FOLKCLUB
Via Perrone 3 bis – 10122 Torino –
tel 011537636 fax 0119554546
PROGRAMMAZIONE
I concerti iniziano alle ore 21.30
I minori di 30 anni hanno diritto ad uno sconto del 50% sul prezzo del biglietto
OTTOBRE
Giovedì e venerdì
Sabato
Sabato
7e8
9
16
Venerdì
Sabato
Giovedì
Venerdì
Sabato
22
23
28
29
30
GIAN MARIA TESTA Euro 25,00
ROBERTO TAUFIC (Brasile) Euro 15,00
ASSAGGI D’AUTORE con Elia Billoni, Paolo Saporiti,
Tiberio Ferracane, Debora Petrina Euro 10,00
GIOVANNI PALOMBO DUO Euro 15,00
SABA Euro 18,00
ERIC TAYLOR (USA) Euro 15,00
ROSSANA CASALE Euro 30,00
TSERENDAVAA (Mongolia) & HARMONIC VOICING (UK)
Euro 15,00 e 10,00
GIOVEDÌ 7 e VENERDÌ 8 OTTOBRE
GIANMARIA TESTA
In solo
CONCERTI ECCEZIONALI – GRANDE APERTURA DI STAGIONE
L'8 ottobre apre Piero Sidoti
Da quando, il lontano 27 dicembre del 2006, Gianmaria Testa si presentò per la prima volta sul
palco del FolkClub per presentare i suoi primi due dischi Montgolfières e Extra-Muros, 9 sono
state le occasioni di rivederlo in Via Perrone, con date doppie, triple e addirittura quadruple,
cper un totale che raggiunge i 20 concerti. E nessuna di queste è stata una data “qualunque”,
Gianmaria si è sempre presentato al FolkClub in occasioni speciali, dalle prime apparizioni tra
musica e poesia in coppia con Pier Mario Giovannone, ai Music Memorial Days dedicati a
Rambaldi e Cesaroni, dall'esordio del suo straordinario duo con Paolo Fresu, alla data
quadrupla del Natale 2008, con ospiti che spaziavano da Rita Marcotulli a Michele Di Mauro.
L'ultima realizzazione discografica di Testa è un disco live, registrato in perfetta solitudine
all'Auditorium Parco della Musica di Roma. E' una dimensione, quella del cantautore “nudo”,
che si presenta accompagnato soltanto dalla sua chitarra, particolarmente impegnativa e
dispendiosa, e lo è ancora di più in un posto intimo come il FolkClub, dove la vicinanza con il
pubblico rende tutto più intenso. E sarà proprio questo “solo”, ad aprire una stagione del
FolkClub che si presenta “senza rete” con il taglio dei contributi alla cultura che colpisce
pesantemente anche una delle realtà musicali e associative più importanti della città, e d’Italia.
Gianmaria Testa, cinquantadue anni, si è prima imposto in Francia e poi in Italia. Vincitore per due volte
(1993 e 1994) del Festival di Recanati, ha prodotto sette album (Montgolfieres, Extra-Muros, Lampo, Il
valzer di un giorno, Altre Latitudini, Da questa parte del mare e Solo) che lo hanno attestato tra i più
grandi autori dalla canzone europea di qualità. Ha collaborato con molti jazzisti italiani di successo (Rita
Marcotulli, Paolo Fresu, Gabriele Mirabassi, Enrico Rava, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli, Banda Osiris),
musicisti folk affermati (Riccardo Tesi), attori e scrittori controcorrente (Marco Paolini, Erri De Luca,
Michele Di Mauro), musicisti di tendenza (Fausto Mesolella degli Avion Travel).
Venerdì 8 apre il concerto Piero Sidoti, che sarà poi in concerto al FolkClub il 6 novembre.
