SCientology e le MoDerne DeFinizioni Di religione nelle SCienze

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Scientology
e le Moderne Definizioni
di Religione nelle Scienze
Sociali
Alejandro Frigerio, PhD
Professore Associato di Sociologia
Università Cattolica dell’Argentina
Buenos Aires, Argentina
1996
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e le Moderne Definizioni
di Religione nelle Scienze Sociali
Indice
I.
Scientology e le Sostanziali Definizioni di Religione
2
II.
Scientology e le Definizioni Comparative di Religione
5
III. Scientology e le Definizioni Funzionali di Religione
7
IV. Scientology e le Definizioni Analitiche di Religione
IV.I. Condividere un Corpo di Dottrina
IV.II. Partecipazione ai Rituali e agli Atti di Devozione
IV.III. Esperienza Diretta della Realtà Suprema
IV.IV. Conoscenza Religiosa
IV.V. Influenza nella Vita Quotidiana
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V.
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Scientology e le Definizioni Emiche di Religione
VI.Conclusioni
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Alejandro Frigerio, PhD
Professore Associato di Sociologia
Università Cattolica dell’Argentina
Buenos Aires, Argentina
1996
Scientology
e le Moderne Definizioni
di Religione nelle Scienze
Sociali
All’inizio della metà del secolo in corso, le società occidentali hanno osservato un rinnovato
interesse nella diversità delle espressioni dei fenomeni religiosi. Tale interesse è dovuto:
• all’aumento o sviluppo di nuove religioni, in particolare negli Stati Uniti d’America
(come la Società Internazionale per la Consapevolezza di Krishna, la Chiesa di
Scientology, la Missione della Luce Divina);
• all’espansione in nuove aree geografiche di religioni già radicate in altre (come
alcune religioni orientali in America e in Europa; il Pentecostalismo, la Chiesa
di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e i testimoni di Geova dagli Stati
Uniti al Sudamerica e all’Europa; la Santeria da Cuba agli Stati Uniti e ai paesi
dell’America centrale e l’Umbanda dal Brasile all’Uraguay, Paraguay, Argentina,
Cile e, in minore misura, agli Stati Uniti e all’Europa);
• alla “rinascita” delle religioni ufficiali (come nelle riforme carismatiche
nell’Evangelismo e nel Cattolicesimo, l’aumento di gruppi cattolici spiritualisti,
ecc.) e
• alla diffusione di una diversa sottocultura spirituale non centralizzata (che
comprende ciò a cui è stato dato il nome di New Age).
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L’interesse nella diversità religiosa ha riportato in auge vecchie discussioni all’interno delle
scienze sociali che ha avuto come risultato altre definizioni più accurate dei fenomeni religiosi.
Differenti gruppi di sociologi hanno optato per differenti tipi di definizioni spesso rispondenti
ai loro immediati interessi teoretici.
Questi differenti tipi di definizioni includono:
le definizioni sostanziali di religione che tentano di definirla “dall’interno” o in termini
di significato intrinseco;
le definizioni comparative di religione che la affrontano distinguendola da altri sistemi
di significati;
le definizioni funzionali di religione che la caratterizzano in termini delle conseguenze
sulle altre sfere della vita sociale e personale;
le definizioni analitiche di religione che la caratterizzano dai diversi aspetti che i
fenomeni religiosi racchiudono; e
le definizioni emiche di religione che considerano religiosi quei fenomeni che i membri
della sua società o delle sue istituzioni considerano essere tali.
Dal punto di vista delle scienze sociali, il compito di stabilire se un sistema di credenze
e pratiche costituisca o meno una religione richiede che si tenga conto della diversità
di definizioni di religione nell’attuale discussione di queste discipline.
Nelle pagine seguenti intendiamo stabilire se Scientology costituisce una religione,
prendendo in considerazione le diverse definizioni con cui questo termine viene al
momento definito dalle scienze sociali.
I.
Scientology e le Sostanziali
Definizioni di Religione
Le definizioni sostanziali di religione si propongono di definirla in conformità dei tratti
intrinseci che le esperienze religiose hanno per coloro che la praticano. Definite come religiose
da questa prospettiva sono quelle esperienze che gli individui percepiscono come straordinarie,
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trascendenti e chiaramente differenti dalla realtà quotidiana che viene percepita per la maggior
parte del tempo. Coloro che hanno tali esperienze non sono in grado di spiegarle con concetti e
teorie che sono normalmente usati per definire e spiegare gli eventi delle loro vite. L'esperienza
in queste circostanze, comunque, sembra loro innegabile, più reale di quella che viene percepita
nel mondo d’ogni giorno. Peter Berger dice:
“Nel contesto dell’esperienza religiosa, la realtà della vita d’ogni giorno perde in forma
drammatica il suo status di realtà suprema. Sembra, al contrario, l’anticamera di
un’altra realtà, una realtà di natura drasticamente diversa e nondimeno d’immensa
importanza per l’individuo. Per via di questo cambiamento in questa percezione
della realtà, tutta l’attività terrena della realtà quotidiana è considerata radicalmente
ridotta in importanza, banalizzata... usando le parole degli ecclesiastici, ridotta a
vanità.” (Berger 1974, 130–131)
Da questo punto di vista, la religione viene definita come il regno dello straordinario, del sacro,
“dell’altro”. In altre parole, la religione è la sfera dell’attività e del pensiero umano che attinge
a sua volta da esperienze che mettono l’individuo in contatto con qualcosa di inesplicabile,
meraviglioso, misterioso e grandioso che non può essere spiegato con la razionalità e le teorie
attraverso le quali si è consapevoli degli eventi della propria vita. Le istituzioni religiose sono
quelle che agiscono per regolarizzare, definire e spiegare le esperienze religiose.
Chiedersi se Scientology rientri nelle definizioni esistenti di religione equivale a esaminare
con cura se ruota attorno, regola o spiega un qualche tipo di esperienza straordinaria che
mette l’individuo in contatto con una realtà di un altro tipo, meravigliosa e sorprendente. La
risposta è, secondo la mia comprensione, affermativa.
Oltre alla risoluzione dei problemi e la realizzazione di obiettivi quotidiani, la via di Scientology
promette, a colui che si applica alla comprensione delle sue pratiche, un graduale avanzamento
fino ad una duratura felicità ed a possibili nuovi stati di consapevolezza mai sognati prima.
Il culmine di tali stati di consapevolezza costituisce un’esperienza di totale libertà in cui
l’individuo avrebbe la capacità di controllare l’universo fisico composto di materia, energia,
spazio e tempo, e raggiungere una totale onniscienza. La consapevolezza della vita e della
morte e la consapevolezza dell’universo sarebbero perciò chiaramente evidenti alla persona.
La Chiesa di Scientology afferma:
“L’uomo consiste di tre parti: il corpo, poco più che una macchina; la mente, divisa in
analitica e reattiva, che esegue calcoli e che contiene quasi unicamente una raccolta
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d’immagini; e il thetan, la vita stessa, lo spirito che anima il corpo. ... Il concetto
essenziale è che il thetan è superiore al corpo e alla mente. ... Ma quali sono i suoi
limiti? Qual è l’altezza massima a cui può elevarsi?
