DPCS 2014 Allegato n.2 Piano Integrato dei Controlli in ambito sanitario e socio-sanitario Area Programmazione Acquisto e Controllo 1 AREA PROGRAMMAZIONE, ACQUISTO E CONTROLLO PIANO DEI CONTROLLI AMBITO SANITARIO La attività di Vigilanza e Controllo nelle Unità di Offerta 1 – Strutture Sanitarie Accreditate. ACCREDITAMENTO E VIGILANZA AREA SANITARIA Il previsto “Controllo sulle Unità di Offerta” si esplica attraverso una azione di vigilanza, monitoraggio e controllo della idoneità delle strutture sanitarie che, nella fattispecie, è definita dal meccanismo dell’accreditamento istituzionale mediante la verifica del possesso / mantenimento dei requisiti normativi richiesti, sulla base di specifiche attribuzioni di competenze e funzioni. Ciò che è appunto quanto, periodicamente richiesto gli scorsi anni, è ulteriormente ribadito a conferma, anche per quest’anno, dal documento Allegato 3 “Regole di Sistema 2014 – Ambito Sanitario” alla DGR n. 1185/13 (c.d. “Regole per l’Esercizio 2014”). In concreto, per la SC queste verifiche prevedono, da un lato, il diretto coinvolgimento per l’ambito organizzativo-gestionale (quali ad esempio la qualità della dotazione della documentazione sanitaria e la efficacia della messa in pratica delle procedure in essa descritte – carta dei servizi, linee guida, protocolli, attività progettuali, ovvero il soddisfacimento dei requisiti professionali richiesti nell’impiego del personale sanitario), mentre d’altro canto richiedono il supporto e la continua collaborazione dei vari Servizi / Dipartimenti dell’Azienda, istituzionalmente preposti ad operare sui temi inerenti gli aspetti principalmente tecnologici e strutturali, della sicurezza e preventivi (innanzitutto, Dipartimento PAC e Dipartimento di Prevenzione Medico), nelle modalità definite da parte della Direzione Strategica Aziendale. E’ pure da rimarcare che tali interventi di verifica del rispetto di questi requisiti funzionali, che di fatto costituiscono delle pre-condizioni (“verifica di conformità”), a garanzia dello svolgimento dell’attività sanitaria in termini adeguati per la tutela del paziente, degli operatori e finanche dell’ambiente, e che si sommano ad una azione di “monitoraggio” dei comportamenti da quelle stesse pre-condizioni previsti, vengono eseguiti nel quadro specifico di un ambito territoriale complessivo che, per la realtà della ASL di Milano, comprende oltre 300 punti di erogazione (ben differenziati per tipologia d’offerta, si veda per il dettaglio quanto già evidenziato al capitolo descrittivo della Rete d’Offerta Sanitaria, in All. 1 Analisi di contesto) variamente strutturati, tra ambito ospedaliero e rete territoriale, accreditati e contrattualizzati col Servizio Sanitario Regionale. Varrà qui la pena di ricordare brevemente (Tab. 1), l’insieme di questi punti di erogazione di prestazioni sanitarie (sia per conto del SSR/N, che solo accreditate) inclusi entro i confini del territorio dell’Asl e per comodità raggruppato per macrocategorie. Si tratta di un dato che, pur nella sua estrema sinteticità, ben serve a rappresentare il grado di complessità del sistema. Tab. 1: ASL di Milano. Strutture sanitarie accreditate e contrattate SSR. Riepilogo per tipologia. Macrocategorie per tipologia di attività N. di attività presenti Strutture di ricovero ordinario 36 Strutture di ricovero a ciclo diurno 1 Psichiatria territoriale residenziale 31 Psichiatria territoriale non residenziale 38 2 U.O. Neuropsichiatria Infantile 28 Specialistica Ambulatoriale 80 Radiologia / DIM territoriale 44 Strutture Odontoiatriche 34 S.Me.L. territoriali 21 Centri per Ossigenoterapia Iperbarica 2 Attività di Dialisi – punti di erogazione 17 (dati aggiornati al 01.12.2013) Volendo poi considerare separatamente la rete di offerta per le prestazioni di ricovero e quella relativa alle attività “territoriali/ambulatoriali” in senso letterale più ampio, un ulteriore elemento di riflessione è quello della dotazione complessiva di posti letto (Tab. 2), pur fisiologicamente oggetto di variazioni nel tempo (per lo più legate a interventi di manutenzione nei reparti, modifiche di assetto, variazioni negli organici, …), peraltro di non elevato rilievo epidemiologico. In questo caso va considerato il fatto che la effettiva disponibilità di posti letto attivi è comunque inferiore al dato formale determinato dagli assetti, con margini di variabilità anche sensibili su proiezioni temporali anche brevi, nell’ambito dello stesso presidio. Tab. 2: ASL di Milano. Dotazione dei posti letto nelle Strutture Sanitarie di Ricovero e Cura accreditate. N. p.l. accreditati Di cui posti letto contrattati SSR 9.102 8.853 734 702 9.836 9.555 1.561 1.483 37 37 Totale posti letto in post-acuzie 1.598 1.520 totale 11.434 11.075 Posti letto in degenza ordinaria Posti letto in day hospital / day surgery Totale posti letto per acuti Posti letto in riabilitazione (degenza ordinaria) Posti letto in riabilitazione (day hospital / day surgery) (dati aggiornati al 01.12.2013) A questo quadro va poi aggiunta l’implementazione, giusto quanto previsto dalle DDGR 937/10 e 1479/11, dei reparti tecnici per lo svolgimento delle c.d. cure sub-acute. Ancora, a caratterizzare ulteriormente, la qualità dell’offerta, è la numerosa presenza sul territorio di presidi della rete ospedaliera dell’Emergenza-Urgenza: si tratta di 20 unità di Pronto Soccorso nei nosocomi cittadini, organizzate in taluni casi dipartimentalmente in 8 DEA e 4 EAS. Da quanto fin qui accennato risulta evidente che la richiesta attività di vigilanza, monitoraggio e controllo in capo alla SC, con finalità, compiti ed effetti dunque ad un tempo di deterrenza e di stimolo nei confronti degli Erogatori, non potendo affrontare in modo continuo e costante l’intero panorama dell’offerta sanitaria, non può che indirizzarsi su tematiche e obiettivi più limitati e precisi. 3 Nella fattispecie, si tratta di tematiche ampiamente già definite dalle indicazioni della Direzione Generale regionale. E’ questo infatti, anche per il 2014 come per il passato del resto, il contesto generale di riferimento fondamentale che occorre tenere in considerazione per la definizione del Piano dei Controlli, a motivare e rendere coerente con le logiche di Sistema ogni successivo impianto di pianificazione programmatoria. Programmazione che identifica pertanto i principali ambiti di intervento istituzionale cui fare quindi sostanziale riferimento e rinvio tra quelli, particolarmente complessi e copiosi, delineati a cominciare dalla precitata DGR n. X/1885 del 20.12.13 (“Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio-Sanitario regionale per l’esercizio 2014”) che, ultima in ordine cronologico, va ad aggiungersi ai precedenti numerosi atti di indirizzo che si sono succeduti ed integrati nel tempo per le più svariate tematiche, come (per non citarne che alcune) la DGR n. IX/1479 del 30.03.11 in relazione alle Cure Sub-acute e le Macroattività complesse ad alta integrazione di risorse, la DGR n. IX/1962 del 06.07.11 ancora per le Macroattività Ambulatoriale ad Alta Complessità Assistenziale, e l’attività di Emodinamica, etc. Nella previsione delle nuove regole di sistema per l’ambito sanitario vengono indicati, per quanto qui di interesse, diversi interventi di riordino della rete d’offerta, destinati ad avere un impatto rilevante sulle numerose strutture presenti nel territorio della Asl, a cominciare, a titolo di esempio, dalla attività di Riabilitazione (per cui l’eccesso dei posti letto della riabilitazione ospedaliera dovrà subire una contrazione, tramite riconversione in postazioni tecniche di MAC), per prendere in esame poi la rete per le Cure Palliative e la Terapia del Dolore e quella dei Punti Nascita e di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Ancora, nel corso del 2014 è preannunciato l’avvio del percorso di accreditamento istituzionale delle Stroke Unit, a completare quanto avviato con l’adozione del Decreto DGSanità n. 10068/08, per il riconoscimento delle Unità di Cura Cerebrovascolari (UCV-SU). Soprattutto ed in particolare, tuttavia, è da rimarcare la riorganizzazione della Rete Trasfusionale (Servizi Trasfusionali e Unità di Raccolta per sangue ed emocomponenti), per gli aspetti sia di complessità che di numerosità delle strutture coinvolte. A fronte del quadro complessivo così delineato, e pur nella difficoltà oggettiva di riuscire a determinare un dato numerico di programmazione attendibile per il 2014, se non previo confronto e concertazione dipartimentale e sovra-dipartimentale, le risorse della SC saranno impiegate per l’anno in corso alla esecuzione degli interventi finalizzati a garantire, da un lato: 1. le c.d. verifiche ordinarie, per la conformità alle previsioni autorizzative richieste dal Normatore, come appunto è il caso della processazione delle istanze di autorizzazione e/o accreditamento (anche presentate con procedura di asseverazione – perizia), inviate in ottemperanza alle nuove Regole di Sistema, e inoltre delle varie richieste di variazione nell’assetto formale e di rimodulazione dell’offerta delle Strutture, ai sensi delle DDGR n. 9014/09, n. 621/19, oltre che per adempiere anche alle disposizioni in ordine all’adeguamento dei Piani Organizzativi Aziendali validati dagli organi regionali; e dall’altro, 2. gli interventi c.d. non ordinari, avviati su programmazione specifica, con obiettivi di conoscenza e focalizzazione di fenomeni determinati, come ad esempio per effetto delle richieste pervenute, da Enti o singoli cittadini (segnalazioni, esposti), quelli intesi quale prosecuzione e completamento di iniziative già avviate negli anni scorsi (come gli interventi sulle “piccole” realtà territoriali) o ancora, per l’appunto, quelli preannunciati e previsti dalla recente normativa nazionale e regionale. E’ peraltro evidente come possa risultare decisamente difficoltoso riuscire a definire, in un’ottica di previsione e progettualizzazione degli interventi, una differenziazione per priorità in funzione della rilevanza “strategica” delle tematiche da affrontare, dal momento che la fruibilità e 4 l’ottimizzazione delle risorse disponibili costituiscono argomento che ha acquistato rilevanza di vincolo sempre più incisivo in termini programmatori, rispetto all’analisi delle tempistiche di attuazione e alla metodologia d’azione richieste. Da ultimo infine, merita comunque di essere ricordata, quale contributo qualitativo della SC al miglioramento del livello complessivo di tutela, adeguatezza e sicurezza del “Sistema”, anche l’azione svolta, che verrà garantita anche per il futuro, nell’ambito delle c.d. azioni di miglioramento, attraverso il confronto, l’informazione, il supporto tecnico e la collaborazione con le strutture decisionali strategiche degli Enti erogatori SSR, nelle varie fasi del percorso istituzionale di accreditamento (riclassificazioni, ampliamenti, riorganizzazioni organizzative, etc.) e, quando richiesta, con la partecipazione ai c.d. “tavoli tecnici” interaziendali e regionali. 5 Controlli su procedura rilevazione Customer Satisfaction. Sono previsti controlli sulla metodologia della somministrazione della Customer Satisfaction e la congruenza con quanto dichiarato nel documento Check-list. L’obiettivo dei controlli è in primo luogo di verificare la corrispondenza tra file trasmesso ad ASL e questionari compilati dai pazienti. Il controllo sarà anche finalizzato al miglioramento organizzativo della somministrazione e del trattamento dei questionari. Verrà aggiornato il protocollo messo a punto nel 2012. Nel 2014 si prevede di visitare un campione rappresentativo pari al 5% degli enti erogatori privati e pubblici. I controlli effettuati nelle strutture hanno duplice finalità in quanto non solo permettono di verificare la congruenza dei dati trasmessi ma apportano un contributo significativo come momento di confronto e verifica delle modalità organizzative nella gestione del processo. La reportistica inerente alla CS, elaborata da ASL e trasmessa alle strutture, viene utilizzata come strumento di analisi dei dati e delle criticità; si è constatato inoltre che il processo di CS, integrato con le procedure di qualità, permette alle strutture di ottimizzare le procedure al fine ultimo di migliorare la qualità dei servizi offerti e di soddisfazione dell’ utenza. Le diverse realtà che si vanno a conoscere, per tipologia e dimensione, consentono di arricchire l’esperienza degli operatori ASL da diffondere nelle strutture stesse per ottimizzare le differenti metodologie di lavoro interne e incentivare l’ utilizzo della CS all’ esterno, ad esempio con le associazioni dei cittadini. Nuovi controlli informatici per pratiche cittadini UE a carico di casse estere. Verranno automatizzati i controlli sulla completezza dei dati da trasmettere al Ministero della Salute per la relativa fatturazione alle casse estere. La completezza dell’informazione fornita dalle Strutture è condizione necessaria per il rimborso della prestazione ambulatoriale o del ricovero. Controlli statistici. Sulla base delle analisi dei dati dei flussi informativi regionali vengono prodotti i seguenti report: Mortalità ospedaliera. Sulla base del rischio di morte assegnato al ricoverato sulla base del sistema APR-Drg, vengono individuati i casi anomali, ovvero i deceduti con bassa probabilità di decesso. Congruenza tra assetto di accreditamento e tipologia di prestazione ambulatoriale erogata. Vengono ricercate eventuali prestazioni erogate non corrispondenti alle branche specialistiche per cui la struttura è accreditata. Controlli sull’occupazione di posti letto per reparto e per singola giornata al fine di individuare anomalie e incoerenze con l’assetto accreditato. 6 PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DELLA SPECIALISTICA Attività anno 2013 La finalità dell’attività di controllo effettuata nell’ambito della specialistica ambulatoriale è tesa a verificare che le attività oggetto di contratto si svolgano conformemente alle regole specifiche generali e di settore sollecitando gli erogatori al ripristino della regolarità della gestione. Nel caso di rilievo di fatti meritevoli di approfondimenti per non conformità alle regole di sistema, l’attività di controllo comporta l’adozione di provvedimenti quali l’estensione dell’indagine a tutta la produzione, le sanzioni amministrative e l’eventuale segnalazione all’autorità competente. Le attività di controllo svolte nel 2013 per quanto riferito alla produzione 2012 validata dalla Regione hanno interessato tutte le Strutture presenti nei comuni di Milano, Bresso, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Cusano Milanino e Sesto San Giovanni afferenti all’ASL. Come per il passato, anche questo controllo ha visto una riduzione della numerosità degli errori nel flusso informativo di rendicontazione (28/san) anche per effetto della costante azione di verifica e di controllo che portato una maggiore attenzione, da parte di tutte le strutture, sia nella rendicontazione che nella refertazione delle prestazioni. Questa maggiore attenzione si è tradotta, in molti casi, in un maggiore supporto informatico per gli operatori di accettazione delle strutture con l’introduzione di controlli automatici ad esempio sulle prestazioni in esenzione e sulle associazioni di prestazioni non consentite. L’obiettivo regionale sui controlli delle prestazioni ambulatoriali, stabilito all’interno delle regole di sistema che prevedono l’effettuazione delle verifiche in misura non inferiore al 3,5% della produzione, per Milano è rappresentato mediamente da circa 400.000 record. Questa attività, essendo caratterizzata da alto numero di prescrizioni (oltre 11.000.000), deve necessariamente privilegiare i controlli di tipo statistico formale per verificare l’eventuale occorrenza di situazioni ad alto rischio di opportunismo e/o di errata modalità di erogazione/rendicontazione delle prestazioni. I controlli vengono effettuati oltre che sulle fattispecie previsti dalla normativa regionale (DGR 10804/2009) anche su alcune tipologie definite dalla ASL. Le tabelle che seguono riepilogano l’attività svolta nel 2013. La tabella 1 illustra l’attività di controllo svolta in termini di record. Analizzando i dati in essa contenuti è possibile rilevare la bassa numerosità di record controllati per alcune categorie, relative a tipologie di potenziali errori ormai consolidate per le quali le strutture erogatrici applicano corrette modalità di rendicontazione a seguito delle indicazioni fornite durante i controlli sino ad oggi svolti. Analogamente è possibile osservare come alcune tipologie ad interesse locale introdotte nel piano di controllo del 2013 hanno evidenziato nuove criticità. La tabella 2 riporta il valore economico del controllo effettuato, stratificato per tipologia. 7 Tab. 1: A attività controllo ambulatoriale 2013 Tipo Controllo EMODIALISI ANTIMICOGRAMMA COLONSCOPIA COPROCULTURA GLUCOSIO TAC - RM CREATININA ASSISTITO DECEDUTO ALLA DT CONTATTO ELETTROFORESI PS SEGUITO DA RICOVERO DURANTE RICOVERO RADIODIAGNOSTICA RICETTE DOPPIE RICOMPRESE NEL DRG DI RICOVERO MEDICO CESSATO ALLA DT PRESCRIZIONE BILIRUBINA CONTROLLO VISITA ESTRAZIONE DNA RNA Problematiche di interesse locale STRANIERI COLESTEROLO LDL ESENZIONI 10804 n. Record 3 3 20 21 32 255 459 844 1.765 2.003 3.050 3.897 5.675 6.408 6.456 8.097 9.960 10.185 15.511 20.539 104.088 361.934 TOT record controlli al 31/12/2013 561.205 Record 2012 11.390.885 Atteso TOT 3,5% (n°) 398.681 4,93 Controlli TOT (%) Tab. 2: Esiti economici controlli ambulatoriali 2013 - Decurtazione (euro) per tipologia di controllo Tipo Controllo ANTIMICOGRAMMA GLUCOSIO EMODIALISI COPROCULTURA COLESTEROLO LDL COLONSCOPIA ELETTROFORESI CREATININA BILIRUBINA TAC - RM RADIODIAGNOSTICA PS SEGUITO DA RICOVERO CONTROLLO VISITA ASSISTITO DECEDUTO ALLA DT CONTATTO ESTRAZIONE DNA RNA MEDICO CESSATO ALLA DT PRESCRIZIONE RICOMPRESE NEL DRG DI RICOVERO DURANTE RICOVERO RICETTE DOPPIE CONTROLLI LOCALI STRANIERI ESENZIONI 10804 Effetto controllo (euro) Euro 36,45 37,40 53,70 132,05 285,15 704,73 853,75 943,50 8.629,80 15.807,54 17.983,27 29.922,73 32.711,67 64.895,01 197.983,19 248.382,96 286.671,21 336.001,33 505.601,83 531.540,88 532.600,80 870.295,29 3.682.074 8 Criticità 2013 Permangono le criticità legate alla conservazione e all’archiviazione dei referti e della documentazione necessaria al fine del controllo in particolare per le aziende pubbliche, anche se si è rilevata una generale maggiore attenzione alla qualità globale della documentazione sanitaria rispetto al passato grazie all’informatizzazione. Il controllo delle prestazioni specialistiche incluse nel DRG chirurgico, quali quelle di post ricovero e di routine pre-operatoria rappresentano ancora una criticità in alcune Strutture. Per le prestazioni di PS seguite da ricovero permane una quota di secondi accessi per lo stesso paziente nella stessa giornata o nel giorno antecedente, in particolare per le partorienti e i bambini: Come per il passato l’evidenza di prestazioni erogate durante ricovero permane per l’errato inserimento nel flusso 28/SAN della data di effettuazione di tali prestazioni o per l’esecuzione, nella stessa giornata di Day Hospital, di prestazioni ambulatoriali contestualmente prenotate ma non ad esso correlate. Il controllo sulle esenzioni continua ad evidenziare, seppure in misura minore, una generale scarsa attenzione dei prescrittori verso l’attivazione o non attivazione sulla ricetta di esenzioni per patologia anche per quanto riferito alle nuove tipologie di esenzione controllate. Il controllo del medico prescrittore cessato alla data di prescrizione, ha evidenziato ancora una scarsa qualità nella raccolta dell’informazione. Nel 2012 le ricette errate per “id medico cessato” sono state oltre 6.000. L’errore risulta causato dal permanere nell’anagrafica del sistema informatico della Struttura dell’identificativo del medico prescrittore di una ricetta registrata nel primo accesso del paziente, conseguente sia ad un automatismo del campo nella maschera di accettazione (che ripropone, ad un successivo accesso del paziente, il nominativo già presente), sia ad uno scarso controllo da parte dell’operatore. Per contro si è constatato che, dove non siano presenti automatismi sul campo identificativo del prescrittore, la percentuale di errore di questa tipologia è pressoché inesistente. Inoltre, sono in corso verifiche su alcune criticità rilevate nelle prescrizioni SISS sulla non corretta correlazione tra il dato “idPrescrittore” della ricetta registrata sul SISS, che è rappresentato dal codice fiscale del medico prescrittore, ed il codice regionale da inserire nel flusso. Anche il controllo sui pazienti deceduti rileva la scarsa attenzione delle Strutture in fase di caricamento dell’identificativo del paziente (codice fiscale). Il controllo ricette duplicate evidenzia da un lato la non cancellazione da parte delle Strutture di prestazioni prenotate ma non eseguite, ma anche errori di caricamento del numero della ricetta. Il controllo di coerenza tra prestazioni erogate e assetto accreditato ha messo in evidenza ormai rare situazioni di prestazioni erogate a carico del SSN in assenza della corrispondente branca accreditata e a contratto. Infatti, secondo quanto stabilito dalla D.G.R. 38133/1998 le prestazioni erogabili sono quelle “ …contenute nella branca specialistica del Nomenclatore Tariffario regionale per la quale la Struttura è accreditata…”. Come per il passato, si rileva che si tratta principalmente di prestazioni erogate e poste a carico del Servizio Sanitario (nu 11.352 record su 11.990 = 95%) che, per loro natura, sono sostanzialmente complementari e strettamente correlate alle attività per le quali è presente regolare autorizzazione, accreditamento e contratto. Il problema, è stato portato all’attenzione della competente Direzione Generale, attraverso una nota con la quale si è proposto ad inizio 2013 9 l’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario con l’afferimento delle suddette prestazioni ad ulteriori branche specialistiche rispetto a quelle già previste. Programmazione 2014 Azioni di governo e programmazione Le attività di controllo riguarderanno almeno il 3,5% delle prescrizioni specialistiche ambulatoriali effettuate nel corso del 2013 (DGR 1185 del 20/12/2013) . Poiché è obiettivo delle Direzioni garantire la correttezza, la completezza e l’attendibilità dei dati richiesti dai competenti uffici regionali attraverso i flussi informativi, considerata l’importanza che assume sempre più la precisione e la puntualità delle rilevazioni, anche a fini statistici, programmatori e di supporto alla contrattazione decentrata sia per la Regione che per la ASL, si ricorda che non saranno riconosciute, in sede di controllo, le valorizzazioni relative alle prestazioni nei cui record siano presenti errori formali in campi sostanziali quali quelli riferiti ad esempio a: data, numero ricetta, codice medico, codice prestazione, etc., utili ai fini sopra specificati. Viene riconfermata anche per il 2014, per alcune tipologie di controllo, la metodologia dell’autocontrollo che prevedendo una attiva partecipazione delle Strutture erogatrici all’analisi delle criticità segnalate, realizza un significativo intervento per il miglioramento della qualità del sistema. L’attività di controllo prevede le seguenti fasi: estrazione da parte del Servizio Informativo di tutti i record in base ai criteri previsti dalla normativa; invio di tutti i record oggetto di verifica alle Strutture erogatrici con richiesta di chiarimenti e approfondimenti al fine di poter prendere in considerazione la remunerabilità delle prestazioni segnalate come potenziali errori; analisi della relazione e verifica della documentazione fornita da ciascuna Struttura (ricetta e relativo referto) per la conferma o non conferma della relativa valorizzazione; riscontro alla Struttura dell’esito del controllo, discussione delle eventuali criticità; stesura del verbale di accertamento con allegato le decurtazioni effettuate. Controllo sulle tipologie previste dalla normativa vigente DGR 12692/2003 modificata ed integrata dalla DGR 10804/2009 I controlli verranno effettuati informaticamente e prevedono l’estrazione, da parte del SSIA, dei record che rispondono ai criteri selezionati. E’ previsto anche il controllo presso la Struttura o in Sede della documentazione sanitaria a sostegno di quanto rendicontato per le tipologie che prevedono una verifica esterna. Controlli delle prestazioni ricomprese nel costo del DRG o nella tariffa della prestazione chirurgica ambulatoriale: a) prestazioni ambulatoriali erogate in Pronto Soccorso e seguite da Ricovero estrapolando tutti i record dove i campi incrociati sono uguali (data contatto = data ricovero); b) prestazioni ambulatoriali trasmesse con tracciato 28/SAN erogate in corso di ricovero Ordinario, di Day Hospital e di Riabilitazione; c) prestazioni ambulatoriali effettuate 15 giorni prima della data di un ricovero (esami preoperatori) e 10 giorni dopo la dimissione (esami di completamento) per prestazioni erogate nella stessa struttura per lo stesso paziente e solo per DRG chirurgici effettuati in degenza ordinaria e in Day surgery; 10 d) prestazioni ambulatoriali effettuate 15 giorni prima e/o 10 giorni dopo interventi eseguiti in regime ambulatoriale secondo quanto previsto all’interno della tariffa e descritto nel N.T.R.. Prestazioni Pre - ricovero e Post - ricovero sottoposte a controllo Pre – ricovero: 15 giorni antecedenti il ricovero Esami infettivologici: HBV (91.18.3) + HCV (91.19.5) + HIV (91.22.4) Diagnostica per Immagini: Rx Torace (87.44.1) Diagnostica Strumentale: ECG (89.52) associata Visita cardiologica Laboratorio: Emocromo (90.62.2) associato ad assetto Emocoagulativo (PT 90.75.4 e conta piastrinica 90.71.3) Esami Immunoematologici: gruppo AB0 (90.65.3 e 90.65.4) Visita anestesiologica Post – ricovero: 10 giorni successivi al ricovero Visita generale e di controllo coincidenti al reparto di dimissione Rimozione punti sutura (97.89) Medicazione ferita (96.59; 86.22) Rimozione gesso (97.88) Riparazione apparecchio gessato (97.1) Controllo “Esenzione per patologia” (punto “P” DGR 10804/2009) Verrà controllata anche quest’anno la corretta attivazione dell’esenzione dalla partecipazione al costo per le condizioni e malattie croniche o invalidanti sulle prestazioni ambulatoriali previste nel d.m. 28 maggio 1999, n. 329 e successive modifiche. Inoltre verranno verificate le visite in esenzione per le patologie comprese tra 001 e 056 ad esclusione dei cod. esenzione 014, 018, 020, 030, 034, 035, 040, 041, 046, 048, 049, 050, 051, 052, 053. Il controllo è effettuato sui record relativi agli assistiti di ASL e prevede l’incrocio con la BASE DATI assistiti per verificare la presenza dell’esenzione: 1. le visite dei pazienti privi di attestato esenzione vengono annullate; 2. le visite di controllo confermate esenti sono convalidate; 3. le prime visite confermate esenti vengono trasformate in viste di controllo. Per i pazienti NON Lombardi il controllo riguarderà esclusivamente la corretta attivazione delle esenzioni previste ai sopracitati punti 2 e 3. Inoltre, si effettuerà il controllo sulle esenzioni in gravidanza, secondo i protocolli ministeriali (DM 10/09/1998) ed i contenuti della DGR 3976/2012 che ha esteso anche sulla prestazione 89.26.1 PRIMA VISITA GINECOLOGICA l’esenzione per le prescrizioni dal 15/09/2012 . Dialisi (punto “E” DGR 10804/2009) Si verificherà per via informatica la rendicontazione di prestazioni correlate ai trattamenti dialitici cod. prest .39.95.1, 39.95.2, 39.95.4, 39.95.5, 39.95.6, 39.95.7, 39.95.8, 39.95.9. Tutte le prestazioni rendicontate con tali codici, ad eccezione della stesura del Piano di emodialisi 89.03.1, verranno annullate poiché ricomprese nella tariffa di dialisi. Controllo ricetta duplicata (punto “R” DGR 10804/2009) Dato un determinato “n° ricetta” si verificherà che il campo “contatore prescrizione”, che identifica la prescrizione, non sia codificato per la stessa con valori diversi. Controllo assistiti deceduti (punto “S” DGR 10804/2009) Data una determinata “data contatto” si verificherà che l’assistito non risulti deceduto precedentemente a tale data. 11 Controllo medico cessato (punto “T” DGR 10804/2009) Dato un determinato “codice medico prescrittore”, data una determinata “data compilazione” si verificherà che lo stesso medico non risulti cessato precedentemente a tale data. Controllo (punto “U” DGR 10804/2009) Partendo dal medesimo Nr CONTATORE PRESCRIZIONE, relativo allo stesso erogatore, nei campi CODICE PRESTAZIONE, si cercheranno i codici, eventualmente ripetuti, che non possono essere contemporaneamente presenti 46.85.1 (Dilatazione dell’intestino ) e 45.23 (Colonscopia con endoscopio flessibile) 46.85.1 (Dilatazione dell’intestino ) e 45.24 (Sigmoidoscopia con endoscopio flessibile) 44.22.1 (Dilatazione endoscopica dello stomaco) e 45.13 (Esofagogastroduodenoscopia) 88.72.1(Ecografia cardiaca) e 88.72.2 (Ecocolordopplergrafia cardiaca a riposo) 88.72.1(Ecografia cardiaca) e 88.72.3 (Ecocolordopplergrafia cardiaca a riposo e dopo prova fisica) 88.72.2 (Ecocolordopplergrafia cardiaca a riposo) e 88.72.3 (Ecocolordopplergrafia cardiaca a riposo e dopo prova fisica) Controllo visite (punto “V” DGR 10804/2009) Partendo dal medesimo Nr CONTATORE PRESCRIZIONE, relativo allo stesso erogatore, nei campi CODICE PRESTAZIONE, si cercheranno i codici, eventualmente ripetuti che non possono essere contemporaneamente presenti 89.13 (Prima visita neurologica) e 95.09.1 (Esame del Fundus Oculi) 89.7B.5 (Prima visita odontosomatologica) e 98.01 (Rimozione corpo estraneo intraluminale dalla bocca senza incisione) 89.7B.8 (Prima visita ORL) e 98.11 (Rimozione corpo estraneo intraluminale dall’orecchio senza incisione) 898.7B.8 (Prima visita ORL) e 98.12 (Rimozione corpo estraneo intraluminale dalla bocca senza incisione) 89.26.1 (Prima visita ginecologica) e 89.26.3 (Prima visita ostetrica) 89.26.1 (Prima visita ginecologica) e 98.17 (Rimozione corpo estraneo intraluminale dalla vagina senza incisione) 89.26.1 (Prima visita ginecologica) e 91.48.4 (Prelievo citologico) 89.26.2 (Visita ginecologica di controllo) e 89.26.4 (Visita di controllo ostetrica) 89.26.2 (Visita ginecologica di controllo) e 98.17 (Rimozione corpo estraneo intraluminale dalla vagina senza incisione) 89.26.2 (Visita ginecologica di controllo) e 98.71 (Rimozione di dispositivo contraccettivo intrauterino) Controlli ad interesse locale. Partendo dal medesimo N. CONTATORE PRESCRIZIONE, relativo allo stesso erogatore, nei campi CODICE PRESTAZIONE, si cercheranno i codici, eventualmente ripetuti che non possono essere contemporaneamente presenti con cod. prest. 45.13 45.13 ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD]; Endoscopia dell'intestino tenue; Escluso: Endoscopia con biopsia (45.14-45.16 12 45.14 BIOPSIA [ENDOSCOPICA] DELL' INTESTINO TENUE; Brushing o washing per prelievo di campione; Escluso: Esofagogastroduodenoscopia[EGD] con biopsia (45.16) 45.16 ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD] CON BIOPSIA; Biopsia di una o più sedi di esofago, stomaco e duodeno Vengono confermati anche sulle attività rendicontate nel 2013, i controlli sulle prestazioni ad alto costo anche al fine di verificare l’applicazione, da parte delle Strutture erogatrici, della corretta rendicontazione dopo le segnalazioni effettuate sui comportamenti errati. Prestazioni ambulatoriali ad alto costo Si controlleranno i record con codici prestazione ripetuti o con quantità >1; la presenza contemporanea di due o più codici, infatti, costituisce indicazione al controllo per verificare eventuali discrepanze tra prescrizione/refertazione e rendicontazione della prestazione erogata. Prestazioni ad alto costo oggetto di controllo: 87.03.7 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL COLLO; TC del collo [ghiandole salivari, tiroide-paratiroidi, faringe, laringe, esofago cervicale] 87.03.8 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL COLLO, SENZA E CON CONTRASTO; TC del collo [ghiandole salivari, tiroide-paratiroidi, faringe, laringe, esofago cervicale] 87.03.9 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELLE GHIANDOLE SALIVARI; Scialo-Tc 87.04.1 TOMOGRAFIA [STRATIGRAFIA] DELLA LARINGE 87.11.4 TOMOGRAFIA [STRATIGRAFIA] DELLE ARCATE DENTARIE 87.41 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL TORACE; TC del torace [polmoni, aorta toracica, trachea, esofago, sterno, coste, mediastino] 87.41.1 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL TORACE, SENZA E CON CONTRASTO; TC del torace [polmoni, aorta toracica, trachea, esofago, sterno, coste, mediastino] 87.42.1 TOMOGRAFIA [STRATIGRAFIA] TORACICA BILATERALE; Tomografia bilaterale polmonare 87.42.2 TOMOGRAFIA [STRATIGRAFIA] TORACICA MONOLATERALE; Tomografia monolaterale polmonare 87.42.3 TOMOGRAFIA [STRATIGRAFIA] DEL MEDIASTINO 87.71 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEI RENI; Incluso: Logge renali, surreni, logge surrenaliche, psoas, retroperitoneo 87.71.1 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEI RENI, SENZA E CON CONTRASTO; Incluso: Logge renali, surreni, logge surrenaliche, psoas, retroperitoneo 87.72 TOMOGRAFIA [STRATIGRAFIA] RENALE; Tomografia regioni renali, nefropielotomografia; Incluso: esame diretto 88.01.1 88.01.2 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL' ADDOME SUPERIORE; Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, retroperitoneo, stomaco, duodeno, tenue, ; grandi vasi addominali, reni e surreni TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL' ADDOME SUPERIORE, SENZA E CON CONTRASTO; Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, retroperitoneo, stomaco, duodeno, tenue, ; grandi vasi addominali, reni e surreni 88.01.3 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL' ADDOME INFERIORE; Incluso: Pelvi, colon e retto, vescica, utero e annessi o prostata 88.01.4 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL' ADDOME INFERIORE, SENZA E CON CONTRASTO; Incluso: Pelvi, colon e retto, vescica, utero e annessi o prostata 88.01.5 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL' ADDOME COMPLETO 88.01.6 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL' ADDOME COMPLETO, SENZA E CON CONTRASTO 88.38.5 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL BACINO; TC di: bacino e articolazioni sacro-iliache 88.91.1 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CERVELLO E DEL TRONCO ENCEFALICO; Incluso: relativo distretto vascolare 88.91.2 88.91.3 88.91.4 88.91.5 88.91.6 88.91.7 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CERVELLO E DEL TRONCO ENCEFALICO, SENZA E CON CONTRASTO; Incluso: relativo distretto vascolare RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL MASSICCIO FACCIALE; [sella turcica, orbite, rocche petrose, articolazioni temporomandibolari]; Incluso: relativo distretto vascolare RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL MASSICCIO FACCIALE, SENZA E CON CONTRASTO; [sella turcica, orbite, rocche petrose, articolazioni temporomandibolari]; Incluso: relativo distretto vascolare ANGIO- RM DEL DISTRETTO VASCOLARE INTRACRANICO RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL COLLO; [faringe, laringe, parotidi-ghiandole salivari, tiroide-paratiroidi]; Incluso: relativo distretto vascolare RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL COLLO, SENZA E CON CONTRASTO; [faringe, laringe, parotidi-ghiandole salivari, tiroideparatiroidi]; Incluso: relativo distretto vascolare 88.91.8 ANGIO- RM DEI VASI DEL COLLO 88.92 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL TORACE ; [mediastino, esofago]; Incluso: relativo distretto vascolare 88.92.1 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL TORACE, SENZA E CON CONTRASTO; [mediastino, esofago]; Incluso: relativo distretto vascolare 88.92.2 ANGIO- RM DEL DISTRETTO TORACICO 88.92.3 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CUORE 88.92.4 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CUORE, SENZA E CON CONTRASTO 88.92.5 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (CINE-RM) DEL CUORE 88.92.6 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DELLA MAMMELLA; Monolaterale 13 SE QUANTITA’ 2 DIVENTA 88.92.8 88.92.7 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DELLA MAMMELLA, SENZA E CON CONTRASTO; Monolaterale SE QUANTITA’ 2 DIVENTA 88.92.9 88.92.8 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DELLA MAMMELLA; Bilaterale 88.92.9 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DELLA MAMMELLA, SENZA E CON CONTRASTO; Bilaterale 88.95.1 88.95.2 88.95.3 88.95.4 88.95.5 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DELL'ADDOME SUPERIORE; Incluso: Fegato e vie biliari, milza, pancreas, reni e surreni, retroperitoneo; e relativo distretto vascolare RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DELL'ADDOME SUPERIORE, SENZA E CON CONTRASTO; Incluso: Fegato e vie biliari, milza, pancreas, reni e surreni, retroperitoneo; e relativo distretto vascolare ANGIO RM DELL'ADDOME SUPERIORE RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DELL'ADDOME INFERIORE E SCAVO PELVICO; Vescica e pelvi maschile o femminile; Incluso: relativo distretto vascolare RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DELL'ADDOME INFERIORE E SCAVO PELVICO, SENZA E CON CONTRASTO; Vescica e pelvi maschile o femminile; Incluso: relativo distretto vascolare 88.95.6 ANGIO RM DELL'ADDOME INFERIORE 88.74.1 ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE; Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo; Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1) 88.75.1 ECOGRAFIA DELL' ADDOME INFERIORE ; Incluso: Ureteri, vescica e pelvi maschile o femminile ; Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1) 88.76.1 ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO 87.24 RADIOGRAFIA DELLA COLONNA LOMBOSACRALE; (2 proiezioni); Radiografia del rachide lombosacrale o sacrococcigeo, esame morfodinamico della ; colonna lombosacrale, rachide lombosacrale per morfometria vertebrale 14 Ricostruzione tridimensionale Si controlleranno i record che presentano la “Ricostruzione tridimensionale” (88.90.2) non correlata a “TC del massiccio facciale” (87.03.2, 87.03.3) e allo “studio fisico-dosimetrico” (92.29.5), ma erroneamente associata ad altre TC in base a quanto definito dal nomenclatore tariffario di cui si riporta qui di seguito un estratto. 88.90.2 RICOSTRUZIONE TRIDIMENSIONALE TC; Ricostruzione tridimensionale in corso di: TC del massiccio facciale (87.03.2 - 87.03.3), Studio fisicodosimetrico (92.29.5) 87.03.2 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL MASSICCIO FACCIALE; TC del massiccio facciale [mascellare, seni paranasali, etmoide, articolazioni temporo-mandibolari]; In caso di ricostruzione tridimensionale codificare anche (88.90.2) 87.03.3 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL MASSICCIO FACCIALE, SENZA E CON CONTRASTO; TC del massiccio facciale [mascellare, seni paranasali, etmoide, articolazioni temporo-mandibolari]; In caso di ricostruzione tridimensionale codificare anche (88.90.2) 92.29.5 STUDIO FISICO-DOSIMETRICO CON ELABORATORE SU SCANSIONI TC; In caso di ricostruzione 3D codificare anche (88.90.2) Visita oculistica Il controllo è effettuato, a parità di data contatto, per lo stesso paziente nell’ambito della stessa Struttura ed il riscontro di Visita oculistica e/o Visita oculistica di controllo associata a esame fundus oculi (95.09.1) e/o tonometria (89.11) porterà all’annullamento della prestazione associata alla visita. Tonometria” nella branca di Oculistica Si controllerà, nell’ambito della stessa Struttura, la presenza delle prestazioni di “Tonometria” (89.11) rendicontate nell’ambito della disciplina di Oculistica (cod. 34). Il riscontro di tale evenienza porterà alla ricodifica della prestazione in “Tonografia, test di provocazione e altri test per il glaucoma” (95.26) afferente alla disciplina di Oculistica. Terapia Fisica Si controllerà per via informatica, nell’ambito della stessa struttura, per lo stesso paziente, la corretta applicazione delle indicazioni contenute nella DGR 3111 del 1 agosto 2006, per quanto riferito ai criteri di prescrivibilità delle sotto elencate prestazioni: Mesoterapia (99.29.7): non più di 3 trattamenti; Rieducazione motoria in gruppo (93.11.5): patologie muscolo scheletriche e neurologiche a carattere cronico degenerativo. Gravi scoliosi idiopatiche evolutive. Erogabile solo 1 ciclo all’anno, escluse gravi scoliosi idiopatiche evolutive. Inoltre si controlleranno le PRESTAZIONI DELIBERA 3111/2006 – escluse dai LEA rendicontante a carico del SSN. Inoltre, in detto ambito, potranno essere eseguiti controlli al fine di verificare la documentazione sanitaria presente presso le Strutture a sostegno della erogabilità delle prestazioni di Terapia fisica a carico del SSN. Livelli essenziali aggiuntivi – cittadini NON residenti in Lombardia Controlli potranno essere attivati sull’erogabilità delle prestazioni secondo le indicazioni regionali, a cittadini NON residenti in Lombardia. Infatti, come precisato dalla DGR 1185/2013 la Regione ha regolamentato, ai sensi della normativa e Intese Stato-Regioni vigenti, l’erogazione di prestazioni di livelli essenziali aggiuntivi regionali. Le prestazioni erogate sono puntualmente verificate attraverso i flussi informativi in essere e le risorse ad essi destinate NON sono poste a carico del Fondo Sanitario Nazionale e trovano copertura nell’equilibrio complessivo del Servizio Sanitario Regionale. Pertanto, le prestazioni riferite ai livelli essenziali aggiuntivi regionali erogate a favore di cittadini NON residenti saranno annullate. 