Introduzione alla psicologia sociale

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Introduzione alla psicologia sociale
Le origini
Uno studioso di nome Norman Triplett,nel notare la differenza di prestazioni degli atleti,in funzione della presenza degli altri
atleti,impostò la prima ricerca sulla psicologia sociale.
La psicologia sociale si occupa dello studio delle modalità attraverso le quali avviene l’articolazione tra il mondo psichico e quello
sociale.
La struttura della personalità
La struttura della personalità è descritta dalla psicoanalisi. La psicoanalisi considera la vita conscia dell’individuo,subordinata alla
comprensione del suo inconscio.
Freud,attraverso l’uso della teoria delle libere associazioni,passa dall’ipnosi alla suggestione,come tecnica terapeutica,spiegando
come essa è formata da tre istanze,quelle che regolano la continua lotta tra bisogni e desideri incosci,e la loro attuazione nella
realtà:
 Es;
L’Es,è la parte incoscia,la parte istintiva,costituite da pulsioni(sessuali,aggressive e autoconservative).
 Super Io;
Il super Io,formato da parte conscie e inconscie,si forma a seguito di divieti e punizioni,ricevute nelle prime fasi dello sviluppo,esso
agisce come un giudice nei confronti dell’Io,che L’Es spinge ad attuare facendolo sentire in colpa o indicandogli un’Io ideale cui
confrontarsi.
 Io;
L’Io,il mediatore tra l’Es e il Super Io,ossia tra l’individuo e la realtà.
Es (Incoscio)
3
Istanze
Super Io (Giudice)
Io (Mediatore tra Es e Super Io)
Lo sviluppo psico-sessuale:libido e aggressività
Sia la pulsione libidica e aggressiva(amore e odio),si manifestano nel neonato.
Il libido è una forza pulsionale inconsapevole,dovuta ad un accumulo di energia psichica con fine di scaricarla.
Esse si possono articolare in varie fasi:
 Fase Orale(12-18 mesi);
Dove il neonato usa la bocca e le labbra per le sue gratificazioni personali,toccando il capezzolo della madre per nutrirsi e per
comunicare con l’esterno.
 Fase Anale(18 mesi-3 anno);
Dove la reazione del neonato si manifesta nella ritenzione od espulsione delle feci,venendo il bambino a contatto con situazioni di
contrasto o di piacere,usato come mezzo di comunicazione.
 Fase Fallica(3 anno-6 anno);
La scoperta e l’interesse per i propri organi genitali,scaturendo una conoscenza interiore di se stessi attraverso la
contestazione,l’identità e l’affermazione.
Questa fase è caratterizzata dal cosiddetto complesso di Edipo,dove vi sono fantasie incestuose verso il sesso opposto e rivalità
verso lo stesso sesso.
Per quanto riguarda il bambino,il complesso viene superato attraverso la paura dell’evirazione(castrazione),dal padre rivale,quindi
qui il genitore prima viene odiato e dopo viene preso a modello.
Per quanto riguarda la bambina,la costatazione di non avere un pene la porta a desiderare quello del padre,mettendosi in
competizione con la madre,ma dopo identificandosi in essa..
 Fase della Latenza(6 anno-11 anno);
Questa fase è caratterizzata da un aumento della pulsione sessuale che si rafforza ma non si esprime,finalizzate per una vita
sessuale adulta.
 Fase Adolescenziale
Ripetizione della fase fallica per diverse necessità,dove vi è un distaccamento dalla figura patriarcale.L’aggressività trasforma l’odio
e l’amore con l’affermazione di stessi.
Individuo e società
Freud sostiene,che alla maturazione l’individuo viene spinto dalla specie attraverso due pulsioni fondamentali:
 Eros;
Pulsione erotica,che darà vita ad nuovi individui.
 Thanatos;
Pulsione di morte,come una tendenza a tornare allo stato inorganico,per lasciare il posto alla nuova generazione.
Queste due pulsioni spingono gli individui ad una competizione infinita e feroce,la cui viene contrastata dalla società con le leggi che
regolano il nostro modo di vivere.
Il Super Io,per l’appunto è considerato come regolatore sia conscio che incoscio,che attraverso uno sviluppo di senso di
colpa,farebbe attuare le norme imposte dalla società.
La psicologia sociale psicologica e la psicologia sociale sociologica
Kurt Lewin è considerato il fondatore della psicologia sociale,ereditando dalle origini europee la lezione della Gestalt e dalle origini
americane,la lezione del pragmatismo del lavoro di ricerca.
L’introspezionismo e la Voelkerpsychologie di Wundt(Strutturalista)
Wundt nei suoi studi sulla psicoanalisi mette l’individuo in condizione di stimolazione esterna,e verificava il risultato chiedendo loro di
fare un’analisi introspezionistica.