È dalla ricerca di queste risposte che deriva il soggetto di Scientology, il che apre la
porta che conduce alla piena realizzazione del potenziale spirituale.
Tale stato è chiamato Thetan Operante... Pur essendo privo di massa, movimento,
lunghezza d’onda o posizione nello spazio e nel tempo, il thetan è tuttavia capace di
compiere qualsiasi cosa. Di conseguenza, il Thetan Operante, detto anche OT, può
essere definito come qualcuno che è diventato ‘causa consapevole e volontaria sulla
vita, sul pensiero, sulla materia, sull’energia, sullo spazio e sul tempo’.
Perciò non è un caso che a Scientology venga riconosciuto di saper tradurre in realtà
le speranze più profonde dell’uomo e i suoi sogni di libertà spirituale, rimuovendo
uno per uno gli impedimenti accumulatisi nelle epoche passate, riportandoci al nostro
stato nativo, con tutte le abilità che sono insite in noi.” (Il Manuale di Scientology,
pagina lxxxv.)
Una pubblicazione della Chiesa descrive nel modo seguente i risultati che possono essere
ottenuti raggiungendo il livello massimo di Thetan Operante:
“Queste verità sono fondamentali per la tua sopravvivenza come OT e per la tua capacità
di ottenere una totale libertà spirituale. I concetti di tempo, di futuro e di passato
improvvisamente cambiano e sperimenterai un incomparabile nuovo livello di stabilità
e knowingness che ti rimarrà per questa e per le future vite.” (Rivista Source 99:21)
La differenza tra questa esperienza di libertà e onniscienza, da un lato, e la comune esperienza
dell’uomo, dall’altro, è chiara. Inoltre, la dottrina di Scientology sostiene che colui che segue
la via stabilita può raggiungere l’esperienza dell’“esteriorizzazione” in cui il thetan (spirito)
lascia il corpo ed esiste in una forma indipendente dalla carne. Subito dopo l’esteriorizzazione
la persona sarebbe in grado di vedere senza usare gli occhi del corpo, udire senza usare le
orecchie, sentire senza le mani, raggiungere la certezza di essere se stesso (il thetan) e non il
suo corpo. Secondo Scientology, attraverso l’esteriorizzazione del thetan diventa ovvio che
lo spirito è immortale ed è dotato di capacità che superano quelle che si potrebbero predire
facendo un comune ragionamento:
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“Il thetan è capace di lasciare il corpo e di esistere indipendentemente da esso. Una
volta esteriorizzata, la persona riesce a vedere senza gli occhi del corpo, a udire senza
orecchie e a sentire senza usare le mani. In precedenza, l’Uomo aveva compreso ben
poco di questa separazione dalla propria mente e dal proprio corpo. Scientology,
dando la possibilità a una persona di esteriorizzarsi, le consente di raggiungere la
certezza di essere se stessa e non il proprio corpo.” (Che Cos’è Scientology? 1992:147)
Riassumendo, come il gran numero di religioni che costituiscono a livello internazionale il
“fermento religioso” degli ultimi decenni (le religioni di origine orientale, il Pentecostalismo
e le religioni afro-americane, tra le altre), le esperienze religiose che non sono né comuni né
quotidiane hanno un ruolo centrale in Scientology. Come nelle altre religioni, tali esperienze
sono da un lato motivate, regolate e interpretate dalla dottrina e dall’altro vengono considerate
come prova della correttezza della visione cosmica sostenuta dal gruppo. Perciò, Scientology
rientra nelle definizioni sostanziali di religione attualmente in uso nelle scienze sociali.
II.
Scientology e le
Definizioni Comparative di Religione
Alcuni autori hanno affrontato la questione della definizione di religione distinguendola da
altri sistemi di significato (è implicito che tali corpi siano di pensiero o di una tradizione teorica
che fornisca il significato alla realtà e all’esperienza di vita). Quindi, per esempio, Stark e Gluck
(1965) distinguono ciò che sono “prospettive umanistiche” – che costituiscono tentativi di
rendere importante la vita dell’uomo – dalle religioni che, al contrario, asseriscono di aver
scoperto o costruito vie per scoprire il vero significato della vita. La differenza tra alcuni e altri
sistemi è che nel caso delle prospettive umanistiche si ha cura di concedere intenzionalmente
vita a un significato concordato e relativamente privo di volontà; nel secondo si presume
che lo stesso abbia un significato pre-esistente a quello che il singolo uomo o gruppo sociale
desidera dargli e che è possibile concordare con il significato stabilito. Su questo soggetto,
Reginald Bibby dice:
“Le prospettive religiose sottintendono la possibilità che la nostra esistenza abbia un
significato che precede quello che noi esseri umani decidiamo di dargli. Viceversa,
la prospettiva umanistica lascia da parte la ricerca del significato dell’esistenza,
preferendogli una nuova preoccupazione, quella dell’assegnazione di un significato
all’esistenza.” (Bibby 1983, 103)
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Da questa prospettiva, chiedere se Scientology è una religione equivale a esaminare con cura
se essa postula un significato per la vita dell’uomo che pre-esista e venga considerato vero e
immutabile. In relazione a questo punto possiamo notare che, secondo Scientology, l’uomo è
definito come un essere spirituale. Si afferma che l’uomo non ha uno spirito ma quello spirito
è ciò che l’individuo veramente è. Questo spirito viene chiamato “thetan”, un nome preso
dalla lettera greca theta. Si asserisce che l’individuo esiste in quanto se stesso come essere
spirituale. La capacità artistica, la forza d’animo della persona e il suo carattere individuale
sono tutte manifestazioni della natura spirituale dell’individuo. Il thetan è la persona stessa.
Secondo Scientology, l’uomo è composto di un corpo, una sostanza o composto fisico
organizzato; una mente che consiste di immagini, registrazioni di pensieri, conclusioni,
decisioni, osservazioni e percezioni; e il thetan. Il thetan è concepito come il creatore delle cose.
Ha animazione e vita anche senza la mente e il corpo e usa la mente come sistema di controllo
tra egli stesso e l’universo fisico. Gli Scientologist sostengono che l’uomo è un thetan e il thetan
è la fonte di tutta la creazione, è immortale ed è la vita stessa, con creatività potenzialmente
infinita e, sebbene non faccia parte dell’universo fisico, ha la capacità potenziale di controllare
questo universo composto di materia, energia, spazio e tempo.
D’altro canto, Scientology asserisce esplicitamente che l’addestramento nella sua dottrina
fornisce una comprensione dell’uomo, delle sue potenzialità e delle difficoltà con cui si trova
alle prese, cosa che va molto al di là di ciò che viene insegnato nelle scienze umanistiche o
sociali. Grazie alla conoscenza dei principi di Scientology, la persona riuscirebbe a capire, per
esempio, perché alcune persone hanno successo mentre altre falliscono, perché un uomo è
felice mentre un altro no, e perché alcune relazioni sono stabili e altre invece vanno a rotoli.