SABATO 9 OTTOBRE
ROBERTO TAUFIC (Brasile)
una grande chitarra brasiliana
Con grande emozione Roberto Taufic presenta il suo primo album per chitarra solista nella
cave di via Perrone. Dopo anni di esperienze nei più diversi contesti musicali, il chitarrista e
compositore Roberto Taufic ha infatti dato alla luce il suo primo CD in solo, Eles & Eu:
interpretazioni di vari autori (Eles) e composizioni originali (Eu), espresse da sei magiche corde
attraverso le quali emerge una grande maturità artistica, combinazione fluida ed armoniosa di
suono, arrangiamento, tecnica ed improvvisazione. Con stile ritmico e giocoso ma allo stesso
tempo lirico e pieno de saudade, Eles & Eu traduce il labirinto emotivo di chi suona e lo
trasporta senza mediazioni in chi ascolta. Dai suoi brani originali al Brasile di Guinga, Chico
Buarque, Edu Lobo e Tom Jobim; dal jazz di Monk e Metheny alle note di Chopin, il timbro
delicato e caldo della chitarra punta senza fronzoli al cuore dell'emozione, senza mai perdere di
vista la centralità della comunicazione e la voglia di mettere i colori del suono al servizio del
dialogo tra artista e pubblico, nel rapporto tra strumento e musica.
Nato in Honduras da madre palestinese, Roberto cresce in Brasile e inizia il suo percorso musicale all’età
di 5 anni; cimentandosi con la musica tradizionale brasiliana al cavaquinho e alla chitarra; prima di
compiere 20 anni ha già calcato i palchi di diversi festival e inciso in diversi studi brasiliani, sia con il suo
gruppo Cantocalismo che con artisti di fama nazionale. Nel 1990 inizia l’avventura italiana di Roberto, che
partendo da Roma approda a Torino a metà degli anni ’90, dove fonda il gruppo Latin Touch insieme alla
cantante Simon Papa, il sassofonista Giancarlo Maurino e il percussionista Gilson Silveira. Negli anni a
seguire collabora sia live che in studio con artisti di varie estrazioni musicali come Gabriele Mirabassi,
Gianmaria Testa, Karl Potter, Michele Rabbia, Flavio Boltro, Ney Portilho, Miroslav Vitous, Gianni Coscia,
Patrizia Laquidara e molti altri. Nel 2003 viene pubblicato il suo primo lavoro discografico d'autore in
chiave jazz, Real picture, realizzato con musicisti della scena jazzistica italiana come Enzo Zirilli, Antonio
Zambrini, Paolo Porta e Alessandro Maiorino. Um abraço (2005), in duo con il sassofonista Giancarlo
Maurino, e Jogo de cordas (2006), in duo con il chitarrista Luigi Tessarollo, sono altre due sue produzioni
discografiche di particolare rilievo tra le numerose realizzate da Roberto fin dal 1988. Negli ultimi anni è
ospite di numerosi festival in tutta Europa e si esibisce con la cantante brasiliana Rosalia de Souza in vari
concerti in Italia, Russia, Polonia, Giappone, Spagna, Svizzera e Ucraina; in duo con la cantante italiana
Rosa Martirano, apre i concerti di George Benson, Noa e Mira Awad nel sud Italia. La Pink Label pubblica
il CD del duo Live in studio nel 2010. Il Guitar Master di Reichenberg del 2009 lo vede dividere il palco
con Ralph Towner, Larry Coryell e Fareed Haque; nello stesso anno viene pubblicato in Brasile il DVD Dois
Irmãos realizzato con il fratello Eduardo al pianoforte mentre è del 2010 il CD Contigo en la distancia,
registrato a Londra con Enzo Zirilli e Barbara Raimondi, dedicato alla musica sudamericana di matrice
spagnola. Ha una florida attività come didatta in Italia come in Brasile e come produttore e arrangiatore
ha realizzato diversi lavori discografici per artisti brasiliani residenti in Italia e per diversi artisti europei.
