numero 34/35 Marzo – Giugno 2011 Edizione online 0 Sommario ◊ Iniziative 2011 CSV FVG ◊...la lettura continua… ◊ Valori, competenze, esperienze. Percorso di formazione CSV per il 2011 Anno Europeo del Volontariato ◊ Ambiente, fauna selvatica e animali domestici: l’impegno dell’associazione Il Capofonte ◊ Le attività dell’Ente Nazionale Protezione Animali nel corso del 2010 ◊ Volontariato e comunicazione ◊ Volontariato: una colonna del welfare italiano ◊ Comunicare un’idea: un (per)corso innovativo avviato in regione dal CSV ◊ “Impazzire si può”. Secondo Convegno nazionale sul disagio mentale ◊ I Canais di una volta di Meduno compiono 8 anni ◊ L’Associazione Progetto Susan ◊ Valutazioni statistiche su scelte e importi relativi alle Onlus di Volontariato iscritte alle liste per il 5 x mille per l’anno 2009 nelle Province del Friuli Venezia Giulia ◊ Il Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia. Un quadro delle attività nel 2010 ◊ L’A.I.A.S. ◊ Salute mentale, lavoro di comunità e approccio partecipativo. Incontro a Trieste presso l’A.Fa.So.P ◊ Fatture emesse per importi pari o superiori a 3.000 euro: obbligo di comunicazione telematica Sicurezza e Volontariato Sovvenzioni e contributi Lo scaffale del volontariato: Scuola e volontariato FAQ amministrative e fiscali Mariangela FANTIN Dario MOSETTI Consiglio Direttivo CSV Maria Grazia Beinat Gianfranco URSO Dario SANTIN CNV di Lucca Roberto LIONETTI Clara LENUZZA Andrea CECCHINI Andrea CECCHINI Andrea VUANO Alberto GREMESE Paolo OLIVO Claudia MARSILLIO ZACCHIGNA Grazia SINOSSI Alessandro OLIVO Gianfranco BELTRAME Giovannna ROIATTI Roberto LIONETTI Alessandro OLIVO 1 Iniziative 2011 CSV FVG Sono tempi duri per le ali della solidarietà. La crisi economica mondiale attuale di certo non risparmia il terzo settore che da sempre si arrabatta alla ricerca di nuove fonti di finanziamento e ora più che mai deve superare l‟audace sfida di riuscire con i contingentati mezzi finanziari disponibili a garantire continuità e qualità ai servizi erogati alle associazioni soddisfando nel frattempo le esigenze degli stakeholders. Lo sanno bene tutti i centri di servizi del volontariato diffusi sul territorio nazionale e in particolare modo il CSV FVG, il quale guarda comunque con rinnovato entusiasmo il futuro e già dal 2011, come da bilancio preventivo, punta a migliorare la professionalità in ogni ambito attuando un‟attenta analisi e un perfezionamento costante delle procedure attraverso un monitoraggio assiduo delle attività. Sullo sfondo di questo scenario e considerando che il 2011 è l‟Anno Europeo del Volontariato, il CSV FVG ha programmato un calendario di iniziative volte a rendere sempre più trasparente il proprio operato al servizio degli interlocutori. L‟agenda è fitta di appuntamenti. A cominciare dalle cinque riunioni territoriali delle organizzazioni di volontariato, coordinate dal CSV FVG, previste già dal 4 aprile a Tolmezzo, Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste. All‟ordine del giorno nel novero degli argomenti, oggetto di allargata condivisione di riflessioni e commenti, la proposta di legge regionale sul volontariato. Nell‟attesa di una nuova legge quadro che regoli il terzo settore chiunque entro il 31/12/2010 connettendosi all‟indirizzo volontariato.nuovalegge@regione .fvg.it oltre ad apprendere il testo completo della bozza ha avuto la possibilità di avanzare proposte e suggerimenti che saranno esaminati prima della stesura definitiva del progetto di legge. Seguirà un ciclo di incontri intitolato “Valori, competenze, esperienze”- un vero e proprio percorso di formazione dedicato all‟Anno Europeo del Volontariato - che si terrà tra aprile e giugno dapprima nelle sedi CSV di Pordenone e Trieste e poi a settembre in quelle di Udine e Gorizia. Un‟opportunità di apprendimento permanente per i cittadini. Un “corpo docente” speciale - costituito da accademici, professionisti e volontari - ricorderà alla comunità l‟importanza della cultura del volontariato, coacervo di valori, saperi, pratiche e metodologie, incentrati sulla solidarietà, la gratuità, la democrazia e la partecipazione sociale. Al termine di giugno peraltro avrà luogo l‟XI Assemblea Regionale delle Organizzazioni di Volontariato. Un evento che travalica i confini europei radunando attorno al tavolo del volontariato diversi rappresentanti dell‟Unione Europea e non, si manifesterà dopo l‟estate. Dal 7 al 9 ottobre Gorizia ospiterà la seconda edizione della conferenza internazionale “Dialoghi d’Europa: Italia – Balcani”, un teatro di confronto di esperienze, pratiche e normative internazionali, favorito dal patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. La Presidente Cav.Mariangela Fantin 2 …la lettura continua… Care lettrici e cari lettori , sono felice di scrivere le prime righe di questa nuova esperienza editoriale per il Csv Fvg; quello che state leggendo è infatti il primo numero on line della nostra rivista “Ciesse Informa” nel nuovo formato digitale. Come preannunciato nel numero precedente la nostra rivista continuerà ad essere pubblicata in formato on line, inviata tramite posta elettronica e presente sul sito del Csv Fvg www.csv-fvg.it. Non ci sono stati cambiamenti significativi; abbiamo cercato di mantenere la stessa grafica e aspetti editoriali, con i consueti spazi dedicati alle associazioni e le nostre storiche rubriche. Rispetto al passato grazie alle tecnologie informatiche il “Ciesse Informa” potrà essere pubblicata ed aggiornata in tempi più brevi, trasmessa molto velocemente, con costi più ridotti e potenzialmente sarà letta da più persone, anche di altri paesi europei. Ringrazio anticipatamente tutti le volontarie/i, i professionisti, i collaboratori, i dipendenti che vorranno dare ancor più vita alla rivista con i loro contributi e le loro idee. Al fine di migliorare il nostro servizio di informazione invitiamo tutte le associazioni di volontariato ed i cittadini ad inviarci i loro articoli e a segnalarci gli eventi e notizie, al seguente indirizzo mail: [email protected] . Un‟altra avventura finalmente è iniziata grazie a tutti voi ed ai nostri supporters finanziari (le Fondazioni di Origine Bancarie). Non mi resta che augurare a Voi tutte/i una buona lettura Dario Mosetti Direttore del Csv Fvg 3 E’ uscito in questi giorni il nuovo testo “La sicurezza sul lavoro”, a cura dell’ing. Gianfranco Beltrame, nella nostra collana Materiali, n. 12. Il testo presenta la normativa completa relativa all’organizzazione della sicurezza, alla valutazione del rischio e ai principali fattori di rischio in ambito lavorativo. Valori, competenze, esperienze Percorso di formazione CSV per il 2011Anno Europeo del Volontariato Pubblichiamo qui di seguito il testo del progetto di formazione approvato dal Consiglio direttivo del CSV in occasione dell’Anno Europeo del Volontariato Dario Mosetti, direttore del CSV Obiettivo generale (finalità) Contribuire all‟affermarsi nella nostra società di una cultura del volontariato, intesa come insieme complesso di valori, saperi, pratiche e metodologie incentrati sulla solidarietà, la gratuità, la democrazia e la partecipazione sociale. Stimolare il rinnovamento del Volontariato: partecipazione dei giovani, risposte a nuovi bisogni legati alla crisi sociale ed economica. Obiettivi specifici Promozione nella nostra regione dei valori legati al volontariato (solidarietà, gratuità, democrazia, dialogo, nonviolenza..), e sviluppo di specifiche competenze (capacità di progettare, comunicare, partecipare e far partecipare) in occasione dell‟Anno Europeo del Volontariato 2011. Target Organizzazioni di volontariato, Scuole, Cittadinanza, Amministratori, Politici Ambiti e sedi dell’intervento Centri e aule di formazione del CSV ed eventuali strutture sul territorio a Pordenone, Trieste, Gorizia, Udine Risultati attesi Aumentare competenze pratico-teoriche delle OdV: a) nel lavoro per progetti in ambito nazionale ed internazionale b) negli interventi basati sull‟approccio partecipativo c) nella comunicazione sociale d) nei principi di base della formazione dell‟adulto e) nella capacità di coinvolgere nuovi volontari f) nella capacità di elaborare interventi e progetti in risposta ai nuovi bisogni Indicatori numerici per la valutazione del progetto Numero degli incontri realizzati per provincia, numero dei partecipanti, materiale didattico fornito ai corsisti, valutazione complessiva del corso da parte dei partecipanti Attività Le attività di formazione, con incontri settimanali, si concentranno nei mesi di aprile-giugno (Pordenone e Trieste) e settembre-novembre 2011 (Gorizia e Udine). Il progetto si chiuderà nel novembre 2011, con un incontro conclusivo in ognuna delle 4 sedi provinciali. Articolazione e contenuti del corso 1) Anno Europeo del Volontariato, educazione permanente e formazione dell’adulto Ruolo dell’educazione permanente e formazione dell’adulto nel volontariato. Formazione vs educazione (attività destinate a migliorare le performance attuali e future, e attività destinate a migliorare la competenza globale al di là dei compiti attuali).Il documento sull’Anno Europeo del Volontariato e quello dell’Unione Europea sull’educazione permanente degli adulti. Competenze che possono essere sviluppate nelle attività e nel mondo del volontariato:imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità. 2) Progettare, gestire, valutare e verificare Cos’è un progetto. Organizzazione gerarchico-funzionale e lavoro per progetti. Dalla gestione del progetto al lavoro per progetti. Le principali caratteristiche del lavoro per progetti. Il quadro logico del progetto. Ciclo del progetto (qualificazione, definizione, realizzazione, chiusura). Strumenti di gestione delle attività (struttura di ripartizione del lavoro, diagramma di Gantt, PERT e CPM). Cosa intendiamo 4 per valutazione. Cosa valutare (valutazione di processo, impatto, risultato). Strumenti qualitativi e quantitativi di verifica. 3) La partecipazione attiva ai progetti: aspetti teorici e modalità operative Perché la partecipazione. Analisi della partecipazione dei beneficiari nei progetti internazionali:testimonianze sulla cooperazione in Africa ed America Latina. Quale partecipazione? Vantaggi dell’approccio dal basso. Rassegna delle principali metodologie partecipative (l'azionericerca partecipativa ispirata al lavoro del pedagogista brasiliano Paulo Freire, la Participatory Rural Appraisal, l’antropologia sociale applicata).Strumenti dell’approccio partecipativo. 4) Promuovere le attività di volontariato, coinvolgere nuovi volontari giovani: modalità di comunicazione Cosa intendiamo per comunicazione. Attori e contesti di fruizione della comunicazione. Monumento/documento. Autorialità e autorevolezza. Contenuti della comunicazione e target: cosa e per chi. Dalla parola all’immagine. La narratività al servizio del volontariato. Testimonianze e storie di vita. Obiettivo solidale: la fotografia per documentare, fare e parlare di volontariato. La comunicazione visuale: alcuni aspetti teorici da non sottovalutare. Volontariato e media: rendere visibile la solidarietà. 5) Testimonianza di volontariato: sostegno all’handicap Corpo individuale, corpo sociale e disabilità: aspetti antropologici dell’handicap. Barriere sociali, barriere culturali, barriere architettoniche, progetti di vita e modalità di possibile autonomia: testimonianze dal mondo del volontariato. 6) Testimonianza di volontariato: il mondo degli anziani e dell’emarginazione Volontariato, bisogni e ciclo della vita. Salute dell’anziano e violenza: un aspetto emergente. Invecchiamento ed emarginazione: quali risposte? Comunità, sostegno sociale e benessere dell’anziano. Ruolo attivo dell’anziano nella società. Testimonianze dal mondo del volontariato. 7) Testimonianza di volontariato: la solidarietà internazionale Paesi in Via di Sviluppo per sempre?Ripensare la cooperazione. Globalizzazione, emigrazione e patrie elettive: i confini della solidarietà. Sviluppare attività formative e lavorative nei paesi in via di sviluppo. Testimonianze dal mondo del volontariato. 8) Il volontariato come prospettiva di una nuova società. Valori di riferimento Dono, gratuità, reciprocità: mondo e valori del volontariato. Volontariato, capitale sociale e beni relazionali. Il volontariato come laboratorio di analisi di bisogni nuovi nella società della crisi. Volontariato, società civile e democrazia: il “sogno europeo”. Sussidiarietà e cittadinanza attiva. Il volontariato come risposta nonviolenta a ogni forma di violenza ed emarginazione. Rielaborare progetti, ambiti di intervento creando una nuova scala di priorità alla luce delle nuove povertà, delle nuove forme di emarginazione sociale e culturale. Metodo Lezioni frontali, ricche di esempi, si alterneranno a testimonianze di volontari e a larghi momenti di dibattito. L‟approccio adottato in questo progetto formativo (che si colloca all‟interno delle esperienze – pratiche e teoriche – di formazione permanente dell’adulto) si basa infatti sulla condivisione di testimonianze e un‟ampia riflessione a partire dalle stesse. Al tempo stesso, poiché le organizzazioni di volontariato (quale che sia il loro ambito di intervento) sono costantemente impegnate (al loro interno e verso l‟esterno) in attività di Informazione, Educazione e Comunicazione destinate a individui adulti, il Progetto intende trasmettere ai volontari le basi del lavoro andragogico e le principali tecniche dell‟approccio partecipativo). Responsabile organizzativo del corso: Roberto Lionetti Referente per il Consiglio Direttivo: Sergio Chiarotto Relatori Interverranno, oltre agli esperti, numerosi volontari attivi in regione e disponibili a portare la loro testimonianza sul loro impegno nei seguenti ambiti: Disabilità; Solidarietà internazionale e interventi in Paesi in via di sviluppo; Scuola, educazione e giovani; Mondo degli anziani e dell‟emarginazione. 