L’addestramento di Scientology permetterebbe, a una persona che si applicasse, di conoscere i
misteri della vita e ottenere un’assoluta comprensione della sua natura immortale. Per mezzo
degli insegnamenti di L. Ron Hubbard disseminati dalla Chiesa, l’individuo può raggiungere
lo sviluppo di tutte le sue capacità attraverso le “Otto dinamiche” postulate nella sua visione
cosmica. Queste dinamiche, o aree attraverso cui l’attività umana si esprime, sono:
1. L’individuo; 2. Famiglia e sesso; 3. Gruppi; 4. Umanità; 5. Tutte le forme viventi; 6.
L’universo fisico; 7. Spiritualità; e 8. L’infinito o l’Essere Supremo. (Scientology 0-8: Il
Libro dei Fondamenti, pagine 83-93)
L’intento degli insegnamenti della Chiesa è aumentare il livello di consapevolezza dell’individuo
in modo che possa controllare e influenzare tutte le dinamiche della vita.
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Riassumendo, come la maggior parte delle religioni, Scientology sostiene di aver rivelato il
mistero della vita. Non propone un significato arbitrario della vita dell’uomo, ma sostiene
di aver scoperto il vero significato. Nel farlo, si differenzia dalle prospettive umanistiche:
non propone né suggerisce norme e valori etici per dare un significato alla vita umana.
Al contrario, sostiene di sapere veramente che cos’è l’uomo e qual è il significato della sua
vita. Allo stesso tempo, e nonostante l’uso di un vocabolario simile alle scienze, la si
può differenziare chiaramente da queste, dato che essa non intende descrivere come
succedono le cose, non formula domande né presenta ipotesi per opporsi ad esse e alla
fine modificarle. Piuttosto, sostiene di aver scoperto le vere cause e invita la persona a
condividere la suddetta conoscenza.
III.
Scientology e le
Definizioni Funzionali di Religione
Un’altra classe di definizioni descrive la religione dalle conseguenze che essa ha in altre aree
della vita. Le prime definizioni funzionali di religione apparvero nell’opera di Emile Durkheim
e sottolineano i sentimenti di solidarietà che le cerimonie religiose evocano e i suoi effetti
sulla coesione sociale e l’unità della collettività. Queste definizioni sono state criticate perché,
da un lato, esistono spesso molteplici religioni nella stessa società che mettono in dubbio la
funzione coesiva della religione per la comunità nella sua interezza e, dall’altro, altri simboli
e riti non religiosi, come quelli che appartengono a una nazione, a uno stato o a un gruppo
etnico, possono svolgere la stessa funzione di creare legami di solidarietà e di sentimento di
collettività.
In effetti, un certo numero di sociologi ora definiscono la religione dalle sue conseguenze
non nella vita sociale ma nella vita personale degli individui. Questi autori definiscono
una religione come “una combinazione di forme e atti simbolici che mettono in relazione
l’individuo con le condizioni fondamentali della sua esistenza” (Bellah 1964:358) oppure come
“un sistema di credenze e pratiche attraverso le quali un gruppo di persone affronta i problemi
fondamentali della vita” (Yinger 1970:7). Tali problemi fondamentali includerebbero: la
percezione dell’ingiustizia, l’esperienza della sofferenza e la consapevolezza di cui la vita
difetta in termini di significato e scopo. Le religioni propongono due tipi di risposte a
tali problemi dell’umanità. Da un lato, offrirebbero delle loro spiegazioni dandogli un
significato. Dall’altro, proporrebbero metodi e programmi di azione diretti a superare
questi problemi.
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Dalla corrente prospettiva funzionalista, una religione è perciò una combinazione di credenze
che danno un significato ai problemi fondamentali quali l’ingiustizia, la sofferenza e la ricerca
del significato della vita e una combinazione di pratiche attraverso le quali tali problemi
vengono affrontati con l’intento di superarli. Chiedersi se Scientology rientri in questa
definizione equivale perciò a esaminare con cura se essa presenta una combinazione di
pratiche al fine di superare questi problemi fondamentali della vita e un sistema di credenze
che servano a spiegarle.
Sotto questo aspetto, è possibile osservare, in primo luogo, che la pratica centrale di Scientology,
l’auditing, viene infatti presentata come un modo per superare la sofferenza. Si afferma che,
tramite un’attiva e volontaria partecipazione nell’auditing, migliorerà la propria abilità di
far fronte ai problemi dell’esistenza, di risolverli e raggiungere ogni volta più alti livelli di
consapevolezza e benessere. I servizi di Scientology sono intesi a innalzare l’individuo fino
al punto in cui sia in grado di mettere in ordine i fattori della propria vita e risolvere i propri
problemi. Secondo Scientology, le tensioni della vita fanno fissare l’attenzione dell’individuo
sul mondo materiale, riducendo la consapevolezza di se stesso come essere spirituale e del
suo ambiente. Questa riduzione di consapevolezza avrebbe come conseguenza il manifestarsi
di problemi, ad esempio difficoltà a relazionarsi con gli altri, sofferenza, malattia e infelicità.
L’obiettivo di Scientology è invertire la riduzione di consapevolezza, aprendo gli occhi
all’individuo. Essa perciò propone soluzioni ai problemi fondamentali della vita per mezzo
di procedure che fanno aumentare nell’individuo la sua consapevolezza e libertà e riabilitano
la sua onestà, potere e capacità fondamentali. Gli individui che sono più consapevoli e svegli
avranno una migliore comprensione e una maggiore abilità di occuparsi della propria vita.
Tramite l’auditing e l’addestramento in Scientology, le persone sapranno che la vita è qualcosa
di valore e che potrebbero vivere vite soddisfacenti in armonia con gli altri.
Scientology postula che per mezzo della sua pratica e addestramento le persone si liberano dalla
sofferenza, ad esempio dalle proprie paure irrazionali e malattie psicosomatiche, diventano più
calme, hanno un maggior equilibrio, sono più energiche e comunicative, mettono in ordine
e ravvivano le loro relazioni con gli altri, raggiungono le loro mete personali, eliminano i
propri dubbi e impedimenti e acquisiscono certezza e sicurezza in se stesse, provano gioia
e comprendono chiaramente come raggiungere la felicità. Ricapitolando, Scientology si
presenta come un mezzo per superare la sofferenza e le inegualianze di capacità individuali.
Un altro degli elementi che viene incluso nelle attuali definizioni funzionali di religione è
l’assegnare un significato o una spiegazione ai problemi fondamentali della vita. Spiegando i
motivi della sofferenza umana, la maggior parte delle religioni alleviano in modo indiretto le
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tensioni che una tale sofferenza produce. Per i discepoli di tali religioni, i problemi della vita
vengono percepiti di meno in quanto, acquisendo un significato, questi problemi diventano
assurdi, ingiusti e inesplicabili. Le spiegazioni dottrinali della sofferenza forniscono allo
stesso tempo un fondamento per la giustificazione di pratiche religiose intese a superare tale
sofferenza: il postulare le cause dei problemi della vita può essere considerato come la base
per lo sviluppo di programmi di azioni per superarle.
