Stagione 2010/11 Teatro Litta, 8 settembre 2010 L’attività del Teatro Litta è sostenuta da: Grazie a: Teatro Litta – Teatro Convenzionato Teatro Litta Stagione 2010/2011 T E AT R O L I T TA S TA G I O N E T E AT R A L E 2 0 1 0 / 2 0 1 1 1 2 p e z z i fa c i l i Vediamola così: i nostri 12 pezzi facili non vogliono fare certo il verso al film Cinque pezzi facili di Bob Rafelson del 1970, ma ispirarsi alla musica e in qualche modo anche auspicare un’aria di cambiamento che porti alla voglia di ‘suonare una nuova musica’ nonostante i tempi di incertezze che stiamo vivendo. Del resto anche il titolo del film di Rafelson si ispirava ai ‘cinque pezzi facili’ di Chopin per riuscire a raccontarci del cambiamento di quella società e di quell’epoca. “E allora se il teatro fosse un grande spartito musicale da interpretare non solo sonoramente ma anche visivamente i nostri 12 pezzi facili si snoderebbero sulle note dell’amore, inteso nelle sue forme familiari, relazionali, misteriose e affascinanti”. Come fossero brani musicali questi pezzi facili si trasformano e si evolvono nelle memorie collettive di una nazione che compie 150 anni, come nello spettacolo intelligente, raffinato e divertente di Stefano Massini, L’Italia s’è desta (catalogo NO-strano), o all’inverso, nei racconti più intimi e minimalistici di padri e di figli come nel testo di Angela Dematté, in Avevo un bel pallone rosso, vincitore del Premio Riccione 2009, con la regia di Carmelo Rifici e la produzione del Teatro Stabile di Bolzano, oppure ancora in narrazioni di memorie fra nonni e nipoti, come nello spettacolo Gioco di mano di Gabriele Di Luca di Carrozzeria Orfeo, o ancora negli intrighi amorosi di mariti, mogli e amanti come in Cruel+Tender di Martin Crimp, testo mai rappresentato in Italia, ma struggente e affascinante per linguaggio e trama. Sono pezzi facili nel senso del fluire dei loro audaci snodi esistenziali, come nello spettacolo vincitore del festival Nuove Creatività dal titolo Land Lover – viaggio per amore di Gianfranco Berardi, oppure nel trasparire di infelicità e ombre del passato nell’ispirato testo dell’autore ebreo americano Amos Kamil, Il venditore di sigari, e cosi pure per le rocambolesche acrobazie d’amore e seduzione di una Mirandolina moderna, come nella messa in scena di Jurij Ferrini de La locandiera di Carlo Goldoni. Se vogliamo pensare che ci sono altri pezzi di questo mosaico di stagione dobbiamo certo sottolineare le virtuosità teatrali caratterizzate da Tu (non) sei il tuo lavoro di Rosella Pastorino, per la regia di Sandro Mabellini, già novità italiana al Festival di Napoli, oppure e ancora dobbiamo annunciare le affascinanti affabulazioni familiari e le improvvise accensioni narrative e drammatiche di Vespro della Beata Vergine di Antonio Tarantino, o le inafferrabili e misteriose coincidenze del nuovo spettacolo di Giovanni Scacchetti, La vita in un giorno ispirato da uno dei romanzi cult del ‘900 americano: Malcom di James Purdy. Questo è anche la seconda creazione del regista all’interno del progetto Work in progress – Master di regia teatrale, giunto al suo 11° anno di età. Ma va anche detto che in un ‘fuori orario di stagione’ il Teatro Litta presenta a Milano, al Teatro Dell’Arte - in co-produzione con il CRT e con il Festival di Napoli – la regia di Scacchetti di un testo di Antonio Skármeta dal titolo Napoli Diciotto carati, commissionato all’autore de Il Postino dallo stesso Festival e accolto con grande successo di pubblico a giugno di quest’anno nella città partenopea. E se nella vita di pezzi divertenti e nello stesso tempo intriganti ne abbiamo ascoltati, fossero musica, e vissuti, fossero fatti di vita stessa, così anche la giovane e davvero brava regista Silvia Mendola ne ‘suona’ ben 2 di pezzi facili: uno è tratto da Otto donne di Robert Thomas, Otto donne e un delitto, da cui il regista francese Francois Ozon trasse un bellissimo film nel 2002, e l’altro pezzo facile è una versione reinventata della figura di Don Giovanni, ispirata da Anatol di Schnitzler con il titolo giocoso di Don Giovanni a mosca cieca. Se così pare (ma purtroppo non è solo un’apparenza) che il teatro in Italia stia attraversando uno dei momenti più brutti finanziariamente parlando per via di tagli e riduzioni di fondi da parte di Ministero e Istituzioni, il Teatro Litta si sente di continuare con volontà e determinazione – e con davvero enormi sacrifici economici – a investire in questi anni proprio sul futuro: i giovani. Ed è per questo che sono giovani gli autori, i registi, gli interpreti e i collaboratori artistici quelli che ritroviamo in questi 12 pezzi facili. Loro forse saranno il teatro dei prossimi dieci o venti anni se troveranno forza e coraggio per navigare nelle burrascose acque di un mare sempre più abbandonato alle intemperie e alle forze dei venti. Ma proprio perchè il Teatro Litta - nella sua direzione artistica e con la tenace collaborazione di tutto il suo staff - crede ancora nella possibilità di ‘suonare’ una musica che possa emozionare, ma anche far crescere nuove personalità artistiche, dando loro una possibilità concreta di lavoro e di espressione, il percorso di questa nuova stagione si presenta come un ensemble di suonatori in grado di offrire al pubblico tutta la potenza di un suono che nella sua semplicità – nella sua facilità – possa ancora raccontare sul palcoscenico di un teatro tutta la forza e anche tutta la fragilità dell’uomo contemporaneo. La Direzione artistica Teatro Litta, 8 settembre 2010 2 Teatro Litta Calendario spettacoli C alendario S pettacoli dal 2 al 14 novembre dal 4 al 20 febbraio La locandiera Il venditore di sigari dall’11 al 21 novembre dal 25 febbraio al 20 marzo L’Italia s’è desta (Catalogo NO-strano) dal 19 al 28 novembre Land Lover Viaggio per amore dal 27 novembre al 5 dicembre Tu (non) sei il tuo lavoro Cruel+Tender (Tenero+Crudele) dal 25 marzo al 3 aprile Gioco di mano dal 7 aprile al 1 maggio La vita in un giorno dal 13 giugno al 9 luglio dal 15 al 31 dicembre Don Giovanni a mosca cieca Otto donne e un delitto dal 14 al 23 gennaio Il Vespro della Beata Vergine Dal 7 al 10 ottobre, al Teatro Litta FESTIVAL CONNECTIONS dal 18 al 30 gennaio Dal 7 al 9 gennaio, al Teatro CRT Avevo un bel pallone rosso Napoli diciotto carati Teatro Litta, 8 settembre 2010 3 Teatro Litta LA LOCANDIERA Dal 2 al 14 novembre Progetto U.R.T. – Compagnia Jurij Ferrini La locandiera di Carlo Goldoni ideazione scenica e regia Jurij Ferrini con Jurij Ferrini (Il Cavaliere di Ripafratta), Marco Zanutto (Il Marchese di Forlipopoli), Angelo Tronca (il Conte d’Albafiorita), Ilenia Maccarrone (Mirandolina, la locandiera), Claudia Salvatore (Ortensia, commediante), Wilma Sciutto (Dejanira, commediante), Matteo Alì (Fabrizio -cameriere di locanda), Massimo Boncompagni (Servitore del Cavaliere) Dopo la fortunata messa in scena de Lo zoo di vetro di Tennessee Williams della scorsa stagione, Jurij Ferrini torna al Teatro Litta e apre la stagione 2010/2011 con La locandiera. La storia di Mirandolina viene affrontata da Ferrini in un modo nuovo e provocatorio per dimostrare l’attualità di questo testo, cercando di indagare aspetti della vicenda molto vicini a questioni che ci riguardano oggi, come il crescente numero dei single di entrambi i sessi che riportano le notizie di cronaca, esattamente come accade nel capolavoro goldoniano. “Mirandolina – dice Jurij Ferrini - si fa prendere la mano dal gioco che a tratti diventa crudele e la storia si chiude con un “non-lietofine”: il cavaliere maledirà le donne sopraffatto dal dolore per un amore non corrisposto. Se si prende questo come un gioco spensierato si può ritenere si tratti di una semplice questione di orgoglio, ma, a ben vedere, la passione amorosa è nella vita una faccenda molto seria; inoltre prendendo alla lettera le cocenti vampate di desiderio del cavaliere per la provocatoria sensualità della locandiera, si può immaginare quale emozione violenta si muova nel suo petto e nel suo ventre.” Comicità, linguaggio evocativo, grottesco, passione e attualità sono tra gli ingredienti di questo spettacolo diretto da Jurij Ferrini, che sarà in scena al Teatro Litta dal 2 al 14 novembre 2010. Note di regia (…)Questo spettacolo è un work in progress sulla spassosa commedia di Carlo Goldoni. Il lavoro su questo testo cerca di tirare fuori il potere evocativo del linguaggio e la precisione del gesto con uno spettacolo completo di scene, costumi e attrezzeria, per poi giungere recita dopo recita, ad eliminare tutto ciò che era inutile all’azione. Procedendo in questo modo ho potuto accorgermi che l’azione in Goldoni è sì primaria, ma solo per essere continuamente interrotta da ciò che accade ai personaggi e alla fine la parola e il dialogo prevalgono. Così cerchiamo di scarnificare il senso del testo e mostrarne l’ossatura. Ne risulta, a mio avviso, uno spettacolo provocatorio che non perde nulla del suo potenziale comico. Un gioiello. Jurij Ferrini Jurij Ferrini Attore e regista. Si diploma alla Scuola dello Stabile di Genova nel ’94. Fonda nel 1997 il progetto U.R.T. con alcuni compagni di scuola e di lavoro. Tra il 1997 e il 2004 la sua attività si divide tra il lavoro di attore per il Teatro di Genova, dove è diretto da Sciaccaluga e da registi di fama internazionale come Benno Besson, Alfredo Arias e Matthias Langhoff, e il progetto U.R.T per cui dirige e interpreta spettacoli che suscitano interesse di pubblico e di critica; fra questi “Aspettando Godot” di Beckett, “Mandragola” di Machiavelli, “Ivanov” di Cechov. Nel 2003 vince il Premio Olimpico di Vicenza nella categoria “Miglior attore emergente”. Attualmente è impegnato con la sua compagnia nella tournèe dei seguenti spettacoli: “La locandiera” di Goldoni, ”Riccardo III” e “Macbeth” di Shakespeare. Teatro Litta, 8 settembre 2010 4 Teatro Litta LA LOCANDIERA LA LOCANDIERA Repliche Sala Teatro Litta - Corso Magenta, 24 Milano dal martedì al sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30 – lunedì riposo biglietti martedì / mercoledì / giovedì venerdì / sabato / domenica intero € 12 intero € 18 ridotto € 9 ridotti € 9/12 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 5 Teatro Litta L’ITALIA S’È DESTA (CATALOGO NO-STRANO) Dall’11 al 21 novembre 2010 Il Teatro delle donne - Centro Nazionale di Drammaturgia L’Italia s’è desta (catalogo No-strano) di Stefano Massini con Daniele Bonaiuti, Luisa Cattaneo, Ciro Masella regia Ciro Masella Per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia Attenzione: i fatti raccontati in questo spettacolo sono tutti reali e tratti dalla cronaca. Ogni riferimento a fatti e persone è puramente voluto. VIETATO AI MINORI DI SPIRITO CRITICO La Sala La Cavallerizza del Teatro Litta apre la nuova stagione con un viaggio grottesco, tragicamente reale tra le assurdità, le contraddizioni, i vizi e le virtù del paese che si accinge ad auto-celebrarsi nel 150° dell’Unità. Ecco allora emergere caustico e corrosivo il profilo di un’Italia spietata, in cui tutto è possibile. All’alba del terzo millennio questo è un quaderno di appunti, di ritagli, di sottolineature: il sismografo di un improbabile essere nazione. Immigrati cinesi stipati nelle fogne di Milano. Missili impazziti che bombardano cocuzzoli montuosi. Bunker anti-invasione nelle ville del Nord Est. Mattatoi ipertecnologici nell’Emilia dei prosciutti. Un supereroe con tanto di mantello che volteggia per una Gotham City partenopea… Autenticamente tratto dalle pagine di cronaca degli italici giornali, questo catalogo nostrano investiga impietosamente la geografia del Belpaese d’oggigiorno. Una stranissima, irriverente discesa agli inferi della famigerata penisola, dove l’intero stivale viene impietosamente passato ai raggi X. A voi stilare il referto. Quindici frammenti impazziti con titoli emblematici: Italia Numbers, Italia Tourism, Italia Comics, Italia Family, Italia Cash and Carry, Italia Panic, Italia Kamikaze, Italia Psycho, Italia Lager, Italia Cyrcus, Italia Disneyland, Italia Apocalypse, Italia for Children, Italia Tomorrow, Italia Derby… Un caravanserraglio di vicende umane, una galleria di personaggi. Un carnevale di maschere in velocissima sequenza. Massini scrive per il teatro il suo Moleskine di spigolature civili. Il quadro d’insieme non sarà forse celebrativo. Ma chi se ne importa? Le fonti sono vere. Il pozzo è autentico. E non è detto che lo specchio debba per forza restituirci belli… Stefano Massini Nel 2005 con L’odore assordante del bianco vince il Premio Tondelli a Riccione Teatro. Con la prima parte della Trilogia La gabbia vince il Premio Nazionale della Critica Teatrale al Piccolo Teatro di Milano ed è finalista al Premio Ubu 2006. Con Processo a Dio, portato al successo da Ottavia Piccolo e Sergio Fantoni, è nella terna dei Premi Olimpici del Teatro. La casa editrice Ubulibri pubblica nel 2006 i suoi testi teatrali che vengono tradotti e pubblicati all’estero, dal Portogallo alla Francia alla Germania al Belgio. Hanno già debuttato versioni francesi e tedesche dei testi. Teatro Litta, 8 settembre 2010 6 Teatro Litta L’ITALIA S’È DESTA (CATALOGO NO-STRANO) L’ITALIA S’È DESTA (CATALOGO NO-STRANO) Repliche Sala La Cavallerizza. - Corso Magenta, 24 Milano dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 17.00 – lunedì riposo biglietti dal martedì alla domenica intero € 12 ridotto € 9 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 7 Teatro Litta LAND LOVER VIAGGIO PER AMORE Dal 19 al 28 novembre Compagnia Berardi-Casolari / Teatro Stabile di Calabria con il sostegno di Festival Primavera dei Teatri Land Lover viaggio per amore drammaturgia Gianfranco Berardi e Elle Morano ideazione e regia Gianfranco Berardi aiuto regia Gabriella Casolari con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari, Pietro Minniti e Roberto De Sarno luci Paride Di Martino scene Grazia Bono e Aldo Zucco PigrecoDelta – distribuzione teatrale Chiara Pazzini e Maria Clotilde Recchia Spettacolo Vincitore di NUOVE CREATIVITà progetto sostenuto dall’ ETI – Ente Teatrale Italiano Si ringrazia per la collaborazione: C.A.M.S. Centro Arti Musica e Spettacolo – Cosenza – Università della Calabria e Teatro Rossosimona Dal 19 al 28 novembre il Teatro Litta ospita Land Lover – viaggio per amore, un progetto nato dalla volontà di Gianfranco Berardi di ispirarsi a fatti autobiografici per indagare situazioni paradossali al limite tra il comico e il tragico, una commedia dal finale amaro dove le identità dei personaggi crollano nell’assenza di una risposta in grado di cambiar loro la vita. La vicenda si svolge su un’isola dei sogni, terra dell’amore (Land Lover appunto) che prende ispirazione da quelle mete turistiche dove vige il mercato del sesso, paradisi naturali e artificiali dove tutto sembra possibile. Tre personaggi stravaganti si recano al cospetto di un folcloristico santone alla ricerca di consulti appaganti e di un miracolo. Curiose sono le tensioni che ogni giorno animano gli incontri-scontri dei bisognosi in fila dal santone, tensioni che si distendono nottetempo al ritmo di balli scatenati e frivoli piaceri. Così le quattro eccentriche figure (il santone dei miracoli, una sua devota, un imprenditore ed un transessuale) si trovano a relazionarsi, senza soluzione di continuità, in contesti apparentemente inaccostabili: la sala d’attesa del santone e la libidinosa discoteca dell’isola, il “paradise”. Si susseguono situazioni improponibili, irreali, incontri casuali e incidenti premeditati che creano uno scenario dove tragedia e comicità si confondono, in cui il divertimento e la cattiveria si alimentano a vicenda; lo spettatore assisterà infatti a uno spettacolo divertente per la sovrapposizione di ambienti contrastanti. “Land Lover viaggio per amore, - dice Gianfranco Berardi - rappresenta dunque la voglia di fuggire da sé nel tentativo di imparare a riconoscere l’elemento in grado di colmare la nostra mancanza e di sconfiggere le nostra paure”. Gianfranco Berardi Teatro Litta, 8 settembre 2010 8 Teatro Litta LAND LOVER VIAGGIO PER AMORE LAND LOVER VIAGGIO PER AMORE Repliche Sala Teatro Litta - Corso Magenta, 24 Milano dal martedì al sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30 – lunedì riposo biglietti martedì / mercoledì / giovedì venerdì / sabato / domenica intero € 12 intero € 18 ridotto € 9 ridotti € 9/12 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 9 Teatro Litta TU (NON) SEI IL TUO LAVORO Dal 27 novembre al 5 dicembre Napoli Teatro Festival Italia Tu (non) sei il tuo lavoro di Rosella Pastorino uno spettacolo di Sandro Mabellini con Silvia Giuliano, Umberto Petranca foto di scena Federico Cambria produzione esecutiva Teatro Litta un ringraziamento particolare a Alessia Giangiuliani, Stefano Scherini si ringraziano inoltre Roberto Barni, Elio De Capitani, Gianni Pollini Dopo il successo di critica e di pubblico al Napoli Teatro Festival 2009, dal 27 novembre al 5 dicembre 2010 la Sala La Cavallerizza del Teatro Litta ospita Tu (non) sei il tuo lavoro testo scritto da Rosella Pastorino su commissione del Festival, per la regia di Sandro Mabellini. Sul palcoscenico il cortocircuito di una coppia: Lei che è il suo lavoro, e Lui che, senza lavoro, rischia di essere “niente”. Entrambi sono alle prese con mastertruffa, ritmi impossibili, affitti che incombono e contratti a tempo determinato. Estremi opposti di una generazione in lotta per il proprio futuro, le loro esistenze sono destinate a intrecciarsi e accarezzarsi, pur davanti allo spettro di una gravidanza non programmata. “Quello che appare alla luce del bellissimo testo di Rosella è una sorta di nuova forma di teatro greco, fatta di una voce che argomenta e l’altra che insinua dubbi, riguardo problematiche strettamente legate al vivere contemporaneo. In questo testo una coppia, il nucleo base della società contemporanea, dibatte sui problemi del lavoro che non c’è, o che quando c’è diventa un’illusione di felicità che allontana però la coppia dalla possibilità dell’amore, della crescita, della possibilità di generare un figlio. Come nella tragedia greca, dicevo, una voce femminile ed una maschile, un Coro e un Corifeo, pongono sulla pubblica piazza i problemi del lavoro, dei contratti a progetto, dei master a pagamento, delle ingiustizie sociali. Nella mise en espace realizzata durante la precedente edizione del Napoli Teatro Festival Italia, sono rimasto sorpreso dai notevoli effetti comici del testo, anche se nella costruzione della lettura, non c’era nessuna volontà di far ridere. Ma ripensandoci, il testo è talmente attuale, necessario, che chi ascolta non può che ritornare a sentirsi comunità, quindi a ridere di ossessioni assurde ma universali”. Sandro Mabellini Nota sul progetto Lo spettacolo nasce all’interno di Working for Paradise, un laboratorio realizzato nel 2009 dal Napoli Teatro Festival Italia fra Berlino e Napoli, con sedici attori e registi provenienti da Germania e Italia coordinati dal regista Matthias Langhoff. Le sessioni di studio, strutturate attraverso discussioni, approfondimenti, analisi dell’opera di Heiner Müller, sono arrivate a Napoli, nella seconda fase del workshop, per un percorso di ricerca registica, rovesciando il titolo originario in Paradise of Working. Qui l’attenzione si è spostata sul mondo del lavoro di oggi, sul precariato e la disoccupazione descritti nei testi commissionati dal Festival a tre giovani autori: Linee guida sulla ferocia di Vincenzo Latronico, Il gioco della sedia di Chiara Valerio e Tu (non) sei il tuo lavoro di Rosella Pastorino, tutti oggetto, al termine del laboratorio, di una mise en espace che è stata presentata durante la scorsa edizione del Festival. Rosella Pastorino Scrittrice trantaduenne nata a Reggio Calabria, ha pubblicato i romanzi La stanza di sopra edito da Neri Pozza (2007, Premio Rapallo Carige Opera Prima) e L’estate che perdemmo Dio Einaudi (2009, Premio Benedetto Croce e Premio Speciale della Giuria Cesare De Lollis). La sua piece teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro è pubblicata nel volume Working for Paradise (Bompiani, 2009). Vive e lavora a Roma. Sandro Mabellini Regista ed attore. Si è diplomato nel 1992 alla Scuola di Teatro di Bologna, specializzandosi nel 2004 con Luca Ronconi come regista, nel 2007 con la Socìetas Raffaello Sanzio come Performer dello spettacolo dal vivo e nel 2009 con Ariane Mnouchkine e il Theatre du Soleil come attore. Collabora dal 2007 come attore e regista al Laboratorio di Prato, progetto triennale di formazione applicata del Teatro Metastasio di Prato, diretto da Federico Tiezzi. Fra le sue regie, Il gabbiano di Martin Crimp, Qualcuno arriverà di Jon Fosse, Sciame di Toni Negri, Magnificat di Alda Merini, Albatros di Fabrice Melquiot, The other side di Dejan Dukovski che ha debuttato al Mittelfest 2009; Dracula di Dejan Dukovski (produzione Teatro Litta) Teatro Litta, 8 settembre 2010 10 Teatro Litta TU (NON) SEI IL TUO LAVORO TU (NON) SEI IL TUO LAVORO Repliche Sala La Cavallerizza. - Corso