Numero 8 2004 I disinfettanti compromettono la sicurezza dei guanti medicali? Numerose istituzioni e numerosi autori si sono occupati dell’argomento “Possibilità di disinfettare i guanti medicali” e raccomandano vivamente di non adottare genericamente questa pratica nella quotidianità clinica – Sempermed informa su rischi, raccomandazioni e regolamentazioni. I n tempi in cui infezioni nosocomiali (acquisite in ospedale), resistenze agli antibiotici, tecnicizzazione e denunce da parte dei pazienti sono in costante aumento, è più importante che mai adottare misure per interrompere la catena che porta all’infezione. La protezione contro le infezioni più sicura è il distanziamento (non contaminazione) mediante misure di barriera: impiego di guanti o di strumenti (tecnica non-touch). La protezione attiva più efficace contro le infezioni è la disinfezione delle mani, che se eseguita correttamente, consente di evitare ca. il 30% delle infezioni nosocomiali. Tuttavia, nella frenetica quotidianità clinica, frequentemente l’igiene delle mani viene trascurata – la compliance è pari a ca. il 30- 59%. Per risparmiare tempo fra un cambio di guanti e l’altro o fra un paziente e quello successivo, spesso si è instaurata l’abitudine di non sostituire i guanti medicali monouso e di disinfettarli con spray o di effettuare una disinfezione igienica delle mani senza togliere i guanti. Tuttavia, pratiche simili possono avere conseguenze fatali, delle quali la maggior parte delle persone non è consapevole. Qui di seguito alcuni chiarimenti. sostanze o preparati che mediante liquidi o gas uccidono, o inattivano, i microrganismi presenti sulle superfici, comprese pelle e mucose. Durante la sterilizzazione vengono uccisi tutti i germi, mentre nella disinfezione la carica degli agenti, uccidendoli o danneggiandoli irreversibilmente, viene ridotta in misura tale che non sia più in grado di provocare un’infezione. Nella disposizione sulla disinfezione e disinfestazione, la disinfezione viene definita come “Rendere innocui determinati microrganismi patogeni mediante interventi sulla struttura o sul metabolismo di questi”. Il numero di germi dovrà essere ridotto di un fattore pari a 105, ossia di 100.000 germi in grado di moltiplicarsi dovrà sopravviverne solo 1. Domande poste da chi utilizza i guanti: • I guanti medicali possono essere disinfettati e riutilizzati senza compromettere la loro funzione protettiva (barriera contro i germi)? • Come reagiscono ai disinfettanti i materiali utilizzati per i guanti medicali? • Che cosa succede se un disinfettante, attraverso il guanto, raggiunge la pelle? Sostanze attive e applicazioni L’azione disinfettante dipende da numero e specie dei germi, sostanza attiva, concentrazione, tempo di applicazione, temperatura, capacità e possibilità di penetrazione del disinfettante e grado di inquinamento dell’oggetto da disinfettare. Disinfettanti = sostanze pericolose Nel settore dei servizi per la salute, i disinfettanti fanno parte della quotidianità. Si utilizzano sostanze chimiche, soggette alle disposizioni sulle sostanze pericolose. I disinfettanti sono 1 La scelta del disinfettante si basa su uno spettro di azione microbiologica (p.e. battericida, viricida, fungicida, sporicida) e sul campo di applicazione – nei servizi per la salute si tratta soprattutto di: • disinfezione di mani, pelle e mucose • disinfezione di strumenti (a immersione) • disinfezione di superfici (disinfezione mediante strofinamento o detersione di superfici di lavoro e pavimenti). Per la disinfezione delle mani gli alcol (etanolo, propanolo, isopropanolo) sono le sostanze d’elezione. Per la disinfezione cutanea, in genere, si utilizzano alcol o iodio PVP. Per la disinfezione di superfici e di strumenti in genere sono adatti aldeidi, fenoli o composti ammonici quaternari. Per una scelta corretta dei prodotti sono utili gli elenchi delle sostanze disinfettanti redatti da istituzioni indipendenti, nei quali sono classificati i preparati testati per ambito di azione (compresa indicazioni sulla concentrazione e tempo di applicazione). I disinfettanti utilizzati sul corpo umano sono soggetti alla legge sui farmaci, le sostanze per la disinfezione di strumenti alla legge sui prodotti medicali (MPG) e le sostanze per la disinfezione di superfici alla legge sui biocidi. 