15 DGR 2057/2011 cod. prest 90.41.8 TIREOTROPINA RIFLESSA (TSH-R)TSH Si controllerà l’eventuale rendicontazione in contemporanea della prestazione con codice 90.41.8 con 90.42.1 (TSH), 90.42.3 (FT4) o 90.43.3 (FT3). DGR 2057/2011 cod. prest 90.94.2 ESAME COLTURALE DELL' URINA [URINOCOLTURA] Ricerca completa microrganismi e lieviti patogeni Incluso: conta batterica Si controllerà l’eventuale rendicontazione in contemporanea della prestazione con codice 90.94.2 con 90.84.1 BATTERI ANAEROBI ANTIBIOGRAMMA DA COLTURA (M.I.C.), codice prest 90.84.2 BATTERI ANAEROBI DA COLTURA IDENTIFICAZIONE BIOCHIMICA e cod. prest. 90.85.1 BATTERI ANTIBIOGRAMMA DA COLTURA (Kirby Bauer). Quesito diagnostico La DGR 8501/2008 del 26/11/2008 - allegato10 - stabilisce che, per quanto riguarda i controlli sulle prestazioni ambulatoriali, potranno rappresentare un costo per il SSR solo le richieste che saranno corredate del quesito diagnostico prevalente formulato in forma chiara e specifica. Alla luce di quanto sopra saranno effettuati controlli sulle ricette poste a carico del SSR volti ad accertare la presenza del quesito diagnostico. Presenza numero ricetta Si verificherà compilazione del campo n. ricetta secondo le indicazioni fornite dalla DG Sanità e che richiamano l’art. 1 del Decreto del Ministero Economia e delle Finanze del 17 marzo 2008, il quale riporta che la prescrizione delle prestazioni sanitarie con onere a carico del SSN presso Strutture a gestione diretta e accreditate è effettuata esclusivamente mediante l’impiego di ricettari. Inoltre, le indicazioni contenute nella nota D.G. Sanità prot. 23881del 04/08/2011, rendono obbligatoria la compilazione del ricettario SSN anche per le prestazioni erogate in accesso diretto. La mancanza del numero della ricetta nel flusso porterà all’annullamento delle relative prestazioni. Controlli attività erogate per pazienti Stranieri ed STP Anche per il 2013 proseguirà il controllo delle rendicontazioni riferite alle prestazioni rese a favore dei cittadini stranieri ed STP con oneri a carico del SSN. Lo stesso si attuerà come stabilito nella DGR 1185/2013 sulla base delle indicazioni fornite dalla Regione negli anni scorsi e secondo i criteri recentemente ricordati a tutti gli Erogatori attraverso la nota predisposta dalla Direzione di ASL Milano prot. n. 91407 del 11/12/2013 ad oggetto: “Controlli sulla rendicontazione delle attività di specialistica ambulatoriale - applicazione DGR 4334/2012 All. 1 Stranieri - circolare 36178/2012”. Ulteriori controlli sulle attività rendicontate nel corso del 2013, potranno essere effettuati qualora si riscontrassero anomalie di comportamento da parte degli Erogatori e/o su segnalazioni da parte dei prescrittori e/o dell’utenza. Gli esiti delle attività di controllo saranno trasmessi alla Direzione Generale Sanità con cadenza mensile utilizzando il flusso istituito con DGR. n. VII/12692 del 10.04.2003. 16 Tempi di attesa Attività anno 2013 CODPRESTAZIONE 897A6 897A7 897B2 897A8 897A9 89261 8913 9502 897B6 897B8 897B7 897B9 897C2 897A3 DESCRIZIONE PRIMA VISITA CHIRURGICA VASCOLARE PRIMA VISITA DERMATOLOGICA PRIMA VISITA DI MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE PRIMA VISITA ENDOCRINOLOGICA/DIABETOLOGICA PRIMA VISITA GASTROENTEROLOGICA PRIMA VISITA GINECOLOGICA PRIMA VISITA NEUROLOGICA [NEUROCHIRURGICA] PRIMA VISITA OCULISTICA PRIMA VISITA ONCOLOGICA PRIMA VISITA ORL PRIMA VISITA ORTOPEDICA PRIMA VISITA PNEUMOLOGICA PRIMA VISITA UROLOGICA/ANDROLOGICA PRMA VISITA CARDIOLOGICA Totale 308 PRIME VISITE 30 GG COLONSCOP 88992 88714 88735 88723 88722 88772 ECO_ADDOME ECO_MAMM ECO_OST 88721 EGD 8952 8950 93081 95411 95091 COLONSCOP - COLONSCOPIA DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A RAGGI X - lombare, femorale, ultradistale DIAGNOSTICA ECOGRAFICA DEL CAPO E DEL COLLO ECO(COLOR)DOPPLER DEI TRONCHI SOVRAAORTICI ECO(COLOR)DOPPLERGRAFIA CARDIACA ECO(COLOR)DOPPLERGRAFIA CARDIACA a riposo ECO(COLOR)DOPPLERGRAFIA DEGLI ARTI SUPERIORI O INFERIORI O DISTRETTUALE, ARTERIOSA O VENOSA ECO_ADDOME - ECOGRAFIA DELL' ADDOME ECO_MAMM - ECOGRAFIA DELLA MAMMELLA ECO_OST - ECOGRAFIA OSTETRICA - GINECOLOGICA ECOGRAFIA CARDIACA EGD - ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD] ELETTROCARDIOGRAMMA ELETTROCARDIOGRAMMA DINAMICO ELETTROMIOGRAFIA SEMPLICE [EMG] ESAME AUDIOMETRICO TONALE ESAME DEL FUNDUS OCULI Prenotazioni OLTRE TA Prenotazioni entro TA Con la D.G.R. IX/1775 del 24/05/2011 Regione Lombardia ha recepito la nuova intesa tra Governo, Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano di contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2010-2012 ed approvato il Piano Regionale per il governo delle liste di attesa (PRGLA) al fine di dare tempestiva attuazione all’intesa e di procedere ad un fattivo coinvolgimento delle Aziende Sanitarie nella definizione del Piano Regionale e nella sua attuazione attraverso i Piani Aziendali specifici. Nel corso del 2013 sono stati effettuati 12 monitoraggi regionali dei tempi di attesa previsti dal nuovo Piano, presso gli erogatori pubblici e privati accreditati dell’ASL di Milano più 2 monitoraggi settimanali sulle Attività Libero Professionali Intramoenia, Allargata ed in regime di Solvenza, e sull’ Attività Istituzionale di cui al Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa 2010-2012 A livello di ciascuna struttura erogatrice si è assistito, ad una diminuzione delle liste di attesa, ad un miglioramento nell'erogazione delle prestazioni ambulatoriali e soprattutto ad una riduzione del numero di prestazioni critiche. % OLTRE TA 12,07% 32,16% 20,77% 33,76% 40,10% 19,31% 26,50% 30,88% 11,57% 20,42% 19,69% 20,08% 34,69% 23,24% 1.777 6.815 6.326 1.976 995 3.460 3.048 6.416 1.544 6.748 7.726 1.628 2.314 6.054 244 3.230 1.658 1.007 666 828 1.099 2.867 202 1.731 1.894 409 1.229 1.833 24,96% 56.827 18.897 26,82% 1.490 546 2,28% 2.701 63 5,98% 5,53% 7,71% 6,17% 4.699 5.725 1.724 5.448 299 335 144 358 7,10% 4,25% 10,94% 3,77% 3,58% 9,07% 3,26% 4,67% 0,63% 6,00% 18,49% 4.045 10.615 5.762 2.809 1.024 1.905 7.949 4.455 2.666 2.176 1.358 309 471 708 110 38 190 268 218 17 139 308 17 MAMM 8827 87441 8724 8826 MAMM - MAMMOGRAFIA RADIOGRAFIA DEL FEMORE, GINOCCHIO E GAMBA RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS RADIOGRAFIA DELLA COLONNA LOMBOSACRALE RADIOGRAFIA DI PELVI E ANCA 4,78% 0,83% 0,40% 0,78% 1,38% 5.823 2.749 2.980 2.669 2.564 292 23 12 21 36 RM_ADDOME RM_ADDOME - RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DELL'ADDOME INFERIORE E SCAVO PELVICO, SENZA E CON CONTRASTO 12,91% 1.073 159 8,58% 1.887 177 5,10% 3.776 203 5,03% 24,08% 5,57% 3.364 801 2.016 178 254 119 6,55% 1.598 112 6,90% 2.441 181 6,96% 1.603 120 6,82% 1.584 116 2,46% 1.980 50 1,90% 1.806 35 6,57% 8,03% 2.418 2.990 170 261 5,88% 112.673 7.040 13,27% 169.500 25.937 RM_CERVELL RM_COLONNA RM_SCHEL 4524 SPIROMETRI TAC_ADDINF TAC_ADDOME TAC_ADDSUP TAC_BACINO TAC_CAPO TAC_RACHID TAC_TORACE TEST_CARDI RM_CERVELL - RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CERVELLO E DEL TRONCO ENCEFALICO, SENZA E CON CONTRASTO RM_COLONNA - RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DELLA COLONNA, SENZA E CON CONTRASTO RM_SCHEL - RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) MUSCOLOSCHELETRICA, SENZA E CON CONTRASTO SIGMOIDOSCOPIA CON ENDOSCOPIO FLESSIBILE SPIROMETRI - SPIROMETRIA TAC_ADDINF - TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL' ADDOME INFERIORE, SENZA E CON CONTRASTO TAC_ADDOME - TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL' ADDOME COMPLETO, SENZA E CON CONTRASTO TAC_ADDSUP - TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL' ADDOME SUPERIORE, SENZA E CON CONTRASTO TAC_BACINO - TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL BACINO TAC_CAPO - TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO TAC_RACHID - TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL RACHIDE E DELLO SPECO VERTEBRALE, SENZA E CON CONTRASTO TAC_TORACE - TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL TORACE, SENZA E CON CONTRASTO TEST_CARDI - TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO Totale 308 ALTRI ESAMI SPECIALISTICI 60 GG Totale 308 Tuttavia, scorporando i dati per mese di rilevazione, tipologia di erogatore e tipo prestazione si sono evidenziate alcune situazioni critiche che richiederanno ulteriori conferme e una maggiore sensibilizzazione degli erogatori al fine di migliorare le tempistiche previste dalle normative. Complessivamente le prestazioni di primo accesso, oggetto di monitoraggio, sono state erogate a Milano entro le tempistiche previste dalla normativa. Dall’analisi dei flussi di monitoraggio si rileva come molte criticità potrebbero comunque essere rapidamente risolte attraverso l’utilizzo da parte dei medici prescrittori delle classi di priorità che oggi sono purtroppo ancora scarsamente adoperate. Attività anno 2014 Azioni di governo e programmazione: Entro il 31 gennaio 2014 predisposizione e formalizzazione dell’aggiornamento del Piano attuativo vigente, con l’obiettivo di attualizzarlo rispetto alle nuove priorità e necessità. Valutazione ed approvazione dei Piani semestrali Aziendali di Governo dei Tempi di Attesa (PGTAz) delle Aziende Ospedaliere e delle Fondazioni IRCCS di diritto pubblico, che dovranno essere congruenti con il nuovo Piano Attuativo della ASL, da presentare entro il 28 febbraio 2014 per il primo semestre ed entro il 31 luglio del 2014 per il secondo semestre. 18 Il monitoraggio dei tempi di attesa: Nel 2014 proseguirà il monitoraggio mensile nel giorno “indice” dei tempi di attesa di tutti gli erogatori pubblici e privati accreditati che erogano prestazioni per conto e a carico del SSR. La DGR 1185/2013 stabilisce anche per il 2014 l’effettuazione di almeno 12 rilevazioni di prevalenza dei tempi di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero e cura oggetto di monitoraggio, raccogliendo i dati delle rilevazioni prospettiche mensili attraverso il portale web dedicato, messo a disposizione di tutti gli erogatori dalla Direzione Generale Sanità con le modalità di monitoraggio e i contenuti della DGR IX/1775 del 24/05/2011. Elaborazione e analisi periodica dei dati di prevalenza sui tempi di attesa. Nel corso del 2014 le Strutture continueranno a registrare nella sezione dedicata del portale RL_TMA l’eventuale sospensione dell’erogazione delle prestazioni monitorate, dovuta a problemi strutturali ed organizzativi estemporanei, seguendo i principi messi a punto in una specifica Linea Guida della Agenzia dei Servizi Sanitari Regionali. La rilevazione del 2014 dovrà avere cadenza semestrale: entro il 10 luglio per i dati relativi al primo semestre ed entro il 10 gennaio dell’anno successivo per quelli relativi al secondo semestre. Promozione dell’informazione sulle liste di attesa e implementazione della comunicazione dell’offerta territoriale e dei criteri di accesso ai servizi. La ASL persegue anche per il 2014, tra i suoi obiettivi, il potenziamento ed il mantenimento della comunicazione e promozione dell’informazione con strumenti quali il sito web aziendale per garantire ai cittadini una informazione puntuale sul sistema complessivo dell’offerta e sulla sua accessibilità. Detto strumento è in grado di fornire informazioni sull’articolazione delle strutture sul territorio e i relativi tempi di attesa per le prestazioni monitorate, ed illustra, a cura dei singoli Erogatori, informazioni dettagliate dei tempi medi aggiornati in tempo reale. L’inserimento/aggiornamento dei tempi di attesa è effettuato con CADENZA MENSILE, entro il giorno 10 e comunque, ogni qualvolta si verifichino variazioni significative rispetto a quanto già dichiarato. Il cittadino è così in grado di conoscere tempestivamente, per singola Struttura o per tipo di prestazione, tempi di attesa e punti di erogazione. Controlli verranno eseguiti sulle Strutture in relazione alle criticità rilevate dall’analisi dei dati pubblicati ed in particolar modo a seguito di segnalazioni dell’utenza sulla non correttezza di quanto pubblicato e sulla sospensione delle prenotazioni (chiusura agende). 19 Governo della Specialistica Monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva Rientra nei compiti del PAC monitorare l’appropriatezza prescrittiva dei medici specialisti ospedalieri e territoriali che operano sia nelle strutture pubbliche che nelle strutture private accreditate. Nel presente documento verranno evidenziate alcune attività che la Ss Governo della Specialistica ha iniziato nel 2012 e intende proseguire nel 2014 in un’ottica non solo ispettiva e di controllo tradizionale sulle singole pratiche ma più ambiziosamente collaborativa e di confronto con e tra le strutture erogatrici. Alla luce dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni, anche a livello di regole di sistema (ad esempio con lo spostamento di numerose prestazioni dall’ambito dei ricoveri alla specialistica ambulatoriale), si è assistito ad una riduzione del numero dei ricoveri (dati attuali -4,6%) con conseguente incremento delle prestazioni ambulatoriali e aumento del valore complessivo della spesa per la specialistica. Nasce quindi la necessità di modificare le modalità di controllo ponendo una sempre maggiore attenzione agli aspetti relativi all’appropriatezza sia prescrittiva che erogativa, a tal fine nel corso del 2012 è stata avviata un’analisi delle prestazioni di specialistica ambulatoriale che è proseguita nel 2013 per monitorare l’appropriatezza prescrittiva dei medici specialisti ospedalieri e territoriali che operano sia nelle strutture pubbliche che nelle strutture private accreditate insistenti sul territorio di ASL Milano. Sulla base dei dati del flusso 28/SAN dei primi sei mesi dell’anno 2012, è stata condotta un’analisi che ha inizialmente riguardato tutti i medici prescrittori valutando per ciascuno il numero complessivo di prescrizioni e individuando i medici per i quali risultava un numero di prescrizioni particolarmente elevato, superiore a 5.000 prescrizioni nei primi sei mesi dell’anno, considerando tutti i medici senza distinzione per disciplina di appartenenza o per tipologia di prescrittore (medico di base o specialista). Sono stati individuati in totale 35 medici. E’ stato quindi realizzato un report sintetico (tab.1) che è stato inviato alle Strutture di appartenenza del prescrittore. Alla stessa Struttura è stato chiesto di verificare la correttezza delle modalità di compilazione delle ricette e l'eventuale esistenza di protocolli aziendali o di linee guida interne e di darne opportuna informazione ai medici interessati. A partire da questi dati si è posta attenzione soprattutto alle prestazioni appartenenti alla disciplina (individuata in base al prescrittore) con il maggior costo per paziente e con maggiori differenze in base alla struttura di appartenenza del prescrittore, individuando perciò come prioritarie le prestazioni prescritte da specialisti infettivologi che vedono un range di costo/pz compreso tra 328 e 627 euro. 20 Tab.1 Analisi delle prescrizioni rendicontate nel primo semestre 2012. CODICE MEDICO prescittore 1 prescittore 2 prescittore 3 prescittore 4 prescittore 5 prescittore 6 prescittore 7 prescittore 8 prescittore 9 prescittore 10 prescittore 11 prescittore 12 prescittore 13 prescittore 14 prescittore 15 prescittore 16 prescittore 17 prescittore 18 prescittore 19 prescittore 20 prescittore 21 prescittore 22 prescittore 23 prescittore 24 prescittore 25 prescittore 26 prescittore 27 prescittore 28 prescittore 29 prescittore 30 prescittore 31 prescittore 32 prescittore 33 prescittore 34 prescittore 35 Struttura appartenenza 1 1 2 1 2 99 2 99 4 3 3 6 5 99 2 5 5 2 1 7 7 7 3 8 4 5 2 6 1 6 10 5 3 4 9 Disciplina Ematol. Immunol. Ematol. Immunol. Dermatologia Mal. Infettive Gastroent. Altro Med. Generale altro altro altro Ematol. Immunol. altro Oncologia altro Med. Generale Oncologia Oncologia Geriatria Ematol. Immunol. Ematol. Immunol. Ematol. Immunol. altro Mal. Infettive Mal. Infettive Ematol. Immunol. Oncoematol. Med. Generale Med. Generale Med. Generale altro Med. Generale Oncoematol. Immunologia Ematol. Immunol. Chir. Generale N Asisstiti 1.997 2.152 4.703 1.641 2.034 3.720 1.753 774 2.705 2.448 2.502 2.656 1.081 745 1.442 980 905 1.792 2.042 1.869 2.486 1.367 1.119 755 2.025 387 2.555 1.318 1.898 2.378 1.772 434 1.682 1.769 1.740 Prescrizioni 13.759 12.563 11.605 9.678 9.322 8.397 8.360 8.109 8.108 8.083 7.442 7.337 7.305 7.088 6.800 6.698 6.569 6.433 6.247 6.160 6.043 5.957 5.951 5.770 5.737 5.675 5.665 5.582 5.559 5.542 5.532 5.525 5.195 5.129 5.084 media 6,89 5,84 2,47 5,90 4,58 2,26 4,77 10,48 3,00 3,30 2,97 2,76 6,76 9,51 4,72 6,83 7,26 3,59 3,06 3,30 2,43 4,36 5,32 7,64 2,83 14,66 2,22 4,24 2,93 2,33 3,12 12,73 3,09 2,90 2,92 N. Prestazioni 20.939 20.913 20.566 56.096 43.603 28.083 35.036 36.979 32.167 32.438 25.288 21.803 20.743 29.273 28.299 18.130 19.600 24.392 6.335 18.117 17.802 17.314 25.262 31.556 20.724 25.459 65.157 22.801 24.382 17.033 14.445 24.935 12.024 13.973 18.396 media 10,49 9,72 4,37 34,18 21,44 7,55 19,99 47,78 11,89 13,25 10,11 8,21 19,19 39,29 19,62 18,50 21,66 13,61 3,10 9,69 7,16 12,67 22,58 41,80 10,23 65,79 25,50 17,30 12,85 7,16 8,15 57,45 7,15 7,90 10,57 Prestazioni Struttura 20.939 20.904 20.171 56.043 42.638 34.260 31.935 32.101 25.006 21.711 17.659 28.218 16.263 16.192 18.125 6.318 18.039 17.638 17.303 24.837 27.812 20.678 24.973 65.061 15.962 10.727 16.781 16 24.608 11.912 13.793 16.346 Valore lordo 159.695,12 127.650,30 320.195,40 662.785,59 518.991,26 400.148,52 454.653,71 195.617,85 270.552,79 203.865,76 197.804,75 182.136,70 292.117,95 184.746,29 260.705,93 271.102,50 291.497,68 159.410,90 112.500,39 145.024,53 149.559,11 139.252,72 369.796,29 474.458,19 164.154,86 329.914,96 515.132,74 138.891,61 120.419,61 148.006,17 96.698,28 300.167,03 96.438,71 149.980,14 115.773,38 medio a pz 79,97 59,32 68,08 403,89 255,16 107,57 259,36 252,74 100,02 83,28 79,06 68,58 270,23 247,98 180,79 276,64 322,10 88,96 55,09 77,59 60,16 101,87 330,47 628,42 81,06 852,49 201,62 105,38 63,45 62,24 54,57 691,63 57,34 84,78 66,54 Valore netto 158.246,37 126.138,65 234.109,95 650.615,34 451.139,26 333.594,62 411.913,61 184.337,70 259.093,74 188.973,16 181.092,05 180.177,95 291.901,05 183.236,59 186.235,78 270.956,40 291.112,83 94.479,60 112.404,34 143.870,13 147.433,66 139.019,22 367.124,89 473.405,49 159.820,26 327.568,41 511.698,94 126.520,41 112.354,41 143.544,72 95.633,43 295.756,03 92.676,56 145.116,69 109.697,18 medio a prestaz. medio a pz 7,56 6,03 11,38 11,60 10,35 11,88 11,76 4,98 8,05 5,83 7,16 8,26 14,07 6,26 6,58 14,95 14,85 3,87 17,74 7,94 8,28 8,03 14,53 15,00 7,71 12,87 7,85 5,55 4,61 8,43 6,62 11,86 7,71 10,39 5,96 79,24 58,61 49,78 396,47 221,80 89,68 234,98 238,16 95,78 77,19 72,38 67,84 270,03 245,96 129,15 276,49 321,67 52,72 55,05 76,98 59,31 101,70 328,08 627,03 78,92 846,43 200,27 95,99 59,20 60,36 53,97 681,47 55,10 82,03 63,04 21 Analisi dell’appropriatezza prescrittiva Ambulatoriale: disciplina Malattie Infettive. delle prestazioni di Specialistica Sono stati presi in esame i dati riguardanti i record di tutte le prestazioni prescritte da medici specialisti appartenenti alla disciplina di Malattie Infettive rendicontate nei primi sei mesi del 2012 e sono stati calcolati i valori complessivi relativi al numero di assistiti, di prescrizioni, di prestazioni e importi complessivi e procapite. Tali dati sono stati calcolati per singolo prescrittore ed è stata valutata complessivamente la distribuzione per Struttura di appartenenza dei prescrittori stessi (tab.2). Tab. 2 Distribuzione delle prestazioni prescritte da specialisti in Malattie Infettive per Struttura di appartenenza del prescrittore. Struttura Prescrittore Assistiti Prescrizioni Prestazioni Prest./Ass. Struttura 1 9.881 52.782 232.454 Struttura 2 1.917 14.497 75.778 39,53 Struttura 3 1.236 10.166 57.726 46,70 Struttura 4 4.471 34.423 111.868 TOTALE 17.505 Valore Lordo 23,53 3.736.001,31 Valore Netto Valore Netto per assistito 3.608.825,43 365,23 943.675,29 924.557,79 482,29 777.033,34 766.056,24 619,79 179.026 40,04 2.854.490,75 2.835.124,70 634,11 544.984 8.311.200,69 8.134.564,16 Sono state fatte quindi riunioni con i Direttori dei reparti di Malattie Infettive delle Strutture coinvolte al fine di discutere con gli specialisti i risultati dell’analisi e poter comprendere le motivazioni delle difformità riscontrate tra le diverse Strutture di prescrizione, lavorando in un’ottica di collaborazione e miglioramento dell’uniformità, a parità di efficacia, dei percorsi diagnostico terapeutici, tenendo conto anche delle risorse limitate e nel rispetto della diversa complessità dei singoli pazienti. Questa prima analisi ha permesso inoltre di definire il percorso organizzativo, di seguito descritto, che rende sistematico e sinergico l’insieme delle attività dell’ASL volte a migliorare l’appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di specialistica ambulatoriale. Analisi dell’appropriatezza prescrittive delle Ambulatoriale: prestazioni di densitometria ossea. prestazioni di Specialistica Un’altra tipologia di prestazione oggetto di indagine è stata la densitometria ossea. E’ stata valutata la distribuzione dell’erogazione della MOC tra le diverse strutture del territorio milanese considerando separatamente i 4 diversi tipi di MOC come da tariffario ambulatoriale: (88992) Densitometria ossea con tecnica di assorbimento a raggi X; lombare, femorale, ultradistale. € 44,33 22 (88993) Densitometria ossea con tecnica di assorbimento a raggi X; total body. € 61,23 (88994) Densitometria ossea con TC; lombare. € 108,73 (88995) Densitometria ossea ad ultrasuoni. € 17,95 Si prosegue con le valutazioni in merito a questa prestazioni e nel 2014 si porrà attenzione anche ad altre prestazioni di Diagnostica per Immagini. Selezione delle tipologie di prestazioni. Vengono individuate le prestazioni o le categorie di prestazioni sulle quali si concentreranno le attività di monitoraggio. La scelta verrà effettuata sulla base di indicatori ritenuti idonei a definire le priorità, quali la numerosità e la peculiarità delle prestazioni erogate, i tempi di attesa e il costo per il SSR. Una volta definite le tipologie di prestazione e le specialità di interesse si procede all'analisi dei dati per evidenziare eventuali difformità di trattamento. Vengono determinati i criteri di selezione basandosi non solo sui volumi assoluti ma anche su indicatori di case-mix o di frequenza dell’erogazione della prestazione da parte di uno specifico erogatore. Dove opportuno gli indicatori vengono corretti attraverso sistemi di risk adjustment per eliminare possibili bias. Tavoli tecnici ASL-erogatori Tale strumento è anche raccomandato da Regione Lombardia nella forma di assegnazione di obiettivo aziendale di interesse regionale. Il tavolo tecnico viene inteso come un gruppo di lavoro a cui partecipano rappresentanti della ASL e medici specialisti operanti in strutture di riferimento per la specifica disciplina. Tali tavoli potranno inoltre allargarsi a tutti i prescrittori comprendendo i Medici di Medicina Generale coinvolgendo il Dipartimento di Cure Primarie. Tavolo Tecnico Radioterapia. Nel corso del 2013 è stato avviato un Tavolo Tecnico con gli specialisti al fine di valutare l’appropriatezza delle prestazioni di Radioterapia con particolare riguardo alle prestazioni ad alto costo cod. 9229K e 9229L – “Radioterapia con tecniche ad intensità modulata ad archi multipli o di tipo elicale con controllo del posizionamento del paziente (igrt) con tac integrata” e cod. 9229M – “Radioterapia stereotassica senza casco con braccio robotico”. Nell’anno 2014 verrà inoltre avviato un monitoraggio di tali prestazioni erogate che si inserirà in una più ampia analisi costo/beneficio dei trattamenti per pazienti oncologici effettuati dalle Strutture insistenti sul territorio di ASL Milano. Prestazioni di Genetica Medica e Oncologia e Onco-Ematologia molecolare. La DGR n. IX/4716 del 23 gennaio 2013 definisce le linee guida per la richiesta di prestazioni di Genetica Medica e di Oncologia e Onco-Ematologia Molecolare. In particolare l’allegato B della suddetta DGR individua nuovi codici e relative tariffe che identificano la prestazione 23 principale e sono comprensivi di tutti i passaggi analitici, mentre l’allegato C specifica i possibili prescrittori e precisa le modalità di prescrizione. E’ stata quindi avviata un’analisi dei dati contenuti nel flusso 28/SAN finalizzata a: 1. valutare la corretta applicazione delle disposizioni introdotte dall’allegato C della DGR n. IX/ 4716, relativamente al medico prescrittore e alle modalità di prescrizione; 2. verificare se l’andamento delle prestazioni, individuate dall’allegato B e ricomprese nei nuovi codici, mostra una riduzione della rendicontazione delle stesse a seguito dell’introduzione delle nuove indicazioni regionali. L’analisi ha finora riguardato i dati trasmessi attraverso il tracciato 28/SAN del periodo 1 maggio – 31 agosto 2013 relativi alle prestazioni indicate nell’allegato B. A partire da questi dati sono state valutate le distribuzioni per tipo di prescrittore, per disciplina e per Struttura di erogazione. Complessivamente sono state erogate 6.021 prestazioni pari ad un valore di 2.885.968 euro. Dalla distribuzione per prescrittore risulta che il 53,51% delle prestazioni in esame sono state prescritte da un medico specialista. Di questi ultimi è stata valutata la distribuzione per specialità di appartenenza evidenziando che i maggiori prescrittori appartengono alle discipline di Ostetricia e Ginecologia (24,80% di tutte le prestazioni prescritte da specialisti), Ematologia (23,16%) e Oncologia (18,51%). Le prestazione più frequentemente erogate sono risultate essere “Mutazioni della fibrosi cistica test di primo livello” cod. 9129A, “Mutazioni del fattore v leiden” cod. 9129D e “Wilms tumor1 test quantitativo” cod. 912D6. Si può notare che l’inquadramento più chiaro delle prestazioni di genetica medica ha portato ad una diversa distribuzione degli specialisti coinvolti nell’iter diagnostico dei pazienti interessati. In merito all’obbligo di richiesta di “Prima visita di genetica medica” cod. tariffario 89.7B.1 da parte dei Medici di Medicina Generale, si è riscontrato che tale prestazione è stata richiesta solo nell’1,2% dei casi, nel 9,7% è presente invece la richiesta di “Prima visita” cod. tariffario 89.7 mentre considerando tutti i codici di prima visita tale percentuale sale al 64%. Nel 2014 proseguirà l’attività di monitoraggio attraverso i dati contenuti nel flusso 28/SAN e di valutazione della congruenza fra contenuto dei campi e indicazioni regionali e si valuterà la corretta applicazione delle disposizioni introdotte dall’allegato C della DGR n. IX/4716 relativamente al medico prescrittore e alle modalità di prescrizione mediante l’esame della relativa documentazione. Controllo delle prestazioni di Medicina Sportiva Agonistica. Nel corso dell’anno 2013 è stato avviato il controllo sulle prestazioni di Medicina Sportiva Agonistica erogate dai centri insistenti sul territorio di ASL Milano ai fini del riconoscimento della idoneità specifica ai singoli sport. Per l’anno 2014 le attività di controllo riguarderanno le prestazioni a carico del SSR erogate nell’anno 2013 selezionate secondo le seguenti tipologie di controllo: 24 - certificazioni rilasciate allo stesso assistito a distanza di meno di 11 mesi l’una dall’altra; - congruenza dell’età dell’assistito con lo sport praticato secondo le indicazioni contenute nel prospetto allegato alla Nota del Ministero della Salute del 02.01.2013 relativo all’età minima di accesso all’attività agonistica; - congruenza delle prestazioni erogate agli utenti in considerazione dello sport praticato e di eventuali disabilità con le indicazioni contenute nella normativa vigente; - correttezza della rendicontazione economica. Macroattività Ambulatoriale Complessa ad alta integrazione di risorse (MAC) e Macroattività Chirurgica a bassa intensità operativa ed assistenziale (BIC). Nel corso dell’anno 2014 si proseguirà il monitoraggio sull’utilizzo delle prestazioni MAC rispetto alla produzione di day hospital e delle prestazioni erogate in BIC rispetto alla produzione di day surgery/degenza ordinaria one-day con particolare riferimento ai DRG individuati dall’Allegato A alla DGR n. IX/4716 del 23.01.2013. Nel caso si evidenzino fenomeni meritevoli di approfondimento si procederà all’esame della documentazione sanitaria. 25 CONTROLLO DEI RICOVERI OSPEDALIERI Attività dal 2006 al 2012. L’attività di controllo svolta dalla Asl di Milano sulla produzione dei ricoveri ha subito negli anni una costante evoluzione sia nella tipologia che nelle modalità di effettuazione degli stessi, in accordo con l’aggiornamento delle normative. Nel presente documento sono riassunti gli esiti dei controlli attuati dal Nucleo Operativo di Controllo (NOC) della Asl di Milano dal 2006 al 2012, come premessa al Piano dei Controlli per l’Esercizio 2014. Nel corso dell’Esercizio 2006 l’attività di controllo era infatti disciplinata dalle indicazioni contenute nella DGR n. VII/12692 del 10.04.2003, la quale prevedeva l’esecuzione di controlli circa l’appropriatezza generica delle giornate di ricovero secondo il protocollo RL-PVA e di controlli sulla congruenza della codifica: entrambe le tipologie venivano eseguite con modalità di campionamento casuale e mirato. Con l’attività 2007, anche a seguito dell’emanazione della DGR n. VII/4799 del 30.05.2007, sono invece stati introdotti radicali cambiamenti, quali l’abbandono progressivo della modalità di campionamento casuale, la possibilità di operare modifiche, oltre che sulla codifica, anche sul regime di erogazione delle prestazioni (con particolare riferimento alla valutazione dell’appropriatezza generica dei day hospital diagnostici rispetto al regime ambulatoriale) nonché sulla durata della degenza, ed infine l’estensione del controllo a tutta la casistica interessata da anomalie relative alla congruenza e/o all’appropriatezza generica dei ricoveri esaminati. Infine, dal 2009, in ottemperanza a quanto richiamato dalla DGR n. VIII/8501 del 26.11.2008 ed in relazione all’obbligo introdotto con la legge finanziaria per il 2009 (Legge n. 133 del 06.08.2008 – art. 79) circa la verifica di almeno il 10% degli episodi di ricovero competenti per territorio, vi è stata l’introduzione della verifica della corretta compilazione delle cartelle cliniche secondo gli standard di riferimento contenuti nel Manuale della Cartella Clinica (2 a edizione 2007), ai fini del giudizio di rimborsabilità delle prestazioni esaminate. Il suddetto controllo sul tema della qualità della documentazione clinica, ha riguardato il 3% della produzione dei ricoveri milanesi ed è stato condotto con modalità di campionamento casuale. Nei successivi anni 2010, 2011 e 2012, le regole del controllo non hanno subito particolari evoluzioni e sono state consolidate le procedure e le modalità già in atto precedentemente. 26 Cartelle controllate. Nei primi tre grafici (Graf. 1-2-3) è presentato il numero di cartelle cliniche controllate dal 2006 al 2012, per tipologia di ricovero. Grafico 1 Volume cartelle controllate nel corso dell'anno: day hospital e day surgery 12.349 8.124 8.764 8.000 7.628 6.691 4.436 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Grafico 2 Volume cartelle controllate nel corso dell'anno: degenza ordinaria 39.517 14.454 2006 16.339 17.344 2007 2008 2009 40.000 40.582 2011 2012 36.635 2010 27 Grafico 3 Volume cartelle controllate nel corso dell'anno: riabilitazione 2.875 2.494 2.022 1.791 1.998 2.000 2010 2011 1.458 2006 2007 2008 2009 2012 L'incremento del volume di cartelle controllate a partire dal 2009 dipende dal nuovo obiettivo regionale (passato dal 5 al 10%) e dalla presenza (circa il 3% della produzione) del controllo sulla qualità della documentazione clinica. La variabilità nel numero dei controlli a carico del regime di ricovero diurno, è causata dallo spostamento in regime ambulatoriale di diverse prestazioni e alle conseguente modifica delle indicazioni di controllo. Il numero di ricoveri ordinari controllati è tendenzialmente costante da quando vi è l'indicazione di controllare il 10% delle prestazioni, tenendo conto naturalmente della diminuzione complessiva di ricoveri registratasi negli ultimi anni anche a livello nazionale. Per quanto riguarda la riabilitazione, il trend è tendenzialmente costante. Nel grafico successivo è riportata la percentuale complessiva di controlli effettuata dal 2006 al 2012. 28 Grafico 4 Percentuale cartelle controllate nel corso dell'anno: tutte le tipologie 11,2% 11,6% 2009 2010 10,9% 11,0% 2011 2012 9,2% 7,9% 6,8% 2006 2007 2008 L’incremento verificatosi dal 2009 riflette l’indicazione regionale al controllo minimo del 10% dei ricoveri. Dal 2009 ha avuto inizio il controllo della qualità documentale (che prevede la verifica del 3% dei ricoveri) basata prevalentemente su autocontrollo da parte delle strutture di ricovero e successiva verifica da parte delle Asl. Nei grafici successivi (Graf. 5-6-7) è riportata la proporzione di cartelle cliniche controllate sulla produzione totale dal 2006 al 2012, per tipologia di ricovero. Grafico 5 Percentuale cartelle controllate nel corso dell'anno: day hospital e day surgery 10,3% 7,4% 6,9% 6,3% 5,9% 4,6% 2,5% 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Si evidenzia nel corso degli anni un progressivo incremento del numero di DH controllati fino al 2010, soprattutto per la maggiore attenzione posta all’appropriatezza dei DH diagnostici e chirurgici rispetto alla possibilità di erogazione delle stesse prestazioni in regime ambulatoriale. Dal 2011, la diminuzione nel numero dei controlli è causata dallo spostamento in regime ambulatoriale di diverse prestazioni e alla conseguente modifica delle indicazioni di controllo. Grafico 6 29 Percentuale cartelle controllate nel corso dell'anno: degenza ordinaria 11,8% 4,5% 2006 5,2% 5,6% 2007 2008 2009 12,4% 12,4% 2011 2012 11,0% 2010 Il numero di ricoveri ordinari controllato è aumentato per l’introduzione dal 2007 dell’obbligatorietà delle estensioni al riscontro di problematiche emergenti nel corso del controllo e per l’incremento delle cartelle da sottoporre a controllo a partire dal 2009. Grafico 7 Percentuale cartelle controllate nel corso dell'anno: riabilitazione 12,0% 11,2% 9,2% 7,9% 7,9% 7,6% 2010 2011 6,8% 2006 2007 2008 2009 2012 Per quanto riguarda la riabilitazione, dal 2007 è invece iniziato un lavoro con i fisiatri per la definizione dei criteri di appropriatezza e dei requisiti della documentazione clinica. L'incremento del volume di cartelle controllate nel 2009 dipende dai nuovi obiettivi regionali, dalla presenza (per circa il 3% delle cartelle) dell'autocontrollo sulla qualità della documentazione clinica nonché, dal 2012, dei controlli condotti sull’appropriatezza degli episodi assistenziali in regime di sub-acute, conteggiati anch’essi all’interno di questa tipologia di ricoveri. Esiti dei controlli Nei grafici seguenti (Graf. 8-9-10) è riportata, per tipologia di ricovero, la proporzione di ricoveri non confermati nel corso dei controlli. 30 Grafico 8 Proporzione di cartelle non confermate: day hospital e day surgery 38,5% 31,4% 29,2% 30,7% 23,7% 2006 2007 2008 2009 19,1% 18,8% 2010 2011 2012 Per il DH, l’incremento del 2007 riflette anche in questo caso la maggiore attenzione posta all’appropriatezza degli accessi di tipo diagnostico, spesso ricondotti a prestazioni ambulatoriali. Tale inappropriatezza pare in progressiva diminuzione negli anni successivi, fino al 2012, anno in cui l’incremento della quota di cartelle modificate deriva dalle nuove indicazioni circa l’appropriatezza del regime di day hospital medico versus la nuova macroattività ambulatoriale complessa (MAC), introdotta propria nel 2012. Grafico 9 Proporzione di cartelle non confermate: degenza ordinaria 25,5% 20,9% 12,9% 2006 2007 2008 9,7% 9,3% 8,8% 9,6% 2009 2010 2011 2012 Con riferimento ai ricoveri ordinari e di riabilitazione, l’aumento di cartelle non convalidate è conseguente all’introduzione di nuovi criteri di selezione. In particolare la proporzione di abbattimenti è elevata nel 2007, anno di introduzione delle estensioni. La diminuzione della proporzione di cartelle non confermate, registrata invece dal 2009, dipende dalle nuove modalità di verifica introdotte: autocontrollo e valutazione dell'appropriatezza clinica su cardiologia interventistica, ortopedia, chirurgia vascolare e neonati sani. 31 Grafico 10 Proporzione di cartelle non confermate: riabilitazione 43,1% 34,1% 19,4% 19,9% 20,0% 21,0% 2010 2011 2012 13,0% 2006 2007 2008 2009 Anche gli esiti dei controlli sulla riabilitazione risentono delle nuove modalità di controllo introdotte dal 2009 (soprattutto autocontrollo). Al netto di questo effetto si osserva negli ultimi anni un incremento delle cartelle non confermate per la maggior attenzione posta all’appropriatezza delle singole giornate in riabilitazione specialistica, argomento oggetto di specifiche linee guida Asl introdotte dall’anno 2012. 