- Csv Fvg

annuncio pubblicitario
numero 34/35
Marzo – Giugno 2011
Edizione online
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Sommario
◊ Iniziative 2011 CSV FVG
◊...la lettura continua…
◊ Valori, competenze, esperienze. Percorso di
formazione CSV per il 2011 Anno Europeo del
Volontariato
◊ Ambiente, fauna selvatica e animali domestici:
l’impegno dell’associazione Il Capofonte
◊ Le attività dell’Ente Nazionale Protezione Animali nel
corso del 2010
◊ Volontariato e comunicazione
◊ Volontariato: una colonna del welfare italiano
◊ Comunicare un’idea: un (per)corso innovativo avviato
in regione dal CSV
◊ “Impazzire si può”. Secondo Convegno nazionale sul
disagio mentale
◊ I Canais di una volta di Meduno compiono 8 anni
◊ L’Associazione Progetto Susan
◊ Valutazioni statistiche su scelte e importi relativi alle
Onlus di Volontariato iscritte alle liste per il 5 x mille per
l’anno 2009 nelle Province del Friuli Venezia Giulia
◊ Il Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia. Un
quadro delle attività nel 2010
◊ L’A.I.A.S.
◊ Salute mentale, lavoro di comunità e approccio
partecipativo. Incontro a Trieste presso l’A.Fa.So.P
◊ Fatture emesse per importi pari o superiori a 3.000
euro: obbligo di comunicazione telematica
Sicurezza e Volontariato
Sovvenzioni e contributi
Lo scaffale del volontariato: Scuola e volontariato
FAQ amministrative e fiscali
Mariangela FANTIN
Dario MOSETTI
Consiglio Direttivo CSV
Maria Grazia Beinat
Gianfranco URSO
Dario SANTIN
CNV di Lucca
Roberto LIONETTI
Clara LENUZZA
Andrea CECCHINI
Andrea CECCHINI
Andrea VUANO
Alberto GREMESE
Paolo OLIVO
Claudia MARSILLIO ZACCHIGNA
Grazia SINOSSI
Alessandro OLIVO
Gianfranco BELTRAME
Giovannna ROIATTI
Roberto LIONETTI
Alessandro OLIVO
1
Iniziative 2011 CSV FVG
Sono tempi duri per le ali della solidarietà. La
crisi economica mondiale attuale di certo non
risparmia il terzo settore che da sempre si
arrabatta alla ricerca di nuove fonti di
finanziamento e ora più che mai deve superare
l‟audace sfida di riuscire con i contingentati mezzi
finanziari disponibili a garantire continuità e
qualità ai servizi erogati alle associazioni
soddisfando nel frattempo le esigenze degli
stakeholders. Lo sanno bene tutti i centri di servizi
del volontariato diffusi sul territorio nazionale e in
particolare modo il CSV FVG, il quale guarda
comunque con rinnovato entusiasmo il futuro e
già dal 2011, come da bilancio preventivo, punta a
migliorare la professionalità in ogni ambito
attuando un‟attenta analisi e un perfezionamento
costante delle procedure attraverso un
monitoraggio assiduo delle attività.
Sullo sfondo di questo scenario e considerando
che il 2011 è l‟Anno Europeo del Volontariato, il
CSV FVG ha programmato un calendario di
iniziative volte a rendere sempre più trasparente il
proprio operato al servizio degli interlocutori.
L‟agenda è fitta di appuntamenti. A cominciare
dalle cinque riunioni territoriali delle
organizzazioni di volontariato, coordinate dal
CSV FVG, previste già dal 4 aprile a Tolmezzo,
Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste. All‟ordine
del giorno nel novero degli argomenti, oggetto di
allargata condivisione di riflessioni e commenti, la
proposta di legge regionale sul volontariato.
Nell‟attesa di una nuova legge quadro che regoli il
terzo settore chiunque entro il 31/12/2010
connettendosi all‟indirizzo
volontariato.nuovalegge@regione .fvg.it oltre
ad apprendere il testo completo della bozza ha
avuto la possibilità di avanzare proposte e
suggerimenti che saranno esaminati prima della
stesura definitiva del progetto di legge.
Seguirà un ciclo di incontri intitolato “Valori,
competenze, esperienze”- un vero e proprio
percorso di formazione dedicato all‟Anno
Europeo del Volontariato - che si terrà tra aprile e
giugno dapprima nelle sedi CSV di Pordenone e
Trieste e poi a settembre in quelle di Udine e
Gorizia. Un‟opportunità di apprendimento
permanente per i cittadini. Un “corpo docente”
speciale - costituito da accademici, professionisti
e volontari - ricorderà alla comunità l‟importanza
della cultura del volontariato, coacervo di valori,
saperi, pratiche e metodologie, incentrati sulla
solidarietà, la gratuità, la democrazia e la
partecipazione sociale.
Al termine di giugno peraltro avrà luogo l‟XI
Assemblea Regionale delle Organizzazioni di
Volontariato.
Un evento che travalica i confini europei
radunando attorno al tavolo del volontariato
diversi rappresentanti dell‟Unione Europea e non,
si manifesterà dopo l‟estate. Dal 7 al 9 ottobre
Gorizia ospiterà la seconda edizione della
conferenza internazionale “Dialoghi d’Europa:
Italia – Balcani”, un teatro di confronto di
esperienze, pratiche e normative internazionali,
favorito dal patrocinio del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali e dal supporto della
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
La Presidente
Cav.Mariangela Fantin
2
…la lettura continua…
Care lettrici e cari lettori ,
sono felice di scrivere le prime righe di questa
nuova esperienza editoriale per il Csv Fvg; quello
che state leggendo è infatti il primo numero on
line della nostra rivista “Ciesse Informa” nel
nuovo formato digitale.
Come preannunciato nel numero precedente la
nostra rivista continuerà ad essere pubblicata in
formato on line, inviata tramite posta elettronica e
presente sul sito del Csv Fvg www.csv-fvg.it.
Non ci sono stati cambiamenti significativi;
abbiamo cercato di mantenere la stessa grafica e
aspetti editoriali, con i consueti spazi dedicati alle
associazioni e le nostre storiche rubriche.
Rispetto al passato grazie alle tecnologie
informatiche il “Ciesse Informa” potrà essere
pubblicata ed aggiornata in tempi più brevi,
trasmessa molto velocemente, con costi più ridotti
e potenzialmente sarà letta da più persone, anche
di altri paesi europei.
Ringrazio anticipatamente tutti le volontarie/i, i
professionisti, i collaboratori, i dipendenti che
vorranno dare ancor più vita alla rivista con i loro
contributi e le loro idee.
Al fine di migliorare il nostro servizio di
informazione invitiamo tutte le associazioni di
volontariato ed i cittadini ad inviarci i loro articoli
e a segnalarci gli eventi e notizie, al seguente
indirizzo mail: [email protected] .
Un‟altra avventura finalmente è iniziata grazie a
tutti voi ed ai nostri supporters finanziari (le
Fondazioni di Origine Bancarie).
Non mi resta che augurare a Voi tutte/i una buona
lettura
Dario Mosetti
Direttore del Csv Fvg
3
E’ uscito in questi giorni il nuovo testo
“La sicurezza sul lavoro”, a cura
dell’ing. Gianfranco Beltrame, nella
nostra collana Materiali, n. 12. Il testo
presenta la normativa completa
relativa all’organizzazione della
sicurezza, alla valutazione del rischio
e ai principali fattori di rischio in
ambito lavorativo.
Valori, competenze, esperienze
Percorso di formazione CSV per il 2011Anno Europeo del Volontariato
Pubblichiamo qui di seguito il testo del progetto di formazione approvato dal Consiglio direttivo del CSV
in occasione dell’Anno Europeo del Volontariato
Dario Mosetti, direttore del CSV
Obiettivo generale (finalità)
Contribuire all‟affermarsi nella nostra società di una cultura del volontariato, intesa come insieme
complesso di valori, saperi, pratiche e metodologie incentrati sulla solidarietà, la gratuità, la democrazia e la
partecipazione sociale. Stimolare il rinnovamento del Volontariato: partecipazione dei giovani, risposte a
nuovi bisogni legati alla crisi sociale ed economica.
Obiettivi specifici
Promozione nella nostra regione dei valori legati al volontariato (solidarietà, gratuità, democrazia, dialogo,
nonviolenza..), e sviluppo di specifiche competenze (capacità di progettare, comunicare, partecipare e far
partecipare) in occasione dell‟Anno Europeo del Volontariato 2011.
Target
Organizzazioni di volontariato, Scuole, Cittadinanza, Amministratori, Politici
Ambiti e sedi dell’intervento
Centri e aule di formazione del CSV ed eventuali strutture sul territorio a Pordenone, Trieste, Gorizia, Udine
Risultati attesi
Aumentare competenze pratico-teoriche delle OdV:
a) nel lavoro per progetti in ambito nazionale ed internazionale
b) negli interventi basati sull‟approccio partecipativo
c) nella comunicazione sociale
d) nei principi di base della formazione dell‟adulto
e) nella capacità di coinvolgere nuovi volontari
f) nella capacità di elaborare interventi e progetti in risposta ai nuovi bisogni
Indicatori numerici per la valutazione del progetto
Numero degli incontri realizzati per provincia, numero dei partecipanti, materiale didattico fornito ai corsisti,
valutazione complessiva del corso da parte dei partecipanti
Attività
Le attività di formazione, con incontri settimanali, si concentranno nei mesi di aprile-giugno (Pordenone e
Trieste) e settembre-novembre 2011 (Gorizia e Udine). Il progetto si chiuderà nel novembre 2011, con un
incontro conclusivo in ognuna delle 4 sedi provinciali.
Articolazione e contenuti del corso
1) Anno Europeo del Volontariato, educazione permanente e formazione dell’adulto
Ruolo dell’educazione permanente e formazione dell’adulto nel volontariato. Formazione vs educazione
(attività destinate a migliorare le performance attuali e future, e attività destinate a migliorare la
competenza globale al di là dei compiti attuali).Il documento sull’Anno Europeo del Volontariato e
quello dell’Unione Europea sull’educazione permanente degli adulti. Competenze che possono essere
sviluppate nelle attività e nel mondo del volontariato:imparare ad imparare, competenze sociali e
civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità.
2) Progettare, gestire, valutare e verificare
Cos’è un progetto. Organizzazione gerarchico-funzionale e lavoro per progetti. Dalla gestione del
progetto al lavoro per progetti. Le principali caratteristiche del lavoro per progetti. Il quadro logico del
progetto. Ciclo del progetto (qualificazione, definizione, realizzazione, chiusura). Strumenti di gestione
delle attività (struttura di ripartizione del lavoro, diagramma di Gantt, PERT e CPM). Cosa intendiamo
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per valutazione. Cosa valutare (valutazione di processo, impatto, risultato). Strumenti qualitativi e
quantitativi di verifica.
3) La partecipazione attiva ai progetti: aspetti teorici e modalità operative
Perché la partecipazione. Analisi della partecipazione dei beneficiari nei progetti
internazionali:testimonianze sulla cooperazione in Africa ed America Latina. Quale partecipazione?
Vantaggi dell’approccio dal basso. Rassegna delle principali metodologie partecipative (l'azionericerca partecipativa ispirata al lavoro del pedagogista brasiliano Paulo Freire, la Participatory Rural
Appraisal, l’antropologia sociale applicata).Strumenti dell’approccio partecipativo.
4) Promuovere le attività di volontariato, coinvolgere nuovi volontari giovani: modalità di
comunicazione
Cosa intendiamo per comunicazione. Attori e contesti di fruizione della comunicazione.
Monumento/documento. Autorialità e autorevolezza. Contenuti della comunicazione e target: cosa e per
chi. Dalla parola all’immagine. La narratività al servizio del volontariato. Testimonianze e storie di
vita. Obiettivo solidale: la fotografia per documentare, fare e parlare di volontariato. La
comunicazione visuale: alcuni aspetti teorici da non sottovalutare. Volontariato e media: rendere
visibile la solidarietà.
5) Testimonianza di volontariato: sostegno all’handicap
Corpo individuale, corpo sociale e disabilità: aspetti antropologici dell’handicap. Barriere sociali,
barriere culturali, barriere architettoniche, progetti di vita e modalità di possibile autonomia:
testimonianze dal mondo del volontariato.
6) Testimonianza di volontariato: il mondo degli anziani e dell’emarginazione
Volontariato, bisogni e ciclo della vita. Salute dell’anziano e violenza: un aspetto emergente.
Invecchiamento ed emarginazione: quali risposte? Comunità, sostegno sociale e benessere
dell’anziano. Ruolo attivo dell’anziano nella società. Testimonianze dal mondo del volontariato.
7) Testimonianza di volontariato: la solidarietà internazionale
Paesi in Via di Sviluppo per sempre?Ripensare la cooperazione. Globalizzazione, emigrazione e patrie
elettive: i confini della solidarietà. Sviluppare attività formative e lavorative nei paesi in via di sviluppo.
Testimonianze dal mondo del volontariato.
8) Il volontariato come prospettiva di una nuova società. Valori di riferimento
Dono, gratuità, reciprocità: mondo e valori del volontariato. Volontariato, capitale sociale e beni
relazionali. Il volontariato come laboratorio di analisi di bisogni nuovi nella società della crisi.
Volontariato, società civile e democrazia: il “sogno europeo”. Sussidiarietà e cittadinanza attiva. Il
volontariato come risposta nonviolenta a ogni forma di violenza ed emarginazione. Rielaborare
progetti, ambiti di intervento creando una nuova scala di priorità alla luce delle nuove povertà, delle
nuove forme di emarginazione sociale e culturale.
Metodo
Lezioni frontali, ricche di esempi, si alterneranno a testimonianze di volontari e a larghi momenti di
dibattito. L‟approccio adottato in questo progetto formativo (che si colloca all‟interno delle esperienze –
pratiche e teoriche – di formazione permanente dell’adulto) si basa infatti sulla condivisione di
testimonianze e un‟ampia riflessione a partire dalle stesse. Al tempo stesso, poiché le organizzazioni di
volontariato (quale che sia il loro ambito di intervento) sono costantemente impegnate (al loro interno e
verso l‟esterno) in attività di Informazione, Educazione e Comunicazione destinate a individui adulti, il
Progetto intende trasmettere ai volontari le basi del lavoro andragogico e le principali tecniche dell‟approccio
partecipativo).