5 Ambiente, fauna selvatica e animali domestici: l‟impegno dell‟associazione Il Capofonte L'associazione Il Capofonte nasce dalla volontà di un gruppo di cittadini attivi sul territorio dal 1999 che decisero di costituirsi in associazione di volontariato nel 2006 con l‟intento di salvaguardare l‟intera area situata nei pressi del Capofonte Teresiano a Trieste. Il Capofonte è l'opera più importante del complesso di gallerie e cunicoli sotterranei conosciuto come Acquedotto Teresiano. Questo manufatto fu costruito nel 1749/1751 per volontà dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria e rappresenta il nucleo iniziale dell'antico acquedotto che scendendo dal rione di San Giovanni portava l'acqua alle principali fontane della città di Trieste. L'associazione persegue le seguenti finalità solidaristiche e sociali: promuove il riconoscimento del diritto alla vita, alla non sofferenza e alla libertà di uomini e animali, tutela l'ambiente sia naturale che urbano in zone di interesse naturalistico-faunistico storico-monumentale con particolare riferimento all'area denominata bosco di Capofonte dove svolge attività di pulizia e custodia delle aree verdi, delle sorgive e delle altre risorse naturali ipogee ed epigee. Si prefigge inoltre di proteggere la fauna selvatica e gli animali in generale anche randagi favorendo le adozioni dei cani abbandonati o rinunciati con interventi di monitoraggio presso i canili della provincia di Trieste e della vicina Slovenia, organizzando numerose attività finalizzate alla tutela del diritto degli stessi, favorendo scambi di informazioni nell'ambito locale e transfrontaliero. In quest'ultimo settore l'associazione Il Capofonte svolge un'importante attività che coinvolge anche aspetti sociali, nel corso del 2010 è stata presentata una nuova iniziativa rivolta principalmente ai detenuti della Casa Circondariale di Trieste proprietari di cani finalizzata ad aiutare sia il cane rimasto senza proprietario sia il detenuto che non trovando riferimenti esterni non ha la possibilità di conoscere la sorte del proprio animale. I cani che sono di proprietà di persone impossibilitate a tenerli con sé a causa di procedimenti penali in corso e che non possono essere adottati in quanto non rinunciati vengono rinchiusi presso il canile assistenziale convenzionato con i comuni della provincia di Trieste. Lo scambio di informazioni con i proprietari è importante per l'attività dei volontari che in caso di rinuncia sono in grado di effettuare un'adozione responsabile e duratura. Accade molto spesso che persone emarginate o disadattate, che non si riconoscono nei modelli della società contemporanea, instaurino un rapporto affettivo molto intenso con il loro cane, rapporto che compensa in qualche modo il disagio sociale della persona. L'associazione Il Capofonte con questa iniziativa vuol dare una mano a coloro che trovandosi in una situazione di difficoltà e di privazione della libertà necessitano di un aiuto concreto. L'attività nel settore dell'adozione dei cani abbandonati è stata molto intensa in questi anni, dal 2006 siamo riusciti a far adottare oltre 400 cani, nel 2010 ben 160 cani abbandonati o rinunciati hanno trovato una nuova famiglia in provincia di Trieste. Il lavoro dei volontari del Capofonte si è rivelata di grande importanza sia per le povere bestiole abbandonate sia per i comuni della provincia di Trieste che hanno visto in questo modo ridotti notevolmente i costi di mantenimento degli animali che dopo 10 giorni di permanenza al canile sanitario per le verifiche veterinarie devono essere trasferiti per legge nel canile assistenziale convenzionato. Numerosi sono stati inoltre i cani trovati vaganti in territorio italiano restituiti in tempi brevissimi ai proprietari sloveni che li avevano smarriti, grazie alla collaborazione instaurata tra l'associazione Il Capofonte e l'associazione slovena Litorale contro il maltrattamento degli animali con sede a Capodistria ed i veterinari del ASS n°1 Triestina. Per saperne di più www.ilcapofonte.it Maria Grazia Beinat Presidente dell'Ass. Il Capofonte Il tema fotografico scelto per illustrare questo nuovo numero della rivista, è quello degli animali. Spesso, infatti, l’impegno dei volontari si estende al mondo animale: che si tratti di sperimentare la pet therapy con anziani o bambini, offrire un ricovero a cani e gatti abbandonati, proteggere la fauna o lottare per i diritti degli animali, il volontariato si confronta in svariate occasioni, e a vario titolo, con piccoli e grandi “amici dell’uomo”, estendento ulteriormente i confini dell’inclusione e della solidarietà. Anche in questo numero, come di consueto, le foto sono di Roberto Lionetti. 6 Le attività dell‟Ente Nazionale Protezione Animali nel corso del 2010 Il 2010 è stato un anno di grande impegno per la sede di Trieste chiamata a supplire all‟insufficiente soccorso su strada, effettuato dalla Provincia di Trieste per gli animali selvatici, compensato con un diretto impegno ENPA. Sono stati, comunque, recuperati complessivamente 2064 animali di cui 1080 animali selvatici in difficoltà e ciò grazie alla collaborazione con soci e cittadini che hanno ben compreso l‟impegno dei volontari e collaboratori dell‟ENPA. I guardiacaccia provinciali hanno conferito 193 animali, la cittadinanza ed i volontari ENPA 887. Tutti sono stati ricoverati nell‟Oasi del Farneto, nei recinti e nelle voliere, con ottimi risultati di recupero, come indicato nei registri della fauna e liberazione in natura. Sono stati anche operati 660 gatti di colonia, con l‟aiuto del Comune di Trieste e del Comune di S. Dorligo che si sono assunti le spese della chirurgia mentre medicine, mantenimento, pulizie e restituzione alle colonie di appartenenza sono stati a carico ENPA. Sono stati adottati da soci ed amanti degli animali 74 gattini, 35 pappagallini ondulati, 12 agapornis roseicollis, 25 criceti di varie razze, 30 conigli nani, 15 ratti bianco/neri, 65 tartarughe d‟acqua Florida, 12 cani cuccioli. Complessivamente le giornate di degenza di gatti sono state oltre 3500, ed altrettante tra fauna ed avifauna, con un onere per la sezione di Trieste (per alimenti, presidi sanitari, medicinali) di grosso impegno. La presenza medio giornaliera di animali supera le 200 unità tra mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, pesci. La struttura e l‟Oasi del Farneto sono state visitate da 1200 persone e oltre 400 sono stati gli alunni delle scuole materne ed elementari che, in giornate dedicate e con gruppi di 30 ragazzi hanno svolto attività didattica e di conoscenza animale diretta. Fondamentale la partecipazione dei volontari, poco più di una ventina, alla cura degli animali ed alla assistenza. Senza questa forza lavoro, rigorosamente gratuita, la struttura non avrebbe potuto sopravvivere. Importante anche l‟aiuto settimanale degli studenti della Scuola Internazionale del Collegio del Mondo Unito di Duino. Ogni mercoledì una squadra di dodici giovani di tutto il mondo arriva all‟ENPA, opera fruttuosamente e dimostra, con i fatti, amore per gli animali e stima per la nostra struttura. Altrettanto importante l‟attività promozionale del gruppo volontari dei banchetti informativi sotto i portici di Chiozza. Particolarmente attivo il gruppo nei tre giorni a cavallo della giornata degli animali al 4 ottobre dedicata a S. Francesco. E‟ stato rinnovato il giornalino della Sezione, pur nella difficoltà derivante dall‟aumentato costo della spedizione (costi triplicati) dopo la privatizzazione delle Poste, c‟è stato il rischio di dover cessare la pubblicazione, ma il C.D. non ha voluto far venir meno un utilissimo mezzo di informazione e contatto con i soci. La struttura ha avuto un ulteriore ampliamento con la costruzione di un IV° recinto di circa 1100 metri quadrati. L‟area potrà esser anche utilizzate quale cimitero degli animali non appena risolte delle difficoltà burocratiche legate al piano regolatore del Comune di Trieste e sistemato il fondo erboso. Sono state anche piastrellate altre due voliere per avifauna maggiore. E‟ stato anche sistemato un angolo in pietra carsica a fianco del laghetto per creare un migliore habitat per rettili e anfibi e l‟area è stata recintata con rete a maglia larghe (a misura di rospo) ottenendo un area non praticabile da ungulati. E‟ proseguita la collaborazione con le facoltà di veterinaria e psicologia animale della Università di Trieste e Teramo per lo studio degli animali ricoverati nelle nostre voliere (in particolare gazze e ghiandaie), sono stati ospitati gli studiosi del Konrad Lorenz Institut di Vienna nella nostra foresteria unitamente ad altri dottorandi in etologia. Anche alcuni tirocini universitari hanno avuto possibilità di essere espletati. Inoltre sono state accolte persone in assistenza sociale fruenti di borse lavoro con soddisfacenti risultati reciproci. Infine è stata avviata una ricerca in borsa di studio con la Facoltà di Scienze Naturali dell‟Università di Trieste, atta a creare uno studio scientificamente rilevante delle presenze di animali selvatici sul territorio triestino traendo i dati dai dieci anni di recupero effettuati dall‟ENPA nella provincia di Trieste. L‟ambulatorio veterinario è stato utilizzato dai soci, nonostante l‟orario limitato, con continuità consentendo di mantenere l‟equilibrio costi-ricavi, fondamentale per un ambulatorio sociale che non persegue fini commerciali ma unicamente fine di solidarietà ed assistenza animale. Ai veterinari, che si occupano anche dei ricoverati, va dato atto di un non comune impegno e di una grande sensibilità e disponibilità. L‟ultima osservazione riguarda il 7 Consiglio Direttivo coinvolto in una spesso esagerata varietà di ruoli che vanno dalla assistenza animali, al rapporto con i soci e con i cittadini, alla risoluzione di difficoltà economiche causate dalla inadeguatezza della Sede Centrale di Roma. A fine gennaio si terranno le elezioni nazionali dalle quali si auspica emerga un gruppo dirigente di vertice capace di evitare alle sezioni virtuose, come quella di Trieste, ingiusti fastidi. Gianfranco Urso (Presidente dell’ENPA, Trieste) Usciranno, nel corso del 2011, grazie al contributo delle Fondazioni bancarie e all’intervento del Co.Ge, due bandi 2011 di carattere progettuale, destinati alle Organizzazioni di Volontariato. Il primo dei due bandi concerne progetti che puntino alla crescita delle Organizzazioni di Volontariato (escludendo quindi i servizi erogati verso l ‘esterno), mentre il secondo bando ha come scopo quello di offrire risorse strumentali, umane ed economiche a supporto di iniziative dirette a fornire risposte ai bisogni di solidarietà sociale. 