Corso di studio in Scienze dell'educazione (vecchio ordinamento - ad esaurimento) I programmi e gli orari delle lezioni del Vecchio Ordinamento li puoi trovare cliccando il Corso di Laurea in Scienze dell'Educazione e della Formazione nella voce programmi o lezioni Dall'anno accademico 1993-94 il Corso di laurea in Pedagogia è stato sostituito con il Corso di laurea in Scienze dell'educazione, che a sua volta è stato sostituito a partire dall'a.a.a 2001-2 dal nuovo Corso di laurea triennale in Scienze dell'educazione e della formazione., Il Corso di laurea in Scienze dell'educazione (vecchio ordinamento) ha una durata quadriennale e si articola in un biennio di base propedeutico e in un successivo biennio con tre indirizzi: insegnanti di scuola secondaria superiore, educatori professionali extrascolastici ed esperti nei processi formativi. La Tabella XV, che regolamenta il corso di laurea e che viene emanata dal Ministero, è stata modificata nel corso del 1996 (G.U. del 28.06.1996, n. 150), sicché il Consiglio di Facoltà s'è visto costretto a modificare il piano didattico per l'a.a. 1996-97. Tuttavia, ai sensi dell'art. 3 del Decreto Ministeriale 17.05.1996, gli studenti che hanno già iniziato il loro corso di studi con la precedente Tabella, potranno o completarlo in base ad essa o scegliere quello previsto dalla nuova Tabella. In quest'ultimo caso dovranno aver cura di equilibrare le discipline già sostenute con quelle da sostenere in modo da mantenere inalterato il numero delle discipline previste per ciascuna area, seguendo con attenzione le Note applicative ed esplicative, redatte dalla Commissione istruttoria per i piani di studio .Si precisa che solo l'opzione per la nuova Tabella permetterà agli studenti di effettuare il tirocinio (art. 30 del Regolamento del Corso di studio). Indirizzi del corso di studio Per l'a.a. 2001/2002 sono attivati nella Facoltà tutti e tre gli indirizzi del corso di studio. a) Indirizzo insegnanti di scienze dell'educazione. Tale indirizzo è formato da un totale di 38 semestralità fondamentali, appartenenti a 5 aree: filosofica (10), pedagogica (10), storica (5), metodologica (2) e le 11 rimanenti alle aree psicologica, socio-antropologica, della metodologia della ricerca e giuridica. Inoltre comprende 2 insegnamenti complementari e 3 extracurricolari. Quanto detto viene riassunto nel quadro A, in cui vengono anche specificate le discipline appartenenti alle singole aree. L'indirizzo ha come prevalente sbocco occupazionale l'insegnamento. In seguito al nuovo D.M. 231 del 28 marzo 1997 le classi di concorso cui si può accedere sono le seguenti: 36/A - Filosofia, psicologia e scienze dell'educazione negli Istituti di istruzione di 2° grado, purché il piano di studi seguito abbia compreso due corsi annuali (o quattro semestrali) delle discipline di ciascuna delle seguenti aree (definite in base alla tabella A/4, allegato A del suddetto D.M.): Pedagogica, Filosofica, Sociologica e Psicologica; 37/A - Filosofia e storia nei licei, purché il piano di studi seguito abbia compreso tre corsi annuali (o sei semestrali) di Storia (tra i seguenti: storia romana, storia medievale, storia moderna o storia contemporanea), e due corsi annuali (o quattro semestrali) di Filosofia (tra i seguenti: filosofia del linguaggio, filosofia morale, estetica, filosofia della scienza, storia della scienza). b) Indirizzo "educatori professionali". L'indirizzo è formato da un totale di 38 semestralità fondamentali, appartenenti a 5 aree: filosofica (5), pedagogica (12), storica (2), della metodologia della ricerca (4) e le 15 rimanenti alle aree psicologica, socio-antropologica, giuridica, biologicomedica, della conservazione, documentazione e comunicazione, dello studio ambientale e territoriale. Inoltre comprende 2 insegnamenti complementari e 3 extracurricolari. Quanto detto