Canto natalizio sardo - “Notte de Chelu” Coro “Amici del Canto Sardo”, direttore M° Tore Bulla la macina di un mulino che trasforma i chicchi di grano in farina. / Sta a noi separarla dalla crusca e impastarla affinché diventi pane prima lettura - Introduzione sesta lettura - Il Pescatore - Recitano i bambini Quando la notte cala e il buio avanza, quello è il momento in cui tu puoi vedere la cometa, / ma se non darai ascolto alla voce interiore, / allora non sarai in grado di distinguere la verità che affiora davanti a te. / La stella cometa ci ricorda ogni anno che c’è sempre qualcosa in sperare, / c’è sempre qualcosa da desiderare. / Ama, sogna, desidera e le stelle faranno contorno alla luce. / Tu guardi le stelle, stella mia, ed io vorrei essere il cielo per guardare te con mille occhi. / In questa notte lascio che sia il buio a cullarmi con il suo silenzio e la stella a ricordarmi che esiste sempre una luce che brilla e che ci indichi il cammino, chiunque noi siamo. Per sempre me ne andrò per questi lidi, / tra la sabbia e la schiuma del mare. / L’alta marea cancellerà le mie impronte, e il vento disperderà la schiuma. / Ma il mare e la spiaggia dureranno in eterno. Intermezzo musicale: Tradizionale natalizio inglese - “The first Nöel” Trio di fiati: Sergio Pinna (flauto) - Marco Fozzi (clarinetto) - Francesco Robbi (clarinetto) seconda lettura - La Stella cometa La vera casa dell’Uomo non è una casa, è la strada. / La vita stessa è un viaggio da fare a piedi. / La strada per la nostra destinazione non è sempre diritta. / Prendiamo il percorso sbagliato, ci perdiamo, ci voltiamo indietro. / Forse non importa su quale strada camminiamo, forse quello che conta è che ci incamminiamo. terza lettura “Comincerò da me stesso” - Il Re Magio Ma da dove comincerò? Il mondo è così grande! / Comincerò dal paese che conosco meglio, il mio. / Ma è così vasto il mio paese! / Comincerò dalla città più vicina, la mia. / Ma è così grande la mia città! / Allora comincerò dalla mia strada… / No, comincerò dalla mia casa, dalla mia famiglia. / No, ho finalmente capito da dove devo cominciare: comincerò da me stesso!! Intermezzo musicale: Tradizionale natalizio francese - “Il est né le Divin Enfant” Orchestra della Classe 3ª B ad indirizzo musicale quarta lettura - Il Fornaio - Recitano i bambini Se io facessi il fornaio vorrei cuocere un pane così grande / da sfamare tutta la gente che non ha da mangiare. / Un pane più grande del sole, dorato, profumato come le viole. / Un pane così verrebbero a mangiarlo dal Brasile, dall’India, dall’Africa,/ da tutto il mondo, i poveri, i bambini, i vecchietti, gli uccellini. / Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame, il più bello della storia. quinta lettura - Il Fornaio La terra vi concede i vostri frutti e non avrete bisogno di altro se saprete riempirvene le mani. / Scambiandovi i doni della terra, ne avrete in abbondanza e sarete saziati. / Ma se lo scambio non avverrà con amore ed equanime giustizia, / renderà gli uni avidi e gli altri affamati. / La nostra esistenza è come Commenti musicali alle letture: A. Politi - “Preludio” eseguito da Giulia Sanna, chitarra F. Carulli - “Studio in Sol M” eseguito da Marta Chessa, chitarra Intermezzo musicale: Gianfranco Riccelli/Arangara - “C’era la luna a Portopalo” Gianfranco Riccelli, voce e chitarra acustica - Febo Nuzzarello, chitarra acustica settima lettura - Il contadino - Recitano i bambini Scende la sera. / La campagna si veste di malinconia, / una pallida Luna, infreddolita, / si rispecchia / sull’acqua sorgiva, / ai lati del viottolo / di terra e ciottoli. / Stanco, / il passo