Magenta, 24 Milano dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 17.00 – lunedì riposo biglietti dal martedì alla domenica intero € 12 ridotto € 9 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 11 Teatro Litta OTTO DONNE E UN DELITTO Dal 15 al 31 dicembre LITTA_produzioni e Compagnia PianoinBilico Otto donne e un delitto da Otto Donne di Robert Thomas traduzione di Renato Cortese con Deniz Azhar Azari, Linda Gennari, Laura Pozone, Chiara Petruzzelli, Tamara Balducci, Chiara Stoppa, Alessia Vicardi, Greta Zamparini regia Silvia Giulia Mendola assistente alla regia Alessandra Scotti aiuto regia Patrizio Belloli e Iudita Stefan musiche originali dal vivo di Michele Variale con testi di Paolo Andreoni coreografie curate da Helen Tunnok scenografia ideata da Silvia Giulia Mendola scenografia realizza da Daniel Tummolillo per i costumi si ringrazia Deidamia Salimbeni si ringrazia Giovanni Scacchetti Prendete otto donne, chiudetele nella scatola nera del teatro, non dimenticate di riporre un cadavere nella botola del palco e di farne sparire la chiave… e si otterrà un rapido crescendo di esilaranti colpi di scena! Lo spettacolo che accompagnerà il nostro pubblico nei giorni delle feste natalizie e l’ultimo dell’anno è la ripresa di Otto donne e un delitto per la regia di Silvia Giulia Mendola tratto da Otto donne (1961) del commediografo francese Robert Thomas. Il testo tratta di un misterioso omicidio avvenuto in una sperduta villa della campagna francese. Un uomo assassinato e otto donne, tutte con un movente e in qualche modo legate alla vittima, sono bloccati in una casa senza nessuna possibilità di comunicazione con l’esterno. Tra segreti e continue menzogne tentano di scovare la colpevole tra loro, a colpi di accuse, recriminazioni e conflitti mai sopiti. Buio. Fasci di luce illuminano in alternanza i volti delle donne…un urlo: “Il signore è morto!”, il cadavere dell’uomo è sotto i loro piedi, in una metaforica, gigantesca tomba, il sotto palco. Da qui hanno inizio le indagini: quelle per scoprire il colpevole, quelle sui rapporti tra otto donne profondamente diverse e quelle sull’universo femminile in relazione a quello maschile. Un maschile che, anche se assente, è sempre imprescindibile e necessario per capirsi e confrontarsi. Le otto donne si muovono impazzite e nevrotiche all’interno della loro gabbia dorata, come cavie in un esperimento di laboratorio, mettendo alla prova il loro talento, sfidando i loro limiti, esasperando i loro caratteri, attraverso una recitazione che arriverà al grottesco. Ognuna di loro avrà “l’occasione” per raccontare i suoi segreti, i desideri inespressi, le ferite più profonde, utilizzando, anche, linguaggi diversi dalla parola: poesia, canto, danza. Le nostre eroine non potranno che attaccarsi, cambiare pelle, aggressività e dolcezza in una messinscena estremizzata in cui piangono e ridono, malignano e consolano, si amano con perfidia. L’uomo appare quanto mai fragile e vulnerabile, vittima degli intrighi orditi con inganno, arguzia e poco amore da queste donne, calcolatrici avide e ben poco romantiche. E’ davvero così? È solo l’incapacità d’incontrarsi e mettersi in relazione? Le nostre otto donne dai caratteri estremi ed apparentemente di un solo colore, eccessive e sarcastiche, in realtà nascondono sofferenze, solitudini, frustrazioni amorose e sessuali, e agiscono sempre in bilico tra pochade e verità disarmante. La scena rappresenta la gigantografia di una scala all’interno di una villa borghese, ogni scalino è dedicato ad una donna e diventerà la sua stanza, il suo nascondiglio, la rappresentazione del suo mondo. Teatro Litta, 8 settembre 2010 12 Teatro Litta OTTO DONNE E UN DELITTO Silvia Giulia Mendola Silvia Giulia Mendola si diploma presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 2004. Vincitrice del Premio alla Vocazione Hystrio nel 2004, fonda l’anno successivo la Compagnia PianoinBilico, dopo aver ricevuto la Menzione d’Onore per la regia dello spettacolo “Le Relazioni Pericolose” nell’ambito della terza edizione della Borsa di Lavoro dell’ Accademia dei Filodrammatici. Tra le altre produzioni, le recenti “Colazione al Fiorucci Store” del 2006/2007 presso il Teatro Olmetto di Milano, “La verità, vi prego, sull’amore” del 2008 presso il Teatro Litta di Milano, “Tutta colpa degli uomini” Teatro Binario 7 Monza, “4 donne e 1 matrimonio” 2008 presso il Teatro Olmetto. Vincitrice del Premio MilanoDonna2010 –categoria spettacolo- per giovani donne che fanno grande Milano. Estratti di rassegna stampa “Silvia Giulia Mendola è particolarmente brava nel coordinare un gruppo di giovani attrici energiche, versatili e coraggiose che interpretano ognuna un prototipo di femminilità declinato in chiave romanzesca, ma ancora per certi versi attuale. Lo spettacolo si fa inoltre apprezzare per il suo essere teneramente antico, per il suo tentativo di rivitalizzare lo schema rassicurante della commedia sentimentale, per la sua disinvoltura nell’essere leggero senza mai scadere nel futile o nell’inconsistente.” Roberto Borghi, Il Giornale, 21 giugno 2009 “Otto donne e un delitto è stato un gradevolissimo spettacolo ancora genuinamente incontaminato, impreziosito dall’attenzione ricercata per ogni particolare: dal dettaglio costumistico, alla luce, alle micro-macro posture fino all’ultima nota di piano eseguita. Decisamente per ritrovare il gusto di andare a teatro…” Giuseppe Vannetti, Musical, sett-ott 2009 OTTO DONNE E UN DELITTO Repliche Sala Teatro Litta - Corso Magenta, 24 Milano dal martedì al sabato ore 20.30 - domenica ore 16.30 - Lunedì 27 dicembre ore 20.30 - riposi: lunedì 20, venerdì 24 e sabato 25 dicembre 31 dicembre recita straordinaria con festa di fine anno biglietti lunedì / martedì / mercoledì / giovedì intero € 12 venerdì / sabato / domenica intero € 18 ridotto € 9 ridotti € 9/12 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) Valido abbonamento Invito a Teatro informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 13 Teatro Litta IL VESPRO DELLA BEATA VERGINE Dal 14 al 23 gennaio Extramondo Il vespro della Beata Vergine di Antonio Tarantino con Andrea Facciocchi regia di Michela Blasi assistente alla regia Daniela Ferrante foto Alessandro Branca Primo spettacolo del 2011 è un testo di Antonio Tarantino, uno dei più importanti drammaturghi italiani, Il vespro della Beata Vergine. Tessera di un corpus dalle surreali tendenze evangeliche intitolato “Tetralogia delle cure” che comprende anche “Stabat Mater”, “Passione secondo Giovanni” e “Lustrini”, caratterizzato da uno stile sempre oscillante tra la sonorità tragica e la gag comica, tra il parlare “alto” evangelico e classico. Testo sarcastico e grottesco, dove si insinuano tematiche estremamente contemporanee e cruciali come il disagio, la diversità, la malattia e l’emarginazione. Il vespro della Beata Vergine racconta di un padre che si trova all’obitorio per riprendersi il cadavere del figlio, morto suicida nelle acque dell’Idroscalo. Mentre aspetta che l’autopsia si compia, rievoca alcuni episodi della loro vita insieme, inscenando una conversazione telefonica in cui accompagna il ragazzo nel suo trapasso verso il mondo dei morti, immaginato come un Ade. In questo dialogo fittizio si delinea una realtà urbana degradata: una famiglia con pochi soldi, il padre giocatore e puttaniere, la madre in costante contatto telefonico con le sorelle sparse in diverse città, il figlio marchettaro noto a tutti come il Beato Verginello, la figlia perduta come amante di un uomo sposato. Dopo l’esordio rancoroso, in cui padre e figlio si rinfacciano a vicenda il fallimento di un piccolo furto, il padre accetta di aiutare e guidare il ragazzo attraverso gli ostacoli e le tappe del suo passaggio, fino ad arrivare alla dolorosa accettazione della sua immagine di travestito da marciapiede: i coturni ai piedi, il vestito rosso con le paillettes, gli occhiali da sole. Le risposte del figlio, dapprima imploranti aiuto e spaventate di fronte al salto verso l’ignoto, diventano via via complicità e gratitudine. Padre e figlio si ritrovano in quella che è anche una favola e le incomprensioni di tutta una vita cedono il passo al tanto agognato riconoscimento. Il vespro della Beata Vergine è un dialogo “per una voce solo”, la voce di un padre e quella di un figlio che si fondono nella mente, nel ricordo, nel sogno di una sola persona. Un’idea di viaggio nell’aldilà che attraversa tutti gli stati d’animo immaginabili: lo stupore, la paura, l’orrore, l’accettazione, l’amore. “Un viaggio dove si respira anche tanto amore per l’arte, la poesia, il mito ascoltando il Vespro, tanta umanità nel flusso continuo di parole, nella magia dei versi sciolti che Andrea Facciocchi riesce a fare suoi con la generosità e adesione al linguaggio che già l’aveva contraddistinto nei celebri monologhi di Testori.” Antonio Tarantino “La scrittura di Antonio Tarantino ha avuto su di me l’effetto di scaraventarmi come una fionda all’indietro nel tempo, alle mie radici, quelle parole hanno risvegliato in me qualcosa di “arcaico”, di lontano nel tempo. Originalità e bellezza delle parole di Tarantino stanno proprio qui, nella straripante parlata bassa – valga per tutto la vicenda del furto – che non è ricerca linguistica per tentare di dire l’indicibile, ma uno scavo profondo nel nostro passato così lontano ma pur dietro l’angolo. Così, nel modo più naturale, i personaggi del teatro di Tarantino - e forse il signor Armonio del “Vespro della Beata Vergine” ne è l’esempio più fulgido - arrivando alla soluzione ultima ci raccontano di una quotidianità intrisa di mistero, sacra rappresentazione, via crucis, auto sacramentali fantasmi, memorie sepolte e scolastiche”. Andrea Facciocchi Antonio Tarantino è uno dei massimi drammaturghi italiani viventi. Dopo il riconoscimento del Premio Riccione per il Teatro con Stabat Mater (1994) questo ex pittore, nativo di Bolzano ma vissuto quasi sempre a Torino, ha ininterrottamente continuato a comporre testi teatrali, dando sin dall’inizio conto delle sue incredibili potenzialità espressive. Subito dopo lo Stabat sono arrivati la Passione secondo Giovanni, il Vespro della Beata Vergine e Lustrini, che insieme compongono la “Tetralogia delle cure”. Dimostra anche un interesse speciale per la Storia, vista anch’essa però da un’ottica del tutto deformante e parodistica, pur nel maniacale rispetto dei dati di partenza: Materiali per una tragedia tedesca. Successivamente il tema – così attuale, e