Pubblicato 7 marzo 2013 da www.torino.zero.eu A Dacia Maraini che lo accusava di inscenare, con le sue attrici nude e reificate, un sistematico maschilismo, il Beneamato Carmelo impagabilmente rispondeva: lei è una bigotta! Ma lui, diceva l’amico Giancarlo Dotto, era in realtà un misogino con una feroce nostalgia per il femminile. E ora che – ironia della sorte – è il femminile ad avere una feroce nostalgia di lui, una giovane regista e coreografa restia alle etichette (fossero anche quelle di “maschile” e “femminile”) come Erika Di Crescenzo gli dedica un’appassionata dichiarazione d’amor-odio, letteralmente danzando sulla sua tomba. Un omaggio-sberleffo che al sublime iconoclasta di certo piacerebbe. E magari, dopo essere apparso alla Madonna, riapparirà anche a noi. Ovviamente spernacchiandoci per come siam caduti in basso… Grumwalski Per il Bene di Carmelo press-kit I contact [email protected] I more info www.cielabagarre.com Pubblicato il 6 marzo 2013 da www.comune.sistemateatrotorino.it Praticantato teatrale per resuscitare il mostro Carmelo Bene Sabato 9 e domenica 10 marzo, nell’ambito della stagione Arte Transitiva 2013 diretta da Stalker Teatro, alle Officine CAOS di piazza Montale va in scena “Prati-cantato teatrale per resuscitare il mostro Carmelo/Bene” secondo studio dal progetto “Per il Bene di Carmelo”, scritto e diretto dalla coreografa e regista torinese Erika Di Crescenzo. Il progetto “Per il Bene di Carmelo” intreccia due grandi classici: il noto balletto romantico Giselle e la figura di Carmelo Bene, dove il tema dell’addio è il baricentro tra dolorosa solitudine e ironico salvataggio puramente intellettuale. Il tema dell’amormorte è dunque il pretesto che contiene tutti gli altri: la vita come spreco, l’autolesionismo, la solitudine claustrofobica e l’oblio del sé, l’inutilità, l’impotenza, la contraddizione, lo sproloquio, la muffa che prolifera inosservata, l’erotismo depresso tipico della società del profitto, il mito religioso, lo spirito invivibile, il macchinismo barocco, la malinconia e il rimpianto di unità originaria; nel braccio di ferro tra i due amanti in un territorio dove la vita non è mai il premio del vincitore. “Recitare è morire” diceva Carmelo Bene, amando d’essere frainteso. Da lì si comincia: il suo cadavere è preso di mira come bersaglio della vitalità erotica e politica che pervade il personaggio di Flora, interpretato dall’attrice Simonetta Sola, e dal suo doppio registico Flora-Polonio, ben più disincantato, incarnato da Erika Di Crescenzo. “Per il Bene di Carmelo” è una dichiarazione d’amore alla gentile anima defunta Carmelo Bene. Ma vale anche il contrario ovvero una Dichiarazione d’Odio alla Maleducata Anima Resuscitata. Flora vive con Carmelo un’onirica relazione vagamente necrofila. Tra echi romantici, primo fra tutti il noto balletto classico Giselle, e irriverenti provocazioni sonore, la composizione musicale elettronica è affidata al compositore e musicista Gianni Denitto, giovane ed affermato sassofonista indicato nel 2012 fra i migliori talenti italiani dalla rivista Musica Jazz. Autrice, regia, coreografia Erika Di Crescenzo Interpreti: Simonetta Sola, Erika Di Crescenzo Actor coach: Patrizia Besantini Disegno luci: Monica Olivieri Sonorizzazione: Gianni Denitto Repertorio musicale da Giselle di A.C. Adam Scene e allestimento: Massimo Vesco, Erika Di Crescenzo Foto: Andrea Macchia Video: Fabio Melotti Produzione: Cie La Bagarre, Centro Daiva Jyoti, Centro Internazionale Arti Mimiche e Gestuali, Tersicorea Centro di produzione per la danza contemporanea (Cagliari) in collaborazione con Officine Caos Per il Bene di Carmelo press-kit I contact [email protected] I more info www.cielabagarre.com Prati-cantato teatrale Resuscitando il mostro Carmelo Bene. Intervista ad Erika Di Crescenzo. Di Elena Capocefalo. Pubblicato il 7 marzo 2013 da www.d-mag.it Nell’ambito del virtuoso progetto “Artisti in Residenza” istituito dalle Officine Caos, la compagnia teatrale “La Bagarre” sotto la direzione di Erika Di Crescenzo con la collaborazione di numerosi