32 Stato dell’arte. L’attività di controllo svolta per l’esercizio 2013, aggiornata al 10.01.2014 (10 mesi), registra un ritorno al trend in diminuzione della percentuale di cartelle modificate negli ultimi anni con la sola eccezione dell’esercizio 2011 (il 16% - dati ancora parziali - rispetto al 12% del 2012, al 34,3% del 2011, al 23,6% del 2010, al 27% del 2009, al 28% del 2008 ed al 30% del 2007). L’aumento riscontrato nel 2011, che riguardava in particolare i ricoveri ordinari per acuti, è per lo più motivato dalla presenza di una quota parte di controlli condotti a seguito di richieste di verifica da parte della Corte dei conti su ricoveri effettuati negli anni 2001-2007 ed oggetto di indagini giudiziarie. Per quanto concerne le pratiche controllate nell’esercizio 2013, l’attività di campionamento si è concentrata prevalentemente sulla tipologia di interesse locale, all’interno della quale confluiscono le ipotesi di lavoro derivanti dall’analisi degli indicatori regionali, le risultanze dei controlli degli esercizi precedenti, specifiche delle singole strutture sanitarie esaminate, e l’introduzione di un set di criteri di campionamento elaborati a livello locale dallo stesso NOC. Gli esiti della suddetta attività di controllo danno ragione altresì dell’attenzione posta al regime di ricovero diurno, essendosi registrate tra di essi le percentuali maggiori di modifiche sia nell’ambito delle ospedalizzazioni per acuti che in riabilitazione (Tab. 1). Tabella 1 – Controlli di congruenza su cartelle cliniche per tipologie di Ricoveri Ospedalieri – Esercizio 2013 ( Marzo-Dicembre) Modificate Tipo campione Confermate % Regime o % Totale Codifica durata modificate Mirato 2.114 15,9 11.202 84,1 1.206 908 Indicat. regionali 166 12,1 1.210 87,9 105 61 Ricoveri Dermatologia 20 8,4 218 91,6 7 13 Ordinari per DRG anomali 36 36,4 63 63,6 1 35 Acuti Estensioni 0,0 0 0,0 0 0 0 Totale Mirato Dermatologia Day Hospital Indicat. regionali per Acuti DRG anomali Totale Mirato Riabilitazione Estensioni Totale TOTALE 12.693 1.319 1.017 557 223 6 506 59 2 3 84,5 81,1 82,1 95,9 50,0 0 3 6.047 1.562 0 81,7 94,6 0,0 786 47 570 43 1.562 90,0 83 130 0 43 20.302 84,0 2.235 1.630 4.563 1.296 185 Totale 13.316 1.376 238 99 0 2.336 1.063 282 8 3 15,5 18,9 17,9 4,1 50,0 15.029 5.626 1.578 193 6 1.356 90 83 18,3 5,4 100,0 7.403 1.652 83 173 10,0 1.735 3.865 16,0 24.167 Per quanto riguarda le modifiche tariffarie, l’abbattimento percentuale è complessivamente del 5,5%. La proporzione di abbattimento è risultata pari al 4,8% nei controlli sui ricoveri ordinari per acuti, al 14,3% nei controlli sulle prestazioni erogate in regime di day hospital e al 2,6% nella riabilitazione. Si precisa che gli esiti dell’attività di controllo (al momento sono state esaminate nell’ambito del controllo mirato di congruenza 24.167 cartelle cliniche) risultano aggiornati al 10.01.14 e che il 33 resoconto definitivo sarà comunicato alla conclusione dell’esercizio 2013, prevista per il 28.02.14. Interventi/Azioni programmate per il 2014 La programmazione delle attività per l’esercizio 2014, in ottemperanza a quanto richiamato dalla DGR n. X/1185 del 20.12.2013, prevede la verifica di almeno il 14% degli episodi di ricovero competenti per territorio, con le seguenti modalità: - quota fino al 3% riferita ad attività di autocontrollo della qualità della documentazione clinica, effettuata a cura dei soggetti erogatori (di cui alle DGR n. VIII/10077/2009 e n. IX/621/2010 e successive integrazioni), selezionata con modalità di campionamento casuale; - quota di almeno il 7% riferita ai controlli di congruenza ed appropriatezza generica sulle prestazioni di ricovero, selezionata con modalità di campionamento mirato; - quota fino al 4% riferita ad attività di autocontrollo di congruenza ed appropriatezza generica sulle prestazioni di ricovero, effettuata a cura dei soggetti erogatori, con le modalità e le tempistiche introdotte dalla Circolare n. H1.2012.0036178 del 17.12.2012 e parzialmente ridefinite dalla stessa DGR n. X/1185/2013. Controllo mirato di congruenza e appropriatezza La selezione delle cartelle cliniche terrà conto sia delle indicazioni regionali (indicatori introdotti dalla DGR n. VIII/4799/2007 come modificati dalla DGR n. IX/2633/2011, indirizzi di programmazione, rimodulazioni tariffarie ecc.), che delle analisi elaborate in materia a livello locale, anche sulla base degli esiti delle attività di controllo svolte negli esercizi precedenti. La valutazione di conformità delle cartelle cliniche controllate verrà effettuata sulla base delle regole di codifica vigenti, riassunte nell’Allegato 11 della DGR IX/2734 del 22.12.11, Testo unico delle regole di gestione del sistema sociosanitario regionale, ed integrate dalle disposizioni regionali successive (Regole d’Esercizio 2012, 2013 e 2014), nonché su eventuali indicazioni o aggiornamenti definiti dal Gruppo di Lavoro Accreditamento, Appropriatezza e Controllo, pubblicate sullo spazio Interpello (sezione “Biblioteca”) del sito on line della Direzione Generale Salute. In particolare poi nell’ambito di tutte le tipologie di controllo, in caso di riscontro di gravi carenze documentali, rispetto ai requisiti previsti dalla normativa vigente, sarà possibile procedere all’annullamento della remunerazione del ricovero. Il controllo dei ricoveri in regime di cure sub-acute L’introduzione delle attività di ricovero di tipo sub-acuto è stata prevista nel PSSR 2010-2015, e viene ulteriormente codificata dalle DGR n. IX/937 e n. IX/1479 del 2010, come recentemente modificate (nel merito degli item utili al calcolo dell’Indice di Intensità Assistenziale) dalle Regole d’Esercizio 2014 (DGR n. X/1185/2013). Tale tipologia di ricovero è nata dall’esigenza d’individuare un’area assistenziale differenziata per pazienti prima non ben inquadrabili nelle strutture residenziali tradizionali: lo scopo con cui è stata creata tale area di offerta è quella di rispondere a bisogni che finiscono spesso per realizzare situazioni di ricoveri inappropriati in ospedali per acuti o di prolungamento ingiustificato di ricoveri inizialmente appropriati. Altra problematica che il reparto per sub-acuti risolve è la dimissione intempestiva di pazienti non ancora stabilizzati e pertanto a rischio di rientro in situazioni di emergenza in quanto non ben curabili al domicilio. Anche per l’esercizio 2014, oltre alla congruenza della rendicontazione e alla valutazione della completezza e coerenza della documentazione sanitaria, appare utile proseguire nell’approfondimento e nel monitoraggio, già intrapreso nel corso del 2012 e del 2013, delle tipologie di pazienti e di prestazioni fornite, al fine di valutarne l’appropriatezza clinica, a scopo programmatorio. Nel controllo di questo tipo di ricoveri, remunerati “a giornata”, come i ricoveri riabilitativi o in lungodegenza, verrà data importanza a considerazioni riguardanti l’appropriatezza 34 organizzativa, il livello di complessità assistenziale, o la correttezza della tenuta della documentazione sanitaria, in quanto la definizione del DRG non viene considerata significativa ai fini della remunerazione. Ricoveri per acuti Si confermano altresì i controlli sulle seguenti tipologie di ricovero, già esaminate nel corso degli anni precedenti: verifica della correttezza della rendicontazione delle prestazioni riconducibili alla Macroattività chirurgica a bassa intensità operativa ed assistenziale (BIC), come da Allegato A della DGR n. VIII/10804/2009 e successive integrazioni, e alla Macroattività ambulatoriale complessa e ad alta integrazione di risorse (MAC), come da Allegato 4 della DGR n. IX/2946/2012; esame dei ricoveri relativi ai 108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza in regime di ricovero, di cui all’Allegato B del Patto per la Salute 2010-2012. Tra le finalità dell’attività di controllo rientra la valutazione dell’appropriatezza clinica. A questo proposito si prevedono anche per l’anno 2014 le seguenti attività: monitoraggio, tramite l’analisi dei dati relativi alle prestazioni di ricovero e l’impiego di indicatori di risultato, delle prestazioni sanitarie di ricovero erogate per conto del SSR; costituzione di tavoli di lavoro misti SS NOC-consulenti medici specialisti, ai fini della corretta definizione dei criteri clinici di valutazione dell’appropriatezza diagnostica e/o terapeutica delle prassi cliniche esaminate; conduzione di attività di controllo mirate sui ricoveri ospedalieri selezionati nell’ambito del succitato monitoraggio e su indicazioni emergenti dai tavoli di lavoro. Proseguirà infine anche per l’esercizio 2014, l’impiego dei criteri di campionamento, sperimentalmente intrapreso nel corso del 2011, 2012 e 2013, elaborati dal NOC della Asl di Milano e di seguito elencati: esame dei ricoveri con DRG chirurgico, della durata di 2 giorni, ed esecuzione della procedura in seconda giornata, ai fini della verifica dell’appropriatezza della giornata di ingresso; valutazione dei ricoveri con DRG medico, della durata di 3 giorni, per la valutazione dell’appropriatezza delle singole giornate di degenza; esame delle prestazioni di ricovero individuate tramite la presenza in prima posizione di un codice relativo ad un sintomo in presenza di una o più diagnosi secondarie correlate, con lo scopo di verificare la correttezza dell’individuazione della diagnosi principale; valutazione dei ricoveri con DRG complicato e degenza superiore alla propria soglia “non complicato”, per i quali si sia registrato una riduzione nell’ultimo triennio della percentuale delle ospedalizzazioni entro soglia, ai fini della verifica dell’appropriatezza delle giornate di degenza oltre soglia; esame dei ricoveri individuati tramite l’analisi degli scostamenti degli importi medi (in euro) per reparto di dimissione rispetto alla media milanese, al fine di individuare eventuali incongruenze di codifica o inappropriatezze del setting o del regime erogativo potenzialmente responsabili dei suddetti scostamenti economici. Il riscontro di errori di codifica ripetuti e/o rilevanti condurrà, come previsto dalla DGR n. VIII/4799/2007, all’estensione del campione a tutta la produzione della casistica esaminata. Si ricordano le seguenti regole di recente introduzione: 35 secondo quanto stabilito nell’ambito del Gruppo di Lavoro Accreditamento, Appropriatezza e Controllo, non si procederà alla correzione della codifica delle SDO “sottocodificate” (con remunerazione erroneamente inferiore a quella corretta); come indicato dalla DGR n. IX/2057 del 28.07.11, si procederà alla contestazione di sanzione amministrativa qualora il rapporto fra decurtazione in Euro dei ricoveri dell’intero campione e valorizzazione in Euro dei ricoveri dell’intero campione superi il 5%. Si ricorda infine, così come già indicato nel Piano dei Controlli per l’Esercizio 2013, che già a decorrere dai dimessi dal 1° gennaio 2013, si intendono integralmente superati i contenuti di cui al documento “Criteri di appropriatezza organizzativa dei ricoveri ospedalieri”, allegato al Piano dei Controlli 2008 della Asl di Milano. A fronte, infatti, dell’attuale processo di revisione delle tematiche relative all’appropriatezza di utilizzo del regime di ricovero per acuti, condotto da questa Asl in approfondimento degli orientamenti del quadro normativo regionale di riferimento (teso ad indurre un processo di progressiva deospedalizzazione verso forme di assistenza a minore intensità nonché a ridurre in maniera consistente la durata delle degenze ospedaliere, con particolare riferimento alle condizioni non inquadrabili nella gestione diretta della fase acuta dell’episodio assistenziale), si stabilisce quanto segue: Appropriatezza della giornata di ingresso nei ricoveri ordinari brevi (2/3 gg) con intervento chirurgico eseguito in seconda giornata Relativamente ai ricoveri brevi effettuati per esecuzione programmata di interventi chirurgici, l’esperienza maturata durante l’attività di controllo, suggerisce che la scelta di ammettere il paziente nella giornata precedente l’intervento sia più spesso da imputare a problematiche di tipo organizzativo o logistico piuttosto che ad una reale esigenza clinica del paziente. Si ritiene appropriata la giornata antecedente l’intervento chirurgico qualora esistano condizioni cliniche di particolare criticità di pazienti che necessitino di un carico terapeutico-assistenziale in regime di ricovero ospedaliero. Laddove eventualmente si riscontrassero tali condizioni, le stesse devono essere chiaramente esplicitate nella documentazione sanitaria. Non saranno invece più accettate come eccezioni alla suddetta indicazione condizioni legate all’età o alla provenienza geografica del paziente (regionale o extraregionale) e lo stesso dicasi per le necessità di natura organizzativa proprie della struttura erogatrice (es. programmazione procedura come primo intervento della giornata ecc.); a questo proposito si ricorda dell’esistenza della possibilità di porre sulla SDO l’eventuale giornata utilizzata al di fuori delle presenti indicazioni come giornata non a carico del SSR; Dermatologia Si precisa che, ai fini del giudizio di appropriatezza del regime di ricovero diurno (0-1 giorno) per l’esecuzione di procedure dermatologiche, si procederà alla verifica della presenza delle dimensioni delle lesioni, di cui alla DGR n. VIII/2645/2006, congiuntamente alla valutazione del soddisfacimento dei requisiti minimi di cui alla DGR n. VIII/3111/2006 (requisiti quindi – appropriatezza DH e misure minime - che devono essere contemporaneamente presenti), secondo cui il regime di day hospital “deve ritenersi appropriato solo nel caso in cui le condizioni cliniche del paziente e/o la complessità delle procedure rendano necessaria sorveglianza od osservazione medica e/o infermieristica protratta e continuativa nell’arco della giornata”. Non saranno quindi più accettati ricoveri in cui non siano rintracciabili gli elementi di appropriatezza generica del day ospital citati (seppur in presenza delle dimensioni minime previste) né eccezioni legate all’età o ad altre 36 condizioni non traducibili in un carico terapeutico-assistenziale in regime di ricovero ospedaliero. A questo proposito si specifica che, così come chiarito anche in passato dai competenti Uffici regionali (cfr. Verbale del GdL Accreditamento, Appropriatezza e Controllo del 13.09.2012) e recentemente dettagliato nelle Regole d’Esercizio 2014), il requisito sine qua non ai fini del giudizio di appropriatezza del day hospital è la necessità di allettamento, ovvero la necessità per il paziente di usufruire di requisiti strutturali (posto letto diurno) atti a consentire lo svolgimento di cure intensive, laddove siano necessari interventi osservazionali, assistenziali o di monitoraggio prolungati. In caso di mancato rispetto delle presenti indicazioni si procederà alla riconversione dei ricoveri in questione in regime ambulatoriale semplice. Codice di procedura 86.22 “rimozione asportativa di ferita, infezione, ustione” Si precisa che in merito al codice di procedura 86.22 “rimozione asportativa di ferita, infezione, ustione”, per l’esperienza maturata a seguito dell’esame della documentazione clinica dei ricoveri sostenuti da pazienti affetti da complicanze croniche vascolari e nel rispetto di quanto ampliamente richiamato in proposito sulle Regole d’Esercizio 2014, si ritiene giustificato l’utilizzo di tale codice solo nei casi in cui la procedura venga eseguita in sala operatoria, sia presente un verbale operatorio, riportante una descrizione “dettagliata” della procedura eseguita (cfr. Regole 2014, “principio generale, per cui non è accettabile la codifica di una procedura solo in base alla citazione della stessa ed in assenza di una sua descrizione puntuale, che consenta di giudicarne la correttezza”) ed una scheda anestesiologica. Nei restanti casi dovrà invece essere selezionato il codice di procedura 86.28 “rimozione non asportativa di ferita, infezione o ustione”. Come ribadito nelle vigenti Regole d’Esercizio, si ricorda altresì che “è scorretto codificare procedure che sono ricomprese in una procedura maggiore”, e che quindi la verifica di congruenza del codice 86.22 terrà conto, come già fatto in passato, della contestuale presenza di procedure che ne ricomprendano l’esecuzione, non prevedendo quindi che lo stesso codice 86.22 sia esposto come procedura separata (cfr. Regole 2014). Innesti cutanei (codici 86.66, 86.67 e 86.69) In merito ai codici di procedura 86.66, 86.67 e 86.69, relativi all’impiego di innesti e di sostituti dermici, di cui al Sub Allegato A della DGR n. X/1185/2013, la verifica di congruenza terrà conto della sussistenza delle condizioni di complessità richiamate dalla normativa citata, ovvero della tipologia di lesioni trattate (lesioni severe ed invalidanti, con complicanze vasculitiche, settiche ecc.), dei presidi utilizzati (medicazioni avanzate) e dell’assistenza complessivamente prestata (approccio multidisciplinare). Pre-ricovero Si ricorda altresì che, come da regole generali di codifica, tutti gli accertamenti diagnostici propedeutici all’esecuzione di procedure interventistiche elettive vanno correttamente inquadrati in regime di pre-ricovero e come tali non rendicontati come giornate di degenza a carico del SSR, in quanto già ricompresi nella relativa tariffa DRG; non sono ammesse eccezioni di alcun genere alla presente regola. Interventi sulla spalla A seguito dei controlli effettuati nelle strutture sanitarie milanesi, è emersa la necessità di fornire ulteriori chiarimenti in riferimento alle indicazioni di codifica per gli interventi 37 sulla spalla, di cui all’Allegato A della DGR n. IX/2057/2011 e al Verbale del GdL Accreditamento, Appropriatezza e Controllo del 21.09.2011. A questo proposito si ricorda, innanzitutto, la disposizione relativa all’omissione del codice di procedura 81.83 (“altra riparazione della spalla”) di riparazione articolare (utilizzato solitamente per identificare l’acromionplastica), unitamente all’indicazione all’utilizzo della sesta posizione per il codice di procedura 80.21 (“artroscopia della spalla”). Si chiarisce altresì che le condizioni di seguito riportate, di cui alla normativa citata, non sono da ritenersi esaustive della tipologia di interventi in questione; esse costituiscono infatti esempi di modalità di codifica tesi alla riconduzione degli interventi sulla spalla eseguiti in artroscopia, al DRG 224 (“Interventi su spalla, gomito o avambraccio eccetto interventi maggiori su articolazioni senza cc”). Ciò coerentemente con le valutazioni condotte nel merito del consumo di risorse di questa tipologia di interventi, così come condivise già nel 2011 nell’ambito dei lavori del GdL regionale Accreditamento, Appropriatezza e Controllo. Per quanto detto, si ritiene quindi opportuno integrare gli esempi in questione come di seguito riportato, ribadendo al contempo che l’obiettivo di riconduzione degli interventi sulla spalla in artroscopia al DRG 224, deve essere perseguito anche nelle situazioni eventualmente non contemplate tra gli esempi qui riportati. Lesione della cuffia dei rotatori Dia. Princ. cod. 727.61 “rottura traumatica completa della cuffia dei rotatori” oppure cod. 840.4 “distorsione e distrazione della cuffia de rotatori” Int./Proc. cod. 83.63 “riparazione della cuffia dei rotatori” Lussazione recidivante della spalla Dia. Princ. cod. 718.31 “lussazione recidivante della spalla” Int./Proc. cod. 81.82 “riparazione di lussazione ricorrente della spalla” Tendinopatie e sindromi analoghe Dia. Princ. cod. 726.0 “capsulite adesiva scapolo-omerale” Int./Proc. cod. 80.41 “incisione capsula articolare, legamenti e cartilagine della spalla” Il codice di procedura 80.41 deve essere utilizzato anche per interventi quali: capsulotomia circoferenziale; tenotomia terapeutica del capo lungo del bicipite; borsectomia. Interventi per obesità Si riporta di seguito la scheda già condivisa con gli erogatori nel corso dell’esercizio 2013 (cfr. nota mail del 17.04.2013). 38 Intervento Procedure DRG Regime Bendaggio gastrico (banding) Diagnosi Principale 278.01 Obesità grave 44.95 Procedura laparosc. di restrizione gastrica 288 (C) Interventi per obesità Ricovero Gastroplastica verticale 278.01 Obesità grave 288 (C) Interventi per obesità Ricovero Sleeve gastrectomy 278.01 Obesità grave 44.68 Gastroplast. laparosc. (codificare anche eventuale sincrona) 44.38 Gastroenterostomia laparoscopica 43.89 Altra gastrectomia parziale 288 (C) Interventi per obesità Ricovero 44.99 Altri interv. sullo stomaco Bypass gastrico 278.01 Obesità grave 44.38 Gastroenterostomia laparoscopica 288 (C) Interventi per obesità Ricovero Diversione biliopancreatica (BDP) 278.01 Obesità grave 43.7 Gastrect. parziale con anastom. digiunale 45.91 Anastom. intest. tenuetenue 51.23 Colecistect. laparoscop. 288 (C) Interventi per obesità Ricovero Posizionamento pallone endogastrico 278.01 Obesità grave 44.93 Inserzione di bolla gastrica palloncino Ricovero Rimozione di adiposità localizzate (addome pendulo con adiposità) non altrimenti correggibili Trattamento degli esiti della chirurgia bariatrica 278.1 Adiposità localizzata 86.83 Intervento di plastica per la riduzione di ampiezza 297 (M) Distrurbi della nutriz. e miscell. dist. del metab. età>17 anni senza CC 288 (C) Interventi per obesità V51 Trattam. dopo interv. che richiede l’impiego di ch. plastica 86.83 Intervento di plastica per la riduzione di ampiezza 268 (C) Chirurgia plastica della pelle, sottocut. mammella Ricovero Ricovero (Pittsburgh<10) Rimozione bendaggio gastrico Controllo bendaggio gastrico 278.1 Adiposità localizzata 86.83 Intervento di plastica per la riduzione di ampiezza (Pittsburgh>10) DP V53.99 Altro dispositivo DS 278.01 Obesità grave 44.97 Rimozione lapar. di dispositivo di restrizione gastrica 288 (C) Interventi per obesità 461 (C) Intervento con diagnosi di altro contatto con i servizi sanitari Ricovero Ricovero MAC05 39 Rimozione pallone endogastrico Revisione o sostituzione valvola per regolazione bendaggio gastrico MAC11 DP V53.99 Altro dispositivo DS 996.59 Complic. mecc. di altri dispos. interni (e/o) DS 278.01 Obesità grave 44.97 Rimozione laparosc. di dispositivo di restrizione gastrica 461 (C) Intervento con diagnosi di altro contatto con i servizi sanitari Ricovero Trattamento dell’incontinenza fecale Si riporta di seguito la scheda già condivisa con gli erogatori nel corso dell’esercizio 2013 (cfr. nota mail del 17.04.2013). Intervento Impianto di neurostimolatore (fase test) Impianto di neurostimolatore (fase definitiva) Rimozione di neurostimolatore (generatore e/o elettrodo) NON FINANZIABILE Diagnosi Principale 787.6 Incontinenza fecale Procedure DRG Regime 03.93 Impianto o sostituzione di elettrodo/i del neurostimolatore spinale Ricovero V53.02 Collocaz. e sistemazione di neuropacemaker (cervello) (sistema nervoso perierico) (midollo spinale) V53.02 Collocaz. e sistemazione di neuropacemaker (cervello) (sistema nervoso perierico) (midollo spinale) 86.94 – 86.98 Inserzione o sostituzione del generatore di impulsi del neurostimolatore 468 (C) Interv. chir. esteso non correlato con la diagn. princ. 008 (C) Interv. su nervi perif. e cranici e altri interv. su sist. nerv. senza CC 532 (C) Interventi sul midollo spinale senza CC Ricovero 03.94 Rimoz. di elettrodo/i del neurostimolatore spinale 86.05 Incisione con rimoz. di dispositivo dalla cute e tessuto sottocutaneo In analogia a quanto già disposto dalla DGR n. IX/2057/2011 in tema di impianti di neurostimolatori nonché a seguito di specifici approfondimenti in merito, si ritiene opportuno assimilare la codifica del trattamento dell’incontinenza fecale tramite impianto di neurostimolatore alle indicazioni poste dalla normativa vigente su analogo trattamento a scopo antalgico. Resta inteso che, nel rispetto del concetto richiamato nella norma citata, secondo cui detti trattamenti articolati in più fasi sono ricondotti e remunerati nell’ambito di un pacchetto di assistenza, l’eventuale rimozione di dispositivo (generatore e/o elettrodo) è sempre da considerarsi “non finanziabile”: ciò in riferimento a tutti i tipi di neurostimolatori impiantati (antalgici, vescicali ecc.). 40 Ricovero Neonati In riferimento alle disposizioni introdotte con la DGR n. IX/3976 del 06.08.2012 (medesima tariffa per i DRG di patologia neonatale - DRG 385, 386, 387, 388, 389, 390 - e per il DRG 391 “Neonato normale” entro la soglia di 3 giorni di degenza), con decorrenza 1° gennaio 2013, si è proceduto, così come disposto dalla citata normativa, a monitorare l’andamento dei ricoveri in questione, sul territorio di competenza della Asl di Milano, nel triennio 2011-2013. In particolare è stata esaminata la produzione milanese (Tab.1), con particolare riferimento all’incidenza dei DRG riferibili a patologia neonatale sul totale della stessa produzione (Graf. 1), nonché all’andamento della distribuzione degli stessi rispetto alla degenza (Graf. 2). Nel sistema di classificazione DRG i ricoveri dei neonati sono prevalentemente raggruppati nella MDC 15 (Malattie e disturbi del periodo neonatale) che comprende sette gruppi, dal 385 al 391. Il DRG 391 identifica il neonato sano. I sei DRG 385-386-387-388-389-390 identificano il neonato patologico. Il DRG 467, che non appartiene alla stessa MDC dei DRG neonatali, deriva dalla codifica in diagnosi principale dei codici “V” relativi all’osservazione del neonato per condizioni morbose sospette. A questo proposito è da dire che il Verbale del GdL Accreditamento Appropriatezza e Controllo del 14.12.2012, ha di fatto reso scorretta l’attribuzione dei ricoveri neonatali riferiti all’episodio della nascita al suddetto DRG 467 “Altri fattori che influenzano lo stato di salute”, orientando alla produzione del DRG 391 (nel caso in cui, dopo gli accertamenti condotti, non sia stata formulata una diagnosi di dimissione) o, in caso contrario, di eventuali DRG patologici. Utilizzando i database amministrativi degli anni 2011, 2012 e 2013, sono state individuate le SDO relative agli eventi nascita; in seguito queste ultime sono state raggruppate per ciascun anno in tre gruppi di codifica principali: 1. DRG 391: codifica del neonato sano; 2. DRG 467: codifica del neonato in osservazione per sospetto di patologia; 3. DRG 385-386-387-388-389-390 più mix di DRG non neonatali: codifica del neonato patologico. 41 Tab. 1 – Distribuzione SDO relative ad eventi nascita e relative degenze medie, nel triennio 2011-13 – Asl di Milano Anno di dimissione 2011 2012 2013 (Gen-Nov) 2013 (stima*) n. SDO neonati (totale) 23.868 23.567 21.105 23.024 n. neonati sani (DRG 391) 12.538 15.410 14.485 15.802 gg degenza media n. neonati “osservati” (DRG 467) gg degenza media 3,2 3,1 3,1 / 5.775 3.129 2.418 2.638 3,6 3,9 4,0 / n. neonati patologici 5.555 5.028 4.202 4.584 n. DRG neonatali (MDC 15) 4.688 4.367 3.689 n. DRG non neonatali (altre 867 661 513 MDC) gg degenza media 9,8 10,5 10,2 *le SDO analizzate per l’anno 2013 sono relative ai ricoveri effettuati fino al novembre (11 mesi); nella colonna a fianco è riportata la stima dei ricoveri all’intera annualità 2013. / / / mese di riferibili Grafico 1 Incidenza percentuale SDO di neonati patologici (solo DRG neonatali, evento nascita) su totale produzione Asl di Milano, nel triennio 2011-13 22,2 20,7 17,5 2011 2012 2013 (GenNov) Come si evince dalla Tab. 1 e dal Grafico 1, si è registrata una diminuzione complessiva dei DRG riferiti alle condizioni patologiche, mentre la degenza media, nelle tre categorie esaminate, non presenta sostanziali differenze tra gli anni considerati. 42 Grafico 2 Distribuzione n. SDO di neonati patologici (solo DRG neonatali, evento nascita) per raggruppamento di degenze, nel triennio 2011-13 – Asl di Milano 3.562 3.401 3.453 3.165 <=3 giorni 1.126 >3 giorni 966 524 2011 2012 2013 (Gen-Nov) 572 2013 (stima) Come rilevabile già dalla Tab. 1, la diminuzione del volume complessivo dei ricoveri riferiti a DRG di neonati patologici, parrebbe riassorbita dal DRG 391 di neonato sano, rivelandosi quindi un potenziale effetto in tal senso della suddetta DGR n. IX/3976/2012. Ciò risulta particolarmente apprezzabile entro i 3 giorni di degenza, senza peraltro essersi verificato invece un incremento della durata delle degenze superiori ai 3 giorni, rimaste sostanzialmente stabili nel tempo (Graf. 2). Quanto descritto depone per un incremento di appropriatezza nella codifica dei ricoveri brevi (entro i 3 giorni) e per un’assenza (valutata complessivamente sul totale degli Erogatori coinvolti) di trend in aumento delle relative degenze. Appare invece incongruente la presenza di DRG 467 ancora riferiti ad episodi di nascita. Per l’Esercizio 2014, si proseguirà quindi nel monitoraggio dell’andamento delle descritte tipologie di ricoveri, valutandone stavolta gli esiti per singolo Erogatore interessato. Si proseguirà altresì nell’attività intrapresa nell’Esercizio 2013 circa il campionamento di tutti i ricoveri relativi al DRG 467 (evento nascita), con l’obiettivo di una loro riconduzione a DRG neonatali. 108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza In riferimento a quanto stabilito con le Regole d’Esercizio 2014 nel merito della tariffazione dei 108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza, ed in particolare all’individuazione della soglia di appropriatezza del 29% su base regionale della proporzione di tali DRG sul totale della produzione, si propone di attivare un monitoraggio dell’andamento della suddetta tipologia di ricoveri nelle strutture di competenza della Asl di Milano. A questo proposito si riporta una breve di analisi di contesto (Tab. 1) riferita all’Esercizio 2012 (annualità intera), calcolata distinguendo i reparti per acuti da quelli di riabilitazione specialistica (ed escludendo gli episodi assistenziali inquadrabili complessivamente nella lungodegenza). 43 Tab. 1 – Proporzione Ricoveri Ordinari finanziati, riferiti ai 108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza su totale produzione – Esercizio 2012 108 DRG* Acuti Riabilitazione specialistica Erogatori Asl RO 1 RO > 1 RO 1 RO > 1 % % % % di Milano giorno giorno giorno giorno Privati 13.313 11,5 15.575 13,4 21 0,2 6.622 47,9 Pubblici 12.021 6,1 34.984 17,6 17 0,4 2.387 54,5 *ad esclusione della produzione registrata nei reparti 99, 60, RM ed SA Per l’Esercizio 2014 verrà effettuato il monitoraggio ed il controllo di tale tipologia di ricoveri in tutte le Strutture, dando la priorità a quelle che, in corso d’anno, superino (anche su base previsionale) la soglia del 29% di cui alla DGR n. X/1185/2013; ciò con lo scopo di evidenziare aree di potenziale inappropriatezza e di indurre gli Erogatori a rientrare nella soglia prevista. È da notare (Tab. 2) come, prevedibilmente, esiste una differenza in termini di durata della degenza nei ricoveri ordinari superiori ad 1 giorno, riferiti alla riabilitazione specialistica; ciò suggerisce di considerare le Strutture ed i reparti riabilitativi separatamente rispetto al resto. Tab. 2 – Degenza media (gg) dei Ricoveri Ordinari finanziati, > di 1 giorno, riferiti ai 108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza – Esercizio 2012 Degenza media (gg) – RO > 1 giorno Erogatori Asl di Milano Privati Pubblici Acuti Riab. spec. 2,9 4,6 18,9 19,6 Ricoveri ripetuti Allo scopo di migliorare l’appropriatezza della gestione dei ricoveri e per studiare più approfonditamente possibili fenomeni di frammentazione degli stessi, ovvero problematiche di dimissioni precoci, nell’Esercizio 2014 verrà implementata la tipologia di controlli sui ricoveri ripetuti, valutata anche tra Presidi differenti (con particolare riferimento ai Presidi appartenenti ai medesimi Enti). Prestazioni odontoiatriche Nel corso dell’Esercizio 2013, è stato condotto un Progetto sul tema dell’appropriatezza delle modalità di erogazione delle prestazioni odontoiatriche in regime di ricovero, nell’ambito del quale si è proceduto a condurre una verifica in relazione a: criteri di accesso alle prestazioni odontoiatriche, in riferimento ai contenuti della DGR n. 3111/2006; criteri di selezione della casistica candidabile al regime di ricovero diurno versus regime ambulatoriale. 44 Le citate verifiche, nella maggior parte dei casi, non hanno evidenziato grossi elementi di criticità. È stata invece rilevata, in una quota rilevante dei casi, la presenza di codici di procedura non congruenti con le descrizioni degli interventi riportate nella documentazione clinica. Ciò con particolare riferimento all’utilizzo dei codici: 24.2 (gengivoplastica); 24.4 (asportazione di lesione dentaria della mandibola); 24.5 (alveoloplastica). A seguito degli approfondimenti condotti sulle tecniche interventistiche proprie dell’Odontoiatria nonché in analogia con quanto disposto dalla Regione Lombardia in situazioni assimilabili alla casistica osservata, seppur riferite ad altre discipline (cfr. indicazioni su acromionplastica), è stata posta, in sede di controllo, indicazione a limitare l’utilizzo del codice di procedura 24.5 “alveoloplastica” ai casi in cui la procedura incida significativamente sui tempi operatori complessivi (es. aree di intervento estese con predisposizione di lembi mucosi d’accesso chirurgico, esecuzione di osteotomia ecc.), influenzandone quindi il relativo consumo di risorse; con ciò si è inteso indicare l’omissione del codice di procedura 24.5 nelle routinarie regolarizzazioni dei margini alveolari post-estrattive. Le suddette indicazioni trovano, per l’Esercizio 2014, conferma nelle disposizioni regionali emanate in riferimento alle procedure connesse ai 108 DRG ad alto rischio di inappropriatezza, nelle quali (cfr. DGR n. X/1185/2013 - Allegato 3, Sub Allegato A), in maniera ancora più stringente, con particolare riferimento alle procedure 23.11 “estrazione di radice residua” e 23.19 “altra estrazione chirurgica di dente”, il codice 24.5 figura quale eventuale inclusione dei citati codici, non prevedendo quindi che lo stesso sia esposto come procedura separata. A questo proposito si chiarisce che l’obbligo introdotto dalle Regole 2014 a che i codici presenti nel citato Sub Allegato A siano prioritariamente erogati in regime di day surgery, si riferisce alle condizioni in cui, oltre che i criteri di inclusione nei LEA odontoiatrici, siano soddisfatti anche i requisiti di appropriatezza del regime di ricovero per le prestazioni odontoiatriche, con riferimento alle copatologie eventualmente presenti (es. disabili gravi, pazienti in TAO), alla minore età, a peculiari necessità anestesiologiche, alla particolare complessità operativa di talune tipologie di interventi per i quali si richiede talvolta anche una competenza riferita alla chirurgia maxillofacciale (es. ottavi inclusi o semi-inclusi) ecc. Nei restanti casi sarà valutata l’appropriatezza del regime di ricovero versus il più corretto regime ambulatoriale. Si chiarisce altresì che appare incongruente l’indicazione del codice di procedura 24.4 (asportazione di lesione dentaria della mandibola) in presenza di descrizioni relative a courettage/pulizia con cucchiaio alveolare. La suddetta codifica non può infatti prescindere da una chiara identificazione della citata lesione dentaria tramite diagnostica per immagini ed accertamento bioptico (la cui refertazione deve essere presente in cartella) e dalla puntuale descrizione della via di accesso chirurgica utilizzata. Nel caso dell’utilizzo del codice 24.2 (gengivoplastica), infine, si rende necessaria la descrizione delle relative fasi procedurali (es. rimodellamento bordo gengivale, resezione pseudo-tasche gengivali ecc.) e delle tecniche utilizzate (bisturi, laser ecc.). 45 In sintesi, si richiama sempre ad una corretta tenuta della documentazione sanitaria, con particolare riferimento a: procedure effettuate, per le quali si rende necessaria una descrizione puntuale del processo di esecuzione (non limitandosi alla semplice denominazione delle stesse); anamnesi patologica prossima e remota, redatta dal medico, dal quale siano chiaramente evidenziabili le motivazioni del setting assistenziale prescelto; referti delle indagini diagnostiche effettuate pre- e post-procedure (es. OPT, TAC, biopsie ecc.). Tutti gli elementi citati (come da normativa regionale di riferimento), saranno considerati essenziali ai fini dell’esame del percorso assistenziale del paziente e della correttezza della relativa rendicontazione (in termini di codifica e di setting assistenziale) nel corso delle prossime verifiche ispettive di questa Asl. Si chiede altresì di esplicitare in cartella il possesso da parte del paziente di eventuali codici di esenzione per patologia o per condizioni sociali, in relazione ai criteri di ammissibilità ai LEA odontoiatrici (di cui alla DGR n. 3111/2006). Si riporta di seguito il documento conclusivo del citato Progetto di studio delle prestazioni odontoiatriche. 46 APPROPRIATEZZA DEI RICOVERI RIFERITI AD ATTIVITÀ DI ODONTOSTOMATOLOGIA PRESSO LE STRUTTURE DI RICOVERO E CURA DELLA ASL DI MILANO INTRODUZIONE ED OBIETTIVI DEL LAVORO Nel presente rapporto vengono esposti i risultati di un’analisi condotta sulla produzione riferibile ad attività di Odontostomatologia effettuata presso le strutture sanitarie di ricovero e cura accreditate e a contratto, insistenti sul territorio della Asl di Milano. Il lavoro si propone di condurre un approfondimento mirato alla verifica puntuale delle caratteristiche dei ricoveri in questione, con particolare riferimento all'appropriatezza clinica ed organizzativa degli stessi. Risulta di interesse infatti procedere alla valutazione della correttezza dei setting assistenziali prescelti in relazione agli specifici percorsi assistenziali individuabili tramite i flussi dati amministrativi, stante un'apparente mancanza di specificità nel ricorso ai diversi livelli di intensità assistenziale disponibili (regime di ricovero ordinario, diurno, ambulatoriale ecc.). Appare altresì di sicura utilità operare un confronto anche sul piano dell'appropriatezza dell'accesso alla suddetta tipologia di prestazioni, in riferimento ai criteri vigenti in materia di garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). PREMESSA Secondo quanto riportato nei Quaderni del Ministero per la Salute (n. 7, gennaio-febbraio 2011 “Odontoiatria di comunità: criteri di appropriatezza clinica, tecnologica e strutturale”), nel nostro Paese, l’87,5% delle persone che hanno usufruito di prestazioni odontoiatriche si è rivolto prevalentemente a liberi professionisti, mentre soltanto il 12,5% ha fatto ricorso a strutture pubbliche o private convenzionate. L’1,5% della spesa sanitaria nazionale, sempre secondo quanto dichiarato dal Ministero della Salute, è destinato all’odontoiatria pubblica: la spesa odontoiatrica è di 9,6 miliardi di euro. L’85,9% degli utenti si fa totalmente carico del costo delle cure odontoiatriche, mentre solo il 5,6% usufruisce di cure gratuite. Piccole percentuali di cittadini ricevono un rimborso (4,2%) e/o pagano un ticket (3,9%) [Tabella 1]. La maggiore offerta di odontoiatria privata è legata, indubbiamente, al fatto che l’accesso alle prestazioni pubbliche, come da DPCM del 29 novembre 2001, è riservato solo ad alcune categorie di cittadini, ovvero agli individui in età evolutiva (0-14 anni) ed ai soggetti in condizioni di particolare vulnerabilità sociale e/o sanitaria. È doveroso, però, ricordare che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) garantisce a tutti la risoluzione delle urgenze antalgico-infettive, mentre esclude la possibilità di ricevere trattamenti protesici. Le Regioni e le Provincie autonome tendono a garantire le prestazioni odontoiatriche ai soggetti sopra indicati come da normativa nazionale sia pure con intensità e livelli di copertura diversificati. Nel nostro Paese, i trattamenti odontoiatrici più richiesti nel settore pubblico ambulatoriale sono: l’ablazione del tartaro, i restauri conservativi e le estrazioni, soprattutto di elementi 47 dentari in inclusione ossea negli individui con patologie sistemiche. Elevata è anche la domanda di prestazioni ortodontiche nell’età evolutiva. Tabella 1 - Persone che hanno effettuato una prestazione odontostomatologica nell'anno 2008 secondo il tipo di odontoiatra e la modalità di pagamento (dati in migliaia) Modalità di pagamento Completamente gratuiti A proprie spese con rimborso dall’assicurazione privata/aziendale Parzialmente a pagamento (ha pagato il ticket) Pubblico/Convenzionato Libero Totale professionista Numero % Numero % 1.531 53,9 2.841 100,0 Numero 1.310 % 46,1 309 17,0 1.514 83,0 1.823 100,0 1.806 100,0 0 0,0 1.806 100,0 40.736 94,1 43.298 100,0 132 43.913 84,6 88,0 156 49.924 100,0 100,0 Completamente a proprie 2.562 5,9 spese o della famiglia Altro 24 15,4 Totale 6.011 12,0 Fonte: Elaborazione del Servizio studi ANDI su dati Istat In Regione Lombardia, partendo dalle premesse contenute nel citato DPCM del 29 novembre 2001, con la DGR n. VIII/3111 del 1° agosto 2006, sono stati individuati come aventi diritto ai Livelli Essenziali di Assistenza in campo odontoiatrico, in regime ambulatoriale, alcuni gruppi di popolazione, come di seguito indicati: - - soggetti appartenenti alla fascia d'età dai 0 ai 14 anni; donne gravide (controllo delle patologie dento-parodontali); soggetti con labio-palato-schisi o affetti da malformazioni cranio-facciali congenite (cure odontoiatriche complete); soggetti nati con condizioni di gravi deficit fisici, sensoriali e neuropsichici; soggetti affetti da patologie o trattamenti sistemici (come da relativi elenchi di riferimento) che aggravano le patologie oro-dentali o che rendono le cure odontoiatriche a rischio o di particolare complessità; soggetti portatori di malattie rare, di cui al DPR n. 279/2001; soggetti che non possano usufruire di cure convenzionali, quali gli edentuli affetti da gravi atrofie dei mascellari ed i portatori di deficit anatomici conseguenti a perdita di tessuti molli e/o duri per neoplasie o traumi. La suddetta DGR n. 3111/2006 prevede che le strutture accreditate e a contratto con il Sistema Sanitario Regionale (SSR) debbano assicurare il trattamento delle emergenze algiche e di quelle legate a processi infiammatori acuti e a traumi dentali, garantendo al contempo l’assistenza odontoiatrica (valutazione iniziale e relativo follow-up) a tutti i soggetti affetti da patologie delle mucose orali che non guariscono spontaneamente entro 14 giorni dalla comparsa dei primi segni e sintomi: ciò al fine di attuare la prevenzione del carcinoma intra-orale e di altre gravi patologie, come da raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). 