in parte profetico – della Palestina bagnata di sangue diviene il fulcro su cui sviluppare l’esilarante e terribile dialogo allucinato tra un Arafat e uno Sharon, depauperati dai rispettivi popoli dei propri poteri, che sta al centro della Pace, o l’agrodolce gita in treno di una famigliola di provincia che accompagna l’unica figlia a farsi esplodere in Israele, che è invece l’argomento centrale della Casa di Ramallah. Teatro Litta, 8 settembre 2010 14 Teatro Litta IL VESPRO DELLA BEATA VERGINE IL VESPRO DELLA BEATA VERGINE Repliche Sala La Cavallerizza. - Corso Magenta, 24 Milano dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 17.00 – lunedì riposo biglietti dal martedì alla domenica intero € 12 ridotto € 9 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 15 Teatro Litta AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO Dal 18 al 30 gennaio Teatro Stabile di Bolzano Avevo un bel pallone rosso di Angela Dematté Premio Riccione per il Teatro 2009 regia Carmelo Rifici scene Guido Buganza costumi Margherita Baldoni luci Lorenzo Carlucci con Andrea Castelli nel ruolo del padre, Angela Dematté nel ruolo di Margherita Dopo Antonio Tarantino, la grande drammaturgia italiana prosegue al Teatro Litta con un altro importante testo vincitore del Premio Riccione per il Teatro 2009 - il più prestigioso riconoscimento italiano per la drammaturgia contemporanea - Avevo un bel pallone rosso In teatro uno snodo cruciale della storia italiana di Angela Demattè. La tragedia del terrorismo con le sue vittime innocenti, i furori giovanili, gli “anni di piombo” che hanno bruciato una generazione, l’incomunicabilità tra padri e figli. Tutto questo in uno spettacolo sorprendente e nuovo della giovane scrittrice e attrice trentina, ma milanese d’adozione, Angela Dematté. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano s’inserisce nella promozione di una drammaturgia del territorio che racconti la storia della regione trentina. Come evidenziato dalla giuria del Premio Riccione, presieduta da Umberto Orsini, e composta tra gli altri da Valerio Binasco, Cesare Lievi, Ottavia Piccolo, Fausto Paravidino, “la pièce attraverso il rapporto tra un padre e una figlia, Mara Cagol fondatrice delle BR, riesce ad affrontare uno snodo cruciale della storia italiana, che ha aperto una ferita non ancora rimarginata nella nostra coscienza civile. Il conflitto generazionale più classico tra supposta saggezza della tradizione e furori giovanili trova una singolare consistenza teatrale nel sapiente uso della lingua, in una dinamica di tensione tra l’impianto dialettale, che permette la comunicazione familiare, e l’inadeguatezza di una lingua nazionale che la interrompe. Sorprendono la straordinaria capacità di trasmettere emozioni profonde e insieme lo studio documentaristico che la giovane autrice ha condotto proponendo alla nostra attenzione materiali parzialmente rimossi”. Il testo racconta, attraverso una serie di dialoghi tra padre e figlia che si svolgono dal 1965 al 1975, l’ultimo anno di università di Margherita Cagol alla facoltà di sociologia di Trento, l’incontro e il matrimonio con Renato Curcio, la presa di coscienza politica, il trasferimento a Milano nel 1969, l’entrata nella clandestinità e la fondazione delle BR, fino alla morte violenta della Cagol avvenuta in uno scontro a fuoco con i carabinieri il 5 giugno 1975. In scena due personaggi: Margherita (che sarà interpretata dalla stessa Dematté) e il padre (Andrea Castelli). Angela Dematté Nasce a Trento. Trasferitasi a Millano dopo il liceo, lavora con Silvio Castiglioni e con Mimmo Cuticchio mentre si laurea in Lettere Moderne con una tesi sull’attrice Lucilla Morlacchi, che diventa per lei fondamentale maestra. Si diploma nell’ottobre 2005 presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Dal 2005 lavora con vari registi tra cui: Peter Clough (“Esperimento con pompa pneumatica” di Shelagh Stephenson), Walter Pagliaro (“Fedra” di Racine), Pietro Cartiglio (“Orestiade” di Pier Paolo Pisolini). Per la regia di Mario Gas è Andromaca nelle “Troiane” di Euripide presso il Teatro Greco di Siracusa e per questa interpretazione è finalista al Premio Siracusa Stampa Teatro come miglior attrice giovane. E’ attrice e cantante per la regia di Bruno Fornasari nei musical: “Cuore di cane”, “Gian Burrasca” e “Fame”. Con lo stesso regista affronta testi contemporanei come “La festa” di Spiro Sciamone (presso l’Ensatt di Lione) “Animali notturnu” di Juan Mayorga e “Love and Money” di Tennis Kelly. Dal 2007, con la Compagnia Cantiere Centrale, è diretta da Andrea Chiodi in “Mela” di Dacia Maraini, “La bottega dell’orefice” di K. Wojtyla, “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare e nel monologo “Etty Hillesum, cercando un tetto a Dio” di Marina Corradi. Frequenta stages con Nicolaj Karpov, Danny McGrath, Christian Burgess, Marcello Magni, Andreas Wirth, Pierre Byland. Al cinema è coprotagonista nei film “L’ultimo giorno d’inverno” di Sergio Fabio Ferrari e in “Et mondana ordinare” di Daniela Persico. Nel 2009 vince il 50esimo Premio Riccione per la drammaturgia con il suo primo testo “Avevo un bel pallone rosso” e il Premio Golden Graal Astro Nascente per il Teatro. Teatro Litta, 8 settembre 2010 16 Teatro Litta AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO Carmelo Rifici Laureato in Lettere Moderne e diplomato alla Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Torino, Carmelo Rifici è uno dei più interessanti giovani registi italiani. Nel 2001 firma la regia di Cinque capitoli per una condanna, tratto da L’ultimo giorno di un condannato a morte, di Victor Hugo, per il Teatro Stabile di Torino. Nel 2002 mette in scena Tre sorelle, di Anton Cechov, per il Teatro Verdi di Milano e il Teatro della Contraddizione di Milano. Dal 2003 al 2006 è regista residente per il Teatro Litta di Milano, dove allestisce Il giro di vite, di Henry James, La tardi ravveduta, di Giuseppe Giocosa, La Signorina July, di Arthur Strindberg. Nel 2004 mette in scena I Giusti, di Albert Camus per il Teatro di Sinalunga in collaborazione con la Scuola del Teatro Stabile di Torino. Nel 2006 firma la regia di Lunga giornata verso la notte, di Eugeen O’Neill, per il Teatro Filodrammatici di Milano. Nel 2007 partecipa alle Manifestazioni di San Miniato con Il nemico, di Julien Green. Nel 2003 il Festival Nazionale di Teatro di Napoli, gli commissiona lo spettacolo Chie-Chan e io, tratto dal romanzo di Banana Yoshimoto, adattamento di Giorgio Amitrano, prodotto dal Teatro Mercadante di Napoli e Teatro Eliseo di Roma e mette in scena per il Teatro Due di Parma, Una notte di maggio, di Abraham Yeoshua. Nel 2009 firma le regie de I pretendenti di Jeanluc Lagarce e Il gatto con gli stivali, una recita continuamente interrotta di Ludwig Tieck, entrambi per il Piccolo Teatro di Milano. Premi: Nel 2005, vince il Premio della Critica, come regista emergente. Nel 2009, vince il Premio della Critica, per I pretendenti di Lagarce. Nel 2009, vince il premio ETI OLIMPICI DEL TEATRO, come migliore regista dell’anno. AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO Repliche Sala Teatro Litta - Corso Magenta, 24 Milano dal martedì al sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30 – lunedì riposo biglietti martedì / mercoledì / giovedì venerdì / sabato / domenica intero € 12 intero € 18 ridotto € 9 ridotti € 9/12 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 17 Teatro Litta IL VENDITORE DI SIGARI dal 4 al 20 febbraio LITTA_produzioni Il venditore di sigari di Amos Kamil traduzione di Flavia Tolnay con la collaborazione di Alberto Oliva con Gaetano Callegaro, Francesco Paolo Cosenza scene e costumi Francesca Pedrotti disegno luci Fulvio Melli regia Alberto Oliva Il sigaro intorpidisce i dispiaceri e riempie le ore solitarie con milioni di deliziose immagini. Se non sa nulla sul Giudaismo, lei e’ predefinito dalle leggi razziali dei Nazisti. Difatti, l’unica cosa che la fa essere un Ebreo è la legge nazista e per quel privilegio io non ho bisogno di andare fino in Palestina. Io rimango qui (Estratti dal testo dello spettacolo) Il tragico nella vita è che ognuno ha le sue ragioni. (Renoir) Dopo aver fatto il tutto esaurito la scorsa stagione e aver riscosso grande attenzione da parte della critica, torna al Teatro Litta, dal 4 al 20 febbraio 2011, Il venditore di sigari di Amos Kamil per la regia di Alberto Oliva. Nella Germania appena uscita dalla guerra, due uomini soli si incontrano tutte le mattine alle sei e trenta in un negozio di tabacchi. Uno ne è il proprietario, l’altro è un professore ebreo. Entrambi si portano dietro un segreto e alcuni frammenti della Storia, che ha appena sconvolto e quasi annientato un popolo presente in tutto il mondo con diverse nazionalità ma un’unica fede. Questo li chiama ad assumersi la responsabilità della loro appartenenza e a definire la loro posizione. Attraverso un dialogo serrato e di forte tensione, in cui si rinfacciano reciproche colpe e recriminano sui torti subiti, i due protagonisti arriveranno a scoprire chi sono veramente e quanto gli avvenimenti storici hanno condizionato la loro vita. La partita si gioca su un piano in cui è impossibile giudicare, in bilico tra la vita e la morte, la devastazione della guerra e le ipocrisie della ricostruzione. Come la Storia ha segnato chi si sentiva non solo ebreo, ma anche cittadino dell’Europa? Un Ebreo ha il diritto di sentirsi anche Tedesco? É il dilemma dell’appartenenza, dell’etichetta, che ognuno si porta dietro da quando nasce e alla quale è costretto ad aderire o a ribellarsi, ma non può restare indifferente. “Affrontare questo testo, da non ebreo, - dice Alberto Oliva – è inoltre per me l’occasione di indagare sulla difficoltà universale di scegliere se rimanere nascosti a combattere il nemico da dentro, o partire, abbandonando le proprie radici per combattere il nemico da lontano, ma a viso aperto. Ho pensato a uno spettacolo che, partendo dalla questione ebraica, sappia trascenderla e arrivare a parlare di tutti, perché tutti prima o poi siamo chiamati a fare i conti con la nostra identità e a scegliere i tempi e i modi della nostra partecipazione sociale, oggi più necessaria che mai.” Teatro Litta, 8 settembre 2010 18 Teatro Litta IL VENDITORE DI SIGARI Estratti di rassegna stampa “ (…) il sentimento che si staglia netto in questa messa in scena, curata con attenzione dal giovane Alberto Oliva, è quello dell’impossibilità di riuscire a vivere per chi è sopravvissuto