8 Volontariato e comunicazione Tra i seminari e le tavole rotonde della tre giorni di “Villaggio solidale”, particolarmente interessante è risultato “Il sociale fa notizia”, tavola rotonda moderata da Enzo Iacopino, Presidente nazionale dell'ordine dei giornalisti, alla quale hanno partecipato qualificati esponenti delle maggiori testate italiane e di realtà della comunicazione dedicate al tema. Iacopino ha esordito con due osservazioni: su varie decine di migliaia di notizie battute dall'Ansa nel 2010, quelle che avevano nel titolo la parola “volontariato” sono state 81. Le associazioni che si occupano del sociale sono invece circa 52 mila. Devono “prenderne coscienza” per diventare una quota di mercato interessante, altrimenti si parlerà di loro soltanto nelle emergenze. Stefano Trasatti, direttore del Redattore Sociale, ha individuato tre livelli di giornalismo sociale. Per il primo – il più elementare – è una specializzazione, come quella del giornalista sportivo, che richiede a chi scrive una specifica competenza sugli argomenti trattati. Per il secondo è un atteggiamento che considera in ogni settore – si parli di economia, cronaca, sport – gli effetti di quanto si narra sulla società, ed è anche uso di un linguaggio adeguato (cita un'espressione di un radiocronista di anni or sono: “Però, giocano bene questi negretti”: esprime un senso di superiorità che influisce sulla trasmissione delle notizie). Per il terzo, è un diverso approccio alle fonti: non partire dalle dichiarazioni dei politici ma “dal basso”, ri-costruire la notizia scavando nella realtà. Sono tre livelli da integrare per fare del buon giornalismo sociale. Interviene poi Giangiacomo Schiavi (Vicedirettore del Corriere della Sera) che si chiede il perché della scarsa attenzione dei media: “Siamo fermi al concetto che il bene non fa notizia, che il male fa vendere copie”. Ma non è sempre così, non si devono raccontare soltanto vite sbagliate. Nel Corriere, da otto mesi fa due pagine della cronaca di Milano sono titolate “La città del bene”. Ed è in uscita un supplemento (forse bimensile) dedicato al sociale. Per Carlo Ciavone, Responsabile di Mondo Solidale su Repubblica.it, non c'è scarsa attenzione del giornalista: è l'organizzazione stessa del lavoro che non consente di “uscire” per cercare i fatti, ed il mercato rifiuta tutto ciò che non è fatto. Servirebbe _ a livello dei quotidiani – più ampio spazio e tempo per approfondire e dare alla cronaca un'altra dimensione: “è la maledizione del cronista”, conclude. A Guccinelli (Direttore di Pluraliweb) gli spazi dedicati non piacciono. Nota una trasformazione: una volta si raccontavano le storie partendo dal soggetto “benefico” (il volontario), ora si parte dal basso, dall'argomento. Ma neppure questo basta. Serve attenzione, rispetto, si deve evitare la superficialità. Lambruschi (Avvenire, ex capo ufficio stampa della Caritas di Milano) afferma che comunicare il sociale consente di fare davvero il giornalista, di dare senso al proprio lavoro narrando “la bellezza delle storie degli ultimi”. Ma oggi i redattori sono “inviati di Google”, hanno bisogno di storie fornite in tempo reale (così faceva la Caritas). E talvolta le notizie “non passano” per vari motivi. Ad esempio, l'arrivo dei tunisini non è una realtà di oggi, arrivavano già per esigenze dell'economia siciliana. Ma non lo si dice. 9 Mattiucci, Direttore di “Comunicare il sociale” (il nuovo supplemento del Corriere di cui si è fatto cenno, esce sperimentalmente in otto regioni) sottolinea i vantaggi del volontariato come fonte di notizie: è una fonte nuova, economica, pulita dagli interessi. Per Fontana, Direttore di Terra, le tragedie degli emigranti, dei bambini rom arsi vivi non basta comunicarle. Bisogna indagare il prima. Terra integra ambiente (la sua mission principale) e temi generali. Non fa solo pagine dedicate, traduce quello che gli altri fanno in notizie, storie. Ma sono storie complesse, difficili da “piazzare”. Serve la collaborazione di chi opera sul campo. Il problema (che esiste) del distacco quotidiano fra media e realtà è specchio del distacco fra politica e cittadini. Negli Stati Uniti una Ong ha vinto il Pulizer (il più prestigioso premio giornalistico) per la sua attività. E in Italia? Bonacina (Direttore di Vita) esordisce evidenziando le gravi difficoltà di chi fa giornalismo e del business editoriale “Si vendono meno copie dei quotidiani del 1939”. Il deficit dell'informazione sociale è legato alla sua struttura, ma esiste un'Italia migliore che i giornali non raccontano. Per un nuovo giornalismo serve un legame vero con i lettori, un assetto no-profit (cita il caso di Vita). Bisogna integrare il linguaggio con quello multimediale. Emilio Sensi (Direttore di Volontariato Oggi) pone infine il problema del rapporto tra volontariato e giornalista. Serve capirsi. Il volontariato deve comunicare meglio, nell'orario giusto, saper valutare il rilievo di quanto comunica. Il giornalista deve far capire cosa gli serve perchè il volontario possa dargliele. Nel tirare le conclusioni, il Presidente dell'ordine ha invitato a non avere valutazioni preconcette del lavoro dei giornalisti (“Chi non rispetta la dignità degli altri non rispetta la propria”) ed ha evidenziato le precarie condizioni di molti giornalisti pagati “a pezzo”: anche questa è una componente da considerare. Dario Santin Ass. ACCRI 10 Volontariato: una colonna del welfare italiano In riferimento all’articolo di Dario Santin, riteniamo opportuno questo documento del Centro Nazionale per il Volontariato di Lucca. Le associazioni di volontariato in Italia sono una colonna del sistema del welfare. Un fenomeno che riguarda milioni di persone che ogni giorno prestano il loro impegno gratuitamente e a fini solidali. Un mondo che conta su più di 29.000 associazioni iscritte agli albi regionali o provinciali. Il Centro Nazionale per il Volontariato, che da 25 anni segue e studia il fenomeno a livello nazionale, ha censito l'esistenza di più di 42.000 associazioni e tracciato la presenza di altre 10.000 realtà associative che fanno parlare di un fenomeno considerevolmente più consistente di quello censito dalle statistiche ufficiali con oltre 52.000 realtà di volontariato. Sono cifre contenute all'interno della banca dati che l'associazione di Lucca coltiva dai primi anni '90 e che periodicamente rielabora in forma di statistica. Dalla banca dati del Cnv emerge un vero e proprio fenomeno di massa che mobilità ogni giorno centinaia di migliaia di persone le quali prestano la loro attività gratuitamente e con fini solidali. Il 26,5% delle associazioni operano nel settore strettamente sanitario (dalla donazione del sangue al trasporto sanitario), il 20,7 è attivo invece nel sociale, il 14,9 nel socio-sanitario, il 7% nel campo della protezione civile, il 5,3 nei beni culturali, il 4% nei beni ambientali e il 2% nel volontariato internazionale (il rimanente in molti altri svariati settori). Fra le maggiormente radicate con sezioni sul territorio nazionale ci sono l'Avis, l'Aido, la Croce Rossa Italiana, l'Acat, le Misericordie, le Pubbliche Assistenze, l'Auser, i Fratres, la Fir-Ser, il Club Alpino Italiano e l'Unitalsi. Ma il volontariato italiano è composto da migliaia di realtà piccole e radicate sui territori e, come emerge dalle recenti ricerche sul fenomeno, è sempre più frammentato. Concretamente le attività principali sono: la donazione del sangue (che muove oltre 4500 associazioni in tutta Italia); il pronto soccorso, con 3549 realtà attive; il trasporto sanitario (3510); la donazione di organi (2510); la formazione dei volontari (1909); il volontariato ospedaliero (609 realtà). Ma il volontariato è anche molto altro e conta su decine e decine di attività che contribuiscono a migliorare il benessere e la qualità della vita, operando spesso insieme alle istituzioni pubbliche, regionali e locali: la gestione delle strutture, come quelle ricreative, la tutela dei diritti, l'attività ambulatoriale, l'assistenza domiciliare, quella ai malati terminali o agli infermi, la guardia medica, l'assistenza ai bambini, l'educazione alla cittadinanza, il trasporto dei defunti, i consultori e la ricerca scientifica solo per citarne alcuni. Le regioni dove si concentrano più associazioni di volontariato sono quelle del nord e del centro come Lombardia, Toscana, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna. 11.738 sono localizzate a nord ovest del Paese, 10387 al nord est, 11160 al centro e 9211 al sud. In totale in Italia ci sono, ogni 100.000 abitanti, 23,2 associazioni impegnate nel settore sanitario, 18,1 nel sociale, 13,1 nel sociosanitario, 6,1 nella protezione civile, 4,7 nei beni culturali, 3,5 nei beni ambientali e 1,7 nel volontariato internazionale. In alcuni casi, le statistiche ufficiali evidenziano una correlazione diretta tra riduzione di fenomeni sociali negativi e la presenza del volontariato: un esempio è il tasso di occupazione totale tra 15 e 64 anni, che registra un calo significativo direttamente proporzionale all'intensità dell'attività gratuita per il volontariato e più in generale alla presenza di associazioni sul territorio; ma forse più interessante è notare che un dato simile si riscontra in relazione al reddito pro capite, mentre l'incidenza della povertà si comporta in maniera esattamente opposta, mostrando di decrescere in proporzione alla crescita del volontariato. Una chiave di lettura ci viene da un'altra osservazione: anche l'indice di anzianità è proporzionale ad attività volontarie socio-sanitarie e, soprattutto, culturali. Non pare di poter dire che il volontariato sia più che altro un welfare parallelo e/o compensatorio, ma piuttosto una attività spontanea connaturata ai gruppi sociali umani che il benessere generale contribuisce ad incrementare piuttosto che a rendere superflua. Da notare che anche l'alto tasso di immigrazione è correlato con la diffusione di volontari sul territorio, specie di quello impegnato nel volontariato internazionale. 11 La banca dati del Cnv Il Cnv ha attivato la risorsa della propria Banca Dati negli anni „90: già da allora si riteneva fondamentale uno strumento tramite cui censire il mondo del volontariato in Italia. L‟aggiornamento è avvenuto periodicamente attraverso il reperimento di materiale informativo pervenuto tramite fax o posta elettronica, siti internet, stampa, registri regionali del volontariato e altre fonti ancora. Dal 2007, al fine di consentire aggiornamenti ed estrazioni più rapide e funzionali il Cnv ha portato avanti una riorganizzazione complessiva della propria banca dati; si è inoltre deciso di trasformarla da strumento interno di lavoro a sistema informativo condiviso -a determinate condizioni- con l‟esterno, favorendo anche l‟accesso dei soggetti disabili alle apparecchiature informatiche, e rendere cosi questo strumento fruibile per il più ampio segmento di pubblico possibile. Attualmente la Banca Dati censisce a livello nazionale oltre 52.000 realtà associative di volontariato iscritte e non ai registri pubblici. Fondamentali sono poi le funzioni di elaborazione statistica dei dati in archivio, legati a parametri significativi combinabili tra loro come settore di intervento, localizzazione geografica, iscrizione ad elenchi specifici, area di operatività, ecc., con output in formato numerico e grafico. www.centrovolontariato.net www.volontariatoggi.info 12 Comunicare un‟idea: un (per)corso innovativo avviato in regione dal CSV Si è concluso in marzo un ciclo di formazioni, effettuate in varie sedi della nostra regione, e dedicato alla comunicazione visuale. Obiettivo del corso era quello di trasmettere alle OdV le competenze teoriche e pratiche necessarie a comunicare con maggiore efficacia iniziative e idee del volontariato, attraverso i più diversi strumenti visuali (locandine, opuscoli, ecc.). Il corso, intitolato per l‟appunto “Comunicare un‟idea”, si è svolto, fra l‟aprile del 2010 e marzo 2011, a Gemona, Monfalcone, Trieste, Pordenone, Udine e Gorizia, coinvolgendo un centinaio di volontari. Il corso, innovativo nel panorama delle formazioni che il CSV ha offerto in questi anni, ha riscosso notevole interesse, e nelle schede di valutazione dell‟evento formativo i partecipanti hanno auspicato la prosecuzione del corso, che era stato volutamente concepito, in questa prima edizione, come “corso base”, avvio di un percorso formativo più lungo e complesso. In questo corso introduttivo, che ha cercato di tener conto dei diversi “livelli di entrata” dei partecipanti (alcuni già abbastanza esperti, altri “alle prime armi” nel campo della grafica), si è inteso, con lezioni frontali, confronti in aula su aspetti specifici del levoro grafico, e con una grande quantità di esempi concreti: prendere in considerazione i principali aspetti teorici della comunicazione visuale e del lavoro grafico, grazie anche ai contributi più recenti dell‟antropologia visuale e dell‟antropologia del design scomporre e gestire gli elementi che intervengono in un design e le diverse tappe del lavoro grafico rendere più accattivanti le nostre foto produrre una locandina per pubblicizzare una manifestazione, usando il programma di scrittura Word, del pacchetto Office, e inserendovi fotografie ed elementi di clipart Sfogliando le schede valutative dell‟evento compilate dei volontari, balzano agli occhi – accanto alla generale soddisfazione per un corso fortemente innovativo e che ha saputo rispondere ad esigenze ormai fortemente sentite nel mondo del volontariato - numerose richieste di possibili, auspicati approfondimenti, per quanto concerne in particolare le più diffuse applicazioni grafiche di fotoritocco, digiart, impaginazione, presentazione di slides, creazione di blog e siti web; e ciò in vista di un‟eventuale prosecuzione del percorso di comunicazione visuale avviato con questa formazione. Roberto Lionetti Responsabile Centro Studi CSV 13 “Impazzire si può”. Secondo Convegno nazionale sul disagio mentale Anche quest‟anno, presso il Parco culturale di San Giovanni di Trieste, dal 22 al 24 giugno 2011, sarà organizzato da associazioni e persone con l‟esperienza del disagio mentale il secondo il Convegno “Impazzire si può”, sotto il Patrocinio della Provincia di Trieste e del Comune: hanno aderito Club Zyp, Polisportiva, l‟Accademia della follia, l‟Ass. NADIRpro. Scopo del Convegno è condividere e mettere a fuoco, sotto il profilo etico, sociale e politico, conoscenze, saperi ed esperienze che nascono nel vissuto stesso della malattia mentale e che verranno espresse nei vari interventi tematici attraverso la narrazione, la consapevolezza ed il protagonismo. L‟iniziativa vuole rappresentare un evento di ampio respiro, allargato anche alla cittadinanza al fine di promuovere la sensibilizzazione e la conoscenza del disagio mentale. Fra i numerosi temi programmati degli Incontri del Convegno, di particolare richiamo l‟art. 32, costituito a