48 Rete dell’offerta odontoiatrica Le prestazioni odontoiatriche in regime di SSN sono erogate nell’ambito di diverse strutture sanitarie: 146 aziende ospedaliere, 367 ambulatori di Aziende Sanitarie Locali (ASL) e 224 distretti socio-sanitari. Secondo quanto riportato nei succitati Quaderni del Ministero per la Salute, i riuniti odontoiatrici attualmente in uso sono 2.729: vengono utilizzati in regime di SSN per un totale di 44.217 ore settimanali e in regime libero-professionale per un totale di 2.750 ore. La maggiore concentrazione di riuniti odontoiatrici si trova nel Nord Italia (1.356) con in testa la Lombardia, dove ne sono operativi 380; segue l’Emilia Romagna con 310, il Piemonte con 307 ed il Veneto con 232 (Figura 1). Nel Centro Italia i riuniti operativi sono 658, maggiormente concentrati nel Lazio (314) e in Toscana (217). Le strutture sanitarie presenti nel Sud Italia possono contare su 446 riuniti odontoiatrici, di cui 199 presenti in Campania. Completamente diversa, invece, è la situazione nelle Isole maggiori, dove sono stati censiti 211 riuniti odontoiatrici (si tratta, però, di dati parziali). Figura 1 - Numero di riuniti odontoiatrici presenti in Italia (Fonte: Centro di Collaborazione OMS per l’Epidemiologia e l’Odontoiatria di Comunità) 49 In Regione Lombardia la rete d’offerta in ambito odontoiatrico è distribuita sia in ambito di ricovero che in regime ambulatoriale. In regime di ricovero, i reparti attivi per produzione “potenzialmente” odontoiatrica a carico del SSR sono 20 (7 di Odontostomatologia e 13 di Chirurgia maxillo-facciale) [Tabella 2], distribuiti su 16 strutture sanitarie di ricovero e cura. Si è usato il termine “potenzialmente”, dato che, come si descriverà in seguito, nelle strutture di ricovero e cura osservate non vi è una rigida corrispondenza tra il reparto di erogazione e la tipologia di prestazioni erogate, essendo state rilevate prestazioni odontoiatriche anche, ad esempio, in Chirurgia generale, Otorinolaringoiatria e Pediatria. Tabella 2 – Reparti attivi di Ch. maxillo-facciale (10) e Odontostomatologia (35) in Lombardia 030003 030006 030056 030124 030167 030281 030902 030905 030906 030907 030909 030913 030914 030922 030925 030946 Totale Struttura VARESE OSP. DEL PONTE GALLARATE OSP. S.ANTONIO ABT. MILANO OSP. BAMBINI V.BUZZI MILANO IST. STOMATOL. ITALIANO BRESCIA OSP. UMBERTO I LEGNANO OSP. LEGNANO-CUGGIONO COMO OSP. S. ANNA BERGAMO OSPEDALI RIUNITI BRESCIA SPEDALI CIVILI MANTOVA OSP. C.POMA MONZA OSP. S.GERARDO MILANO OSP. NIGUARDA MILANO OSP. S. PAOLO MILANO IST. NAZIONALE TUMORI MILANO FOND. IRCCS POLICLINICO MILANO IST. ORTOP. GALEAZZI Reparti 10 - Ch. Maxillo-facciale 35 - Odontostomatologia X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 13 7 In ambito ambulatoriale, le strutture che erogano prestazioni odontoiatriche a carico del SSR, di pertinenza stavolta della Asl di Milano, sono 50, distribuite su 19 strutture di ricovero e cura (ambulatori odontoiatrici intra-ospedalieri, facenti capo a 6 Enti privati e 6 Enti pubblici) e 31 presidi ambulatoriali (ambulatori odontoiatrici extra-ospedalieri, facenti capo a 2 Enti di ricovero e cura privati – 1 operante in ambito socio-sanitario -, 3 Enti di ricovero e cura pubblici e 6 ambulatori privati accreditati e a contratto) [Tabella 3]. 50 Tabella 3 – Ambulatori odontoiatrici attivi di Ch. maxillo-facciale (10) e/o Odontostomatologia (35) nel territorio della Asl di Milano Struttura 308 308 308 308 308 308 308 308 308 308 308 308 308 308 308 922 925 966 967 967 967 968 968 968 968 968 968 968 968 968 968 968 968 968 968 968 968 968 968 008401 018701 021801 021901 028201 028601 029101 029501 029701 030935 040001 040201 935101 941101 946101 000101 000101 000501 000801 006301 030913 000201 000301 000401 000501 000601 000702 000802 000803 000804 000805 000806 000808 000809 000810 000811 000813 000814 000815 PENTADENT SRL PIO ALBERGO TRIVULZIO IST. CLINICO S.AMBROGIO SPA IMM. NUOVA BARTOLINI SRL ISTITUTO STOMATOLOGICO IT. IST. PALAZZOLO - POLIAMBULAT. STUDIO DENTISTICO DOTT. PAOLO GUARDA FONDAZIONE S. MAUGERI MILANO EUROMEDICA IST. SCIENTIFICO SRL IRCCS S. RAFFAELE - MILANO ODONTOPROTESI BUENOS AYRES STUDIO MED DENTISTICO "DR A. PICCOLO" ISTITUTO RICOVERO S.RAFFAELE ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA IRCCS ISTITUTO ORTOPEDICO GALEAZZI SPA ISTITUTO NAZIONALE TUMORI FONDAZIONE P.O. MAGGIORE A.O. L. SACCO - POLO UNIV. POLIAMB. OSP. NIGUARDA CENTRO ODONTOSTOMATOLOGICO OSPEDALE CA' GRANDA-NIGUARDA - MILANO POLIAMBULATORIO RUGABELLA POLIAMBULATORIO V.LE A. DORIA POLIAMBUL. VIA MANGIAGALLI POLIAMBULATORIO VIA DON ORIONE OSPEDALE VITTORE BUZZI CENTRO TRAUMATOLOGICO ORTOPEDICO POLIAMBULATORIO VIA RIPAMONTI POLIAMBULATORIO VIA BARONI POLIAMBULATORIO VIA INGANNI POLIAMBULATORIO VIA MASANIELLO POLIAMBULATORIO VIA FANTOLI POLIAMBULATORIO VIA SASSI POLIAMBULATORIO VIA FIAMMA POLIAMBULATORIO VIA PUECHER POLIAMBULATORIO VIA STROMBOLI POLIAMBULATORIO VIA QUARENGHI POLIAMBULATORIO PIAZZALE ACCURSIO POLIAMBULATORIO VIA FARINI Ambulatori odontoiatrici Asl di Milano extraintra-ospedaliero ospedaliero X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 51 968 968 968 968 968 000816 000818 000819 000820 000821 968 001601 968 001701 968 006301 968 030056 970 000301 970 003001 Totale POLIAMBULATORIO VIA LIVIGNO POLIAMBULATORIO VIA GOLA POLIAMBULATORIO COLOGNO MONZESE POLIAMBULATORIO OSPEDALE BASSINI POLIAMBULATORIO CUSANO MILANINO POLIAMBULATORIO OSPEDALE SESTO S. GIOVANNI POLIAMBULATORIO (EX INAM) VIALE MATTEOTTI POLIAMBULATORIO DI DIALISI OSPEDALE SESTO S. GIOVANNI PRESIDIO OSPED. V. BUZZI - MILANO POLIAMBULATORIO OSP. SAN PAOLO POLIAMBULATORIO ODONTOIATRICO X X X X X X X X X X X 31 19 MATERIALI E METODI Il presente lavoro si articola nelle seguenti fasi: a. analisi delle caratteristiche dell’offerta presente, in ambito odontoiatrico, sul territorio della Asl di Milano; b. ricostruzione dei percorsi assistenziali fruiti dagli utenti selezionati tramite l’esame dei flussi amministrativi di rendicontazione sanitaria; c. campionamento ed esame delle pratiche cliniche riferibili alla disciplina in questione; d. confronto sugli esiti registrati con professionisti clinici esperti del settore ed eventuale condivisione di protocolli clinico-assistenziali. Criteri di inclusione ed esclusione dei pazienti La storia clinica dei pazienti è stata ricostruita tramite il data base delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) a disposizione della Azienda Sanitaria Locale di Milano. È stata inizialmente esaminata la produzione relativa ai reparti di dimissione di Odontostomatologia (cod. 35) e di Chirurgia maxillo-facciale (cod. 10), al fine di identificare le caratteristiche dei ricoveri riferibili alla disciplina di Odontoiatria. A seguito dell’esame delle diagnosi (carie, periodontosi, radice ritenuta ecc.) e delle procedure (estrazioni dentarie, alveoloplastica, asportazione di lesioni odontogene ecc.) riferibili alla disciplina in oggetto, sono stati identificati come odontoiatrici i ricoveri riferiti a 3 DRG medici e ad 1 DRG chirurgico nonché a 3 specificati codici di procedura (Tabella 4), avvenuti tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2012 negli ospedali situati nel territorio di competenza della Asl di Milano. Si è quindi proceduto a ricercare la produzione riferita a tali criteri su tutti i reparti di dimissione disponibili, verificando la presenza di attività odontoiatrica anche a carico dei reparti di Chirurgia generale, Otorinolaringoiatria e Pediatria. 52 Tab. 4 - Criteri di identificazione delle SDO 2012 Codice ICD-9 e/o DRG 185 186 187 169 24.2 24.4 24.5 Descrizione Malattie dei denti e del cavo orale, eccetto estrazione e riparazione, età > 17 anni Malattie dei denti e del cavo orale, eccetto estrazione e riparazione, età < 18 anni Estrazioni e riparazioni dentali Interventi sulla bocca senza CC Gengivoplastiva Asportazione di lesione dentaria della mandibola Alveoloplastica I ricoveri sono stati ricondotti ai singoli pazienti per mezzo del codice fiscale. Per ogni soggetto è stata ricercata la presenza di co-patologie, di cui ai criteri di accessibilità ai LEA odontoiatrici previsti dalla DGR n. 3111/2006: per far ciò si è proceduto all’esame delle SDO dei residenti milanesi, a partire dal 1° gennaio 2010, con particolare riferimento alle diagnosi secondarie indicative delle co-patologie di cui sopra, nonché, in assenza delle prime, alle eventuali diagnosi terziarie. La ricerca è stata condotta anche sui ricoveri effettuati nelle strutture lombarde presenti fuori dal territorio della Asl di Milano. A seguito della verifica descritta, sono state selezionate 436 pratiche di pazienti residenti milanesi per le quali non è stato possibile rintracciare, nel tracciato del flusso SDO, elementi immediatamente riconducibili alla presenza delle co-patologie ricercate e quindi potenzialmente fuori dai LEA (Tabella 4). Tabella 5 - Ricoveri per Odontoiatria in Asl di Milano, anno 2012 Struttura Azienda Ospedaliera 1 Ospedale privato 1 Azienda Ospedaliera 2 Azienda Ospedaliera 3 Azienda Ospedaliera 4 Azienda Ospedaliera 5 Ospedale privato 2 Ospedale privato 3 Azienda Ospedaliera 6 Totale n° pratiche n° potenzialmente pratiche "no LEA" 1.622 303 1.535 10 1.038 32 619 3 598 88 75 71 30 24 5.612 436 % 18,7 0,7 3,1 0,5 14,7 0,0 0,0 0,0 0,0 7,8 Il percorso di ogni paziente è stato quindi ricostruito comprendendo anche le prestazioni ambulatoriali erogate in riferimento alla disciplina di Odontostomatologia (cod. 35), fruite dagli 53 stessi nel periodo 2010-2012: per tutti i casi selezionati è stata verificata la presenza di assistenza odontoiatrica anche in regime ambulatoriale. Sono stati esclusi da questa verifica sia pazienti residenti in Lombardia fuori Asl che i pazienti extraregione. Consumo dei residenti a Milano Allo scopo di confrontare la situazione dei residenti a Milano con quella italiana, dedotta dai dati pubblicati dal Ministero della Salute in riferimento all’anno 2006 (Tabelle 6 e 7), sono state quantificate le prestazioni di Odontostomatologia effettuate a favore di residenti a Milano in regime ambulatoriale e di ricovero, in qualsiasi struttura sanitaria della Lombardia, che eroghi prestazioni a carico del SSR. Tabella 6 - Offerta di prestazioni odontoiatriche in regime di SSN, anno 2006 Prestazioni odontoiatriche erogate in regime di SSN • Prestazioni ambulatoriali • Prestazioni in day-hospital • Prestazioni in ricovero ordinario Prestazioni odontoiatriche erogate in regime di SSN in base all’età • Prestazioni ambulatoriali • Prestazioni in day-hospital • Prestazioni in ricovero ordinario 4.113.480 100.705 50.914 0-14 anni 504.136 27.302 16.583 > 14 anni 2.767.438 40.411 2.576 Sul territorio nazionale, le prestazioni in ricovero ordinario sono rese possibili grazie alla presenza di 50 sale operatorie dedicate esclusivamente alla chirurgia odontostomatologica e di 135 ad uso non esclusivo Fonte: Centro di Collaborazione OMS per l’Epidemiologia e l’Odontoiatria di Comunità Tabella 7 - Prestazioni odontoiatriche rese da strutture universitarie, anno 2006 Prestazioni odontoiatriche erogate in regime di SSN • Prestazioni ambulatoriali • Prestazioni in day-hospital • Prestazioni in ricovero ordinario 478.194 21.108 3.036 Prestazioni odontoiatriche erogate in regime di SSN in base all’età 0-14 anni • Prestazioni ambulatoriali 86.161 • Prestazioni in day-hospital 5.920 • Prestazioni in ricovero ordinario 302 Fonte: Centro di Collaborazione OMS per l’Epidemiologia e l’Odontoiatria di Comunità > 14 anni 384.352 12.679 2.734 54 RISULTATI Dati sui residenti a Milano Le prestazioni odontoiatriche erogate sull’intero territorio nazionale nel corso del 2006 (ultimi dati disponibili) dalle strutture pubbliche, in regime ambulatoriale, sono state circa 4.600.000 (4.591.674) e, di queste, circa 3.000.000 sono state offerte ad individui per lo più anziani; a queste vanno ad aggiungersi altre 170.000 prestazioni circa (175.763) rese in regime di dayhospital o di ricovero ordinario. Si ricava di conseguenza che sono state eseguite in Italia 77,6 prestazioni in regime ambulatoriale e 3,0 in regime di ricovero per 1.000 abitanti (popolazione italiana Istat 01.01.2007: 59.131.287). Le prestazioni odontoiatriche effettuate da pazienti residenti nel territorio di competenza della Asl di Milano (Milano, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo) nel corso del 2012 (popolazione al 31.12.2012: 1.782.253), in regime ambulatoriale, sono state 220.552 (123,7 per 1.000 residenti), mentre in regime di ricovero risultano 2.864 (1,6 per 1.000). Volendo operare un confronto con i dati italiani, disponibili solo sulla produzione delle strutture pubbliche, si osserva il 3,07% in più di prestazioni odontoiatriche in regime ambulatoriale e pressoché la stessa quota di ricoveri odontoiatrici (0,28% in meno), con, rispettivamente, 193.096 prestazioni ambulatoriali e 2.146 ricoveri erogati nel territorio della Asl di Milano presso strutture pubbliche e a favore di residenti milanesi. Le prestazioni odontoiatriche complessivamente erogate in Lombardia nel corso del 2012 a tutte le tipologie di pazienti e presso tutti gli Erogatori a contratto con il SSR, sono rappresentate da 12.020 episodi di ricovero e 1.180.331 prestazioni ambulatoriali. Quelle invece erogate esclusivamente sul territorio della Asl di Milano nel corso del 2012 a tutte le tipologie di pazienti e presso tutti gli Erogatori a contratto con il SSR, sono rappresentate da 5.612 episodi di ricovero e 283.612 prestazioni ambulatoriali. Campionamento In base ai criteri di identificazione delle SDO descritti ed ai criteri di inclusione adoperati (vedi Materiali e metodi, Criteri di inclusione ed esclusione dei pazienti) sono state selezionate 436 pratiche di pazienti residenti milanesi, come si è detto, potenzialmente fuori dai LEA (Tabella 5), per le quali è stato disposto l’avvio della fase ispettiva sulla relativa documentazione clinica, presso gli Erogatori coinvolti. I risultati registrati in questa fase, seppur non definitivi perché preliminari al confronto (“discussione”) con gli Erogatori interessati (così come previsto dalla normativa regionale di riferimento), hanno suggerito di estendere il controllo in questione, a seconda dei casi, al resto della produzione disponibile o ad una quota parte della stessa: precisamente, la numerosità delle pratiche complessivamente selezionate ed i periodi di riferimento delle dimissioni campionate, variano tra una struttura e l’altra, in considerazione dei volumi di produzione di riferimento delle singole strutture, dell’esclusione dei periodi già precedentemente campionati nel corso dell’esercizio di controllo 2012, della produzione disponibile per l’anno 2013, all’atto della 55 verifica ispettiva condotta presso ciascuna delle strutture coinvolte, e, non ultimo, del rispetto della quota complessiva dovuta di controlli di congruenza del 7% per Erogatore sulla totalità della produzione (Tabella 8). Ciò in considerazione del fatto che i controlli in questione sono stati svolti nell’ambito della prevista attività istituzionale per l’esercizio 2013, seguendone modalità, tempistiche e distribuzione di attività mensile. Tabella 8 - Controlli dei ricoveri per Odontoiatria in Asl di Milano, esercizio 2013 Struttura Periodo campionato Azienda Ospedaliera 1 Azienda Ospedaliera 4 Azienda Ospedaliera 3 Azienda Ospedaliera 2 Ospedale privato 1 Totale Gen 2012 - Mar 2013 Gen 2012 - Mar 2013 Gen 2012 - Mar 2013 Ago 2012 - Mar 2013 Gen 2012 - Dic 2012 n° pratiche n° pratiche prodotte campionate 1.903 855 1.166 785 1.040 749 555 290 1.631 158 6.295 2.837 % DRG rintracciati 44,9 169, 185, 186 e 187 67,3 169, 185, 186 e 187 72,0 169, 185, 186 e 187 52,3 187 9,7 169 e 187 45,1 Restano escluse dalla presente trattazione le strutture a carico delle quali è stata registrata un’attività odontoiatrica residuale e per le quali, pur essendo stato ugualmente effettuato il controllo per omogeneità di percorso, non si ritiene utile scendere nel dettaglio degli esiti ottenuti, a fronte dell’esigua numerosità delle rilevazioni. Appropriatezza/Inappropriatezza delle prestazioni Gli esiti delle verifiche condotte sulla documentazione sanitaria selezionata (Tabelle 9, 10 e 11) nell’ambito dell’approfondimento intrapreso da questa Asl sul tema dell’appropriatezza delle modalità di erogazione delle prestazioni odontoiatriche, suggeriscono innanzitutto la necessità di avviare un confronto con gli Erogatori e con i competenti Uffici regionali in relazione a: criteri di accesso alle prestazioni odontoiatriche, in riferimento ai contenuti della DGR n. 3111/2006; criteri di selezione della casistica candidabile al regime di ricovero diurno versus regime ambulatoriale. La documentazione esaminata non consente di verificare l’esistenza dei criteri socio-economici e/o di patologia che garantiscono l’accesso ai LEA odontoiatrici: non sono mai rintracciabili informazioni relative al possesso dei codici di esenzione di cui alle relative patologie e/o condizioni socio-economiche né notazioni mediche o infermieristiche utili in tal senso, poiché per lo più generiche (es. “soggetto cardiopatico”, “soggetto iperteso” ecc.). Il quadro anamnestico del paziente, che se correttamente rappresentato potrebbe dar ragione delle scelte assistenziali osservate, è spesso desumibile unicamente da questionari anamnestici auto-compilati, carenti del livello di approfondimento necessario ad esprimere un giudizio sul rispetto del criterio di accesso (es. solo patologie cardiovascolari sintomatiche gravi, ovvero di classe III e IV secondo la classificazione della New York Heart Association, NYHA). La documentazione clinica non si è rivelata altresì utile a chiarire le motivazioni del setting assistenziale prescelto, ovvero del regime di ricovero, il quale viene comunque utilizzato abitualmente in caso di assistenza su bambini, grandi anziani, disabili, soggetti con diagnosi di “ottavo incluso”, pazienti definiti “odontofobici” (trattati per lo più in sedazione) e in caso di 56 procedure effettuate su più elementi dentari in un'unica seduta: a questo proposito, si rileva che è invalso l’uso, da parte degli Erogatori, di identificare le condizioni descritte con categorie di pazienti “da ricovero”, prescindendo dal tipo e dalla complessità delle procedure programmate e dai relativi tempi di assistenza. In tutti i casi descritti, per le pratiche per le quali non è stato possibile rintracciare elementi chiarificanti nel confronto diretto con gli Erogatori coinvolti, in fase di discussione, si è proceduto ad annullare le valorizzazioni dei ricoveri esaminati (per carenza di elementi di giudizio riferiti ai LEA odontoiatrici) o ad attribuire ad essi la corrispondente valorizzazione ambulatoriale (per carenza, stavolta, di elementi di giudizio sull’appropriatezza del regime di ricovero) o a decurtare la valorizzazione riferita a singole giornate di ricovero, ritenute inappropriate (es. giornata in attesa di procedura o di diagnostica). In generale (eccetto che per una delle Strutture esaminate) è stata poi rilevata una forte carenza degli elementi considerati essenziali ai fini dell’esame del percorso assistenziale del paziente e della correttezza della relativa rendicontazione (sia in termini di codifica che di setting assistenziale). Le maggiori criticità rilevate a questo proposito riguardano: - le procedure effettuate, carenti di una descrizione puntuale del processo di esecuzione (riscontrandosi la semplice denominazione delle stesse); l’assenza di anamnesi patologica prossima e remota, redatta dal medico, dal quale siano chiaramente evidenziabili le motivazioni del setting assistenziale prescelto; l’assenza di referti delle indagini diagnostiche effettuate pre- e post-procedure (es. OPT, TAC, biopsie ecc.). In questi casi, si è proceduto a formulare un richiamo formale alla corretta tenuta della documentazione sanitaria (riferito puntualmente agli elementi descritti), la cui aderenza verrà prossimamente verificata. Tabella 9 - n° controlli sui ricoveri di Odontoiatria per esito complessivo, esercizio 2013 Struttura Azienda Ospedaliera 3 Azienda Ospedaliera 1 Azienda Ospedaliera 4 Ospedale privato 1 Azienda Ospedaliera 2 Totale n° pratiche confermate % 417 56 640 75 735 94 150 95 290 100 2.232 79 n° pratiche % Totale modificate 332 215 50 8 0 605 44 25 6 5 0 21 749 855 785 158 290 2.837 57 Tabella 10 - Effetto economico dei controlli sui ricoveri in Odontoiatria, esercizio 2013 Struttura Azienda Ospedaliera 3 Azienda Ospedaliera 1 Azienda Ospedaliera 4 Ospedale privato 1 Azienda Ospedaliera 2 Totale Valore originario (euro) 907.618,00 777.718,00 539.103,00 143.810,00 304.157,00 2.672.406,00 Valore Decurtazione assegnato (euro) (euro) 631.333,62 276.284,38 703.235,91 74.482,09 516.238,12 22.864,88 142.894,39 915,61 304.157,00 0,00 2.297.859,04 374.546,96 % 30,4 9,6 4,2 0,6 0 14,01 Tabella 11 - n° pratiche di Odontoiatria modificate per tipologia di esito, esercizio 2013 n° pratiche modificate Struttura Azienda Ospedaliera 3 Azienda Ospedaliera 1 Azienda Ospedaliera 4 Ospedale privato 1 Totale Esito Esito Esito Esito Esito C Totale B D E F -1 4 326 1 332 33 59 90 23 10 215 21 1 1 27 -50 7 --1 -8 61 61 95 377 11 605 9,1% 9,1% 14,2% 62,3% 1,6% Legenda Esito B: valorizzazione annullata Esito C: assegnazione valorizzazione ambulatoriale Esito D: riduzione n° gg di degenza con variazione valorizzazione Esito E: modifica del DRG con variazione valorizzazione Esito F: esito D + esito E In una minoranza di casi è stata inoltre rilevata la presenza di assistenza odontoiatrica erogata in regime di ricovero a pazienti di provenienza extraregionale: i suddetti pazienti sono inquadrabili nelle categorie descritte poc’anzi (es. diagnosi di ottavo incluso ecc.) o nei criteri di cui ai LEA odontoiatrici. In considerazione dell’esiguità della casistica (Tabella 12) e a seguito dei chiarimenti intervenuti in sede di discussione sulle condizioni cliniche dei pazienti in questione, questa Asl ha ritenuto di valutare questi ricoveri alla stregua di quelli fruiti dai pazienti lombardi, riservandosi di attuare un confronto anche sulla presente tematica con i competenti Uffici regionali. Tabella 12 - Produzione odontoiatrica fruita da pazienti extraregione (ER), anno 2012 Struttura Ospedale privato 1 Azienda Ospedaliera 1 Azienda Ospedaliera 3 Azienda Ospedaliera 4 n° pratiche ER 104 79 30 28 n° pratiche totali 1.535 1.622 619 598 % 6,8 4,9 4,8 4,7 58 Azienda Ospedaliera 2 Azienda Ospedaliera 5 Ospedale privato 2 Ospedale privato 3 Azienda Ospedaliera 6 Totale 3 0 0 0 0 244 1.038 75 71 30 24 5.612 0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 4,3 Infine è da rilevare che si è registrata una certa disomogeneità tra le Strutture esaminate in relazione a: 1. protocolli clinico-assistenziali impiegati; 2. utilizzo di terminologie cliniche e relative codifiche, in relazione ai diversi approcci procedurali. In particolare, in merito al primo punto, esistono differenze tra le Strutture in riferimento all’utilizzo della sedazione (in relazione al tipo - cosciente, profonda – e all’uso della stessa), al numero di sedute impiegate per effettuare trattamenti in condizioni analoghe (es. estrazioni dentarie multiple), alla tipologia di pazienti trattati in regime di ricovero. Tutte appaiono invece ugualmente carenti sotto l’aspetto dell’esplicitazione del percorso decisionale adottato in riferimento a scelte terapeutiche (es. motivo per cui si opta per l’estrazione di un ottavo incluso) e modalità di assistenza (regime, tempi). In merito al secondo punto è stata evidenziata un’ampia difformità rispetto alla definizione di determinate fasi procedurali (es. alveoloplastica, gengivoplastica, asportazione di lesione dentaria dalla mandibola ecc.), per le quali si è riscontrato nella maggior parte dei casi, una carenza nelle descrizioni delle tecniche interventistiche utilizzate ed un’assimilazione a codici “operating room” in situazioni decisamente differenti in termini di consumo di risorse. In questi casi si è proceduto a rivedere i codici di procedura ritenuti incongruenti, modificando l’attribuzione al DRG, e quindi la relativa valorizzazione, dei ricoveri in questione. 59 DEFINIZIONI E PROTOCOLLI CLINICO-ASSISTENZIALI A seguito degli esiti registrati, è stato avviato un confronto con professionisti clinici esperti del settore, in relazione alla casistica osservata, finalizzato a: - porre le corrette definizioni di diagnosi e procedure; - chiarire indicazioni, elezioni terapeutiche, necessità assistenziali (supporto anestesiologico, regime di ricovero protetto ecc.); - definire i contenuti documentali essenziali (tipologia referti ecc.). Si riporta di seguito l’esito del suddetto confronto, con particolare riferimento alla collaborazione attivata per la redazione di schede clinico-diagnostiche sulle tematiche di frequente riscontro nella produzione osservata: estrazioni dentarie - semplici o non indaginose; - chirurgiche complesse o indaginose germectomie apicectomie cisti dei mascellari analgesia sedativa in odontoiatria trattamenti chirurgici odontoiatrici nei pazienti in terapia con anticoagulanti orali (TAO). Estrazioni dentarie Definizioni: per avulsione o estrazione dentaria si intende, in generale, la rimozione dell’elemento dentario dal relativo alveolo osseo quando non è più possibile recuperarlo con adeguate terapie. Indicazioni terapeutiche: nei dettagli l’estrazione è indicata per - carie dentali: ampie distruzioni coronali estese in profondità sotto il margine gengivale e con interessamento, nel caso dei molari, del pavimento camerale con compromissione delle forcazioni radicolari; - lesioni peri-apicali (granulomi o cisti) non risolvibili con terapia canalare endodontica ortograda o chirurgia endodontica (apicectomia) del dente; - parodontite cronica severa con ridotto tessuto osseo di supporto circostante; - lesioni endo-parodontali che rendono incerta la prognosi a fronte di un trattamento di recupero complesso; - denti compromessi per i quali non è conveniente il loro mantenimento in arcata alla luce di una riabilitazione globale ed estesa dell’arcata dentaria stessa; - fratture radicolari verticali o al terzo medio per traumi dentali (indicazioni assolute); - estrazioni per scopi ortodontici (contrastare affollamento e ottimizzare spazi in arcata); - estrazioni per eliminazione di focolai infettivi in pazienti particolari (oncologici, immunodepressi, in dialisi, che devono subire trapianto d’organo, pazienti che devono assumere bifosfonati specie per via sistemica, pazienti che presentano un “locus minoris resistentiae” a causa di sostituzioni valvolari cardiache). 60 Controindicazioni assolute: processi infettivi-infiammatori in atto. Classificazione: generalmente le estrazioni si dividono, a seconda delle difficoltà della procedura chirurgica, in semplici o non indaginose e complesse o indaginose. Principali fasi delle estrazioni semplici o non indaginose: sezionamento del legamento parodontale, lussazione, avulsione e “curettage” alveolare. Principali fasi delle estrazioni chirurgiche complesse o indaginose: incisione lembo di accesso chirurgico, eventuale osteotomia e separazione radicolare, lussazione, avulsione, eventuale rimozione di lesione odontogena, eventuale alveolo-plastica e/o gengivoplastica e sutura. Fasi chirurgiche “accessorie”: prima di applicare la sutura, è possibile praticare la procedura di alveolo-plastica (rimodellamento dei bordi ossei alveolari con strumenti rotanti o apposita pinza ossivora), utile a fini pre-protesici per regolarizzare il profilo della cresta ossea, che si applica però generalmente dopo avulsioni multiple in un settore dentale e non ad un singolo dente. Complicazioni: le complicanze intra- e post-operatorie (che diminuiscono tanto più quanto più è corretta la valutazione pre-operatoria) sono rappresentate da lesioni dei denti e dei tessuti duri e molli adiacenti al sito estrattivo, comunicazioni oro-sinusali, sanguinamento, edema dei tessuti, ematomi, sovra-infezioni, alveolite secca (detta anche osteite alveolare). Tempistica: generalmente da 30 a 60 minuti per seduta (in cui comunque è possibile estrarre anche più di un elemento dentario, ad esempio denti contigui), a seconda della complessità delle estrazioni. Tipo di anestesia: le estrazioni, indaginose o meno, sono sempre eseguite in anestesia locale in ambulatorio, senza necessità di sedazione/narcosi e senza necessità di ricovero. Si rileva che la necessità o meno di intervento chirurgico in narcosi/sedazione non dipende dalla procedura in sé o dal tipo di estrazione da eseguire, ma dalla tipologia di paziente (ad esempio, odontofobico, disabile, etc.). Casi particolari: Estrazioni indaginose di denti inclusi: per dente incluso si intende un elemento dentario formato, non regolarmente erotto in arcata per avvenuto impedimento del normale processo di eruzione (disodontiasi). I diversi gradi della disodontiasi portano al malposizionamento dentario in arcata e all’inclusione parziale o totale del dente. I terzi molari, soprattutto quelli inferiori, presentano molto spesso difficoltà nel processo di eruzione, determinando casi di ritenzione/inclusione degli elementi formati, con conseguenti possibili danni parodontali, ossei e dentali (a carico delle corone/radici formate dei denti adiacenti). Vi sono comunque altri elementi dentari che spesso presentano disodontiasi (i più frequenti sono i canini superiori). L’eziologia delle inclusioni è multi-fattoriale (anchilosi, odontomi, denti sovrannumerari, estrazione precoce dei decidui, malposizioni, traumi, mancanza di spazio, cisti follicolari, alterazioni endocrine, malattie infettive specifiche, malformazioni genetiche, etc.). 61 Bonifiche dentali: con il termine “bonifica” si intende la eliminazione non di tutti i denti presenti in arcata, ma l’avulsione di tutti i denti già compromessi che presentano focolai infettivi tali da rappresentare controindicazioni a diverse terapie extra-odontoiatriche (come terapia radiante in pazienti oncologici). (Dott. Radice Claudio Sergio, Medico Chirurgo Odontoiatra Professore a C., Corso di Laurea in Odontoiatria, Università di Milano Bicocca Master in Odontologia Forense, Università di Firenze) Fonti: - SICOI (Società Italiana di Chirurgia Orale e Implantologia) - “Manuale di Chirurgia Orale” – A. Barone e A. E. Bianchi – 2013 Ed. Masson - SICMF (Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale) – “Patologia chirurgica maxillo-facciale” – R. Cocchi e altri – 2007 Ed. Minerva Medica - “Chirurgia stomatologica biologicamente guidata” – M. Mozzati – 2008 Ed. UTET - ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) – “Patologia orale orientata per problemi” – F. Montagna e altri – 2001 Ed. Promoass. Germectomie Definizione: il termine “germectomia” definisce l’asportazione di un elemento dentario non erotto e in fase di maturazione, cioè quando la corona dentaria e la radice non hanno ancora completato il loro sviluppo. L’intervento di germectomia, termine riferito quasi totalmente agli interventi sui terzi molari superiori ed inferiori (i cosiddetti “denti del giudizio” o “ottavi”), è sempre un intervento di elezione e deve essere giustificato da accurata diagnosi all’interno di un piano di trattamento accurato e definitivo. Indicazioni terapeutiche: i terzi molari, soprattutto quelli inferiori, presentano molto spesso difficoltà nel processo di eruzione (“disodontiasi”), determinando casi di ritenzione/inclusione degli elementi formati, con conseguenti possibili danni parodontali, ossei e dentali (a carico delle corone/radici formate dei denti adiacenti). La chirurgia dei germi degli “ottavi” vede quindi la principale indicazione nella prevenzione, prevenzione delle lesioni e delle complicanze determinate dall’inclusione, nonché delle possibili conseguenze (ossee, parodontali e neurologiche) dell’estrazione molto spesso indaginosa da eseguirsi una volta completato lo sviluppo dentario (la frequenza di inclusione dell’ottavo nella popolazione varia dal 10% al 25%, percentuale che sale al 50% se si considerano i pazienti in trattamento ortodontico). Nei dettagli, come da letteratura internazionale, le principali indicazioni sono: 1. 2. 3. 4. 5. 6. previsione di ritenzione/inclusione dentaria; necessità di recupero di spazio posteriore per successivo trattamento ortodontico; eruzione del “settimo” ostacolata dal terzo molare; cisti peri-coronale dell’ottavo; prevenzione di complicanze per estrazione futura dell’ottavo; utilizzo di germe dell’ottavo per re-impianto autogeno in zona edentula. 62 Classificazione: precocissime: età 7-9 anni – quando radiograficamente (OPT ed endorali) la corona dentaria non mostra “mineralizzazione” ed il germe si presenta superficiale rispetto alla cresta ossea; precoci: età 9-12 anni – quando radiograficamente la corona dentaria è mineralizzata, ma non è ancora iniziata la formazione della radice dell’elemento, indipendentemente dall’eruzione o meno del “settimo”; tardive: età 12-16 anni – quando radiograficamente la corona è mineralizzata e la radice dell’ottavo è formata, ma non ancora completata, con il “settimo” già erotto in arcata. Tecniche chirurgiche: trattandosi di “germi” privi di apparato radicolare, le tecniche si differenziano sostanzialmente in base al tipo di lembo di accesso chirurgico. In pratica, si prevedono 4 fasi operative: disegno del lembo, localizzazione della cripta ossea, estrazione con o senza frammentazione della corona e sutura del lembo. Si utilizzano oggi per l’osteotomia e la frammentazione del germe bisturi piezoelettrici ad ultrasuoni, al posto dei più invasivi strumenti rotanti tradizionali; i bisturi piezoelettrici riducono di molto le complicanze, i disagi e i dolori nel post-operatorio. Complicazioni: rare, solitamente alveoliti ed edema post-operatorio. Tempistica: generalmente da 30 a 60 minuti per seduta. Tipo di anestesia: “locale” anche se, considerata l'età dei piccoli pazienti e la necessità di collaborazione, è spesso preferibile eseguire l'intervento in sedazione. (Dott. Radice Claudio Sergio, Medico Chirurgo Odontoiatra Professore a C., Corso di Laurea in Odontoiatria, Università di Milano Bicocca Master in Odontologia Forense, Università di Firenze) Fonte: SICOI (Società Italiana di Chirurgia Orale e Implantologia) - “Manuale di Chirurgia Orale” – A. Barone e A. E. Bianchi – 2013 Ed. Masson. Apicectomie Definizione: per apicectomia – intervento chirurgico facente parte del trattamento di chirurgia endodontica – si intende la resezione della porzione apicale della radice dentale (o delle radici) interessate da lesioni ossee peri-apicali (granulomi) che non è stato possibile risolvere malgrado corretto pregresso trattamento endodontico (devitalizzazione) tradizionale del sistema canalare radicolare dell’elemento dentario. La procedura ha lo scopo di esporre chirurgicamente la parte terminale del sistema canalare che necessariamente dovrà essere adeguatamente trattato e sigillato (otturazione retrograda del sistema canalare radicolare). Il successo dell’apicectomia dipende infatti in modo decisivo dalla qualità della successiva otturazione del canale radicolare. Indicazioni terapeutiche: l’indicazione specifica all’apicectomia si presenta per l’impossibilità di eseguire la preparazione adeguata e completa fino all’apice del canale radicolare per: 63 - curvatura radicolare; obliterazione del canale; impossibilità di rimozione del perno endocanalare ricostruttivo di ancoraggio; impossibilità di rimozione del materiale da otturazione canalare; frattura radicolare apicale; impossibilità rimozione strumento endodontico fratturato nel canale; “falsa strada” nel terzo apicale; cisti radicolare; granuloma persistente a distanza di molti mesi da corretto trattamento endodontico tradizionale. Controindicazione assoluta principale: presenza di parodontite cronica medio-severa dell’elemento dentario con ridotto tessuto osseo alveolare di supporto. Tecnica chirurgica: la chirurgia endodontica per eseguire l’apicectomia, intervento eseguito in anestesia locale, prevede l’incisione intra-orale muco-gengivale con sollevamento di lembo chirurgico, l’eventuale osteotomia con strumenti rotanti per esporre la lesione peri-apicale, l’apicectomia della radice interessata, la revisione chirurgica del sito infetto, l’esecuzione di otturazione retrograda del sistema canalare (con cementi all’ossido di zinco-eugenolo, minerale triossido aggregato MTA o cementi vetro-ionomerici), l’eventuale inserimento di osso sintetico di riempimento e l’applicazione della sutura. Complicazioni: non rilevanti, comuni alle estrazioni dentarie più o meno indaginose. Fallimento dell’apicectomia (in genere le percentuali di successo si aggirano intorno al 70% in mani esperte) per la persistenza di dolore o fistole cliniche o di mancata rigenerazione ossea periradicolare, con conseguente necessità di estrazione del dente. Possibili lesioni neurologiche sono da correlare ad errata incisione/trazione del lembo chirurgico. Tempistica: generalmente 60 minuti per seduta, seguita da controllo ambulatoriale a 7 giorni (20 minuti circa) e a 3 e 6 mesi (controlli clinici e radiografici). Tipo di anestesia: le apicectomie sono sempre eseguite in anestesia locale in ambulatorio, senza necessità di sedazione/narcosi e senza necessità di ricovero. Si rileva che la necessità o meno di intervento chirurgico in narcosi/sedazione non dipende dalla procedura in sé, ma dalla tipologia di paziente (ad esempio, odontofobico, disabile, etc.). (Dott. Radice Claudio Sergio, Medico Chirurgo Odontoiatra Professore a C., Corso di Laurea in Odontoiatria, Università di Milano Bicocca Master in Odontologia Forense, Università di Firenze) Fonti: - SICOI (Società Italiana di Chirurgia Orale e Implantologia) - “Manuale di Chirurgia Orale” – A. Barone e A. E. Bianchi – 2013 Ed. Masson. - Biblioteca di Odontoiatria Pratica - “Chirurgia Orale” – H. H. Horsch – 1991 - Ed. USES Firenze 64 Cisti dei mascellari Definizione: il termine “cisti” definisce una cavità patologica a contenuto prevalentemente liquido rivestita da una parete interna epiteliale ed esterna connettivale. Classificazione: la classificazione più utilizzata nella prassi clinica si basa sui tessuti di derivazione e distingue 3 diversi gruppi rappresentati, in ordine di frequenza, da: le cisti odontogene, che originano dalla proliferazione di residui epiteliali dell’odontogenesi (resti della lamina dentale o nidi epiteliali del Malassez); possono avere un’origine disembriogenetica o infiammatoria; le cisti non odontogene, che hanno un’origine disembriogenetica; presentano una localizzazione elettiva a livello del mascellare superiore e sono definite anche con il termine di cisti fissurali. Derivano cioè da un’inclusione profonda e dall’intrappolamento di frammenti del rivestimento epiteliale, avvenuta nelle prime fasi dello sviluppo embrionale, nelle fessure del volto (dotto tireoglosso, archi branchiali, unificazione dei processi nasale e mascellare); le pseudocisti, che sono sprovviste del rivestimento epiteliale. Indicazioni terapeutiche: le cisti sono causa di riassorbimento osseo progressivo ed atrofia del tessuto osseo circostante e pertanto vi è sempre l’indicazione alla loro rimozione chirurgica (come i tumori benigni). Diagnostica: le cisti possono svilupparsi in modo asintomatico fino a raggiungere dimensioni cospicue e per tale motivo spesso vengono scoperte come reperto casuale attraverso le radiografie. Le radiografie (endorali, ortopantomografia) permettono di determinare la presenza, l’estensione della lesione e una prima diagnosi differenziale in base all’aspetto di cavità con radio-trasparenza a margini netti, con un bordo addensato e dislocazione dei denti vicini. La diagnosi può essere indirizzata: dall’esame della vitalità pulpare dei denti interessati e contigui (negativo nelle cisti radicolare); dall’agoaspirazione che permette di differenziare le forme solide (neoplasie) da quelle a contenuto liquido (cisti); dai caratteri macroscopici del liquido (paglierino nella cisti dentigera e color crema nelle cheratocisti). L’analisi istologica di tutte le cisti asportate con l’intervento chirurgico è assolutamente necessaria per porre una corretta diagnosi differenziale, considerando l’impossibilità di eseguire una diagnosi differenziale clinica con forme neoplastiche maligne; inoltre, alcune cisti possono presentare quadri di degenerazione (ameloblastoma, carcinoma). Tecnica chirurgica: il trattamento delle cisti è chirurgico, tramite enucleazione o marsupializzazione. L’intervento spesso può anche essere non associato all’estrazione del dente, che può infatti essere mantenuto in arcata con corretta terapia canalare endodontica; vi è da dire che l’incompleta rimozione della cisti o la sua rottura durante le manovre intraoperatorie sono spesso causa di recidiva della cisti e quindi di necessità di re-intervento. Tempistica: i tempi dell’intervento chirurgico sono lunghi (anche oltre un’ora) proprio per la necessità di rimuovere la cisti senza romperne la parete per evitare recidive; ciò a differenza di quanto avviene invece per la rimozione dei granulomi con cucchiaio alveolare (pochi secondi). 