Il risultato era proposto per l’appunto dalla struttura stessa della mente non dai ragionamenti,tant’è infatti che la scuola si chiama
strutturalista.
Egli non poneva l’attenzione sulla struttura intesa come totalità(quello che faranno i gestaltisti),ma sui singoli elementi della
psiche,con un approccio di “chimica mentale”,in un processo chimico.
Egli si occupò anche di psicologia sociale,che però non la potava studiare con metodi delle scienze naturali(sperimentazione in
laboratorio),ma secondo un’ottica di studio centrata sulla psicologia della comunità e non sull’individuo.
Comportamentismo e Psicologia Sociale
Secondo Watson e Skinner il comportamento umano è il risultato di catene casuali di stimoli e di risposte,dove all’inizio l’individuo
alla nascita è una tabula rasa.
Il comportamento quindi è una risposta ad uno stimolo esterno dell’organismo secondo un modello di Stimolo-Risposta(S-R).
Meccanismi di tipo associativo tra i due stimoli che provocano una risposta,teoria della contiguità e del rinforzo.
Il condizionamento classico
Teorizzato da Pavlov,secondo lui determina uno stimolo neutro(Sn)si esegue una risposta condizionata(RC),la quale era in
precedenza condizionata da uno stimolo incondizionato(SI).
L’esempio usato da Plavov è quello del cane che in presenza del cibo il cane incominciava a salivare,facendo associare al cibo il
suono di un campanello,dopo alcune volte,il cane al solo squillo del campanello(SN)incominciava a salivare(RC)associando il
cibo(SI).
Il condizionamento operante
Skinner studiando il paradigma dell’apprendimento nel condizionamento operante,aveva provato come una specifica risposta
prodotta in maniera casuale era ripetuta se ad essa vi era associato uno stimolo piacevole(rinforzo positivo),ed invece se associato
uno stimolo sgradevole(rinforzo negativo)che provocava l’estinzione del comportamento,esso ha apprendimenti attraverso un
sistema del tipo”tentativi ed errori”.
Condizionamento definito operante perché basato sull’agire,sul ’operare.
Egli esercitando degli esperimenti su di una gabbia detta”skinner box”,aveva introdotto un topo dove attraverso la pressione di una
levetta cadeva del cibo,il topo ignaro di ciò incomincia premere la levetta che fa cadere del cibo,casualmente continuando a
premerla comprende il meccanismo,che ne deriva un rinforzo positivo di un comportamento,detto operante.
Secondo Allport le azioni del gruppo altro non sono che la somma delle azioni dei singoli individui. Solo l’individuo è reale,il gruppo è
considerato pura astrazione.
La social learning theory e la psicologia sociale
Negli anni ’40 nasce la scuola dell’apprendimento sociale,considera le variabili che possono intervenire fra lo stimolo e la risposta:
 S – R(Stimolo – Risposta) alla S – O(Stimolo – Organismo – Risposta).
Psicologia della gestalt e psicologia sociale
Nasce in America negli anni ’40 da esuli tedeschi(K.Lewin),con un’orientamento fenomenologico,rifiuta l’assunto che la mente sia
una tabula rasa,essa invece ha una capacità innata di strutturare la realtà,sulla base di categorie tipiche(Kant),attraverso due leggi:
 Legge della formazione non adattativa della totalità;
 Legge della pregnanza o della buona forma;
La teoria della gestalt di Kurt Lewin
Egli trasferisce i principi della gestalt allo studio dei gruppi,elaborando la teoria del campo. Per campo s’intende la totalità dei fatti
coesistenti ad un dato momento nella loro interdipendenza. Esso può essere inteso come:
 La mappa che l’individuo si fa del reale;
 Lo spazio fisico e sociale;
 Lo spazio di confine;
Queste teorie servono per descrivere le relazioni individuo ambiente e le relazioni di un gruppo.
La ricerca - azione
Lewin a cavallo con la seconda guerra mondiale elabora l’approccio metodologico per fare ricerca ed intervenire sulla realtà sociale.
L’inizio della Social Cognition:le mini teorie
Per un periodo molto lungo l’analisi dei “gruppi” rimane oggetto privilegiato di studio.
Gli allievi di Lewin producono una gran quantità di riflessioni e ricerche di uno stampo “cgnitivista”,che per qualcuno è l’origine
sociale della cognizione.
Di gran rilievo tra queste,la teoria dell’equilibrio cognitivo di Heider,e quella della dissonanza cognitiva di Festinger.
Sono proprio gli studi di Hider e Festinger che porteranno un’ottica cognitivista,che hanno come punto principale l’integrazione tra
processi sociali,e le modalità che attraverso una visione individuale si intersecano e modellano il comportamento degli esseri umani.