lento, / il viso luminoso e fiero, / torno alla dimora, / accompagnato dal riflesso / fin sull’uscio. / Prima di entrare / scruto l’orizzonte, / con la mano alla fronte come una visiera, / a leggere nel cielo / segni di Primavera / germoglio e vita alle mie fatiche. Intermezzo musicale: H. Villa Lobos - “Preludio n° 4” eseguito da Gabriele Fancellu, chitarra ottava lettura - Il Contadino La terra è sorgente di vita, qualunque forma essa prenda: di fango, di pietra, di piante … / Ci nutre, ci sostiene ed ha quella incredibile capacità di trasformare ciò che è impuro in bellissime creature: fiori e piante. / La sua generosità è quindi immensa e non ha pari. / La terra ha un potere rilassante e rinfrescante perché il suo manto verde pulisce il nostro sguardo ed il nostro pensiero. / L’ azione della terra esalta anche la generosità, concede generosamente i suoi frutti. / Scambiando i suoi doni copriremo l’abbondanza e saremo sazi. Commento musicale alle letture: A. Politi - “Vidalita” eseguito da Miriam Depalmas, chitarra Intermezzo musicale: F. Sor - “Studio in Do Maggiore” Alessandra Sanna (Flauto) - Marta Chessa, Martina Vinci, Giulia Sanna (trio di chitarre) nona lettura - I Pastori - Recitano i bambini La mia solitudine non è silenzio. / La mia solitudine non è assenza. / La mia solitudine non è tristezza. / La mia non è solitudine, è un vivere di silenzi pieni di vita, / è un saper percepire il bisbiglio del tempo che scorre, dell’acqua che canta, del vento che urla …. / La mia solitudine è quel saper parlare con se stessi per raccontarsi agli altri. Intermezzo musicale: Fabrizio De André - “Canto del servo pastore” decima lettura - La Lavandaia - Recitano i bambini Acqua pura di sorgiva / Chi ti tocca ti sente viva, / chi ti porta via col secchio / porta il cielo in uno specchio. / Beve luce chi ti beve, / eri nuvola, eri neve, / eri canto di fontana / eri squillo di campana / sei la gioia del giardino / sei la forza del mulino. / Pellegrina affaccendata / Tornerai dove sei nata. Intermezzo musicale: Tradizionale tedesco - “Fröliches Standchen” Andreina Carta, Teresa Sanna (flauti) - Giulia Sanna (chitarra) undicesima lettura - La Lavandaia Scendono da ammuffite case di paese / su ciottoli di stradine scivolose / fin giù alla riva in mezzo al sole, / le vecchie donne e le giovani ridenti. / Col bucato sulla testa / lungo il fiume per lavare / tra gli acuti delle loro voci / e le bolle del sapone di marsiglia / Tutte in fila a risciacquare quei panni , / danzanti / fra i prati verdi e le ruvide pietre / in una festa distesa di colori. / Ho fatto in tempo a vederle le donne di paese / che andavano al lavatoio. / Ridevano, cantavano, bisticciavano, / Erano donne d’altri tempi, vita dura, casa e campi. / I problemi erano tanti / pochi soldi e un po’ d’amore. Intermezzi musicali: J. S. Bach – “Preludio n° 1 in Do M dal Clavicembalo ben temperato” eseguito da Eleonora Doppiu (pianoforte) M. Praetorius - “Bransle de la Torche” eseguito dal quintetto di chitarre della Classe 3ª B - (Chessa, Depalmas, Fancellu, Sanna, Vinci) dodicesima lettura - Il Sarto - Recitano i bambini Ti rivedo su quella sedia / mentre cuci il suo vestito / col tuo ago e un po’ di filo, / ti racconti, e noi ascoltiamo. / Dove il punto è un po’ più duro / la tua smorfia è più sicura, / ma poi tanta è la dolcezza / che il taglio è una carezza / sul tessuto della vita, / che amarezza anche ti ha dato, / dove hai legato a un dito / la tua verità infinita. / Ora cuci per i Santi / il mantello bianco candido, / e così mi va di pensarti / su una nuvola leggera. / Il tuo filo è di oro puro / Il tuo ago, ora, è