65 Dopo l’intervento chirurgico sono necessari inoltre numerosi controlli clinici e radiografici periodici per valutare la guarigione ossea. Tipo di anestesia: il trattamento chirurgico in genere non richiede ricovero e viene generalmente eseguito in anestesia locale in ambulatorio, ma in caso di pazienti particolari (odontofobici, disabili, etc.) o in caso importante intervento chirurgico per lesione particolarmente estesa, viene spesso eseguito in sedazione o più raramente in narcosi. (Dott. Radice Claudio Sergio, Medico Chirurgo Odontoiatra Professore a C., Corso di Laurea in Odontoiatria, Università di Milano Bicocca Master in Odontologia Forense, Università di Firenze) Fonti: - SICOI (Società Italiana di Chirurgia Orale e Implantologia) - “Manuale di Chirurgia Orale” – A. Barone e A. E. Bianchi – 2013 Ed. Masson - SICMF (Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale) – “Patologia chirurgica maxillo-facciale” – R. Cocchi e altri – 2007 Ed. Minerva Medica - “Chirurgia stomatologica biologicamente guidata” – M. Mozzati – 2008 Ed. UTET - ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) – “Patologia orale orientata per problemi” – F. Montagna e altri – 2001 Ed. Promoass. Analgesia sedativa in odontoiatria Si definisce sedazione una depressione dello stato di coscienza indotta farmacologicamente. La sedazione consente di ridurre o abolire lo stato d’ansia, diminuire la memoria dell’evento e facilitare l’esecuzione del trattamento. I livelli di sedazione sono tre: sedazione lieve (semplice ansiolisi farmacologica); sedazione moderata o cosciente: parte degli interventi ambulatoriali complessi vengono effettuati in sedazione cosciente. Durante questa fase il paziente ha una riduzione dell’attività, ma è in grado di rispondere agli stimoli verbali o tattili; sedazione profonda: gli interventi più indaginosi o di lunga durata vengono effettuati in sedazione profonda, allo scopo di ridurre il disagio del paziente e facilitare l’esecuzione della terapia. A questo livello di sedazione il paziente non è facilmente risvegliabile, ma può rispondere a stimoli tattili ripetuti o alla stimolazione dolorosa. L’attività respiratoria autonoma è di norma conservata, anche se in alcuni casi può essere necessario ricorrere ad una assistenza respiratoria temporanea. Il livello di sedazione viene generalmente titolato in base alle esigenze del paziente e dell’operatore, in modo tale da essere sicuro, confortevole per il paziente e tale da rendere tecnicamente agevole la procedure. La sedazione cosciente viene impiegata nei pazienti fobici e nei pazienti affetti da livelli di ansietà e di disagio di intensità variabile nonché, in taluni casi, nei pazienti affetti da disordini psichici e/o fisici e del movimento, nei quali non è possibile concludere l’intervento senza ricorrere alla sedazione cosciente. La sedazione cosciente è una procedura assolutamente necessaria per attenuare lo stress e diminuire la morbilità ed assicurare al paziente un intervento senza angoscia. 66 La sedazione cosciente deve essere proposta al paziente che richiede l’anestesia generale come procedura per il trattamento odontoiatrico: la sedazione cosciente dovrà rappresentare, in questo caso, il primo stimolo per sovvertire le convinzioni del paziente. A questo proposito è da dire che questo tipo di sedazione non risulta sempre applicabile nei soggetti con disabilità psichiche importanti. Il protossido d'azoto viene somministrato infatti per via nasale tramite una mascherina apposita che lascia libera la zona orale, consentendo all'operatore di lavorare: requisito necessario perché la miscela in questione possa avere effetto è che la stessa venga inalata per via nasale, e quindi che il paziente respiri con il naso e non con la bocca. La scarsa collaborazione prestata dai pazienti disabili psichici, fa sì che questo tipo di sedazione possa rivelarsi inefficace, orientando quindi gli operatori verso la sedazione profonda. Le tecniche di sedazione cosciente utilizzate in questo campo sono: la sedazione cosciente endovenosa. La sedazione cosciente endovenosa consiste nella titolazione di un solo farmaco su un end-point ansiolitico, allo scopo di indurre uno stato di tranquillità soggettiva parziale o totale. L’effetto delle dosi d'induzione dovrebbero essere sufficienti ad evitare la somministrazione di dosi aggiuntive durante l’intervento. La somministrazione in perfusione venosa continua può essere effettuata solo in specifiche circostanze; la sedazione cosciente inalatoria. Questa tecnica prevede l’impiego di concentrazioni titolate di protossido d’azoto e ossigeno. La sedazione cosciente inalatoria consiste nella titolazione di un solo farmaco gassoso su un end-point sedativo allo scopo di indurre sensazione di benessere e di tranquillità giudicati massimali dal paziente e di assicurare livelli di analgesia relativa alle dosi impiegate. La miscela di protossido d’azoto ed ossigeno deve essere somministrata attraverso strumenti che impediscano l’erogazione di miscele ipossiche, come sono gli strumenti appositamente realizzati oggi per l’odontoiatria. La sedazione può essere gravata, come qualsiasi atto medico, da complicanze, anche se rare, quali: - reazioni allergiche; - broncospasmo da inalazione; - problemi cardiovascolari e respiratori. Raramente queste complicanze possono risultare pericolose per la vita. (Dott. Radice Claudio Sergio, Medico Chirurgo Odontoiatra Professore a C., Corso di Laurea in Odontoiatria, Università di Milano Bicocca Master in Odontologia Forense, Università di Firenze) Fonti: - SICOI (Società Italiana di Chirurgia Orale e Implantologia) - “Manuale di Chirurgia Orale” – A. Barone e A. E. Bianchi – 2013 Ed. Masson - SICMF (Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale) – “Patologia chirurgica maxillo-facciale” – R. Cocchi e altri – 2007 Ed. Minerva Medica - “Chirurgia stomatologica biologicamente guidata” – M. Mozzati – 2008 Ed. UTET - ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) – “Patologia orale orientata per problemi” – F. Montagna e altri – 2001 Ed. Promoass. 67 Trattamenti chirurgici odontoiatrici nei pazienti in terapia con anticoagulanti orali (TAO) Vi è un progressivo aumento negli anni dei pazienti in terapia con anticoagulanti orali per l’incremento delle malattie cardiovascolari (in Italia nel 1990 i pazienti in TAO erano 194.000, mentre nel 2008 erano ben 1.000.000). La terapia con anti-coagulanti, che agisce sui fattori della coagulazione, deve essere distinta dalla terapia con anti-aggreganti (aspirina o ASA, ticlopidina o Tiklid, clopidogrel o Plavix) che agisce invece inibendo l’aggregazione delle piastrine tra loro e con la parete vasale, farmaci che sono utilizzati principalmente dopo episodi ischemici cardiaci e cerebrali. La “Evidence Based Dentistry” indica di procedere alla terapia chirurgica odontoiatrica senza sospendere i farmaci anti-aggreganti1. Le indicazioni alla TAO invece vanno dalle patologie cardiache (fibrillazione atriale, protesi valvolari meccaniche, post-infarto miocardio) alle patologie vascolari (arteriopatie periferiche, trombosi venose profonde, embolie polmonari, chirurgia vascolare) con indicazioni per alcune anomalie congenite o acquisite della coagulazione (trombocitosi). I pazienti in TAO, solitamente adulti e anziani, presentano frequentemente necessità di trattamenti odontoiatrici chirurgici per l’eliminazione di elementi dentari ormai compromessi dalla mancanza di cure preventive o conservative conseguenti sia al timore di questi soggetti per le cure cruente sia all’atteggiamento troppo cauto di alcuni odontoiatri nell’eseguire tempestivi trattamenti e serrati controlli. I farmaci più utilizzati sono il Coumadin (lunga inerzia e azione prolungata), il Sintrom (azione intermedia) e l’Eparina iniettabile. La coagulabilità del sangue nei pazienti in TAO si misura oggi con l’International Normalised Ratio (INR) che elimina le variabili presenti del vecchio metodo del Tempo di Protrombina espresso in percentuale. L’INR del soggetto normale è pari a 1 e viene portato nei pazienti in TAO in un “range” fra 2 e 3,5 per le patologie venose e la fibrillazione atriale mentre è portato fra 3 e 4,5 per le protesi valvolari meccaniche cardiache. L’odontoiatra che si accinge a trattare chirurgicamente un paziente in TAO deve porre particolare attenzione a raccogliere un’accurata anamnesi, effettuare la diagnosi sulla base di accurati esami radiografici, informare il paziente, riservare particolare attenzione alla iniezione di anestetici locali (evitare la tronculare ed utilizzare la sedazione), pianificare il trattamento nel modo meno cruento possibile e con tempistiche adeguate (conoscere il valore di INR del giorno antecedente l’intervento), utilizzare una eventuale copertura antibiotica (rischio endocardite) e prevedere controlli accurati. Nei casi di piccoli interventi di estrazione (senza lembi, osteotomie, alveoloplastiche) non si dovrà sospendere la TAO utilizzando antifibrinolitico locale (acido tranexanico) e punti sutura. Nei casi invece di chirurgia odontoiatrica che richieda osteotomie, chirurgia parodontale o estesa rimozione di tessuti molli (neoformazioni), sarà necessario sospendere il Coumadin e istituire una terapia sostitutiva a ponte. Questo anticoagulante richiede infatti almeno 5 giorni di latenza dopo la sospensione affinché il paziente ricoaguli normalmente e altrettanti dalla ripresa del farmaco dopo l’intervento per riottenere l’effetto anticoagulante. In questo lungo periodo potrebbero verificarsi gli episodi trombo-embolici che proprio la TAO si propone di contrastare. 68 S’istituisce perciò, da una settimana prima dell’intervento, una terapia sostitutiva a ponte con eparina che ha una così breve latenza di azione da poter essere iniettata fino a poco prima dell’intervento e ripresa subito dopo, associata all’anticoagulante, con dosaggio adeguato alla necessità. In questo modo il periodo di scopertura anticoagulante è ridotto al minimo, bilanciando in tal modo i rischi tromboembolici (rari ma importanti) con quelli emorragici (frequenti ma lievi)2. È bene però precisare che siamo di fronte ad un argomento in cui l’evidenza scientifica è debole per mancanza nel “grading system” dell’EBM di revisioni sistematiche che abbiano valutato le troppe variabili di questa terapia, dalle patologie di base del paziente in TAO, ai tipi di interventi di chirurgia odontoiatrica necessari passando per le interferenze farmacologiche e dietetiche sempre presenti. (Dott. Radice Claudio Sergio, Medico Chirurgo Odontoiatra Professore a C., Corso di Laurea in Odontoiatria, Università di Milano Bicocca Master in Odontologia Forense, Università di Firenze) Fonti: 1. (Int J Oral Maxillofac Surg. 2001 Dec; 30(6):518-21 – “Dental extractions in patients maintained on oral anticoagulant therapy” - Blinder D, Manor Y, Martinowitz U, Taicher S. 2. Italian Oral Surg - 2006(2) - “Gestione del paziente in terapia anti-coagulante orale” – P. Carlino e altri. 69 DISCUSSIONE La proporzione di ricoveri sul totale delle prestazioni odontoiatriche effettuate (comprendendo quindi anche la produzione ambulatoriale), pari all’1,9% nel periodo esaminato (5.162 ricoveri nell’anno 2012) nonché all’1,3% considerando solo la popolazione residente (2.864 ricoveri), depone per una valutazione complessivamente positiva dell’attività dei presidi odontoiatrici ospedalieri della ASL di Milano, dal punto di vista dell’appropriatezza del regime di erogazione. Gli stessi dati, se confrontati con quanto registrato in ambito nazionale, esclusivamente però sulla produzione delle strutture pubbliche (unici dati disponibili), dove la proporzione dei ricoveri sul totale delle prestazioni odontoiatriche si attesta al 3,7% (175.763 ricoveri nell’anno 2006), pongono la Lombardia in una posizione decisamente positiva. La stragrande maggioranza dei trattamenti odontoiatrici effettuati nella nostra Regione, vengono quindi gestiti in regime ambulatoriale, in perfetta aderenza con quanto raccomandato dal Ministero della Salute in riferimento alle prestazioni ed ai DRG “ad alto rischio di inappropriatezza in regime di ricovero ordinario” (cfr. Patto per la Salute 2010-2012). La restante parte di produzione, riferita invece all’ambito di ricovero, è erogata, nella quasi totalità dei casi (93,6%) in regime di day hospital/day surgery (Tabella D, Allegato - Dettagli produzione odontoiatrica di ricovero, Esercizio 2012). È da dire, però, che pur nel contesto complessivamente positivo emerso dall’analisi dei dati di produzione (che non destano particolare preoccupazione in merito all’entità del fenomeno osservato), la fase ispettiva della presente analisi, condotta direttamente sulle cartelle cliniche selezionate con le modalità precedentemente descritte, ha messo in luce le seguenti problematiche: - gravi carenze documentali in quasi tutte le strutture esaminate (eccetto una); - frequente scorretta rappresentazione delle prestazioni effettuate, tramite le codifiche previste dall’ICD-9-CM; - rilevante disomogeneità tra le Strutture esaminate in riferimento ai protocolli clinicoassistenziali impiegati (tipo di analgesia utilizzata, tempistiche complessive di trattamento, tipologia di pazienti trattati ecc.). Il quadro assistenziale complessivo così descritto, oltre a lasciar prevedere la possibilità di contrarre ulteriormente la quota parte di produzione odontoiatrica di ricovero a favore del regime ambulatoriale, mette in luce, in taluni casi, una certa inadeguatezza del sistema tariffario ambulatoriale, che potrebbe candidare inappropriatamente al regime di ricovero una quota parte di casistica di media complessità, invece altrettanto efficacemente gestibile a livello ambulatoriale: ciò con particolare riferimento alla tipologia di disturbi dentali maggiormente trattati (in gran parte dei casi, carie), all’età dei pazienti (mediamente sui 40 anni) e alla durata della degenza fruita (che si attesta mediamente su 1,4 giorni) [Tabelle A, B, e C, Allegato Dettagli produzione odontoiatrica di ricovero, Esercizio 2012]. Gli esiti fin qui registrati impongono altresì che il lavoro intrapreso quest’anno da questa Asl prosegua nel prossimo esercizio, prevedendo prioritariamente: 70 - - l’emanazione di specifiche indicazioni per la rendicontazione delle prestazioni odontoiatriche di ricovero, da diffondere con il Piano dei Controlli della Asl di Milano per l’Esercizio 2014; l’attivazione di un confronto con tutti gli Erogatori coinvolti, sulle conclusioni complessive raggiunte in fase di controllo. Ciò al fine di favorire l’omogeneità sul territorio, in termini di rappresentazione delle prestazioni effettuate (codifica e regime di erogazione) nonché in riferimento alla tipologia di pazienti ammessi ai trattamenti, ai sensi della DGR n. 3111/2006. Allegato - Dettagli produzione odontoiatrica di ricovero, Esercizio 2012 Tabella A – Distribuzione ricoveri (n° pratiche*) per Odontoiatria, per I diagnosi e DRG in Asl di Milano, anno 2012 * (> di 40 pratiche) DRG Diagnosi principale 169 185 186 187 Totale 52100 CARIE DENTALE NON SPECIFICATA 47 9 49 1.443 1.548 ANOMALIE DELLA POSIZIONE DEI DENTI NON 52430 638 2 7 65 712 SPECIFICATA INFIAMMAZIONI DELLA MASCELLA (INFERIORE O 5264 469 5 1 166 641 SUPERIORE) 5235 PERIODONTOSI 22 123 37 313 495 5226 PERIODONTITE CRONICA APICALE 337 4 0 27 368 5253 RADICE DENTARIA RITENUTA 26 6 0 278 310 5206 DISTURBI DELL'ERUZIONE DEL DENTE 207 0 1 96 304 5228 CISTI RADICOLARE 167 1 0 12 180 5262 ALTRE CISTI DELLE MASCELLE 169 1 0 0 170 52340 PERIODONTITE CRONICA, NON SPECIFICATA 20 10 1 69 100 ALTRE E NON SPECIFICATE MALATTIE DEI TESSUTI 5289 78 11 3 0 92 MOLLI ORALI 52300 GENGIVITE ACUTA, CAUSATA DA PLACCA 0 26 55 11 92 5260 CISTI ODONTOGENICHE DELLO SVILUPPO 42 2 4 0 48 Totale 2.222 200 158 2.480 5.060 % 30,6 14,1 12,7 9,8 7,3 6,1 6,0 3,6 3,4 2,0 1,8 1,8 0,9 100,0 Tabella B – Distribuzione (in anni) età media pazienti ricoverati* per Odontoiatria, per I diagnosi e DRG in Asl di Milano, anno 2012 * (> di 40 pratiche) DRG Diagnosi principale 169 185 186 187 Totale 5206 DISTURBI DELL'ERUZIONE DEL DENTE 31,5 -11,0 27,5 30,2 52100 CARIE DENTALE NON SPECIFICATA 49,8 46,9 9,6 19,5 20,3 5226 PERIODONTITE CRONICA APICALE 16,5 64,8 -- 49,2 19,4 5228 CISTI RADICOLARE 49,8 24,0 -- 50,3 49,7 52300 GENGIVITE ACUTA, CAUSATA DA PLACCA -40,1 10,7 16,1 19,6 52340 PERIODONTITE CRONICA, NON SPECIFICATA 57,0 62,0 11,0 70,2 66,1 5235 PERIODONTOSI 59,1 58,0 11,9 65,7 59,5 ANOMALIE DELLA POSIZIONE DEI DENTI NON 52430 27,8 26,5 13,7 25,8 27,5 SPECIFICATA 5253 RADICE DENTARIA RITENUTA 59,2 57,2 -- 63,9 63,3 71 5260 5262 5264 5289 CISTI ODONTOGENICHE DELLO SVILUPPO ALTRE CISTI DELLE MASCELLE INFIAMMAZIONI DELLA MASCELLA (INFERIORE O SUPERIORE) ALTRE E NON SPECIFICATE MALATTIE DEI TESSUTI MOLLI ORALI Totale 41,1 45,8 59,5 47,0 5,3 -- --- 38,9 45,8 61,9 44,6 17,0 55,9 60,2 49,8 55,5 5,0 -- 49,0 39,09 54,48 10,544 35,1 36,8 Tabella C – Distribuzione (in giorni) degenza media pazienti ricoverati* per Odontoiatria, per I diagnosi e DRG in Asl di Milano, anno 2012 * (> di 40 pratiche) 5206 52100 5226 5228 52300 52340 5235 52430 5253 5260 5262 5264 5289 Diagnosi principale DISTURBI DELL'ERUZIONE DEL DENTE CARIE DENTALE NON SPECIFICATA PERIODONTITE CRONICA APICALE CISTI RADICOLARE GENGIVITE ACUTA, CAUSATA DA PLACCA PERIODONTITE CRONICA, NON SPECIFICATA PERIODONTOSI ANOMALIE DELLA POSIZIONE DEI DENTI NON SPECIFICATA RADICE DENTARIA RITENUTA CISTI ODONTOGENICHE DELLO SVILUPPO ALTRE CISTI DELLE MASCELLE INFIAMMAZIONI DELLA MASCELLA (INFERIORE O SUPERIORE) ALTRE E NON SPECIFICATE MALATTIE DEI TESSUTI MOLLI ORALI Totale 169 1,1 1,7 1,0 1,2 -1,9 2,0 DRG 185 186 187 Totale -- 1,0 1,1 1,1 1,1 1,3 1,8 1,8 -- 1,2 1,3 1,0 -- 1,1 1,0 1,2 1,0 1,1 1,5 1,2 1,0 1,0 2,3 2,1 1,2 1,1 1,7 1,5 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,4 2,0 1,1 1,0 1,0 1,0 -1,3 -- 1,5 --- 1,5 1,9 1,1 1,1 7,6 1,0 1,1 1,1 1,2 2,5 1,0 -- 1,3 1,1 1,4 1,2 1,7 1,4 Tabella D – Distribuzione ricoveri (n° pratiche*) per Odontoiatria, per I diagnosi e regime in Asl di Milano, anno 2012 * (> di 40 pratiche) 52100 52430 5264 5235 5226 5253 5206 5228 5262 Diagnosi principale CARIE DENTALE NON SPECIFICATA ANOMALIE DELLA POSIZIONE DEI DENTI NON SPECIFICATA INFIAMMAZIONI DELLA MASCELLA (INFERIORE O SUPERIORE) PERIODONTOSI PERIODONTITE CRONICA APICALE RADICE DENTARIA RITENUTA DISTURBI DELL'ERUZIONE DEL DENTE CISTI RADICOLARE ALTRE CISTI DELLE MASCELLE Regime di ricovero Ordinario % DH/DS 13 0,8 1.535 % Totale 99,2 1.548 56 7,9 656 92,1 712 34 5,3 607 94,7 641 0 10 2 18 30 70 0,0 2,7 0,6 5,9 16,7 41,2 495 100,0 358 97,3 308 99,4 286 94,1 150 83,3 100 58,8 495 368 310 304 180 170 72 52340 52300 5289 5260 Totale PERIODONTITE CRONICA, NON SPECIFICATA GENGIVITE ACUTA, CAUSATA DA PLACCA ALTRE E NON SPECIFICATE MALATTIE DEI TESSUTI MOLLI ORALI CISTI ODONTOGENICHE DELLO SVILUPPO 1 0 1,0 0,0 99 99,0 92 100,0 100 92 57 62,0 35 38,0 92 32 323 66,7 6,4 16 4.737 33,3 93,6 48 5.060 Qualità della documentazione clinica Si riporta di seguito la scheda già condivisa con gli erogatori nel corso dell’esercizio 2013 (cfr. nota mail del 17.04.2013), sottolineando in premessa quanto segue: in merito all’item 12 (Consenso Informato all'intervento chirurgico e/o a trasfusioni con firma del medico e del paziente e data di compilazione), il consenso informato alla eventuale trasfusione deve essere presente (completo e firmato sia dal paziente che dal medico) anche nei casi in cui la trasfusione non venga effettuata; ciò a tutela del principio che il citato consenso sia prestato dal paziente prima del verificarsi dell’evento trasfusivo. Nei casi in cui la tipologia di intervento prevista (es. chirurgia dermatologica in anestesia locale ecc.) renda “non pertinente” la richiesta di un consenso informato alla trasfusione, ciò deve essere esplicitamente dichiarato nella documentazione clinica (es. su check-list auto-compilate), non essendo la citata “non pertinenza” deducibile semplicemente dall’assenza del suddetto consenso. In carenza di quanto prescritto, ovvero in caso di assenza immotivata del consenso informato alla trasfusione non effettuata, si procederà alla decurtazione, nella misura prevista dalla normativa vigente, del valore economico delle relative pratiche di ricovero. In riferimento ai disposti normativi vigenti in tema di qualità della documentazione clinica (Manuale della Cartella Clinica, e più in particolare le DGR n. VII/9014/09 e n. IX/621/10), si condividono i chiarimenti richiamati di seguito in merito agli item di valutazione previsti, così come derivanti dalle rilevazioni effettuate nel corso dell’Esercizio 2012: 1 2 3 Numero progressivo della cartella clinica Generalità del paziente sul frontespizio con: - nome - cognome - data di nascita - luogo di nascita - residenza (Comune o Stato estero) Struttura di ricovero 4 - Ricovero Ordinario Data di ingresso 5 – DH Data di ingresso Data di uscita Ora di ingresso Data di uscita Ora di uscita Camera/posto letto Nei DH gli accessi sono valutati singolarmente: per ogni accesso devono essere soddisfatti tutti gli elementi richiesti. Non è sempre stato possibile individuare con esattezza il riferimento al posto letto: si richiama quindi la necessità di attenersi in proposito a quanto previsto dalla DGR n. IX/621/2010, 73 specificando il numero del posto letto occupato dal paziente. 6 Scheda Dimissione Ospedaliera La firma della scheda di dimissione deve essere con firma del medico responsabile sempre presente: è ammessa anche la firma elettronica così come la sigla del medico che effettua la dimissione. 7 Motivo del ricovero nel foglio di ricovero o nel diario medico in prima giornata o nella documentazione di valutazione all'ingresso Anamnesi Patologica Prossima (anche specialistica) Esame Obiettivo all’ingresso (anche specialistico) Firma (anche sigla) Data di stesura 8 9 10 11 12 Si richiama all’ottemperanza delle indicazioni regionali secondo cui l’anamnesi e l’esame obiettivo devono riportare la data e la firma del medico esecutore: ciò naturalmente è valido anche in caso di questionari anamnestici auto compilati dal paziente, i quali devono essere sempre controfirmati dal medico che ne prende visione. Il requisito relativo all’esame obiettivo all’ingresso è da ritenersi assolto anche in presenza dello stesso sulla documentazione di PS, qualora lo stesso sia ripetuto in regime di ricovero in tempi ragionevolmente brevi. Diario Medico compilato almeno nei giorni feriali Diario Infermieristico compilato tutti i giorni Progetto Riabilitativo Individuale (PRI) compilato e firmato dal medico responsabile Programma Riabilitativo Individuale (pri) compilato e firmato dal medico responsabile Referti relativi agli esami diagnostici effettuati durante il ricovero (indicativi del percorso diagnostico descritto nella lettera di dimissione) Consenso Informato all'intervento Il consenso informato deve essere completo e chirurgico e/o a trasfusioni con: quindi contenere l’esatta denominazione dell’intervento chirurgico. - firma del medico e del paziente Il consenso informato alla eventuale trasfusione deve essere presente, completo e firmato sia dal - data di compilazione paziente che dal medico; ciò è richiesto anche nei casi in cui la trasfusione non venga effettuata, a tutela del principio che il citato consenso sia prestato dal paziente prima del verificarsi dell’evento trasfusivo. Nei casi in cui la tipologia di intervento prevista (es. chirurgia dermatologica in anestesia locale ecc.) renda “non pertinente” la richiesta di un consenso informato alla trasfusione, ciò deve essere esplicitamente dichiarato nella documentazione clinica (es. su check-list autocompilate), non essendo la citata “non 74 pertinenza” deducibile semplicemente dall’assenza del suddetto consenso. Si precisa altresì che il requisito relativo al consenso informato all’intervento chirurgico e alle trasfusioni (90%) datato (10%), così come è descritto dalla DGR n. IX/621/10, “non supera la normativa vigente e quindi non solleva la struttura dalle responsabilità derivanti dall’obbligo di raccogliere il consenso informato in tutti i casi previsti dalla normativa vigente non contemplati nel requisito stesso”: con ciò è da intendersi che il requisito in questione e le pesature indicate sono da leggersi nell’accezione completa dell’obbligo relativo all’acquisizione del consenso stesso, nel rispetto della originaria DGR n. VIII/9014/2009 (integrata e non superata dalle norme successive: “il consenso informato, datato e firmato sia dal paziente che dal personale sanitario, all’intervento chirurgico e/o a procedure diagnostiche come previsto dalla normativa vigente”) nonché delle disposizioni nazionali di riferimento. 13 14 Diario del terapista della riabilitazione compilato giornalmente in conformità a quanto previsto dai requisiti specifici di autorizzazione e accreditamento Documentazione/cartella anestesiol. con monitoraggio intraoperatorio Verbale operatorio con: - descrizione dell'intervento - data dell'intervento - durata dell'intervento - identificazione degli operatori (almeno 3 nei DH e 5 nei ricoveri ordinari1) 1con 15 l’eccezione degli interventi gestiti in anestesia locale gestita dal chirurgo Lettera di dimissione2 con almeno: Nella lettera di dimissione il richiamo alla terapia deve essere esplicito secondo quanto indicato - data di stesura nelle normative correnti, così come deve essere - identificazione del medico chiaramente riportata la dicitura relativa redattore all’eventuale “assenza di prescrizioni”. - sintesi descrittiva del decorso La presenza eventuale di allegati alla lettera di clinico (comprese le condizioni del dimissione deve essere richiamata nella lettera di dimissione stessa. paziente alla dimissione) 75 - indicazione di eventuali terapie e Nel caso in cui il paziente sia trasferito in urgenza prescrizioni diagnostiche previste dopo la dimissione (con eventuale precisazione di "nessuna prescrizione") presso un’altra struttura, la lettera di dimissione non può in nessun caso essere sostituita da un “modulo di invio in PS” ovvero da “bolla di accompagnamento del paziente”. La lettera di dimissione deve contenere chiara indicazione della data di redazione della stessa: la suddetta data non può quindi essere deducibile da dizioni quali “si dimette in data odierna” o simili. È ammessa la firma elettronica e la presenza di una lettera di dimissione complessiva per i cicli di Day Hospital. 2può essere assente in caso di paziente deceduto, auto dimesso e neonato sano Riabilitazione Per il 2014 si prevede di realizzare controlli incrociati tra la produzione per acuti e quella di riabilitazione, finalizzati ad evidenziare eventuali inappropriatezze nella gestione dei ricoveri tra i due regimi citati, sia all’interno dei singoli Presidi che a seguito di trasferimento tra Presidi differenti. Si ritiene altresì utile procedere a verifiche mirate ai ricoveri riabilitativi con degenza breve, al fine di giudicarne l’appropriatezza. Si riporta di seguito la scheda già presente nel Piano dei Controlli 2013, come modificata e ricondivisa con gli erogatori nell’incontro del 4 giugno 2013. Le regole d’esercizio già in vigore per il 2012, prevedono nuove tipologie di organizzazione, più simili a quelle della prestazione ambulatoriale, con conversione di posti letto tradizionali in posti tecnici: anche alcune prestazioni di Riabilitazione possono essere erogate nel livello assistenziale della Macroattività ambulatoriale complessa e ad alta integrazione di risorse (MAC), che sostituisce così l’ospedalizzazione diurna. Per il 2014 pertanto le prestazioni di riabilitazione che verranno controllate sono quelle effettuate in regime di ricovero ordinario e l’eventuale produzione residuale ancora effettuata in regime tradizionale di ricovero diurno, al fine della valutazione circa la loro riconversione in regimi a minore intensità assistenziale (generale-geriatrica, MAC, ambulatoriale semplice ecc.). Criticità emerse La maggiore criticità emersa dai controlli è quella relativa all’appropriatezza della tipologia del ricovero riabilitativo: riabilitazione specialistica, generale-geriatrica o di mantenimento. Le strutture che hanno in assetto prevalentemente letti di riabilitazione specialistica tendono a ricoverare in questi reparti anche pazienti che necessitano di una tipologia di riabilitazione a minore intensità. Tra le criticità emerse nel corso della verifica delle prestazioni va menzionato poi il rilievo frequente d’intempestiva ammissione al ricovero riabilitativo, con situazione ad esempio di soggetti ricoverati in tale contesto non in condizioni di stabilità clinica, con impossibilità a svolgere qualsiasi programma riabilitativo e talvolta addirittura necessità di trasferimento in urgenza in reparto per acuti. Evoluzione delle modalità del controllo e prospettive 76 Le modalità di controllo verteranno sulla valutazione dell’appropriatezza del ricovero e della congrua rappresentazione delle prestazioni effettuate, secondo quanto già effettuato negli anni precedenti. Resta pertanto confermata anche per il 2014 la modalità di verificare la presenza in documentazione sanitaria e la consistenza del Piano e del Progetto Riabilitativo Individuale (PRI e pri), della regolare indicazione dell’ora di entrata e di uscita del paziente, della presenza e della correttezza della SDO, del diario medico ed infermieristico, e della presenza e correttezza dei consensi informati. Viene così valutata la situazione clinica del paziente, la reale necessità e possibilità riabilitativa, la consistenza del progetto riabilitativo, la presenza in programma riabilitativo di interventi differenziati, l’inquadramento del grado di disabilità del paziente e degli obiettivi raggiunti mediante strumenti specialistici quali le scale di valutazione in fase iniziale e finale del trattamento, ed anche la revisione a medio termine dell’efficacia con eventuale modifica del piano riabilitativo in corso di attuazione. Per la valutazione dell’appropriatezza del ricovero si terrà in debito conto della possibilità di ammissione/dimissione intempestiva in reparto riabilitativo, e che ricoveri ordinari prolungati possano avere in realtà una finalità di tipo sociale piuttosto che realmente terapeutica, ovvero situazioni che andrebbero indirizzate a regime di ricovero ad intensità assistenziale per subacuti, come previsto dalle normative citate. Si ribadisce infine che anche nel 2014 nella valutazione della riabilitazione specialistica, qualora non vengano riscontrati i requisiti per l’ammissione dei pazienti a tale livello di esecuzione della prestazione, la stessa verrà riconvertita in riabilitazione Generale-Geriatrica (Circ. n. 26118 del 20 maggio 2005; Gruppo di Lavoro Regionale del 21/09/2011) , e remunerata come tale. Nel controllo di questo tipo di ricoveri, essendo la remunerazione “a giornata”, come per i ricoveri in regime di cure sub-acute o in Generale-Geriatrica, verrà data importanza a considerazioni riguardanti l’appropriatezza organizzativa. A questo proposito, l’esperienza maturata negli ultimi anni con l’attività di controllo e il livello di condivisione progressivamente raggiunto con gli erogatori sulla tematica della corretta rendicontazione delle giornate di ricovero, consente, a decorrere dai dimessi dal 1° gennaio 2013, di porre le indicazioni richiamate di seguito, con le quali si intende garantire pieno rispetto della normativa regionale vigente. LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLE PRESTAZIONI SANITARIE DEI RICOVERI IN RIABILITAZIONE SPECIALISTICA La DGR n. VIII/9014 del 20.02.2009, nell’Allegato 6, al punto 3, stabilisce che, ai pazienti ricoverati nel reparto di Riabilitazione Specialistica, l’assistenza infermieristica sia garantita per 160 min/paz/die, dei quali almeno un terzo per il tramite di figure professionali educativoriabilitative secondo quanto previsto dal P.R.I. e dal p.r.i. La successiva Circolare n. 11 del 12.05.2009, precisa che il calcolo del tempo “minuto/paziente/die” è valutato come tempo medio giornaliero calcolato su base settimanale in aderenza a quanto previsto dal P.R.I. e p.r.i.. Per le figure professionali di tipo riabilitativo è previsto un conteggio separato rispetto alle altre figure professionali. Il tempo medio giornaliero riabilitativo non comprende la terapia fisica. Per quanto esposto, nella verifica della corretta rendicontazione delle giornate di ricovero, si terrà conto di quanto segue: 77 - nel caso in cui non venga effettuato il trattamento riabilitativo nella giornata di Sabato, il NOC riconoscerà come valido un solo fine settimana (sabato e domenica), all’inizio (fase d’ingresso) o al termine (fase di dimissione) della degenza; - è indispensabile che la cartella clinica documenti le motivazioni cliniche e non (es. esecuzione di esami diagnostici ecc.) per cui il paziente non ha potuto sottoporsi al trattamento riabilitativo; - la consulenza fisiatrica deve essere effettuata entro 24 ore dal ricovero; il fisiatra (o altro medico specialista), nel corso della prima visita, dovrà indicare se il paziente può essere sottoposto o meno al trattamento riabilitativo previsto in Riabilitazione Specialistica; - in caso di impossibilità ad effettuare il trattamento riabilitativo per motivi clinici, si distinguono i seguenti casi: a) All’inizio della degenza: I. per il paziente che proviene dall’interno della struttura, si ritiene che la stessa si faccia carico del corretto invio in riabilitazione specialistica. In caso contrario, verrà ricondotto tutto al precedente ricovero. II. se il paziente giunge da altro ospedale o dal domicilio, la struttura valuterà la possibilità di assisterlo per un periodo di circa una settimana. b) Durante la degenza: I. se il paziente presenta uno o più episodi di acuzie durante il ciclo di riabilitazione, le giornate in cui non effettua la riabilitazione verranno ugualmente riconosciute; II. se la fase di acuzie dovesse prolungarsi oltre i 5 gg lavorativi consecutivi, il paziente dovrà essere trasferito in reparto idoneo e le giornate eccedenti il 5° giorno non verranno riconosciute. Si precisa quindi che il Fisiatra redige il Piano Riabilitativo con obiettivi e previsione di recupero a medio-lungo termine, con visita di controllo ed individuazione dei bisogni assistenziali specifici del paziente, al fine della programmazione delle attività di nursing generale e riabilitativo, e di un percorso riabilitativo specifico quando le condizioni cliniche del paziente lo permetteranno. Il percorso riabilitativo individuale per ogni paziente deve comprendere tutto il periodo di degenza ospedaliero fino alla fase post-dimissione laddove risulti necessario. È fondamentale che fin dai primi momenti del ricovero in ambiente ospedaliero il personale assicuri al paziente e ai suoi familiari (care givers) adeguate informazioni ed istruzioni circa le precauzioni da tenere presenti al fine di evitare problemi che si potrebbero ripercuotere negativamente sull’outcome del paziente stesso (inalazione silente nei disfagici, errata mobilizzazione, trazioni sull’arto superiore plegico, posture sbagliate al letto ecc.). Il percorso all’interno della Riabilitazione Specialistica consiste sostanzialmente nei seguenti 6 punti: 1. accettazione del paziente in reparto con apertura della cartella clinica ed infermieristica; 2. stesura da parte del Fisiatra o altro medico specialista facente parte dell’equipe riabilitativa del Progetto Riabilitativo Individuale (P.R.I.) e del programma riabilitativo individuale (p.r.i.) con scala/e di valutazione della disabilità/necessità riabilitativa; 78 3. presa in carico del paziente da parte del Terapista della Riabilitazione (di seguito T.d.R.) con trattamenti eseguiti in palestra o al letto del degente come da programma riabilitativo; 4. controllo finale del T.d.R. mediante le stesse scale di valutazione utilizzate all’ingresso; 5. controllo finale del Fisiatra (o altro specialista facente parte dell’èquipe riabilitativa) con stesura della lettera di dimissione. Di seguito si illustrano le caratteristiche salienti dei precedenti punti che definiscono le presenti Linee Guida: Punto 1. L’apertura della cartella clinica consiste nell’indicazione dell’orario d’ingresso del paziente in reparto, della valutazione clinica, della rilevazione dei parametri vitali ecc., rispondendo nei suoi contenuti ai requisiti previsti dalla DGR n. VIII/9014 del 20.02.2009 (all. 3) e successive modifiche ed integrazioni. La cartella infermieristica deve rilevare i bisogni assistenziali utilizzando le eventuali scale in uso all’interno della struttura sanitaria ed i motivi per cui il paziente non può essere sottoposto a trattamenti riabilitativi. Punto 2. Il Fisiatra (o altro medico specialista dell’èquipe riabilitativa) deve valutare la situazione clinica del paziente, le sue necessità riabilitative, la sua compliance, stendere il P.R.I. articolandone il progetto e l’obiettivo, e il p.r.i.. Tale valutazione deve essere effettuata al massimo entro e non oltre il giorno successivo all’ingresso in reparto di Riabilitazione Specialistica. Punto 3. Il T.d.R., a seguito dell’indicazione del medico specialista, deve articolare ed attuare i vari interventi riabilitativi ed utilizzare adeguate scale di valutazione sia all’inizio sia al termine del ciclo riabilitativo previsto. L’inizio dell’iter riabilitativo programmato deve avvenire al massimo entro e non oltre il giorno successivo all’ingresso in reparto di Riabilitazione. Punto 4. Il T.d.R. deve indicare sul proprio diario riabilitativo per ogni seduta, sia che venga eseguita in palestra sia al letto del paziente, la descrizione del trattamento effettuato, l’ora d’inizio e di fine, apponendo la propria firma o sigla. Nel caso in cui il paziente invece non fosse in grado di effettuare il trattamento, il T.d.R. dovrà indicarlo sulla scheda riabilitativa motivandone le cause. Il tempo dedicato all’applicazione delle terapie fisiche non deve essere compreso nei trattamenti specificatamente riabilitativi, ma considerato separatamente. Punto 5. Il controllo finale del T.d.R. deve essere eseguito l’ultimo giorno del ciclo riabilitativo programmato, valutando i parametri attraverso le scale utilizzate all’inizio del trattamento con valutazione funzionale alla dimissione. Tale controllo deve avvenire nello stesso giorno in cui termina il trattamento riabilitativo per permetterne la dimissione, che deve essere effettuata al massimo entro e non oltre il giorno successivo. Punto 6. 79 Il Fisiatra (o altro specialista dell’èquipe riabilitativa) valuta il raggiungimento dell’obiettivo al termine del ciclo riabilitativo. È preferibile che tale valutazione venga effettuata nello stesso giorno dell’ultima seduta di riabilitazione. La dimissione del paziente deve essere comunque programmata entro e non oltre il giorno successivo all’ultimo trattamento riabilitativo. Nella lettera di dimissione Il Fisiatra (o altro specialista) indica l’eventuale follow-up o proseguimento della terapia riabilitativa in altra struttura o con diversa modalità (a domicilio, ambulatoriale ecc.). A scopo esemplificativo, si descrivono alcuni esempi di criticità riscontrate in ambito di controllo e delle correzioni previste: Esempio 1 Mercoledì: Giovedì: Venerdì: Sabato: riposo Domenica: Lunedì: Martedì: Mercoledì: ingresso* valutazione, redazione PRI e pri, prima seduta Fkt seconda seduta Fkt riposo ultima seduta Fkt valutazione finale fisiatra + valutazione finale t.d.r. dimissione Criticità: la dimissione avviene il secondo giorno dopo l’ultima seduta. È preferibile che la valutazione finale del fisiatra venga effettuata nello stesso giorno dell’ultima seduta di riabilitazione; la dimissione del paziente deve essere comunque programmata entro e non oltre il giorno successivo all’ultimo trattamento riabilitativo. Correzione: decurtazione di 1 giornata di ricovero. Esempio 2 Giovedì: Venerdì: Sabato: riposo Domenica: Lunedì: Martedì: Mercoledì: Giovedì: Venerdì: Sabato: riposo Domenica: Lunedì: ingresso* valutazione, redazione PRI e pri, prima seduta Fkt riposo seconda seduta Fkt terza seduta Fkt quarta seduta Fkt ultima seduta Fkt valutazione finale fisiatra + valutazione finale t.d.r riposo dimissione Criticità: la dimissione avviene il quarto giorno dopo l’ultima seduta. È preferibile che la valutazione finale del fisiatra venga effettuata nello stesso giorno dell’ultima seduta di riabilitazione; la dimissione del paziente deve essere comunque programmata entro e non oltre il giorno successivo all’ultimo trattamento riabilitativo. Correzione: decurtazione di 3 giornate di ricovero. Esempio 3 Venerdì: Sabato: riposo Domenica: Lunedì: Martedì: ingresso* riposo valutazione, redazione PRI e pri prima seduta Fkt 80 Mercoledì: ecc. seconda seduta Fkt Criticità: il paziente inizia il trattamento il quarto giorno dopo l’ingresso. L’inizio del trattamento riabilitativo deve avvenire al massimo entro e non oltre il giorno successivo all’ingresso in reparto di Riabilitazione. Correzione: decurtazione di 1 giornata di ricovero. Esempio 4 Venerdì: Sabato: riposo Domenica: Lunedì: Martedì: ecc. ingresso* riposo valutazione, redazione PRI e pri, prima seduta Fkt seconda seduta Fkt Assenza di criticità. Esempio 5 23 Dicembre: 24 Dicembre: 25 Dicembre: 26 Dicembre: 27 Dicembre: 28 Dicembre: ultima seduta fkt riposo riposo riposo valutazione fisiatra + t.d.r. dimissione Criticità: la dimissione avviene il quinto giorno dopo l’ultima seduta. Nel caso di paziente ricoverato il giorno immediatamente precedente un periodo di festività (es. Pasqua, Natale ecc.), il primo trattamento riabilitativo deve iniziare il primo giorno lavorativo utile. Correzione: decurtazione di 3 giornate di ricovero. *Si precisa che l’ora di arrivo in reparto non influenza l’inizio del ciclo riabilitativo. 