qualunque sia stata la sua storia. Con bravura e intelligenza Francesco Paolo Cosenza affronta il suo Gruber dandogli toni di segreta sofferenza per un indicibile che deve essere detto. Di fronte a lui il Doktor di Gaetano Callegaro che sceglie nella politica il futuro. (…)” Magda Poli, Corriere della Sera, 19/05/2010 “Non capita spesso, sulle scene italiane, di vedere uno spettacolo incentrato unicamente su sottili questioni di scelte morali. Se poi queste scelte morali riguardano un tema cruciale, ma lontano nel tempo, come quello della possibilità di scampare alla Shoah nella Germania nazista, allora l’argomento sembra farsi in qualche modo ancora più astratto. Ma siamo sicuri che gli interrogativi proposti dall’israeliano Amos Kamil, autore del testo allestito al Teatro Litta di Milano, riguardi solo quel periodo e quegli avvenimenti? Siamo sicuri che il problema sollevato, della sopravvivenza a ogni costo, non abbia in sé valenze assai più universali e attuali? Il regista Alberto Oliva è bravo a mantenere l’azione sul filo di un giudizio sospeso, impossibile da pronunciare. Gli attori, Gaetano Callegaro e Francesco Paolo Cosenza, scavano con una sorta di ferocia trattenuta nell’inquieta interiorità dei loro personaggi.” Renato Palazzi, delteatro.it, 20/05/2010 “Da non perdere perchè affronta con ritmo serrato, senza mai un attimo di noia, temi fondamentali. (…). Sala piena, lunghi applausi da un pubblico giovane e in maggioranza non ebraico: il tema tocca corde universali in una realtà, come quella odierna, in cui la definizione identitaria è così problematica e il confine tra Bene e Male così labile. ”. Viviana Kasam, Moked, 17/05/2010 Alberto Oliva Laureato in Scienze dei Beni Culturali, si forma come regista alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, ha studiato con Kuniaki Ida, Maria Consagra, Gabriele Amadori, Serena Sinigaglia, Renata Molinari, Carlo Boso, JeanClaude Penchenat e ha lavorato come assistente alla regia con Massimo Navone, Antonio Syxty, Carmelo Rifici, Annig Raimondi e Corrado d’Elia. Amos Kamil Nato in Israele e cresciuto a New York. Dal 1986 scrive e recita per il teatro e il cinema. E’ stato insignito della laurea in sceneggiatura dall’American Film Institute da cui ha ricevuto il Premio Levinson per la Sceneggiatura di “Wild men” e il premio della Fondazione Martin Ritt per “Helicopter”. Kamil è stato inoltre premiato dell’Hans Habe Awards, un premio internazionale che è un riconoscimento per gli scrittori che costruiscono ponti di relazione fra popoli. Tra i riconoscimenti ufficiali anche: Panavision’s New Filmaker, il Premio Albee e il premio Piligrim Project che promuovono drammaturgie di valore morale. Kamil ha recentemente prodotto “Kosovo: searching for the rainbow”: un documentario sul ritorno di tre Albanesi nella loro rivendicata patria in Kosovo. Teatro Litta, 8 settembre 2010 19 Teatro Litta IL VENDITORE DI SIGARI IL VENDITORE DI SIGARI Repliche Sala La Cavallerizza. - Corso Magenta, 24 Milano dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 17.00 – lunedì riposo biglietti dal martedì alla domenica intero € 12 ridotto € 9 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) Valido abbonamento Invito a Teatro informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 20 Teatro Litta CRUEL+TENDER (TENERO+CRUDELE) dal 23 febbraio al 20 marzo LITTA_produzioni Cruel+Tender (Tenero+Crudele) di Martin Crimp traduzione di Alessandra Serra uno spettacolo di Antonio Syxty cast in via di definizione Dopo le sperimentazioni sul linguaggio della comunicazione degli ultimi anni, Antonio Syxty sceglie per la sua prossima regia un testo di uno dei più interessanti drammaturghi inglesi contemporanei. Tenero+Crudele di Martin Crimp, in scena dal 23 febbraio al 20 marzo 2011, si ispira alle Trachinie di Sofocle ed è una coinvolgente storia moderna che fonde gli orrori della guerra contemporanea con la frenesia di un matrimonio che va a rotoli. Nell’originale di Sofocle, il vanaglorioso Eracle distrugge criminalmente un’intera città per impossessarsi della figlia del re e portarsela a casa come bottino di guerra, mentre sua moglie, Deianira, spera di riguadagnarsi il suo amore inviandogli una camicia imbevuta del sangue di un centauro, convinta che si tratti di una pozione d’amore. E’ invece un veleno mortale ed è la fine per tutti e due. Crimp tramuta la Deianira di Sofocle in Amelia, che vive insieme al figlio in una casa temporanea vicino a un aeroporto internazionale. Amelia desidera e al tempo stesso detesta il marito, un ufficiale dell’esercito di alto rango, che ha sferrato un assalto sia militare che sessuale contro una città africana, ed è accusato di averla condotta al massacro, spinto dalla sua missione di purificare il mondo. Ad Amelia giunge la notizia che il generale è vivo e presto tornerà da lei. Il Generale ha inviato alla moglie una ragazza diciottenne, Laela, e il fratellino africano di sei anni, unici superstiti del cruento attacco, con la raccomandazione per Amelia di prendersi cura di loro. Sia Jonathan, un ministro del governo amico, che Richard, un giornalista, svelano ad Amelia che è stata la conquista di Laela la vera ragione dell’azione di guerra: il generale ha massacrato un intero paese per averla, e poi l’ha spedita a casa sua per poterla trovare lì al suo ritorno e usarla sessualmente. La pozione d’amore che Amelia invia al marito prima del suo ritorno a casa è in realtà una fiala di gas letale nascosta in un cuscino per distruggere il Generale. Martin Crimp E’ uno dei più interessanti drammaturghi inglesi emersi negli anni 80. La sua opera è caratterizzata dalla visione della società contemporanea come un luogo di decadimento morale, compromesso e violenza a malapena trattenuta. E’ anche un autore che ha radici sia nella tradizione teatrale inglese che europea. Nato nel 1956 nel Kent, si è laureato nel 78 a Cambridge dove ha visto la luce la sua prima opera teatrale Clang, ispirata a Beckett e Ionesco. Nel 1980 comincia a lavorare all’Orange Tree Theatre dove va in scena la sua prima opera teatrale Living Remains (1982), una pièce beckettiana incentrata su una donna intrappolata in una cella. Nel 1988 divenne sceneggiatore per Thames TV e dopo che nel 1990 il Royal Court Theatre mise in scena No One Sees the Videos si consolidò come drammaturgo emergente del nuovo teatro britannico influenzando autori come Sarah Kane. Dalla metà degli anni 90 la sua reputazione è cresciuta sia in Gran Bretagna che all’estero, specialmente in Europa. Vive a Londra con la moglie e tre figlie. Teatro Litta, 8 settembre 2010 21 Teatro Litta CRUEL+TENDER (TENERO+CRUDELE) CRUEL+TENDER (TENERO+CRUDELE) Repliche Sala Teatro Litta - Corso Magenta, 24 Milano dal martedì al sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30 – lunedì riposo biglietti martedì / mercoledì / giovedì venerdì / sabato / domenica intero € 12 intero € 18 ridotto € 9 ridotti € 9/12 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) Valido abbonamento Invito a Teatro informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 22 Teatro Litta GIOCO DI MANO Dal 25 marzo al 3 aprile Carrozzeria Orfeo con la collaborazione del Centro Rat-Teatro dell’Acquario Gioco di Mano di e con Gabriele Di Luca al pianoforte Daniel De Rossi regia Massimiliano Setti e Gabriele Di Luca organizzazione Luisa Supino a mio padre che ebbe un padre che nonostante tutto ebbe un padre Ultima ospitalità della stagione è Gioco di Mano della compagnia Carrozzeria Ofeo, in scena presso la Sala La Cavallerizza dal 25 marzo al 3 aprile 2010. Carrozzeria Orfeo è costituita da un gruppo di registi, autori e interpreti la cui poetica è la costante ricerca di una comunione tra un teatro fisico e una drammaturgia spesso legata a tematiche della contemporaneità all’interno della quale l’emotività, l’immediatezza e il rapporto con il pubblico rivestono un’importanza fondamentale. In Gioco di Mano il protagonista ripercorre la memoria della propria famiglia ricostruendo una complessa e bizzarra trama di relazioni, fatti e leggende. Una mitologia famigliare in grado di mescolare e confondere, attraverso una narrazione comica e visionaria, la fantasia e i sogni, con la realtà. Una fiaba moderna. Un racconto popolare. Un viaggio surreale che attraversa la vita, gli amori e i miracoli di quattro diverse generazioni: un bisnonno leggendario per essere improvvisamente invecchiato il 27 Marzo del 1978; un nonno che perse le gambe in guerra in circostanze davvero insolite e tragicomiche; un padre cresciuto a cinturate e bestemmie; e infine un figlio con la passione per i film porno. Quattro bizzarri personaggi, due morti e due vivi, legati tra loro dall’inscindibile rapporto di sangue padre-figlio. E come se non bastasse, appare San Pietro, mandato all’improvviso da Dio sulla terra con un compito molto particolare, una missione delicata e forse pericolosa per lui, che ha un solo punto debole… Un’avventura umana ricca di ribaltamenti, equivoci, giochi e colpi di scena. Un racconto semplice, ironico, talvolta dissacrante. Divertente e amaro. Una favola per tutti, sulla vita. Note sul testo e note di regia Una storia che nasce da intenzioni autobiografiche ma che arriva a confondere finzione e realtà. All’interno del testo vivono e si confrontano energie maschili legate tra loro dall’inscindibile rapporto di sangue padre-figlio. Non a caso, il filo conduttore della vicenda è la masturbazione, considerata dall’immaginario collettivo una pratica sostanzialmente maschile. Questa, nel mio testo, assume un valore di emancipazione, curiosità, scoperta. Ogni volta che un padre, all’interno della storia, sorprende il figlio nell’atto, si apre tra i due una sottile, quasi invisibile, possibilità di confronto, di conoscenza, di approfondimento che si modifica attraverso le generazioni e che segna l’iniziazione del ragazzo all’età adulta. Attraverso i personaggi appartenenti a questo micro-mondo provo ad affrontare alcuni temi, quanto mai attuali, come l’amore, la famiglia, il rapporto di un uomo con la religione, con il dolore e, soprattutto, con la morte. La riscoperta della famiglia come valore indispensabile e formativo per l’individuo mi ha portato a ragionare sulla società nella quale viviamo, distrattamente proiettata verso il futuro, ma in grado, se sollecitata, di riflettere sui propri rapporti individuali e collettivi con il passato. Il rapporto con il “sogno” riveste un’importanza fondamentale. Attraverso esso, infatti, i personaggi