato quel libro [perché costava poco]
Nella prossima puntata . . .
• La grammatica comparativa a scuola
• Comparazione: italiano vs. lingue
straniere, italiano vs. dialetto, italiano vs.
latino (non solo al liceo?)
• Comparazione tra diversi registri di
Italiano (medio/formale vs. informale)
come nel caso dei pronomi . . . .
• Nuova Grammatica Italiana di Giampaolo Salvi e
Laura Vanelli, pubblicato dalla casa editrice Il
Mulino.
• Andrew Radford Minimalist Syntax. Exploring
the structure of English (Cambridge University
Press).
[email protected]
www.facebook.com/paolochinellato
www.twitter.com/ilchinel
GRAZIE PER L’ATTENZIONE ! ! ! !
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