PROGETTO CL@SSE DIGITALE Referente: ins. Laureanti Floriana Alunni delle classi V (A-B-C) Anno scolastico 2015-16 INDICE Gli Apparati e Sistemi Il Sistema Nervoso: • Sistema Nervoso Centrale (SNC) • Telencefalo • Cervelletto • Tronco Encefalico • Midollo Spinale • Meningi • Sistema Nervoso Periferico (SNP) • Nervi Encefalici • Nervi Spinali • Sistema Nervoso Autonomo (SNA) I Sensi: • Vista – Occhio • Udito – Orecchio • Olfatto – Naso • Gusto – Lingua • Tatto - Pelle Apparato Scheletrico Apparato Muscolare Apparato Cardiocircolatorio Apparato Respiratorio Apparato Digerente Apparato Escretore Apparato Riproduttivo Il Sistema Nervoso Il sistema nervoso può essere distinto anatomicamente in due grandi parti: sistema nervoso centrale (SNC) sistema nervoso periferico (SNP) Funzionalmente esiste un’altra componente: il sistema nervoso autonomo (SNA) Il sistema nervoso centrale è costituito da encefalo e midollo spinale. L’encefalo è contenuto all’interno di una solida struttura ossea, la scatola cranica, che lo protegge dagli agenti esterni e da eventuali traumi. Il suo peso totale è di circa 1350 grammi nel maschio e 1200 nella femmina. Quest’organo è responsabile del controllo e della regolazione di tutte le attività e funzioni del nostro corpo; ad esso giungono gli stimoli (sensazioni e percezioni) raccolti dalla periferia dell’organismo e da esso partono tutte le risposte motorie trasmesse alla muscolatura scheletrica. L’encefalo è diviso in tre parti strettamente connesse tra loro: TELENCEFALO - CERVELLETTO – TRONCO ENCEFALICO Telencefalo Cervelletto Tronco Encefalico L’encefalo si presenta come un organo ovoidale, di colore grigiastro e di consistenza molle; viene separato per mezzo di una grossa divisione longitudinale in due parti: emisfero destro ed emisfero sinistro. La sua superficie è percorsa da numerosi solchi e scissure che gli conferiscono il tipico aspetto con circonvoluzioni e permettono la delimitazione degli emisferi in regioni (o lobi): frontale, parietale, temporale, occipitale, limbico e dell’insula. Il TELENCEFALO è costituito da 2 emisferi Ogni emisfero cerebrale ha la forma di ¼ di ovoide Oltre a questa divisione anatomica, esiste anche una ripartizione delle aree in base alle specifiche funzioni. Avremo quindi aree motorie, aree sensitive, aree addette al controllo del linguaggio, e così via. I due emisferi, destro e sinistro, pur essendo identici, non hanno le stesse funzioni: ad esempio, i centri della parola e del linguaggio risiedono solitamente nell’emisfero sinistro. Localizzazioni delle funzioni: Homunculus Sensitivo e Motorio Il termine homunculus è dovuto al fatto che la rappresentazione del corpo umano appare grottesca e sproporzionata: alcune regioni del corpo, soprattutto la mano , il piede e la bocca, sono ingrandite proporzionalmente al numero di recettori cutanei presenti (Homunculus Sensitivo)o per il numero di fibre nervose che controllano il movimento fine (Homunculus Motorio) Il cervello è costituito da sostanza grigia all’esterno e da sostanza bianca internamente. La prima è composta da cellule nervose disposte su 6 strati (corteccia cerebrale), mentre la sostanza bianca è formata dall’insieme delle fibre nervose che dalla superficie dell’encefalo si dirigono verso il resto del corpo, o che mettono in comunicazione tra loro parti dei due emisferi o di uno stesso emisfero. Il CERVELLETTO, che si trova sotto al cervello, è diviso allo stesso modo in due emisferi (emisferi cerebellari) ed è costituito esternamente da sostanza grigia e internamente da sostanza bianca; sezionando il cervelletto, la sostanza bianca sembra un alberello con foglie che prende il nome di albero della vita. Il cervelletto svolge molteplici funzioni, tra cui, ad esempio, il coordinamento dei movimenti muscolari ordinati dalla corteccia cerebrale ed il mantenimento dell’equilibrio. Il TRONCO ENCEFALICO è un organo di forma approssimativamente cilindrica, contiene numerose strutture e vie nervose molto importanti e stabilisce le comunicazioni tra cervello, cervelletto e midollo spinale. A differenza del cervello e del cervelletto, presenta all’interno la sostanza grigia e all’esterno la sostanza bianca. Da esso nascono quasi tutti i nervi cranici. È diviso in tre parti (mesencefalo, ponte e bulbo) che nel loro insieme consentono di controllare funzioni vitali come il respiro, la deglutizione e le funzioni vasomotorie. Nel tronco encefalico sono presenti anche nuclei importanti per le funzioni autonome (simpatiche e parasimpatiche.) Il MIDOLLO SPINALE è la principale via di comunicazione fra il cervello ed il sistema nervoso periferico. Il midollo spinale umano è contenuto e protetto dalla colonna vertebrale. La colonna vertebrale è costituita da una successione di ossa chiamate vertebre. Il Midollo spinale è accolto nel canale vertebrale e ha la forma di un lungo cilindro leggermente appiattito; il M.S. è lungo 44 cm con un diametro medio di 1 cm e un peso di 28 g. Il midollo spinale non si estende per tutta la lunghezza della colonna vertebrale, arriva solo fino alle ultime vertebre toraciche. I nervi che escono dal midollo spinale a livello dei segmenti lombari e sacrali devono percorrere per un certo tratto lungo il canale vertebrale prima di uscire dalla colonna vertebrale. Il fascio di nervi che così si forma nella parte bassa della colonna vertebrale si chiama cauda equina. Il midollo spinale è suddiviso in 31 segmenti: 8 cervicali, 12 toracici, 5 lombari, 5 sacrali e 3 coccigei Al suo interno, la sostanza grigia assume una conformazione ad H e raccoglie i corpi cellulari dei neuroni midollari; la sostanza bianca è invece composta dalle fibre nervose, e fuoriesce dal midollo in fasci che corrispondono ai nervi spinali. In particolare, dal midollo si formano due radici: la radice ventrale (anteriore) possiede fibre di tipo sensitivo; la radice dorsale (posteriore) è caratterizzata da fibre di tipo motorio. Il midollo spinale riceve informazioni sensitive o afferenti dalla periferia (tronco, arti e collo) e le trasmette ai centri di controllo superiori dell’encefalo (tronco encefalico, cervelletto, e telencefalo), che elaborano le risposte motorie e le trasmettono al midollo spinale che, a sua volta le trasmette ai muscoli. Il midollo spinale è anche responsabile della generazione di un arco riflesso spinale ossia della comunicazione fra due fibre, una sensitiva e l'altra motoria, senza che vi sia coinvolgimento dei centri nervosi superiori Le MENINGI Sia l’encefalo sia il midollo spinale sono rivestiti e protetti da membrane di protezione: le meningi Le meningi offrono supporto strutturale al passaggio delle arterie e delle vene Si distinguono meningi spinali (avvolgono e proteggono il midollo spinale) e meningi encefaliche (avvolgono e proteggono l’encefalo). Le meningi sono 3: la dura madre ( la più esterna), l’aracnoide (intermedi) e la pia madre (la più interna);. IL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO Il sistema nervoso periferico è costituito da nervi che mettono in comunicazione il SNC (sistema nervoso centrale) e la periferia. I nervi svolgono quindi una funzione di collegamento, come una strada a doppio senso: trasportano, infatti, dal centro alla periferia gli stimoli che prendono origine dal sistema nervoso centrale necessari alla contrazione muscolare; in direzione opposta, ovvero dalla periferia al centro, portano gli stimoli sensoriali raccolti dai recettori, e riguardanti, per esempio, la posizione del corpo nello spazio, il dolore, la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto, il