In questo aspetto si può osservare che Scientology propone anche le risposte alla sofferenza
umana dandone una spiegazione. La dottrina di Scientology ne parla in modo particolare
descrivendo i motivi della sofferenza. Secondo questa dottrina, l’individuo è fondamentalmente
buono e felice e i motivi della sofferenza si trovano nella “mente reattiva”, composta di “engram”,
che viene chiaramente differenziata dalla mente analitica. In Dianetics: La Tesi Originale, il
fondatore, L. Ron Hubbard, afferma:
“L’uomo non è un animale reattivo. Egli è capace di auto-determinazione. Ha forza
di volontà. Di solito possiede un’elevata capacità analitica. È razionale ed è felice e
integrato solo quando è la propria personalità fondamentale.
Lo stato più desiderabile per un individuo è la completa auto-determinazione. …
La mente reattiva consiste di una raccolta di esperienze ricevute durante un momento
non analitico, che contiene dolore e antagonismo, reale o ritenuto tale, per la
sopravvivenza dell’individuo. ...
Quando lesioni o malattie soppiantano la mente analitica, producendo quella che
è comunemente nota come ‘incoscienza’, e quando sono presenti dolore fisico e
antagonismo alla sopravvivenza dell’organismo, l’individuo riceve un engram. ...
Rimuovendo dalla mente reattiva il suo contenuto doloroso passato, la mente analitica
può essere posta completamente al comando dell’organismo.
Nel momento in cui un uomo o un gruppo entrano in possesso di questa capacità,
entrano anche in possesso di auto-determinazione. Fintantoché possiederanno una
mente reattiva, le irrazionalità persisteranno.” (Hubbard, pagine 34, 39, 40, 72)
In Scientology, perciò, l’essere umano è fondamentalmente buono, felice e integrato e l’origine
della sua infelicità si trova negli engram. Quindi, la pratica dell’auditing si propone come
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l’unico mezzo appropriato per rimuovere gli engram dell’individuo e permettergli di diventare
un “Clear”, ovvero di ritornare al suo stato di “individuo fondamentale”. Entrambi i termini
significano “il sé non aberrato con una completa integrazione e in uno stato di massima
razionalità. Un Clear è colui che, attraverso la terapia, è diventato l’individuo fondamentale.
... L'individuo fondamentale reagisce invariabilmente con prontezza in tutte le dinamiche ed
è fondamentalmente buono. ... Le virtù dell’individuo fondamentale sono innumerevoli. I
suoi vizi e le sue drammatizzazioni distruttive intenzionali sono inesistenti. È cooperativo,
costruttivo e dotato di scopo. In breve, egli rasenta da vicino quello che l’Umanità considera
un ideale. Tutto ciò fa necessariamente parte delle conoscenze operative di un auditor, poiché
ogni deviazione da tale ideale denota l’esistenza di aberrazione e tali deviazioni sono innaturali
e imposte e non fanno parte dell’auto-determinazione dell’individuo.” (Hubbard, pagine 33-34)
Riassumendo, Scientology fornisce una risposta alla sofferenza umana dando, come la maggior
parte delle tradizioni religiose, una spiegazione e postulando, da questa spiegazione, un mezzo
per risolverla. La spiegazione della sofferenza umana si trova negli “engram”. Gli engram
vengono descritti come sconosciute immagini mentali potenti e influenti dotate di massa
ed energia. La principale soluzione proposta per superare la sofferenza consiste nella pratica
dell’auditing, che permette l’individuazione e la conquista degli engram. L’auditing viene
presentato come un modo per superare la sofferenza poiché si postula che, per mezzo dell’attiva
e volontaria partecipazione dell’individuo, egli riuscirà a migliorare la propria capacità di far
fronte ai problemi della propria esistenza, risolverli e raggiungere continuamente superiori
livelli di consapevolezza e di benessere spirituale.
Inoltre, Scientology fornisce una risposta all’esperienza dell’ingiustizia quando percepita come
ineguale distribuzione delle capacità tra gli uomini, postulando che la perdita delle capacità è
dovuta, perlomeno in parte, alle trasgressioni e irresponsabilità del passato. Allo stesso tempo
essa fornisce una soluzione a questa perdita presentandosi come un modo per ricuperare
queste capacità. In aggiunta, Scientology fornisce una risposta all’esperienza di una vita priva di
significato e all’esperienza della morte postulando che l’uomo è un essere spirituale immortale
le cui esperienze si estendono al di là di una vita e affermando che la morte è una transizione
attraverso cui l’individuo crea il suo passaggio mentre continua ad essere consapevole. Come
affermato dalla Chiesa di Scientology:
“È inutile dire che l’etica rappresenta un argomento che lo Scientologist prende molto sul
serio. Nel salire lungo il Ponte e nel diventare sempre più se stesso, egli diventa anche
più etico, rendendosi anche conto, però, che si tratta di una questione di responsabilità
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personale che va ben oltre la vita attuale. Perché, a differenza del materialista che vede
nella morte la fine della vita, della coscienza e della responsabilità, lo Scientologist
interpreta la morte come una transizione durante la quale l’individuo porta con sé il
suo passato, un passato di cui dovrà sempre render conto.
Egli sa anche che le capacità che sta riacquistando sono state in parte perdute a causa di
trasgressioni e irresponsabilità. In tal modo, l’onestà, l’integrità, la fiducia e l’interesse
nei confronti dei propri simili, vanno ben al di là delle semplici parole: costituiscono
dei principi ai quali ispirare il proprio vivere.” (Il Manuale di Scientology, lxxxviii)
Ne risulta che Scientology rientra nel concetto di religione come viene correntemente definito
da una prospettiva funzionalista, costituendo una raccolta di credenze per mezzo delle quali
un gruppo di persone fornisce un significato ai problemi fondamentali quali l’ingiustizia, la
sofferenza e un insieme di pratiche mediante le quali si sta di fronte a tali problemi e s’intende
superarli.
IV.
Scientology e le
Definizioni Analitiche di Religione
Un’altra delle forme in cui la religione viene correntemente definita nelle scienze sociali
è in modo analitico, ovvero descrivendola secondo i differenti modi in cui la religione
si manifesta. Da questa prospettiva si considera esista un notevole consenso tra tutte le
religioni riguardo alle forme per mezzo delle quali la persona religiosa esprime la propria
religiosità, per cui diventa possibile stabilire quegli aspetti che costituiscono tale religiosità.
Questi aspetti includono:
a) Condividere le credenze che costituiscono il corpo della dottrina del gruppo;
b) Partecipare ai riti e agli atti di devozione; c) Sperimentare un contatto diretto
con la realtà suprema; d) Acquisire le informazioni religiose ed e) Sperimentare i
cambiamenti o i risultati nella vita quotidiana derivati da altri aspetti della religiosità
(Stark e Gluck 1985).
Da questo punto di vista, chiedere se Scientology è una religione equivale a esaminare con
cura se la Chiesa di Scientology come istituzione si aspetta che i suoi seguaci siano religiosi,
ovvero che manifestino la religiosità in modi differenti che vengano considerati universali.
