Scuola Media Suore Oblate della Sacra Famiglia Tesina d’esame IL RUGBY Elio Scocco Anno Scolastico 2013/14 “Il rugby è una voce del verbo dare. Ad ogni allenamento, ad ogni partita, ad ogni placcaggio, ad ogni sostegno, dai un po’ di te stesso. Prima o poi qualcosa ti tornerà indietro.” di Marco Pastonesi Indice Introduzione ....................................................................................... 1 I principi del rugby .............................................................................. 2 Storia ................................................................................................. 4 La seconda rivoluzione industriale.................................................. 4 Le innovazioni tecnologiche ........................................................ 4 Letteratura ......................................................................................... 7 Oscar Wilde .................................................................................... 7 Geografia ........................................................................................... 9 Australia ......................................................................................... 9 Arte .................................................................................................. 11 Henri Rosseau.............................................................................. 11 Antonio Ligabue ........................................................................... 12 Tecnica ............................................................................................ 14 La pubblicità ................................................................................. 14 Inglese ............................................................................................. 17 The Irish Issue .............................................................................. 17 New Zealand ................................................................................ 17 Tedesco ........................................................................................... 18 Berlin ............................................................................................ 18 Musica ............................................................................................. 19 La questione irlandese ................................................................. 19 Riferimenti........................................................................................ 20 Siti Internet ................................................................................... 20 Bibliografia ................................................................................... 20 Introduzione Ho voluto svolgere una tesina incentrata sul rugby perché pratico questo sport da sei anni nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro Rugby della Polizia di Stato. e mi ci sono molto appassionato imparando i principi e i valori del rugby. Il rugby è nato nel 1823 in Inghilterra, quando William Webb Ellis, durante una partita di calcio, prese la palla con le mani, pensando fosse più naturale che giocarla con i piedi, e la schiacciò oltre la linea di fondo campo. Da lì in poi venne regolamentato e si diffuse particolarmente in molte delle colonie inglesi (Nuova Zelanda e Australia sono infatti tra le nazionali più forti al mondo), per svilupparsi a poco a poco in tutto il globo. Ho organizzato questo lavoro scegliendo in storia la Seconda Rivoluzione Industriale perché tocca l’Inghilterra e il periodo subito dopo la regolamentazione e la prima diffusione del gioco del rugby. In letteratura Oscar Wilde in quanto autore conoscitore del rugby; anche se non propriamente appassionato è molto noto nel mondo del rugby per alcuni suoi aforismi. In geografia l’Australia perché è una delle nazionali più forti al mondo. In arte Rosseau, autore di un quadro sul rugby e Ligabue perché maggiore esponente italiano dell’arte naÏf come Rosseau. In inglese The Irish issue in quanto questo problema si affronta nelle partite di rugby e New Zealand perché la Nuova Zelanda è la nazionale più forte al mondo. In tecnica la pubblicità perché gli sponsor nel rugby hanno permesso recentemente l’evoluzione al professionismo dei rugbysti che fino agli inizi degli anni ’90 erano dilettanti. In musica, come per l’inglese, si espone la storia degli inni nella questione irlandese. L’unico argomento non legato al rugby è affrontato nel Tedesco dove ho deciso di esporre Berlino anche se occorre sottolineare che da un po’ di tempo il rugby si sta diffondendo anche in Germania in particolare nella variante del Rugby Seven che dal 2016 sarà anche sport olimpico. 