tatto. Se i nervi nascono dal cervello si chiamano Nervi Cranici, se nascono dal midollo spinale si chiamano Nervi Spinali Esistono tre tipi di nervi: 1. i nervi sensitivi: trasmettono informazioni dalla periferia al sistema nervoso centrale; 2. i nervi motori: mandano il comando di muoversi ai muscoli; 3. i nervi misti: che hanno entrambe le funzioni e sono i più numerosi. NERVI SPINALI I nervi SINALI sono 33 per lato, e sono nervi misti, cioè hanno una parte sensitiva e una motrice NERVI CRANICI O ENCEFALICI I nervi cranici sono dodici per lato, e sono. I - Olfattivo II - Ottico III - Oculomotore IV - Trocleare V - Trigemino VI - Abducente VII - Faciale VIII - Acustico IX - Glossofaringeo X - Vago XI - Accessorio XII - Ipoglosso Il SISTEMA NERVOSO AUTONOMO è chiamato così perché svolge la sua funzione indipendentemente dalla nostra volontà, regola l’attività delle ghiandole, la motilità delle viscere, il ritmo del cuore e altre funzioni; il sistema nervoso autonomo si divide in sistema simpatico e parasimpatico. I due sistemi: simpatico e parasimpatico, innervano gli stessi organi ma hanno funzioni antagoniste) es. il sistema simpatico accelera il battito cardiaco, il sistema parasimpatico lo rallenta I CINQUE SENSI I nostri sensi ci permettono di conoscere l’ambiente in cui viviamo I cinque sensi Con gli occhi tutto vedo; I nostri sensi utilizzano alcuni organi specifici… fiuto col naso odori. L’orecchio mi fa intendere i suoni e i rumori, col gusto posso i cibi assaporare e col tatto ogni cosa sentire oppure toccare. (da “Noi e loro”, Anna Maria Parisi, ed. Emmerre libri) …attraverso i quali noi possiamo… LA VISTA La vista è uno dei cinque sensi, quello mediante il quale è possibile percepire gli stimoli luminosi e quindi, la figura, il colore, le misure e la posizione degli oggetti. Tale percezione avviene per mezzo degli occhi. Questi organi sono contenuti nelle orbite oculari due cavità del cranio ai lati della radice del naso, disposti simmetricamente rispetto alla linea mediana del corpo. Le strutture esterne dell’occhio Le palpebre proteggono gli occhi dalla luce e da corpi estranei. Battendo regolarmente distribuiscono il liquido lacrimale prodotto dalle ghiandole lacrimali. Le sopracciglia hanno la funzione di proteggere gli occhi dal sudore. Le ciglia proteggono gli occhi da piccoli corpuscoli ANATOMIA DELL’OCCHIO Sclera La sclera, il cosiddetto bianco dell’occhio, è la membrana più esterna e robusta dell’occhio; nella parte anteriore dell’occhio diventa trasparente e curva come un vetro d’orologio e prende il nome di cornea. La Cornea È la prima lente naturale che la luce incontra. La cornea è una membrana trasparente priva di vasi ma ricchissima di fibre nervose. Essa è bagnata continuamente dal film lacrimale che aderisce alla sua superficie. Dietro la cornea si trova la camera anteriore che è riempita di un fluido chiaro chiamato umor acqueo. Iride L’iride è la parte che dà il colore ai nostri occhi e circonda un piccolo foro centrale di ampiezza variabile da 2 a 8 mm: la pupilla . L’iride può essere chiaro (dal blu al verde) o bruno (dal marrone al nero) ma in realtà la sua colorazione dipende sia dalla quantità di pigmento che da fenomeni ottici di riflessione e di diffrazione della luce. L’iride circonda la pupilla che si allarga o si restringe a seconda della quantità di luce che la raggiunge e regola la quantità di luce che deve raggiungere la retina. Dietro l’iride c’è il cristallino. Cristallino Il cristallino è una lente convergente di forma biconvessa che mette a fuoco i raggi luminosi sulla retina. L’occhio mette a fuoco a distanze variabili con una strategia diversa: il cristallino ha la capacità di modificare continuamente la sua forma e di variare la sua curvatura in modo da aumentare o diminuire il suo potere di convergenza. Così quando l’occhio guarda un oggetto in lontananza il cristallino si appiattisce e diminuisce la sua curvatura. Al contrario quando guarda un oggetto vicino diventa più convesso ed aumenta la sua curvatura. L’invecchiamento fa perdere sia al cristallino che al corpo ciliare il potere di accomodazione cosicché si diventa presbiti e non si è capaci di leggere a 30 cm. In questo caso si ricorre alla correzione con lenti per vicino. Retina La retina, che rappresenta l’equivalente della pellicola fotografica, riveste la superficie interna del globo oculare. Essa appare come una sottile membrana trasparente suddivisa in due aree: un’area centrale chiamata macula che contiene la fovea centrale, ricca dei recettori detti: coni; un’area periferica, dove prevalgono le cellule dei bastoncelli, che serve a mediare la visione crepuscolare e notturna. I coni sono i recettori visivi che vengono stimolati dai colori ( visione diurna). Nella retina avvengono i meccanismi più complessi della visione. La luce passa l’intero spessore della retina e colpisce immediatamente i fotorecettori, coni e bastoncelli. L’ impulso elettrico viene trasmesso alle cellule bipolari e alle cellule gangliari che, attraverso le loro fibre costituenti il nervo ottico, lascia l’occhio ed arriva al centro visivo del cervello. Nervo ottico Il nervo ottico è costituito da oltre un milione di fibre nervose che originano dalle cellule gangliari della retina. La sua funzione è quella di collegare l’occhio al centro visivo del cervello chiamato corteccia visiva occipitale. Qui arrivano gli impulsi nervosi che vengono elaborati e trasformati nella percezione visiva di un’immagine. COME FUNZIONA L’OCCHIO La cornea e il cristallino sono lenti naturali tra le quali si trova l'iride, colorata diversamente a seconda del soggetto. Al centro dell'iride la pupilla che si stringe e si dilata a seconda dell'intensità luminosa ambientale. La funzione del cristallino è quella di far convergere i raggi luminosi sulla retina, si generano così gli stimoli visivi che, trasformati in impulsi elettrici, raggiungono il cervello attraverso il nervo ottico. Quando fissiamo un oggetto, la luce che da esso proviene entra nei nostri occhi, attraversa una serie di lenti naturali e va ad "impressionare" la retina. (Il cristallino mette a fuoco le immagini sulla retina ma rimpicciolite e capovolte). La retina, eccitata dalla luce che la colpisce, trasmette informazioni al cervello, attraverso un cavo elettrico, il nervo ottico. Il cervello studia e sfrutta le informazioni visive avvalendosi di esse per decidere il comportamento e le reazioni dell’intero organismo. Malattie dell’occhio: Strabismo: è un difetto di convergenza degli assi visivi dei due occhi; per esempio, nel soggetto strabico un occhio può guardare dritto e l'altro deviare verso l'interno (strabismo convergente), verso l'esterno (strabismo divergente) oppure verso l'alto o verso il basso (strabismo verticale). Lo strabismo è determinato dalla mancanza di coordinamento tra i muscoli oculari, che impedisce di orientare lo sguardo di ciascun occhio sullo stesso obiettivo. Questo difetto ostacola una corretta visione binoculare ( dei due occhi) e può influenzare negativamente la percezione della profondità. Strabismo convergente Strabismo divergente Cataratta: Consiste in un offuscamento del cristallino. Colpisce maggiormente le persone anziane. Strabismo verticale Alterazioni della vista Sono molto comuni e ci costringono all’uso degli occhiali. Astigmatismo: è un disturbo della vista che comporta una minore nitidezza visiva a causa di una deformazione della cornea. Di conseguenza le immagini risultano poco definite (sdoppiate) Miopia: