l`UMaNa FollIa DI rE lEar - Emilia Romagna Teatro Fondazione

n.90
DICEMBRE - GENNAIO
2008-2009
rotopalco
L’UMANA FOLLIA di RE LEAR
Direttore responsabile
Eduardo Sammartino
Coordinamento redazionale
Francesco Rossetti
Redazione Emilia Romagna Teatro
Anna Bergamin, Agnese Doria, Marisa Tucci,
Chiara Cavedoni, Federica Righi
Redazione Teatro Comunale
Lorena Loschi, Alessandro Roveri
Impaginazione Edicta
Emilia Romagna Teatro Fondazione
Via Ganaceto, 129 - 41100 Modena
Tel. (059) 2136011 - Fax (059) 245332
email: [email protected]
http://www.emiliaromagnateatro.com
STORCHI: I CAPOLAVORI DEL TEATRO ELISABETTIANO
PASSIONI: GOMORRA E LA SCENA CONTEMPORANEA
BALLETTO: LO SCHIACCIANOCI E IL FLAMENCO DI JUNCÁ
OPERA: CARMEN, IL CAPOLAVORO DI BIZET
Teatro Storchi – pubblicazione bimestrale – Largo Garibaldi, 15 – 41100 Modena
Poste Italiane - Spedizione in abbonamento postale
- DL 353/2003 conv. in L. 27/02/04 n° 46 art. 1 comma 1 DCB - Parma
Iscrizione Tribubale di Modena n. 1158/1993.
stampato su
TEATRO DELLE PASSIONI
dal 2 al 6 e dal 9 al 13 dicembre ore 21
7 e 14 dicembre ore 17
AMLETO A PRANZO E A CENA
ideazione e regia
Oscar De Summa
TEATRO COMUNALE
LUCIANO PAVAROTTI
12 dicembre ore 21
Rassegna MusicaSuMisura
IL PONTE DEL BEL CANTO
TEATRO STORCHI
13 dicembre ore 21 - 14 dicembre ore
15,30
Storchi Operetta
BALLO AL SAVOY
Compagnia Corrado Abbati
TEATRO COMUNALE
LUCIANO PAVAROTTI
14 dicembre ore 21
Concerti
MOSCOW RADIO & TV SYMPHONY
ORCHESTRA
IL CALENDARIO
COMPLETO
Dicembre 2008
Gennaio 2009
MODENA - GERUSALEMME
TEATRO STORCHI
dall’8 al 10 gennaio ore 21
11 gennaio ore 15,30
SULLA STRADA ANCORA
PECCATO CHE SIA UNA SGUALDRINA
RE LEAR
di William Shakespeare
regia Marco Sciaccaluga
con Eros Pagni
TEATRO COMUNALE
LUCIANO PAVAROTTI
18 e 19 dicembre ore 21
Danza autunno
BALLETTO DELL’OPERA DI KIEV
Lo schiaccianoci
TEATRO STORCHI
6 gennaio ore 16
TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI
regia Alberto Grilli
con i ragazzi degli orfanotrofi
di Tuzla (Bosnia) e Scutari (Albania)
2
Concerto
della memoria e del dialogo
TEATRO STORCHI
28 gennaio ore 21
Fuori abbonamento
di e con Paolo Rossi
regia Renato Sarti
di John Ford - regia Luca De Fusco
TEATRO DELLE PASSIONI
15 e 17 gennaio ore 21 - 18 gennaio ore 17
TEATRO DELLE PASSIONI
dal 29 al 31 gennaio ore 21
KEELY AND DU
GOMORRA
di Jane Martin
regia Beppe Rosso
TEATRO STORCHI
18 gennaio ore 16
Rassegna La domenica non si va a scuola
TEATRO COMUNALE
LUCIANO PAVAROTTI
1° febbraio ore 21
Danza autunno
di Roberto Saviano e Mario Gelardi
regia Mario Gelardi
LA MIA VALLE
COMPAÑÍA MERCEDES RUIZ
Juncá
Nicola Giuliani direttore
TEATRO STORCHI
dal 18 al 20 dicembre ore 21
21 dicembre ore 15,30
TEATRO COMUNALE
LUCIANO PAVAROTTI
26 gennaio ore 21
Concerti
TEATRO COMUNALE
LUCIANO PAVAROTTI
22 gennaio ore 18,30
Invito all’opera
CARMEN
Alessandro Taverna
incontra gli interpreti dell’opera
TEATRO COMUNALE
LUCIANO PAVAROTTI
23 gennaio ore 20,30
25 gennaio ore 15,30
28 gennaio ore 20,30
Opera
CARMEN
Musica di Georges Bizet
TEATRO STORCHI
dal 22 al 24 gennaio ore 21
25 gennaio ore 15,30
UN CERTO SIGNOR G
da Giorgio Gaber e Sandro Luperini
regia Giorgio Gallione
con Neri Marcorè
TEATRO COMUNALE
LUCIANO PAVAROTTI
3 febbraio ore 21
Concerti
KREMERATA BALTICA
Gidon Kremer violino e direttore
TEATRO DELLE PASSIONI
dal 3 al 5 febbraio ore 21
‘U CICLOPU
di Euripide
regia Vincenzo Pirrotta
TEATRO STORCHI
3, 6 e 7 febbraio ore 21
8 febbraio ore 15,30
AMLETO
di William Shakespeare
regia Pietro Carriglio
in copertina Eros Pagni in Re Lear,
foto Marcello Norberth
RE LEAR
DAL 18 AL 20 DICEMBRE ORE 21, 21 DICEMBRE ORE 15,30
re lear [foto marcello norberth]
TEATRO STORCHI
di William Shakespeare
traduzione Edoardo Sanguineti
regia Marco Sciaccaluga
con Eros Pagni
e con Alice Arcuri, Gianluca Gobbi, Maurizio Lastrico, Massimo Mesciulam,
Orietta Notari, Aldo Ottobrino, Enzo Paci, Nicola Pannelli, Fiorenza Pieri,
Vito Saccinto, Federico Vanni, Massimo Cagnina, Fabrizio Careddu,
Michele Di Siena, Pier Luigi Pasino, Marco Pieralisi
scene e costumi Valeria Manari - musiche Andrea Nicolini - luci Sandro Sussi
Teatro Stabile di Genova
Uno dei testi più celebri del teatro di Shakespeare, tradotto da Edoardo
Sanguineti per l’interpretazione di Eros Pagni. Scritto nei primi anni del Seicento
e pubblicato una prima volta nel 1608 con il titolo La vera cronistoria della vita
e della morte di re Lear e delle sue tre figlie e una seconda nel 1623 come La
tragedia di re Lear, il capolavoro scespiriano racconta una storia basata sulla
leggenda di Leir, un re della Britannia vissuto prima che questa diventasse parte
dell’Impero romano: una storia che affonda le proprie radici nel mito, dunque,
che era già stata narrata in cronache, poemi e anche testi teatrali.