1 I principi del rugby Il rugby è uno sport di squadra, di 15 giocatori contro 15. Lo scopo del gioco è depositare la palla, ovale, oltre la linea di meta avversaria. La squadra senza palla può placcare dal petto in giù solo il portatore di palla, che potrà passarla solo esclusivamente all’indietro. Una meta vale 5 punti, una successiva trasformazione 2; un calcio di punizione e un drop valgono 3 punti. Il rugby è uno sport che riesce ad incarnare, più di ogni altra disciplina di squadra e non, i valori propri dello sport: il coraggio, il sacrificio, la generosità, la correttezza, la lealtà, il rispetto per l’avversario. Il rugby è uno sport di contatto disciplinato da regole inviolabili, fondamentale in questo sport è infatti il rispetto prima di tutto dell’arbitro e delle decisioni da lui prese, è raro infatti vedere un giocatore di rugby protestare per una decisione arbitrale. A volte una protesta può valere un’espulsione e la reazione ad un fallo vale più del fallo stesso. Il rugby è uno sport puro, perché fair play e agonismo prevalgono sempre, dove affiatamento, cooperazione e condivisione di squadra sono alle basi del successo. Il rugby è considerato la massima espressione dello sport di squadra, l’unico dove il lavoro del gruppo prevale sulle doti del singolo. L’azione si divide in fasi: conquista, avanzamento, sostegno, mantenimento, realizzazione. Per raggiungere l’obiettivo comune, la meta, occorre conquistare terreno avanzando con la palla e passandola al compagno che corre in sostegno alle tue spalle. Il rugby è uno sport collettivo e democratico. A prescindere dal ruolo in squadra, chiunque può raggiungere la meta e segnarla, grazie al sostegno, alla determinazione, all’impegno, alla coesione, al coraggio e al sacrificio del gruppo. In merito a questo vorrei citare una parte del discorso che Papa Francesco ha rivolto ai giocatori delle nazionali di Argentina e Italia, ricevute in Vaticano il 22 novembre 2013: “Un aspetto che risalta è l’equilibrio tra il gruppo e l’individuo. Ci sono le famose mischie, che a volte fanno impressione! Le due squadre si affrontano, due gruppi compatti, che spingono insieme uno contro l’altro e si bilanciano. E poi ci sono le azioni individuali, le corse agili verso la meta! Questa parola così bella, così importante, ci fa 2 pensare alla vita, perché tutta la nostra vita tende a una meta; e questa ricerca, ricerca della meta, è faticosa, richiede lotta, impegno, ma l’importante è non correre da soli! Per arrivare bisogna correre insieme, finché si arriva in meta. E allora si festeggia!”. La consacrazione dello spirito del rugby è racchiuso nel terzo tempo, il momento in cui, dopo la partita, le due squadre, come i rispettivi sostenitori si incontrano allo stesso tavolo accomunati dagli stessi valori. Forse è proprio il terzo tempo, mai sotto gli occhi di telecamere o riflettori, che può spiegare meglio questo sport: le due squadre si incontrano, una ha perso, una ha vinto, sempre, senza rancore. 3 Storia La seconda rivoluzione industriale La seconda rivoluzione industriale è il processo di industrializzazione che ebbe luogo durante il periodo tra il congresso di Parigi (1856) e quello di Berlino (1878) e che giunge al pieno sviluppo nell’ultimo decennio del 1800. Nella seconda metà dell’Ottocento i grandi stati dell’Europa occidentale estesero il proprio dominio sul resto del mondo che portava a materie a bassissimo costo e si portarono avanti nelle scoperte scientifiche e geografiche. La rivoluzione industriale è un processo di industrializzazione che porta ad un sistema industriale caratterizzato dall’uso generalizzato delle macchine azionate ad energia meccanica, dall’utilizzo di nuove fonti energetiche e per il potenziamento della forza lavoro operaia e dalla diffusione della fabbrica come maggior polo di lavorazione nel quale