SABATO 16 OTTOBRE
ASSAGGI D’AUTORE
presenta
ELIA BILLONI canta DINO FUMARETTO, DEBORA PETRINA,
TIBERIO FERRACANE, PAOLO SAPORITI
una nuova iniziative dedicata alla musica d’autore
In che stato di salute versa la musica d’autore italiana? Provate a chiederlo a qualcuno dei
cantautori che letteralmente lottano, quotidianamente e da anni, per emergere, per affermare
la propria musica, o molto più semplicemente per farsi ascoltare, per distinguersi in mezzo al
frastuono caotico e massificato che è la musica diffusa dai media e che circola nel mercato
discografico in lenta e inesorabile agonia. Provate a chiedere a un paio di questi cantautori qual
è la risposta che riceve quando propone di suonare la propria musica, magari addirittura in
cambio di un cachet… Gli spazi per proporre musica d’autore in Italia vanno da anni
riducendosi in base a una logica commerciale e in favore di un ascolto più ‘facile’, frivolo,
meramente di consumo. FolkClub e pochi altri club in Italia rappresentano quindi veri e propri
baluardi a difesa della musica d’autore di qualità e del diritto dei cantautori a proporre la loro
musica anche se il loro album non è ai vertici della classifica tra i dischi più venduti. I
cantautori che si propongono allo storico club di Via Perrone sono moltissimi, da tutta Italia e
non solo: per questa ragione nasce da quest’anno una sorta di rassegna interna alla
programmazione. Si intitola Assaggi d’autore e presenta, una volta al mese, i migliori fra
quanti hanno mandato la loro musica in ascolto alla direzione artistica del Folk Club. Sono
autori non ancora ‘affermati’, perlopiù sconosciuti al grande pubblico, giovani o meno giovani;
spesso hanno all’attivo più di una produzione discografica di qualità, qualche collaborazione
prestigiosa, premi di qualità e certamente già un bel po’ di concerti… Un assaggio, ogni volta
rigorosamente dal vivo, di quattro autori in un’unica serata, un concerto vero per un pubblivo
vero, e una vetrina prestigiosa per mettersi in evidenza. Soprattutto una occasione per il
pubblico di gustare quattro differenti e succulente proposte musicali d’autore nella stessa
serata. Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta e il Club Tenco appoggiano e collaborano a questa
iniziativa.
Debora Petrina. Vincitrice del Premio Ciampi nel 2007 e del Premio Siae nel 2010, gettonatissima in
quel vero e proprio indicatore di talenti che è la web-radio di David Byrne, è una delle rivelazioni odierne
nella scena indipendente musicale italiana. Elliott Sharp e Ascanio Celestini ospiti nel suo disco d’esordio
del 2009, ha sintetizzato con classe visionaria un obliquo e sensuale cantautorato con le sperimentazioni
del jazz d’avanguardia. Ma è dal vivo che il suo talento indefinibile dà il meglio di sé, curiosamente pop e
maliziosamente contemporaneo, tra strumenti giocattolo ed elettronica, sogno e realtà. All’attivo diverse
registrazioni come pianista negli U.S.A., originale danzatrice, oltre che eccentrica cantautrice, Petrina ha
già suscitato l’entusiasmo della critica musicale specializzata.
Tiberio Ferracane Cantautore e interprete della realtà umana nella sua essenza, quella più profonda e
a volte scomoda, figlia dell’eterno dualismo tra forte razionalità e sana follia, nasce a Torino nel gennaio
del 1964. Dopo un percorso variegato e composito tra musica e teatro, giunge alla formulazione di un
preciso stile personale, originale e interessante, che fonde canzone e abilità teatrale dell’interpretazione.
Premio Mia Martini nel 1997, varie pubblicazioni discografiche all’attivo, impegnato nel sociale a favore di
chi, per una ragione o l’altra, ha avuto poca fortuna nella vita, nel 2005 è ospite di Maison Musique
nell’omaggio a Mia Martini, al fianco di Mariella Nava e Enzo Gragnaniello.