Trieste nel 2007, identificato in un gruppo di operatori, familiari e volontari, il cui programma ispirato all‟art. 32 della Costituzione, si adopera per promuovere una partecipazione attiva del cittadino nel diritto alle cure della salute mentale e all‟ applicazione e verifica dei principi fondativi della deistituzionalizzazione, operata da F.Basaglia con la legge 180. “Perché il mondo della salute mentale deve parlare alla cittadinanza” Se ne parla troppo poco… La malattia va riconosciuta come tale e deve assurgere a dignità di esistenza. La complessità del nostro vivere nel mondo della modernità, prodotta dagli incalzanti sistemi di vita e dal brusio di continui stimoli dell‟ influenze dei massmedia, produce frequentemente malesseri e disturbi, non sempre identificabili, sottoponendo la popolazione a variegati stress che, molto spesso, la mente non è in grado né di assimilare, né di darci il tempo di comprenderne i meccanismi e prenderne coscienza. Per coloro che non si sono mai addentrati nella patologia della salute mentale, né hanno avuto un esperienza diretta, vissuta sulla propria pelle, va rilevato che non possono essere a conoscenza del sottile confine che separa i comportamenti, cosi detti “sani”, da quelli “patologici”, spesso non ben definiti. Addentrandosi sempre di più nei risvolti dello spinoso problema della malattia mentale, circoscritta in una panoramica così ricca di tipologie diverse, anche per gli studiosi, risulta ancora difficile individuare le linee di demarcazione tra normalità, patologia, devianza sociale, violenza e follia, data l‟estrema variabilità delle manifestazioni emotive aggrovigliate alle relazioni, al contesto sociale, agli eventi della vita che rendono diverso caso per caso. Diverse sono le chiavi di lettura degli esperti del fenomeno nel continuo confronto della professionalità delle varie discipline che rivelano come l ‟equilibrio dell‟essere umano risulti ancora profondamente instabile e problematico, ma soprattutto per molti versi, inafferrabile. Le turbe dell‟identità del malato, molto spesso, sono ancora sfumate e si confondono nella cosi detta “normalità”, ma, al contempo, il suo modo di essere, per la società, assume la connotazione di individuo “strano e diverso”. Tale condizione aggrava la sua situazione in quanto la diversità non riconosciuta, (forma di chiusura e di antico retaggio legato ancora a schemi culturali rigidi e fissi di significato estremamente ampio e complesso), comporta l‟assenza di una cultura di relazione e di emancipazione sociale che penalizza fortemente il malato nello stigma e nel riconoscimento dei diritti e bisogni della sua persona. Le reazioni negative dell‟ambiente sociale acuiscono la sua condizione aumentando lo stato della sua angoscia e depressione; studi recenti confermano che alcune variabili delle relazioni interpersonali e del contesto sociale, legati allo stress dell‟all‟ambiente di lavoro o familiare, possono, a vari livelli, accelerare la patologia della depressione o di altra natura. Avvicinarsi al linguaggio della follia significa addentrarsi in un‟altra dimensione della mente dove la forza del pensiero del malato non trova più punti di riferimento, né strumenti adeguati di orientamento e di comunicazione col mondo esterno in quanto l‟insorgenza dei disturbi costituisce un delicato problema di complessa individuazione. Ai nostri giorni, il dilagante fenomeno va a colpire anche la sfera dei giovani che non trovano più punti di riferimento, né strumenti adeguati per gestire e riordinare la forza del pensiero e del comportamento esponendosi a seri pericoli di carattere mentale e dando origine a preoccupanti episodi i cui fatti sono riportati quotidianamente dalla cronaca. Molto probabilmente, se aiutati, 14 potrebbero sviluppare il proprio patrimonio morale, sociale ed interiore, facendo emergere le sommerse potenzialità e la capacità di stare al mondo, umanizzando se stessi ed i propri simili. Va riscontrato che nonostante il lungo cammino di notevoli conquiste in ambito sociale, culturale e scientifico, la realtà quotidiana rivela ogni giorno preoccupanti segnali di una raccapricciante patologia del pensiero e del comportamento che si manifestano in una società sempre più fragile, incline a produrre episodi preoccupanti che colpiscono, con inquietante frequenza, tutti i ceti sociali, a tutti i livelli culturali e civili. Disagio, disturbo o malattia? Quali alternative a tante tensioni e contraddizioni del nostro vivere? L‟apatia e l‟indifferenza, segni tangibili della nostra società si manifestano in molti strati della popolazione, ma non mancano anche tentativi e sforzi di reazione e ribellione per promuovere la lotta di un efficace emancipazione sociale verso nuovi traguardi e conquiste al fine di rimuovere l‟eredità di rigide credenze del passato che ogni cultura ha involontariamente ereditato dalla cultura dominante; tali credenze o false dottrine dovrebbero essere eliminate per superare le resistenze che hanno edificato rigidi muri e barriere mentali di pregiudizi, stereotipi, vergogna, ignoranza, marchiando la malattia mentale di un doloroso stigma. Nella variegata ricerca di nuovi approcci e strategie d‟informazione e comunicazione alla cittadinanza nell‟ambito della patologia mentale, significativi e numerosi tentativi sono già stati fatti; tuttavia, una gran parte della nostra società è ancora all‟oscuro e vive tra confusione, fraintendimento e inquietanti equivoci in mezzo ai quali la persona con turbe mentali, continua ad essere esposta a seri pericoli. La grande sfida della cultura del domani potrebbe aprire nuovi spazi e qualità al linguaggio della parola, al potere pragmatico delle definizioni rivolte allo smontaggio di valori assoluti, all‟immobilismo della nostra mente e agli schemi del nostro “io” per metterci in grado di andare oltre i ristretti orizzonti dell‟identità individuale, per aprirci un varco in grado di rendere la nostra mente più aperta e libera di pensare in più direzioni, proiettata ad assimilare il pensiero dell‟altro e a liberarci dagli schemi mentali in cui siamo tutti intrappolati (Galimberti). Conoscersi e confrontarsi, significa produrre nuove idee, creare nuove dimensioni di crescita nel coraggio di esplorare altre strade che vanno oltre il conosciuto, oltre i confini delle certezze acquisite per la rinascita di un etica collettiva e la capacità di stare al mondo. Nell‟ignoranza del nostro vivere, nei grovigli della cattiva comunicazione depositati negli angoli di una falsa cultura che deve essere smascherata e rivendicata nella sua essenza di verità, la società deve testimoniare, portare alla luce e denunciare l‟esistenza della malattia mentale che fa parte della storia dell‟uomo, che va riconosciuta e come tale deve assurgere a dignità di esistenza. Di grande insegnamento su cui meditare è il pensiero di Ignazio Silone che ci aiuta a riscoprire la pratica del vivere attraverso una paziente e consapevole analisi critica del nostro comportamento, avvalendosi di un incessante interrogare noi stessi in ogni aspetto dell‟umano ed in costante rapporto con gli altri, trasformando la conoscenza e l‟esperienza di verità acquisite in “Coscienza.” Ecco perché coloro che hanno vissuto la malattia mentale possono narrare in prima persona la loro testimonianza divenuta materia vivente e impressa dolorosamente nella loro mente e nelle loro coscienze. Il tentativo di poter risanare, rigenerare e ridare dignità al malato nei confronti del rispetto della sua persona ha bisogno di superare ancora molte battaglie e necessita la collaborazione di diversi attori che in ambito operativo possano denunciare, mettere a fuoco, raccontare e testimoniare inquietanti eventi di vita per l‟emergere di nuove verità che devono essere conosciute da tutti gli strati sociali della popolazione. Per un richiamo dell‟enorme importanza di attuare un programma d‟informazione, va segnalato che nell‟ambito sanitario, la cui realizzazione è affidata al Dipartimento di Salute Mentale, la prevenzione dei disturbi psichici del disagio e del malessere rivelano dati allarmanti. Nella classificazione della Malattia Mentale, la letteratura scientifica internazionale dell‟Organizzazione Mondiale della Sanita‟ conferma un costante aumento in tutti i Paesi industrializzati, nei quali si evidenzia come nell‟arco di un anno, il 20% della popolazione adulta presenta uno o più disturbi mentali, accompagnati da un elevato carico di disabilità ed a rilevanti costi economici e sociali che pesano sui pazienti, sulle famiglie e sulla collettività. Da queste preoccupanti considerazioni emerge la gravità delle diagnosi tardive e l‟urgenza del riconoscimento tempestivo dei disturbi che richiedono l‟aiuto insostituibile delle Comunità, della neuropsichiatria e della medicina di base. Clara Lenuzza Associazioni MO.VI. e Cenacolo Onlus 15 I Canais di una volta di Meduno compiono 8 anni I nonni vigile di Meduno, che effettuano il servizio di sorveglianza all‟uscita degli alunni dell‟Istituto comprensivo, hanno compiuto 8 anni. L‟Associazione non si occupa solo di sicurezza degli alunni ma vuole anche promuovere momenti educativi; per questo motivo nel 2010 ha collaborato insieme all‟Associazione Progetto Susan all‟organizzazione del concorso sul tema Migrazione per gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia di Pordenone, che ha riscosso grande successo con la partecipazione di oltre 800 ragazzi. Attualmente i Canais di una volta si sono fatti promotori di una manifestazione che si svolgerà nel mese di maggio nei comuni di Meduno, Cavasso Nuovo, Fanna, Tramonti di sotto, Tramonti di sopra, Sequals, Travesio e Arba, denominata SAS: Salute Ambiente e Solidarietà. Gli alunni delle scuole primarie verranno invitati ad iscriversi gratuitamente e riceveranno una scheda sulla quale segneranno per ogni giorno dal 1° al 25 maggio se hanno utilizzato la bici o i piedi per i loro spostamenti. Al termine riconsegneranno la scheda firmata da un genitore e il 29 maggio a Meduno si svolgerà la premiazione. Il concorso vuole spingere i ragazzi ad impegnarsi concretamente per la propria salute, per l‟ambiente ma anche per a solidarietà: infatti con il ricavato di piccole sponsorizzazioni saranno acquistati i premi ma anche dei lettini per bambini del centro maternità di Gon-Boussougou in Burkina Faso, che il Progetto Susan, sempre di Meduno, ha quasi terminato di costruire. Ed ora un po‟ di storia. Il 3 marzo del 2003 si riunivano i primi 3 aderenti che “Preso atto della grave e urgente necessità di istituire una forma di sorveglianza per gli alunni dell’Istituto comprensivo di Meduno all’uscita dalle lezioni e in attesa dei mezzi di trasporto,… hanno deciso di costituire l’associazione di volontariato senza fini di lucro (ONLUS) denominata CANAIS DI UNA VOLTA.” come recita il verbale di quella riunione. La sollecitazione alla istituzione di un tale servizio veniva da anni da parte dei genitori, l‟allora preside prof. Marino Corelli aveva spiegato che il comune di Meduno non riusciva a trovare volontari e, per di più, c‟era la difficoltà di inquadrarli in modo legale e tutelato. Ben presto l‟Associazione ottenne l‟iscrizione al registro regionale del volontariato al n. 848. Venivano stipulate due polizze di assicurazione per responsabilità civile e infortuni e quindici giorni dopo già 17 volontari prestavano servizio in turni di 3 per volta. Il servizio infatti è rivolto principalmente alla strada dove gli alunni attendono l‟arrivo della corriera di linea sia per Maniago che per Tramonti. Muniti di regolare giubbotto rifrangente e di paletta Protezione alunni, due volontari controllano la strada provvedendo a far rispettare il passaggio pedonale e a far rallentare gli autoveicoli in transito; un terzo, invece, sosta sul piazzale superiore dove gli alunni attendono lo scuolabus del secondo turno. Ovviamente il servizio si estende anche, nei limiti del possibile dato il numero, ad una sorveglianza sul comportamento degli alunni e, a questo proposito, va ricordato che è in atto, dallo scorso anno, un ottimo coordinamento con il dirigente scolastico. Gli organi scolastici, infatti non possono intervenire formalmente per quanto accade al di là della soglia dell‟istituto e, pertanto, con il rispetto della normativa vigente, è l‟Associazione che provvede a segnalare ai genitori eventuali comportamenti scorretti. Attualmente i volontari sono diventati una trentina e questo consente di sopperire a tutte le sostituzioni necessarie. Il principio fondamentale del volontariato è, infatti, un impegno gratuito e generoso, ma anche la consapevolezza che una assenza per qualsiasi motivo non deve mettere in forse un servizio. Dal 2005 scorso anno il servizio è stato ampliato comprendendo anche il prescuola per gli alunni della scuola primaria di Meduno. Questi servizi aggiuntivi si svolgono all‟interno dei locali scolastici, ma sono interamente sotto la responsabilità del volontario di turno. E‟ inutile dire che i genitori degli alunni hanno da subito manifestato grande apprezzamento per il servizio e per l‟impegno a titolo gratuito dei volontari che occupa qualche centinaio di ore di