Percorso I - Zanichelli online per la scuola

unità I1
la situazione internazionale
nome .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Classe
.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I
percorso
Sintesi dell’unità I1
1.1, 1.2Imperialismo, militarismo e pacifismo
L’imperialismo assunse dei caratteri economici diversi dal colonialismo: i territori coloniali vennero
considerati nuovi mercati dove poter trasferire i capitali che non trovavano impiego in madrepatria.
La Gran Bretagna e la Germania interpretarono l’imperialismo in senso moderno e aggressivo, ma
lo scontro si svolse nell’ambito di un duplice schieramento di alleanze internazionali: la Triplice alleanza (1882), cui aderivano Germania, Austria e Italia, e la Triplice intesa (1907), formata da Francia,
Russia e Inghilterra. La contrapposizione di questi Stati imperialistici comportò un aumento nella
produzione degli armamenti e la possibilità che questo scontro sfociasse in una guerra si fece sempre più realistica.
In questi anni, perciò, nacque il pacifismo, di cui i socialisti furono i maggiori rappresentanti. Nel
congresso della Seconda internazionale tenutosi a Stoccarda nel 1907, la guerra divenne il tema
principale, ma non si riuscì a trovare una linea politica uniforme di fronte all’ipotesi di un conflitto
europeo. In Italia ci fu anche un pacifismo borghese, che vedeva la guerra come un freno allo sviluppo economico.
1.6La rivoluzione russa del 1905
La vittoria riportata dal Giappone sulla Russia nel 1905 segna una data importante nella storia
contemporanea, perché per la prima volta uno Stato asiatico batté militarmente una grande potenza europea. I contraccolpi della sconfitta all’interno della Russia portarono alla rivoluzione russa
del 1905.
Nel gennaio di questo anno, infatti, si svolse una grande manifestazione a San Pietroburgo,
espressione del malcontento popolare per le difficili condizioni economiche e sociali. La manifestazione venne duramente repressa dalla polizia dello zar Nicola II. Seguirono diverse sommosse e gli
operai decisero di organizzarsi formando dei consigli rivoluzionari, i Soviet. Lo zar, non riuscendo a
soffocare la rivoluzione, decise di concedere la formazione di un parlamento, la Duma (1905). Nel
1906 ci fu la prima riunione, ma non poté svolgere un’azione efficace, perché venne più volte sciolta.
Pëtr Stolypin, capo del governo, riuscì comunque, nel 1906, a realizzare un’importante riforma agraria rivolta a trasformare le campagne russe in senso capitalistico.
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Sintesi
Anche se la lotta per l’egemonia mondiale si svolgeva soprattutto tra Gran Bretagna e Germania,
non ci fu guerra tra i due paesi. Uno scontro indiretto si ebbe però nel Sudafrica, dove i tedeschi
appoggiarono la guerra dei boeri contro gli inglesi (1899-1902). Altre guerre imperialistiche sono
considerate quelle che si svolsero tra Stati Uniti e Spagna, nel 1898, e tra Russia e Giappone (19041905).
A Cuba, nel 1895, scoppiò una rivoluzione guidata da José Martí, in seguito alla quale venne proclamata la repubblica. Iniziò in questo modo la guerra contro gli spagnoli, ma gli Stati Uniti, che
avevano forti interessi nell’isola, decisero di intervenire e nel 1898 dichiararono guerra alla Spagna.
Con la sconfitta di quest’ultima, gli Stati Uniti ottennero il controllo economico e politico su Cuba,
nonostante la proclamazione di repubblica indipendente. Il presidente degli Stati Uniti, Theodore
Roosevelt, in seguito aggiunse un corollario alla dottrina Monroe, secondo cui gli USA dovevano
limitarsi a tenere lontane le potenze europee dall’America Latina. Con il corollario, gli Stati Uniti
acquisivano il «diritto» di poter intervenire direttamente in tutto il continente americano.