Dino Fumaretto. Cantautore mantovano dalla notevole tecnica pianistica, Dino Fumaretto alias Elia
Billoni racconta con pungente e teatrale ironia la solitudine, la perdita, l’assurdità e il cinismo della vita
attuale. Ha già autoprodotto una miriade di CD, dai quali ha poi raccolto il meglio sotto il titolo di Buchi
(2002-2006). E’ da poco uscito il suo primo album ufficiale, La vita è breve e spesso rimane sotto. Dotato
di un talento spesso iconoclasta e trasgressivo, è uno degli esponenti della nuova ondata cantautorale,
che promette di restituire freschezza alla musica d’autore del nostro paese.
Paolo Saporiti. Le sue canzoni sono figlie degli illuminati ascolti di autori quali Nick Drake, CSN & Y,
John Martyn, Bruce Cockburn, Jackson Browne, James Taylor e Joni Mitchell. All’attivo due dischi solisti
The restless fall e Just let it happen…, uno in trio (Don Quibòl, omonimo) e l’ultimo uscito per la
Universal, Alone (2010); oltre 150 date di concerti in giro per l’Italia del Nord, alcune migliaia di copie
vendute senza l’ausilio di alcuna pubblicità se non il passaparola. Collabora con Zeno Gabaglio che
impreziosisce il set live grazie al prezioso ausilio del suo violoncello. I primi paragoni portano verso un
moderno Nick Drake od un Damien Rice dai ritornelli meno ‘aperti’, insomma: un cantautore italiano che
scrive in inglese e fa della musica la propria ragione di vita, seppur nella sua incoscienza.
VENERDÌ 22 OTTOBRE
GIOVANNI PALOMBO & GABRIELE COEN
Folk & Jazz Frontiera
Folk & Jazz Frontiera è un titolo ispirato dall’ultimo CD di Giovanni Palombo e sottolinea il
concetto di incontro tra i generi: l’armonia e l’improvvisazione jazz e la musica etnica, klezmer
e folk. L’esibizione è dinamica e ricca di sfumature, musica dai colori mediterranei che si apre
improvvisamente al jazz di matrice europea, un jazz caldo e dolce, malinconico e
mediterraneo, nel senso di non-cerebrale, ma percepibile con i sensi, con il corpo.
Giovanni Palombo è uno dei più noti chitarristi acustici e fingerstyle della attuale scena musicale
italiana. Nel suo approccio compositivo e chitarristico convivono diversi aspetti, dalla melodia
mediterranea al jazz, richiami alla musica classica e sfumature blues, il tutto espresso come solista o in
piccoli ensemble cameristici, dal quartetto al duo (uno dei quali con il virtuoso clarinettista Gabriele
Mirabassi). Compositore attivo anche per il cinema e la TV (sue le musiche per i documentari televisivi di
Geo&Geo), Palombo interprete partecipa ai maggiori festival europei per chitarristi, tra cui citiamo:
International Guitar Meeting di Sarzana (2004, 2005, 2006); European Jazz Festival (Atene 2005);
Edenkoben Guitar Festival (Germania, 2006); Villa Celimontana - Chitarre a Mezzanotte (2007). Endorser
ufficiale delle chitarre acustiche Lakewood e degli amplificatori SR, conduce svariati workshop didattici
sulle tecniche per chitarra acustica e sull’armonia tra i quali: Conservatorio di Dresda (Germany, 2006),
International Meeting of Acoustic Guitar - Sarzana (2005, 2006), Soave-Festival Internazionale di
Chitarra (2008, 2009); Festival Internazionale di Chitarra di Fiuggi (2007, 2008); Intensive W/Shop
Jazzità (2006); Dal 2003 nella scuderia della prestigiosa etichetta Acoustic Music, Giovanni ha al suo
attivo 8 pubblicazioni discografiche negli ultimi 16 anni, l’ultima delle quali è appunto Folk Frontiera
(2006); collabora da molti anni con la rivista Chitarre con articoli didattici e trascrizioni e insegna
presso la scuola di musica Ciac di Roma.