L’approcio cognitivista e la psicologia sociale
Si afferma negli anni ’60 come critica al comportamentismo. L’individuo è considerato come un’elaboratore di informazioni che
possono provenire dall’esterno dall’interno.
La psicolinguistica e Noam Chonisky
Chonisky partendo dalla constatazione che avviene nei bambini(“ho aprito”,invece di”ho aperto”),egli vede come il linguaggio viene
appreso attraverso una serie di condizionamenti e di rinforzi o tramite imitazione,che avvengono in un dispositivo ad base innata il
Lad(dispositivo di acquisizione linguistica).
Nasce con Chonisky la psicolinguistica che vede come nella specie umana vi sono delle predisposizioni innate che consentano
l’acquisizione della lingua propria della comunità in cui si nasce.
Il modello Tote di Miller,Galanter e Pribram
Miller,Galanter e Pribram si definiscono comportamentismi soggettivi,al vecchio schema S – R sostituiscono il modello Tote,che
considera l’individuo come un’elaboratore di informazioni.
Il comportamento è il risultato di una programmazione che si basa su una verifica ed organizzazione delle informazioni in entrata.
Neiser e la psicologia cognitiva
Pubblicato negli anni ’60,Psicologia cognitiva,individua i meccanismi attraverso i quali vengono immagazzinate le informazioni,per
poi essere organizzate e trasformate.
Il costruttivismo
La mente viene vista come dotata di grande capacità di costruzione,l’immaganizzazione di una nuova informazione da parte di
un’individuo avviene assimilata in una rete di conoscenze previe,con possibilità che questa si alteri con le conoscenze già acquisite.
Quindi superata l’ottica gestaltistica,che non prevedeva la capacità di modificare le conoscenze già acquisite.
Piaget e l’epistemologia genetica
Lo studio ginivrino analizza lo sviluppo intellettuale come processo di adattamento all’ambiente. L’intelligenza è vista in termini di
adattamento mentale,che come scopo hanno il mantenimento delle conoscenze acquisite e le nuove conoscenze,sono schemi
mentali che hanno base innata non sono statici,essi sono organizzazioni di conoscenza.
Gli psicologi sociali cognitivisti
A partire dagli anni ’70 la psicologia sociale europea trova una propria identità,che è differente da quella americana,e lo fa con
l’enfasi con la quale considera la valenza della dimensione sociale sul comportamento umano.
Jerome Seymour Bruner e la psicologia sociale
Bruner da un’importantanza all’influenza della cultura sullo sviluppo mentale. Le concenzioni mentali sono viste come
raggruppamento di due o più oggetti dstinti,trattati allo stesso modo.
L’appartenenza ad una categoria è determinata dagli attributi necessari e sufficienti di singoli oggetti,categorie arbitrarie e basate
sulla cultura.
Vygotskij,la scuola storico culturale ed il socio – costruttivismo
Nasce negli anni ’20 a Mosca ed affronta i problemi tra psicologia e Marxismo,per loro i processi psichici hanno un’origine
sociale,sono la cultura e la storia ad avere grande importanza per la psiche.
La teoria evoluzionistica e la psicologia sociale
Darwin pone con grande enfasi sulla capacità e necessità dell’uomo di adattarsi al suo ambiente,fisico e sociale. Di recente i suoi
postulati sono tornati alla ribalta,tanto che si può parlare di psicologia evoluzionistica. Determinante sono le opere di Hinde,allievo di
Timbergen,Bowlby e la sua teoria dell’attacamento.
I quattro perché di Timbergen
Il lavoro degli etologi,spinto dagli assunti di Darwin,hanno portato ha studiare i comportamenti e le strutture sociali delle varie specie
animali. Guardando essenzialmente la specie umana si studia come il contributo che certi comportamenti hanno dato alla
sopravvivenza alla riproduzione e al successo riproduttivo degli individui,partendo dalla convinzione che tutti i comportamenti
sottostanti si sono evoluti filogeneticamente per selezione naturale. Esso studia anche il comportamento del singolo individuo(nella
sua otogenesi).
I. Le cause prossime;
Le cause che innescano la situazione.
II. Le cause dello sviluppo dell’individuo;
Le cause che si innescano allo sviluppo dell’individuo(ontogenesi).
III. Le cause ultime;
La biologia dell’essere umano riesce a proteggere se stesso.
IV. Le cause dello sviluppo della specie;
Le cause al modo in cui si sono sviluppate nell’evoluzione della specie(filogenesi).