Responsabile organizzativo del corso: Roberto Lionetti
Referente per il Consiglio Direttivo: Sergio Chiarotto
Relatori
Interverranno, oltre agli esperti, numerosi volontari attivi in regione e disponibili a portare la loro
testimonianza sul loro impegno nei seguenti ambiti: Disabilità; Solidarietà internazionale e interventi in Paesi
in via di sviluppo; Scuola, educazione e giovani; Mondo degli anziani e dell‟emarginazione.
5
Ambiente, fauna selvatica e animali domestici:
l‟impegno dell‟associazione Il Capofonte
L'associazione Il Capofonte nasce dalla volontà di
un gruppo di cittadini attivi sul territorio dal 1999
che decisero di costituirsi in associazione di
volontariato nel 2006 con l‟intento di
salvaguardare l‟intera area situata nei pressi del
Capofonte Teresiano a Trieste. Il Capofonte è
l'opera più importante del complesso di gallerie e
cunicoli sotterranei conosciuto come Acquedotto
Teresiano. Questo manufatto fu costruito nel
1749/1751 per volontà dell'imperatrice Maria
Teresa d'Austria e rappresenta il nucleo iniziale
dell'antico acquedotto che scendendo dal rione di
San Giovanni portava l'acqua alle principali
fontane della città di Trieste. L'associazione
persegue le seguenti finalità solidaristiche e
sociali: promuove il riconoscimento del diritto alla
vita, alla non sofferenza e alla libertà di uomini e
animali, tutela l'ambiente sia naturale che urbano
in zone di interesse naturalistico-faunistico
storico-monumentale con particolare riferimento
all'area denominata bosco di Capofonte dove
svolge attività di pulizia e custodia delle aree
verdi, delle sorgive e delle altre risorse naturali
ipogee ed epigee. Si prefigge inoltre di proteggere
la fauna selvatica e gli animali in generale anche
randagi favorendo le adozioni dei cani
abbandonati o rinunciati con interventi di
monitoraggio presso i canili della provincia di
Trieste e della vicina Slovenia, organizzando
numerose attività finalizzate alla tutela del diritto
degli stessi, favorendo scambi di informazioni
nell'ambito locale e transfrontaliero. In
quest'ultimo settore l'associazione Il Capofonte
svolge un'importante attività che coinvolge anche
aspetti sociali, nel corso del 2010 è stata
presentata una nuova iniziativa rivolta
principalmente ai detenuti della Casa
Circondariale di Trieste proprietari di cani
finalizzata ad aiutare sia il cane rimasto senza
proprietario sia il detenuto che non trovando
riferimenti esterni non ha la possibilità di
conoscere la sorte del proprio animale. I cani che
sono di proprietà di persone impossibilitate a
tenerli con sé a causa di procedimenti penali in
corso e che non possono essere adottati in quanto
non rinunciati vengono rinchiusi presso il canile
assistenziale convenzionato con i comuni della
provincia di Trieste. Lo scambio di informazioni
con i proprietari è importante per l'attività dei
volontari che in caso di rinuncia sono in grado di
effettuare un'adozione responsabile e duratura.
Accade molto spesso che persone emarginate o
disadattate, che non si riconoscono nei modelli
della società contemporanea, instaurino un
rapporto affettivo molto intenso con il loro cane,
rapporto che compensa in qualche modo il disagio
sociale della persona. L'associazione Il Capofonte
con questa iniziativa vuol dare una mano a coloro
che trovandosi in una situazione di difficoltà e di
privazione della libertà necessitano di un aiuto
concreto. L'attività nel settore dell'adozione dei
cani abbandonati è stata molto intensa in questi
anni, dal 2006 siamo riusciti a far adottare oltre
400 cani, nel 2010 ben 160 cani abbandonati o
rinunciati hanno trovato una nuova famiglia in
provincia di Trieste. Il lavoro dei volontari del
Capofonte si è rivelata di grande importanza sia
per le povere bestiole abbandonate sia per i
comuni della provincia di Trieste che hanno visto
in questo modo ridotti notevolmente i costi di
mantenimento degli animali che dopo 10 giorni di
permanenza al canile sanitario per le verifiche
veterinarie devono essere trasferiti per legge nel
canile assistenziale convenzionato. Numerosi
sono stati inoltre i cani trovati vaganti in territorio
italiano restituiti in tempi brevissimi ai proprietari
sloveni che li avevano smarriti, grazie alla
collaborazione instaurata tra l'associazione Il
Capofonte e l'associazione slovena Litorale contro
il maltrattamento degli animali con sede a
Capodistria ed i veterinari del ASS n°1 Triestina.
Per saperne di più www.ilcapofonte.it
Maria Grazia Beinat
Presidente dell'Ass. Il Capofonte
Il tema fotografico scelto per illustrare questo
nuovo numero della rivista, è quello degli
animali. Spesso, infatti, l’impegno dei volontari
si estende al mondo animale: che si tratti di
sperimentare la pet therapy con anziani o
bambini, offrire un ricovero a cani e gatti
abbandonati, proteggere la fauna o lottare per i
diritti degli animali, il volontariato si confronta
in svariate occasioni, e a vario titolo, con piccoli
e grandi “amici dell’uomo”, estendento
ulteriormente i confini dell’inclusione e della
solidarietà. Anche in questo numero, come di
consueto, le foto sono di Roberto Lionetti.
6
Le attività dell‟Ente Nazionale Protezione Animali
nel corso del 2010
Il 2010 è stato un anno di grande impegno per la
sede di Trieste chiamata a supplire
all‟insufficiente soccorso su strada, effettuato
dalla Provincia di Trieste per gli animali selvatici,
compensato con un diretto impegno ENPA. Sono
stati, comunque, recuperati complessivamente
2064 animali di cui 1080 animali selvatici in
difficoltà e ciò grazie alla collaborazione con soci
e cittadini che hanno ben compreso l‟impegno dei
volontari e collaboratori dell‟ENPA. I
guardiacaccia provinciali hanno conferito 193
animali, la cittadinanza ed i volontari ENPA 887.
Tutti sono stati ricoverati nell‟Oasi del Farneto,
nei recinti e nelle voliere, con ottimi risultati di
recupero, come indicato nei registri della fauna e
liberazione in natura. Sono stati anche operati 660
gatti di colonia, con l‟aiuto del Comune di Trieste
e del Comune di S. Dorligo che si sono assunti le
spese della chirurgia mentre medicine,
mantenimento, pulizie e restituzione alle colonie
di appartenenza sono stati a carico ENPA. Sono
stati adottati da soci ed amanti degli animali 74
gattini, 35 pappagallini ondulati, 12 agapornis
roseicollis, 25 criceti di varie razze, 30 conigli
nani, 15 ratti bianco/neri, 65 tartarughe d‟acqua
Florida, 12 cani cuccioli. Complessivamente le
giornate di degenza di gatti sono state oltre 3500,
ed altrettante tra fauna ed avifauna, con un onere
per la sezione di Trieste (per alimenti, presidi
sanitari, medicinali) di grosso impegno. La
presenza medio giornaliera di animali supera le
200 unità tra mammiferi, uccelli, rettili, anfibi,
pesci. La struttura e l‟Oasi del Farneto sono state
visitate da 1200 persone e oltre 400 sono stati gli
alunni delle scuole materne ed elementari che, in
giornate dedicate e con gruppi di 30 ragazzi hanno
svolto attività didattica e di conoscenza animale
diretta. Fondamentale la partecipazione dei
volontari, poco più di una ventina, alla cura degli
animali ed alla assistenza. Senza questa forza
lavoro, rigorosamente gratuita, la struttura non
avrebbe potuto sopravvivere. Importante anche
l‟aiuto settimanale degli studenti della Scuola
Internazionale del Collegio del Mondo Unito di
Duino. Ogni mercoledì una squadra di dodici
giovani di tutto il mondo arriva all‟ENPA, opera
fruttuosamente e dimostra, con i fatti, amore per
gli animali e stima per la nostra struttura.
Altrettanto importante l‟attività promozionale del
gruppo volontari dei banchetti informativi sotto i
portici di Chiozza. Particolarmente attivo il
gruppo nei tre giorni a cavallo della giornata degli
animali al 4 ottobre dedicata a S. Francesco. E‟
stato rinnovato il giornalino della Sezione, pur
nella difficoltà derivante dall‟aumentato costo
della spedizione (costi triplicati) dopo la
privatizzazione delle Poste, c‟è stato il rischio di
dover cessare la pubblicazione, ma il C.D. non ha
voluto far venir meno un utilissimo mezzo di
informazione e contatto con i soci. La struttura ha
avuto un ulteriore ampliamento con la costruzione
di un IV° recinto di circa 1100 metri quadrati.
L‟area potrà esser anche utilizzate quale cimitero
degli animali non appena risolte delle difficoltà
burocratiche legate al piano regolatore del
Comune di Trieste e sistemato il fondo erboso.
Sono state anche piastrellate altre due voliere per
avifauna maggiore. E‟ stato anche sistemato un
angolo in pietra carsica a fianco del laghetto per
creare un migliore habitat per rettili e anfibi e
l‟area è stata recintata con rete a maglia larghe (a
misura di rospo) ottenendo un area non praticabile
da ungulati. E‟ proseguita la collaborazione con le
facoltà di veterinaria e psicologia animale della
Università di Trieste e Teramo per lo studio degli
animali ricoverati nelle nostre voliere (in
particolare gazze e ghiandaie), sono stati ospitati
gli studiosi del Konrad Lorenz Institut di Vienna
nella nostra foresteria unitamente ad altri
dottorandi in etologia. Anche alcuni tirocini
universitari hanno avuto possibilità di essere
espletati. Inoltre sono state accolte persone in
assistenza sociale fruenti di borse lavoro con
soddisfacenti risultati reciproci. Infine è stata
avviata una ricerca in borsa di studio con la
Facoltà di Scienze Naturali dell‟Università di
Trieste, atta a creare uno studio scientificamente
rilevante delle presenze di animali selvatici sul
territorio triestino traendo i dati dai dieci anni di
recupero effettuati dall‟ENPA nella provincia di
Trieste. L‟ambulatorio veterinario è stato
utilizzato dai soci, nonostante l‟orario limitato,
con continuità consentendo di mantenere
l‟equilibrio costi-ricavi, fondamentale per un
ambulatorio sociale che non persegue fini
commerciali ma unicamente fine di solidarietà ed
assistenza animale. Ai veterinari, che si occupano
anche dei ricoverati, va dato atto di un non
comune impegno e di una grande sensibilità e
disponibilità. L‟ultima osservazione riguarda il
7
Consiglio Direttivo coinvolto in una spesso
esagerata varietà di ruoli che vanno dalla
assistenza animali, al rapporto con i soci e con i
cittadini, alla risoluzione di difficoltà economiche
causate dalla inadeguatezza della Sede Centrale di
Roma. A fine gennaio si terranno le elezioni
nazionali dalle quali si auspica emerga un gruppo
dirigente di vertice capace di evitare alle sezioni
virtuose, come quella di Trieste, ingiusti fastidi.
Gianfranco Urso
(Presidente dell’ENPA, Trieste)
Usciranno, nel corso del 2011, grazie al
contributo delle Fondazioni bancarie e
all’intervento del Co.Ge, due bandi 2011 di
carattere progettuale, destinati alle
Organizzazioni di Volontariato. Il primo dei due
bandi concerne progetti che puntino alla crescita
delle Organizzazioni di Volontariato (escludendo
quindi i servizi erogati verso l ‘esterno), mentre
il secondo bando ha come scopo quello di offrire
risorse strumentali, umane ed economiche a
supporto di iniziative dirette a fornire risposte ai
bisogni di solidarietà sociale.
8
Volontariato e comunicazione
Tra i seminari e le tavole rotonde della tre
giorni di “Villaggio solidale”, particolarmente
interessante è risultato “Il sociale fa notizia”,
tavola rotonda moderata da Enzo Iacopino,
Presidente
nazionale
dell'ordine
dei
giornalisti, alla quale hanno partecipato
qualificati esponenti delle maggiori testate
italiane e di realtà della comunicazione
dedicate al tema.
Iacopino ha esordito con due osservazioni: su
varie decine di migliaia di notizie battute
dall'Ansa nel 2010, quelle che avevano nel
titolo la parola “volontariato” sono state 81.
Le associazioni che si occupano del sociale
sono invece circa 52 mila. Devono “prenderne
coscienza” per diventare una quota di mercato
interessante, altrimenti si parlerà di loro
soltanto nelle emergenze.
Stefano Trasatti, direttore del Redattore
Sociale, ha individuato tre livelli di
giornalismo sociale.
Per il primo – il più elementare – è una
specializzazione, come quella del giornalista
sportivo, che richiede a chi scrive una
specifica competenza sugli argomenti trattati.
Per il secondo è un atteggiamento che
considera in ogni settore – si parli di
economia, cronaca, sport – gli effetti di
quanto si narra sulla società, ed è anche uso di
un linguaggio adeguato (cita un'espressione di
un radiocronista di anni or sono: “Però,
giocano bene questi negretti”: esprime un
senso di superiorità che influisce sulla
trasmissione delle notizie).
Per il terzo, è un diverso approccio alle fonti:
non partire dalle dichiarazioni dei politici ma
“dal basso”, ri-costruire la notizia scavando
nella realtà.
Sono tre livelli da integrare per fare del buon
giornalismo sociale.
Interviene
poi
Giangiacomo
Schiavi
(Vicedirettore del Corriere della Sera) che si
chiede il perché della scarsa attenzione dei
media: “Siamo fermi al concetto che il bene
non fa notizia, che il male fa vendere copie”.
Ma non è sempre così, non si devono
raccontare soltanto vite sbagliate. Nel
Corriere, da otto mesi fa due pagine della
cronaca di Milano sono titolate “La città del
bene”. Ed è in uscita un supplemento (forse
bimensile) dedicato al sociale.