professionisti del teatro, musica, filosofia e danza, daranno vita nel prossimo week end a “Prati-cantato teatrale per resuscitare il mostro Carmelo Bene”. Incuriosito, dal Soggetto drammaturgico e dall’incessante successo del Teatro Stalker che porta avanti una stagione densa e qualitativamente ricca di teatro di ricerca, DMAG intervista Erika Di Crescenzo: Da tutte le suggestioni raccolte nel comunicato stampa, come costruiresti una piccola anteprima, una semplificativa traccia di quel che vedremo nel tuo spettacolo? Lo spettacolo che vedrete alle Officine Caos è una “fase” di un progetto più ampio intitolato “Per il Bene di Carmelo” che è uno studio riguardante “l’onirica relazione vagamente necrofila” tra Flora e la gentile anima defunta o se volete la maleducata anima resuscita di Carmelo Bene. La casa di Flora è un cimitero infestato di spettri (beniani) e di muffa esistenziale. Lo spettacolo è una messinscena fra attrice (Flora) ed attore (Carmelo) e da regista (Polonio) a regista (Carmelo) che precipita inevitabilmente nell’autogiustificazione del sé fluendo tra recita viziosa barocca e momenti di verità. Da dove nasce l’idea di intrecciare due mondi teatrali così diversi come la figura di Carmelo Bene e un balletto romantico come “Giselle”? Ho utilizzato la forma del balletto romantico poiché ne ho sfruttato la sua irriducibile natura densa di “ultime scene” densa di patetiche ed esasperanti passioni, che ben si addice al tema dell’addio appunto, che è baricentro tra dolorosa solitudine e ironico salvataggio puramente intellettuale. In “Prati-cantato teatrale per resuscitare il mostro Carmelo/Bene” si coniugano e scontrano melodie romantiche e contaminazioni elettroniche. Il suono e il corpo sono gli strumenti creativi di una coreografa: tu come li hai “maneggiati” per questo allestimento? Io sono prima di tutto una danzatrice e poi un’autrice e produttrice dei miei spettacoli; sono solita ormai tradurre nel linguaggio adatto le mie idee intrecciando questi linguaggi facendo in modo che copulino e siano proliferi. In questa occasione svolgo oltre al ruolo di interprete anche quello di “macchinista” che smuove i pannelli delle “quinte”; è un’attività davvero curiosa di cui sto cercando di carpire i segreti. Ho inoltre scelto poi alcune “irriverenti provocazioni sonore” elettroniche prodotte da Gianni Denitto, compositore e musicista oltre che affermato sassofonista: credo che l’accostamento e mai il conflitto tra due mondi paralleli come la musica classica e quella elettronica (intesa anche come cattura e riproduzione di suoni concreti e quotidiani rielaborati artificialmente) si assolutamente adatta al mio lavoro di “taglio e cucito” operato sulla figura di Carmelo Bene e sulla sonorizzazione classica. Come si pone questo spettacolo nel panorama della tua carriera artistica e registica? E’ parte del percorso che da anni a questa parte stai facendo o è un punto di arrivo? Come spiegavo prima lo spettacolo è parte dello studio “Per il Bene di Carmelo”: questa fase è giustamente un “praticantato teatrale” volto ad una ricerca sull’utilità del teatro che risulta essere inutile fin dal principio; ma questo spettacolo è anche un grande contenitore il cui tema dell’amor-morte è pretesto che contiene tutti gli altri: la vita come spreco, l’autolesionismo, la solitudine claustrofobica, l’oblio di sé, l’impotenza, la contraddizione, lo sproloquio, la muffa che prolifera inosservata, l’erotismo depresso, il mito religioso, lo spirito invivibile, il macchinismo barocco, la malinconia e il rimpianto di unità originaria, l’osceno gentile (l’erotismo ingentilito che diventa seduzione nei modi di esprimersi), la carne cruda, la ciminiera, l’atto criminoso, la morte in un braccio di ferro fra due eterei amanti in cui la vita non è mai il premio del vincitore. Per il Bene di Carmelo press-kit I contact [email protected] I more info www.cielabagarre.com Per il Bene di Carmelo press-kit I contact [email protected] I more info www.cielabagarre.com pubblicato l’8 marzo 2013 Per il Bene di Carmelo press-kit I contact [email