andrea zucchi - Fondazione Stelline

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MILANO - FONDAZIONE STELLINE
DAL 14 APRILE AL 12 MAGGIO 2013
LA MOSTRA
ANDREA ZUCCHI
Doppio gioco
L’esposizione presenta 50 opere recenti dell’artista milanese, divise in due diversi e
autonomi cicli, in grado di creare uno spiazzante “doppio gioco” di contrasti e
assonanze tra appropriazione d’immagini fotografiche dell’Ottocento, piccole
composizioni e sculture astratte.
Dal 14 aprile al 12 maggio 2013 la Fondazione Stelline di Milano (corso Magenta 61) ospita la mostra
“Andrea Zucchi. Doppio gioco - Appropriazioni & Astrazioni”: cinquanta opere recenti del pittore
milanese, tra figurazione di lontana ascendenza metafisica e astrazione.
L’iniziativa si inserisce nella sezione Stelline Spazio Aperto, format di ospitalità a eventi ideati da soggetti
esterni, realizzati in collaborazione con la Fondazione Stelline.
La rassegna, a cura di Sergio Risaliti, presenta il nuovo progetto espositivo di Andrea Zucchi, in cui l’artista
affronta il tema della ri-creazione in due diversi e autonomi cicli di opere che, affiancati simultaneamente,
danno luogo a un “doppio gioco” di contrasti e assonanze.
Mai come oggi le pratiche di rielaborazione di materiali preesistenti sono al centro del dibattito delle arti
contemporanee, dal cinema alla musica, dalla letteratura alle arti visive. Già nel passato, le opere d’arte si
sono nutrite di scambi, metamorfosi e contagi, ma l’uso del computer, aprendo testi e immagini a un’indefinita
virtualità, ha portato inevitabilmente a moltiplicare questi procedimenti. La facilità e comodità del “copia e
incolla” è talmente diffusa a tutti i livelli da divenire una cifra caratteristica e rivelatrice di questi decenni.
In una serie di lavori, di medie e grandi dimensioni, Zucchi si appropria d’immagini fotografiche
dell’Ottocento, traducendole in pittura e virando l’originale bianco e nero in un cromatismo esasperato ed
eccentrico. Attraverso una sorta di plagio psichedelico, personaggi storici, figure allegoriche, nudi accademici,
scene di genere, paesaggi romantici e nature morte, insomma tutto il repertorio di un’epoca a noi così
stranamente familiare e lontana allo stesso tempo, riemerge nei dipinti di Zucchi acquistando un aspetto
vivace, ironico che le rende insolitamente Pop. Una “ricreazione ottocentesca” che nella sua dichiarata
artificialità si allontana da ogni possibile citazionismo.
In un altro nucleo di opere invece, tutte di piccolo formato, i cartoni da imballaggio degli oggetti elettronici
vengono riutilizzati come supporti tridimensionali per composizioni astratte, che si riallacciano, da una parte,
alle morbide geometrie biomorfe sviluppate nella prima metà del novecento da Kandinskij, Klee e Arp, e
dall’altra alle ricerche sulla superficie oggettuale degli anni sessanta. Sfruttando i pieni e i vuoti di queste
strane e variegate sagome, che spesso richiamano elementi architettonici, Zucchi elabora una sorta di
sgargiante decorazione tribale che trasfigura in pura forma plastica i fragili gusci di protezione delle nostre
merci.
A queste due opposte linee di ricerca si aggiunge infine, come trait d’union, una serie di sculture di
panneggi che sembrano fuoriuscite dai dipinti per trasformarsi, una volta abbandonati al suolo, in forme quasi
astratte.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo Skira editore con testi di Sergio Risaliti, Luca Scarlini e
un’intervista di Silvia Fabbri.
Note biografiche
Andrea Zucchi vive e lavora a Milano, dove è nato nel 1964. Ha iniziato a dipingere come autodidatta mentre
frequentava i primi due anni del Corso di Filosofia all'Università Statale di Milano. Per approfondire lo studio
del disegno, ha seguito nel 1983 un Corso triennale di illustrazione presso l'Istituto Europeo di Design a Milano
e nell’88 un corso di Disegno presso la Fondazione Ratti di Como. Dal 1985 al 1996 ha lavorato per
un'azienda tessile, per poi dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Ha tenuto varie mostre personali, le ultime nel
2008 alla Fondazione Durini a Milano, nel 2009 alla First Gallery a Roma, e nel giugno 2012 una mostra di
disegni a biro dentro il complesso della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano.
Inoltre ha partecipato a numerose collettive, tra cui “Sui Generis” al PAC di Milano nel 2000, “Premio Cairo
Communication” nel 2002, “XIV Quadriennale – Anteprima” a La Promotrice delle Belle Arti a Torino nel 2004,
e, nel 2007, “Arte Italiana, 1968-2007. Pittura” a Palazzo Reale a Milano.
Nel 2011 è stato invitato al “Padiglione Italia – Regione Lombardia” a Palazzo Te a Mantova, e al “Premio
Maretti – Valerio Riva Memorial, III edizione” al Centro per L’Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato. Nello
stesso anno un suo lavoro è stato esposto nella mostra “Percorsi riscoperti dell’Arte Italiana, VAF-Stiftung
1947-2010” al MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
Milano, febbraio 2013
ANDREA ZUCCHI. Doppio gioco - Appropriazioni & Astrazioni
Milano, Fondazione Stelline (corso Magenta 61)
14 aprile -12 maggio 2013
Inaugurazione: sabato 13 aprile, dalle ore 17
Orari martedì – domenica, 10 – 20 (chiuso lunedì)
ingresso libero
Website www.stelline.it
Infoline +39.0245462.411
Catalogo: Skira editore
UFFICIO STAMPA
CLP Relazioni Pubbliche
Tel. +39 02.36755700
[email protected]; www.clponline.it
Immagini e comunicati su www.clponline.it
Fondazione Stelline
Alessandra Klimciuk, tel. +39 02.45462437
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