è un difetto visivo a causa del quale si vede sfocato da lontano anche se la visione da vicino può essere buona. Il termine "miopia" deriva dal termine greco “myo”, che significa "chiudere", per indicare l'abitudine tipica dei miopi di strizzare gli occhi per vedere meglio da lontano. Nell'occhio normale i raggi luminosi che provengono dagli oggetti distanti vengono messi a fuoco esattamente sulla retina. Nell'occhio miope, invece, questi stessi raggi cadono davanti alla retina e poi divergono: si forma un'immagine sfocata. Generalmente i pazienti miopi strizzano gli occhi socchiudendo le palpebre per cercare di mettere a fuoco gli oggetti lontani. Quanto maggiore è il difetto visivo, tanto minore è la distanza alla quale si vede bene. Presbiopia: è un disturbo della vista caratterizzato dalla perdita graduale, progressiva e irreversibile, della capacità di mettere a fuoco da vicino. Si tratta di una condizione fisiologica legata, all’avanzare dell’età. Infatti, dopo i 40 anni il nostro cristallino, la lente naturale che si trova all’interno dell’occhio, perde progressivamente la capacità di mettere a fuoco gli oggetti alle differenti distanze (diminuzione della capacità accomodativa). Ipermetropia: è un difetto di vista che spesso non dà sintomi. Tuttavia, è un disturbo che può essere facilmente individuato grazie a una visita oculistica. Nell’occhio ipermetrope i raggi luminosi provenienti dall'infinito vengono focalizzati al di là della retina. Questo è dovuto principalmente alla presenza di un bulbo oculare “corto” (ipermetropia assiale), anche se altre particolari condizioni possono esserne causa. Daltonismo: è una condizione in cui si ha un’alterata percezione dei colori. Più precisamente si distingue in: - acromatopsia: deficit di visione di tutti e tre i colori primari (rosso, verde e blu); - discromatopsie: deficit di visione di uno dei tre colori primari SEMPLICI ESPERIMENTI CON LA VISTA Le illusioni ottiche sono fondamentalmente di due tipi: quelle che dipendono dagli occhi e quelle che dipendono dal cervello. Le after-images (il dopo immagine), sono causate soprattutto dagli occhi ma in certi casi interviene anche il cervello che interpreta le figure a modo suo. Tutti gli esperimenti, qui di seguito riportati, funzionano sia guardando le immagini direttamente sullo schermo, sia usando delle stampe su carta bianca. Un esperimento in bianco e nero Fissate per circa 15 secondi la crocetta che si trova al centro dell’immagine di sinistra. Spostate poi gli occhi sulla crocetta disegnata nel riquadro bianco a destra. Vedrete comparire la stessa immagine in negativo: un volto nero su fondo bianco. La visione dura pochi secondi ma potete prolungarla battendo due o tre volte le palpebre. Le crocette aiutano a fissare a lungo lo sguardo su uno stesso punto. Un esperimento a colori Dopo aver fissato l’immagine di sinistra per circa 15 secondi, spostate lo sguardo sul riquadro bianco di destra. Vedrete comparire un cerchio rosso su fondo giallo. Il colore rosso è il complementare del ciano (azzurro) e il giallo è il complementare del blu. Una figura misteriosa Con questo esercizio imparerete a proiettare le immagini complementari su una parete bianca ad alcuni metri di distanza di fronte a voi. Sedetevi comodamente a un tavolo perché l’esercizio richiede calma e concentrazione. La figura deve essere ferma e ben illuminata ma vi consiglio di evitare la luce diretta del sole. Fissate per circa 15 secondi uno dei quattro puntini che si trovano al centro della figura qui sotto. Spostate poi gli occhi sulla parete bianca di fronte a voi. Che cosa vedete? Dovreste vedere un cerchio chiaro. Battete due o tre volte le palpebre e guardate meglio dentro al cerchio. Che cosa vedete? L’esercizio più spettacolare Nell’immagine qui sotto dovreste vedere 12 cerchi color magenta leggermente sfumati disposti a cerchio su un fondo grigio, con una crocetta al centro. Procedendo a rotazione in senso orario un cerchio viene cancellato per una frazione di secondo e sostituito con lo sfondo grigio. Subito dopo il cerchio viene ripristinato. Fissate la crocetta al centro dell’immagine (l’esperimento riesce meglio se guardate con un solo occhio tenendo l’altro chiuso). Dopo un po’ vedrete un cerchio verde che ruota attorno alla crocetta centrale. I cerchi magenta sembrano completamente spariti! Come si spiega questo effetto visivo? Questo fenomeno si chiama effetto di contrasto consecutivo negativo o più semplicemente after image, immagine postuma. La formazione delle after images complementari è legata all’affaticamento dei coni che si trovano sulla retina dell’occhio. I coni sono fotorecettori specializzati nella visione dei colori. Se i coni sono costretti a fissare a lungo uno stesso colore, diventano meno sensibili a quel colore. Ma non perdono sensibilità per tutti gli altri colori. Perciò, se dopo aver fissato a lungo una certa figura guardiamo una superficie bianca (il bianco è la somma di tutti i colori), i coni non ne percepiscono i colori per i quali sono stati desensibilizzati. In pratica, ciò che noi vediamo è il colore complementare di quello reale. L’illusione dura alcuni secondi, dopo i quali la visione ritorna normale. Le onde sonore che viaggiano nell’aria sono captate dal padiglione auricolare che le convoglia all’interno dell’orecchio attraverso il condotto uditivo; giungono così al timpano, una membrana sottile che, colpita dai suoni, inizia a vibrare. Le vibrazioni prodotte dal timpano sono trasmesse alla chiocciola per mezzo di tre ossicini: martello, incudine e staffa. Il martello fa muovere l’incudine che, a sua volta, aziona la staffa. La staffa poggia su una membrana detta finestra ovale che è in comunicazione con la chiocciola (o coclea). All’interno della chiocciola ci sono milioni di microscopici peli (recettori acustici) immersi in un liquido. Queste cellule trasformano le vibrazioni in segnali nervosi, che vengono inviati al cervello attraverso il nervo acustico. Infine nel cervello i segnali nervosi sono tradotti nelle sensazioni uditive, quelle che chiamiamo suoni o rumori. Il sistema uditivo (più semplicemente udito) è il primo dei cinque organi di senso a svilupparsi nel feto e a favorire il contatto con l'ambiente esterno. Il sistema comprende sia gli organi sensoriali (orecchie, organi preposti alla percezione e alla traduzione del suono), sia le parti uditive del sistema sensoriale (il nervo acustico e l’area acustica). L’orecchio umano è composto da tre parti: 1. Orecchio esterno 2. Orecchio medio 3. Orecchio Interno L’ Orecchio esterno è formato da: padiglione auricolare, condotto uditivo esterno e timpano L’ Orecchio medio è formato da: cassa del timpano, all’interno della quale c’è una catena di ossicini (martello, incudine e staffa). L’orecchio medio è in comunicazione con la faringe attraverso un canale (tromba di Eustachio) e ciò permette di regolare la pressione interna dell’orecchio con quella dell’ambiente. L’ Orecchio Interno è formato da due parti che svolgono funzioni diverse: la coclea che è interessata alla trasmissione delle onde sonore (ruolo acustico) e una parte formata da : utricolo, sacculo e canali semicircolari che sono importanti per il mantenimento dell’equilibrio del corpo. Il suono Il suono è la sensazione data dalla vibrazione di un corpo in oscillazione. Tale vibrazione, che si propaga nell‘aria o in un altro mezzo elastico, raggiunge l'apparato uditivo dell‘orecchio che, tramite un complesso meccanismo interno, crea una sensazione "uditiva" correlata alla natura