Prostituzione e traffico di droga, come cambia il Pil

pagina99.it
Notizia del: 10/09/2014
Foglio: 1/4
Sezione: WEB
Marchionne si prende
la Ferrari
Ocse, la scuola
italiana è lentissima
di FRANCESCO PATERNÒ
di ILARIA MARIOTTI
10 settembre @ 10.24
10 settembre @ 13.46
#InternetSlowDown, la battaglia per il web
Scozia, se vince il sì welfare a rischio
Il porno salvato dalle femmine
UPDATE
11.09.2014
@ 10.33
QUOTIDIANO DI ECONOMIA E CULTURA
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20 agosto 03 settembre 10 settembre 05 settembre 02 settembre 09 settembre @ 10.24
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@ 17.40
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@ 12.13
@ 15.13
@ 16.22
@ 16.43
I PIÙ LETTI DELLA SETTIMANA
Prostituzione e traffico didi Alberto D'Argenzio
droga, come
10 settembre cambia il Pil
@ 16.26
05 agosto 10 settembre @ 10.05
PARTECIPA
di martino galliolo
di Francesco Paternò
di Giovanni Carnazza, Emilio
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di chiara lalli
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MARCHIONNE
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DOVE
PRIMA
LA
IN
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DEL
SIT-COM
ALL'ETEROLOGA
TASCA
FERRARI
FRANCESE
È LENTISSIMA
LAVORO
ALL'ISIS
TRANSGENDER
Carnevali
MA IL RITARDO È INGIUSTIFICABILE
03 settembre 10 settembre 04 agosto 08
03
04
17 giugno 17 marzo 17 gennaio @ 09.33
@ 10.05
@ 15.38
@ 09.36
@ 21.19
@ 15.19
LA NUOVA COMMISSIONE UE ACCONTENTA
(QUASI) TUTTI. ED È GRIGIA COME LA VECCHIA
@ 11.16
L'algoritmo di Twitterdi Alessandro Lanni
di Roberta
di Ilaria
di Martino Mazzonis
GREENPEACE
CRIMEA,
POLITICI
ITALIANI,
"NOI A
SPECULA
VOTARE
OBAMA
(E
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L'INDIPENDENZA
ILIN
FALCO
BORSAE LE
COME
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I VENETI"DI MEZZO TERMINE
Carlini
Mariotti
di chiara
VILI DAVANTI AL RAZZISMO
REATO DI ISTIGAZIONE
ALL'ANORESSIA?
di Alessandro Lanni
01 settembre di Mauro Bottarelli
di Alberto D'Argenzio
lalli
di Peter Popham *
@ 16.34
08 settembre 16 giugno 09 settembre settembre settembre QUEL
LA
IMMIGRATI,
CULTURA
CHE RESTA
GRILLO,
DELLA
DEL
PAURE
RACCOMANDAZIONE
PIL
@ 14.06
05 agosto @ 13.26
@ 16.36
@ 14.31
@ 16.45
@ 15.20
di Davide Vittori
@ 09.03
di Chiara Organtini
di Nicola Sellitti
di Elena Stancanelli
di Eleonora Degano
di p99 di
L'ADDIO
DORATO
DI MONTEZEMOLO
IL PORNO
UN
LE
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NUOVOSALVATO
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DISCOCON
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DALLE
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I PINK
FEMMINE
FLOYD
PER LA NUOVA
CAMPAGNA
ABBONAMENTI
di
IL LUNGO ADDIO DE L'UNITÀ
Francesco Paternò
Digitale, il nostro ritardo. Parla Poggiani
09 settembre 07 settembre 04 settembre 29 agosto 10 settembre VIA LIBERA DELLE REGIONI ALL'ETEROLOGA
Alberto Ferrigolo
@ 16.31
@ 10.52
@ 08.36@ 12.47
@ 07.11
MA IL
RITARDO
INGIUSTIFICABILE
26 maggio 12 marzo ITALIA,
LA
MALATTIA
TANTEMENTALE
STARTUP
EELE
NESSUNO
POLICYÈDA
NECESSARIE
ASSUMERE di martino galliolo
15 gennaio @ 17.37
@ 18.04
di Martino Mazzonis
di Cristiana Raffa
di p99
di Sylvie Coyaud
@ 17.52
di Mauro Bottarelli
SU PAGINA99WE DEVOLUTION
ITALIANA
TOPI
SPAZIALI
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SCOZIA,
SE VINCE
IL SÌ WELFARE
A RISCHIO
LA BUFALA
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DELLO SPREAD
FREDDA
IL RAZZISMO SU KYENGE
di Emanuele Felice*
di Francesco Paternò
È POLITICA, NON FOLCLORE
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IL NUOVO
DIMMI CHI
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di Marina Forti
L'Italia nel Rapporto Coop 2014 Non lavora, non vota, non compra
BERNACCA 100, IN TV UN ALTRO METEO È POSSIBILE
di Roberta Carlini
23 maggio 12 marzo Il porno salvato dalle femmine
di Elena Stancanelli
Se riduciamo un po’ il metro, non è che all’improvviso tutti cresciamo
in altezza. Ma se avevamo deciso che tutti quelli sotto l’1,60 dovevano pagare
pegno, un po’ di gente risparmierà qualcosa. A dirla in sintesi, è tutta qui,
l’operazione di revisione del Pil lungamente preparata, annunciata da qualche tempo
e ieri quantificata dall’Istat per l’anno 2011. Ma con alcuni importanti effetti, oltre
America occupato, un paradosso
di Martino Mazzonis
che per i bassotti (tra cui il governo italiano), per il nostro immaginario economico, i
suoi totem e i suoi tabù: con l’ingresso ufficiale di alcune attività illegali nel luccicante
Pil, scopriamo che non tutto quel che fa crescere l’economia è oro. E torna di moda il
-5472791
Bob Kennedy del ’68, che per l’occasione vale la pena risentire.