Per Carlo Ciavone, Responsabile di Mondo
Solidale su Repubblica.it, non c'è scarsa
attenzione del giornalista: è l'organizzazione
stessa del lavoro che non consente di “uscire”
per cercare i fatti, ed il mercato rifiuta tutto
ciò che non è fatto. Servirebbe _ a livello dei
quotidiani – più ampio spazio e tempo per
approfondire e dare alla cronaca un'altra
dimensione: “è la maledizione del cronista”,
conclude.
A Guccinelli (Direttore di Pluraliweb) gli
spazi dedicati non piacciono. Nota una
trasformazione: una volta si raccontavano le
storie partendo dal soggetto “benefico” (il
volontario), ora si parte dal basso,
dall'argomento. Ma neppure questo basta.
Serve attenzione, rispetto, si deve evitare la
superficialità.
Lambruschi (Avvenire, ex capo ufficio
stampa della Caritas di Milano) afferma che
comunicare il sociale consente di fare davvero
il giornalista, di dare senso al proprio lavoro
narrando “la bellezza delle storie degli
ultimi”. Ma oggi i redattori sono “inviati di
Google”, hanno bisogno di storie fornite in
tempo reale (così faceva la Caritas). E talvolta
le notizie “non passano” per vari motivi. Ad
esempio, l'arrivo dei tunisini non è una realtà
di oggi, arrivavano già per esigenze
dell'economia siciliana. Ma non lo si dice.
9
Mattiucci, Direttore di “Comunicare il
sociale” (il nuovo supplemento del Corriere di
cui si è fatto cenno, esce sperimentalmente in
otto regioni) sottolinea i vantaggi del
volontariato come fonte di notizie: è una fonte
nuova, economica, pulita dagli interessi.
Per Fontana, Direttore di Terra, le tragedie
degli emigranti, dei bambini rom arsi vivi non
basta comunicarle. Bisogna indagare il prima.
Terra integra ambiente (la sua mission
principale) e temi generali.
Non fa solo pagine dedicate, traduce quello
che gli altri fanno in notizie, storie. Ma sono
storie complesse, difficili da “piazzare”. Serve
la collaborazione di chi opera sul campo. Il
problema (che esiste) del distacco quotidiano
fra media e realtà è specchio del distacco fra
politica e cittadini.
Negli Stati Uniti una Ong ha vinto il Pulizer
(il più prestigioso premio giornalistico) per la
sua attività.
E in Italia?
Bonacina (Direttore di Vita) esordisce
evidenziando le gravi difficoltà di chi fa
giornalismo e del business editoriale “Si
vendono meno copie dei quotidiani del 1939”.
Il deficit dell'informazione sociale è legato
alla sua struttura, ma esiste un'Italia migliore
che i giornali non raccontano.
Per un nuovo giornalismo serve un legame
vero con i lettori, un assetto no-profit (cita il
caso di Vita). Bisogna integrare il linguaggio
con quello multimediale.
Emilio Sensi (Direttore di Volontariato Oggi)
pone infine il problema del rapporto tra
volontariato e giornalista. Serve capirsi. Il
volontariato deve comunicare meglio,
nell'orario giusto, saper valutare il rilievo di
quanto comunica.
Il giornalista deve far capire cosa gli serve
perchè il volontario possa dargliele.
Nel tirare le conclusioni, il Presidente
dell'ordine ha invitato a non avere valutazioni
preconcette del lavoro dei giornalisti (“Chi
non rispetta la dignità degli altri non rispetta
la propria”) ed ha evidenziato le precarie
condizioni di molti giornalisti pagati “a
pezzo”: anche questa è una componente da
considerare.
Dario Santin
Ass. ACCRI
10
Volontariato: una colonna del welfare italiano
In riferimento all’articolo di Dario Santin, riteniamo opportuno questo documento del Centro Nazionale
per il Volontariato di Lucca.
Le associazioni di volontariato in Italia sono una
colonna del sistema del welfare. Un fenomeno che
riguarda milioni di persone che ogni giorno
prestano il loro impegno gratuitamente e a fini
solidali. Un mondo che conta su più di 29.000
associazioni iscritte agli albi regionali o
provinciali.
Il Centro Nazionale per il Volontariato, che da 25
anni segue e studia il fenomeno a livello
nazionale, ha censito l'esistenza di più di 42.000
associazioni e tracciato la presenza di altre 10.000
realtà associative che fanno parlare di un
fenomeno considerevolmente più consistente di
quello censito dalle statistiche ufficiali con oltre
52.000 realtà di volontariato. Sono cifre contenute
all'interno della banca dati che l'associazione di
Lucca coltiva dai primi anni '90 e che
periodicamente rielabora in forma di statistica.
Dalla banca dati del Cnv emerge un vero e proprio
fenomeno di massa che mobilità ogni giorno
centinaia di migliaia di persone le quali prestano
la loro attività gratuitamente e con fini solidali. Il
26,5% delle associazioni operano nel settore
strettamente sanitario (dalla donazione del sangue
al trasporto sanitario), il 20,7 è attivo invece nel
sociale, il 14,9 nel socio-sanitario, il 7% nel
campo della protezione civile, il 5,3 nei beni
culturali, il 4% nei beni ambientali e il 2% nel
volontariato internazionale (il rimanente in molti
altri svariati settori). Fra le maggiormente radicate
con sezioni sul territorio nazionale ci sono l'Avis,
l'Aido, la Croce Rossa Italiana, l'Acat, le
Misericordie, le Pubbliche Assistenze, l'Auser, i
Fratres, la Fir-Ser, il Club Alpino Italiano e
l'Unitalsi. Ma il volontariato italiano è composto
da migliaia di realtà piccole e radicate sui territori
e, come emerge dalle recenti ricerche sul
fenomeno, è sempre più frammentato.
Concretamente le attività principali sono: la
donazione del sangue (che muove oltre 4500
associazioni in tutta Italia); il pronto soccorso, con
3549 realtà attive; il trasporto sanitario (3510); la
donazione di organi (2510); la formazione dei
volontari (1909); il volontariato ospedaliero (609
realtà). Ma il volontariato è anche molto altro e
conta su decine e decine di attività che
contribuiscono a migliorare il benessere e la
qualità della vita, operando spesso insieme alle
istituzioni pubbliche, regionali e locali: la gestione
delle strutture, come quelle ricreative, la tutela dei
diritti, l'attività ambulatoriale, l'assistenza
domiciliare, quella ai malati terminali o agli
infermi, la guardia medica, l'assistenza ai bambini,
l'educazione alla cittadinanza, il trasporto dei
defunti, i consultori e la ricerca scientifica solo
per citarne alcuni.
Le regioni dove si concentrano più associazioni di
volontariato sono quelle del nord e del centro
come Lombardia, Toscana, Veneto, Piemonte,
Emilia Romagna. 11.738 sono localizzate a nord
ovest del Paese, 10387 al nord est, 11160 al centro
e 9211 al sud. In totale in Italia ci sono, ogni
100.000 abitanti, 23,2 associazioni impegnate nel
settore sanitario, 18,1 nel sociale, 13,1 nel sociosanitario, 6,1 nella protezione civile, 4,7 nei beni
culturali, 3,5 nei beni ambientali e 1,7 nel
volontariato internazionale.
In alcuni casi, le statistiche ufficiali evidenziano
una correlazione diretta tra riduzione di fenomeni
sociali negativi e la presenza del volontariato: un
esempio è il tasso di occupazione totale tra 15 e
64 anni, che registra un calo significativo
direttamente
proporzionale
all'intensità
dell'attività gratuita per il volontariato e più in
generale alla presenza di associazioni sul
territorio; ma forse più interessante è notare che
un dato simile si riscontra in relazione al reddito
pro capite, mentre l'incidenza della povertà si
comporta in maniera esattamente opposta,
mostrando di decrescere in proporzione alla
crescita del volontariato.
Una chiave di lettura ci viene da un'altra
osservazione: anche l'indice di anzianità è
proporzionale ad attività volontarie socio-sanitarie
e, soprattutto, culturali. Non pare di poter dire che
il volontariato sia più che altro un welfare
parallelo e/o compensatorio, ma piuttosto una
attività spontanea connaturata ai gruppi sociali
umani che il benessere generale contribuisce ad
incrementare piuttosto che a rendere superflua. Da
notare che anche l'alto tasso di immigrazione è
correlato con la diffusione di volontari sul
territorio, specie di quello impegnato nel
volontariato internazionale.
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La banca dati del Cnv
Il Cnv ha attivato la risorsa della propria Banca
Dati negli anni „90: già da allora si riteneva
fondamentale uno strumento tramite cui censire il
mondo del volontariato in Italia.
L‟aggiornamento è avvenuto periodicamente
attraverso il reperimento di materiale informativo
pervenuto tramite fax o posta elettronica, siti
internet, stampa, registri regionali del volontariato
e altre fonti ancora.
Dal 2007, al fine di consentire aggiornamenti
ed estrazioni più rapide e funzionali il Cnv ha
portato
avanti
una
riorganizzazione
complessiva della propria banca dati; si è
inoltre deciso di trasformarla da strumento
interno di lavoro a sistema informativo
condiviso -a determinate condizioni- con
l‟esterno, favorendo anche l‟accesso dei
soggetti
disabili
alle
apparecchiature
informatiche, e rendere cosi questo strumento
fruibile per il più ampio segmento di pubblico
possibile.
Attualmente la Banca Dati censisce a livello
nazionale oltre 52.000 realtà associative di
volontariato iscritte e non ai registri pubblici.
Fondamentali sono poi le funzioni di
elaborazione statistica dei dati in archivio,
legati a parametri significativi combinabili tra
loro come settore di intervento, localizzazione
geografica, iscrizione ad elenchi specifici,
area di operatività, ecc., con output in formato
numerico e grafico.
www.centrovolontariato.net
www.volontariatoggi.info
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Comunicare un‟idea:
un (per)corso innovativo avviato in regione dal CSV
Si è concluso in marzo un ciclo di formazioni,
effettuate in varie sedi della nostra regione, e
dedicato alla comunicazione visuale.
Obiettivo del corso era quello di trasmettere alle
OdV le competenze teoriche e pratiche necessarie
a comunicare con maggiore efficacia iniziative e
idee del volontariato, attraverso i più diversi
strumenti visuali (locandine, opuscoli, ecc.).
Il corso, intitolato per l‟appunto “Comunicare
un‟idea”, si è svolto, fra l‟aprile del 2010 e marzo
2011, a Gemona, Monfalcone, Trieste, Pordenone,
Udine e Gorizia, coinvolgendo un centinaio di
volontari. Il corso, innovativo nel panorama delle
formazioni che il CSV ha offerto in questi anni, ha
riscosso notevole interesse, e nelle schede di
valutazione dell‟evento formativo i partecipanti
hanno auspicato la prosecuzione del corso, che era
stato volutamente concepito, in questa prima
edizione, come “corso base”, avvio di un percorso
formativo più lungo e complesso.
In questo corso introduttivo, che ha cercato di
tener conto dei diversi “livelli di entrata” dei
partecipanti (alcuni già abbastanza esperti, altri
“alle prime armi” nel campo della grafica), si è
inteso, con lezioni frontali, confronti in aula su
aspetti specifici del levoro grafico, e con una
grande quantità di esempi concreti:
 prendere in considerazione i principali aspetti
teorici della comunicazione visuale e del lavoro
grafico, grazie anche ai contributi più recenti
dell‟antropologia visuale e dell‟antropologia del
design
 scomporre e gestire gli elementi che
intervengono in un design e le diverse tappe del
lavoro grafico
 rendere più accattivanti le nostre foto
 produrre una locandina per pubblicizzare
una manifestazione, usando il programma di
scrittura Word, del pacchetto Office, e inserendovi
fotografie ed elementi di clipart
Sfogliando le schede valutative dell‟evento
compilate dei volontari, balzano agli occhi –
accanto alla generale soddisfazione per un corso
fortemente innovativo e che ha saputo rispondere
ad esigenze ormai fortemente sentite nel mondo
del volontariato - numerose richieste di possibili,
auspicati approfondimenti, per quanto concerne
in particolare le più diffuse applicazioni grafiche
di fotoritocco, digiart, impaginazione,
presentazione di slides, creazione di blog e siti
web; e ciò in vista di un‟eventuale prosecuzione
del percorso di comunicazione visuale avviato con
questa formazione.
Roberto Lionetti
Responsabile Centro Studi CSV
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“Impazzire si può”.
Secondo Convegno nazionale sul disagio mentale
Anche quest‟anno, presso il Parco culturale di San
Giovanni di Trieste, dal 22 al 24 giugno 2011,
sarà organizzato da associazioni e persone con
l‟esperienza del disagio mentale il secondo il
Convegno “Impazzire si può”, sotto il Patrocinio
della Provincia di Trieste e del Comune: hanno
aderito Club Zyp, Polisportiva, l‟Accademia della
follia, l‟Ass. NADIRpro.
Scopo del Convegno è condividere e mettere a
fuoco, sotto il profilo etico, sociale e politico,
conoscenze, saperi ed esperienze che nascono nel
vissuto stesso della malattia mentale e che
verranno espresse nei vari interventi tematici
attraverso la narrazione, la consapevolezza ed il
protagonismo. L‟iniziativa vuole rappresentare un
evento di ampio respiro, allargato anche alla
cittadinanza al fine di promuovere la sensibilizzazione e la conoscenza del disagio mentale.
Fra i numerosi temi programmati degli Incontri
del Convegno, di particolare richiamo l‟art. 32,
costituito a Trieste nel 2007, identificato in un
gruppo di operatori, familiari e volontari, il cui
programma ispirato all‟art. 32 della Costituzione,
si adopera per promuovere una partecipazione
attiva del cittadino nel diritto alle cure della salute
mentale e all‟ applicazione e verifica dei principi
fondativi della deistituzionalizzazione, operata da
F.Basaglia con la legge 180.
“Perché il mondo della salute mentale deve
parlare alla cittadinanza”
Se ne parla troppo poco… La malattia va
riconosciuta come tale e deve assurgere a dignità
di esistenza.
La complessità del nostro vivere nel mondo della
modernità, prodotta dagli incalzanti sistemi di vita
e dal brusio di continui stimoli dell‟ influenze dei
massmedia, produce frequentemente malesseri e
disturbi, non sempre identificabili, sottoponendo
la popolazione a variegati stress che, molto
spesso, la mente non è in grado né di assimilare,
né di darci il tempo di comprenderne i
meccanismi e prenderne coscienza.