1 2 3 Disinfezione delle mani (disinfezione chirurgica delle mani) fino all’essiccamento del preparato alcolico. I deficit più frequenti della disinfezione delle mani sono un’esecuzione troppo breve, non abbastanza frequente e non completa, oltre a un esposizione troppo breve delle mani all’aria prima di indossare i guanti. In media si tratta di 5,3 zone non umettate per mano, in particolare sul pollice (57%) e sui polpastrelli (35%); i residui alcolici sulle mani, a seguito dell’occlusione causata dai guanti, non possono evaporare, causando danni cutanei e aggredendo il materiale dei guanti dall’interno. Efficacia dei disinfettanti per le mani Le frizioni, su base alcolica agiscono molto in fretta e intensivamente, consentono un impiego semplice e rapido e possiedono un ampio spettro di azione. L’azione disinfettante dipende dalla sostanza e dall’utente, è strettamente correlata alla concentrazione alcolica e al tipo di alcol, oltre che alla durata e alla precisione dell’applicazione. La verifica dell’efficacia si basa sulla determinazione della riduzione dei germi, prescritta nelle rispettive norme (EN 1499: lavaggio disinfettante delle mani, EN 1500: disinfezione igienica delle mani). Questi controlli sono stati effettuati sulla pelle nuda, ma non su mani guantate. Le mani costituiscono il veicolo maggiore di trasmissione di agenti patogeni – ca. l’80% delle infezioni vengono trasmesse attraverso le mani. Culture delle impronte hanno evidenziato, che dopo 5 contatti lo stesso agente è ancora identificabile sulle mani. Per proteggere se stessi e gli altri da infezioni, è necessaria una disinfezione delle mani di routine prima e dopo ogni contatto con il paziente, dopo una (possibile) contaminazione microbica e subito prima e dopo l’utilizzo di guanti. Il lavaggio delle mani, a causa della minore efficacia e del maggiore impatto sulla pelle, non costituisce un’alternativa ed è indicato solo in caso di sporco visibile. Le mani possono essere colonizzate fino al 75% da microrganismi transitori (flora transitoria). La disinfezione igienica delle mani riduce drasticamente la flora cutanea transitoria ed è indispensabile in particolare in ambito stazionario e ambulatoriale. Con la disinfezione delle mani chirurgica (pre-intervento), al contrario, si dovrebbe ottenere la distruzione di tutti i germi presenti sulla pelle, anche dei microrganismi residenti (flora residente), in modo che in caso di rottura dei guanti i batteri cutanei, trasportati dal sudore, non possano penetrare nella ferita operatoria. Nei servizi per la salute, in base all’attività, si utilizzano guanti prodotti in materiali diversi, che hanno tutti una caratteristica comune: proteggono le mani da contaminazione, ferite e sostanze nocive. In base al tipo di guanti e al materiale utilizzato dovranno essere rispettate norme diverse: • Per i guanti medicali monouso si applica la norma EN 455, in tre parti, relativa a 5 requisiti e a controlli di tenuta, caratteristiche fisiche e biocompatibilità. • La norma EN 420 standardizza i requisiti generali dei guanti (protezione personale). • I guanti per la protezione contro sostanze chimiche e microrganismi sono soggetti alla norma EN 374, in tre parti, che determina i requisiti delle prestazioni e il controllo della 6 resistenza alla penetrazione e alla permeazione. • I guanti per la protezione contro i rischi meccanici sono soggetti alle regole della norma EN 388. Esecuzione ed errori Per l’esecuzione si consigliano i metodi di sfregamento standard EN, che prevedono un’applicazione sulle mani asciutte per 30 sec. (disinfezione igienica delle mani), o di 3 min. Utilizzo corretto e criteri di scelta Tutti i controlli prescritti si basano sullo scopo e sull’ impiego – un utilizzo conforme garantisce la funzione di protezione di chi indossa i guanti testati. L’utente da parte sua dovrà 4 2 Per la protezione (classe più alta: > 480 min classe più bassa: > 10 min) – nel caso di 1-11 min viene garantita esclusivamente protezione contro gli schizzi, ciò significa che in caso di contatto è necessario sostituire i guanti. Sempermed affida a istituti indipendenti l’esecuzione di questo test di permeazione (in base al metodo EN 374-3), eseguito con le sostanze chimiche rilevanti, che viene eseguito anche sui guanti medicali. rispettare le rispettive regole e disposizioni di impiego. Queste trovano anche applicazione legale e nel diritto sulle responsabilità. La disposizione sulla prevenzione degli incidenti p.e. cita “I guanti di protezione non devono essere esposti a influssi che possano compromettere la loro condizione di sicurezza (p.e. a sostanze chimiche o a temperature estreme, per le quali non sono indicati).” Oltre allo scopo, la scelta dei guanti giusti dovrebbe basarsi sul tipo e sulla portata dei rischi, sulla sollecitazione a cui verranno esposti i guanti e sulla tolleranza cutanea. In caso di sollecitazione meccanica sono importanti anche le caratteristiche dei materiali, come resistenza allo strappo, dilatabilità e resistenza allo sfregamento. Se si maneggiano oggetti taglienti e appuntiti, è decisiva la resistenza alla penetrazione. In caso di contatto con sostanze chimiche, sono essenziali caratteristiche di impermeabilità e resistenza. In caso di pericolo di infezione, oltre all’ impermeabilità, sono importanti anche la sensibilità e la resistenza agli strappi. Comportamento dei guanti La degradazione rende inservibile il guanto – diventa appiccicoso, rigido, fragile, si allarga, forma pieghe sulle dita o si strappa - l’utente si accorge del danneggiamento e può sostituirlo. La permeazione, invece, avviene in modo inverso, il guanto lentamente diventa permeabile. I disinfettanti indeboliscono il materiale dei guanti e la resistenza e la protezione offerta dal guanto. Si possono verificare contaminazioni. La reazione di un guanto ai disinfettanti dipende da diversi fattori: • trattamento del disinfettante • quantità utilizzata e concentrazione • sostanze attive e additivi del disinfettante • materiale dei guanti, spessore e tipo • sollecitazione a cui vengono esposti i guanti (meccanica, termica, allargamento?) • ambito di impiego e durata dell’utilizzo del guanto • intensità e durata del contatto con la sostanza chimica (schizzi, contatto con spray o per immersione?) • mezzo di dispersione della sostanza chimica (solido, liquido, gas?). Protezione da contaminazione e compromissione L’integrità della protezione offerta dai guanti dipende strettamente dal materiale e dalle condizioni di impiego. Anche i guanti migliori non riescono a offrire una protezione assoluta da contaminazione attraverso le mani, in quanto quando si tolgono i guanti, o attraverso piccoli difetti del guanto, gli eventuali germi possono raggiungere le mani. Pertanto, le mani prima e dopo l’utilizzo dei guanti devono essere disinfettate accuratamente. Danneggiamenti dei guanti possono essere causati – frequentemente inavvertitamente p.e. da sollecitazione eccessiva, strumenti, sostanze chimiche, tempi di uso prolungati, sudore, grassi o acqua. Pertanto, ai sensi della prevenzione delle infezioni, una sostituzione regolare dei guanti è molto importante e viene consigliata anche da WHO e CDC. Disinfezione dei guanti e riutilizzo In letteratura sono disponibili alcuni test sull’impermeabilità di determinati guanti e sul grado di disinfezione (riduzione dei germi) di diversi disinfettanti. Mentre alcuni autori dopo ripetute disinfezioni dei guanti hanno evidenziato una sufficiente riduzione dei germi e assenza di permeabilità, altri hanno evidenziato l’aumento di microperforazioni e di alterazioni della struttura del materiale dei guanti, oltre a una riduzione dell’azione del disinfettante. In genere, sono stati testati guanti in Naturalex o