Lo spettacolo porta in primo piano la dimensione arcaica di una vicenda abitata da
grandi personaggi teatrali, nei quali i toni si mescolano continuamente, aprendosi
anche – come sempre accade in Shakespeare – a inaspettate dimensioni
comiche. Una storia, quella di Re Lear, che Sciaccaluga ha scelto di ambientare
in un mondo barbarico, attraversato dalle grandi passioni primordiali che stanno
alla radice dell’umanità di tutti i tempi. Il tutto fondato su un vitale e raffinato uso
del linguaggio, che trova nella nuova versione italiana di Edoardo Sanguineti (in
versi e in prosa, come l’originale) un prezioso fondamento drammaturgico.
Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Delfini
Harold Bloom, Shakespeare.
L’invenzione dell’uomo, Rizzoli 2001
Bill Bryson, Il mondo è un teatro.
La vita e l’epoca di William
Shakespeare, Guanda 2008
Il vecchio Re Lear decide di dividere il proprio regno tra le tre figlie, in proporzione
dell’amore che sapranno dimostrargli. Due delle figlie, Goneril e Regan
(rispettivamente sposate con il duca di Albany e con il duca di Cornovaglia),
gli offrono subito altisonanti dichiarazioni d’affetto, mentre la terza, Cordelia, si
limita a dichiaragli, laconicamente, un amore «in armonia con il mio vincolo: né
più, né meno». Irritato dalla risposta, Lear la ripudia e divide tutto il suo regno tra
le figlie maggiori, le quali s’impegnano a dargli ospitalità, un mese ciascuna, in
compagnia della sua scorta di cento cavalieri.
Mentre Cordelia, sposatasi con il Re di Francia, abbandona la Britannia, Lear ha
modo ben presto di constatare l’ingratitudine di Goneril e di Regan. Colpito nel
suo orgoglio di re e di padre, sempre più solo in compagnia del proprio Fool, Lear
perde progressivamente la ragione. Nel frattempo, la sua storia s’intreccia con
quella del devoto Gloucester, anche lui protagonista di un dramma famigliare, che
lo porta alla disperazione e alla distruzione fisica a causa delle manovre del figlio
bastardo, Edmund, il quale riesce a convincerlo a mettere al bando l’innocente
primogenito Edgar. Votate entrambe ad un tragico precipizio, le due vicende
umane di Lear e di Gloucester si snodano intrecciandosi e rispecchiandosi in una
società stravolta dalle lotte intestine e dalle più violente passioni individuali.
3
DALL’8 AL 10 GENNAIO ORE 21, 11 GENNAIO ORE 15,30
TEATRO STORCHI
di John Ford
traduzione Enrico Groppali
adattamento e regia Luca De Fusco
con Gaia Aprea, Max Malatesta, Alvia Reale, Stefano Scandaletti, Enzo Turrin
e Alberto Fasoli, Piergiorgio Fasolo, Giovanna Mangiù, Paolo Serra
e con Anita Bartolucci
scene Antonio Fiorentino
costumi Maurizio Millenotti
musiche Antonio Di Pofi
luci Emidio Benezzi
Teatro Stabile del Veneto, Teatro Biondo Stabile di Palermo,
Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona GAT
in collaborazione con Teatro Olimpico di Vicenza
peccato che sia una sgualdrina
PECCATO CHE SIA
UNA SGUALDRINA
Quasi contemporaneo di Shakespeare, figlio di un magistrato, John Ford
esordì scrivendo componimenti poetici ma il suo genio si manifestò attraverso
commedie, drammi e soprattutto nelle tragedie, sufficienti a riservargli un posto
di rilievo fra i grandi drammaturghi dell’età elisabettiana.
La storia ci racconta della smodata passione di Giovanni e Annabella, un
sentimento che, condannato dalle leggi della società (i due che si innamorano
sono fratello e sorella), non può che morire dopo esser fiorito fugacemente;
ma in quell’amore i protagonisti affermano la propria identità e la propria
ricchezza interiore, contro la grettezza dell’ambiente circostante. Nel corso
della vicenda diventano adulti, ma la loro “crescita”, finisce per coincidere con
la loro morte.