La guerra fra Russia e Giappone fu causata dagli interessi reciproci in Manciuria. La conquista
da parte della Russia, nel 1898, della Manciuria fu la causa dell’attacco militare giapponese (1904).
La guerra russo-giapponese venne considerata la prima guerra in senso moderno, a causa degli intensi scontri navali e dell’alto numero di morti.
La vittoria del Giappone, inoltre, sancì il suo ingresso fra le grandi potenze. Il conflitto angloboero fu causato dalla scoperta di ricchissimi giacimenti auriferi e diamantiferi nella colonia del
Capo e nel Transvaal. I britannici temevano che la Germania potesse acquisire forti influenze in
quest’area geografica. La guerra si concluse con la sconfitta dei boeri e con la formazione nel 1910
dell’Unione Sudafricana.
didattica
su misura
1.3, 1.4, 1.5Le guerre ispano-americana, russo-giapponese
e anglo-boera
percorso
I
unità I2
l’età giolittiana
nome .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Classe
.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1.7I nazionalismi in Asia
Mentre in Europa il nazionalismo si trasformava in imperialismo, nascevano in Asia movimenti e
ideologie che s’ispiravano al nazionalismo europeo dell’Ottocento. In Cina, dopo alcune rivolte xenofobe, Sun Yat-sen accolse dall’Occidente sia il nazionalismo sia la democrazia. Egli però sostenne
che in economia l’introduzione del capitalismo avrebbe provocato troppe differenze e che in Cina
perciò era necessario un massiccio intervento dello Stato. In Giappone il nazionalismo, erede delle
tradizioni guerriere dei samurai, fu più aggressivo che in Cina e assunse anche caratteri imperialistici. Nei paesi islamici, infine, il nazionalismo mirò soprattutto a difendere l’identità etnica e religiosa,
anche dove, come avvenne in Turchia a opera del movimento dei Giovani Turchi, si caratterizzò in
senso laico.
1.8Tensioni in Africa e guerre balcaniche
Tensioni di carattere imperialistico si verificarono tra Francia e Germania in Marocco. Ma le più
forti si ebbero nella penisola balcanica e furono provocate non dall’imperialismo, ma dal nazionalismo. Due etnie slave, ma di diversa religione, la serba e la croata, aspiravano entrambe all’egemonia
sull’intera regione. Anche se nei Balcani si esercitava l’influenza della Russia e dell’Austria, le cause
principali delle due guerre che vi si combatterono nel 1912 e nel 1913 furono locali.
didattica
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Sintesi
Sintesi dell’unità I2
2.1 Giolitti e l’inserimento delle masse nella vita politica
Dopo l’assassinio del re Umberto I, il 29 luglio del 1900, gli succedette Vittorio Emanuele III, che
nel 1903 affidò il governo a Giovanni Giolitti: iniziò l’età giolittiana (1903-1914), durante la quale si
realizzò l’inserimento delle masse nella vita politica italiana.
Giolitti improntò la propria condotta politica al realismo e affermò che il governo non doveva
intervenire nelle vertenze fra sindacati e imprenditori: reprimere gli scioperi avrebbe reso nemiche
dello Stato le classi lavoratrici, la maggioranza del paese. Inoltre cercò di ridurre l’altissimo tasso di
analfabetismo, riconoscendo nella scuola uno strumento fondamentale per la «nazionalizzazione»
dei cittadini e la fusione delle culture regionali.
2.2, 2.3L’economia italiana durante il periodo giolittiano. Mezzogiorno ed emigrazione
Giolitti favorì la crescita dell’industria, arretrata rispetto ad altri paesi: la stessa FIAT, fondata da
Giovanni Agnelli nel 1899, cominciò una produzione di tipo industriale in quel periodo.
Lo sviluppo industriale, però, incontrava numerosi ostacoli nel clima culturale e politico italiano;
inoltre, era un fenomeno che riguardava soprattutto il nord (in particolare il «triangolo industriale»
formato da Lombardia, Piemonte e Liguria).