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IV.I. Condividere un Corpo di Dottrina
Si è affermato che le istituzioni religiose si aspettano che i loro seguaci condividano i loro
principi dottrinali. (Stark e Gluck 1985:256) In proposito, si può osservare che la Chiesa di
Scientology propone un insieme di principi correlati, chiaramente strutturati, così che i suoi
seguaci acquisiscano il suo corpo di dottrina. In effetti, la pratica di Scientology è formata,
in parti uguali, dall’auditing e dall’addestramento nei suoi principi. La Chiesa afferma che
mentre l’auditing permette di vedere come succede qualcosa, l’addestramento insegna perché.
Il materiale usato nei corsi di addestramento consiste di libri, pubblicazioni, film e conferenze
registrate del fondatore della Chiesa che vengono studiati in un ordine predisposto. Questo
materiale equivale alle scritture delle religioni tradizionali: non viene né interpretato né
spiegato. Al contrario, si pone molta attenzione che il discepolo riceva la parola del fondatore
nella sua “forma pura”. Gli Scientologist credono che il signor Hubbard abbia trovato un’esatta
e funzionale via verso la salvezza spirituale: se il seguire una delle procedure del fondatore
di Scientology non porta ai risultati aspettati, è perché non è stata compresa o applicata
correttamente. Quindi, non viene considerata la possibilità che possa esistere un errore nella
versione originale della parola del signor Hubbard.
Coloro che dirigono l’addestramento in Scientology vengono chiamati “supervisori” e sono
riconosciuti come esperti della tecnologia di studio e abili a trovare e risolvere gli ostacoli che
lo studente potrebbe incontrare. Il ruolo del supervisore viene anche definito come inteso ad
assicurare che la dottrina venga correttamente trasmessa e non produca versioni differenti
o interpretazioni divergenti. Il supervisore non tiene conferenze né propone agli studenti la
propria versione del soggetto. È scrupolosamente proibito al supervisore proporre qualsiasi
tipo di interpretazione verbale dei materiali per prevenire qualsiasi alterazione dell’originale.
IV.II. Partecipazione ai Rituali
e agli Atti di Devozione
Un’altra delle forme con le quali le religioni sembrano aspettarsi che i loro seguaci dimostrino
la loro religiosità è mediante la partecipazione ai rituali e agli atti di devozione. Sotto questo
aspetto, è possibile osservare in primo luogo che la Chiesa di Scientology celebra gli stessi
rituali di altre istituzioni religiose come le funzioni domenicali, i matrimoni, i funerali e i
battesimi per i bambini appena nati.
Comunque, queste non sono le uniche attività che sono ritualmente strutturate in Scientology.
L’auditing, la pratica centrale di Scientology, è un’attività rituale nel senso dato da un antropologo
a questo termine: una procedura molto strutturata che corrisponde a regole rigorose che viene
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ripetuta in modo meticoloso. Infatti, l’auditing viene realizzato per mezzo di una serie di passi
stabiliti con cura sviluppati dal fondatore della Chiesa che vanno seguiti senza variazioni. Per
la Chiesa di Scientology, l’auditing richiede una via precisa, un percorso esatto per raggiungere
stati superiori di consapevolezza. L’auditing viene definito come un’attività precisa, compilata
in modo preciso e sistematico che segue esatte procedure:
“L’auditing utilizza i procedimenti: una precisa serie di domande o istruzioni dati da un
auditor alla persona per aiutarla a scoprire cose su se stessa e a migliorare la propria
condizione. I procedimenti di auditing sono tantissimi e diversi fra loro e ciascuno migliora
la capacità dell’individuo di stare di fronte e di occuparsi di parte della sua esistenza.
Qualsiasi procedimento termina quando se ne raggiunge l’obiettivo specifico e a quel
punto se ne può iniziare un altro, indirizzato a un differente aspetto della vita della persona.
Si potrebbe concepire un numero pressoché infinito di domande, che siano o meno
d’aiuto a una persona. Ciò che si è ottenuto in Dianetics e in Scientology è che
L. Ron Hubbard ha individuato le esatte domande e le esatte istruzioni che portano
invariabilmente a un miglioramento.” (Che Cos’è Scientology? 1992:156)
Si può quindi osservare che l’auditing è un rituale preciso e la partecipazione ripetuta a questo
rituale è una condizione perché un individuo venga considerato uno Scientologist.
IV.III. Esperienza Diretta della Realtà Suprema
È stato suggerito che la maggior parte delle religioni tradizionali si aspetta che i suoi seguaci
raggiungano in certi momenti una più o meno diretta esperienza della realtà suprema. Questa
dimensione di religiosità si collega alle definizioni sostanziali di religione e ci siamo espressi
su questo nell’analizzare le definizioni sostanziali di religione. Abbiamo quindi menzionato
che le esperienze religiose che non sono né ordinarie né quotidiane hanno un ruolo centrale in
Scientology. Come nelle altre religioni, tali esperienze vengono conformemente incoraggiate e
interpretate secondo le dottrine della religione e vengono anche utilizzate come dimostrazione
della correttezza della visione cosmica del gruppo.
Scientology si presenta come una via graduale, chiaramente definita e certa per migliorare
la consapevolezza, guidando gli individui da una condizione di cecità spirituale alla felicità
dell’esistenza spirituale. Promette ai suoi seguaci che una tale aumentata consapevolezza
permetterà loro, alla fine, di diventare consapevoli della propria immortalità, conseguire
la libertà totale, l’onniscienza e comprendere in modo diretto il significato della vita, della
morte e dell’universo.
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Le mete dichiarate di Scientology sono quelle di conseguire una completa e totale riabilitazione
delle innate abilità dell’individuo come essere spirituale immortale. Tali abilità lo metterebbero
a punto causa, con piena conoscenza su materia, energia, spazio, tempo, pensiero e vita.
Raggiungendo questo stato, l’individuo sarebbe in grado di una diretta comprensione
dell’infinito:
“A livello di Thetan Operante ci si occupa della personale immortalità dell’individuo
come essere spirituale. Ci si occupa del thetan stesso in relazione all’eternità; non
dell’eternità che è alle sue spalle, ma dell’eternità che sta davanti a lui.” (Che Cos’è
Scientology? 1992:222)
Possiamo perciò notare che la Chiesa di Scientology si aspetta che i suoi seguaci, con la loro
partecipazione alle sue pratiche e addestramento nelle sue dottrine, ottengano un graduale
miglioramento della consapevolezza che da ultimo si tradurrà in un’esperienza diretta della
realtà suprema.