81 Precisazioni sulle modalità organizzative dei controlli del NOC per il 2014 Al fine di garantire il regolare svolgimento delle attività legate alla fase ispettiva dei controlli condotti dal NOC dell’Asl di Milano, si ritiene necessario ribadire quanto segue: per l’intera durata del controllo è richiesta la disponibilità di un locale idoneo, che sia individuato, quindi, tenendo conto del numero di cartelle richieste (le quali devono poter rimanere a disposizione degli operatori del NOC sino alla fine del controllo) e del numero dei funzionari accertatori presenti; nel caso in cui la struttura esaminata sia in condizione di fornire la documentazione clinica richiesta su supporto informatico, l’attività di controllo verrà preferibilmente condotta presso i locali del NOC; in occasione della discussione, la cui data sarà concordata tra le parti come di consueto, è richiesta la presenza del Legale Rappresentante della struttura sanitaria esaminata o di un operatore autorizzato dallo stesso Legale Rappresentante - con delega scritta - a concordare variazioni della tipologia e della durata dei ricoveri considerati, nonché a firmare il verbale di accertamento conclusivo; lo stesso verbale di accertamento dovrà essere necessariamente redatto contestualmente alla conclusione della discussione, per cui in assenza del Legale Rappresentante o di suo delegato, non sarà possibile procedere alla discussione e ci si riserverà di comunicare gli esiti raggiunti nei modi di legge, ovvero tramite notifica del relativo verbale di accertamento (cfr. DGR n. VII/12692/2003); le risultanze dell’attività di controllo, a seguito della discussione, saranno riportate nel verbale di accertamento che dovrà essere sottoscritto da entrambe le parti; la non sottoscrizione o non accettazione del verbale da parte del Legale Rappresentante o di suo delegato, comporterà la notifica da parte della Asl, secondo i modi di legge. A questo proposito si chiarisce che la firma richiesta è un atto dovuto, finalizzato ad attestare esclusivamente i fatti intercorsi tra le parti e non esprime in alcun modo accoglimento da parte della Struttura degli esiti assegnati dalla Asl né limitazione all’accesso alle tutele previste con le modalità di legge (controdeduzioni al verbale di accertamento, scritti difensivi ad eventuale contestazione di sanzione amministrativa); in riferimento agli esiti assegnati la Struttura ha infatti facoltà di esprimere propria concordanza/non concordanza per ciascun episodio di ricovero esaminato. Nel caso di rifiuto alla firma del verbale di accertamento nei tempi richiesti e concordati, si procederà quindi a porre d’ufficio tutte le pratiche come “non concordate” dalla Struttura e, come si è detto, a comunicare lo stesso verbale tramite notifica (cfr. DGR n. VII/12692/2003); la presenza dei referenti delle singole UO esaminate può essere richiesta dagli operatori del NOC o dalla struttura sanitaria con lo scopo di approfondire eventuali problematiche cliniche emergenti: in nessun caso, però, tale confronto potrà intendersi sostitutivo della discussione con il Legale Rappresentante o suo delegato, in quanto il NOC, nella duplice veste di organo di controllo e di consulenza, ha come proprio interlocutore la Direzione Sanitaria delle strutture erogatrici, alla quale, invece, è rimandata la funzione di governo dell’attività sanitaria anche attraverso l’aggiornamento continuo dei propri sanitari in materia di rendicontazione delle prestazioni effettuate; a causa dell’incremento della percentuale delle cartelle cliniche da sottoporre a controllo già dall’esercizio 2009, alla fine delle attività di controllo, in fase di discussione, il previsto contradditorio sugli esiti non potrà avere una durata superiore ad una giornata; per questo motivo la discussione sarà condotta per tipologie omogenee di problematiche, riservandosi occasionalmente, su segnalazione da parte della Struttura, di esaminare singole pratiche solo nel caso in cui ciò si rendesse necessario per la presenza di peculiarità delle stesse; 82 in fase di controdeduzione, ai fini dell’esame dei rilievi inviati, si rende indispensabile che gli stessi siano sempre corredati dalla copia conforme delle pratiche oggetto di modifiche non concordate, per le quali quindi non sarà più formulata specifica richiesta. In assenza della suddetta documentazione clinica, i rilievi inviati in controdeduzione non potranno essere presi in considerazione; le controdeduzioni dovranno pervenire a firma del Direttore Generale della Struttura esaminata; nel caso in cui le stesse siano redatte da altro operatore autorizzato dallo stesso Legale Rappresentante, esse dovranno essere corredate di delega scritta a quanto in oggetto, pena la non accoglibilità delle stesse; le controdeduzioni saranno valutate dal Direttore Generale della Asl di Milano, il quale si avvale della consulenza di una Commissione composta da 2 rappresentanti degli erogatori (1 per il pubblico ed 1 per il privato) e da 2 rappresentanti della Asl. In sede di riunione della Commissione di Valutazione delle Controdeduzioni le Strutture coinvolte possono presenziare, esponendo alla stessa le proprie considerazioni; si ricorda infine che il tempo utile alla produzione di eventuali controdeduzioni da parte delle Strutture erogatrici fissato in 30 gg effettivi (non lavorativi) dalla normativa regionale di riferimento (DGR n. VII/12692/2003), decorre dalla chiusura delle operazioni di controllo, ovvero dalla data del relativo verbale di accertamento. Eventuali rilievi pervenuti oltre i termini sopra stabiliti non avranno alcun effetto; si precisa che la contestazione di illecito amministrativo è un atto dovuto (al superamento della soglia del 5% di errore, calcolata sull’entità della decurtazione economica realizzata) da riferirsi esclusivamente alle conclusioni della fase ispettiva del controllo, come esplicitate nel relativo verbale di accertamento. Il processo descritto è operato ai sensi della DGR n. IX/2057/2011, la quale, come riportato di seguito, prevede che la contestazione di illecito amministrativo avvenga “contestualmente” (e comunque non oltre i 90 gg) alla redazione del verbale ispettivo. L’eventuale presenza di elementi di non concordanza da parte dell’Erogatore controllato e quindi della possibilità per lo stesso di inviare, nei tempi previsti (entro 30 giorni dalla data del verbale di accertamento), proprie controdeduzioni al citato verbale ispettivo, non ha influenza sulla tempistica descritta, che, come si è detto, segue immediatamente la conclusione dell’episodio ispettivo (cfr. anche DGR n. X/1185/2013). La stessa DGR tiene distinti i concetti di “contestazione di illecito amministrativo” e di “irrogazione di sanzionamento amministrativo”, per i quali fa esplicito richiamo a processi e tempistiche differenti: per quanto detto, nel caso in cui la struttura decida di inviare agli uffici competenti (gli Affari Generali) propri scritti difensivi avversi alla sanzione, il giudizio sull'effettiva irrogabilità della sanzione stessa passa agli Affari Generali, i quali sono tenuti ad esprimersi entro 5 anni dalla data di redazione del verbale ispettivo. È corretto quindi precisare che la competenza del Nucleo Operativo di Controllo in merito alla sanzione si esaurisce, nei confronti dell'Erogatore sanzionato, all'atto della contestazione, passando poi l'intero procedimento amministrativo e tutto ciò che ne consegue nelle specifiche competenze degli Affari Generali, i quali possono, ai fini delle proprie valutazioni, avvalersi del parere motivato dello stesso NOC: il citato parere motivato terrà naturalmente conto dell'esito delle proprie valutazioni delle controdeduzioni al verbale di accertamento presentate dallo stesso Erogatore, come atto separato rispetto agli scritti difensivi alla sanzione in oggetto (questi ultimi da prodursi entro 30 gg dalla notifica di sanzionamento amministrativo). 83 Controlli sulla qualità della documentazione clinica L’attività di controllo sulla qualità della documentazione sanitaria prevista per l’anno 2014 seguirà le indicazioni prescritte dalle DGR n. VIII/9014 del 20.02.09 (Allegato 3) e n. VIII/9581 dell’11.06.09 (punti 12, 13 e 14), con le modalità previste dalle DGR n. VIII/10077/09 e n. IX/621/10 e dalla Circolare n. H1.2012.0036178 del 17.12.2012, come ribadite dalle Regole d’Esercizio 2014 (DGR n. X/1185 del 20.12.2013). Si riportano di seguito gli esiti relativi ai controlli svolti nell’esercizio 2012 (tab. 1). Il controllo da parte delle Strutture Sanitarie ha riguardato un totale di 10.876 pratiche. Il controllo da parte della ASL è stato invece effettuato su un totale di 2.969 pratiche, di cui 2.360 previste dal campionamento iniziale e 609 controllate in seguito a estensione. Tra tutte le cartelle valutate sia dalle Strutture che dalla ASL, le pratiche giudicate conformi al termine della valutazione sono state complessivamente 13.328 (95,8% rispetto al 95,3% del 2011, all’84% del 2010 e all’80% del 2009). Per quanto riguarda la valutazione delle differenze in base a regime di ricovero, tipo di struttura e di reparto, si rileva quanto segue: diversamente da quanto riscontrato negli anni precedenti (così come, invece, nel 2011), la maggior differenza non riguarda il regime di ricovero; infatti è risultato conforme il 96,4% (96,2% nel 2011 e 93,8% nel 2010) di tutte le pratiche relative a ricoveri ordinari (10.913 su 11.317) e il 93,2% (91,2% nel 2011 contro il 56% del 2010) delle pratiche relative a DH (2.396 su 2.570). Si segnala altresì il riscontro del 100% di conformità tra le pratiche riferite al regime di sub-acute, anche se corrispondente ad un numero esiguo di cartelle cliniche (19 su 19). Per quanto riguarda la differenza tra strutture pubbliche e private, le cartelle confermate sono state rispettivamente 95,3% (8.332 su 8.747) e 96,8% (4.996 su 5.159). Tra i reparti medici e chirurgici la percentuale di pratiche conformi è risultata pari al 96,4% nei reparti medici (8.823 su 9.151) e al 92,2% nei reparti chirurgici (2.690 su 2.918). Leggermente superiore invece la percentuale tra i reparti di riabilitazione, dove le cartelle conformi sono state il 98,6% (1.312 su 1.331). Le differenze tra le varie categorie esaminate, appaiono quindi per l’anno 2012, così come già registrato anche nel 2011, meno evidenti di quanto invece riscontrato nei controlli del 2009 e del 2010, evidenziandosi quindi un miglioramento complessivo della qualità documentale esaminata. Tabella 1 – Controlli cartelle cliniche – conformità pratiche – Esercizio 2012 Regime Erogatore Reparto Ordinario DH Subacute Pubblico Privato Medico Chirurgico Riabil. % pratiche conformi 96,4 93,2 100 95,3 96,8 96,4 92,2 98,6 % pratiche parz. conformi 2,8 3,9 0 3,1 2,8 2,4 6,3 0,8 % pratiche non conformi 0,8 2,8 0 1,6 0,3 1,2 1,5 0,7 Il livello complessivo di concordanza, tra la valutazione da parte della ASL e quella delle Strutture Sanitarie, è risultato pari al 95,8%, di poco inferiore al 2011 (98,1%) ma superiore rispetto a quanto riscontrato durante i controlli svolti nel 2009 (82,1%) e nel 2010 (94,8%). La quota di cartelle giudicate in maniera discordante (4,2%), è quasi interamente relativa a pratiche confermate dalle Strutture e successivamente annullate dalla ASL. Le differenze riscontrate, data l’esiguità delle cartelle discordanti, sono molto meno significate rispetto a quelle degli anni passati (tab.2). 84 Tabella 2 – Controlli cartelle cliniche – percentuale esiti concordanti – Esercizio 2012 Regime Erogatore Reparto Ordinario DH Subacute % concordanza 96,8 89,7 100 91,2 98,5 95,3 94,8 98,1 % discordanza 3,2 10,3 0 8,8 1,5 4,7 5,2 1,9 Pubblico Privato Medico Chirurgico Riabil. Le estensioni sono state condotte in 8 Strutture. In conclusione si conferma anche per il 2012, un deciso miglioramento della qualità documentale ed anche una maggiore concordanza nel giudizio espresso da Asl ed erogatori. 85 Salute Mentale. La Sc Salute Mentale programma, acquista e monitora le prestazioni di psichiatria e neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza. L’attività di controllo che ne consegue comporta verifiche su più fronti : Attività di controllo sull’appropriatezza degli inserimenti in Strutture Residenziali (SR) e Semi Residenziali di Psichiatria e Neuropsichiatria; Attività di controllo sull’appropriatezza degli interventi erogati dalle strutture private e pubbliche; Interventi specifici in ottemperanza di direttive regionali; Parere sull’accreditamento di nuove SR e Semi Residenziali di psichiatria e NPIA; Verifica requisiti tecnici accreditamento SR e Semi Residenziali; Verifica requisiti tecnici ed organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio dell’attività di Residenzialità Leggera con responsabilità del procedimento; Verifica dei requisiti tecnici e organizzativi per il riconoscimento di Presidio Funzionale degli Enti Accreditati; Attività di controllo sulla congruenza tra le fatture emesse e le presenze effettive dei pazienti nelle SR e Semi Residenziali psichiatriche private contrattate che insistono sul territorio Asl di Milano; Verifica volumi di attività contrattati per Psichiatria e NPIA e fatturati; Analisi degli andamenti epidemiologici della domanda sanitaria in materia di salute mentale; Interventi su richiesta, da Enti o singoli cittadini (segnalazioni, esposti). Di seguito sintesi dei controlli svolti nel 2013: Tab. 1. Rendicontazione anno 2013 – Sc Salute Mentale - Psichiatria: Tab. 2. Rendicontazione anno 2013 – Sc Salute Mentale- Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza: Area del Criticità Obiettivi 2013 controllo Follow up dei Discontinuità della Integrazione passaggi in cura cura npia-uop uonpia-uop Osservazione Progetti regionali dell’andamento dei di NPIA progetti e degli interventi Monitoraggio dei Mancanza di un ricoveri nei reparto specifico reparti di nel territorio Asl di emergenza Milano Indicatori Risultati Report sull’utilizzo Predisposizione della procedura Report: 61% delle UONPIA applicano la procedura Prossima Recezione e trasmissione trasmissione della Monitoraggio rendicontazione documentazione dell’attività progetti di NPIA anno relativa alla DG 2013 entro il Sanità 31/01/2014 Rilevazione Report Report di sintesi anno dell’entità del 2012: 470 ricoveri di fenomeno minori di cui il 29.5% circa dei quali è avvenuto in urgenza; Dei 139 ricoveri urgenti solo 17 sono avvenuti in reparti di NPIA, ben 20 sono avvenuti in SPDC e 81 in pediatria; 86 Monitoraggio Carenza dell’offerta Rilevazione degli inserimenti del sistema dell’entità nelle SR lombardo fenomeno del report di sintesi solo il 12 % dei ricoveri urgenti accede ad un reparto NPIA, mentre l’88% viene ricoverato in reparti non appropriati; Predisposto report di sintesi anno 2013: n. 4 pazienti in SR di Milano; n. 14 ricoverati in SR della Regione Lombardia; n. 90 ricoverati in SR extra Regionale Psichiatria: La DGR delle Regole 2014, chiede alle ASL, un sempre maggior impegno nell’attività di controllo anche in Salute Mentale. In quest’ambito, oltre ai controlli svolti attraverso i sopralluoghi e l’osservazione della documentazione di quanto previsto dal PRSM, si espletano attività ispettive e di monitoraggio attraverso l’analisi dei flussi disponibili e tramite rilevazioni di dati di tipo epidemiologico. Per il 2014 viene richiesta una rigorosa azione di monitoraggio sulla spesa che non deve superare quella del 2013. Particolare attenzione verrà quindi posta al controllo degli inserimenti nelle strutture Residenziali e Semiresidenziali a fronte dei Certificati Economici Trimestrali. Tale azione si effettuerà grazie ad una costante attenzione relativa all’appropriatezza dei servizi acquistati ed erogati. L’intenzione regionale di implementare sperimentalmente una attività di valutazione della qualità della prestazioni psichiatriche erogate dovrà essere supportata da Asl mediante una corretta gestione del Flusso 46/san. Tale azione del Servizio di Salute Mentale verrà espletata con momenti dedicati successivi alla ricezione del flusso 46/san degli Enti pubblici, di provenienza regionale e del flusso 46/san degli Enti privati contratti ricevuti direttamente dagli stessi. Relativamente al sistema residenzialità, l’applicazione della DGR 4221/07 comporta nell’anno in corso la verifica dei tempi di permanenza e del livello di intensità riabilitativa erogato per i pazienti inseriti nelle SR. Tale verifiche vengono effettuate direttamente attraverso l’istruttoria dell’autorizzazione agli inserimenti. Proseguirà l’ attività dei controlli dei requisiti per l’autorizzazione all’esercizio dell’attività di Residenzialità Leggera, normata dalla DGR VIII/4221 del 28/2/2007 e delibera VIII/7861 del 30.7.2008. Questa fase comporta la verifica dei requisiti strutturali specifici ( a cura del Dipartimento di Prevenzione – Servizio di Igiene Pubblica ), tecnici ed organizzativi specifici ( a cura della S.c. Salute Mentale) delle istanze presentate. La S.c. Salute Mentale, programmerà nel 2014 l’attività di controllo dell’effettivo possesso di quanto autocertificato dagli Enti al momento della presentazione dell’istanza (nello specifico scheda di RL, PTI, PTR, attività erogate). I dati socio- demografici e clinici dei pazienti inseriti in questo programma di cura sono stati oggetto di uno specifico progetto di ricerca nel 2013, che proseguirà, quest’anno, con l’analisi degli esiti. Continua l’ attività di monitoraggio del processo di dimissione dei pazienti dagli OPG . A completamento della programmazione sul Sistema Residenzialità permane l’indicazione alla riduzione del flusso 43/san relativo ai ricoveri fuori regione. La ASL, in collaborazione con i DSM, valuterà gli inserimenti proposti o effettuati in tali strutture in ordine sia alle 87 caratteristiche degli utenti sia ai requisiti della struttura, al fine di individuare le soluzioni più idonee alle esigenze dei pazienti e dei loro famigliari. La necessità di implementare in tutte le AO, modelli di integrazione degli interventi nei disturbi in età adolescenziali e giovanile con i Servizi di NPIA e la psicologia clinica, tramite equipe funzionali dedicate, sarà monitorata con la rilevazione dei casi seguiti grazie a tali collaborazioni. Quindi verrà effettuata una prima raccolta anagrafica e socio demografica di tale popolazione corredata da informazioni sui progetti Terapeutici implementati dai Servizi Curanti. Infine prosegue il ruolo di Asl nella valutazione e nel monitoraggio dei Programmi Innovativi in salute mentale. Tab. 3. Sintesi delle azioni previste dal Piano dei Controlli 2014 - SC Salute Mentale – Psichiatria Area controllo Spesa Spesa Flusso 46/san del Criticità Obiettivi 2014 Indicatori Contenimento della spesa a fronte di un Spesa 2014= costante aumento dei Spesa 2013 soggetti in cura Corretta rendicontazione Congruenza tra delle prestazioni fatturato e e verifica dei prestazioni effettive volumi di attività delle SR contrattate Correttezza Presenza di errori o completezza mancata compilazione compilazione record flusso e Adeguamento dei Verifica dei tempi tempi di permanenza Controllo dei di permanenza dei soggetti in SR tempi di nelle SR secondo la delibera permanenza in SR 4221 del 2007 Controllo dei Presenza dei requisiti requisiti tecnici tecnici secondo specifici per Residenzialità direttive regionali rilascio leggera protocollo ASL autorizzazione e contratto Controllo dei Mantenimento dei Residenzialità requisiti tecnici requisiti previsti leggera specifici Processo di Attuazione di una dimissione dei Appropriatezza modalità organica del pazienti degli interventi processo di ricoverati presso post dimissione dimissione gli OPG Contenimento Ricoveri in SR extra Flusso 43/San degli inserimenti regionali SR Integrazione con altri Dip.ti o altri Servizi ASL Certificati economici trimestrali Report di sintesi Report complessivo con l’individuazione della tipologia di errore Report di sintesi Dip. Prevenzione Delibera autorizzativa Verbali sopralluoghi Report di sintesi Predisposizione di report trimestrali 88 Accesso dei servizi della fascia giovanile Integrazione ridotto rispetto ai degli interventi dati attesi e carenza nei disturbi in età nell’organizzazione adolescenziale dei servizi per l’adolescenza Programmi Innovativi Osservazione dell’attività progetti Modelli di integrazione degli interventi con equipe funzionali dedicate Report casi seguiti con equipe funzionali integrate Monitoraggio e valutazione dell’attività Invio dati dei secondo gli Regione indicatori elaborati nel 2013 in 89 Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza: La delibera delle Regole 2014 pone particolare attenzione al tema emergenza - urgenza in età evolutiva . A tale scopo ASL sta monitorando dal 2009 i ricoveri psichiatrici dei minori. La mancanza nel territorio di ASL di Milano di un reparto ospedaliero dedicato all’acuzie dei soggetti minori psichiatrici espone l’utenza e il personale sanitario a rischi di varia natura, ove la soluzione spesso è rappresentata da ricoveri in servizi di emergenza non idonei e mobilità passiva. L’entità del fenomeno è costantemente monitorata. A questo proposito proseguirà il Monitoraggio dei ricoveri psichiatrici dei minori. Per quanto riguarda il sistema degli interventi semiresidenziali e residenziali terapeutici di NPIA è costantemente garantito il monitoraggio degli inserimenti e le relative autorizzazioni ASL . Risulta inoltre utile soffermarsi sulla gestione delle liste di attesa in età evolutiva, Asl di Milano ha attivato un gruppo di lavoro sull’ “individuazione e condivisione di possibili criteri per l’accesso e di segmentazione dell’utenza”. In tale ambito è stata condotta una prima rilevazione tratta dal flusso 28/san sui tempi di attesa delle prime visite Neuropsichiatriche nelle UONPIA e data la carenza di informazione di tale flusso è stata approntata una scheda di rilevazione dei dati al vaglio dei Direttori UONPIA per una successiva rilevazione ad hoc da parte degli operatori. Nel 2014 proseguirà inoltre l’azione di monitoraggio dei progetti regionali di NPIA. Tab. 4. Sintesi delle azioni previste dal Piano dei Controlli 2014 –Sc Salute Mentale – Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza Area del controllo Criticità Obiettivi 2014 Indicatori Monitoraggio dei Mancanza di un Rilevazione Report ricoveri nei reparti di reparto specifico dell’entità del emergenza nel territorio Asl di fenomeno Milano Residenzialità e Carenza dell’offerta Rilevazione report di sintesi Semiresidenzialità del sistema dell’entità del terapeutica di NPIA lombardo fenomeno Definizione di Difficoltà nella Attività territoriale di criteri gestione delle liste Report di sintesi NPIA trasversali d’attesa dell’utenza Recezione e Osservazione trasmissione della dell’andamento dei Monitoraggio Progetti di NPIA documentazione progetti e degli dell’attività relativa alla DG interventi Sanità Integrazione con altri Dip.ti o altri Servizi ASL S.c. SIA 90 PIANO DEI CONTROLLI – AMBITO SOCIO-SANITARIO Il Piano di Organizzazione Aziendale di ASL Milano (DGR 4912/2013) colloca le funzioni di accreditamento, vigilanza e controllo di appropriatezza sulle Unità d’Offerta sociosanitarie e sociali all’interno del Dipartimento di Programmazione, Acquisto e Controllo, in line alla Direzione Generale, attraverso due distinte articolazioni organizzative: la SC Vigilanza e Accreditamento Area Socio-Sanitaria e la SC Controlli Socio-Sanitari. L’opportunità di esercitare la funzione di controllo in modo unitario e sinergico a tutela dei cittadini fragili è alla base della scelta, peraltro in linea con quanto previsto dalla DGR 1185 del 20/12/2013 (“Delibera delle regole 2014”) di procedere, a partire dall’anno 2014, ad effettuare in forma congiunta l’attività di sopralluogo presso le strutture ubicate sul territorio di ASL Milano, secondo le modalità definite da una procedura condivisa volta ad assicurare una reale integrazione di tali funzioni. I Direttori delle due SC, in completo accordo, si fanno promotori e garanti di sviluppare l’attività dei due servizi relativamente alla pianificazione dei sopralluoghi in modo da garantire lo svolgimento integrato delle funzioni di vigilanza e di controllo di appropriatezza. Le modalità procedurali di conduzione di tale attività integrata sono qui di seguito sinteticamente descritte: Condivisione della modulistica appositamente elaborata e la predisposizione di un verbale unico, in accordo e secondo le indicazioni della SC Affari Generali, nel rispetto delle rispettive competenze; Pianificazione condivisa con i responsabili delle SS e con gli operatori dei sopralluoghi sulle UdO individuate e ricomprese nel piano controlli 2014; Formazione degli operatori afferenti alle due SC e preparazione ex ante dei sopralluoghi congiunti con gli operatori coinvolti, a supporto dell’unicità della funzione di controllo messa in atto; L’equipe integrata uscirà per gli accessi in loco secondo la pianificazione concordata, accompagnata da uno dei due Direttori di SC, che farà da supervisore e da garante del buon andamento dell’attività; Al termine della visita si procederà alla stesura del verbale unico con la firma congiunta di tutti gli operatori presenti al sopralluogo; Gli eventuali provvedimenti conseguenti verranno gestiti all’interno delle singole SC per gli adempimenti di competenza. L’attività congiunta verrà attuata su un numero congruo di UdO proporzionato ai rispettivi carichi di lavoro e di risorse. ANALISI DI CONTESTO E ANALISI DELL’ESITO DELL’ATTIVITÀ DI VIGILANZA 2013 La realtà in cui viene svolta l’attività della Sc Accreditamento e Vigilanza Area Socio Sanitaria e della Sc Controlli Area Socio Sanitaria di ASL Milano è caratterizzata da una particolare ricchezza di Unità d’Offerta presenti sul territorio, sia per numerosità di erogatori presenti (264 unità d’offerta attive al 01/01/2014) che per varietà delle tipologie dei servizi da questi erogati: 68 Residenze Sanitarie Assistenziali, 33 Centri Diurni Integrati per anziani, 48 Centri Diurni Disabili, 20 Comunità Socio Sanitarie, 6 Residenze Sanitarie Disabili, 7 Hospice, 23 Consultori Familiari, 24 erogatori Assistenza Domiciliare Integrata, 20 servizi di Riabilitazione, 9 Comunità per Tossicodipendenti, 4 Centri Diurni e 2 Servizi Multidisciplinari Integrati per le dipendenze. Occorre tenere inoltre conto che, all’interno della complessità del contesto urbano, le singole tipologie delle Unità d’Offerta sono portate a differenziarsi tra loro per le modalità di erogazione e per il target di utenza, rendendo ancor più specifica e mirata l’attività di vigilanza svolta. Per ulteriori dettagli ed approfondimenti, si rimanda alla relativa parte del DPCS. 91 Anno 2013: analisi dell’attività di verifica dei requisiti connessa alla presentazione di SCIA e domande di accreditamento L’accreditamento delle Unità d’offerta socio-sanitarie viene garantito dalla Struttura semplice Accreditamento e Verifiche Strutturali Rete Sociosanitaria, afferente alla Sc Accreditamento e Vigilanza Area Socio Sanitaria. La Struttura semplice è attualmente composta dal 1 Responsabile di Struttura semplice con contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno e da un Dirigente Medico con contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno. I processi di accreditamento, relativi sia a nuove attività che a cambio di sede, ampliamenti/riduzioni di posti letto, volture di Enti Gestori, contemplano le verifiche dei requisiti di legge articolati in ambito organizzativo-gestionale, requisiti soggettivi, nonché requisiti strutturali e tecnologici. La verifica dei requisiti soggettivi viene processata direttamente dal personale della Ss Accreditamento, che ha in capo la titolarità del procedimento, monitorando le tempistiche di trattazione, sia in funzione dell’acquisizione delle valutazioni in ambito organizzativo (interno alla Sc), sia acquisendo gli esiti di verifica in ambito di requisiti strutturali e tecnologici con la struttura intra dipartimentale competente in materia. In riferimento a quanto sopra, si precisa quanto di seguito: - relativamente all’ambito organizzativo gestionale i requisiti sono oggetto di verifica interna alla Sc da parte degli operatori appartenenti alla Ss Vigilanza, a cui competono le successive verifiche di vigilanza disposte dalle normative di riferimento; - in merito alla gestione dei processi di verifica dei requisiti strutturali e tecnologici, la medesima è in carico alla struttura competente intra Dipartimentale, che provvede a relazionarsi con la Ss Accreditamento sia in funzione di eventuali atti prescrittivi all’Ente Gestore che degli esiti favorevoli, nel rispetto delle tempistiche previste per tali trattazioni. Al completamento delle verifiche, esitate favorevolmente, la Ss Accreditamento gestisce i successivi atti deliberativi, trasmettendoli all’Ente Gestore ed alla Regione Lombardia per i successivi e consequenziali decreti di accreditamento. Dalla data del decreto regionale, la Ss Accreditamento, previa comunicazione alla Ss Vigilanza, provvede al monitoraggio delle successive verifiche di vigilanza, attualmente entro 90 giorni, disposte dalla Regione Lombardia, comunicando successivamente l’esito della stessa. Nell’anno 2013 sono state verificate 8 Segnalazioni Certificate di Inizio Attività (SCIA) con contestuale richiesta di accreditamento relative a nuove strutture ed in particolare: 1 nuova RSA, 3 nuovi CDI, 1 CDD e 3 Attività di Assistenza Domiciliare Integrata. Particolarmente impegnativa è stata l’attività a seguito della presentazione di richieste di voltura di Enti Gestori che ha riguardato in particolare: 2 RSA, 1 RSD, 7 CF, 1 CDI, 4 CSS, 4 CDD e 1 Riabilitazione. Alcune strutture (3 CSS ed 1 Riabilitazione) hanno concluso i lavori di adeguamento previsti dal Piano Programma ed è stato pertanto predisposto il provvedimento di conclusione del piano programma relativo al possesso dei requisiti strutturali e tecnologici nonché al mantenimento dei requisiti organizzativo gestionali. Sono inoltre state verificate 4 SCIA per ampliamento, trasferimento di sede e modifica di destinazione d’uso degli spazi, delle quali una ha esitato in modo non favorevole. Le istanze di solo accreditamento, hanno riguardato un CSS ed un’attività di Riabilitazione. Infine, a fronte della sopracitata attività di accreditamento, sono state effettuate 11 visite a 90 giorni per la verifica del mantenimento dei requisiti ad attività avviata. In considerazione delle indicazioni contenute nella DGR X/1185 del 20/12/2013 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2014” riguardo la “sospensione” degli accreditamenti di tutte le unità d’offerta socio sanitarie, sono pervenute entro il 31/12/2013 3 SCIA per ampliamenti, 3 SCIA per trasferimento di sede, e 2 SCIA con contestuale accreditamento. 92 Anno 2013: analisi dell’attività di vigilanza programmata sul mantenimento dei requisiti e di vigilanza a seguito di segnalazioni sulla rete socio sanitaria. Per quanto riguarda l’attività di vigilanza programmata sulla rete socio sanitaria , in ottemperanza alle disposizioni regionali in materia, nell’anno 2013 la Ss Vigilanza Rete Socio Sanitaria ha assicurato l’effettuazione visita ispettiva nel 100% delle 129 unità d’offerta socio sanitarie previste dal campionamento, al fine di verificare in loco il mantenimento dei requisiti di esercizio e di accreditamento. A queste vanno aggiunte altre 12 unità d’offerta, non oggetto di campionamento, verificate a seguito di criticità o presentazione di istanze. Sono state oggetto di sopralluogo anche le 32 unità d’offerta operanti nell’ambito delle sperimentazioni avviate nell’area sociosanitaria (DGR 116/2013). Nel complesso, l’attività svolta ha portato all’erogazione di 17 sanzioni amministrative per il mancato mantenimento dei requisiti autorizzativi e di accreditamento e ad emettere i relativi provvedimenti di diffida. I provvedimenti hanno interessato diverse tipologie di Unità d’offerta e le maggiori criticità rilevate riguardano la non corretta gestione dei farmaci ed il mancato rispetto dello standard di personale previsto. Nell’ambito della vigilanza documentale, è stata verificata la coerenza dei dati trasmessi nel 100% delle schede struttura dalle Unità d’offerta per cui tale flusso informativo è previsto. Sono stati inoltre esaminati tutti gli esposti di competenza pervenuti, che nell’ultimo anno sono stati 7 per le strutture della rete socio sanitaria, ed hanno riguardato principalmente strutture di ricovero, in particolare le RSA. Le criticità oggetto di segnalazione sono state fondamentalmente carenze assistenziali è stata necessaria l’esecuzione di sopralluoghi ad hoc che non hanno evidenziato, limitatamente agli aspetti di competenza, carenze tali da giustificare l’adozione di provvedimenti. Anno 2013: analisi dell’attività di vigilanza sulla rete sociale L’attività della Ss Vigilanza Rete Socio Sanitaria svolta nell’anno 2013 ha anche riguardato la verifica, con ispezione in loco dei requisiti organizzativi e gestionali delle unità d’offerta della rete sociale, a seguito della presentazione delle Comunicazioni Preventive di Esercizio. Complessivamente i procedimenti di verifica sono stati 74, cui vanno aggiunte le segnalazioni relative all’ambito della rete sociale, complessivamente pari a 2, che hanno riguardato esclusivamente le strutture per l’infanzia e sono state trattate tramite visita ispettiva. L’attività svolta ha portato all’erogazione di 6 sanzioni amministrative per il mancato mantenimento dei requisiti di esercizio e a richiedere l’emissione dei relativi provvedimenti di diffida. I provvedimenti hanno interessato esclusivamente le strutture dell’infanzia e le maggiori criticità rilevate riguardano il mancato rispetto dello standard di personale previsto e il rispetto della capienza delle Unità d’offerta. PROGRAMMAZIONE DELL’ATTIVITÀ 2014 SULLE UNITÀ D’OFFERTA SOCIO SANITARIE La programmazione dell’attività 2013 della Sc Accreditamento e Vigilanza Area Socio Sanitaria e della Sc Controlli Area Socio Sanitaria è formulata secondo le determinazioni di cui all’allegato 4) alla DGR X/1185 del 20/12/2013 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2014”, delle determinazioni di cui all’allegato C) alla DGR 3540/2012, delle precisazioni di cui alle note della DG Famiglia prot. 52047 del 15/07/2013 e prot. 50071 del 08/07/2013. L’attività è inoltre programmata in funzione delle risorse attualmente attribuite alle Sc ed è suscettibile di revisione a seguito di variazioni che dovessero intervenire in corso d’anno. Tutte le funzioni della Sc Accreditamento e Vigilanza Area Socio Sanitaria sono coordinate dalla Direzione Sociale e svolte in integrazione ed in stretta collaborazione con le altre strutture aziendali, sia del Dipartimento PAC che del Dipartimento ASSI e Dipartimento di Prevenzione Medica. 93 Attività di verifica dei requisiti connessa alla presentazione di SCIA e domande di accreditamento. La Sc Accreditamento e Vigilanza Area Socio Sanitaria continuerà ad assicurare la verifica del possesso dei requisiti autorizzativi e di accreditamento per le Unità d’offerta socio sanitarie aventi titolo che presenteranno nel 2014 SCIA secondo le fattispecie previste dalla DGR X/1185 del 20/12/2013, utilizzando la modulistica regionale già in uso. Inoltre continuerà ad alimentare i dati dell’applicativo regionale AFAM. Alla luce dei dati di attività relativi all’anno 2013, sopra riportati, e alle regole di sistema 2014, che sospendono gli accreditamenti per tutte le Unità d’offerta socio sanitarie, si prevede che nel 2014 le SCIA riguardino soprattutto ampliamenti, riduzioni, rimodulazioni, trasferimenti e variazioni di soggetto gestore nonchè variazioni di destinazioni d’uso. Per quanto concerne il controllo sul 10% delle autocertificazioni dei requisiti soggettivi prodotte in relazione alle SCIA e al 50% delle autocertificazioni in relazione alle domande di accreditamento, la Sc effettuerà le verifiche di legge utilizzando il personale amministrativo assegnato e perfezionando tale attività secondo le future e successive indicazioni regionali. Ai fini dell’esercizio dell’attività di verifica relativamente ai processi in ambito dei requisiti di esercizio e accreditamento strutturali e tecnologici, la Ss Accreditamento e Verifiche Strutturali Rete Sociosanitaria continuerà, monitorando le tempistiche di legge, ad integrarsi con la struttura aziendale all’interno del Dipartimento PAC, competente in materia di verifica dei requisiti strutturali e tecnologici. Vigilanza programmata per l’anno 2014 1) Vigilanza sul mantenimento dei requisiti strutturali e tecnologici. Nell’ambito dell’attività di vigilanza sul mantenimento dei requisiti, come già definito nel Piano Controlli 2013, la Sc Accreditamento e Vigilanza Area Socio Sanitari si coordina, al pari dei processi di accreditamento (rif. paragrafo SCIA / Accreditamento), con la struttura intra Dipartimentale competente in materia di verifica dei requisiti strutturali e tecnologici, al fine di assicurare il monitoraggio del 100% delle Unità d’offerta interessate da Piani Programma. Tali Unità d’offerta sono pertanto inserite nel piano di vigilanza programmata che comprende il 50% delle Unità d’offerta in esercizio al 01/01/2014, così come dettagliato al punto 2, soggette anche alla verifica dei requisiti strutturali e tecnologici. In tale specifico ambito, il piano di vigilanza è stato condiviso con la struttura aziendale intra Dipartimentale competente in materia di verifica dei requisiti strutturali e tecnologici sia in ambito socio-sanitario che sanitario complesso e, sulla base dell’attività svolta nel 2013 (definita in una quota del 10%), considerando i dati di contesto della ASL Milano, stante le risorse attualmente attribuite ed incrementate di n. due tecnici della prevenzione (50% in più rispetto alla dotazione organica 2013), è stato valutato che possano essere eseguite verifiche ispettive in almeno il 15% delle Unità d’offerta in esercizio al 01/01/2014; inoltre si provvederà al completamento e programmazione di eventuali ulteriori controlli nelle Unità d’offerta visitate nel 2013, oggetto di criticità. Si ritiene utile evidenziare che l’organizzazione dei controlli sopra esposti non contempla la possibilità di limitare una “verifica a campione” su una singola attività afferente alle unità d’offerta complesse, richiedendo pertanto verifiche molto articolate. Il raggiungimento della attività di vigilanza del 50% delle Unità d’offerta sociosanitarie, fermo restando l’eventuale specificità e complessità delle attività contenute in tale campione, è subordinato all’incremento di ulteriori risorse umane afferenti al servizio sopracitato, nello specifico 4 tecnici della prevenzione debitamente formati ed un amministrativo da dedicare all’attività di segreteria/ supporto al servizio. 