La potatura della vite La potatura della vite ha i seguenti scopi: - dare alla pianta di vite una forma determinata e fare in modo che essa si conservi; regolare la produzione per l’ottenimento di produzioni di qualità; ottimizzare la produzione relativamente all’intero ciclo vitale della pianta, cercando di renderla costante negli anni; - ringiovanire e rinvigorire la pianta: una pianta potata correttamente produce regolarmente ed è più longeva; - creare e mantenere con la potatura un equilibrio ottimale tra la produzione e la vegetazione assegnando ad ogni vite una carica ottimale di gemme per l’ottenimento di una buona gradazione zuccherina unito ad un equilibrato ed adeguato sviluppo vegetativo. - creare e mantenere un giusto equilibrio tra sviluppo della chioma e apparato radicale. Attualmente la disponibilità di materiale vivaistico selezionato dalla Fondazione Fojanini, dotato di una migliore fertilità sulle gemme basali, consente di allevare la Chiavennasca a Guyot semplice con una produzione di 2-2.5 kg di uva per ceppo e conservare un buon equilibrio vegeto-produttivo e una produzione costante e qualitativa. Allevamento a Guyot Metodo di potatura da adottare solo nel caso di impiego di materiale vivaistico selezionato o in singoli vigneti costituiti da materiale vegetale con caratteristiche vegeto-produttive adeguate. Principali aspetti positivi: sviluppo regolare e migliore disposizione dei germogli nello spazio assegnato ad ogni vite; migliore esposizione delle foglie alla radiazione luminosa e termica solare con miglioramento dell’attività fotosintetica con migliore lignificazione dei tralci, differenziazione a fiore delle gemme e maturazione delle uve; minori problemi fitosanitari per migliore arieggiamento della vegetazione e dei grappoli; riduzione dei costi colturali. Il fusto, unico, viene allevato ad una altezza di 50-70 cm e distanza tra le viti di 90-100 cm. La potatura si esegue conservando sulla testa del fusto un solo tralcio di 8-10 gemme e uno sperone raccorciato alla seconda gemma franca posti in posizione diametralmente opposta. Il tralcio a frutto dovrà essere piegato con una stretta curva in modo da stimolare il regolare germogliamento e il rinnovo alla sua base e a tale scopo il filo di banchina deve essere posizionato ad una distanza non superiore ai 25 cm dalla vite. Per un buon risultato è opportuno eseguire precocemente, nella fase di germogliamento, la selezione dei germogli erbacei conservandone 2 o 3 sopra la testa della vite ed eliminando gli eventuali concorrenti. Questi accorgimenti sono rivolti ad evitare il ricorso all’esecuzione di grossi tagli di ritorno, su legno vecchio di età superiore a 2-3 anni che riducono la vitalità della pianta e favoriscono l’ingresso di pericolosi patogeni della vite come ad esempio il mal dell’Esca. Forma di allevamento a Guyot Forma tradizionale ad archetto Allevamento tradizionale Riguardo all’ordinaria pratica di potatura ad archetto si ritiene opportuno evidenziare alcuni inconvenienti che si riscontrano a livello di struttura della pianta: Tralcio piegato ad archetto capovolto Schema della forma tradizionale - disomogeneità di vigoria tra i fusti, che si sviluppano al piede della pianta, a vantaggio della vegetazione sulla branca che si trova o che si è spinta più avanti; - sviluppo poco regolare dei germogli sui singoli archetti. In particolare quelli posti sul tratto apicale, in punta, si sviluppano eccessivamente a scapito di quelli posti sul tratto iniziale (germogli da rinnovo) e sul tratto mediano del tralcio; - sovrapposizione dei germogli con ombreggiamento delle foglie e dei grappoli sul singolo archetto come anche tra gli archetti (es. carico eccessivo di gemme e utilizzo non razionale dello spazio a disposizione di ogni singolo ceppo); la piegatura ad archetto comporta maggiori attenzioni nelle operazioni di legatura dei tralci e nell’ attuazione delle cure colturali al verde con relativo aumento dei costi di gestione del vigneto. Per questi motivi e nelle condizioni ottimali di coltivazione, con distanza tra i ceppi sulla fila di 1.20 – 1.40 m, si ritiene opportuno allevare le viti con un solo fusto di 50-70 cm e suggerire un taglio di potatura che limiti le gemme a n° 14-15 per ceppo distribuite su due tralci a cui si aggiunge uno sperone e attuare una piegatura ad arco. Questo schema consente il rinnovo della pianta mantenendo e conservando la forma di allevamento ad archetto, ed è rispondente ai processi fisiologici della pianta, favorisce l’attività fotosintetica, gli aspetti fitosanitari e la vitalità e la longevità della pianta. Queste indicazioni garantiscono alla pianta un giusto equilibrio vegeto-produttivo per produrre 2,5-3.0 kg di uva, 12-15 grappoli, migliorando nettamente i parametri qualitativi del mosto e del vino e di contenere la produzione entro i limiti previsti dal disciplinare D.O.C. e D.O.C.G. Sistema di allevamento ad archetto semplificato Pianta allevata ad archetto semplificato Potatura di allevamento o di formazione Ha lo scopo di dare la forma desiderata alla vite e si effettua dall’impianto della barbatella fino alla completa formazione della struttura della pianta (4 anni). Sia nel caso dell’adozione della forma di allevamento tradizionale che del Guyot semplice, la formazione del fusto deve avvenire in una sola volta limitando i tagli di potatura e ottenendo fusti diritti. Primo anno di vegetazione Dalla barbatella possono partire diversi germogli e con la potatura verde si scelgono i due germogli più eretti. Potatura invernale: taglio alla prima o seconda gemma franca sul germoglio più vigoroso e più verticale e asportazione del secondo germoglio (fig. 1). Secondo anno di vegetazione Dalla piantina possono partire diversi germogli, con la potatura verde si sceglieranno solamente due germogli provenienti dalla prima (o seconda) gemma franca dello sperone garantendo la continuità dei vasi linfatici e promuovere la crescita vegetativa sui germogli che andranno a costituire il fusto e poi la struttura della pianta (vedi fig. 2). Con la potatura invernale si sceglie il tralcio esterno, vigoroso, di diametro superiore a 1 cm e con inserzione più eretta e lo si taglia a 6-massimo 7 gemme corrispondenti a 55-65 cm di altezza. Terzo anno di vegetazione Dal fusto appena costituito con la potatura verde si sceglieranno quattro germogli erbacei più apicali e si elimineranno quelli alla base. Con la potatura invernale si sceglie il tralcio posizionato a 20-25 cm dal filo portante e che verrà piegato con una curvatura a chiudere e legato al filo di pertica, conservando con il taglio 6-7 gemme e lasciando uno speroncino posizionato sotto il capo a frutto, conservando due-tre gemme. Quarto anno di vegetazione Corrisponde al primo anno di produzione. Fig. 1 - potatura a una gemma – inizio II anno Fig. 2 - vegetazione fine II anno Fondazione Fojanini di Studi Superiori, 8 febbraio 2016