si concentrano i mezzi di produzione. Ne consegue un notevole incremento, quantitativo e qualitativo, delle capacità produttive di un paese. La rivoluzione industriale porta ad un’irreversibile trasformazione della società e del modo di vivere. Le innovazioni tecnologiche Dal 1870 i settori in cui si ebbero i maggiori sviluppi furono quello agricolo, quello manifatturiero e quello alimentare. Nel settore metallurgico giocarono un ruolo fondamentale la realizzazione del Convertitore Bessemer e del Forno Martin-Siemens. Essi permisero la realizzazione di macchine e utensili più forti e resistenti del ferro che tendeva ad usurarsi rapidamente. Nel 1878 con l’adozione del “processo Thomas” poterono essere utilizzati materiali di ferro con alta percentuale di fosforo. Fu proprio questo processo di defosforazione che portò la Germania, grazie ai suoi grandi possedimenti di fosforo nelle miniere dell’Alsazia e della Lorena e nel bacino carbonifero del Ruhr, a trasformarsi da paese agricolo a paese industriale sino a superare la produzione delle acciaierie inglesi. Nel campo chimico vi furono fra le industrie fortissime competizioni che portarono, in pochi anni, alla scoperta di nuovi prodotti 4 fertilizzanti, coloranti sintetici, ammoniaca, dinamite, soda e prodotti farmaceutici quali cloroformio, disinfettanti e analgesici. Più lento invece fu lo sviluppo dell’apparato elettrico, ancora in via di sperimentazione, che ebbe un deciso incremento solo dopo il 1870, quando si produssero i primi generatori elettrici. I progressi in questo settore permisero la graduale diffusione della luce elettrica ad uso civile. Ciò cambio radicalmente la vita dei cittadini, portando le strade di notte molto più sicure di quanto non lo erano prima, e a luoghi notturni di frequentazione illuminati dalla luce elettrica. La luce cambiò anche gli orari di lavoro nelle fabbriche: prima si lavorava fino alle ultime ore di luce solare, ora si lavorava in turni ininterrotti di 24 ore. Fu soprattutto in questo periodo che vennero fatte le maggiori scoperte scientifiche. Le fondamentali scoperte di Pasteur, Koch, Hansen e altri in campo epidemiologico portarono alla sconfitta di antichi flagelli come la tubercolosi, la difterite, la malaria, l’antrace, la peste, la rabbia, la malaria. Invenzioni, come lo stetoscopio, portarono a migliori condizioni chirurgiche e a migliori condizioni socio-igienico-sanitarie. Furono scoperti il cloroformio e i raggi x. Tali scoperte aumentarono notevolmente il tenore e la speranza di vita alla popolazione: non è un caso che in poco più di un secolo la popolazione mondiale sia aumentata di più di tre miliardi di persone. Nel settore dei trasporti ci fu un’eccezionale incremento delle ferrovie. In alcuni paesi raggiunse il 900%. Vennero costruite • La ferrovia New York-San Francisco • La Transandina dal Cile all’Argentina • La Transiberiana da Mosca a Vladivostok Per quanto riguarda la nautica, grazie allo sviluppo della metallurgia e della siderurgica e l’introduzione del’elica, si poterono costruire i primi scafi in ferro e successivamente in acciaio, che permisero di costruire i primi robustissimi transatlantici. Vennero costruiti i primi canali artificiali, come quelli di Suez, Kiel e Panama, che facilitarono gli scambi commerciali per via di rotte molto più corte. Nel1883 l’ingegnere tedesco Gottleb Daimler brevettò il primo motore a benzina,m che portò in pochi anni all’invenzione dell’automobile. 5 Però questa invenzione risultò veramente significativa solo dopo la diffusione di massa dell’automobile che avvenne nei primi decenni del XX secolo. Parallelamente ai trasporti, anche le comunicazioni divennero più veloci ed efficienti. La scoperta dell’elettromagnetismo, del telegrafo prima e del telefono dopo, portarono alle prime comunicazioni intercontinentali. Questo tipo di comunicazione portò all’interdipendenza dei vari stati del pianeta. Attorno agli anni quaranta del XIX secolo si diffuse il telegrafo elettrico Morse. Sarà soprattutto la successiva invenzione del telefono e alla sua immediata larga diffusione che fece la rivoluzione nel campo delle comunicazioni. Nei primi anni del Novecento quindi l’invenzione della radio, avvierà una rapida evoluzione della velocità delle informazioni. Durante questo forte sviluppo in tutti i settori scientifici esistenti si estesero notevolmente le città per il fatto che per la prima volta l’industria diventò più importante dell’agricoltura, e le industrie erano prevalentemente in città: le persone per lavorare si trasferirono dalla campagna alla città portando a una rapida estensione dell’area metropolitana delle maggiori città industriali. Furono quindi da risolvere i problemi come la sovrappopolazione. Si diffuse notevolmente il pensiero e la filosofia marxista che portò allo scoppio, successivamente, a rivoluzioni nazionale dei proletari. 