Gabriele Coen, clarinettista e compositore, scrive musiche per teatro (con Mincer, Celestini, Scaparro,
Natoli), per balletti (Patino, Fuciarelli) e documentari televisivi (La grande Storia, Raitre). Fondatore del
gruppo di musica klezmer Klezroym, con all’attivo concerti in tutta Europa, dal 1996 collabora
assiduamente con I Solisti di Roma, con cui propone un inedito incontro tra sassofono e quartetto d’archi,
eseguendo spesso prime assolute (D. Nicolau, F. Cifariello Ciardi, M. Coen). E’ leader del gruppo Atlante
Sonoro (2 CD prodotti: Duende del 2005 e Alhambra del 2006) e di Jewish Experience (CD Golem, del
2009), progetto che gli è valso il plauso di John Zorn e la produzione del prossimo CD per la prestigiosa
etichetta Tzadic. Collabora come solista a diversi gruppi, come Piccola Banda Icona e il Circo Sonoro, con
i quali ha modo di esibirsi nei maggiori festival di musica etnica e jazz europei.
SABATO 23 OTTOBRE
SABA
In Biyo
Una speciale sintonia unisce Saba e la sua musica al Folk Club, fin dall’inizio della sua carriera.
Fu infatti a Maison Musique che Saba presentò in anteprima il suo disco di debutto, Jidka The
Line, prodotto dal compositore già dei Mau Mau Fabio Barovero, pubblicato in tutto il mondo
dalla britannica World Music Network, nell’ottobre 2007, mentre nel febbraio 2009 il il live di
Saba arrivò proprio in Via Perrone. E’ quindi una festa per tutti, dopo il grande successo
ottenuto in tutta Italia e non solo, il concerto con cui Saba porta Biyo, il disco distribuito da
Egea che alla grande qualità artistico-musicale associa una forte motivazione politica, nel
senso più nobile del termine, essendo interamente dedicato all’acqua e alla fondamentale
importanza di questa risorsa primaria negli scenari futuri del mondo.
Saba Anglana è nata a Mogadiscio, da mamma etiope e padre italiano. Si laurea in Storia dell'Arte, si
occupa di tecniche di restauro, lavora nell'ambito dell'editoria e della comunicazione. Parallelamente si
occupa di spettacolo, lavorando come attrice in produzioni teatrali e televisive, sviluppando progetti
discografici in ambito internazionale. Nel 2007 e il 2008 esce in tutto il mondo il suo album di debutto
"Jidka (The Line)", ispirato al contatto tra le varie culture di cui Saba è figlia. Il disco, di cui è anche
autrice, riscuote un ottimo riscontro di pubblico e di critica. Tra il 2008 e il 2009 Saba porta in tutta Italia
il suo concerto articolato tra canto e parola, musica e narrazione. L'artista offre la magica alchimia del
suo spettacolo in prestigiosi contesti come l' Earth Day di Nat Geo Music, a fianco di Cesaria Evora, sul
prestigioso main stage all'Italia Love Wave Festival, l’Auditorium Flog di Firenze per il Festival Musica dei
Popoli o il Festival Internazionale di Hammamet. Nel 2009 Saba e il produttore, co-autore delle musiche,
Fabio Barovero, incontrano ad Addis Ababa musicisti tradizionali e contemporanei: una ricerca musicale
sul campo nella capitale etiope, dove convergono un po’ tutti gli stili musicali del Corno d’ Africa. Qui si
sono effettuate registrazioni con artisti come Endale Abate, Belay Alemayehu, Binyam Berhanu ed altri
musicisti con strumenti tipici della cultura etiopica come il krar, masinko, washinti, sax. Questi contributi
fanno parte dell’effervescente melting pot sonoro, di lingue e di culture che costituiscono "Biyo",
registrato anche con il solido contributo dei musicisti che l'accompagnano dal vivo. Il titolo dell'album
rimanda al termine greco Bios, cioè vita, ma in somalo, la lingua della terra natale di Saba, indica con
significativa attinenza acqua. Il tema dell’acqua come risorsa in assoluto più importante per l’uomo, è
infatti il perno attorno a cui ruota tutto il progetto discografico, pubblicato e distribuito da marzo 2010 in
Italia con l’appoggio di Egea Music.