Consapevole della gravità della «questione meridionale», Giolitti attuò una serie di provvedimenti economici a favore del Mezzogiorno, come leggi speciali per favorire l’industrializzazione,
che, però, rimase affidata soprattutto all’iniziativa governativa.
Proprio nel Mezzogiorno la politica giolittiana mostrò i suoi punti deboli. Giolitti, infatti, che
aveva nell’Italia meridionale una delle basi del proprio potere, alimentò il sistema delle clientele,
duramente criticato da Gaetano Salvemini.
Le difficili condizioni economiche costringevano ogni anno 600 000 italiani a emigrare in America: l’emigrazione presentava benefici effetti economici ma comportava la divisione delle famiglie e
lo spopolamento delle campagne.
2.4, 2.5Socialisti e cattolici. La crisi del sistema giolittiano
Grazie alla prudente linea politica, Giolitti riuscì a superare senza danni anche i momenti di grave
tensione sociale, come lo sciopero generale del 1904. Inoltre, tentò di stabilire rapporti di collaborazione con i socialisti riformisti, guidati da Filippo Turati, ma i massimalisti, sostenitori di un progetto
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unità I3
economia e società tra ottocento e novecento
nome .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . rivoluzionario, prevalsero sui riformisti. Nel 1912, per cercare di indebolire l’opposizione delle sinistre alla guerra di Libia (scoppiata nel 1911 contro la Turchia e conclusasi con la conquista della Libia), concesse il suffragio universale maschile: l’estensione del diritto di voto, però, fece affluire
molti voti a sinistra. Per bilanciare questa situazione, Giolitti, alle elezioni tenute nel 1913, riuscì a
ottenere, grazie al Patto Gentiloni, che i cattolici votassero per i deputati della maggioranza. Il decreto Non expedit di Pio IX, del 1874, infatti, aveva impedito sino ad allora che i cattolici prendessero parte alla vita politica. Giolitti ottenne la maggioranza, ma la base parlamentare del suo sistema
si erose: condizionato dal sostegno dei cattolici, attaccato dalla sinistra, Giolitti si dimise nel 1914.
I
percorso
2.6Il nazionalismo e le polemiche degli intellettuali
Alcuni intellettuali criticavano i fondamenti ideologici della politica giolittiana, rifiutando il liberalismo e la democrazia. Il nazionalismo e la guerra, celebrati da tali intellettuali (fra cui Gabriele
D’Annunzio e Filippo Marinetti), diventarono elementi fondamentali del programma politico dei
nazionalisti.
Sintesi dell’unità I3
3.1La seconda rivoluzione industriale
La società di massa, articolata in classi e gruppi sociali, ebbe la sua base economica nella seconda
rivoluzione industriale, che si fondò sull’impiego dell’acciaio, sullo sviluppo della chimica e sull’uso
dell’elettricità come fonte di energia. Infatti le grandi quantità di acciaio di cui fu possibile disporre,
intorno al 1870, incrementarono la crescita dell’industria dei trasporti (con costruzioni di navi, binari, piccoli e grandi macchinari). L’invenzione della lampadina da parte dello statunitense Thomas
Alva Edison, nel 1897, introdusse per la prima volta l’elettricità nell’ambito domestico. Mentre lo
sviluppo della chimica consentì la produzione di nuovi concimi per l’agricoltura.
3.2La seconda rivoluzione industriale in Europa
Fu soprattutto la Germania a trarre profitto dalla seconda rivoluzione industriale, grazie alla rapida
crescita della produzione dell’acciaio e dell’industria chimica. Lo sviluppo economico favorì e fu
favorito dallo sviluppo delle «banche miste», che intervenivano non solo nel finanziamento, ma anche nella gestione delle aziende.