rivelano pulsioni e bisogni inconfessati e inconsci come la necessità di riscoprire i propri legami con il passato e mantenerne viva la memoria. Le musiche originali composte insieme al musicista e attore Daniel De Rossi hanno il compito di accompagnare alcuni momenti dell’azione senza descriverla e verranno eseguite dal vivo. E’ nostra intenzione, dal punto di vista espressivo, creare un forte legame, un rapporto di complicità quasi confidenziale con il pubblico. Il nostro intento è quello di accoglierli all’interno della storia attraverso un rapporto molto diretto, ma non necessariamente “quotidiano”. Partiremo dal banale per raccontare il nostro punto di vista sull’essenziale e indagheremo il profano per intravedere il sacro. Gabriele Di Luca Teatro Litta, 8 settembre 2010 23 Teatro Litta GIOCO DI MANO Carrozzeria Orfeo Gruppo formato da Gabriele Di Luca, Luisa Supino e Massimiliano Setti. Diplomati all’Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine, dove si sono conosciuti e formati. Studiano con insegnanti e pedagoghi di fama internazionale tra i quali: Jurij Alschitz, Maurizio Schmidt, Arturo Cirillo, Marco Sgrosso, Michele Abbondanza, François Kahn, Pierre Byland, Massimo Navone, Renato Gatto, Roberto Canziani, Maril Van den Broek, Julie Stanzak, Giovanni Battista Storti, Giuliano Bonanni, Andrea Collavino, Luca Zampar, Fabio Alessandrini, Serena Sinigalia, Elena Bucci ed altri. Nel 2007 costituiscono la compagnia e danno vita al loro primo spettacolo Nuvole Barocche coprodotto da Questa Nave e patrocinato dalla Fondazione Fabrizio De André. Nello stesso anno giungono in finale a due dei più importanti premi nazionali per le arti sceniche: Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti” e “Nuove Sensibilità”, iscritto all’interno del Festival Teatro Italia di Napoli. In entrambi i premi ricevono una menzione speciale della giuria come lavoro particolarmente intenso, umano e meritevole di attenzione. A questo primo progetto seguono Gioco di Mano (2008) e Sul Confine (2009), coprodotto dal Centro RAT - Teatro dell’Acquario e vincitore della quinta edizione del Premio Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti”. GIOCO DI MANO Repliche Sala La Cavallerizza. - Corso Magenta, 24 Milano dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 17.00 – lunedì riposo biglietti dal martedì alla domenica intero € 12 ridotto € 9 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 24 Teatro Litta LA VITA IN UN GIORNO Dal 7 aprile al 1 maggio LITTA_produzioni Progetto Work in Progress - IV edizione, secondo anno La vita in un giorno Scritto e diretto da Giovanni Scacchetti liberamente ispirato a “Malcolm” di James Purdy primo Spettatore Antonio Syxty cast in via di definizione ‘Work in Progress’ è un master per la regia teatrale ideato dal Teatro Litta e dedicato allo svolgimento della professione di un giovane regista. Il master si sviluppa in tre anni di lavoro tutorato dal regista Antonio Syxty, definito ‘primo spettatore’ dell’intero percorso formativo. Il regista Giovanni Scacchetti è al secondo anno del suo triennio di regia. Le precedenti edizioni hanno avuto come protagonisti: Valeria Talenti ( Leonce e Lena, I Malavoglia, Una serata con Pinter) Carmelo Rifici (Il giro di vite, La tardi ravveduta, La signorina Julie), Claudio Autelli (Antigone, Otello, L’amante). Il giovane regista Giovanni Scacchetti, alla sua seconda regia all’interno del Master Work in Progress del Teatro Litta, si cimenta in La vita in un giorno riscrittura per la scena del romanzo “Malcolm” (1959) dello scrittore americano James Purdy, spettacolo che andrà in scena al Teatro Litta dal 7 aprile al 1 maggio 2011. La storia narra la vicenda di un ragazzino, Malcolm, “di una bellezza eccezionale” e rimasto solo al mondo, conteso dall’affetto invadente e geloso di una galleria di personaggi memorabili e destinato così alla perdita dell’innocenza. “Il nostro tempo ha avuto – nell’alcova dei suoi giorni tutti uguali – un degno erede di Peer Gynt e di Pinocchio. E di tutti coloro che hanno il destino di doversi gettare nel mondo con lo slancio di chi deve assolutamente scoprirne il cuore, e dentro il cuore il punto esatto da cui comincia quel battito. Malcolm. Malcolm come forse tutti noi comincia il suo viaggio ricolmo di stupore, ma il suo miracolo sarà non versarne a terra neppure una goccia. Il suo sguardo resterà sempre sgombro, terso, mentre in sette stazioni/episodi intorno a lui si scatenerà lo spettacolo-imbroglio della realtà. Conoscere come è fatta la realtà ha un prezzo: la distruzione del corpo-contenitore… ma che importa? Cos’altro resta – dopo che hai conosciuto come vivono qui gli uomini e le donne, e li hai amati incondizionatamente – se non lasciare le tue tracce su un mucchio di fogli scritti di getto e – ora sì finalmente – entrare dentro questo fantastico silenzio. Seduto su una panchina, Malcolm aspetta per mesi un padre misterioso e scomparso. Al posto di quello compare invece un invadente astrologo, Mr. Cox, che attraverso i suoi indirizzi vuole procurare a Malcolm un posto nella società! Ecco sfilare in una rapida successione un negro impresario di pompe funebri, un pittore nano, un miliardario e sua moglie mecenatessa alcolista, un ex galeotto amante del jazz …e altri ancora. Un grande romanzo americano sconosciuto ai più, un Candido contemporaneo che attraversa il mondo conoscendo arrivismo, invidia, avarizia.” Giovanni Scacchetti Teatro Litta, 8 settembre 2010 25 Teatro Litta LA VITA IN UN GIORNO Giovanni Scacchetti Nato a Torino nel 1974, frequenta il Corso di Regia presso l’ Accademia Nazionale D’Arte Drammatica dove si diploma nel 2007 con lo spettacolo Revisore di Nikolaj Gogol’, portato in scena anche a Mosca nel 2008 all’interno del Festival del Centro Teatrale Na Strastnom. Oltre ai Maestri conosciuti in Accademia nel suo percorso di studio incontra Jairo Cuesta e Jim Sloviack, Rena Mirecka, Giorgio Barberio Corsetti, Lilo Baur, Nikolaj Karpov, Enrique Diaz. Dal 2007 al 2009 è Aiuto Regia di Walter Pagliaro nelle messe in scena di L’amore di Fedra di S. Kane e di La contessina Mizzi di A. Schnitzler. Dal 2004 ad oggi ha curato la regia di Cajka da Il gabbiano di Anton Cechov, KM dalla scrittura e la vita di Katherine Mansfield, Revisore di N. Gogol’, Inverno di Jon Fosse, Tra le sbarre la luce, regia collettiva all’interno del Festival Divinamente Roma, in cui si è occupato della messa in scena di una scrittura nata da un laboratorio con gli attori diretto da Edoardo Erba. Collabora negli ultimi anni con Bruno Buonincontri per le scene e i costumi. Nel 2009 vince il Master triennale Work in Progress del Teatro Litta per il quale nel 2010 mette in scena Zio Vanja di A. Cechov. James Purdy È uno dei più importanti autori americani del ‘900, Gore Vidal l’ha definito “un autentico genio americano” e il New York Times “uno dei migliori scrittori americani di tutti i tempi”. Nasce nel 1923 nell’Ohio ma da molti anni vive a Brooklyn. È autore di oltre 20 libri, tra cui i romanzi Il nipote, Sono Elijah Thrush, La versione di Geremia. Ha scritto anche racconti, poesie, commedie. Progetto Work in Progress è realizzato con il contributo di Comune di Milano – Tempo Libero Provincia di Milano – Settore Cultura Regione Lombardia – Culture, Identità e Autonomie della Lombardia LA VITA IN UN GIORNO Repliche Sala Teatro Litta - Corso Magenta, 24 Milano dal martedì al sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30 – lunedì riposo biglietti martedì / mercoledì / giovedì venerdì / sabato / domenica intero € 12 intero € 18 ridotto € 9 ridotti € 9/12 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) Valido abbonamento Invito a Teatro informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 26 Teatro Litta DON GIOVANNI A MOSCA CIECA Dal 13 giugno al 9 luglio Co-produzione LITTA_produzioni e Compagnia PianoinBilico Don Giovanni a mosca cieca Da “Anatol” di A. Schnitzler con Marco Cacciola, Greta Zamparini, Linda Gennari, Silvia G. Mendola, Tamara Balducci, Lara Guidetti e c ast in via di definizione regia Silvia Giulia Mendola Dopo Otto donne e un delitto, Silvia Giulia Mendola torna e chiude la stagione del Teatro Litta con una nuova regia in prima nazionale Don Giovanni a mosca cieca tratto da “Anatol” di A. Shnitzler. Il palcoscenico ospiterà il piano di vendetta di cinque donne il cui obiettivo finale è il matrimonio di Don Giovanni, Anatol per Schnitzler. Otto personaggi per cinque donne che decidono di giocare con Don Giovanni e di portarlo a interrogarsi su cosa sia la fedeltà, la gelosia, su come sia possibile che un amore finisca, sull’agonia della morte di un amore del quale si conosce il destino, ma ci si rifiuta di riconoscerlo. Don Giovanni diventa una vittima delle interferenze tra ieri, oggi e domani, reso inadatto a vivere il suo tempo: eterno sognatore, capace di vedere il mondo solo coi suoi occhi, l’amore solo col suo cuore, consapevole che ci sia maggior bellezza dentro di lui piuttosto che nel mondo esterno. Don Giovanni e Max, moderno Sganarello, i due protagonisti maschili, sono complementari e possono essere visti come due espressioni dello stesso io: entrambi hanno perso i propri orizzonti e cercano disperatamente di ritrovarli. Note di regia La ricerca del nostro Don Giovanni si esplica in una girandola di amori in cui il protagonista si trova a confrontarsi con tematiche come tradimento, gelosia, irrazionalità, mentre quella di Max è una contemporanea e divertita riflessione ed analisi. Max è la ragione che analizza le pulsioni istintive espresse dal protagonista. Il tutto è raccontato attraverso un gioco “mosca cieca”, le cui regole sono dettate dall’antica e quanto mai moderna complicità femminile: Don Giovanni verrà bendato e solo il caso potrà decidere quale donna sarà la sua prima “vittima” (o carnefice). Ogni quadro potrà essere interrotto in un qualsiasi momento, dalla volontà della donna in “gioco” al grido di: “mosca cieca!”