6 Letteratura Oscar Wilde Oscar Fingal O’Flahertie Wilde, nato a Dublino il 16 ottobre 1854 e morto a Parigi il 30 novembre 1900, è stato un poeta, scrittore, aforista, drammaturgo e giornalista irlandese. Fu il maggiore esponente della corrente artistica e letteraria dell’Estetismo. Oscar Wilde nacque a Dublino, da una famiglia ricca ed intellettuale, sebbene non nobile. Fin da ragazzo spiccò per la sua intelligenza e per il brillante spirito in società. Dal 1871 studiò al Trinity College di Dublino; nel 1878 si laureò a Oxford, con il massimo dei voti, in discipline classiche. Dal 1879 visse a Londra, ma viaggiò spesso, tenendo conferenze in università europee e americane e guadagnandosi la fama di esteta. Di lui parlarono spesso i giornali e libelli satirici. Nel 1884 sposò Constance Lloyd, ma da lì a poco ebbe le sue prime esperienze omosessuali. Nel 1888 Wilde pubblicò un libro di fiabe, Il principe felice e altri racconti; nel 1891 Il ritratto di Dorian Grey, che ebbe un grande successo, anche per le polemiche sull’immoralità del protagonista. I critici più noti misero al bando l’autore, che invano si affannò difendere l’opera, in lunghe lettere spedite a direttori di giornali. Su finire del 1891, Wilde du a Parigi, dove scrisse il dramma in francese Salomè. Dal 1892 compose alcuni drammi teatrali, tra cui L’importanza di chiamarsi Ernesto (1895). Nel 1895 Wilde intrecciò una scandalosa relazione con il giovane Lord Alfred Douglas Queensberry. Dopo aver ricevuto un biglietto d’insulti dal padre del ragazzo, Wilde; invece di tacere, lo denunciò per diffamazione. Il processo gli si ritorse contro: lo scrittore fu condannato a due anni di carcere e subì anche altre imputazioni per bancarotta. In prigione scrisse il De profundis in forma di lunga lettera indirizzata ad Alfred. Scarcerato nel 1897, si esiliò in Francia prima a Nizza, poi a Parigi. Sul finire dell’anno, partì per un viaggio in Italia con il giovane Lord. Tornato a Parigi pubblicò La ballata del carcere di Reading . Gravemente ammalato, morì nella capitale francese, a soli 46 anni, nel novembre del 1900. Vorrei citare alcune frasi celebri del poeta irlandese molto note nel mondo del rugby: “Il rugby è il miglior modo per tenere trenta 7 energumeni lontano dal centro della città durante il fine settimana”, “La mia squadra di bevitori ha un problema: il vizio del rugby”. Quella più nota è certamente un vecchio detto inglese, che il grande pubblico ha conosciuto attraverso la visione del film Invictus, secondo cui “il calcio è uno sport da gentiluomini fatto da bestie, mentre il rugby è uno sport da bestie fatto da gentiluomini…”, frase attribuita proprio a Oscar Wilde. La frase che più però mi colpisce di Oscar Wilde non è legata al rugby: “Le cose vere della vita non si studiano, né si imparano, ma si incontrano”. 8 Geografia Australia L’Australia è uno stato federale dell’Oceania. L’Australia intesa come isola è la maggiore del suo continente. È circondata dall’Oceano Pacifico a nord e a est e dall’Oceano Indiano a ovest e sud. La capitale è Canberra, le maggiori città sono: Sydney, Melbourne, Brisbane, Adelaide e Perth. La lingua ufficiale è l’inglese. Fa parte del Reame del Commonwealth, essendo stata una colonia inglese. Il nome Australia deriva fu assegnato in relazione all’espressione latina “terra australis incognita” che indicava un immaginario continente comprendente l’intero emisfero australe. L’Australia è abitata da circa 40.000 anni, ovvero da quando i progenitori degli aborigeni australiani arrivarono nell’isola dall’odierno sud-est asiatico. Gli aborigeni colonizzarono gran parte del paese, vivevano dispersi nel