3.3, 3.4 Lo sviluppo del capitalismo statunitense
Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento gli Stati Uniti diventarono il nuovo modello
dell’economia capitalistica. Gli Stati Uniti, infatti, potevano sfruttare i ricchi giacimenti minerari
che possedevano in patria. Allo stesso tempo gli industriali si impegnarono a sviluppare il mercato
interno, considerando le esportazioni inadeguate alla promozione della crescita economica. L’industriale Andrew Carnegie sostenne che gli USA non dovevano conquistare «popoli barbari», ma ottenere «il dominio industriale del mondo». La struttura del capitalismo americano si trasformò con
la nascita dei cartelli e dei trust. I primi erano costituiti da aziende che controllavano i prezzi dei
prodotti, in modo da annullare la concorrenza. I trust consistevano in associazioni di aziende, guidate da un unico centro direttivo, che tendevano a isolare le piccole società rimaste fuori. Questi struIdee per insegnare la storia con
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Sintesi
Nel 1911 la Francia instaurò il protettorato sul Marocco. In risposta il governo italiano decise di
conquistare la Libia, che faceva parte dell’Impero ottomano. La guerra fu approvata da alcuni ambienti finanziari, dai nazionalisti e da una parte dei socialisti riformisti. Fu invece avversata dai socialisti rivoluzionari. Iniziato nel settembre del 1911, il conflitto si concluse nell’ottobre del 1912,
con la firma del trattato di Losanna da parte dell’Impero ottomano. Con questo atto si riconobbe la
sovranità dell’Italia sulla Libia, ma le popolazioni arabe continuarono a impegnare con azioni di
guerriglia le truppe italiane, rendendo insicuro tutto l’entroterra.
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2.7La guerra di Libia
percorso
I
unità I3
economia e società tra ottocento e novecento
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.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . menti furono concepiti per monopolizzare il mercato e annullare la libera concorrenza, ma la legislazione statunitense (Clayton Anti-trusts Act, 1914) riuscì a dare un forte freno a questo fenomeno.
3.5La struttura sociale e le classi
Marx ha identificato le classi guardando al posto che occupano nel mondo della produzione capitalistica. Ha così individuato solo due classi fondamentali, la borghesia e il proletariato. Bernstein ha
sostenuto, invece, che le classi si distinguono anche per il reddito, la posizione sociale e le abitudini
di vita. Oggi si fa riferimento a molti altri parametri: patrimonio, educazione, consumi, valori, ideologie e si parla di «aristocrazie», «borghesie» e «classi operaie» perché i gruppi sociali sono diversi
per paesi, storia, tradizioni e condizioni materiali.
3.6, 3.7Le invenzioni e le fonti di energia
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su misura
Sintesi
In quegli anni furono fatte o perfezionate importanti invenzioni: il telefono, il fonografo, l’automobile (grazie al motore a scoppio e allo pneumatico), la telegrafia senza fili, il cinema. Nel 1903 i fratelli Wright riuscirono, per la prima volta, a far sollevare da terra un velivolo pesante. Lo sviluppo
della chimica diede un notevole contributo al progresso della medicina, grazie alla scoperta dell’acido acetilsalicilico (l’aspirina).
Verso i primi anni del 1900 il petrolio, che sino ad allora era stato utilizzato come lubrificante o
come fonte per l’illuminazione, venne per la prima volta impiegato come combustibile per il motore, in sostituzione del carbone. La scoperta di nuovi pozzi petroliferi aumentò la disponibilità di
questo prodotto e ne abbassò conseguentemente il prezzo. La diffusione dell’automobile e la scoperta della benzina trasformarono in seguito il petrolio nella più importante fonte di energia esistente.
3.8Lo sviluppo dei trasporti e la crescita delle città
Lo sviluppo dei trasporti consentì la crescita e una maggiore articolazione delle città, rendendo più
agevoli e rapidi gli spostamenti degli abitanti. Non fu più necessario che le abitazioni sorgessero
accanto ai luoghi di lavoro.