Per coloro che non si sono mai addentrati nella
patologia della salute mentale, né hanno avuto un
esperienza diretta, vissuta sulla propria pelle, va
rilevato che non possono essere a conoscenza del
sottile confine che separa i comportamenti, cosi
detti “sani”, da quelli “patologici”, spesso non
ben definiti.
Addentrandosi sempre di più nei risvolti dello
spinoso problema della malattia mentale,
circoscritta in una panoramica così ricca di
tipologie diverse, anche per gli studiosi, risulta
ancora difficile individuare le linee di
demarcazione tra normalità, patologia, devianza
sociale, violenza e follia, data l‟estrema variabilità
delle manifestazioni emotive aggrovigliate alle
relazioni, al contesto sociale, agli eventi della vita
che rendono diverso caso per caso.
Diverse sono le chiavi di lettura degli esperti del
fenomeno nel continuo confronto della
professionalità delle varie discipline che rivelano
come l ‟equilibrio dell‟essere umano risulti
ancora profondamente instabile e problematico,
ma soprattutto per molti versi, inafferrabile.
Le turbe dell‟identità del malato, molto spesso,
sono ancora sfumate e si confondono nella cosi
detta “normalità”, ma, al contempo, il suo modo
di essere, per la società, assume la connotazione
di individuo “strano e diverso”. Tale condizione
aggrava la sua situazione in quanto la diversità
non riconosciuta, (forma di chiusura e di antico
retaggio legato ancora a schemi culturali rigidi e
fissi di significato estremamente ampio e
complesso), comporta l‟assenza di una cultura di
relazione e di emancipazione sociale che
penalizza fortemente il malato nello stigma e nel
riconoscimento dei diritti e bisogni della sua
persona. Le reazioni negative dell‟ambiente
sociale acuiscono la sua condizione aumentando
lo stato della sua angoscia e depressione; studi
recenti confermano che alcune variabili delle
relazioni interpersonali e del contesto sociale,
legati allo stress dell‟all‟ambiente di lavoro o
familiare, possono, a vari livelli, accelerare la
patologia della depressione o di altra natura.
Avvicinarsi al linguaggio della follia significa
addentrarsi in un‟altra dimensione della mente
dove la forza del pensiero del malato non trova
più punti di riferimento, né strumenti adeguati di
orientamento e di comunicazione col mondo
esterno in quanto l‟insorgenza dei disturbi
costituisce un delicato problema di complessa
individuazione.
Ai nostri giorni, il dilagante fenomeno va a
colpire anche la sfera dei giovani che non trovano
più punti di riferimento, né strumenti adeguati per
gestire e riordinare la forza del pensiero e del
comportamento esponendosi a seri pericoli di
carattere mentale e dando origine a preoccupanti
episodi i cui fatti sono riportati quotidianamente
dalla cronaca. Molto probabilmente, se aiutati,
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potrebbero sviluppare il proprio patrimonio
morale, sociale ed interiore, facendo emergere le
sommerse potenzialità e la capacità di stare al
mondo, umanizzando se stessi ed i propri simili.
Va riscontrato che nonostante il lungo cammino
di notevoli conquiste in ambito sociale, culturale e
scientifico, la realtà quotidiana rivela ogni giorno
preoccupanti segnali di una raccapricciante
patologia del pensiero e del comportamento che
si manifestano in una società sempre più fragile,
incline a produrre episodi preoccupanti che
colpiscono, con inquietante frequenza, tutti i ceti
sociali, a tutti i livelli culturali e civili. Disagio,
disturbo o malattia? Quali alternative a tante
tensioni e contraddizioni del nostro vivere?
L‟apatia e l‟indifferenza, segni tangibili della
nostra società si manifestano in molti strati della
popolazione, ma non mancano anche tentativi e
sforzi di reazione e ribellione per promuovere la
lotta di un efficace emancipazione sociale verso
nuovi traguardi e conquiste al fine di rimuovere
l‟eredità di rigide credenze del passato che ogni
cultura ha involontariamente ereditato dalla
cultura dominante; tali credenze o false dottrine
dovrebbero essere eliminate per superare le
resistenze che hanno edificato rigidi muri e
barriere mentali di pregiudizi, stereotipi,
vergogna, ignoranza, marchiando la malattia
mentale di un doloroso stigma.
Nella variegata ricerca di nuovi approcci e
strategie d‟informazione e comunicazione alla
cittadinanza nell‟ambito della patologia mentale,
significativi e numerosi tentativi sono già stati
fatti; tuttavia, una gran parte della nostra società è
ancora all‟oscuro e vive tra confusione,
fraintendimento e inquietanti equivoci in mezzo ai
quali la persona con turbe mentali, continua ad
essere esposta a seri pericoli.
La grande sfida della cultura del domani potrebbe
aprire nuovi spazi e qualità al linguaggio della
parola, al potere pragmatico delle definizioni
rivolte allo smontaggio di valori assoluti,
all‟immobilismo della nostra mente e agli schemi
del nostro “io” per metterci in grado di andare
oltre i ristretti orizzonti dell‟identità individuale,
per aprirci un varco in grado di rendere la nostra
mente più aperta e libera di pensare in più
direzioni, proiettata ad assimilare il pensiero
dell‟altro e a liberarci dagli schemi mentali in cui
siamo tutti intrappolati (Galimberti).
Conoscersi e confrontarsi, significa produrre
nuove idee, creare nuove dimensioni di crescita
nel coraggio di esplorare altre strade che vanno
oltre il conosciuto, oltre i confini delle certezze
acquisite per la rinascita di un etica collettiva e la
capacità di stare al mondo.
Nell‟ignoranza del nostro vivere, nei grovigli
della cattiva comunicazione depositati negli
angoli di una falsa cultura che deve essere
smascherata e rivendicata nella sua essenza di
verità, la società deve testimoniare, portare alla
luce e denunciare l‟esistenza della malattia
mentale che fa parte della storia dell‟uomo, che
va riconosciuta e come tale deve assurgere a
dignità di esistenza.
Di grande insegnamento su cui meditare è il
pensiero di Ignazio Silone che ci aiuta a
riscoprire la pratica del vivere attraverso una
paziente e consapevole analisi critica del nostro
comportamento, avvalendosi di un incessante
interrogare noi stessi in ogni aspetto dell‟umano
ed in costante rapporto con gli altri, trasformando
la conoscenza e l‟esperienza di verità acquisite in
“Coscienza.” Ecco perché coloro che hanno
vissuto la malattia mentale possono narrare in
prima persona la loro testimonianza divenuta
materia vivente e impressa dolorosamente nella
loro mente e nelle loro coscienze.
Il tentativo di poter risanare, rigenerare e ridare
dignità al malato nei confronti del rispetto della
sua persona ha bisogno di superare ancora molte
battaglie e necessita la collaborazione di diversi
attori che in ambito operativo possano denunciare,
mettere a fuoco, raccontare e testimoniare
inquietanti eventi di vita per l‟emergere di nuove
verità che devono essere conosciute da tutti gli
strati sociali della popolazione.
Per un richiamo dell‟enorme importanza di attuare
un programma d‟informazione, va segnalato che
nell‟ambito sanitario, la cui realizzazione è
affidata al Dipartimento di Salute Mentale, la
prevenzione dei disturbi psichici del disagio e del
malessere rivelano dati allarmanti. Nella
classificazione della Malattia Mentale, la
letteratura scientifica internazionale
dell‟Organizzazione Mondiale della Sanita‟
conferma un costante aumento in tutti i Paesi
industrializzati, nei quali si evidenzia come
nell‟arco di un anno, il 20% della popolazione
adulta presenta uno o più disturbi mentali,
accompagnati da un elevato carico di disabilità ed
a rilevanti costi economici e sociali che pesano sui
pazienti, sulle famiglie e sulla collettività.
Da queste preoccupanti considerazioni emerge la
gravità delle diagnosi tardive e l‟urgenza del
riconoscimento tempestivo dei disturbi che
richiedono l‟aiuto insostituibile delle Comunità,
della neuropsichiatria e della medicina di base.
Clara Lenuzza
Associazioni MO.VI. e Cenacolo Onlus
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I Canais di una volta di Meduno compiono 8 anni
I nonni vigile di Meduno, che effettuano il
servizio di sorveglianza all‟uscita degli alunni
dell‟Istituto comprensivo, hanno compiuto 8 anni.
L‟Associazione non si occupa solo di sicurezza
degli alunni ma vuole anche promuovere momenti
educativi; per questo motivo nel 2010 ha
collaborato insieme all‟Associazione Progetto
Susan all‟organizzazione del concorso sul tema
Migrazione per gli alunni delle scuole primarie e
secondarie di primo grado della provincia di
Pordenone, che ha riscosso grande successo con la
partecipazione di oltre 800 ragazzi.
Attualmente i Canais di una volta si sono fatti
promotori di una manifestazione che si svolgerà
nel mese di maggio nei comuni di Meduno,
Cavasso Nuovo, Fanna, Tramonti di sotto,
Tramonti di sopra, Sequals, Travesio e Arba,
denominata SAS: Salute Ambiente e Solidarietà.
Gli alunni delle scuole primarie verranno invitati
ad iscriversi gratuitamente e riceveranno una
scheda sulla quale segneranno per ogni giorno dal
1° al 25 maggio se hanno utilizzato la bici o i
piedi per i loro spostamenti. Al termine
riconsegneranno la scheda firmata da un genitore
e il 29 maggio a Meduno si svolgerà la
premiazione. Il concorso vuole spingere i ragazzi
ad impegnarsi concretamente per la propria salute,
per l‟ambiente ma anche per a solidarietà: infatti
con il ricavato di piccole sponsorizzazioni saranno
acquistati i premi ma anche dei lettini per bambini
del centro maternità di Gon-Boussougou in
Burkina Faso, che il Progetto Susan, sempre di
Meduno, ha quasi terminato di costruire.
Ed ora un po‟ di storia.
Il 3 marzo del 2003 si riunivano i primi 3 aderenti
che “Preso atto della grave e urgente necessità di
istituire una forma di sorveglianza per gli alunni
dell’Istituto comprensivo di Meduno all’uscita
dalle lezioni e in attesa dei mezzi di trasporto,…
hanno deciso di costituire l’associazione di
volontariato senza fini di lucro (ONLUS)
denominata CANAIS DI UNA VOLTA.” come
recita il verbale di quella riunione.
La sollecitazione alla istituzione di un tale
servizio veniva da anni da parte dei genitori,
l‟allora preside prof. Marino Corelli aveva
spiegato che il comune di Meduno non riusciva a
trovare volontari e, per di più, c‟era la difficoltà di
inquadrarli in modo legale e tutelato. Ben presto
l‟Associazione ottenne l‟iscrizione al registro
regionale del volontariato al n. 848.
Venivano stipulate due polizze di assicurazione
per responsabilità civile e infortuni e quindici
giorni dopo già 17 volontari prestavano servizio in
turni di 3 per volta. Il servizio infatti è rivolto
principalmente alla strada dove gli alunni
attendono l‟arrivo della corriera di linea sia per
Maniago che per Tramonti.
Muniti di regolare giubbotto rifrangente e di
paletta Protezione alunni, due volontari
controllano la strada provvedendo a far rispettare
il passaggio pedonale e a far rallentare gli
autoveicoli in transito; un terzo, invece, sosta sul
piazzale superiore dove gli alunni attendono lo
scuolabus del secondo turno.
Ovviamente il servizio si estende anche, nei limiti
del possibile dato il numero, ad una sorveglianza
sul comportamento degli alunni e, a questo
proposito, va ricordato che è in atto, dallo scorso
anno, un ottimo coordinamento con il dirigente
scolastico. Gli organi scolastici, infatti non
possono intervenire formalmente per quanto
accade al di là della soglia dell‟istituto e, pertanto,
con il rispetto della normativa vigente, è
l‟Associazione che provvede a segnalare ai
genitori eventuali comportamenti scorretti.
Attualmente i volontari sono diventati una trentina
e questo consente di sopperire a tutte le
sostituzioni necessarie. Il principio fondamentale
del volontariato è, infatti, un impegno gratuito e
generoso, ma anche la consapevolezza che una
assenza per qualsiasi motivo non deve mettere in
forse un servizio.
Dal 2005 scorso anno il servizio è stato ampliato
comprendendo anche il prescuola per gli alunni
della scuola primaria di Meduno.
Questi servizi aggiuntivi si svolgono all‟interno
dei locali scolastici, ma sono interamente sotto la
responsabilità del volontario di turno.
E‟ inutile dire che i genitori degli alunni hanno da
subito manifestato grande apprezzamento per il
servizio e per l‟impegno a titolo gratuito dei
volontari che occupa qualche centinaio di ore di
servizio ed una organizzazione di turni e
sostituzioni non indifferente. Da sottolineare che,
in linea con lo statuto i volontari non percepiscono
compensi di sorta, tranne eventuali rimborsi spese,
e che la cena sociale di fine anno non viene offerta
dall‟Associazione ma pagata di tasca propria dai
volontari stessi.
Andrea Cecchini
Mail [email protected]
16
L‟Associazione Progetto Susan
Dal 2005, anno della sua costituzione a Meduno
(PN),
l‟Associazione
Progetto
Susan,
www.progettosusan.it, iscritta nel Registro
Regionale del Volontariato del Friuli Venezia
Giulia al n. 1002, svolge attività di solidarietà
internazionale in Burkina Faso ed attività
formativa in Italia con i ragazzi delle scuole della
provincia di Pordenone.
Solidarietà internazionale.
L‟Associazione ha operato nel villaggio di
Natinga, provincia di Thyou a 100 km dalla
capitale Ouagadougou:

Contro l‟analfabetismo (costruzione di
una scuola per 300 alunni, giugno 2006)

Contro la carenza di acqua potabile
(pozzo, maggio 2007)

Aiuto allo studio (materiale scolastico per
la scuola e per i 300 alunni, ottobre 2007)

Aiuto allo sviluppo economico (mulino a
motore per cereali, aprile 2008)
Attività formativa in Italia
Sono stati svolti incontri con la comunità
burkinabé di Tauriano di Spilimbergo e dal 2008
organizzati concorsi a premi nelle scuole primarie
e secondarie di primo grado della provincia di
Pordenone, su temi sociali quali: Solidarietà
(2008), Conoscersi (2009), Migrazione (2010).