viene riassunto nel quadro B, in cui vengono anche specificate le discipline appartenenti alle singole aree. Esso mira alla formazione di: - operatori in centri che prevedano la partecipazione diretta e continua dell'educatore all'interno di istituzioni pubbliche e private finalizzate al recupero dei minori devianti, dei tossicodipendenti e/o degli alcolisti; all'intervento di assistenza, acco-glienza e sostegno a soggetti in condizioni di bisogno e di rischio (è il caso dei centri per anziani, istituti di rieducazione minorile, centri di formazione presso le case di pena, istituzioni per portatori di handicap, organizzazioni di solida-rietà sociale); all'intervento nell'ambito ricreativo in ludoteche e in servizi territoriali di carattere socioculturale; operatori presso strutture pubbliche e private o istituzioni territoriali che forniscano prestazioni professionali e di consulenza istituzionale, con particolare riguardo alle attività di sostegno nel sociale (centri per i problemi dell'educazione o di servizi culturali presso gli Enti locali, Unità socio-psicopedagogiche delle A.S.L. e dei distretti, centri di servizio per assistenza e terapie domiciliari, osservatori per i problemi della marginalità e dei soggetti a rischio); a supporto dei servizi scolastici, specie nella elaborazione e predisposizione d'interventi individualizzati, indirizzati a soggetti che presentino particolari esigenze nei processi di apprendimento; esperti nella formazione professionale ed in particolari settori collegati all'istruzione pubblica, quali l'orientamento scolastico e/o professionale e l'osservazione e il controllo di fenomeni di mortalità e di dispersione scolastica. c) Indirizzo esperti nei processi formativi. L'indirizzo è formato da un totale di 38 semestralità fondamentali, appartenenti a 6 aree: pedagogica (11), storica (2), della metodologia della ricerca (5), della organizzazione delle comunicazioni e dell'informazione (6) e le 14 rimanenti alle aree filosofica, psicologica, socio-antropologica, giuridica. Inoltre comprende 2 insegnamenti complementari e 3 extracurricolari. Quanto detto viene riassunto nel quadro C, in cui vengono anche specificate le discipline appartenenti alle singole aree. Esso mira alla formazione di esperti di programmazione e progettazione del training professionale e dell'orientamento nell'ambito di organizzazioni, aziende, industrie, enti pubblici e privati, oltre che alla formazione di esperti nella scuola di ogni ordine e grado. L'esperto deve essere inoltre in grado di valutare l'efficacia dell'azione formativa rispetto alla tipologia di intervento attuata facendo riferimento ai saperi informatici, alle tecnologie dell'istruzioni e delle telecomunicazioni, alle metodologie della ricerca sociale, alle teorie dei sistemi organizzativi complessi, nel contesto di una globale finalità mirata alla qualificazione dell'agire formativo sia nella dimensione operativa che in quella professionale. Gli sbocchi nell'insegnamento Il Ministro della P.I., con la circolare n. 69 del marzo 1995 - integrando il D.M. 24 novembre 1994 n. 334 concernente il Nuovo ordinamento delle classi di abilitazione all'insegnamento e di concorso a cattedra nelle scuole secondarie - ha equiparato ai fini degli sbocchi nell'insegnamento la laurea in Scienze dell'educazione, se conseguita entro l'a.a. 1997-98, alla laurea in Pedagogia. Il Consiglio Universitario Nazionale (CUN) in data 18 gennaio 1999 ha espresso parere favorevole circa l'equipollenza delle due lauree. Ciò significa che tutti i laureati in Scienze dell'educazione, indipendentemente dall'indirizzo seguito, potranno insegnare nella scuola secondaria di secondo grado nelle classi di concorso prima indicate, a condizione che il loro piano di studi comprenda, ad integrazione del curriculum statutario, le discipline previste per le singole