IV.IV. Conoscenza Religiosa
Le definizioni analitiche di religione sostengono che le istituzioni religiose si aspettano che i
loro seguaci abbiano un po’ di informazioni sui postulati fondamentali della loro fede, i suoi
riti, le sue scritture e tradizioni. In relazione a questa aspettativa, notiamo che la pratica di
Scientology consiste in parti uguali di auditing e addestramento. L’impegno che ci si aspetta
dai suoi seguaci include che acquisiscano conoscenza delle sue principali dottrine. Sotto
questo aspetto, la Chiesa afferma:
“Grazie all’auditing, una persona diventa libera. Questa libertà, tuttavia, deve essere
incrementata dalla conoscenza di come rimanere liberi. Scientology contiene nei
propri assiomi l’anatomia della mente reattiva e l’insegnamento e la conoscenza
tecnica indispensabili per affrontare e controllare le leggi della vita. La pratica di
Scientology è quindi formata, in parti uguali, dall’auditing e dall’addestramento sui
principi di Scientology, che includono la tecnologia relativa di applicazione. Conoscere
i meccanismi, attraverso i quali la libertà spirituale può essere perduta, è già di per sé
una libertà e mette nella condizione di non subire la loro influenza.
L’auditing permette di vedere in che modo qualcosa è accaduto, l’addestramento insegna
il perché.” (Che Cos’è Scientology? 1992:164)
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Si può perciò notare che, come nella maggior parte delle tradizioni religiose, impartire gli
insegnamenti del movimento è considerato in modo favorevole dalla Chiesa di Scientology.
L’acquisizione delle informazioni religiose viene assicurata dalla stessa dottrina per mezzo
della ricompensa simbolica per coloro che la afferrano: chiunque acquisisca la conoscenza
dei suoi principi può controllare le leggi della vita ed essere libero dai pericoli che minacciano
la sua libertà spirituale.
IV.V. Influenza nella Vita Quotidiana
È stato notato che la maggior parte delle istituzioni religiose si aspettano che le loro credenze
religiose, la partecipazione ai rituali, l’esperienza religiosa e la conoscenza delle dottrine
principali, esercitino un’influenza nelle vite di ogni giorno dei loro seguaci. Come illustrato
descrivendo le definizioni funzionali di religione, Scientology postula che, per mezzo della sua
pratica e addestramento, le persone liberino se stesse dalle paure irrazionali e dalle malattie
psicosomatiche, diventino più calme, ottengano un equilibrio migliore, energia, comunichino
meglio, mettano in ordine e ravvivino le loro relazioni con gli altri, conseguano le mete
personali, eliminino i loro dubbi e impedimenti acquisendo fiducia in se stessi, sentano gioia
e capiscano chiaramente come raggiungere la felicità.
Un altro cambiamento che la Chiesa di Scientology si aspetta dai suoi seguaci è che diventino
auditor e aiutino gli altri a cambiare le condizioni che loro desiderano migliorare:
“C’è una grande necessità di auditor, visto che gli individui possono essere salvati
soltanto uno alla volta. A differenza di altri culti, questa salvezza in Scientology si
realizza in definitiva attraverso il rapporto tra due sole persone: l’auditor e il preclear.
Molti Scientologist si addestrano per diventare auditor e chiunque desideri aiutare
il prossimo può fare altrettanto. Non meno importante è il fatto di poter acquisire la
capacità di occuparsi della vita più di quanto si sia mai ritenuto possibile. Non esiste
un proposito più meritevole del voler aiutare gli altri e per realizzare tale scopo non
v’è strada migliore del diventare auditor. Gli auditor applicano ciò che hanno imparato
per aiutare gli altri con l’auditing e per cambiare le condizioni ovunque ritengano sia
necessario un miglioramento.
Questa è la missione dello Scientologist che si è addestrato, ed è sulla sua comprensione,
sulla sua sollecitudine e sulla sua abilità che poggiano i sogni di un mondo migliore.”
(Che Cos’è Scientology? 1992:169)
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Si può osservare perciò che, come la maggior parte delle istituzioni religiose, la Chiesa di
Scientology si aspetta che condividere le sue credenze, partecipare ai suoi rituali, sperimentare
in modo diretto la realtà suprema e la conoscenza delle sue principali dottrine, eserciterà
un’influenza nelle vite di ogni giorno dei suoi seguaci. Questa influenza include il miglioramento
della capacità di occuparsi della propria vita, il miglioramento delle proprie capacità e una
migliorata disposizione e abilità ad aiutare gli altri.
Riassumendo, si può osservare che la Chiesa di Scientology si aspetta che i propri seguaci
siano persone religiose, nel senso che le definizioni analitiche di religione danno a questo
termine. Infatti, essa fornisce un sistema di riferimento, così che i suoi seguaci possano
condividere le sue dottrine principali e si aspetta che coloro che partecipano raggiungano
un’esperienza diretta della realtà suprema, acquisendo informazioni sui principi della loro
fede e sperimentandone l’influenza esercitata nelle loro vite di ogni giorno. Perciò, in base
alle definizioni analitiche di religione, la Chiesa di Scientology è un’istituzione religiosa,
poiché le sue aspettative in relazione ai suoi seguaci corrispondono a ciò che tali istituzioni
si aspettano dagli individui religiosi.
V.
Scientology e
le Definizioni Emiche di Religione
Il punto di vista “emico” in antropologia è quello che dà attenzione alla classificazione delle
idee di coloro che partecipano ad una determinata cultura. Questo è il contrario del punto di
vista “etico”, che è quello che deriva dalle classificazioni concettuali di una delle teorie delle
scienze sociali. Fino a questo punto abbiamo utilizzato definizioni di religione prese dal
punto di vista teorico, ovvero, dal punto di vista di sociologi che partecipano alla corrente
trattazione che riguarda ciò che è una religione e quali sono le sue caratteristiche. In questa
sezione considereremo il punto di vista emico dei partecipanti nella società.
Chiedere se Scientology è una religione dal punto di vista emico equivale a chiedere se viene
considerata come tale in specifici contesti culturali in cui essa conduce le sue attività. Dato
che la Chiesa di Scientology è un’istituzione internazionale, questi contesti si trovano in
molti paesi. Dato che si parla di società complesse, ciò include numerosi sottogruppi: gli
Scientologist stessi, le istituzioni governative e gli studenti di soggetti religiosi sono inclusi
tra coloro che hanno fatto una dichiarazione pubblica su questo soggetto.
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In primo luogo, è possibile osservare che gli Scientologist stessi presentano Scientology come
una religione nei loro scritti e documenti pubblici. (Vedere per esempio il volume Che Cos’è
Scientology? 1993:1, 7, 141, 147; LRH Book Compilations di Che Cos’è Scientology? 1994:iii.)
Per quanto riguarda le istituzioni governative, Scientology è risultata essere, ai fini legali e di
esenzione fiscale, una religione nei paesi in cui ha realizzato le sue attività. Le organizzazioni
governative che hanno esplicitamente dichiarato che Scientology è una religione includono:
Organizzazioni della Sezione Esecutiva:
Ministero dell’Istruzione e della Cultura della Baviera, 1973; Dipartimento di Stato
degli Stati Uniti, 1974; Ente per la Sicurezza Sociale di Angers, Francia, 1985; Ufficio
Nazionale dell’Immigrazione e Servizio di Naturalizzazione, Stati Uniti, 1986; Distretto
di Schöneberg, Berlino, Germania, 1989.