servizio ed una organizzazione di turni e sostituzioni non indifferente. Da sottolineare che, in linea con lo statuto i volontari non percepiscono compensi di sorta, tranne eventuali rimborsi spese, e che la cena sociale di fine anno non viene offerta dall‟Associazione ma pagata di tasca propria dai volontari stessi. Andrea Cecchini Mail [email protected] 16 L‟Associazione Progetto Susan Dal 2005, anno della sua costituzione a Meduno (PN), l‟Associazione Progetto Susan, www.progettosusan.it, iscritta nel Registro Regionale del Volontariato del Friuli Venezia Giulia al n. 1002, svolge attività di solidarietà internazionale in Burkina Faso ed attività formativa in Italia con i ragazzi delle scuole della provincia di Pordenone. Solidarietà internazionale. L‟Associazione ha operato nel villaggio di Natinga, provincia di Thyou a 100 km dalla capitale Ouagadougou: Contro l‟analfabetismo (costruzione di una scuola per 300 alunni, giugno 2006) Contro la carenza di acqua potabile (pozzo, maggio 2007) Aiuto allo studio (materiale scolastico per la scuola e per i 300 alunni, ottobre 2007) Aiuto allo sviluppo economico (mulino a motore per cereali, aprile 2008) Attività formativa in Italia Sono stati svolti incontri con la comunità burkinabé di Tauriano di Spilimbergo e dal 2008 organizzati concorsi a premi nelle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia di Pordenone, su temi sociali quali: Solidarietà (2008), Conoscersi (2009), Migrazione (2010). Ad ogni concorso hanno partecipato più di 800 ragazzi, nonché alunni della scuola della Casa circondariale di Pordenone. Centro maternità, scelta prioritaria legata alla mortalità molto elevata per emorragia dando alla luce un figlio. Progetto in corso Costruzione di un ospedale modulare a GonBoussougou, in Burkina Faso, nella provincia di Zoundweogo, comprendente oltre 50.000 abitanti parsi in numerosi villaggi su una superficie di circa 350 kmq. Con questo progetto si vuole fornire una assistenza sanitaria più vicina agli utilizzatori di questa area rurale. Appena ultimata sarà necessario reperire i fondi per l‟acquisto di arredi e attrezzature. L‟Associazione Progetto Susan onlus finanzia i propri progetti tramite donazioni da privati, mercatini di solidarietà, bomboniere e partecipazioni solidali e 5 x 1000. L‟associazione vanta, nei suoi 5 anni di vita, un record: riesce infatti a destinare il 98% dei fondi ai progetti con una spesa minima per il funzionamento dell‟Associazione stessa pari al 2%. Il progetto si inquadra nel piano sanitario nazionale del Burkina Faso, per questo lo Stato si è impegnato ad inviare il personale sanitario necessario man mano che verranno realizzate le strutture ospedaliere. Come primo tassello dell‟intero ospedale nell‟agosto 2010 è iniziata la costruzione di un La costruzione del Centro maternità, progettata dall‟Associazione Progetto Susan nel rispetto della cultura locale e dei parametri del Ministero della salute del Burkina Faso, sta per essere ultimata (aprile 2011); la struttura copre una superficie di 300 mq ripartiti in sala travaglio, sala parto con 4 letti parto, sala piccola chirurgia, sale degenza con 15 letti madri e letti bambini, sala visita, sala per vaccinazione, sala ostetrica e sala per il personale. I servizi igienici, situati all‟esterno del Centro, comprendono 5 latrine con fossa biologica e 1 doccia; in più verrà costruita un‟area lavaggio. Hanno collaborato alla costruzione gli abitanti di Gon-Boussougou che insieme al Comité de construction maternitè costituito dai rappresentanti religiosi (cattolico, musulmano, protestante e animista) hanno svolto lavori di scavo per le fondamenta, raccolta ghiaia, sabbia, sassi e fabbricato mattoni. L‟Associazione Progetto Susan ha effettuato i controlli nelle varie fasi della costruzione tramite la documentazione di foto e filmati portati in Italia dall‟ARGI (Associazione dei burkinabé del comune di Gon-Boussougou immigrati in Italia) di Tauriano di Spilimbergo (PN) che si è accollata le spese dei viaggi di controllo. Andrea Cecchini www.progettosusan.it Mail : [email protected] 17 Valutazioni statistiche su scelte e importi relativi alle Onlus di Volontariato iscritte alle liste per il 5 x mille per l‟anno 2009 nelle Province del Friuli Venezia Giulia 18 In data 28/02/11 sul sito dell‟Agenzia delle Entrate sono stati pubblicati (in ritardo di quasi un anno visto che il DPCM attuativo prevedeva la data del 31/03/10) gli elenchi dei beneficiari del “5 per mille” 2009 ,completi delle scelte espresse dai contribuenti e degli importi assegnati agli enti ammessi al riparto: Onlus e Volontariato, Enti della Ricerca scientifica e dell‟Università, Enti della Ricerca sanitaria, i Servizi sociali dei Comuni di residenza del contribuente e le Associazioni Sportive dilettantistiche. Come si può ricavare dall‟utile relazione accompagnatoria dell‟Agenzia delle Entrate allegata agli elenchi, a livello nazionale crescono sia le somme da erogare, 14,5 Mln di € in più rispetto al 2008, sia il numero di contribuenti che hanno espresso la loro preferenza (quasi un milione in più): complessivamente, la somma attribuita ammonta a 420 Mln di €, dei quali 412 già ripartiti fra gli Enti beneficiari e solo 8 non assegnati perchè relativi a scelte espresse a favore di Enti esclusi dal beneficio, sia per mancanza di requisiti che per errori formali nella procedura di iscrizione. A questo proposito, si nota un trend positivo di riduzione da 18,1 Mln. di € a 8 Mln.della quota sottratta annualmente alla ripartizione per vizi di forma: in particolare, riguardo agli Enti del Volontariato esclusi per carente o tardiva documentazione si passa dai 7.227 del 2008 ai 3.493 del 2009, a testimonianza di una maggiore familiarità degli Enti e delle Associazioni con le procedure di accesso e del positivo impegno profuso dalle rete dei CSV e dei loro consulenti nel diffondere la conoscenza dei meccanismi che regolano il cinque per mille. Venendo alla ripartizione delle scelte, queste per il quarto anno consecutivo premiano le Onlus ed il Volontariato, che riceveranno ben 267,7 Mln di €; a seguire, gli Enti della Ricerca scientifica e dell‟Università che per la prima volta scavalcano quelli della Ricerca sanitaria con rispettivamente 63,3 Mln di € e 61,1 Mln di €; ai Comuni di residenza del contribuente vanno 13,2 Mln., mentre alle Ass. Sportive Dilettantistiche circa 1,6 Mln. In termini numerici poi, sono 15,4 Mln di contribuenti quelli che hanno espresso la loro scelta nel 2009,contro i 14,6 Mln del 2008, con un aumento del 5.4%; invero, la percentuale rispetto al totale dei più di 24 Mln di contribuenti passa dal 60% al 64%, con un ampio margine di espansione per il futuro se gli Enti interessati a usufruire del beneficio fiscale si impegneranno ancora di più nella promozione presso i propri sostenitori. Interessante la valutazione della forbice dei valori medi degli importi per contribuente, che riferendosi al gettito IRPEF possono andare dai € 538.35 devoluti in media dai 992 sottoscrittori della Fondazione It. per il Notariato, veri “Paperoni” fra le Onlus, agli zero € di chi è in credito d‟imposta e comunque vuole sottoscrivere la propria Associazione. Nel dettaglio, il valore medio più elevato, che è d i € 28.76, si riferisce alle Ass.Sportive Dilettantistiche; segue con € 27.76 l‟importo medio a favore della Ricerca scientifica, con € 27.58 quello a favore del Volontariato, con € 25.18 quello a favore della Ricerca sanitaria e per ultimo con € 24.47 quello a favore dei Comuni di residenza; in effetti, gli € 27.14 di valore medio devoluti dai contribuenti nel 2009 sono però inferiori al valore medio per il 2008, che si attestò su € 28.36 per preferenza. In termini assoluti, è ancora più evidente lo scarto fra i 278,644 Mln di € raccolti dalle Onlus e Volontariato nel 2008 e i 274,026 Mln di € raccolti nel 2009 (-1,7%) da un lato, e l‟incremento degli stessi soggetti che passano dai 26.596 del 2008 ai 31.889 del 2009 (+19.1%) dall‟altro; ciò inoltre si accompagna all‟incremento totale delle scelte per le Onlus e Volontariato che passano dai 10.573.713 del 2008 ai 10.996.488 del 2009 (+3.9%): lo scarto sul gettito sta a indicare che la crisi già mordeva nel corso del 2008 (ricordiamo che il 5 per mille del 2009 si riferisce al gettito IRPEF dell‟anno precedente) concretandosi in un minor gettito per scelta, e che inoltre l‟incremento dei soggetti in lizza si confronta con una base di contribuenti praticamente costante, all‟interno della quale pescano anche nuovi soggetti quali i Comuni in numero di 7.861, e le Ass. Sportive Dilett. che incrementano dalle 1.152 ammesse nel 2008 alle 4.172 ammesse nel 2009. Venendo allo specifico della nostra Regione, questo trend nazionale viene confermato dai dati relativi a Onlus e Volontariato riassunti nella Tabella 1) 19 Tabella 1) 5 per mille 2009 Onlus e volontariato nelle Province della Regione Friuli Venezia Giulia Nella parte sinistra della tabella sono riportati i valori numerici, in quella destra i valori percentuali riferiti alle quattro Province della nostra Regione: i dati fanno riferimento a quelli del 2008 riportati nella Tabella 2) Tabella 2) 5 per mille 2008 Onlus e Volontariato nelle Province della Regione Friuli Venezia Giulia Analizzando i valori percentuali della Tabella 1), emergono alcune considerazioni: 1. Anche se vi è un incremento numerico delle Associazioni in tutte e quattro le Province, si ha maggiore incremento percentuale per quelle delle Province di Pordenone e Gorizia, minore ma omogeneo per quelle di Udine e Trieste; a livello regionale l‟incremento è comunque significativo: da 513 a 632 (+23.2%) 2. Relativamente alla percentuale della raccolta totale, si nota un calo per le Associazioni dell‟Udinese, un significativo incremento per quelle della Provincia di Trieste, una sostanziale tenuta per il Pordenonese e il Goriziano; in generale, l‟incremento regionale del gettito di un 4,2% non corrisponde a quello numerico delle Associazioni iscritte rispetto al 2008. 3. Anche l‟incremento delle scelte, che si ferma al 5.6% a livello regionale, resta molto al di sotto dell‟incremento numerico degli Enti; solo in provincia di Pordenone con un +16.8% ci si avvicina al relativo aumento delle Associazioni iscritte. 4. In generale, vale per la nostra Regione ciò che abbiamo già riscontrato a livello nazionale: sembra che si stia un po‟ raschiando il fondo del barile in una situazione economica di stallo . Entrando nello specifico delle graduatorie delle Onlus e Volontariato regionali, si notano in Provincia di Trieste 11 sodalizi che superano i 20.000 €, fra i quali leader si confermano il Collegio del Mondo Unito dell‟Adriatico con € 70.968 e la Fondazione Luchetta, Ota ,D‟Angelo, Hrovatin con € 70.105; in Provincia di Gorizia un solo sodalizio supera i € 20.000, ed è l‟Ass. “La Cuccia” che si conferma leader con € 26.470; in Provincia di Udine 9 sodalizi superano i € 20.000, e leaders sono come gli altri anni l‟Ass. Friulana Donatori di Sangue con € 46.452 e l‟Ass. Luca Onlus con € 41.630; infine, in Provincia di Pordenone tre sodalizi superano i € 20.000, e resta leader l‟Ass. Via di Natale che con i suoi € 138.668 e le 4917 scelte è anche l‟ Associazione più premiata in Regione. Passando brevemente ad analizzare la presenza degli altri Enti della Ricerca Sanitaria e della Ricerca Scientifica, riuniti nelle Tabelle 3) e 4), si nota fra i primi come ogni anno al primo posto il C.R.O. di Aviano che con i suoi € 2.592.932 si conferma leader di preferenze in Regione, seguito dal Burlo Garofolo di Trieste anch‟esso premiato con € 508.556; fra i secondi , si nota come ogni anno la buona performance dell‟Università degli Studi di Udine che raccoglie fondi di entità più che doppia rispetto a quelli dell‟Università di Trieste; buona anche la performance dell‟Ist.Naz. di Oceanografia e Geofisica Sperimentale e della Scuola Internaz. Superiore di Studi Avanzati. Tabella 3) 5 per mille 2009 Enti Ricerca Sanitaria Regione Friuli Venezia Giulia ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATT. SCIENT.PEDIATRICO BURLO GAROFOLO REGIONE AUTONOMA FRIULI‐VENEZIA GIULIA 9609 251403,5 257153,5 508..556,50 52 1212,74 1391,61 2604,35 C.R.O. CENTRO DI RIFERIMENTO ONCOLOGICO 53271 1167308 1425624 2.592.932 Tabella 4) 5 x 1000 2009 Enti della Ricerca Scientifica e Universitaria Regione Friuli Venezia Giulia FONDAZIONE NICCOLO' CANUSSIO 68 7483,9 1142,12 8626,02 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI UDINE 102174,1 49883,84 152..057,96 CONSERVATORIO STATALE DI MUSICA JACOPO TOMADINI 297 0 62 2365,02 1041,35 3406,37 ISTITUTO DI GENOMICA APPLICATA 57 1223,99 957,37 2181,36 ISTITUTO NAZIONALE DI OCEANOGRAFIA E DI GEOFISICA SPERIMENTALE CONSORZIO PER L' AREA DI RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA 413 13446,08 6936,71 20.382,79 175 6820,69 2939,28 9759,97 SINCROTRONE TRIESTE SOCIETA' CONSORTILE PER AZIONI 140 5994,09 2351,43 8345,52 FONDAZIONE CARLO E DIRCE CALLE RIO ONLUS 34 975,02 571,06 1546,08 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE 52820,88 18425,11 71..245,99 CONSERVATORIO STATALE DI MUSICA GIUSEPPE TARTINI 109 7 99 3491,82 