Ambientato in Italia, a Parma, come molte delle opere di Ford, Peccato che
sia una sgualdrina è un dramma passionale d’amore, di vendetta e di morte.
La solitudine dei due amanti è il sentimento che connota maggiormente lo
svolgimento dell’azione di questa storia che, tra tutte quelle dell’autore, è la più
nera, inquietante ed erotica.
Il testo di Ford venne portato in scena da Luchino Visconti in Francia, nel 1963:
protagoniste due star dell’epoca, Romy Schneider e Alain Delon. Cinque anni fa
fu invece Luca Ronconi a proporre una versione doppia del testo, nel senso che
veniva interpretato da due cast diversi di attori. Al cinema, si ricorda un film del
1971, diretto da Giuseppe Patroni Griffi, con Charlotte Rampling e Fabio Testi.
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Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Delfini
John Ford, Teatro, Einaudi 1971
Amin Maalouf, Tahar Ben Jelloun, Hanif
Kureishi, Notte senza fine. Amore,
tradimento, incesto, Bompiani 2004
un certo signor g [foto bepi caroli]
UN CERTO SIGNOR G
DAL 22 AL 24 GENNAIO ORE 21, 25 GENNAIO ORE 15,30
TEATRO STORCHI
dall’opera di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
regia Giorgio Gallione
con Neri Marcorè
al pianoforte Silvia Cucchi e Vicky Schaetzinger
elaborazione musicale Paolo Silvestri
scene e costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani
assistente alla regia Giovanni Badino
assistente scene e costumi Lorenza Gioberti
Teatro dell’Archivolto in collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber
A quasi quarant’anni di distanza (Il Signor G nasce nel 1970), Un certo Signor G è
un viaggio-omaggio che procede per monologhi e melologhi, scritto nella forma
stilistica del ‘teatro canzone’. Neri Marcorè è il Signor G, solo sul palcoscenico,
accompagnato da due pianiste, a riscoprire un’opera, quella di Gaber e Luporini,
da considerare ormai un “classico moderno”, riflessione, ironica e malinconica,
sul destino dell’uomo, smarrito tra contraddizioni, utopie e paure, solo, di fronte
al paradosso della normalità.
Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Delfini
Giulio Casale, Se ci fosse un uomo.
Gli anni affollati del signor Gaber,
Arcana 2006
Paolo Jachia, Giorgio Gaber:
1958-2003 il teatro e le canzoni,
Editori riuniti 2003
paolo rossi
SULLA STRADA ANCORA
Parental Advisor, Explicit Content
28 GENNAIO ORE 21 Fuori abbonamento TEATRO STORCHI
di Paolo Rossi e Stefano Benni
e di Carolina de la Calle Casanova, Renato Sarti
regia Renato Sarti
con Paolo Rossi
AGIDI
Il nuovo spettacolo del comico friulano prende spunto dalla storia di un progetto
mai andato in scena, Ubu Re d’Italia, fino ad immaginare il prossimo ancora da
realizzare, come in una sorta di ponte immaginario. Sera dopo sera, spettacolo
dopo spettacolo, Rossi crea, con il suo stile, eventi, sperimentazioni, riflessioni
sulla vita e sul mestiere dell’attore: vere e proprie lezioni di teatro popolare,
passando da Jarry a Shakespeare, da Űechov a Lenny Bruce, da Virgilio Giotti
a sé stesso, da Prevert a storiellette e canzonacce triestine, senza un’apparente
discontinuità.
AMLETO
3, 6 E 7 FEBBRAIO ORE 21, 8 FEBBRAIO ORE 15,30
TEATRO STORCHI
luca lazzareschi
di William Shakespeare
traduzione Alessandro Serpieri
regia, scene e costumi Pietro Carriglio
con Luca Lazzareschi, Nello Mascia, Galatea Ranzi, Luciano Roman
e con Franco Barbero, Sergio Basile, Giancarlo Condè, Eva Drammis,
Paolo Musio, Simone Toni
musiche Matteo D’Amico
luci Gigi Saccomandi
Teatro Biondo Stabile di Palermo
in collaborazione col Teatro Stabile di Catania
Da sempre il regista palermitano dedica un’attenzione particolare al teatro di
Shakespeare. E non solo per la sua grandezza letteraria e drammaturgica, ma
anche perchè costituisce la più complessa espressione di un’epoca di grandi
stravolgimenti, dove si assiste al crollo di valori e certezze, dopo il trionfo del
Rinascimento. Amleto è il simbolo della crisi dell’uomo moderno di fronte al
destino e alle proprie responsabilità, e anche una esemplare metafora del teatro
come visione del mondo.
Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Delfini
Wystan H. Auden, Lezioni su Shakespeare, Adelphi 2006
Pavel A. Florenskij, Amleto, Bompiani 2004
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6 GENNAIO modena
Teatro Storchi ore 16
Comune di Modena Assessorato alla Cultura
Emilia Romagna Teatro Fondazione
ARCI
con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
in collaborazione con Centro Musica Comune di Modena
spettacolo conclusivo del Progetto I MONELLI
regia Alberto Grilli (Teatro Due Mondi)
musiche Anna Palumbo
con i ragazzi degli Orfanotrofi
Shtepia e Femijes di Scutari - Albania
Javana Ustanova Djecu Bez Rodteyskog Staranya di Tuzla – Bosnia
Lo spettacolo è a ingresso libero
In Bosnia e in Albania, sulle tracce del Piccolo Principe
Conversazione con Alberto Grilli
Prosegue l’attività di cooperazione internazionale di Emilia Romagna Teatro
Fondazione con Albania e Bosnia con un progetto speciale promosso dal
Comune di Modena e ARCI, in collaborazione con Centro Musica del Comune
di Modena, dell’Assessorato alla Cultura e con il sostegno della Fondazione
Cassa di Risparmio di Modena. Questo progetto prevede sessioni laboratoriali
con una trentina di ragazzi, quindici bosniaci e quindici albanesi, che vivono
in orfanotrofio, e uno spettacolo finale Tutti i grandi sono stati bambini che
debutterà il giorno dell’Epifania sul palco del Teatro Storchi, per un pubblico di
bambini e famiglie. Poi lo spettacolo dovrebbe fare ritorno in Albania e in Bosnia,
per una breve tournée.
Alberto Grilli, come si articola il progetto?
Prevede due interventi, uno in un orfanotrofio di Tuzla in Bosnia, l’altro
nell’orfanotrofio di Scutari, in Albania. Al momento siamo reduci da una prima
settimana di lavoro in Bosnia e lunedì (27 ottobre scorso, ndr) partiremo per
la prima tappa in Albania. Lavoriamo su una stessa idea di spettacolo, come
se portassimo avanti delle prove in parallelo, perché in dicembre torneremo in
entrambe le città. In gennaio, dal 2 al 6, nei cinque giorni che precederanno il
debutto, metteremo assieme questi due percorsi paralleli. I ragazzi si incontreranno
e potranno scambiarsi il lavoro, dando vita insieme allo spettacolo. Una delle idee
di base del progetto è proprio il tentativo e la voglia di fare incontrare dei ragazzi
che vengono da paesi diversi, che parlano due lingue diverse, che hanno storie
diverse, anche se sono accomunati dal fatto di vivere in orfanotrofi. Peraltro non
sono tutti orfani, alcuni sono stati tolti a famiglie particolarmente disagiate.
Che età hanno i ragazzi?
Dai 10 ai 15 anni. I ragazzi sono stati scelti dagli istituti stessi, soprattutto in base
al fatto che molti di loro sono già venuti in Italia perché hanno dei donatori a
distanza italiani, soprattutto i ragazzi bosniaci. Usiamo l’interprete, ma la lingua
italiana, se non la capiscono, la intuiscono, e conoscono anche la nostra società,
il nostro mondo. Inoltre è probabile che gli istituti abbiano scelto i ragazzini meno
problematici. Anche se durante il lavoro, emergono storie di vita molto dure.
Che tipo di lavoro ha impostato?
Mi accompagnano nel lavoro due attori storici della compagnia, Angela Pezzi
e Renato Valmori. Mi aiutano perché i ragazzini hanno bisogno di venire, in
qualche modo, contagiati. La loro presenza mi permette anche di parlare poco,
e i ragazzi, un po’ per imitazione, lavorano. In una fase più avanzata si unirà a noi
anche una musicista modenese che suonerà la fisarmonica in scena. Cerchiamo
di costruire delle azioni, lavorando per immagini, cercando di non ricorrere per
quanto possibile alla parola. Il testo di partenza è Il piccolo principe, tradotto e
conosciuto un po’ dappertutto. Molti ragazzini l’avevano già letto o comunque
l’hanno potuto leggere. Per adesso l’idea dello spettacolo potrebbe riassumersi
nel fatto che tanti piccoli principi faranno un viaggio nel mondo degli adulti e ne
8 gennaio Forlì Teatro Il Piccolo ore 11
9 gennaio Faenza Teatro Masini, ore 21
10 gennaio Correggio Teatro Asioli ore 21
11 gennaio Casalecchio di Reno Teatro A. Testoni ore 16
6
nella pagina, immagini delle prove con i ragazzi
TUTTI I GRANDI
SONO STATI BAMBINI
la mia valle
vedranno pregi e difetti. Chiedo ai ragazzi di scrivere i loro pensieri, mi interessa
mettere in scena qual è la loro visione del mondo degli adulti. Una visione
particolare che viene da osservatorio particolare, non normale.
Quindi i ragazzi sono chiamati ad essere anche autori?
Noi partiamo con delle proposte, possibili linee di sviluppo dei personaggi principali
del racconto di Saint-Exupéry, poi ce ne allontaniamo sulla base delle loro proposte,
delle emozioni che nascono dal fare le cose insieme. Chiedo loro di scrivere cosa
pensano e sicuramente - per frammenti, per frasi - i loro pensieri entreranno a far parte
dello spettacolo. Le parole che useremo saranno quelle che i ragazzi hanno scritto.
Sarà uno spettacolo per tutti, grandi e piccoli?
Penso che riusciremo a creare una serie di immagini che possano supportare
anche un pubblico numeroso. Il giorno della Befana, allo Storchi, avremo di
fronte un pubblico di famiglie. Per questo puntiamo ad un linguaggio semplice,
comprensibile a tutti. Ma credo che lo spettacolo sia, forse, più diretto agli adulti,
in quanto artefici del mondo che accoglierà questi ragazzi quando usciranno.