Organizzazioni Fiscali:
Dipartimento dell’Amministrazione e delle Finanze di Zurigo, Svizzera, 1974;
Dipartimento delle Tasse della Florida, Stati Uniti, 1974; Ufficio delle Tasse Australiano,
1978; Amministrazione Fiscale della California, 1981; Dipartimento delle Tasse e
Dogane del Canada, 1982; Servizio delle Tasse di Pau, Francia, 1987; Ispettore delle
Imposte sulle Società, Amsterdam, Olanda, 1988; Commissione delle Tasse dello Utah,
Stati Uniti, 1988; Commissione delle Tasse di New York City, Stati Uniti, 1988; Ufficio
Federale delle Finanze, Germania, 1990; Commissione Tributaria di Monza, Italia,
1990; Commissione Tributaria di Lecco, Italia, 1991; Ufficio del Fisco degli Stati Uniti,
1993; Dipartimento dello Sviluppo dell’Impiego della California, Stati Uniti, 1994.
Corpi Giudiziali:
Corte d’Appello di Washington, D.C., Stati Uniti, 1969; Tribunale Distrettuale
della Colombia, Stati Uniti, 1971; Tribunale di St. Louis, Missouri, Stati Uniti, 1972;
Tribunale australiano di Perth, Australia, 1970; Tribunale Distrettuale di Stoccarda,
1976; Tribunale di Monaco, Germania, 1979; Corte d’Appello di Parigi, 1980; Corte
d’Appello dello Stato dell’Oregon, 1982; Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti di
Washington, 1983; Corte d’Assise del Massachusetts, 1983; Ufficio del Ministro della
Giustizia dell’Australia, 1973; Corte Suprema dell’Australia, 1983; Tribunale Distrettuale
della California centrale, Stati Uniti, 1984; Corte d’Appello di Vancouver, 1984;
Tribunale Distrettuale di Stoccarda, Germania, 1985; Corte d’Appello di Monaco,
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Germania, 1985; Tribunale di Padova, Italia, 1985; Tribunale di Bologna, Italia, 1986;
Tribunale Regionale di Amburgo, Germania, 1988; Tribunale di Berlino, Germania,
1988; Tribunale di Francoforte, Germania, 1989; Tribunale di Monaco, Germania, 1989;
Tribunale di Hannover, Germania, 1990; Tribunale di Milano, Italia, 1991; Tribunale
Amministrativo di Amburgo, Germania, 1992; Corte d’Assise della Germania, 1992;
Tribunale di New York, 1994; Tribunale Tributario d’Italia, 1994; Tribunale distrettuale
di Zurigo, Svizzera, 1994; Corte Suprema d’Italia, 1995.
Infine, gli studi portati a termine da parte di sociologi di solito si riferiscono a Scientology
come una religione, considerandola parte di un gruppo crescente di nuovi movimenti religiosi.
Uno dei primi studi su Scientology, un articolo di Harriet Whitehead nel libro Religious
Movements in Contemporary America [Movimenti Religiosi dell’America Contemporanea],
la pone all'interno del “crescente gruppo di movimenti religiosi totalmente al di fuori della
tradizione giudeo-cristiana”. (1974:547)
In modo simile, la monografia di Roy Wallis, “The Road to Total Freedom: a Sociological
Analysis of Scientology [La Via alla Libertà Totale: Un’Analisi Sociologica di Scientology]”
(1977) che analizza lo sviluppo storico e le trasformazioni dottrinali e organizzative verificatesi
durante la transizione da Dianetics in Scientology, pone chiaramente l’oggetto dello studio
all’interno dei nuovi gruppi religiosi. Wallis considera Scientology particolarmente rispondente
alla domanda religiosa della società occidentale contemporanea, come Wilson affermava anni
dopo. L’enfasi dei benefici che i fedeli ricevono dalle loro pratiche religiose in questo mondo,
l’utilizzo di una particolare retorica e di un’organizzazione burocratica costruita in modo
razionale, riflettono i valori occidentali contemporanei, poiché “la razionalizzazione della vita
del mondo ha salvato le istituzioni, la cui salvezza viene ottenuta con il razionalismo.” (1976:246)
Frank Flinn, nella sua dissertazione “Scientology as Technological Buddhism [Scientology
come Buddismo Tecnologico]” inclusa nel volume Alternatives to American Mainline Churches
[Alternative alle Chiese Principali Americane], afferma che Scientology è “il più interessante
dei nuovi movimenti religiosi” (1983:89) perché essa “assomiglia moltissimo al Buddismo” (93).
In un capitolo del suo libro del 1990 The Social Dimensions of Sectarianism [Le Dimensioni
Sociali del Settarismo], Bryan Wilson afferma che Scientology sarebbe una “religione laicizzata”
e poi dimostra che rientra in un elenco di 20 elementi di solito caratteristici delle religioni,
suggerendo che “Scientology deve essere a tutti gli effetti considerata una religione e questo
riguardo agli insegnamenti metafisici che propone (e non perché descrive la sua organizzazione
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come una chiesa), ma è una religione che riflette molte delle preoccupazioni della società
contemporanea”. (1990:288) Completa la sua analisi chiedendo: “Se si dovesse proporre che
cosa sarebbe una religione moderna, forse Scientology non sembrerebbe appropriata nel
mondo laicizzato in cui opera, e da cui prende la parte maggiore della sua struttura organizzata
e delle sue preoccupazioni terapeutiche.” (1990:288)
Scientology è inclusa come uno dei gruppi passati in rassegna in alcuni dei più importanti libri
che studiano i nuovi movimenti religiosi: New Religious Movements: a Practical Introduction
[Nuovi Movimenti Religiosi: Un’Introduzione Pratica] del professor Eileen Barker (1992)
come pure nell’Encyclopedia of American Religions [Enciclopedia delle Religioni Americane]
e nell'Encyclopedic Handbook of Cults in America [Manuale Enciclopedico delle Sette in America]
di J. Gordon Melton (1992). Viene anche trattata, insieme ad altri nuovi gruppi religiosi, in
Cult Controversies: Societal Responses to the New Religious Movements [Controversie sulle
Sette: Risposte della Società ai Nuovi Movimenti Religiosi] di James Beckford (1985); in Cults,
Converts and Charisma: the Sociology of New Religious Movements [Sette, Proseliti e Carisma:
La Sociologia dei Nuovi Movimenti Religiosi] di Thomas Robbins (1991) e in L’Europa delle
Nuove Religioni di Massimo Introvigne e Jean-Francois Mayer (1993).
Riassumendo, adottando un punto di vista empirico, possiamo osservare che Scientology è
stata considerata una religione nei contesti culturali in cui ha realizzato le sue attività, il che
include le dichiarazioni di agenzie governative, da parte dei fedeli della Chiesa e di sociologi
che conducono studi sui nuovi movimenti religiosi.
VI.
Conclusioni
Come risultato dell’analisi intrapresa qui, possiamo concludere che Scientology è una religione
da tutte le prospettive che esistono nella corrente trattazione della definizione di questo termine
nelle scienze sociali e che abbiamo passato in rassegna in questo lavoro.