Servizi di Media Monitoring
http://www.pagina99.it/news/economia/6875/Quel-che-resta-del-Pil.html
I PIÙ CONDIVISI DEL MESE
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Crescita Come cambia@ 08.51
@ 16.32
la misurazione del Prodotto interno
15 gennaio @ 14.57
lordo e perché questa nonBANCHE,
avrà effetti
sul
calcolo
della crescita,
LA SPESAUE
PER
VICINA
IL LOBBYING
ALL'ACCORDO
NEGLI USA
ma ne avrà qualcuno sul
modo in cui
di Ferdinando Di Napoli
ALFANO-RENZI,
I si misura il rapporto
DUE JOBS ACT
deficit/Pil. Quanto pesano
prostituzione
e traffico di droga e
di Roberta Carlini
perché conteggiarli non è uno scandalo
pagina99.it
Notizia del: 10/09/2014
Foglio: 2/4
Sezione: WEB
Il Pil e il Patto
Per effetto del cambiamento del “metro” (applicazione delle nuove regole europee e
innovazioni tecniche introdotte dall’Istat circa la misurazione delle attività
economiche), il Prodotto interno lordo dell’Italia per l’anno 2011 vale ora 59 miliardi
I millenials non si fidano delle banche
tradizionali
di Martino Galliolo
in più. Da 1.579,9 a 1.638,9 miliardi di euro. Il “ricalcolo” del Pil, sottolineano
strenuamente gli statistici dell’Istat, riguarda i valori assoluti: vale a dire, le
tendenze del Pil da un anno all’altro restano invariate, e quando – nei prossimi
giorni – verranno resi noti i nuovi valori anche per gli anni successivi, non saremo
usciti dalla recessione con un tratto di penna. La crescita zero resta crescita zero.
"L'Ucraina non esiste"
di Guido Zichichi
Pure, l’intera operazione ha alcuni effetti importanti, in particolare per il rispetto del
Patto di stabilità europea: poiché lo “stupido Patto” (aggettivo di Romano Prodi, che
fu anche uno degli autori del sostantivo) punisce chi supera il rapporto del 3% tra
deficit pubblico e Pil, e del 60% tra debito e Pil, l’aumento dei denominatori può
aiutare a dare in via tecnica quella “flessibilità” che in via politica pare così difficile
Digitale, il nostro ritardo. Parla Poggiani
ottenere: per l’anno 2011, ha calcolato l’Istat, il rapporto tra deficit e Pil, grazie al
di martino galliolo
nuovo calcolo del Pil, “migliora” di 0,2 punti percentuali. Il 22 settembre sapremo i
numeri anche per il 2012 e il 2013, e le previsioni per gli anni successivi: possono
essere piccoli punti preziosi, per ridurre un po’ la portata della manovra economica
che il governo comunque deve fare per stare dentro quel 3% e al contempo
mantenere le promesse di allargare il bonus degli 80 euro e ridurre le tasse sul
lavoro (ultimo annuncio ieri a Porta a Porta). Se fosse confermato per l’anno in corso
Zalando va in borsa, super startup europea
di martino galliolo
una revisione dello 0,2%, vorrebbe dire più o meno che si possono evitare 3 miliardi
di tagli (o nuove tasse).
Cosa è cambiato
Fin qui, gli effetti di politica economica immediati, che fanno dell’intera manovra
un’operazione molto “sensibile”: tant’è che l’Istat ha deciso di dare le revisioni in
pillole, e ancora non sono noti gli effetti dei nuovi calcoli sul rapporto debito/Pil. Ma
come si è arrivati a cambiare (un po’) i connotati del Pil? Le voci della revisione sono
Calendario personalizzato della serie A
2014/2015
di Redazione
tre, e tutte e tre interessanti, cioè ci dicono qualcosa su questo paese, al di là delle
questioni tecnico-statistiche.