1662,79 5154,61 SCUOLA INTERNAZIONALE SUPERIORE DI STUDI AVANZATI 402 19068,9 6.751,95 25.820,85 CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO PER LE BIOTECNOLOGIE 61 2075,96 1.024,55 3100,51 CENTRO INTERNAZIONALE DI ING. GENETICA E BIOTECNOLOGIE 143 4732,75 2401,81 7134,56 ASSOCIAZIONE GLOBO TRIESTE 17 244,56 285,53 530,09 POLO TECNOLOGICO DI PORDENONE SOCIETA' CONSORTILE PER AZIONI CONSORZIO DI PORDENONE PER LA FORMAZIONE SUPERIORE 14 290,15 235,14 525,29 35 741,28 587,86 1329,14 Venendo ad analizzare le preferenze e gli importi a favore dei Servizi sociali dei Comuni, Enti che rientrano nella fruizione del beneficio nel 2009 dopo due anni di assenza (erano stati inseriti una prima volta nel 2007), si notano in Provincia di Gorizia i buoni risultati del capoluogo e di Monfalcone con rispettivamente € 11.739 ed € 7.282, in Provincia di Udine il capoluogo con € 43.977 ma anche Cividale con € 20.263 e Codroipo con € 15.384, in Provincia di Pordenone il capoluogo con € 33.540 ma anche Cordenons con € 20 11.277 e Zoppola con € 11.109, e infine in Provincia di Trieste si distingue il capoluogo regionale che con i suoi € 70.316 frutto di 2.316 preferenze batte ogni record in Regione. Infine, analizzando gli elenchi relativi alle Ass. Sportive Dilettantistiche, nelle quattro Province della Regione sono presenti 245 sodalizi, dei quali 199 (80%) ammessi e 46 (20%) non ammessi, in accordo rispetto al dato nazionale che vede su 5.855 iscritte 4.172 ammesse e 1690 non ammesse: in Provincia di Trieste se ne contano 56, 37 in quella di Gorizia, 89 in quella di Udine, 63 in quella di Pordenone: la migliore performance in Regione è quella dell‟Unione Ginnastica Goriziana con € 8.347 e128 scelte. In conclusione, si può affermare che ancora una volta i contribuenti nella nostra Regione hanno voluto aderire in elevata percentuale (65%), anche superiore a quella nazionale (64%), all‟ opportunità di premiare con questo beneficio fiscale i propri sodalizi spalmando le scelte in modo uniforme rispetto ai numerosi soggetti presenti in lizza, anche se come sempre gli Enti delle Onlus e del Volontariato fanno la parte del leone; purtroppo la divisione della posta fra Enti più numerosi rispetto al passato, e il minor gettito proquota dovuto alla crisi che già alla fine del 2008 interessava il Paese hanno ridotto in termini economici il vantaggio per i beneficiari; per gli anni a venire (si attendono ancora le liste con importi e scelte del 5 per mille 2010, a giorni parte l‟iscrizione al 5 per mille 2011) vedremo se questo trend sarà confermato. Andrea Vuano Alberto Gremese (gruppo di lavoro del CSV sul 5 x mille) 21 Il Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia. Un quadro delle attività nel 2010 Fondazione, sedi regionali e scopi Il Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia, è un‟organizzazione non profit, affiliata alla Fondazione Banco Alimentare onlus, che ha come scopo di contribuire alla soluzione dei problemi della fame, dell‟emarginazione e della povertà, mediante la raccolta delle eccedenze di produzione agricola, dell‟industria alimentare, della grande distribuzione, e la ridistribuzione delle stesse ad Enti ed Associazioni che si occupano di assistenza ed aiuto ai poveri ed agli emarginati. Opera dal 1996 in tutto il territorio della Regione Friuli Venezia Giulia ed è iscritta al Registro Regionale delle Organizzazioni del Volontariato. La sede legale e il magazzino sono a Pasian di Prato (Ud) in via Venceslao Menazzi Moretti (Z.A.P. ) n. 16, Tel. e Fax: 0432. 691016 Attività del Banco Alimentare Individuazione nella catena agro-alimentare delle fonti di “spreco” quali: - prodotti non commercializzabili per difetti estetici di packaging; - produzioni non aventi successo per il loro errato posizionamento di marketing - sovrapproduzioni invendibili prossime al termine di consumo consigliato; - accumuli di invenduto presso i depositi della Grande Distribuzione; - sovrapproduzioni agricole. - Stoccaggio di tutte queste merci nei propri magazzini; - Distribuzione gratuita agli Enti Assistenziali convenzionati. Un‟apposita convenzione sancisce l‟impegno del Banco a distribuire gratuitamente tutti i generi alimentari ricevuti dalle Aziende agli Enti che: - presentino un carattere sociale, caritativo ed umanitario volto al sostegno e all‟aiuto dei bisognosi; - dispongano di locali adeguati ad una accoglienza dignitosa degli alimenti; - si impegnino formalmente, pena la risoluzione della convenzione, a non utilizzare le derrate alimentari a fini commerciali e ad astenersi dall‟impiego fraudolento dei viveri ricevuti (come la distribuzione a persone non bisognose). In questi anni, l‟attività ha avuto un continuo e sorprendente sviluppo e ad oggi gli Enti Convenzionati sono 327, ed i bisognosi assistiti 41.000. La quantità dei prodotti ricevuti, movimentati e distribuiti in questi 15 anni, è stata pari a 8.473 tonnellate (al 31.12.2010 ) per un valore commerciale di circa 26 milioni di euro. Solo nel 2010 abbiamo distribuito 1.719 tonnellate di alimenti per un valore commerciale di circa 5,2 milioni di euro. Grande è il successo avuto dalle raccolte di generi alimentari durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare che si svolge l‟ultimo sabato del mese di novembre di ogni anno dal 1996 ad oggi, che hanno concentrato in un solo giorno l‟arrivo di enormi quantitativi di alimenti . Nell‟edizione dello scorso mese di novembre 2010 abbiamo raccolto nella nostra regione 553 tonnellate , per un valore commerciale di 1,7 milioni di euro, coinvolgendo alcune migliaia di volontari. Progetto Siticibo Dal mese di gennaio 2010 abbiamo iniziato anche nella nostra regione la realizzazione del progetto Siticibo che consiste nella raccolta dei prodotti “freschi” di fine giornata invenduti nei supermercati (pane, ortofrutta, prodotti di pasticceria, latticini.. ). Ad oggi sono coinvolti alcuni supermercati della provincia di Udine (4) ed è appena iniziata la raccolta in 3 supermercati del comune di Pordenone. In questo anno e mezzo abbiamo già raccolto ben 62 tonnellate di alimenti freschi, che vanno ad integrare e a migliorare soprattutto la qualità degli alimenti distribuiti dal B.A. Progetto di sviluppo 2011 Per l‟anno 2011 si prevede: - di consolidare e sviluppare l‟attività consueta dell‟associazione (aumentando del 15 % le quantità di alimenti raccolti e ridistribuiti), - ulteriormente sviluppare il progetto di Siticibo nella provincia di Udine e Pordenone; - il rinnovo di alcune attrezzature di magazzino, - eventuale assunzione di un altro dipendente a supporto dell‟attività di magazzino. Paolo Olivo (presidente Banco Alimentare FVG) 22 L‟ A.I.A.S. L‟ A.I.A.S. sezione di Trieste nasce il 20 novembre 1957, per volontà di alcuni genitori, tecnici, familiari ed amici, che credevano fortemente che le persone affette da paralisi cerebrale infantile avessero diritto alla salute, all‟istruzione, al lavoro e che le famiglie avessero il diritto di essere sostenute. In quegli anni questo tipo di disabilità era conosciuto come spasticità, termine ormai obsoleto ma rimasto nell‟acronimo. E‟ stata la prima sezione che ha aderito all‟A.I.A.S. nazionale che si è costituita nel 1954 ed è sotto l‟alto Patronato del Presidente della Repubblica. L‟associazione agisce nello spirito del volontariato; non ha scopi di lucro e persegue esclusivamente finalità di utilità sociale, è aperta a chiunque intenda operare per tutelare e promuovere i diritti delle persone con disabilità e per attuare una valida prevenzione della disabilità in armonia con quanto sancito dalla Costituzione Italiana. Dal 1972 l‟Associazione ha sede presso la villa Haggiconsta, in viale Romolo Gessi a Trieste. All‟epoca la villa era in degrado ed è stata ristrutturata dall‟Associazione con i propri fondi. E‟ stata luogo e partenza di molte battaglie per ottenere l‟integrazione scolastica ed altre opportunità socio-sanitarie, tra cui la creazione di centri diurni multifunzionali e di compartecipazione a 360°. Possiamo affermare che i diritti acquisiti e le opportunità offerte oggi, nella nostra città, nella Regione ed a livello Nazionale, alle persone con patologie anche molto diverse, sono possibili grazie delle battaglie sostenute dall‟Associazione, all‟epoca in modo plateale, ma continuate in silenzio e tenacemente fino ad oggi. Nel 2007 l‟Associazione ha festeggiato i 50 anni di esistenza nella sua sede legale, in collaborazione con Comune, Provincia, Regione, con una festa ed un Convegno sulle disabilità motorie complesse ad esordio infantile. Nel 2009 abbiamo festeggiato 20 anni di attività equestre rivolta alle persone disabili. Attività programmate, organizzate e seguite secondo il motto che abbiamo usato in occasione del nostro 50° anniversario “Continuiamo insieme verso nuovi traguardi...” Le mamme Alessio e Zacchigna, nel 1989, hanno programmato e dato inizio all‟ATTIVITA’ EQUESTRE a favore di poche persone disabili. Attualmente l‟attività è svolta dal personale qualificato dell‟Associazione dilettantisticosportiva “Equilandia Aiastrieste”, si rivolge ad un‟ottantina di persone e sviluppa non solo la seduta individuale, ma anche l‟integrazione a tutti i livelli e crea dei momenti di incontro aperti a tutti i cittadini. E‟ particolarmente indicata per persone con gravi deficit motori e psico-motori che possono trarre giovamento dal movimento del cavallo al passo, per rilassare o regolare il tono muscolare, per migliorare l‟equilibrio o attivare il sistema cardiovascolare; oppure per quelle persone che hanno la necessità della presenza costante dell'istruttore per trarre un beneficio comportamentale, relazionale o comunicativo. Organizziamo e seguiamo delle sedute di TRATTAMENTI SHIATSU/TUINA’ con il personale qualificato della scuola A.P.O.S. “IL Giardino” e l‟associazione culturale “Leviedelblù”. Abbiamo iniziato nel 2003 a favore di 10 persone disabili e, dopo un periodo di prova riuscito in modo ottimale, abbiamo deciso di continuare ed ampliare questo servizio che attualmente si rivolge ad una quarantina di persone. Le persone affette da disabilità gravi o gravissime spesso soffrono di importanti disequilibri psicofisici e, non potendo la condizione di salute prescindere da un equilibrio fra i diversi organi ed apparati, il rilassamento indotto dal trattamento Shiatsu, oltre a suscitare un‟immediata sensazione di piacere, li aiuta a ristabilire il ritmo ed i flussi di energia che regolano il funzionamento dei diversi organi e rinforza la resistenza del loro organismo alle malattie. Nel 2010 abbiamo iniziato ad offrire questi trattamenti anche ai familiari che, occupandosi a tempo pieno delle persone affette da patologie complesse motorie ad esordio infantile, sono sempre border-line ed hanno bisogno di essere positivi per poter essere attivi. L‟attività equestre e l‟attività di shiatsu/tuinà si svolgono a cadenza settimanale ed i volontari, durante gli incontri di verifica, hanno 23 confermato che il livello di rilassamento e piacere è stato molto alto. Hanno anche evidenziato il bisogno delle persone affette da patologie gravi/gravissime e medio/gravi e delle loro famiglie, di un approccio personalizzato di interesse e attenzione verso le loro problematiche. disabilità motorie complesse e di respiro alle loro famiglie. Le patologie gravi/gravissime di molte persone che fanno riferimento all‟associazione ci portano ad appoggiarci non solo a persone volontarie ma anche a del personale qualificato. Abbiamo partecipato a molte manifestazioni cittadine. Organizziamo: - incontri formativi ed informativi su argomenti socioassistenziali e sanitari - corsi di aggiornamento peri nostri volontari, aperti a tutte le persone interessate - momenti di incontro e confronto con le persone disabili e/o con le loro famiglie. Abbiamo individuato, attraverso il progetto “Assieme alle famiglie” (con il contributo del C.S.V. Regionale), 15 persone disabili in situazioni di particolare complessità. Oltre alle attività, al sostegno familiare ed agli incontri con il medico/fisiatra con cui collaboriamo dal 2003, abbiamo deciso di tentare anche con un approccio psicologico sia individuale che di gruppo, secondo le necessità, per portare maggior benessere possibile a queste persone disabili ed alle loro famiglie. Le verifiche, necessarie per valutare i benefici di questo approccio multidisciplinare, ci indicheranno gli obiettivi futuri. Siamo riusciti ad organizzare due fine settimana per 10 persone disabili gravi, presso la Villa Ostende di Grado e ad Arta Terme, offrendo in questo modo un‟opportunità alle persone con Stiamo lavorando intensamente per poter “tornare a dare vita”, assieme al Comune di Trieste ed all‟A.S.S. n°1 Triestina, al Centro di Educazione Motoria, ed inserirlo in un Polo di Cultura e di Inclusione con altre associazioni presso la Villa Haggiconsta in viale Romolo Gessi a Trieste. Ringraziamo le persone volontarie che collaborano con noi, soprattutto quelle che pur non conoscendo la disabilità motoria complessa, hanno la disponibilità, l‟apertura mentale ed il coraggio di rapportarsi con loro. Claudia Marsillio Zacchigna (Presidente A.I.A.S., sezione di