recensione - Liceo Classico V. Emanuele II di Jesi

AUSLANDER, di P.Dowswell
Il libro di cui sto parlando si intitola Auslander (tradotto dal tedesco Straniero). L’ autore di questo
capolavoro è Paul Dowswell. Prima di soffermarmi a parlare del libro farei una piccola biografia dell’
autore. Dowswell è uno scrittore britannico che ha scritto più di 60 libri, molti basati sulla storia e la
geografia. I suoi libri sono stati pensati sia per un pubblico adulto che per uno giovane., infatti in
Auslander il protagonista è un adolescente che vive in un contesto storico molto drammatico, ovvero
la seconda guerra mondiale. Così facendo lo scrittore ha attirato lettori di entrambe le fasce di età. I
suoi romanzi sono divisi da due caratteristiche ovvero “fiction and non-fiction”. Alcuni suoi libri sono
stati ispirati da fatti realmente accaduti , ma avevano personaggi inventati (es Auslander), mentre altri
si riferiscono a fatti storici realmente accaduti con storie e personaggi reali (es War Stories). Paul
Dowswell prima di diventare scrittore ha lavorato a lungo nel campo dell’ editoria. Auslander è stato
pubblicato nel 2009 dalla casa editrice Feltrinelli. Il libro è a dir poco interessante per un
quattordicenne come me, dato che il protagonista è un mio coetaneo. Il racconto è riuscito a
trasmettermi il dolore e le sensazioni del protagonista, così da farmi trasportare dalle parole dello
scrittore .Il libro tratta argomenti molto duri come la seconda guerra mondiale e le ideologie
naziste ,ma in maniera leggera. Per scrivere questo libro Paul si è ispirato a diverse autobiografie come
quella di Gershon Evan o di Peter Neuman (informazioni che si possono trovare alla fine del libro).
Oltre al racconto anche alcuni personaggi sono stati ispirati, come nel caso di Ula Reiter il cui
personaggio è stato influenzato dal diario di Ruth Andreas Friedrich e Marie Vassiltchikov. Auslander
ci racconta la vita straziante di un ragazzino Polacco durante la seconda guerra mondiale. Il
protagonista è un tredicenne di nome Piotr che abitava con la famiglia in una fattoria in Polonia. Una
sera i suoi genitori uscirono di casa per andare a trovare degli amici, ma la mattina seguente quando
Piotr si svegliò non li trovò. Impaurito uscì di casa e vide i suoi genitori morti dentro la loro auto. In
seguito Piotr fu prima accudito dai braccianti della fattoria e poi mandato in orfanotrofio .Un giorno al
collegio si presentò la polizia tedesca che portò via tutti ragazzi. Piotr fu trasferito ad un centro di
smistamento e popolamento in cui fu visitato da dei dottori. Piotr sembrava il perfetto esempio di
razza Nordica, inoltre lui parlava anche tedesco. I medici furono stupiti e decisero di spedirlo in
Germania, più precisamente a Berlino. Piotr fu adottato dalla famiglia Kaltebach. A Berlino conobbe un
ragazzo di nome Segur e una ragazza di nome Anna. I tre parteciparono a diverse avventure nella
Berlino nazista. In una di queste Segur fu picchiato dalla Hitler-Jugend mentre Anna e Peter( nome
datogli quando era arrivato in Germania) riuscirono a scappare. Fu proprio Segur che decise di tradire
Anna e Peter dicendo alla Ghestapo che insieme a lui c’ erano anche loro. Da quel momento in poi
furono costretti a scappare e a correre uno dei più grandi rischi che si potevano correre nella
Germania Nazista. Un libro per non dimenticare, non a caso questo è il mese della memoria. Ho
apprezzato molto questo libro perché mi sono immedesimato nel protagonista con le sue paure e le
sue speranze in un futuro migliore. Il racconto mi ha fatto conoscere nuovi aspetti del nazismo, con gli
occhi dei tedeschi. Sono rimasto impressionato di come la gente comune si è esaltata e convinta delle
azioni di Hitler grazie alla propaganda e alle parate. Nel romanzo ci sono stati diversi episodi che mi
hanno colpito. In particolare molto avvincente e pieno di suspance è quello in cui Peter ed Anna sono
finiti sotto un treno in movimento e per poco non furono schiacciati. Un’ altro episodio che ho letto col
cuore in gola è quando la Ghestapo perquisì la casa dei kaltebach, Peter era nascosto sul davanzale
della finestra in camera sua dietro le tende e riuscì a non farsi trovare. Mi sono sentito parte di questa
storia e della storia. Infine devo dire che questo libro mi ha avvicinato ancora di più alla lettura
facendomi amare sempre più i romanzi.
2° classificato Andrea Broglia 1°I