territorio e svilupparono una ricca cultura prima che arrivassero i coloni europei. Nell’ XVII secolo gli europei avvistarono e scoprirono l’isola, meta da allora di numerose esplorazioni. La scoperta avvenne nel 1606 per opera del navigatore olandese Willem Janszoon. Dopo l’arrivo nel 1770 di James Cook il Regno Unito reclamò due terzi del territorio come propri, per impiantarvi inizialmente colonie penali , reclamando il resto nel 1829. L’Australia diventa indipendente dal Regno Unito nel 1901, entrando così a far parte del reame del Commonwealth. Insieme a Cina e Giappone è una delle maggiori potenza dell’Asia-Oceania. L’Australia è completamente circondata dall’oceano. La maggior parte delle rocce si è formata nel Precambriano, perciò viene chiamata dagli studiosi “Terra Fossile”. Separatasi dalle altre masse continentali circa 65 milioni di anni fa, l’isolamento del continente australiano ha portato all’evoluzione di molte creature che non si trovano da nessuna altra parte del pianeta. Sono ben note creature come il canguro, il koala o l’ornitorinco. 9 Considerata una massa territoriale piuttosto che un’isola, l’Australia è geologicamente stabile da oltre 3000 milioni di anni, con pochi terremoti, eruzioni vulcaniche e spinte tettoniche. La parziale assenza delle ultime e la forte erosione dei venti ha formato vaste pianure. Meno del 7% dell’intero territorio è al di sopra dei 600 metri. L’Australia è un territorio prevalentemente arido, ben due terzi del paese sono desertificati o di natura semi-desertica. A est del paese è presente la Cordigliera Australiana, che corre pressappoco da nord a sud e separa la costa orientale dal desertico e selvaggio “outback”. Gran parte delle città principali sono poste a est di questa catena montuosa. L’industria raccoglie il 21% della forza lavoro, i principali centri di produzione sono Sydney, Newcastle e la zona metropolitana di Melbourne. Sono sviluppate le industrie siderurgiche,metallurgiche, elettroniche e petrolchimiche, la produzione di fibre sintetiche e cavi elettrici. Si contano anche piccole industrie di confezionamento dei prodotti agricoli e della lana. Geelong, vicino a Melbourne, è nota per l’industria automobilistica. L’Australia è ricca di industrie minerarie: oro, ferro, nichel, piombo, zinco e rame. Le industrie più sviluppate sono quelle basate sulla trasformazione delle materie prime. 10 Arte Henri Rosseau Henri Rosseau (1844-1910) è stato un pittore francese. Nasce a Laval nel 1844. Abbandonati gli studi si arruola volontariamente nella fanteria, cercando di fuggire alla casa di correzione per aver rubato pochi franchi nello studio di un avvocato. Nel 1868 muore il padre, esce dalla fanteria e si trasferisce a Parigi dove si sposa con la diciottenne Clémence Boitard. Viene arruolato nell’esercito francese nel 1870 per la guerra di prussia ma viene subito rilasciato perché figlio di madre vedova; nel 1871 lavora come gabelliere nel dazio di Parigi. Quest’impiego lo accompagna fino al 1893 dove il suo desiderio di diventare pittore diventa fondamentalmente realtà. Comincia a dipingere con il soprannome di “Rosseau il Doganiere”. È infatti in questo arco di tempo che si delineano le sue prime sconosciute opere: Paesaggio invernale con episodio bellico datato e firmato nel 1877 e Paesaggio con mulino e carretto lavorando sempre come autodidatta ormai quarantenne. La sua pittura è di stile naive, ovvero di un tipo particolare di pittura che possedevano i pittori che non avevano frequentato nessuna scuola o accademia di pittura. Di seguito è mostrato il quadro di Rosseau riguardante il rugby, datato 1908, esposto al Guggenheim Museum di New York. 11 Antonio Ligabue Antonio Ligabue (1899-1965), nato Antonio Laccabue, è stato un pittore italiano, il maggior esponente italiano della pittura naive. Antonio Ligabue nasce a Zurigo da Elisabetta Costa e da padre ignoto nel 1899. Registrato anagraficamente come Antonio Costa, nel 1901 Bonfiglio Laccabue, emigrato di Gualtieri in Svizzera, sposa Elisabetta Costa; il 10 marzo riconosce il bambino cambiandogli il nome in Antonio Laccabue. Il pittore, però, divenuto adulto, cambierà il cognome in Ligabue, probabilmente per il profondo odio verso il padre da lui visto come l’uxoricida di sua madre