Trieste) 24 Salute mentale, lavoro di comunità e approccio partecipativo. Incontro a Trieste presso l‟A.Fa.So.P Si è tenuto venerdi 25 febbraio in via Madonnina 15/b, presso la sede dell‟A.Fa.So.P., associazione di volontariato che opera nell‟ambito della salute mentale, un incontro pubblico, destinato a volontari, operatori e popolazione tutta, sulla teoria e pratica dell‟approccio partecipativo. L‟iniziativa nasce dalla collaborazione dell‟A.Fa.So.P. con l‟IspeS (Istituto di Scienze Sociali per la Salute), e rientra fra le numerose attività che l‟IspeS sta realizzando nell‟ambito del progetto “Laboratorio di visioni: immaginare e promuovere percorsi partecipativi” (un progetto di formazione e utilità sociale finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, con patrocinio gratuito del Centro Servizi Volontariato del Friuli Venezia Giulia). Data l‟importanza che l‟approccio partecipativo assume nei processi di rafforzamento individuale e di democratizzazione della società, e considerato il fatto che le tecniche partecipative offrono alle associazioni di volontariato una serie di strumenti preziosi per la promozione del lavoro di equipe e il pieno coinvolgimento dei beneficiari nelle diverse fasi di un progetto, è ovvio l‟interesse che questo tema ha suscitato: numerosi sono stati, infatti, i partecipanti, che hanno riempito la sala di via Madonnina, seguendo gli interventi dei relatori e avviando con loro un intenso scambio di vedute, a partire delle concrete esperienze di volontariato. I presenti hanno potuto seguire le relazioni tenute da Roberto Lionetti, un antropologo che insegna alla Facoltà di Medicina di Trieste, e dal sociologo Luca Bianchi. Lionetti ha illustrato, nel suo intervento, le ragioni che rendono indispensabile, nel lavoro sociale, l‟approccio partecipativo, fornendo fra l‟altro un ampio numero di esempi dei problemi che possono derivare dal mancato ascolto e dallo scarso coinvolgimento dei beneficiari di un intervento sociale nelle azioni che direttamente li riguardano. La relazione di Luca Bianchi verteva in particolare sul lavoro di comunità, proponendo un‟ampia riflessione sul ruolo degli operatori sociali in contesti comunitari. Nelle dinamiche fra locale e globale che caratterizzano il nostro tempo, un peso sempre maggiore è assunto dalla dimensione comunitaria, luogo in cui vengono prodotte una serie di risorse difficilmente quantificabili, ma fruibili immediatamente dai membri della comunità stessa. Spesso riconducibili alla nozione di capitale sociale, tali risorse appaiono fondamentali nel lavoro dell'operatore sociale. L‟incontro si è concluso con un intervento del presidente dell‟ A.Fa.So.P., Grazia Sinossi, che ha ricordato la specifità dell‟apporto del volontariato in ambito sociosanitario, caratterizzato dalla produzione e circolazione di ciò che oggi i sociologi chiamano beni relazionali associativi: dei beni immateriali, difficilmente quantificabili, certo, ma non per questo meno preziosi. Grazia Sinossi (Presidente dell’ass. A.Fa.So.P, Trieste) 25 Fatture emesse per importi pari o superiori a 3.000 euro: obbligo di comunicazione telematica L‟articolo 21 del D.L. n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla Legge n. 122 del 2010, ha posto, in capo ai soggetti passivi I.V.A. che effettuano operazioni rilevanti ai fini del tributo, l‟obbligo di darne comunicazione telematica all‟Agenzia delle Entrate. L'obbligo di comunicazione riguarda tutti i soggetti passivi IVA che effettuano operazioni rilevanti ai fini IVA e quindi solo le OdV titolari di partita Iva. La previsione è stata introdotta per un più efficace contrasto dei fenomeni evasivi e di frode; infatti, la norma prevede che, in caso di omissione, falsità e/o incompletezza della prevista comunicazione, il trasgressore sia punito con la sanzione da euro 258 a euro 2.065. L‟incombenza dichiarativa, prevista per le operazioni di ammontare non inferiore ad euro 3.000, necessitava però di un apposito provvedimento attuativo; il Provv. Agenzia delle Entrate 22 dicembre 2010 detta modalità tecniche, procedure e termini dell‟onere. In particolare, viene previsto un regime transitorio, limitato all‟anno 2010; l‟esigenza di contemperare, infatti, la graduale introduzione dell‟obbligo comunicativo con la volontà di assicurare all‟Amministrazione Finanziaria, fin da subito, la disponibilità dei dati, ha comportato la fissazione di un limite minimo per la comunicazione stabilito, in relazione all‟anno appena trascorso, in euro 25.000, nonché la limitazione dell‟obbligo alle sole operazioni soggette a fatturazione ed il differimento del termine di trasmissione telematica al 31 ottobre 2011. A regime, invece, andranno comunicate tutte le operazioni rilevanti ai fini I.V.A. di importo superiore ad euro 3.000 (al netto dell‟I.V.A.) per quelle che comportano l‟obbligo di emissione della fattura e di euro 3.600 (I.V.A. compresa) per quelle per cui non vi è l‟obbligo di fatturazione, tenendo sempre conto delle operazioni fra loro collegate. Alessandro Olivo Consulente fiscale CSV 26 I differenti quesiti e aspetti a cui le rubriche intendono offrire una risposta, sono indicazioni di carattere generale su specifici problemi della vita organizzativa delle associazioni di volontariato. Qualora l’associazione ritrovi, leggendo queste rubriche, situazioni analoghe a quelle che deve affrontare, consigliamo comunque di contattare, per maggiori informazioni, uno sportello del CSV. 27 Sicurezza e Volontariato a cura dell’ ing. Gianfranco Beltrame, consulente CSV ANCORA SUI LAVORI AFFIDATI IN APPALTO Nel precedente articolo già abbiamo trattato l‟argomento dei lavori affidati a lavoratori autonomi e imprese in appalto. E anche questa volta Vi raccontiamo un caso, da leggere con attenzione. Un Ente che svolge attività di promozione allo sport affida un piccolo intervento manutentivo a proprio socio, che esegue il lavoro in economia, a fronte di un modesto compenso per il quale rilascia comunque fattura/ricevuta. Proprio mentre il socio esegue il lavoro, l‟Ente ha un‟ispezione da parte di un Organo di Vigilanza che procede a una verifica sulla corretta applicazione di quanto all‟articolo 26 del decreto legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro). Nel precedente articolo citammo appunto l‟obbligo da parte del Committente di verificare l‟idoneità tecnico professionale dei lavoratori a cui si affidano lavori in appalto, attraverso: l‟acquisizione del Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio; la regolarità contributiva da parte del lavoratore/impresa, attraverso il cosiddetto DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), dichiarata da parte dell‟ente previdenziale di riferimento; l‟informazione sui rischi connessi all‟ambiente di lavoro e la redazione di un documento condiviso di valutazione degli stessi (DUVRI). Nel caso in argomento, all‟Ente (previa acquisizione dell‟organigramma del Direttivo) ovvero al Presidente, quale Legale rappresentante, che non aveva documentazione comprovante la verifica preventiva sull‟idoneità tecnica da parte del socio, inteso in questo caso come lavoratore autonomo avendo emesso fattura, veniva contestata la relativa contravvenzione, che va riferita all‟art. 55 del medesimo decreto e che prevede l‟arresto da due a quattro mesi o una ammenda da 1.000 a 4.800 Euro. La legge prevede però la possibilità di chiudere il procedimento penale: infatti, una volta che la contravvenzione viene sanata nel tempo concesso dagli Ispettori, con il pagamento di una in quota ridotta a un quarto del massimo della sanzione (cioè 1.200 Euro) entro 30 giorni, il provvedimento penale diventa amministrativo e viene quindi archiviato. Così ha fatto il Presidente del citato Ente che, se avesse voluto contestare il provvedimento, come unico mezzo avrebbe dovuto non pagare la sanzione nei termini concessi, andando così davanti al Giudice per difendere, con l‟assistenza di un legale, la sua posizione. Così è, ovvero morale della vicenda: prima di affidare un lavoro a un lavoratore autonomo o impresa predisporre la documentazione sopra citata. Niente di tale. Rimane il problema se il lavoro viene svolto da un socio che non è in grado di fornire la documentazione comprovante l‟idoneità tecnico-professionale: in questo caso il lavoro dovrà essere eseguito in forma volontaria e gratuita. Ciò non esime però il Presidente dell‟Ente da responsabilità in caso di malaugurato infortunio…. Ma questa è un‟altra storia, su cui torneremo in una prossima occasione. Sovvenzioni e contributi a cura di Giovanna Roiatti, consulente CSV FONDI PER LA SOCIETÀ CIVILE In ogni numero della rivista secondo tradizione si approfondisce un programma, un Bando, una delle possibilità di acquisire forndi per quelli che consideriamo “Beni comuni”. L'approfondimento di questo numero è dedicato al Programma LIFE+ utile per le associazioni e gli enti che si occupano di protezione dell'ambiente Gli Obiettivi del Programma LIFE+ sono 1. Natura e biodiversità: proteggere, conservare, ripristinare, monitorare e favorire il funzionamento dei sistemi naturali, degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatiche, al fine di arrestare la perdita di biodiversità, inclusa la diversità delle risorse genetiche, all'interno dell'UE. 2. Politica e governance ambientali: - cambiamento climatico: stabilizzare la concentrazione di gas ad effetto serra ad un livello che eviti il surriscaldamento globale oltre i 2 gradi centigradi, - acque: contribuire al miglioramento della qualità delle acque attraverso lo sviluppo di misure efficaci sotto il profilo dei costi al fine di raggiungere un «buono stato ecologico» delle acque nell'ottica di sviluppare piani di gestione dei bacini idrografici a norma della direttiva 2000/60/CE (direttiva quadro sulle acque), - aria: raggiungere livelli di qualità dell'aria che non causino significativi effetti negativi, né rischi per la salute umana e l'ambiente, - suolo: proteggere il suolo e assicurarne un utilizzo sostenibile, preservandone le funzioni, prevenendo possibili minacce e attenuandone gli effetti e ripristinando il suolo degradato, - ambiente urbano: contribuire a migliorare il livello delle prestazioni ambientali delle aree urbane d'Europa, - rumore: contribuire allo sviluppo e all'attuazione di politiche sull'inquinamento acustico, - sostanze chimiche: migliorare, entro il 2020, la protezione dell'ambiente e della salute dai rischi costituiti dalle sostanze chimiche attraverso l'attuazione della normativa in materia di sostanze chimiche, in particolare il regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH) e la strategia tematica su un utilizzo sostenibile dei pesticidi, - ambiente e salute: sviluppare l'informazione di base per le politiche in tema di ambiente e salute (Piano d'azione europeo per l'ambiente e la salute 2004-2010), - risorse naturali e rifiuti: sviluppare e attuare le politiche finalizzate a garantire una gestione e un utilizzo sostenibili delle risorse naturali e dei rifiuti e migliorare il livello di impatto ambientale dei prodotti, modelli di produzione e di consumo sostenibili, prevenzione, recupero e riciclaggio dei rifiuti; contribuire all'effettiva attuazione della strategia tematica sulla prevenzione e sul riciclaggio dei rifiuti, - foreste: fornire, soprattutto attraverso una rete di coordinamento a livello dell'UE, una base concisa e a largo spettro per le informazioni rilevanti per la definizione e l'attuazione di politiche relativamente alle foreste e ai cambiamenti climatici (impatto sugli ecosistemi forestali, mitigazione, effetti della sostituzione), biodiversità (informazione di base e aree forestali protette), incendi boschivi, condizione di boschi e foreste e funzione protettiva delle foreste (acqua, suolo e infrastrutture) nonché contribuire alla protezione di boschi e foreste contro gli incendi, 28 - innovazione: contribuire a sviluppare e dimostrare approcci, tecnologie, metodi e strumenti innovativi diretti a facilitare l'attuazione del piano di azione per le tecnologie ambientali (ETAP), - approcci strategici: promuovere l'attuazione effettiva e il rispetto della normativa dell'Unione in materia di ambiente e migliorare la base di conoscenze necessaria per le politiche ambientali; migliorare le prestazioni ambientali delle piccole e medie imprese (PMI). 