Il daltonismo (II Parte) COLORE E SCIEN ZA

NCS S 4050-R40B
Il daltonismo (II Parte)
di Guglielmo Giani
Ottobre 2012
I colori che normalmente percepiamo nascono da fenomeni fisici che avvengono continuamente intorno a noi ai livelli
più microscopici della materia. Nell’area COLORE E SCIENZA
analizzeremo, in chiave divulgativa, i processi che sono alla
base di alcuni dei più curiosi e affascinanti effetti relativi al
colore.
COLORE E SCIENZA
E
sistono diversi metodi per stabilire se una persona é
affetta da discromatopsia. Spesso ce ne accorgiamo all’elementari durante le ore di disegno. Alcuni
bambini confondo quale pastello o matita colorata gli
viene prestata oppure nei disegni, alcuni elementi il cui
colore é noto, quali: il cielo, le foglie, la corteccia o il
sole, vengono rappresentati con tonalità atipiche.
Il test più famoso é il test di
Ishihara. Il test prende il nome dal suo ideatore il dottor
Shinobu Ishihara, un professore dell’Università di Tokyo,
che pubblico il test nel 1917.
Il test consiste in 38 tavole,
ognuna contiene un cerchio formato da tanti piccoli
punti di colori simili e diversa
dimensione. Alcuni di questi
Foto 1: Tavole di Ishihara
punti sono colorati in maniera diversa in modo da poter
identificare dei numeri all’interno del cerchio. Il test originale non era in grado di identificare pazienti affetti da
alterazioni nei coni S, ma solo nei coni L e M
(protanopia e deuteranopia). Il test di Ishihara é ancora
oggi il test più usato, per via della facilità e velocità di
somministrazione. Esistono in Internet ormai numerosi esempi di riproduzioni delle tavole di Ishihara; è però importante tenere presente che per un esame approfondito i colori di un monitor non calibrato non possono fare fede. Le tavole originali possono essere acquistate sul
sito di Amazon.
Un test, meno conosciuto, che permette una maggiore
precisione nell’identificare i difetti nella percezione dei
colori è il test di Farnsworth. Il test fu sviluppato dal dot-
Il daltonismo (II Parte)
I colori che normalmente percepiamo nascono da fenomeni fisici che avvengono continuamente intorno a noi ai livelli
più microscopici della materia. Nell’area COLORE E SCIENZA
analizzeremo, in chiave divulgativa, i processi che sono alla
base di alcuni dei più curiosi e affascinanti effetti relativi al
colore.
COLORE E SCIENZA
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tor Farnsworth nel 1943 per la Optical Society of America. Consiste in 100 campioni di uguale luminanza e croma ma di diversa tinta. Il paziente deve ricreare con i
campioni dati, sotto una sorgente luminosa calibrata,
un cerchio cromatico senza soluzione di continuità. I
pazienti affetti da discromatopsia non sono in grado di
distinguere i campioni in alcune parti dello spettro e
creano un cerchio cromatico discontinuo. L’ordine in
cui i campioni vengono posizionati indica quali tipo di
anomalia é presente e la gravità. Lo svantaggio del test
di Farnsworth sta nel tempo di somministrazione e nel
costo dei campioni. E’ stata creata una versione ridotta
denominata D-15, che consiste in una selezione di 15
campioni: é considerato un test preliminare per scremare chi non é affetto da alcun difetto nella percezione dei colori. Inoltre esiste sul sito della X-Rite una versione digitale del test.
Lo strumento più preciso nell’identificare una discromatopsia é l’anomaloscopio. Consiste in un apparecchio
simile ad un microscopio in cui il paziente osserva un
campo luminoso rotondo diviso in due parti. In una parte viene proiettata una luce gialla le cui coordinate tricromatiche sono note, nell’altro semicerchio il paziente
deve miscelare luce rossa, verde in modo tale da ottenere un colore identico o il più simile possibile. In caso di
anomalie o dicromatopsie il soggetto percepisce i due
semicerchi dello stesso colore, nonostante risultino diversi ad un soggetto sano. Maggiore é il numero di toni
che risultano uguali ad un soggetto maggiore é la gravità del difetto. L’anomaloscopio ha più un valore
scientifico di ricerca che un applicazione clinica. La
precisione dei risultati é altissima ma non giustifica il costo dell’apparecchio e i tempi di somministrazione in una normale visita oftalmologica. Il grosso valore
dell’anomaloscopio é che ci permette di capire che
colori percepiscono le persone affette da discromatopsia. Dire che una persona confonde il rosso con il verde, non ci fa capire quale colore in realtà viene percepito al posto del rosso e del verde. L’anomaloscopio ha
permesso di costruire dei grafici, basati sul diagramma
di cromaticità CIE 1931, chiamati linee di confusione o
accademicamente linee di pseudo-isocromaticità. Tutti
i colori che cadono su queste linee vengono percepiti
come uguali da soggetti dicromati. Le linee sono diver-
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I colori che normalmente percepiamo nascono da fenomeni fisici che avvengono continuamente intorno a noi ai livelli
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analizzeremo, in chiave divulgativa, i processi che sono alla
base di alcuni dei più curiosi e affascinanti effetti relativi al
colore.
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se a seconda che un soggetto sia protanope, deuteranope o tritanope. La tre
figure mostrano le linee di
confusione per i protanopi, i
deuteranopi e tritanopi. Ogni linea corrisponde ad un
tinta che il soggetto é in grado di percepire; i colori fra
due linee non sono discriminati. Un persona normale é
in grado di distinguere circa
150 lunghezze d’onda diverFoto 2: Protanope
se, mentre un protanope ne distingue 17, un dueteranope 27 ed un tritanope solo 10.
Nonostante la maggior parte delle persone affette da
discromatopsia risultano avere forme molto lievi in cui
hanno difficoltà solo a distinguere colori molto desaturati, bisogna tenere presente che un’incidenza bassa si
traduce in numeri molto grandi su scala europea. Se
l’1% della popolazione é dicromate vuol dire che in Europa sette milioni di persone non sono in grado di distinguere il verde dal giallo dal rosso.
Gli architetti e i designer dovrebbero sempre tenere
presente quali soggetti usufruiranno del prodotto da loro progettato e valutare se la scelta cromatica effettuata possa in qualche maniera compromettere
l’utilizzo dell’oggetto stesso. La segnaletica non normata oppure gli utensili per il fai da te e il giardinaggio sono alcuni degli esempi di oggetti in cui non esiste una
norma sui colori da adottare. In questi casi una scelta
cromatica errata potrebbe essere una causa di cattive
interpretazioni o addirittura incidenti.
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