materiale di sintesi in combinazione con isopropanolo o etanolo. In questo contesto sono state evidenziate differenze notevoli. Nei test effettuati su guanti dello stesso materiale, in base al tipo di alcol utilizzato, alcuni guanti potevano essere disinfettati 5-10 volte e altri già dopo 1-2 disinfezioni sono diventati inservibili (appiccicosi, strappi ecc.). La disinfezione dei guanti indossati, pertanto, è fondamentalmente possibile, ma a causa delle formulazioni dei disinfettanti molto diverse e delle caratteristiche dei guanti, non è possibile effettuare una valutazione generalmente valida. Tutti gli autori concordano che la disinfezione di mani guantate sia ammissibile solo in casi eccezionali e in base a determinati presupposti (vedi raccomandazioni). La disinfezione deve essere efficace (p.e. in caso di presenza di sangue diminuisce) e non deve compromettere l’integrità del guanto (p.e. a causa di microperforazioni). Guanti + disinfettanti I guanti medicali monouso, fondamentalmente, non sono concepiti né per un utilizzo plurimo né per lavori di disinfezione. In relazione a ciò non esistono neppure regolamentazioni normative particolari. Tuttavia, nella pratica si evidenzia che i guanti, in base al materiale con cui sono stati prodotti, per un determinato periodo resistono a disinfettanti o almeno offrono una protezione contro gli schizzi. Resistenza dei guanti ai disinfettanti Per una valutazione della resistenza dei guanti è necessario distinguere fra degradazione, penetrazione e permeazione. La degradazione è la compromissione fisica del materiale dei guanti a causa di sostanze chimiche. La penetrazione è il passaggio di sostanze attraverso fori macroscopici. La permeazione è la penetrazione di sostanze in ambito molecolare (ossia le molecole vengono assunte sulla superficie, si diffondono e vengono rilasciate sulla pelle dall’interno). La norma EN 374, relativa ai guanti per la protezione contro sostanze chimiche, prescrive il controllo della resistenza alla permeazione di diverse sostanze chimiche, che si riduce proporzionalmente allo spessore dei guanti. L’indice di protezione viene classificato in base al tempo di penetrazione 3 Opinione di Sempermed (risultato) Non è prevista una disinfezione dei guanti monouso (più volte) o un riutilizzo (MPG, EN 455), pertanto, un comportamento simile è esterno alla valutazione dei rischi da parte del produttore. Un riutilizzo, non consentito dal controllo qualità, comporta rischi per la salute del paziente e del personale sanitario (rischio di infezioni, danni cutanei), in quanto né i danneggiamenti microscopici, né l’eventuale successo della disinfezione sono visibili. Dal punto di vista legale, chiunque alteri lo scopo si assume la responsabilità in vece del produttore, e ciò anche in caso di infezioni (risarcimento danni). Ma anche dal punto di vista pratico esistono alcuni impedimenti (p.e. appiccicosità, alterazione della forma e capacità di prensione). Pertanto, Sempermed è dell’avviso, che in tempi con un aumento sempre crescente delle infezioni nosocomiali, la discussione sull’utilizzo plurimo di guanti medicali monouso – con o senza disinfezione - per motivi di sicurezza, non debba neppure essere considerata e che un parere favorevole sia irresponsabile. Lo standard igienico attualmente raggiunto retrocederebbe e le infezioni dilagherebbero maggiormente. La sicurezza non deve essere compromessa a causa di (presunti) motivi di risparmio di tempo e di denaro. Per Sempermed è importante sensibilizzare l’utente, per la propria e l’altrui sicurezza, senza compromettere la salute di tutti a causa di indicazioni poco serie. Suggerimenti di Sempermed sull’uso dei guanti: • utilizzare il tipo di guanti adatto all’attività svolta (non sterile/sterile) e prodotti con il materiale adatto • prima dell’utilizzo verificare l’esistenza di eventuali difetti (otticamente/mediante gonfiaggio) • indossare la misura corretta • utilizzare guanti senza polvere, scarsamente allergizzanti • disinfettare e fare asciugare