Sul palco del FolkClub con Saba la sua affiatata band composta da Tatè Nsongan (chitarra e
percussioni), Cheikh Fall (percussioni), Salvio Vassallo (batteria) e Martino Roberts (basso).
GIOVEDÌ 28 OTTOBRE
BUSCADERO NIGHTS presenta
ERIC TAYLOR (USA)
Un grande della canzone americana
per la “prima” di BUSCADERO NIGHTS
Buscadero nights è una nuova iniziativa del FolkClub, un filo rosso che unirà, una volta al
mese, concerti dedicati a quel vasto e fertile territorio che sta tra songwriting, folk di impronta
anglosassone e blues acustico. L'iniziativa è ideata da FolkClub in collaborazione con Andrea
Parodi, e gode dell'importante appoggio “mediatico” della rivista Buscadero, e del suo direttore
e deus ex machina Paolo Carù. Dopo questo esordio ottobrino, le Buscadero Night
assumeranno cadenza mensile a partire da gennaio, ed è previsto un abbonamento con forte
sconto sul costo dei singoli biglietti.
Poeta, storyteller, maestro della chitarra acustica: Eric Taylor è uno degli ultimi rappresentanti della
grande scena dei songwriter texani (sebbene originario della Georgia) usciti dalla movimentata scena di
Houston negli anni '70. La sua carriera incomincia negli stessi club, sugli stessi palchi frequentati da
personaggi quali Townes Van Zandt, Mickey Newbury, Guy Clark e quella Nanci Griffith (che lo definirà
poeta della luna) con la quale Taylor intraprende una prima importante relazione non solo artistica: una
partnership che vede Taylor impegnato come bassista nei primi album della cantautrice, tra i quali il
celebre Poet in my window. Taylor arriva però alla pubblicazione del suo primo album Shameless love,
solo nel 1981. Un album ancora oggi considerato tra i capolavori del periodo, con alcuni gioielli come
Joseph Cross e Only lovers. Un'opera che sancisce la nascita di uno stile nuovo, che tanta influenza avrà
sulla successiva generazione di cantastorie texani, Lyle Lovett tra questi. Segue un lungo periodo di oblio
discografico, che durerà 14 anni. Finalmente nel 1995 esce il secondo album, l'omonimo Eric Taylor che lo
ripropone prepotentemente all'attenzione generale, con la stessa intatta magia dell'opera prima, e ne
riafferma il grande talento. La seconda vita è ormai avviata. Seguono gli ottimi Resurrected (1998) e
Scuffletown (2001), nei quali Eric si conferma maestro assoluto nell'unire poesia beat, storie di strada e
umori folk-blues. Lyle Lovett gli tributa il dovuto omaggio in Step inside this house, il suo doppio CD del
1998, dove inserisce la sua Memphis morning, Memphis midnight.
A tre anni dal suo esordio al FolkClub, quandò presentò l'album The great divide, Eric Taylor
torna per confermarsi come uno dei più importanti cantautori americani degli ultimi vent'anni.