3. Informazione e comunicazione: assicurare la diffusione delle informazioni e sensibilizzare alle tematiche ambientali, inclusa la prevenzione degli incendi boschivi; fornire un sostegno alle misure di accompagnamento, come azioni e campagne di informazione e comunicazione, conferenze e formazione, inclusa la formazione in materia di prevenzione degli incendi boschivi. Percentuali di cofinanziamento comunitario La percentuale massima del sostegno finanziario dell'Unione è pari al 50 % delle spese ammissibili. Beneficiari: Le proposte devono essere presentate da enti pubblici e/o privati, soggetti e istituzioni registrati negli Stati membri dell'Unione europea. Importo disponibile: 267 431 506 EUR Modalità di partecipazione: Le proposte devono essere redatte su appositi moduli di domanda e devono essere trasmesse su CD-ROM o su DVD. Almeno il 50 % dell'importo totale è assegnato a misure a sostegno della conservazione della natura e della biodiversità. Per le associazioni che desiderano avvalersi del supporto del Centro servizi volontariato, si ricorda che è attivo un servizio di consulenza sulle progettazioni e verifica sulle domande di contributo prima della loro spedizione agli Enti erogatori. Gli appuntamenti con il consulente possono essere fissati telefonando al proprio sportello di riferimento o presso la sede di Pordenone al numero 0434-21961. Il 31 marzo scadono i seguenti bandi per chi può essere interessato: Study visits del Programma Life Long Learning rivolto a tutte le persone coinvolte nell'educazione e nella formazione Volontariato senior del Programma Life Long Learning rivolto a tutti volontari oltre i 50 anni che vogliono svolgere la loro opera in altri paesi europei Cooperazione allo sviluppo L.r. 19/2000 rivolto a Enti locali,istituzioni pubbliche e private, Università e loro Consorzi; Organizzazioni non governative; Organizzazioni di volontariato; ONLUS; Organizzazioni sindacali e imprenditoriali; Associazioni dei corregionali all‟estero; Associazioni di immigrati. Iniziative di protezione dell'ambiente Provincia di Udine Deliberazione Giuntale n. 17 del 26.01.2006 29 ALCUNE SCADENZE da APRILE a GIUGNO 2011 RIFERIMENTO NORMATIVO SCADENZA DESTINATARI Programma comunitario Gioventù 3 scadenze Gruppi ed organizzazioni in azione 2007/13 all'anno. Prox il giovanili 1 giugno ‟11 Comenius e Grundtvig Formazione in servizio 29 aprile 2011 16 settembre 2011 Tutte le persone coinvolte nell'educazione e nella formazione ENTE EROGATORE Agenzia nazionale Gioventù o Agenzia EACEA Commissione Europea Programma Cultura Strand 1.3.5 – 03/05/2011 Special measures: cooperazione con paesi terzi Enti, teatri, musei, Commissione Europea associazioni professionali, centri di ricerca, università, istituti culturali e autorità pubbliche Programma Media Organizzazioni e istituti pubblici e privati che si occupano di comunicazione audiovisiva Commissione europea Programma DCI 2007/2013 Attori dal 1.1.07 al non statali e autorità locali nello 31.12.13 sviluppo Paesi e regioni partner,enti decentralizzati dei paesi partner, ONG Commissione Europea Sostegno alla ricerca in africa EuropeAid Commissione europea-sito Web Europa del 15/12/10 30/04/2011 Organizzazioni scientifiche o Fondo Europeo per lo tecnologiche, reti Sviluppo scientifiche Programma comunitario Europa per i cittadini 1/06/11 1/09/11 Enti locali, organizzazioni della società civile, ONG, scuole, sindacati, associazioni di volontariato, associazioni di sport amatoriale, etc. EACEA Agenzia esecutiva per l‟istruzione, gli audiovisivi e la cultura Cooperazione Europeaid Eu-paesi 30/06/2011 terzi APPOGGIO AI SETTORI CULTURALI ACP NGO, organismi pubblici o privati, televisioni pubbliche EuropeAid/130966/D/ ACT/ACPTPS L.R. 1/2006, L.R. 24/2006, L.R. 25/2006 ex L.R. 68/1981, L.R. n. 31/1989,L.R. n. 21/1999,L.R. n. 15/1987, L.R. n. 11/1988Domanda di contributo per lo svolgimento di attività culturali di valenza provinciale Associazioni iscritte all‟Albo Province Regionale del Volontariato e Cooperative Sociali L. 266/1991 e L.R. 7/1992, O.N.L.U.S. D.Lgs. 460/1997, O.N.G. L. 49/1997, ecc.. 29/04/2011 http://eacea.ec.europa.eu/citizenshi p/funding/2011/index_en.php Almeno 1 mese prima della realizzazione dell'iniziativa 30 Lo scaffale del volontariato Esplorazioni bibliografiche su temi di interesse sociale a cura del Centro Studi CSV Scuola e Volontariato. Presentiamo qui di seguito una breve esplorazione bibliografica su questo tema, segnalando, accanto al titolo, l’eventuale presenza e la collocazione del testo nella biblioteca del CSV, sita in via san Francesco 2, a Trieste. AA. VV. 1996 L'animazione a scuola. Accoglienza, apprendimento, comunicazione. Torino, Gruppo Abele [biblioteca CSV: L/505] AA. VV. 2004 Insegnare e apprendere nella globalizzazione. Bergamo, Ponte delle Grazie [biblioteca CSV: L/587] Associazione Culturale Amici del Caffè Gambrinus (a cura di) s.a. 1996-2005. Dieci anni di concorsi scolastici - "Scrittori, Artisti e Poeti in erba". Trieste, Associazione Culturale Amici del Caffè Gambrinus [biblioteca CSV: L/708] Associazione il Granello di Senape (a cura di) 2006 Ragazzini e Ragazzacci - Studenti e detenuti a confronto sui temi della devianza e dell'illegalità. Padova, Ristretti Orizzonti [biblioteca CSV: L/337] BONETTI, Renzo - ZANI, Angelo Vincenzo (a cura di) 1998 Sussidiarietà e nuovi orizzonti educativi: una sfida per il rapporto famiglia-scuola. Brescia, Editrice La Scuola [biblioteca CSV: L/187] BOURDIEU, Pierre - PASSERON, Jean Claude La reproduction. Elements pour une théorie du système d'enseignement. Paris, Ed. de Minuit. [biblioteca CSV: L/1070] CARITAS AMBROSIANA (a cura di) 1996 Oltre la scuola. Disagio, prevenzione, volontariato. Milano, Oltre [biblioteca CSV: L/420] CASANOVA, Nicola - GOFFREDI, Luigi (a cura di) 2006 La tutela dei minori: esperienza e ricerca. Firenze, CESVOT [biblioteca CSV: L/704] Comunità europea (a cura di) 2004 Promozione dell'apprendimento delle lingue e della diversità linguistica - Piano d'azione 2004-2006. Lussemburgo, [biblioteca CSV: L/812] Confederazione Cooperative Italiane 1997 Guida all'educazione cooperativa nella scuola. Trento, Grafiche Artigianelli [biblioteca CSV: L/1130] 31 DI PIETRO, Mario - DACOMO, Monica 2005 Fanno i bulli, ce l'hanno con me.. Manuale di autodifesa positiva per gli alunni. Gardolo, Erickson [biblioteca CSV: L/976] FALCONE, Maria - MARCHESE, Giovanni 2004 Io e tu: la società. Educazione alla legalità e alla convivenza civile. Roma, Carocci [biblioteca CSV: L/134] GRUPPO SOLIDARIETA‟ (a cura di) 1993 Handicap: tra bisogni e risposte. Dalla cultura dell'inserimento a quella dell'integrazione. Ancona, Gruppo Solidarietà Edizioni [biblioteca CSV: L/444] GRUPPO SOLIDARIETA‟ (a cura di) 1997 Handicap intellettivo grave e servizi: quale risposta dopo la scuola dell'obbligo? Ancona, Gruppo Solidarietà Edizioni [biblioteca CSV: L/442] GRUPPO SOLIDARIETA‟ (a cura di) 1998 Handicap e scuola. L'integrazione possibile. Ancona, Gruppo Solidarietà Edizioni [biblioteca CSV: L/443] LAZZARO, Enzo (a cura di) 2002 Dai mano a mano. Un laboratorio di ricerca realizzato con le scuole. Cesena, Il Ponte Vecchio [biblioteca CSV: L/478] MENESINI, Ersilia (a cura di) 2003 Bullismo: le azioni efficaci della scuola. Percorsi italiani alla prevenzione e all'intervento. Gardolo, Erickson [biblioteca CSV: L/992] MINUTO, Isolina 1993 Disabilità, scuola e volontariato. Ricerche e interventi Roma, Istituto Bibliografico Napoleone [biblioteca CSV: L/435] MORO, Felice 2001 Handicap e scuola. 25 anni di integrazione dei soggetti disabili. Milano, Franco Angeli [biblioteca CSV: L/372] OLWEUS, Dan 1993 Bullying at school. Oxford, Blackwell. Trad. it.: Bullismo a scuola. Tagazzi oppressi, ragazzi che opprimono. Firenze, Giunti [biblioteca CSV: L/991] PIPITONE, Cristiana 2000 Bambini e genitori nella scuola e nella società. Roma, Fondazione Italiana per il Volontariato [biblioteca CSV: L/427] SCHOOLMATES PROJECT s.a. Bullismo nelle scuole: manuale di sopravvivenza. [biblioteca CSV: L/1219] TEDESCHI, Luciano 2005 Volontari e studenti nel quotidiano adottiamoci. Pordenone, CSV [biblioteca CSV: L/825] TISO, Paola 2004 Ragazzo straniero tra scuola e territorio. Un approccio integrato. Padova, CSV [biblioteca CSV: L/411] TOSOLINI, Aluisi et alii 2007 A scuola di intercultura. Cittadinanza, pertecipazione, interazione: le risorse della società multiculturale. Gardolo, Erickson [biblioteca CSV: L/978] YLENIA FIORINO, SIMONA ROTONDI (a cura di) 2007 Volontariato. Giovani e volontariato: un laboratorio di idee in evoluzione. Ministero della solidarietà sociale. Osservatorio Nazionale per il Volontariato. [biblioteca CSV: L/1360] 32 FAQ amministrative e fiscali a cura di Alessandro Olivo 33 Posto che l'art.8, comma 2, della L.266/1991 pone fuori campo iva tutte le operazioni attive poste in essere dalle Organizzazioni di Volontariato, qualora una associazione regolarmente iscritta al registro di cui alla medesima legge, partecipasse ad una manifestazione cittadina di tre giorni l'anno in cui si somministrano alimenti e bevande dietro corrispettivo (attività considerata "commerciale marginale" dal D.M.25/05/1995 e quindi fuori campo Ires), dovrebbe assoggettare ad Iva tali corrispettivi, e quindi effettuare tutti gli adempimenti connessi (apertura partita Iva, registrazioni, dichiarazione Iva ecc.). Se si, potrebbe accedere al regime di cui alla L.398/1991? Si ritiene maggiormente aderente al quadro normativo complessivo delineato per le ODV, interpretare l'art. 8 co. 2 legge 266/91, nel senso di escludere dall'ambito di applicazione dell'Iva oltre alle attività istituzionali anche quelle commerciali marginali esercitate nei limiti di marginalità e di non professionalità ex DM 25/05/1995. Secondo tale linea interpretativa risulta corretto per le ODV anche non avere la partita Iva ma solo il codice fiscale e quindi di conseguenza per tali marginalità commerciali non vi sarebbero obblighi Iva di alcun genere. Può lo statuto di un’associazione di volontariato che si vuole iscrivere al Registro Regionale delle OOVV prevedere la presenza di soci minorenni? I soci minorenni hanno diritto di intervento ma non di voto? Sebbene sia privo di capacità d‟agire, si ritiene tuttavia che un minore di età inferiore ai 16 anni possa compiere atti giuridici, compresa l‟adesione ad associazioni ed il pagamento della relativa quota d‟iscrizione, purché gli atti compiuti abbiano nessuna o comunque modesta rilevanza patrimoniale. Quanto alla possibilità di riconoscere al minore, all‟interno dell‟Assemblea, il diritto di voto, sulla base dell‟orientamento sopra espresso, si ritiene che tale diritto possa essere esercitato dal minore, peraltro sempre a condizione che la deliberazione verta su materia di nessuna o di modesta rilevanza patrimoniale. In tale ipotesi al diritto di voto del minore non può essere apposta alcuna limitazione. Un'associazione che ha regolarmente provveduto all'invio del modello EAS lo scorso anno nei termini previsti, è tenuta ad un nuovo invio nell'anno 2010? Se si qual'è la scadenza? Un'associazione che ha regolarmente provveduto all'invio del modello EAS lo scorso anno nei termini previsti, è tenuta ad un nuovo invio nell'anno 2010? Se si qual'è la scadenza? Con riferimento al quesito posto, si rinvia alle istruzioni di compilazione del modello EAS le quali dispongono che il modello deve essere nuovamente presentato, in caso di variazione dei dati precedentemente comunicati, entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello in cui si è verificata la variazione (in tale evenienza inserire tutti i dati richiesti nel modello, anche quelli non variati). Non è obbligatorio presentare un nuovo modello nel caso in cui, nella sezione Dichiarazioni del rappresentante legale, si verifichi una variazione dei soli dati relativi agli importi di cui ai punti 20 e 21, oppure del numero e dei giorni delle manifestazioni per la raccolta di fondi di cui al punto 33, oppure dei dati di cui ai punti 23, 24, 30 e 31. Alessandro Olivo Consulente fiscale CSV 34 CIESSE INFORMA - NUMERO 34 - PERIODICO ONLINE DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO FRIULI VENEZIA GIULIA VIALE MARTELLI, 51 - 33170 PORDENONE - TEL. 0434 21961 REDAZIONE, FOTO E GRAFICA: ROBERTO LIONETTI, TEL./FAX 040 3720919 - E-MAIL: [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE: UGO SALVINI REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI TRIESTE N. 1046 DEL 11/04/2002 GLI ARTICOLI FIRMATI RIFLETTONO ESCLUSIVAMENTE L’OPINIONE DEI LORO AUTORI, E NON NECESSARIAMENTE QUELLA DELLA RIVISTA O DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO FRIULI VENEZIA GIULIA I TESTI, ANCHE SE CURATI CON SCRUPOLOSA ATTENZIONE, NON POSSONO COMPORTARE SPECIFICHE RESPONSABILITÀ PER INVOLONTARI ERRORI O INESATTEZZE IN CAPO ALL’AUTORE E/O EDITORE È CONSENTITA ED AUSPICABILE LA RIPRODUZIONE E DIVULGAZIONE TOTALE O PARZIALE DEI TESTI PURCHÉ VENGA CITATA LA FONTE IL VOLUME È STATO CHIUSO IN REDAZIONE NEL MESE DI MAGGIO 2011 LA RIVISTA E’ DISTRIBUITA GRATUITAMENTE QUESTA PUBBLICAZIONE, COME PREVISTO DALLA LEGGE 266/91 PER TUTTE LE ATTIVITÀ DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO, È POSSIBILE GRAZIE AL CONTRIBUTO DELLE FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA: FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI UDINE E PORDENONE, FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI TRIESTE, FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI GORIZIA, FONDAZIONE CASSE DI RISPARMIO DELLE PROVINCE LOMBARDE E ACRI-ASSOCIAZIONE DI FONDAZIONI E CASSE DI RISPARMIO SPA EROGATO ATTRAVERSO IL COMITATO DI GESTIONE DEL FONDO SPECIALE DEL VOLONTARIATO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA Il Centro Servizi Volontariato Friuli Venezia Giulia è socio di CSV.net, Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato Il Centro Servizi Volontariato Friuli Venezia Giulia è inoltre socio del Centre Européen du Volontariat