le mani prima e dopo l’utilizzo dei guanti • indossare i guanti con mani pulite e asciutte solo prima del contatto con il paziente • frequenza di sostituzione dei guanti in base a sollecitazione e attività • indossare guanti nuovi per ogni paziente • sostituire immediatamente guanti danneggiati, sporchi o bagnati • utilizzare i guanti monouso una sola volta • non disinfettare le mani se si indossano guanti • sostituzione dei guanti durante un intervento in caso di sospetto di microperforazione, se il guanto scivola, dopo la fase settica dell’intervento • lavorare in modo da proteggere i guanti – per quanto possibile (p.e. tecnica non-touch, blunt needles, endoscopia) • indossare 2 paia di guanti uno sopra l’altro: in caso di elevato pericolo di perforazione, interventi della durata di diverse ore e particolare rischio di infezioni (HIV, epatite) • curare le mani in modo adeguato, ma non applicare prodotti per la cura delle mani prima di utilizzare i guanti Editoriale Titolare dei media e produttore: Semperit Technische Produkte Ges.m.b.H. & Co KG, Sempermed, Modecenterstrasse 22, A-1031 Vienna Tel. +43-1-79 777-621, Fax: +43-1-79 777-630, e-Mail: [email protected], pubblicazione e redazione: Martina Büchele, bibliografia disponibile presso l’autore 06/2005 DM1500885 Direttive e raccomandazioni Numerose organizzazioni sanitarie sono dell’opinione che la disinfezione di guanti medicali indossati e l’utilizzo plurimo rappresentino un rischio per la sicurezza e non siano consigliabili: • WHO-Guidelines 2003: “Il riutilizzo di guanti monouso non è consigliato”. • CDC-Guidelines 2002 [Centers for Disease Control and Prevention (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie)]: “I guanti medicali non possono essere disinfettat i o riutilizzati“. Questa raccomandazione CDC si applica fondamentalmente anche ai paesi in sviluppo, tuttavia stabilisce, che in caso di carenza di guanti, fra la visita di un paziente e l’altro, si possa procedere alla disinfezione dei guanti, indossandone due sovrapposti, questi guanti dovranno essere poi sostituiti non appena dovessero diventare appiccicosi. • Direttiva AWMF 2004 [Arbeitsgemeinschaft der wissenschaftlichen medizinischen Fachgesellschaften, D (Comunità di lavoro delle società specialistiche medico – scientifiche)]: “La disinfezione di guanti di protezione in ambito clinico, come principio di trattamento generale, atto alla riduzione dei costi, è obsoleta.” Tuttavia, è provato che alcuni tipi di guanti possono essere disinfettati diverse volte restando impermeabili, ma ciò non può essere applicato in generale a ogni tipo di guanto. Naturalmente, la disinfezione dei guanti in caso di infezioni virali, contatto diretto con sangue o perforazioni visibili, dovrà essere evitata. • BGW 2004 [Arbeitsgemeinschaft der wissenschaftlichen medizinischen Fachgesellschaften, D (Comunità di lavoro delle società specialistiche medico – scientifiche)]: “La disinfezione di guanti di protezione in ambito clinico, come principio di trattamento generale, atto alla riduzione de i costi, è obsoleta.” Tuttavia, è provato che alcuni tipi d i guanti possono essere disinfettati diverse volte restando impermeabili, ma ciò non può essere applicato in generale a ogni tipo di guanto. Naturalmente, la disinfezione de i guanti in caso di infezioni virali, contatto diretto con sangue o perforazioni visibili, dovrà essere evitata. • Direttiva RKI 2000 (Robert Koch Institut, D): “La disinfezione igienica di mani guantate non viene generalmente consigliata, tuttavia può essere effettuata in casi eccezionali (p.e. prelievi i.v.). Presupposti: disinfettabilità provata (frequenza, compatibilità del materiale del produttore dei guanti e del disinfettante), assenza di perforazioni, assenza di contaminazione (sangue, siero e secrezioni), nessun rischio di infezione (in particolare virus e agenti multiresistenti). • Landesgesundheitsamt (Ente regionale per la salute pubblica) Baden-Württemberg: “La disinfezione di guanti indossati non è ammissibile”.