della vibrazione; in particolar modo la membrana timpanica subendo variazioni di pressione entra in vibrazione. Il suono si trasmette se c’è un mezzo che può vibrare e quindi formare delle onde: nell’aria, nell’acqua e nei corpi L’olfatto è uno dei CINQUE SENSI ed è quello che consente di percepire gli stimoli odorosi. Per ottenere la percezione degli odori è indispensabile l'interazione tra il naso e il cervello, che decodifica gli stimoli e li trasforma in percezione. Nel naso è posto un organo di senso : l’OLFATTO sinonimo di odorato. Le sue cellule nervose segnalano al cervello la presenza nell’ambiente di «odori» Il senso dell’olfatto ci informa sulle sostanze volatili presenti nel mondo che ci circonda Nel mondo animale L’olfatto svolge un ruolo essenziale in molti comportamenti fondamentali per la sopravvivenza dell’individuo e della specie. Così, mentre i piccioni viaggiatori usano l’olfatto per ‘tornare a casa; il cagnolino che fa continuamente pipì negli angoli vuole delimitare il suo territorio con segnali olfattivi, mentre un cane, che annusa freneticamente qua e là, cerca di riconoscere il sesso di chi ha lasciato le tracce odorose e di capire se è il caso di intrufolarsi. Le cellule dell’olfatto sono specializzate nel raccogliere informazioni chimiche su oggetti (animati e non) posti più o meno lontani dall’organismo, collaborando con l’altro senso chimico, il gusto, nella scelta del cibo. L’olfatto degli uomini Gli esseri umani se confrontati con un cane o un ratto, posseggono una capacità olfattiva piuttosto ridotta. Le patologie dell'olfatto possono essere di due tipologie: quantitative e qualitative. Le prime sono rappresentate da iposmia, ovvero parziale riduzione del senso dell'odorato. E da anosmia, ovvero totale riduzione del senso dell'odorato. Nel caso di riduzioni qualitative del senso dell'olfatto, invece, si parla di parosmia, un disturbo caratterizzato dall'alterazione del senso dell'olfatto. Le cause alla base di questi disturbi possono essere diverse: riniti, sinusiti, neoplasie, lesioni della mucosa di varia origine (virale, traumatica o infiammatoria). I disturbi dell'olfatto condizionano inevitabilmente anche il senso del gusto Si chiama GUSTO la sensazione provocata non solo dallo stimolo dei recettori specifici come i recettori tattili e termici della bocca e soprattutto i recettori dell’olfatto. Il suo organo principale è la LINGUA e i suoi recettori: le PAPILLE GUSTATIVE La lingua è un organo muscolare mobile, situato all’interno della bocca, che svolge funzioni molto importanti: la masticazione, la deglutizione, il linguaggio ed è sede del senso del gusto. Sul dorso della lingua si trovano le PAPILLE GUSTATIVE. LE PAPILLE GUSTATIVE Le papille gustative sono divise in 4 gruppi: Papille FUNGIFORMI Papille FILIFORMI Papille FOLIATE Papille VALLATE Le Papille FUNGIFORMI Hanno la forma di un fungo, come dice il loro nome, e captano il sapore dolce. Queste papille possono riconoscersi, sul dorso della lingua e soprattutto all'apice dove sono più numerose, come piccoli punti di colore rosso visibili anche a occhio nudo. Le papille VALLATE o circumvallate sono formate da un rilievo dalla cui superficie si sollevano papille secondarie. Sono le papille meno numerose ma le più voluminose e importanti perché contengono i recettori del sapore amaro. Le papille FILIFORMI sono numerose e hanno una forma conica e un aspetto filamentoso come la corolla di un fiore e pertanto si chiamano pure corolliformi. Hanno due funzioni: funzione meccanica: impedisce lo scivolamento del cibo e lo ripartisce tra i denti durante la masticazione; funzione tattile e termica: le papille filiformi sono riccamente innervate e non hanno calici gustativi. Le papille FOLIATE, rudimentali nell’uomo, sono bene sviluppate nei roditori. Si trovano sui margini posteriori lella lingua. Percepiscono il sapore aspro. Il GUSTO Il GUSTO è una valutazione fulminea, affidata a 500 mila recettori che permettono di distinguere 5 sensazioni fondamentali: sulla punta della lingua il DOLCE ai lati della lingua l'ASPRO e il SALATO sul fondo della lingua l'AMARO e l'UMANI (quest'ultimo scoperto di recente: un gusto umani è per esempio il glutammato presente nei dadi e nel Parmigiano Reggiano). L'analisi del cibo L'analisi del cibo avviene con una sequenza precisa: Il cibo, triturato con i denti e mescolato con la saliva rilascia sostanze chimiche. Queste sostanze raggiungono le terminazioni nervose sulla lingua (papille gustative), da cui partono gli impulsi che, lungo le fibre nervose, raggiungono il cervello. Questo li combina coi messaggi dell'odorato e con quelli legati alla consistenza, la temperatura e, eventualmente, il dolore, provenienti da altre terminazioni nervose. Il tatto Il senso del tatto è presente in tutti gli animali e, anche se a prima vista è un senso semplice, in realtà è molto complesso. Tutto parte dal contatto: toccando l’ oggetto, degli organuli presenti sotto la pelle emettono l’ impulso al cervello dando le informazioni per far capire se l’oggetto toccato è: caldo, freddo, liscio, ruvido, duro o morbido CALDO - FREDDO LISCIO- RUVIDO Gli strati della pelle La pelle è composta da più strati: quella che vediamo e si trova all’ esterno è l’ Epidermide, dopo c’ è una parte un po’ più profonda chiamata Derma e alla fine la parte più profonda: l’ Ipoderma. Il sudore Anche la pelle produce una sostanza di rifiuto: il sudore. Esso viene prodotto quando c’ è caldo, quando ti muovi eccessivamente e quando ti senti nei guai. Il sudore viene prodotto dalle ghiandole sudoripare predisposte vicino agli organuli del tatto. APPARATO SCHELETRICO La capacità di movimento del nostro corpo deriva dall'unione di ossa, articolazioni e muscoli. L'uomo è dotato di uno scheletro interno che svolge le funzioni di: ● SOSTEGNO: lo scheletro è un’impalcatura di sostegno per i muscoli. ● MOVIMENTO: le ossa contribuiscono al movimento del corpo e lo mantengono in equilibrio ● PROTEZIONE: alcune ossa proteggono alcuni organi molto importanti (la scatola cranica, protegge il cervello; le vertebre proteggono il midollo spinale; la gabbia toracica protegge cuore e polmoni Lo scheletro adulto è formato da circa 206 ossa e da varie articolazioni CRANIO TESTA FACCIA-DENTI Le ossa dello scheletro sono in tutto 206. Si possono dividere in 3 gruppi: COLONNA VERTEBRALE TRONCO GABBIA TORACICA BACINO SUPERIORI (BRACCIA) ARTI INFERIORI (GAMBE) Scheletro della testa Lo scheletro della testa è costituito dalle ossa del cranio e delle ossa della faccia. Il cranio, che contiene e protegge il cervello, è formato da 8 ossa piatte unite saldamente tra loro. La faccia è formata da 14 ossa, anch’esse unite fermamente tra loro con l’eccezione della MANDIBOLA, che è l’unico osso mobile di tutto il capo. Tronco : la colonna vertebrale Lo scheletro del tronco è costituito dalla colonna vertebrale, dalla gabbia toracica e dal bacino. •La colonna vertebrale è formata da 33-34 ossa sovrapposte, le vertebre, ciascuna delle quali presenta un foro nella parte centrale; la colonna vertebrale è quindi attraversata da una specie di canale, il canale vertebrale, che contiene e protegge il midollo spinale lungo circa 70 cm. La colonna vertebrale viene suddivisa in cinque regioni: la cervicale, la dorsale o toracica, la lombare, la sacrale (formata da 5 vertebre saldate in un unico osso detto osso sacro)e la coccigea (formata da 4-5 vertebre anch’esse saldate in un unico osso detto coccige). Ogni vertebra è collegata all’altra da un disco intervertebrale di cartilagine; ciò