Ad ogni concorso hanno partecipato più di 800
ragazzi, nonché alunni della scuola della Casa
circondariale di Pordenone.
Centro maternità, scelta prioritaria legata alla
mortalità molto elevata per emorragia dando alla
luce un figlio.
Progetto in corso
Costruzione di un ospedale modulare a GonBoussougou, in Burkina Faso, nella provincia di
Zoundweogo, comprendente oltre 50.000 abitanti
parsi in numerosi villaggi su una superficie di
circa 350 kmq. Con questo progetto si vuole
fornire una assistenza sanitaria più vicina agli
utilizzatori di questa area rurale.
Appena ultimata sarà necessario reperire i fondi
per l‟acquisto di arredi e attrezzature.
L‟Associazione Progetto Susan onlus finanzia i
propri progetti tramite donazioni da privati,
mercatini
di
solidarietà,
bomboniere
e
partecipazioni solidali e 5 x 1000. L‟associazione
vanta, nei suoi 5 anni di vita, un record: riesce
infatti a destinare il 98% dei fondi ai progetti con
una spesa minima per il funzionamento
dell‟Associazione stessa pari al 2%.
Il progetto si inquadra nel piano sanitario
nazionale del Burkina Faso, per questo lo Stato si
è impegnato ad inviare il personale sanitario
necessario man mano che verranno realizzate le
strutture ospedaliere.
Come primo tassello dell‟intero ospedale
nell‟agosto 2010 è iniziata la costruzione di un
La costruzione del Centro maternità, progettata
dall‟Associazione Progetto Susan nel rispetto
della cultura locale e dei parametri del Ministero
della salute del Burkina Faso, sta per essere
ultimata (aprile 2011); la struttura copre una
superficie di 300 mq ripartiti in sala travaglio, sala
parto con 4 letti parto, sala piccola chirurgia, sale
degenza con 15 letti madri e letti bambini, sala
visita, sala per vaccinazione, sala ostetrica e sala
per il personale. I servizi igienici, situati
all‟esterno del Centro, comprendono 5 latrine con
fossa biologica e 1 doccia; in più verrà costruita
un‟area lavaggio.
Hanno collaborato alla costruzione gli abitanti di
Gon-Boussougou che insieme al Comité de
construction
maternitè
costituito
dai
rappresentanti religiosi (cattolico, musulmano,
protestante e animista) hanno svolto lavori di
scavo per le fondamenta, raccolta ghiaia, sabbia,
sassi e fabbricato mattoni.
L‟Associazione Progetto Susan ha effettuato i
controlli nelle varie fasi della costruzione tramite
la documentazione di foto e filmati portati in Italia
dall‟ARGI (Associazione dei burkinabé del
comune di Gon-Boussougou immigrati in Italia)
di Tauriano di Spilimbergo (PN) che si è accollata
le spese dei viaggi di controllo.
Andrea Cecchini
www.progettosusan.it
Mail : [email protected]
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Valutazioni statistiche su scelte e importi relativi alle Onlus
di Volontariato iscritte alle liste per il 5 x mille per l‟anno
2009 nelle Province del Friuli Venezia Giulia
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In data 28/02/11 sul sito dell‟Agenzia delle Entrate sono stati pubblicati (in ritardo di quasi un anno visto che
il DPCM attuativo prevedeva la data del 31/03/10) gli elenchi dei beneficiari del “5 per mille” 2009
,completi delle scelte espresse dai contribuenti e degli importi assegnati agli enti ammessi al riparto: Onlus e
Volontariato, Enti della Ricerca scientifica e dell‟Università, Enti della Ricerca sanitaria, i Servizi sociali dei
Comuni di residenza del contribuente e le Associazioni Sportive dilettantistiche.
Come si può ricavare dall‟utile relazione accompagnatoria dell‟Agenzia delle Entrate allegata agli elenchi, a
livello nazionale crescono sia le somme da erogare, 14,5 Mln di € in più rispetto al 2008, sia il numero di
contribuenti che hanno espresso la loro preferenza (quasi un milione in più): complessivamente, la somma
attribuita ammonta a 420 Mln di €, dei quali 412 già ripartiti fra gli Enti beneficiari e solo 8 non assegnati
perchè relativi a scelte espresse a favore di Enti esclusi dal beneficio, sia per mancanza di requisiti che per
errori formali nella procedura di iscrizione.
A questo proposito, si nota un trend positivo di riduzione da 18,1 Mln. di € a 8 Mln.della quota sottratta
annualmente alla ripartizione per vizi di forma: in particolare, riguardo agli Enti del Volontariato esclusi per
carente o tardiva documentazione si passa dai 7.227 del 2008 ai 3.493 del 2009, a testimonianza di una
maggiore familiarità degli Enti e delle Associazioni con le procedure di accesso e del positivo impegno
profuso dalle rete dei CSV e dei loro consulenti nel diffondere la conoscenza dei meccanismi che regolano il
cinque per mille.
Venendo alla ripartizione delle scelte, queste per il quarto anno consecutivo premiano le Onlus ed il
Volontariato, che riceveranno ben 267,7 Mln di €; a seguire, gli Enti della Ricerca scientifica e
dell‟Università che per la prima volta scavalcano quelli della Ricerca sanitaria con rispettivamente 63,3 Mln
di € e 61,1 Mln di €; ai Comuni di residenza del contribuente vanno 13,2 Mln., mentre alle Ass. Sportive
Dilettantistiche circa 1,6 Mln.
In termini numerici poi, sono 15,4 Mln di contribuenti quelli che hanno espresso la loro scelta nel
2009,contro i 14,6 Mln del 2008, con un aumento del 5.4%; invero, la percentuale rispetto al totale dei più di
24 Mln di contribuenti passa dal 60% al 64%, con un ampio margine di espansione per il futuro se gli Enti
interessati a usufruire del beneficio fiscale si impegneranno ancora di più nella promozione presso i propri
sostenitori.
Interessante la valutazione della forbice dei valori medi degli importi per contribuente, che riferendosi al
gettito IRPEF possono andare dai € 538.35 devoluti in media dai 992 sottoscrittori della Fondazione It. per il
Notariato, veri “Paperoni” fra le Onlus, agli zero € di chi è in credito d‟imposta e comunque vuole
sottoscrivere la propria Associazione.
Nel dettaglio, il valore medio più elevato, che è d i € 28.76, si riferisce alle Ass.Sportive Dilettantistiche;
segue con € 27.76 l‟importo medio a favore della Ricerca scientifica, con € 27.58 quello a favore del
Volontariato, con € 25.18 quello a favore della Ricerca sanitaria e per ultimo con € 24.47 quello a favore dei
Comuni di residenza; in effetti, gli € 27.14 di valore medio devoluti dai contribuenti nel 2009 sono però
inferiori al valore medio per il 2008, che si attestò su € 28.36 per preferenza.
In termini assoluti, è ancora più evidente lo scarto fra i 278,644 Mln di € raccolti dalle Onlus e Volontariato
nel 2008 e i 274,026 Mln di € raccolti nel 2009 (-1,7%) da un lato, e l‟incremento degli stessi soggetti che
passano dai 26.596 del 2008 ai 31.889 del 2009 (+19.1%) dall‟altro; ciò inoltre si accompagna
all‟incremento totale delle scelte per le Onlus e Volontariato che passano dai 10.573.713 del 2008 ai
10.996.488 del 2009 (+3.9%): lo scarto sul gettito sta a indicare che la crisi già mordeva nel corso del 2008
(ricordiamo che il 5 per mille del 2009 si riferisce al gettito IRPEF dell‟anno precedente) concretandosi in un
minor gettito per scelta, e che inoltre l‟incremento dei soggetti in lizza si confronta con una base di
contribuenti praticamente costante, all‟interno della quale pescano anche nuovi soggetti quali i Comuni in
numero di 7.861, e le Ass. Sportive Dilett. che incrementano dalle 1.152 ammesse nel 2008 alle 4.172
ammesse nel 2009.
Venendo allo specifico della nostra Regione, questo trend nazionale viene confermato dai dati relativi a
Onlus e Volontariato riassunti nella Tabella 1)
19
Tabella 1)
5 per mille 2009 Onlus e volontariato nelle Province della Regione Friuli Venezia Giulia
Nella parte sinistra della tabella sono riportati i valori numerici, in quella destra i valori percentuali riferiti
alle quattro Province della nostra Regione: i dati fanno riferimento a quelli del 2008 riportati nella Tabella 2)
Tabella 2)
5 per mille 2008 Onlus e Volontariato nelle Province della Regione Friuli Venezia Giulia
Analizzando i valori percentuali della Tabella 1), emergono alcune considerazioni:
1. Anche se vi è un incremento numerico delle Associazioni in tutte e quattro le Province, si ha
maggiore incremento percentuale per quelle delle Province di Pordenone e Gorizia, minore ma
omogeneo per quelle di Udine e Trieste; a livello regionale l‟incremento è comunque significativo:
da 513 a 632 (+23.2%)
2. Relativamente alla percentuale della raccolta totale, si nota un calo per le Associazioni dell‟Udinese,
un significativo incremento per quelle della Provincia di Trieste, una sostanziale tenuta per il
Pordenonese e il Goriziano; in generale, l‟incremento regionale del gettito di un 4,2% non
corrisponde a quello numerico delle Associazioni iscritte rispetto al 2008.
3. Anche l‟incremento delle scelte, che si ferma al 5.6% a livello regionale, resta molto al di sotto
dell‟incremento numerico degli Enti; solo in provincia di Pordenone con un +16.8% ci si avvicina al
relativo aumento delle Associazioni iscritte.
4. In generale, vale per la nostra Regione ciò che abbiamo già riscontrato a livello nazionale: sembra
che si stia un po‟ raschiando il fondo del barile in una situazione economica di stallo .
Entrando nello specifico delle graduatorie delle Onlus e Volontariato regionali, si notano in Provincia di
Trieste 11 sodalizi che superano i 20.000 €, fra i quali leader si confermano il Collegio del Mondo Unito
dell‟Adriatico con € 70.968 e la Fondazione Luchetta, Ota ,D‟Angelo, Hrovatin con € 70.105; in Provincia
di Gorizia un solo sodalizio supera i € 20.000, ed è l‟Ass. “La Cuccia” che si conferma leader con
€ 26.470; in Provincia di Udine 9 sodalizi superano i € 20.000, e leaders sono come gli altri anni l‟Ass.
Friulana Donatori di Sangue con € 46.452 e l‟Ass. Luca Onlus con € 41.630; infine, in Provincia di
Pordenone tre sodalizi superano i € 20.000, e resta leader l‟Ass. Via di Natale che con i suoi € 138.668
e le 4917 scelte è anche l‟ Associazione più premiata in Regione.
Passando brevemente ad analizzare la presenza degli altri Enti della Ricerca Sanitaria e della Ricerca
Scientifica, riuniti nelle Tabelle 3) e 4), si nota fra i primi come ogni anno al primo posto il C.R.O. di Aviano
che con i suoi € 2.592.932 si conferma leader di preferenze in Regione, seguito dal Burlo Garofolo di
Trieste anch‟esso premiato con € 508.556; fra i secondi , si nota come ogni anno la buona performance
dell‟Università degli Studi di Udine che raccoglie fondi di entità più che doppia rispetto a quelli
dell‟Università di Trieste; buona anche la performance dell‟Ist.Naz. di Oceanografia e Geofisica
Sperimentale e della Scuola Internaz. Superiore di Studi Avanzati.
Tabella 3)
5 per mille 2009 Enti Ricerca Sanitaria Regione Friuli Venezia Giulia
ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATT. SCIENT.PEDIATRICO
BURLO GAROFOLO
REGIONE AUTONOMA FRIULI‐VENEZIA GIULIA
9609
251403,5
257153,5
508..556,50
52
1212,74
1391,61
2604,35
C.R.O. CENTRO DI RIFERIMENTO ONCOLOGICO
53271
1167308
1425624
2.592.932
Tabella 4)
5 x 1000 2009 Enti della Ricerca Scientifica e Universitaria Regione Friuli Venezia Giulia
FONDAZIONE NICCOLO' CANUSSIO
68
7483,9
1142,12
8626,02
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI UDINE
102174,1
49883,84
152..057,96
CONSERVATORIO STATALE DI MUSICA JACOPO TOMADINI
297
0
62
2365,02
1041,35
3406,37
ISTITUTO DI GENOMICA APPLICATA
57
1223,99
957,37
2181,36
ISTITUTO NAZIONALE DI OCEANOGRAFIA E DI GEOFISICA
SPERIMENTALE
CONSORZIO PER L' AREA DI RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
413
13446,08
6936,71
20.382,79
175
6820,69
2939,28
9759,97
SINCROTRONE TRIESTE SOCIETA' CONSORTILE PER AZIONI
140
5994,09
2351,43
8345,52
FONDAZIONE CARLO E DIRCE CALLE RIO ONLUS
34
975,02
571,06
1546,08
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE
52820,88
18425,11
71..245,99
CONSERVATORIO STATALE DI MUSICA GIUSEPPE TARTINI
109
7
99
3491,82
1662,79
5154,61
SCUOLA INTERNAZIONALE SUPERIORE DI STUDI AVANZATI
402
19068,9
6.751,95
25.820,85
CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO PER LE BIOTECNOLOGIE
61
2075,96
1.024,55
3100,51
CENTRO INTERNAZIONALE DI ING. GENETICA E BIOTECNOLOGIE
143
4732,75
2401,81
7134,56
ASSOCIAZIONE GLOBO TRIESTE
17
244,56
285,53
530,09
POLO TECNOLOGICO DI PORDENONE SOCIETA' CONSORTILE PER
AZIONI
CONSORZIO DI PORDENONE PER LA FORMAZIONE SUPERIORE
14
290,15
235,14
525,29
35
741,28
587,86
1329,14
Venendo ad analizzare le preferenze e gli importi a favore dei Servizi sociali dei Comuni, Enti che rientrano
nella fruizione del beneficio nel 2009 dopo due anni di assenza (erano stati inseriti una prima volta nel 2007),
si notano in Provincia di Gorizia i buoni risultati del capoluogo e di Monfalcone con rispettivamente €
11.739 ed € 7.282, in Provincia di Udine il capoluogo con € 43.977 ma anche Cividale con € 20.263 e
Codroipo con € 15.384, in Provincia di Pordenone il capoluogo con € 33.540 ma anche Cordenons con €
20
11.277 e Zoppola con € 11.109, e infine in Provincia di Trieste si distingue il capoluogo regionale che con i
suoi € 70.316 frutto di 2.316 preferenze batte ogni record in Regione.