classi di concorso. Per quanto riguarda le classi di concorso alle quali possono accedere i laureati in Scienze dell'educazione, il D.M. 231 del 28 marzo 1997 non dà più la possibilità ai laureati in Scienze dell'educazione (come anche a quelli in Filosofia e in Pedagogia) di insegnare nelle classi di concorso 43/A (Italiano, storia ed ed. civica, geografia nella scuola media) e 50/A (Materie letterarie negli istituti di istruzione di 2° grado), anche se abbiano seguito piani di studio comprendenti le materie qualificanti per le suddette classi di concorso (come ad es. Lingua e letteratura italiana, Lingua e letteratura latina, Geografia). Tuttavia, in base ad una norma transitoria (contenuta nel citato D.M. e successivo 896/1997), i laureati entro la sessione di febbraio 2002 (a.a. 2000/2001) possono concorrere per le classi di concorso (stabilite nel D.M. 334/1994) 43/A e 50/A (a condizione di integrare il loro corso di laurea con le discipline qualificanti della classe di concorso, come indicato nella Guida dello studente dell'a.a. 1996/97) e per le classi di concorso 36/A (Filosofia, psicologia e scienze dell'educazione negli Istituti di istruzione di 2° grado) e 37/A (Filosofia e storia nei licei), a condizione di includere nel proprio piano le discipline qualificanti delle classi di concorso. In sintesi, si danno due casi: 1 - studenti che conseguiranno la laurea entro la sessione di febbraio 2002: questi potranno insegnare, alle condizioni suddette, nelle classi di concorso 43/A, 50/A, 36/A, 37/A; 2 - studenti che conseguiranno la laurea dopo la sessione di febbraio 2002: questi potranno insegnare solo nelle classi di concorso 36/A e 37/A. Pertanto, in base al D.M. che stabilisce le discipline fondamentali per accedere alle classi di concorso 36/A e 37/A, gli studenti che non vogliono precludersi la possibilità di concorrere per tali classi, devono aver cura di includere nel loro piano di studio (o come insegnamenti opzionali o come insegnamenti liberi): a) Per la classe di concorso 36/A: 1. due corsi annuali (o quattro semestrali) delle discipline di ciascuna delle aree riportate nella seguente tabella A/4: Tabella A/4 Tabella di omogeneità degli esami previsti nei piani di studio dei titoli di accesso alle classi di concorso. Classe di concorso 36/A. Area Filosofica Filosofia della scienza, filosofia morale, filosofia teoretica, Logica, Storia della filosofia, Storia della filosofia contemporanea, Storia della scienza*. Area Pedagogica Didattica generale, Pedagogia generale, Pedagogia sperimentale*, Storia della pedagogia, Tecnologia dell'istruzione. Area Psicologica Epistemologia genetica, Psicologia dello sviluppo, Psicologia di comunità, Psicologia generale, Psicologia sociale, Psicopatologia dello sviluppo. Area Sociologica Metodologia e tecnica della ricerca sociale*, Sociologia dell'organizzazione, Sociologia della comunicazione, Sociologia della comunicazione di massa, Sociologia generale, Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa. * Attenzione: tali discipline appartengono, nella tabella XV, ad altre aree; pertanto esse possono essere conteggiate, nel calcolo dell'equilibrio fra le aree per la redazione del piano di studi, sia come appartenenti alla tabella XV, sia come utili per afferire alla classe di concorso suddetta. Per la classe di concorso 37/A: A. tre corsi annuali (o sei semestrali) di storia tra i seguenti: storia greca o storia romana, storia medievale, storia moderna o storia contemporanea; B. due corsi annuali (o quattro semestrali) di filosofia tra i seguenti: filosofia del linguaggio, filosofia morale, estetica, filosofia della scienza, storia della scienza. Il piano didattico approvato dalla Facoltà per l'a.a. 1999/2000 è concepito in modo da soddisfare i suddetti requisiti, per cui si rinvia ad esso per l'esemplificazione di quanto detto.