Ravenna Festival presenta i “Giovani artisti per

Ravenna Festival presenta i “Giovani artisti per Dante”: dal 13
maggio nei Chiostri Francescani
Lunedì 9 Maggio 2016
L'omaggio di Ravenna Festival al Poeta andrà in scena tutti i giorni dal 13 maggio al 13
luglio alle 11
Si è svolta stamane nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna la presentazione di “Giovani artisti per
Dante” il nuovo appuntamento quotidiano di Ravenna Festival che - dal 13 maggio al 13 luglio, nei Chiostri Francescani
adiacenti la Tomba di Dante Alighieri - accompagnera la XXVII edizione del Festival per comporre un sorprendente e
inedito ritratto che esplora l’immaginario legato alla vita e all’opera del padre della lingua italiana.
Sono intervenuti: Lanfranco Gualtieri Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Claudia Giuliani Direttrice
Istituzione Biblioteca Classense, Antonio De Rosa Sovrintendente Ravenna Festival e Franco Masotti Co-direttore Artistico
Ravenna Festival.
“Giovani artisti per Dante” è l’omaggio di Ravenna Festival al Poeta in scena tutti i giorni dal 13 maggio al 13 luglio alle 11. Il
suggestivo spazio dei Chiostri presso la Tomba ospita il nuovo appuntamento che il Festival dedica alla creatività di una
nuova generazione di artisti, con progetti selezionati anche attraverso il bando internazionale Giovani artisti per Dante.
Con questa speciale rassegna Ravenna Festival dedica a Dante Alighieri sessanta eventi che, giorno dopo giorno,
accompagneranno la XXVII edizione del Festival per comporre un sorprendente e inedito ritratto che esplora l’immaginario
legato alla vita e all’opera del padre della lingua italiana, grazie alle brillanti connessioni fra diverse aree di poetica e ricerca
capaci di trasformare la divulgazione alta in esperienza e partecipazione.
Una vocazione, una missione, quella di programmare il Festival nei luoghi che testimoniano la preziosa eredità millenaria
della città, che trova ora nei Chiostri Francescani – messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e
dall’Istituzione Biblioteca Classense che li gestisce – la più elegante delle cornici per narrare, naturalmente Dante, interpretato
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con grande creatività, esplorando suggestioni classiche e non, ma sempre rivelatrici di punti di vista inusuali e sorprendenti.
Non avrebbe potuto essere altrimenti di fronte al numero e alla varietà dei progetti che hanno risposto alla “chiamata” di
Ravenna Festival: sono state 67 le domande pervenute per il bando lanciato lo scorso dicembre e il cui tour di presentazione
ha fatto tappa a Milano, Firenze e Roma impreziosito in ogni occasione da prestigiose collaborazioni – a Milano con
l’Università Cattolica del Sacro Cuore, a Firenze con la Società Dantesca Italiana, a Roma con la Società Dante Alighieri.
L’iniziativa, nell’incoraggiare il confronto e la collaborazione fra diverse realtà unite dal desiderio di creare spettacoli dedicati al
Poeta, ha visto veterani dello spettacolo dal vivo accanto a giovanissimi gruppi costituiti per l’occasione, associazioni culturali
e rappresentanti del mondo accademico, appassionati dell’opera dantesca e studenti liceali. Altro motivo di ricchezza e
originalità la provenienza dei progetti, che percorrono lo stivale da Torino a Messina, da Udine a Venosa, da Bergamo a
Napoli, con Roma, Milano e ovviamente Ravenna capofila; mentre dalla Francia e dalla Germania arrivano i progetti testimoni
della portata internazionale del bando. La stessa trasversalità si riscontra nei linguaggi proposti: protagonista il teatro in tutte
le sue declinazioni – da quello di strada alla commedia dell’arte, dalla pantomima al teatro di prosa – spesso all’incontro con
la danza, la musica dal vivo, il canto; accanto a soluzioni più curiose che raccolgono le suggestioni dell’architettura, della
scrittura creativa, della video arte...
Dei 67 progetti esaminati dalla commissione, che ha visto la Direzione Artistica di Ravenna Festival affiancata dal
professor Giuseppe Ledda dell’Università di Bologna, ne sono stati selezionati 6 che si sono distinti per l’originalità della
proposta artistica e la promessa di reinterpretare la materia dantesca con freschezza. Il primo di questi appuntamenti è
Searching for Paradise, il progetto su “due ruote” del collettivo artistico fiorentino inQuanto teatro, che propone un racconto
poetico e originale per grandi e piccini sulla nostalgia e sul desiderio di ritrovare il paradiso, portato sulla scena di un piccolo
teatro di legno, ispirato ai “teatri di carta” della tradizione giapponese del kamishibai, montato a bordo di una bicicletta che
arriverà ai Chiostri dal 20 al 26 maggio. Dalle suggestioni del lontano Oriente a quelle della filologia, con gli appuntamenti di
Deh peregrini che pensosi andate, lo spettacolo che dal 27 maggio al 2 giugno vedrà l’ensemble di musica medievale La
Lauzeta (di Reggio Emilia) proporre in un suggestivo itinerario le parole del Boccaccio (dal Trattatello in laude di Dante) e
brani dal manoscritto di Londra (coeva al testo del Boccaccio) eseguiti con strumenti medievali fedelmente ricostruiti.