Per una serie di motivi. la loro visione che i ragazzi hanno del mondo è un po’
distorta, immaginano che fuori dall’orfanatrofio il mondo sia riassumibile in pochi
aggettivi: bello, felice e facile. Credo che questo percorso possa servire loro
per capire che non è esattamente così. Il mondo che gli adulti hanno costruito
fuori è fatto di molti difetti, di mancanza di elementi importanti come un senso di
amicizia, di unione, di gruppo che nell’orfanatrofio si trovano ancora.
Eppure nell’immagine ottocentesca che si rifà ai romanzi di Dickens, anche
l’orfanatrofio è un mezzo Inferno dal quale fuggire...
È vero, si tratta di una realtà contraddittoria, a volte l’istituto può assomigliare
ad un carcere, ma è ancor più vero che tutti questi ragazzi–naufraghi riescono a
trovare in quel luogo un senso di appartenenza forte che li protegge dall’esterno
e dalle situazioni difficili dalle quali provengono: storie difficili in Paesi come
Bosnia e Albania che hanno vissuto una guerra recente, che ha segnato i loro
genitori, le loro famiglie. Fra di loro sono molto uniti, nonostante siano tanti e di
età diversa, come se rivendicassero con orgoglio l’appartenenza a quel luogo.
È un po’ quello che succede nelle comunità di recupero: a volte è difficile anche
uscirne. Si crea una sorta di protezione e il fuori non c’è. Per me il percorso dello
spettacolo è fatto di situazioni che vengono costruite e vissute, e spero che
serva ad attrezzarli un po’ all’uscita, perché non è semplice affrontare un mondo
dove ognuno è da solo a fare le proprie lotte.
LA DOMENICA NON SI VA A SCUOLA Rassegna di Teatro per Famiglie
LA MIA VALLE
18 GENNAIO ORE 16
TEATRO STORCHI
liberamente ispirato all’opera di Claude Ponti
drammaturgia Marina Allegri regia Maurizio Bercini
con Francesca Grisenti, Sara Zanella
Cà luogo d’Arte
ballo al savoy
Ispirato all’omonimo libro di Claude Ponti, visionario illustratore per l’infanzia,
lo spettacolo, più che essere una trasposizione teatrale del libro, è costruito
sull’immaginazione che i disegni di Ponti evocano, sulla possibilità per un attore
di dare spessore, volume, voce, musica ai suoi disegni di sapore vagamente
giapponese. I libri di Ponti sono pubblicati in Italia da Babalibri, co-produttore
dello spettacolo.
STORCHI OPERETTA
BALLO AL SAVOY
13 DICEMBRE ORE 21, 14 DICEMBRE ORE 15,30
TEATRO STORCHI
di Paul Abraham regia Corrado Abbati
con Compagnia Corrado Abbati
InScena in collaborazione conl Festival dell’Ente lirico G. Verdi di Trieste
Con Ballo al Savoy, che la Compagnia produce per la prima volta, Abbati ha
scelto di riportare in scena un’epoca particolarmente rimpianta: quella dei
“telefoni bianchi” con il suo lusso, la sua eleganza anni ’30, i suoi hotel da favola l’azione si svolge a Nizza sulla Costa Azzurra. Il tutto in uno spettacolo capace di
restituire gli influssi della rivista a cui si uniscono dialoghi spiritosi che si snodano
fra ritmi swing, tip tap e canzoni di forte presa melodica.
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DAL 2 AL 6 E DAL 9 AL 13 DICEMBRE ORE 21 – 7 E 14 DICEMBRE ORE 17
oscar de summa
AMLETO A PRANZO E A CENA
TEATRO DELLE PASSIONI
da Amleto di William Shakespeare
ideazione e regia Oscar De Summa
con Oscar De Summa, Armando Iovino, Angelo Romagnoli, Roberto Rustioni
costumi Stefania Cempini
Emilia Romagna Teatro Fondazione, Compagnia De Summa
Obiettivo di questo spettacolo è quello di portare il teatro nei luoghi e ai soggetti
lontani dal teatro. La scelta allora, lontana dalla narrazione, non può che cadere
sul classico dei classici proprio per scoprire che comunque venga attraversato,
smembrato, dilaniato e ricostruito, un classico riesce sempre a distillare momenti
di pura poesia che sanno rapire il cuore e dire un po’ l’infinito di cui siamo fatti.
Parliamo naturalmente dell’Amleto di Shakespeare. Oscar De Summa
gomorra
GOMORRA
Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Delfini
William Shakespeare, Il primo Amleto,
Marsilio 1997
Bob Smith, Il ragazzo che amava
Shakespeare, Guanda 2004
15 E 17 GENNAIO ORE 21 – 18 GENNAIO ORE 17
TEATRO DELLE PASSIONI
di Roberto Saviano e Mario Gelardi
regia Mario Gelardi
con Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino,
Giuseppe Miale di Mauro, Adriano Pantaleo
e con la partecipazione di Ernesto Mahieux
scene Roberto Crea
costumi Roberto Nicodemo
musiche Francesco Forni
immagini Ciro Pellegrino
Mercadante Teatro Stabile di Napoli
Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Delfini
Enrico Bellavia-Salvo Palazzolo, Voglia
di mafia. Le metamorfosi di Cosa
nostra da Capaci a oggi, Carocci
2004
Silvana La Spina, La mafia spiegata ai
miei figli (e anche ai figli degli altri),
Bompiani 2006
Spettacolo tratto dal libro omonimo di Saviano, reportage e caso letterario
sulla camorra che costringe tutt’ora l’autore a vivere sotto scorta per le tante
minacce ricevute. Il racconto si snoda seguendo due livelli differenti: quello più
istintivo, animalesco, violento, costituito dal braccio armato della camorra e
quello imprenditoriale, che non si sporca mai le mani direttamente, che coordina
a distanza, che ha interessi in tutto il mondo.