Infine, analizzando gli elenchi relativi alle Ass. Sportive Dilettantistiche, nelle quattro Province della
Regione sono presenti 245 sodalizi, dei quali 199 (80%) ammessi e 46 (20%) non ammessi, in accordo
rispetto al dato nazionale che vede su 5.855 iscritte 4.172 ammesse e 1690 non ammesse: in Provincia di
Trieste se ne contano 56, 37 in quella di Gorizia, 89 in quella di Udine, 63 in quella di Pordenone: la
migliore performance in Regione è quella dell‟Unione Ginnastica Goriziana con € 8.347 e128 scelte.
In conclusione, si può affermare che ancora una volta i contribuenti nella nostra Regione hanno voluto
aderire in elevata percentuale (65%), anche superiore a quella nazionale (64%), all‟ opportunità di premiare
con questo beneficio fiscale i propri sodalizi spalmando le scelte in modo uniforme rispetto ai numerosi
soggetti presenti in lizza, anche se come sempre gli Enti delle Onlus e del Volontariato fanno la parte del
leone; purtroppo la divisione della posta fra Enti più numerosi rispetto al passato, e il minor gettito proquota dovuto alla crisi che già alla fine del 2008 interessava il Paese hanno ridotto in termini economici il
vantaggio per i beneficiari; per gli anni a venire (si attendono ancora le liste con importi e scelte del 5 per
mille 2010, a giorni parte l‟iscrizione al 5 per mille 2011) vedremo se questo trend sarà confermato.
Andrea Vuano
Alberto Gremese
(gruppo di lavoro del CSV sul 5 x mille)
21
Il Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia.
Un quadro delle attività nel 2010
Fondazione, sedi regionali e scopi
Il Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia,
è un‟organizzazione non profit, affiliata alla
Fondazione Banco Alimentare onlus, che ha come
scopo di contribuire alla soluzione dei problemi
della fame, dell‟emarginazione e della povertà,
mediante la raccolta delle eccedenze di
produzione agricola, dell‟industria alimentare,
della grande distribuzione, e la ridistribuzione
delle stesse ad Enti ed Associazioni che si
occupano di assistenza ed aiuto ai poveri ed agli
emarginati.
Opera dal 1996 in tutto il territorio della Regione
Friuli Venezia Giulia ed è iscritta al Registro
Regionale delle Organizzazioni del Volontariato.
La sede legale e il magazzino sono a Pasian di
Prato (Ud) in via Venceslao Menazzi Moretti
(Z.A.P. ) n. 16, Tel. e Fax: 0432. 691016
Attività del Banco Alimentare
Individuazione nella catena agro-alimentare
delle fonti di “spreco” quali:
- prodotti non commercializzabili per difetti
estetici di packaging;
- produzioni non aventi successo per il loro
errato posizionamento di marketing
- sovrapproduzioni invendibili prossime al
termine di consumo consigliato;
- accumuli di invenduto presso i depositi della
Grande Distribuzione;
- sovrapproduzioni agricole.
- Stoccaggio di tutte queste merci nei propri
magazzini;
- Distribuzione gratuita agli Enti Assistenziali
convenzionati.
Un‟apposita convenzione sancisce l‟impegno del
Banco a distribuire gratuitamente tutti i generi
alimentari ricevuti dalle Aziende agli Enti che:
- presentino un carattere sociale, caritativo ed
umanitario volto al sostegno e all‟aiuto dei
bisognosi;
- dispongano di locali adeguati ad una accoglienza
dignitosa degli alimenti;
- si impegnino formalmente, pena la risoluzione
della convenzione, a non utilizzare le derrate
alimentari a fini commerciali e ad astenersi
dall‟impiego fraudolento dei viveri ricevuti (come
la distribuzione a persone non bisognose).
In questi anni, l‟attività ha avuto un continuo e
sorprendente sviluppo e ad oggi gli Enti
Convenzionati sono 327, ed i bisognosi assistiti
41.000.
La quantità dei prodotti ricevuti, movimentati e
distribuiti in questi 15 anni, è stata pari a 8.473
tonnellate (al 31.12.2010 ) per un valore
commerciale di circa 26 milioni di euro. Solo nel
2010 abbiamo distribuito 1.719 tonnellate di
alimenti per un valore commerciale di circa 5,2
milioni di euro.
Grande è il successo avuto dalle raccolte di
generi alimentari durante la Giornata Nazionale
della Colletta Alimentare che si svolge l‟ultimo
sabato del mese di novembre di ogni anno dal
1996 ad oggi, che hanno concentrato in un solo
giorno l‟arrivo di enormi quantitativi di alimenti .
Nell‟edizione dello scorso mese di novembre
2010 abbiamo raccolto nella nostra regione 553
tonnellate , per un valore commerciale di 1,7
milioni di euro, coinvolgendo alcune migliaia di
volontari.
Progetto Siticibo
Dal mese di gennaio 2010 abbiamo iniziato
anche nella nostra regione la realizzazione del
progetto Siticibo che consiste nella raccolta dei
prodotti “freschi” di fine giornata invenduti nei
supermercati (pane, ortofrutta, prodotti di
pasticceria, latticini.. ).
Ad oggi sono coinvolti alcuni supermercati della
provincia di Udine (4) ed è appena iniziata la
raccolta in 3 supermercati del comune di
Pordenone. In questo anno e mezzo abbiamo già
raccolto ben 62 tonnellate di alimenti freschi, che
vanno ad integrare e a migliorare soprattutto la
qualità degli alimenti distribuiti dal B.A.
Progetto di sviluppo 2011
Per l‟anno 2011 si prevede:
- di consolidare e sviluppare l‟attività consueta
dell‟associazione (aumentando del 15 % le
quantità di alimenti raccolti e ridistribuiti),
- ulteriormente sviluppare il progetto di Siticibo
nella provincia di Udine e Pordenone;
- il rinnovo di alcune attrezzature di magazzino,
- eventuale assunzione di un altro dipendente a
supporto dell‟attività di magazzino.
Paolo Olivo
(presidente Banco Alimentare FVG)
22
L‟ A.I.A.S.
L‟ A.I.A.S. sezione di Trieste nasce il 20
novembre 1957, per volontà di alcuni genitori,
tecnici, familiari ed amici, che credevano
fortemente che le persone affette da paralisi
cerebrale infantile avessero diritto alla salute,
all‟istruzione, al lavoro e che le famiglie avessero
il diritto di essere sostenute. In quegli anni questo
tipo di disabilità era conosciuto come spasticità,
termine ormai obsoleto ma rimasto nell‟acronimo.
E‟ stata la prima sezione che ha aderito
all‟A.I.A.S. nazionale che si è costituita nel 1954
ed è sotto l‟alto Patronato del Presidente della
Repubblica.
L‟associazione agisce nello spirito del
volontariato; non ha scopi di lucro e persegue
esclusivamente finalità di utilità sociale, è aperta a
chiunque intenda operare per tutelare e
promuovere i diritti delle persone con disabilità e
per attuare una valida prevenzione della disabilità
in armonia con quanto sancito dalla Costituzione
Italiana.
Dal 1972 l‟Associazione ha sede presso la villa
Haggiconsta, in viale Romolo Gessi a Trieste.
All‟epoca la villa era in degrado ed è stata
ristrutturata dall‟Associazione con i propri fondi.
E‟ stata luogo e partenza di molte battaglie per
ottenere l‟integrazione scolastica ed altre
opportunità socio-sanitarie, tra cui la creazione di
centri diurni multifunzionali e di
compartecipazione a 360°.
Possiamo affermare che i diritti acquisiti e le
opportunità offerte oggi, nella nostra città, nella
Regione ed a livello Nazionale, alle persone con
patologie anche molto diverse, sono possibili
grazie delle battaglie sostenute dall‟Associazione,
all‟epoca in modo plateale, ma continuate in
silenzio e tenacemente fino ad oggi.
Nel 2007 l‟Associazione ha festeggiato i 50 anni
di esistenza nella sua sede legale, in
collaborazione con Comune, Provincia, Regione,
con una festa ed un Convegno sulle disabilità
motorie complesse ad esordio infantile.
Nel 2009 abbiamo festeggiato 20 anni di attività
equestre rivolta alle persone disabili. Attività
programmate, organizzate e seguite secondo il
motto che abbiamo usato in occasione del nostro
50° anniversario
“Continuiamo insieme verso nuovi traguardi...”
Le mamme Alessio e Zacchigna, nel 1989, hanno
programmato e dato inizio all‟ATTIVITA’
EQUESTRE a favore di poche persone disabili.
Attualmente l‟attività è svolta dal personale
qualificato dell‟Associazione dilettantisticosportiva “Equilandia Aiastrieste”, si rivolge ad
un‟ottantina di persone e sviluppa non solo la
seduta individuale, ma anche l‟integrazione a tutti
i livelli e crea dei momenti di incontro aperti a
tutti i cittadini.
E‟ particolarmente indicata per persone con gravi
deficit motori e psico-motori che possono trarre
giovamento dal movimento del cavallo al passo,
per rilassare o regolare il tono muscolare, per
migliorare l‟equilibrio o attivare il sistema
cardiovascolare; oppure per quelle persone che
hanno la necessità della presenza costante
dell'istruttore per trarre un beneficio
comportamentale, relazionale o comunicativo.
Organizziamo e seguiamo delle sedute di
TRATTAMENTI SHIATSU/TUINA’ con il
personale qualificato della scuola A.P.O.S. “IL
Giardino” e l‟associazione culturale
“Leviedelblù”. Abbiamo iniziato nel 2003 a
favore di 10 persone disabili e, dopo un periodo di
prova riuscito in modo ottimale, abbiamo deciso
di continuare ed ampliare questo servizio che
attualmente si rivolge ad una quarantina di
persone.
Le persone affette da disabilità gravi o gravissime
spesso soffrono di importanti disequilibri psicofisici e, non potendo la condizione di salute
prescindere da un equilibrio fra i diversi organi ed
apparati, il rilassamento indotto dal trattamento
Shiatsu, oltre a suscitare un‟immediata sensazione
di piacere, li aiuta a ristabilire il ritmo ed i flussi
di energia che regolano il funzionamento dei
diversi organi e rinforza la resistenza del loro
organismo alle malattie.
Nel 2010 abbiamo iniziato ad offrire questi
trattamenti anche ai familiari che, occupandosi a
tempo pieno delle persone affette da patologie
complesse motorie ad esordio infantile, sono
sempre border-line ed hanno bisogno di essere
positivi per poter essere attivi.
L‟attività equestre e l‟attività di shiatsu/tuinà si
svolgono a cadenza settimanale ed i volontari,
durante gli incontri di verifica, hanno
23
confermato che il livello di rilassamento e piacere
è stato molto alto. Hanno anche evidenziato il
bisogno delle persone affette da patologie
gravi/gravissime e medio/gravi e delle loro
famiglie, di un approccio personalizzato di
interesse e attenzione verso le loro problematiche.
disabilità motorie complesse e di respiro alle loro
famiglie.
Le patologie gravi/gravissime di molte persone
che fanno riferimento all‟associazione ci portano
ad appoggiarci non solo a persone volontarie ma
anche a del
personale
qualificato.
Abbiamo
partecipato a molte
manifestazioni
cittadine.
Organizziamo:
- incontri formativi
ed informativi su
argomenti socioassistenziali e
sanitari
- corsi di
aggiornamento peri
nostri volontari,
aperti a tutte le
persone interessate
- momenti di
incontro e
confronto con le
persone disabili e/o
con le loro
famiglie.
Abbiamo individuato, attraverso il progetto
“Assieme alle famiglie” (con il contributo del
C.S.V. Regionale), 15 persone disabili in
situazioni di particolare complessità. Oltre alle
attività, al sostegno familiare ed agli incontri con
il medico/fisiatra con cui collaboriamo dal 2003,
abbiamo deciso di tentare anche con un approccio
psicologico sia individuale che di gruppo, secondo
le necessità, per portare maggior benessere
possibile a queste persone disabili ed alle loro
famiglie. Le verifiche, necessarie per valutare i
benefici di questo approccio multidisciplinare, ci
indicheranno gli obiettivi futuri.
Siamo riusciti ad organizzare due fine settimana
per 10 persone disabili gravi, presso la Villa
Ostende di Grado e ad Arta Terme, offrendo in
questo modo un‟opportunità alle persone con
Stiamo lavorando intensamente per poter
“tornare a dare vita”, assieme al Comune di
Trieste ed all‟A.S.S. n°1 Triestina, al Centro di
Educazione Motoria, ed inserirlo in un Polo di
Cultura e di Inclusione con altre associazioni
presso la Villa Haggiconsta in viale Romolo
Gessi a Trieste.
Ringraziamo le persone volontarie che
collaborano con noi, soprattutto quelle che pur
non conoscendo la disabilità motoria complessa,
hanno la disponibilità, l‟apertura mentale ed il
coraggio di rapportarsi con loro.
Claudia Marsillio Zacchigna
(Presidente A.I.A.S., sezione di Trieste)
24
Salute mentale, lavoro di comunità e approccio
partecipativo. Incontro a Trieste presso l‟A.Fa.So.P
Si è tenuto venerdi 25 febbraio in via Madonnina
15/b, presso la sede dell‟A.Fa.So.P., associazione
di volontariato che opera nell‟ambito della salute
mentale, un incontro pubblico, destinato a
volontari, operatori e popolazione tutta, sulla
teoria e pratica dell‟approccio partecipativo.
L‟iniziativa nasce dalla collaborazione
dell‟A.Fa.So.P. con l‟IspeS (Istituto di Scienze
Sociali per la Salute), e rientra fra le numerose
attività che l‟IspeS sta realizzando nell‟ambito del
progetto “Laboratorio di visioni: immaginare e
promuovere percorsi partecipativi” (un progetto di
formazione e utilità sociale finanziato dalla
Regione Friuli Venezia Giulia, con patrocinio
gratuito del Centro Servizi Volontariato del Friuli
Venezia Giulia).