e dei suoi tre fratelli, morti a causa di un’intossicazione alimentare. Nel settembre del 1900 viene adottato dagli svizzeri Johannes Valentin Gobel ed Elise Hanselmann che, causa problemi economici e sociali, è costretta a trasferirsi continuamente: Ligabue rimarrà con i Gobel fino al 1919. Il carettere difficile e lo scarso apprendimento lo portano a cambiare spesso scuola: prima a San Gallo, poi a Tablat e infine a Marbach da dove viene espulso nel 1915 per cattiva condotta. Si trasferisce quindi con la sua famiglia adottiva a Staad. Tra il gennaio e l’aprile del 1917, in seguito ad una violenta crisi nervosa, viene ricoverato per la prima volta in un ospedale psichiatrico a Pfafers. Nel 1919, su denuncia della Hanselmann, viene espulso dalla Svizzera. Da Chiasso viene quindi trasferito a Gualtieri, paese d’origine di Bonfiglio Laccabue ma, non sapendo una parola di italiano, tenta di scappare fuggendo in Svizzera. Riportato in paese, vive grazie all’aiuto dell’ospizio di mendicità Carri. Nel 1920 gli viene offerto un lavoro agli argini del Po: proprio in quel periodo inizia a dipingere. Nel 1928 incontra Renato Marino mazza curati, che ne comprende l’arte genuina e gli insegna l’uso dei colori ad olio, guidandolo fino alla piena valorizzazione del suo talento. In quegli anni si dedica completamente alla pittura, vagando senza meta per gli argini del Po. Nel 1937 viene ricoverato in manicomio per atti di autolesionismo. Nel 1941 lo scultore Andrea Mozzalli lo fa dimettere dall’ospedale e lo ospita nella sua casa a Guastalla, vicino Reggio Emilia. Durante la guerra fa da interprete alle truppe tedesche. Nel 1945, per aver percosso con una bottiglia un soldato tedesco, viene internato in un 12 manicomio per tre anni. Nel 1948 si fa più intensa la sua attività pittorica e critici, giornalisti e mercanti d’arte iniziano ad interessarsi a lui. Nel 1957 Severo Boschi, firma de “Il Resto del Carlino”, e il fotoreporter Aldo Ferrari gli fanno visita a Gualtieri: ne scaturisce un servizio sul quotidiano con immagini ancora celebri. Nel 1961 viene allestita la sua prima mostra personale alla Galleria La Barcaccia di Roma. Subisce un incidente in bicicletta e l’anno successivo viene colpito da paresi. Guastalla gli dedica una mostra antologica. Chiede di essere battezzato e cresimato: muore il 27 maggio 1965. Riposa nel cimitero di Gualtieri e sulla sua lapide viene posta la maschera funebre in bronzo realizzata da Mozzali. È denominato Al matt (al matto) o Al tedesch (al tedesco). Nel 1965, all’indomani della sua morte, gli viene dedicata una retrospettiva nell’ambito della IX Quadriennale di Roma. Nel 2002 Sergio Negri, maggiore esperto di Ligabue, pubblica il Catalogo generale dei dipinti. Al Palazzo Reale di Milano, tra il 20 giugno e il 4 novembre 2008, si tiene una mostra monografica sul pittore. Presso la Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma) si tiene dal 11 marzo al 26 giugno 2011 la mostra Antonio Ligabue. La follia del genio. 13 Tecnica La pubblicità La pubblicità non è un’invenzione dei nostri tempi. Anche nell’antichità si usavano, come oggi, insegne e iscrizioni: Pompei ne fornisce una vasta documentazione. Ma è con l’industrializzazione del XIX secolo e con le produzioni di massa che il bisogno di allargare i propri mercati porta le aziende ad accrescere il ruolo della pubblicità. Il tipo di economia della nostra società, basata sul consumo degli oggetti e lo sviluppo delle comunicazioni di massa, induce una vera e propria esplosione della pubblicità. I messaggi pubblicitari infatti, trovano nei mass-media, in particolare in stampa, radio e televisione i veicoli più adatti alla loro diffusione. Per produrre pubblicità bisogna partire da un budget molto alto, perché fare pubblicità ha un costo molto elevato, oppure individuare prima i potenziali compratori: solo così si potranno scegliere i mezzi di comunicazioni adatti a raggiungerli. Questo lavoro preparatorio, che può durare mesi, è compito del marketing. Per marketing si intende il complesso delle attività finalizzate a portare prodotti (o servizi) dal produttore al consumatore. Il marketing indaga sui consumatori cercando di comprenderne i desideri e progettando modi di persuaderli all’acquisto. Lo strumento principale del marketing è la ricerca di mercato. Le aziende che dispongono di una divisione marketing affidano la ricerca al responsabile, il product manager, altrimenti indicano un’agenzia di pubblicità. I dati raccolti vengono impiegati per pianificare la campagna nel modo migliore. Una ricerca di mercato si basa su alcune domande chiave: • Quali sono le ultime tendenze nel settore del consumo da produrre? In questo modo si evita di proporre prodotti già “vecchi” o che hanno stancato il pubblico. • Quali sono i prodotti della concorrenza? Quali i loro pregi e difetti? Sarà possibile così differenziare il proprio prodotto. 