DAL 3 AL 5 FEBBRAIO ORE 21
TEATRO DELLE PASSIONI
di Euripide
nella traduzione in siciliano di Luigi Pirandello
regia Vincenzo Pirrotta
con Vincenzo Pirrotta, Giovanni Calcagno, Antonio Silvia, Andrea Gambadoro,
Luca Mauceri, Marcello Montalto, Giovanni Parrinello, Alessandro Romano,
Mario Spolidoro, Salvatore Tringali
scene e costumi Giuseppina Maurizi
luci Franco Buzzanca
Teatro Stabile di Catania
in collaborazione con Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa
Lo spettacolo nasce da uno studio antropologico-fonetico di Vincenzo Pirrotta
effettuato sui canti dei carcerati della Vicaria di Palermo, e quelli di lavoro
dei contadini di Partinico. Atmosfere arcaiche, vitalità sanguigna, sonorità
dell’entroterra siciliano, si mescolano alla ricerca e alla sperimentazione del teatro
contemporaneo. Un lavoro colmo d’invenzione e di felicità creativa, guidato da
un’ironia beffarda: tra danze tribali e antiche litanie, si celebra il rito tragicomico
del pasto umano del gigante euripideo.
Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Delfini
Wystan H. Auden, Lezioni su Shakespeare, Adelphi 2006
Pavel A. Florenskij, Amleto, Bompiani 2004
8
‘u ciclopu
‘U CICLOPU
keely and du [foto giorgio sottile]
KEELY AND DU
DAL 29 AL 31 GENNAIO ORE 21
TEATRO DELLE PASSIONI
di Jane Martin traduzione Filippo Taricco
regia Beppe Rosso
con Barbara Valmorin, Beppe Rosso, Federica Bern, Alessandro Lombardo,
Francesco Mina
scene Paolo Baroni luci Cristian Zucaro
Fondazione Teatro Stabile di Torino, ACTI Teatri Indipendenti
con il sostegno del Sistema Teatro Torino
Lasciare ombre al pubblico
Conversazione con Beppe Rosso
Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Delfini
Beppe Rosso, Filippo Taricco, La città
fragile, Bollati Boringhieri 2008
Beppe Rosso è attore, regista e autore teatrale. Ha appena pubblicato un libro con
l’editore Bollati Boringhieri dal titolo La città fragile, che raccoglie in forma narrativa
i suoi ultimi tre testi teatrali, realizzati con lo Stabile torinese. “Il frutto di cinque anni
di lavoro”, precisa. “La cosa curiosa è che normalmente si passa dalla letteratura al
teatro, qua facciamo l’inverso, dal teatro passiamo al racconto letterario”.
Keely and Du nasce appunto dalla collaborazione produttiva dello Stabile
di Torino. Ci si lamenta spesso dei Teatri Stabili, ma in questo caso sembra
che si sia creata una sinergia positiva?
In realtà ho la sensazione che in questo momento in Italia le grandi istituzioni, come la
stessa Emilia Romagna Teatro, siano le uniche che concedano spazio ad un teatro che
dice delle cose e che non sia solamente di svago. Mentre l’altro territorio coperto in
qualche modo dai circuiti che rincorrono una logica dello share, tipica della televisione,
del tipo – diamo al pubblico quello che il pubblico vuole – sta abbassando di molto il
livello, come del resto la televisione stessa. Gli Stabili diventano come delle isole in cui
ancora il teatro che cerca di dire delle cose può trovar spazio.
Lo spettacolo ha debuttato la scorsa primavera. Come è nata l’idea?
Cercavamo autori stranieri che affrontassero l’inquietudine del vivere e allo stesso
tempo capaci di confrontarsi con la forma commedia, che in Italia si è quasi
persa, intendo come autorialità, come scrittura, mentre nel mondo anglosassone
gode di ottima salute. La Martin è molto nota negli Stati Uniti, sconosciuta da
noi. Il nostro progetto è di dedicarle una trilogia e contestualmente pubblicarla
in italiano. Il prossimo aprile metteremo in scena Jake and Jill, con Jurij Ferrini e
Sara Bertelà, un testo sul rapporto di coppia. E ci sarà un terzo allestimento che
potrebbe essere Flags (Bandiere), sulla guerra in Iraq.
Il tema dell’aborto è centrale nella pièce?
Lo è ancora di più il conflitto che c’è attualmente fra fede e libertà, fra pensiero
laico e religioso. Lo spettacolo mette a confronto le due tesi: sia la visone del
mondo cristiano, sia quella dei diritti laici. Per il personaggio del prete, la società
non si disgrega se rimane una società cristiana. È un po’ quello che stiamo
vedendo in questi anni, dal Family Day in avanti.
Come avete tradotto sulla scena il testo?
In modo pressoché integrale, abbiamo solo sostituito alcuni giochi di slang, due
scene le abbiamo accorpate, ma abbiamo cercato di tenere questa velocità di
scambi di battute, questo gioco tipico della scrittura della Martin, gioco che arriva per
paradosso a produrre effetti comici, perché ognuno crede molto nelle sue opinioni.