Data l‟importanza che l‟approccio partecipativo
assume nei processi di rafforzamento individuale
e di democratizzazione della società, e considerato
il fatto che le tecniche partecipative offrono alle
associazioni di volontariato una serie di strumenti
preziosi per la promozione del lavoro di equipe e
il pieno coinvolgimento dei beneficiari nelle
diverse fasi di un progetto, è ovvio l‟interesse che
questo tema ha suscitato: numerosi sono stati,
infatti, i partecipanti, che hanno riempito la sala di
via Madonnina, seguendo gli interventi dei
relatori e avviando con loro un intenso scambio di
vedute, a partire delle concrete esperienze di
volontariato.
I presenti hanno potuto seguire le relazioni tenute
da Roberto Lionetti, un antropologo che insegna
alla Facoltà di Medicina di Trieste, e dal
sociologo Luca Bianchi. Lionetti ha illustrato, nel
suo intervento, le ragioni che rendono
indispensabile, nel lavoro sociale, l‟approccio
partecipativo, fornendo fra l‟altro un ampio
numero di esempi dei problemi che possono
derivare dal mancato ascolto e dallo scarso
coinvolgimento dei beneficiari di un intervento
sociale nelle azioni che direttamente li riguardano.
La relazione di Luca Bianchi verteva in
particolare sul lavoro di comunità, proponendo
un‟ampia riflessione sul ruolo degli operatori
sociali in contesti comunitari. Nelle dinamiche fra
locale e globale che caratterizzano il nostro
tempo, un peso sempre maggiore è assunto dalla
dimensione comunitaria, luogo in cui vengono
prodotte una serie di risorse difficilmente
quantificabili, ma fruibili immediatamente dai
membri della comunità stessa. Spesso
riconducibili alla nozione di capitale sociale, tali
risorse appaiono fondamentali nel lavoro
dell'operatore sociale.
L‟incontro si è concluso con un intervento del
presidente dell‟ A.Fa.So.P., Grazia Sinossi, che ha
ricordato la specifità dell‟apporto del volontariato
in ambito sociosanitario, caratterizzato dalla
produzione e circolazione di ciò che oggi i
sociologi chiamano beni relazionali associativi:
dei beni immateriali, difficilmente quantificabili,
certo, ma non per questo meno preziosi.
Grazia Sinossi
(Presidente dell’ass. A.Fa.So.P, Trieste)
25
Fatture emesse per importi pari o superiori a 3.000
euro: obbligo di comunicazione telematica
L‟articolo 21 del D.L. n. 78 del 2010, convertito
con modificazioni dalla Legge n. 122 del 2010, ha
posto, in capo ai soggetti passivi I.V.A. che
effettuano operazioni rilevanti ai fini del tributo,
l‟obbligo di darne comunicazione telematica
all‟Agenzia delle Entrate.
L'obbligo di comunicazione riguarda tutti i
soggetti passivi IVA che effettuano operazioni
rilevanti ai fini IVA e quindi solo le OdV titolari
di partita Iva.
La previsione è stata introdotta per un più efficace
contrasto dei fenomeni evasivi e di frode; infatti,
la norma prevede che, in caso di omissione, falsità
e/o incompletezza della prevista comunicazione, il
trasgressore sia punito con la sanzione da euro
258 a euro 2.065.
L‟incombenza dichiarativa, prevista per le
operazioni di ammontare non inferiore ad euro
3.000, necessitava però di un apposito
provvedimento attuativo; il Provv. Agenzia delle
Entrate 22 dicembre 2010 detta modalità tecniche,
procedure e termini dell‟onere.
In particolare, viene previsto un regime
transitorio, limitato all‟anno 2010; l‟esigenza di
contemperare, infatti, la graduale introduzione
dell‟obbligo comunicativo con la volontà di
assicurare all‟Amministrazione Finanziaria, fin da
subito, la disponibilità dei dati, ha comportato la
fissazione di un limite minimo per la
comunicazione stabilito, in relazione all‟anno
appena trascorso, in euro 25.000, nonché la
limitazione dell‟obbligo alle sole operazioni
soggette a fatturazione ed il differimento del
termine di trasmissione telematica al 31 ottobre
2011.
A regime, invece, andranno comunicate tutte le
operazioni rilevanti ai fini I.V.A. di importo
superiore ad euro 3.000 (al netto dell‟I.V.A.) per
quelle che comportano l‟obbligo di emissione
della fattura e di euro 3.600 (I.V.A. compresa) per
quelle per cui non vi è l‟obbligo di fatturazione,
tenendo sempre conto delle operazioni fra loro
collegate.
Alessandro Olivo
Consulente fiscale CSV
26
I differenti quesiti e aspetti a cui le rubriche intendono offrire una risposta, sono
indicazioni di carattere generale su specifici problemi della vita organizzativa delle
associazioni di volontariato. Qualora l’associazione ritrovi, leggendo queste rubriche,
situazioni analoghe a quelle che deve affrontare, consigliamo comunque di
contattare, per maggiori informazioni, uno sportello del CSV.
27
Sicurezza e Volontariato
a cura dell’ ing. Gianfranco Beltrame, consulente CSV
ANCORA SUI LAVORI AFFIDATI IN APPALTO
Nel precedente articolo già abbiamo trattato l‟argomento dei lavori affidati a lavoratori autonomi e imprese
in appalto. E anche questa volta Vi raccontiamo un caso, da leggere con attenzione.
Un Ente che svolge attività di promozione allo sport affida un piccolo intervento manutentivo a proprio
socio, che esegue il lavoro in economia, a fronte di un modesto compenso per il quale rilascia comunque
fattura/ricevuta.
Proprio mentre il socio esegue il lavoro, l‟Ente ha un‟ispezione da parte di un Organo di Vigilanza che
procede a una verifica sulla corretta applicazione di quanto all‟articolo 26 del decreto legislativo 81/2008
(Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro).
Nel precedente articolo citammo appunto l‟obbligo da parte del Committente di verificare l‟idoneità tecnico
professionale dei lavoratori a cui si affidano lavori in appalto, attraverso:
l‟acquisizione del Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio;
la regolarità contributiva da parte del lavoratore/impresa, attraverso il cosiddetto DURC
(Documento Unico di Regolarità Contributiva), dichiarata da parte dell‟ente previdenziale di riferimento;
l‟informazione sui rischi connessi all‟ambiente di lavoro e la redazione di un documento condiviso
di valutazione degli stessi (DUVRI).
Nel caso in argomento, all‟Ente (previa acquisizione dell‟organigramma del Direttivo) ovvero al Presidente,
quale Legale rappresentante, che non aveva documentazione comprovante la verifica preventiva sull‟idoneità
tecnica da parte del socio, inteso in questo caso come lavoratore autonomo avendo emesso fattura, veniva
contestata la relativa contravvenzione, che va riferita all‟art. 55 del medesimo decreto e che prevede l‟arresto
da due a quattro mesi o una ammenda da 1.000 a 4.800 Euro.
La legge prevede però la possibilità di chiudere il procedimento penale: infatti, una volta che la
contravvenzione viene sanata nel tempo concesso dagli Ispettori, con il pagamento di una in quota ridotta a
un quarto del massimo della sanzione (cioè 1.200 Euro) entro 30 giorni, il provvedimento penale diventa
amministrativo e viene quindi archiviato.
Così ha fatto il Presidente del citato Ente che, se avesse voluto contestare il provvedimento, come unico
mezzo avrebbe dovuto non pagare la sanzione nei termini concessi, andando così davanti al Giudice per
difendere, con l‟assistenza di un legale, la sua posizione.
Così è, ovvero morale della vicenda: prima di affidare un lavoro a un lavoratore autonomo o impresa
predisporre la documentazione sopra citata.
Niente di tale. Rimane il problema se il lavoro viene svolto da un socio che non è in grado di fornire la
documentazione comprovante l‟idoneità tecnico-professionale: in questo caso il lavoro dovrà essere eseguito
in forma volontaria e gratuita.
Ciò non esime però il Presidente dell‟Ente da responsabilità in caso di malaugurato infortunio….
Ma questa è un‟altra storia, su cui torneremo in una prossima occasione.
Sovvenzioni e contributi
a cura di Giovanna Roiatti, consulente CSV
FONDI PER LA SOCIETÀ CIVILE
In ogni numero della rivista secondo tradizione si approfondisce un programma, un Bando, una delle
possibilità di acquisire forndi per quelli che consideriamo “Beni comuni”.
L'approfondimento di questo numero è dedicato al Programma LIFE+ utile per le associazioni e gli enti che
si occupano di protezione dell'ambiente
Gli Obiettivi del Programma LIFE+ sono
1. Natura e biodiversità: proteggere, conservare, ripristinare, monitorare e favorire il funzionamento dei
sistemi naturali, degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatiche, al fine di arrestare la perdita di
biodiversità, inclusa la diversità delle risorse genetiche, all'interno dell'UE.
2. Politica e governance ambientali:
- cambiamento climatico: stabilizzare la concentrazione di gas ad effetto serra ad un livello che eviti il
surriscaldamento globale oltre i 2 gradi centigradi,
- acque: contribuire al miglioramento della qualità delle acque attraverso lo sviluppo di misure efficaci sotto
il profilo dei costi al fine di raggiungere un «buono stato ecologico» delle acque nell'ottica di sviluppare
piani di gestione dei bacini idrografici a norma della direttiva 2000/60/CE (direttiva quadro sulle acque),
- aria: raggiungere livelli di qualità dell'aria che non causino significativi effetti negativi, né rischi per la
salute umana e l'ambiente,
- suolo: proteggere il suolo e assicurarne un utilizzo sostenibile, preservandone le funzioni, prevenendo
possibili minacce e attenuandone gli effetti e ripristinando il suolo degradato,
- ambiente urbano: contribuire a migliorare il livello delle prestazioni ambientali delle aree urbane d'Europa,
- rumore: contribuire allo sviluppo e all'attuazione di politiche sull'inquinamento acustico,
- sostanze chimiche: migliorare, entro il 2020, la protezione dell'ambiente e della salute dai rischi costituiti
dalle sostanze chimiche attraverso l'attuazione della normativa in materia di sostanze chimiche, in particolare
il regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH) e la strategia tematica su un utilizzo sostenibile dei pesticidi,
- ambiente e salute: sviluppare l'informazione di base per le politiche in tema di ambiente e salute (Piano
d'azione europeo per l'ambiente e la salute 2004-2010),
- risorse naturali e rifiuti: sviluppare e attuare le politiche finalizzate a garantire una gestione e un utilizzo
sostenibili delle risorse naturali e dei rifiuti e migliorare il livello di impatto ambientale dei prodotti, modelli
di produzione e di consumo sostenibili, prevenzione, recupero e riciclaggio dei rifiuti; contribuire all'effettiva
attuazione della strategia tematica sulla prevenzione e sul riciclaggio dei rifiuti,
- foreste: fornire, soprattutto attraverso una rete di coordinamento a livello dell'UE, una base concisa e a
largo spettro per le informazioni rilevanti per la definizione e l'attuazione di politiche relativamente alle
foreste e ai cambiamenti climatici (impatto sugli ecosistemi forestali, mitigazione, effetti della sostituzione),
biodiversità (informazione di base e aree forestali protette), incendi boschivi, condizione di boschi e foreste e
funzione protettiva delle foreste (acqua, suolo e infrastrutture) nonché contribuire alla protezione di boschi e
foreste contro gli incendi,
28
- innovazione: contribuire a sviluppare e dimostrare approcci, tecnologie, metodi e strumenti innovativi
diretti a facilitare l'attuazione del piano di azione per le tecnologie ambientali (ETAP),
- approcci strategici: promuovere l'attuazione effettiva e il rispetto della normativa dell'Unione in materia di
ambiente e migliorare la base di conoscenze necessaria per le politiche ambientali; migliorare le prestazioni
ambientali delle piccole e medie imprese (PMI).
3. Informazione e comunicazione: assicurare la diffusione delle informazioni e sensibilizzare alle tematiche
ambientali, inclusa la prevenzione degli incendi boschivi; fornire un sostegno alle misure di
accompagnamento, come azioni e campagne di informazione e comunicazione, conferenze e formazione,
inclusa la formazione in materia di prevenzione degli incendi boschivi.
Percentuali di cofinanziamento comunitario
La percentuale massima del sostegno finanziario dell'Unione è pari al 50 % delle spese ammissibili.
Beneficiari:
Le proposte devono essere presentate da enti pubblici e/o privati, soggetti e istituzioni registrati negli Stati
membri dell'Unione europea.
Importo disponibile:
267 431 506 EUR
Modalità di partecipazione:
Le proposte devono essere redatte su appositi moduli di domanda e devono essere trasmesse su CD-ROM o
su DVD.
Almeno il 50 % dell'importo totale è assegnato a misure a sostegno della conservazione della natura e della
biodiversità.
Per le associazioni che desiderano avvalersi del supporto del Centro servizi volontariato, si ricorda che è
attivo un servizio di consulenza sulle progettazioni e verifica sulle domande di contributo prima della loro
spedizione agli Enti erogatori. Gli appuntamenti con il consulente possono essere fissati telefonando al
proprio sportello di riferimento o presso la sede di Pordenone al numero 0434-21961.
Il 31 marzo scadono i seguenti bandi per chi può essere interessato:

Study visits del Programma Life Long Learning rivolto a tutte le persone coinvolte nell'educazione e
nella formazione

Volontariato senior del Programma Life Long Learning rivolto a tutti volontari oltre i 50 anni che
vogliono svolgere la loro opera in altri paesi europei

Cooperazione allo sviluppo L.r. 19/2000 rivolto a Enti locali,istituzioni pubbliche e private,
Università e loro Consorzi; Organizzazioni non governative; Organizzazioni di volontariato;
ONLUS; Organizzazioni sindacali e imprenditoriali; Associazioni dei corregionali all‟estero;
Associazioni di immigrati.