14 • Quali sono i potenziali compratori del prodotto da promuovere? Occorre individuare il pubblico cui indirizzare la campagna pubblicitaria per non disperdere l’efficacia. Spesso la divisione marketing di un’azienda incarica degli esperti di svolgere sondaggi su campioni rappresentativi dei consumatori cui si vuole arrivare; dai risultati si otterranno preziose informazioni per la formulazione dei messaggi pubblicitari e il lancio del prodotto sul mercato. L’insieme di persone che si vuole raggiungere con la campagna pubblicitaria si chiama target. L’individuazione del target è un obiettivo fondamentale per la campagna pubblicitaria. Infatti, tanto più il messaggio avrà individuato in modo preciso il suo obiettivo,tanto più sarà vicino il passaggio successivo, cioè l’acquisto da parte del consumatore del prodotto pubblicizzato. Un messaggio pubblicitario non colpisce tutti allo stesso modo ; i consumatori sono infatti diversi e diversi sono anche i loro bisogni: Le fasce dei consumatori. I pubblicitari suddividono i consumatori in fasce omogenee per abitudini, condizioni culturali e socioeconomiche: ceto superiore, medio, casalinghe, studenti ecc. I segmenti. Ogni fascia è poi frazionata in diversi segmenti. Prendiamo per esempio le casalinghe: tutte possono essere interessate all’acquisto di un sapone da toeletta, ma alcune privilegeranno il “protettivo per la pelle” altre l’effetto “idratante”, altre ancora il “ph neutro”. Inoltre sarà utile sapere quali mezzi di comunicazione seguono, che riviste leggono, quali trasmissioni televisive guardano ecc. Alla fine del lavoro di marketing le strategie individuate e gli obiettivi di vendita vengono riassunti dal product manager in un brief e il lavoro passa all’agenzia di pubblicità che dovrà trasformare in comunicazione i dati raccolti. Le agenzie di pubblicità si occupano di ideare, progettare e realizzare le campagne pubblicitarie, pianificare l’impiego dei mezzi di diffusione ecc. Toccherà poi a studi grafici e fotografici o a case di produzione televisiva produrre la campagna pubblicitaria. 15 La pubblicità fa leva sui desideri del consumatore. La pubblicità deve riuscire a spingere il consumatore ad avere il bisogno di comprare quel determinato prodotto; le pubblicità possono far leva sui nostri desideri più profondi. In genere la pubblicità si avvale di metodi di persuasione basati sulla psicologia del consumatore, più che su un’informazione equa e imparziale. La diffusione dei comunicati può essere fatta in diversi modi: massmedia, manifesti, sponsorizzazioni. Per scegliere quelli adatti bisogna valutare il target e il tipo di prodotto. Per un’automobile, che è un prodotto rivolto a molte persone, è indicato utilizzare la televisione che raggiunge larghe fasce di consumatori. Per un prodotto come un trattore invece, indirizzato a un pubblico ben definito, è meglio ricorrere a canali mirati, come la stampa specializzata, in questo caso sull’agricoltura, evitando investimenti non remunerativi. Le aziende hanno bisogno dei mass-media per promuovere i loro prodotti e, a loro volta, ai media occorrono soldi provenienti dalla pubblicità: questa reciproca dipendenza economica può condizionare pesantemente il loro rapporto. Per esempio, un giornale non criticherà mai i prodotti pubblicizzati, anche se di accertata cattiva qualità, poiché le aziende difficilmente interessate difficilmente continuerebbero a utilizzarne le pagine per la loro pubblicità. Quanto esposto per il consumatore si traduce in un danno poiché, quando acquista i prodotti paga anche i costi della loro pubblicità, per il fatto che le aziende spendono somme ingenti per la pubblicità. Molti vorrebbero porre delle limitazioni al dilagare delle campagne pubblicitarie. Tuttavia i sostenitori della pubblicità obiettano che persuadendo i consumatori all’acquisto, la pubblicità consente di vendere un maggior numero di prodotti: in questo modo le imprese possono applicare prezzi inferiori a quelli che dovrebbero praticare in assenza di promozioni pubblicitarie. 