Come la maggior parte delle religioni che costituiscono a livello internazionale il “fermento
religioso” degli ultimi decenni (le religioni di origine orientale, il Pentecostalismo e le religioni
afro-americane, tra le altre), le esperienze religiose che non sono né comuni né quotidiane
hanno un ruolo centrale in Scientology. Proprio come nelle altre religioni, tali esperienze
sono in parte motivate, regolate e interpretate dalla dottrina e in parte vengono considerate
come prova della correttezza della visione cosmica sostenuta dal gruppo. Perciò, Scientology
rientra nelle definizioni sostanziali di religione attualmente in uso nelle scienze sociali.
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Ne risulta che Scientology rientra nel concetto di religione come viene correntemente definito
da una prospettiva funzionalista, costituendo una raccolta di credenze per mezzo delle quali
un gruppo di persone fornisce un significato ai problemi fondamentali quali l’ingiustizia, la
sofferenza e la ricerca del significato della vita ed in combinazione con le pratiche per mezzo
delle quali si sta di fronte a tali problemi e s’intende superarli.
Come la maggior parte delle religioni, Scientology sostiene di aver rivelato il mistero della vita.
Non propone un significato arbitrario della vita dell’uomo; sostiene di aver scoperto il vero
significato. Nel farlo, si distingue dalle prospettive umanistiche: non propone né suggerisce
valori e norme etiche per dare un significato alla vita umana; al contrario, sostiene di sapere
che cos’è veramente l’uomo e qual è il significato della sua vita. Allo stesso tempo e dato che
usa un vocabolario simile alle scienze, si differenzia chiaramente da queste, in quanto non
intende solo descrivere come succedono le cose, non formula domande né presenta ipotesi
per opporsi ad esse e alla fine modificarle ma asserisce di aver scoperto le vere cause, offrendo
di condividere la sua conoscenza. Perciò Scientology rientra nelle definizioni comparative
che descrivono una religione, distinguendola dalle prospettive umanistiche.
La Chiesa di Scientology si aspetta che i propri seguaci siano persone religiose, nel senso dato
a questo termine dalle definizioni analitiche di religione. Infatti, essa fornisce un sistema di
riferimento così che i suoi seguaci possano condividere le sue dottrine principali e si aspetta
che coloro che partecipano ad essa raggiungano un’esperienza diretta della realtà suprema,
acquisendo informazioni sui principi della loro fede e sperimentando i risultati nelle loro vite
di ogni giorno. Perciò, in base alle definizioni analitiche di religione, la Chiesa di Scientology
è un’istituzione religiosa, poiché le sue aspettative in relazione ai suoi seguaci corrispondono
a ciò che tali istituzioni si aspettano dagli individui religiosi.
Infine, adottando un punto di vista emico, possiamo osservare che Scientology viene considerata
una religione nella maggior parte dei contesti culturali in cui ha realizzato le sue attività, il che
include le dichiarazioni di agenzie governative, da parte dei fedeli della Chiesa e di sociologi
che conducono studi sui nuovi movimenti religiosi.
In questa dissertazione, abbiamo considerato la corrispondenza tra Scientology e le moderne
definizioni di religione impiegate nel campo delle scienze sociali. Comunque, Scientology
sembra anche rientrare nelle definizioni di religione considerate “classiche” sia in campo
antropologico che sociologico.
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Nel campo della sociologia, Max Weber, considerato il “padre” della sociologia della religione,
preferì non definire il termine (Weber 1964:1). Piuttosto, classificò in modo particolareggiato
le religioni note in un grande numero di tipi differenti divisi secondo un grande numero di
criteri. Scientology sembra corrispondere a un certo tipo di “religioni della salvezza” che
vengono presentate come una via verso la libertà dello spirito dalla reincarnazione o dal
ciclo di nascita e morte (Weber 1964:146). Tra le religioni della salvezza, Scientology sarebbe
classificata secondo il criterio di Weber tra quelle che:
• sono state scoperte da un profeta che ha fondato una dottrina per rendere possibile
la salvezza dell’umanità (Weber 1964:46)
• possiedono rituali sistematizzati in un corpo di esaurienti leggi della conoscenza che
richiedono un addestramento speciale (Weber 1964:154)
• affermano che si può raggiungere la salvezza per mezzo di uno sforzo religioso diretto
all’auto-perfezione (Weber 1964:156)
• hanno sviluppato una procedura intesa a raggiungere la consacrazione religiosa della
personalità (Weber 1964:156) e
• asseriscono che la consacrazione della personalità comporta l’acquisizione di poteri
sovrumani e la possibilità di realizzare azioni sovrumane (Weber 1964:157).
La corrispondenza tra Scientology e questo tipo di religione della salvezza specificato in
conformità con le categorie di Weber è chiaramente espressa nel seguente paragrafo di Che
Cos’è Scientology?:
“Contrariamente a coloro che insegnano che l’uomo non può migliorare e che tutto
ciò che ci si aspetta sono settant’anni in un corpo, esistono stati più alti di quelli di
un uomo mortale. Lo stato di OT esiste veramente e le persone possono ottenerlo.
Come ogni altro miglioramento in Scientology, lo si raggiunge in modo graduale. …”
“Nei livelli OT, alcuni miracoli della vita vengono completamente rivelati per la prima
volta. Uno di questi miracoli, e non certo il meno importante, è la consapevolezza
della propria immortalità e la libertà dal ciclo della nascita e della morte.
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La via è vera e chiaramente tracciata. Non bisogna fare altro che mettere un piede
sul primo piolo della scala, salire fino a Clear e poi percorrere il cammino verso l’alto
fino al livello di Thetan Operante.
L’auditing permette all’individuo di coprire la distanza da Homo sapiens, con le sue
droghe, i suoi dolori, i suoi problemi, turbamenti e paure, fino agli stati più alti e alla
libertà come essere spirituale. Tali stati sono ottenibili solo per mezzo dell’auditing.
Ma esistono veramente e sono ottenibili e ripristinano completamente un essere nel
suo potenziale nativo.” (Che Cos’è Scientology? 1992:222–223)
Nel campo dell’antropologia, la definizione di religione considerata più classica è quella di
Sir Edward Tylor che la descrive come “la credenza negli esseri spirituali” (Evans-Pritchard
1976: 14–15). In relazione a questa definizione, e come già dichiarato, la credenza centrale
di Scientology è che l’uomo è un thetan, ovvero un essere spirituale. A questo proposito, il
Manuale di Scientology dice ai suoi lettori:
“Tu sei un thetan, un essere spirituale. Tu non sei né i tuoi occhi, né il tuo cervello. Sei
tu. Tu non hai un thetan, qualcosa che mantieni separato da te. Tu sei un thetan. Non
dovresti dire “il mio thetan”. Dovresti dire: io.
Sebbene gran parte di quel che nei grandi insegnamenti filosofici viene considerato
una verità trovi una certa eco in Scientology, essa mette a disposizione qualcosa
d’interamente nuovo: una strada esatta attraverso la quale chiunque può riacquistare la
verità e la semplicità della propria individualità spirituale ...” (Il Manuale di Scientology
1994: iii)
Alejandro Frigerio, PhD
A Buenos Aires
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