Iniziative di protezione dell'ambiente Provincia di Udine Deliberazione Giuntale n. 17 del
26.01.2006
29
ALCUNE SCADENZE da APRILE a GIUGNO 2011
RIFERIMENTO
NORMATIVO
SCADENZA
DESTINATARI
Programma comunitario Gioventù 3 scadenze
Gruppi ed organizzazioni
in azione 2007/13
all'anno. Prox il giovanili
1 giugno ‟11
Comenius e Grundtvig
Formazione in servizio
29 aprile 2011
16 settembre
2011
Tutte le persone coinvolte
nell'educazione e nella
formazione
ENTE
EROGATORE
Agenzia nazionale
Gioventù o Agenzia
EACEA
Commissione Europea
Programma Cultura Strand 1.3.5 – 03/05/2011
Special measures: cooperazione
con paesi terzi
Enti, teatri, musei,
Commissione Europea
associazioni professionali,
centri
di ricerca, università, istituti
culturali e autorità pubbliche
Programma Media
Organizzazioni e istituti
pubblici e privati che si
occupano di comunicazione
audiovisiva
Commissione europea
Programma DCI 2007/2013 Attori dal 1.1.07 al
non statali e autorità locali nello
31.12.13
sviluppo
Paesi e regioni partner,enti
decentralizzati dei paesi
partner, ONG
Commissione Europea
Sostegno alla ricerca in africa
EuropeAid
Commissione europea-sito Web
Europa del 15/12/10
30/04/2011
Organizzazioni scientifiche o Fondo Europeo per lo
tecnologiche, reti
Sviluppo
scientifiche
Programma comunitario Europa
per i cittadini
1/06/11
1/09/11
Enti locali, organizzazioni
della società civile, ONG,
scuole, sindacati,
associazioni di volontariato,
associazioni di sport
amatoriale, etc.
EACEA Agenzia
esecutiva per
l‟istruzione, gli
audiovisivi e la cultura
Cooperazione Europeaid Eu-paesi 30/06/2011
terzi APPOGGIO AI SETTORI
CULTURALI ACP
NGO, organismi pubblici o
privati,
televisioni pubbliche
EuropeAid/130966/D/
ACT/ACPTPS
L.R. 1/2006, L.R. 24/2006, L.R.
25/2006 ex L.R. 68/1981, L.R. n.
31/1989,L.R. n. 21/1999,L.R. n.
15/1987, L.R. n. 11/1988Domanda di contributo per lo
svolgimento di attività culturali di
valenza provinciale
Associazioni iscritte all‟Albo Province
Regionale del Volontariato e
Cooperative
Sociali
L.
266/1991 e L.R. 7/1992,
O.N.L.U.S.
D.Lgs.
460/1997,
O.N.G.
L.
49/1997, ecc..
29/04/2011
http://eacea.ec.europa.eu/citizenshi
p/funding/2011/index_en.php
Almeno 1 mese
prima della
realizzazione
dell'iniziativa
30
Lo scaffale del volontariato
Esplorazioni bibliografiche su temi di interesse sociale
a cura del Centro Studi CSV
Scuola e Volontariato. Presentiamo qui di seguito una breve esplorazione bibliografica su questo
tema, segnalando, accanto al titolo, l’eventuale presenza e la collocazione del testo nella biblioteca
del CSV, sita in via san Francesco 2, a Trieste.
AA. VV. 1996
L'animazione a scuola. Accoglienza, apprendimento, comunicazione. Torino, Gruppo Abele [biblioteca
CSV: L/505]
AA. VV. 2004
Insegnare e apprendere nella globalizzazione. Bergamo, Ponte delle Grazie [biblioteca CSV: L/587]
Associazione Culturale Amici del Caffè Gambrinus (a cura di) s.a.
1996-2005. Dieci anni di concorsi scolastici - "Scrittori, Artisti e Poeti in erba". Trieste, Associazione
Culturale Amici del Caffè Gambrinus [biblioteca CSV: L/708]
Associazione il Granello di Senape (a cura di) 2006
Ragazzini e Ragazzacci - Studenti e detenuti a confronto sui temi della devianza e dell'illegalità. Padova,
Ristretti Orizzonti [biblioteca CSV: L/337]
BONETTI, Renzo - ZANI, Angelo Vincenzo (a cura di) 1998
Sussidiarietà e nuovi orizzonti educativi: una sfida per il rapporto famiglia-scuola. Brescia, Editrice La
Scuola [biblioteca CSV: L/187]
BOURDIEU, Pierre - PASSERON, Jean Claude
La reproduction. Elements pour une théorie du système d'enseignement. Paris, Ed. de Minuit. [biblioteca
CSV: L/1070]
CARITAS AMBROSIANA (a cura di) 1996
Oltre la scuola. Disagio, prevenzione, volontariato. Milano, Oltre [biblioteca CSV: L/420]
CASANOVA, Nicola - GOFFREDI, Luigi (a cura di) 2006
La tutela dei minori: esperienza e ricerca. Firenze, CESVOT [biblioteca CSV: L/704]
Comunità europea (a cura di) 2004
Promozione dell'apprendimento delle lingue e della diversità linguistica - Piano d'azione 2004-2006.
Lussemburgo, [biblioteca CSV: L/812]
Confederazione Cooperative Italiane 1997
Guida all'educazione cooperativa nella scuola. Trento, Grafiche Artigianelli [biblioteca CSV: L/1130]
31
DI PIETRO, Mario - DACOMO, Monica 2005
Fanno i bulli, ce l'hanno con me.. Manuale di autodifesa positiva per gli alunni. Gardolo, Erickson
[biblioteca CSV: L/976]
FALCONE, Maria - MARCHESE, Giovanni 2004
Io e tu: la società. Educazione alla legalità e alla convivenza civile. Roma, Carocci [biblioteca CSV: L/134]
GRUPPO SOLIDARIETA‟ (a cura di) 1993
Handicap: tra bisogni e risposte. Dalla cultura dell'inserimento a quella dell'integrazione. Ancona, Gruppo
Solidarietà Edizioni [biblioteca CSV: L/444]
GRUPPO SOLIDARIETA‟ (a cura di) 1997
Handicap intellettivo grave e servizi: quale risposta dopo la scuola dell'obbligo? Ancona, Gruppo
Solidarietà Edizioni [biblioteca CSV: L/442]
GRUPPO SOLIDARIETA‟ (a cura di) 1998
Handicap e scuola. L'integrazione possibile. Ancona, Gruppo Solidarietà Edizioni [biblioteca CSV: L/443]
LAZZARO, Enzo (a cura di) 2002
Dai mano a mano. Un laboratorio di ricerca realizzato con le scuole. Cesena, Il Ponte Vecchio [biblioteca
CSV: L/478]
MENESINI, Ersilia (a cura di) 2003
Bullismo: le azioni efficaci della scuola. Percorsi italiani alla prevenzione e all'intervento. Gardolo,
Erickson [biblioteca CSV: L/992]
MINUTO, Isolina 1993
Disabilità, scuola e volontariato. Ricerche e interventi Roma, Istituto Bibliografico Napoleone [biblioteca
CSV: L/435]
MORO, Felice 2001
Handicap e scuola. 25 anni di integrazione dei soggetti disabili. Milano, Franco Angeli [biblioteca CSV:
L/372]
OLWEUS, Dan 1993
Bullying at school. Oxford, Blackwell. Trad. it.: Bullismo a scuola. Tagazzi oppressi, ragazzi che
opprimono. Firenze, Giunti [biblioteca CSV: L/991]
PIPITONE, Cristiana 2000
Bambini e genitori nella scuola e nella società. Roma, Fondazione Italiana per il Volontariato [biblioteca
CSV: L/427]
SCHOOLMATES PROJECT s.a.
Bullismo nelle scuole: manuale di sopravvivenza. [biblioteca CSV: L/1219]
TEDESCHI, Luciano 2005
Volontari e studenti nel quotidiano adottiamoci. Pordenone, CSV [biblioteca CSV: L/825]
TISO, Paola 2004
Ragazzo straniero tra scuola e territorio. Un approccio integrato. Padova, CSV [biblioteca CSV: L/411]
TOSOLINI, Aluisi et alii 2007
A scuola di intercultura. Cittadinanza, pertecipazione, interazione: le risorse della società multiculturale.
Gardolo, Erickson [biblioteca CSV: L/978]
YLENIA FIORINO, SIMONA ROTONDI (a cura di) 2007
Volontariato. Giovani e volontariato: un laboratorio di idee in evoluzione. Ministero della solidarietà
sociale. Osservatorio Nazionale per il Volontariato. [biblioteca CSV: L/1360]
32
FAQ amministrative e fiscali
a cura di Alessandro Olivo
33
 Posto che l'art.8, comma 2, della L.266/1991 pone fuori campo iva tutte le operazioni attive poste in
essere dalle Organizzazioni di Volontariato, qualora una associazione regolarmente iscritta al registro di
cui alla medesima legge, partecipasse ad una manifestazione cittadina di tre giorni l'anno in cui si
somministrano alimenti e bevande dietro corrispettivo (attività considerata "commerciale marginale" dal
D.M.25/05/1995 e quindi fuori campo Ires), dovrebbe assoggettare ad Iva tali corrispettivi, e quindi
effettuare tutti gli adempimenti connessi (apertura partita Iva, registrazioni, dichiarazione Iva ecc.). Se si,
potrebbe accedere al regime di cui alla L.398/1991?
Si ritiene maggiormente aderente al quadro normativo complessivo delineato per le ODV, interpretare l'art. 8
co. 2 legge 266/91, nel senso di escludere dall'ambito di applicazione dell'Iva oltre alle attività istituzionali
anche quelle commerciali marginali esercitate nei limiti di marginalità e di non professionalità ex DM
25/05/1995. Secondo tale linea interpretativa risulta corretto per le ODV anche non avere la partita Iva ma
solo il codice fiscale e quindi di conseguenza per tali marginalità commerciali non vi sarebbero obblighi Iva
di alcun genere.
 Può lo statuto di un’associazione di volontariato che si vuole iscrivere al Registro Regionale delle
OOVV prevedere la presenza di soci minorenni? I soci minorenni hanno diritto di intervento ma non di
voto?
Sebbene sia privo di capacità d‟agire, si ritiene tuttavia che un minore di età inferiore ai 16 anni possa
compiere atti giuridici, compresa l‟adesione ad associazioni ed il pagamento della relativa quota d‟iscrizione,
purché gli atti compiuti abbiano nessuna o comunque modesta rilevanza patrimoniale.
Quanto alla possibilità di riconoscere al minore, all‟interno dell‟Assemblea, il diritto di voto, sulla base
dell‟orientamento sopra espresso, si ritiene che tale diritto possa essere esercitato dal minore, peraltro sempre
a condizione che la deliberazione verta su materia di nessuna o di modesta rilevanza patrimoniale. In tale
ipotesi al diritto di voto del minore non può essere apposta alcuna limitazione.
 Un'associazione che ha regolarmente provveduto all'invio del modello EAS lo scorso anno nei termini
previsti, è tenuta ad un nuovo invio nell'anno 2010? Se si qual'è la scadenza?
Un'associazione che ha regolarmente provveduto all'invio del modello EAS lo scorso anno nei termini
previsti, è tenuta ad un nuovo invio nell'anno 2010? Se si qual'è la scadenza?
Con riferimento al quesito posto, si rinvia alle istruzioni di compilazione del modello EAS le quali
dispongono che il modello deve essere nuovamente presentato, in caso di variazione dei dati
precedentemente comunicati, entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello in cui si è verificata la
variazione (in tale evenienza inserire tutti i dati richiesti nel modello, anche quelli non variati). Non è
obbligatorio presentare un nuovo modello nel caso in cui, nella sezione Dichiarazioni del rappresentante
legale, si verifichi una variazione dei soli dati relativi agli importi di cui ai punti 20 e 21, oppure del numero
e dei giorni delle manifestazioni per la raccolta di fondi di cui al punto 33, oppure dei dati di cui ai punti 23,
24, 30 e 31.
Alessandro Olivo
Consulente fiscale CSV
34
CIESSE INFORMA - NUMERO 34 - PERIODICO ONLINE DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO FRIULI VENEZIA GIULIA
VIALE MARTELLI, 51 - 33170 PORDENONE - TEL. 0434 21961
REDAZIONE, FOTO E GRAFICA: ROBERTO LIONETTI, TEL./FAX 040 3720919 - E-MAIL: [email protected]
DIRETTORE RESPONSABILE: UGO SALVINI
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI TRIESTE N. 1046 DEL 11/04/2002
GLI ARTICOLI FIRMATI RIFLETTONO ESCLUSIVAMENTE L’OPINIONE DEI LORO AUTORI,
E NON NECESSARIAMENTE QUELLA DELLA RIVISTA O DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO FRIULI VENEZIA GIULIA
I TESTI, ANCHE SE CURATI CON SCRUPOLOSA ATTENZIONE, NON POSSONO COMPORTARE SPECIFICHE RESPONSABILITÀ
PER INVOLONTARI ERRORI O INESATTEZZE IN CAPO ALL’AUTORE E/O EDITORE
È CONSENTITA ED AUSPICABILE LA RIPRODUZIONE E DIVULGAZIONE TOTALE O PARZIALE DEI TESTI PURCHÉ VENGA CITATA LA FONTE
IL VOLUME È STATO CHIUSO IN REDAZIONE NEL MESE DI MAGGIO 2011
LA RIVISTA E’ DISTRIBUITA GRATUITAMENTE
QUESTA PUBBLICAZIONE, COME PREVISTO DALLA LEGGE 266/91 PER TUTTE LE ATTIVITÀ DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO, È POSSIBILE
GRAZIE AL CONTRIBUTO DELLE FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA: FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI UDINE E PORDENONE,
FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI TRIESTE, FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI GORIZIA, FONDAZIONE CASSE DI RISPARMIO DELLE
PROVINCE LOMBARDE E ACRI-ASSOCIAZIONE DI FONDAZIONI E CASSE DI RISPARMIO SPA EROGATO ATTRAVERSO IL COMITATO DI GESTIONE
DEL FONDO SPECIALE DEL VOLONTARIATO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Il Centro Servizi Volontariato Friuli Venezia Giulia è socio di CSV.net, Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato
Il Centro Servizi Volontariato Friuli Venezia Giulia è inoltre socio del Centre Européen du Volontariat
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