VENERDÌ 29 OTTOBRE
ROSSANA CASALE JAZZ QUINTET
CONCERTO ECCEZIONALE
Una voce dall’olimpo del jazz Italiano
Rossana nasce a New York da papà americano e mamma veneziana, per trasferirsi poco dopo in Italia
(Venezia, poi Milano e, dal ’96, Roma). Diplomata al Conservatorio G. Verdi di Milano in canto,
percussioni e musica elettronica, dopo un esordio negli anni ‘70 come corista per Cocciante, Mina, Mia
Martini e Loredana Bertè, Rossana inizia il suo percorso dal singolo Didin, firmato da lei stessa e da
Alberto Fortis nel 1982, a cui segue una parte nel film Una gita scolastica di Pupi Avati (1983) e un album
omonimo prodotto dalla PFM nel 1984. Ben cinque le sue partecipazioni al Festival di Sanremo (Brividi –
1986; Destino – 1987; A che servono gli Dei – 1989; Terra – 1991; Gli amori diversi – 1993, 3° posto),
che fanno di lei una vera e propria star della musica pop italiana a cavallo tra la fine degli anni ’80 e i
primi anni ‘90. Ma è proprio in quel periodo che, parallelamente alla sua ascesa nella musica d’autore e
nel pop, Rossana comincia a raccogliere i primi entusiasti consensi nel mondo del jazz (del 1987 la sua
prima ospitata a Umbria Jazz), anche grazie all’uscita del suo album Incoerente Jazz nel 1989, e ad
affermare la sua vocazione come compositrice e autrice, firmando sempre più spesso di suo pugno le
canzoni che interpreta. I suoi album, a partire da La Via dei Misteri (1987) fino a Nella notte un volo
(1996), passando per Lo stato naturale (1991) e Alba Argentina (1993), sono un’evoluzione attraverso
musica d’autore, pop, musica etnica e (sempre più) jazz che ne rivelano appieno la poliedricità, la
versatilità e la straordinaria sensibilità artistica; il suo primo lavoro totalmente jazz, Jazz in me (1994),
registrato in quattro giorni in presa diretta con il suo quartetto e un nutrito gruppo di ospiti illustri, svela
il destino di Rossana quale jazz singer rango. Seguono album come Jacques Brel in me (1999, che le
frutterà nel 2001 il Premio Donne in Jazz, come migliore interprete jazz), Strani frutti (2000) e Billie
Holiday in me (2004, con Luigi Bonafede al pianoforte), nei quali Rossana affronta brani di interpreti
leggendari creando sempre atmosfere di grande intimità e raro pregio. A contraltare della sua carriera di
cantautrice e singer, Rossana entusiasma pubblico e critica in molti prestigiosi musical, così come è la
protagonista di molti spettacoli che affiancano la canzone alla prosa. Concerti, CD, musical, teatro,
cinema… il raggio dell’azione creativa di Rossana si spalanca a ventaglio e la sua produzione è vulcanica:
in una manciata d’anni Rossana, pubblica due album (Riflessi, nel 2002, e il cantautorale Circo
Immaginario). Lo spettacolo con cui Rossana porta nei teatri di tutta Italia il suo Immaginario ottiene il
patrocinio della Fondazione Gaber ed è dichiaratamente dedicato al cuore di Fellini e del suo inseparabile
musicista Nino Rota. La Casale ne firma la regia, così come firma le musiche della pièce teatrale Otto
Donne e un Mistero e due anni dopo, quelle di Fiori D’Acciaio, che la vede in scena anche come attrice.
A Novembre 2008 presenta lo spettacolo Milano Per Giorgio Gaber al Piccolo Teatro di Milano. Un anno
dopo porta in tour il concerto Merry Christmas In Jazz, da lei prodotto e pubblicato. E’ appena stata
nominata Docente in Canto Moderno al Conservatorio di Cuneo. Nella stagione 2010/2011 è specialissima
vocal coach nella popolare trasmissione di Rai2 X Factor.