3.9I consumi di massa e la pubblicità
La società di massa aprì l’epoca dei consumi di massa. Anche in questo campo gli Stati Uniti anticiparono di alcuni decenni gli altri paesi. Grazie alla pubblicità e a nuovi metodi di vendita fu allargato il numero dei consumatori. Le donne, infatti, divennero le maggiori destinatarie delle pubblicità
che riguardavano prodotti domestici (come la macchina per cucire). Ma questo fu anche il risultato
di un miglioramento generale delle condizioni economiche.
3.10, 3.11I giornali, la radio, il cinema e il tempo libero
Grazie all’invenzione di nuove macchine stampatrici, i quotidiani poterono essere stampati in centinaia di migliaia di copie. Un nuovo, importantissimo, mezzo di comunicazione fu la radio, che
consentiva di avere notizia dei fatti nel momento stesso in cui avvenivano. Ma fu il cinema ad avere
il più forte impatto popolare, poiché era in grado, attraverso le immagini, di trasmettere e suscitare
sentimenti ed emozioni molto più efficacemente della stampa e della radio. I primi a passare dalle immagini fisse a quelle in movimento furono i fratelli Auguste e Louis Lumière, che, nel 1895,
proiettarono per la prima volta un breve film: L’uscita dalle officine Lumière. Auguste e Louis si
distinsero, non solo per le innovazioni cinematografiche, ma anche per le loro capacità imprenditoriali nel settore.
Si rese disponibile maggior tempo da impiegare in attività non lavorative. I borghesi l’occuparono, tra le altre cose, nella villeggiatura e nel turismo, gli strati popolari nello sport. Nacquero gli
sport di massa, come il calcio e il ciclismo, e gli stadi cominciarono a riempirsi.
3.12La nuova organizzazione del lavoro
Una grande rivoluzione nei metodi di lavorazione fu attuata da Henry Ford con la catena di montaggio, che consentiva la produzione di massa di automobili, a prezzi bassi. Grazie anche agli alti
salari che Ford dava ai suoi operai, l’automobile non fu più un bene di lusso. Frederick W. Taylor affermò che il lavoro doveva essere organizzato scientificamente. Ma le idee di Taylor incontrarono
un ostacolo nei sindacati, che si battevano contro lo sfruttamento dei lavoratori.
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percorso
Sintesi dell’unità I4
4.1La società di massa
L’irruzione delle masse nella storia, tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, diede vita a un nuovo tipo di società che può essere definita «società di massa» e che destò forti preoccupazioni nelle
classi dirigenti. Queste preoccupazioni furono espresse in maniera molto efficace dal francese Gustave Le Bon nell’opera intitolata La psicologia delle folle. In questo saggio venne rilevato come la
massa aveva acquistato un crescente potere economico, politico e sociale rispetto al passato. Per
evitare sconvolgimenti sociali, i governi cercarono di nazionalizzare le masse, facendole partecipare
alla vita nazionale attraverso feste tradizionali, cerimonie patriottiche, riti e simboli.
4.2I socialisti e la Seconda internazionale
Nel 1876 si sciolse la Prima internazionale e nel 1889 fu fondata la Seconda internazionale che si
divise tra socialisti riformisti e socialisti rivoluzionari. L’affermazione dei riformisti fu favorita dalla
concessione del suffragio universale, che peraltro riguardava soltanto i maschi. I riformisti erano
contrari alla lotta di classe e favorevoli al parlamentarismo e alle riforme. La divisione tra riformisti
e rivoluzionari coinvolse interi partiti. La socialdemocrazia tedesca, per esempio, era riformista. Era
invece su posizioni rivoluzionarie la socialdemocrazia russa, guidata da Lenin. La Seconda internazionale non riuscì a dare una linea politica omogenea a tutti i partiti socialisti anche a causa delle
diversità nazionali e delle differenti condizioni di sviluppo in cui si trovavano i paesi europei.