protected] I more info www.cielabagarre.com pubblicato il 7 marzo 2013 da www.coorpi.org Prati-cantato teatrale per resuscitare il mostro Carmelo/Bene Cie La Bagarre sab 9 marzo 2013 | h.21.00 dom 10 marzo 2013 | h.17.00 Officine CAOS piazza Montale 18, Torino Sabato 9 e domenica 10 marzo, nell’ambito dellastagione Arte Transitiva 2013 diretta da Stalker Teatro, alle Officine CAOS di piazza Montale va in scena “Prati-cantato teatrale per resuscitare il mostro Carmelo/Bene” secondo studio dal progetto “Per il Bene di Carmelo”, scritto e diretto dalla coreografa e regista torineseErika Di Crescenzo. Il progetto “Per il Bene di Carmelo” intreccia due grandi classici: il noto balletto romantico Giselle e la figura di Carmelo Bene, dove il tema dell’addio è il baricentro tra dolorosa solitudine e ironico salvataggio puramente intellettuale. Il tema dell’amor-morte è dunque il pretesto che contiene tutti gli altri: la vita come spreco, l’autolesionismo, la solitudine claustrofobica e l’oblio del sé, l’inutilità, l’impotenza, la contraddizione, lo sproloquio, la muffa che prolifera inosservata, l’erotismo depresso tipico della società del profitto, il mito religioso, lo spirito invivibile, il macchinismo barocco, la malinconia e il rimpianto di unità originaria; nel braccio di ferro tra i due amanti in un territorio dove la vita non è mai il premio del vincitore. “Recitare è morire” diceva Carmelo Bene, amando d’essere frainteso. Da lì si comincia: il suo cadavere è preso di mira come bersaglio della vitalità erotica e politica che pervade il personaggio di Flora, interpretato dall’attrice Simonetta Sola, e dal suo doppio registico Flora-Polonio, ben più disincantato, incarnato da Erika Di Crescenzo. “Per il Bene di Carmelo” è una dichiarazione d’amore alla gentile anima defunta Carmelo Bene. Ma vale anche il contrario ovverouna Dichiarazione d’Odio alla Maleducata Anima Resuscitata. Flora vive con Carmelo un’onirica relazione vagamente necrofila. Tra echi romantici, primo fra tutti il noto balletto classico Giselle, e irriverenti provocazioni sonore, la composizione musicale elettronica è affidata al compositore e musicista Gianni Denitto, giovane ed affermato sassofonista indicato nel 2012 fra i migliori talenti italiani dalla rivista Musica Jazz. La Compagnia La Bagarre opera nel campo della ricerca teatrale dal 1998, sotto la direzione di Erika Di Crescenzo e si avvale della collaborazione di numerosi professionisti del teatro, della musica, della filosofia, della danza. Erika Di Crescenzo è artista atipica fuori dai generi, danzatrice - autrice - regista. Formatasi tra Italia, Francia e Svizzera, lavora nel campo della danza contemporanea e del teatro. I suoi lavori sono caratterizzati da un gusto per l’ironia ed il sacro, ed utilizzano sinergicamente corpo, voce e musica dal vivo. Tra queste si citano: The Fish (vincitore del bando Spazi per la Danza Contemporanea Piemonte 2009), Etude pour la Sainteté (2011/2012), Dolce Still (2009), La Bagarre (2011), The Whale’s Rib Cage (2008), Asfissia (2007), Queenz (2008), Per il Bene di Carmelo (2012/2013). Il termine Bagarre è un libero melange italo-francese tra Blague (scherzo) e Guerre (guerra) che definisce “le botte da orbi in un clima di festa”: le botte, in un momento dove tante se ne ricevono, ma altre si ha voglia di darne. La battaglia come habitat, il teatro come rovesciamento, crudeltà, oscenità, carnevale, illusione, ribellione, unica fede e molto altro. Il lavoro di CieLaBagarreè inserito nell’ambito del progetto Artisti in Residenza di Officine CAOS / Stalker Teatro. Le Officine CAOS, proponendosi da sempre come un vero e proprio centro di produzione culturale, offrono anche quest’anno ad alcune fra le più interessanti compagnie di innovazione del territorio i propri spazi attrezzati per la ricerca e l’allestimento dei loro lavori. Per il Bene di Carmelo press-kit I contact [email protected] I more info www.cielabagarre.com andrea macchia :: photographer Per il Bene di Carmelo press-kit I contact [email protected] I more info www.cielabagarre.com