94 2) Vigilanza sul mantenimento dei requisiti soggettivi, gestionali e organizzativi. La vigilanza sul mantenimento dei requisiti organizzativi e gestionali è garantita dalla Struttura semplice Vigilanza Rete Socio Sanitaria, che fa parte della Sc Accreditamento e Vigilanza Area Socio Sanitaria. La Struttura semplice ha il seguente personale assegnato: 1 Responsabile di Struttura semplice con contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno 1 Dirigente Medico specializzato in Malattie Infettive con contratto a tempo indeterminato e a tempo parziale (70%) 1 Dirigente Psicologo con contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno 3 Assistenti Sanitarie con contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno 2 Assistenti Sociali con contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno (di cui uno risulta solo parzialmente presente in quanto investito di carica elettiva) 1 Educatore Professionale con contratto a tempo indeterminato e a tempo parziale (50%) Sono a disposizione della Struttura semplice computer portatili e stampanti utilizzabili in sede di ispezione. È stato richiesto un ulteriore potenziamento della dotazione in essere. Nell’ambito dell’attività formativa specifica per gli operatori addetti alla vigilanza, è già stato programmato e accreditato un corso di formazione sul campo specifico per il personale della struttura che consta per il 2014 in 10 incontri e sono stati richiesti interventi di formazione a livello dipartimentale sulla normativa sanzionatoria e sulla corretta gestione della relazione nell’attività ispettiva. Analizzato e valutato l’esito dell’attività di vigilanza 2013, considerata l’indicazione regionale di prevedere per l’anno 2014 la vigilanza con sopralluogo sulle Unità d’offerta non oggetto di vigilanza nel 2013 comprendendo le Unità d’offerta a gestione diretta dell’ASL di Milano, è stato elaborato un campione che comprende: 121 unità d’offerta sociosanitarie accreditate a completamento della totalità delle offerta presente sul territorio a gestione esterna 30 unità d’offerta socio sanitarie a gestione diretta di ASL Milano 15 unità d’offerta oggetto di diffida tuttora attive Le ispezioni di vigilanza vengono effettuate senza preavviso e secondo la metodologia prevista dalla specifica procedura del sistema di qualità aziendale “PSp Vigilanza”. L’attività è svolta integrando la funzione di vigilanza sui requisiti gestionali e organizzativi con la funzione di controlli attraverso una puntuale condivisione delle informazioni relative alla programmazione dei sopralluoghi e degli esiti, nonché attraverso l’attuazione, nei casi che lo richiedono, di sopralluoghi congiunti. La Ss Vigilanza Rete Socio Sanitaria provvederà, come da indicazioni regionali, all’acquisizione delle autocertificazioni dei requisiti soggettivi previste e alla verifica a campione di una quota pari al 10% delle autocertificazioni pervenute. Inoltre, nell’ambito della vigilanza programmata è prevista la verifica amministrativa sul rispetto del debito informativo delle unità d’offerta nei confronti di ASL in materia di: certificazione annuale del possesso dei requisiti di esercizio e di accreditamento schede struttura relazione attività di vigilanza ex D.Lgs. 231/01 Per le strutture accreditate che saranno interessate dall’invio delle schede struttura, la Sc verificherà l’assolvimento del debito informativo nei tempi previsti e la congruenza dei dati trasmessi, secondo quanto definito dalle indicazioni regionali. 3) Programmazione dei controlli sulla rete delle unità d’offerta sociali. Per il 2014 la Ss Vigilanza Rete Socio Sanitaria provvederà alla verifica con sopralluogo del 100% delle Unità d’offerta sociali che presenteranno CPE, come previsto dal Decreto della Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale n. 1254 del 15/02/2010. 95 Saranno, inoltre, oggetto di vigilanza per gli aspetti organizzativi e gestionali almeno il 10% delle Unità d’offerta in esercizio nell’ambito di competenza della ASL di Milano, con particolare attenzione all’area minori e della prima infanzia. Considerata l’attuale dotazione organica e il numero delle Unità d’offerta in esercizio (sono registrate n. 1002 Unità d’offerta attive), l’attuazione della vigilanza con sopralluogo in tali Unità d’offerta è subordinata all’attribuzione di ulteriori risorse umane, quantificabili in n. 2 Assistenti Sanitarie. 96 IL CONTROLLO DI APPROPRIATEZZA DELLE PRESTAZIONI IN AMBITO SOCIOSANITARIO Nel sistema di welfare attuale l’ambito sociosanitario è rappresentato dalle unità d’offerta che erogano prestazioni integrate sanitarie e sociali e si differenzia dall’assistenza ospedaliera e di tipo specialistico, a esclusiva valenza sanitaria (DPCM 2001), in quanto riconosce una specificità nell’erogazione degli interventi in termini di integrazione multiprofessionale e di continuità temporale e assistenziale della presa in carico. L’intervento sociosanitario si caratterizza quindi nei suoi elementi costitutivi e temporali come “percorso assistenziale” (pathway model), superando la logica di tipo prestazionale, tipica dell’ambito sanitario. Con la LR 2/2012 e la DGR 3540/2012 la Regione ha attuato una sostanziale riforma per quanto riguarda lo svolgimento delle attività di controllo di appropriatezza in ambito sociosanitario, introducendo il procedimento sanzionatorio anche nell’ambito dei controlli di appropriatezza e andando a definire in modo preciso modalità procedurali, contenuti e obiettivi del controllo nonché le attività ad esso connesse. Successivamente prima con il decreto 12623/2012, attuativo della DGR 4334/2012 (“Delibera delle Regole 2013”), e poi con la DGR 4980/2013 sono stati esplicitati i concetti di appropriatezza in ambito sociosanitario e sono state poste le basi per la definizione di una metodologia comune a tutti i servizi delle ASL preposti a tale attività. 1.Organizzazione e metodologia operativa. L’attività di vigilanza e di controllo di appropriatezza in ambito socio sanitario per la ASL di Milano è posta in capo alla Struttura complessa Controlli Socio Sanitari, collocata nel Dipartimento di Programmazione, Acquisto e Controllo, in staff alla Direzione Generale, che al proprio interno prevede due strutture semplici, la SS Area Anziani, Famiglia e Dipendenze e la SS Area Riabilitazione e Disabilità. Il personale assegnato alla SC e alle due SS presente alla data del 31/12/2013 è illustrato nella tabella seguente: COGNOME NOME LOCATI ** in FRANCESCO aspettativa x inc. ANGELO direttore MAESTRONI SIMILINI DIANA FERRAGUTI LEMMA BALBO MARIANO BASSINO ROTOLO PROFILO GIURIDICO TEMPO PIENO/ % PART- TIME DIRIGENTE MEDICO -INCARICO STRUTT. COMPL. DIRIGENTE MEDICO - INCARICATO STRUTT. COMPL. (ex art. 18) CARLO C - ASSISTENTE AMM.VO D - COLLAB. PROF. SAN. - PERS. RIABIL. GRAZIELLA FISIOTERAPISTA Ds - COLLAB. PROF. ESPERTO - ASSISTENTE PAOLA SOCIALE Ds - COLLAB. PROF. SAN. ESPERTOCORINNA INFERMIERE DIRIGENTE MEDICO -INCARICO STRUTT. SEMPL. ROSA ANNA RAPP. ESCLUSIVO D - COLLAB. PROF. SAN. - PERS. VIGILANZA RITA ISPEZ. - ASSISTENTE SANITARIO DIRIGENTE MEDICO -INCARICO STRUTT. SEMPL. PAOLA RAPP. ESCLUSIVO D - COLLAB. PROF. SAN. - PERS. VIGILANZA MARIA TERESA ISPEZ. - ASSISTENTE SANITARIO ANNA MARIA TIPOLOGIA CONTRATTO Struttura di assegnazione Sc Controlli Socio-Sanitari in comando da ASL Lecco tempo indeterminato tempo pieno Sc Controlli Socio-Sanitari tempo pieno Sc Controlli Socio-Sanitari tempo indeterminato tempo pieno Sc Controlli Socio-Sanitari tempo indeterminato tempo pieno Sc Controlli Socio-Sanitari tempo indeterminato tempo pieno Sc Controlli Socio-Sanitari tempo indeterminato tempo pieno tempo indeterminato tempo pieno tempo indeterminato tempo pieno tempo indeterminato tempo pieno Ss Area Riabilitazione e Disabilita' Ss Area Riabilitazione e Disabilita' Ss Area Anziani, Famiglia e Dipendenze Ss Area Anziani, Famiglia e Dipendenze Nel corso dell’anno sono state trasferite ad altro servizio un dirigente medico fisiatra (dal 1/6/2013) e un’assistente sanitaria (dal 16/10/2013), entrambe non sostituite. Dal 1/3/2013 è stata assegnata alla SC un’assistente sociale. A partire dal 2011 è stato strutturato uno specifico percorso formativo che vede coinvolti tutti gli operatori preposti al controllo di appropriatezza sia attraverso momenti formativi interni alla SC sia attraverso attività formative a carattere dipartimentale principalmente volte alla conoscenza della normativa vigente in materia e agli strumenti di analisi ed informatici utili all’espletamento dell’attività. 97 Anche per l’anno 2014 sono previsti percorsi formativi con le medesime caratteristiche con particolare attenzione agli eventi trasversali specificamente dedicati al miglioramento delle competenze nella conduzione delle attività di controllo. Metodologia di controllo dell’appropriatezza. La SC Controlli Socio Sanitari ha adottato dal 2012 una metodologia strutturata che recepisce i principi e gli obiettivi indicati dalla Regione nei provvedimenti che in questi anni si sono succeduti e in particolare, a conferma di quanto già impostato, le enunciazioni riportate nella DGR 1185/2013, All.4. Tale metodologia è stata esplicitata in una procedura specifica di processo all’interno del sistema qualità aziendale e recentemente sottoposta alla valutazione di Ente di parte terza con esito positivo (Ente certificatore e Organismo di Vigilanza). La metodologia validata è stata oggetto di una comunicazione orale al congresso nazionale della SItI nel 2012. Si ritiene utile esporre la metodologia in uso, anche nei suoi presupposti concettuali e normativi di riferimento, al fine di contestualizzare le attività svolte e di inquadrare in un’ottica sistemica le azioni programmate da svolgersi nel corso del 2014. Il processo di controllo di appropriatezza in area sociosanitaria descrive l’attività istituzionale in capo alle ASL correlata alla verifica dell’appropriatezza e della qualità dei percorsi assistenziali e delle prestazioni erogate dalle unità d’offerta sociosanitarie (UDO) in regime di accreditamento e contrattualizzazione. In questa logica la funzione di controllo si colloca all’interno delle attività istituzionali come strumento di “governo dell’offerta”, configurandosi principalmente come azione di tutela a favore delle famiglie e del cittadino in condizioni di fragilità, di disabilità globalmente intesa e di non autosufficienza, affinché gli interventi ad essi destinati siano regolati dai principi generali di universalità, equità e appropriatezza in modo da favorire un guadagno di salute globalmente intesa. L’appropriatezza valuta “ il fare” e proprio per tale specificità deve essere misurata come il grado di aderenza a processi assistenziali attesi, definiti da evidenze scientifiche, da aspetti normativi e da prassi uniformi: in tal senso assumono un rilievo significativo nella valutazione del profilo rischio/beneficio degli interventi anche le preferenze e le aspettative della persona assistita. In ambito sociosanitario l’attività di controllo ha come oggetto il Fascicolo Sanitario Assistenziale (FA.S.AS.), requisito di accreditamento trasversale a tutte le unità d’offerta sociosanitarie riconosciute in Regione Lombardia, che contiene tutta la documentazione sanitaria e assistenziale/sociale a supporto della globalità della presa in carico, della valutazione multidimensionale dei bisogni e della tracciabilità dell’intero percorso assistenziale e delle prestazioni erogate. All’interno del FASAS il Progetto Individuale (PI) e il Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) rappresentano gli strumenti indispensabili per la definizione degli obiettivi assistenziali e per la pianificazione delle prestazioni mediante i quali procedere alla valutazione dell’appropriatezza e della verifica degli esiti a garanzia di un appropriato percorso assistenziale e di un altrettanto appropriata risposta ai bisogni rilevati. Proprio per tale motivo la buona tenuta e completezza della documentazione nonché della tracciabilità di quanto effettivamente erogato si configurano come il presupposto essenziale e oggettivo per la verifica di appropriatezza e qualità dell’assistenza. Il processo di controllo dell’appropriatezza ha l’obiettivo di formalizzare lo svolgimento delle attività di controllo effettuate attraverso una metodologia di lavoro strutturata e finalizzata a: valutare l’appropriatezza assistenziale delle prestazioni erogate (percorso assistenziale); valutare l’appropriatezza organizzativa dei percorsi assistenziali; valutare l’appropriatezza amministrativa delle prestazioni erogate; definire e monitorare gli indicatori correlati alla qualità dell’assistenza, alla qualità organizzativa e agli esiti degli interventi effettuati in ambito sociosanitario; definire e monitorare gli indicatori di performance delle strutture accreditate. La metodologia di lavoro è stata sviluppata secondo i principi “evidence based” e prevede la rilevazione degli ambiti di inappropriatezza attraverso l’analisi degli indicatori di “rischio” e degli indicatori di controllo (ex dgr 4980/2013) finalizzata a valutare l’appropriatezza assistenziale e organizzativa delle prestazioni erogate a supporto dei percorsi assistenziali oltre 98 che a definire e monitorare gli indicatori correlati alla qualità dell’assistenza, alla qualità organizzativa e agli esiti ed è così strutturata: Verifica documentale presso le strutture dell’appropriatezza assistenziale e organizzativa delle prestazioni erogate e dei percorsi assistenziali mediante campionamento casuale e campionamento mirato effettuato sulla base di “indicatori di rischio” di inappropriatezza (attualmente definiti per RSA, CDI, CFI, Riabilitazione, Dipendenze), definiti e calcolati a partire dai flussi sociosanitari disponibili (è in corso l’implementazione della reportistica tramite DWH) mediante: - Verifica della tenuta e della completezza della documentazione contenuta nei FASAS a supporto della tracciabilità ed evidenza dei percorsi assistenziali e delle prestazioni effettivamente erogate (DGR 4956/2013); - Verifica di congruenza tra quanto riportato nei flussi sociosanitari di competenza specifici per UdO e dove disponibili con quanto rilevato nel FASAS a supporto della corretta valutazione dei bisogni e della classificazione degli ospiti (DGR 3540/2012, DGR 4980/2013); - Verifica di coerenza tra i bisogni emersi dalla valutazione, dalle prestazioni previste dal progetto/programma personalizzato e quelle effettivamente eseguite ovvero verifica della tracciabilità del percorso assistenziale (DGR 3540/2012, DGR 4980/2013); La valutazione dell’appropriatezza amministrativa delle prestazioni erogate mediante una procedura informatizzata di analisi dei dati ricavabili dai flussi sociosanitari disponibili in grado di fornire una reportistica standard su specifici indicatori di potenziale in appropriatezza e che consente di visualizzare i dati su ogni singolo utente preso in carico (FASAS). La reportistica così prodotta, anche mediante l’applicativo installato sui PC portatili, può essere discussa con i gestori in sede di sopralluogo in base alle risultanze dell’analisi; A partire dalla DGR 4980/2013 è stato introdotto l’Autocontrollo da parte dei gestori su campionamento di FASAS pari al 5% dei FASAS dell’anno precedente sia mirato che casuale fornito dalla SC Controlli con la rilevazione degli indicatori previsti dalla suddetta DGR. I dati di esito di tale rilevazione sono riportati nel paragrafo di rendicontazione delle attività svolte nel 2013; Definizione e monitoraggio annuale degli indicatori correlati alla qualità dell’assistenza, e agli esiti degli interventi/prestazioni erogati. Per il momento tale analisi interessa le RSA e la Riabilitazione e viene presentata agli Enti gestori in sede di conferenza annuale specifica, nella quale vengono riportati anche gli esiti dell’attività di controllo. Ad oggi sono stati validati 19 indicatori rilevati a cadenza annuale e disponibili per il trend 2011-2013. Ai fini della valutazione della ricaduta degli esiti dell’attività di controllo e ad integrazione di quanto sopra riportato è stata avviata nel 2012 una sperimentazione nell’ambito delle RSA di Customer Satisfaction mediante un questionario unico che ha consentito di fare un confronto tra strutture sulla base degli indicatori di qualità assistenziale percepita dall’utenza comparato con le risultanze dei controlli effettuati nell’anno di rilevazione. I risultati hanno evidenziato una sostanziale valutazione positiva da parte degli utenti e una concordanza sugli indicatori correlati alla qualità percepita sull’assistenza del 70% con le risultanze dei controlli come illustrato nella tabella che segue. I risultati della sperimentazione sono stati condivisi con gli enti gestori nella conferenza specifica di UdO effettuata il 5 aprile 2013. 99 ID REDEMPTION % ESITO CUSTOMER ESITO CONTROLLI ID REDEMPTION % ESITO CUSTOMER ESITO CONTROLLI ID REDEMPTION ESITO ESITO % CUSTOMER CONTROLLI 16 77.8% 3.75 A 33 79.2% 3.25 A 25 70.1% 3.07 A 56 94.4% 3.57 A 1 55.3% 3.25 A 24 79.5% 3.07 A 58 74.1% 3.49 A 37 53.1% 3.24 A 28 35.7% 3.05 A 67 80.9% 3.48 A 3 83.3% 3.24 A 65 67.4% 3.04 A 38 100.0% 3.46 A 22 77.0% 3.22 B 14 70.6% 3.04 A 44 97.6% 3.45 A 5 34.8% 3.21 A 61 28.1% 3.03 A 7 77.4% 3.44 B 59 32.9% 3.21 A 42 46.6% 3.02 A 15 51.4% 3.43 A 60 100.0% 3.21 B 46 45.9% 3.01 A 11 54.7% 3.40 A 31 64.6% 3.20 A 35 30.4% 3.00 A 50 62.3% 3.40 A 43 57.7% 3.19 A 4 75.0% 2.98 B 34 60.7% 3.40 C 41 67.8% 3.19 A 10 56.9% 2.97 A 9 68.8% 3.37 A 64 62.2% 3.19 B 36 62.5% 2.97 C 53 92.6% 3.35 A 30 46.2% 3.19 A 51 90.3% 2.94 A 62 45.8% 3.33 A 52 60.4% 3.17 A 26 60.0% 2.91 B 66 58.2% 3.33 A 20 50.8% 3.16 A 40 80.6% 2.90 A 27 66.0% 3.33 A 29 97.5% 3.15 A 54 51.9% 2.85 A 39 96.9% 3.31 A 47 52.7% 3.11 B 23 47.4% 2.84 A 2 65.7% 3.30 B 57 85.7% 3.09 A 45 44.0% 2.82 A 17 45.4% 3.28 B 48 29.2% 3.09 A 21 46.7% 2.82 A 32 90.4% 3.27 B 49 46.2% 3.09 A 63 40.2% 2.70 A 55 50.0% 3.27 A 13 35.7% 3.08 A 18 28.8% 2.64 A 19 8 72.6% 29.6% 3.27 3.26 A A 6 44.4% 3.07 B 12 45.8% 2.58 A Parte integrante dell’attività di controllo, svolta in un’ottica di miglioramento continuo e complessivo della qualità dei servizi erogati è il coordinamento di Tavoli tecnici con gli enti gestori su tematiche di rilevanza assistenziale. Ad oggi gli argomenti trattati sono: a) appropriatezza prescrittiva dei farmaci in RSA e avvio di una procedura di farmacovigilanza (in corso) b) appropriatezza prescrittiva degli strumenti di contenzione (concluso con invio di documento ufficiale di best practice), c) prevenzione delle infezioni in RSA,(concluso con diffusione del documento di best practice) d) appropriatezza dei percorsi riabilitativi in area dell’età evolutiva,(in corso) e) appropriatezza del setting e della presa in carico dei percorsi riabilitativi età adulto/geriatrica. In questo ambito viene promosso un accompagnamento degli enti gestori finalizzato allo sviluppo di strumenti per la verifica degli esiti dei processi e degli obiettivi assistenziali. 2.Contestualizzazione e analisi della realtà territoriale L’attività di controllo ricomprende la verifica dell’appropriatezza delle prestazioni erogate (produzione) dalle unità d’offerta (UdO) sociosanitarie presenti sul territorio della ASL di Milano nei setting residenziale, semiresidenziale, ambulatoriale e domiciliare. Il quadro dell’offerta erogativa, aggiornato per quanto riguarda le unità d’offerta accreditate alla data del 01/01/2014, viene rappresentato nella tabella che segue (Tab.1) unitamente ai volumi erogati dalle singole tipologie d’offerta relativamente all’anno 2011-2013 (30/09/2013). Si rinvia per la descrizione all’allegato di contesto del DPCS 2014. 100 TAB. 1 - Quadro della rete d'offerta sociosanitaria nel territorio dell'ASL di Milano. N. strutture N. strutture N. posti a N.utenti N.prestazioni accreditate a contratto contratto 2011 2012 2013* 2011 2012 2013* Consultorio Famigliare (pubblico) 20 20 39.908 39042 48108 113.908 106597 159155 Consultorio Famigliare (privato) 23 18 21.686 18724 23375 90.959 95890 150000 Centro Diurno per Disabili (CDD) 48 45 1181 1.184 1123 1143 Residenza Sanitaria per Disabili (RSD) 6 6 327 328 316 318 330 322 320 Comunitaria SocioSanitaria (CSS) 21 20 166 158 200 159 Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) 68 68 8929 12.998 11796 11672 15484 13211 11677 Centro Diurno Integrato (CDI) 32 29 777 1.186 1071 1075 Hospice 7 7 77 806 804 873 990 1040 1141 ADI Voucher 38 nd 9360 10737 nd 17115 15358 Servizi per Dipendenze SMI 2 1235 nd 73.541 SERT 3 7.055 nd 196.234 Strutt. Residenziali e semiresid. 13 13 218 270 634 nd Riabilitazione (ex art.26): Strutture di ricovero (totale) 6 6 824 specialistica 3 3 148 1659 1171 1.144 1800 generale geriatrica 5 5 545 2901 1692 2.941 3677 mantenimento 4 4 130 408 382 651 699 Prestazioni (totale) 18 18 512.820 513.789 511.758 ambulatoriale 18 18 376276 360.004 372.714 domiciliare 10 10 136544 153.785 139.044 diurno continuo 6 6 259 Esiti delle attività di controllo svolte nell’anno 2013 Nell’ambito dell’appropriatezza la normativa regionale ha decretato la centralità del Fascicolo Socio Sanitario ed Assistenziale (FaSAS), sia come parametro per il campionamento sia come strumento attraverso il quale verificare l’appropriatezza e la qualità delle prestazioni erogate dalle strutture. In linea con quanto previsto dalla DGR 3540/2012 e dal Decreto del Direttore Generale n.12623 del 28/12/2012, attuativo della DGR n.4334/2012 (“Delibera delle Regole 2013”), il Piano Controlli 2013 ha previsto la verifica del 50% delle strutture presenti sul territorio di ASL Milano, assicurando la trasversalità rispetto a tutte le tipologie di unità di offerta. Sul campione così individuato di 128 strutture, il controllo di appropriatezza è stato condotto sul 15% dei FASAS, relativi alle prestazioni erogate dal 01/01/2012 al 31/12/2012, secondo le seguenti modalità previste dalla metodologia in uso già precedentemente descritta. Le quote previste di controllo sono state così suddivise: Controllo documentale e controllo di appropriatezza amministrativa a video ha interessato il 10% FASAS con campionamento mirato (“indicatori di rischio”) e casuale; L’autocontrollo ha interessato la quota restante pari al 5% ed è stato applicato al 100% delle RSA e al 100% delle strutture riabilitative di ricovero e ambulatoriali. E’ stato condotto mediante l’invio alle strutture di un report contenente i numeri di FASAS da verificare estratti con campionamento mirato e casuale per i quali era chiesto di rilevare gli indicatori trasversali e specifici, definiti dalla DGR 4980/2013. Data la numerosità dei FASAS riguardanti i dati di attività 2012 delle RSA, per quanto relativa ai nuovi ingressi dell’anno, si è ritenuto opportuno procedere ad un incremento della quota controllo pari al 16%. A seguito degli esiti rilevati dalle attività di controllo documentale in loco si è proceduto inoltre ad estendere l’autocontrollo, in accordo con i gestori, all’ambito delle dipendenze (N.13 Comunità Terapeutiche per un totale di 260 FASAS) ed ai CFI pubblici in accordo con il coordinamento distrettuale ASL (N. 20 CFI per un totale di 700 FASAS). 101 In particolare, nel corso dell’anno si è reso necessario incrementare la quota dei controlli a video in ambito consultoriale e riabilitativo a seguito delle criticità riscontrate in sede di sopralluogo al fine di consentire una più approfondita valutazione dei FASAS e delle prestazioni rendicontate. Tale incremento a consentito di verificare un numero complessivo di FASAS in ambito consultoriale pari a 6118 e in ambito riabilitativo pari a 4915. Sul campionamento del 15%, come sopra definito, considerando che la DGR 4980/2013 ha individuato gli indicatori di controllo trasversali e specifici per UdO (check list), sono stati considerati i seguenti ambiti di verifica: completezza e buona tenuta della documentazione sociosanitaria a supporto dell’evidenza dell’erogazione delle prestazioni (diario degli eventi, diario degli interventi), nel rispetto delle norme vigenti relative alla tenuta della documentazione sanitaria (DGR n. IX/4659 del 09.01.2013); presenza e coerenza della valutazione multidimensionale e multiprofessionale dei bisogni (procedure e scale validate) congruente con i dati rendicontati attraverso il flusso sociosanitario di competenza; formulazione del progetto assistenziale e della pianificazione degli interventi (PAI/programma assistenziale) coerenti con i bisogni rilevati e nell’ottica della personalizzazione degli interventi; presenza e rendicontazione puntuale delle prestazioni effettuate in attuazione del PAI/PEI/PRI; presenza della verifica da parte dell’equipe degli esiti correlati all’efficacia degli interventi assistenziali previsti dal progetto/programma assistenziale. Nel corso dell’anno 2013 sono state raggiunti gli standard previsti nel Piano Controlli Aziendale attraverso le modalità sopra descritte (verifica documentale, autocontrollo, controlli amministrativi). Di seguito vengono descritte le attività svolte in base alla macroarea di interesse. 1. Area dei Consultori Familiari. L’attività programmata per il 2013 prevedeva il controllo di tutti i Consultori Familiari privati accreditati (18) per un totale di n. 13.183 prestazioni ad alta integrazione, rendicontate nel 2012 con specifico Flusso CON. La verifica è stata eseguita secondo le previsioni della DGR 4141/2001 in vigore fino al 28.12.2012 e successive Note regionali esplicative. Al fine di misurare l’appropriatezza, nella fase precedente il sopralluogo, per ogni struttura, è stato esaminato tutto il flusso socio sanitario specifico anno 2012 e sono stati individuati gli elementi da monitorare e i relativi indicatori di controllo come base per il campionamento. A partire da aprile 2013 sono stati effettuati i sopralluoghi presso i CF, alla presenza dei Delegati dell’ente gestore, mediante l’utilizzo di n. 2 check list, di cui una mutuata dalla DGR 4980/2013 ed una relativa al controllo delle prestazioni ad alta integrazione e sanitarie campionate. Complessivamente sono stati esaminati n. 134 FaSAS secondo gli ambiti di verifica sopra riportati. Al termine della visita è sempre stato redatto esatto verbale in triplice copia sottoscritto dal Legale Rappresentante/Delegato della struttura e dall’equipe ASL. L’attività di controllo ha evidenziato alcuni aspetti di criticità: non tracciabilità dell’erogazione di prestazioni rendicontate; non corretta corrispondenza nella tracciabilità delle prestazioni; non tracciabilità di multidisciplinarietà nelle prestazioni ad alta integrazione, ove prevista; non evidenza del rispetto dei requisiti di erogazione per specifico codice di prestazione in particolare per quanto riguarda la consulenza familiare, la mediazione familiare, i gruppi; difformità rispetto alla normativa vigente nella compilazione delle ricette S.S.N. In presenza delle criticità sopra rilevate, considerando anche la loro numerosità, secondo la previsione della DGR 3540/2012, sono stati emessi n. 6 provvedimenti di diffida. Inoltre, l’onere 102 economico riconosciuto dal FSR, previsto per la singola prestazione non congruente, è stato abbattuto ed è stato richiesto l’invio del Flusso CON rettificato. L’ammontare degli abbattimenti o decurtazioni nei 18 CF è stato pari a € 85.000 ca. Sono state verificate n. 5 diffide su 6, con esito positivo e successiva chiusura del procedimento amministrativo. L’attività di controllo ha consentito di focalizzare alcuni ambiti di inappropriatezza, rispetto ai quali sono state richieste le azioni di miglioramento: definizione della progettazione e della pianificazione della presa in carico focalizzando la verifica dell’efficacia degli interventi (indicatori di esito); tracciabilità delle prestazioni (diario degli eventi, diario degli interventi); coerenza tra valutazione dei bisogni, progettazione e pianificazione degli interventi e prestazioni effettivamente erogate; accuratezza formale di compilazione della documentazione (data, ora, firma/sigla dell’operatore); corretta applicazione dei protocolli/procedure/linee guida di struttura; corretta verbalizzazione e cadenza periodica delle riunioni di equipe. L’attività del 2013 per questa tipologia di unità d’offerta ha coinvolto anche i Consultori Familiari Integrati appartenenti ad ASL Milano (pubblici) mediante la compilazione di n. 700 FaSAS con la modalità dell’autocontrollo, i cui esiti sono in corso di elaborazione. 2. Area Hospice. L’attività programmata per il 2013 prevedeva il controllo di n. 4 strutture, di cui n. 2 di recente accreditamento, per un totale di n. 99 FaSAS rendicontati con flusso SDO-Fam. Gli hospice sono destinati all’assistenza in regime di ricovero di pazienti affetti da malattie progressive e in fase avanzata, a rapida evoluzione e a prognosi infausta, per i quali ogni intervento terapeutico non è possibile o appropriato e, prioritariamente, per i pazienti affetti da patologia neoplastica che necessitano di assistenza palliativa e di supporto. Sono stati esaminati n. 19 FaSAS, in base agli esiti non sono stati emessi provvedimenti prescrittivi, ma sono state sollecitate azioni di miglioramento rispetto alle criticità riscontrate: definizione della progettazione e della pianificazione della presa in carico focalizzando la verifica dell’efficacia degli interventi (indicatori di esito); obbligatorietà della valutazione costante e follow-up del dolore; utilizzo appropriato della contenzione fisica nel setting della terminalità; valutazione dello stato nutrizionale e follow-up della malnutrizione; tracciabilità degli interventi multidisciplinari (diario degli eventi, diario degli interventi); accuratezza formale di compilazione della documentazione (data, ora, firma/sigla dell’operatore); Si ritiene necessaria la costruzione di indicatori specifici, relativi all’appropriatezza del setting (durata della degenza, diagnosi principale) ed alle modalità di trasferimento degli ospiti tra le unità di offerta, soprattutto in caso di Enti gestori che dispongono di più tipologie di offerte residenziali. 3. Area dei CDI. L’attività programmata per il 2013 prevedeva il controllo di n. 4 strutture, per un totale di n. 120 FaSAS rendicontati con flusso CDI-WEB. I Centri Diurni Integrati (CDI) si collocano nella rete dei servizi socio sanitari per anziani, con funzione intermedia tra l’assistenza domiciliare e le strutture residenziali. Sono presidi per anziani che vivono a casa, con compromissione parziale o totale dell’autosufficienza e con necessità assistenziali che superano la capacità del solo intervento domiciliare, ma che non richiedono ancora un ricovero in RSA. L’attività programmata per il 2013 prevedeva la verifica del 10% dei casi assistiti nel 2012 (dato di stima). Sono stati esaminati n. 50 FaSAS, in base agli esiti non sono stati emessi provvedimenti prescrittivi, ma sono state sollecitate azioni di miglioramento rispetto alle criticità riscontrate: definizione della progettazione e della pianificazione della presa in carico focalizzando la verifica dell’efficacia degli interventi (indicatori di esito); costante applicazione della valutazione e follow-up del dolore; valutazione dello stato nutrizionale e follow-up della malnutrizione; 103 tracciabilità degli interventi multidisciplinari (diario degli eventi, diario degli interventi); accuratezza formale di compilazione della documentazione (data, ora, firma/sigla dell’operatore). 4. Area delle RSA. L’attività programmata per il 2013 prevedeva il controllo di n. 13 strutture (n. 5.356 FaSAS rendicontati con flusso SOSIA/67 strutture), selezionate in base agli esiti delle verifiche del 2012, rispetto alle situazioni di maggiore criticità (analisi flusso SOSIA, indicatori di rischio, sopralluogo). In tale contesto erano stati emessi n. 5 provvedimenti di “prescrizione” inerenti principalmente le tematiche dell’utilizzo dei mezzi di contenzione fisica, valutazione del dolore, valutazione dello stato nutrizionale, tracciabilità puntuale degli interventi multidisciplinari individuali, corretta applicazione dei protocolli di struttura (es. gestione e monitoraggio delle lesioni cutanee da pressione). Di questi, n. 4 sono esitati nell’irrogazione di “diffida” a seguito della verifica di non appropriatezza delle prestazioni erogate. Sono state concluse positivamente n. 3 diffide, con chiusura del procedimento amministrativo, mentre n. 1 posizione risulta ancora in corso di valutazione. Per quanto riguarda l’area anziani si è effettuato anche il controllo di n. 4 RSA relativamente alla previsione di competenza della DGR n. IX/4222 del 25.10.2013 “Approvazione delle linee guida propedeutiche agli indirizzi per l’assistenza a persone in stato vegetativo nelle unità di offerta socio sanitarie”. Trattasi della prima verifica, entro 10 giorni dall’avvenuta ammissione in struttura (RSA/RSD), della correttezza formale della documentazione, della qualità dei flussi informativi e dell’avvenuta attivazione o eventuale completamento delle procedure per la nutrizione e ventilazione artificiale, la prescrizione di protesi e ausili e l’attivazione della tutela giuridica. Nel complesso tale controllo ha avuto esito positivo. Inoltre sono stati trattati n. 6 esposti/segnalazioni, trasmessi da cittadini o altri enti, riguardanti l’appropriatezza delle prestazioni erogate sul singolo utente (accesso alla documentazione clinica, comunicazione con i familiari, incidente nella mobilizzazione dell’utente, monitoraggio dello stato nutrizionale, insorgenza e trattamento delle lesioni cutanee da pressione, utilizzo degli ausili protesici antidecubito). In n. 4 casi è stato effettuato il sopralluogo per la verifica della documentazione. Sono stati conclusi n. 5 procedimenti, valutando congruo il comportamento della struttura nei confronti delle riferite difformità, mentre in un caso sono in corso ulteriori valutazioni. Nel corso dell’attività sopra descritta sono stati esaminati n. 79 FaSAS. Nonostante le verifiche del 2012 su tutte le RSA avessero focalizzato alcuni ambiti di inappropriatezza (es. utilizzo della contenzione fisica), rispetto ai quali era stato fatto un esteso lavoro di supporto e accompagnamento delle strutture di cui allo specifico Tavolo di Lavoro RSA/ASL - i controlli del corrente anno hanno evidenziato il permanere di alcune criticità: chiarezza, accuratezza, completezza della documentazione socio sanitaria (data, ora e firma delle redazioni, diario degli eventi e interventi, revisione dei protocolli di attività, tracciabilità dei farmaci somministrati); carente valutazione all’ingresso in struttura ed in itinere dello stato nutrizionale (in presenza di fattori di rischio) e relativo monitoraggio; razionale e struttura Progetto Individuale/PAI provvisorio e definitivo, in prevalenza corrispondenti alle azioni di competenza dei singoli professionisti, con insufficiente personalizzazione e partecipazione/condivisione dell’ospite e/o della famiglia; carenza del sistema di valutazione degli esiti degli interventi (indicatori di esito) nell’ambito della progettazione della presa in carico e rivalutazione periodica, nell’ottica della valutazione di efficacia; carente tracciabilità, nel diario degli interventi, dei trattamenti assistenziali individuali effettuati, tutt’ora prevalentemente gestiti attraverso la metodica delle “consegne” per piano e per turni. In linea generale si può affermare che l’attività di controllo ha consentito di focalizzare il permanere di alcuni ambiti di potenziale inappropriatezza, rispetto ai quali è necessario 104 proseguire l’attività di supporto e accompagnamento delle strutture, in modo condiviso, per aumentare la qualità della risposta ai bisogni: compilazione del diario degli eventi/interventi, anche congiunto, in modo conforme alle modalità di tenuta della documentazione sanitaria, mediante circostanziata registrazione (tracciabilita') dei trattamenti assistenziali previsti nel PAI con professionisti coinvolti (coerenza) e valutazione degli esiti in termini di efficacia; miglioramento dell’intellegibilità, tracciabilità, chiarezza e completezza degli interventi mediante la puntuale e corretta registrazione di tutti gli interventi assistenziali effettuati sul/col paziente; costante condivisione del PAI con utente/ADS/familiare; effettiva e corretta attuazione di protocolli, procedure, linee guida (es. dolore, lesioni da decubito, contenzione, igiene). Autocontrollo Rsa. Si richiama il Piano Controlli 2013 - Area Socio sanitaria - Controllo di appropriatezza delle prestazioni, riguardo le proposte di miglioramento, consistenti, tra l’altro, nella diffusione, nell’area delle RSA e della Riabilitazione, di un sistema di audit interno sulla base di una check list concordata con l’ASL, rispetto ad alcuni parametri di autocontrollo dell’appropriatezza e della qualità delle prestazioni. In tale ambito la Deliberazione n. IX/4980 del 07.03.2013 ha individuato una serie di indicatori di controllo trasversali e specifici, da adottare in via sperimentale nel 2013, per l’espletamento del controllo di appropriatezza, al fine di rendere omogenea la rilevazione tra le varie ASL. Nella fase sperimentale dunque, gli indicatori correlati alla procedura di controllo sono definiti a livello regionale, in linea con quanto previsto dalla letteratura specifica in materia, stabilendo la tipologia dell’indicatore, il dominio, i range indicativi di accettabilità dell’indicatore stesso, le fonti documentali per il calcolo e la loro modalità di verifica. Questi indicatori sono stati utilizzati per la rilevazione in autocontrollo da parte delle RSA (n. 9 trasversali e n. 11 specifici), come auspicato dalla stessa Deliberazione n. 4980. A tal fine, per ognuna delle 67 RSA del territorio di ASL Milano, si è proceduto ad un campionamento casuale del 5% di FASAS relativi ai nuovi ingressi dell’anno 2012 (Decreto n. 12623 del 28.12.2012), come previsto dalla distribuzione percentuale delle modalità di verifica del Piano Controlli (documentale, controllo amministrativo, autocontrollo). Il totale di FASAS campionati è risultato pari a n. 855 (range 1-30). Si è proceduto alla trasmissione del materiale via PEC alle strutture, configurandolo come adempimento obbligatorio, in attuazione del Piano Controlli di ASL Milano, adottato con delibera n° 107 del 25 gennaio 2013 e presentato nella conferenza del 1 marzo 2013. La restituzione della check list debitamente compilata e salvata su supporto informatico o via PEC doveva avvenire entro il 30 settembre 2013 a firma del legale rappresentante. Hanno risposto n. 66 RSA per un totale di n. 838 FASAS verificati in autocontrollo. In un caso è stata emessa Diffida a seguito della non osservanza della trasmissione del materiale nei tempi previsti, materiale successivamente inviato in ottemperanza al provvedimento per un totale di 855 FASAS verificati in autocontrollo. I risultati dell’autocontrollo vengono di seguito descritti, richiamando gli aspetti principali dell’appropriatezza e confrontando le percentuali dell’autocontrollo con quelle rilevate dal controllo documentale e dal controllo regionale su tutte le ASL (I semestre): a. controllo di completezza: la presenza del Progetto Individuale (P.I.) definitivo (indicatore trasversale 1-processo), entro 30 gg. dalla data di presa in carico, è rilevabile nel 87,39% (documentale: 92,68%/regionale: 91,49%). Lo stesso risulta condiviso con il familiare di riferimento (indicatore trasversale 2-qualità) nel 64,99% dei casi (documentale: 60,97%/regionale: 71,66%). Considerando che per entrambi gli indicatori il range tendenziale di accettabilità, previsto dalla Deliberazione n. 4980, deve essere > 50%, tali dati esprimono una buona aderenza alla pratica della progettazione e pianificazione della presa in carico da parte dell’equipe di cura, mentre la condivisione rappresenta un aspetto migliorabile. Nell’ambito della completezza del P.I./P.A.I. rientra anche la presenza di indicatori per la verifica del raggiungimento degli obiettivi 105 assistenziali (indicatore trasversale 3-esito), rilevati nel 78,44% (documentale: 48,78%/regionale: 75,60%); l’individuazione di strumenti che misurino l’efficacia degli interventi e la loro periodica applicazione alle successive rivalutazioni, requisito fondamentale per definire un intervento appropriato, rappresenta un primo tentativo di introdurre, anche in ambito socio sanitario, la cultura della misurabilità in termini di efficacia e di conseguente appropriatezza. Tale ambito risulta carente, soprattutto dalla verifica documentale, rappresentando un settore nel quale è necessario lavorare in modo congiunto con le strutture, per aumentare la consapevolezza della necessità di oggettivare gli esiti con strumenti non discrezionali; b. controllo di coerenza: in tale ambito sono ricompresi gli indicatori trasversali nn. 4 (qualità), 5 (processo), 7 (processo), 8 (qualità) e 9 (processo). L’evidenza della coerenza tra P.I., programma assistenziale e diario degli interventi è rilevabile nel 90,41% dei FASAS (documentale: 63,41%/regionale: 94,07%); la corretta applicazione del protocolli assistenziali è presente nel 90,91% (documentale: 56,09%/regionale: 88,26%); la multidisciplinarietà degli interventi è rilevabile nel 96,76% (documentale: 100%/regionale: 98,35%); la coerenza tra bisogni rilevati e figure professionali impiegate è individuabile nel 94,73% (documentale: 92,68%/regionale: 98,15%); la corrispondenza tra risorse professionali previste dal P.A.I. e quelle rilevate nel diario degli interventi è pari al 94,37% (documentale: 90,24%/regionale: 95,75%). Le maggiori criticità sono presenti nella tracciabilità degli eventi/interventi (diari), in relazione alla pianificazione e nella coerente e costante applicazione dei protocolli assistenziali, in considerazione della discrepanza tra i dati dell’autocontrollo e quelli documentali; rappresenta invece un punto di forza la multidisciplinarietà degli interventi sia in termini di coerenza tra bisogni rilevati e figure professionali impiegate sia per quanto riguardo la corrispondenza tra le risorse professionali previste dal P.A.I. e quelle effettivamente rilevate dal diario degli interventi; controllo di congruenza: si rilevano dati differenti da quanto rendicontato nel flusso SOSIA (indicatore trasversale 6-processo) nel 20,76% dei FASAS (documentale: 66,66%/regionale: 15,27%). Posto che sicuramente il controllo documentale ha evidenziato numerose difformità, la discrepanza tra i dati potrebbe essere attribuibile alla corretta interpretazione dell’indicatore e della corrispondente modalità di verifica, in quanto unico indicatore per il quale la risposta positiva corrisponde alla mancata appropriatezza; indicatori specifici: il ricorso alla contenzione fisica - incluse le doppie spondine (indicatore specifico 1s-qualità) - è presente nel 86,89 dei FASAS (documentale: 91,89%/regionale: 70,21%), a fronte di un range di accettabilità < 35%. Parimenti la prescrizione di mezzi di contenzione fisica - solo doppie spondine (indicatore specifico 1as-qualità) - si rileva nel 41,18% (documentale: 83,78%/regionale: 54,27%). La completa aderenza ai protocolli assistenziali (indicatore specifico 1bs-qualità) è applicata nel 69,44% (documentale: 58,53%/regionale: 56,18%). Il requisito relativo alla presenza del consenso informato (indicatore specifico 1cs-qualità) è soddisfatto nel 86,35% (documentale: 90,24%/regionale: 90,78%). Al fine della valutazione di appropriatezza, la modalità di verifica prevede, oltre alla prescrizione medica e consenso informato della persona interessata, che nel diario degli eventi siano riportati dettagliatamente le motivazioni, le strategie alternative messe in atto, i tempi giornalieri e le tempistiche di revisione e la rivalutazione delle sua reale necessità. I dati sulla contenzione fisica, nel loro complesso, depongono per un ricorso eccessivo a tale pratica, in particolare dei mezzi applicati al corpo, ma anche delle doppie spondine, in contrasto con le indicazione normative e di buona pratica presenti in letteratura, che la definiscono una modalità eccezionale e di durata temporale molto limitata. Particolarmente critica sembra essere la scarsa applicazione del protocollo specifico, che pure costituisce uno strumento di lavoro condiviso, a garanzia dell’omogeneità dei comportamenti di tutte le figure coinvolte nell’assistenza. La tracciabilità dell’evento caduta nei sei mesi precedenti il controllo (indicatore specifico 2s-processo) è presente nel 30,70% (documentale: 75,60%/regionale: 19,65%); mentre la percentuale in autocontrollo è in linea con il range tendenziale di accettabilità, il dato documentale è 2,5 volte maggiore. 