La scuola inglese e la scuola tedesca dell’etologia
La scuola tedesca dell’etologia che fa capo a Lorenz,il cui allievo più famoso è Eibesfeldt e la scuola inglese dell’etologia che fa
capo a Timbergen,il cui allievo più rappresentante è Hinde,le due scuole hanno posizioni divergenti,ma tutte e due le scuole si
basano sui principi evoluzionistici:
 Diversa interpretazione del concetto di selezione naturale;
 Diverso ricorso ai modelli esplicativi delle motivazioni,sottostanti il comportamento;
 Diverso peso al ruolo dell’istinto e delle basi innate;
 Diverse posizioni tra il rapporto tra individuo e società;
Scuola Tedesca
Lorenz - Eibesfeldt
Psicoanalisi
(Froyd)
Scarica funzionale
Attaccamento
Scuola Inglese
Timbergen - Hinde
Cognitivismo (Cyberneticoalgelbrico)
Nessuna scarica funzionale
Conservazione della specie
L’altruismo reciproco
Secondo Trives ipotizza che i comportamenti altruistici siano finalizzati ad un ritorno,la possibilità e la probabilità di essere
contraccambiati che ispira l’altruismo reciproco.
La reciprocità funziona bene nei piccoli ed isolati,magari legati da rapporti di consanguineità,secondo Hammilton in loro ha
funzionato un condizionamento operativo legato alla possibilità di incontrarsi.
La teoria evoluzionistica parte dal presupposto che le caratteristiche anatomiche,fisiologiche e comportamentali costituiscono un
complesso coadattativo,ed ogni cambiamento su di una caratteristica produce effetti sulle altre.
Il complesso co-adattativo : il caso dell’infedeltà
La teoria evoluzionistica si base sul fatto che le caratteristiche anatomiche,fisiologiche e comportamentali degli individui di qualsiasi
specie,subendo un cambiamento in una caratteristica influisce sulle altre e l’adattività di ciascun elemento è correlata all’adattività
degli altri(Hinde).
Ad esempio l’uomo ha le capacità di muoversi in maniera eretta e la facoltà di muovere le braccia indipendentemente dalle gambe,il
cambiamento di uno di questi elementi che deriverebbe vantaggioso per l’inclusive fitness,produrrebbe una modifica negli altri due.
Un altro esempio si può fare facendo riferimento alle caratteristiche fisiologiche della donna e dell’uomo,l’uomo può ad esempio
fecondare un numero elevato di femmine,la donna non potrà produrre un numero eguale di discendenti. Questo porta ad avere
nell’uomo una diversa dimensione del corpo rispetto alla donna,ma porterà anche nella competizione tra maschi differenze
comportamentali tra di essi.
Infedeltà maschile e monogamia
Nell’ambiente di adattamento evoluzionistico l’uomo è portato a praticare la poligamia,questo dato dalla sua formazione anatomiche
e fisiologiche a portarlo a fecondare un numero numeroso di femmine per il suo successo riproduttivo e per le caratteristiche
societari poligamiche presenti in molti gruppi di mammiferi di primati non umani. Sulla base delle strategie condizionali(Maynard
Smith)sia portato ad attuare legami monogamici.
Nell’uomo e nella donna sono presenti propensioni monogamiche che infedeli.
Infatti, nella donna le sue strutture fisiologiche,la portano ad essere propense essenzialmente caratteristiche che nello specifico sono
portate al mantenimento della prole ma non assicurano sufficiente caratteristiche di sopravivenza di se stessa e della sua prole.
Quindi il successo riproduttivo di una femmina era assicurato dal prendersi cura della prole,ma anche alla presenza di un uomo che
si prendesse cura della prole e di lei e al loro mantenimento.
Ma anche nel’uomo il successo riproduttivo era maggiormente assicurato se egli si inpegnava nel mantenimento della sua prole.
Nella nostra specie e in altre,i piccoli hanno bisogno di tutte e due i genitori sino al raggiungimento della loro autonomia.
I modelli esplicativi del comportamento e il concetto di istinto:il caso dell’aggressività
Diverse sono le posizioni dell’etologia tedesca e quell’inglese sulle motivazioni dei comportamenti e gli istinti,un caso di queste
differenze lo possiamo trovare nella diversa motivazione dell’aggressività.
Le versioni tedesche con Lorenz,concordi con i principi di Darwin,spiega come l’aggressività sia una risposta adattativa presente nel
patrimonio genetico della specie avvenuto con la selezione naturale. Il principio si riferisce nella continua lotta tra gli uomini e i
predatori per la sopravvivenza,presenti in tutte le specie animali,immutabile nello sviluppo e presente in tutto l’arco vitale.
Lorenz inquadra il problema all’interno di un modello esplicativo analogo a quello di Freud ma di un paradigma diverso,quello in cui
nell’individuo si formerebbe un accumulo spontaneo di energia pronta a liberarsi appena possibile. Il modello è quello di una
pressione interna determinata da un’energia che deve defluire all’esterno secondo un modello detto idraulico del comportamento o
modello energetico della motivazione.