È una situazione portata all’estremo, che in Italia sarebbe difficile da vedere, mentre
negli Stati Uniti risulta poi non così paradossale. È già successo che i movimenti per
i diritti dei bambini occupino ospedali e rapiscano donne incinte per convincerle a
tenere il bambino. Per la realtà europea, la vicenda del testo suona più paradossale,
ma in questo senso anche più interessante perché meno realista.
Teatridithalia ha messo in scena Angels in America di Tony Kushner. È un
tipo di scrittura paragonabile?
Si, anche noi come loro abbiamo lavorato per decontestualizzare dal punto di
vista scenico l’impianto naturalistico. Il teatro americano spesso si basa su un
naturalismo molto spiccato. Noi abbiamo lavorato a far sì che questa diventi una
sorta di storia esemplare, non immersa nel quotidiana.
Il vostro è un teatro di ispirazione civile che sfugge alle logiche della
narrazione?
Penso che la narrazione abbia utilizzato una modalità per connettere il teatro
alla società civile. Si è assunta la responsabilità di andare a coprire dei buchi di
memoria della storia italiana, ma per sua natura si presta meglio a rappresentare
il passato, mentre fatica a restituire la contemporaneità che è più complessa e
non può essere sintetizzata con la narrazione. È più interessante lasciare ombre
al pubblico.
9
www.tiriciclo.it
Abbonamenti Stagione 2008 – 2009
Storchi dalle ore 9.00 alle 13.00.
La conferma telefonica può avvenire solamente comunicando il
proprio codice di abbonamento che permette di stampare il biglietto
prenotato.
Via Ganaceto 129 - 41100 Modena
tel. 059/2136011 fax 059/245332
e-mail: [email protected]
www.emiliaromagnateatro.com
PASSIONI
con scelta della data di rappresentazione e del posto
valido 6 o 10 spettacoli a scelta su tutto il cartellone del Teatro delle
Passioni
Prezzi:
a 6 spettacoli posto unico intero € 60,00
ridotto Giovani/Anziani € 45,00
a 10 spettacoli posto unico intero € 85,00
ridotto Giovani/Anziani € 65,00
QUATTROCARD
con scelta della data di rappresentazione e del posto
valido 4 spettacoli a scelta dai Cartelloni del Teatro Storchi e Teatro
delle Passioni (escluso gli spettacoli Sulla strada ancora, Vita e
miracoli di un commesso viaggiatore e Hair)
riservato ai giovani fino a 20 anni e ai possessori della Student Card
rilasciata dall’Università di Modena e Reggio Emilia
Prezzi:
Posto unico
€ 40,00
Ridotto titolari Student Card € 25,00
CARNET 7
con scelta di titolo, data di rappresentazione e del posto
valido 7 ingressi a scelta dal cartellone del Teatro Storchi e del Teatro
delle Passioni
Per ogni tagliando di Carnet platea utilizzato al Teatro delle Passioni
l’abbonato potrà usufruire di un biglietto omaggio (per lo stesso
spettacolo scelto con l’abbonamento).
Platea Balconata e Palco intero € 130,00
ridotto Giovani/Anziani € 100,00
Prima e Seconda Galleria intero € 90,00
ridotto Giovani/Anziani € 65,00
CARTATEATRO
carta prepagata a scalare con 12 tagliandi
da utilizzare 2 per il Teatro Storchi e 1 per il Teatro delle Passioni
(escluso gli spettacoli Sulla strada ancora, Vita e miracoli di un
commesso viaggiatore e Hair)
Prezzi posto unico:intero € 96,00 Ridotto Giovani/Anziani € 60,00
Ridotto CRAL € 84,00 (solo tramite l’ufficio promozione)
Modalità di assegnazione dei posti per i titolari degli abbonamenti:
Passioni, QuattroCard, Carnet 7, CartaTeatro
I biglietti prenotati dovranno essere ritirati o confermati telefonicamente
entro il giorno precedente la rappresentazione scelta. Nel caso tale
giorno coincidesse con il lunedì sarà aperta la Biglietteria del Teatro
Biglietti per i singoli spettacoli
TEATRO STORCHI
Platea balconata e palco
intero € 24,00
ridotto 10% € 22,00
riduzione Giovani/Anziani € 18,00
ridotto 15% € 20,50
I e II galleria
intero € 14,00
ridotto 10% € 12,50
riduzione Giovani/Anziani € 11,00
ridotto 15% € 12,00
Per lo spettacolo: Hair
Platea balconata e palco
intero € 28,00
ridotto 10% € 25,00
riduzione Giovani/Anziani € 21,00
ridotto 15% € 24,00
I e II galleria
intero € 17,00
ridotto 10% € 15,00
riduzione Giovani/Anziani € 13,00
ridotto 15% € 14,50
TEATRO DELLE PASSIONI
Intero € 11,00
ridotto 10% € 10,00
ridotto Giovani/Anziani € 8,00
Il diritto di prevendita è 8% con arrotondamento a € 0,50
LAST MINUTE: solo on line il giorno di spettacolo 50% di riduzione
sul prezzo intero
I biglietti prenotati dovranno essere ritirati direttamente in biglietteria o
pagati tramite c/c postale o carta di credito (con le modalità indicate all’atto
della prenotazione) entro i 10 giorni successivi la data di prenotazione
stessa. Nel caso di prenotazioni effettuate nei 20 giorni antecedenti la
rappresentazione, il ritiro dovrà avvenire entro il giorno successivo.