conferisce alla colonna vertebrale una certa flessibilità e consente di attutire gli urti. Tronco : la gabbia toracica e il bacino La gabbia toracica è formata da 12 paia di ossa piatte e nastriformi, le COSTOLE, e da un osso piatto situato nella parte centrale del petto, lo STERNO. Le costole sono collegate posteriormente alle vertebre e, anteriormente, si uniscono allo sterno mediante dei prolungamenti cartilaginei. Le prime sette coste si articolano con lo sterno, e sono dette coste VERE. L'ottava, la nona e la decima costa sono dette FALSE in quanto le loro cartilagini costali si articolano con la cartilagine della costa posta superiormente e non con lo sterno. Le ultime due paia di costole anteriormente non raggiungono lo sterno perciò vengono dette costole FLUTTUANTI. Il Bacino è costituito da 3 coppie di ossa saldate insieme che formano una specie di vaschetta che sostiene gli organi addominali Arti Alla parte superiore del torace (cintura scapolare) sono collegati gli arti superiori Alla parte inferiore (cintura pelvica) sono collegati gli arti inferiori. L’ arto superiore cioè il braccio è composto da 3 segmenti, il primo è costituito da un solo osso, l'omero, il secondo da due ossa parallele, radio e ulna e il terzo dalle ossa della mano: carpo, metacarpo e falangi. L’arto inferiore cioè la gamba è composta da 3 segmenti, il primo è costituito da un solo osso, il femore, il secondo da due ossa parallele, tibia e perone e il terzo dalle ossa del piede: calcagno, tarso, metatarso e falangi. Le articolazioni ● Le ossa sono collegate e si muovono tra di loro grazie alle articolazioni. ● Le articolazioni possono essere: Mobili: permettono ampi movimenti. Semimobili: consentono movimenti più illimitati. Le ossa sono anche unite tra loro da fasci di fibre: i legamenti. I legamenti « legano» le due parti facendole muovere senza che si allontanino l’una dall’altra Fisse: non permettono alcun movimento. Come sono formate le ossa ● Le ossa sono formate dal tessuto osseo e da quello cartilagineo. Il tessuto osseo è formato da: sali di calcio, che dà loro robustezza e resistenza, e l'osseina che invece lo rende elastico. L'osso è formato da due parti fondamentali: ● esterna che è dura e compatta, rivestita da una membrana detta periostio; ● interna che è spugnosa e contiene il midollo osseo. Il midollo osseo può essere rosso se produce i globuli rossi e bianchi o giallo quando è una riserva di energia Malattie dello scheletro e delle ossa APPARATO MUSCOLARE I muscoli, che costituiscono il 30-40% del peso corporeo , ci fanno muovere, correre, parlare, respirare, scrivere e leggere. Non c'è un momento nella vita degli uomini nel quale i muscoli non lavorino. Per esempio, anche quando dormiamo, alcuni muscoli spingono il cibo lungo il tubo digerente, altri fanno entrare e uscire l'aria dai polmoni. I muscoli del corpo umano sono circa 600. I MUSCOLI HANNO IL COMPITO DI: - Sostenere lo scheletro e mantenere le ossa nella stessa posizione. - Dare forma al corpo. - Permettere il movimento. - Fare funzionare gli organi interni (ad esempio quello dell’apparato digernte). - Produrre calore (ad esempio quando pratichiamo sport). I MUSCOLI SI DIVIDONO IN TRE GRANDI GRUPPI : - muscoli scheletrici, che sono attaccati alle ossa, sono responsabili del movimento volontario e sono di colore rosso e striati. - muscoli lisci, sono responsabili dei movimenti involontari e sono di colore bianco e rosato e non possiedono alcun collegamento con le ossa. - muscolo cardiaco che costituisce la parete del cuore, muscolo involontario, composto da fibre striate. I MUSCOLI SI DIVIDONO anche in: Muscoli Volontari: se sono sotto controllo del sistema nervoso volontario- (m. Scheletrici) Muscoli Involontari: se sono sotto controllo del sistema nervoso Involontario- (cardiaco e viscerali) Muscoli volontari Muscoli scheletrici I Muscoli scheletrici hanno per lo piú una forma affusolata. Ogni muscolo scheletrico è responsabile dei movimenti VOLONTARI ed è collegato alle ossa per mezzo di TENDINI (una sorta di cordoni posti alle sue estremità). La flessione del braccio è prodotta dalla contrazione del muscolo BICIPITE cui corrisponde la distensione del muscolo TRICIPITE. Il bicipite ed il tricipite, che funzionano in coppia, producendo movimenti opposti, si chiamano ANTAGONISTI. Gli arti si muovono grazie all’azione dei muscoli antagonisti. Muscoli Cutanei I muscoli cutanei (o muscoli pellicciai), sono situati nel derma e nel tessuto sottocutaneo; contraendosi essi spostano la pelle determinando la comparsa di solchi e pieghe. Sono limitati alle regioni della testa e del collo. I muscoli cutanei della testa con la loro contrazione determinano i diversi atteggiamenti della faccia corrispondenti ai vari stati emotivi, e per questo sono anche denominati muscoli mimici o muscoli dell’espressione I muscoli involontari lavorano autonomamente e indipendentemente dal fatto che noi lo vogliamo no. Il cuore è un muscolo involontario, formato però da I muscoli lisci si trovano nelle pareti dell'apparato digerente e dei vasi sanguigni. Sono di colore bianco o rosato e non sono attaccati alle ossa. fibre muscolari striate. Il muscolo cardiaco o MIOCARDIO è rivestito da una membrana interna, detta ENDOCARDIO, e da una membrana esterna detta PERICARDIO. Il cuore ha una grande robustezza, perché è sottoposto ad un lavoro molto pesante senza alcun riposo, per molte decine di anni. Le fibre muscolari Caratteristica di tutti e tre i tipi di tessuto muscolare è la capacità di contrarsi. Questo grazie alle particolari cellule di cui è composto: le fibre muscolari. APPARATO CIRCOLATORIO L’ Apparato circolatorio è formato: dal cuore, da un complesso di vasi (arterie, capillari e vene) e dal sangue. Il CUORE Il cuore è un potente muscolo, grosso quanto un pugno situato al centro della gabbia toracica che ha l’importantissima funzione di pompare il sangue in tutte le parti del corpo. Il cuore è suddiviso in due parti che non comunicano tra loro. Nella PARTE DESTRA scorre il sangue venoso, ricco di anidride carbonica, in quella SINISTRA invece scorre il sangue arterioso carico di ossigeno. Ciascuna parte formata da una cavità superiore detta ATRIO, dove arriva il sangue un’altra inferiore chiamata VENTRICOLO Ciascun atrio è separato dal ventricolo per mezzo di una valvola che permette al sangue di passare in una sola direzione, dall’atrio al ventricolo. Il cuore può essere diviso in due sistemi indipendenti, uno a sinistra e uno a destra, ognuno formato da due cavità, l'atrio (collocato nella parte superiore dell'organo) e il ventricolo (che si trova nella parte inferiore), tra loro separate dalla valvola tricuspide a destra e bicuspide o mitrale a sinistra. Dal ventricolo sinistro parte la arteria aorta, che distribuisce il sangue in tutto il corpo, e all’atrio destro arriva la vena cava che raccoglie il sangue ricco di anidride carbonica, di tutto il corpo. La doppia circolazione Il sangue scorre nei vasi sempre nella medesima direzione e compie sempre lo stesso percorso. Dal ventricolo destro il sangue, povero d’ossigeno, viene pompato attraverso l’arteria polmonare nei capillari dei polmoni dove si ricarica dell’ossigeno e rilascia l’anidride carbonica. Il sangue ossigenato, ritorna quindi al cuore, nell’atrio sinistro, attraverso le vene polmonari. Questo tratto del percorso del sangue è chiamato PICCOLA CIRCOLAZIONE (o circolazione polmonare ) Dall’atrio sinistro, il sangue passa nel ventricolo sinistro viene pompato nell’aorta, una grossa arteria, che ramificandosi, lo