diamante / perché luce al nostro cuore / la sua scia ne ha data tanta. Intermezzo musicale: Tradizionale natalizio - “Gloria in excelsis Deo” Orchestra della Classe 3ª B ad indirizzo musicale tredicesima lettura - Il Sarto E un tessitore disse: “Parlaci dell’Abito”. / Ed Egli rispose: “I vostri abiti nascondono gran parte della vostra bellezza, / ma non mascherano ciò che non è bello. / E benché cerchiate negli abiti la vostra libertà personale, / potreste invece trovare in essi una bardatura e una catena. / Vorrei che incontraste il sole e il vento più con la vostra pelle che con le vostre vesti. / Poiché il soffio della vita è nella luce del sole e la mano della vita nel vento. / E non dimenticate che la terra ama sentire i vostri piedi nudi / e il vento ama giocare con i vostri capelli. Intermezzo musicale: Canto natalizio sardo - “Naschid’est in sa Capanna” Coro “Amici del Canto Sardo”, direttore M° Tore Bulla quattordicesima lettura - Il Falegname - Recitano i bambini sedicesima lettura - Il Ciabattino C’era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname. / Un giorno, durante l’assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio. / La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemente. / Si trattava di escludere dalla onorata comunità degli utensili un certo numero di arnesi. / Uno prese la parola: “Dobbiamo espellere nostra sorella Sega, perché morde e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere più mordace della terra”. / Un altro intervenne: “Non possiamo tenere fra noi sorella Pialla: ha un carattere tagliente e pignolo. / “Fratel Martello - protestò un altro - ha un caratteraccio pesante e violento. Lo definirei un picchiatore. E’ urtante il suo modo di ribattere continuamente e dà sui nervi a tutti. Escludiamolo!”. “E i Chiodi? Si può vivere con gente così pungente? Che se ne vadano. E anche Lima e Raspa. A vivere con loro è un attrito continuo. E cacciamo anche Cartavetro, la cui unica ragion d’essere sembra quella di graffiare il prossimo!”. / Così discutevano, sempre più animosamente, gli attrezzi del falegname. / Alla fine della seduta tutti avevano espulso tutti. / La riunione fu bruscamente interrotta dall’arrivo del falegname. Tutti gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi al bancone di lavoro. / L’uomo prese un asse e lo segò con la Sega mordace. / Lo piallò con la Pialla che spela tutto quello che tocca. / Sorella Ascia che ferisce crudelmente, sorella Raspa che dalla lingua scabra, sorella Cartavetro che raschia e graffia, entrarono in azione subito dopo. / Il falegname prese poi i fratelli Chiodi dal carattere pungente e il Martello che picchia e batte. / Si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla. / Una bellissima culla per accogliere un bambino che stava per nascere. / Per accogliere la Vita. Quelle scarpe vecchie, / cosi consumate… / Quanta strada avevano / percorso quelle scarpe! / Le guardavo con nostalgia, / quanti passi / in quelle vecchie scarpe… / Un pensiero lontano / mi sfiorò… / E fu così / che le indossai… / Avevo voglia di camminare ancora, / non mi importava nulla di cosa mi aspettasse, / se erano strade in discesa, / o strade coperte da rocce, / sapevo che la strada era solo mia, / da conquistare! Commento musicale alla lettura: A. Politi - “Huaino” eseguito da Martina Vinci, chitarra Intermezzo musicale: Fabrizio De André - “Maria nella bottega del falegname” Gianfranco Riccelli, voce e chitarra acustica - Febo Nuzzarello, chitarra acustica quindicesima lettura - La bottega del calzolaio - Recitano i bambini Non credo che nessun banco da lavoro sia cosi affollato e