Aggressività Intraspecifica e aggressività interspecifica
Dopo la critica subita da Lorenz sulle sue affermazioni riguardanti l’aggressività,egli spiegò le differenze di genere che ci sono tra le
aggressività,in due modelli diversi della stessa:
 Aggressività Intraspecifica;
Il comportamento aggressivo messo in atto da individui della stessa specie.
 Aggressività Interspecifica;
Il comportamento aggressivo tra individui di specie diversa,e specificò che solo quest’ultima portava gli individui alla lotta sino la
morte.
Nell’aggressività intraspecifica,la lotta si risolveva quando uno dei due individui era sottomesso,questo dichiarati con segnali rituali
che intendevano assicurare quella di fermare la violenza del più forte e ottenere spesso la protezione all’interno di rapporti basati su
gerarchie di dominanza/sottomissine. Questa forma è anche valida per la dominazione dell’individuo nella situazione,quella con cui
si ci cerca di fermarsi per uno scopo di miglioramento della specie all’interno della selezione del gruppo.
La scuola inglese,non nega le affermazioni di Lorenz ma la inquadra all’interno della selezione individuale,e tiene conto di come
l’individuo inconsapevolmente esplicita modelli dei costi e dei benefici che comporta sia a livello sociale che biologici. Viene
formulato un modello esplicativo del comportamento cibernetico,dove il comportamento è il frutto dell’elaborazione dell’informazione
che proviene dall’ambiente fisico e sociale,e non è dato essenzialmente dall’esigenza di uno scarico di energia interna al di fuori
della considerazione del contesto e della situazione.
Hinde descrive come il comportamento aggressivo sia messo in evidenza in un ambiente dove anche glia altri individui sono
aggressivi o ci sia scarsità delle risorse,invece in ambienti con abbastanza risorse o pochi individui aggressivi si possa esprimere più
cooperazione tra loro,in ambiente con molti individui competitivi e poche risorse è probabilmente necessario divenire aggressivi e
competitivi ma anche la capacità di comprendere che le lotte è il detrimento generale di tutti si potrà trovare modalità diverse di
accesso alle risorse. Il modello inglese da anche risposte di come gli individui non reagiscono con modelli prefissati,ma con risposte
in funzione della situazione e dell’interlocutore,quindi vi sono propensioni dell’individuo specifico a mettere in atto un ampio spettro di
modelli di comportamento.
Modello Tedesco
Lorenz
Modello Inglese
Hinde
Modello cibernetico dell'agg. ad un gruppo
Agg. vista dalla psicoanalisi come scarica funzionale. strumentale.
Comportamento Cibernetico
Una macchina che impara
sbagliando.
Interazione organismo – ambiente e i constraints on learning
Il concetto formulato da Hinde,e dice che le propensioni operano in modo da porre limiti a ciò che si può apprendere. Viene prposto
anche il concetto di inerzia evoluzionistica,istinti utili in passato,ma ora deleteri,ed il concetto di rapporto istinto – comportamento,che
ad un’insieme di propensioni corrisponderebbe l’elaborazione di un dato comportamento.
La paura dell’estraneo
La paura dell’estraneo si incomincia a manifestare intorno i 6 e gli 8 mesi di nascita,quando si impara a camminare e si allontana
dalla madre. Esso è frutto di un comportamento adattativo che è frutto della selezione naturale,in quanto aver paura a quella età
significava non allontanarsi dalla proprio cerchio familiare per il pericolo rappresentato dalla sopravvivenza. Anche ai giorni nostri la
paura si manifesta senza ragione di esistere,questo a spiegare un relitto del nostro passato ancestrale.
Individui,relazioni e cultura: le basi biologiche della società
Lorenz vede l’individuo in perenne lotta con la società,come Freud,invece Hinde vede una continua dialettica tra individuo e
società,nella quale il fattore operativo è costituito da relazioni interpersonali.
Le basi biologiche della società sono propensioni a base innata.capaci di influenzare il comportamento dell’individuo all’interno delle
sue interazioni.
Le basi biologiche dei sistemi sociali: l’organizzazione del gruppo e l’origine della dittatura
Grazie ai studi di Chance nel 1996,che studiando diverse organizzazioni di primati. Gli scimpanzé risultarono avere una struttura di
gruppo edenica e i babbuini agonica.
 Edonico;
I leader sono anziani ed assertivi,tutti i membri dipendono uno dall’altro.
 Agonico;
Il gruppo è gerarchicamente strutturato secondo il modello dell’attenzione.
Negli esseri umani sono rintracciati entrambi i tipi di organizzazione,laddove quella edenica è considerata filogeneticamente più
recente.