distribuisce in tutto il corpo. Ceduto l’ossigeno ai tessuti e caricatosi di anidride carbonica, il sangue fa ritorno all’atrio destro del cuore attraverso le vene cave e ….ricomincia il suo giro. Questa seconda parte del percorso si chiama GRANDE CIRCOLAZIONE. I VASI SANGUIGNI • I vasi sanguigni sono un sistema di canali, costituito dalla arterie e dalle vene, che allontanano o riportano il sangue al cuore. • Le arterie sono vasi sanguigni dalle pareti robuste ed elastiche che dal cuore trasportano sangue ricco di ossigeno alle cellule e si ramificato in capillari arteriosa. • Le vene sono vasi sanguigni meno flessibili dalle arterie che, attraverso i capillari venosi, raccolgono il sangue ricco di anidride carbonica che ritorna al cuore. • I capillari sono vasi microscopici: le loro pareti sottilissime e pertanto vengono attraversate facilmente da numerose sostanze quali ossigeno, sostanze nutritive che raggiungono le cellule, o dall’anidride carbonica che verrà espulsa. Quindi ė nei capillari che avviene lo scambio delle sostanze. IL SANGUE E’ un tessuto liquido di colore rosso scuro, che viene pompato dal cuore nei vasi sanguigni per raggiungere ogni cellula. E’ composto dal 55% dal plasma, cioè un liquido che contiene acqua, sostanze nutritive, anticorpi e sali minerali; e nel restante 45% da tre tipi di cellule: Globuli rossi Globuli bianchi Piastrine I Globuli rossi: Sono cellule di colore rosso che contengono l’emoglobina, una proteina ricca di ferro in grado di legare a sé l’ossigeno. Infatti i globuli rossi hanno il compito di trasportare l’ossigeno alle cellule. I Globuli bianchi hanno la funzione di proteggerci dalle malattie. Producono anticorpi che servono a distruggere i virus e i batteri che attaccano il nostro organismo. Le Piastrine hanno il compito di far coagulare il sangue in caso di traumi, cioè farlo solidificare formando la crosta. I GRUPPI SANGUIGNI I gruppi sanguigni sono 4: ●Gruppo A; ●Gruppo B; ●Gruppo AB; ●Gruppo 0. La differenza tra questi gruppi, è data dalla presenza o assenza sui globuli rossi de 2 sostanze che causano la produzione degli anticorpi: anti-A e anti-B. Nel sangue antigene e relativo anticorpo non possono essere contemporaneamente presenti, perché ciò causerebbe l’agglutinazione dei globuli rossi: si coagulerebbero, formando grossi aggregati che ostacolerebbero la circolazione sanguigna. Quando si pratica una trasfusione il sangue del donatore deve essere compatibile con il sangue del ricevente. Malattie del sangue Le malattie del sangue che colpiscono i globuli rossi Anemia: le persone che soffrono di anemia presentano un numero basso di globuli rossi. Una forma lieve di anemia spesso non causa sintomi. Una forma più grave di anemia può causare stanchezza, pallore e fiato corto sotto sforzo. Anemia da carenza di ferro: il corpo necessita del ferro per produrre globuli rossi. Talassemia: questa è una forma genetica di anemia che colpisce soprattutto le persone del bacino mediterraneo. Non esiste una cura e i soggetti necessitano di regolari trasfusioni di sangue per alleviare i sintomi dell'anemia. Anemia falciforme: si tratta di una condizione genetica che colpisce soprattutto gli afro-americani. Periodicamente, i globuli rossi cambiano forma e bloccano il flusso ematico. Può essere caratterizzata da forte dolore e danni a carico degli organi. eccessiva di globuli rossi solitamente non crea problemi, ma in alcune persone causa coaguli di sangue. Le malattie del sangue che colpiscono i globuli bianchi Leucemia: si tratta di una forma di tumore del sangue in cui un globulo bianco diventa maligno e si moltiplica all'interno del midollo osseo. La leucemia può essere acuta (rapida e grave) o cronica (lenta progressione). La chemioterapia e/o il trapianto di cellule staminali (trapianto di midollo osseo) possono trattare la leucemia e talvolta tradursi in una cura. Le malattie del sangue che colpiscono le piastrine Trombocitopenia: tale condizione è caratterizzata da un basso numero di piastrine nel sangue. Numerose condizioni causano la trombocitopenia, che di solito non provoca sanguinamento anomalo. Le malattie del sangue che colpiscono il plasma sanguigno Emofilia: si tratta di una carenza genetica di alcune proteine che favoriscono la coagulazione del sangue. Esistono molteplici forme di emofilia, la cui gravità varia da lieve a potenzialmente letale Malattie del cuore - dei vasi L'infarto cardiaco è il danno che si crea nel cuore per mancanza di sangue. Nel caso dell'infarto cardiaco si prova un forte dolore al torace, a volte esteso alle braccia (più spesso a sinistra). Altre volte, invece, ci si accorge della malattia solo quando le sue conseguenze diventano evidenti: affaticamento anche dopo minimi sforzi, perché il cuore non riesce più a pompare sangue adeguatamente. Quando il danno al cuore è molto esteso l'infarto può essere mortale. L’aterosclerosi è una forma particolare di arteriosclerosi, ma i due termini a volte vengono usati come sinonimi: l’aterosclerosi è l’accumulo di grassi all’interno e sulla superficie delle pareti arteriose, sotto forma di placche che impediscono la corretta circolazione del sangue. Le placche, inoltre, possono scoppiare, causando la formazione di un trombo. APPARATO RESPIRATORIO L’apparato respiratorio permette all’organismo di fornire ossigeno alle cellule. L’ossigeno è indispensabile per produrre l’energia necessaria per tutte le attività e per utilizzare le sostanze nutritive. L'apparato respiratorio è costituito da: -Le Vie respiratorie o aeree,che hanno lo scopo principale di condurre l'aria fin nei polmoni, di riscaldarla, umidificarla e di liberarla dalle impurità. - I Polmoni, gli organi principali della respirazione che garantiscono lo scambio dei gas (osiigeno, anidride carbonica). Il percorso dell’aria L’aria penetra attraverso la bocca e le narici, dove viene riscaldata e liberata dalle impurità, grazie alla presenza di peli e muco. Passa poi nella faringe, la parte della gola in comune con l’apparato digerente, nella quale si trova l’epiglottide, una piccola cartilagine che impedisce il passaggio di cibo nella laringe e quindi nell’apparato respiratorio La laringe è un organo formato da parti cartilaginee, unite da muscoli e legamenti, che contiene le corde vocali, le quali vibrano al passaggio dell’aria e producono i suoni della voce. L’aria adesso attraversa la trachea, una struttura formata da anelli cartilaginei che termina dividendosi in due rami chiamati bronchi. I bronchi penetrano nei polmoni e si ramificano in tanti tubicini più piccoli, i bronchioli. I bronchioli terminano con microscopici rigonfiamenti: gli alveoli polmonari. L’insieme degli alveoli polmonari costituisce i polmoni. Essi si trovano all’interno della gabbia toracica, poggiati sul diaframma, il muscolo che separa il torace dall’addome. I polmoni sono due organi spugnosi che appoggiano su un muscolo che separa la cavità toracica da quella addominale: il diaframma. I polmoni non sono proprio uguali: il destro è più grande ed è formato da tre lobi, il sinistro solo da due lobi perché deve ospitare una nicchia, chiamata FOSSA CARDIACA, per il CUORE. I polmoni di un uomo adulto possono contenere cinque litri d’aria, la donna un po’ di meno(4,5 litri) Ogni polmone è circondato da una doppia membrana chiamata pleura. Fra i due strati di membrana si trova il Pleura liquido pleurico (molto poco) che impedisce lo sfregamento durante i movimenti respiratori I bronchioli terminano con microscopici rigonfiamenti: gli alveoli polmonari. L’insieme