disordinato quanto un deschetto da calzolaio; né così piccolo. / Lesine, punteruoli, trincetti, il vasetto della colla, ritagli di pelle, pezzetti di vetro; e, fino agli estremi angoli, qualche cosa da trovare: chiodi, punteruoli, lacci… / Certi arnesi, certi oggetti, hanno un ‘aria di magia: il martello, per esempio, con quel capo tondo; la pietra, sulla quale si batte la suola … e quell’odore intenso di colla…e tutti quei pezzi di cuoio, duro come le sue mani rugose. / Sembrava sempre emozionato quando sedeva sulla sua seggiola di vecchio legno, col capo chino, sempre triste, custodiva le scarpe come in uno scrigno. / Quelle più vecchie le accarezzava con tenerezza accomodandole nelle sue mani per conservane i ricordi dei passi vissuti. / Non immaginava i luoghi, nemmeno i tempi, forse solo gli occhi delle persone incontrate lungo la strada. / Accarezzando quelle vecchie scarpe, pensava non ai passi che avevano fatto, ma alle impronte che avevano lasciato. Intermezzo musicale: I. Berling - “White Christmas” Orchestra della Classe 3ª B ad indirizzo musicale Intermezzo musicale: Tradizionale sardo - “Deus ti salvet, Maria” Coro “Amici del Canto Sardo”, direttore M° Tore Bulla Conclusione di Maria Vorrei con voi parlare / Di ciò che sempre dobbiamo ricordare: / nei giorni di pioggia o di sole splendente / che tu sia adulto o adolescente / difendiamo la Vita, in ogni istante / amiamo la Pace che è così importante e qualunque sia la fede o religione / è comando divino quello che impone: / Che tu devi difendere il soffio vitale / di ogni uomo, unico e speciale. / Ognuno nel suo piccolo può fare tanto: / dedichiamo allora questo nostro canto / che forte e alto tutti ci invita / a proteggere, sempre, il dono della Vita. Buon Natale Andrea Parodi - “E sarà Natale” Coro dei bambini della Scuola Primaria di Campanedda S I R I N G R A Z I A N O: L’Arcivescovo di Sassari, Mons. Paolo Atzei Il Parroco della Chiesa di Santa Caterina, Don Giuseppe Virgilio Il Comune di Sassari Il Dirigente Scolastico dell’Istituto comprensivo Latte Dolce Agro, Prof. Antonio Mela Tutti i genitori degli alunni, per la partecipazione e la disponibilità dimostrata Gli Ospiti: Il cantautore Gianfranco Riccelli e il chitarrista Febo Nuzzarello degli Arangara Il Coro “Amici del Canto Sardo” e il suo Direttore M° Tore Bulla I Docenti della Scuola dell’Infanzia di Campanedda: Francesca Melone, Maria Franca Floris I Docenti della Scuola Primaria di Campandedda: Mariangela Ventura, Antonello Mura, Rita Rubattu, Sara Casu, Maria Teresa Massidda, Annamaria Meloni, Rita Spina. I Docenti della Scuola Secondaria di primo grado della Sede Centrale dell’Istituto Comprensivo Latte Dolce-Agro: Caterina F. Daidone e Gavina Marongiu per la preziosa collaborazione nell’allestimento scenico, I Docenti musicisti Tony Chessa, Francesco Saiu, Angelica Loriga e Alessandra Cau, la Docente Aurora Sanna per il supporto organizzativo. Ma soprattutto… Tutti gli alunni coinvolti, che con impegno e dedizione hanno dato vita a questa rappresentazione natalizia. Con il patrocinio del Comune di Sassari Istituto Comprensivo “Latte Dolce - Agro” - Sassari “IN CAMMINO…” a.s. 2015/16 SABATO 19 DICEMBRE 2015 CHIESA S. CATERINA - ore 17:00 PRESEPIO VIVENTE realizzato dai bambini e dai Docenti della Scuola dellʼInfanzia e della Scuola Primaria di Campanedda COMMENTI MUSICALI a cura dei ragazzi e dei Docenti della classe 3ª B ad indirizzo musicale Scuola Secondaria di primo grado Istituto Comprensivo Latte Dolce-Agro di Sassari e con la partecipazione di: GIANFRANCO RICCELLI - Arangara e del Coro "AMICI DEL CANTO SARDO" diretto dal M° TORE BULLA