Indirizzi e orari biglietterie:
Biglietteria dei Teatri, Via Scudari, 28 – Modena
tel. 059.2032993 fax 059.2032998
martedì e sabato dalle 10 alle 19, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 13
venerdì dalle 15 alle 19
Biglietteria telefonica
tel. 059.2136021 fax 059.211426
dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13
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GI
14 gennaio Compagnia Sandro Lombardi
SANDRO LOMBARDI legge
La ragazza Carla di Elio Pagliarani
LE.indd 1
26 gennaio MANUELA MANDRACCHIA
Enoch Arden
melologo per voce recitante e pianoforte
pianoforte Giulia Manicardi - testo Alfred Tennyson - musica Richard Strauss
19 febbraio Argot Produzioni
MASCIA MUSY
Ascoltami bene
liberamente ispirato all’opera di Etty Hillesum
racconto sonoro Eleni Kariandrou e Giovanna Famulari
regia Emanuela Giordano
2 marzo A.gi.di.srl
PAOLO ROSSI
Sulla strada ancora
parental advisory, explicit content
di Paolo Rossi e Stefano Benni
e di Carolina de la Calle Casanova, Renato Sarti
regia Renato Sarti
15 marzoVis à Vis Factory
MONICA GUERRITORE
Dall’Inferno all’Infinito
Abbonamento a 5 spettacoli intero € 55,00 – ridotto € 40,00
Biglietti
Intero € 15,00 – ridotto € 10,00
Hanno diritto alle riduzioni i giovani di età inferiore ai 29 anni e le persone oltre i 60 anni
Vendita abbonamenti
Dal 10 al 21 dicembre 2008 per gli abbonati dello scorso anno,
Dal 6 all’ 11 gennaio 2009 per i nuovi abbonati.
Rocca di Vignola
Rocca di Vignola
Sala
dei
Contrari
Sala dei Contrari -- Via
Via Ponte
Ponte Muratori
Muratori
14
2009
28gennaio
gennaio– •15
8 marzo
aprile 2008
Prevendita biglietti
Da un giorno prima spettacolo.
Rocca di Vignola – Piazza dei Contrari, 4
Dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16 alle 17,30. Lunedì chiuso.
Biglietteria nelle sere di spettacolo
Dalle ore 20 presso Rocca di Vignola – Via Ponte Muratori.
Inizio spettacolo ore 21
Per informazioni: Rocca di Vignola , Tel. 059 775246 – dal martedì alla domenica dalle 10
alle 12 e dalle 16 alle 17.30
www.fondazionedivignola.it - www.emiliaromagnateatro.com
APPUNTAMENTI
DEI TEATRI
GESTITI
TEATRO DADA’
Castelfranco Emilia
13 DICEMBRE
IL GIUOCO DELLE PARTI
regia Egisto Marcucci e
Elisabetta Courir
con Geppy Gleijeses,
Marianella Bargilli, Luciano
Virgilio
16 GENNAIO
BENNEIDE 2
di Stefano Benni
con Angela Finocchiaro
27 GENNAIO
PLATONOV
di Anton Űechov
con Alessandro Haber
AUDITORIUM ENZO
FERRARI - Maranello
10 DICEMBRE
IL GIUOCO DELLE PARTI
21 GENNAIO
BENNEIDE 2
12
TEATRO NUOVO
23-11-2007 9:33:44
Mirandola
1 DICEMBRE
IL GIARDINO DEI CILIEGI
di Anton Űechov
regia Ferdinando Bruni
con Elio De Capitani, Ida
Marinelli, Cristina Crippa,
Ferdinando Bruni
18 DICEMBRE
OMAGGIO A BEJART
- Il gesto e l’anima
con Raffaele Paganini
9 GENNAIO
THE PEKING ACROBATS® - il
grande circo acrobatico di
Pechino
31 GENNAIO
RAGAZZE
di e con Lella Costa
28 GENNAIO
PLATONOV
TEATRO COMUNALE
A. TESTONI
Casalecchio Di Reno
11 e 12 DICEMBRE
IL GIUOCO DELLE PARTI
18 DICEMBRE
PROVANDO IN NOME DELLA MADRE
di e con Erri De Luca
21 GENNAIO
AL CAVALLINO BIANCO
regia Corrado Abbati
23 e 24 GENNAIO
GOMORRA
di Roberto Saviano e Mario
Gelardi
CINEMA TEATRO WALTER
MACMAZZIERI - Pavullo
11 DICEMBRE
SULLA STRADA ANCORA
di e con Paolo Rossi
TEATRO GONZAGA
“ILVA LIGABUE”
Bagnolo In Piano
4 DICEMBRE
PROVANDO IN NOME
DELLA MADRE
14 GENNAIO
BALLO AL SAVOY
regia Corrado Abbati
28 GENNAIO
ASCOLTAMI BENE
con Mascia Musy
TEATRO DELLA ROCCA
Novellara
14 DICEMBRE
IL GIUOCO DELLE PARTI
TEATRO ASIOLI
Correggio
5,6,7 DICEMBRE
LA MENZOGNA – Studio
ideazione e regia
Pippo Delbono
16-17 DICEMBRE
RE LEAR
con Eros Pagni
19 DICEMBRE
Teatro dell’Opera di Moldavia
LO SCHIACCIANOCI
3-4 GENNAIO
MOBY DICK
con Giorgio Albertazzi
16 GENNAIO
OMAGGIO A FRED ASTAIRE E
GINGER ROGERS
con Raffaele Paganini
20 GENNAIO
GOMORRA