Lo sviluppo sociale e la teoria dell’attaccamento: intreccio tra cause prossime,cause ultime,filogenesi e ontogenesi
La teoria dell’attaccamento di Bowlby rappresenta una risposta ai quattro quesiti di Timbergen.
 Le cause ultime;
Negli individui è innato un sistema di schemi comportamentali,detto sistema dell’attaccamento,la causa ultima è il poter assicurare
protezione ai piccoli.
 La filogenesi;
Le risposte comportamentali le possiamo ritrovare nel modello cibernetico,e quindi vediamo come l’attaccamento non sia una
motivazione secondaria.
Periodi critici dello sviluppo ed imprinting
Nella specie umana sono rintranciabbili periodi critici,durante i quali si manifesta una grande capacità di apprendimento,chiamato
imprinting filiale.
Le cause prossime,l’ontogenesi e le strategie condizionali
A secondo dell’ambiente di nascita è diverso anche il comportamento materno,che condizionerà le strategie che adotterà in funzione
del proprio partener.
 Madre sensibile;
Figli equilibrati,attaccamento sicuro.
 Madre insensibile;
Attaccamento insicuro,ansioso,bambini evitanti,quasi artistici o ambivalenti,cercano il contatto ma ruggiscono a questo anche con
rabbia.
La trasmissione culturale dell’attaccamento
La qualità dell’attaccamento da luogo al formarsi di rappresentazioni mentali del sé e degli altri,tendendolo ad utilizzare con i propri
figli,chiamato fenomeno della trassmisione culturale dell’attaccamento.
Hinde spiega che l’assimilazione dei modelli parentali è legata alla selezione naturale.
Le impressioni di personalità tra percezione e cognizione
La psicologia della Social Cognition si occupa di studiare la mente umana quando questa ha per oggetto la vita sociale,in particolar
modo cerca di rintracciare l’origine sociale della cognizione,cercando di capire come gli individui costruiscono il proprio mondo
sociale,la percezione che hanno di se stessi e degli altri e le teorie con cui giustificano tali percezioni.
I modelli psicologici di riferimento sono quelli della Gestalt e del cognitivismo,dove secondo essa è guidata da categorie innate,come
la somiglianza,la buona forma e la coerenza.
I due modelli trovano una linea unificante nella formulazione di Bruner,che classificava uno stimolo in una categoria,rendendolo
coerente con i requisiti di quella categoria e non dello stimolo. La percezione sociale interagisce con le categorie mentali(cluster).
Il modello configurazionale di Asch
Nel 1946 Asch fonda la Social Cognition,egli nota come le persone giungano a costruire il proprio mondo sociale attraverso
un’elaborazione delle informazioni,anche se si tratta di meccanismi che avvengono sulla base di tipo innato.
Egli spiega come nel processo di formazione delle impressioni di personalità agiscono delle forze unificanti che fanno si che i singoli
elementi vadano a costruire una buona forma,una configurazione,da cui deriva il modello configurazionale.
Vengono spiegati come alcuni tratti si pongono come centrali(effetto centralità)mentre altri sono periferici e come la formazione delle
impressioni fa appello soprattutto alla memoria a lungo termine ed al suo archivio permanente di configurazioni tipiche,considerate
da Asch vere e proprie teorie implicite della personalità.
Bruner e le teorie implicite della personalità
I risultati di Asch dimostrano che gli individui posseggono delle teorie implicite della personalità:
 Positività pregiudiziale;
Nel valutare gli altri tendiamo a sottovalutare le caratteristiche positive.
 Effetto polianna;
Gli individui sono più rasserenati se circondati da persone,cose ed eventi positivi.
Il modello algebrico di Anderson
Nel 1968 Anderson formula un modello detto algebrico in contrasto con quello di Asch,dove viene fatto notare come la valutazione
della personalità è il risultato del prodotto algebrico di tratti dotati ciascuno di un proprio specifico significato.
L’impressione globale della personalità è il risultato di una vera e propria somma algebrica,non spiegando perché l’associazione tra
due tratti porti ad una e vera e propria modificazione del significato dei singoli tratti.
Le teorie dell’attribuzione
Il primo a spiegare come i tratti di personalità siano collegati al comportamento fù Heider che nel 1958 formulò la teoria del
attribuzione. Egli partendo da una prospettiva Gestaltiana afferma che come riusciamo a intracciare negli oggetti una
costanza,riusciamo ad isolare le caratteristiche costanti del comportamento che osserviamo negli altri,al di là della mutevolezza del
loro comportamento.
I tratti della personalità sono considerati delle disposizioni personali stabili,osservati in una situazione specifica.
La teoria dell’inferenza corrispondente
Jones e Keith sostengono che gli individui giudicano le altre persone essenzialmente sul comportamento spontaneo o intenzionale,
suddivisa a sua volta in conoscenza e capacità.