16 Inglese The Irish Issue The history of Northern Ireland started in 17th century when it was colonized by the English protestants. From that time on catholics were discriminated. In 20th century the Irish Republican Army (IRA) AND British people signed a treaty in 1921 , creating the free State of Southern Ireland, while Ulster remained linked to Great Britain. There was a period of conflicts and on the 30th January 1972 British soldiers killed same Northern Ireland people during a march in Derry (the Irish band U2 dedicated a song for this “Sunday Bloody Sunday”). Things are improved but the struggle hasn’t finished yet. New Zealand The main tribe in New Zealand is Maori. They are Polynesians and come originally from Hawaii. When captain Cook went there in 1769, lots of Maoris lived in New Zealand. The Europeans wanted their land and these led to many battles. In 1840 Maoris signed the treaty of Waitangi: they promised to obey queen Victoria in return of their land. Today New Zealand is very multi-cultural. The capitol city is Wellington , in the North-Island. Other important cities are: • Waitangi • Auckland, very famous for sealing championships. The national rugby team, All Blacks, traditionally perform HAKA, a maori war dance, before the international matches. 17 Tedesco Berlin Deutschland hat bis dezember 1989 die Hauptstadt in zwei teilen geschnitten, weil sie eine mauer hatte. Jetzt ist Deutschland nicht mehr geteilt. In Berlin kann man das Brandeburger Tor sehen, Symbol für die Deutsche Einheit. Durch das tor geht man auf der straße “Unter der Linder”. Hier findet man: • Die Humboldt-Universitet • Die Stadtsaper • Das Museum für Deutsche Geschichte Dann geht man weiter zum: Alexanderplatz, Zentrum Alt-Berlins. Die Häusen sind sehe groß. Dann gibt es Ku’ damm, zu einkaufen mit vielen cafès, Zentrum neues berlins. Jedes Wochenende fahren die Berliner an die Seen: Wann see oder Müggelsee. 18 Musica La questione irlandese La Nazionale di rugby a XV dell’Irlanda ha sempre compreso sia i giocatori dell’effettiva Repubblica d’Irlanda, sia i giocatori provenienti dall’Irlanda del Nord, appartenente politicamente al Regno Unito. Per questo nell’ ambito è presente una controversia sull’inno da adottare prima dei match internazionali. Quando il XV del trifoglio giocava a Belfast veniva suonato l’inno britannico God Save The Queen, mentre nelle partite disputate a Dublino si utilizzava l’inno della Repubblica d’Irlanda Amhràn na bhFiann. In occasione delle partite giocate in trasferta non veniva suonato alcun inno. Dall’aprile del 1995 è stato appositamente composto l’inno Ireland’s Call da suonare nelle partite giocate fuori casa. Questo fatto ha spinto molti giocatori e sostenitori della Repubblica d’Irlanda a lamentarsi sostenendo che si sarebbe dovuto suonare Amhràn na bhFiann. Negli incontri disputati a Dublino viene sempre suonata Ireland’s Call accanto a Amhràn na bhFiann . Questo uso di Amhràn na bhFiann ha causato simili lamentele da parte di giocatori e tifosi provenienti dall’Irlanda del Nord. Per la partita pre-mondiale contro l’Italia in programma a Belfast (la capitale nordirlandese non ospitava da tempo la nazionale) è stato richiesto di usare God Save The Queen accanto a Ireland’s Call. La proposta è stata rifiutata dall’IRFU (la federeazione di rugby a XV dell’Irlanda), che ha sostenuto che la partita si sarebbe giocata fuori dalla Repubblica d’Irlanda, e quindi si sarebbe suonato semplicemente solo Ireland’s call. 19 Riferimenti Siti Internet • www.wikipedia.it • www.onrugby.it • www.federugby.it Bibliografia • A. CHINI, A. CONTI, Area Tecnologia; MINERVA SCUOLA, 2008 • C. GIFFORD, Grande Enciclopedia Geografica Illustrata, DIX EDITORE, 2010 • L. MORELLI, S. BECCASTRINI, D. DE LORENZI, Il Nuovo Geoviaggi, MURSIA SCUOLA, 2008 • T. FRANZI, S. DAMELE, Stai Per Leggere, LOESCHER, 2010 20