degli alveoli polmonari costituisce i polmoni. Essi si trovano all’interno della gabbia toracica, poggiati sul diaframma, il muscolo che separa il torace dall’addome. Gli alveoli polmonari sono attraversati da una fitta rete di vasi sanguigni. Qui avvengono gli scambi gassosi: il sangue cede l’anidride carbonica e si arricchisce di ossigeno. Meccanismo della respirazione La respirazione si divide in due fasi: inspirazione edespirazione. Durante l’inspirazione, il diaframma si contrae e perciò si abbassa e i muscoli intercostali si contraggono ed alzano la gabbia toracica, permettendo una maggiore espansione della gabbia toracica e l’ingresso dell’aria nei polmoni; durante l’espirazione, il diaframma si rilascia, tornando alla sua forma a cupola, i muscoli intercostali si rilassano e abbassano la gabbia toracica, e l’aria viene spinta fuori I problemi delle vie aeree Virus e Allergie RAFFREDDORE è un infezione prodotta da un virus che fa aumentare la produzione del muco impedendo la normale respirazione. BRONCHITE è un infiammazione dei bronchi, che causa tosse e febbre, è provocata da sostanze irritanti che vengono inspirate, dovute al fumo e all’inquinamento. TONSILLITE è un’infiammazione delle tonsille, barriera difensiva dalle malattie. A volte è necessario asportarle con un semplice intervento chirurgico, perché possono ingrandirsi troppo ed ostacolare la deglutizione, la respirazione o essere causa di infezione. POLMONITE è un’infiammazione degli alveoli polmonari che si manifesta con tosse, febbre alta, dolori al torace e grande produzione di muco. L’INFLUENZA provoca febbre, mal di testa, dolori diffusi in tutto il corpo e tosse. Contro di essa, non esistono farmaci particolari, ma esiste un vaccino per prevenirla; un vaccino che occorre ripetere ogni anno nella stagione autunnale, tenendo conto che diventa efficace circa 15 giorni dopo la somministrazione. Il vaccino è consigliato alle persone anziane, alle persone che stanno poco bene di salute, ai bambini e a chi lavora a contatto con il pubblico. RINITE è conosciuta come raffreddore da fieno, è molto comune ed in genere viene provocata da pollini e polveri. ASMA avviene con crisi di soffocamento, respiro sibilante e respirazione affannosa; è causata da un'alta sensibilità alle particelle di polvere presenti nell’aria, alle piume, al pelo di animali e al polline. APPARATO DIGERENTE Apparato digerente è formato dal un lungo tubo che inizia con la bocca e finisce con l'ano e da un gruppo di organi. Le parti principali in cui si suddivide il tubo digerente sono: • BOCCA • FARINGE • ESOFAGO • STOMACO • INTESTINO TENUE • INTESTINO CRASSO L’apparato digerente svolge diverse funzioni: Assume il cibo Lo digerisce, cioè lo trasforma in sostanze nutritive utilizzabili dall’organismo Assorbe le sostanze nutritive Espelle le sostanze di rifiuto La digestione inizia nella bocca : il cibo è triturato dai denti, imbevuto di saliva e mescolato dalla lingua, è chiamato BOLO. La saliva, prodotta dalle ghiandole salivari, ha un’azione chimica, infatti contiene la ptialina che trasforma gli amidi in zuccheri semplici Il bolo viene spinto dalla lingua nella faringe e poi scende nell’esofago L’esofago è un tubo elastico-muscoloso, lungo 20/25 cm. La parete dell’esofago è formata da strati muscolari. L’esofago è un tubo muscoloso che collega la bocca allo stomaco. Attraverso una valvola detta cardias, il bolo raggiunge lo stomaco Lo stomaco, collegato all’esofago da una valvola, il cardias, è un sacco che si trova al termine del tubo digerente. E’ formato da muscoli che si contraggono per rimescolare e sminuzzare il cibo giunto fino a lì. Le pareti dello stomaco all’interno sono rivestite da una mucosa ricca di ghiandole che producono il succo gastrico. Nello stomaco, grazie a movimenti di dilatazione e contrazione involontari, il bolo si impregna dei succhi gastrici (prodotti da ghiandole presenti nelle pareti dello stomaco) e si trasforma in un impasto soffice, che prende il nome di CHIMO Il chimo, lascia lo stomaco, passando per il piloro, e passa nell’intestino. L’intestino è un canale lungo circa 6 metri, che si divide in quattro parti: •DUODENO •INTESTINO TENUE •INTESTINO CRASSO •RETTO. Nel duodeno il chimo viene imbevuto da due sostanze: •la BILE, prodotta dal fegato •il SUCCO PANCREATICO, prodotto dal pancreas. Questo nuovo composto prende il nome di CHILO. L’intestino tenue, collegato allo stomaco con la valvola pilorica è la prima parte dell’intestino, nella quale entra il cibo uscito dallo stomaco. E’ lungo 7/8 m ed ha un diametro di 3 cm. L’intestino Tenue si divide in 3 parti: DUODENO riceve lo sbocco delle due ghiandole più importanti dell’apparato digerente: il fegato ed il pancreas. DIGIUNO è la seconda, breve parte dell’intestino tenue. ILEO è la parte più lunga e raggomitolata dell’intestino. La parete interna ha circa cinque milioni di piccolissime sporgenze chiamate villi intestinali, che assorbono le sostanze nutritive del cibo. L’intestino crasso è lungo circa 150 cm, con un diametro di 8 cm. E’ formato da 4 parti Assorbimento delle sostanze Nel corso del suo viaggio nell’apparato digerente il cibo si è gradualmente trasformato; il chilo è formato da sostanze semplici, come zuccheri e proteine, che possono adesso essere assorbite dall’organismo. L’assorbimento avviene grazie ai VILLI INTESTINALI, pieghe presenti all’interno della mucosa dell’intestino, che contengono piccolissimi capillari sanguigni, nei quali entrano gli elementi nutritivi che da lì vengono trasportati dal sangue a tutte le cellule del corpo. Nell’INTESTINO CRASSO arrivano le sostanze che non vengono assorbite. Qui si trova la FLORA INTESTINALE, composta da batteri che si cibano delle sostanze non digerite nell’intestino tenue. Nell’intestino crasso vengono anche assorbiti acqua e sali minerali. Nel RETTO, cioè nell’ultima parte dell’intestino, si accumulano le sostanze non digerite, le feci, che vengono espulse attraverso l’ano Il fegato è la più grossa ghiandola del corpo umano, pesa circa 1500 g. Secerne la bile, liquido verdastro amarissimo che serve a digerire i grassi. Il pancreas è una ghiandola che secerne il succo pancreatico ricco di enzimi necessari alla digestione di tutte le sostanze che arrivano all’intestino. Secerne anche l’insulina un ormone che regola il tasso degli zuccheri nel sangue trasformando il glucosio in energia. Assorbimento delle sostanze In alcuni casi i villi intestinali sono meno efficienti nell’assorbire i nutrienti GLI ALIMENTI Attraverso il cibo noi introduciamo le sostanze nutritive che ci sono necessarie per: •Costruire nuove cellule •Fornire energia •Proteggere dalle malattie e regolare il funzionamento del corpo Le sostanze nutritive contenute negli alimenti svolgono nel nostro organismo funzioni energetiche, costruttive, regolatrici o protettive. Gli alimenti sono suddivisi in 3 grandi gruppi, in base alla funzione svolta dalle sostanze in essi contenute. Alimenti costruttivi: ricchi di proteine Alimenti energetici: ricchi di carboidrati o grassi Alimenti protettivi o regolatori: ricchi di vitamine ed oligoelementi. ALIMENTI PROTTETTIVI E REGOLATORI ALIMENTI COSTRUTTIVI I cibi che contengono proteine forniscono il materiale necessario per costruire e rinnovare le nostre cellule ed i nostri organi. Contengono proteine: •CARNE •PESCE •UOVA •LATTE e FORMAGGI •LEGUMI I cibi che regolano il funzionamento del corpo e lo proteggono dalle malattie sono frutta e verdura fresche, perché forniscono: •VITAMINE •ACQUA •SALI MINERALI ALIMENTI ENERGETICI