4.2 Il bipartitismo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti
Nel 1893 fu fondato in Inghilterra il Partito laburista indipendente. Fino ad allora gli interessi della
classe lavoratrice erano stati difesi dal Partito liberale (whig). Il Partito laburista riuscì a raccogliere
l’eredità dei whigs. L’Inghilterra continuò ad avere un sistema bipartitico, con la contrapposizione
tra conservatori e laburisti al posto di quella tra conservatori e liberali. Negli Stati Uniti il sistema
bipartitico vedeva la contrapposizione fra repubblicani e democratici, ma nel 1911 un repubblicano,
Theodore Roosevelt, tentò di creare una terza formazione politica fondando il Partito progressista.
Il programma consisteva nell’attuare una politica di riforme, facendo intervenire lo Stato nell’economia e favorendo la libera concorrenza. Le elezioni presidenziali del 1912 decretarono la fine del
nuovo partito, ma il progressismo rimase un punto di riferimento sia per i socialisti moderati sia per
i borghesi riformisti e finì col diventare sinonimo di riformismo.
4.3I sindacati
Mentre nei partiti le masse svolgevano attività politica, nei sindacati potevano avanzare le loro richieste di carattere economico. I sindacati inglesi, le Trade Unions, ebbero anche una notevole influenza politica, indirizzando il voto dei lavoratori prima verso il partito liberale e poi verso quello
laburista, col quale si strinsero in una confederazione. La principale forma di lotta adottata dai sindacati era lo sciopero, cui gli imprenditori contrapponevano la serrata, cioè la chiusura delle fabbriIdee per insegnare la storia con
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Sintesi
Le masse riuscirono a inserirsi autonomamente nella lotta politica quando nacquero i partiti socialdemocratici: il primo fu il Partito socialdemocratico tedesco, fondato nel 1875. I partiti borghesi fino
a quel momento si erano raccolti intorno a comitati di notabili; quelli socialdemocratici ebbero invece una vera e propria organizzazione. In Italia il primo partito di massa, il Partito dei lavoratori
italiani, nacque nel 1892 e nel 1895 prese il nome di Partito socialista italiano. In Francia il movimento socialista si compattò nel 1905 con la fondazione del Partito socialista (SFIO, Sezione Francese dell’Internazionale operaia). Nel 1898 nacque il Partito socialdemocratico russo, ma nel 1903 si
divise in due correnti: la bolscevica (maggioritaria), guidata da Lenin, che voleva un partito disciplinato e centralizzato; la menscevica (minoritaria), che prevedeva una organizzazione politica meno
rigida.
Karl Marx e un gruppo di sindacalisti inglesi e francesi fondarono a Londra nel 1864 la Prima
internazionale, con lo scopo di conseguire «l’emancipazione economica della classe operaia». A
Marx si era contrapposto Michail Bakunin, fondatore del movimento anarchico e avversario di ogni
forma di autorità, compresa quella di un futuro Stato socialista.
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4.2La nascita dei partiti di massa
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la società di massa
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Classe
.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . che. I governi cercarono di tutelare gli imprenditori con leggi repressive, ma questa politica diede
spesso luogo a gravi incidenti. Ad esempio il primo maggio del 1886 iniziò a Chicago uno sciopero
per ottenere la giornata lavorativa di otto ore. L’esplosione di una bomba costò la vita a un poliziotto; seguì una dura repressione che provocò alcuni morti e molti feriti. Nel 1889 si tenne il congresso
dell’Internazionale socialista e in questo contesto venne scelto il primo maggio come festa di tutti i
lavoratori.
4.4, 4.5Il revisionismo e il sindacalismo rivoluzionario
Mentre, attraverso le socialdemocrazie, le masse partecipavano alla vita parlamentare, le tesi di
Marx venivano discusse dai revisionisti, tra i quali il più importante fu il tedesco Eduard Bernstein.
