NOTA EDITORIALE Questa edizione elettronica delle prime due traduzioni italiane delle Novelas Ejemplares di Cervantes è stata realizzata a partire dalle prime pubblicazioni a stampa: Il Novelliere Castigliano di Michiel di Cervantes Saavedra, traduzione di Guglielmo Alessandro Novilieri Clavelli (Venezia, Barezzi, 1626) e le Novelle di Michel di Cervantes Saavedra, traduzione di Donato Fontana (Milano, Vallo e Besozzo, 1627). Il testo di Novilieri è stato emendato, in caso di errore, confrontandolo con la seconda edizione curata dall’autore (Venezia, Barezzi, 1629), della quale sono state riportate in nota anche alcune varianti interessanti dal punto di vista ecdotico. In caso di concordanza in errore, è stato introdotto un emendamento evidenziato come nostro, posto tra parentesi quadre. Non è stato possibile compiere la stessa operazione con la seconda emissione del testo di Fontana (Milano, Canevese, 1629) essendo identica, anche nella realizzazione tipografica, alla prima. Gli emendamenti proposti sono pertanto tutti nostri. Sia nella versione di Novilieri che in quella di Fontana gli errori di stampa chiaramente classificabili come tali sono stati direttamente corretti senza essere evidenziati. Nelle note al testo delle poesie conservate in lingua spagnola da Novilieri sono stati evidenziati gli errori comuni con l’edizione Bidelli del 1615 (indicata con B), probabile testo consultato dal traduttore, insieme alle corrispondenti lezioni corrette del canone Cuesta (indicato con C). Per entrambe le opere sono stati adottati i seguenti criteri di trascrizione, parzialmente conservativi della veste ortografica di partenza: Regolarizzazioni grafiche. Uniformazione delle maiuscole secondo le regole dell’italiano moderno. Conservazione delle maiuscole delle personificazioni, delle istituzioni dello Stato e del diritto, degli appellativi nobiliari usati come forma di rispetto, dei soprannomi, delle allusioni al sacro. Trascrizione in minuscolo delle parole interamente scritte in maiuscolo negli originali, eccetto ove il maiuscolo sia veicolo di evidenziazione di calembour. Modernizzazione dell’oscillazione grafica di v, u. Es: «Vno» > «uno», «uolontade» > «volontade». Risoluzione delle abbreviazioni. Sono state trascritte per esteso tutte le abbreviazioni, in particolare quelle dei gruppi consonantici: ā > an , ō > on, ē > en. La congiunzione «e» , spesso scritta nel testo antico «&», è stata riprodotta come «e» quando precede parola iniziante per consonante, «ed» quando precede parola iniziante per vocale o h- seguita da vocale (in sostituzione della norma di lettura antica «et»). Forme obsolete, latinismi, francesismi e ispanismi: sono rimasti come si trovavano. Oscillazioni grafiche conservate. È stata conservata l’oscillazione del prefisso re-/ri-; così pure l’oscillazione del prefisso de-/di-. Alternanze doppie / scempie e raddoppiamento sintattico. Si sono mantenuti sempre come si trovavano, salvo emendamento degli errori. Divisione delle parole. Si sono mantenute separate le parole la cui unione non sarebbe obbligatoria in una scrittura moderna (ad es.: «per lo più», «sopra tutto», «in fine», «in somma»), oppure avrebbe implicato un raddoppiamento sintattico (es.: «né pure» > «neppure»). Sono state unite secondo l’uso moderno le preposizioni articolate di a , de, da. Es.: a gli > agli, de i > dei, da gli >dagli, ecc. Ma sono state conservate le forme con elisione delle restanti preposizioni articolate, come appaiono nei testi. Ad es.: su’l, co’l, pe’l,ecc. Sono stati conservati alcuni casi con grafie oscillanti, perché significativi di un particolare stadio evolutivo della lingua. Ad esempio, nelle congiunzioni articolate «ben che»/ «benché», «a cio che»/ «accioché», ecc. sono state conservate le oscillazioni grafiche con cui si presentano: a volte con due lessemi separati, a volte con un unico lessema. Alternanza j/i, grafia dei nessi palatali, h etimologica, alternanza z/ti + vocale. L’oscillazione i/j all’inizio di parola è stata sempre uniformata con i. Anche la j intervocalica è stata trascritta sempre con i. In fine di parola, per il plurale nominale o per la flessione verbale, la j è stata resa con i: in particolare si è proceduto alla semplificazione dei gruppi -ij, -ii in i nei plurali dei sostantivi terminanti in –io ( es: «officij » > «offici»), e, nella prima persona singolare del passato remoto dei verbi in –ire, all’uniformazione del gruppo finale -ij in -ii (es: «io sentij » > «io sentii») o della vocale finale ì in ii (es: «io sentì» > «io sentii»). La grafia dei nessi palatali all’interno di parola si è mantenuta come si trovava: ad es.: «acciecare ». L’ h etimologica è stata conservata sempre, sia all’inizio che all’interno di parola, essendo grafema forte e in generale uniformato negli originali. Es.: «havere» e tutte le sue voci, «dishonore », ecc. Sono stati conservati anche i pochi casi di oscillazione grafica non classificabili come errori di stampa: es. «Hor», «Or, ». Il gruppo -ti seguito da vocale è stato uniformato in z, essendo presente una forte alternanza dei due grafemi, le cui realizzazioni foniche erano equivalenti. Elisione e troncamento. Si è conservato o introdotto l’apostrofo nei casi di elisione e troncamento. Per quanto riguarda l’apostrofo nel troncamento vocalico di fine parola, questo fenomeno, presente soprattutto nel testo di Novilieri, è stato ivi uniformato; i pochi casi presenti nel testo di Fontana sono stati conservati . Accentazione. Nelle stampe originali l’accento grafico, sia tonico che non tonico, è quasi sempre grave. Pertanto è stato uniformato secondo l’uso della lingua odierna: eliminando l’accento grave non tonico sulle vocali, applicando l’accentazione attuale alle parole che si presentavano prive di accento. Salvo alcune eccezioni: si mantiene l’accento grave in ò e à quando hanno valore di particelle esclamative. Es.: «ò Maria!» Si è introdotto l’apostrofo quando l’accento grave è indice di troncamento. Ad es.: à > a’ quando troncamento di ai, ma à > al quando troncamento di al. Anche nelle preposizioni articolate: ad es. frà > fra’ = fra i ; dè (oppure de se scrittura erronea di dè) > de’ quando troncamento di dei, ma dè > del quando troncamento di del; cò > co’ = coi, ecc. Si sono mantenute con l’accento alcune forme apocopate: ad es. la terza pers. sing. del passato remoto di “fare” «fé» (apocope di “fece”), i sostantivi «dì», «piè» e «fé» (apocope di “fede”). Si è aggiunto l’accento acuto nella forma né, quando è particella negativa coordinata, per distinguerla da ne pronome partitivo. La punteggiatura e la suddivisione in paragrafi sono state applicate seguendo le norme ortografiche e stilistiche dell’italiano contemporaneo, quando possibile conservando quelle del testo antico. Segni diacritici. Negli emendamenti, l’aggiunta di fonemi o lessemi mancanti è stata evidenziata utilizzando le parentesi quadre. Es.: «[a] quelli…» La riproduzione delle note dei traduttori, a margine degli originali, è stata segnalata