I cibi che forniscono energia sono: •CARBOIDRATI, cioè zuccheri, amidi, cereali, miele, patate, banane, pasta, pane e riso •GRASSI, come burro, olio, formaggi, salumi, dolci Principi nutritivi e loro funzioni APPARATO ESCRETORE Il sangue viene filtrato attraverso l’apparato escretore eliminando da questo le sostanze in eccesso o dannose e riassorbendo quelle necessarie all’organismo. Il prodotto finale derivante dall’attività dell’apparato escretore, o urinario, è un liquido detto urina. L’apparato escretore è formato da: i reni, due organi a forma di fagiolo collocati nell’addome in posizione posteriore, ai lati della colonna vertebrale; gli ureteri, due canali che fuoriescono dai reni e scendono verso un organo a forma di sacco, la vescica, che sbocca verso l’esterno mediante un breve condotto, l’uretra. I Reni I reni si trovano ai lati della colonna vertebrale e sono tenuti in sede dalla pressione addominale. Sono i principali organi escretori e filtrano ogni minuto 1200 ml di sangue ovvero 1700 litri in un giorno. Entrambi i reni hanno una superficie liscia, una faccia anteriore convessa e una posteriore piana e un po' incurvata I reni hanno funzione depurativa, regolano l'equilibrio idrico del corpo I reni sono riforniti di sangue dalle arterie renali che si ramificano fino a capillari. Il rene contiene al suo interno più di un milione di microscopici tubuli: i nefroni. Ogni nefrone elabora l’urina convogliandola in una parte del rene chiamata bacinetto renale. La formazione dell’urina si realizza in due fasi: 1. La filtrazione del sangue 2. Il riassorbimento delle sostanze utili La filtrazione del sangue Il sangue, ricco di sostanze di scarto, arriva al glomerulo. La capsula di Bowman che lo circonda funziona come un filtro: trattiene le cellule del sangue e le grosse proteine, lasciandosi attraversare dalle le altre molecole. Il liquido che filtra è detto preurina. Il riassorbimento delle sostanze utili La preurina percorre un tubulo dove avviene il riassorbimento dell’acqua (99%) e di altre sostanze utili. Le sostanze riassorbite rientrano nel sangue mentre quelle “rimaste” vanno a formare l’urina che sarà espulsa dall’organismo. Riproduzione La riproduzione (o procreazione) è il processo attraverso il quale gli esseri viventi fanno sì che la propria specie sopravviva, è il modo per garantire l'autoconservazione della specie. La Riproduzione Sessuata La riproduzione sessuata (o sessuale) consiste nella generazione di un nuovo individuo il cui nucleo (almeno quello della prima cellula nel caso di organismi pluricellulari) deriva dalla fusione di due nuclei diversi, provenienti da due individui diversi: i genitori. L'individuo figlio è quindi il risultato della fusione dei nuclei di entrambi i genitori La riproduzione sessuata dà origine ad organismi che possiedono un corredo di geni ereditato per metà dal padre e per metà dalla madre. Tutto ciò conduce ad una notevole variabilità del patrimonio genico dei figli, che sfocia in una maggiore capacità di adattamento al mutare delle condizioni ambientali. pluricellulari più complessi. È tipica degli organismi APPARATO RIPRODUTTIVO La riproduzione umana è sessuata, ciò significa che per la nascita di nuovi individui occorre che la cellula sessuale femminile e maschile si uniscano nel corpo della donna. Il nuovo individuo si sviluppa nel corpo della donna e potrà nascere quando sarà completamente formato. L’uomo e la donna hanno organi riproduttivi diversi. La Pubertà è il periodo in cui avvengono molti cambiamenti e le cellule sessuali iniziano a funzionare. Avviene tra i 10 e i 16 anni. La pubertà è il periodo di cambiamenti fisici attraverso i quali il corpo di un bambino diviene un corpo adulto capace di riproduzione. Nelle bambine i cambiamenti avvengono verso i 10-13 anni, nei maschi un po’ più tardi, verso i 12 -15 anni. GLI ORGANI RIPRODUTTIVI MASCHILI Gli organi riproduttivi maschili sono prevalentemente esterni sono: • I testicoli • La prostata • Il pene I testicoli hanno due funzioni: la produzione degli spermatozoi dal momento della pubertà sino alla morte, e la produzione degli ormoni sessuali maschili. Il pene è l’organo che ha il compito di portare all’esterno gli spermatozoi, perché possano fecondare la cellula sessuale femminile nell’utero. La prostata è una ghiandola che produce il liquido seminale, dove si muovono gli spermatozoi. I testicoli sono protetti da un involucro di pelle chiamato scroto che li protegge. I testicoli producono gli spermatozoi, cioè le cellule sessuali maschili. Gli spermatozoi sono le cellule germinali maschili (o gameti); hanno la forma simile a quella di un girino; il loro compito è quello di raggiungere il gamete femminile, l'uovo, per fecondarlo. Apparato Riproduttivo Femminile L’apparato riproduttivo femminile è formato da una parte esterna: la vulva e da organi interni: ovaie, ovidotti, utero e vagina. Le ovaie sono due, hanno la funzione di produrre: - gli ovuli (gameti femminili) - gli ormoni sessuali femminili (estrogeni). Nelle ovaie ci sono tante vescichette, i follicoli dove maturano gli ovuli. Gli ovidotti (tube di Falloppio), sono due canali che collegano le ovaie con l’utero. L’utero è un organo muscolare, serve ad accogliere e nutrire un nuovo essere. Durante la gravidanza diventa molto grande. La vagina è il canale che mette in comunicazione l’utero con l’esterno. E’ molto elastica e permette al neonato di uscire al momento del parto. FECONDAZIONE E GRAVIDANZA Ogni mese le ovaie producono un ovulo che, attraverso le tube, giunge nell’utero. Se l’ovulo non incontra uno spermatozoo viene eliminato attraverso la mestruazione. Se l’ovulo incontra uno spermatozoo, avviene la fecondazione. Da questo momento inizia la gravidanza che dura 9 mesi. La prima cellula del nuovo individuo si chiama zigote che contiene tutte le informazioni genetiche e che dividendosi e moltiplicandosi forma la morula le cui cellule, differenziandosi e specializzandosi, danno vita ai diversi tessuti e organi che formano l’embrione La mucosa uterina si inspessisce adattandosi ad accogliere l’ovulo fecondato. Se la fecondazione non ha luogo ne consegue lo sfaldamento della mucosa dell'utero con conseguente flusso mestruale. Con il 1° giorno di flusso ha inizio un nuovo ciclo mestruale. GRAVIDANZA Intorno al secondo mese di gravidanza l’embrione si trasforma in feto la cui testa è grande quanto tutto il resto del corpo e nel quale si possono già individuare gli abbozzi di occhi , cuore e arti. Dal terzo mese inizia una rapida crescita e continua la definizione di tutti gli organi e apparati. Il passaggio dal sangue materno a quello fetale di ossigeno e delle sostanza necessarie alla crescita e allo sviluppo del feto avviene attraverso la placenta. Placenta: annesso fetale, ricco di vasi sanguigni al quale il feto è collegato attraverso il cordone ombelicale è l’organo che ha il compito di nutrire l’embrione cordone ricco di vasi sanguigni è un sacchetto pieno di liquido amniotico che protegge l’embrione La gravidanza dura complessivamente 39 settimane circa e si conclude con la nascita di un nuovo essere umano che viene alla luce attraverso il parto Il bambino appena nato inizia a respirare con i propri polmoni e si nutre con il latte materno come tutti i mammiferi I Gemelli Gemelli monovulari derivano dalla fecondazione di un ovulo da parte di uno spermatozoo. Due embrioni in uno stesso sacco amniotico Gemelli biovulari derivano dalla fecondazione di due ovuli da due diversi spermatozoi. Due embrioni in due diversi sacchi amniotici