Quest’ultimo infatti era convinto che il proletariato, attraverso il voto, potesse raggiungere la direzione dello Stato e rifiutava l’idea di una dittatura del proletariato. Anche il francese Georges Sorel
rivide le posizioni di Marx, invitando i sindacati a occuparsi di politica, per portare le masse alla rivoluzione. Sorel fu l’ispiratore del sindacalismo rivoluzionario, che si poneva l’obiettivo di preparare gli operai a un grande sciopero insurrezionale per la conquista del potere.
4.6Il cattolicesimo sociale
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Sintesi
Non ebbe invece alcuna intenzione rivoluzionaria il cattolicesimo sociale, che, nell’ultimo decennio
dell’Ottocento, si propose di lottare sia contro la società borghese liberale sia contro il socialismo.
La dottrina sociale cattolica ebbe come fondamento l’enciclica Rerum novarum, pubblicata nel 1891
dal pontefice Leone XIII. In questo documento il papa difese la proprietà privata e invitò tutte le
classi a vivere nella concordia e nell’osservanza dei doveri reciproci. Nell’enciclica le associazioni
operaie socialiste vennero considerate un pericolo per la fede e il pontefice suggerì agli operai cristiani di formare associazioni ispirate alla dottrina sociale della Chiesa.
4.7 Due diversi modelli di socialismo
Il partito socialdemocratico tedesco diede vita alla socialdemocrazia, una delle due grandi tendenze
in cui si divise il movimento socialista nel corso del XX secolo. I socialdemocratici miravano a una
politica di riforme che migliorassero le condizioni di vita della classe operaia all’interno del sistema
capitalistico.
Il partito operaio socialdemocratico russo diede vita all’altra tendenza, quella comunista. I comunisti si battevano per abolire il sistema capitalistico, sostituendolo con un sistema collettivistico,
in cui fosse abolita la proprietà privata. Il maggior rappresentante del comunismo fu Lenin, che si
pose a capo della tendenza più rivoluzionaria del partito socialdemocratico russo, la bolscevica (l’altra era chiamata menscevica).
4.8Il lavoro femminile e la famiglia
Le condizioni delle donne stavano cambiando, soprattutto a causa del lavoro fuori casa, svolto ora
anche dalle borghesi, che cominciavano a entrare, sia pure lentamente, nelle professioni riservate
fino a quel momento solo ai maschi. Il lavoro femminile e l’emigrazione dalle campagne alle città
influivano sulla struttura e sui ruoli all’interno delle famiglie: le famiglie multiple lasciarono il posto
a quelle nucleari.
4.9Le «suffragette»
Le donne non avevano ancora il diritto di voto. Fu questa perciò la richiesta fondamentale avanzata
dai movimenti femminili. Il movimento femminile fu forte all’inizio soprattutto negli Stati Uniti, ma
nella seconda metà dell’Ottocento si diffuse anche in Europa e specialmente in Inghilterra, dove
nacque il movimento delle «suffragette» (così chiamate proprio perché chiedevano un suffragio
veramente universale).
Negli Stati Uniti l’associazione più forte fu la National American Women Suffrage Association
(NAWSA) che, nata nel 1890, riuscì a raggiungere nel 1920 l’obiettivo del suffragio femminile. In
Inghilterra le donne, guidate da Emmeline Pankhurst, ottennero il pieno riconoscimento dell’eguaglianza politica nel 1928.
In Europa e negli Stati Uniti molte donne si batterono anche nei movimenti e partiti di sinistra.
Rosa Luxemburg fu la più illustre rappresentante della sinistra europea, fondatrice del Partito socialdemocratico polacco. Nel 1898 divenne membro del Partito socialdemocratico tedesco, in cui si
affermò per le sue grandi capacità politiche.
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Idee per insegnare la storia con
Lepre, Petraccone la storia © Zanichelli 2009
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