introducendo il segno * a fianco della parola annotata, come nelle stampe, e la sigla in nota «N.d.t.» (Nota del traduttore). Le note di edizione sono state differenziate con la numerazione apicale progressiva. Segni diacritici introdotti nel discorso diretto: ─ … di sola apertura. Per il discorso diretto riportato: “…”. Allo stesso modo, il passaggio improvviso dal discorso indiretto al discorso diretto senza verba dicendi è stato marcato da “…”. Per le citazioni da fonti scritte (versi, manoscritti, epigrafi, etc…) : «…». Sono stati trascritti in corsivo i titoli di opere, e parole straniere non incorporate nella lingua italiana. ABBREVIAZIONI UTILIZZATE NELLE NOTE AI TESTI DI NOVILIERI E FONTANA. 1626: Prima edizione di Novilieri. 1629: Seconda edizione. 1627: Prima edizione di Fontana. 1629: Seconda edizione. C.: Novelas Ejemplares. Edizione di Juan de la Cuesta, Madrid, 1613. B.: Novelas Ejemplares. Edizione di Giovan Battista Bidelli, Milano, 1615. sing.: singolare. plur.: plurale. it. cont. : italiano contemporaneo. N.d.t.: nota del traduttore. BIBLIOGRAFIA Dizionari di riferimento per la ricerca lessicografica: Battisti C., Alessio G., Dizionario etimologico italiano, voll. I-V, Firenze, Barbera, 1950-1957. Boerio Giuseppe, Dizionario del dialetto veneziano, Venezia, Santini e figli, 1829, 1856 2a ed.; ristampa anastatica: Milano, Editore Aldo Martello, 1971. Cherubini Francesco, Vocabolario milanese-italiano, Milano, Imp. Regia Stamperia, 1839. Contarini Pietro, Dizionario tascabile delle voci e frasi particolari del dialetto veneziano colla corrispondente espressione italiana, Venezia, Passeri Bragadin, 1844. — , Vocabolario portabile del dialetto veneziano, Venezia, Tipografia dell’Ancora, 1888, 3a ed. Cortelazzo M., Zolli P., Dizionario etimologico della lingua italiana, Bologna, Zanichelli, 1980. Cortelazzo M., Marcato C., I dialetti italiani. Dizionario etimologico, Torino, Utet, 1998. Devoto G., Avviamento all’etimologia italiana, Firenze, Le Monnier, 1968. Dizionario degli Accademici della Crusca, Venezia, Giovanni Alberti, 1612. Ferrero Ernesto, Dizionario storico dei gerghi italiani dal Quattrocento a oggi, Milano, Mondadori, 1991. Franciosini Lorenzo, Vocabolario español e italiano, Roma, G. Angelo Ruffinelli e A. Manni, 1620. Migliorini B., Duro A., Prontuario etimologico della lingua italiana, Torino, Paravia, 1958, 3a ed. Novilieri Clavelli Guglielmo Alessandro, Nomenclatura italiana, francese, spagnola, Venezia, Barezzi, 1629. Paoletti Ermolao, Dizionario tascabile veneziano-italiano, Venezia, Tipografia F. Andreola, 1851. Patriarchi Gaspare, Vocabolario veneziano e padovano co’ termini e modi corrispondenti toscani, Padova, Stamperia Conzatti, 1796, 2 a ed. Prati A., Vocabolario etimologico italiano, Milano, Garzanti, 1951. Tommaseo N., Bellini B.: Dizionario della lingua italiana, Torino, Società l’Unione Tipografico-Editrice, 1861-1879. Vocabolario della lingua italiana, a cura dell’ Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Milano, Arti Grafiche Ricordi,1986. Ringraziamenti Ringrazio le biblioteche Antoniana di Padova, Universitaria di Padova, dell’Archiginnasio di Bologna per aver messo a mia disposizione i rari originali delle traduzioni di G.A.Novilieri Clavelli e Donato Fontana in loro possesso, nonché la dott.ssa Benedetta Panieri per la preziosa collaborazione nelle ricerche lessicografiche, e Carlo Tentelli per l’instancabile e paziente aiuto nella revisione dei testi. Annalisa Argelli Ravenna, 8 agosto 2005