. Don Giovanni non potrà opporsi alla regola, verrà quindi ri-bendato e lanciato tra le braccia di un nuovo personaggio, alle prese con nuove tematiche che apriranno nuovi ed eterni interrogativi. Un gioco che non avrà vincitori, né vinti, la cui fine potrà però essere assai lieta per qualcuno. Silvia Giulia Mendola Silvia Giulia Mendola Silvia Giulia Mendola si diploma presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 2004. Vincitrice del Premio alla Vocazione Hystrio nel 2004, fonda l’anno successivo la Compagnia PianoinBilico, dopo aver ricevuto la Menzione d’Onore per la regia dello spettacolo “Le Relazioni Pericolose” nell’ambito della terza edizione della Borsa di Lavoro dell’Accademia dei Filodrammatici. Tra le altre produzioni, le recenti “Colazione al Fiorucci Store” del 2006/2007 presso il Teatro Olmetto di Milano, “La verità, vi prego, sull’amore” del 2008 presso il Teatro Litta di Milano, “Tutta colpa degli uomini” Teatro Binario 7 Monza, “4 donne e 1 matrimonio” 2008 presso il Teatro Olmetto. Vincitrice del Premio MilanoDonna2010 –categoria spettacolo- per giovani donne che fanno grande Milano. Teatro Litta, 8 settembre 2010 27 Teatro Litta DON GIOVANNI A MOSCA CIECA DON GIOVANNI A MOSCA CIECA Repliche Sala Teatro Litta - Corso Magenta, 24 Milano dal lunedì al sabato alle 20.30 – domenica riposo biglietti lunedì / martedì / mercoledì / giovedì intero € 12 venerdì / sabato intero € 18 ridotto € 9 ridotti € 9/12 abbonamenti Carta Lunatica € 51 (6 ingressi, liberi, a scalare, non nominali) 8 pezzi facili € 60 (8 spettacoli a scelta tra quelli in cartellone) Valido abbonamento Invito a Teatro informazioni e prenotazioni tel. 02.86.45.45.45 [email protected] Ufficio Stampa Cristina Pileggi tel. 028055882 Teatro Litta, 8 settembre 2010 mob. 393.931.44.60 [email protected] 28 Teatro Litta PREZZI E ORARI PREZZI E ORARI Sala Teatro Litta - Cartellone serale INTERO € RIDUZIONI martedì / mercoledì / giovedì venerdì / sabato / domenica 12 18 Under 25 / Agis / Arci / Assoc. Convenzionate Over 60 / Under 18 / Scuole di teatro Le repliche degli spettacoli si terranno: da martedì a sabato alle ore 20.30 domenica alle ore 16.30 Per lo spettacolo “Don Giovanni a mosca cieca ”: da lunedì a sabato alle ore 20.30 domenica riposo € 9/12 9 PREVENDITA € Prevendita 1 lunedì riposo Sala Teatro Litta - Sabati per le famiglie INTERO € rassegna Vieni a teatro con me? 7 Spettacoli ore 16.30 Sala La Cavallerizza INTERO € RIDUZIONI € PREVENDITA € tutti i giorni 12 Over 60 / Under 25 9 Prevendita 1 Le repliche degli spettacoli si terranno: da martedì a sabato alle ore 21.00 Teatro Litta, 8 settembre 2010 domenica alle ore 17.00 lunedì riposo 29 Teatro Litta ABBONAMENTI e SPECIAL ABBONAMENTI e SPECIAL abbonamenti CARTA LUNATICA 6 INGRESSI € 51 Carta non nominale, libera, a scalare, valida per tutti gli spettacoli in cartellone, in tutti gli spazi: Sala Teatro Litta e Sala La Cavallerizza (escluse recite straordinarie e festival) CARTA LUNATICHINA 10 INGRESSI € 50 Carta non nominale, libera, a scalare valida per la rassegna “Vieni a Teatro con me?” per bambini e famiglie 8 pezzi facili… 8 INGRESSI, € 60 Carta nominale che prevede la scelta libera di 8 titoli all’interno dell’intera stagione, valida per tutti gli spazi: Sala Teatro Litta e Sala La Cavallerizza (escluse recite straordinarie e festival) Abbonati al Teatro Litta, riceverai la LITTA CARD: tante agevolazioni, convenzioni e vantaggi studiati appositamente per te, per il tuo tempo libero e la tua voglia di stare con noi! SPECIAL VIENI A TEATRO CON I MEZZI PUBBLICI,NOI TI RIMBORSIAMO IL BIGLIETTO! Ti rimborsiamo il biglietto ATM (ordinario urbano) usato per raggiungere il Teatro Litta. Scrivi un messaggio sul biglietto che sarà esposto in un grande puzzle nel foyer del teatro. IL GIOVEDÌ DELLO STUDENTE Biglietto scontato a 9 € a chi presenta il tesserino universitario al botteghino del Teatro Litta BUONCOMPLEANNO! posto unico € 3 Riduzione riservata a tutti coloro che compiono gli anni la sera in cui vengono a teatro (riduzione valida solo se in possesso di documento d’identità, per tutti gli spettacoli in cartellone escluse recite straordinarie e festival) PROMOZIONEAbbonati INVITO A TEATRO posto unico € 9 Sei abbonato a Invito A Teatro? Il carnet è più ricco! Per tutta la stagione 2010/2011 presentando alla biglietteria il carnet di invito a teatro, potrai vedere tutti gli spettacoli in scena al Litta o alla Cavallerizza pagando il biglietto solo € 9 (riduzione valida per tutti gli spettacoli in cartellone esclusi festival e recite straordinarie) Teatro Litta, 8 settembre 2010 30 Teatro Litta Festival Connections 2010 F estival C onnections 2 0 1 0 IL PROGETTO CONNECTIONS IN BREVE Connections è un’iniziativa in collaborazione con il National Theatre di Londra e con la rete International Connections e nasce per coinvolgere i giovani (14-19 anni) in un percorso teatrale qualificato, che li vede assoluti protagonisti. Il progetto prevede la messinscena di testi di drammaturgia contemporanea, commissionati a drammaturghi di livello internazionale e scritti pensando ai giovani ed al loro immaginario. Il progetto, della durata di dodici mesi, coinvolge più di 35 scuole della città di Milano e del territorio regionale, per un totale di circa 1000 giovani, impegnati nello studio e nella messinscena dei testi a disposizione - il Portfolio 2010 conta circa 40 titoli - e altri 4000 che assistono agli spettacoli durante l’anno. Il Teatro Litta propone alle scuole superiori della città, della provincia e della regione Lombardia, una serie di opere commissionate ad autori italiani di prestigio e di traduzioni di testi stranieri. Il percorso, che inizia a fine ottobre con i primi incontri e le adesioni delle scuole al progetto, prevede una prima fase di laboratori durante l’anno scolastico all’interno delle scuole, la messa in scena dei testi nei mesi di maggio e giugno all’interno del proprio istituto e si conclude a settembre con il Festival Connections inserito nella stagione del Teatro. Il Teatro mette a disposizione i testi commissionati ad autori italiani, la traduzione dei testi inglesi, gli operatori teatrali che collaborano con le scuole, la sala per le prove precedenti la rassegna, un tecnico, il materiale tecnico e il materiale scenico di base per la rappresenazione finale. La rete fra i vari partner italiani ed europei si è sviluppata fortemente: dopo le esperienze del Liceo Vittorio Veneto nel 2008 e del Liceo Russell di Milano a luglio 2009 che hanno partecipato ad un Festival internazionale di teatro per giovani a Newcastle, in Inghilterra, il Liceo Scientifico Severi, è stato invitato a presentare il proprio spettacolo, In treno con Albert di Edoardo Erba, a InterTWINed, Festival Internazionale di teatro per giovani, in Germania dal 7 al 14 marzo 2010 al Consol Theatre di Gelsenkirchen, capitale europea della cultura nel 2010. Al festival hanno partecipato partner di diversi paesi europei (Germania, Italia, Inghilterra, Irlanda, Norvegia, Polonia e Turchia): circa 100 ragazzi dai 15 ai 19 anni hanno presentato agli altri colleghi e al pubblico i loro spettacoli e hanno preso parte a workshops in inglese su diverse forme e generi teatrali (Commedia dell’Arte, Clowneria, Coreografia, Teatro Corale, Teatro danza, ecc.), incontri e dibattiti post-spettacolo. Ginevra Notarbartolo, attrice e operatrice del Teatro Litta, ha condotto per tutta la settimana il workshop sulla Commedia dell’Arte, il cui esito, insieme agli altri, è stato presentato al pubblico sabato 13 marzo. Durante il loro soggiorno, i giovani sono stati ospiti dalle famiglie dei loro coetanei, unendo in questo modo alla soddisfazione personale, la possibilità di instaurare relazioni internazionali e interculturali. In ambito nazionale, al fine di creare un’interazione sempre maggiore tra i giovani di tutta Italia, si intende rafforzare la collaborazione con altri teatri sul territorio (Bologna, Savona, Terni e Firenze) e quella già attiva con il Giffoni Film Festival, il più importante festival di cinema per ragazzi e giovani nel panorama nazionale. Un gruppo di ragazzi di Connections è stato a Giffoni dal 22 luglio al 1°agosto 2010, mentre un gruppo di Giffoni è invitato al Festival Connections a Milano. Teatro Litta e Giffoni vogliono così contribuire alla formazione di un pubblico più attento e più critico: il teatro e il cinema diventano i punti di partenza, gli strumenti più adatti per offrire stimoli e spunti attraverso un linguaggio universale. Teatro Litta, 8 settembre 2010 31 Teatro Litta FESTIVAL CONNECTIONS FESTIVAL CONNECTIONS 7-10 OTTOBRE 2010 T eatro L itta M ilano Dal 7 al 10 Ottobre 2010 il Teatro Litta presenta la sesta edizione del Festival Connections. Durante il Festival verranno presentati i 12 spettacoli selezionati fra i 35 allestiti con la regia di operatori teatrali qualificati e una selezione di 6 estratti che verranno inseriti in una sezione speciale della rassegna. Dal 2009 il Festival Connections a Milano prevede un focus specifico rivolto ad un paese diverso ogni anno: il paese scelto per il 2010 è la Germania. I ragazzi di Gelsenkirchen presenteranno il loro spettacolo e parteciperanno a tutte le attività. Anche quest’anno il Festival verrà arricchito da numerose iniziative rivolte ai giovani partecipanti, tra cui l’Osservatorio della critica, che vede impegnati i ragazzi nella recensione degli spettacoli e nella redazione del daily ConnectionsNews. Inoltre ci saranno laboratori teatrali anche in lingua inglese, incontri con gli autori italiani ed europei, incontri con giornalisti, feste, dibattiti, workshop, forum ecc. Tutto questo rende il Festival un’occasione di confronto per tutti i giovani partecipanti e per i partner italiani ed europei, ma soprattutto un momento di riconoscimento reale e concreto del lavoro svolto durante l’anno. Per quest’anno stiamo valutando di coinvolgere come Testimonial un giovane personaggio dello spettacolo, conosciuto a livello cittadino e nazionale e che sarà presente nei giorni del festival per incontrare e confrontarsi con i giovani partecipanti. Il programma dettagliato e tutte le informazioni sul Festival Connections, verranno resi noti in un’apposita conferenza stampa che si terrà nel mese di settembre. www.teatrolitta.it/festival_connections Teatro Litta, 8 settembre 2010 32 Teatro Litta NAPOLI DICIOTTO CARATI Dal 7 al 9 gennaio 2011 CRT Teatro dell’Arte Produzione Napoli Teatro Festival Italia in coproduzione con Teatro Litta di Milano e CRT Centro di Ricerca per il Teatro NAPOLI DICIOTTO CARATI testo commissionato dal Napoli Teatro Festival Italia di Antonio Skármeta regia Giovanni Scacchetti con Giovanni Mauriello, Roberto David García Suárez, Michele Schiano di Cola, Bruno Crucitti, Elena Cepollaro, Matteo Mauriello, Valeria Almerighi, Gaetano Callegaro con l’Orchestrina Le Conseguenze del Bancone: Valerio Sgarra, Giulio Fazio, Fulvio Gombos scene e costumi Bruno Buonincontri video Luigi Pingitore pantomima Alessio Romano disegno luci Fulvio Melli