106 La valutazione del rischio caduta e la messa in atto di misure preventive (es. riabilitative, animative, ambientali), esclusi i mezzi di contenzione (indicatore specifico 2as-qualità), sono condotte in modo aderente alla modalità di verifica nel 66,39% (documentale: 65,85%/regionale: 76,57%), dato sufficientemente coerente nelle varie rilevazioni, ma non soddisfacente rispetto al range di accettabilità (100%). La valutazione del dolore (indicatore specifico 3s-processo) , obbligatoria ai sensi della Legge n. 38/2010, risultante dalla somministrazione della scala di rilevazione, anche in presenza di deficit cognitivo, e dal relativo monitoraggio ove previsto, è presente nel 85,47% (documentale: 75,60%/regionale: 42,99%); ancorché il range di accettabilità sia ovviamente 100%, essendo una previsione normativa, il dato migliorabile dell’autocontrollo, in linea con quello documentale, depone per un recepimento della legge, a livello delle RSA, anche in virtù dell’attività di controllo ASL del 2012 finalizzata anche alla rilevazione e attuazione costante di questo ambito. Lo sviluppo di una lesione cutanea da pressione, in fase successiva all’ingresso, di cui sia presente la tracciabilità sul diario degli eventi (indicatore specifico 4s-assistenziale) è rilevato nel 27,74% (documentale: 75,60%/regionale: 26,54%); sussiste una forte discrepanza tra il dato dell’autocontrollo e quello documentale, meritevole di opportuno approfondimento. Tuttavia è da sottolineare che tale indicatore viene utilizzato, in fase di vigilanza, per selezionare il campione a rischio di inappropropriatezza, pertanto il dato documentale può rappresentare un bias di selezione noto. L’erogazione di trattamenti riabilitativi (indicatore specifico 5s-processo), rilevabile dai diari socio assistenziali, è presente nel 81,12% (documentale: 82,92%/regionale: 87,45%), risultando soddisfatto il range di accettabilità (> 30%) nelle varie rilevazioni. Anche l’attività di animazione/educazione (indicatore specifico 6s-processo) è sufficientemente diffusa, essendo presente nel 79,77% (documentale: 63,41%/regionale: 89,60%), in modo non omogeneamente concordante, ma sopra al range di accettabilità (> 50%); i due indicatori specifici appena descritti, che costituiscono anche modalità assistenziali alternative all’utilizzo della contenzione fisica, rappresentano sì attività supportate, ma forse indirizzate in modo ancora non sufficientemente specifico, come metodologia di lavoro, alla prevenzione della contenzione fisica o farmacologica. La rilevazione mensile del peso corporeo delle persone assistite (indicatore specifico 7s-processo), che dovrebbe essere sempre compresa nelle attività di screening iniziale e follow-up della malnutrizione, è presente nel 77,03% (documentale: 92,68%/regionale: 80,66%); considerando i numerosi fattori di rischio (clinici, psicologici, ambientali, ecc.) che frequentemente predispongono il soggetto anziano alla sviluppo di malnutrizione, l’attenzione alla valutazione e monitoraggio continuo dell’ambito nutrizionale sono da migliorare. 5. Area delle Strutture residenziali e semiresidenziali Tossicidipendenze (Comunità). L’attività programmata per il 2013 prevedeva il controllo di tutti i servizi privati accreditati per l’assistenza alle persone dipendenti da sostanze illecite e lecite di carattere residenziale e semiresidenziale. La verifica è stata eseguita secondo le previsioni della DGR 12621/2003 e s.m.i. e normativa specifica sull’appropriatezza. Nel corso dell’attività sopra descritta sono stati esaminati n. 88 FaSAS rilevando le seguenti criticità: tempo di permanenza superiore al limite massimo consentito; mancanza di figure professionali previste dalle norme di accreditamento (infermiere); carente tracciabilità, nel diario degli interventi, dei trattamenti psichiatrici in tipologie di comunità dove la presenza e le prestazioni psichiatriche sono requisiti di accreditamento; chiarezza, accuratezza, completezza della documentazione socio sanitaria (data, ora e firma delle redazioni, diario degli eventi e interventi, revisione dei protocolli di attività, tracciabilità dei farmaci somministrati/foglio di terapia). L’attività di controllo che, per l’anno in corso, ha avuto principalmente la finalità di rilevare la situazione esistente ha evidenziato alcuni ambiti di inappropriatezza, rispetto ai quali è 107 necessario proseguire l’attività di supporto e accompagnamento delle strutture, in modo condiviso, per aumentare la qualità della risposta ai bisogni: migliorare l’accuratezza e la completezza della tenuta documentale (FaSAS); rendere sempre tracciabili le prestazioni, soprattutto quelle dei professionisti che obbligatoriamente devono essere presenti nell’organico del personale; predisporre indicatori di esito degli obiettivi del PI, sulla base della valutazione multidisciplinare; compilare correttamente il registro dei verbali delle riunioni di equipe; avviare un percorso di formulazione, tenuta, revisione delle procedure/protocolli/linee guida; migliorare intellegibilità, tracciabilità, chiarezza e completezza degli interventi mediante la puntuale e corretta registrazione di tutti gli interventi psicologici ed educativi effettuati sul/col paziente. Autocontrollo Strutture residenziali e semiresidenziali Tossicidipendenze (Comunità). Come per le RSA anche per le Comunità è stata richiesta alle strutture la partecipazione all’attività di autovalutazione, secondo la metodologia dell’audit interno. In tale ambito la Deliberazione n. IX/4980 del 07.03.2013 ha individuato una serie di indicatori di controllo trasversali e specifici utilizzati per la rilevazione in autocontrollo da parte delle Comunità (n. 9 trasversali e n. 3 specifici). A tal fine, per ognuna delle 13 Comunità del territorio di ASL Milano, si è proceduto ad un campionamento casuale di FASAS relativi all’anno 2012 (Decreto n. 12623 del 28.12.2012), come previsto dal Piano Controlli (documentale, controllo amministrativo, autocontrollo). Il totale di FASAS campionati è risultato pari a n. 260 (range 6-31). In fase preparatoria è stata convocata una riunione con i delegati delle strutture per illustrare le modalità di rilevazione degli indicatori di cui alla check list regionale. Si è proceduto alla trasmissione del materiale via PEC alle strutture, configurandolo come adempimento obbligatorio, in attuazione del Piano Controlli di ASL Milano, adottato con delibera n° 107 del 25 gennaio 2013 e presentato nella conferenza del 1 marzo 2013. La restituzione della check list debitamente compilata e salvata su supporto informatico o via PEC doveva avvenire entro il 16 dicembre 2013 a firma del legale rappresentante. Hanno risposto n. 13 Comunità per un totale di n. 260 FASAS verificati in autocontrollo. L’esito dell’autocontrollo viene di seguito descritto, richiamando gli aspetti principali dell’appropriatezza e confrontando le percentuali dell’autocontrollo con quelle rilevate dal controllo documentale: controllo di completezza: la presenza del Progetto Individuale (P.I.) definitivo (indicatore trasversale 1-processo), entro 30 gg. dalla data di presa in carico, è rilevabile nel 41,5% (documentale: 57,47%). Lo stesso risulta condiviso con il familiare di riferimento (indicatore trasversale 2-qualità) nel 36,04% dei casi (documentale: 42,53%). Considerando che per entrambi gli indicatori il range tendenziale di accettabilità, previsto dalla Deliberazione n. 4980, deve essere > 50%, tali dati esprimono una scarsa aderenza alla pratica della progettazione e pianificazione della presa in carico da parte dell’equipe di cura, così come la condivisione rappresenta un aspetto migliorabile. Nell’ambito della completezza del P.I./P.A.I. rientra anche la presenza di indicatori per la verifica del raggiungimento degli obiettivi assistenziali (indicatore trasversale 3-esito), rilevati nel 49,22% (documentale: 36,9%); l’individuazione di strumenti che misurino l’efficacia degli interventi e la loro periodica applicazione alle successive rivalutazioni, requisito fondamentale per definire un intervento appropriato, rappresenta un primo tentativo di introdurre, anche in ambito socio sanitario, la cultura della misurabilità in termini di efficacia e di conseguente appropriatezza. Tale ambito risulta insufficiente, soprattutto dalla verifica documentale, rappresentando un settore nel quale è necessario lavorare in modo congiunto con le strutture, per aumentare la consapevolezza della necessità di oggettivare gli esiti con strumenti non discrezionali; 108 controllo di coerenza: in tale ambito sono ricompresi gli indicatori trasversali nn. 4 (qualità), 5 (processo), 7 (processo), 8 (qualità) e 9 (processo). L’evidenza della coerenza tra P.I., programma assistenziale e diario degli interventi è rilevabile nel 55,56% dei FASAS (documentale: 51,14%); la corretta applicazione del protocolli assistenziali è presente nel 53,88% (documentale: 72,73%); la multidisciplinarietà degli interventi è rilevabile nel 67,35% (documentale: 79,55%); la coerenza tra bisogni rilevati e figure professionali impiegate è individuabile nel 78,07% (documentale: 75,00%); la corrispondenza tra risorse professionali previste dal P.A.I. e quelle rilevate nel diario degli interventi è pari al 65,5% (documentale: 52,27%). Le criticità sono presenti in tutti gli indicatori trasversali sopra descritti, con esito inferiore al range tendenziale di accettabilità, tranne che per la corretta ed appropriata applicazione dei protocolli assistenziali. Si noti che il controllo documentale presenta dati leggermente migliori. controllo di congruenza: si rilevano dati differenti da quanto rendicontato nel flusso TOX (indicatore trasversale 6-processo) nel 34,75% del FASAS (documentale: 26,09%). Le due rilevazioni sono tra loro sufficientemente concordanti. indicatori specifici: il numero di soggetti che passano dalla fase di valutazione alla presa in carico entro 6 mesi (indicatore specifico 8s-processo) è pari al 58,75% (documentale: 75,29%); la percentuale di prese in carico interrotte (indicatore specifico 9s-esito) corrisponde al 48,04% (documentale: 74,58%) superiore al range tendenziale di accettabilità (< 30%); il numero di FaSAS per i quali è presente nelle varie fasi la verifica degli obiettivi di progetto (indicatore specifico 10s-esito) è del 43,02% (documentale: 29,63%), rafforzando, in modo concorde all’indicatore trasversale 3, la necessità di un miglioramento rispetto all’individuazione e applicazione di strumenti per la verifica degli esiti. 6. Area della Disabilità e della Riabilitazione In attuazione del Piano Controlli 2013 l’attività di verifica è stata effettuata su 72 strutture dell’area della disabilità (45 CDD, 19 CSS, 6 RSD) e 5 strutture riabilitative di ricovero e 3 strutture riabilitative ambulatoriali. L’effettuazione dell’attività di controllo ha interessato poco più del 10% dei FASAS rendicontati nel 2012 (n.1650) per quanto riguarda l’area della disabilità per un totale di fascicoli controllati pari a 190. Per quanto riguarda le strutture riabilitative campionate è stato verificato il 10% dei FASAS relativi ai ricoveri e ai trattamenti chiusi nel 2012 per un totale di circa 300 pratiche. A seguito dei controlli documentali si è proceduto ad incrementare la quoti di verifica amministrativa dei fascicoli chiusi rendicontati per un totale di 4371 FASAS. Il numero di sopralluoghi effettuati è stato di 85 sopralluoghi, di cui 80 controlli programmati per attività istituzionale, 3 per segnalazioni, 4 a seguito di prescrizione impartita, 1 a seguito di diffida. I provvedimenti adottati sono stati 3 sanzioni amministrative I Fascicoli Socio Sanitari Assistenziali esaminati in loco sono stati complessivamente 515 di cui 190 relativi a Ospiti di CDD, CSS, RSD e 249 riguardanti ricoveri, prestazioni riabilitative ambulatoriali, domiciliari in cdc effettuati da IdR ex art.26 e 50 a seguito di segnalazioni, prescrizioni, diffide. I FASAS verificati per valutare l’ottemperanza a prescrizioni impartite o diffide o a seguito di segnalazioni sono stati 50. I dati quantitativi delle attività svolte sono illustrati nella tabella che segue N. sopralluoghi per attività istituzionale per verifica ottemperanza a prescrizioni/diffide per segnalazioni N. FASAS verificati in ottemperanza a prescrizioni diffide e segnalazioni N. FASAS verificati in loco (per attività Istituzionale)AREA DISABILITA’ 85 77 5 3 50 190 109 CDD CSS RSD N. FASAS verificati in loco (per attività istituzionale) AREA RIABILITAZIONE N. FASAS Ricoveri N. FASAS Ambulatoriali/Domiciliari N. FASAS Controllo amministrativo a video in sede 118 38 29 249 143 86 4371 L’attività è stata volta alla verifica dell’appropriatezza e della qualità delle prestazioni erogate dagli Enti Gestori nel periodo di riferimento, focalizzando il controllo sulla persona che fruisce del servizio ad avere una risposta assistenziale personalizzata ovvero adeguata ai suoi bisogni. I controlli hanno riguardato: - la tenuta e la completezza della documentazione contenuta nei FASAS accertandone la conformità a quanto previsto dalla normativa vigente in materia, a supporto della tracciabilità del percorso assistenziale e delle prestazioni erogate; - la congruenza tra i dati del flusso (SDO FAM, RIA FAM, SIDI) e la documentazione presente nel fascicolo socio sanitario e assistenziale; - la coerenza tra i bisogni emersi dalla valutazione, dalle prestazioni previste dal progetto/programma personalizzato e quelle effettivamente eseguite; - l’applicazione dei protocolli assistenziali in uso presso la Struttura in particolare quelli riguardanti il ricorso ai mezzi di contenzione, alla valutazione e al monitoraggio del dolore, alla gestione del rischio caduta, alla gestione delle lesioni da decubito; Durante i sopralluoghi si è proceduto alla rilevazione degli indicatori trasversali e specifici previsti dalla DGR 4980/2013 secondo la check list regionale. Al termine di ogni verifica sono stati redatti i verbali relativi all’attività programmata e all’esito della rilevazione degli indicatori di controllo, sottoscritti dai funzionari accertatori dell’ASL e dal Legale Rappresentante della Struttura o da un suo delegato. Per quanto attiene gli esiti dei controlli documentali si riporta quanto segue: - RSD. Sono stati verificati n.31 FASAS che hanno evidenziato criticità relative a: - tenuta e completezza della documentazione: la tenuta e la completezza si sono rilevati in molti casi non adeguati a tracciare il percorso assistenziale sia in termini di valutazione dei bisogni sia in termini di corretta ed esaustiva rendicontazione degli eventi e degli interventi effettuati in attuazione del progetto personalizzato; - congruenza tra i dati del flusso SIDI e la documentazione presente nel fascicolo socio sanitario e assistenziale: è riscontrabile nella maggior parte dei casi; il FASAS normalmente contiene una sola scheda Sidi per anno, in assenza di variazioni di classe di fragilità e non tutte le schede Sidi previste(una per trimestre) e quelle presenti non sono mai timbrate e firmate dal Legale Rappresentante o da un suo delegato; - coerenza tra i bisogni emersi dalla valutazione multidimensionale dell’Ospite e gli obiettivi declinati nei P.I.: non sempre è riscontrabile, con prevalenza dei bisogni assistenziali a scapito di tutti gli altri, non prevedendo un approccio multidimensionale e le scale di valutazione, se presenti, non tutte le volte risultano appropriate; in RSA è stata rilevata talora la presenza di Ospiti che durante il giorno svolgono attività lavorative, raggiungendo il posto di lavoro in assoluta autonomia e per i quali sarebbe più appropriato un diverso setting; - applicazione dei protocolli assistenziali: quasi sempre si evidenzia la non rintracciabilità dell’attuazione di protocolli specifici relativi al dolore, al ricorso ai mezzi di protezione e tutela dell’Ospite e alla valutazione del rischio caduta; . Provvedimenti assunti: nessuno, tuttavia sono state date raccomandazioni alle Strutture ad adeguarsi a quanto previsto dalla normativa vigente, integrando il FASAS di tutte le sezioni mancanti e di presidiare la tenuta al fine di migliorare la tracciabilità del percorso assistenziale (quest’anno ci si è limitati a fare una “fotografia” di tutte le UdO); Ambiti di miglioramento: corredare il FASAS di tutta la documentazione necessaria, così come previsto dalla normativa vigente; assicurare sempre la tracciabilità del percorso assistenziale 110 dell’Ospite dando evidenza nel diario socio sanitario degli interventi di multidisciplinarietà erogati secondo quanto previsto dal Progetto/Programma individualizzato; implementare il P.I. nella parte di personalizzazione degli obiettivi e utilizzare scale di valutazione d’esito appropriate; completare sempre la prescrizione medica della contenzione fisica con la motivazione, il monitoraggio, la durata, il consenso informato sottoscritto dall’avente titolo e la valutazione di strategie alternative; individuare ogni FASAS apponendovi all’esterno il N. Codice trattamento Sidi e non il nome e cognome dell’Ospite. - CDD. Sono stati controllati n.133 FASAS con i seguenti rilievi: - tenuta e completezza della documentazione: non sempre tutta la documentazione prevista è presente nei FASAS, nella maggior parte dei casi si riscontra l’assenza del diario degli interventi a supporto della tracciabilità delle prestazioni previste. - congruenza tra i dati del flusso SIDI e la documentazione presente nel fascicolo socio sanitario e assistenziale: qualche incongruenza si registra talora in merito alla data di ingresso (data di inizio frequenza posticipata rispetto a quella riportata nel flusso) - coerenza tra i bisogni emersi dalla valutazione multidimensionale dell’Ospite e gli obiettivi declinati nei P.I.: poiché non sempre ci sono strumenti idonei alla valutazione dei bisogni, talora risulta difficile stabilirne la coerenza con gli obiettivi del P.I.; - applicazione dei protocolli assistenziali: spesso non sono rintracciabili protocolli specifici relativamente al ricorso dei mezzi di protezione e tutela dell’Ospite, in particolare per quanto riguarda l’acquisizione del consenso informato. Provvedimenti assunti: nessuno, tuttavia le Strutture sono state invitate all’adozione di un diario degli eventi e di un diario degli interventi steso e tenuto conformemente alla normativa vigente, a dotarsi di strumenti di valutazione dei bisogni e di misurazione degli esiti, a supportare i cambi di classe SIDI mediante la contestuale rivalutazione dei bisogni e l’aggiornamento dei PEI e del diario degli interventi, a presidiare la corretta compilazione delle schede previste per la somministrazione dei farmaci e a dare sempre tracciabilità della somministrazione della terapia in modo che siano sempre identificabili gli Operatori preposti. Ambiti di miglioramento: nella tenuta e completezza della documentazione, nell’aggiornamento del PEI, nell’adozione del diario degli eventi e degli interventi, nell’acquisizione di strumenti idonei per la valutazione dei bisogni e la misurazione degli esiti, nel garantire la tracciabilità della somministrazione della terapia. - CSS. Sono stati controllati n.38 FASAS con i seguenti rilievi: - tenuta e completezza della documentazione: non sempre tutta la documentazione prevista è presente nei FASAS, il diario degli eventi/interventi il più delle volte risulta compilato con modalità della “consegna”; i PEI risultano carenti di valutazioni multidisciplinari e di obiettivi educativi perseguibili/verificabili e sono da costruire strumenti/indicatori per la verifica e misurazione degli esiti; - congruenza tra i dati del flusso SIDI e la documentazione presente nel fascicolo socio sanitario e assistenziale: sostanzialmente in genere non si registrano incongruenze; - coerenza tra i bisogni emersi dalla valutazione multidimensionale dell’Ospite e gli obiettivi declinati nei P.I.: in genere non ci sono valutazioni multidisciplinari; - applicazione dei protocolli assistenziali: nella maggior parte dei casi le Comunità non sono dotate di tutti i protocolli/procedure assistenziali previsti. Provvedimenti assunti: nessuno, tuttavia sono state date raccomandazioni alle Strutture che non avessero già avviato il processo di miglioramento ad adeguarsi a quanto previsto dalla normativa vigente, integrando il FASAS di tutte le sezioni mancanti e di presidiare la tenuta al fine di migliorare la tracciabilità del percorso assistenziale. Ambiti di miglioramento: sulla tenuta e completezza della documentazione. Tuttavia si dà atto alla maggior parte delle Strutture di aver avviato un processo di miglioramento in ottemperanza a quanto previsto dalla DGR 3540/2012. 111 IDR. Strutture residenziali (5) e ambulatoriali (3). I FASAS da controllare sono stati estratti mediante campionamento casuale (3%) e mirato (7%), quest’ultimo basato sugli indicatori di rischio definiti a supporto della procedura di controllo (ricoveri in specialistica provenienti da domicilio, ricoveri ripetuti, e con degenza inferiore 10gg, decessi e trasferimenti entro 30gg,ecc). Sono stati contestati come inappropriati n.59 su 294 controllati pari al 20% dei FASAS, di cui due non riconosciuti per assenza di ricetta e 57 per i quali è stati applicata la decurtazione del 30%. Sono stati emessi tre provvedimenti di diffida e irrogate tre sanzioni conseguenti. Le principali contestazioni hanno riguardato: - l’inappropriatezza del setting specialistico e della presa in carico per l’assenza dei requisiti di accesso; - la scadente e incompleta tenuta documentale a supporto della tracciabilità dell’effettiva erogazione delle prestazioni; - La non corretta applicazione dei protocolli assistenziali con particolare riferimento al protocollo sulla contenzione, sulla gestione delle lesioni da decubito, sulla gestione del rischio caduta, sulla valutazione e monitoraggio del dolore, - la presenza di PRI standardizzati e non improntati alla personalizzazione degli obiettivi e dei programmi assistenziali; - l’assenza di una multidimensionalità della valutazione a supporto della multi professionalità degli interventi; - la non corretta attribuzione di fascia in regime ambulatoriale non supportata dalla evidenza della complessità dei bisogni; - Lettera di dimissione non conforme alle previsioni normative; La procedura amministrativa di controllo è stata condotta su 4371 FASAS è ha consentito di selezionare il campionamento mirato in sede di sopralluogo con particolare riguardo agli elementi di doppia presa in carico (più erogatori sullo stesso paziente), sulla distribuzione percentuale della tipologia di prestazioni (comportamento classificatorio abituale), prese in carico ripetute (più “cicli/anno). Nelle attività di controllo in ambito riabilitativo sono state ricomprese le verifiche sulle sperimentazioni in atto sulla fase post acuta per un totale di 30 fascicoli esaminati e n.15 fascicoli sulla sperimentazione in età evolutiva. Autocontrollo IdR. L’autocontrollo è stato attuato dalle Strutture, come adempimento obbligatorio in attuazione del Piano Controlli 2013 di Asl Milano, mediante la rilevazione di indicatori di controllo trasversali e specifici definiti a livello regionale, contenuti nella DGR 4980. Per ognuno dei 18 IdR presenti sul territorio di competenza di ASL Milano si è proceduto al campionamento casuale del 5% di FASAS relativi all’anno 2012, per un totale di 1113 FASAS di cui 273 FASAS relativi ai ricoveri e 840 FASAS ambulatoriali. Il campione relativo è stato inviato via PEC alle Strutture, con l’invito a restituire le check list debitamente compilate e salvate su supporto informatico entra il 30 settembre 2013 a firma del legale rappresentante. L’esito dell’autocontrollo è sintetizzato nella tabella che segue. Indicatori Trasversali RIA/N.FASAS esaminati : Ricoveri 273; Amb.Dom.840 112 Il P.I. definitivo formulato entro i 30 gg. dalla data della presa in carico è presente in oltre il 90% dei casi, mentre la condivisione con il Paziente o un suo Familiare nel caso dei ricoveri è nettamente al di sotto del limite di accettabilità regionale ed è un ambito che le Strutture devono presidiare. La verifica del raggiungimento degli obiettivi attraverso strumenti che misurino oggettivamente gli esiti e quindi l’efficacia dei trattamenti è alta e significativa dell’appropriatezza degli interventi. Non ci sono significative incongruenze tra i dati del flusso RIA/SDOFAM e i riscontri documentali Al di sopra del range regionale si posizionano anche gli indicatori del controllo di coerenza tra P.I/programma e le prestazioni multidisciplinari erogate, tra i bisogni rilevati e le figure professionali impiegate, mentre la corretta applicazione dei protocolli assistenziali, pur essendo al di sopra dei limiti percentuali richiesti, a livello ambulatoriale rappresenta un aspetto migliorabile. Indicatori Specifici RIA/N.FASAS esaminati : Ricoveri 273; Amb.Dom.840 113 Il ricorso alla contenzione fisica è basso, tuttavia i dati registrano una scarsa applicazione del protocollo specifico che prevede una prescrizione medica completa, un consenso informato della persona interessata e sul diario degli interventi le motivazioni del ricorso ai mezzi di protezione fisica, la durata giornaliera, le revisioni e le rivalutazioni ai fini della dismissione ed eventuali strategie alternative attuate. Gli eventi caduta non sono numerosi, tuttavia la valutazione del rischio caduta e la messa in atto di misure preventive o di interventi personalizzati a soggetti a rischio è molto lontana dal range di accettabilità. La valutazione del dolore è presente in meno del 50% dei FASAS a fronte di un range di accettabilità del 100% Le lesioni cutanee sviluppate successivamente all’ingresso e documentate nel diario degli eventi si rileva quasi nel 26% dei casi. La rilevazione del peso mensile ai pazienti si discosta sensibilmente dai limiti previsti e andrebbe monitorato con più attenzione soprattutto nelle persone anziane predisposte alla malnutrizione per molteplici fattori di rischio. Il PRI/pri completi con verifica del raggiungimento degli obiettivi riabilitativi rientrano nei range di accettabilità regionali, come pure la presenza del diario degli interventi. Bisogna migliorare la qualità della lettera di dimissione che deve essere il più esaustiva possibile e riportare tutti gli interventi diagnostici, terapeutici, farmacologici, riabilitativi, assistenziali attuati dalla presa in carico fino alle dimissioni, l’esito del trattamento, la terapia, le indicazioni. Interventi e attività programmate per l’anno 2014 e proposte di miglioramento Alla luce delle indicazioni contenute nell’Allegato 4 della DGR 1185/2013 vengono di seguito descritte le attività programmate per l’anno 2014 per quanto concerne i controlli di appropriatezza in ambito socio sanitario. In continuità con quanto già in atto in termini di collaborazione con la Struttura Programmazione ASSI rispetto all’accesso ai dati derivanti dai flussi sociosanitari di contenuto epidemiologico (SOSIA, SIDI, SDOFAM, RIAFAM, CDI-WEB, CON, Hospice) si inserirà nella procedura operativa anche i dati amministrativi (FE1) e i dati relativi alle strutture sociosanitarie (AFAM, SCHEDA STRUTTURA). Per quanto concerne i dati relativi alle prestazioni erogate dai servizi per le dipendenze (residenziali, 114 ambulatoriali) sia privati accreditati che pubblici rendicontati con il flusso AMB e TOX, si procederà ad un’acquisizione sistematica mediante l’invio a cadenza stabilita dei dati riferiti alle comunità residenziali da parte della struttura aziendale competente. Sempre in continuità con quanto già realizzato nel corso del 2012 e 2013 si procederà ad integrare la reportistica standard a supporto delle attività di controllo e di monitoraggio della qualità delle prestazioni rispetto allo sviluppo di un sistema di indicatori a supporto delle attività di controllo sia per quanto riguarda il campionamento (“indicatori di rischio”) sia per quanto riguarda la valutazione delle ricadute (esito e qualità), si procederà ad allargare la metodologia validata agli ambiti rimanenti in modo da consentire la definizione di un core set di indicatori di appropriatezza su tutte le UdO rimanenti (Hospice, Disabilità, ADI). Premesso che l’individuazione del 50% delle strutture rimanenti da sottoporre al controllo, in linea con le indicazioni regionali, sarà nei limiti del possibile e nel rispetto delle rispettive competenze, concordato con la SC competente in materia di vigilanza, assicurando la trasversalità rispetto a tutte le tipologie di unità di offerta presenti sul territorio. Come già precedentemente riportato si porranno le basi per l’avvio di un’attività di vigilanza e controllo congiunta tra le due SC a garanzia dell’unicità del processo. Nel 2014 è garantito sul campione così individuato il controllo di appropriatezza secondo la procedura descritta già in uso sul 15% dei FASAS rendicontati nell’anno 2013 in misura variabile a seconda della disponibilità dei flussi sociosanitari corrispondenti e in relazione agli esiti delle attività di controllo di volta in volta condotte. Nelle situazioni di particolare criticità si procederà alla verifica casuale di una quota complementare di FASAS rendicontati nel primo semestre 2014 a supporto dell’effettiva attuazione dei provvedimenti impartiti e delle azioni di miglioramento richieste. In particolare, per tutte le UdO previste dal campionamento (50% rimanente) di effettuerà il controllo sul 15% dei FASAS rendicontati nel periodo secondo le seguenti modalità per quanto concerne le RSA, CDI, Hospice, SMI, SERT, CFI: Verifica documentale presso la struttura e controllo di appropriatezza amministrativa. L’analisi dei dati derivanti dai flussi sociosanitari oggetto di debito informativo verrà condotta mediante la verifica a video dell’intera base dati secondo una procedura informatizzata elaborata su specifici parametri di controllo e permetterà, attraverso la definizione di una reportistica standard ma specifica per tipologia di UdO la valorizzazione degli indicatori di “rischio”, (quali ad esempio, provenienza, distribuzione tipologia di prestazioni, durata media/mediana della presa in carico, cadute, contenzione, patologie prevalenti, decessi, esito alla dimissione, distribuzione percentuale della tipologia di prestazione, case mix) e quindi l’estrazione dei FASAS mediante campionamento mirato (7%) e casuale(3%) di una quota pari al 10% di FASAS rendicontati nel periodo di riferimento sopra individuato. La quota così estratta sarà sottoposta poi nel dettaglio alla verifica documentale presso la struttura e a video; Verifica mediante autocontrollo per la quota restante pari al 5% sarà basata sui dati di autocontrollo inviati dagli erogatori mediante check list appositamente elaborate. Per quanto concerne le strutture riabilitative e gli erogatori di ADI, si procederà ad effettuare il controllo del 10% dei FASAS rendicontati nel 2013 per quanto riguarda i “ricoveri” chiusi (pazienti dimessi) in ADI e i trattamenti chiusi per quanto riguarda le prese in carico ambulatoriali/domiciliari/diurnato. Anche per queste UdO si procederà alla: Verifica documentale e al controllo di appropriatezza amministrativa. Si procederà alla verifica a video dell’intera base dati secondo una procedura informatizzata elaborata su specifici parametri di controllo e permetterà, attraverso la definizione di una reportistica standard ma specifica per tipologia di UdO per la valorizzazione degli indicatori di “rischio”, (quali ad esempio, provenienza, distribuzione tipologia di prestazioni, durata media/mediana della presa in carico, cadute, contenzione, patologie prevalenti) di individuare ed estrarre con campionamento mirato (7%) e casuale(3%). La quota così campionata sarà oggetto di verifica documentale presso la struttura e controllo amministrativo a video. 115 Autocontrollo. Nella seconda parte dell’anno e comunque in fase successiva alla verifica documentale, si procederà allo sviluppo di una check list di indicatori da rilevarsi in forma di autocontrollo. Per quanto concerne i controlli sull’ADI, sui servizi ambulatoriali per le dipendenze (SERT) e sui CFI pubblici si procederà a pianificare ed effettuare l’attività di controllo avvalendosi funzionalmente delle articolazioni organizzative aziendali coinvolte per competenza, mantenendo la titolarietà del controllo in capo alla SC Controlli. I controlli programmati per il 2014 prevedono ad integrazione di quanto sopra esposto la verifica delle strutture che nel corso del 2013 sono risultate particolarmente critiche. La programmazione delle attività nel corso dell’anno prevede l’effettuazione delle attività sulle unità d’offerta previste in accreditamento ai sensi della 856/2013 e sui beneficiari del Fondo Nasko, Cresko e sostegno all’allattamento. Si prevede inoltre di implementare l’informatizzazione della procedura per l’effettuazione del controllo in loco. In continuità con quanto già svolto nel 2012 e 2013 finalizzato alla gestione informatizzata dell’attività di controllo presso le strutture, si procederà all’acquisizione di nuovi PC portatili e al miglioramento degli applicativi gestionali già in uso nonchè alla ridefinizione delle check list per la rilevazione degli item correlati al calcolo degli indicatori di controllo che verranno ridefiniti entro il 30/04/2014 dalla Regione. Nell’ambito dell’appropriatezza viene stabilita nei provvedimenti regionali citati la centralità del Fascicolo Sanitario Assistenziale (FASAS) sia come parametro per il campionamento sia come strumento attraverso il quale verificare l’appropriatezza e la qualità delle prestazioni erogate dalle strutture. Sul campionamento del 15% e del 10% definito come sopra si ritiene opportuno individuare i seguenti ambiti di verifica anche alla luce delle criticità evidenziate nell’attività di controllo effettuata nel 2013: completezza e buona tenuta della documentazione sociosanitaria a supporto dell’evidenza dell’erogazione delle prestazioni, (diario sociosanitario, diario delle prestazioni), nel rispetto delle norme vigenti relative alla tenuta della documentazione sanitaria; presenza e coerenza della valutazione multidimensionale e multi professionale dei bisogni (procedure e scale validate) che trovi riscontro in modalità congruente con il dati rendicontati attraverso il flusso sociosanitario di competenza; formulazione del progetto assistenziale e della pianificazione degli interventi (programma assistenziale) coerenti con i bisogni rilevati e nell’ottica della personalizzazione degli interventi; presenza e rendicontazione puntuale delle prestazioni effettuate in attuazione del PAI; presenza della verifica da parte degli operatori dell’equipe degli esiti correlati all’efficacia degli interventi assistenziali previsti dal progetto assistenziale. L’attività così definita è programmata in funzione dell’incremento di risorse rispetto a quelle attualmente assegnate alla Sc, e pertanto potrebbe essere suscettibile di variazioni nel corso dell’anno in relazione alle risorse umane disponibili. E’ in fase di predisposizione un bando per l’acquisizione, mediante l’utilizzo del fondo regionale tra ambiti distrettuali ed ASL per il finanziamento delle funzioni trasferite in materia di verifica dei requisiti di esercizio, di vigilanza e controllo e di accreditamento delle strutture socioassistenziali, di un medico, di uno psicologo e di un infermiere a supporto della multiprofessionalità dell’equipe di controllo. In attuazione a quanto previsto dai provvedimenti regionali, è stato elaborato un piano di formazione per gli operatori preposti al controllo sia specifico sulle metodologie di controllo dell’appropriatezza sia trasversale alle strutture dipartimentali finalizzato allo sviluppo di una specifica competenza professionale che ricomprenda anche la gestione informatizzata delle attività di controllo e la gestione del team di operatori in sede di sopralluogo. A tale proposito è prevista nel corso del 2014 l’organizzazione di un evento formativo indirizzato agli operatori del dipartimento che si occupano di controlli di appropriatezza in ambito riabilitativo. 116 Si prevede di continuare la sperimentazione di un questionario unico di Customer Satisfaction, come strumento per incentivare negli enti gestori il cambiamento verso soluzioni improntate al miglioramento continuo. In raccordo con la società scientifica SIGG si procederà alla validazione di una scala di valutazione della qualità della vita nei servizi rivolti alla popolazione anziana. Nell’area delle RSA è previsto un percorso specifico di accompagnamento condotto in modo congiunto con altre articolazioni aziendali (Risk Management, Qualità e Farmaceutico) relativamente al tema della farmacovigilanza e all’uso appropriato dei farmaci nell’anziano finalizzato alla sicurezza del paziente e alla riduzione del rischio iatrogeno. Nell’arco dell’anno è prevista l’effettuazione delle Conferenze delle strutture sociosanitarie: una per la presentazione del Piano Controlli e le successive specifica per UdO, per la presentazione dei risultati dell’attività svolta, delle analisi di benchmarking e per la condivisione delle progettualità future. E’ prevista inoltre la prosecuzione dei tavoli tecnici ASL/strutture relativamente all’ambito riabilitativo (adulto-geriatrica e minori) finalizzati alla stesura di protocolli aziendali condivisi e all’avvio di un tavolo dedicato all’ambito dell’appropriatezza nei servizi per le dipendenze. 117