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Dal 19 al 23 giugno è invece la Compagnia Raffaele Irace a guidarci, con Daemones, in un viaggio tra demoni, mostri e
ibridi dell’Inferno dantesco – dalle Arpie al Minotauro, da Malacoda alla banda dei diavoli Malebranche – con musiche e danze
a svelare il meraviglioso mondo di Persefone dove bellezza, dannazione e poesia convivono. La compagnia di Budrio ha
sviluppato il suo progetto in collaborazione con la sede universitaria di Ravenna dove opera l’ideatrice e regista dello
spettacolo Angelica Montanari medievista dell’Università di Bologna. Il 13 settembre 1321, data della morte di Dante Alighieri
a Ravenna, è il perno attorno a cui ruota la creazione (in scena dal 24 al 30 giugno) di Daf - Teatro dell’esatta fantasia, gruppo
di Messina che ha collaborato con la scuola del Piccolo Teatro di Milano e portato in scena spettacoli in molti teatri italiani (dal
Carignano di Torino all’Eliseo di Roma). Dante muore è una riflessione sul solco tracciato fra la morte dell’uomo e l’immortalità
del poeta, scegliendo il corpo, la musica, la parola e il silenzio come strumenti della propria narrativa.
Di nuovo l’inferno protagonista con il progetto del gruppo bolognese Kepler-452, ma un inferno “che abitiamo tutti i
giorni, che formiamo stando insieme” nelle parole di Italo Calvino: L’inferno dei viventi è prima di tutto un laboratorio per
giovani under 30, cui sarà chiesto di costruire alcuni spazi infernali e abitarli, a partire dalla propria personale visione. Le
creazioni e performance nate da quest’esperienza saranno proposte ai Chiostri dall’1 al 7 luglio. Il gruppo, guidato da Nicola
Borghesi (direttore artistico del Festival 20 30), dall’architetto Luigi Greco (urban planner che ha esposto lavori al Maxxi di
Roma e intervenuto sui temi della rigenerazione urbana per la xiv biennale di Architettura di Venezia) e da Alberto Guidetti
(autore e musicista della band “Lo Stato Sociale”), si avvale della consulenza scientifica del dott. Filippo Zanini, italianista
dell’Università di Bologna che si è occupato degli aspetti storico religiosi della commedia.
A concludere l’intera rassegna LetteralMente Divina che dall’8 al 13 luglio ripercorrerà alcuni degli incontri chiave
della Commedia – quelli con Francesca, Ulisse e Ugolino – trascinando il pubblico nelle parole, nei ritmi e nelle immagini del
capolavoro, fino alla creazione di un coinvolgente canto comune. Ideatore e regista del progetto Marco Di Giorgio, formatosi
alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, che avrà come protagonista l’arpista Dora Scapolatempore che ha studiato al
Conservatorio di Milano e all’Universität für Music und darstellende Kunst di Vienna. Il calendario degli appuntamenti ai
Chiostri Francescani incrocia, come per quello dei Vespri a San Vitale, prestigiose partecipazioni come quella di Giovanni
Sollima e dei suoi 100Cellos e quella del Cape Town Opera Chorus.
Il 10 giugno, unica data e quindi occasione imperdibile, si esibiranno ai Chiostri le voci dal Sudafrica del coro
impegnato al Teatro Alighieri per la straordinaria produzione di Mandela Trilogy, spettacolo che rappresenta il cuore
pulsante della dedica a Nelson Mandela che caratterizza quest’edizione del Festival.
Dall’11 al 18 giugno saranno invece le incursioni di solisti e gruppi di violoncellisti del progetto Cellolandia ad animare le
mattine del Festival con partecipazioni illustri dallo stesso Giovanni Sollima a Ernst Reijseger e Massimo Polidori, ma anche la
vivacità di giovani e giovanissimi violoncellisti, tra sonate e improvvisazioni.
Il programma della rassegna si completa inoltre con due commissioni dirette ad artisti che hanno già collaborato con il Festival
in molte occasioni. L’apertura della rassegna, dal 13 maggio al 19 giugno, è stata infatti affidata ad Elena Sartori e i suoi
Melodi Cantores, in questo caso affiancati da Franco Costantini: il percorso di canti e letture Cantica dantesca evocherà le
figure femminili amate e celebrate dal Poeta, attraverso i repertori gotici probabilmente ascoltati da Dante stesso a Firenze e
Ravenna.
Dal 3 al 9 giugno con Nova vita il gruppo Anime Specchianti, nato dall’esperienza dei Danzactori di Ravenna Festival che
tante produzioni d’opera e non hanno accompagnato in questi ultimi anni, si lascerà guidare dalle parole di Dante, con quelle
di alcuni Santi del nostro tempo, fuori dalla selva oscura, in un’esibizione sospesa fra danza, canto e teatro.
Saranno invece accessibili al pubblico per l’intero periodo, dal 13 maggio al 13 luglio, le installazioni ideate dai
ravennati Ukiyo-e project e Orthographe. Il primo, un progetto di Luca Maria Baldini e Silvia Bigi, proporrà l’installazione
sonora Matelda – un paio di cuffie per condurre lo spettatore in un viaggio simbolico nel mondo dell’invisibile, mentre il
secondo, con Ars Umbratica, collocherà un sistema di specchi – ideato e realizzato da Alessandro Panzavolta – che grazie a
un gioco di luce riflessa comporrà sulle pareti del chiostro terzine scelte dalla Divina Commedia. Ogni venerdì, a partire
dall’inaugurazione di venerdì 13 maggio, Ars Umbratica sarà inoltre oggetto di un ciclo di performance dalle 12 alle 18.
Biglietti: 1 euro il biglietto degli spettacoli (la durata è di circa 40 minuti). L’accesso è gratuito, lo sarà anche per i Vespri a San
Vitale, per gli Under 18.
Nella foto Searching for Paradise.
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