La storia scritta per il Napoli Teatro Festival Italia dal grande scrittore cileno Antonio Skármeta – autore di Ardente Paciencia, il testo da cui è stato tratto il film Il Postino con Massimo Troisi – come ode a una città e ai suoi abitanti, Napoli. L’avventura di Vinicio, un ragazzo argentino che torna a Napoli per vendicare la memoria del nonno, grande attore morto in esilio a causa del malvagio critico Bizzarro. L’ironia di uno sguardo sudamericano condito e spinto dalla musica dal vivo dell’ensemble terrible Le Conseguenze del Bancone, il racconto divertente di una iniziazione ai sentimenti, al teatro, alla città. Crt Teatro dell’Arte viale Alemagna 6, 20121 Milano Uffici 02881298 tram 1, 19, 27 - autobus 57, 61, 94 MM 1 - 2 (Cadorna) - BikeMi 33 informazioni e prenotazioni 0289011644 [email protected] www.teatrocrt.it Teatro Litta, 8 settembre 2010 33 Teatro Litta CORSI di TEATRO 2010/2011 C O R S I di T E AT R O 2 0 1 0 / 2 0 1 1 Giocando…Teatrando Un’introduzione al mondo del teatro per bambini e ragazzi dagli 8 ai 13 anni Il corso favorisce ed evidenzia la naturale capacità di gioco dei bambini, il loro desiderio di travestirsi, indossare maschere, cambiare voce, gestualità, forma ai pensieri… tutti i bambini, quando giocano, recitano! Più un gioco è strutturato, però, più regole vi sono ad organizzarlo. Nella prima fase dell’anno i bambini, attraverso facili e divertenti esercizi teatrali, imparano, lavorando insieme, le regole e i codici del palcoscenico. La seconda fase dell’anno, più consistente in termini di impegno, presenza e concentrazione, prevede la scelta e la preparazione del saggio finale. Su la maschera! L’esperienza di una seconda vita virtuale per adolescenti dai 14 ai 18 anni Questo corso è rivolto a ragazzi e adolescenti che desiderano sperimentare e approfondire le proprie capacità ed esprimere le proprie emozioni attraverso codici diversi da quelli utilizzati nella quotidianità. La scena teatrale è il territorio che, in questo caso, crea le condizioni per apprendere nuovi linguaggi, differenti gestualità, indossare maschere o riuscire finalmente a liberarsene. È possibile accedere attivamente alla dimensione della scena avvalendosi di due requisiti fondamentali: la tecnica e la capacità di gioco. Nella prima fase dell’anno si sviluppa un percorso mirato a questa duplice finalità: attraverso lo studio si apprendono le regole che organizzano la scena teatrale, si lavora sull’uso della voce e del corpo, sulla dizione; numerosi esercizi individuali e di gruppo saranno rivolti alla ricerca della capacità di gioco, indispensabile per entrare nel grande gioco del teatro. Nella seconda parte dell’anno, anche e soprattutto in base al lavoro svolto e ai risultati ottenuti, viene scelto e affrontato un testo teatrale si lavora alla realizzazione del saggio finale. Un sogno nel cassetto Non è mai troppo tardi per mettersi alla prova in un corso amatoriale per adulti di tutte le età Questo corso ha un carattere “amatoriale” ed è indirizzato a chi, giovane e non più giovane, intenda soddisfare il proprio desiderio di salire e recitare su un palcoscenico, almeno per una volta. A chi, per l’appunto, ha un sogno da realizzare. Il primo obiettivo è la formazione di un gruppo che “lavora insieme”. Dunque, per quanto il corso mantenga sempre una impostazione di “gradevole passione”, ogni iscritto è tenuto a portare con sé e a condividere col gruppo, un bagaglio personale che contenga un deciso impegno e una indispensabile costanza. Una prima parte delle lezioni è dedicata alla conoscenza di sé e delle proprie capacità espressive, al rapportarsi con gli altri e con il gruppo. In questo breve percorso, attraverso facili e divertenti “giochi teatrali”, si abbattono alcuni ostacoli o resistenze, si creano confidenza e nuove condizioni per favorire uno sblocco emotivo. Si lavora sulla concentrazione, sulle sensazioni, sull’improvvisazione, sul movimento nello spazio e sul ritmo. Vengono proposti facili esercizi sia nell’ambito della gestualità che in quello dell’uso della voce; si riceve, insomma, un’infarinatura di tecnica teatrale. La seconda fase, più consistente anche in termini di tempo, è quella che maggiormente contraddistingue la particolarità del percorso intrapreso. In questi incontri, infatti, si affronta un testo o una serie di scene, con l’intento di “provarsi” il più possibile nella pratica dello “stare in scena” per arrivare alla realizzazione di uno spettacolo. Due incontri prova, permetteranno agli iscritti di conoscere, in concreto, il metodo di lavoro e di averne una visione ben definita rispetto alle proprie individuali esigenze. L’arte del divertirsi Un corso di teatro comico per apprendere un modo insolito, ironico e autoironico per comunicare È indicato per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al teatro comico, disinibirsi verbalmente, comprendere il modo di comunicare ed imporsi agli altri, distaccarsi dalla routine, o divertirsi con ironia e autoironia. La struttura del corso tocca materie quali: · Il teatro comico, la commedia brillante, autori classici e contemporanei. · L’uso del corpo per dar vita al guitto e per l’apprendimento della “no verbal comunication” · Dinamiche sensoriali individuali e di gruppo · L’uso terapeutico della risata Durante l’anno accademico interverranno ad alcune lezioni diversi personaggi noti al grande pubblico (registi, comici, attori). Informazioni e iscrizioni Ariella Gottardi c/o Teatro Litta Corso Magenta, 24 – 20123 Milano tel. 02.80.55.882 [email protected] www.teatrolitta.it Teatro Litta, 8 settembre 2010 34 Teatro Litta Corso Propedeutico di Arte Drammatica C orso P ropede u tico di A rte D rammatica Il Teatro Litta organizza anche per la stagione 2010/2011 un Corso Propedeutico di Arte Drammatica rivolto a giovani di 18-30 anni interessati a intraprendere, attraverso un percorso professionale, il mestiere dell’attore. Il corso, con frequenza bisettimanale dalle ore 20.00 alle 23.00, si propone di offrire agli allievi gli strumenti tecnici e la competenza per analizzare e affrontare il testo drammaturgico e di renderli consapevoli dei propri mezzi espressivi, attraverso l’acquisizione di specifiche e diversificate competenze. I contenuti sono pensati e strutturati anche in previsione delle selezioni da parte delle Accademie d’Arte Drammatica riconosciute a livello nazionale. Il corpo docente è costituito da affermati professionisti, protagonisti del panorama teatrale italiano, quali Carmelo Rifici, Claudio Autelli, Alessio Romano, Maria Consagra, Elena Arcuri. Le materie d’insegnamento sono dizione, analisi del testo e interpretazione, recitazione, studio del movimento, studio del corpo, studio della voce, improvvisazione. L’accesso al corso, limitato a 15 allievi, prevede un colloquio attitudinale e un breve provino. Carmelo Rifici, Coordinatore Didattico del Progetto, è il Regista vincitore degli Olimpici del teatro 2009, il maggiore riconoscimento assegnato in Italia al Teatro di Prosa. Collaboratore dal 2006 di Luca Ronconi, l’anno scorso ha messo in scena presso il Piccolo Teatro di Milano I Pretendenti di J.L. Lagarce e Il gatto con gli stivali di L. Tieck. Informazioni e iscrizioni Ariella Gottardi c/o Teatro Litta Corso Magenta, 24 – 20123 Milano tel. 02.80.55.882 [email protected] www.teatrolitta.it Teatro Litta, 8 settembre 2010 35 Teatro Litta NEL LABORATORIO DELLA SCRITTURA N E L L A B O R AT O R I O D E L L A S C R I T T U R A edizione 2 0 1 0 / 2 0 1 1 Corsi di scrittura narrativa curati da Laura Lepri Da diversi anni Laura Lepri, nota e stimata editor, si occupa di gestire e curare corsi di scrittura narrativa. La collaborazione con il teatro Litta, avviata ormai alcuni anni fa, nasce dall’ efficace sinergia di più elementi: la consapevolezza della necessità di ‘professionisti della scrittura’ nel mondo dell’editoria, una grande passione per la scrittura, l’esperienza e la professionalità della curatrice, unite alla poetica e alla linea artistica del Litta, ossia la valorizzazione del teatro di parola e l’attenzione e l’impegno per la realizzazione di attività di formazione artistica diversificate. Nel corso di questi anni, alcuni allievi dei corsi hanno pubblicato dei testi, altri hanno avviato delle collaborazioni con il mondo editoriale, altri ancora stanno lavorando ai loro romanzi. Tutti sono diventati dei lettori consapevoli, una delle finalità fondamentali di questi corsi che sono anche una guida alla lettura e all’approfondimento di testi classici e contemporanei. Anche quest’anno i corsi si articoleranno in questo modo: I Livello (principianti) max 20 iscritti, lezione il martedì dalle 18.30 alle 20.30 Nel primo livello si forniscono gli elementi base della scrittura narrativa: trama, personaggi, punto di vista, tempi e spazi narrativi, registri stilistici… Costo: € 1.100,00 Iva inclusa. II Livello (avanzato) max 20 iscritti, lezione il mercoledì dalle 18.30 alle 20.30 Nel secondo livello si affrontano in modo pia approfondito alcuni nodi della tecnica narrativa., in particolare il tema previsto per questa edizione sarà l’editing. Costo: € 1.100,00 Iva inclusa. Sia il primo sia il secondo livello constano di 20 incontri: si alternano delle lezioni tecnico-pratiche tenute da Laura Lepri (15), a incontri con ospiti esterni (5), scrittori, editor e rappresentanti del mondo editoriale. Alle edizioni precedenti hanno partecipato, tra gli altri, Carmen Covito, Isabella Bossi Fedrigotti, Edoardo Albinati, Antonio Franchini, Elena Loewenthal, Ena Marchi, Giorgio Pinotti, Antonio Scurati, Alessandro Fabbri, Goffredo Buccini, Sergio Altieri, Nicola Lecca, Benedetta Centovalli, Sebastiano Mondadori, Melania Mazzucco… Gli allievi di entrambi i livelli si misurano in due concorsi interni - a Carnevale e alla fine delle lezioni -, scrivendo un racconto a tema, leggendolo e votando il migliore; l’iniziativa vuole sollecitare il confronto diretto e concreto all’interno di quella comunità di lettori che sono i corsi di scrittura. Le lezioni inizieranno a novembre e si terranno presso la Sala Pontiggia del Teatro Litta. Martedì 19 ottobre alle ore 18.30 Laura Lepri presenterà i corsi di scrittura in un incontro aperto al pubblico. Informazioni e iscrizioni Chiara Geviti c/o Teatro Litta tel. 028055882 mob. 3939719038 [email protected] Teatro Litta, 8 settembre 2010 36 Teatro Litta Corso Magenta, 24 - 20123 Milano - www.teatrolitta.it Botteghino T 02.86.45.45.45 - Uffici T 02.80.55.882 e 02.80.55.891 - [email protected]