“OSTEOSARCOMA. TERAPIA MEDICA: CHEMIOTERAPIA E NUOVI TRATTAMENTI FARMACOLOGICI.” LAURA MARCONATO La terapia dell’osteosarcoma (OSA) è molto complessa e prevede l’associazione di diverse modalità per ottenere il controllo locale, per diminuire il rischio di sviluppare metastasi e quindi per avere un prolungamento della sopravvivenza. Se il proprietario si oppone a tutte le opzioni terapeutiche, lo si deve convincere a considerare l’eutanasia, trattandosi di un tumore molto doloroso. Il trattamento medico ha le seguenti finalità: 1.) PREVENIRE LA MALATTIA METASTATICA. L’amputazione dell’arto è il trattamento d’elezione per il controllo locale del tumore, per evitare le fratture patologiche, per ridurre il rischio di metastasi intramidollari e per eliminare la fonte di dolore, ma è, di fatto, solo palliativa, dal momento che senza chemioterapia i cani diventano tutti sintomatici per le metastasi a distanza. Il 90% dei cani presenta al momento della diagnosi micrometastasi, appare dunque ovvio quanto sia importante la chemioterapia adiuvante. La chemioterapia rallenta infatti la comparsa di metastasi, prolungando la sopravvivenza del paziente e, per dare i risultati migliori, deve essere iniziata immediatamente dopo la chirurgia, cioè quando le micrometastasi aumentano il loro tasso proliferativo diventando più chemiosensibili. I protocolli utilizzabili sono elencati in tabella 1. 2.) INTERVENIRE SULLE METASTASI CLINICAMENTE EVIDENZIABILI. Il trattamento delle metastasi ha finalità palliative e può essere di tipo medico- sistemico (chemioterapia con cisplatino, doxorubicina, ifosfamide o mitoxantrone; immunoterapia; terapia genica) o chirurgico- locale (metastasectomia). 3.) ALLEVIARE IL DOLORE (TERAPIA PALLIATIVA). Se il proprietario si oppone all’amputazione, oppure se il cane non può essere sottoposto ad amputazione, si può ricorre ad una terapia palliativa farmacologica. E’ importante comunicare al proprietario che la terapia analgesica aumenta il rischio di fratture patologiche, dal momento che l’animale ricomincia a caricare il peso sull’arto che prima non utilizzava perché troppo dolente. Tra i farmaci utilizzabili si ricordano i difosfonati (alendronato, pamidronato), la doxorubicina a basso dosaggio e gli antidolorifici (Tabella 2). 4.) CONTROLLARE LOCALMENTE IL TUMORE. Un’ultima alternativa per il controllo locale della neoplasia primitiva, che però non offre i tempi di sopravvivenza ottenibili con l’amputazione e la chemioterapia endovenosa, né arresta il processo metastatico è il trattamento intratumorale con un sale del platino in olio di sesamo. Tabella 1: Protocolli chemioterapici per la prevenzione della malattia metastatica in corso di OSA nel cane. Chemioterapici Cisplatino Carboplatino Carboplatino Doxorubicina Carboplatino Doxorubicina Cisplatino Doxorubicina Cisplatino Doxorubicina Cisplatino Doxorubicina Dosaggio 60-70 mg/m2 300 mg/m2 175 mg/ m2 15 mg/ m2 260-300 mg/ m2 30 mg/ m2 50 mg/ m2 15 mg/ m2 60 mg/ m2 30 mg/ m2 60 mg/ m2 10 mg/ m2 Doxorubicina Lobaplatino 30 mg/ m2 35 mg/ m2 Modalità di somministrazione Ogni 21 giorni per 4-6 cicli. Ogni 21 giorni per 4 cicli. Giorno 1, 22, 43 e 64. Giorno 2, 23, 44 e 65. Giorno 1 e 43. Giorno 22 e 64. Giorno 1, 22, 43 e 64. Giorno 2, 23, 44 e 65. Giorno 1 e 43. Giorno 22 e 64. Giorno 1, 22, 43 e 64. Ogni settimana a partire dal giorno 1. Ogni 14 giorni per 5 cicli. Giorno 1, 22, 43 e 64. Tabella 2: Farmaci per l’analgesia palliativa nel cane. Fentanil Morfina Butorfanolo Buprenorfina Tramadolo Carprofene Aspirina Piroxicam Deracoxib Alendronato Pamidronato Doxorubicina <10kg →25 µg/ora transdermico. 10-20 kg →50 µg/ora transdermico. 21-30 kg →75 µg/ora transdermico. >30 kg →100 µg/ora transdermico. 0,3-3 mg/kg ogni 8-12h PO. 0,1-1 mg/kg ogni 1-2 h EV, IM, SC. 6-10 µg/kg ogni 6-8 ore EV/IM. 2-4 mg/kg ogni 8-12h PO, EV, SC. 2,2 mg/kg ogni 12h PO. 10-25 mg/kg ogni 12h PO. 0,3 mg/kg/die PO. 1-2 mg/kg SID. 5-10 mg/die PO. 1-2 mg/kg EV. 10 mg/m2 EV una volta a settimana.