Per questo speciale concerto al FolkClub Rossana sarà accompagnata dal prestigioso quartetto
che è stato al suo fianco nel lungo percorso che l’ha condotta alla conquista dell’olimpo del
miglior Jazz Italiano: Enzo Zirilli (batteria), Roberto Regis (sax), Luigi Bonafede (piano) e Aldo
Mella (basso).
SABATO 30 OTTOBRE
TSERENDAVAA (Mongolia) & HARMONIC VOICING (UK)
Rassegna EstOvest a cura dello Xenia Ensemble
Il canto Khoomi fra tradizione e innovazione
Il sodalizio Folkclub - Xenia Ensembleprosegue anche in questa stagione, e dopo Armenia,
Iran, Giappone, Palestina presenta con la rassegna EstOvest lo straordinario maestro
Tserendavva dalla Mongolia e l’innovativo trio vocale britannico Harmonic Voicing.
La Mongolia è quest’anno al centro dell’attenzione, un paese in cui i musicisti vivono ancora
secondo antiche tradizioni, come l’ospite d’onore Tserendavaa, maestro del canto mongolo
Khöömii, che conduce la vita tradizionale di un pastore della zona del Chandman nella
provincia di Khovd (Mongolia occidentale) assieme a sua moglie e ai suoi otto figli ed è
riconosciuto come uno dei maggiori esperti della cultura mongola. Il canto Khöömii, un tipo di
“canto armonico”, accentua gli ipertoni della voce sfruttando le risonanze dei suoni vocali nella
gola e nella cavità della testa, facendo sentire simultaneamente due suoni: una nota base di
“bordone” e contemporaneamente gli armonici superiori, che assomigliano ad una melodia
fischiata o di un flauto. Tserendavaa si esibirà in diversi tipi di canto Khöömii (usando la gola, il
palato, la cassa toracica e il naso) e nel suo unico stile di Hosmoljin –parole cantate
simultaneamente agli ipertoni- nonché suonando diversi strumenti etnici tra cui il Morin Khuur
(violino dalla testa di cavallo) e il Tobshuur (liuto a due corde della Mongolia occidentale). Le
tradizioni musicali mongole, trasmesse oralmente tra le generazioni nel corso dei secoli, sono
legate alla natura e alla vita della popolazione, come si evince dai Canti di Preghiera delle
montagne Altai e dalle danze strumentali (Tatlaga) con titoli che spesso si riferiscono agli
animali delle steppe.
Il maestro Tserendavaa sarà accompagnato dal trio londinese Harmonic Voicings, due suoi
membri (Michael Ormiston e Candida Valentino) hanno vissuto in Mongolia studiando le
tecniche di canto Khöömii e Khargyraa (il canto con armonici inferiori). Il gruppo nasce dalla
collaborazione tra il suonatore di corno e alphorn (corno lungo di origine svizzera) Martin
Mayes e i cantanti iperarmonici e ipoarmonici Michael Ormiston e Candida Valentino. Il trio
sfrutta i magici suoni del corno e della voce immergendosi tra gli armonici, tra i meandri più
profondi del suono. Il mondo sonoro con cui lavorano include strumenti come il Morin Khuur,
l'oboe tibetano, i flauti armonici della Norvegia, le campane tibetane, conchiglie di strombo,
tubi armonici e flauti armonici a rotazione. L’incontro con Tserendavaa sarà l’occasione per un
concerto in continua tensione tra tradizione e innovazione, musica popolare e colta,
salvaguardia di una cultura musicale millenaria e tensione verso la sperimentazione e la
creazione di forme musicali nuove e originali.
Harmonic Voicings è composto da Candida Valentino (l’unica donna occidentale a cui sia stato
riconosciuto l’onore di insegnare i canti armonici Khöömii della Mongolia dal suo maestro
Tserendavaa), Martin Mayes (cornista compositore, definito dal City of London Festival
“architetto dell’immaginazione musicale”) e Michael Ormiston (il più importante cantante
inglese di Khöömii).