1) In primo luogo, c’è quello che in gergo chiamano il “Sec 2010”: le
nuove regole europee che fanno conteggiare diversamente alcuni aggregati. Tra
questi, la parte del leone la fanno le spese in ricerca e sviluppo, ma c’è un ruolo non
piccolo anche delle armi. Pagare un ricercatore, così come produrre un sottomarino,
prima era considerato un “costo intermedio”, adesso è un investimento, dunque fa
Pil. Questa novità porta a un grande balzo in avanti del Pil: 24,6 miliardi nel 2011, la
bellezza di 1,6 punti percentuali. Qui ha pesato soprattutto, per 20,5 miliardi, la
attraverso la spesa per i relativi ammortamenti. Le novità tecniche del “Sec 2010”
hanno comportato dunque una revisione consistente in Italia, ma ancor più negli
altri paesi europei; dove invece è stato più piccolo che da noi l’impatto della
componente più chiacchierata del nuovo Pil, chiamiamola “droga e sesso”.
2) In realtà la voce “droga e sesso” l’Istat la chiama “superamento
delle riserve europee”, di fatto è lo sdoganamento, via via introdotto in tutti i
paesi del sistema statistico europeo, delle attività illegali “volontarie”. Che vuol dire?
Che sono stati un po’ spostati i confini su cosa deve entrare e non entrare nel Pil,
includendo anche alcune attività illegali, specificamente elencate: traffico di sostanze
stupefacenti, prostituzione, contrabbando di sigarette. Di queste da ieri abbiamo un
-5472791
conteggio ufficiale: 10,5 miliardi la produzione annua lorda del traffico di droghe, 3,5
miliardi la prostituzione, 0,3 miliardi il contrabbando di sigarette. Anche la fabbrica
Servizi di Media Monitoring
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spesa per ricerca e sviluppo, dato che gli armamenti entrano nella revisione solo
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Notizia del: 10/09/2014
Foglio: 3/4
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dell’illegalità ha il suo indotto, che l’Istat stima tenendosi molto basso: 1,2 miliardi.
Nell’insieme, si tratta di un settore che contribuisce al Pil per circa 1 punto
percentuale: 15,5 miliardi.
Attenzione: questa non è tutta l’economia illegale. Una parte era già
contata nel Pil – il lavoro nero, per esempio -, ampie parti restano fuori. Il che
permette di rispondere alle obiezioni di chi si è scandalizzato per l’ingresso di droghe
e prostituzione nel Pil: è più “pulito” contare il lavoro dei raccoglitori di pomodori?
Come ha scritto Tommaso Rondinella, “che il Pil includesse anche il salario del
caporalato dei campi di pomodori pugliesi non è mai stato un problema per
nessuno”. Piuttosto, conoscere la portata di questi “settori” dell’economia può
essere molto utile. L’Istat accenna a come li ha stimati, spiegando di aver cercato
“gli indicatori dell’offerta”: per esempio, stima del numero di prostitute, dei prezzi
praticati e del numero degli “utilizzatori finali” del servizio (come l’avvocato Ghedini
ebbe a definire il suo cliente Silvio Berlusconi in occasione del caso D’AddarioTarantini). Alcuni di questi “mercati” sono legali in altri paesi (la prostituzione, il
commercio di droghe leggere), e il dibattito sulla loro emersione/regolamentazione è
aperto: conoscerne – anche in via approssimativa – i numeri può servire, per
quantificare costi e benefici, sociali ed economici, delle diverse scelte. 3) L’ultimo pezzo della revisione del Pil è connesso al secondo, poiché
deriva da un’innovazione dei metodi di calcolo che riguarda soprattutto l’economia
sommersa. Ne viene fuori una nuova stima: il valore aggiunto “sommerso” (o perché
occultato al fisco o perché generato con lavoro nero) è di 187 miliardi di euro: l’11,5%
del Pil nel 2011. Vale la pena ripeterlo: in giro per l’Italia ci sono poco meno di
duecento miliardi che sfuggono a tasse, contributi, regole. A questo punto, l’Istat tira
le somme: economia sommersa (187 miliardi) più economia illegale (droga e
prostituzione, più un po’ di contrabbando, 15,5 miliardi) = 12,4% del prodotto
interno lordo. Questo simpatico aggregato è definito “economia non osservata”
(curioso nome, visto che finalmente la stiamo osservando).
Tabù e totem
L’effetto di tutto ciò sui conti pubblici non è dirompente, ma certo dal sistema
statistico può venire un “aiutino”: poiché non si tratta di iniziativa italiana, ma di
nuove convenzioni statistiche europee, viene da pensare che i tecnocrati di Bruxelles
abbiano scelto la via più nascosta per introdurre un minimo di flessibilità in
regole auree dell’economia. Ma non si tratta di grandi variazioni, per ora. Più
interessante è l’inizio di una riflessione attorno ai numeri-totem dell’economia (la fa
per esempio Danilo Taino sul Corriere di oggi): se, come disse in quel discorso
famoso Kennedy e come dice una lunghissima letteratura dal secolo scorso a oggi, il
Pil non ci parla della qualità della nostra vita e del nostro benessere, perché
agganciare lì tutti gli obiettivi della nostra politica? E se alcuni mercati-tabù
crescono e prosperano, non sarà il caso di discutere se sia più utile e anche più etico
farli emergere e regolarli? E ancora: se un affare su 10, tra quelli che girano attorno
a noi, è nascosto e nero, non sarà il caso, dopo aver così accuratamente conteggiato
evasione e sommerso, di combatterli, anche?
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