Per capire se un’azione osservata è voluta da chi agisce la possiamo capire attraverso la teoria della desiderabilità sociale,che
spiega come un’individuo tanto più si comporti secondo modi non accettati e non desiderabili,tanto più ne dedurremo che quel
comportamento è frutto di caratteristiche di personalità durature.
Cosa causa cosa
Heider fa notare come gli individui ricorono,per pradonegiare la realtà sociale,le ragioni che causano un certo
comportamento,comportandosi come da scienziati ingenui attraverso processi detti attribuzionali.
La ricerca della causa può essere:
 Interna(carattere);
 Esterna(fortuna);
 Interna e stabile;
 Il carattere;
 Interna ed instabile;
 L’umore;
 Esterna e stabile;
 Le leggi;
 Esterna ed instabile;
Il modello della covariazione de Kelley
Secondo Kelley gli individui per capire cosa causa cosa utilizziamo dei veri e propri metodi scientifici,si analizzano come una data
causa è associata al medesimo effetto in molte situazioni differenti,oppure se un dato effetto non si manifesta in mancanza di quella
causa. Questo modello è criticato perché non siamo in grado di giudicare cosi razionalmente il mondo ed il prorio gruppo,perché
attribuiamo a noi stessi fattori situazionali ed agli altri fattori disposizionali,questo è un tipico errore detto errore fondamentale di
attribuzione secondo il modello della percezione figura – sfondo.
Inoltre tendiamo di giudicare noi stessi migliori degli altri,secondo il modello di self – srving bias di attribuzione,comportamento
uguale lo si può rintracciabile anche a livello di gruppo,dove si tende ad attribuire i comportamenti positivi all’ingroup e quelli negativi
all’outgroup.
Atteggiamenti,cambiamento e coerenza,cognitiva
Gli individui danno senso agli eventi,riconducendolo ad un unico significato. Le teorie della coerenza cognitiva fanno capo a
Heider(1946)sostenendo che gli individui sono spinti da forze interne,motivazionali,che tengono in equilibrio le proprie
cognizioni,quando questo si rompe tendono immediatamente a ricostruire una condizione di coerenza cognitiva.
Questi processi avvengono in tutti i tipi di relazioni sociali,che secondo Heider sono configurazioni triadiche formate da:
 Atteggiamento verso un’altra persona;
 Atteggiamento verso un oggetto;
 La percezione di come un altro individuo valuta l’oggetto(target);
La teoria di Heider prevede che al fine di creare una coerenza cognitiva,gli individui cercano di cambiare uno dei propri
atteggiamenti. Il passaggio da una situazione di maggiore squilibrio ad una migliore forma,avverrà secondo il principio del minore
sforzo ovvero percorsi che riducano al minimo i cambiamenti.
La coerenza tra affetti e cognizioni
Le persone cercano di avere delle credenze che siano coerenti con quello che provano,che non ci sia incoerenza tra quello che
pensano e quello che provano.
In genere quello che pensiamo influenza quello che proviamo,ma spesso può accadere il contrario.
La coerenza tra cognizioni,affetti e comportamenti: la teoria della dissonanza cognitiva
Il nostro organismo ha bisogno di coerenza tra cognizioni,affetti e comportamenti. Le azioni intraprese in maniera contraddittoria
creano dentro di noi una dissonanza,uno squilibrio cognitivo,un eccitamento spiacevole,che lo si può ridurre cambiando il proprio
atteggiamento.
La teoria della dissonanza cognitiva viene formulata da Festinger nel 1957,riprendendo il concetto di coerenza cognitiva di Heider:
 Le persone tendono a mantenere in armonia le varie parti delle loro rappresentazioni mentali degli eventi(credenze,valutazioni
affettive,comportamenti,decisioni)ove si verifichi una condizione di incoerenza si producono dei cambiamenti nella
organizzazione cognitiva.
 Dissonanza post decisionale;
 Dissonanza tra atteggiamento e comportamento;
La motivazione a ridurre la dissonanza fa si che si cerchino in maniera attiva informazioni che siano coerenti con atteggiamento che
si tiene(o costretti a tenere)ignorando le informazioni dissonanti.
La giustificazione insufficiente: 20 dollari per una menzogna
Gli individui trovandosi in condizione in cui la giustificazione esterna è insufficiente,come ad esempio può accadere per una piccola
ricompensa,giustificano internamente il proprio comportamento. Quanto più sia maggiore l’incentivo,minore sarà il cambiamento.
La teoria dell’autopercezione
In disaccordo con Festinger,Bern da una sua risposta comportamentistica,vedendo il prossimo come noi vediamo noi stessi,e dal
comportamento altrui deduciamo i loro atteggiamenti,facendo la stessa operazione nei nostri riguardi.
Secondo Festinger gli atteggiamenti sono delle predisposizioni durevoli,in quanto affermato dalla sofferenza se vi si devono mettere
in atto comportamenti contrattidudinali.
Secondo Bern gli atteggiamenti sono affermazioni verbali casuali,dove gli individui cercano solamente di dare affermazioni sensate s
vengono interrogate sulle proprie convinzioni,senza essere legati ai propri atteggiamenti.
Gli atteggiamenti: un modello tripartito
Gli atteggiamenti sono composti da tre parti:
 Componente cognitiva,fatta di credenze e conoscenze;
 Componente emotiva e affettiva(emozioni,affetti,sentimenti);
 Componente comportamentale(prontezza ad agire,in una certa situazione,in una certa maniera);
Negli anni ’80 Breckler dimostro che queste parti sono interrelate.
Secondo i comportamentisti sono i nostri atteggiamenti ad influire sui nostri comportamenti. Secondo Festinger sono i nostri
comportamenti ad influire sui nostri atteggiamenti. Wicker ha dimostrato che non vi è relazione tra atteggiamento e comportamento.
Il conformismo e il paradigma di Asch
L’esperimento di Asch,sulla lunghezza delle tre linee,prova che gli individui si conformano a quello che gli altri pensano anche se
questo è in contrasto con la percezione del mondo,questo per diversi motivi:
 Influenza dell’informazione o pressione informazionale;
La maggior parte informazioni sul mondo ci provengono dagli altri,questo fa si che si abbia un’adesione interiore,una
internalizzazione del gruppo.
 L’acquisiscenza o conformismo pubblico;
Il vedersi copiato dagli altri facilita le pressioni normative,se questo avviene in gruppo l’effetto è maggiore.
L’influenza della minoranza e la conversione
La forza persuasiva della minoranza va ricercata nello stile di comportamento,la cui componente più importante è la coerenza che si
divide in due parti:
 Coerenza intraindividuale;
 Coerenza interindividuale;
In ultimo,se la maggioranza è capace di operare cambiamenti di poca durata,la minoranza produce cambiamenti che si prolungano
nel tempo.
Di fronte alle opinioni della maggioranza si mette in atto un processo di confronto sociale,in uno stato di incertezza si tende ad
uniformarsi alla visione condivisa dagli altri.
La minoranza stimola un processo di validazione,consistente nel cercare di comprendere le ragioni profonde che sono alle spalle
della coerenze della minoranza.
Stoner negli anni ’60,dimostra come le decisioni prese nel gruppo non abbiano posizioni di compromesso,i gruppi non prendono
affatto decisioni più moderate dei singoli. Delle ricerche recenti,dimostrano che la posizione dei singoli è moderata,ma dopo la
discussione in gruppo ,vi sono spostamenti verso posizioni ultra conservatrici,effetto chiamato della polarizzazione del
gruppo,avendo la capacità di rafforzare una posizione che era già dominante.
Il pensiero gruppale(groupthink)
Janis,nel 1972,descrive un caso estremo di polarizzazione che si verifica quando i membri di un gruppo partono da posizioni già
molto simili o condividono la stessa mentalità.
L’influenza sociale dell’autorità e l’obbedienza distruttiva
Milgran,nel suo esperimento vede come una persona normale possa essere indotta a commettere un crimine,la propensione ad
obbedire all’autorità è da considerare a base innata funzionale alla coesione del gruppo.
Cos’è un gruppo
Per Lewin un gruppo,secondo l’ipotesi gestaltiana,è un’entità collettiva,una configurazione dove il tutto è diverso dalla somma delle
sue parti. I singoli individui costituiscono un gruppo quando percepiscono o sono percepiti come aventi un destino comune.
Un gruppo sociale è caratterizzato dal fatto che i suoi membri interagiscono con una certa continuità.
La leadership
In quasi tutti i gruppi è possibile rintracciare alcuni ruoli fissi,quali quello del nuovo arrivato,del capo espiatorio e del leader.
Per quanto riguarda il leader,da egli ci si aspetta due tipi di funzioni:
 Sappia essere un leader socio – emozionale;
Capace di far procedere il gruppo in un’atmosfera armoniosa,sono centrati sulle relazioni,mostrando molta considerazione nei
bisogni dei membri del gruppo.
 Sappia essere concentrato;
Capace di portare il gruppo a raggiungere i propri obiettivi,hanno uno stile autoritario,danno ordini e spingono i singoli a rispettare le
regole del gruppo.
Dagli studi di Blades e Starter,è emerso che per far funzionare un gruppo debbano essere presenti entrambi i tipi di leadership,ma
rara è la persona che riesce ad interpretare tutti e due i tipi di leadership.
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